Il villaggio di Babele -...

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L’Istituto Comprensivo “U. e V. Vivaldi” presenta il progetto curriculare Il villaggio di Babele Lavoro multimediale relativo al macroprogetto I colori dell’integrazione Anno Scolastico 2013 / 2014

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L’Istituto Comprensivo “U. e V. Vivaldi”presenta

il progetto curriculare

Il villaggio di Babele

Lavoro multimediale relativo al macroprogetto

I colori dell’integrazione

Anno Scolastico 2013 / 2014

Il villaggio di BabeleIl villaggio di Babele

Impariamo :

l’arabo

il polacco

il rumeno

lo spagnolo

La geografia del villaggio

TunisiaPoloniaRomaniaVenezuela

Il gioco dell’oca

Le foto del villaggio

La gastronomia del villaggio

• le origini della lingua araba • fonetica, scrittura, grammatica, formazione delle parole• i numeri• i saluti

• per fare amicizia

ARABO

Le origini della lingua araba

La lingua araba è una lingua semitica cioè appartenente ad un gruppo di lingue parlate in Africa e in

Asia.

La scrittura dell’arabo classico si sviluppò dall’alfabeto aramaico dei Nabatei , antico popolo di

commercianti insediato a sud-est del Mar Morto.

I testi più antichi di un arabo “classico” risalgono al III secolo d.C. e presto si sviluppò una poesia

araba straordinariamente artistica.

L’arabo fu infine fondamentale per il senso dell’unità e dell’identità degli arabi.

Oggi l’arabo è una delle lingue ufficiali dell’ONU, nonché della Lega Araba e dell’Unione Africana.

Per i paesi che aderiscono alla Lega Araba esso è considerato la lingua sacra perché è stata impiegata

nel Corano , testo sacro della religione islamica a cui aderisce più di un miliardo di musulmani.

Nel mondo arabo si parlano molte varianti dialettali della lingua araba, spesso molto diverse tra loro.

Esiste però una forma considerata standard, chiamata arabo moderno standard.

In questa forma la lingua araba comprende 5 fonemi vocalici e 28 consonantici.

N.B. La lingua araba si scrive da destra verso sinistra.

1 دددد

2 ددددد

3 ددددد

4 ددددد

5 دددد

6 دددد

7 دددد

8 دددددد

9 دددد

10 دددد

I numeri da 1 a 10

i saluti

salve / ciao سل�م

buongiorno صباح الخير

buonasera .مساء الخير

buonanotte ليلة سعيدة

arrivederci اللقاء

addio الوداع

a domani الغد

per fare amicizia- Come ti chiami? ما هو اسمك ؟

- Mi chiamo Omar Omar إسمي

- Di che nazionalità sei? من جنسية أنت ؟

- Sono tunisino, e tu? أنا التونسي وأنت؟

- Sono italiano أنا اليطالية

- Quanti anni hai? كم عمرك؟- Ho 12 anni. اثني عشر عاما- Qual è il tuo numero di telefono?

ما هو رقم هاتفك ؟

- Il mio numero è … رقمي هو …

• le origini della lingua rumena

• i numeri

• i saluti

• per fare amicizia

RUMENO

Le origini della lingua rumenaLa lingua romena o rumena è una lingua romanza balcanica appartenente al gruppo indoeuropeo. Essa viene parlata come lingua madre da più di 24 milioni di persone in Romania , Moldavia e in diverse parti della Serbia, Bulgaria, Russia, Ucraina e Ungheria. In realtà con la denominazione di “Lingua Romena” si intende generalmente solo una delle quattro varietà che compongono la famiglia linguistica romena e cioè il “Dacoromeno” ( dal nome della provincia romana della Dacia, corrispondente ad una buona parte dell’attuale Romania ). Le altre tre varietà sono l’“Aromeno” (o Macedoromeno ), il “Meglenoromeno” (o Meglenitico) e l’ “Istroromeno”. La formazione del rumeno ha inizio con la comparsa dei romani nei Balcani nel 229 a.C. e la romanizzazione dei traci. Con la conquista romana della Dacia nel 106 a.C. la gente locale si adeguò alla cultura latina dei tanti coloni provenienti dall’ Italia e da tutte le parti dell’ impero romano per i quali il latino volgare era l’ unica lingua di comunicazione.

Il romeno,al pari di altre lingue nazionali come l’ italiano,il francese e lo spagnolo, è quindi una lingua romanza o neolatina , rappresenta cioè il frutto dell’ evoluzione del latino. Le parole di origine latina, secondo alcuni linguisti, rappresenterebbero il 93 %.

Il primo documento scritto in romeno sopravvissuto fino alla nostra epoca è una lettera scritta nel 1521, in alfabeto cirillico, chiamata “lettera di Neacşu”. Si tratta di un messaggio inviato da Neacşu Lupu, mercante di Câmpulung, al principe di Braşov, contenente un avvertimento circa un’imminente invasio-ne turca della Transilvania. I primi libri stampati in rumeno, di natura religiosa, furono scritti nel 1561 sotto l’influenza del protestantesimo in Transilvania, dal diacono Coresi di Muntenia, che lavorava a Braşov, poiché la chiesa del suo paese permetteva di pubblicare libri solo in lingua slava.Questi libri furoni molto importanti per lo sviluppo della lingua rumena e la sua unificazione.Il XVIII sec. vide la nascita delle prime norme di linguaggio.È del 1755 la prima grammatica del rumeno,”gramatica rumânească”, scritta da Dimitrie Eustatievici de Braşov.L’età attuale della lingua rumena letteraria iniziò intorno al 1880 con gli scrittori Mihai Eminescu, Ion Creanga e Ion Luca Caragiale.

1 unu

2 doi

3 trei

4 patru

5 cinci

6 șase

7 șapte

8 opt

9 nouă

10 zece

I numeri da 1 a 10

i saluti

salve / ciao bună

buongiorno bună ziua

buonasera bună seara

buonanotte noapte bună

arrivederci la revedere

addio adio

a domani pe mâine

per fare amicizia- Come ti chiami? Cum te numesti?

