Il Ve(T)ro - 24

8
NEWSLETTER : Scrivici a [email protected] per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale Il Ve(T)ro PER UN FUTURO DIVERSO Periodico intramurario d’informazione trasparente Anno 3° - Numero 24 27/04/2014 LOCALE - pagina 1-4 ATTUALITÀ - pagina 5 APPROFONDIMENTO - pagina 6 RUBRICHE - pagina 7-8 Il prossimo 25 Maggio la comunità di Carpineto sarà chiamata alle urne per l’ elezioni amministrative, in cui si sceglie- rà il primo del paese. Il Sindaco ancora in carica, ha dichiarato di non ricandidarsi dopo il suo attuale terzo mandato. I presupposti per una campagna elet- torale molto accesa ed elezioni impre- vedibili si fondano su un una carica da sindaco presieduta da due decenni dallo stesso partito, il che mette in difficoltà il cittadino, chiamato a scegliere tra una realtà ormai assodata e un neo-partito, che dal suo canto si propone come una valida alternativa. Sono state presenta- te due liste tra cui si avrà uno scontro diretto data la loro opposizione, una del Partito Democratico, l’altra Nuova lista civica progetto Carpineto. Nel frattempo, la voce del popolo recla- ma una giustizia di cui si è persa qualsi- asi traccia per via dello sperpero, corri- sposto a crescenti detrazioni sulle buste paga nella voce “tasse comunali”, e spe- ra che entrambi le opzioni possibili siano all’altezza delle sue necessità. John Keating

description

Il Ve(T)ro - 24

Transcript of Il Ve(T)ro - 24

  • NEWSLETTER : Scrivici a [email protected] per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale

    Il Ve(T)roPER UN FUTURO DIVERSO

    Periodico intramurario dinformazione trasparenteAnno 3 - Numero 24 27/04/2014

    LOCALE-

    pagina 1-4

    ATTUALIT -

    pagina 5

    APPROFONDIMENTO-

    pagina 6

    RUBRICHE-

    pagina 7-8

    Il prossimo 25 Maggio la comunit di Carpineto sar chiamata alle urne per l elezioni amministrative, in cui si sceglie-r il primo del paese.Il Sindaco ancora in carica, ha dichiarato di non ricandidarsi dopo il suo attuale terzo mandato.I presupposti per una campagna elet-torale molto accesa ed elezioni impre-vedibili si fondano su un una carica da sindaco presieduta da due decenni dallo stesso partito, il che mette in difficolt il cittadino, chiamato a scegliere tra una realt ormai assodata e un neo-partito, che dal suo canto si propone come una valida alternativa. Sono state presenta-te due liste tra cui si avr uno scontro diretto data la loro opposizione, una del Partito Democratico, laltra Nuova lista civica progetto Carpineto.Nel frattempo, la voce del popolo recla-ma una giustizia di cui si persa qualsi-asi traccia per via dello sperpero, corri-sposto a crescenti detrazioni sulle buste paga nella voce tasse comunali, e spe-ra che entrambi le opzioni possibili siano allaltezza delle sue necessit.

    John Keating

  • NEWSLETTER : Scrivici a [email protected] per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digita-

    2

    Speciale ElezioniCarpineto alle urne

    Se, come disse un famoso politico britannico, le elezioni sono la vendetta del cittadino, il prossimo 25 Maggio assiste-remo ad una tragedia politica senza precedenti. Il perch non difficile da spiegare ed riassumibile in un semplice ma eloquente numero: 18,5. Tanti sono in percentuale i disoccu-pati a Carpineto Romano, un numero record e di gran lunga superiore alla media nazionale che del 12,2% (anno 2013, fonte Immobiliare.it). E, come si sa, laumento del tasso di disoccupazione da sempre inversamente proporzionale al tasso di fiducia e alla par-tecipazione nei confronti della politica da parte dei cittadini. Se poi a questo numero som-miamo tutte le persone (tante purtroppo) che hanno perso il lavoro in questi ultimi anni e a tutte le persone che per fortu-na non lo hanno perso ma che comunque hanno subito un duro colpo dalla crisi economi-ca, il timore che il numero di astenuti alle prossime elezioni sar elevatissimo o comunque mai registrato nel nostro pae-se, quanto mai reale. Per un paese che non ha mai deluso le aspettative e che ha sempre risposto positivamente al ri-chiamo delle urne sarebbe una grande delusione. Certo le elezioni comunali sono differenti da tutte le altre. Si perch il candidato pu essere il tuo amico, il tuo vicino o il tuo parente, lo conosci e ma-gari lo voti a prescindere dalla lista che capeggia o di cui fa parte. Magari per lui ti fai pas-

