Anno 3 N°30MAGGIO 2010

www.ilbrindisino.itDirettore Responsabile Gianni Cannalire

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Intervista al sindaco De Giorgi:

da pag 16 a 18

Lavorerò per favorire l'occupazione locale

Carlo Caforio ritorna a Latiano:

FOCUS LATIANO

Affascinante viaggio tra innovazione, cultura, arte e tradizioni antiche

Credo fortemente nellepotenzialità della mia terra

POLITICA

La "Cassandra"Curto

aveva previsto tutto

Passate le elezioni è tempo di reagire: Cur-to con i suoi fedelissimi è pronto ai nastri di partenza. Obiettivo? Guardare avanti e far crescere l’UDC. Con all’orizzonte i mo-menti d’oro che lo hanno visto tra i leader protagonisti della vita politica locale, pro-

vinciale e nazionale

Sul prossimonumero

Focus su Ceglie

UN TUFFO NELL'ORO

Studentiprotagonisti

nelle garedi nuoto

a pag 20

a pag 3

Quandosi amavano

Vi sveliamo i tesori di Palazzo Imperiali

Ecco il"transatlantico"di Francavilla

BRINDISI

Piscine comunali: eterne incompiute

a pag 6

Con l'apertura straordinaria di Palazzo Imperiali durata solo poche ore e riservata ad una ristretta cerchia di consiglieri, assessori e con la presenza della stampa, "ilbrindisino" rivela in un ampio fotoreportage alcuni dei gioielli che andranno a comporre il nuovo look del futuro tempio della cultura, dell'arte e delle tradizioni locali

a pag 8 e 9

LUN MAR MER GIOV VEN SAB

Depositare BUSTE e CONTENITORI sul marciapiede di casadalla sera prima del giorno di raccolta dalle 22:00 alle 06:00

In caso di giorni festivi, a causa della chiusura degli impianti, il riuto verrà raccoltoil primo giorno utile successivo che verrà preventivamente comunicato alla cittadinanza

umidoscarti alimentari e organici

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CI SIAMO! è iniziata la raccolta sperimentale“porta a porta” a Francavilla Fontana

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ogni Giovedi dalle 19 alle 20

ed in replica la Domenica dalle 11 alle 12

NON RESTAREINDIFFERENTE

FAI LA DIFFERENZA!

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Correva l’anno 2008, più precisamente era il 25 di novembre, quando, carta e penna, Euprepio Curto, senatore di An

per quindici anni e per otto presidente pro-vinciale dello stesso partito, rassegnando le dimissioni da tale incarico, così scriveva a Gianfranco Fini, assurto da qualche mese al ruolo di presidente della Camera dei Depu-tati: “Ti auguro sinceramente il consegui-mento di traguardi ancora più prestigiosi. Sarebbe infatti un gran guaio se, dopo aver pagato l’enorme prezzo dello scioglimento e della cancellazione di An, gli alleati, senza neanche scomodare il Presidente del Con-siglio, buttassero via la chiave della gabbia dorata all’interno della quale è utile per loro che tu stia”.

Senatore Curto, si sente un po’ una Cas-sandra?“Potrei dire di sì. Aldilà della battuta per quanto mi riguarda ho sempre nutrito forti perplessità sulla nascita del Pdl. Non crede-vo nella positività di una sorta di fusione a freddo come quella che è stata adottata ri-guardo ai partiti di An e Forza Italia. Crede-vo che al bipartitismo si potesse pure giun-gere ma solo dopo una lunga ed articolata metabolizzazione del bipolarismo. Anche perché diffidavo dell’esito di una sovrap-posizione di culture politiche, di sensibilità personali e modelli organizzativi completa-mente differenti. Mi risultava difficile, infine, poter pensare alla compatibilità politica, prima ancora che caratteriale, tra due lea-

der come Gianfranco Fini e Silvio Berlusco-ni”.Alla luce della situazione attuale si sente soddisfatto per aver scelto di restare fuori dal Pdl?“No. Nel senso che non godo affatto delle si-tuazioni che oggi vedono coinvolti molti uo-mini che hanno militato in An. Anzi se penso ai tradimenti che ha subito Fini, sorrido a me stesso perché mi rendo conto che forse erano ben poca cosa quelli consumati in pro-vincia di Brindisi…”Lei, Curto, è un profondo conoscitore della politica e delle sue dinamiche. Cre-de che le divergenze tra Fini e Berlusconi porteranno a elezioni anticipate?“Con tutta probabilità sì”.Ed in tal caso Curto sarà della partita con indosso una maglia da titolare?“Mi affido al partito”.Aldilà della probabilità che si vada o meno al voto anticipato, anzi a prescindere da questo, quale sarà il futuro di Euprepio Curto?“Fare politica. Perché come ho riportato sul mio manifesto elettorale, la politica è pas-sione e quindi una mancata vittoria – per-ché non è stata una sconfitta la mia – non può mettere in discussione questa passione. Cercherò di guidare l’Udc provinciale nella maniera migliore possibile, provando a far-la crescere, continuando a puntare molto sul rinnovamento della classe dirigente. Il che non vuol dire che personalmente stia facen-do passi indietro. Tutt’altro”Un’ultima battuta, Curto. Prima, in rife-rimento alle elezioni regionali dello scorso

marzo, parlando del risultato da lei otte-nuto, lei ha parlato di una “mancata vitto-ria e non di una sconfitta”. Commentando la sua mancata vittoria, l’onorevole Vitali, in una recente intervista televisiva ha det-to che a determinarla hanno contribuito due cose: la sua presunzione ed il tradi-mento di qualcuno.“Ciò che Vitali definisce presunzione io chia-mo invece eccesso di sicurezza. La mia più grande responsabilità è stata quella d’aver peccato di eccesso di sicurezza”.

«Se penso ai tradimenti che ha subito Fini (...) mi rendo conto che forse erano ben poca cosa quelli consumati in provincia di Brindisi…»

Lite Fini-Berlusconi:la "Cassandra" Curto aveva previsto tuttoPassate le elezioni è tempo di reagire: Curto con i suoi fedelissimi è pronto ai nastri di partenza. Obiettivo? Guardare avanti e far crescere

l’UDC. Con all’orizzonte i momenti d’oro che lo hanno visto tra i leader protagonisti della vita politica locale, provinciale e nazionale

politica di Maria Angelotti

· BERLUSCONI E FINI ESULTANO PER LA NASCITA DEL PDL. MA L'IDILLIO É DURATO POCO

· EUPREPIO CURTO

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politica/opinioni di Pietro Filomeno

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Dopo circa un mese dal voto del 28-29 marzo, proviamo a commentarlo per sommi capi e con il dovuto distacco.

Iniziamo col dire che la campagna elettorale si è svolta in un clima abbastanza anomalo: la lista del Pdl esclusa a Roma, i talk-show della Rai oscurati per la par condicio, scarso interesse dell’elettorato, estrema politicizza-zione e sostanziale silenzio sulle vere temati-che regionali. Niente sulla sanità (dalle liste d’attesa al numero degli ospedali), di piani

casa, del futuro dell’istruzione, di sicurezza sul lavoro, di turismo o altro ancora. Pochi i santini, pochi i volantini, pochi i comizi. Solo tambureggiamento nei siti internet e sulle reti radiotelevisive locali. È un modo nuovo di fare propaganda elettorale o si tratta di stanchezza della politica?Rivolgendo la lente d’ingrandimento sulla Puglia, che cosa vediamo? Il miracolo Ven-dola. Da solo, facendo leva sul suo carisma e su un progetto politico chiaro, ha vinto due

volte: le primarie contro il centro-sinistra di Francesco Boccia e Massimo D’Alema e le regionali contro il centro-destra di Rocco Palese. È la prova vivente che anche senza ricchezza e mezzi mediatici propri si può es-sere leader e avere successo. E in provincia di Brindisi? Un po’ di tutto: entusiasmo degli eletti, che da sei diventano addirittura nove grazie al “premio di governabilità”; nessu-na donna eletta (niente scandalo: a Bari, in via Capruzzi, ne sono arrivate solo quattro dall’intera Puglia, tutte del centro-sinistra); delusione da parte di chi non ce l’ha fatta, tra cui Euprepio Curto e Marcello Rollo; elevato astensionismo, in linea grosso modo con le percentuali del resto d’Italia; notevole il voto disgiunto, che ha premiato soltanto Nichi Vendola. A rattristare la campagna elettorale, infine, i lugubri avvenimenti di Torre Santa Susanna, dove si è votato anche per elegge-re il sindaco: finti manifesti funebri a danno di un politico locale e minacce di morte alla candidata Serena Missere.Senza entrare nel merito del conflitto tra leg-ge elettorale e Statuto regionale, su cui nean-che gli esperti di diritto amministrativo con-cordano, una cosa è però chiara a tutti: non si devono e non si possono aumentare i costi della politica. Non si devono perché 70 con-siglieri sono già troppi: bisognerebbe ridurli almeno a 40. Non si può perché la Regione

ha sforato il patto di stabilità per il 2009 di ben 725 milioni di euro. Vendola tenga conto di tutto questo. Diversamente, avrà ragione Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale: «…le regionali appassionano soltanto i pro-fessionisti della politichetta politicante, gli aspiranti consiglieri e assessori ossia ambi-ziosetti e mediocri in cerca di uno stipendio (quasi) sicuro per cinque anni» (Panorama, 31 marzo 2010, p.61).

Elezioni, un'analisi del voto

A distanza di circa un mese dalle elezioni di fine marzo, analisi e commenti continuano ad essere i protagonisti delle discussioni in città

Il miracolo Vendola

· IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA, NICHI VENDOLA

· UNA SEDUTA DI CONSIGLIO ALLA REGIONE PUGLIA

Vredazione@ .it

francavilladi Gianni Cannalire

e Maria Angelotti

Le confraternite di Puglia con i loro abiti e labari tradizionali, hanno sfilato in pro-cessione per il settimo cammino celebrato

nella città di Francavilla. Il vescovo monsi-gnor Maria Fragnelli, amministratore aposto-lico della diocesi di Oria, ha celebrato in piaz-za Giovanni XXIII una messa solenne. Al lunghissimo corteo ha preso parte il vesco-vo ausiliario di Roma ed assistente ecclesia-stico delle confraternite d’Italia monsignor Armando Brambilla che, appena giunto in Borgo Croce, ha voluto salutare tutte le de-legazioni pugliesi, non prima di soffermarsi incuriosito davanti la tradizionale bancarella di mandorle ed olive di Salvatore Lugliola. A chiudere la processione le sette confraternite della città ospitante con in testa monsignor Alfonso Bentivoglio.Presenti al raduno le rappresentanze delle se-guenti diocesi: Cerignola, Nardò Gallipoli, Castellaneta, Bari-Bitonto, Brindisi-Ostuni, Manfredonia-San Giovanni Rotondo, Molfet-ta-Giovinazzo, Otranto, San Severo, Lecce,

Taranto, Lucera-Trani, Andria, Foggia-Bovi-no, Ugento- Santa Maria di Leuca, Altamura ed Oria ovviamente. E’ stato un successo su tutta la linea. O quasi. Nulla da eccepire alla macchina organizzativa che ha funzionato alla perfezione. La cabina di regia - che ha visto la sinergica collabo-razione tra l’amministrazione cittadina ed il comitato organizzatore (composto da monsi-gnor Alfonso Bentivoglio, don Giuseppe De Sanctis, Vito Corvino Salvatore Balestra), è stata all’altezza della situazione. La città ha retto perfettamente alla “calata degli ottomi-la” tante infatti le presenze notate dal sindaco. L’evento sotto il profilo dell’aspetto tecnico-organizzativo ha funzionato. E pazienza se i bagni chimici, approntati per l’evenienza, sono stati troppo pochi (e scarsamente igieni-ci per le signore), come tra l’altro confermato pure dall’assessore alla Polizia municipale Francesco Fumagalli. Il raduno delle confraternite però, oltre a rap-presentare anzitutto un momento importante di religiosità e spiritualità sarebbe dovuto es-sere, e forse lo è stato solo in parte, un’imper-dibile occasione di promozione turistica per una città, come Francavilla, che può fregarsi dell’appellativo “d’arte”; ed una ghiotta op-portunità per i commercianti del posto. Tan-to è vero che il sindaco Vincenzo della Corte aveva pure emesso un’ordinanza con la quale si consentiva alle attività commerciali l’aper-tura straordinaria nella giornata di domenica. Ordinanza però disattesa dai più: molte sara-cinesche sono infatti rimaste abbassate. A fare affari d’oro dunque solo quei ristoratori che, contattati dagli organizzatori, avevano deci-so di sottoscrivere una sorta di convenzione, approntando per l’occasione menù turistici a prezzo fisso 20 euro (una somma ritenuta ec-cessiva, a giusta ragione, da molti pellegrini). C’è chi ha lavorato tantissimo, chi discreta-mente, e chi poco e chi per nulla affatto.

