Il Volatile - gassmodel.it GASS/Giornalino N4 Nov 4 V1p6.pdfqui, il mitico Pancrazio che di vernice...
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Ciao, eccomi qui a credere con tenacia nel gruppo GASS ed a fare
il resoconto dell’anno volante duemilaquattordici svelandovi con
gelosia la ricetta segreta del gruppo GASS.
Ingrdienti: Un campo di grano da 12150m2 o “darset pertic ad
tera” come direbbero i nostri contadini.
- Qualche aeromodellista “di buona volontà” e capace di sognare e
rincorrerei i sogni, poi aggiungetene quanto basta ma di buona
educazione.
- Quattrocento chilogrammi di semenza d’erba.
- Un trattorino tosaerba rosso e cento litri di benzina.
- Sessanta metri quadrati di ramina metallica di protezione.
- Un computer dotato di programmi per scrittura elettronica e fogli
di calcolo.
Lavorazione degli ingredienti: Per prima cosa fresate con cura la
superficie al fine di frantumare e sminuzzare omogeneamente le
inevitabili "garople" argillose della precedente lavorazione agreste.
Con cura rullate il fondo da nord a sud e da est ad ovest. Non
dimenticate che siamo un gruppo, ogni socio ha la sua
specializzazione, riconosciamola ed applichiamola. Nessuno meglio
di Davide Colombi fresa e rulla, se poi il Gramegna dà la direzione
non può che esserci la perfezione.
Aquesto punto semenza a volotà tanto che l'immpazienza la
brucerà. Sorvolate con più aeromodelli possibile, in attesa
dell'autunno e delle pioggie. Cominciate a diffondere e sostenere gli
ingredienti principali, la flessibilità e la libertà per garantire i voli
invernali in campi vicini e già da anni rigogliosi di verde peluria
antimalta. Non dimentichiamoci di ringraziare Cristiano e Marco
Bergami per averci ospitati in più di un’occasione, sappiate che un
aeromodellista deve sempre poter decollare, volteggiare ed
atterrare.
Non rimandate mai la sicurezza per aspettare la perfezione, fin da
subito stendete e tirate la ramina metallica protettiva, avrete sempre
tempo per migliorarla in futoro. Ricordatevi che come pianta i pali
Michele, non li pianta nessun altro aeromodellista e non. Michele
afferra il palo in cemento…, lo guarda dritto nelle feritoie per poi
alzarlo una volta e due volte e tre volte, al quarto salto il palo è
piantato irremovibilmente. Gurdare per credere! Come una torta
ricamata è il momento di scriverci sopra in giallo ben visibile gli
avvertimenti di oggetti volanti a bassa quota. Chi è entrato in azione
qui, il mitico Pancrazio che di vernice ha il pennello sazio. Dato che
di avvisi si sta parlando, di regolamento i soci in campo andran
leggiucchiando. Affidatevi a Francesco che una soluzione ha gia' in
fresco.
Le stagioni passano, la gente si lamenta, ma la Natura, solo con
molta calma, l’erba aumenta. Bene bene, ora che avete ben cosparso
d'acqua e cotto al Sole il vostro campo ve lo sarreste aspettato così
verde? Fin troppo vero? Ok ora rasatelo per bene ogni settimana,
Il Volatile Lettera circolare informativa del GASS rivolta ai propri Soci; stampato in proprio.
21 novembre 2014
Numero 4
Stampato il 20/11/14
questo sì che piace ai soci, quasi è un peccato che il trattorino rosso
sia un monoposto da corsa. Rimedieremo con un pulmino
tagliaerba. Ma li ringraziamo tutti senza fare nomi, tanto i piloti
rasatori sapranno identificarsi, un sincero grazie, perché col clima
di quest’anno di erba ne è stata tagliata tanta e sono riusciti a
garantire il campo in ordine ad ogni week-end.