    sare lincazzatura, ti turi il naso e vai a votare. Perch in fondo le elezioni comunali sono lul-timo baluardo di democrazia rimasto, dove chiunque pu partecipare, dove abbiamo pi voce in capitolo perch il no-stro voto non rappresenta un/cinquantottomilionesimo ma un/cinque millesimo, dove le preferenze ancora non vengo-no abolite e dove, con la poli-tica, hai poco da guadagnare e molto da perdere. La gente lo sa e per molti questo ha un significato. Fare politica in un paese vuol dire metterci la faccia (e a volte anche perder-la) e questo alla fine viene ap-prezzato dai pi.Detto ci passiamo ai fatti: il 26 Aprile alle 12.00 scadu-to il termine ultimo per la pre-sentazione delle liste. 2 liste si contenderanno la poltrona di Sindaco e 26 candidati si contenderanno le 12 da Con-sigliere (8 in maggioranza e 4 in opposizione). Da una par-te ci saranno di nuovo i De-mocratici per Carpineto che, dopo labdicazione del Sinda-co uscente Quirino Briganti, candidano Matteo Battisti, 37 anni, vittorioso nelle Primarie del 6 Aprile contro Luigi Cac-ciotti, anche lui in pista con la medesima lista nonostante la sconfitta,. Lista che, a quanto pare, presenter gran parte dei consiglieri e degli asses-sori uscenti pi qualche inne-sto proveniente dai giovani del Partito Democratico.Dallaltra parte ci sar Arman-do Porcari, 48 anni, a capeg-giare la nuova Lista Civica

    Progetto Carpineto. Una lista composta da persone vergini dalla politica, priva di consi-glieri comunali uscenti e con molti giovani e facce nuove al proprio interno. Probabilmente sar una cam-pagna elettorale diversa ri-spetto a quella di 5 anni fa. Una tornata elettorale che re-ster tra le pi belle, parteci-pate e coinvolgenti mai avute a Carpineto. Ma non per que-sto vuol dire che sar meno intensa e meno interessante. Come gi detto, spetta alla politica riavvicinare il popolo. E la storia ci insegna che non esiste momento pi giusto di una campagna elettorale. Lauspicio che vengano mes-si da parte i personalismi che bene non hanno fatto al nostro paese e che si parli di conte-nuti, di programmi, di proget-ti concreti e fattibili. questo che vuole sentire la gente che stanca della solita retorica stantia, trita e ritrita e delle solite promesse irrealizzabili. Quella gente che non ha biso-gno di una citt darte ma che si accontenterebbe sempli-cemente di una citt vivibile, che garantisca benessere e da dove non deve sentire la ne-cessit di scappare. questo che vogliono i carpinetani, non bisogna deluderli.

    Chacun son got

  • Seguici su Facebook : http://www.facebook.com/ilvetro1 per controllare e commentare i nostri articoli

    3

    Tutor CarpinetanaRallenta il traffico, accelera la protesta

    Appresi la notizia una sera al bar. Hanno istallato gli au-tovelox. Uno vicino lhotel/ristorante La Noce, sulla Ca-silina, e un altro sulla Carpi-netana, vicino il deposito del-la (ex) Gaia. Jate piano ca ve saleno!. Lufficialit della notizia arriv dopo un paio di giorni, luned 14 aprile. Il Comune di Segni, infatti, con un comunicato pubblicato sul proprio sito web istituzionale, afferm: Alla luce dei ripetu-ti sinistri stradali spesso con conseguenze mortali avutisi negli anni scorsi, nonch del-le molteplici segnalazioni dei residenti, lAmministrazione Comunale ha deciso di in-stallare delle apparecchiature fisse per il controllo della ve-locit lungo i tratti della stra-da Casilina e Carpinetana che attraversano il territorio di Segni. [ ] Chiediamo quindi la massima collaborazione nel rispettare i limiti di velocit indicati, ossia 50 km/h sulla Carpinetana e 90 km/h sul-la Casilina. Dal comunicato si pu apprendere, dunque, che il provvedimento sta adottato a causa dei nume-rosi incidenti stradali, spes-so mortali. La motivazione (assai poco veritiera) ha la-sciato sbigottiti sia lopinione pubblica sia i politici del cir-condario, scatenando le loro reazioni. Immediatamente, su Facebook, c stata una aggregazione virtuale tra gli automobilisti dei vari paesi li-mitrofi, (Carpineto, Montela-nico, Gorga, Gavignano). Il ri-sultato stata la creazione di