Confraternite,invasione riuscita

Fotoservizio: Gianni Cannalire

· UN MOMENTO DELLA PROCESSIONE DELLE CONGREGHE

· UNA VEDUTA DALL'ALTO DI PIAZZA GIOVANNI XXIII GREMITA DI FEDELI E CONFRATELLI IL 18 APRILE SCORSO

· IL VESCOVO BRAMBILLA GUARDA INCURIOSITOLA BANCARELLA DI NOCCIOLINE DI BORGO CROCE

· IL SINDACO VINCENZO DELLA CORTEE PER LA PROVINCIA L'ASSESSORE MAURIZIO BRUNO

· CHIUDONO LA PROCESSIONE I PRIORI DELLE CONFRATERNITE DI FRANCAVILLA CON MONS. BENTIVOGLIO

Fede e tradizioni

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Le recenti discussioni nate attorno alla realizzazione della cittadella dello sport e, di conseguenza, alla costruzione di un

palasport idoneo e adeguato alle esigenze del prossimo campionato di Lega A, hanno dato avvio ad una seria valutazione sul patrimonio e sulla disponibilità immobiliare del Comune di Brindisi, anche in riferimento all’impianti-stica sportiva, uno degli indici più importan-ti per stabilire la buona o pessima vivibilità della città.Detto che ancora risultano poco chiari tempi e modi per realizzare in fretta (entro settem-bre) il nuovo impianto tensostatico, restano ancora tanti nodi da sciogliere su altre tipolo-gie di strutture di proprietà comunale, come ad esempio le piscine Partiamo da quella della Nuova Idea, in

contrada Masseriola, accanto al palazzetto. Una struttura nata sei anni fa, sulle ceneri di quella degli anni Ottanta, ma ancora priva di allaccio fognario. La gara d’appalto per la gestione della struttura è stata vinta dal con-sorzio “Top swim Brindisi”. A tale organi-smo spetterebbero le spese per lo spurgo del-la fossa biologica. Ma è una soluzione poco pratica e poco praticabile, anche per gli enor-mi costi. Sono necessari, invece, seri lavori di strutturazione con soluzioni alternative, tipo impianti di subirrigazione che consenti-rebbero la depurazione delle acque prima che fossero espulse. Impossibile, pertanto, aprire la piscina prima di quest’inverno. Chissà for-se a Natale, pur se qualcuno giura che av-verrà a settembre. Ma anche i costi di questi interventi, circa 20-25mila euro, sarebbero a

carico della società che ne ha avuto la gestio-ne. Ma non si poteva pensare prima a tutto questo?Poi c’é la piscina al rione S.Elia. Inaugurata in pompa magna ma mai entrata in funzione. Anche in questo caso, la gara d’appalto per la gestione è stata espletata già da qualche mese. A vincerla un’associazione tempora-nea di impresa (ATI). Ma anche in questo caso ci sono delle lacune che non permettono l’entrata in funzione dell’impianto, con note-vole spreco di soldi pubblici e con tanti bam-bini in attesa di poter praticare il loro sport preferito, sia per scopi ludici che sanitari. Evidenti sono le crepe all’interno della vasca e alcune tubazioni rotte. Di chi le colpe? Del Comune o dei gestori? Anche in questo caso ci si poteva pensare ed attrezzare per tempo,

prima che si procedesse con la gara d’appal-to.Ma l’anomalia che ci fa rifl ettere sta nel fat-to che entrambe le strutture sono identiche dal punto di vista della profondità e della lunghezza (25mt.). Con maggiore accortez-za e lungimiranza, si sarebbe potuto costru-ire una piscina di 33 mt, idonea per ospitare gare federali di pallanuoto a livello di serie B. Un’altra occasione sprecata. E chissà, altri soldi sprecati.Dulcis in fundo la piscina per disabili e an-ziani al rione Casale, un vero gioiello della tecnologia. Cavilli burocratici e discussioni tra Comune e ASL, proprietari dell’impian-to, ne bloccano l’entrata in funzione, pur se più di dieci anni fa, parecchi politici misero la mano sul fuoco sull’imminente apertura della struttura. Ma, di questo scempio se ne è occupata tante volte "Striscia la Notizia", senza che i nostri politici, sia quelli vecchi che quelli nuovi, abbiano avvertito mai la necessità di risolvere il problema. Eppure, quella piscina servirebbe eccome per scopi terapeutici per i nostri disabili e anziani. Ed allora, mentre l’assessore allo sport, Co-simo De Michele, e alcune forze di maggio-ranza “giurano” che tutte queste anomalie saranno risolte al più presto, ci chiediamo perché nel Terzo Millennio accadano ancora tali “distrazioni”. Speriamo che per il Pala-sport tutto fi li liscio. Altrimenti...

Piscine comunali: eterne incompiute

· PISCINA MASSERIOLA

· PISCINA DESTINATA AI DISABILI AL RIONE CASALE

Avviata la discussione sull'impiantistica sportiva nella città capoluogo

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di Renato Rubinobrindisi/ambiente

Un pesce d’acqua dolce che va a finire in mare, cioè in acqua salata, muore. Un principio basilare di biologia marina

che nell’oasi del Cillarese, nella periferia a nord ovest di Brindisi, pare, venga sempre trasgredito quando le chiuse della diga ven-gono aperte, causando il “trasloco” veloce delle carpe dall’acqua dolce all’acqua salata del porto.Non si tratta di un solo pesce trascinato in mare, di una sola carpa, ma di centinaia e centinaia di esemplari. Non si tratta di casi isolati, ma accade molto spesso. Anzi, troppo spesso. Un danno considerevole alla fauna ittica della riserva naturale. Ed è un danno anche per la popolazione brindisina, costretti a subire anche il maleodore riveniente dal-le carcasse di pesci che restano lì, per giorni e giorni prima che gli operatori dell’azien-da che ha vinto l’appalto per la raccolta dei rifiuti urbani possano rimuoverle. L’olezzo disgustoso che si genera non consiglia pas-seggiate rilassanti lungo quella zona. Anzi, ne consiglia la fuga.Le autorità competenti, al momento, sten-tano a prendere a cuore il problema, pur se l’assessore all’Ecologia del Comune, Cesare Mevoli, e lo stesso presidente della Provin-

cia, Massimo Ferrarese, che ha anche la de-lega all’Ambiente, si incontreranno a giorni proprio per discutere di questa tematica. Ma poi di chi sono le competenze? Del Comu-ne, della Provincia o del Sisri, ora ASI (area sviluppo industriale)? Ed è questa la risposta più importante e convincente da ricercare e dare. Alcune associazioni di cittadini, tra cui “ri-nascita civica brindisina”, hanno scritto delle lettere di denuncia agli Enti locali, senza, per ora, avere delle risposte, sia pur generiche. Anche in tema di apertura del sito e vigilanza della struttura.Il problema, tuttavia, resta sempre la gestio-

ne e l’utilizzo dell’Oasi. Comune e Provincia hanno idee differenti, tuttavia complementa-ri, per la parte a monte e per quella a valle. L’ASI, organo titolare della zona, attende alla finestra: qualsiasi soluzione va bene, purché venga proposta. Ma, nelle more di una definizione totale e generale delle competenza, il problema dei pesci morti nel canale è molto grave e urgente. Basterebbe che Comune e ASI si mettessero d’accordo sulle modalità e sugli orari dell’apertura delle chiuse della diga, comunque da diradare e rendere meno fre-quenti, per evitare lo scempio delle carcasse dei pesci a go-go nel canale.

Ricordiamo che la forma selvatica della car-pa comune si ritiene originaria della Persia o della Cina. In Italia la specie è stata introdotta duemila anni fa proprio dagli antichi Romani sia per l'alimentazione che per la sua straor-dinaria capacità d'adattamento, infatti si puo' considerare essa una specie ormai autoctona. Oggi, anche a seguito di ripopolamenti, è possibile trovarla in tutta Europa nella quasi totalità delle acque dolci temperate. La carpa comune è stato uno dei primi pesci ad essere introdotto in altri paesi oltre a quello di ori-gine. Di solito vive nei fiumi a corso lento e nei laghi, ma si adatta molto bene in qualsia-si habitat, anche in quelli soggetti ad inqui-namento organico. Si riproduce in primavera e in estate deponendo circa 2-300.000 uova che riversa nella vegetazione. La carpa è uno dei pesci d'acqua dolce più insidiati dai pe-scatori sportivi a causa delle grandi dimen-sioni che può raggiungere e della strenua resistenza che oppone alla cattura. Data la non eccelsa qualità delle carni, gli esemplari catturati vengono in genere liberati con ogni cura. Insomma, è un patrimonio naturalisti-co e ittico da preservare. Ne saremo capaci o saremo costretti ancora a fare la conta delle carcasse?

Cosa fare del Cillarese?Basta con lo scempio delle carcasse dei pesci nel canale

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Ci vorranno ancora circa dieci mesi pri-ma che il restaurando Palazzo Imperia-li venga restituito alla città di Franca-

villa.Sin d’ora, però, nessun dubbio sul fatto che i lavori di restauro lo stiano restituendo agli antichi suoi splendori. Non si tratta di indi-screzioni ma di testimonianze. Quelle che gli occhi, attenti e poi stupiti, della delegazione invitata all’open day hanno potuto cogliere durante la visita guidata a quella che fu la maestosa residenza dei principi Imperiali. Open day, apertura straordinaria. Insom-ma un sopralluogo, per gentile concessione dell’impresa appaltatrice dei lavori di re-stauro (la “Lattanzi srl” di Roma), voluto dall’amministrazione comunale al fi ne di prendere atto dello stato dei lavori e, soprat-tutto, renderne partecipi e consapevoli i cit-tadini.

