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IL VERDE È DI TUTTIIL VERDE È DI TUTTI

a cura di Lucia Lancerin

Schede tecniche per la progettazione e la realizzazione di aree verdi accessibili e fruibili

Schede tecniche per la progettazione e la realizzazione di aree verdi accessibili e fruibili

Anno europeo delle persone con disabilità

giunta regionale

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IL VERDE È DI TUTTIIL VERDE È DI TUTTI

a cura di Lucia Lancerincontributi di S. Baldan, L. Fantini, M. Gallo, C. Giacobini, S. Maurizio, S. Von Prondzinski

Schede tecniche per la progettazione e la realizzazione di aree verdi accessibili e fruibili

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Si ringraziano tutte le persone che a diverso titolohanno partecipato alla stesura, alla revisione e alladefinizione della pubblicazione. Ogni contributo èstato veramente prezioso.

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AUTORI“Il Verde è di Tutti” è stato curato da Lucia Lancerin, architetto diBassano del Grappa, libera professionista, componente delCentro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità(CERPA). Dal 1986 si occupa di progettazione accessibile epartecipata, con particolare attenzione agli spazi della città e allediverse fasi di vita (bambini, anziani, persone con difficoltà dimovimento o di rapporto sociale). Collabora dal 1996 con ilDipartimento di Pianificazione dell’Istituto Universitario diArchitettura di Venezia ed è progettista e tutor dei corsi diperfezionamento post lauream “Azione locale partecipata:Pianificazioni Interattive, Agenda 21 e Città Sostenibili”.Contributi di Leris Fantini, libero professionista, titolare dellostudio ADR di Reggio Emilia, vice-presidente del CERPA; MicheleGallo, esperto tecnico forestale di Bassano del Grappa,funzionario del Servizio Forestale Regionale di Vicenza; CarloGiacobini, responsabile del Centro per la documentazionelegislativa, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare -Direzione Nazionale e direttore editoriale della rivista Mobilità;Stefano Maurizio, architetto di Venezia, libero professionista,consulente del Centro di Documentazione sulle BarriereArchitettoniche della Regione Veneto, membro del Direttivo delCERPA; Sandro Baldan, architetto di Mirano (VE), esperto tecnicopresso la Regione del Veneto - Direzione Urbanistica e BeniAmbientali, consulente tecnico volontario dell’AIAS onlusAssociazione Italiana Assistenza Spastici sez. del Miranese;Stefan Von Prondzinski, pedagogista ed istruttore diorientamento e mobilità, libero professionista, membro delCERPA e dell’A.N.I.O.M.A.P.; Michele Ferronato, architetto,libero professionista di Bassano del Grappa.

CREDITISandro Baldan ha scritto I parchi storici accessibili. Elementi per la regimazione delle acque nei sentieri e ilCapitolo Manutenzione (par. 2.1, 2.2) sono stati scritti daMichele Gallo. Leris Fantini ha prodotto le schede di Coltivazioni accessibili eHorticultural therapy, Parcheggi, Rampe, Scale, Segnaletica,Servizi igienici, Strumenti informativi.Il capitolo Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nellearee verdi e naturali e il par. Pendenze sono di StefanoMaurizio.Stefan Von Prondzinski ha scritto Corrimani e con LuciaLancerin Indicazioni per l’orientamento.Premessa, Aree per la sosta, Barriere per l’accesso controllato,Capanni per l’osservazione, Cestini per i rifiuti, Fontanelled’acqua potabile, Giochi per i bambini, Indicazioniantropometriche, Panche e sedute, Panche e tavoli, Parapetti,Pavimentazioni, Percorsi nella natura, Piani cottura per pic-nic,Ponti e passerelle, Pontili per la pesca e per l’equitazione e ilpar. 2.3 del Capitolo Manutenzione sono scritti di LuciaLancerin.I Principali riferimenti Legislativi sono di Carlo Giacobini.Il glossario minimo sulle barriere architettoniche eprogettazione accessibile è tratto dal sito www.superabile.it edè realizzato a cura di Paola Bucciarelli, Sophie Corbetta eGiovanni del Zanna. Tutti i disegni sono di Michele Ferronato.

La presente pubblicazione è stata realizzata per conto della REGIONE VENETO Assessorato alle Politiche Sociali,Volontariato e Non Profit, Segreteria Ambiente e Lavori Pubblici, Direzione Lavori Pubblici e Centro diDocumentazione sulle Barriere Architettoniche e l’Ergonomia.

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Indice

Presentazione di A. De Poli pag. 11

Premessa di L. Lancerin pag. 13

Capitolo 1: Schede tecniche per la progettazione

1 Aree per la sosta di L. Lancerin pag. 17

2 Barriere per accesso controllato ai percorsi di L. Lancerin “ 25

3 Capanni per l’osservazione faunistica e birdwatching di L. Lancerin “ 29

4 Cestini per i rifiuti di L. Lancerin “ 33

5 Coltivazioni accessibili e horticoltural therapy di L. Fantini “ 35

6 Corrimano di Von Prondzinski “ 41

7 Elementi per la regimazione delle acque nei sentieri di M. Gallo “ 47

8 Fontanelle d’acqua potabile di L. Lancerin “ 51

9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità di L. Lancerin “ 53

10 Indicazioni antropometriche di L. Lancerin “ 61

11 Indicazioni per l’orientamento di Von Prondzinski e L. Lancerin “ 63

12 Panche e sedute di L. Lancerin “ 67

13 Panche e tavoli di L. Lancerin “ 71

14 Parapetti di L. Lancerin “ 75

15 Parcheggi di L. Fantini “ 77

16 Parchi storici accessibili di S. Baldan “ 81

17 Pavimentazioni di L. Lancerin “ 85

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18 Pendenze di S. Maurizio pag. 89

19 Percorsi nella natura di L. Lancerin “ 91

20 Piani cottura per barbecue di L. Lancerin “ 97

21 Ponti e passerelle di L. Lancerin “ 99

22 Pontili per la pesca di L. Lancerin “ 101

23 Piattaforme per l’equitazione o ippoterapia di L. Lancerin “ 105

24 Rampe di L. Fantini “ 107

25 Scale di L. Fantini “ 113

26 Segnaletica di L. Fantini “ 115

27 Servizi igienici di L. Fantini “ 121

28 Strumenti informativi di L. Fantini “ 125

Capitolo 2: Manutenzione delle aree verdi

1 La manutenzione dello spazio verde di M. Gallo pag. 133

2 La manutenzione delle opere fisse di M. Gallo “ 135

3 La manutenzione delle attrezzature e delle aree gioco di L. Lancerin “ 139

Capitolo 3: Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali di S. Maurizio pag. 143

Appendici

1 Principali riferimenti legislativi di C. Giacobini pag. 155

2 Barriere architettoniche: glossario minimo “ 157

3 Decalogo per l’accessibilità per tutti nelle aree naturali protette “ 161

4 Dichiarazione di Madrid “ 163

5 Bibliografia “ 171

Indice

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Fra i diritti fondamentali dell’individuo rientra sicuramente la facoltà di libero accesso agli spazi pubblici di relazionedove, per definizione, si condensano i rapporti sociali, le occasioni culturali e l’offerta di servizi al cittadino.Non risulta tuttavia possibile ignorare come l’esercizio effettivo di tale diritto non risulti sempre garantito nei confrontidi soggetti portatori di handicap, a causa della non infrequente permanenza di quelle che l’opinione pubblica conoscecome “barriere architettoniche”.Il problema, unanimemente riconosciuto, ha generato una copiosa manualistica di settore dove si illustrano le soluzionitecniche da adottare per favorire, nei confronti dei soggetti svantaggiati, la visitabilità, l’accessibilità e l’adattabilità.I casi e le soluzioni progettuali descritti in letteratura si riferiscono tuttavia quasi sempre ad edifici, mentre minoreattenzione viene riservata al tema degli spazi pubblici aperti e, in particolare fra questi, degli ambiti destinati a giochied a verde pubblico che costituiscono, forse, uno degli ambiti privilegiati in cui oggi si sviluppano le relazioni urbane.Senza la pretesa di colmare quella che può essere forse definita, almeno nel nostro Paese, una lacuna nel campo dellaeditoria tecnica, la presente pubblicazione intende contribuire a fornire indicazioni di riferimento per una progettazionemirata a favorire una migliore fruibilità di tale specifica categoria di servizi.Si tratta di uno strumento che riteniamo utile per i pubblici amministratori, i tecnici progettisti, i costruttori, ma ancheper gli stessi fruitori messi in condizione di essere più coscienti delle proprie esigenze ed in grado di megliorappresentarle alle Istituzioni che sono chiamate a soddisfarle.

Venezia, maggio 2003

Assessore alle Politiche Sociali,Volontariato e Non Profit

Antonio de Poli

Presentazione

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Premessa

di Lucia Lancerin

“La nostra casa è nella città. Gli spazi verdi e tutta la cittàpotrebbero essere la nostra casa.”

Se ognuno di noi considerasse gli spazi verdi come lapropria casa o il proprio giardino, riusciremmo adapprezzare ed avere cura di queste parti di città spessodegradate proprio perché considerate terra di nessuno.La società attuale si sta chiudendo in un bozzolo; caseed appartamenti sono sempre più tecnologici edartificiali, chiusi alle incursioni della natura. Le persone,sempre più sole, sono spesso in sovrappeso findall’infanzia e le nostre città piene d’auto non invitano almovimento a piedi o in bicicletta (come inveceraccomanda l’OMS, Organizzazione Mondiale dellaSanità). “Il verde è di tutti” prova a dare alcune indicazioni aiprogettisti del verde pubblico perché i possibili fruitori etra questi anche le persone con handicap motorio osensoriale, possano usare e vivere ogni spazio pubblicosentendolo proprio.Progettare e trasformare il territorio richiedeinvestimenti efficienti, creando percorsi e spazi allaportata del numero più ampio possibile di utenti, capacidi produrre effetti pedagogici, educativi e sociali. Nelloro ciclo di vita, l’uomo e la donna possono avere perlunghi periodi o solo momentaneamente difficoltàfisiche psichiche sensoriali, rese insopportabili da

disattenzioni progettuali o da vere e proprie barriere. Le poche, e sempre più delimitate, aree dedicate al verdehanno assunto in questi anni una importanza maggioreperché forte e differenziata è la richiesta che questerispondano alle esigenze di tempo libero e ricreazione.Non solo. Vi è consapevolezza che lo spazio verde enaturale è portatore sia di un benessere ambientale chepsicologico. Acquisire, ed in parte recuperare, unrispetto speciale per l’equilibrio ambientale e progettareusando come riferimento bambini, disabili e anziani(utenze deboli1 e per questo “fonti” di giustizia), diventail parametro che si intende proporre. Le indicazioni tecniche, alcune da tempo sperimentate,altre ancora oggetto di studi e di ricerca, tendono allaprogettazione “senza barriere architettoniche”, megliodetta “accessibile”, “for all”.

Per soluzioni originali, “ad hoc” - come giardini privati ocase di cura per specifiche patologie - si puòpersonalizzare la soluzione misurando gli spazi dimovimento dei possibili utenti, consultando anche imedici curanti per avere un corretto indirizzosull’evoluzione della patologia. Perché il progetto nonperda in efficienza nel breve periodo è utile poterprogrammare - se possibile - quali varianti potrebberoessere necessarie a seguito di miglioramenti opeggioramenti della patologia.

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La schedatura degli oggetti che compongono i progettidelle aree verdi si propone di essere un supportopratico, certamente non esaustivo, agli enti pubblici edai professionisti che operano nel settore dellaprogettazione del verde. Ogni scheda è composta datesto descrittivo, disegni e foto esplicative. Nel capitolo manutenzione, con richiami alle/dalleschede, si è pensato di raggruppare alcune indicazioniper in efficienza l’opera. La manutenzione, che va giàprogrammata fin nella fase di progettazione, è stataaccorpata in unico capitolo e non divisa per elementi siaperché vi è una relazione tra loro, sia perché proponeuna modalità di intervento che mira ad unaottimizzazione dei tempi e dei costi. Una adeguataprogrammazione della manutenzione è l’unico modoperché sia realmente consentito l’utilizzo, nel tempo,dell’opera realizzata. Soprattutto se l’utente è portatoredi specifiche esigenze. Per ultimo si evidenzia che da un lato il rapporto tra laprogettazione complessiva del sito e quella dei singolielementi è molto stretta2 e che l’ambiente naturale sipresenta con caratteristiche fisiche (tipo di vegetazione,di terreno, esposizione, ecc.) e storiche (le memorie cheil luogo porta in sé nelle sue trasformazioni).Natura e storia creano un particolare equilibrio al qualeanche la progettazione accessibile dovrebbe riferirsi. “Èfuorviante pensare di adattare qualsiasi percorso sceltoalle esigenze di tutti, anche per aspetti di ordine culturale- il Monte Bianco perderebbe gran parte del suo fascino

se fosse possibile raggiungerne la vetta in automobile”(Stefano Maurizio, vedi par.1.18).Non sempre si può o si deve modificare la natura coninterventi generici o specifici. In questo senso le schedeIndicazioni per l’orientamento, Segnaletica e Strumentiinformativi rivestono una importanza fondamentale perindirizzare le persone verso una scelta maggiormenteconsona alle proprie esigenze.Una corretta informazione può consentire alla personacon disabilità di scegliere gli ausili più idonei peraffrontare il percorso deciso.Il capitolo Schedatura di ausili utilizzabili per accederenelle aree verdi e naturali propone una interessanterassegna di ausili specifici per chi ha problemi dimobilità e vuole affrontare gli spazi naturali e lo sport.Ma può essere utile anche agli enti gestori di aree verdie naturali protette che intendano ottimizzarne lafruibilità attraverso un servizio di noleggio di veicolielettrici, non sempre facilmente acquistabili otrasportabili.

1. Per utenze deboli si intendono le categorie di cittadini che non sonosufficientemente rappresentati dai detentori del potere economico, politico esociale (le utenze forti) - e per questo hanno un peso minore e più difficoltà aveder realizzate le proprie richieste.

2. Maria Pia Cunico in Tullio M.C. (a cura di), “Manuale di progettazione delPaesaggio Urbano”, Tipografia del Genio Civile, Roma, 1999, pag. 24.

Premessa

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Schede tecniche per la progettazione

Schede tecniche per la progettazione

1Capitolo 1

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1 Aree per la sosta

di Lucia Lancerin

1.1

Il percorso nella natura, in città o fuori, è sempre benepreveda delle aree per la sosta come punti qualificati equalificanti l’intero progetto. Le attività che si possonosvolgere in queste aree sono l’incontro, la conversazione,la ricreazione ma anche il relax, la lettura o l’osservazionedi punti di particolare interesse e bellezza. Ma la funzioneprincipale è potersi fermare e riposare.Gli elementi di arredo indicati per queste aree, come intutti gli interventi nella natura, sono da scegliere nonsingolarmente ma in base ad una progettazionecomplessiva, attenta all’equilibrio tra gli aspetti naturali,funzionali e architettonici. Lo scopo sarà quello dicontribuire ad aumentarne il valore ricreativo/educativo, eparticolare attenzione dovrà essere posta alla futuragestione e pulizia dell’area. I principali elementi di arredosono: panche, cestini, panche con tavolo, piani cottura perbarbecue, segnaletiche, parapetti, fontanelle di acquapotabile, servizi igienici e tettoie. Nello schema funzione dell’area sosta - elementi di arredosi propongono alcune delle composizioni più frequenti dielementi di arredi a seconda della funzione dell’area sostama saranno il luogo e gli obiettivi progettuali a definire conprecisione gli elementi necessari. Ogni percorso dovrebbe essere dotato di almeno un’areadi sosta, ma la scelta precisa per la sua localizzazionelungo un percorso è un problema complesso che dipendeda molte variabili.

Caratteristiche geomorfologicheQuesta è la caratteristica più importante, infatti è necessariaun’area pianeggiante o con lievissima pendenza e raccordabilein piano o con brevi rampe con il percorso principale. Se esistegià un’area con queste caratteristiche lungo il percorsoconviene, sia per rispetto alla conformazione del luogo, sia permotivi economici, orientarsi sull’utilizzo di questa. Caratteristiche estetiche e vegetazionaliL’area preferibilmente deve essere posta, compatibilmentecon l’uso pubblico, dove le caratteristiche ambientali sonopiù interessanti: un punto panoramico, un’areaombreggiata, un’emergenza vegetazionale.

Foto n. 1 - Reggio Emilia, Centro diurno per disabili Tagliavini-Ferrari: areadi sosta con panchine poste a cerchio, dotate di appoggio per rialzarsi piùfacilmente. Dietro si notino le aiuole rialzate per coltivazioni accessibili.

Vedi par. 1.18

Vedi par. 1.24

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1.1 Aree per la sosta

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La lunghezza del percorso e frequenza delle areePiù lungo è il percorso, più numerose devono essere learee di sosta. La forma del percorsoIn un percorso ad anello i siti più adeguati perposizionare un’area di sosta sono i punti di inizio, dimezzo e di fine. Nel percorso tra due punti, si dovràtenere in considerazione la lunghezza totale dello stessoe, a seconda della lunghezza, sarà opportuno prevedereun punto di sosta all’inizio, nel mezzo e alla fine,tenendo conto che quello a metà del percorso èutilizzabile in entrambi i sensi. Nel percorso a stella il centro e i punti finali di ogni trattopotrebbero essere le localizzazioni più adatte per la sosta.La gestioneQuando il percorso è gestito da personale dotato di

postazione fissa, lì sarà opportuno posizionare l’areamaggiormente attrezzata; se vi sono parti precluse al pubblico,l’area sosta potrebbe essere un fermo segnale di confine.La pendenzaLa pendenza in un’area di sosta è prevista dal progetto per evitareil formarsi di ristagni d’acqua e consentire che le acquedefluiscano verso l’esterno (attenzione, non verso il percorso).Anche questa pendenza deve essere lieve - non superiore al1 % -per non rendere difficoltoso lo stazionamento di una carrozzina.La pavimentazioneLa pavimentazione dovrebbe essere il più possibilenaturale, drenante e progettata in modo tale da consentirealle persone ipovedenti e non vedenti un’adeguatapercezione dell’esistenza dell’area attrezzata. Questo puòessere realizzato inserendo lungo il percorso fasce didifferenti materiali (ad esempio in corrispondenza

Vedi par. 1.18

Vedi par. 1.19

Vedi par. 1.17

Funzione dell’area sosta Elementi di arredo

Sosta breve (vedi tav.1 e 2) panche, cestini per i rifiuti

Picnic (vedi tav.3)panche con tavolo, piani cottura per barbecue,

cestini, fontanella d’acqua potabile

Sosta su percorso medio/lungo (vedi tav.4)panche, cestini, tettoia di riparo, fontanella

d’acqua potabile, servizio igienico, segnaletica

Vista panoramica (vedi tav.5)panche, opportuni parapetti, segnaletiche per

l’informazione

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1.1 Aree per la sosta

dell’inizio e della fine dell’area). Ugualmente possonoessere segnalati altri importanti “oggetti” che si trovanoall’interno dell’area (cartello informativo, cestino, pianocottura) prestando attenzione ad usare linee moltosemplici che comunichino in modo intuitivo e diretto.Lo spazioIn queste aree è importante prevedere uno spazio libero di cm90/100 a lato della panchina, utile alla sosta e al movimentodi una o più persone su sedia a ruote. Se le sedute sonoparallele al percorso, si deve prevedere una distanza dialmeno 60-70 cm tra questo e la panchina, per non provocareinterferenze tra le due funzioni; anche l’eventuale cestinodeve essere posto al di fuori delle aree di sosta. Lo spazio vadimensionato rispetto alle caratteristiche del sito, al numerodei visitatori, alla frequenza e alla funzione prevista.

La segnaleticaLa presenza dell’area deve essere segnalata. Questi alcunidei metodi più utilizzati allo scopo: un cartello inmaiuscolo rilevato lungo il percorso per consentire a tuttigli utenti di leggere l’informazione, eventualmenteaccompagnato ad un cartello con caratteri Braille;segnalazione a terra con zigrinatura della pavimentazioneo cambio del tipo di materiali. La segnalazione deve essereposta lungo il percorso.Purtroppo non vi è ancora uno standard nelle informazionidi questo tipo, perciò l’utente non vedente o ipovedentedovrà trovare in modo esplicito e in buon’evidenza,preferibilmente all’inizio/ingresso dell’area, le convenzioniche di volta in volta si sono stabilite tra simbolo edindicazione segnaletica.

Foto n. 2 - Mountain Laurel Trail, Virginia, Stati Uniti: area di sostacoperta con panchina e cartello informativo in Braille.

Foto n. 3 - Kensington Gardens, Londra: area di sosta con cartelloinformativo leggibile da bambini e persone in carrozzina.

Vedi par. 1.26

Vedi par. 1.12

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1.1 Aree per la sosta

Tavola 1: Possibili soluzioni per il progetto di un’area per la sosta breve parallela al percorso. I diversi materiali usati per la pavimentazionefacilitano la percezione dell’area di sosta.

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1.1 Aree per la sosta

Tavola 2: Possibili soluzioni per il progetto di un’area per la sosta breve perpendicolare al percorso.

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1.1 Aree per la sosta

Tavola 3: Possibili soluzioni per il progetto di un’area picnic. Le aree in cui sono posizionati i piani cottura devono essere collegate alle areeper il picnic o attrezzate con gruppi di panche tavolo. È utile sottolineare l’asse del piano cottura con una pavimentazione diversa.

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1.1 Aree per la sosta

Tavola 4: Possibili soluzioni per il progetto di un’area per la sosta su percorso medio-lungo: la fontanella d’acqua potabile e un wc accessibilesono indispensabili.

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1.1 Aree per la sosta

Tavola 5: Possibili soluzioni per il progetto di un’area con vista panoramica. Un parapetto inclinato può permettere la visuale anche ad unapersona seduta.

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2 Barriere per accesso controllato ai percorsi

di Lucia Lancerin

1.2

I percorsi nella natura, ed in particolare quelli adeguatialle diverse esigenze delle persone, devono prevederedei dissuasori d’accesso per moto e motocicli (ma ancheper mountainbike se viene usata senza attenzione) perevitare danneggiamenti al fondo del percorso e inparticolare il formarsi di buche e avvallamenti, oltre cheper la sicurezza dei pedoni.

Ricordiamo però che le barriere non assicurano da sole ilrisultato voluto. È molto importante promuovere operazionidi educazione ambientale e di avvicinamento tra i fruitori ei gestori e potenziare attraverso il coinvolgimento, sia leazioni di controllo (per limitare tristi vandalismi), sia unsistema adeguato di segnalazioni per tempestive operazionidi manutenzione dei sentieri e delle aree attrezzate(possibilmente coinvolgendo anche associazioni e volontari).Le barriere da posizionare, sempre su terreno piano,

sono di tipologie diverse, più o meno semplici edefficaci. Tra queste vi segnaliamo: il cancello, il labirinto,la strettoia, il tornello, la sbarra o l’ostacolo.

CancelloPer il cancello incernierato bisogna prevedere una lucenetta minima di cm 90 e massima di cm 120. Il sistema di chiusura e apertura del cancello deve essere“leggero” e richiedere una forza di pressione inferiore a 8Kg (per misurare questo dato si può usare come semplicedinamometro un bilancino a mano - come quelli perpesare i pesci - agganciato alla maniglia del cancello).Le maniglie vanno poste ad un’altezza da terra di cm 75/80.

Foto n. 4 - Esempio di strettoia d’ingresso al sentiero del Monte Vendanei Colli Euganei (PD).

Tavola 6: Un labirinto semplice.

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1.2 Barriere per accesso controllato ai percorsi

2626

Lo spazio necessario per arrivare ad aprire e chiudere inautonomia, varia a seconda del verso dell’apertura e delladimensione del cancello aperto. Dal lato d’apertura delcancello, oltre alle misure del percorso, è necessario unospazio che misuri cm 60 di larghezza per cm 150 dilunghezza. Dal lato di chiusura ci dovrà essere uno spaziopari a cm 120 (lato maniglia) per un tratto di cm 200.Per il cancello chiuso a chiave (così come per i lucchettidelle sbarre), il problema è sempre quello di gestione.Spesso, anche se vi è personale addetto sempre presentein loco, non si trova. Più efficace è un catenaccio (ochiavistello) che possa essere sbloccato con facilità.

Labirinti e strettoiePiccoli labirinti o strettoie possono essere progettatilimitando la larghezza d’ingresso a soli cm 80/90 (lospazio necessario al passaggio di una persona su sedia aruote) e creando una forte angolazione che può impedire,

o almeno limitare, il passaggio dei mezzi indesiderati. Suqueste semplici indicazioni si possono costruiremoltissime varianti, il cui livello di dissuasione e la cuiaccessibilità devono essere verificate di volta in volta.

TornelliI tornelli girevoli non sono molto amati dai disabili (sipensi ai supermercati con tornelli quasi sempreinaccessibili) ma sono utilizzabili anche da una personain carrozzina quando non hanno più di tre bracciselezionatori e la loro larghezza è di almeno cm 90.

Sbarre ed ostacoliUn ostacolo all’accesso può essere formato da una brevescaletta facilmente superabile dal cittadino normodotato inpasseggiata. Per chi ha difficoltà, in corrispondenza a questigradini devono essere poste anche sbarre facilmente estraibilie riposizionabili, ma che permettano il passaggio adeguato.

Tavola 7: Un labirinto doppio. Tavola 8: Strettoia semplice.

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1.2 Barriere per accesso controllato ai percorsi

Tavola 9: Tornello con tre bracci selezionatori e larghezza di almeno cm 90.