- Mi chiamo Michelangelo. Numele meu este Michelangelo.

- Di che nazionalità sei? De care naţionalitate eşti?

- Sono rumeno, e tu? Eu sunt român, și tu?

- Sono italiana Sunt italiancă.

- Quanti anni hai? Căti ani ai?

- Ho 12 anni. Am doişpe ani.

- Qual è il tuo numero di telefono? Care e numarul tau de telefon?

- Il mio numero è … Numărul meu este ...

• le origini della lingua polacca

• i numeri

• i saluti

• per fare amicizia

POLACCO

Polonia

La Polonia, ufficialmente Repubblica di Polonia,( in polacco Rzeczpospolita Polska ) è uno stato membro dell’Unione europea , della NATO e dell’ONU.

La Polonia è situata nell’Europa centrale.

Ha una popolazione di 38.200.037 abitanti e una superficie di 313.893 Km2.

È una repubblica parlamentare con capitale Varsavia.

La Polonia confina ad ovest con la Germania, a sud con la

Repubblica Ceca e la Slovacchia , ad est con l’Ucraina e la

Bielorussia, a nordest con la Lituania e l’exclave russa di

Kaliningrad e a nord con il Mar Baltico.

Lo stato polacco ha una storia lunga più di un millennio.

Nel XVI secolo, sotto la dinastia Jagellone, era uno dei più ricchi e potenti paesi d’Europa.

La Polonia cessò di esistere per 123 anni, in quanto spartita tra Russia, Austria e Prussia.

L’indipendenza venne riguadagnata nel 1918 , in seguito alla prima guerra mondiale, come Seconda Repubblica di Polonia.Dopo la seconda guerra mondiale, divenne uno stato satellite dell’Unione sovietica , conosciuto come Repubblica Popolare Polacca ( Polska Rzeczpospolita Ludowa o PRL ).

Nel 1989, le prime elezioni parzialmente libere dopo la seconda guerra mondiale, si conclusero con il movimento per la libertà che vinse contro il partito comunista.

Il 12 marzo 1999 la Polonia è stata ammessa alla NATOL’ingresso nell’Unione europea è avvenuto il 1° maggio2004. Fa inoltre parte degli Accordi di Schenghen.

Le origini della lingua polaccaIl polacco è parlato come lingua madre da circa 44 milioni di persone e in altri stati come Australia,

Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania,

Ungheria , Israele , Kazakistan, Lettonia , Lituania , Russia, Romania , Serbia, Slovacchia , Ucraina,

Emirati Arabi, Stati Uniti d’America.

Il polacco è sempre stato influenzato dalle lingue straniere, soprattutto il latino, il greco,il tedesco,

l’italiano, il francese, il russo e l’inglese.

La base è slava, con una buona parte del vocabolario e della fraseologia che è di origine latina o

greca, come alternative per poter ritrovarsi nell’odierno villaggio globale.

Un polacco conosce ed usa per comunicare circa 15.000 parole ma ne conosce e capisce ben 30.000

in tutto che però non usa.

Il sistema di consonanti polacco è complesso. Comprende 35 consonanti, mentre quello vocalico

comprende 8 vocali.

Alcune consonanti palatali polacche ( ć dź ś ź ) non esistono in italiano. Le consonanti palatali sono

scritte con il segno grafico che in italiano corrisponde all’accento acuto usato per le vocali.

Tale segno grafico in polacco non ha nulla a che vedere con l’accento tonico , che in polacco cade

solitamente sulla penultima sillaba delle parole (come in italiano).

La distinzione tra consonanti dure ( = non palatalizzate) e molli è di fondamentalr importanza non

solo per una corretta pronuncia ma anche perché parole terminanti con una consonante molle o

dura seguono regole di declinazioni diverse.

I numeri da 1 a 10

1 jeden

2 dwa

3 trzy

4 cztery

5 pięć

6 sześć

7 siedem

8 osiem

9 dziewięć

10 dziesięć

i saluti

salve / ciao cześć

buongiorno dzień dobry

buonasera dobry wieczór

buonanotte dobranoc

arrivederci dowidzenia

a domani do jutra

per fare amicizia- Come ti chiami? Jak masz na imię?

- Mi chiamo Sharon. Mam na imię Sharon.

- Quanti anni hai? Ile masz lat?

- Ho undici anni. Mam jedenaście lat.

- Da dove vieni? Skąd pochodzisz?

- Vengo da Porto Empedocle. Pochodze z Porto Empedocle.

- Qual è il tuo numero di telefono? Jaki jest twój numer telefonu?

- Il mio numero è … Mój numer jest …

• le origini della lingua spagnola• i numeri• i saluti• per fare amicizia

SPAGNOLO

I numeri da 1 a 10

1 uno

2 dos

3 tres

4 cuatro

5 cinco

6 seis

7 siete

8 ocho

9 nueve

10 diez

le origini della lingua spagnolaLo spagnolo o castigliano è una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze della famiglia delle lingue indoeuropee.Secondo un’indagine del 2012 lo spagnolo era la seconda lingua più parlata al mondo dopo il cinese.I principali luoghi dove si parla lo spagnolo sono : la Spagna , dove ha avuto origine e gran parte del continente americano settentrionale, centrale e meridionale ( Argentina, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Cuba, Cile, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù , Porto Rico, Repubblica Dominicana, Uruguay e Venezuela ).Il Messico è attualmente lo stato ispanofono più popoloso al mondo, seguito dagli Stati Uniti, che ospitano la seconda comunità ispanofona del pianeta.Gli Spagnoli sono soliti chiamare la loro lingua español quando questa viene citata insieme a lingua di altri stati. Si usa il termine castigliano per mettere in evidenza che è lingua originaria della Castiglia e non di altre regioni della Spagna.La Costituzione spagnola ( 1978 ) riconosce una lingua ufficiale, indicata come castellano e tre lingue co-ufficiali: il gallego, il basco e il catalano.Per quanto riguarda le varietà linguistiche ogni paese ha un suo modo particolare di parlare lo spagnolo.Ad esempio, in Messico vi sono diverse differenze lessicali che rendono quella parlata anche abbastanza diversa da quella corrente in Spagna o da quella studiata nei corsi di lingua in Europa.L’importanza dello spagnolo è cresciuta notevolmente negli ultimi anni e ciò grazie all’alto tasso di natalità di molti paesi in cui è parlato e allo sviluppo economico di vari stati latino americani.Lo spagnolo si è sviluppato dal latino volgare subendo l’influenza delle lingue preromane parlate nella zona ( basco, celtico, iberico ecc. ), dell’arabo e degli altri idiomi neolatini ( occitano, francese, italiano ecc. ) e, più recentemente dell’inglese.Il primo libro di grammatica spagnola ( e anche la prima grammatica di una lingua moderna ) Gramática de la lengua castellana è stato realizzato nel 1492.Nel 2000 lo spagnolo ha superato la lingua inglese come numero di parlanti nel mondo: 503 milioni di persone lo parlano come prima lingua, mentre sono 501 milioni quelli che usano l’inglese.