Cari ragazzi freschi di storia, chi ha detto ora che abbiamo fatto il
campo dobbiamo fare i volatili? Ma no, farli significa stamparli
tutti uguali, ma per fortuna ci sono già con moltà libertà, trenta teste
con trecento idee varie, chi vuole volare elettrico, chi a scoppio, chi
al sabato, chi vola da solo e chi cerca compagnia, chi vuole la
ramina e chi vuole la baracca. Ci tengo ad evidenziare anche un bel
gruppetto che fa manifestazioni. Come avete letto fino a qui, la
costruzione del GASS è stata come la preparazione di una torta che
piacesse a molti gusti. Molti gusti, non tutti, l’adattamento a tutti i
gusti comporterebbe inevitabilmente una certa anarchia, che
potrebbe essere bella all’inizio e fino a quando non si hanno
problemi da getire, oltre diventerebbe un dramma.
Un giornalino sociale deve riportare tante belle foto, ma anche
informare ed analizzare con oggettività e coraggio.
Cos’è il GASS oggi?
Per chi piace partecipare a manifestazioni, ci sono ben 6 soci (il
20%!!!) che regolarmente partecipano agli eventi e meritano di
essere nominati in copertina, Angelo Montagna che sicuramente ha
aggregato questa passione con Michele, Marco Bertagna, Mattia
Marchesi, Jacopo, Mattia Vigliotti. Non è inventato, è un dato di
fatto!
Chi vola elettrico, praticamente tutti abbiamo un modellino
elettrico, ma vorrei portare l’attenzione su o un bellissimo
gruppetto domenicale che si diverte veramente a volare elettrico in
gruppo, credo che gli accentratori siano Dario e Wash in flotta con
Mattia Vigliotti, Giorgio, Paolo Chiarelli.
Poi al centro ci sono e ci debbono essere i ragazzi … e devono
volare razzi!
Fino ad oggi si sono sempre organizzati tre eventi sociali, la
grigliata di primavera all’Air Service Center di Acuto, il raduno con
invito di piloti esterni (che hanno ringraziato per l’accoglienza e la
qualità) sempre da Cristiano. La porchetta in campo e le garette
sociali, infine la cena sociale con proiezioni di foto.
È un gruppo dove appena ci si iscrive si riceve una busta
contenenete: un foglio con tutti i dati del gruppo, C.F. P.IVA,
recapiti ecc., copia dell’atto costitutivo, lo statuto, il regolamento di
pista, il regolamento FIAM, il regolamento nazionale ENAC, le
clausure assicurative, 2 fogli bianchi per appunti ed una biro. Il
cappellino è fuori busta. All’atto del pagamento della quota si
riceve una regolare ricevuta che permette la detrazione dai redditi
della quota associativa. Lo sapevate?
Proseguo ad annoiarvi in seconda pagina.
Editoriale: la torta GASS di Giulio Ricotti
Editoriale: campa GASS
che l’erba cresce di Giulio Ricotti
p. 8 Il Volatile
Ricotti Giulio
D'Angelo Francesco
Brega Bruno
Montagna Angelo
Bertagna Marco
Linzaghi Michele
Colombi Davide Serafino
Bernuzzi Omar
Passalacqua Giacomo
Lotasi Jacopo Jose'
Bergami Marco
Cantone Dario
Torretta Riccardo
Vigliotti Pancrazio
Maini Giancarlo
Chiarelli Paolo
Torretta Pietro
Vigliotti Mattia
Acuto Cristiano
Ricotti Gianluca
Marchesi Giorgio
Marchesi Mattia Filippo
Portinari Paolo
Roveda Gabriele
Roveda Davide
Veniani Andrea
Miotti Samuele
Schiavi Ferdinando
Ferro Dario
Laurenti Matteo
GASS: I 30 Soci
Attività svolte 2014 dai Soci
Aggiunta tavoli avviamento motori a scoppio (Veniani)
Semina di 500m2 di erba
Verniciatura tavoli
Sostituzione ramina e manica vento
Sostituzione cartelli segnaletici
Rifacimento cartelli regolamento campo
Raduno con invito piloti esterni da Cristiano
Presentazione sicurezza e assicurazione
Richiesta sede sociale
Tre gare sociali in campo con 29 trofei in palio
Semina di 500m2 di erba
Corso teorico di aeromodellismo
Cena di fine anno
Magliette nominative
Contratto di sostituzione trattorino (in corso)
Il Volatile
Il Volatile
p. 2
p. 2
p. 7
p. 3 Il Volatile
Il Volatile
ufficiali ritenuti obbligatori per un’ASD: l’elenco soci, i verbali
delle assemblee generali firmati ed i verbali delle riunioni del
consiglio direttivo firmati.