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1.2 Barriere per accesso controllato ai percorsi

Tavola 10: Una barriera all’accesso con scaletta. In corrispondenza ai gradini devono essere poste sbarre facilmente estraibili e riposizionabili.

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3 Capanni per l’osservazione faunistica e birdwatching

di Lucia Lancerin

1.3

Nella natura l’osservazione della fauna è sicuramenteuno degli aspetti più esaltanti, ma per riuscire a vederegli animali in libertà l’uomo si deve attenere ad unasemplice regola: osservare senza farsi vedere e sentire. Per questo, da tempo, si costruiscono dei capanni in cuientrare per osservare e fotografare gli animali (inparticolare uccelli), solitamente situati lungo i percorsi incui si possono ammirare numerose specie come vicinoa corsi d’acqua, paludi o laghi.Il capanno va considerato come un edificio, anche semolto semplice, e la progettazione accessibile deveessere particolarmente attenta alla localizzazione, al

percorso tra il sentiero e l’accesso, all’ingresso (varco oporta) e alle dimensioni e l’arredo (minimo) del localeinterno in cui si effettuano gli avvistamenti.

Percorso tra il sentiero e l’accessoIl percorso, che avrà un fondo sufficientementecompatto, se è breve e frontale rispetto all’ingresso, èsufficiente misuri cm 90 di larghezza. Se è laterale, lospazio necessario di fronte alla porta, per consentire allacarrozzina il cambio di direzione, è di cm 150 per cm150. Il capanno può essere sopraelevato rispetto alterreno circostante e collegato ad esso tramite unarampa (vedi tav.13).

IngressoLa soglia dell’ingresso è preferibile sia inferiore a cm 2,ma se è necessaria una quota maggiore basta che siasegnalato correttamente nelle guide. Il vano d’ingresso(spesso senza porta), dovrà avere una luce netta minimadi cm 90. Se c’è la porta è opportuno un sistema dichiusura e apertura “leggero” con maniglie poste adun’altezza da terra di cm 75/80 e uno spazio adeguatoper permettere l’accesso e la svolta di fronte alla portastessa.

Il capannoAll’interno del capanno è consigliabile ci sia uno spazio

Foto n. 5 - Oasi della LIPU “Il Cavaliere d’Italia” a Torrile (Parma):esterno di un capanno per l’osservazione degli uccelli con accessofruibile.

Vedi par. 1.19

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libero dagli arredi fissi pari ad almeno cm 150 x 150. Sottoalle feritoie d’avvistamento è molto utile costruire unanicchia che consente, a chi è seduto, come a chi è incarrozzina, di avvicinarsi frontalmente. Questa nicchia(vedi tav.11) può avere una sezione trapezoidale con unasporgenza interna misurata a pavimento di almeno cm 60.Una o più mensole, in corrispondenza alle feritoie,possono essere un utile appoggio, fondamentale ancheper il posizionamento su treppiedi di strumentazioneottica e/o fotografica, largamente impiegata nel bird-watching. La mensola potrebbe misurare cm 50 diprofondità con un’altezza da terra (misura sottotavola)di cm 71 (tav.12). Le feritoie per l’osservazione, dovendo rispondere a piùesigenze, saranno posizionate ad un’altezza compresa

tra cm 75 e 140, per chi è seduto e chi è di piccolastatura, mentre l’altezza potrebbe variare tra cm 125 e190 per chi osserva in posizione eretta ed è di staturamedio-grande. E’ possibile prevedere nei puntid’osservazione anche solo posti a sedere.

Tavola 11: Capanno d’avvistamento con una semplicemensola d’appoggio.

30

1.3 Capanni per l’osservazione faunistica e birdwatching

Foto n. 6 - Punto d’avvistamento con mensola d’appoggio.

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1.3 Capanni per l’osservazione faunistica e birdwatching

Tavola 12: Nicchia in un capanno di avvistamento per consentire l’avvicinamento alle fessure di osservazione sia da parte di chi usa lacarrozzina sia per chi si siede su una panca.

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1.3 Capanni per l’osservazione faunistica e birdwatching

Tavola 13: Schema di capanno per l’osservazione faunistica e birdwatching. Spesso la posizione rialzata rispetto al terreno o all’acqua rendenecessaria una rampa d’accesso.

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4 Cestini per i rifiuti

di Lucia Lancerin

1.4

“Lasciare il luogo che abbiamo visitato meglio di comel’abbiamo trovato” è non solo un segno di civiltà maanche un proprio piacere, se amiamo veramente lanatura. Può sembrare una norma di educazione civile quasiscontata e in realtà non richiede molta fatica. Ma nonè sempre così e l’indiscutibile emergenza diinquinamento ambientale in cui ci troviamo a livellomondiale non può essere corretto che da un diffusosenso di responsabilità individuale, sia nelle piccoleche nelle grandi azioni. Sempre più nei percorsi naturali ed in particolare neipaesi del nord Europa, troviamo cartelli che non soloinvitano a lasciare pulita la natura, ma chiedono anchedi portare a casa i propri rifiuti o quelli che si trovanoper poterli smaltire con la raccolta differenziata (odeporli nel primo cassonetto adeguato che si trovilungo il percorso). Per questo, prima di decidere dove posizionare uncestino per i rifiuti, è fondamentale capire se èstrettamente necessario, programmare con qualefrequenza dovrà/potrà essere svuotato e chi avràincarico di pulire le aree di pertinenza. I cestini per i rifiuti esistono in diversissime forme emisure, con o senza copertura (preferibile con), confori di diverso tipo. Un foro abbastanza largo e postoad una altezza massima pari a cm 80 ne permette l’uso

anche con una mano sola; un secondo foro più inbasso permette l’utilizzo anche da parte di bambinipiccoli o persone di bassa statura.Più ancora della forma conta il posizionamento delcontenitore lungo il percorso. Il cestino non dovràessere posto all’interno del percorso, diventando difatto un ostacolo, ma neppure troppo lontano dallostesso e collegato con un breve raccordo pavimentato(tav.14). È utile segnalare la loro posizione facendocorrispondere una fascia di pavimentazione dimateriale diverso sul percorso e interrompendo ilcordolo in corrispondenza.Per quanto possibile in città (in parchi giochi, cortiliscolastici, parchi urbani, ecc.) si consiglia di inseriredelle piccole aree ecologiche per la raccoltadifferenziata ben visibili e segnalate. Cestini e areeecologiche è bene abbiano una schermatura vegetalealmeno su due lati.

Vedi par. 1.17

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1.4 Cestini per i rifiuti

Tavola 14: Schema dimensionale di un cestino e ipotesi di posizionamento di un cestino per i rifiuti in prossimità di un percorso o un’areadi sosta: la differente pavimentazione e l’interruzione del cordolo ne segnala la presenza anche ai non vedenti.

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5 Coltivazioni accessibili e horticultural therapy

di Leris Fantini

1.5

La coltivazione3, tramite adeguati accorgimenti nellaprogettazione del luogo e degli attrezzi, può essere resapossibile anche a chi ha difficoltà fisiche, sensoriali epsichiche, ed è provato che questa è un’attività che puòdare grandi benefici psichici e fisici. Nei paesi anglosassoni, nell’America del nord e inAustralia l’utilizzo dell’orticoltura o horticulturaltherapy come momento ottimale di riabilitazione èdiventata negli ultimi vent’anni una vera e propriadisciplina a cui anche molte persone della terza età sisono accostate con particolare successo.

Il luogoI contenitori per la coltivazione devono essereposizionati su una superficie accessibile, conpavimentazione adeguata, sufficientemente dura edrenante, onde evitare cedimenti del terreno. Icontenitori sono da disporre in modo da consentire lospazio necessario per il passaggio e per il lavoro;l’accessibilità dei percorsi di collegamento tra questideve essere garantita. Come per qualsiasi coltivazione, è necessario ilcollegamento idrico; è bene predisporre anche unsistema d’irrigazione semiautomatico, in modo daridurre il lavoro estivo e mantenere rigogliosa lavegetazione. Foto n. 8 - Centro Tagliavini - Ferrari a Reggio Emilia, orto con tavolato e

piante rampicanti, l’area circostante è in stabilizzato rullato.

Foto n. 7 - Centro Tagliavini - Ferrari a Reggio Emilia, coltivazioni conessenze erbacee profumate rialzate e accessibili.

Vedi par. 1.17

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1.5 Coltivazioni accessibili e horticultural therapy

Sono inoltre necessari: • un locale per gli attrezzi (almeno in parte accessibile); • un’area sosta adeguatamente ombreggiata per il

riposo; • un servizio igienico accessibile nelle prossimità. Attorno ai contenitori si deve prevedere uno spaziod’uso pari a cm 140 per l’accostamento frontale e cm 90per quello laterale. Nel progetto dei percorsi si devericordare che la carrozzina, quando cambia di direzione,necessita di un’area di cm 150 x cm 150. Una delle forme più comuni adottate per coltivareortaggi, fiori e piante sono contenitori, detti anche lettidi coltivazione rialzati, oppure giardini pensili epergolati.

Spesso la coltivazione accessibile è rivolta a persone conesigenze specifiche e con patologie simili (ad es. inCentri per anziani o per disabili). In questo caso lastruttura può essere progettata considerando le capacitàdi movimento residuo e/o potenziabile, meglio se con laconsulenza del personale medico.

I contenitori Una persona in carrozzina può utilizzare letti dicoltivazione rialzati, se hanno un’altezza libera da terrapari a cm 70 che consenta un buon avvicinamentofrontale; l’altezza di coltivazione (misura sottogomito)può variare tra cm 80 e 90 (tav.15).Le dimensioni dell’area di lavoro variano a seconda deltipo di avvicinamento possibile: se l’accostamentoavviene frontalmente ed il contenitore è accessibile nellaparte sottostante, è necessaria un’area con diametro paria cm 60-80; se l’accostamento avviene lateralmente, lospazio utile per operare dev’essere di almeno cm 90 x90. Anche il raggio dell’area di lavoro varia a seconda deltipo di avvicinamento possibile: se l’accostamentoavviene frontalmente e il contenitore è accessibile nellaparte sottostante, si può lavorare per una profondità dicm 60-80; se l’accostamento avviene lateralmente, lospazio utile per operare non deve essere superiore a cm60.Per l’uso del contenitore da posizione eretta, l’altezzadel piano di lavoro potrà essere di cm 100/110 e la

Foto n. 9 “Garten für alle” a Groesbeek (Olanda): contenitori rialzatiper coltivazioni accessibili.

Vedi par. 1.27

Vedi par. 1.10

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1.5 Coltivazioni accessibili e horticultural therapy

profondità dell’area di lavoro cm 40/48; lo zoccolo delcontenitore deve essere arretrato per consentire al piedel’avvicinamento (tav.15).Lettiere molto grandi possono essere attrezzate con unapanca che consenta all’utente di operare stando sedutoe rilassato per diverso tempo; la panca potrà avereun’altezza di circa cm 50 (tav.16).Per svolgere l’attività in sicurezza è opportuno ricordareche i contenitori:• non devono presentare parti taglienti, spigoli vivi o

elementi che possano provocare abrasioni oescoriazioni. A protezione degli spigoli si possonoporre delle fasce di gomma o comunque finituremorbide e arrotondate ;

Foto n. 10 - “Garten für alle” a Groesbeek (Olanda): contenitoririalzati, zona di coltivazione pavimentata e pensilina frangisole.

Foto n. 11 - Giardino del Centro di sclerosi multipla di Overpelt, Belgio.In primo piano il tunnel per la coltivazione di rampicanti, sullo sfondol’indispensabile capanno per gli attrezzi.

Foto n. 12 - Percorso tra coltivazioni accessibili.

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1.5 Coltivazioni accessibili e horticultural therapy

• devono essere stabili e robusti in modo da tollerare lepressioni esercitate dalla terra e dalle persone;

• per meglio resistere alla pressione della terra edell’acqua è meglio prevedere dei fori di drenaggio,così resisteranno meglio anche agli agentiatmosferici;

• il lato di maggior utilizzo del contenitore deve esseredotato di alcune mensole e supporti per piccoliattrezzi: paletta, forbici, punteruolo, rastrello ecc...

Altre coltivazioni accessibiliPiccoli alberi da frutto o altri tipi di coltivazioni possonoessere rese accessibili, se posti su terrazzi a vari livelli osu contenitori pensili regolabili in altezza.

Stagni d’acqua sopraelevati possono essere previsti incostruzioni simili a quella dei letti rialzati, ma dovrannoavere dimensioni limitate. Specie arboree rampicanti possono essere curate supergolati o simili. Il pergolato, se utilizzato da unapersona seduta su sedia a ruote, non dovrà avereun’altezza complessiva superiore a cm 180 da terra; laforma del tunnel deve essere preferibilmente triangolareo a volta; le forme inclinate consentono l’utilizzo di unamaggiore superficie.

3. Matteucci E. (a cura di), “Il verde per tutti”, n° 6 Collana “Progettare con ilverde” di Mariella Zoppi & Co., Ed. Alinea, Firenze 2000 pag. 186.

Foto n. 13 - I nomi delle essenze odorose sono in rilievo per esserelette anche dai non vedenti.

Foto n. 14 - I contenitori rialzati permettono la manutenzione senzadoversi curvare eccessivamente.

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1.5 Coltivazioni accessibili e horticultural therapy

Tavola 15: Letto di coltivazione rialzato con accessibilità frontale e contenitore per coltivazione da posizione eretta.

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1.5 Coltivazioni accessibili e horticultural therapy

Tavola 16: Coltivazioni accessibili attrezzate con sedute di lavoro.

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6 Corrimano

di Stefan Von Prondzinski

1.6

Il corrimano è un elemento di sostegno che delimita unpercorso consentendo l’appoggio, ma può essere ancheun mezzo per comunicare informazioni.Per una adeguata progettazione del corrimano si deveconoscere l’età del probabile utente.

Il corrimano dovrà essere facilmente afferrabile e perquesto è necessario che misuri: mm 40 di diametro per gliadulti (tav.18) e non più di mm 30 per i bambini e personedi bassa statura. Per persone adulte deambulanti dovràessere posizionato ad una altezza da terra pari a cm90/100; per i bambini o chi è in carrozzina, il corrimanodovrà essere posto a cm 60/75.È consigliabile eseguire il fissaggio del corrimano sulla suaparte inferiore perché mensole o supporti di sostegno noncostituiscano ostacolo alla presa e allo scivolamento dellamano. La distanza minima tra corrimano e parete è di cm4. Infatti una distanza inferiore può causare difficoltà di

presa e/o abrasioni alle dita (tav.18).

Il corrimano come mezzo di informazione e comunicazioneIl corrimano, oltre ad offrire un sostegno, ha funzione diguida direzionale durante il percorso e può essere utilizzatocome supporto per la comunicazione di informazioni.Se il corrimano viene impiegato con funzioni di guida, èimportante garantire la continuità. In caso di momentaneainterruzione, ad esempio per un area di sosta, è possibileoffrire la continuità della guida a terra, mediante ladifferenziazione delle pavimentazioni.Anche la forma dell’inizio e della fine del corrimano, incasi di interruzione, può assumere un aspetto informativo.

Tavola 17: Sezioni tipo di corrimano in legno

Foto n. 15 - Centro di Riabilitazione per sordociechi e pluriminoratisensoriali, Osimo (AN). Corrimano piegato verso il basso.

Vedi par. 1.17

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Possibili codici per l’inizio / fine corrimano sono:

La curvatura del corrimano può rappresentare unaulteriore informazione e può indicare:

Elemento del corrimano Tipo di informazione

Corrimano con tubo drittoPercorso momentaneamente interrotto perarea di sosta, proseguimento del percorsodopo una breve distanza

Corrimano piegato verso il basso Inizio o fine del percorso guidato (Foto 15)

Fine del corrimano a forma di sfera Intersezione / incrocio / bivio – collegamentocon altri percorsi (Foto 16)

4242

1.6 Corrimano

Curvatura Informazione

Curvatura orizzontale Cambiamento della direzione del percorso

Curvatura verticale

Attenzione dislivelloAl fine di evidenziare maggiormente il dislivelloè possibile utilizzare un buon contrastocromatico e un contrasto tattile, inserendonello smalto del corrimano lungo tutto ildislivello una piccola quantità di sabbia,rendendo il corrimano più ruvido

Curvatura a forma di U che restringe ilpercorso

Possibilità dell’attraversamento del percorsoo invito ad cambiare lato del percorso(abbinato con frecce tattili sul corrimano)(Foto 18)

Curvatura a forma di U che allarga il percorso Punto informativo o di particolare interessesul lato del percorso.

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4343

1.6 Corrimano

La comunicazione di informazione può avveniretramite elementi in rilievo posti sul corrimano,come: • anelli in metallo che lo avvolgono, differenziando

il tipo di materiale; • attraverso l’interruzione lineare dello stesso; • applicando frecce o triangoli che indicando una

determinata direzione;• inserendo nello stesso una scritta semplice,

come “attenzione area di sosta”, in Braille o inmaiuscolo a rilievo (per la tipologia dei caratterisi rimanda alla scheda segnaletica).

Molta attenzione deve essere posta sulla scelta deimateriali. Il corrimano deve essere di facile

manutenzione e pulizia. Persone con problemisensoriali, che non percepiscono eventuali danni(schegge, tagli, ..) al corrimano, potrebbero subireferite alla mano. Corrimani metallici esposti al sole possonoraggiungere temperature che rendono pocogradevole il loro utilizzo, perdendo così la lorofunzione. Bisogna utilizzare vernici chiare cheriflettano maggiormente il calore del sole. Il coloreverde chiaro si è dimostrato particolarmenteidoneo. Il corrimano può essere una fune in corda o in nylonche, fissata opportunamente alla sommità di paletti,ha una funzione di appoggio ridotta ma comunque

Foto n. 17 - Curvatura verticale con buon contrasto cromatico e tattile,infatti in corrispondenza delle fasce colorate il corrimano è più ruvido.

Foto n. 16 - Centro di Riabilitazione per sordociechi e pluriminoratisensoriali, Osimo (AN.) Fine del corrimano a forma di sfera.

Vedi par. 1.26

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una buona funzione di guida.In questo caso la soluzione maggiormente adottataper richiamare l’attenzione dell’utente verso unluogo, un’informazione, ecc... è l’uso di nodi che,secondo un codice soggettivo del progettista datrasmettere agli utenti, accompagna, orienta einforma.

1.6 Corrimano

Foto n. 18 - Centro di Riabilitazione per sordociechi e pluriminoratisensoriali, Osimo (AN). Corrimano con curvatura a forma di U che allargail percorso in corrispondenza di un punto informativo o di particolareinteresse.

Tavola 18: Corretto dimensionamento di corrimano a parete e posizionamento a diverse altezze

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1.6 Corrimano

Tavola 19: Esempio di corrimano guida su muro di contenimento e corrimano-guida in legno.

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7 Elementi per la regimazione delle acque nei sentieri

di Michele Gallo

1.7

L’acqua di scorrimento superficiale, quando defluisce inmodo incontrollato, rappresenta una delle principalicause di dissesto di un sentiero, con formazione disolchi lungo la sede dei percorsi e di smottamenti, checomportano costosi interventi di ripristino el’impossibilità di essere utilizzato da persone incarrozzina.Per limitare o annullare questi effetti è necessariorealizzare una rete drenante che consenta losmaltimento delle acque in modo ordinato.La rete drenante sarà costituita da tre elementiprincipali: canalette laterali, deviatore o canalettatrasversale, attraversamenti.

Canalette lateraliLe canalette laterali sono necessarie per la raccolta e losmaltimento delle acque provenienti dalla sede viaria, perintercettare e allontanare quelle provenienti dai versanti;vanno poste a monte ed il sentiero dovrà avere adeguatapendenza trasversale per convogliare le acque. Il primo accorgimento da tenere in considerazione per ilprogetto è legato ad un corretto dimensionamento dellacanaletta. Essa deve smaltire adeguatamente la quantitàd’acqua che scorre nella sede viaria e quella intercettata amonte. Dal punto di vista costruttivo andranno privilegiatemetodologie proprie dell’ingegneria naturalistica adesempio con opere di pietrame e legname (tav.20), che

Tavola 20: Canaletta in pietra e tondame di legno. (Rielaborazione dal Manuale Tecnico di IngegneriaNaturalistica, Regione Emilia Romagna - Regione Veneto, Centro di Formazione professionale “Malaguti”, Bologna 1993).

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1.7 Elementi per la regimazione delle acque nei sentieri

meglio si inseriscono nel paesaggio, rispetto ai sistemitradizionali che fanno uso di cemento lavorato sul postoo impiegando prefabbricati.

Deviatore o canaletta trasversaleIl deviatore (o canaletta trasversale) deve essere postotrasversalmente all’asse viario, per impedire che l’acquadi scorrimento acquisti velocità ed eroda il sentiero.Esso dovrà avere adeguata inclinazione in modo dafungere da rompitratta, intercettando l’acqua discorrimento lungo il percorso nei tratti a maggiorependenza e convogliando la stessa nella canalettalaterale.Per tale motivo le canalette trasversali vanno postetanto più ravvicinate maggiore è la pendenza.

Indicativamente, poiché nei sentieri accessibili lapendenza non può essere superiore all’8%,limitatamente ai tratti pendenti, si può ipotizzare unadistanza media tra canalette trasversali di m 10/12. Perconsentire il transito di una carrozzina, si utilizzerannocanalette del tipo Pircher con copertura a grigliametallica posate a filo del terreno. La canaletta deve essere estesa alla larghezza delsentiero coprendo non solo la carreggiata ma anche labanchina, così da convogliare lo scarico direttamentenella canaletta laterale, evitando scorrimentiindesiderati.

AttraversamentiIn questo caso si tratta di canalizzazioni intubate chepassano sotto la sede del sentiero e che consentonol’attraversamento di piccoli collettori naturali, nonché ilpassaggio da monte a valle delle acque raccolte dallacanaletta trasversale. L’attraversamento si può realizzaremediante un tombotto di raccolta a monte da cui parteun tubo, generalmente con diametro non inferiore a cm30, che va a cadere in un altro tombotto inserito in unasuccessiva rete di smaltimento (tav.21). Anche per gli attraversamenti è necessario dimensionareadeguatamente l’opera per evitare che eventi meteoricirilevanti possano causare seri danni al sentiero. È inoltreassolutamente necessario che l’acqua raccolta vadainserita in collettori esistenti affinché non si creinoerosioni in pendici sottostanti.

Foto n. 19 – Sentiero accessibile Monte Gusella a Pove del Grappa.Canaletta di tipo Pircher.

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1.7 Elementi per la regimazione delle acque nei sentieri

Tavola 21: Schema di esecuzione di un attraversamento mediante tombotto e canale sotto la sede viaria: sezione e assonometria del filtro intondame.

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8 Fontanelle d’acqua potabile

di Lucia Lancerin

1.8

La quantità di punti d’acqua potabile deve essereproporzionale all’estensione e alla tipologiadell’intervento progettuale e dell’ambiente in cui siinserisce: si consiglia di posizionare una o più fontanelleper ogni percorso o parco, segnalandone la posizione.Particolarmente alta è la richiesta e l’uso dell’acquapotabile nelle aree gioco, nei parchi e nelle aree picnic. La fontanella deve avere una forma che ne consental’utilizzo da parte di persone in carrozzina, bambini edadulti (e tutti gli utilizzatori dell’area) ma che nonpermetta agli animali ed in particolare ai cani4, diutilizzare lo stesso ugello dei bambini. I materialidevono garantire la massima igiene e devono essere attia conservare le caratteristiche di potabilità dell’acqua.5

I bordi devono essere arrotondati e impedire lafuoriuscita accidentale dell’acqua. La pavimentazionecircostante per non avere ristagni d’acqua e zonefangose, dev’essere drenante o dotata di una griglia discarico posizionata a livello del terreno circostante perun’area diversa a seconda della frequenza d’uso,preferibilmente non inferiore a cm 150 x 150 (J. MaSerra, Manual d’elements urbans, 1. Espai Pùblic UrbàDisputaciò de Barcelona, pag. 93). Gli zampilli della fontanella potranno avere unaaltezza da terra compresa tra cm 70 e 90 (tav. 22).Uno spazio libero e senza gradini sotto lo zampillodella fontanella può consentire l’accostamento

frontale all’utente in carrozzina.La fontanella tradizionale dovrà avere il rubinetto aduna altezza di cm 90/100 da terra e l’apertura dovràavere un sistema a leva facilmente manovrabile. Se èdotato di pulsante a pressione, è importante che nonsia necessaria troppa forza e sia possibile bere anchea chi dovesse usare una sola mano.

4. Sarebbe utile prevedere la possibilità che i cani possano abbeverarsi inprossimità delle fontanelle vietando l’uso dello stesso zampillo, maconsiderando anche questa esigenza. Spesso vi sono delle vaschette d’acqua inprossimità delle aree recintate solo per cani, quelle aree in cui i proprietaripossono condurre i cani per i loro bisogni. Questi tipi di area “dedicata” sitrovano spesso nel nord Europa, ma iniziano ad essere proposti anche nelnostro territorio.

5. Tullio M.C., “Manuale di progettazione del Paesaggio Urbano”, Tipografia delGenio Civile, Roma, 1999, pag. 89.

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1.7 Elementi per la regimazione delle acque nei sentieri

Tavola 22: Fontanelle di acqua potabile: zampillo su due livelli e fontanella con griglia di raccolta delle acque di scarico posizionata a livello.