    un gruppo aperto: Autovelox Carpinetana. Gli iscritti sono moltissimi (1300), cos come i commenti e i post. Uno de-gli scopi del gruppo, quello di raccogliere il maggior nu-mero di firme per poter, nel-le migliori delle ipotesi, ri-muovere le apparecchiature, oppure aumentare il limite a 70 km/h. Le reazioni per, come anticipato prima, sono arrivate anche dal mondo po-litico. Il primo a manifestare il proprio dissenso stato il sindaco Quirino Briganti, ri-volgendo una lettera ufficiale al sindaco di Segni, Stefano Corsi. Il primo cittadino car-pinetano richiede la sospen-sione dei rilevatori, causa di un diffuso malcontento tra la popolazione dei vari comuni. Inoltre, richiede, che lAstral (ente responsabile della ge-stione stradale) revisioni i limiti di velocit della Carpi-netana e metta in sicurezza dei tratti di strada veramente pericolosi come lincrocio di Gavignano. Pensieri condivi-sibili da tutti, che ritrovano conferma anche nelle dichia-razioni ufficiali del sindaco di Gorga, Nadia Cipriani. Pi tardi, arrivato anche il pa-rere del sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, il quale ha parlato di un possibile effetto boomerang; infatti un ecces-sivo rallentamento potrebbe, anchesso, causare incidenti. Il malcontento cittadino e le dichiarazioni dei politici, di-mostrano, che listallazione degli autovelox/tutor , per il comune di Segni, solo uno

    strumento per fare cassa, a spese dei cittadini forestieri. Basandoci su questa conside-razione, molti automobilisti, per evitare sanzioni, percor-rono strade diverse. La stra-da pi trafficata Via Conso-lare Latina ( Pantano). Qui il traffico raddoppiato, dan-neggiando, e non poco, i re-sidenti. Ma, negli ultimi gior-ni, sembra che qualcosa si stia muovendo. Il sindaco di Segni, infatti, sembra abbia inviato una lettera allAstral, per richiedere linnalzamento del limite a 70 km/h. Inoltre, come si pu apprendere dal gruppo di facebook, sembra che dalle pratiche di auto-rizzazione dellAstral non c nessuna approvazione allu-tilizzo dei tutor, ma solo au-tovelox. Quindi, un eventuale sanzione rilevata sulla veloci-t media, non sar valida o comunque potr essere con-testata. Sfatato il mito (tu-tor? autovelox/tutor? tutor/autovelox? AUTOVELOX! ), lopera di prevenzione del Comune di Segni si rivela-ta un grande flop! Creando molti pi disagi che vantaggi. Forse i 150mila per il noleg-gio (50mila ogni anno per tre anni) potevano essere in-vestiti in modo pi intelligen-te e utile. Magari comprando una nuova auto blu!

    Zoran Ban

  • NEWSLETTER : Scrivici a [email protected] per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digita-