A fare da guida turistica alla delegazione (di cui facevano parte il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali ed i rappresentanti del-la stampa locale) il direttore dei lavori, l’ar-chitetto Augusto Ressa della Soprintendenza dei Beni Architettonici di Lecce. Soprinten-denza che sta seguendo pedissequamente i lavori. E proprio Ressa ha defi nito Palazzo Imperiali “il fi ore all’occhiello della regione Puglia”.Sulla storica dimora dei principi, genovesi di nascita e francavillesi d’adozione, si sta effettuando un restauro di tipo conservativo. Restauro che ha fi nora permesso di riportare alla luce gioielli di cui si ignorava l’esisten-za. Uno su tutti: una magnifi ca cappella del Cinquecento, completamente affrescata e na-scosta da strati e strati di intonaco. Gli interventi di restauro, cominciati nel 2006, hanno subito rallentamenti e sospen-

sioni. L’ultima delle quali nei mesi scorsi, quando l’impresa appaltatrice ha unilateral-mente sospeso i lavori a causa degli enormi ritardi accumulati sulla tabella di marcia. Ritardi che avevano fatto lievitare, e non di poco, i costi. Fase di empasse durata fortu-natamente solo qualche settimana. Poi si è raggiunto un accordo. E così i lavori sono ripresi. Si concluderanno, o perlomeno do-vrebbero concludersi, non prima di dieci, un-dici mesi. A confermarlo è lo stesso titolare dell’impresa, l’ingegner Lattanzi. “Entro e non oltre tale termine. – ha dichiarato questi - Data da rispettare nell’interesse di tutti”.Il verbo al modo condizionale riguarda solo il fattore tempo. Solo certezze invece sulla bellezza del Castello. Esso già appare a tutti bellissimo. Un’opera splendida che è indi-cata per la sua magnifi cenza in tutte le gui-de della regione e non solo. Stupefacenti le

gemme riportate alla luce ed altrettanto stu-pefacente la nuova sala del Consiglio Comu-nale, allocata all’ultimo piano.

Palazzo Imperiali,tra 10 mesi la riapertura?

FRANCAVILLA di Maria AngelottiFotoservizio: Giovanni di Noi

· SINDACO, CONSIGLIERI ED ASSESSORI A "LEZIONE" DALL'ARCHITETTO AUGUSTO RESSA

· UNA MAESTOSA IMMAGINE DELLA FUTURA SALA CONSILIARE UBICATA ALL'ULTIMO PIANO

· UN PARTICOLARE DELL'ATRIO DEL CASTELLO

· VIA LE IMPALCATURE, ECCO IL NUOVO LOOK

In occasione dell'apertura straordinaria del cantiere riservata ai consiglieri ed amministratori comunali, click de "ilbrindisino" alla scoperta di curiosità e tesori. Sul prossimo numero raccoglieremo le opinioni della gente sulla futura destinazione di questo importan-te monumento cittadino.

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l'intervento di Tani Roma

L’eco della campagna elettorale si è dis-solta e, quindi, l’intervento non è sospet-to; dopo i risultati favorevoli per tutti

come al solito, possiamo chiederci quale è lo stato della nostra Francavilla. Da ormai nove mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale e provinciale possiamo tentare di fare un primo consun-tivo. Verrebbe la tentazione di chiudere la vicenda dicendo che non ce ne siamo nem-meno accorti della nuova Giunta comunale e non ce ne siamo nemmeno accorti di quel-la provinciale pur avendo due assessori ed un presidente francavillese. Nulla di nulla! Dopo nove mesi rimane irrisolto il proble-ma della via per Brindisi, è stata avviata la costruzione del palazzetto dello sport che, mentre in tutta Italia si costruisce in perife-ria per problemi di traffico e parcheggio a Francavilla lo si realizza nell’area fittamente abitativa. Bisognava farlo subito, poi chi se ne frega se ci saranno problemi di caos, di disturbo ai residenti, di traffico convulso, di parcheggi inesistenti. Sarà un’opera come il centro intermodale; farlo subito al di là del-la funzionalità. Sarà come le chianche di via Roma e come altre opere che non ricevono nemmeno lo sguardo degli organi tecnici che pure dovrebbero collaudare le opere con

molta severità. Ma per una città che si fregia del titolo di città d’arte cosa volete che sia se non si dispone nemmeno di cartellonistica stradale in occasione della processione dei misteri? Basta incerottare le strade con la fascia bianco-rossa e il tutto diventa anche più colorito. I tanti ospiti giunti per l’even-to religioso di alta valenza turistica non si sono meravigliati affatto delle fettuccine che

sbarravano le strade; hanno considerato una innovazione degna di una città d’arte. La verità non la sanno, ovvero la mancanza di fondi per acquistare cinquanta segnali di di-vieto. Ed ecco che scatta la fantasia dei citta-dini in sostituzione degli amministratori. Le tante aziende della zona industriale potreb-be finanziare l’acquisto della cartellonistica utilizzando l’altra facciata in pubblicità. In

occasione di eventi che richiamano i turisti si offre una segnaletica decente e si pubblicizza l’attività imprenditoriale francavillese. Cen-to segnali a costo zero per il Comune. Altro che città d’arte! Per quanto attiene la Provin-cia si può dire che i due assessori non hanno nemmeno incontrato la città per illustrare i loro propositi. Basta questo per dire tutto. Se ci siete battete un colpo.

Francavilla città d'arte... povera

Una Taranto... ineditaDal nostro inviato a Statte (Ta), Giovanni di Noi

Laureata in biologia, specializzata in pa-tologia generale (si è occupata di mi-crobiologia e analisi cliniche, di proget-

tazione di giardini, dell’insegnamento nelle scuole) Gianna Tarantino è autrice (tra le altre) del volume “Taranto mi ricorda istin-tivamente Istanbul”. Pubblicato nel 2008 (e con un titolo riscritto volutamente sulle orme della “Venezia mi ricorda...” dell’ar-tista Franco Battiato) nello stesso anno della mostra delle fotografie contenute nel volume ed allestita a Taranto e Brest, città gemellate. Per sua stessa ammissione «pur non conoscendo Istanbul» Gianna Taranti-no accosta la visione del capoluogo Jonico a quella orientaleggiante di Istanbul. «Ho sempre visto Taranto come una città orien-tale. Per la verità – ella ci spiega – ci sono molteplici ragioni di accostamento. Uno tra tutti è che si trovano alla stessa latitu-dine. Nella realtà descrivo una similitudine psichica che nasce dopo aver letto un libro (“Istanbul”, dello scrittore turco e premio Nobel per la letteratura, Orhan Pamuk) e che mi ha ispirato perché parla di una sen-sibilità e realtà molto vicine alla nostra».

In ogni caso, oggettivamente, un vero e proprio capolavoro tra l’altro, di fotogra-fia digitale (tecnica utilizzata dall’autrice come scelta consapevole) e che consta di 72 immagini fotografiche, recenti, tutte ri-gorosamente in bianco e nero. «Quasi una passeggiata per Taranto - come ci dice - un percorso quasi circolare, però - così l’au-trice, al cronista inviato - dove non c’è una sequenza precisa. Non un reportage, nè tantomeno una descrizione turistica». La sintesi piuttosto tra il microscopio e la foto-

camera. Che hanno pertanto un comune de-nominatore: entrambi gli strumenti hanno la possibilità di mettere a fuoco e “fermare” una realtà sulla quale poi poter lavorare alla ricerca dei particolari che portano ad una scoperta della visione della realtà al di là delle immagini evidenziate.Strumenti pertanto grazie ai quali è possibi-le “l’osservazione della vita”. E come le è possibile osservare in un “vetrino” una re-altà seppur delimitata ma tutta da scoprire, allo stesso modo Gianna Tarantino ha avuto le qualità e la capacità di saper racchiudere in ogni scatto delle fotografie da lei realiz-zate una specifica realtà ben definita della città di Taranto. Realtà circoscritta, ma par-ticolari tutti da scoprire e fare uscire allo scoperto. Il merito artistico, che va rico-nosciuto a Gianna Tarantino: la quale nel circoscrivere in un quadrante di una foto-camera una intera realtà cittadina ha saputo “cercare” qualcosa al di là dell’obiettivo. Gianna Tarantino è stata anche ospite di recente della trasmissione “Gong-oh” con-dotta da Daniela Chionna su Quarto Canale Radio.

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CURIOSITÁ LIBRARIE E PERSONAGGI DEL GRANDE SALENTO

· IL CENTRO DI CARICO INTERMODALE

· UN PRIMO PIANO DI GIANNA TARANTINO

Le opinioni ed i suggerimenti dei cittadini

Alcune foto tratte dal volumeBrindisi terra di ulivi. E si perché se c’è qualcosa che più d’ogni altra caratte-rizza questa nostra terra quel qualco-

sa sono appunto gli alberi d’ulivo. Bene ha fatto Alessandro Rodia, fotografo di veri e propri “scrigni della natura” e cultore delle tradizioni agricole, culturali e religiose, a citare nel suo elegante volume “Ulivi in ter-ra di Brindisi” una frase di Aristotele: “Se qualcuno avrà sdradicato o abbattuto un ulivo, sarà giudicato dal tribunale e se sarà riconosciuto colpevole verrà punito con la pena di morte”: Rodia propone al lettore uno stimolante viaggio alla riscoperta degli ulivi secolari, ancora oggi oggetto di continue ag-gressioni che producono, una volta espian-tati dal loro habitat naturale, danni irrepara-bili. Per questo la regione Puglia ha deciso di porre un freno a questi periodici scempi, approvando in consiglio regionale il 4 giu-gno 2007 una specifica legge per la tutela e la valorizzazione degli ulivi monumentali di Puglia.La presentazione del volume che gode, tra gli altri del patrocinio della Camera di Commer-cio di Brindisi, è firmata da Angelo Candita. I testi storici sono di Mauro Vagni, mentre il progetto grafico è di Giuseppe Lombardi.“Con queste fotografie – dichiara Alessandro Rodia - ho voluto creare un filo di lettura per far conoscere meglio il profondo e comples-so legame della pianta d’ulivo, del suo frutto e dell’olio con la storia del territorio brin-disino e dell’uomo che vive da millenni”. Rodia, in questo suo “tour” per masserie e campagne del brindisino, ha fotografato vere e proprie sculture millenarie, antichi dolmen, insediamenti rupestri, caratteristiche “orchi-dee d’ulivo”, il sistema di raccolta delle oli-ve, oggetti museali ed alcuni frantoi ipogei.“La coltivazione dell’ulivo – annota l’au-tore - non è solo un mestiere, è una tradi-zione con le sue usanze e strumenti, quasi una devozione”. Alcune gigantografie sono accompagnate da una sorta di versetti affin-chè “l’anima possa placarsi nei suoni della terra”.Proteggere l'ulivo significa, quindi, tutelare gran parte dell'economia pugliese ma anche del paesaggio di questa terra. Veri e propri monumenti paesaggistici, gli ulivi secola-ri sono da tempo al centro delle attenzioni delle associazioni ambientaliste, che hanno chiesto all'Unesco di dichiarare le piante pa-trimonio dell'Umanità. Ecco perché il signi-ficativo reportage fotografico, già apprezzato dall’ex presidente della Camera di Commer-cio Giovanni Brigante, merita di essere am-piamente divulgato.

XIredazione@ .it

ulivi di puglia di Gianni Cannalire

Ulivi... in terra di Brindisipatrimonio dell'umanità

Il presidente Alfredo Malcarne: “Come Camera di Commercio

abbiamo subito entusiasticamente sposato l'iniziativa di Alessandro Rodia. Il suo è un volume ecce-

zionale ed è simbolico del nostro territorio. Abbiamo in agenda

un'attività vivace nel campo della promozione internazionale del no-stro territorio, un calendario fitto di eventi che vedranno la nostra partecipazione. E, quindi, all'in-

terno di questi – siano essi mostre, stand, workshop e quant'altro -

uno dei documenti che proprio non potrà mancare sarà lo splendido

volume curato da Rodia”.