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9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità

di Lucia Lancerin

1.9

La progettazione di aree gioco per tutte le abilità6 ha comeobiettivi principali il massimo divertimento possibile per ifuturi utilizzatori ma anche lo sviluppo dell’autonomia edell’integrazione sociale, aspetti che attraverso il giocoacquistano una particolare valenza. Bambini con lievi o anche gravi disabilità motorie,sensoriali o psichiche, possono in questi spazi giocare congli altri bambini e diventare anche protagonisti del gioco.Uno spazio ben progettato può diventare un preziosoveicolo per l’integrazione, consente ai bambini di giocareall’aperto, di poter provare la propria autonomia in unambiente protetto, di socializzare e conoscere altri bambinied altre famiglie, di confrontarsi e sperimentare ambienti

diversi da quello familiare. Giocare insieme nonostante la diversità è un’esperienza chearricchisce tutti i compagni di gioco. Un bambinonormodotato, messo in condizione di potersi rapportareserenamente con la diversità, sarà un adulto più sensibile epronto a cogliere le problematiche riguardanti l’handicap.7

Il gioco stesso può generare integrazione tra individuo eambiente e tra individuo e individuo, perché giocare per ilbambino è “scuola di vita”, approccio graduale al mondodei grandi.Il genitore e l’educatore8 saranno informati degliaccorgimenti che si sono adottati in termini di sicurezza,ma anche dei rischi possibili che necessariamente un giococomporta. Questo ne permetterà un utilizzo più sereno daparte dei bambini e aumenterà la consapevolezza neglieducatori dell’importanza sociale del gioco.Pavimentazione e percorsi tra giochi sono gli aspetti a cui lostudio progettuale deve fare più attenzione. La pavimentazionedovrà essere “gattonabile”, cioè percorribile a gattoni senzadifficoltà. Pavimentazioni in gomma poste sotto i giochi perattutire le cadute sono ben utilizzabili a questo scopo maanche pavimentazioni in materiale sintetico che, costipato consabbia al quarzo come l’erba sintetica dei campi da tennis,assumono l’aspetto di una moquette e permettono questoutilizzo, facilitando l’abbandono della carrozzina. Particolari sedute o gradini (in prossimità di scivoli ocastelli) possono facilitare il trasferimento in autonomiaFoto n. 20 – Parco dell’Anconella a Firenze. In primo piano un’altalena nido.

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1.9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità

dalla carrozzina a terra.

Quali abilità? Quali giochi?Tutti nelle diverse fasi di vita, ed in particolare nella primainfanzia, sviluppiamo le nostre abilità attraverso leesperienze che viviamo. I bambini imparano a controllareil loro corpo gradualmente, la loro curiositànell’esplorare cresce e li fa muovere. I movimenti nonsono ancora precisi e, di prova in prova, le abilità sisviluppano e si perfezionano in modo progressivo. Pertutta la vita noi impariamo nuove strategie ottenendovariabili e nuove possibilità (e inevitabilmenteimpossibilità) di movimento e questa evoluzionecoinvolge tutti i sensi.

TattoNatura e giochi invitano i bambini a trovare delle attivitàche stimolano la tattilità. La sabbia, l’acqua, la terra sonosicuramente i giochi che i bambini preferiscono, ma anchefiori da prendere e annusare, differenti percorsi strutturati,le cortecce degli alberi… ecc. Il tatto è il senso piùsviluppato nelle persone che vedono o sentono poco onulla ed è veicolo di comunicazione prezioso per tutti. VistaIl senso della vista è di supporto al nostro sensodell’equilibrio. I bambini si arrampicano per il gustodell’avventura: perdersi e orientarsi. Com’è il mondoquando lo guardo da un’altra posizione? Per i bambini conhandicap il contrasto dei colori e le varie combinazionisono estremamente utili e accattivanti. UditoLa condizione del suono è importante. Persino i differentitipi di piante possono produrre una grande varietà di suoni.I giochi del suono e della musica (esistono bellissimi parchimusicali), i versi degli animali e tutti i vari effetti di suonoproposti nell’area giochi, offrono importanti stimoli abambini con difficoltà nella vista ma anche a quelli condifficoltà intellettive. OlfattoL’olfatto può dare sensazioni positive o negative. Chi non ricordagli odori della propria infanzia? Una combinazione di essenzeprofumate poste lungo i percorsi e in particolari punti dell’areagiochi può produrre un’esperienza molto positiva ai bambini,aiutandoli con indicazioni preziose per l’orientamento.

Foto 21 - Parco dell’Anconella a Firenze. Il castello con una baseallargata dotata di giochi didattici ha attorno una pavimentazione ingomma. In primo piano un attrezzo con maniglie per facilitare iltrasferimento dalla carrozzina a terra e viceversa.

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1.9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità

Ma quali giochi potremmo proporre considerando lediverse abilità?

Giochi paurosi…per la sfida e la scoperta.Giochi sicuri…raggiungibili dagli educatori.Giochi colorati… per il piacere degli occhi.

Giochi liberi … spazi tra i giochi emateriali vari per poterli inventare !!

Se scendendo dallo scivolo il bambino non sente le“farfalline nella pancia”, questo gioco che abbiamoproposto non sarà mai un bel gioco. La sfida fa parte delgioco stesso, ridurla eccessivamente svilisce ildivertimento, e a seconda delle diverse abilità e dellediverse età potranno essere proposte soluzioni diverse,ma gradualmente sempre più difficili e articolate.Il bambino che per giocare lascia la carrozzina dovràtrovare una pavimentazione adatta per potersi muoveresenza farsi male; non dovrà “spendere” più tempo aspostarsi che a giocare; dovrà poter provare, conl’autonomia maggiore possibile, a sperimentare anchemovimenti inusuali. Per sviluppare la mobilità è moltoimportante che possa procedere con la forza delleproprie braccia e delle proprie mani. La flessibilità e laforza sono fondamentali per il miglioramento dellamobilità delle mani. Così diventa facile per un bambinocon handicap tornare alla sedia a rotelle.Il bambino con difficoltà sensoriali o psichiche ha lanecessità di percepire con chiarezza l’organizzazione

dell’area e la distribuzione delle strutture gioco con puntidi riferimento colorati e percorsi di collegamentopreferenziali. E’ bene che le aree gioco siano dotate di

Foto 22 – Area giochi per bambini da 3 a 12 anni con pavimentazione“gattonabile” e drenante adatta all’uso esterno. Località Antella, Bagnoa Ripoli (FI).

Foto 23 (nuova) – Omega (Verbania), area gioco per tutte le abilità(progetto UILDM con la collaborazione del CERPA). Strutturaaccessibile con più funzioni e giochi.

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1.9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità

zone in cui i bimbi possano giocare e nascondersi insicurezza, lontano dagli occhi dell’adulto. Queste devonocomunque permettere l’accesso agli adulti al fine diassistere i bambini, anche se solo in caso di necessità. I giochi nelle aree verdi devono essere costruiti conmateriali robusti, resistenti agli atti vandalici, di facileriparazione e pulizia, rispondenti ai requisiti di sicurezzaUNI EN1176 e EN 11779, ed essere, almeno in parte,accessibili e utilizzabili da tutti. È fondamentale ricordare che l’utilizzo di questi spazinecessita di una manutenzione accurata sui giochi(eventuali parti ruggini o deteriorate, ecc.), sul verde(ramificazioni sporgenti, radici che fanno inciampare,ecc.) e sul fondo dei percorsi perché essi stessi non si

trasformino in fonti di pericolo e, una volta realizzati,possano essere sempre fruibili.Recentemente le ditte produttrici stanno inserendo neicataloghi componenti ed accorgimenti di serie che èpossibile inserire in progetti di aree gioco accessibili,riducendo il costo e la verifica delle normative sullasicurezza. Tra questi si segnalano: 1. contenitori per giochi con la sabbia, di varie forme e

colori, rialzati da terra e con lo spazio sottostantelibero per permettere l’accostamento della carrozzinao il posizionamento di una panchetta (la misura variaa seconda dell’età del fruitore, indicativamente puòessere considerata una altezza libera da terra tra i 40e i 60 centimetri). Queste vasche, se poste a piede diun pendio naturale, possono essere usate dai bambinida entrambi i lati creando simpatiche situazioni;

2. contenitori per i giochi con l’acqua sempre moltoamati dai bambini, sempre rialzati e con diversependenze e raccordi, favoriscono con la sabbia lamanipolazione e la sperimentazione;

3. casette e capanne accessibili, angoli lievementesopraelevati rispetto al terreno in cui il bambino creail suo mondo e simula quello degli adulti;

4. altalena nido, cesti resistenti che possono contenereuno o più bambini, anche con problemi motori,permettendo di dondolare in sicurezza. Aiuta lasocializzazione e rassicura il genitore grazie alla suaforma “accogliente”;

Foto 24 - Area giochi in località Antella, Bagno a Ripoli (FI).Casette egiochi didattici con una pavimentazione colorata e accessibile rendonol’area gradevole e vivace oltre che accessibile.

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1.9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità

5. altalena con diverse “imbracature” danno sicurezza etranquillità nel movimento;

6. giochi didattici posti singolarmente o su piattaformearticolate accessibili, stimolano l’intelletto e lasocializzazione;

7. giochi sonori o musicali, che stimolano la creatività ela socializzazione;

8. castelli nelle infinite composizioni di più attrezzatureassemblate, con scivoli, torri e percorsi a diversi livelliposti su una base allargata accessibile (posta in pianoo raccordata al terreno circostante tramite brevirampe). Il castello sarà composto da parti raggiungibilicon minore o maggiore grado di difficoltà;

9. ponti con torsione che danno, in sicurezza, lasensazione del disequilibrio, tanto ricercata daibambini che in questo modo può essere propostaanche ad un bambino in carrozzina.

E’ bene ricordare che lo spazio più prezioso per i bambiniè quello della relazione con gli altri e con la natura. Dauna indagine condotta in Svezia sulle aree gioco èemerso che gli spazi preferiti dai bambini sono quelli di“confine” tra un gioco e l’altro e che hanno più spaziliberi e più natura.La progettazione partecipata delle aree giocoI primi parchi gioco accessibili erano destinatiesclusivamente a bambini con disabilità, con prevalentescopo riabilitativo e si proponevano alla città unicamentecome spazi specializzati, spesso all’interno o in prossimitàdi scuole “speciali”.

Diversamente oggi, nel costruire aree gioco accessibili,l’auspicio e l’obiettivo progettuale è che diventino spaziper l’integrazione e la socializzazione. Per questo laprogettazione di aree gioco per tutti deve essere propostaalla cittadinanza con grande attenzione.Troppo spesso troviamo nella città spazi accessibili a tuttiin cui svetta la segnaletica “per disabili” come se lospazio fosse a loro uso esclusivo. Vi sono segnaletiche in“sentieri per disabili”, “rampe per disabili”, “parchigiochi per disabili” o quella che più spesso notiamo nei“bagni per disabili”. La segnaletica va posta solo quandoè strettamente necessaria ed in modo il più possibileoculato! È sicuramente necessaria nei parcheggi riservatie per l’indicazione di servizi igienici o di percorsi oingressi alternativi a quello principale.10 Ma attenzione

Foto n. 25 - Interessante articolazione di rampe e spazi gioco in unparco vicino a Goteborg, Svezia.

Vedi par. 1.26

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1.9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità

che la progettazione di un’area gioco accessibile nondiventi occasione per una ennesima discriminazione!Immaginatevi come può essere accolto un progetto di“parco giochi per disabili” dalla comunità di un pezzo dicittà-comunità che già fa fatica a riconoscersi nel proprioterritorio, persone sempre di corsa, disattente e spessopurtroppo diffidenti. La progettazione dell’area gioco per tutte le abilitàpotrebbe essere proposta alla città come occasione dicrescita sociale, avviando un percorso di progettazionepartecipata e un coinvolgimento attivo degli attori delterritorio: le associazioni, i bambini, le scuole, le famiglie.Percorso che può risultare strategico per i cittadini e per lacittà.11

“Nella città contemporanea l’indebolimento della

comunità - dei gruppi di persone che si conoscono, che siinteressano l’uno dell’altro, che possiedono qualcosa incomune - è dovuto soprattutto alla scomparsa dei legamitra i cittadini e le località che abitano”.12 Recuperare ilsenso del luogo e le relazioni con le persone chequotidianamente incontriamo è ormai una esigenzatangibile e le occasioni di coinvolgimento dei cittadininella progettazione della città si stanno moltiplicando.La concretizzazione di queste proposte (o almeno diparte di queste), può diventare un’occasione strategica diriavvicinamento tra la struttura amministrativa e i suoicittadini e produrre un reciproco spirito collaborativo chesi dimostra sempre più necessario: • per il cittadino che vede in questo modo riconosciuti i

propri diritti;

Foto n. 27 - Struttura gioco accessibile con molti gioco didattici e unainteressante composizione, parco vicino a Stoccolma, Svezia.

Foto 26 – Ampia area gioco a Goteborg in Svezia con diversi percorsiraccordati fra loro che si diramano e creano delle divertenti ambientazioni.

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Foto 29 – Struttura gioco a Bolzano con rampa e pavimentazionemorbida smorzacadute.

Foto 28 - Area giochi in località Antella, Bagno a Ripoli (FI).Casette egiochi didattici con una pavimentazione colorata e accessibilerendono l’area gradevole e vivace oltre che accessibile.

1.9 Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità

• per l’amministrazione locale che può avere un aiutoconcreto e spesso volontario per la gestione diimportanti spazi di socializzazione.

Progettare insieme con i cittadini può facilitarel’accoglienza e la sensibilizzazione degli individui dellacomunità ai problemi che la disabilità può comportare.Educare alla solidarietà ed educare alla civiltà.

6. Una interessante l’esperienza “Aree gioco per tutte le abilità” promossa a livellonazionale dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare – DirezioneNazionale) con la consulenza del CERPA è stata realizzata ad Omegna (Verbania)all’interno dell’iniziativa Dash “Operazione bontà”.7. Una interessante esperienza, sviluppata a Berlino, propone all’interno di un museoun percorso ad ostacoli che bambino disabile e normodotato eseguono assiemeprocedendo carponi e scambiandosi la carrozzina. Aiutandosi vicendevolmenteognuno con le proprie abilità, imparano attraverso il gioco a conoscersi e rispettarsi.(Prof. Sthepan Riegger - Freie Universität Berlin)8. Purtroppo sempre più spesso i genitori oltre a non avere tempo per permettere aibambini di giocare in compagnia, sono così angosciati dai problemi di sicurezza dalimitare di fatto lo sviluppo di esperienze di movimento. L’Associazione NazionalePediatri sempre più spesso promuove l’utilizzo in autonomia della città e degli spazigioco anche per combattere l’aumento di casi di obesità infantile oltre che per uncorretto sviluppo motorio. Gli insegnanti, dopo l’introduzione della L.626 sullasicurezza negli spazi di lavoro, hanno acquisito atteggiamenti di eccessiva protezionee grave limitazione della libertà di movimento del bambino nello spazio scolastico.Questo problema dovrebbe quanto prima essere affrontato in modo radicale.9. UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione, “Attrezzature per aree da gioco -Requisiti di sicurezza e metodi di prova”, Milano 1999.10. Anche i servizi igienici non dovrebbero essere utilizzabili solo dai disabili maessere utilizzati come gli altri. Ancora oggi nei nuovi interventi vengono realizzati:bagni per maschi, femmine e disabili, mentre più correttamente dovrebbero essercialmeno un bagno dei maschi anche per disabili e un bagno per femmine anche perdisabili. 11. Per chi fosse interessato ad approfondire questi temi vedere sul sito dello IUAVuniversità degli studi, Dipartimento di Pianificazione il corso di perfezionamento postlauream “Azione locale partecipata: Pianificazioni interattive, agenda 21, cittàsostenibili.” http://www.iuav.it/dp o richiedere il programma a [email protected] 12. Raymond Lorenzo, La città sostenibile partecipazione luogo comunità, Elèuthera,Milano,1998. Pagg. 55/56

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10 Indicazioni antropometriche

di Lucia Lancerin

1.10

Tavola 23: Misure antropometriche standard di persona in piedi, con bastone, con due bastoni o stampelle e di persona in carrozzina:fianco, fronte.

Le misure di riferimento per una progettazione di areeverdi accessibili passa necessariamente attraverso ilconfronto con le misure di chi, utente speciale, userà iluoghi così modificati. Quanto più un progetto è disegnato su misuradell’utente finale, tanto più il risultato sarà adeguato alleesigenze ed alle aspettative dello stesso. E’ importante che gli stessi utenti abbianoconsapevolezza di questo perché gli accorgimenti chevengono in questo modo apportati al progetto sono unprezioso valore aggiunto che solitamente non cambia ilcosto totale dell’opera. Per esempio se devo progettare un tavolo per lacoltivazione accessibile per un privato, si procede allamisurazione dell’altezza da terra del sopra-ginocchio

(solitamente sui 70 cm), del sotto-gomito (che puòessere attorno agli 80 - 90 cm) e dell’estensione delbraccio (intorno ai 40-50 cm), si ricavano così le misureottimali per il tavolo corrispondenti, in ordine: all’altezzalibera del tavolo da terra, alla altezza superiore ed allaprofondità del tavolo. Questi dati, assieme a quellinecessari allo svolgimento della funzione di “contenereper coltivare”, sono i migliori dati di partenza per laprogettazione.Nel caso di aree verdi pubbliche si devono prenderecome riferimento le misure standard tenendo conto deidiversi tipi di utenti speciali: la persona con carrozzina,la persona con grucce, bastoni o trespoli, la persona conun solo bastone, il non vedente. Le principali misure pertipologia di utenza sono riportate alla tav.23.

Vedi par. 1.5

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1.10 Indicazioni antropometriche

Tavola 24: Spazi minimi di manovra (rif. D.M. 236/89): a. rotazione a 360°, b. rotazione a 180°, c. rotazione a 90°, d. svolta a 90°, e. inversionedi direzione.

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11 Indicazioni per l’orientamento

di Stefan Von Prondzinski e Lucia Lancerin

1.11

“Non sapersi orientare in una città - ha scritto W.Benjamin - non vuol dir molto. Ma smarrirsi in essa comeci si smarrisce in una foresta, é una cosa tutta da imparare.Ché i nomi delle strade devono suonare all’orecchiodell’errabondo come lo scricchiolio dei rami secchi e leviuzze interne gli devono scandire senza incertezze, comele gole montane, le ore del giorno” (Benjamin, 1950).Quando l’immagine non é sufficientemente chiara, alcuniprincipali indizi sono rilevanti: possono indicare luoghi,consigliare percorsi, imporre divieti e tutti sonorigorosamente su base visiva.Che la città sia visivamente orientata non é un caso: lavista é il senso più efficace e rapido per trasferire

informazioni inequivocabili. Più dell’80% delleinformazioni raccolte passano attraverso il canale visivo.D’altro canto é quello meno influenzato dai ‘mali’ dellecittà moderne: l’inquinamento ambientale (acustico eolfattivo), condizioni di compressione urbana chegenerano ansietà e un ridimensionamento di quellecapacità sensoriali, alternative alla vista, che necessitanodi maggiore concentrazione.Per una persona con minorazione visiva, é estremamentefaticoso possedere una immagine ambientale verosimilee, smarrirsi durante la deambulazione é nell’ordinenaturale delle cose.Per avere una blanda idea dei problemi di orientamentoche incontra un minorato visivo, si possono prendere adesempio ambienti estremi come il deserto o la calottapolare artica caratterizzati dalla limitatezza delleinformazioni ambientali. Possedere la vista in ambientisimili non é più utile che, per un cieco, possedere il sensodell’udito nella deambulazione.L’orientamento è un processo percettivo cognitivo checoinvolge tutta la raccolta di informazioni provenientidall’ambiente e dal corpo, l’elaborazione di questeinformazioni e il confronto delle informazioni raccoltecon le conoscenze ed informazioni già possedute. Tuttele persone con problemi percettivi, ma anche conproblemi di elaborazione e di conoscenze, possono avereproblemi di orientamento, compresi i bambini o le

Foto n. 30 - Mappe tattili poste all’ingresso del parco permettono diconoscere e saper orientarsi all’interno dello stesso.

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1.11 Indicazioni per l’orientamento

persone che devono percorrere un percorso per la primavolta.Una persona che si orienta sa rispondere alle seguentidomande:1. Dove sono? (processo percettivo mediante il quale si

raccolgono gli indizi ed i punti di riferimentosensoriali).

2. Dove devo andare? (conoscenza dell’area: mappementali basate sulle esperienze, sulle mappe in loco osulle mappe per la consultazione prima del percorso,rappresentazione dei concetti topografici).

3. Come faccio raggiungere la meta? (sistemi diesecuzione dello spostamento, controllo dellospostamento).

Particolari problemi a rispondere a tali domande hanno lepersone con minorazione visiva: i ciechi e gli ipovedenti.Quando il pedone cieco si trova, suo malgrado, adoccupare una parte dello spazio al di fuori del percorsodesiderato, dovrebbe comunque essere in condizione direcuperare autonomamente l’orientamento. Per fare inmodo che non si trovi in una condizione per luicompletamente nuova, é necessario che lo schemaincluda informazioni che interessano una porzione dispazio più estesa di un singolo percorso.Un presupposto della soluzione del problema èl’adeguata educazione o rieducazione della personaminorata della vista. Grazie alle metodologie e alletecniche dell’orientamento e della mobilità, una personaminorata della vista riesce a muoversi in totale

Elementi modulari di pavimentazioni per non vedenti.

Le diverse orditure comunicano la direzione, il cambio di direzione ola presenza di un servizio.

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1.11 Indicazioni per l’orientamento

indipendenza e sicurezza. L’orientamento e la mobilitàdel cieco e dell’ipovedente dipendono, oltre che allecompetenze individuali, anche dalla configurazione deglispazi in cui si muove. Mediante adeguate modificheambientali può essere fatto molto per facilitarel’orientamento e la mobilità dei minorati della vista.È perciò fondamentale, quando si eliminano le barrierearchitettoniche, tener presente che gli elementi eliminatispesso possono essere punti di riferimento peripovedenti e non vedenti, all’interno del percorso.Queste nuove barriere percettive possono essere evitatese, ad esempio, inseriamo nel progetto di eliminazionedelle barriere per i disabili motori, adeguati punti diriferimento visivo, acustico, tattile, olfattivo e cinesteticoe linee di guida visive, acustiche, e tattili.Altre barriere percettive sono gli oggetti sporgenti comecartelli segnalatori ad altezza del viso o rami chesporgono sul percorso. L’arredo che può provocarepericolo è meglio posizionarlo al di fuori del percorsopedonale. Lungo il percorso si deve fare attenzione alladisposizione della segnaletica perché un eccesso disegnali può generare confusione, mentre nei puntidecisionali, come ad esempio un bivio, la segnaletica èindispensabile. Per quanto concerne la segnalazione tattile, sia a terra,che sui diversi supporti per la lettura con le mani,purtroppo non vi è attualmente nessunastandardizzazione. Questo provoca non poche difficoltàsoprattutto alle persone non vedenti, che ritrovano

continuamente simboli e convenzioni sempre diverse,ma anche alle Amministrazioni ed ai tecnici che voglianodare un corretto indirizzo alla progettazione degli spazisenza trovare riferimenti certi. Sarebbe necessario stabilire un principio di validitàgenerale che permetta di mettere in correlazioneciascuna tipologia di attrezzatura con una segnaleticaspecifica. Una soluzione, se reiterata, suggerisce infattiuna norma di comportamento attraverso l’associazionedi oggetto-segnale che, assieme alla conferma di altreinformazioni ambientali, fornisce così indicazioniunivoche per l’orientamento delle persone non vedenti oipovedenti.Attualmente, le principali indicazione tecniche daseguire per una progettazione di spazi verdi senza

Foto n. 31 - Giardino per disabili Frederiksoord, Olanda: i diversi tipidi pavimento indicano l’intersezione tra i due percorsi.

Vedi par. 1.26

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1.11 Indicazioni per l’orientamento

barriere percettive sono le seguenti:• segnalare la variazione di pendenza o altri tipi di

ostacoli (ad es. rampe e gradini) con bandecontrastanti e di materiali riconoscibili dal bastone;

• fare attenzione che attrezzature e vegetazione nonsiano aggettanti nel percorso (anche in sede di pianodi manutenzione);

• segnalare le attrezzature (panche, servizi igienici, areedi sosta, ecc), sia a terra che tramite corrimano,oppure collocarli fuori dall’area di transito;

• curare l’illuminazione per una corretta sensazione diprofondità e spazio.

Inoltre si consiglia una progettazione multisensoriale,inserendo materiali ed essenze odorose che aiutino

l’orientamento negli spazi attraverso il riferimentoacustico e olfattivo.“Certi parchi, particolarmente attrezzati, utilizzano altrielementi della percezione: in particolare l’udito e l’olfattoper comunicare sensazioni e messaggi ai non vedenti e nonsolo.La scoperta della natura attraverso tutti i sensi costituisce unarricchimento culturale e informativo per chiunque e ancorpiù per chi ha forme sensoriali ridotte. Moltiplicare occasionidi percezione tattile, acustica, e olfattiva costituisce unafonte didattica estremamente interessante che merita diessere perseguita nella progettazione di spazi verdi.Bastano poche attenzioni: una cassetta contenentecortecce di alberi, un vaso rialzato con la vegetazione delsottobosco, il nido di un particolare volatile, un ruscelloartificiale che segnala il margine del percorso nonché ladirezione, ecc...Anche i profumi possono trasformarsi in ottimi segnali diorientamento per le persone non vedenti a condizione che:• forti profumi non siano talmente vicini da annullarsi; • un solo profumo prevalga; • fioriture di essenze odorose siano distanziate nel tempo; • la loro collocazione consenta la percezione immediata

dell’olfatto senza necessariamente chinarsi o sporgersi; • siano organizzati luoghi olfattivi fuori dal percorso

principale o all’interno di aree di sosta e riposo.” 13

13. Matteucci E. “Il verde per tutti”, n° 6 Collana “Progettare con il verde” diMariella Zoppi & Co., Ed. Alinea, Firenze 2000 pag. 164

Foto n. 32 - Jardin des Cinq Sensa, Nantes, Francia. Anche i profumi delleessenze aiutano nell’orientamento. Con questa soluzione, le erbe poste adaltezza-uomo possono essere agevolmente toccate, odorate e coltivate.