    4

    La memoria carpinetanaQuando la storia graffi Carpineto

    Se si prendesse come valida la concezione Machiavellia-na del tempo, secondo cui tutti lomini e tutti li tempi tornano, dovremmo avere di che preoccuparci. La sto-ria va apprezzata, studiata e soprattutto capita. Che bello, il 25 Aprile dormo, mi sveglio tardi, non lavoro, non vado a scuola! Si, ma perch? Ebbe-ne, sicuramente qualcuno restato a digiuno di storia per un bel po di tempo, per tale motivo lo strumento giornali-stico fiero di rinfrescare le memorie assopite, andando alla ricerca di eventi dimen-ticati e delle nostre radici. Il 25 Aprile 1945 ci fu la libera-zione dalle forze nazifasciste, che dopo anni di strenui com-battimenti, finalmente si riti-rarono dal suolo patrio, gra-zie allinarrestabile avanzata degli Alleati da sud, e grazie alle opere di sabotaggio e guerriglia intraprese dai co-raggiosi partigiani. La storia si srotola in milioni di avveni-menti, che fecero piangere il mondo intero per ben 6 anni (1939-1945), toccando po-sti remoti del pianeta (Isole Salomone, El Alamein, ecc.) e persino il nostro paesino. Come poter restare fuori dal-la storia? Anche le famiglie carpinetane sperimentarono sulla propria pelle lirrazio-nalit della guerra. Potrebbe finire nel dimenticatoio tutto ci che accadde in quegli anni terribili? Gli occhi dei bambi-ni che videro cose che non avrebbero dovuto, i giovani a cui fu negata la freschezza, le

    infinite storie che non sareb-bero pi state scritte, i figli che non sarebbero pi nati. Il senso delle sofferenze pa-tite va dato nel momento in cui queste lasciano il segno, perch solo allora possono essere comprese, combattu-te e servire da monito per il futuro. Lo scorso 12 Aprile, si tenuta una conferenza mol-to interessante nel chiostro di San Pietro: la giornata stata organizzata dallammi-nistrazione comunale, ed ha visto la partecipazione super-ba di esperti e giornalisti, che hanno saputo ripercorrere le tracce storiche di Carpineto durante la seconda guerra mondiale, fino a commemo-rare ( vero scopo dellinizia-tiva) il 70 anniversario dei bombardamenti e cannoneg-giamenti su Carpineto. Pre-senti allincontro lo storico Luigi Zaccheo, Gioacchino Gianmaria, Fabrizio Garroni, oltre chiaramente allentou-rage comunale. Gli storici e giornalisti hanno mostrato al pubblico reperti ( come el-metti e pagine di giornale) e apportato curiose informa-zioni, che si sono legate per-fettamente al lavoro carta-ceo presentato dal Professor Stefano Gelsomini, insieme alle classi della scuola media Leone XIII: i ragazzi hanno brillantemente realizzato un libro 1944-2014, Voci della memoria: i giorni dei bombar-damenti e cannoneggiamen-ti a Carpineto Romano nella primavera del 1944, pieno di testimonianze dei pi an-

    ziani della nostra comunit, i quali vissero quei tremendi istanti con ansie e paure. Tra i moltissimi dati si parlato anche delle c.d. marocchi-nate, ovvero violenze, reati, di cui si macchiarono i soldati di colore francesi, provenien-ti dalle colonie africane, nei confronti della popolazione locale. Un momento impor-tante stato anche il ricordo dellex sindaco ( e partigiano) Giulio Cacciotti e suo figlio Fi-lomeno, i quali rimasero uc-cisi sotto i bombardamenti del 21 maggio 1944, in via La Costa, mentre cercavano di avvertire la popolazione dellarrivo dei bombardieri. Lincontro si concluso con delle immagini proiettate sul-lo schermo e commentate dai giovani studenti carpinetani, che hanno reso pubbliche le numerosissime fonti storiche, grazie alle quali hanno potu-to compilare il libro. Come si evince, la storia deve essere ricordata; le radici, le memo-rie, le sofferenze e sacrifici bisogna che siano onorati. Bisogna informarsi, leggendo pi fonti e punti di vista ( vin-ti e vincitori) perch solo in questo modo si rende omag-gio alle numerose vittime della follia umana e alla ve-rit. Un estremo gesto di af-fetto verso coloro che diedero la loro vita, ieri, per far si che noi, oggi, vivessimo la nostra.