Essendoci iscritti anche al CONI congiuntamente ad un bilancio
con proventi inferiori ai 250000€, possiamo godere del bilancio
economico agevolato, assolutamente indispensabile per essere
gestito da non professionisti, ma che non sto qui ad
approfondire.
La parte più onerosa è forse l’iscrizione di un nuovo socio,
richiede più di un’ora, occorre registrarne i dati in duplice
copia, entrambe da digitalizzare e spedirle alla FIAM per
l’assicurazione NOMINATIVA. Occorre aggiungere il nuovo
iscritto in due registri excel differenti, uno nostro ed uno FIAM,
riportando l’iperlink ai file pdf con i documenti digitalizzati. Il
foglio excel fortunatamente abilita le caselle per registrare a
bilancio la quota d’iscrizione totale, dalla quale occorre
separare la quota FIAM. Quest’ultima va inviata per mezzo di
bonifico bancario ed occorre registrarne la ricevuta e le relative
spese bancarie a bilancio. La FIAM risponde rapidamente con
una mail riportante il numero di registrazione e di
assicurazione, ed invia un nuovo registro soci aggiornato da
archiviare. A questo punto ci sono tutti i dati per completare la
registrazione aggiornando il numero FIAM e se possiedo anche
foto posso impaginare e preparare il tanto richiesto tesserino
GASS. Per ultimo si archivia la copia del regolamento di pista
firmato. Se l’iscritto è maggiorenne a questo punto abbiamo un
socio in più nel registro, altrimenti la procedura non è ancora
terminata occorre registrare anche i dati ed i recapiti del
genitore di riferimento.
La tenuta del bilancio è una passeggiata, la rottura di scatole è
invece la scrittura dei verbali delle riunioni di direttivo e delle
assemblee, mandarle in visione ai componenti del direttivo e se
non evidenziano incorrettezze si rincorre il presidente per la
firma in originale. L’originale cartaceo viene archiviato, ne
viene fatta una copia da depositare in sede ed un’altra per essere
disponibile ai soci che ne facessero richiesta. I verbali firmati
vengono tutti digitalizzati ed archiviati anche in forma
elettronica.
Tutto il database elettronico del GASS è criptato e protetto da
password per questioni di privacy ed è in duplice copia, una nel
mio hard disk ed una in cloud chissà dove, probabilmente in
Finlandia o sotto l’oceano (è lì che ci sono i servers di internet
per essere meglio raffreddati).
Tutto qui, poi qualche lettera di corrispondenza con la FIAM,
qualche lettera protocollata con il comune, la banca, le ProLoco
e qualche diario di campo. Ah dimenticavo che i soldi del
GASS sono nel cavò della Banca Popolare di Sondrio, con
firma disgiunta dei Bruno, Michele e Giulio.
Ma perché tutto questo?
È troppo bello vedere persone in campo che volano, per me è
una soddisfazione enorme osservare ragazzi di tutte le età che
ormai sanno come muovere gli stick dei comandi per sfidare la
gravità con precise leggi fisiche e portare liberamente i volo i
modelli, non è come fare un quadro che spennella qui o
spennella là e tutto va bene, un modello per volare deve essere
aerodinamicamente_elettronicamente_motoricamente_radioco
mandicamente corretto.
Divertitevi, imaparate e sperimentate sempre cose nuove, il
GASS è NOSTRO, la FANTASIA è VOSTRA.
di legge e le direttive della Federazione per lo svolgimento del
nostro hobby, credevate che sarebbe stato possibile ?
Io sì, ci credevo e ci credo tutt’ora.
Ho imparato che se credo fermamente nelle cose che sogno prima o
poi arrivo anche a vederle realizzate. Sicuramente mi devo
obbligare a mettere impegno e perseveranza, ma poi alla fine la
soddisfazione mi ripaga.
Il mio mandato nel direttivo del GASS si è quasi concluso, l’anno
prossimo non so cosa mi riserverà ma nel frattempo voglio
ringraziare quanti come me hanno creduto e credono nel GASS e
quanti in futuro vorranno crederci ancora, proprio come me.
Ciao, lo so che su questo giornalino vorreste vedere articoli di
costruzioni aeromodellistiche e belle fotografie con le microstorie
di un anno vissuto al campo, spero che troviate questi contenuti
nelle prossime sei pagine.