Vedi par. 2.1

Vedi par. 1.6

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12 Panche e sedute

di Lucia Lancerin

1.12

La presenza di un numero adeguato di posti dove sedersie riposare è essenziale per permettere il pienogodimento degli spazi aperti. Infatti i percorsieccessivamente lunghi, esposti al sole o in pendenza,possono creare notevole disagio e trasformarsi in unavera barriera per chi, utilizzatore, ha limitate energiefisiche e non trova uno spazio adeguato per “prenderefiato”. È opportuno che le sedute siano il più possibileconfortevoli, meglio se di tipologie diversificate, cheassecondino diverse esigenze.È molto importante porre l’attenzione alle seguentivariabili:- la frequenza delle sedute;- lo spazio necessario per l’accostamento di una

carrozzina; - la possibilità di trabordo dalla carrozzina alla panca

almeno su un lato;- la presenza di schienali e braccioli ergonomicamente

corretti;- la localizzazione delle sedute in aree adeguatamente

ombreggiate.

Il numero delle sedute deve essere proporzionale allafrequenza dei visitatori presunta. Lungo i percorsi è beneprevedere delle sedute per il riposo ogni 200 - 500metri, a seconda della situazione morfologica delterreno e delle rilevanze naturali e culturali del sito.

Le panche devono essere posizionate al di fuori delpercorso principale (almeno cm 60-70 a lato delpercorso per permettere che la persona seduta non siad’intralcio), o in aree di sosta adeguate. Non devono maiessere poste su terreno in pendenza.La struttura dev’essere abbastanza robusta e gli appoggiinferiori non devono costituire ostacoloall’accostamento di una persona su sedia a ruote.Le caratteristiche della seduta (tav. 25) per una utenzaampliata sono le seguenti:- altezza della seduta: cm 45 da terra se si intende

permettere il trasferimento da una carrozzina;- profondità della seduta: cm 45-50;

Foto n. 33 - Reggio Emilia, Centro diurno per disabili Tagliavini-Ferrari:panchina posta lungo il percorso.

Vedi par. 1.1

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1.12 Panche e sedute

- braccioli (essenziali in particolare per le personeanziane): cm 70 da terra corrispondenti a cm 25sopra il livello della seduta. La loro dimensione deveestendersi oltre il margine della panca stessa;

- schienale: l’inclinazione dello schienale che forma unangolo di 105° rispetto al piano di seduta (se anche ilpiano di seduta è posto tra 0 e 5°) consente dirialzarsi con una certa facilità dalla panca;

- spazio per le gambe: sono necessari cm 10 liberisotto alla panca per permettere alle gambe diallungarsi quando ci sia alza;

- carico: almeno kg 120 per persona.

La protezione dal sole è importante. Possono essereusate strutture fisse (pergole o alberi frondosi) o mobili(ombrelloni). L’utente dovrebbe poter scegliere tra postial sole e all’ombra. Lungo i percorsi dove vi sono muretti costruiti per recinzionio per contenimento del terreno, è opportuno siano adattati,dove possibile, alla funzione di seduta - altezza cm 42-45 -o di semplice appoggio - cm 75 circa - (tav. 26).Per soste brevi può essere sufficiente porre degliappoggi ischiatici (tav. 26).

Foto n. 34 - Londra, percorso in Kensington Gardens. Il percorso sicollega adeguatamente con la zona riposo.

Tavola 25: Caratteristiche della seduta per un utenzaampliata

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1.12 Panche e sedute

Tavola 26: Tipologie di sedute a diverse altezze: l’utilizzo dei muretti di contenimento del terreno può essere utile come appoggio e comeseduta. Seduta ischiatica ideale per soste brevi.

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13 Panche e tavoli

di Lucia Lancerin

1.13

Nelle aree per la sosta, utilizzate per il picnic o laricreazione, è necessario che siano collocati dei gruppipanche-tavolo fissati a terra e resistenti alle intemperie.I tavoli dovranno, per quanto possibile, essere collocatiin zone ombreggiate, essere privi di spigoli e consuperfici che non consentano il ristagno dell’acqua. Per essere accessibili agli utenti che si muovono incarrozzina, devono essere: • posizionati su pavimentazione accessibile; • prevedere uno spazio libero sotto il tavolo di cm 71; • avere uno spazio di movimento attorno maggiore o

uguale a cm 120;

• lasciare uno spazio libero tra le panche del tavolo peruna larghezza massima di cm 75, almeno su un lato,oppure permettere l’accosto frontale sul lato cortodel tavolo, la posizione dei montanti deve essereinterna rispetto al piano di almeno cm 45/50(tavv.27-28-29).

Queste aree dovranno essere correttamente raccordateal parcheggio mediante un percorso accessibile. Il tavolo deve misurare cm 75/80 x cm 150 circa, cm78/80 di altezza da terra sopratavolo; uno spazio libero,sottostante al piano, non inferiore a cm 71. Attorno ai gruppi panche-tavolo è bene prevedere unospazio libero di almeno cm 120 per permettere allacarrozzina i movimenti di accesso e uscita.

Foto n. 35 - Bosco delle Fontane a Cismon del Grappa (VI). Gruppopancatavolo con spazio libero da un lato dove una carrozzina si puòinserire.

Vedi par. 1.19

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1.13 Panche e tavoli

Tavola 27: Tavolo con spazio libero tra le panche.

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1.13 Panche e tavoli

Tavola 28-29: Tavolo fruibile sui lati corti e tavolo rotondo con spazio libero tra le panche.

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14 Parapetti

di Lucia Lancerin

1.14

I parapetti devono essere progettati in modo da consentireuna libera visuale.Il punto di vista di una persona seduta è basso rispetto aquello delle persone in piedi e non è semplice permetteread ogni utente di vedere al di là del parapetto senza pericoli.L’altezza totale del parapetto, secondo l’attuale normativa,non deve essere inferiore a cm 100, non deve esserescalabile e i montanti devono essere preferibilmenteverticali e inattraversabili da sfera con diametro maggiore di10 cm. Nelle aree verdi invece, spesso i parapetti sono in legno ecostituiti da due montanti sormontati da un palo. Perquesto si propone che di volta in volta si valuti la soluzione

che possa permettere la visuale in sicurezza anche da puntidi vista posti più in basso. Una soluzione possibile è rappresentata da un parapettoche permetta l’avvicinamento frontale al punto di vista,inclinandone la parte superiore verso l’interno (tav.30).Meno naturale ma ottima soluzione funzionale, soprattuttoquando l’osservazione è verso il basso, è la costruzione diun parapetto pieno fino a cm 60 sormontato da materialetrasparente fino a cm 100. Qualora si utilizzino dei profilati in metallo o legno postiverticalmente, è necessario prevedere uno zoccolo dicontenimento che, secondo le diverse tipologie dimanufatto, può essere alto da cm 5 a 10.

Tavola 30: Ipotesi di progetto per parapetto inclinato in una zona panoramica: prospetto e fianco.

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15 Parcheggi

di Leris Fantini

1.15

Il numero di posti auto riservati, previsto per legge, èdi 1 ogni 50 o frazione, con il minimo di uno. L’areasosta dei veicoli dotati del contrassegno specialedeve essere posizionata in modo tale che:• misuri cm 320 x 500 (cm 320 sono necessari

come somma totale di cm 150 (spazio dimovimento salita e discesa) e cm 170 per ilposteggio dell’auto (tav.43);

• il percorso di raccordo tra il parcheggio el’ingresso al sentiero o alla struttura siaaccessibile;

• se il collegamento con il percorso pedonaleavviene mediante una rampa, questo non dovràavere una pendenza superiore al 15% (meglio se èdel 12%) per la lunghezza massima di cm 30 edessere precedentemente segnalato mediante unazigrinatura della superficie;

• la distanza che separa l’area riservatadall’ingresso, o punto d’interesse, non siaeccessiva: distanza massima m 10;

• l’area sia posizionata su terreno pianeggiante eperfettamente privo di sconnessioni o risalti cheimpediscono la mobilità di una persona su sedia aruote. La pendenza massima ammissibile è dell’1%;

• la pavimentazione sia percorribile in sicurezza:occorre evitare l’uso di formelle in calcestruzzo

autobloccanti forate perché possono crearenotevoli difficoltà al passaggio di una carrozzina;

• l’area deve essere facilmente individuabile edotata di un’adeguata segnaletica verticale eorizzontale. La segnaletica verticale dovrà esserecollocata ad una altezza non inferiore a cm 210 daterra;

• il modello di segnale stradale deve avere lecaratteristiche previste dal Ministero dei LavoriPubblici con la Circolare n. 1270 del 20.6.79.

L’invalido può essere il conduttore o il trasportato,per questo non è necessario delimitare l’area delveicolo da quella di manovra della carrozzina. Unaevidenziazione generale dell’area consente la sostadel veicolo sulla destra, qualora il conducenteinvalido scenda dal lato di guida, oppure la sosta delveicolo sul lato di sinistra, qualora la persona invalidasia trasportata da una seconda persona e la discesaavvenga dal lato opposto alla guida.Quando il parcheggio a spina di pesce invade, inparte, l’area pedonale, è importante prevedere lungoil percorso adeguati accorgimenti segnaletici per lepersone non vedenti o ipovedenti. Transennature,aiuole, cordoli o materiali di diversa fattura epercepibili acusticamente possono costituire validesoluzioni di guida-persone per evitare infortuni.

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Tavola 31: Schema progettuale di parcheggio inclinato a 30°.

1.15 Parcheggi

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1.15 Parcheggi

Tavola 32: Schema progettuale di parcheggio a pettine. Un’area centrale di cm 150 permette a due auto di avere lo spazio di manovra necessario.

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16 Parchi storici accessibili

di Sandro Baldan

1.16

Il territorio Veneto è dotato di stupende ville venete erelativi parchi, aperti al pubblico, molto spesso nonaccessibili. Le barriere architettoniche qui presentiimpediscono di fatto la scoperta a molti cittadinidell’ambiente naturale.Per risolvere il problema, non si devono inserireovunque, e senza le dovute autorizzazioni dagli Entipreposti alla tutela dei Beni Architettonici e ambientali,antiestetiche rampe o ausili vari in contesti storici epaesaggistici di grande pregio quali sono le ville venetee relative pertinenze, peraltro soggetti a particolarivincoli architettonici – ambientali (ex L.1039/1939 o1049/1939 ora DLgs 490/1999). Gli eventuali inserimenti dovranno essere parteintegrante di un progetto paesaggistico più esteso checomprende il riordino dei percorsi e la “manutenzionedell’accessibilità” del giardino storico. Attualmentemanca tale cultura progettuale, in quanto si preferiscetrovare l’alibi della storicità del sito per non risolvere ilproblema dell’accessibilità.L’accessibilità dei giardini storici deve essere precedutada uno studio storico attento e dettagliato del contestoove si dovrà operare, coinvolgendo obbligatoriamentele competenti Soprintendenze e il Corpo Forestale delloStato, intervenendo con accuratezza attraverso un usocorretto di materiali e tecniche, nella garanzia dellamassima tutela. Si dovrà quindi innanzitutto assumere

un atteggiamento conservativo, che punti alrafforzamento di ogni valore esistente e valorizzi tutti imolteplici e variegati elementi che concorrono aformare il giardino storico.Gli interventi per favorire l’accessibilità devono essereeffettuati senza ricercare necessariamente i caratteridella “originarietà, puntando piuttosto allavalorizzazione di ogni significato frutto dei diversiperiodi storici che si sono succeduti.Per la buona riuscita degli interventi, risulta quindiindispensabile assumere un’intima conoscenza nonsolo delle vicende costruttive del giardino, della suastoria e delle sue trasformazioni, ma anche dei

Foto n. 36 - Orto botanico di Roma: elettroscooter utilizzabile daivisitatori.

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1.16 Parchi storici accessibili

materiali, delle tecniche, degli schemi e modellistrutturali, degli accorgimenti, artifici, espedientiadottati nella realizzazione dello stesso.La normativa vigente in materia di eliminazione dellebarriere architettoniche prevede alcune possibilità dideroga agli eventuali vincoli esistenti, orientando iprogettisti a realizzare opere provvisionali, facilmenterimovibili, curando con attenzione la scelta dei materialie le tecnologie impiegate. Tali deroghe dovranno peròessere sempre preventivamente concordate con laSoprintendenza competente.E’ auspicabile che i professionisti incaricati dei progetti,oltre ad essere qualificati per realizzare tali opere, eoltre a rispettare l’estrema delicatezza dei siti,

privilegino dei corretti e discreti interventi, con ausilitecnici di dimensioni limitate e scelte di materiali il piùpossibile naturali e coerenti con il delicato contesto incui si deve intervenire. Ciò allo scopo di comprenderelo spirito di chi aveva progettato e realizzato il giardinostorico.Nella fase esecutiva, l’impresa e il Direttore dei Lavoridovrebbero poi, oltre ad essere qualificati e referenziati,operare di concerto con i tecnici della Soprintendenza edel Corpo Forestale dello Stato, con serietà e secondoquanto prevede la legge in materia di accessibilità neicontesti storici vincolati. Le amministrazioni pubbliche e i privati, proprietari deiparchi, dovrebbero garantire una manutenzione

Foto n. 38 - Fontana di Venchieredo, Sesto al Reghena, Pordenone:veduta di un percorso con pavimentazione in pietrisco compattato ecordoli laterali in legno, riconoscibili dai non vedenti mediantepercussione con il bastone (progetto arch. P. De Rocco).

Foto n. 37 - Orto botanico di Padova. Esempi di formelle didattichecontenenti il nome scientifico della pianta e leggibili anche dai nonvedenti. Sono presenti in tutti i principali ambienti naturali e nelleprincipali essenze arboree ad altezza accessibile anche per i bambini.

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1.16 Parchi storici accessibili

periodica delle opere realizzate, dato che l’incuria el’abbandono nonché possibili atti vandalici, potrebberovanificare quanto di positivo è stato fatto.E’ importante, in poche parole, che la manutenzioneperiodica, più dei nuovi progetti, venga acquisita nella

logica del “buon amministrare”, attuata con costanza eprofessionalità, per evitare che i nuovi ausili, inseriti conpreventive indagini storiche conoscitive, non diventinonel tempo anch’essi nuove trappole pericolose allamobilità ed inestetiche alterazioni del giardino storico.

Foto n. 39 - Orto botanico di Padova. Planimetria generale leggibile anche dai non vedenti, sita all’ingresso dell’Orto Botanico.

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17 Pavimentazioni

di Lucia Lancerin

1.17

Le superfici dei percorsi dovrebbero avere un fondoil più possibile compatto e privo di risalti. Neipercorsi pavimentati occorre prestare moltaattenzione alla posa in opera dei materiali: pietre,autobloccanti, masselli di legno o tavolame possonocostituire una vera fonte di pericolo quando lacomposizione degli stessi presenta ampie fughe ofessurazioni tali da costituire inciampo per gliutenti.Inoltre, per le persone con disabilità visive, èestremamente importante che non emergano insuperficie radici o sporgano rami e arbusti che possonoessere causa di escoriazioni o cadute.I materiali sciolti, come ghiaia, sassi e sabbia sonoinadatti per chi si muove su sedia a rotelle, per chi èclaudicante o si muove su stampelle.

I MATERIALIStabilizzato di cemento e ghiaino rullatoÈ un composto di ghiaino e cemento posato a secco,sopra uno strato di tessuto non tessuto, pressato da unrullo. Se ben costruito, costituisce un’alternativa a bassocosto altamente funzionale ed esteticamente valida. Ilsuccesso dipende in larga misura dalla capacità delleparticelle di unirsi insieme e dalla buona manutenzionedell’opera (eventuale crescita di erba o accidentalibuche).

Cemento, catrame e asfaltoSono le soluzioni più economiche ma meno gradevoliall’interno di uno spazio attrezzato a verde. L’impiegodovrebbe essere limitato alle sole aree infrastrutturali:parcheggi, aree carrabili e accessi. Nella scelta di questi materiali occorre fare attenzione alluogo e alla dimensione dell’intervento. Grandi superficipossono causare riflessi fastidiosi alle persone ipovedentiper questo si consiglia di inserire differenziazionicromatiche. Inoltre, per evitare che il fondo diventiscivoloso in determinate condizioni atmosferiche, si deveaccentuarne la rugosità, oppure aggiungere aggregatinella mescola generale in superficie.

Foto n. 40 - Bosco delle Fontane a Cismon del Grappa (VI),pavimentazione in costruzione di un percorso accessibile.

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1.17 Pavimentazioni

Pavimentazione in pietraLa difficoltà di posa delle pietre richiede una serie diattenzioni che spesso non vengono rispettate come, peresempio: l’applicazione di un buon fondo che garantiscastabilità, la saldatura degli elementi con vie di fugaestremamente contenute, la superficie più rugosa equindi antisdrucciolevole. La pavimentazione in pietra, comunque, può costituireun problema alla deambulazione di soggetti conl’equilibrio precario e produrre dolorosi scossoni per chiè costretto a fare uso di una sedia a ruote.Pavimentazione a mosaicoSe ben posate, creano ambientazioni esteticamentemolto interessanti. Occorre prestare molta attenzionealla progettazione del disegno della superficie per non

provocare difficoltà di orientamento delle personeipovedenti e utilizzare un buon collante resistente allevariazioni di temperatura per evitare il rialzo dei tasselli,facile causa di inciampo. Pavimentazione in mattoni, autobloccanti in cemento eblocchetti in pietra.Questo tipo di pavimentazioni, se ben posati, possonoessere una buona soluzione per esempio nelle aree disosta. Inoltre, la possibilità di creare differenziazioni contessiture e colori diversi le rende molto utili anche per lasegnaletica a terra. Occorre porre molta attenzione nellapreparazione del fondo che non deve consentirefessurazioni o dissesti. Lo spazio fra gli elementi nondeve essere maggiore di mm 10, la loro superficie devepresentare una finitura ruvida o porosa e vanno evitatele superfici lisce o trattate perché rendono scivoloso ilmateriale.CiottoliÈ sconsigliato l’uso di ciottolato sui sentieri e sullesuperfici calpestabili. In generale, perché non neconsentono un’agevole uso alle persone con passeggini,persone su sedia a ruote e persone claudicanti a causadella superficie irregolare. Questo materiale, seutilizzato limitatamente come striscia interna o esternaai percorsi per dividere funzioni o aree d’uso, può inveceessere un valido aiuto per le persone non vedenti eipovedenti. LegnoIl legno è estremamente idoneo per essere inserito negli

Foto n. 41 - Reggio Emilia, Centro Tagliavini Ferrari, le differentipavimentazioni sono funzionali anche alla segnaletica a terra.

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1.17 Pavimentazioni

Foto n. 42 - Parco Nazionale del Circeo: interessante l’uso della reteelettrosaldata su fondo sabbioso.

Foto n. 43 - Oasi “Il Cavaliere d’Italia” a Torrile, Parma: particolare delfondo di un sentiero realizzato con assi poste longitudinalmente sul prato.

spazi naturali, ma è un materiale che diventa scivoloso,soprattutto se utilizzato in aree umide o ombreggiatecon presenza di muffe o ristagni d’acqua. Le tavole vanno poste tendenzialmente in sensolongitudinale al percorso, con interspazi non superiori aimm 10/15. Questa misura di interspazio garantisce unbuon drenaggio e la dilatazione del materiale quando sibagna; una maggiore distanza invece non consente unaregolare deambulazione per le persone in carrozzina oclaudicanti. La collocazione delle tavole in senso ortogonale alladirezione di marcia è da evitare perché producefastidiose vibrazioni e dolori a chi percorre questesuperfici su sedia a ruote.

Lastre di cemento prefabbricateE’ l’alternativa più economica, disponibile in una ampiagamma di colori, forme, dimensioni e tessituresuperficiali. Come per gli altri materiali, va posta moltaattenzione alla loro posa, al fondo e agli elementi digiunzione che possono essere causa di inciampo daparte delle persone con difficoltà motorie o di equilibrio.

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18 Pendenze

di Stefano Maurizio

1.18

Tra i dati significativi da prendere in considerazione nellavalutazione dell’accessibilità di un sentiero va annoveratala pendenza, distinta in pendenza longitudinale (parallelarispetto al senso di marcia) e pendenza laterale (trasversalerispetto al senso di marcia).Nell’ambito della natura accessibile, i parametri legislativicontenuti nel D.P.R. 24/07/1996, n.503 e D.M. 14/06/1989,n.236 relativi alle pendenze, hanno in realtà scarsosignificato; premesso che, più bassa è la pendenza, più ilpercorso si avvicina alle condizioni di facile fruibilità pertutti, questo dato va in ogni caso consideratocontestualmente agli altri, quali tipo e condizioni del fondo,dimensioni, presenza di servizi, zone sosta, e così via. Va subito chiarito che l’ambito di intervento assumeprimaria importanza: richiamando la massima attenzionealla tutela dell’ambiente naturale, è fuorviante pensare diadattare qualsiasi percorso scelto alle esigenze di tutti,anche per aspetti di ordine culturale: il Monte Biancoperderebbe gran parte del suo fascino se fosse possibileraggiungerne la vetta in automobile.E’ chiaro inoltre come, nel caso di nuova progettazione diun sentiero nell’ambito di un parco urbano o in montagna,esso assuma significato diverso; va considerata comunquela pendenza inferiore al 5%, con previsione di zone sosta,quale percorribile da un’ampia fascia di utenza.L’altro dato importante, spesso sottovalutato nellaprogettazione o adeguamento di un sentiero, è la

pendenza trasversale, necessaria per evitare il ristagno diacqua nel percorso. Questo tipo di pendenza, se presenteanche lungo brevi tratti di percorso, affatica molto ilbraccio della persona disabile impegnato a spingere ilmancorrente della carrozzina manuale rivolto a valle, edanche l’eventuale accompagnatore si affatica nelmantenere il controllo della carrozzina. A titolo indicativo,dato per acquisito che la pendenza laterale deve essere piùbassa possibile, essa non dovrebbe superare il 2%.Una classificazione rigida dei sentieri “pensata” infunzione alla pendenza e rivolta a vari tipi di disabilità vaevitata: in molti casi sono stati realizzati e pubblicizzati“sentieri per non vedenti” o “sentieri per disabili incarrozzina”. Al contrario il parametro pendenza può esseredefinito quale variabile di una funzione che descrive lafruibilità per un crescente numero di persone, e divienefondamentale nel caso di descrizione dello stato delpercorso necessaria all’informazione rivolta a potenzialifruitori.In tutte le situazioni per cui l’intervento dell’uomo vamantenuto marginale, assume rilevanza fondamentalel’analisi dello stato dei luoghi e la comunicazione; siamonell’ambito della valutazione dell’accessibilità dei sentieri,dove sapere che, ad esempio in una località montana,esiste un sentiero con un tratto di qualche metro conpendenza importante (10-13%), permette a chiunque,compreso una persona disabile che conosce la propria

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personalità motoria e il proprio ausilio, di decidere seaffrontarlo o meno. Allo stesso modo in cui chiunquesceglie il tipo di scarpe ed attrezzatura in funzione delpercorso scelto – di cui conosce le condizioni – così lapersona disabile decide di utilizzare un tipo di ausilio o unaltro (dalla carrozzina elettronica allo scooter a quattroruote motrici, in grado di superare pendenze ben superiorial 15%), adattandosi in modo diverso all’ambiente, infunzione sì della sua patologia, ma anchedell’informazione che ha a disposizione.

I brevi cenni sopra esposti non intendono proporsi qualiparametri tecnici di riferimento per la progettazione di unpercorso accessibile o l’analisi di un sentiero, bensì hannola finalità di esplicare quanto meglio possibile unapproccio. In ambiente antropizzato, per lo più urbano, sisollecita in qualche modo il “pretendere” un livello diaccessibilità più elevato possibile e in questi casi il precisoriferimento alla normativa va considerato quale minimumda porsi alla base. In ambiente naturale si mutaatteggiamento più facilmente: spetta all’informazione,realizzata in modo efficace, l’attribuire ai possibilivisitatori, la capacità di adattarsi all’ambiente in modoadeguato.

90

1.18 Pendenze

Vedi cap. 3

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19 Percorsi nella natura

di Lucia Lancerin

1.19

Il percorso nella natura è l’elemento che permette diraggiungere determinati punti invece che altri e li mettein connessione tra loro. E il progetto del percorso èl’elemento che determina da subito la minor o maggioraccessibilità di un determinato luogo. Questi alcuni degliaspetti progettuali a cui bisogna fare più attenzione: ilsito, le caratteristiche geomorfologiche, le caratteristicheestetiche e vegetazionali, la pendenza longitudinale, lapendenza trasversale, la pavimentazione, la larghezza, icordoli di contenimento, la forma, la vegetazione.