    Azzeccagarbugli

  • Seguici su Facebook : http://www.facebook.com/ilvetro1 per controllare e commentare i nostri articoli

    5

    Crescita il potenziale inespresso

    Questa una storia di gio-vani, lavoro e valorizzazione territoriale. Me lha raccontata lamico Lu-cio Risi, sotto le feste ritor-nato a casa da Lecce, dove attualmente sta costruendo il suo futuro insieme ad altri due amici, come lui neolaureati in ingegneria edile-architettura e gi suoi colleghi di univer-sit. Propositivi e coraggiosi, grazie allappoggio di un im-prenditore che ha creduto in loro, hanno investito tempo e denaro per la costituzione di un gruppo di progettazione, lAaTD (Architettura a tem-po inDeterminato) che, dopo essersi fatto apprezzare nel campo della progettazione, si sta sta segnalando allinterno di un pi ampio esperimento denominato iArchitettura.Pensato anche contro la crisi che ci investe, si tratta di un laboratorio di progetti aperti alla citt, dove confluiscono le capacit di giovani profes-sionisti finalizzate alla riquali-ficazione e valorizzazione ur-bana del centro salentino.In cosa consiste iArchitettura presto detto la riconversio-ne di uno spazio fino a poco tempo fa inutilizzato, nel qua-le artisti, artigiani, designer, ingegneri, architetti fanno im-presa a partire dalla ricerca. Basato sulla condivisione de-gli spazi e dei saperi (cowor-king) e sullabbattimento dei costi di gestione (affitto e bollette), un modo intelligen-te che determina unapertura del sistema imprenditoriale al

    mondo giovanile. A ben vede-re un generatore di vantaggi molteplici e differenziati lo sfruttamento di unarea altri-menti dismessa; la creazione di una vetrina per i giovani; larricchimento del territorio per il Comune nellofferta di lavoro e servizi alla cittadi-nanza.Cotanta realt non poteva certo passare inosservata agli occhi dellamministrazione leccese, che lha prontamen-te ingaggiata per la rincorsa allobbiettivo per cui sta cor-rendo da qui a dicembre Lec-ce 2019, ovvero la candida-tura a capitale europea della cultura nellambito di un con-corso bandito dalla UE. Fine storia, inizio riflessione.Fatte le dovute proporzioni, la chiacchierata ha fatto ve-nire in mente la possibilit di emulare liniziativa, o comun-que lo spirito che la contras-segna, nel nostro comune. Da parte dei privati, ma soprat-tutto del pubblico. Sfruttando cosa, intuibile lauditorium. Possibile che torni buono solo per ospitare una tantum la sorridentissima delegazione polacca per poi tornare ad es-sere per il resto dellanno sce-gliete voi quel che vi piace di pi tra cattedrale nel deserto o ecomostro. solo un esempio, ma da che venne accostato ad unidea di polo universitario, chi scrive ha sempre immaginato quel posto come una cittadella della cultura e della formazio-ne agenzia di socializzazione

    e crescita, laboratorio di idee, ma pure fucina di talenti dove passioni e capacit (scientifi-che, tecniche, letterarie, arti-stiche) di centinaia di ragazzi curiosi dogni cosa potessero susseguirsi e vicendevolmen-te alimentarsi in una casa co-mune, cos creando un vorti-ce virtuoso fatto di continuo confronto-scambio, inevita-bilmente arricchente. Invece no. Ma perch Cosa e in quale misura ci manca tra volont di fare, coraggio imprendito-riale giovanile, lungimiran-za amministrativa, capacit progettuale degli assessori di turno.

    Come per lauditorium, lo stesso discorso vale per gli impianti sportivi oppure per la montagna, risorse mai davve-ro sfruttate. A costi realmen-te sostenibili e senza cliente-lismi da soliti furbi, possibile che altrove interessanti idee si possano realizzare e qui no Certe volte verrebbe voglia di non credere in niente e nes-suno. Poi si volge lo sguardo ai figli e ai nipoti e, resisten-do, ci si vieta ogni resa.