Ho deciso di scrivere queste righe, perché ho pensato che qualcuno,
per informazione o semplicemente per curiosità abbia il piacere o
desiderio di conoscere cosa c’è di invisibile in un gruppo volo oltre
al trattorino ed ai radiocomandi.
Per volontà costitutiva, si è scelta l’affiliazione ad un’associazione
nazionale, la FIAM appunto e questa scelta comporta
inevitabilmente la costituzione di una forma giuridica nota come
Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD). Niente di complicato,
è la normale forma delle squadrette di calcio, dei gruppi ciclistici o
delle più svariate aggregazioni di persone che voglio praticare un
hobby insieme, per potersi aiutare, confrontare e ottenere
reciproche soddisfazioni.
Perché alla FIAM? Avevamo due scelte, la FIAM e l’AeCI, la
seconda comportava un impegno piuttosto pesante per i singoli soci
ed oggi questo aspetto è cresciuto maggiormente, è una forma che
poco contempla il volo per divertimento, richiedendo un approccio
più orientato a gare e competizioni ed approfondimenti teorici.
Credo che il primo motivo per cui ci siamo affiliati alla FIAM sia
relativo alla formula assicurativa, invidiata da tutti gli stati europei
ed orientata all’aeromodellismo ed alla protezione dei gruppi.
Personalmente prima di essere associato alla FIAM, avevo stipulato
un’associazione personale, dove ho espressamente richiesto la
copertura aeromodellistica, ma dopo aver speso più di un’ora in
agenzia a spiegare cosa volevo che si coprisse, sono uscito
assolutamente non tranquillo di essere ben tutelato. In aggiunta,
avevo quindi stipulato l’assicurazione alla FANI (Federazione
Aeromodellistica Nazionale Italiana), già si avvicinava
maggiormente alle esigenze ed alle problematiche del volo dei
modelli, mah … personalmente avevo ancora qualche dubbio e su
questo aspetto non volevo lasciare niente al caso.
Gli altri motivi non di minore importanza consistevano nella
consapevolezza che a causa della proliferazione del volo elettrico
incontrollato in un qualunque spiazzo libero (senza tirare in ballo i
droni), l’aeromodellismo cominci ad attrarre l’attenzione dei
giornalisti che ovviamente enfatizzeranno unicamente gli aspetti di
vendita dei giornali, quindi riportando gli eventi negativi o
allarmistici. Abbiamo ritenuto che l’appartenenza ad una struttura
nazionale faccia la differenza, permettendoci di fatto di dimostrare
una serietà, attenzione per quello che pratichiamo ed avere
un’omologazione del campo e degli spazi volo. In due parole
sembriamo meno dei giocherelloni. Attenzione, non voglio dire che
altri gruppi o persone non iscritte siano “faciloni”, abbiamo mille
esempi di gruppi con responsabili, scrupolosi ed espertissimi
aeromodellisti, ma sapete come vanno le cose in Italia, in caso di
problemi un pizzico di formalismo fa la differenza rispetto alla
nuda parola della singola persona.
Va bene. Affiliarsi alla FIAM comporta essere un’ASD, punto.
A seguito di varie mail e telefonate col Dott. Giannoni (giudice
civile e consulente legale FIAM) siamo riusciti a scrivere un
valido statuto e atto costitutivo, firmato dagli 11 soci fondatori e
registrato all’agenzia delle entrate il 19 aprile 2011, Tutti voi ne
avete una copia. Per la cronaca, ora sto preparando delle modifiche
da apportare in quanto cambierà l’indirizzo della sede legale.
Perché è importante aggiornare i dati all’Agenzia delle entrate?
Non è solo importante, è obbligatorio per legge, infatti abbiamo
l’obbligo di specificare dove risiendono i seguenti documenti
Sono già passati quasi quattro anni da quando abbiamo deciso di
fondare il GASS, ci credevate che sarebbero passati così alla svelta
?
All’inizio avevamo un campo agricolo fangoso, dove si faceva
fatica ad entrare ed uscire dopo la pioggia, oggi è verde da fare
invidia, ci credevate che sarebbe cresciuta l’erba?
Siamo stati il primo gruppo aeromodellistico della Lombardia ad
avere la pista omologata per aeromodelli di classe A, ci credevate
che ce l’avremmo fatta?