Il sitoOgni percorso può, teoricamente, essere fruito da

tutti ma chi ha esigenze “speciali” deveassolutamente essere informato delle difficoltà chepuò incontrare.Se ogni percorso fosse rilevato con particolareattenzione, forse si scoprirebbero molti sentieriaccessibili o adeguabili con piccoli interventi. Perciò vaeseguito innanzitutto il rilievo dello stato fatto e larestituzione dell’informazione.Ogni percorso dovrebbe essere pensato per permettereanche ad utenti speciali di godere della natura nel modopiù autonomo possibile. La scelta del sito in cui aprire unnuovo percorso o adattarne uno esistente è un problemadi tipo progettuale complesso che dipende da moltevariabili.

Caratteristiche geomorfologicheQuesta è la caratteristica più importante. Infatti ènecessario un tracciato pianeggiante o con lievissimapendenza e facilmente raccordabile con l’accesso (oeventuale parcheggio). Spesso vi sono percorsi chehanno queste caratteristiche e possono essere resiaccessibili con un intervento minimo.

Caratteristiche estetiche e vegetazionaliLe emergenze estetiche e vegetazionali possonoessere le migliori tappe lungo il percorso ed ilmotivo principale che spinge il turista in quel posto.

Foto n. 44 - Bosco delle Fontane a Cismon del Grappa (VI), percorsoaccessibile

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Vedi par. 1.28

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1.19 Percorsi nella natura

Ciò risulta utile soprattutto a scopi didattici, sempreche queste non debbano essere salvaguardate eprotette.

La pendenza longitudinaleLa pendenza longitudinale del percorso deve essere lieveperché sia accessibile alle persone con carrozzina.Buono è il percorso con pendenza del 2% anche se conbrevi tratti al 5-6%. Per tratti più pendenti, dipende daogni quanto c’è un’area di sosta e se vi sonofrequentemente dei piani per potersi girare e ritornarealla base. Già per pendenze del 5-6% è bene prevederela presenza di un corrimano ai lati.

La pendenza trasversaleLa pendenza trasversale del percorso è prevista dalprogetto per evitare ristagni di acqua e consentire ildefluire delle acque verso le canalette laterali; deveessere pari all’1-2 % perché sia accessibile alle personecon carrozzina.

La pavimentazioneLa pavimentazione deve essere priva di sconnessioni o,quando queste non sono superabili nell’ambientenaturale, è buona norma prevedere una deviazione delpercorso con un’alternativa o un allargamento delsentiero stesso (qualora possibile) che consenta diraggirare l’ostacolo. Radici, pietre, canalizzazione delle acque meteorichesono le principali cause di improvvise deviazionidelle ruote anteriori di una carrozzina o sedia aruote. La pavimentazione deve essere il più possibilenaturale, e opportunamente drenante.

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Foto n. 45 –Sentiero accessibile a Brendola (VI), intervento del Servizioforestale regionale di Vicenza.

Vedi par. 1.17

Vedi par. 1.18

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1.19 Percorsi nella natura

Per le persone ipovedenti e non vedenti deve essererealizzata un’adeguata segnaletica necessaria perorientarsi lungo il percorso. Questo può essere ottenutoinserendo fasce di differenti materiali in corrispondenzadell’inizio e della fine dell’area, facendo attenzione adusare linee rette e molto semplici.

LarghezzaLa larghezza minima è di cm 120 ma varia a seconda delpossibile accostamento di più utenti (tav.33). Panchine,cestini e altri elementi di arredo devono essere postiappena fuori del percorso per non creare intralci tra lepersone.

I cordoli di contenimentoAi lati del percorso è necessario un cordolo in legno dicontenimento della pavimentazione compattata,preferibilmente in legno. Può trattenere la ruota dellacarrozzina ed è segnale di confine per i non vedenti.

FormaI percorsi dovrebbero mantenere, sempre nel rispettodell’ambiente in cui si interviene, un andamentosemplice e regolare, consentendo alle persone anziane ocon problemi visivi di potersi orientare facilmente.

LunghezzaAnche la lunghezza, se eccessiva, può costituire una“barriera”, una difficoltà che può essere risolta

Foto n. 46 - Giardino botanico di Tuinen, Olanda. Percorso accessibile.

Foto n. 47 – Foret Régionale de Bréviande, Seine-et-Marme, Francia.Sentiero con pavimentazione che indica la presenza di un cartello.

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attraverso la creazione di percorsi ad anello di diverselunghezze. La lunghezza dipende ovviamente dalgrado di difficoltà che l’utente sopporta a causa delfondo sconnesso, della pendenza o dal tipo disoleggiamento e/o ombreggiamento prodotto dallavegetazione.Il percorso deve prevedere, ove possibile, (è consigliatoogni 10 metri nei percorsi urbani) slarghi checonsentono la sosta momentanea o il cambio didirezione; infatti lunghezze eccessive su percorsi strettipossono provocare soste forzate.Si consigliano pertanto percorsi interrotti da spazi dimanovra in piano e sufficientemente dimensionati(minimo cm 150x150).

VegetazioneE’ da controllare la crescita di rami e le frondesporgenti ai lati del percorso, perché possonoprovocare abrasioni o contusioni improvvise; nellospazio sottofronda, attraverso un’adeguatamanutenzione, si terrà un’altezza minima libera daostacoli pari a cm 200/250 da terra (tav.34).

Percorsi temporaneiE’ possibile, in oasi naturali o in arenili, fare uso dipercorsi temporanei; in tal caso una buona soluzione ècostituita dall’uso di tavolati annegati nel terreno, reteelettrosaldata annegata nella sabbia o listelli di legno omateriale riciclato e componibile a nastro.I grigliati utilizzati nella pavimentazione devono averemaglie inattraversabili da una sfera di mm 15, per evitaresituazioni di pericolo alle persone che fanno uso dibastoni o simili.Qualora i grigliati presentino forme rettangolari, questedevono essere poste con il lato maggiore verso ladirezione principale di marcia.Tutte le griglie devono essere incassate e perfettamenteallineate e complanari alla pavimentazione.

Foto n. 48 – Giardino del centro diurno integrato per anziani Cascinadi Costa Bassa, Parco di Monza: parte del percorso.

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1.19 Percorsi nella natura

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1.19 Percorsi nella natura

Tavola 33: Combinazione di larghezze del percorso a seconda delle esigenze di persone in piedi, in carrozzina e con stampelle.

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1.19 Percorsi nella natura

Tavola 34: Gli elementi esterni al percorso non devono essere d’ostacolo. Nel piano di manutenzione è opportuno prevedere una potaturadegli alberi in modo tale che non invadano il percorso.

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20 Piani cottura per barbecue

di Lucia Lancerin

1.20

Le aree sosta per picnic in cui si voglia permetterel’accensione di fuochi per cucinare devono essereattrezzate con piani cottura.Le aree in cui sono posizionati i piani cottura devonoessere facilmente raggiungibili, collegate alle aree per ilpicnic o attrezzate con gruppi di panche tavolo. Lapavimentazione deve essere adeguata e priva dipendenze.Il piano di cottura deve avere un’altezza che permettal’accostamento di una carrozzina e quindi non esseresuperiore a cm 75/80 da terra. Il piano non devesuperare una profondità di cm 40/50; è preferibile che visiano ai lati dei piani d’appoggio (Tav. 35).

Foto n. 49 - Bosco delle Fontane a Cismon del Grappa (VI): area conpiani cottura collegata alle aree picnic.

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1.20 Piani cottura per barbecue

Tavola 35: Schema progettuale per un piano cottura tipo: sezione e vista assonometrica

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21 Ponti e passerelle

di Lucia Lancerin

1.21

Sui percorsi di montagna o nei parchi, spesso èpossibile trovarsi nella situazione di superare piccoliguadi o ruscelli con ponti e passerelle, che vannoprogettati con una certa attenzione per evitareincidenti o vanificare interi percorsi accessibili. Lalarghezza minima per il passaggio pedonale dovràessere cm 120 (tav.36). Eventuali dislivelli con il sentiero devono essereraccordati con rampe, la cui pendenza non deve

superare il 5% e, se vi sono gradini, questi non devonoavere un’altezza maggiore di cm 1,5.Le ringhiere di protezione, o parapetti, devono essereprogettate in modo da consentire una libera visualeverso l’esterno e garantire al tempo stesso una certasicurezza. I cordoli, necessari perché proteggono da pericolosisbandamenti la sedia a ruote, contengono e delimitanola pavimentazione del percorso e spesso sono eseguitiin tondame di legno. Se realizzati in ambito urbano,dovrebbero avere un’altezza di almeno cm 10.Il corrimano deve essere facilmente afferrabile epertanto dovrebbe avere, per un uso da parte dipersone adulte, un diametro di mm 40. Il materiale del corrimano dovrebbe averecaratteristiche antisdrucciolevoli ed essere piacevoleal tatto come il legno duro e levigato. Una colorazionedel corrimano contrastante rispetto alla passerella,facilita l’orientamento e la direzione da parte dellepersone ipovedenti.La pavimentazione deve essere antisdrucciolevole. Leassi che compongono la passerella devono esserecollocate trasversalmente al senso di marcia, purché leintercapedini non siano maggiori di mm 15.E’ buona norma prevedere per i non vedenti unasegnalazione in prossimità del ponte, a circa cm 150di distanza per entrambi gli accessi.

Foto n. 50 - Parco Nazionale del Circeo, Lazio: corrimano in corda contriplo nodo in corrispondenza di una passerella.

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1.21 Ponti e passerelle

Tavola 36: Schema progettuale per un piccolo ponte

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22 Pontili per la pescadi Lucia Lancerin

1.22

Praticare la pesca richiede poca forza fisica e può esseresviluppato a vari livelli di capacità. Per i disabili risultaabbastanza popolare e l’attività è particolarmente adattaper godersi il piacere della natura e dell’acqua. Lamaggiore difficoltà ed abilità aggiuntiva richiesta èriuscire a tirare fuori la preda dalla riva o dal pontilesenza entrare in acqua. E’ possibile che una riva non troppo ripida e accessibilesia un buon posto per pescare, solo rendendoaccessibile l’area di sosta e attrezzandola con dei puntid’appoggio (vedi parapetti). Se la riva è scoscesa, è necessario realizzare un pontileper la pesca.

Si può pescare da una carrozzina oppure, se la personaè anziana, da una sedia fissata saldamente alla strutturae collocata in modo opportuno.Il pontile può avere una balaustra con varchi idonei perfacilitare la pesca.

DimensioneDovrà essere largo cm 150, sufficiente per accoglierealmeno due pescatori “speciali” e consentire larotazione di 360° di una carrozzina. Nel pontile stesso (onelle immediate vicinanze se è di piccole dimensioni) vidovranno essere una o due panchine, sia per consentirela seduta al pescatore che per il possibile

Foto n. 51 - Pontile per la pesca (in via di completamento). Laghetto Fips di Montecchio Precalcino (Vi).

Vedi par. 1.14

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1.22 Pontili per la pesca

accompagnatore. Inoltre è molto utile un piccolo tavolofissato al parapetto dove ci si appoggia con la canna dapesca per contenere le esche e altri accessori necessari(tav.37).

PavimentazioneLa piattaforma deve presentare una pavimentazionecompatta e non scivolosa; le assi di legno possonoessere idonee purché le fessure fra loro non sianomaggiori di mm 5. E’ preferibile che sia raccordata aipercorsi principali tramite un percorso facilitato darampe accessibili, non sdrucciolevoli, protetti conbalaustre e corrimano a cm 70 e 90 di altezza. Uncordolo battiruota alto cm 10 impedisce alla carrozzinadi fuoriuscire dal percorso e dal pontile. Il pontile può anche adattarsi al livello dell’acqua: se illaghetto ha livelli diversi durante le stagioni però,bisogna verificare se le pendenze delle rampe diraccordo siano sempre accessibili. In caso non lo sianobisognerà provvedere ad una adeguata segnalazione esorveglianza nei periodi di eccessiva variazione dipendenza. Alcuni pontili particolarmente attrezzati disporranno ditettoie di riparo dal sole e dalla pioggia. Infine, visti itempi lunghi di stazionamento dei fruitori, è opportunoprevedere la presenza di alcuni servizi igienici accessibilinelle immediate vicinanze del molo. (Matteucci E., op.cit., pag. 172)

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1.22 Pontili per la pesca

Tavola 37: Schema progettuale per un pontile per la pesca.

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23 Piattaforme per l’equitazione o ippoterapia

di Lucia Lancerin

1.23

L’equitazione, ed in particolare l’ippoterapia svoltaall’interno di un maneggio o di un sentiero, producononotevoli benefici sia di tipo terapeutico che psicologico alcavaliere; quello che i francesi definiscono “le goût de ladeplus physique”. (Matteucci E., op. cit., pag. 172)Perché il maneggio sia accessibile è necessaria unapiattaforma per salire a cavallo. L’altezza sarà in media di cm 80-90 da terra, perciò la rampad’accesso avrà uno sviluppo di almeno m 12 e una

piattaforma intermedia piana di cm 150 x 150. Le rampepossono anche essere affiancate per rendere la struttura piùcompatta (tav.38).La superficie della rampa deve essere antiscivolo anche inpresenza di pioggia o fango.Per adattare l’altezza in modo corretto, l’ideale sarebbe unapiattaforma a pantografo. Inoltre, nell’area ci dovrà essere un parcheggio adeguato ed unpercorso accessibile sia all’esterno che dentro alle scuderie.

Tavola 38: Schema progettuale per una piattaforma per l’equitazione.

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24 Rampe

di Leris Fantini

1.24

Questa introduzione riguarda naturalmente tuttiquegli interventi considerati artificiali e che attengonoprincipalmente al superamento di dislivelli peraccedere alle infrastrutture di un parco o di ungiardino (centri di informazione, centri visite,parcheggi, servizi igienici, ecc...)Superare un dislivello con il solo ausilio di rampemoderatamente inclinate rappresenta un grosso erroreprogettuale, infatti, dal punto di vista antinfortunisticoil piano inclinato, di cruciale importanza per quellepersone che utilizzano sedie a ruote o spingonopasseggini, diventa estremamente pericoloso per tuttele altre persone.La gravità viene accentuata nel caso in cui la rampapresenta una elevata pendenza, non è protetta dagliagenti atmosferici, non è provvista di corrimani ed hauna pavimentazione sdrucciolevole.Quindi, ogni qualvolta si progetta una rampa, occorresempre prevedere i gradini di raccordo che nonrappresentano una soluzione alternativa, bensìcomplementare al superamento del dislivello.Quando invece ci si trova a dover superare pendenzenaturali del terreno, è necessario raccordare i dislivelliprevedendo più tratti inclinati ed intercalati dapiazzole di sosta e riposo, dando preferenza adinclinazioni modeste del percorso e,conseguentemente, una maggiore lunghezza del

tratto.I percorsi in pendenza potranno essere dotati dicorrimano e punti d’appoggio.Andranno collocati su almeno un lato del percorsoinclinato quando il suo sviluppo longitudinale è di cm200, la pendenza supera l’5%, oppure il terreno o lapavimentazione sono particolarmente sdrucciolevoli;su entrambi i lati quando la larghezza è maggiore dicm.150.Dobbiamo altresì sottolineare che alcune persone incarrozzina possono superare solo lievi pendenze,inferiori ai valori raccomandati dalla normativa. Altre,attrezzate con carrozzina elettrica, possono superare

Foto n. 52 - Bled, Slovenia. Rampe e scale in uno spazio polifunzionale

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1.24 Rampe

anche pendenze maggiori. Una lunghezza eccessivapuò giocare un ruolo fondamentale nell’utilizzodell’energia umana, tanto da costituire talvolta unabarriera architettonica.E’ necessario porre molta attenzione al raccordoterminale e iniziale tra pendenze e fondo pianeggiante.Sarebbe utile pre-segnalare il cambio di pendenza condifferente tessitura della pavimentazione. Moltospesso un’eccessiva pendenza e/o raccordi sconnessisono la causa di incidenti per non-vedenti e disabilifisici.Quando esiste un’eccessivo sviluppo longitudinale, siconsiglia di interrompere la rampa di scale conpianerottoli ogni 10/13 alzate.Un segnale al pavimento (fascia di materiale diverso o

comunque percepibile anche da parte dei nonvedenti), situato almeno a cm 30 dal primo edall’ultimo scalino, deve indicare l’inizio e la fine dellarampa.E’ necessario prevedere una buona illuminazionelaterale, in modo da non gettare ombre che possonoindurre in errore sulla posizione dei gradini. Quandola pavimentazione è sdrucciolevole o sconnessa, ènecessario evitare l’uso di zerbini non incassati ofissati, accessori che inducono allo scivolamento. Lapavimentazione deve rispondere al valore dicoefficiente di attrito di 0,40, secondo il metodoB.C.R.A. (DM 236/89 art.8, comma 2.2).Occorre prevedere, ove sussiste una larghezza minimadi cm120, un corrimano su ambo i lati, di forma adattaa garantire una presa solida e sicura e, su rampe discale particolarmente frequentate da bambini, ènecessario aggiungere un corrimano.Le rampe inclinate presentano le stesse caratteristichefunzionali delle rampe di scale, con la sola differenzache occorre prestare una certa attenzione allependenze che vengono progettate.La larghezza minima di una rampa deve essere:• m 0.90 per consentire il transito di una persona su

sedia a ruote; • m 1,50 per consentire l’incrocio di due persone. Ogni 10 metri di lunghezza ed in presenza diinterruzioni mediante porte, la rampa deve prevedereun ripiano orizzontale di dimensioni minime pari a

Foto n. 53 – Muir Wood National Park, California, Stati Uniti: unarampa di raccordo collega i parcheggi riservati con il centro visite.

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m_1.50 x 1.50, ovvero m 1.40 x 1.70 in sensotrasversale e m 1.70 in senso longitudinale al verso dimarcia (oltre l’ingombro di apertura di eventualiporte).Qualora al lato della rampa sia presente un parapettonon pieno, la rampa deve avere un cordolo di almenocm 10 di altezza.La pendenza massima delle rampe non deve superarel’8%. Sono ammesse pendenze superiori, solo nei casidi adeguamento.

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1.24 Rampe

Foto n. 55 - Centro diurno integrato per anziani Cascina di CostaBassa, Parco di Monza: accesso al percorso con scala e rampa.

Foto n. 54 - Rampa e scala sono giustamente integrati in questomanufatto d’ingresso ad una scuola primaria svedese.

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1.24 Rampe

Tavola 39: Schema per il raccordo tra le diverse pendenze: rampa e canaletta stradale; rampe di raccordo a percorsi pedonali rialzati.

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1.24 Rampe

Tavola 40: La rampa deve sempre avere una scala in corrispondenza per i soggetti cardiopatici.

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1.24 Rampe

Tavola 41: Le rampe costituiscono un percorso alternativo accessibile, ma più lungo.

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25 Scale

di Leris Fantini

1.25

Scale e rampe sono i due principali modi di superarei dislivelli ed entrambe le soluzioni dovrebberoessere sempre presenti a mutua integrazione.Occorre prestare molta attenzione allaprogettazione delle scale, perché molti sono i fattoriche possono concorrere nel trasformare un’azionein un infortunio: la larghezza, le protezioni, losviluppo longitudinale, la conformazione delgradino, la pavimentazione, l’illuminazione, ilcorrimano, ecc...

Quando sono presenti gradini isolati.I gradini isolati devono, per quanto possibile, essereevitati o eventualmente segnalati per tempo con unadifferenziazione del colore e del materiale.

Il numero incostante di gradini.E’ necessario che l’andamento dei gradini sia, perquanto possibile, regolare e costante nel rapportoalzata/pedata. La pedata dovrà essere profondaalmeno cm 30 e la somma tra il doppio dell’alzata ela pedata deve essere compresa tra cm 62 e 64.Il profilo del gradino deve presentarepreferibilmente un disegno continuo a spigoliarrotondati, con sottogrado inclinato rispetto algrado, e formante con esso un angolo di circa 75°-80° (vedi tav.42).

In caso di disegno discontinuo, l’aggetto del gradorispetto al sottogrado deve essere compreso fra unminimo di cm 2 e un massimo di cm 2,5. Inoltre, sisconsiglia l’uso di scale in cui nel gradino l’alzata èaperta e non protetta da possibili scivolamenti.Sarebbe opportuno invece che l’alzata presentasseuna colorazione contrastante con quella dellapedata. I gradini delle scale dovrebbero avere ilbordo fatto di un materiale o di un colore che lodifferenzino e li rendano visibili in modo chiaro. Pergli ipovedenti si dovrà evidenziare l’approccio arampe e scalini, mediante l’utilizzo di una tessituradifferenziata dei materiali.

Foto n. 56 - Lago di Bled, Slovenia, le scale sono contrassegnante conuna fascia gialla e il corrimano è posto al centro della scala

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1.25 Scale

Quando la larghezza è spesso inferiore alle realinecessità di scorrimento.Le rampe di scale e i pianerottoli che costituisconoparte comune o che sono di uso pubblico devonoavere una larghezza minima di cm 120, cm 180 se

si prevede il passaggio contemporaneo di almenotre persone. Solo le scale di uso individuale e chenon costituiscono parte comune o non sono di usopubblico possono avere una larghezza minima dicm.80 (per esempio i capanni per il birdwatching).

Tavola 42: Diverse tipologie di scale e loro grado di accessibilità

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26 Segnaletica

di Leris Fantini

1.26

L’uomo percepisce il mondo esterno principalmenteattraverso il senso della vista e la segnaletica riveste unruolo prioritario nella comunicazione di informazione,soprattutto quando i destinatari sono persone conproblemi motori la cui energia è limitata dallamenomazione.Quindi la segnaletica non è un argomento accessorio,bensì complementare a tutti quei requisiti checoncorrono a rendere la progettazione funzionaleall’accessibilità e qualitativamente migliore.L’informazione utile è quasi sempre sintetica e precisa,ma soprattutto deve poter essere compresa da piùcategorie di utenti disabili, comprese le persone nonudenti e non vedenti.L’informazione può essere creata con una razionaledisposizione di oggetti e manufatti d’arredo, oppurecontenuta all’interno di un gruppo di logotipi in strettarelazione tra loro.È necessario quindi studiare attentamente il “campo” incui si trova il logotipo e i caratteri che compongono lescritte.

Logotipi a carattere informativoIl colore di fondo costituisce, nel sistema informativo, ilmiglior parametro di differenziazione rapida della naturadell’informazione. Non ci dobbiamo tuttavia dimenticareche, allo stesso tempo, per facilitare la lettura alle

d) scala di 4 gradini

a) ascensore accessibile

Logotipi a caratttere informativo

b) accesso consentito ai canida accompagnamento perdisabili visivi

c) luogo accessibile perdisabili in carrozzina purchéassistiti da un accompagnatore

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1.26 Segnaletica

persone ipovedenti, occorre dare risalto alladifferenziazione cromatica e aumentare la grandezza deicaratteri. Si raccomandano famiglie di caratterifacilmente leggibili, non in corsivo, (es. Helvetica), conaltezze proporzionali alla distanza di lettura.La segnaletica dovrebbe essere posta sempre alla stessaaltezza e possibilmente fra i cm 145 e cm 170 da terra.Qualora il pannello espositivo sia posizionato “abandiera” in senso ortogonale al flusso pedonale, questodovrà essere collocato ad un’altezza non inferiore a cm210 da terra; rispetto a tale distanza andrà ricalcolata ladimensione del carattere.

La segnaletica esternaLa segnaletica, oltre che all’inizio di ogni percorso, dovràpoi essere presente ogni qualvolta se ne preveda lanecessità: luoghi di sosta, belvedere, in prossimità dielementi di interesse didattico, per segnalare servizi oelementi infrastrutturali dell’area.Riguardo alle persone non vedenti e ipovedenti, la cuitecnica di orientamento non si basa sull’uso della graficama sull’esplorazione dell’ambiente, le modalità perindicare i messaggi cambiano notevolmente. Le personenon vedenti fanno uso del bastone bianco per laprotezione e per l’orientamento. L’azione di“spazzolamento” fatta con il bastone è quella diverificare frontalmente se ci sono ostacoli e,lateralmente, la direzione. Il cordolo battiruota che delimita il sentiero costituisce

h) cabina o cuffia telefonicaaccessibile ai disabili

e) apparecchio o luogopredisposto per disabiliuditivi

Logotipi a caratttere informativo

f) apparecchio riservato aidisabili visivi

g) rampa accessibile allepersone in carrozzina

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un’ottima occasione per orientare la persona e diventaun vero e proprio componente della segnaletica. Ilcordolo può essere realizzato con traversine di legno edessere interrotto ogni qualvolta ci sia la necessità diattirare l’attenzione del non vedente verso un puntospecifico del sentiero.Una particolare attenzione va prestata ai cambi didirezione che devono risultare possibilmente ad angoloretto; vanno evitati i cambi di direzione curvilinei, neiquali la persona non vedente non ha modo di fissarepunti di riferimento idonei per percepire il luogo, ladistanza, l’arrivo.Una soluzione ottimale per l’orientamento è la scritta inrilievo che, posta su tavolette rialzate e appositamenteinclinate, da in ogni momento informazioni sul luogo. Letavole inclinate possono essere utilizzate anche per usidi carattere didattico.Uno dei modi per fornire messaggi alle persone nonvedenti è l’uso di pavimentazioni cromaticamente etattilmente differenziate. L’uso, per esempio, ditraversine annegate nel terreno o l’uso di piastrelle inrilievo, collocate ogni qualvolta cambia direzione ilpercorso o si segnala un luogo d’interesse botanico ofaunistico può rappresentare una valida soluzione perl’orientamento dei non vedenti. Una pavimentazione posta ortogonalmente al senso dimarcia e per una profondità minima di cm 60, superiorealla lunghezza di un passo normale, può essere un validosistema di segnalazione, non solo per non vedenti e

ipovedenti, ma anche per le persone molto distratte.La segnaletica, o ancor meglio la comunicazione, nondovrebbe esprimersi solo graficamente ma fare ricorsoanche alla percezione sonora e tattile. Per i non vedentiè opportuno predisporre, in luoghi chiusi e controllati,apparecchi fonici e, all’esterno, tabelle integrative conscritte in Braille.Per facilitarne l’orientamento, è necessario prevederepunti di riferimento ben riconoscibili in quantitàsufficiente ed in posizione adeguata. In generale, ognisituazione di pericolo dev’essere resa immediatamenteavvertibile anche tramite accorgimenti e mezzi riferibilisia alle percezioni acustiche che a quelle visive. Lospessore dei caratteri leggibili tattilmente dovrà esserecompreso fra 1e 1,5 millimetri di altezza ed una

1.26 Segnaletica

Foto n. 57 - Muir Wood National Park, California, Stati Uniti: pannelloinformativo.