Il presidente Dino Bianco: “L’ulivo è un albero bellissimo ed il fatto

che sia una pianta secolare lo rende affascinante. Lo si potrebbe piantumare lungo i viali della zona

industriale, potrebbe essere un gran bel biglietto da visita se non fosse che purtroppo nella stagione in cui le olive arrivano a matura-

zione, esse cadono in terra. Quan-to al volume trovo sia un’ottima

pubblicazione e penso che sarebbe opportuno che un incentivo alla

sua diffusione avvenisse per mezzo degli Enti Locali che potrebbero fi-nanziare un certo numero di copie

da veicolare in tutta Italia”.

Morsi d'acciaiosquarciano i secoli,l'urlo d'ulivolacera il cielo di piombo.

· L'AUTORE, ALESSANDRO RODIA

Ultimo lavoro del fotoreporter Alessandro Rodia, responsabile dell'Ufficio di Accoglienza Turistica di Francavilla

Camera di Commercio Consorzio zona P.I.P.

"Porteremo il libroin tutte le fiere"

"Incentiviamonela diffusione"

"Le immagini del reportagerappresentano la enorme influenza che l'ulivo ha esercitato sulla storia sociale

ed economica in terra di Brindisi".

Uno stralcio della presentazione diGiovanni Brigante,

al momento della stampa del libro per conto di Locorotondo editore (ottobre 2009), presi-

dente della Camera di Commercio.

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Francavilla Fontana (Br)

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Un incontro eccezionale. Eccezionale, dunque, è l’aggettivo che meglio di altri sintetizza e qualifi ca il bilancio

dell’evento “Dee sul Mediterraneo 2010”. Ovvero la manifestazione che ha portato oltre cento partecipanti, divisi su trentasei equipaggi a bordo di trentacinque DS una SM ed una CX GTi Turbo, a percorrere le strade della Valle d'Itria.Il raduno, la cui organizzazione è stata magi-stralmente diretta da Francesco Fedele, si è articolato in due giornate. Lo start, o meglio il prologo, la sera di venerdì 8 aprile, con una “panzerottata” presso la Masseria Il Frantoio

per gli equipaggi che arrivavano da più lon-tano.Sabato 9 aprile il via uffi ciale alla promena-de col trasferimento allo Zoosafari di Fasano dove le trentasei vetture hanno attraversato il parco davanti agli sguardi attoniti degli ani-mali ospitati.Un veloce pranzo sugli scogli di Savelletri e via verso un'altra delle perle della bellis-sima Puglia: Alberobello. La città dei trulli ha accolto i radunisti in grande spolvero: le vetture sono state sistemate nell'Aia Piccola, patrimonio dell'Unesco, mentre gli abitanti del paese, in costume d'epoca, hanno mostra-

to gli antichi mestieri del borgo ed i canti e i balli locali. Domenica 10 aprile la carovana ha raggiun-to Locorotondo dove, all'ingresso del paese, stata accolta dalla formazione del Gran Con-certo Bandistico, per poi andare a sistemare le vetture lungo la strada panoramica che si affaccia sulla sottostante vallata.Da Locorotondo, infi ne, a Martina Franca dove l'Associazione Parnaso delle Muse ha organizzato un concerto lirico con arie im-pegnative e d'operetta che ha chiuso questa edizione 2010 dell'evento “Dee sul Mediter-raneo”.Attraversando la Valle d'Itria, le vetture han-no coperto complessivamente un percorso di circa 200 chilometri.

Riuscito raduno auto d'epocaa spasso nel tempo di Maria Angelotti

· UN MOMENTO CONVIVIALE DELL'INCONTRO E A DESTRA ALCUNI SCATTI FOTOGRAFICI TRATTI DALL'EVENTO

concorso

Quarto Canale Radio ed Il Brindisino,con il patrocinio morale del Comune di Francavilla Fontana,

propongono un concorso per lo svolgimento di un tema sulla propria cittàallo scopo di stimolare i giovani ad una riflessione più attenta su fatti,

episodi e modi di vivere in una comunità.

PARTECIPANTIGli studenti delle scuole medie e superiori della provincia di Brindisi sono invitati a partecipare al concorso per lo svolgimento del tema.

DESCRIZIONERacconta la tua città, la città dove sei nato, la città dove abiti, la città dove vorresti abitare, la città dei tuoi sogni.

Raccontala attraverso le storie che la rappresentino: un amore, un viaggio, un’amicizia, un luogo, un episodio, un fatto di cronaca.Una grande città o una piccola città,

la città di una persona o la città collettiva, la città come luogo di produzione o la città “prodotta” .PREMIO

Ai due vincitori (scuola media inferiore e superiore) sarà consegnato, rispettivamente, un buono acquisto libri del valore di 150 euro.MODALITA’

Il testo “massimo 30 righe”, corredato da una scheda contenente i dati anagrafici del concorrente e la scuola frequentante,dovrà pervenire improrogabilmente entro il 30 aprile 2010 (farà fede il timbro postale) o per posta all’indirizzo:“Il Brindisino – Quarto Canale Radio” – 72021 Francavilla Fontana (Br) o per email a “direttore@ilbrindisino.it”

Un’apposita giuria selezionerà gli elaborati pervenuti. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 7 maggio 2010 presso la sededi Quarto Canale Radio-Il Brindisino (Piazzale del lavoro, zona industriale), nel corso della trasmissione “Mattino 4” in onda dalle 10 alle 13.

Bando di concorso riservato:agli studenti delle Scuole Medie, Inferiori e Superiori della provincia di Brindisi

IN COLLABORAZIONE

Via San Lorenzo, 137 - Francavilla Fontana (Br)Via Torre S.S. 1 - Latiano (BR)www.tabernalibrarialatiano.it

Bando di concorso su: www.ilbrindisino.it

Quarto Canale Radio ed Il Brindisino,con il patrocinio morale del Comune di Francavilla Fontana,

propongono un concorso per lo svolgimento di un tema sulla propria cittàallo scopo di stimolare i giovani ad una riflessione più attenta su fatti,

episodi e modi di vivere in una comunità.

PARTECIPANTIGli studenti delle scuole medie e superiori della provincia di Brindisi sono invitati a partecipare al concorso per lo svolgimento del tema.

DESCRIZIONERacconta la tua città, la città dove sei nato, la città dove abiti, la città dove vorresti abitare, la città dei tuoi sogni.

Raccontala attraverso le storie che la rappresentino: un amore, un viaggio, un’amicizia, un luogo, un episodio, un fatto di cronaca.Una grande città o una piccola città,

la città di una persona o la città collettiva, la città come luogo di produzione o la città “prodotta” .PREMIO

Ai due vincitori (scuola media inferiore e superiore) sarà consegnato, rispettivamente, un buono acquisto libri del valore di 150 euro.MODALITA’

Il testo “massimo 30 righe”, corredato da una scheda contenente i dati anagrafici del concorrente e la scuola frequentante,dovrà pervenire improrogabilmente entro il 30 aprile 2010 (farà fede il timbro postale) o per posta all’indirizzo:“Il Brindisino – Quarto Canale Radio” – 72021 Francavilla Fontana (Br) o per email a “direttore@ilbrindisino.it”

Un’apposita giuria selezionerà gli elaborati pervenuti. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 7 maggio 2010 presso la sededi Quarto Canale Radio-Il Brindisino (Piazzale del lavoro, zona industriale), nel corso della trasmissione “Mattino 4” in onda dalle 10 alle 13.

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La premiazione dei due vincitori del concorso (ri-servato alle scuole medie e superiori) avverrà sa-bato 22 maggio prossimo alle ore 11 nel corso del programma "il caffè sospeso" condotto da Daniela Chionna in diretta dagli studi di Quarto Canale Ra-dio. In streaming su www.quartocanaleradio.it

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Tutto è Possibile!(...anche l’impossibile)(...anche l’impossibile)

0831.813601

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FRANCAVILLA FONTANA (Br) - TARANTO - SURANO (Le) - PARABITA (Le) - MODUGNO (Ba)MOLFETTA (Ba) - MONOPOLI (Ba) - FOGGIA - BERNALDA (Mt) - POLICORO (Mt) - SANSEPOLCRO (Ar)

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L'Avv. Marina della CorteResponsabile Unione Nazionale

Consumatori

diritti dei cittadini

Nei giorni scorsi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nuova legge “Made in Italy – la c.d. legge “Reguzzoni” – che istituisce un sistema di etichettatura obbligatoria dei prodotti

finiti e intermedi nel settore del tessile, della pelletteria e delle cal-zature. Questa disciplina va letta in combinato disposto con l’art. 16 della l. n. 166 del 20 novembre 2009, meglio nota come legge “full made in Italy” e che ha introdotto una regolamentazione pun-tuale dell’uso di indicazioni di vendita di un prodotto interamente realizzato in Italia (quali «100% made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano» o simili).La legge Reguzzoni introduce una normativa ad hoc che segna un grande passo in avanti nella battaglia di tutela dei diritti dei con-sumatori: infatti, la legge impone l’obbligo di fornire agli utenti indicazioni più chiare sull’origine dei prodotti attraverso l’obbliga-torietà dell’etichettatura e, allo stesso tempo, salvaguarda le piccole e medie imprese italiane dalla preoccupante concorrenza straniera e dal fenomeno sempre più dilagante della contraffazione.Frequenti giungono, infatti, ai nostri sportelli le segnalazioni di cittadini che sono stati raggirati perché hanno acquistato incon-sapevolmente, attraverso vari canali (negozi, bancarelle, internet, telepromozioni televisive ecc.), merce contraffatta! Tanto per fare un esempio, moltissimi prodotti che oggi circolano in Italia con la dicitura “made in Italy” sono spesso realizzati oltreoceano, in paesi che utilizzano manodopera senza tutele o materiali che da noi sono illegali perché dannosi per la salute o per l’ambiente (non a caso, sono aumentate considerevolmente le malattie della pelle a causa di prodotti per l’abbigliamento intimo trattati con sostanze nocive).

Ma non solo! Sino ad oggi un’azienda produttrice di scarpe o cami-cie poteva utilizzare il bollino “made in Italy” purché avesse com-piuto anche solo una parte del confezionamento finale in Italia: tale meccanismo ha consentito il proliferare di pratiche commerciali poco trasparenti soprattutto nel mondo della moda e la distribuzio-ne di merce realizzata di fatto interamente all’estero ma venduta nei negozi come italiana al 100%, ingenerando così confusione e falso affidamento sulla originalità del bene!! La nuova normativa lascia poco spazio a fraintendimenti: infatti, l’art. 1, co. 4 della legge Reguzzoni dispone che il marchio “made in Italy” potrà essere utilizzato soltanto se almeno due delle fasi di lavorazione del prodotto sono state eseguite in Italia e a condizione

che per le restanti fasi sia verificabile la tracciabili-tà. L’etichetta obbligatoria dovrà, inoltre, contenere altre informazioni quali la conformità dei processi di lavorazione alle norme vi-genti in materia di lavoro, la certificazione di igiene e di sicurezza dei prodotti; l'esclusione dell'impiego di minori nella produzione; il rispetto della normativa europea e degli accordi internazionali in materia ambientale.La ratio della nuova normativa è senza dubbio quella di valorizza-re il lavoro delle aziende che realizzano la loro produzione intera-mente in Italia e puntano a sottolineare la qualità, lo stile, la fama, l’inventiva, l’immagine e il prestigio dei loro prodotti. Vengono, quindi, inasprite le sanzioni per la mancata o scorretta etichettatura dei prodotti e per l’abusivo uso del marchio “made in Italy”: si prevede, infatti, la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000 euro e la merce è sempre oggetto di sequestro e confisca. Nell’ipotesi di reiterazione è comminata la reclusione da 1 a 3 anni. Alcuni pratici consigli per difendersi dalla contraffazioneNell’attesa che la nuova normativa sull’etichettatura obbligatoria entri in vigore (a partire dal 01/10/2010), i consumatori possono difendersi dal pericolo di acquistare inconsapevolmente merce contraffatta seguendo alcuni pratici consigli:recarsi presso distributori autorizzati che offrono evidenti garanzie sull’origine dei prodotti;prestare molta attenzione alle vendite “porta a porta” e agli acquisti on line o da programmi televisivi ove è impossibile visionare diret-tamente il bene;confrontare il prezzo di vendita attuato con quello di mercato, dato che un’eccessiva differenza potrebbe rappresentare un’evidente una spia della contraffazione;verificare l’apposizione della indicazione d’origine e della marca-tura CE;denunciare alle autorità competenti e/o alle associazioni dei consu-matori l’acquisto non consapevole di un prodotto contraffatto e ri-chiedere al venditore l’annullamento del contratto con contestuale restituzione delle somme versate.