Ci eravamo messi come presupposto fondamentale l’assoluta
volontà di essere in regola con tutto quanto concerne le prescrizioni
Io sì di Francesco D’Angelo
Demoiselle 1909 di Marco Bertagna
Finalmente quest’anno nel mese di Luglio io e Marco Bertagna abbiamo effettuato il collaudo del mio BEAVER.
Caratteristiche: apertura alare 3m, fusoliera 2.05m, motorizzazione MFE 80 cc, peso in ordine di volo 15 Kg.
Il collaudo è stato fatto al nostro campo a Pirocco, arrivati in pista ci prepariamo all’accensione, 3 colpi all’elica e il motore parte.
Rullaggio in pista e via, un quarto di gas e il modello in pochi metri si alza.
Qualche colpo di trim, ma il modello risulta ancora cabrato, decidiamo di atterrare per aggiungere altro peso.
Decidiamo di fare il secondo volo ed il modello è decisamente migliorato, dopo cinque minuti di volo mi preparo al sotto vento ed
effettuo l’atterraggio.
Sono molto soddisfatto del modello.
La parte gestionale e burocratica del GASS ed un po’ di informazioni di Giulio Ricotti
Un Grazie al GASS di Andrea Veniani
Collaudo del BEAVER di Michele Linzaghi
Demoiselle 1909 di Marco Bertagna
Atterra
da solo!
Il Volatile
Il Volatile
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Il Volatile
Giornate all’Air Service Center e Raduno Tutto Vola 11 maggio 2014 di Giulio Ricotti
Un Grazie al GASS di Andrea Veniani
Per gli amanti della costruzione è impossibile non consigliare un
modello nuovo da assemblare vitina per vitina. Esistono dei cloni
cinesi esatte repliche di modelli di marca. Per iniziare si può
prendere in considerazione un prodotto del genere, salvo poi
intervenire con dei ricambi originali e quindi gradatamente
trasformarlo da Clone a elicottero di Marca (non fatemi citare dei
produttori non mi pagano per la pubblicità... spero comunque di
essere stato chiaro).
Io ho optato per una strategia differente. Ho acquistato un usato di
Marca già montato e settato e mi sono concentrato più sul problema
del pilotaggio....ATTENZIONE; se optate per un usato acquistatelo
da persone che conoscete e pretendete di vederlo volare. I vari
mercatini di Internet sono pieni di elicotteri in vendita, ma molti
sono
VERAMENTE sfruttati e con molti crash all'attivo, quindi:
attenzione alle fregature!
Flybar o flybarless
Cominciamo a spiegare di cosa si tratta. La Flybar è una barra di
stabilizzazione inventata da un certo sig. Bell, che sicuramente
avrete sentito nominare. Essa è posizionata perpendicolarmente alle
pale del rotore principale e, tramite un sistema di leveraggi,
stabilizza il volo dell'elicottero (scusate la semplicità della
spiegazione ma non volevo andare molto sul tecnico).
Gli elicotteri Flybarless per contro non hanno questa barra
stabilizzatrice ma volano solo ed esclusivamente perché c'è una
centralina elettronica che li mantiene stabili.
Andando contro TUTTE le varie teorie lette sui diversi Forum, mi
sento di consigliare al 100% il sistema Flybarless. L'elicottero è
DECISAMENTE più stabile e più semplice da pilotare. La parte
meccanica, inoltre, è molto più semplificata e in caso di piccoli urti
non c'è il rischio che si pieghi o si allenti qualche leveraggio
peggiorando sensibilmente le doti di volo del Vs. mezzo. Io ho
passato nottate intere a cercare di capire cosa non funzionava e vi
assicuro che è molto demoralizzante.
Per contro, bisogna dire che le centraline flybarless sono un costo
aggiuntivo e che richiedono molta pazienza per i settaggi, ma una
volta capito come funzionano vi danno la possibilità di far volare il
vs. modello ESATTAMENTE nella maniera che più vi aggrada.
Primo Volo
Eccoci qui: siete arrivati al campo col vostro nuovo modello. Un
bell'elicottero classe 500 (o per i più fortunati classe 550),
preferibilmente equipaggiato con una buona centralina Flybarless e
non vedete l'ora di fare il primo volo!