i saluti

salve hola

buongiorno buenos días

buonasera buenas tardes

buonanotte buenas noches

arrivederci hasta luego

addio adiós

a domani hasta mañana

per fare amicizia- Come ti chiami? ¿como te llamas?

- Mi chiamo Barbara. Me llamo Barbara

- Di che nazionalità sei? ¿De que nacionalidad eres?

- Sono venezuelana, e tu? Soy de Venezuela, ¿y tu?

- Sono italiana. Soy italiana.

- Quanti anni hai? ¿Cuantos años tienes?

- Ho 11 anni. Tengo 11 años.

- Qual è il tuo numero di telefono? ¿Qual es tu número de teléfono?

- Il mio numero è … Mi número es …

TUNISIA

IL TERRITORIO E IL CLIMALa Tunisia è uno stato prevalentemente montuoso.Tra le due catene montuose dell’Atlante e del Tell si trova la fertile valle della Medjerda, attraversata dal fiume omonimo, l’unico importante del paese. Il clima è mediterraneo lungo la costa e arido verso l’interno.

POPOLAZIONE E CITTÀLa popolazione è composta quasi esclusivamente da arabi ( 96,2% ).La densità media è abbastanza bassa, ma diventa elevata nella fascia costiera e nella zona diTunisi.Molti tunisini emigrano in Europa , soprattutto in Francia , o lavorano sui pescherecci italiani.La capitale Tunisi fu fondata dai fenici. Oggi ha un aspetto moderno, anche se conserva una parte vecchia, detta città araba. La seconda città del paese è Sfax, sede di industrie alimentari, tessili e chimiche.

ECONOMIALa Tunisia presenta una forte disuguaglianza nella distribuzione delle ricchezze e un elevato tasso di disoccupazione. Per questo, molti tunisini emigrano in Europa, spesso attraverso l’Italia, le cui coste distano solo 140 chilometri. L’agricoltura più sviluppata è legata alle esportazioni. Si producono cereali,uva da vino, pomodori, frutta ( particolarmente pregiati i datteri ), agrumi, mandorli e sughero.L’allevamento riguarda soprattutto gli ovini. La pesca è attiva: tonni, sardine ma anche spugne.Il settore secondario è legato alla presenza di petrolio e gas naturale. Anche il turismo archeologico e balneare rappresenta un’ importante fonte di reddito.

ROMANIA

La Romania è un paese chiuso tra i rilievi. Circa un terzo del territorio romeno è occupato dai Carpazi, che con il loro arco chiudono a nord l’altopiano della Transilvania. Nella parte meridionale del territorio si apre la pianura della Valacchia, delimitata dal Danubio, che scorre in Romania per più di 1000 chilometri prima di sfociare nel Mar Nero con un ampio delta.Per la particolarità della sua natura e la ricchezza di piante e di specie animali che ospita, il delta del Danubio, il più grande d’Europa, è stato inserito dall’Unesco nell’elenco dei luoghi indicati come Patrimonio dell’Umanità e riserva della biosfera.

Proprio nel settore energetico vi è una stretta collaborazione con l’Italia per la realizzazione di centrali termoelettriche e idroelettriche e di oleodotti per il trasporto del petrolio dai pozzi di estrazione del mar Caspio verso i Paesi occidentali.Dopo l’abbattimento del regime dittatoriale di Ceausescu nel 1989 viene instaurato un governo parlamentare. La Romania fa parte dell’Unione Europea dal 1° gennaio 2007.

La lingua nazionale è il romeno, di origine latina. Le religioni sono varie: la più seguita è la cristiano-ortodossa, vi sono poi cattolici,protestanti e musulmani. La capitale Bucarest ha quasi 2 milioni di abitanti , circa un decimo dell’intera popolazione romena. Sorge nella parte sud-orientale del paese sulle rive del fiume Dimbovita.

La Romania conserva dal punto di vista della struttura economica un’impronta rurale. Si producono frumento, avena e specialmente mais.Il paese dispone di notevoli risorse energetiche: petrolio, gas naturale e lignite.

VenezuelaIL TERRITORIO E IL CLIMAIl Venezuela si affaccia a nord sul Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico.Il territorio comprende tre zone distinte : a nord-ovest una regione montuosa ( Cordigliera di Mérida ), che fa parte del sistema andino; al centro si apre una zona pianeggiante, con l’enorme bacino del fiume Orinoco; a sud-est si innalzano gli altopiani rocciosi del Massiccio della Guyana.Il clima è caldo-umido.POPOLAZIONE E CITTÀLa popolazione è composta da meticci (63,7%), bianchi (20% , molti di origine italiana), neri (10%) e amerindi (1,3%).La lingua ufficiale è lo spagnolo e la religione più praticata è quella cattolica.

Oltre il 93% dei venezuelani vive lungo la costa.La capitale Caracas si trova a 1000 metri di altitudine, in una valle circondata

da picchi elevati. È una città moderna: poche testimonianze del periodo coloniale sono scampate ai terremoti di inizio Novecento. I grattacieli sono circondati da baracche ( i ranchitos ).