Marina della Corte marina.dellacorte@libero.it - cell. 331/6123800La Dott.ssa Elisabetta Santoro

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opinioni

L’aria frizzante e divertente del carne-vale è terminata circa un mese fa…In maniera frenetica e spensierata

ognuno è andato alla ricerca della ma-schera più bella e stravolgente, cercando e ricercando tra i vari armadi del passato e i negozi che proiettano al futuro!E’ stata una vera e propria corsa contro il tempo, con l’unico intento di stupire e di farsi ammirare nei più semplici e rilevanti dettagli dell’abito cucito su misura, appo-sitamente per ciascuno di noi!Il carnevale, nei secoli precedenti aveva l’importante onere di capovolgere e tra-sformare la triste e desolante realtà quoti-diana, che a stento si trascinava… Ad oggi, la sostanza è la stessa, così che la maschera ha esclusivamente il compito di celare ciò che si copre dietro (una vita so-litaria, un malessere di fondo, un carattere incompreso). Un vecchio proverbio, cita “L’abito non fa il monaco” … Purtroppo è ciò che comunemente avveniva nel passa-to, accade nel presente e probabilmente si ripercuoterà nel prossimo futuro!Al di là dell’elaborata maschera, dell’or-nato abito, si celano uomini o donne che vivono una vita talvolta impossibile, diffi-cile, precaria. Accennano sorrisi e battute, ma si portano dentro qualcosa di indescri-vibile e a denti stretti lottano per un doma-ni migliore, alla disperata ricerca di una felicità possibile.La vita può regalare gioie e dolori, sorrisi e pianti, aspettative e delusioni, e tocca a ciascuno di noi riappropriarsi di ciò che

apparentemente sembra perduto e stravol-gere ciò che appare condizione primaria ed unica!Il libero arbitrio è anche questo! Non si è liberi di scegliere soltanto il male, ma lo si è ancor di più quando si è in grado di “scegliersi” il posto migliore, la piena felicità, il bene sublime…Forse nessuno mai ha guardato al di là delle maschere che ha incontrato, o maga-ri, si è fermato a giudicare la qualità della maschera…Sarebbe ora di “s-mascherare” il nostro interlocutore e tirare fuori tutto ciò che lo turba o affligge!Tutti, almeno una volta nella vita, abbia-mo fatto uso di maschere che ci stavano scomode perché non disegnate su misu-ra…Liberiamocene e costruiamo con le nostre mani il vestito migliore per la nostra vita, perché la vita è una favola che bisogna raccontare giorno dopo giorno…A te cenerentola, che vivi nel mondo dei sogni…A te zorro, che sempre combatti a favore della giustizia…A te bella addormentata, che invano atten-di il tuo principe azzurro…A te guerriero, che spesso indossi la tua corazza per difenderti dal male…A te che ancora stai cercando la giusta ma-schera… A te…

Elisabetta Santoroelisabetta_santoro85@libero.it

Stop alle contraffazioni, più tutela ai consumatori

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Anche Milano Expo 2015 “parla” un po’ pu-gliese. É proprio a Latiano, che infatti vive ed attualmente lavora il giovane 29enne

Carlo Caforio, affermato professionista program-matore nel settore dell’informatica. Anche il suo sito-blog CarloCaforio.it oltre a presentarne i la-vori, contiene alcuni consigli tecnici che saranno di certo utili ai neofi ti della programmazione. La notizia intanto si sta diffondendo in tutta la città ed anche fuori: è infatti proprio nella sua Latiano (città che gli ha dato i natali) che Carlo Caforio ha voluto fare ritorno di recente, per stabilirsi defi ni-tivamente dopo aver approfondito gli studi speci-fi ci a Milano, acquisito know-how ed aver lavora-to per diversi anni presso la “Over” Web Agency di Arcore, affermata nel settore informatico e conosciuta in ambito tanto nazionale quanto d’ol-tralpe. Dunque nei fatti Carlo Caforio ha preferito rinunciare ad un contratto fi sso, a tempo indeter-minato, ed a tutta una serie di potenziali “benefi t” economici legati al suo contratto pur di rientra-re nella sua Latiano. La storia genuina di questo giovane programmatore latianese che lega di fatto Carlo Caforio all’amore sviscerato per la propria terra natìa e per la sua gente è stata senz’altro una scelta coraggiosa, consapevole, ben ponderata e

“fi nalizzata”.Perché Carlo Caforio ha voluto credere ferma-mente nella sua terra e nelle sue prospettive di riscatto. E vorrebbe pertanto cercare di portare know-how e soprattutto per quanto possibile oc-cupazione non soltanto a Latiano ma più in gene-rale nella terra di Brindisi ed in Puglia. Nessuna presunzione alcuna: visto che chi lo conosce bene ne ha infatti evidenziato le doti di modestia e la scarsa propensione alle luci della ribalta. Diploma di ragioniere programmatore, ha approfondito gli studi a Milano fi no a specializzarsi in “Tecniche di web-master”. Da qui poi il suo lancio - giova-nissimo - a tempo pieno nel mercato del lavoro.Ma ecco intanto cosa ha detto Carlo Caforio al cronista inviato. «Mi occupo - spiega - principal-mente di gestione di progetti web: tutto ciò che essenzialmente un utente visiona su internet. Dal semplice sito internet al grosso portale. Sì, è vero: la mia sfi da è stata davvero molto grossa ed im-pegnativa. Ma sono voluto ritornare a Latiano per creare anzitutto “qualcosa” di mio nella mia terra e poi in secondo luogo per poter cercare di creare occasioni di sviluppo portando nella mia terra lavori dall’esterno». Infatti uno dei pregi ulteriori che bisogna riconoscere al giovane Car-

lo Caforio è di aver saputo tenere vivi i rapporti ed i collegamenti con le aziende e le realtà che lo hanno visto protagonista insieme ad altri suoi colleghi per diversi anni a Milano. Anzi. Al mo-mento gran parte infatti del suo lavoro gli viene del resto commissionato proprio dalla sua prece-dente azienda (che non lo vuole perdere per nulla cosa al mondo) e da tutte quelle aziende del nord Italia che già hanno avuto modo di apprezzare le sue professionalità, la qualità dei suoi lavori e la precisione nell’eseguirli. Ed è anche per tale ra-gione che il giovane Carlo si reca sovente presso le aziende committenti a Milano come fosse an-che nelle altre “capitali” europee, per curare ed impostare personalmente i progetti nella fase di start-up.Il suo uffi cio? Al momento è “risicato” nella sua stanzetta, in casa. Piccolo ma in grado di consenti-re di poter lavorare al 100% delle potenzialità gra-zie alla rete internet ed alle sue ulteriori abilità, da campione, nella programmazione. Tutto nella più totale legalità e liceità. «Ho aperto una mia posi-zione Iva e pago le mie belle tasse» il suo “secco” commento al proposito, a scanso di “equivoci”. Intanto sono diversi i progetti molto complessi ed a livello nazionale che vedono anche la sua “fi r-ma”. «Sì - egli prosegue - abbiamo gestito e mi sono occupato di diversi progetti molto importan-ti. Come quelli per le Asl. O come quello dell’area Shanghai del sito internet di “Expo 2015” che è appena stato lanciato online». Ma è pure suo il ruolo determinante anche per le “Mappe dei tesori d’Italia”, che lo hanno visto realizzare le riviste digitali legate al sistema di promozione dell’Italia all’estero. Ci sono poi, anche, speciali lavori per aziende particolari che fanno catering all’interno di musei. Oltre a ciò sono davvero numerosi tutti gli altri progetti per i quali sarebbe davvero lungo l’elenco. «Certo è - prosegue Carlo Caforio - che ho gestito tutti i progetti con una visione profes-sionale e di programmazione d’insieme a 360°. Occupandomi sia della gestione server, che di programmazione e di ottimizzazione per quanto concerne i motori di ricerca». Intanto anche in Puglia ci sono già diversi grossi progetti che lo vedono protagonista - alcuni anche in cantiere - che il giovane Carlo Caforio sta cominciando a

portare avanti. «Il mio sogno - conclude Carlo Caforio - è quello di riuscire a creare una bella azienda concorrenziale con le aziende del nord e riuscire a dare lavoro ai miei concittadini che a volte non hanno la forza di andar via come ho fatto io. Spero tanto di riuscire in questa impre-sa». Intanto anche il primo cittadino di Latiano, Antonio De Giorgi, ed il presidente provinciale dell’UNPLI (Unione nazionale Proloco d’Italia) Cosimo Galasso si sono recati personalmente a casa di Carlo Caforio nelle scorse ore, per con-gratularsi, fargli gli auguri e complimentarsi per il suo coraggio oltre che per avere creduto nella sua città e nel suo territorio. Cosa questa che gli fa onore. «Si tratta di un giovane meritevole che sta anche portando in giro per il mondo, il suo vasto mondo professionale, anche il buon nome della nostra città di Latiano - ha sottolineato Cosimo Galasso nella sua duplice veste anche di Presiden-te della Proloco di Latiano - anche e soprattutto sotto il profi lo della promozione turistica locale e provinciale. Insomma una notizia ed una iniziati-va che fa onore senz’altro a tutto il nostro territo-rio provinciale anzitutto». Intanto lo scorso saba-to 01 maggio, il “Corriere della Sera” ha dedicato un ampio servizio giornalistico al giovane Carlo Caforio ed alla sua interessante storia.Nello stesso giorno anche la RAI ha mandato in onda (RAI3, ore 12.25) un servizio di approfon-dimento durato diversi minuti e realizzato dall’in-viato RAI Salvatore Catapano. E allora: in bocca al lupo, Carlo! Persone come te lo meritano dav-vero.