OK, Secondo Consiglio: NON PROVATECI!
Aspettate che in campo ci sia qualcuno che abitualmente usa gli
elicotteri e che verifichi con voi passo par passo tutti i settaggi. Fate
fare a Lui il primo volo di collaudo e, quando sarete sicuri che è
tutto OK, allora toccherà a voi portare in volo il Vs. gioiellino e
vedrete che tutta la pratica fatta col modello a passo fisso e col
simulatore vi verrà molto utile!
Ultimo Consiglio:
Esistono in commercio delle specie di stabilizzatori da montare
sotto il carrello fatti a X con delle palline di gomma schiuma alle
estremità. Io trovo che rendano il volo più difficile invece che
facilitarlo.
I risultati migliori li ho ottenuti con un Hula Hop debitamente
modificato e fissato ai pattini dell' Ely. Non è bello da vedere ma
facilita molto i primi atterraggi e credetemi: il Vs. portafogli vi
ringrazierà.
Primo Consiglio: DESISTETE!
Se non volete veder dilapidati quasi tutti i vostri risparmi e volete
evitare feroci incavolature e altrettanto cocenti delusioni, la
strada più facile è proprio quella di NON INIZIARE.
Se invece avete questo tarlo di voler portare in volo un frullatore,
che secondo logica non ha nessuna possibilità di alzarsi da terra,
allora dedicatevi a questa piccola lettura in cui cercherò di darvi
tutti i consigli per intraprendere questa strada nel modo corretto.
Il primo modello
Non fatevi entusiasmare da offerte promozionali di elicotteri che
volano da soli con la forza del pensiero. Il Vostro primo acquisto
deve essere un piccolo elicottero a passo fisso con Flybar a 45°.
Lasciate perdere gli elicotteri con doppio rotore perché sono
autostabili e quindi non riuscirete ad apprendere i meccanismi
del pilotaggio; non avvicinatevi neppure ad elicotteri a passo
variabile, sono troppo impegnativi per cominciare.
Una volta che avrete fatto pratica con questi modelli e sarete in
grado di manovrarli con una discreta padronanza, allora si potrà
parlare di uno step successivo.
Il Simulatore
E' Fondamentale fare pratica con un simulatore. La prima virata
non riuscirete mai a farla con un modello vero se non prima di
averlo distrutto 7/8 volte. Quindi è ben meglio acquisire
dimestichezza con un software in cui, se ci si schianta, si
ricomincia da capo senza spendere soldi in ricambi.
Il primo vero modello Quale elicottero acquistare per primo?
Bella domanda qui le cose si complicano: Marche, dimensioni,
scoppio o elettrico?? Si potrebbe parlare per ore (o scrivere per
pagine). La soluzione più semplice è quella di optare per un
prodotto DI CUI SI RIESCANO A REPERIRE CON
FACILITA' I RICAMBI. Consigliatevi con il Vs. negoziante di
fiducia e cercate di capire quali sono i ricambi che riesce a
reperire con più facilità e orientatevi su quella marca.
Non fatevi false illusioni: quando si comincia a pilotare un
elicottero bisogna metter in conto che è molto facile cadere ed è
quindi altrettanto facile rompere qualche pezzo. Anzi, a dire il
vero, la vera incognita è sapere QUANDO vi schianterete e non
SE vi schianterete perchè è CERTO che prima o poi succederà.
La cosa buona è che è abbastanza semplice riparare gli elicotteri,
ma bisogna trovare facilmente e velocemente i ricambi,
altrimenti si sta a terra...
Dimensione del modello
Certamente saprete che gli elicotteri sono suddivisi in classi che
corrispondono alla misura delle pale. Io posseggo elicotteri dalla
classe 300 alla classe 700 e ne conosco potenzialità e difficoltà.
La scelta deve essere un compromesso tra dimensioni e costi.
Più un elicottero è piccolo, meno è stabile, ma per contro ha dei
costi, sia di acquisto che di riparazione, abbastanza contenuti.
Più si sale di classe più l'elicottero è stabile ma più grosse sono
anche le cifre con cui fare i conti.