ECONOMIAIl Venezuela è tra i primi produttori mondiali di petrolio, i cui immensi giacimenti sono stati nazionalizzati dal 1975. Ciò causa instabilità economica,

legata all’andamento del prezzo del greggio sui mercati internazionali. Tra le altre risorse del sottosuolo vi sono oro, ferro, bauxite e metano.

L’agricoltura è praticata solo sul 4% del territorio : prevalgono le piantagioni di caffè e cacao. Si allevano bovini e animali da cortile e dalle foreste si ricavano legni di cedro, mogano caucciù.Notevoli rimangono le difficoltà nelle comunicazioni, specialmente all’interno del paese. Importante è la navigazione fluviale sull’Orinoco e i suoi affluenti.

Hanno partecipato al progetto le classi :

I A I B I D II D II C

Hanno collaborato come madrelingua le signore :Dabbach MalikaHamouda MoufidaIonaşcu Jacqueline Mihaela Enza MarnaloSzewzak Magdalena

Il progetto è stato ideato e realizzato dalle docenti :

Alaimo Antonina ( lingua inglese )Di Giorgio Leonarda ( italiano, storia e geografia )Di Mare Giuseppina ( scienze )Filippazzo Mariangiola ( italiano, storia e geografia )La Porta Maria Rita ( lingua francese )Termini Angela ( lingua inglese )Virga Rosa Maria (lingua francese )

Fonetica, scrittura, grammatica, formazione delle parole

FoneticaLa lingua araba è una lingua alfabetica come l’italiano, per cui ad ogni simbolo corrisponde un suono; inoltre ha la particolarità di essere molto ricca di consonanti e povera di vocali.Queste vocali, le stesse dell’italiano, vengono pronunciate in modo attenuato e talvolta il nostro orecchio fa fatica a distinguerle.Delle 28 lettere che compongono l’alfabeto arabo ben 17 hanno un suono assolutamente diverso rispetto all’alfabeto italiano. Con le consonanti di questa lingua si può produrre qualsiasi suono che la gola umana possa emettere, per questo l’arabo è considerato una delle lingue più ricche anche da questo punto di vista.

ScritturaE’ una scrittura alfabetica composta da 28 lettere, più alcune lettere aggiuntive come la hamza.L’arabo si scrive e si legge da destra a sinistra, quindi per leggere un libro bisogna iniziare dall’ultima pagina. La scrittura è solo corsiva; non esistono lettere maiuscole e minuscole quindi sono tutte attaccate una all’altra. Inoltre non si va a capo, piuttosto le lettere si rimpiccioliscono per farle entrare nel rigo.La scrittura appare quindi una sorta di stenografia e bisogna intuire la pronuncia delle parole a partire dalle sue consonanti, per esempio: MNZL= casa. Esistono vocali brevi e vocali lunghe. Le vocali brevi non si scrivono, infatti non sono lettere, ma segni indicati sopra o sotto le altre lettere e si usano per rendere meno difficile la lettura (“vocalizzare” le consonanti) e sono tre: fatha ( corrispondente alla nostra A), damna (corrispondente alla nostra u) e Kasra (corrispondente alla nostra i).Ciascuna delle 28 lettere possiede 4 forme diverse a seconda della posizione che assume in una parola: iniziale, finale, centrale oppure isolata.

GrammaticaA differenza della fonetica e della scrittura, la grammatica araba ha molti punti in comune con quella italiana.In arabo esistono due generi (maschile e femminile), le preposizioni, l’articolo, la coniugazione dei verbi, la concordanza dell’aggettivo con il nome.Tuttavia le differenze sono molte:- Ci sono tre numeri: singolare, plurale, duale, che si usa se sono presenti due soggetti;- I plurali dei nomi spesso si formano in modo irregolare;- I verbi hanno solo due modi;- L’aggettivo si mette sempre dopo il nome;- I pronomi personali complemento si legano alla fine del verbo;- L’articolo determinativo è solo uno.- Le parole si formano spesso unendo solo tre lettere.

1. L’articoloEsiste un unico articolo di tipo determinativo, che non varia al variare del genere e del numero a cui si riferisce: è l’articolo al ( ). Si attacca alla parola a cui si riferisce fondendosi con essa. Questa regola è valida per tutte le parole che iniziano con suoni gutturali e labiali. Negli altri casi l’articolo perde la L e la prima lettera della parola viene raddoppiata, Ad esempio sole = shams; il sole = ash-shams

2. Il verboIl verbo, in arabo, si mette davanti al soggetto ed ha due modi: il perfetto e l’imperfetto.Nel primo esiste solo l’indicativo, che serve per esprimere azioni già compiute e svolte in un tempo passato.Il secondo indica azioni in corso di svolgimento, che si svolgono abitualmente o si svolgeranno in futuro. E’ il più completo e possiede: l’indicativo, i participi, l’imperativo, il congiuntivo, l’infinito e il condizionale.Dalla forma dell’imperfetto si ottengono altri due tempi: l’apocopato (o iussivo) ed il congiuntivo. Per ottenere tutti i modi e tempi di un verbo arabo regolare è sufficiente conoscere la forma base che è espressa dalla 3^ persona maschile singolare dei tempi: perfetto, imperfetto ed imperativo.La radice di un verbo regolare è trilittera, cioé formata da tre lettere, anche se esistono verbi formati da quattro o cinque lettere.

Formazione delle parole

GENERECome nell'italiano anche nell'arabo esiste il genere maschile e il genere femminile,ma con delle differenze.

GENERE PER SIGNIFICATOUn certo numero di sostantivi sono maschili o femminili per significato,in quanto indicano persone o animali di sesso maschile o femminile.

ESEMPIO: أخ:(akh) fratello; أخت:( ukht ) sorella; إبن: ( ibn )figlia; ابنة: (bint )figlia

GENERE PER FORMAI nomi che terminano in o in a sono sempre femminili per forma,eccetto quando indicano persone o animali di sesso maschile.