    Tom Busseco

    Sappiamo e vogliamo, ma non possiamo

  • NEWSLETTER : Scrivici a [email protected] per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digita-

    6

    RETROCESSIONELeggi ed emendamenti di una politica marcia

    Cari lettori, mediante questo titolo non voglio illudervi parlando di calcio, bens vorrei rac-contarvi la storia di un Paese dove un rappresentante del popolo, pu mettersi a completa disposizione della criminalit organizzata e non per questo essere imputato per tale reato. Voi mi direte ma come, tale reato non c! Difatti signori miei proprio questo il significato del titolo di codesta storia. La retrocessione di un Paese che invece di porre a fondamento basi solide per lo sviluppo di una societ legalizzata, va ad intaccare ed a stravolgere quella parte di legislazione gi presente e che al contrario dovrebbe essere adattata alle continue trasfor-mazioni della societ odierna. Mi scuso per la nota quasi ironica perch di fatto c davvero poco da ridere. Il 16 aprile 14 lAula del Senato ha approvato il disegno di legge sulla riforma dellarticolo 416ter codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso, ovvero il patto che avviene tra membri appartenenti alle istituzioni o che concorrono ad una carica istituzionale e membri della criminalit organizzata in occasione del voto. Tale norma non riuscita nel periodo antecedente la nuova formulazione e conseguente approvazione, a garan-tire unadeguata tutela rispetto allinfiltrazione delle mafie nella vita istituzionale del nostro Paese, proprio perch considerava solamente il denaro quale termine di scambio a fronte di protezione elettorale. Qui di seguito il testo precedente dellart. 416ter c.p.

    La pena stabilita dal primo comma dellart. 416bis (da 7 a 12 anni) si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416bis in cambio dellerogazione di denaro .

    Molto pi spesso, come noto, invece, il patto trova occasione nella promessa di informazio-ni su appalti pubblici, posti di lavoro da garantire ai clan presenti sul territorio, interdizione dellazione repressiva delle forze di polizia, nomina ad influenti incarichi istituzionali o nel set-tore privato. Gli emendamenti che sono stati apportati alla disposizione in questione, possono essere visti sotto diversi punti di vista, giacch trovano consenso in primis nel procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e successivamente nei vari esponenti di partiti politici quali Forza Italia e Partito Democratico, non di certo nelle fila dei parlamentari pentastellati i quali hanno cercato in tutti i modi di difendere il testo emendato a Palazzo Madama, il quale manteneva la pena edittale di anni 7 nel minimo e di anni 12 nel massimo, nonch manteneva la parola qualunque prima di altre utilit, che serviva di fatto ad ampliare la portata appli-cativa della norma, incriminando qualsiasi utilit che veniva richiesta nel patto tra il politico e la Mafia. Inizialmente infatti, la proposta di legge, che trae spunto dalliniziativa Riparte il futuro, petizione lanciata da Libera e gruppo Abele che ha trovato larghissima adesione nel Paese, proponeva un correttivo alla norma, inserendo le parole o di altra utilit tra le ragio-ni dello scambio, con leffetto di estendere lapplicabilit della fattispecie criminosa, renden-dola dunque pi efficace nella prevenzione del voto di scambio che, oltre a condizionare scelte strategiche della vita del Paese, vincola la libert elettorale, trasformando il voto del cittadino in merce da barattare. Qui di seguito la disposizione approvata nella prima lettura al senato:

    Chiunque accetti la promessa di procurare voti mediante le modalit di cui al terzo comma dellarticolo 416-bis in cambio dellerogazione o della promessa di eroga-zione di denaro o di qualunque altra utilit ovvero in cambio della disponibilit a soddisfare gli interessi o le esigenze dellassociazione punito con la stessa pena stabilita nel primo comma dellarticolo 416-bis (dunque con la reclusione da sette a dodici anni). La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le moda-lit di cui al primo comma.

  • NEWSLETTER : Scrivici a [email protected] per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digita-

    7

    Lattuale formulazione, emendata alla Camera perch sentita troppo rigida da Forza Italia e centro destra, in concerto successivamente con PD, vede cancellato il principio della punibilit del politico che si mette a disposizione dellorganizzazione mafiosa, nonch come suddetto la riduzione della pena (da 4 a 10 anni) e la riduzione dellambito di applicabilit con la cancel-lazione della parola qualunque. Qui di seguito la nuova formulazione:

    Chiunque accetti la promessa di procurare voti mediante le modalit di cui al terzo comma dellarticolo 416-bis in cambio dellerogazione o della promessa di erogazio-ne di denaro o di altra utilit punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalit di cui al primo comma.