“Milano Expo 2015” parla anche brindisino

focus latianoDal nostro inviato

Giovanni di Noi

· DA DESTRA: IL NEO SINDACO ANTONIO DE GIORGI, CARLO CAFORIO ED IL PRESIDENTE DELLA PRO LOCO MIMINO GALASSO

· L'INTERVISTA CON L'INVIATO RAI SALVATORE CATAPANO

La storia di Carlo Caforio sul suo blog CarloCaforio.it

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focus latiano

La città di Latiano ha un nuovo sindaco. É An-tonio De Giorgi, 38 anni, un libero cittadino, dottore commercialista, un ragazzo della so-

cietà civile che ha sempre visto la politica dal di fuori, ma non per questo indifferente a quella che è la gestione del paese. Lo abbiamo incontrato ed intervistato.Sindaco, qualche anno fa avrebbe mai pensato

che sarebbe diventato sindaco della sua città?«No, sinceramente, nemmeno sei mesi fa (sorride, ndr)».La cosa la rende orgoglioso?In genere sono molto pianificatore. E pertanto questo non era in previsione. Forse nei miei pen-sieri avrei pensato, tra qualche anno, ad un mio impegno in politica. Ma mai così diretto, imme-diato e con questi risultati. Una novità davvero sotto tutti i punti di vista».La novità intanto è rappresentata dai giovani che l’hanno supportata: una vera e propria ri-velazione ed “esplosione” alla base anche delle ragioni di tanto successo?Questa in effetti è stata una grandissima novità. Siamo tutti giovani ma soprattutto tutti alla prima esperienza. Ma questo non vuol dire che siamo senza competenze o senza esperienze proprie di vita e professionali. Secondo me la vittoria otte-nuta così, vale doppio: nessuno in lista si portava bagagli di voti da esperienza precedenti. Forse è anche per questo che tutti ci davano per sconfitti sin dal primo giorno. Adesso bisogna dare spazio ai giovani. Con tutti i ragazzi c’è la volontà di fare bene. Ed io li sto spronando in tal senso a lavorare bene ed a lasciare da parte le vecchie logiche politiche. La caratteristica in buona so-stanza che ci ha consentito di vincere le elezioni».

Quali sono gli impegni che intende assumere per la sua città?«A breve ci occuperemo intanto di tutti i proble-mi che ci sono sul tavolo, come tutti i bandi in scadenza. Ma soprattutto vorrei che fosse bene chiara una cosa e che poi abbiamo già detto in campagna elettorale e che ora mettiamo in pra-tica: niente più lavori da dare all’esterno, niente più consulenze da dare al’esterno. Ma privilege-remo i ragazzi di Latiano. In qualche modo sto già bloccando qualche consulenza data a per-sone non di Latiano. Le competenze particolari e professionali vorrei che fosse chiaro che ce le abbiamo anche noi qui a Latiano. Ho a cuore solo l’interesse a far lavorare le aziende ed i tecnici di Latiano. Ho già dato indicazioni in tal senso. Magari istituiremo qualche elenco di tutti i tecnici e le aziende di Latiano che vorranno inserirsi e magari adotteremo un criterio di rotazione».Ha un suo sogno nel cassetto al quale sta pen-sando adesso che è sindaco?«La mia priorità sarà quella relativa alla man-canza di lavoro: anzitutto vorrei infatti cercare di risolvere il problema dell’occupazione creando condizioni di sviluppo occupazionale per i nostri ragazzi. Risolvendo questo, avremo risolto anche parte dei grossi problemi che attanagliano questa nostra città».

L’auspicio adesso è che si passi subito, il più spe-ditamente possibile, alla fase concreta e materiale della gestione amministrativa. Il paese – come anche “confermato” dal numero e dalla caratteri-stica specifica delle liste e dai voti per Antonio De Giorgi - non può e non vuole attendere oltre il suo sviluppo.

Antonio De Giorgipunta a debellare la disoccupazione locale

Dal nostro inviatoGiovanni di Noi

· UN PRIMO PIANO DEL SINDACO DE GIORGI

· LA TORRE DEL SOLISE

Intervista al nuovo sindaco: «Faremo lavorare le aziende, i tecnici, ed i giovani di Latiano»

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focus latiano

Il nome della Pro Loco e quello del suo presidente Mimino Galasso, compare spesso quando si parla di

manifestazioni che a Latiano hanno ri-scosso ampi successi di pubblico.Ne abbiamo parlato con lo stesso pre-sidente locale della Pro Loco Cosimo (detto Mimino) Galasso, nella sua du-plice veste anche di presidente provin-ciale UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia). «Proprio quest’anno - dice Galasso - ricorre il 40° della isti-tuzione della Proloco di Latiano nata nel lontano 1969, promotrice anche della creazione del museo delle arti e tradizioni. Molte le manifestazioni che accompagnano il calendario della pro-loco. La più importante è la Sagra del-le “stacchioddi” che si tiene la prima

domenica di ottobre per valorizzare il nostro piatto tipico. Accanto alla sagra c’è poi anche un collegamento cultu-rale: la realizzazione ogni anno di un quaderno tematico-ricettario diverso, giunto oramai alla 13ª edizione. Altra manifestazione di rilievo è la rassegna del teatro in vernacolo giunta alla 23ª edizione e che vede la partecipazione di tante compagnie teatrali amato-riali, provenienti dalle varie province pugliesi. Il prossimo 30 maggio intan-to ci sarà la passeggiata ecologica in bicicletta alla scoperta del territorio, con la “Latiano su due ruote”. Altre iniziative che realizziamo sono i riti della “Settimana Santa”, nel periodo pasquale; ma nel corso dell’anno c’è anche la serata di solidarietà con il

concerto di Santo Stefano e le numerose manifestazioni estive che attirano gente da ogni dove. La Pro Loco gestisce an-che il “museo delle arti e tradizioni” e quello della sezione staccata della “ceramica”. Quest’ultimo situato nei locali della famiglia del beato Bartolo Longo fondatore della nuova Pompei: uno spaccato della quotidianità di un tempo in cui sono riposti anche molti attrezzi della civiltà contadina. Adesso - conclude Galasso - gestiamo anche lo IAT (l’uffi cio informazione ed assisten-za turistica) ubicato presso la “Torre del Solise”, monumento all’interno del quale ha, tra l’altro, anche sede l’uffi cio “INFORMAGIOVANI”. Tra i musei da visitare infi ne anche il “Mu-seo del sottosuolo”». Latiano - spiega infi ne Cosimo Galasso - ha un’antica tradizione dolciaria. «La pasta reale e la pasta di mandorle, caratterizzano davvero il nostro territorio».

Ma Latiano è anche una città ricca di musei. Tra que-sti, la Casa-Museo Fondazione “Ribezzi Petrosillo”. «La fondazione nasce nel dicembre del 2003 - spiega

Vittoria Ribezzi Petrosillo, presidente della Fondazione - da una mia idea, di destinare la casa paterna a museo e portan-dovi qui tutto quello che dagli antenati era stato gelosamen-te custodito». Piuttosto maestoso, ha visto 3 ampliamenti nel corso degli anni, passando da una superfi cie iniziale di 300 metri quadrati agli attuali 1000. Il museo è suddiviso per settori. Solo per citarne alcuni: da quello archeologico a quello numismatico, da quello musicale a quello della moda. Come evidenzia la direttrice del museo Bianca Ribezzi, con-giuntamente a Valentina Gigliola archivista collaboratrice della fondazione «è anche possibile ammirare un pezzo che riteniamo sia un unicum consistente in un lettore di dischi metallici traforati risalente alla metà del XIX secolo, di nome "Ariosa" della ditta Phoenix (Lipsia, in Germania) ca-pace di riprodurre suoni meravigliosi che commuovono il visitatore. Il museo ha un gran numero di questi dischi il cui repertorio spazia dai ballabili alla musica sacra e classica. Uno strumento simile, di epoca di poco posteriore, consente l'ascolto di analoghi dischi di cartone». «Io e mia moglie - spiega poi Vittorio Petrosillo, vice presidente e segretario della Fondazione - abbiamo deciso di affi dare le sorti e le fortune di questa casa-museo a una Fondazione. Chi in effet-ti è il proprietario della fondazione è proprio la collettività. I nostri concittadini hanno compreso l’importanza della fon-dazione e del museo. E lo dimostrano con attestati di stima nei nostri confronti ma anche con le donazioni che fanno a questa istituzione».

Pro Loco:un impegno che dura da 40 anni

Alla Casa-Museo“Ribezzi-Petrosillo”

un tesorodi elevato interesse

storico-culturale

Il Fotoservizio del focus è diGiovanni di Noi

· GALASSO, PADRE DELLA SAGRA "TI LI STACCHIODDI" · INFORMAGIOVANI: ENRICA LONGO E ANTONIO TAGLIENTE

· UN PARTICOLARE DEL MUSEO ARTI E TRADIZIONI

· PEZZO RARO: L'ARIOSA DEL XIX SECOLO PERFETTAMENTE FUNZIONANTE

· LA FAMIGLIA RIBEZZI PETROSILLO

Sagre, teatro, ciclopasseggiate e serate di solidarietà: alcune delle iniziative che si svolgono nel corso dell'anno grazie all'instancabile presidente "Mimino" Galasso

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sport

È dagli sport cosiddetti minori, erroneamente detti minori, che la città di Francavilla continua a

ricevere le soddisfazioni più grandi. L' ultima delle quali è quella ottenu-ta in quel di Vignole Borbera. Nel palazzetto dello Sport della succita-ta cittadina in provincia di Alessan-dria - dove ha avuto luogo il primo campionato di Savate – Boxe Fran-cese organizzato dalla Federazione italiana di Savate - a farla da padro-ni incontrastati sono stati i 7 giovani atleti della A.S.D. Ginnastica Fran-cavilla "Team Fighter Iaia", i quali si sono tutti classifi cati tra il primo e il secondo posto nelle rispettive gare di categoria. Il gruppo di atleti partito da Franca-

villa e guidato dal Coach Domenico Iaia ha gareggiato in competizioni di differenti categorie di peso e di età. Felice Tomaselli, classe 1993, ha conseguito il titolo di campione italiano nella categoria "Cadette", 80/85 kg; Gianfranco Corvino, 1990, è vice campione italiano della categoria "Junior", 80/85 kg; Ivano Capuano, nato nel 1985 si è confer-mato vice campione italiano per la categoria "Senior" 65/70kg; titolo di vice campione anche per Damia-no Imperiale, classe 1984, categoria "Senior" 75/80 kg. Avvincente fi na-le tutta francavillese per Arcangelo De Tommaso, 1992, e Giuseppe Barbaro, 1991, stessa categoria di peso, ma "Cadette" il primo e "Ju-nior" il secondo. I due, dopo una serie di gare elimi-natorie, si sono trovati a combattere l'uno contro l'altro per il gradino più alto del podio, avendo sbaragliato tutti gli avversari, anche i padroni di casa. Il primo posto, e quindi il ti-tolo di campione italiano, se l'è ag-giudicato Arcangelo De Tommaso.

Entusiasmante risultato anche per la mascotte del gruppo, Cosimo Gua-rino, classe 1997 e 40 kg di peso, confermatosi campione italiano a soli 13 anni con una brillante vitto-ria nella categoria "Benjamin".I ragazzi dell’ A.S.D. ginnastica Francavilla non si sono accontenta-ti delle vittorie a livello nazionale e internazionale, ma hanno portato il loro talento anche al di fuori delle mura delle palestre e dei vari palaz-zetti approdando in televisione al noto programma di canale 5 “Italia’s got talent”. Dopo aver superato vari provi-ni sono riusciti ad arrivare davanti ai giudici più famosi del momento Maria de Filippi Jerry Scotti e Rudy Zerbi, lasciandoli di stucco e rice-vendo tre si con i quali avrebbero potuto accedere alla semifi nale. Purtroppo nonostante i tanti compli-menti ricevuti dai giudici sono stati poi eliminati durante la scrematura prima della fi nale “a imbuto”, quin-di non per i loro demeriti ma a causa delle inderogabili regole del pro-gramma. (M.A.)