ESEMPIO : ة قهو : ( qàhwa ) caffè; سفينة : ( safina ) nave

GENERE PER USOAltri sostantivi sono maschili o femminili per uso.In particolare sono femminili i nomi propri di città,isole,tribù o altri nomi che indicano parti del corpo, soprattutto se sono doppie(come le mani e gli occhi).

ESEMPIO : يد : ( yadd ) mano

NUMERONella lingua araba, oltre al singolare ed al plurale, esiste anche il duale.Il duale indica due identità (due persone,animali o cose).Il plurale è riservato a un numero maggiore di due (tre o più).

• La cucina mediterranea

• La cucina spagnola

• La cucina araba

• La cucina polacca

• La cucina rumena

LA CUCINA MEDITERRANEA

Nonostante la diversità delle culture, delle lingue, delle religioni, i popoli mediterranei hanno elaborato un’arte culinaria che pur nell’estrema varietà delle ricette possiede molti punti comuni.Vediamo di sintetizzarli brevemente :

- È innanzitutto una cucina prevalentemente vegetariana , che sa utilizzare ciò che il clima ha messo a sua disposizione ( in prevalenza ulivo, cereali e vite ) e sa accettare e far propri vegetali provenienti da altre parti del mondo (melanzane, pomodoro, spinaci, peperoncino, patata, ecc ).- È una cucina lenta , che ha bisogno di tempo : le ricette tradizionali sono complesse e richiedono tempi lunghi affinché i vari ingredienti possano raggiungere un perfetto equilibrio di sapori.- Soprattutto esige che i cibi siano ben cotti. I mediterranei non sopportano i cibi poco cotti come , ad esempio, la carne al sangue anche quando è cotta ai ferri.- La cottura degli alimenti richiede a volte più di una tecnica: lo stesso ingrediente è prima rosolato poi cotto a fuoco lento; oppure prima bollito e poi passato in padella o al forno. Tra le tecniche di cottura rapida la più comune è la frittura che utilizza come grasso soprattutto l’olio d’oliva.- C’è una predilezione per gli ingredienti ben tritati : le polpette , ad esempio , pur nella varietà dei condimenti e degli ingredienti, sono molto comuni nel mediterraneo, così come i ripieni.- Esiste una grande varietà di insalate , prevalentemente a base di verdure crude , il cui condimento principale è l’olio d’oliva.- Il pesce è abitualmente più presente della carne.- Fra le carni che non sono comunque la base dell’alimentazione, le più rappresentate sono quelle ovine.- Infine i mediterranei apprezzano non solo la varietà di sapori e odori ma anche i colori erigendo l’aspetto estetico a componente essenziale della loro cucina.

LA CUCINA SPAGNOLALa cucina spagnola (gastronomia de España) è fortemente radicata nelle tradizioni più antiche e ha il merito di aver promosso all’ inizio del Cinquecento l’ ingresso di nuovi prodotti (mais, patata, pomodoro, cacao ecc…) provenienti dalle Americhe. La gastronomia delle regioni affacciate sul mare (Catalogna, Comunidad valenciana, Canarie, Andalusia) comprende preparazioni a base di pesce e carne ed è più varia e fantasiosa di quella dell’ interno, fondata essenzialmente sulla carne (maiale e agnello ) e sui legumi.

AntipastiTra gli antipasti ( entermeses ), i frutti di mare (mariscos ) , olive verdi e nere , salumi e il salchichon di Vich sono le preparazioni piů tipiche. Gli aperitivi sono noti anche come Pincho e Tapas. Tra gli antipasti caldi ricordiamo la tortilla (frittata con patate) che si serve soprattutto come piatto forte e preparata secondo molte varianti.

Piatti uniciLa paella , la preparazione più famosa della cucina spagnola , è il prototipo del piatto unico , preparata con riso, carne di pollo, salsiccia, coniglio, pesce (gamberoni e scampi , frutti di mare , mirtilli e vongole), verdure, pomodori, peperoni, piselli, olive e altri ingredienti. Il termine spagnolo “paella” si riferisce alla padella che si usa per cucinare questa pietanza , la “paellera” ( padella di ferro allargata e dai bordi bassi munita di due manici ).

MinestreTra le minestre la più classica è la sopa de ajo (zuppa d’ aglio) e il gazpacho (zuppa di vegetali crudi servita fredda ). Anche le preparazioni di carne e pesce sono varie e gustose.

Il Cocido Altro piatto di origine contadina è il cocido, un bollito misto preparato con diversi tipi di carne a seconda delle regioni e con differenti verdure e legumi. Un’ altra preparazione caratteristica è il cochinillo (porcellino neonato) arrostito al forno forno. I piatti di pesce, invece, trovano le migliori caratteristiche nella zuppa zarzuela, nel baccala’ alla vizcayna e nel merluzzo alla basca.

Contorni, dessert e viniCome contorno il più importante è il pisto manchengo fatto con pomodori , cipolle, melanzane e zucchine tagliati a pezzi e cucinati in padella con olio per circa 30 minuti. Per quanto riguarda i dessert sono ben rappresentati e alcuni ricordano le produzioni siciliane. Tra i vini più famosi ricordiamo quelli di Ribera del Duero, di Rioja, il Jerez, i vini molto alcolici della Valdepeñas e i vini spumante della Catalogna.