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1.26 Segnaletica

larghezza non inferiore a 1,5/2 millimetri; le scrittedevono essere alte almeno 15 millimetri e un massimodi mm 60. Tipi di carattere particolarmente accettatidalle persone ipovedenti e non vedenti sono: “HelveticaBold” “Sans Serif”, “Arial” ovvero tutti i caratteri“Bastonetto”.È importante sapere che la maggioranza delle personenon vedenti, diventate non vedenti in tarda età o pertrauma, non conoscono il linguaggio Braille. Risultaquindi ideale associarvi, ove lo spazio ed il costo lopermettano, messaggi con caratteri standardsufficientemente alti ed in rilievo.

Caratteri alfanumerici in Braille per non vedentiLa lettura dei segnali per le persone ipovedenti oltre chealle dimensioni dei caratteri, dipende molto dal tipo di

contrasto fra il messaggio e il fondo del messaggiostesso. Nello schema sottostante vengono date alcuneindicazioni di orientative.

La segnaletica tattile di orientamento posta a terra.A tutt’oggi non esistono precise codificazionistandardizzate relative alla progettazione dello spazioadeguato alle esigenze dei dei disabili visivi, ancoraoggetto di studi e di realizzazioni sperimentali, chevariano concettualmente da paese a paese.Particolare interesse desta l’attenzione prestata agliipovedenti nei diversi paesi europei, pur essendo leforme di ipovisione tra loro molto diverse. La tendenzaprogettuale è quella di consentire agli ipovedenti dipercepire ed utilizzare al meglio il loro residuo visivo.La guida acustica o tattile viene perciò rinforzata

Fondo Segnale Lettere

Mattone scuro bianco nero, verde scuro, bluscuro

Mattone chiaro nero / grigio scuro bianco, giallo

Parete imbiancata nero / grigio scuro bianco, giallo

Vegetazione bianco nero, verde scuro, bluscuro

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visivamente. A tale riguardo risulta importante unabuona condizione di illuminazione, in cui siano evitatifenomeni di abbagliamento e di riflessione sullesuperfici lucide ed il contrasto cromatico tra glielementi guida passivi, naturali od artificiali riscontratinel sito. La realizzazione di “linee guida artificiali”, che tende afornire all’interno del percorso principale unriferimento tattile costante al pedone, il quale non habisogno di crearsi alcuna rappresentazione mentaledell’organizzazione spaziale degli oggetti o del luogo incui si trova, perché viene condotto in modo passivo.Questo tipo di soluzione ha il pregio di renderepossibile alle persone ipovedenti o non vedentil’autonomia lungo percorsi anche molto complessi edarticolati. Risulta tuttavia importante che le sopraaccennate linee guida non seguano angolazioni diverseda quella retta. infatti, nel caso sia necessario compierearchi di cerchio e percorsi di forma particolare, lineeguida di impostazioni diverse, non consentirebbero dimantenere sotto controllo l’orientamento, a meno dinon avere un senso cinestetico particolarmentesviluppato che tenga conto dei cambiamenti didirezione o di altezza del percorso ed una buonacapacità di valutazione delle distanze percorse.Non va dimenticato che indicazioni di tipo “tattile” nonsono comunque sostitutive del bastone bianco o delcane guida, ma insieme ad alcuni sistemi elettronici enon, sono invece ausili complementari alle tecniche di

orientamento e mobilità proprie dell’utente nonvedente o minorato della vista. Ciò che si vuoleesprimere, con gli esempi riportati, sono delle sempliciindicazioni guida nella speranza che, nel futuroprossimo, si arrivi a definire uno standard di caratterenazionale.

L’informazione tattileL’informazione posta lungo un sentiero o all’interno diun’area di sosta deve essere anticipata da segnali diattenzione prodotti da corrimani, cordoli e pavimenti inrilievo. L’informazione, perché sia individuabile, deveessere collocata su targhe o pannelli collocati fuoridalla direzione principale. I pannelli o le targhe nondevono costituire ostacolo e devono recare brevi note

1.26 Segnaletica

Foto n. 58 - Jardin des Cinq Sens, Nantes, Francia: pannello informativo.Sul piano orizzontale vi è una spiegazione in carattere Braille.

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1.26 Segnaletica

informative. La persona non vedente, per memorizzareun’informazione, ha necessariamente bisogno di pochidati espressi con un linguaggio semplice.I pannelli devono essere allestiti in modo funzionale eimmediatamente percepibile a distanza da parte dipersone ipovedenti; quindi dovranno essere collocati a

cm. 90 di altezza da terra, con un’inclinazione, versol’utente, di 45° e avere colori contrastanti. L’informazionetattile, perché rimanga leggibile, deve essere collocata susupporti resistenti alle intemperie e agli atti divandalismo; il rame sbalzato o materiali plasticitermoformabili possono essere adatti per l’occasione.

Foto n. 59 - Parco Nazionale del Gran Paradiso, Piemonte: cassette per identificazione di piante ed animali a scopo didattico divulgativo.

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27 Servizi igienici

di Leris Fantini

1.27

La presenza di un servizio igienico accessibile per unapersona su sedia a ruote costituisce uno dei cardinifondamentali della progettazione di aree attrezzate.Dal punto di vista tecnico, la legge prevede che debbaessere riservato uno spazio laterale alla tazza wc e/o albidè per il trasferimento dell’utente dalla carrozzina alsanitario (D.M. 236/89).Non sempre il trasferimento avviene lateralmente, anzispesso si preferisce il trasferimento di sbieco o frontaleper ragioni di stabilità e sicurezza.Il trasferimento laterale a ritroso consiste nell’accostarela sedia a ruote alla tazza, rimuovere l’eventualebracciolo della carrozzina, afferrare il maniglione etrasferire il corpo scivolando dalla carrozzina alla tazzacon il sostegno del solo maniglione e della carrozzina.Il trasferimento frontale di sbieco consiste nell’accostarela sedia a ruote alla tazza, rimuovere l’eventualebracciolo e la pedanetta poggia-piedi, afferrare ilmaniglione o appoggiare la mano sulla tazza quindi,torcendosi lentamente, scivolare dalla carrozzina allatazza con il sostegno di un’eventuale maniglione e dellacarrozzina.Il trasferimento frontale diretto consiste nell’avvicinarela carrozzina alla tazza quindi, facendo leva su duemaniglioni collocati parallelamente alla tazza (ottimale),oppure con l’ausilio di un solo maniglione, scivolaresulla tazza. Allontanando la carrozzina, si ruota

lateralmente in modo da raggiungere la posizionecorretta. L’altezza della tazza wc può essere posizionata a cm40/42 da terra, contro i cm 45/50 di legge, purché sianoadottati appositi ausili di rialzo in materiale plasticoecc...Il vaso wc e bidè sospesi al muro sono da preferirsi aquelli fissati al pavimento, sia per una migliore puliziadell’ambiente, sia perché non costituiscono ostacoloall’avvicinamento delle pedanette poggia-piedi.I modelli di lavabo che si sono dimostrati più validi sonoquelli con il bordo anteriore rivolto verso l’interno.Permettono alla persona disabile di appoggiare lebraccia e quindi di compiere azioni senza provocaregocciolamenti sul pavimento; inoltre la profondità dellavoro di almeno cm 50 permette un agevoleavvicinamento della carrozzina alla rubinetteria.Il sifone, che generalmente costituisce ostacoloall’avvicinamento, deve, per quanto possibile, essereincassato o comunque presentare una sporgenzaminima. Sono da sconsigliarsi protezioni del sifone chepossono maggiormente ostacolare l’avvicinamentodell’utente.Si deve permettere anche l’uso dello specchio da partedi una persona seduta. Questo dovrà pertanto essereinclinabile a piacere mediante automatismo manuale.L’altezza minima da terra non dovrà superare i cm 90.

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1.27 Servizi igienici

Per gli edifici pubblici, si consiglia di utilizzareappendiabiti posti ad una altezza massima di cm 140 emensole portaoggetti a non più di cm 80 da terra.Il rotolo della carta igienica, il pulsante dello sciacquonee il pulsante di allarme devono essere facilmenteraggiungibili dalla persona seduta senza che essa debbacompiere torsioni del corpo.I rubinetti più adatti sono quelli a miscelazionemeccanica con il comando a leva. In ambienti pubblicisono tuttavia consigliati anche comandi a fotocellula

azionabili da una persona seduta su sedia a ruote.La pavimentazione dove essere antisdrucciolevole.Qualora si ravveda la necessità di predisporre serviziigienici in aree non attrezzate, ricorrendo all’uso di WCchimici (servizio igienico di minima), è importanteprevedere l’accessibilità verso l’interno del“prefabbricato”, progettare sempre la porta con aperturaverso l’esterno e disporre dello spazio necessario perl’accostamento laterale della carrozzina: cm 100dall’asse della tazza.

Tavola 43: Schema dimensionale di servizio igienico accessibile

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1.27 Servizi igienici

Tavola 44: Ipotesi di progetto di un servizio igienico accessibile nel bosco

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28 Strumenti informativi

di Leris Fantini

1.28

Informare per programmareIl turismo rappresenta un’importante risorsa economica esolo di recente si va affermando, all’interno del dibattitosull’accessibilità degli spazi costruiti, il tema della fruizionedegli spazi naturali. Una cultura, quella italiana sul tema,quanto mai embrionale se si pensa che i paesi anglosassonioperano già da decenni per una progettazione degliambienti naturali accessibili.Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 1981 Annointernazionale del disabile, evidenziando con ciò unsignificativo cambiamento nel modo di porsi nei confronti diquesta categoria di persone. A partire da quel momento,molte persone con ridotta capacità di movimento, diorientamento e di relazione, hanno iniziato a prendereparte, in misura sempre più crescente, alle attività dicarattere sociale, economico e politico del proprio paese.Un dato importante viene rilevato nel settore turistico,dove, particolarmente interessante in termini diquantificazione del mercato è stata la presentazione dellostudio realizzato dalla Touche Ross nella quale si evidenziacome, nella sola Europa, esista un mercato stimato di 36milioni di disabili “potenziali turisti”. A questa cifra,risultante comunque da una stima prudenziale, vannoaggiunti “gli accompagnatori”: familiari, amici, gruppi diinteresse che costituiscono il cosiddetto “effettomoltiplicatore”. E’ evidente quindi che gli spazi attrezzati come: percorsi,

elementi di sosta, segnaletica, luoghi per l’osservazione,ecc... dovranno diventare fruibili, mettendo il visitatore inuna condizione di autonomia e libertà.

Foto n. 60 - Country Park, una guida per le persone disabili.

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1.28 Strumenti informativi

Ne risulta una sfida costituita dalla necessità di avere spazie strutture accessibili che rispondano alle esigenze di tutti icittadini europei disabili e anziani che vogliono poter goderedel proprio tempo libero e del diritto di “fare turismo”. Unasfida rivolta anche all’industria turistica in genere, aglialberghi, alle strutture per il tempo libero, alle associazioniambientaliste affinché, attraverso l’esempio di progetti giàrealizzati e lo scambio di informazioni e di idee, a livellomondiale, possano rendersi conto delle possibilità offerteda un mercato potenziale di enorme peso e valore.

Per definire meglio il mercato di potenziali ecoturisti, è statostimato, nel 1992, che 5 milioni di disabili sono giàviaggiatori abituali in Europa e che, basandosi sulle abitudinidi viaggio dei turisti europei, il mercato potenziale nonancora abituato a viaggiare potrebbe generare un’attivitàaggiuntiva pari a 293 milioni di pernottamenti e a 117milioni di escursioni (gite svolte nell’arco di una solagiornata). A fronte di questo target (ancora sconosciuto) occorreeffettuare un attento riesame delle caratteristiche degli spazie dei sistemi di informazione esistenti che dovrà essereraffrontato alle reali esigenze dei cittadini, intesi nella loroglobalità.All’interno quindi del panorama prospettato i sistemi diinformazione rivestono una grande importanza perché nonsolo contribuiscono alla formazione di una consapevolezzanella fruizione di servizi pubblici, ma possono essere diaiuto nella programmazione di un percorso e alFoto n. 61 – 10 proposte di itinerari possibili nell’Alpago (Belluno).

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soddisfacimento dei propri bisogni, soprattutto da parte dellepersone con ridotte o impedite capacità motorie.Si pensi, per esempio, alle distanze, a volte non indifferenti,che separano un parcheggio da un edificio di interessepubblico. Si pensi anche a quanto tempo, sforzi ed energiesono sprecate, nel caso di anziani, nell’individuare unpercorso ottimale per raggiungere un servizio, un luogo diosservazione, nell’usufruire di un trasporto pubblico senzaconoscerne in modo adeguato il percorso, la destinazione, itempi, ecc. In Italia solo da pochi anni assistiamo, in generale, ad unacrescente richiesta di servizi rivolti dagli utenti disabili aglioperatori turistici e alle associazioni di categoria; richiesteche sono fondamentalmente di due tipi:• informazioni relative all’organizzazione di viaggi turistici,

offerte, itinerari, costi, servizio accompagnatori, ecc; • richiesta di materiale informativo di vario genere per

autogestirsi un viaggio, una visita di carattere turistico oun soggiorno per scopi terapeutici.

Rispetto alla prima richiesta, sono presenti pochissimeorganizzazioni specializzate che si occupano della gestionedi viaggi e soggiorni ad un certo livello; molte invece sono leassociazioni di categoria che attraverso i propri associatiorganizzano, con molta improvvisazione, vacanze esoggiorni turistici fra mille difficoltà di carattere organizzativoe logistico.In misura molto assistenziale, ma con un’utenza ben piùeterogenea, si occupano di escursioni, di soggiorni termali esimili gli Assessorati ai Servizi Sociali, i circoli sociali e

1.28 Strumenti informativi

Foto n. 62 - Guida turistica Dolomiti per tutti.

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1.28 Strumenti informativi

culturali, le Aziende Sanitarie Locali e varie organizzazioni divolontariato.Per chi intende invece affrontare a livello personalel’organizzazione di un’escursione o di un soggiorno ilproblema maggiore è la reperibilità delle informazioni,individuate qua e là fra ritagli di rassegne stampa, richiestead Enti pubblici, Associazioni e amici. Copie esaurite, nonaggiornate, iniziative sconosciute sono i riscontri con cui il“turista fai da te” deve spesso misurarsi e risolvere con unabuona dose di fortuna.Da qui la necessità di progettare sistemi di diffusione didati che possono avvenire sia attraverso materialecartaceo, sia mediante mezzi informatici (Internet), conl’intento di creare uno strumento reale di integrazione nelcontesto ambientale, in cui il processo di cambiamento

non può che essere graduale e non può prevedere inmaniera indiscriminata l’eliminazione di ogni barrieraesistente.La guida o le guide sono dunque strumenti di ospitalità e diorientamento che raccolgono all’interno tutte leinformazioni utili alla creazione di una mobilità razionaleindirizzata a tutti.Il progetto di diffusione dei dati deve, per essere funzionale,considerare quattro obiettivi fondamentali:L’Utenzala guida deve tener conto della necessità di superare ilconcetto di strumento specifico per disabili e fornirepertanto informazioni ampiamente diversificate in rapportoalle diverse esigenze di tutti i cittadini; L’Informazionela guida, rispetto a quelle già in circolazione, sarà migliorataper ciò che riguarda la qualità dell’informazione relativa inparticolar modo alla mobilità nel territorio e alla accessibilitàinterna; La Funzionalitàla guida dovrà avere le caratteristiche di una pubblicazionetascabile se su supporto cartaceo e di agile ed immediataconsultazione se presente sulla rete Internet; L’Aggiornabilitàl’impostazione della guida dovrà consentirel’aggiornamento rispetto alla trasformazione dell’assettoambientale e dei nuovi bisogni, in tempi brevi e costicontenuti. L’organizzazione delle informazioni deve prevedere iFoto n. 63 - Bois de la Tour, Saint Nicolas, Aosta: guida in Braille.

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seguenti contenuti:Prime note di riferimentoIndirizzo e numero di telefono dell’ufficio di informazione edi accessibilità all’interno del sito di interesse al quale idisabili si possono rivolgere per chiedere informazione. Informazioni di baseEstensione, presenza di fiumi e laghi, presenza di riserve,tipo di flora e fauna principale. OrientamentoModalità per raggiungere il luogo. Strutture di supportoPresenza di infrastrutture di ristoro e svago. Presenza di strutture museali e giardini botanici. Condizioni atmosfericheDescrizione del tempo con temperature medie mensili eprecipitazioni. VisiteModalità e tempi stagionali. SicurezzaSi evidenziano soprattutto particolari comportamenti darispettare. AltitudineSi riferisce alle varie altitudini del sito di interesse chepossono creare problemi cardiaci o respiratori ad alcunivisitatori (anche disabili). Servizi medici e servizi assistenziali nelle vicinanzeindicate1. ospedale autorizzato 2. centro di dialisi (che serve passanti)

3. officina per riparazioni/vendita sedie a rotelle 4. servizi professionali di protesi 5. punti di vendita ossigeno terapeutico 6. servizi veterinari (per animali da guida) Trasporti e servizi di noleggio o assistenza all’interno delparcoModalità di funzionamento del servizio. Ausili per la comunicazione per le persone affette dasorditàLa disponibilità di tecnologie e apparecchi che facilitano lacomunicazione. Interprete linguaggio segniAlcuni parchi americani e anglosassoni, ad esempio, hannoa disposizione un interprete del linguaggio dei segni oppureindicano la possibilità di contattare uno in casi diemergenza. Guida per non vedentiQui si indica se il personale del parco è a disposizione delnon vedente in qualità di accompagnatore, oppure lapossibilità di contattare un assistente in casi diemergenza. Cani da GuidaAccettazione e regolamento per cani da guida. AttivitàProgrammi organizzati: film, escursioni con indicazionedella fruibilità ecc. Programmi da eseguire da soli:passeggiate libere, passeggiate guidate da indicazioni,pic-nic, visitare un museo, e altre attività con indicazionedella fruibilità.

1.28 Strumenti informativi

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Manutenzionedelle aree verdi

Manutenzionedelle aree verdi

2Capitolo 2

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1 La manutenzione dello spazio verde

di Michele Gallo

2.1

Il termine manutenzione nella sua accezione generale,significa mantenimento e conservazione nel tempo diciò che è stato realizzato in base ad uno specificoprogetto.Nel caso in questione, trattandosi della realizzazione diaree verdi accessibili, la manutenzione deve consideraresia le opere fisse progettate (sentieri, piazzole, capanni,ecc.), sia lo spazio verde circostante che é soggetto neltempo ad un considerevole dinamismo.

La manutenzione dello spazio verde coinvolge, di fatto,due aspetti diversi: • assicurare, attraverso specifici interventi,

l’affermazione degli inerbimenti, delle piantagioni,delle aree a prato o ad arbusteto, ecc., realizzatiper conseguire un migliore inserimentopaesaggistico dell’opera;

• contenere, attraverso opportuni interventi di taglio,potatura, ecc. la vegetazione spontanea nell’ottica delmantenimento di un equilibro artificiale che consentaall’opera realizzata di espletare al meglio le propriefunzioni.

La manutenzione, intesa sia come affermazione delleopere a verde realizzate sia come contenimento dellavegetazione spontanea, va opportunamente prevista alivello di progetto, realizzando un piano colturale cheindividui le operazioni necessarie, i tempi di intervento e

i costi di realizzazione.Gli interventi colturali necessari a conseguirel’affermazione delle opere a verde possono esseresinteticamente così individuati:ConcimazioneAllo scopo di aiutare le piante nel momentodell’attecchimento. Può essere sia organica che chimica.In genere è opportuna una analisi delle caratteristichepedologiche per valutare correttamente il tipo e laquantità di concime da impiegare. La concimazioneorganica si applica preferibilmente al momentodell’impianto, mentre quella chimica e in particolarequella azotata si effettua in fase di pre-emergenza ecomunque all’atto della ripresa vegetativa.IrrigazioneE’ una pratica colturale spesso dimenticata che inveceassume un ruolo fondamentale, soprattutto comesostegno durante i periodi siccitosi estivi, in particolarenei primi anni dall’impianto o dalla semina.RisarcimentoSi tratta di sostituire le piante che a seguito dell’impiantorisultano morte. Poiché è frequente una certapercentuale di fallanze, è opportuno prevedere inprogetto ulteriori interventi di piantagione.PacciamaturaPer la riduzione della concorrenza operata dalle piantespontanee nei riguardi di quelle messe a dimora, si

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2.1 La manutenzione dello spazio verde

mette, a lato della piantagione, attorno alla pianta, unfilm plastico o dei dischi di vario materiale che eliminanodi fatto l’inconveniente di cui sopra. In questo caso ilprogetto dovrà prevedere anche i costi perl’eliminazione della pacciamatura quando, a distanza ditre, quattro anni, l’attecchimento potrà ritenersiconsolidato. Riguardo all’epoca di effettuazione, la pacciamatura e laconcimazione organica vanno previste all’attodell’impianto e quindi in periodo di stasi vegetativa. Lostesso dicasi del risarcimento. La concimazione azotatasarà prevalentemente primaverile, mentre l’irrigazionedi sostegno sarà principalmente concentrata nel periodosecco estivo. La durata del piano colturale relativo allesuddette operazioni deve riferirsi ai primi tre, quattroanni dalla realizzazione delle opere a verde.Gli interventi colturali necessari a contenere lo sviluppodella vegetazione infestante spontanea sonoprincipalmente: Tagli selettiviTaglio di quelle piante e arbusti che creano impedimentoal passaggio o alla visuale, oppure tagli che si rendononecessari quando una specie infestante, es. robinia,tende a prendere il sopravvento sulle specie più esigentie qualificanti la vegetazione circostante.PotatureInterventi di taglio selettivo di rami che precludono ilpassaggio o limitano la visuale di punti panoramici. Inquesto caso è opportuno operare con una certa

lungimiranza, tagliando quei rami giovani cheattualmente non creano ingombro ma che in futuropotranno rappresentare un problema. In questo modo siottengono due risultati:a) distanziare nel tempo i successivi interventi di

potatura, riducendone quindi il coso complessivo;b) consentire alla pianta di cicatrizzare meglio le ferite

conseguenti all’asportazione dei rami in quanto esserisultano di limitata estensione.

SfalcioLo sfalcio è fondamentale per mantenere nel tempo iprati e le aree infraperte che costituiscono importanteelemento di discontinuità paesaggistica conconseguente incremento della biodiversità del luogo. Losfalcio deve essere eseguito almeno due volte all’anno,tutti gli anni, altrimenti il bosco o comunque le piantespontanee pioniere tenderanno a colonizzarerapidamente quella che si presenta come una possibilearea di espansione.L’epoca di effettuazione dei tagli e delle potaturecoincide ancora una volta con la stasi vegetativa dellepiante, mentre per lo sfalcio è opportuno intervenire inprimavera, possibilmente prima della fioritura delleinfestanti, e in tarda estate.Detto che lo sfalcio va fatto ogni anno, si ritiene che perle altre due operazioni si debbano seguire criteri diintensità di tagli tali da garantire di non dover intervenirenuovamente sulla stessa superficie prima di sei setteanni.