    La disposizione cos come approvata, trova la delusione dei magistrati che si trovano in prima linea nel contrasto al fenomeno mafioso. Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, dice che questa tuttaltro che una norma perfetta, semplicemente perch per il politico continua ad essere conveniente delinquere, considerata la possibilit di esse-re giudicato con rito abbreviato, la buona condotta e relative attenuanti, infine ci che si va a scontare meno di 1/3 della pena. Allo stesso tempo precisano Gratteri e Di Matteo occorrerebbe anche aumentare le pene del 416-bis per il reato di associazione mafiosa. Ad oggi non incute alcun timore nel mafioso perch sa che stare in carcere 5 anni, non nulla in confronto al potere acquisito e che ritrover uscito dal carcere. E stiamo parlando di uno dei reati pi gravi della nostra epoca, che ha permesso di avere in Parlamento politici collusi con la mafia. Dunque ci che ci viene imposto, lesigenza di renderci edotti sulle scelte fatte dal nostro Parlamento, proprio perch ormai, la prassi consolidata e che tanto garba ai nostri politicanti : fatta la legge, trovato linganno.

    Lionel Hutz

    Pillole di StoriaAPRILE

    Il 27 Aprile 2006 inizia la costruzione a New York della Freedom Tower, edificio pi importante del nuovo World Trade Center. La costruzione sorge a Lower Manhattan , nello stesso luogo dove fino al 2001 cerano le Torri Ge-melle. Ideatore del progetto stato Daniel Libeskind, il quale per dovuto andare incontro alle numerose modifiche richieste da parte dello sviluppatore Larry Silverstein, ed ha dovuto inoltre tener conto delle questioni di sicurez-za avanzate dal New York City Police Department ( il dibattito maggiore si avuto riguardo il numero di piani e lo sviluppo in altezza, in vista di un futuro attacco terroristico). Ad ogni modo la torre della libert, alta 541 metri ( 1776 piedi, come lanno dellindipendenza americana), oltre a rendere omaggio alle 2752 vite spente quel fatidico 11 Settembre 2001, inneggia alla voglia di rinascita e alla tenacia che tutti dovrebbero ricordare pi spesso a se stessi; un palazzo che certo, sviluppato in altezza, ma soprattutto in profondit: quella dei ricordi del cuore.

    Azzeccagarbugli

  • Carpineto Romano, 27/04/2014

    Realizzazione grafica, Prof. Moriarty

    Stampato da Elioarchstampa digitale, plotter service, xerocopie, fotocopie

    Piazza Gobetti, 5 Colleferro (Rm) - tel./fax 06.97.01.256

    Visita il Ve(T)ro su facebook

    in pochi secondi direttamente da

    smartphone e tablet

    News, contenu-ti, anticipazioni e archivio online

    delle uscite comlpetamente

    sfogliabile

    Storie di Donne ImmortaliBeatrice Lilli: la vita vince su ogni forma di violenza

    Il libro testimonianza sintitola Rose rosse: rosse come lamore spesso malato e sbagliato, come il sangue delle ferite nascoste per anni, difficili da rimargina-re. Nel cuore di Beatrice Lilli faceva freddo, tanto freddo: il ghiaccio intrappo-lava i sogni di bambina che raccontavano di una famiglia felice e unita, in cui i sorrisi avrebbero riempito anche le giornate pi grigie e gli abbracci avrebbe-ro aiutato a non sentirsi mai soli. Sognava tutto ci che a lei era mancato da sempre. Diciassette anni di violenza sotto un tetto che non era pi casa: era linferno. Nel suo libro descrive scene di ferocia inaudita, consumata su una donna, madre e moglie; si disegnano nella mente di chi legge con una nitidez-za angosciante. Eppure Beatrice ha guardato negli occhi dei suoi figli e ne ha catturato la speranza: il tentato suicidio, la mancata denuncia, la paura erano montagne da scalare, ma non sarebbe stata sola. Ha vinto perch ha stretto in pugno la sua vita e quella dei suoi piccoli; ha denunciato quel porco che diceva di amarla ed resuscitata, pi forte e pronta per regalare la sua testimonian-za. Perch la violenza domestica non solo fisica, economica, sessuale, ma anche psicologica, e molte volte le vittime restano nel silenzio e nella paura. Che Beatrice sia lesempio della vita che non si ferma, anche quando arrendersi sembra lunica strada.

    Veritas filia temporis