LA CUCINA ARABA

La cucina araba oggi è il risultato di una combinazione di cucine molto diverse tra loro che attraversano il mondo arabo dall’Iraq al Marocco, passando per il Libano, l’Egitto e altri luoghi. Ha subito inoltre l’influenza in parte della cucina indiana, turca, berbera ecc.Nella cucina araba si prediligono i seguenti elementi:Carne: agnello e pollo sono le carni più usate, ma anche manzo e cammello sono abbastanza richieste. In alcune regioni si utilizza altro pollame e nelle aree costiere il pesce.Erbe e spezie: menta e timo (spesso mescolati a formare il cosiddetto zatar) sono utilizzate ampiamente. Le spezie sono usate meno rispetto alla cucina indiana ma la quantità e la varietà in genere varia di regione in regione. Alcune erbe e spezie sono il sesamo, il curry in polvere, lo zafferano, la curcuma, l’aglio, il cumino, il cinnamomo e il sommacco.Bevande: si prediligono le bevande calde a quelle fredde, soprattutto caffè, anche se l’immancabile tè a volte lo supera (in particolare in Ceylon).Cereali: il riso è l’ingrediente base ed è utilizzato per la maggior parte dei piatti con la farina come principale ingrediente del pane, così come il bulgur e il semolino, che sono molto utilizzati.Legumi: le lenticchie trovano largo impiego così come le fave e i ceci.Ortaggi e frutta: questa cucina predilige verdure come cetrioli, melanzane, zucchine, okra, cipolla e frutta (principalmente agrumi), utilizzata soprattutto come condimento delle portate. Le olive sono una parte importante di questa cucina, oltre a datteri, fichi e melograni.Noci, mandorle e pistacchi sono utilizzati molto spesso.Verdura: prezzemolo e menta sono condimenti popolari in molti piatti, mentre gli spinaci e una specie di iuta (chiamata “mulukiyya” in lingua araba) vengono utilizzati nei cibi cotti.Condimento e salse: i condimenti più popolari includono varie combinazioni di olio d’oliva, succo di limone, prezzemolo, e/o aglio, oltre al tahini (una pasta di sesamo). Il laban, yogurt magro, è spesso insaporito con menta e cipolla o aglio e servito come una salsa con vari piatti.Da notare come molte spezie della cucina araba siano le stesse che spiccano nella cucina indiana. Questo è dovuto agli intensi scambi commerciali tra i due paesi e all’odierna situazione negli Stati produttori di petrolio, in cui vivono molti lavoratori dell’Asia meridionale.

Elemento essenziale della cucina araba è il concetto di ospitalità. I pasti in genere sono affari di famiglia, in cui distribuisce cibo e calore attorno a un tavolo. I pranzi formali e le celebrazioni in genere comprendono grandi quantità di agnello e ogni occasione richiede un vasto consumo di caffè di qualità arabica.In una famiglia media di un paese della penisola arabica, un visitatore potrà aspettarsi una cena consistente in un grande piatto in cui di solito si mescolano riso e agnello o pollo (o entrambi in piatti separati) serviti con verdure stufate, molto saporite, a volte con una salsa al pomodoro. Il visitatore troverà anche molte altre pietanze di contorno, meno sostanziose. Tè, consumato di continuo, e caffè fanno anche parte del pasto.Ci sono molte differenze regionali nella cucina araba. Ad esempio, la Mejadra in Siria o Libano è diversa da quella di Giordania o Palestina. Alcuni piatti come il mensaf (il piatto nazionale della Giordania) nascono in certi paesi e di rado si trovano in altri.Diversamente da molte cucine occidentali , la cannella è utilizzata in piatti di carne così come nei dolci, come ad es. la baklava. Altri dolci comprendono diverse varianti di budini di riso e paste fritte. Graniglie di frutta secca a guscio sono comunemente impiegate per la farcitura. Lo zafferano è impiegato ovunque, dai dolci al riso, alle bevande. I succhi di frutta sono piuttosto diffusi in queste regioni caratterizzate da climi aridi.

Struttura dei pastiCi sono due strutture di base per i pasti nel mondo arabo, una regolare ed una specifica per il mese del Ramadan.ColazioneI bar spesso offrono cornetti per colazione. In genere è un pasto veloce che consiste in pane e prodotti caseari accompagnati da tè e a volte marmellata (murabba). Molto diffuso è la labne con crema (kishta, fatta di latte di mucca; o qaimar, fatta di latte di bufalo domestico). La labne è servito con olive, menta disseccata e abbondante olio d’oliva. A volte per colazione sono consumate focacce come le manaqish, la sfiha, le fata’ir e il kahi. Molto popolare anche la pita, con olio d’oliva e za’tar.Nella tradizione, la colazione era un pasto molto più sostanzioso, e soprattutto fra i proletari erano diffusi la zuppa di lenticchie (shorbat ‘adas) e dolci pesanti come la kunafa.Il ful, cioè delle fave bollite, cucinate con ceci, aglio, limone e olio d’oliva, è anche molto popolare fra le classi lavoratrici.PranzoUn tipico insieme di diversi antipasti (mezze).Il pranzo è considerato il pasto principale della giornata e nella tradizione è consumato dopo la preghiera di mezzogiorno. È il pasto che vede tutta la famiglia riunirsi e al quale di solito sono invitati eventuali ospiti. Di rado viene servito più di un piatto; tuttavia, insalata e mezze sono serviti come contorno al piatto principale. Esso di solito consiste in una porzione di carne (pollame o pesce), una porzione di riso, lenticchie, pane o bagel e una porzione di verdure cotte oltre a quelle fresche servite con insalata e mezze. Le verdure e la carne in genere sono cotti insieme nella salsa (spesso di pomodoro, ma altri tipi sono anche popolari) per fare il maraq, che è servito con riso. In molte case viene aggiunto il pane, sia che siano disponibili altri farinacei sia che non. Le bevande non sempre sono servite col cibo, ma ce n’è un’ampia varietà, tra cui l’Ayran (laban salato), karkadè, Naqì al-zabib (ossia “infuso d’uva”), l’Irq sus (lett. “radice di liquirizia”), ossi, il Tamr Hindi e succhi di frutta.Nel XX secolo anche le bibite gasate e le bevande alla frutta, diffuse dai supermercati, sono diventate molto popolari.CenaLa cena è per tradizione il pasto più leggero, ma i cambiamenti dovuti allo stile di vita moderno ne hanno via via aumentato l’importanza.Pasti del RamadanNel periodo del Ramadan è consumato un maggior numero di dolci e frutta fresca, serviti di solito fra i due pasti principali descritti di seguito. Alcuni dessert, come il Qatayef, sono cucinati solo durante il Ramadan; ma la maggior parte, tra cui kunafa, la baklava e la basbousa, sono in tavola tutto l’anno.FiturIl Fitur (detto anche iftar) o rottura del digiuno, è un pasto consumato al tramonto, quando l’astinenza dal cibo è finita. Consiste di tre portate. La prima è un numero dispari di datteri, come prescritto dalla tradizione islamica. La seconda è una zuppa, la più popolare quella di lenticchie, ma ve n’è un’ampia varietà: pollo, avena, frika (fatta con un’intera forma di pane di segale e brodo di pollo), patate, maash (ossia “lenticchie verdi”) e altre ancora. La terza portata è quella principale e di solito è consumata dopo una pausa dedicata alla preghiera del Magreb; è simile a quella che si ha solitamente per pranzo, coll’eccezione che vengono servite anche bevande fredde.Suhur. È il pasto consumato appena prima dell’alba, quando deve cominciare il digiuno.