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135

2 La manutenzione delle opere fisse

di Michele Gallo

2.2

La manutenzione delle opere fisse comincia fin dallaprogettazione delle stesse. Infatti, già in corso diprogettazione, si dovrebbero prevedere quegliaccorgimenti costruttivi e di posa in opera checonsentano una facile sostituzione degli elementimaggiormente soggetti ad usura e/o deterioramento.Negli interventi in esame, calati nell’ambientenaturale, si fa largo uso di legname, sia naturale chepre-trattato in autoclave. Il legno é di fatto materialeprivilegiato, in quanto è in grado di garantire unmiglior inserimento dell’opera nel paesaggiocircostante. D’altro canto il legno, soprattutto seesposto agli agenti atmosferici, presenta una duratarelativamente limitata. Questo fatto deve essereconsiderato a livello progettuale, prevedendo tutte lepossibili modalità di azione che rendano più facile econtemporaneamente meno costosa la manutenzione.A titolo di esempio, possiamo considerare alcuniaccorgimenti da mettere in atto per quelli cherisultano essere gli elementi di arredo in legno piùimpiegati quali: panche, gruppi panche - tavolo,staccionate, cartellonistica.La posa in opera, in particolare di panche e gruppipanche - tavolo, viene in genere realizzata medianteblocchi in calcestruzzo gettato in opera che le rendonoinamovibili grazie al completo bloccaggio degli stanti.In questo modo però la sostituzione della panca o del

gruppo è resa assai difficile dovendosi estrarre anche iblocchi in calcestruzzo oppure tagliare gli stanti, conl’obbligo di riposizionare la nuova panca o il nuovogruppo in un altro posto. Una valida alternativa èrappresentata, in questo caso, dalla posa in operaall’interno del blocco in cls di un tubo metallico, dellalunghezza pari a cm 50 e del diametro leggermentesuperiore a quello dello stante in legno, in cui vainserito lo stante stesso con il successivo bloccaggioottenuto mediante un perno metallico (tav. 45). Inquesto modo, una volta sfilato il perno, la panca o ilgruppo può essere sollevato e sostituito, oppuretrasportato in magazzino per l’eventuale messa inpristino. Tra l’altro, la possibilità di estrarre i gruppipanche - tavolo si rivela importante soprattutto per learee picnic poste in montagna, in quanto tali gruppipossono essere convenientemente conferiti inmagazzino durante la stagione invernale per esseresuccessivamente manutentati e riposizionati allaprimavera successiva, con un sensibile aumento dellaloro durata media.Una analoga modalità di posa in opera può essereadottata anche per gli stanti delle staccionate e deicartelli indicatori. In questo caso, esiste una varianterappresentata dalla realizzazione di un basamento perlo stante, mediante inserimento nel terreno di un tuboin cls del diametro di cm 20 e della lunghezza di cm

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2.2 La manutenzione delle opere fisse

50 (ottenuto tagliando a metà un tubo da metro diquelli normalmente impiegati per gli allacciamentifognari). Il tubo viene riempito con sabbia di fiumelavata e successivamente si provvede all’inserimentonel tubo dello stante ed al posizionamento dellostesso in perfetta verticale. Quindi si provvede arealizzare, attorno allo stante, una calotta incalcestruzzo gettato in opera, badando che la stessaabbia un diametro superiore a quello del tubo incalcestruzzo. In questo modo lo stante è messo alriparo dall’acqua presente nel suolo ed è facilmentesostituibile con un nuovo elemento semplicementerompendo la leggera calotta in cls (tav.45). Per icartelli indicatori in legno lavorati con incisografo, èinvece opportuno prevedere in progetto larealizzazione di un numero maggiore di quelli cheverranno effettivamente posizionati nell’area o lungo ilsentiero, in modo da far fronte rapidamente alleinevitabili sostituzioni che nel tempo si renderannonecessarie a causa di rotture e/o vandalismi.La manutenzione però non deve solo essere prevista,bensì anche adeguatamente assicurata. In tal senso èfondamentale l’affidamento, da parte del gestoredell’area, della manutenzione ad appositi addetti. Sequesto è relativamente agevole da ottenere in unparco cittadino o in un’area attrezzata urbana, cosìnon è in quelle aree e sentieri che sono posti lontanodai centri abitati, soprattutto in montagna dove, tral’altro, le condizioni climatiche incidono notevolmente

sulla durata delle opere realizzate. Il sopralluogoperiodico in queste aree da parte di personale addettoè dunque assolutamente necessario, e si può indicarein almeno due ricognizioni all’anno il livello minimo dicontrollo. La prima visita si dovrà effettuare all’iniziodella primavera per riparare i danni ed i guasti prodottidalla stagione invernale, un’altra si terrà invece a fineestate per la sistemazione dei danni prodotti dalturismo estivo. In tali occasioni, non dovrà maimancare la completa pulizia di canalette, tombini edattraversamenti, in quanto questa è di gran lungal’operazione più importante per il mantenimento dellecondizioni di fruibilità dell’area attrezzata o delsentiero, anche se purtroppo nel concreto essa risultain genere l’operazione meno considerata.

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137137

2.2 La manutenzione delle opere fisse

Tavola 45: Posa in opera dello stante in legno in modo tale da ridurre il degrado e la difficoltà in sede di manutenzione per la sua sostituzione.

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139

3 La manutenzione delle attrezzature e delle aree gioco

di Lucia Lancerin

2.3

Le attrezzature delle aree gioco installate devonogarantire un livello di sicurezza necessario per l’usodelle stesse. Secondo la normativa unificata, dovrebberoessere sottoposte ad ispezione e manutenzione con unafrequenza non inferiore a quella individuata dalfabbricante, secondo le sue istruzioni e con le seguentiispezioni:a) Ispezione visiva ordinariaL’ispezione visiva ordinaria consente di individuare rischievidenti che possono risultare da vandalismo, uso oeffetti atmosferici; nelle aree da gioco altamentefrequentate o soggette a vandalismo, si può renderenecessaria un’ispezione quotidiana di questo tipo.Oggetti di un’ispezione visiva sono: pulizia, distanzelibere tra attrezzature e sottofondo, stato del sottofondo,plinti di fondazione scoperti, bordi taglienti, partimancanti, usura eccessiva (di parti mobili) e integritàstrutturale.b) Ispezione operativa L’ispezione operativa è una ispezione più dettagliata percontrollare l’utilizzo e la stabilità dell’attrezzatura, inparticolare per rilevare un’eventuale usura. Questaispezione dovrebbe essere effettuata ogni 1 - 3 mesi,oppure secondo quanto indicato nelle istruzioni delfabbricante. Si dovrebbe prestare particolare attenzione alle parti“sigillate a vita”.

c) Ispezione principale annuale L’ispezione principale annuale viene effettuata a intervallinon maggiori di 12 mesi, per valutare il livellocomplessivo di sicurezza delle attrezzature, dellefondazioni e delle superfici. Per esempio, per rilevare glieffetti degli agenti atmosferici, prove evidenti dimarcescenza o corrosione e qualsiasi variazione dellivello di sicurezza dell’attrezzatura in seguito ariparazioni eseguite o all’aggiunta o in sostituzione dicomponenti.Al fine di prevenire infortuni, il proprietario o il gestoredovrebbe assicurare che per ciascuna area gioco vengastabilito e mantenuto un adeguato programma delleispezioni, che tenga conto delle condizioni locali e delleistruzioni del fabbricante, che possono influire sullafrequenza di ispezione necessaria. Se durante l’ispezione si scoprono difetti gravi chemettono a rischio la sicurezza, questi dovrebbero esserecorretti senza indugio. Se ciò non è possibile, leattrezzature dovrebbero essere rese inutilizzabili, peresempio mediante immobilizzazione o rimozione. Nelcaso in cui una parte dell’attrezzo debba essere rimossadal sito, eventuali ancoraggi o fondazioni rimasti nelterreno dovrebbero essere rimossi o protetti dacoperture idonee e il sito dovrebbe essere messo insicurezza.

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Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

3Capitolo 3

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1 Schedatura di ausili utilizzabili

per accedere nelle aree verdi e naturali

di Stefano Maurizio

3.1

Le indicazioni progettuali e manutentive descritte neiprecedenti due capitoli attengono ad interventi edaccorgimenti finalizzati alla modifica dell’ambiente infunzione della sua usufruibilità anche da partedell’utenza con esigenze particolari: siamo nella sferache possiamo definire di “adattamento dell’ambienteall’uomo”.L’approccio conservativo nei confronti delle limitaterisorse naturalistiche, nonché le difficoltà contingentiche si incontrano nell’intervenire in tali siti, impongonoprecisi limiti alle potenzialità di modificazione deimedesimi. Analogamente a quanto si afferma perl’ambiente antropizzato (il “costruito”, dal singoloalloggio alla città), la riduzione della condizione didisagio ed il relativo aumento di livello di autonomia,sono risultato di un equilibrio tra le soluzioni riguardantitale sfera (“adattamento dell’ambiente all’uomo”) equelle attinenti la sfera che definiamo di “adattamentodell’uomo all’ambiente”.Date le condizioni di fruibilità del “verde”, tale equilibrioprevede notevoli apporti in questa seconda sfera: gliausili sono quegli strumenti che consentono allepersone con esigenze particolari di compiere ciò chealtrimenti non sarebbero in grado di fare, o di compierlocomunque in modo più sicuro, veloce e meno faticoso.L’utilizzo di ausili favorisce la fruibilità degli spazi

destinati a verde non solo a persone con disabilitàmotorie, ma anche alle persone con difficoltàtemporanee dovute a malattia o trauma, e non ultimealle persone anziane che rinunciano spesso a taliimportanti momenti di svago.Nella maggioranza dei casi si tratta di strumenti edispositivi che la persona adotta per uso proprio: sihanno carrozzine manuali ed elettriche, carrozzinespeciali per attività sportive e ausili costituiti dadispositivi di adattamento di cicli e carrozzine. Altri ausilipossono essere suggeriti quali mezzi che l’ente digestione della struttura (parco, orto botanico, riservanaturalistica, etc.) mette a disposizione dell’utenzatramite un servizio di noleggio ed eventuale assistenza:si tratta in particolare di scooter a tre o quattro ruote,preferibilmente elettrici per il minor impatto ambientale(silenziosi e non inquinanti).A questo riguardo, va evidenziato come tale serviziodebba essere oggetto di corretta ed esaustivainformazione, localizzato nei pressi dell’ingresso dellastruttura e prevedere disponibilità di più mezzi dallecaratteristiche differenziate (carrozzina a motore,manuale, scooter, etc.).Va inoltre ricordata l’importanza di una adeguatamanutenzione dei percorsi, al fine di evitare inparticolare ristagni d’acqua tali da causare danni

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3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

all’impianto elettrico o alle parti meccaniche dei mezzi.La schedatura di ausili di seguito riportata riguardamezzi che consentono la mobilità a soggetti conproblemi di deambulazione in particolare sulle medie elunghe distanze; alcuni possono generalmente farsuperare piani inclinati e raggiungere velocità modeste,paragonabili a quelle di un buon camminatore, altripossono far raggiungere velocità più sostenute,paragonabili a quelle di mountain-bike.Si fa presente inoltre che alcuni ausili proposti, qualicarrozzine sportive e ausili per attività sportive, sonoadatti ed utilizzabili esclusivamente da persone conbuona autonomia e notevole forza agli arti superiori,mentre altri, quali carrozzine elettroniche e scooters,sono adatti a far percorrere anche distanze notevoli apersone con ridotta capacità di utilizzo degli artisuperiori.

Le tipologie di ausili sono presentati a settori:A. carrozzine elettroniche e motoveicoliB. carrozzine manuali specialiC. ausili per attività sportiveD. cicli specialiE. scooter e veicoli elettrici

Foto n. 64 - Carrozzina elettronica a trazione anteriore, con ruote didiametro notevole; adatta a terreni anche leggermente sconnessi e conpendenze longitudinali importanti.

A. Carrozzine elettricheSi tratta di ausili realizzati in funzione delle esigenze dipersone con particolari patologie, le quali comportanodisabilità anche agli arti superiori; tali ausili sono quindisolitamente dotati di sistema di postura personalizzato, eper essi i singoli utenti possono chiedere contributo alSistema Sanitario Nazionale

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Foto n. 65 - Carrozzina elettronica adatta anche a terreni fortementesconnessi o a tratti di percorso non tracciato.

3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

Foto n. 67 - Carrozzina elettronica con trazione costituita da cingolati,adatta a fondi ghiacciati, anche con forti pendenze; adatto anche ad unservizio noleggio.

Foto n. 66 - Moto a quattro ruote motrici, presente normalmente incommercio; particolarmente adatta a percorsi estremi ed utilizzabilecon esclusivo uso delle braccia. In uso per esempio alla polizia nellepaludi californiane o per il controllo delle spiagge.

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3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

Foto n. 69 - Carrozzina manuale da corsa, per lunghe distanze; adattaesclusivamente a fondi asfaltati.

B. Carrozzine manuali specialiAusili di tipo manuale, con trazione garantita dagli artisuperiori, utilizzabili quindi da persone che hanno unbuono o ottimo uso degli arti superiori; in genere sonoausili personali, forniti (contributo parziale) dal SistemaSanitario Nazionale.

Foto n. 70 - Carrozzina manuale da corsa, per lunghe distanze; adattaesclusivamente a fondi asfaltati.

Foto n. 68 - Carrozzina manuale con ruote da mountain bike, adatta afondi sconnessi o non compattati.

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3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

Foto n. 74 - Ausilio definito “mono sci”, adatto a praticare lo sci alpino,costituito da telaio al quale è agganciato uno sci dotato di ammortizzatore.

Foto n. 72 - 73 - Carrozzine manuali con quattro ruote da mountainbike, adatte ad affrontare terreni particolarmente sconnessi e pendenzenotevoli.

Foto n. 71 - Carrozzina manuale con ruote da mountain bike edammortizzatori; adatta a terreni particolarmente sconnessi.

C. Ausili per attività sportiveFamiglia specifica di ausili destinati a garantire la mobilitàin presenza di neve; in genere sono personalizzati, manon se ne esclude l’utilizzo da parte di un servizio dinoleggio, relativo a comprensorio di impianti sciistici.Risultano particolarmente adatti ad attività sportiveanche di tipo agonistico; sono utilizzabili essenzialmenteda persone con un buon uso degli arti superiori.

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Foto n. 75 - Ausilio definito “mono sci”, adatto a praticare lo sci alpino,costituito da telaio al quale è agganciato uno sci dotato diammortizzatore.

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3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

Foto n. 76 - Slittino speciale per sci alpinismo, con struttura metallicaalla quale sono agganciati due sci da fondo.

Foto n. 77 - Ausilio per praticare lo sci nordico, costituito da un telaio alquale sono agganciati due sci da skating.

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Foto n. 79 - Ausili personali, adatti anche a lunghe e lunghissimedistanze, su fondi asfaltati o ben compattati.

Foto n. 80 - Ausili personali, adatti anche a lunghe e lunghissimedistanze, su fondi asfaltati o ben compattati.

Foto n. 78 - Bicicletta dotata di sistema di aggancio di carrozzinamanuale, adatta a fondi asfaltati o compattati molto bene.

D. Cicli specialiQuesti ausili sono paragonabili a biciclette in quanto atipo di trasmissione forza-moto e a velocitàraggiungibile; alcuni di essi sono utilizzabili da personecon diverse patologie; altri sono adatti solo a personecon buon uso degli arti superiori. Data la possibilità diregolazione del sistema di postura e dei comandi, alcunisono adatti ad un uso personale, mentre altri possonoessere destinati ad un utilizzo più generalizzato, quindipotenzialmente acquisibili da un servizio di noleggio

3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

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Foto n. 83 - Ciclo speciale di produzione artigianale per procedere supercorsi ghiacciati, anche con forti pendenze; la trasmissione delmovimento è manuale, simile a quella dei “cicloni” utilizzati in periodoestivo.

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Foto n. 81 - Ausilio dotato di ruota ausiliaria per la propulsione amanovella; la ruota, montata su un telaio, è agganciabile ad unanormale carrozzina manuale, trasformandola in un ciclo dotato dicambio a 7 o 21 rapporti. Permette di raggiungere velocità considerevolied è adatta a percorsi asfaltati.

Foto n. 82 - Tandem al quale è agganciata una carrozzina manuale; utileanche al trasporto bagagli.

3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

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Foto n. 85 - Scooter elettrico a tre ruote di piccole dimensioni,azionabile tramite due leve; adatto al noleggio in grandi parchi urbani onaturali; buono per fondi asfaltati o comunque ben compattati.

E. Scooter e veicoli elettriciL’uso di questi ausili risulta particolarmente adatto ad unservizio di noleggio messo a disposizione dei visitatoripresso il centro visite dall’ente gestore di un parco o areaverde, che dovrebbe garantire anche la manutenzionedei mezzi e dei percorsi sui quali essi possono spostarsi.Tali ausili non sono realizzati per persone con unaspecifica patologia, bensì per un utilizzo generalizzato daparte di categorie di persone facilmente affaticabili,cardiopatiche, obese, con difficoltà nella deambulazione.

3.1 Schedatura di ausili utilizzabili per accedere nelle aree verdi e naturali

Foto n. 84 - Veicolo elettrico indicato per il noleggio in grandi parchiurbani o naturali; adatto a fondi asfaltati o comunque sottoposti abuona manutenzione.

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AppendiciAppendici

A

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1 Principali riferimenti legislativi

di Carlo Giacobini

A.1

Segnaliamo di seguito i principali riferimenti legislativinazionali e regionali veneti nel settore dellaprogettazione accessibile.I testi dei provvedimenti sono tratti dalla banca datiHandyLex e gentilmente concessi dall’Unione ItalianaLotta alla Distrofia Muscolare che ne cura e aggiorna ilservizio disponibile in internet all’indirizzo:www.handylex.orgPer la consultazione completa della normativa veneta

suggeriamo invece il sito del Consiglio Regionale delVeneto, all’indirizzo: www.consiglio.regione.veneto.itLegge Regionale - Regione Veneto 10/04/98, n. 13“Modifica dell’art. 7 della legge regionale 30 agosto1993, n, 41 “Norme per l’eliminazione delle barrierearchitettoniche e per favorire la vita di relazione”.”Legge 02/10/97, n. 345“Finanziamenti per opere e interventi in materia diviabilità, di infrastrutture, di difesa del suolo, nonché perla salvaguardia di Venezia.” Decreto del Presidente della Repubblica24/07/96, n. 503“Regolamento recante norme per l’eliminazione dellebarriere architettoniche negli edifici, spazi e servizipubblici.” Decreto del Presidente della Repubblica 16/01/95, n. 42“Regolamento di attuazione della Legge 14 luglio 1993,n. 235, recante norme sulla pubblicità negli ascensorifinalizzata al sostegno degli interventi in favore delle

persone handicappate.”Circolare Regione del Veneto - Dipartimento per iServizi Sociali 19/12/94, n.37“Norme per l’eliminazione delle barriere architettonichee per favorire la vita di relazione (Legge regionale30.08.93 n. 41) Disposizioni applicative.” Decreto Legislativo 19/09/94, n. 626“Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE e90/679/CEE riguardanti il miglioramento dellasicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo dilavoro.”Legge Regionale- Regione Veneto- 30/08/93, n. 41“Norme per l’eliminazione delle barriere architettonichee per favorire la vita di relazione.”Legge 14/07/93, n. 235“Norme sulla pubblicità negli ascensori finalizzata alsostegno degli interventi in favore delle personehandicappate.”Legge Regionale - Regione Veneto 05/04/93, n. 12“Norme in materia di sport e tempo libero.” Legge 05/02/92, n. 104“Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e idiritti delle persone handicappate.”Legge 15/01/92, n. 21“Legge-quadro per il trasporto di persone medianteautoservizi pubblici non di linea.”

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A.1 Quadro normativo di riferimento

Legge 15/01/91, n. 15“Norme intese a favorire la votazione degli elettori nondeambulanti.” Circolare Ministeriale - Ministero della MarinaMercantile - Demanio Marittimo e dei Porti 23/01/90,n. 259“Disposizioni per favorire il superamento el’eliminazione delle barriere architettoniche negli edificiprivati (Legge 9 gennaio 1989, n.13).” Circolare Ministeriale - Ministero dei Lavori Pubblici -22/06/89, n. 1669“Circolare esplicativa della legge 9 gennaio 1989, n. 13.” Decreto Ministeriale - Ministero dei Lavori Pubblici14/06/89, n. 236“Prescrizioni tecniche necessarie a garantirel’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edificiprivati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata eagevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazionedelle barriere architettoniche.”Legge 09/01/89, n. 13“Disposizioni per favorire il superamento el’eliminazione delle barriere architettoniche negli edificiprivati.”Legge Regionale - Regione Veneto 15/07/86, 32“Modifiche alla legge regionale n. 45, 30 aprile 1985“Norme per favorire l’abolizione delle barrierearchitettoniche”.Legge 28/02/86, n. 41“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 1986).”Legge 30/03/71, n. 118“Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n.5, enuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili.

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2 Barriere architettoniche: glossario minimo A.2

di Paola Bucciarelli, Sophie Corbetta e Giovanna delZanna - tratto dal sito www.superabile.it

AccessibilitàPossibilità, anche da parte di persone con ridotta oimpedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungerel’edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali,di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzaturein condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.

AdattabilitàPossibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito acosti limitati, allo scopo di renderlo completamente edagevolmente fruibile anche da parte di persone conridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.

ArtrosiAffezione delle articolazioni di carattere degenerativo.Sinonimi di artrosi sono: osteoartrosi deformante, artritedeformante, artrite ipertrofica, artrite degenerativa. E’ laforma più frequente delle artropatie croniche, egeneralmente colpisce gli individui all’inizio dellasenescenza.Può colpire tutte le articolazioni, specialmente quellesottoposte a carico.L’insieme delle alterazioni distruttive e delle iperproduzioni

ossee e cartilaginee può portare ad una profondamodificazione della morfologia della articolazione, e ciò havalso al processo la denominazione di artrosi deformante.

Barriera architettonicaCon questo termine la normativa nazionale identifica: a)gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilitàdi chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasicausa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita informa permanente o temporaneab) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque lacomoda o sicura utilizzazione di parti, attrezzature ocomponentic) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni chepermettano l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghie delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare peri non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.

Barriera localizzativaCon questo termine la normativa regionale dellaLombardia (L. n. 6 del 1989) identifica “ogni ostacolo oimpedimento della percezione connesso alla posizione,alla forma o al colore di strutture architettoniche, e deimezzi di trasporto, tali da ostacolare o limitare la vita direlazione delle persone affette da difficoltà motoria,sensoriale, psichica, di natura permanente o temporaneadipendente da qualsiasi causa.”

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A.2 Barriere architettoniche: glossario minimo

CecitàAnnullamento mono o bilaterale della funzione visiva.

Demenze (Morbo di Alzheimer)Patologie caratterizzate dall’indebolimento progressivodelle capacità psichiche e mentali dovute ad una globaleatrofia delle strutture cerebrali corticali. Comprendeforme sia giovanili (Morbo di Alzheimer) che formedell’anziano, tra cui predomina la demenza senile.Quest’ultima forma si manifesta solitamente oltre i 75anni.La perdita delle capacità mnemoniche e psichichecomporta difficoltà nell’orientamento spazio-temporale,alterazioni caratteriali (irascibilità, apatia, senso diinutilità, ecc.) e forme di delirio.

DisabilitàQualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione)della capacità di compiere un’attività nel modo onell’ampiezza considerati normali per un essere umano.

Distrofia muscolareMalattia progressiva di carattere ereditario. Ècaratterizzata da una graduale trasformazionedegeneratva dei muscoli in masse adiposeElevatoreApparecchiatura costituita da un mezzo di caricoopportunamente attrezzato per il trasporto di personecon ridotta o impedita capacità motoria, costituita da

una piattaforma a movimento verticale, conopportuna protezione e due accessi muniti dicancelletto. Equivale al termine ‘piattaformaelevatrice’.

EmiplegiaAbolizione o diminuzione della motilità volontaria cheinteressa una metà del corpo, determinata da unalesione a livello dell’emisfero cerebrale controlaterale,del tronco encefalico o delle vie piramidali a livello deiprimi segmenti cervicali.

EpilessiaDisturbo parossistico (violento ed esasperato) etransitorio delle funzioni cerebrali, che iniziaall’improvviso, cessa spontaneamente e mostra unanetta tendenza a ripetersi.

HandicapNell’ambito delle evenienze inerenti alla salutel’handicap è la condizione di svantaggio conseguente aduna menomazione o ad una disabilità che in un certosenso limita o impedisce l’adempimento del ruolonormale per tale soggetto in relazione all’età, sesso efattori socioculturali.

MenomazioneQualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura odi una funzione psicologica, fisiologica o anatomica.

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A.2 Barriere architettoniche: glossario minimo

MontascaleApparecchiatura costituita da un mezzo di caricoopportunamente attrezzato per il trasporto di personecon ridotta o impedita capacità motoria, marciantelungo il lato di una scala o di un piano inclinato e che sisposta, azionato da un motore elettrico, nei due sensi dimarcia vincolato a guida/e. Equivale al termine‘servoscala’.

ParalisiAbolizione della motilità volontaria e/o involontaria inseguito a lesioni delle vie nervose motrici o dei muscoli.Le paralisi possono avere varia estensioni:dall’interessamento di alcuni fasci di un muscolo, aquello di un muscolo intero, di un gruppo o di tutti imuscoli.

ParaplegiaParalisi degli arti inferiori che può essere spastica oflaccida.

Piattaforma elevatriceVedi ‘elevatore’.

Sclerosi a placche (o multipla)Malattia del sistema nervoso centrale caratterizzata,anatomopatologicamente, da focolai didemielizzazione (sfaldamento della guaina mielinicadei nervi cranici).

La malattia presenta un decorso caratteristico a gettatesuccessive intervallate da periodi di miglioramento o distasi. L’evoluzione è imprevedibile sia comelocalizzazione che come estensione delle lesioni, ma siattua di solito nel corso di molti anni.

ServoscalaVedi ‘montascale’.

SorditàCon il termine “sordità” viene intesa l’abolizione o lamenomazione grave della capacità uditiva.Particolare menzione merita la “presbiacusia”condizione legata alla senescenza e consistente in unasordità di percezione, che è espressione terminale di unprogressivo invecchiamento dell’orecchio.

SordomutismoOgni mancato sviluppo del linguaggio per sorditàcongenita o acquisita non oltre i primi 3-4 anni di vita,epoca nella quale non è ancora sufficientemente evolutaed integrata la strumentazione linguistica dei segni e deisimboli verbali appresi uditivamente.Vi sono forme ereditarie, altre congenite dovute aembriopatie e fetopatie dovute a infezioni virali (rosolia),intossicazioni varie (alcolismo, farmaci), sofferte dallamadre durante la gravidanza. Le forme post-natali sonocausate per lo più da tossici o processi infettivi delsistema nervoso.