Assolutamente vi sconsiglio di iniziare con un modello di classe
450 o inferiore. E' vero sono poco costosi, ma sono anche “delle
brutte bestie”. Sono scattanti e reattivi e non vanno molto
d'accodo con dei pollici non ancora del tutto allenati. Il modello
perfetto sarebbe, a mio parere, un elicottero di classe 550. Molto
tranquillo in volo e di facile gestione. Ahimè costicchia un
pochettino... Alla fine è preferibile optare per una classe 500
abbastanza stabile e con dei costi ancora abbordabili.
Modello nuovo o usato
Consigli per aspiranti elicotteristi di Andrea Veniani
Una Breve Storia di Aeromodelli e Fotografia di Francesco D’Angelo
Extra 330sc indoor di Marco Bertagna
Un Grazie al GASS di Andrea Veniani
materiale, lo si fissa alla sagoma di plastica, poi sotto un
sempilce trapano a colonna con montata una fresa a tazza da
20mm, ben affilata, e con il fine corsa della colonna a un
millimetro dal piano si può procedere a scavare il depron,
facendo molta molta attenzione e portando il materiale allo
spessore desiderato con almeno un paio di passate (se si
"affonda" troppo la fresa il depron tende ad incollarsi
all'utensile e a strapparsi).
Alleggerire il depron con questo sistema è molto macchinoso
e delicato, e se non si utilizza il modello in palestra è
praticamente inutile, anzi per il volo all'esterno è dannoso,
infatti il primo che ho costruito per provare il disegno lo ho
fatto senza alleggerimenti e all'aperto non volava peggio del
secondo modello (quello della foto) completamente
alleggerito, mentre nel volo indoor si comporta molto meglio
il secondo.
Un'altra soluzione simpatica per questi modellini è fare la
"capottina" trasparente, in un modo molto semplice. Basta
tagliare il contorno inteno dell'abitacolo, lasciando 5/8mm di
margine, e successivamente incollare da un lato della
pellicola da cucina con della semplicissima colla stick. Una
volta attaccata al depron basterà passare con un phon la
pllicola che si ritirerà facendo sparire le eventuali grinze.
Una volta finito il modellino pesa ben 120g e ha un volo
molto diretto e preciso ma non estremamente semplice, e
nonostante tutto lo si riesce a usare molto bene anche
all'esterno, sopratutto se non è alleggerito, anche con una
leggera brezza. Grazie alle parti mobili esagerate, basta
pensare che sulle ali la parte mobile occupa 2/3 della
superficie totale, il modello è in grado di eseguire dei loop
quadrati con spigoli veramente icredibili.
Il Volatile
Il Volatile
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Il Volatile
Anche questa volta vorrei parlare di un modello indoor,
dopo il Demoiselle dello scorso anno, nell'insieme molto
simile al velivolo originale sia nell'aspetto che nel volo.
Questo prende solo il nome e vagamente la linea
dell'aereo a cui si ispira, l'Extra 330sc.
Il modello è completamente in depron con una
"ragnatela" di rinforzi in carbonio, la struttura di tipo
shock flyer (a tavoletta). Disegnato sulla base del modello
che ha vinto il campionato di F3P AM Aeromusical (volo
a tempo di musica) del 2013.
Essendo progettato per un volo 3D molto spinto deve
essere necessariamente rigido, leggero e veramente
preciso. Per ottenere tali caratteristiche la struttura deve
essere molto curata sia come rinforzi, nei punti
strettamente necessari, per non appesantire inutilmente
ma allo stesso tempo evitare cedimenti in volo, sia come
dimensionamento delle superfici portanti (anche la
fusoloiera) per poter essere neutro in tutti gli assetti. Ad
esempio il modello deve poter volare senza correzioni
sull'elevatore sia volando dritto che in volo rovescio, e
senza interventi su alettoni ed elevatore in volo a coltello.
Un'ulteriore sistema che ho usato su questo modello per
alleggerire il depron è quello di praticare delle fresature e
così portarne lo spessore da 3mm a 1mm soltanto, anche
se è una tecnica molto complessa e laboriosa, in quanto si
lavora con un materiale molto delicato e la fresa usata
potrebbe strapparlo se non si fa attenzione. Ho trovato un
modo relativamente sempice di fare queste fresature,
tramite dime in PVC da 2 mm che servono sia come
guide per tagliare il modello, sia come dime per gli
alleggerimenti. Per cominciare, una volta tagliato il
Campione
“Tutti Su 2013”