LA CUCINA RUMENA

La maggior parte dei Rumeni distinguono la "supă" (brodo) dalla "ciorbă" sulla base del fatto che la prima non prevede aggiunta di sostanze acide e, soprattutto, non contiene al suo interno alcun tipo di carne o verdura, essendo solamente un brodo, mentre la ciorbă può contenere una grande varietà di ingredienti acidi, come limoni, borş (cruscafermentata), panna acida ("smântână") o zeamă de varză acră (succo di crauti).Spesso si aggiunge del levistico. La "ciorba" richiede la presenza di pezzetti di verdura (mista di solito) e a volte anche di carne. È un mangiare povero, spesso preparato dai contadini delle campagne con quello che la terra offriva loro, ovvero verdura mista e in proporzioni variabili (molto di rado conteneva la carne, ingrediente ricco), essendo chiamata questa variante libera della "ciorba" ciorbă ţărănească ("minestrone contadino").

Primi piatti Ciorbă: è il piatto principale ed è una minestra o zuppa, preparata con ingredienti diversi, soprattutto verdure e carne

Secondi piattiMusaca: specialità di carne di maiale tritata e speziata con aglio e peperoncino.Tochitură: carne di maiale, formaggio di pecora, uova, aglio, polenta (mămăligă).Mititei o Mici: polpette di forma cilindrica di carne di manzo (talvolta mescolata con maiale o pecora) condita con aglio epepe nero (a volte peperoncino) e una spezia chiamata Cimbru (il timo). Sono cucinati sulla griglia e possono essere serviti con senape, o con altre salse locali.Sarmale: involtini di foglie di verza o di vite farciti con macinato di carne di maiale, riso, più altre verdure e sapori.Fasole cu cârnați: fagioli con salsiccia affumicata[3].Frigarui carne marinata e cotta allo spiedo (analoga ai classici "spiedini").

Dolcil cozonac /in bulgaro cosunac /козунак// è un dolce tipico della gastronomia rumena, della cucina bulgara ealbanese.Si serve nella maggior parte a Pasqua. I principali ingredienti sono uva, farina, noci e latte. Generalmente si aromatizza con vaniglia. Normalmente sono grandi porzioni ed ha un aspetto di rotolo con ripieno fra sfoglie di frutti secchi.

LA CUCINA POLACCA

La cucina polacca può vantare una lunga tradizione e una certa ricchezza di sapori dovuta all’influenza delle cucine dei paesi vicini che la storia ha spesso unito forzosamente al popolo polacco.Tradizionalmente si dà inizio al pranzo con una zuppa. Fra le più diffuse ricordiamo : il barszcz , zuppa di barbabietole rosse che può essere servita calda liscia, o con polpettine di carne e crema acida, oppure fredda con finocchi e pezzi di pomodoro ; lo zurek, una minestra nota da decine di generazioni conosciuta anche come “minestra del giorno prima”. Pare che i modi di preparala siano tanti quante sono le regioni del paese. Ma l’ingrediente fondamentale è sempre lo stesso: un buon composto fermentato di farina di segale preparato in modo adeguato con l’aggiunta di crosta di pane nero.Grzegorz Kazubski, capo della ristorazione degli alberghi della rete Orbis, per prepararla e darle più sapore, usa rafano e panna acida, condisce con maggiorana e aggiunge qualche spicchio di aglio.Ricordiamo ancora i pierogi , raviolini quadrati ripieni in modo molto vario e creativo, dal formaggio alla frutta ai funghi e il flaki , una minestra di trippa di maiale e vitello insaporita con erbe e verdure.

Per quanto riguarda invece i secondi di carne il piatto nazionale è il bigos , che viene preparato stufando carne, cavoli bianchi, crauti, prugne secche e spezie. Altrettanto noto e diffuso è la golonka (ginocchio di maiale salato, bollito e messo al forno).I secondi di pesce offrono in modo particolare la carpa (cucinata ‘alla polacca’ con uva passa, miele, mandorle e salsa a base di pan pepato) oppure l’aringa cucinata in modi diversi. Il tutto di solito è accompagnato da contorni di verdure, introdotte nel XVI secolo dalla moglie di Sigismondo il vecchio, l’italiana Bona Sforza, e oltre alle immancabili patate molto diffusi sono i funghi. Il pasto termina con un dolce e il caffè. Fra i dolci ricordiamo i makowce, paste dolci fatte con semi di papavero, i pierniki, dolci al miele, i mazurki, fatti di pasta frolla e frutta secca e i sernik, con ricotta. Tutte prelibatezze che si possono assaggiare nel ristornate più antico e prestigioso del paese, il Wierzynek di Cracovia. Ma il dolce per eccellenza è la kremòwka, un dolce “papale”. Era il 1999, quando Giovanni Paolo Il, in visita nella sua cittadina natale Wadowice, rievocò il sapore e la nostalgie per la kremòwka che andava a comperare da ragazzo nella pasticceria della piazza centrale. Da allora questa torta, a base di pasta frolla e crema, viene prodotta in ogni pasticceria polacca e conosciuta come kremòwka del Papa. Henryk Podsiadly, pasticcere dell’Hotel Europejski di Varsavia, la prepara con due strati di friabile pasta frolla, inframmezzati da crema pasticcera arricchita da una goccia di brandy. E a proposito di brandy, due parole sulle bevande.