I ragazzi della scuola calcio “Sporting Francavilla”, bissa-no il risultato dell’anno pre-

cedente vincendo nuovamente il titolo provinciale del campio-nato categoria “Giovanissimi”. Una cavalcata vincente frutto di 19 vittorie, 1 pareggio e 2 sole sconfi tte risultando il miglior at-tacco con 78 reti fatte e anche la miglior difesa subendo appena 16 reti. Un plauso alla “Scuola Cal-cio Sporting” che da anni opera nel settore giovanile “puro”, otte-nendo grandi risultati sia sportivi che sociali. Soddisfazione viene espressa intanto da tutto lo staff

al completo: dal presidente Pa-squale Costantino, al veterano Francesco Simone; al responsa-bile tecnico Flavio Simone; al mister dei “giovanissimi” Anto-nio D’Angela ed a tutti i colla-boratori che contribuiscono a che tutto ciò sia possibile.«Il nostro impegno - dice Flavio Simone - è quello di essere un punto di riferimento importan-te per tutti i ragazzi e per i loro genitori, affi nché il gioco del cal-cio sia per loro un bel momento di socializzazione, educazione, rispetto e soprattutto sano diver-timento».

Boxe Francese7 francavillesi sul podio nazionale Lo Sporting Francavilla

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Gloria tributata ai giovani studenti-atleti per le gare provinciali di nuoto dei Giochi Sportivi Studenteschi, svoltesi, nelle scorse settimane,

presso la piscina della Marina Militare ”Parodo” di Brindisi che, dopo un lungo periodo di chiusura per manutenzione, ha riaperto con le scuole l’intenso pe-riodo di attività natatoria. Un “tuffo nell’oro” per molti studenti di diverse scuole del brindisino. Ottima la pre-stazione dei campioncini della scuola media “Bilotta-Virgilio” di Francavilla che, il 21 aprile scorso, presso la piscina Icos di San Giorgio Jonico, si sono qualifi ca-ti alle Nazionali che si terranno in questo mese di mag-gio (la data non è stata ancora resa nota), grazie all’oro conquistato da Francesco Passante (rana), Mattia Zizzi (dorso) e dalla staffetta 4x50 Passaro, Zizzi, Devicien-ti e Andriulo, all’argento di Pierfrancesco Devicienti stile) ed al bronzo di Stiven Andriulo (farfalla).Tornando alle gare provinciali organizzate dall’Uffi -cio Educazione Motoria, Fisica e Sportiva dell’U.S.P. di Brindisi coordinato dal prof. Massimo Monticelli e dal tecnico prof. Roberto Aluzzi, unitamente alla Federazione Nuoto con la prof. Giuliana Nucci ed il Comando Marina di Brindisi con il suo comandante Cap. di Vascello Vincenzo Rinaldi, c’è da segnalare il fair-play, l’entusiasmo, la determinazione, la cultura del rispetto, la socializzazione, il lavoro di squadra: sani principi di vita questi che hanno caratterizzato il modello etico-comportamentale dei giovani studenti.Come nell’antica Grecia queste importanti occasioni vengono ancora vissute come “Espressioni celebrati-ve”. Mirko Palombella, studente del Liceo Scientifi co “Ribezzo” dice: “Un’esperienza unica. Un’esplosione adrenalinica in cui ogni singolo muscolo del corpo si combina sinergicamente per sfi dare l’acqua, i propri limiti. Questo è il nuoto. Gioia, entusiasmo, orgoglio, in pochi secondi un’infi nità di sensazioni. In fondo alla tua corsia ti ritrovi a lottare non solo per una medaglia, ma per i tuoi ideali, per il nome della tua scuola, per chi ha sempre creduto nelle tue potenziali-tà. Misurarsi con gli altri per gridare al mondo che tu ci sei”. Prezioso è stato il riconoscimento del Ministro Gelmini sul ruolo di assoluto rilievo attribuito alla atti-vità motoria, fi sica e sportiva, alla funzione educativa e formativa dello sport, forse, però, le scuole dovevano essere messe anche nelle condizioni economiche più vantaggiose per assicurare il diritto allo sport degli studenti, senza ricorrere sempre alle acrobazie conta-bili di dirigenti o alla “passione incondizionata” dei

docenti. Occasioni importanti come queste, ore di al-lenamento in piscina, sui campi di atletica, in palestra spesso sono stigmatizzati come: tempo sottratto allo studio! Il successo dell’alunno, nell’ambito delle va-rie discipline formative è fonte di gratifi cazione che rinforza l’autostima. La vittoria o la sconfi tta educano a modulare e a controllare le proprie emozioni, dive-nendo alternative culturali alla noia, al bullismo, alla violenza, alle dipendenze, alla slealtà.Le gare di nuoto hanno premiato tutti i bravi atleti della provincia, per comportamenti leali e corretti, per impegno, concentrazione, determinazione e senso di appartenenza. Complimenti, quindi, ai docenti ed ai presidi dei Licei Scientifi ci “E. Fermi”, “T. Monticel-li”, Classico “B. Marzolla”, I.T.I.S. “E. Majorana”, I.T. Nautico “Carnaro” di Brindisi, I.T. Commerciale “N. Valzani” di S. Pietro V.co, Liceo Scient. “F. Ri-bezzo” di Francavilla F., delle Scuole Medie “C. Mar-zabotto- G. Cesare”, “M. Pacuvio – Don Bosco”, “Sal-vemini - Virgilio” di Brindisi, “V. Buonsanto - Meo” di San Vito dei N., ” e della Scuola Media “Bilotta-Marone” di Francavilla Palma d’Oro per il Liceo Scientifi co “Ribezzo” di Francavilla F. e il Tecnico Industriale "E. Majorana” di Brindisi per il 2° grado e per le Scuole Medie “C. Marzabotto-G.Cesare” di Brindisi oltre ovviamente alla media “Bilotta/Marone” di Francavilla Fontana.

sportdi Matilde Sardiello

U.S.P. - Uffi cio Ed. Fisica

Un tuffo nell'oro

Qualche anno fa, un piccolo gruppo di atleti sanmichelani, iscritti con una associazione di Francavilla Fontana,

decise di provare ad organizzare nel nostro piccolo paese una gara podistica, giusto per far conoscere questa splendida disciplina ai propri compaesani. In quella edizione, fu-rono presenti circa 100 atleti e l'organizza-zione fu tutt'altro che perfetta: anzi piena di lacune. Ma l'amore e la dedizione di quello sparuto gruppo di ragazzi, faceva presagire che qualcosa di grande sarebbe avvenuto nel corso degli anni. Nel frattempo, quel grup-petto di appassionati, ha bruciato le tappe. Nel corso degli anni ha fondato “l'atletica Sanmichele”, una polisportiva che ha avu-to il merito, con il suo gruppo dirigente, di diffondere l'amore per la corsa, non solo tra i confi ni comunali, ma attirando atleti anche da province limitrofe. Il fi ore all'oc-chiello dell'associazione locale è comunque la gara, denominata “Corrisanmichele”, che quest'anno ha raggiunto la sua 10ª edizione. Le cifre che ruotano attorno alla manifesta-zione sono cresciute in modo esponenziale. Tanto da far diventare la stessa la quarta gara più partecipata nella nostra regione. L'edi-zione del 2009 si è svolta con la presenza di circa 1300 atleti provenienti da tutta Italia

perché nel frattempo si è arrivati ad ottene-re l'organizzazione di un evento nazionale. Tutti gli atleti più forti a livello regionale, non fanno mai mancare la loro presenza. La “Corrisanmichele” si è contraddistinta sempre per il fatto che gli organizzatori han-no voluto renderla una gara molto tecnica sia nel percorso che nel cosiddetto pacco gara, gadget che viene consegnato a tutti gli iscritti. Quest'anno gli atleti riceveranno una maglia tecnica Asics. Per i risultati raggiunti bisogna ringraziare le istituzioni locali, che ogni anno permettono che la manifestazione abbia successo mettendo a disposizione tut-to quello che gli si chiede; non meno impor-tanti gli sponsor: fra i quali spicca il Gruppo Magrì che ormai ha legato la sua immagi-ne alla manifestazione da quattro anni ed a Tenuta Moreno che per il secondo anno consecutivo offre ai vincitori un week end presso la loro struttura. Non ultima, l'im-portanza che viene data alla conoscenza del nostro territorio che ormai da svariati anni si pone come meta preferita da turisti di tutto il mondo per la sua bellezza. Quindi come ogni anno invitiamo tutti a partecipare il 16 maggio sia come atleti che come semplici spettatori.

L'atletica Sanmichele festeggia successi ed impegni sportividi elevato spessore

C'è la "Corrisanmichele"tutti in gara il 16 maggio

Mimmo Giannotte

· I GIOVANI VINCITORI DELLA BILOTTA DI FRANCAVILLA

· LE MIGLIAIA DI PARTECIPANTI ALLA SCORSA EDIZIONE 2009 DELLA GARA PODISTICA GIUNTA ALLA 10ª EDIZIONE

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di Oronzo Cardonesport

Via i vassoi e i taglieri. Ceglie Messapica non è più soltanto la città della gastro-nomia. Ma lo è anche del basket. Da

mercoledì 14 aprile maggiormente, quando la lettera “C” è stata sostituita dalla “B”, che mette i brividi a una cittadina intera. Ora Ceglie, centro di 20mila abitanti, è nella sto-ria del basket brindisino. Il club gialloblu è il terzo dopo l’Enel Brindisi e l’Assi Ostu-ni a rappresentare la provincia in giro per il Belpaese. Ora la storia si arricchisce. Il pre-sente pulsa. Nel segno di un joker diabolico, Slavko Djukic, che è il simbolo, non a caso, del Basket Ceglie. Il coach con la valigia pesante. Governa squadre da decenni, con-quistando diverse promozioni in serie A in Jugoslavia e girando per l’Italia: da Siena a Gualdo Tadino, da Argenta a San Severo, da Bisceglie a Bernalda, fino ad arrivare appun-to a Ceglie. Il tecnico balcanico racchiude i suoi segreti in palestra (sedute intense) ed in

partita, durante le quali si dimostra lettore arguto. Propensione indispensabile per far rendere al massimo la sua macchina, che in questo torneo ha fatto mangiare letteralmen-te polvere agli avversari.Dopo la disfatta dello scorso campionato, quindi, si è compiuto il miracolo. Frutto dell’organizzazione societaria, trasmessa ad un gruppo di atleti formidabili. Dal capitano, Paulinho Motta, esempio di forza, tecnica ed abnegazione a Santiago Corbetta, cestista su-damericano dalla classe innata; dalle giocate di genio del playmaker Valerio Abet, a quelle di Gianluca Ambrosecchia; dal duo Moliter-ni-Leoncavallo, caratterizzato da esplosività fisica e grande propensione in penetrazioni e rimbalzi, alla coppia Febo-Fanelli, costanti minacce dalla lunga distanza; da Giandome-nico Ucci, atleta giovane ma con una perso-nalità invidiabile a Marco Travaglini, pun-tuale e presente a ogni chiamata.

Dopo 13 anni dall’ultima conquista della serie B, titolo poi emigrato dalla cittadina messapica per la cessione alla Prefebbrica-ti Brindisi, che a sua volta da lì è ripartita per approdare proprio in questo campionato nel massimo campionato nazionale, il Ba-sket Ceglie questa volta ha colto nel segno, vincendo un campionato strepitoso. Un en-tusiasmo che sembra non aver risparmiato proprio nessuno. Città, società e tifosi hanno ancora voglia di crescere col basket, attraver-so il lavoro sinergico.

La vittoria nello sport, quello con la “S” ma-iuscola, di decubertiana memoria, oggi rap-presenta un’iniezione di vita ed un esempio per i tanti giovani in cerca di punti di rife-rimento. Riuscire ad aggregare centinaia di tifosi intorno alla palla a spicchi cegliese è senza alcun dubbio una conquista per l’intera collettività. Tale aggregazione è fatta da con-divisione di un percorso “lineare”, condito da colori gialloblu e da tante canotte gron-danti di sudore.