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A.2 Barriere architettoniche: glossario minimo

Tetraplegia Paralisi completa o parziale degli arti superiori edinferiori. Questo genere di paralisi sopravviene almomento delle lesioni midollari cervicali. La capacità delmovimento e/o della sensibilità è alterata a livello dellequattro membra.

Unità ambientaleSpazio elementare e definito, idoneo a consentire losvolgimento di attività compatibili tra loro.

VisitabilitàPossibilità, anche da parte di persone con ridotta oimpedita capacità motoria o sensoriale, di accedere aglispazi di relazione e ad almeno un servizio igienico diogni unità immobiliare.

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3 Decalogo per l’accessibilità per tutti nelle aree naturali protette

A.3

Wwf Italia e “Si può” (Laboratorio nazionale per ilturismo accessibile), con il decalogo per l’accessibilitàper tutti nelle aree naturali protette14, riassumonobrevemente ma efficacemente le caratteristiche a cuibisogna porre particolare attenzione nella progettazionedi aree verdi naturali perché siano rese accessibili.

1. L’accessibilità nelle aree naturali protette deve essereresa possibile per tutti, ma non sempre ed ovunque.L’accessibilità in natura ha infatti un limite che nondipende dalle capacità del singolo individuo ma dallacapacità di carico (sostenibilità) degli ecosistemi.

2. L’accessibilità per tutti, nelle aree naturali protette enelle aree verdi in genere, non richiede maggiorioneri quando questa è un obiettivo preventivamentedefinito dal progetto di fruizione dell’area.

3. E’ necessario individuare uno o più ingressi all’areanaturale protetta, accessibili per tutti e nelle vicinanzeimmediate di parcheggi riservati ai disabili.

4. E’ necessario creare, all’interno dell’area naturaleprotetta, uno o più percorsi pedonali di facilefruizione, in relazione alle caratteristichemorfologiche dell’area, anche da parte di personecon ridotte capacità motorie o sensoriali, prevedendolarghezze, pendenze e materiali compatibili con leesigenze di tutti, nel rispetto dell’obiettivo prioritariodella conservazione della natura.

5. Prevedere attrezzature e servizi come fontanelle,telefoni, zone d’ombra, punti di ristoro, serviziigienici, progettate e realizzate in modo da poteressere utilizzati da tutti senza alcuna difficoltà.

6. Progettare e realizzare adeguati cartelli informativiper tutti, incluse mappe tattili, con descrizioni sulladifficoltà dei sentieri, per permettere a tutti discegliere il proprio percorso escursionistico, sonoro,olfattivo o interattivo.

7. Individuare, lungo i percorsi pedonali, aree di sosta edi riposo con panchine e opportuni sistemi di seduta.

8. Garantire una buona e frequente manutenzione ditutte le strutture realizzate per la fruizione dell’area.15

9. Prevedere, solo per alcune tipologie e percorsi dinotevole estensione, servizi di noleggio di piccolimezzi individuali (elettroscooters) e/o per piùpersone (minitaxi elettrici), ubicati nelle vicinanzedella zona di parcheggio dell’auto. In tal modo si puòconsentire una più ampia, agevole ed ecologicafruizione delle aree naturali protette da parte di tutticoloro che per differenti motivi hanno una ridottaautonomia della deambulazione. L’utilizzo dei mezzimeccanici deve sempre avvenire nel rigoroso rispettodell’obiettivo prioritario della conservazione dellanatura.

10.Assicurare una adeguata formazione e unaggiornamento permanente del personale e dei

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A.3 Decalogo per l’accessibilità per tutti nelle aree naturali protette

collaboratori dell’area naturale protetta, in particolareper i servizi di fruizione, per far acquisire competenzespecifiche a garantire una idonea accessibilità da partedi disabili.

14. Decalogo per l’accessibilità per tutti nelle aree naturali protette’ riproposto daWwf Italia e ‘Si può’ in occasione convegno Parchi per tutti, svolto a Roma,organizzato dall’Associazione Anni Verdi e da Ministero dell’Ambiente,nell’ampia cornice dell’Anno Europeo delle Persone con Disabilità. Wwf e Si puòribadiscono la necessità di impegnarsi per la migliore accessibilità degli ambientinaturali e propongono che il Decalogo per l’accessibilità che possa divenire lalinea guida per gli interventi di adeguamento promossi dal Ministero e dagli Entidi gestione delle aree protette.15. Con particolare attenzione al fondo di percorrenza e alla vegetazione (n.d.a.).

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4 Dichiarazione di Madrid A.4

NON DISCRIMINAZIONE + AZIONE POSITIVA =INTEGRAZIONE SOCIALE

In occasione del Congresso Europeo sulla disabilità, noiqui riuniti a Madrid, nel numero di 400 persone,accogliamo calorosamente la proclamazione dell’anno2003 come Anno Europeo delle Persone Disabili, eventoche vuole diffondere la conoscenza dei diritti di oltre 50milioni di cittadini europei con disabilità.In questa Dichiarazione esponiamo il nostro pensiero,con l’obiettivo di proporre un quadro ideale d’azione dasviluppare durante l’Anno Europeo nell’ambitodell’Unione Europea, a livello nazionale, regionale elocale.

INTRODUZIONE

1. La disabilità è una questione che riguarda i dirittiumaniLe persone disabili hanno gli stessi diritti fondamentalidegli altri cittadini. Il primo articolo dellaDichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma:«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali indignità e diritti». Per raggiungere questa meta, tutte lecomunità devono celebrare la diversità, e assicurarsiche le persone disabili possano godere di tutti i tipi didiritti umani: civili, sociali, politici, economici e

culturali riconosciuti dalle varie Convenzioniinternazionali, dal Trattato dell’Unione Europea e dalleCostituzioni nazionali.2. Le persone disabili chiedono pari opportunità, nonbeneficenza.L’Unione Europea, al pari di tante altre regioni nelmondo, ha fatto molti passi in avanti negli ultimidecenni, evolvendo da una filosofia paternalisticaverso le persone disabili ad un approccio che, invece,permette loro di prendere le proprie decisioni. Ilvecchio atteggiamento, basato in gran parte sullacompassione per la loro mancanza di autonomia e didifesa, è oggi considerato inaccettabile. La situazionesi sta evolvendo, dall’obiettivo di riabilitare l’individuocosì da inserirlo nella società, verso una concezioneuniversale mirata a modificare la società al fine diadattarla alle necessità di ognuno, ivi comprese lepersone con disabilità.I disabili rivendicano le stesse opportunità di accessoalle risorse sociali, come il lavoro, l’educazionescolastica e professionale, la formazione alle nuovetecnologie, i servizi sociali e sanitari, lo sport e iltempo libero, ed ai prodotti e beni di consumo.3. Le barriere sociali portano alla discriminazione eall’esclusione sociale.La struttura delle nostre società comporta spesso chele persone disabili non siano in grado di esercitare

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A.4 Dichiarazione di Madrid

pienamente i loro diritti fondamentali e venganosocialmente escluse. I dati statistici disponibilidimostrano che l’educazione e l’occupazione deidisabili sono a un livello molto inferiore alla norma, ilche risulta inaccettabile. Molti disabili vivono insituazioni di povertà estrema rispetto ai cittadini nondisabili.4. Le persone disabili, cittadini invisibili.La discriminazione verso le persone con disabilitàdipende a volte dai pregiudizi che la società crea neiloro confronti, ma sempre più spesso è dovuta dal fattoche i disabili sono stati a lungo dimenticati, ignorati, eciò ha permesso il costituirsi di barriere ambientali e diatteggiamenti sociali che impediscono ai disabili diavere un ruolo attivo nella vita pubblica.5. Le persone disabili costituiscono un gruppoeterogeneoCome accade per tutti gli ambiti della società, lepersone con disabilità formano un gruppo di personemolto diversificato; pertanto solo le politiche cherispettano tale diversità avranno un esito positivo. Inparticolare, i disabili aventi necessità complesse, digrave dipendenza, e le loro famiglie, richiedono azionispecifiche da parte della società, mentre spesso sono lecategorie di disabili più abbandonate. Allo stesso modo,le donne con disabilità e i disabili appartenenti a gruppidi minoranze etniche devono affrontare spesso unamolteplice discriminazione, derivante dall’interazione

tra la discriminazione dovuta alla loro disabilità e quellasuscitata dal sesso o dall’origine etnica. Infine, ilriconoscimento della lingua dei segni è un passo inavanti fondamentale per le persone sorde.

IL NOSTRO PENSIERO

1. Il nostro pensiero può essere descritto come ilcontrasto tra la nuova concezione ed il vecchioatteggiamento che cerca di rimpiazzare:a) abbandonare l’idea che le persone disabili vadanotrattate con compassione … e prendere coscienza deidisabili come persone aventi dei diritti.b) Abbandonare l’idea di disabili come ammalati … eprendere coscienza dei disabili come cittadiniindipendenti e consumatori.c) abbandonare la mentalità per cui i professionistiprendono le decisioni a nome dei disabili … e prenderecoscienza delle decisioni e delle responsabilità deglistessi disabili per le questioni che li riguardano.d) abbandonare l’attenzione ai deficit individuali … eprendere coscienza dell’eliminazione delle barriere,della creazione di norme sociali e politiche, edell’accessibilità alla cultura e all’ambiente circostante.e) abbandonare l’abitudine ad etichettare le personedisabili come dipendenti, incapaci di lavorare … eprendere coscienza delle loro capacità, e fornire i mezzidi sostegno appropriati.

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A.4 Dichiarazione di Madrid

f) abbandonare la convinzione che le scelte politicheed economiche siano concepite per il beneficio dipochi … e prendere coscienza di un mondo flessibiledisegnato ad uso di tutti.g) abbandonare le segregazioni inutili nell’ambitoeducativo, lavorativo e nelle altre sfere della vita … eprendere coscienza dell’integrazione delle personecon disabilità nelle strutture normali.h) abbandonare la convinzione che la politica per lepersone disabili sia materia di competenza di un soloministero … e collaborare per farla diventareresponsabilità di tutto il governo. 2. Società integrante nei confronti di tutti.Mettendo in pratica queste strategie, ne trarrannoprofitto non solo le persone disabili ma tutta la societànel suo insieme. Una società che esclude parte dei suoimembri, infatti, è una società impoverita. Le azioni voltea migliorare le condizioni delle persone disabiliporteranno alla creazione di un mondo a portata di tutti.«Quanto viene realizzato oggi per le persone disabili,avrà senso per tutti nel mondo di domani».Noi, partecipanti al Congresso Europeo sulla disabilità,condividiamo pienamente questa affermazione, echiediamo a tutte le parti sociali che considerino l’AnnoEuropeo dei Disabili nel 2003 come il punto di partenzadi un processo che renda possibile la suaconcretizzazione. Cinquanta milioni di persone condisabilità in Europa stanno aspettando da noi unimpulso per l’avvio di questo processo di rinnovamento.

IL NOSTRO PROGRAMMA PER RAGGIUNGEREQUESTO OBIETTIVO

1. Misure legaliUna legislazione anti-discriminatoria completa deveessere promulgata al più presto affinché siano eliminatigli ostacoli esistenti e si possa evitare la creazione dinuove barriere che le persone disabili generalmenteincontrano nell’ambito della scuola, del lavoro enell’accesso ai beni e ai servizi e che impediscono lorodi raggiungere l’indipendenza e le massime potenzialitànella partecipazione sociale. La clausola di nondiscriminazione dell’articolo 13 del Trattato diAmsterdam della Commissione Europea estende questepremesse a tutto il territorio europeo, contribuendo cosìad un’Europa libera da barriere per le persone disabili.2. Cambiamo il nostro atteggiamentoLa legislazione antidiscriminatoria ha comportato deicambiamenti nell’atteggiamento verso le personedisabili. Tuttavia, non è sufficiente la legge, senzal’impegno costante da parte della società e lapartecipazione attiva delle persone disabilinell’affermare i propri diritti. La sensibilizzazionepubblica è indispensabile per sostenere le misurelegislative necessarie e per aumentare la comprensionedei bisogni e dei diritti delle persone disabili nellasocietà; questo creerà le basi per lottare contro ipregiudizi e la stigmatizzazione che esistono ancoraoggi.

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A.4 Dichiarazione di Madrid

3. Servizi che promuovano la vita indipendente.Per ottenere l’uguaglianza nell’accesso e nellapartecipazione sociale, è necessario che le risorse sianostrutturate in modo tale da migliorare le capacità diintegrazione della persona disabile e il suo diritto a viverein modo indipendente. Molte persone disabili hannobisogno di servizi di assistenza e di sostegno nellaquotidianità, e questi servizi devono essere di alta qualità,rispondenti alle loro necessità; devono promuovere ilcoinvolgimento nella società, e non essere motivo disegregazione.Questo tipo di approccio è in linea con il modello socialeeuropeo di solidarietà, modello che riconosce la nostraresponsabilità collettiva verso coloro che hanno bisogno diassistenza.4. Sostegno alle famiglieLe famiglie delle persone disabili hanno un ruolofondamentale nella educazione e nell’inserimento socialedei disabili, ed in particolar modo nel caso dei bambini condisabilità e delle persone che in seguito ad una complessasituazione di dipendenza non sono in condizione dirappresentare se stesse. Pertanto, le autorità pubblichedevono stabilire misure adeguate per aiutare le famiglie,cosicché queste possano garantire alla persona disabilel’assistenza più efficace possibile.5. Attenzione particolare alle donne disabiliL’Anno Europeo rappresenta un’opportunità perconsiderare la situazione della donna con disabilità da unnuovo punto di vista. L’esclusione sociale a cui va incontro

una donna disabile è motivata non solo dalla sua disabilitàma anche dal suo sesso. Questa molteplicediscriminazione sofferta dalla donna disabile vacombattuta combinando misure di integrazione e di azionepositiva, che devono essere proposte e stabilite inconcordanza con la donna disabile. 6. Linee di azione riguardanti la disabilità.Le persone disabili devono poter accedere ai comuniservizi sanitari, scolastici, professionali e sociali, così comea tutte le opportunità disponibili per le persone nondisabili. Proporre un approccio integrante nei confrontidella disabilità e delle persone disabili implica deicambiamenti radicali nella vita pratica, a vari livelli. Primadi tutto, è necessario assicurare che i servizi disponibilisiano coordinati da e tra i vari settori. Le diverse necessitàdi accesso dei differenti gruppi di persone disabili devonoessere tenute in considerazione durante il processo dipianificazione di qualsiasi attività, e non come unadattamento a posteriori ad una pianificazione giàprestabilita. I bisogni di una persona disabile e dei suoifamiliari sono numerosi, ed è importante sviluppare unarisposta comprensiva, che tenga in considerazione sial’individuo che i vari aspetti della sua vita. 7. Il lavoro come chiave per l’inserimento sociale.E’ richiesto un impegno particolare per promuoverel’accesso dei disabili al mondo del lavoro, epreferibilmente nell’ambito del lavoro ordinario. Questa èuna delle forme più importanti nella lotta control’esclusione sociale delle persone disabili, al fine di

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A.4 Dichiarazione di Madrid

garantire loro indipendenza e dignità. Tale sforzo richiedela mobilitazione tanto degli operatori sociali quanto delleautorità pubbliche, che devono rafforzare le strutture e lemisure già esistenti. 8. Niente per le persone disabili senza le persone disabili.L’Anno 2003 sarà concepito come un’opportunità per idisabili, le loro famiglie, i loro rappresentanti e leassociazioni, di stabilire un obiettivo politico e socialenuovo ed esteso a tutti i livelli, per coinvolgere i governi edimpegnarli a prendere decisioni mirate all’uguaglianza eall’integrazione.Tutte le azioni saranno intraprese con il dialogo e la volontàdi cooperazione con le organizzazioni delle personedisabili più rappresentative. La partecipazione non deveessere limitata allo scambio di informazioni oall’accettazione di decisioni già prese. A tutti i livelli delprocesso, invece, i governi dovranno stabilire deimeccanismi precisi per la concertazione ed il dialogo, chepermettano alle persone disabili ed alle loro organizzazionidi contribuire alla pianificazione, applicazione,supervisione e valutazione di tutte le attività.Una forte collaborazione tra governi e organizzazioni dellepersone disabili è il requisito fondamentale per progredirenel modo più efficace verso l’uguaglianza e le pariopportunità nella partecipazione sociale.Per agevolare tale processo, le organizzazioni dellepersone disabili dovrebbero avere maggior disponibilità dimezzi e di risorse, che permettano loro di migliorare lapromozione e la gestione delle campagne di

sensibilizzazione. Dal canto loro, le organizzazioni siimpegneranno a migliorare continuamente il loro livello digoverno interno e di rappresentanza.

PROPOSTE DI AZIONE

L’Anno 2003, Anno Europeo delle persone disabili, devedeterminare un miglioramento delle attività programmate.Questo obiettivo implica l’allargamento del sostegno attivoa tutta la società. Di conseguenza, presentiamo delleproposte concrete rivolte a tutti i partecipanti. Le azionisuggerite saranno sviluppate durante l’arco dell’AnnoEuropeo, ma dovranno proseguire anche in seguito, inmodo da permettere nel tempo una valutazione deiprogressi ottenuti.1. Le autorità dell’Unione Europea e le Autorità Nazionalidegli Stati membri dei Paesi candidati.Le Autorità pubbliche dovranno dare l’esempio ed esserele prime a sviluppare le seguenti misure:- Analizzare la situazione attuale dei quadri legislativinazionali e comunitari destinati alla lotta contro le pratichediscriminatorie nell’ambito educativo, lavorativo e diaccesso ai beni e servizi;- Scoprire le restrizioni e le barriere discriminatorie checolpiscono la libertà delle persone disabili e la loropartecipazione alla vita sociale, e prendere le misurenecessarie affinché tali limitazioni siano rimosse;- Passare in esame i servizi ed i sistemi di assistenza al finedi assicurare una politica che sostenga ed incoraggi le

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A.4 Dichiarazione di Madrid

persone disabili ad essere parte integrante nella società incui vivono;- Indagare le situazioni di abuso e di violenza commessicontro le persone disabili, in modo particolare nel caso didisabili che vivono all’interno di grandi istituti; rafforzare lalegislazione sull’accessibilità al fine di assicurare allepersone disabili gli stessi diritti di accesso alle strutturesociali e pubbliche che hanno le altre persone;- Contribuire alla promozione dei diritti fondamentali dellepersone disabili a livello mondiale, partecipandoattivamente alla redazione di una Convenzione delleNazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità;- Contribuire a migliorare la situazione delle personedisabili che vivono in Paesi in via di sviluppo, rendendo laloro integrazione sociale un obiettivo delle politiche dicooperazione.2. Autorità localiL’Anno Europeo deve avere risvolti incisivi in primo luogoa livello locale, dove i cittadini sono più a contatto con iproblemi, e dove le associazioni di e per le persone disabilirealizzano la maggior parte delle loro attività. Lo sforzodeve essere concentrato sulla promozione esull’incremento di risorse ed attività nell’ambito locale.Si dovranno invitare i vari operatori ed amministratorilocali ad integrare le politiche locali e comunitarie, iviincluso l’istruzione, il lavoro, l’abitazione, i trasporti, lasalute ed i servizi sociali, tenendo conto delle necessità edella diversità delle persone disabili, e soprattutto deglianziani, donne ed immigrati.

I governi locali devono progettare dei piani di azione localia riguardo, in collaborazione con i rappresentanti dellepersone disabili, che organizzeranno i propri comitatilocali e saranno i responsabili delle attività dell’Anno.3. Organizzazioni di persone disabili.Le associazioni della disabilità, in quanto rappresentantidelle persone disabili, hanno una responsabilità notevolenel garantire la riuscita dell’Anno Europeo. Devonoconsiderarsi come gli ambasciatori dell’Anno Europeo erivolgersi attivamente a tutte le parti sociali più rilevanti,proponendo misure concrete e cercando di stabilire unacooperazione a lungo termine in settori in cui ancora nonsi fosse creata.4. ImpreseLe imprese devono aumentare i loro sforzi per coinvolgere,mantenere e promuovere le persone disabili nel loropersonale, e progettare i loro prodotti e servizi in modoche siano accessibili alle persone con disabilità. Gliimprenditori devono rivedere le loro politiche interne perassicurare che nessuna norma impedisca alle personedisabili di godere delle pari opportunità. Le organizzazioniimprenditoriali possono contribuire a questi sforziraccogliendo una lunga serie di esempi di buone prassi giàesistenti.5. SindacatiI sindacati possono migliorare la situazione occupazionaledelle persone disabili assicurando nella loro attività unaadeguata rappresentanza dei lavoratori disabili. I sindacatidevono rivisitare le loro politiche interne al fine di

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A.4 Dichiarazione di Madrid

assicurare che queste non impediscano ai lavoratoridisabili di godere delle pari opportunità.6. Mezzi di comunicazioneI mezzi di comunicazione devono creare e rafforzare lacollaborazione con le associazioni delle persone disabili,per migliorare l’immagine dei disabili offerta dai massmedia. Si dovrebbe potenziare l’informazione sullepersone con disabilità per riconoscere l’esistenza delladiversità tra esseri umani. Trattando i temi della disabilità,i media dovrebbero evitare un atteggiamento pietistico oumiliante, e parlare di più degli ostacoli incontrati dallepersone disabili e del contributo positivo che le personedisabili possono dare una volta rimossi questi ostacoli.7. Il sistema scolasticoLe scuole devono assumere un ruolo rilevante nelladiffusione della comprensione ed accettazione dei dirittidelle persone disabili, aiutando a dissipare timori, miti epregiudizi, supportando lo sforzo di tutta la comunità.Devono sviluppare e diffondere risorse educative disostegno agli studenti, affinché sviluppino unaconsapevolezza individuale della propria disabilità o diquella altrui, aiutandoli a considerare in modo positivo lediversità.Le scuole, gli istituti, le università devono, congiuntamenteai rappresentanti dei gruppi di disabili, organizzareconferenze e laboratori rivolti a giornalisti, editori,architetti, imprenditori, assistenti sociali e sanitari,familiari, volontari e membri del governo locale.8. Uno sforzo comune a cui tutti possono e dovrebbero

contribuireIl desiderio maggiore delle persone con disabilità è diessere presente in tutti gli ambiti della vita; perciò, tutte leorganizzazioni devono rivedere le loro impostazioni, al finedi permettere alle persone disabili di farne parte e digoderne i benefici. Alcuni esempi delle organizzazioni piùinteressate al tema: organizzazioni di consumatori, gruppigiovanili, associazioni religiose e culturali, ed altreorganizzazioni che rappresentano categorie specifiche dicittadini. E’ altresì necessario coinvolgere in questa‘ristrutturazione’ i responsabili delle scelte politiche edamministrative ed i responsabili di luoghi come musei,teatri, cinema, parchi, stadi, centri commerciali e ufficipostali. Noi, i partecipanti del Congresso di Madrid, approviamoquesta Dichiarazione e ci impegnamo a diffonderlaampiamente, affinché possa raggiungere tutti i livelli dellasocietà, e ad incoraggiare gli operatori del settore adaderire alla Dichiarazione prima, durante e dopo l’AnnoEuropeo dei Disabili. Sottoscrivendo questa Dichiarazione,le organizzazioni dichiarano apertamente la loroconformità all’obiettivo prepostosi dalla stessa, e siimpegnano ad agire in modo da contribuire al processoche porterà all’uguaglianza effettiva delle persone condisabilità e dei loro familiari.

Madrid, marzo 2002

Tratto dal sito http://www.superabile.itTraduzione per SuperAbile.it a cura di Ilaria Furlan

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5 Bibliografia A.5

Sul tema degli spazi naturali accessibili e fruibili:• Access America. An Atlas and Guide to the National

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• Antoninetti M., Un’oasi per tutti. Guida per laprogettazione del verde extraurbano senza barriere,Cooperativa Libraria Borgo Aquileia, Udine 1991.

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A.5 Bibliografia

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FONTI DELLE ILLUSTRAZIONIFoto 1, 3, 4, 7, 8, 19 – 29, 33 – 35, 40, 41, 44, 49, 51, 52, 54, 56 di L. Lancerin; foto 2, 32, 43, 53, 57, 58 di M. Antoninetti; foto 5, 50 di S. Maurizio; foto 6 e 45di Servizi Forestali Regionali di Vicenza; foto 9 – 14, 30, 31, 46 di H. Berteler; foto 15 – 18 di S. Von Prondzinski; foto 36, 38, 47, 48, 55, 59, 63 sono tratte dal Ilverde per tutti, cit; foto 37, 39 di S. Baldan; foto 42 di D. Orlandi; foto 60, 61, 62, Logotipi e modelli pavimentazioni di L. Fantini; foto 64, 65, 78, 84, 85 tratte dacataloghi commerciali; foto 66 – 77 e 79 – 83 sono tratte dalla rivista “Sports ‘n Spokes” (anni 2000- 2002).

Coordinamento Grafico ed Esecutivo a cura di: Polis Nova Cooperativa Sociale a r.l. del Gruppo Polis - Padova - e-mail: [email protected]

Edizione: Maggio 2003

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Assessorato alle Politiche Sociali, Volontariato e Non ProfitAssessore: Antonio De PoliPalazzo Balbi – Dorsoduro 3901 - 30123 VeneziaTel. 041 2792881 – 2792882 - Fax 041 2792883email: [email protected]

Segreteria all’Ambiente e ai Lavori PubbliciDirezione Lavori PubbliciDirigente Regionale: Ing. Mariano CarraroPalazzo Linetti - Calle Priuli - Cannaregio, 99 - 30121 VeneziaTel. 041 2792146 - 2792290 - Fax 041 2792256email: [email protected]

giunta regionale