La birra polacca è ottima e viene servita generosamente in tutti i locali.La vodka invece non ha antichissime tradizioni. Si iniziò a produrla in massa nel Seicento. Oltre alla classica vodka bianca ( la marca più famosa è la Wyborowa), va menzionata anche la Zubrowka, riconoscibile per il caratteristico filo d’erba proveniente dalla foresta di Bialowieza

II D

II C

I D

I B

I A

Enza Marnalo

Ionaşcu jacqueline Mihaela Szewzak Magdalena

PROJET:

LES COULEURS

DE L’IN

TÉGRATIO

N.

CLASSE: 1°B I.C

.VIVALDI

INTRODUZIONE

La classe a travaillé autour de ce projet en construisant le jeu de société que tout le

monde connaît: «le jeu de l’oie.».Dans les cases de la spirale enroulée les élèves ont collé les images représentant les 3 pays: l’Italie, la France et le Maroc

VOILÀ L’AFFICHE, AVEC LES CASES VIERGES, SUR LESQUELLES ON VA COLLER LES IMAGES CHERCHÉES

SUR INTERNET

AU TRAVAIL: CHACUN/CHACUNE CHOISIT UNE IMAGE CONNUE

TOUS ET TOUTES RECONNAISSENT LA CÉLÈBRE «BAGUETTE»

ON PLACE LES IMAGES DANS LES CASES ET ON LES REPLACE ENCORE…

RANYA RECONNAÎT DE NOMBREUSES IMAGES SUR SON PAYS: LE MAROC

ELLE CHERCHE L’IMAGE QU’ELLE ADORE LE PLUS

VOILÀÀÀÀ

L’AVION QUI LA RECONDUIT CHEZ SA FAMILLE ET LUI FAIT REVIVRE SES ORIGINES

ELLE REVIT ÉGALEMENT LES ÉMOTIONS QU’ELLE RESSENT AUTOUR D’UNE BONNE TASSE DE THÉ. ELLE EXPLIQUE À SES

CAMARADES L’ORIGINE ET LA TRADITION DU THÉ À LA MENTHE.

ELLE NOUS INFORME DE LA FAÇON DE MANGER LE COUSCOUS

ELLE NOUS PARLE DE LA FAMEUSE MOSQUÉE DE CASABLANCA

PARMI TOUTES CES IMAGES, ON RETROUVE LES BEAUX MONUMENTS ITALIENS

ON PEUT ADMIRER LE COLISÉE, LE DÔME DE MILAN, LE THÉÂTRE MASSIMO DE PALERMO, LES TEMPLES, ETC…

ET LES MONMENTS FRANÇAIS ÉTUDIÉS EN CLASSE: LA TOUR EIFFEL,, LA PYRAMIDE DU LOUVRE, ETC…

UN MOMENT D’INTÉGRATION: POURRAIT ETRE CELUI DE MANGER ENSEMBLE LE COUSCOUS

QUELLE CURIOSITÉ:: LES BABOUCHES DE MARRAKECH. ON VEUT LES ACHETER AUSSI!

QUELQUES PHRASES SUR L’EXPÉRIENCE VÉCUE PENDANT LE PROJET:RanyaGiuseppeGiorgiaMichaelNoemiEleniaDaniela

Io, oggi, mi sono divertita con la prof di francese. Abbiamo ricercato delle immagini dell’Italia, della Francia e del Marocco.

Della Francia mi ha colpita la tour Eiffel, dell’Italia la torre di Pisa e del Marocco la moschea di Casablanca. Ho trascorso una bella mattinata

Abbiamo lavorato su schede che mi hanno fatto capire qualcosa del Marocco per esempio le spiagge affollate, i tappetti sui quali pregano i musulmani, ho scoperto come si versa il tè, ho visto la lavorazione della pelle e la tintura della stessa, lavoro molto faticoso. Mi è piaciuta la moschea che è il luogo dove si prega, è simile alle nostre chiese e infine, mi è piaciuta la bandiera marocchina con fondo rosso e stella verde.

Oggi, con la prof di francese, ho imparato tante tradizioni. C’erano immagini della Francia, del Marocco e dell’Italia. Ho imparato tante cose belle anche grazie alla mia compagna Ranya, per esempio: come si beve il tè, e come si versa dalla teiera, ho visto come si mangia il couscous, con le mani arrotolando delle palline e lanciandole in bocca, il tappeto sul quale ci si inginocchia per pregare, la moschea dove pregano tutti i giorni e anche più volte al giorno. Ma sono stata maggiormente colpita dall’affollamento delle spiagge.

Oggi abbiamo lavorato con delle immagini sul Marocco, sulla Francia e sull’Italia.

Per me è stato bello perché ho imparato come si fa il tè in Marocco, come si versa alzando e abbassando la teiera, e ci vuole molta pratica per farlo cadere nella tazza. Ho imparato come, da tradizione, si mangia il coucous, come si prega e infine, la compagnia aerea per andare in Marocco come fa la mia compagna Ranya.

Oggi a scuola con la professoressa di francese abbiamo lavorato su un cartellone. C’erano delle immagini sui paesi: Francia, Italia, Marocco.

La mia compagna Ranya ci ha mostrato e spiegato delle immagini della sua religione, e ha spiegato cosa voleva dire quell’immagine. La mia immagine preferita è stata quella del couscous: alcuni lo mangiano con le mani, altri, dice la mia compagna, con la forchetta come gli occidentali.

Oggi con la professoressa abbiamo messo il cartellone sul banco e abbiamo sistemato le immagini sui numeri del gioco dell’oca. Ranya prendeva le immagini e spiegava il loro significato. Molte cose le sapevo e l’ho anche detto alla prof: per esempio possiedo una teiera tipica del Marocco e ho già bevuto il bonissimo tè alla manta. Mi sono piaciute tanto le immagini dei mercati e le ceramiche tutte colorate ma anche le scarpe a punta che mi piacciono molto

Mi hanno colpito le ciabatte a punta ma anche il modo di mangiare il couscous e i tappeti. Mi piacerebbe andare là.

fin