Michele Simone, ala-pivot della Soa-vegel Basket Francavilla, una grinta fuori dal comune, un concentrato di

energia che trasmette voglia di vincere. E, dietro quell’energia, un ragazzo straordina-rio, stakanovista e generoso che ha sempre un sorriso per tutti. Il 25enne dalle origini garganiche, con la formazione allenata da co-ach Davide Olive, ha conquistato il secondo posto, nel campionato di serie C dilettanti e si prepara ad affrontare nel migliore dei modi i play-off per l’accesso in serie B. Evidente è la sua stazza, 198 centimetri di altezza per 105 chilogrammi di peso e fa delle penetra-zioni e dei rimbalzi le sue armi migliori. Noi de “ilbrindisino” lo abbiamo voluto intervi-stare per conoscerlo meglio.Quali sono le tue origini? Qual è stato il tuo percorso formativo?Sono nato a San Giovanni Rotondo e ho risieduto fino all’età di 18 anni a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. Ho

conseguito la maturità scientifica e, raggiun-ta la maggiore età, ho iniziato a girare per la Puglia per giocare a basket. Il mio primo contratto l’ho firmato a Monopoli in C2, poi sono stato a San Severo in B dilettanti, poi ancora Monopoli in C dilettanti fino ad arri-vare quest’anno a Francavilla. Di pari passo all’attività cestistica ho studiato e sono ru-scito a conseguire la laurea in Economia e gestione dei servizi turistici presso l’Univer-sità di Foggia.La tua infanzia è stata significativa nella definizione della tua carriera da cestista?Penso che l’infanzia di ognuno condizioni lo sviluppo della propria personalità e di con-seguenza l’approccio alla vita e allo sport, che è un piccolo aspetto di questa.Provengo da una famiglia benestante: mio padre è ingegnere, mia madre è medico, ma nonostante ciò siamo una famiglia molto af-fiatata e con pochi grilli per la testa. A 18 anni ho fatto la scelta di essere indipendente

e sono andato via da casa per giocare a ba-sket e studiare, non chiedendo mai nulla alla famiglia.Colgo l’occasione per ringraziarla appunto la mia famiglia, insieme a tutte le persone che sono state e sono tutt’ora importanti nel mio processo di crescita.Quando hai iniziato a giocare? Perché hai scelto il basket? Hai praticato altri sport?Ho iniziato a giocare a basket all’età di 6 anni. Il perché ho scelto il basket? Chiunque abbia giocato a questo sport sa che è come una droga, una volta provato crea dipenden-za ed è difficile distaccarsene. Ho praticato altri sport durante gli anni della scuola, tra cui: calcio, volley, corsa campestre, lancio del disco. Ma il basket mi ha stregato e non sono riuscito a uscirne fuori.Com’è il tuo rapporto con la Soavegel? E con la città di Francavilla?Il rapporto con la Soavegel è in continua evoluzione, ma comunque buono. La società è molto ambiziosa, si respira tanta passione al suo interno e qualche errore di gioventù passa in secondo piano, proprio perché com-messo per la voglia di fare bene bruciando le tappe.Speriamo che si avvicini quanto più gen-te possibile alla società e alla squadra. Lo sport è scuola di vita e deve insegnare valori a tutti, soprattutto ai più giovani. Anche per questo non ho esitato ad accet-tare l’esperienza da istruttore di minibasket in due scuole elementari quando mi è stato proposto. Troppo bello stare con i più piccoli e pro-vare ad insegnare loro nozioni di basket ma

soprattutto di vita. Troppo bello imparare anche da loro. Il rapporto con Francavilla città, lo definirei strano, invece. Diciamo che la città è come divisa in due, tra gente mol-to genuina (soprattutto gente di mezza età) e gente alquanto esibizionista e spesso non troppo ricca di valori (soprattutto i giovani e giovanissimi). Io preferisco la semplicità e la genuinità, mi piace essere non apparire.Soddisfatto della stagione? I risultati sod-disfano le aspettative?Al momento penso questa sia la mia miglio-re stagione da quando gioco per costanza di rendimento. Sarei soddisfatto ancora di più se insieme ai miei compagni di squadra riu-scissi a regalare ai tifosi, ai nostri dirigenti e a noi stessi la B dilettanti. Il tuo sogno nel cassetto?Nel brevissimo periodo vincere questi play off con la Soavegel. Per il futuro, quello di tornare nella mia terra e diventare un im-prenditore di successo. Ne approfitto per sa-lutare il mio paese, Monte Sant’ Angelo.Cosa avresti fatto nella vita se non avessi giocato a basket?Sicuramente avrei studiato comunque per costruirmi un futuro diverso. Sarei andato sicuramente fuori insieme a mio fratello (un anno più giovane) che è già ingegnere. Ma-gari avrei fatto il dietologo, chissà…Vuoi aggiungere qualcos’altro?Lo scudetto lo vince la Roma alla faccia del mio compagno di squadra Arcangelo Sarli (interista doc)… grande Arcangelo. Da buon italiano però spero che la Champions la vin-ca l’Inter (altrimenti la mia amica Mariella mi picchia).

Michele Simone, il “gigante buono” della Soavegel Francavilla

Ceglie, città del basket

· MICHELE SIMONE ALA-PIVOT DELLA SOAVEGEL · UN'AZIONE DI GIOCO

· LA SQUADRA DEL CEGLIE VINCITRICE DEL CAMPIONATO DI SERIE C

2° posto nel campionato di serie C dilettanti

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Direttore Responsabile: Gianni CannalireRedazione: Giovanni di Noi, Maria Angelotti

Grafi ca ed Impaginazione: Domenico CavalloCommerciale: Emanuele Andriulo

Periodico mensile della provincia di Brindisi distribuito gratui-tamente - Reg. Trib. di Brindisi n° 06/08 del 21/11/2008

Edito da: Quarto Canale Radio s.r.l.Stampa: Galeati Industrie Grafi che s.r.l.

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Ariete:

Novità sentimentali ed affettive grazie alla presenza di Venere in

Gemelli e della splendida Luna di Fuoco, per non parlare di Urano

che entrerà a fi ne mese nel segno. La cosa più importante è comuni-

care al meglio i vostri sentimenti, trovando le parole giuste.

Toro:

Ci sono due linee di congiunzione sulla vostra direzione del cuore.

La prima vi spinge ad aumentare le sicurezze pratiche che riguar-

dano un rapporto già esistente. La seconda vi riporta un amore del

passato grazie a Saturno retrogrado.

Gemelli:

Il mese è molto positivo per la vostra vita sentimentale grazie alla

presenza di Venere nel vostro segno fi no al giorno 21. E' sicuramen-

te una buona protezione per la vostra vita e un appianamento delle

dispute e delle controversie con il partner.

Cancro:

Se state aspettando risposte, queste arriveranno. Se cercate altre

motivazioni per continuare un rapporto, Venere ve le darà. Per tutti

sarà opportuno ritrovare una fi ducia in se stessi e agire allo scoperto

nelle relazioni. Per tutte le iniziative e i cambiamenti è meglio aspet-

tare che Venere entri nel segno il giorno 20

Leone:

Questo mese dovrete cercare di frenare la vostra insoddisfazione,

che dura da tempo, trovando un armonioso accordo nelle relazioni

importanti. Marte permane nel vostro segno ancora per un po' e

continuerete a fare i conti con la voglia di conquista in troppa fretta.

Accettate le cose come stanno.

Vergine:

Avete voglia di cambiamento, di passione, di rinnovamento energe-

tico e perché no, anche spirituale. Antichi legami, rimasti appesi al

fi lo del destino, si ripresenteranno nella vostra vita fi no a Giugno.

Bilancia:

La questione sentimentale in questo mese sarà per voi di primaria

importanza e cercherete di risolvere al meglio qualche confl itto o

incomprensione. Approfi ttate dell'allontanamento di Saturno per

sentirvi liberi di desiderare e decidere ciò che parte dal vostro cuore.

Scorpione:

Il vostro cielo del mese si prospetta intensamente orientato nella

direzione del partner. La coppia assumerà grande importanza, così

come le decisioni di chi vi sta vicino, che voi sarete inclini ad asse-

condare. Per chi è single, è un buon periodo per incontri importanti,

soprattutto passionali ed erotici

Sagittario:

Il mese inizia con la Luna nel vostro segno che simboleggia la gran-

de importanza che la vita intima e sentimentale assumerà in questo

periodo. C'è qualcosa o qualcuno che catturerà la vostra attenzione

fi n dai primi giorni, restate vigili e disponibili.

Capricorno:

I tempi stanno cambiando e ne avrete la netta percezione in que-

sto mese, che vi vedrà sollecitare tante cose nell'ambito affettivo

e sentimentale. Nella seconda parte del mese infatti, Venere, in

opposizione, faciliterà gli incontri per chi è in caccia, ma renderà

inquieti chi è già in coppia.

Acquario:

Valutate bene il vostro campo di azione; fate leva sulle vostre capa-

cità e sulla vostra intuizione. E' possibile che qualcuno voglia farvi

le scarpe, ma voi non lo permetterete.

Pesci:

Il lavoro potrebbe riservare piacevoli sorprese e un piccolo cambia-

mento. Non dovete stare nascosti o accontentarvi; uscite allo scoper-

to e osate proporre o presentarvi in qualcosa di nuovo.

OROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPOOROSCOPO

ASTICE ALLA BORGHESESpazzolate e lavate in acqua corrente l'astice, con un grosso coltello tagliate le pinze e schiacciatele legger-mente; senza togliere il guscio dividete la coda in 5 o 6 pezzi eliminando l'ultima parte; tagliate la testa in due togliendo il sacchetto della sabbia; tenete invece a parte gli intestini ed il corallo.Ungete con olio extra vergine d'oliva una casseruola larga e bassa dopo aver battuto al coltello una cipolla di media grandezza e messo uno spicchio d'aglio in camicia (senza sbucciarlo), sul fondo disponete l'astice.Fate rosolare quest'ultimo a fuoco vivo se avete a dispo-sizione una foglia d'alloro non esitate ad usarla donerà al vostro piatto un'aroma molto mediterraneo;Quando la rosolatura è giunta a buon fi ne bagnate con del vino bianco secco e per dare un sapore dolce all'asti-ce aggiungete un pò di brandy, quando sarà evaporato aggiungeteci dei pomodorini qualità ciliegino, una man-ciata di prezzemolo donerà freschezza al vostro piatto.Molto importante la cottura durerà circa 25min. a secon-da della mole dell'astice e quindi per fi nire di cuocere usate del brodo di pesce (preparato in precedenza con delle carcasse di pesce messe a bollire con verdure, e ricordate in cucina non si butta nulla anche perchè è lì che si nasconde il nostro segreto, il sapore sta a noi esaltarlo come nel caso delle carcasse di pesce da cui si prepara dell'ottimo brodo che donerà sapore al nostro piatto); mettete a cuocere in una pentola d'acqua con aggiunta di sale dei Laganari (sono un formato pasta fresca leggermente più spessa di un tagliolino, per evita-re che si sfaldi in cottura e nello stesso tempo mantenere la stessa, scolate e fate fi nire di cuocere nell'ASTICE ALLA BORGHESE).Disponete in un piatto di portata, guarnite con prezze-molo e buon appetito!Di certo farete un fi gurone.

www.ristoranteostuni.itCell. 339 86 84 984Giuseppe

RICETTA DEL MESE

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