il V - Comunità Pastorale Spirito Santo · Marc Chagall, 1887 -1985 Crocifissione bianca, 1445...

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Giugno 2013 il Volto n. 6 Rassegna mensile della Comunità Pastorale Spirito Santo

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Giugno 2013il Volto n.6Rassegna mensile della Comunità Pastorale Spirito Santo

La catechesi di Papa Francesco

È Cristo risortola nostra forza

Nel Credo diciamo: «Il terzo giorno è risusci-tato secondo le Scritture». La Pasqua, la Ri-surrezione di Gesù rappresentano il cuore, ilcentro del messaggio cristiano. L’ApostoloPaolo afferma: “Se Cristo non è risorto, vanaè la vostra fede e voi siete ancora nei vostripeccati”. Purtroppo, spesso si è cercato dioscurare la fede nella Risurrezione di Gesù, eanche fra gli stessi credenti si sono insinuatidubbi. Un po’ quella fede “all’acqua di rose”;non è la fede forte. Questo per superficialità,a volte per indifferenza, occupati da millecose che si ritengono più importanti della fe-de, oppure per una visione solo orizzontaledella vita, ma è proprio la Risurrezione che ciapre alla speranza più grande, perché apre lanostra vita e la vita del mondo al futuro eter-no di Dio, alla felicità piena, alla certezza cheil male, il peccato, la morte possono esserevinti. E questo porta a vivere con più fiduciale realtà quotidiane, affrontarle con coraggioe con impegno. In tal senso la Risurrezione diCristo illumina con una luce nuova questerealtà quotidiane. La Risurrezione di Cristo èla nostra forza! Ci sono due tipi di testimo-nianze nel Nuovo Testamento: le professionedi fede in formule sintetiche e i raccontidell’evento della Risurrezione. Le prime testi-moni di questo evento furono le donne. Al-l’alba, esse si recano al Sepolcro per ungere ilcorpo di Gesù, e trovano la tomba vuota. Se-gue poi l’incontro con un Messaggero di Dioche annuncia: Gesù di Nazaret, il Crocifisso,non è qui, è risorto. Le donne sono spintedall’amore e sanno accogliere questo annun-cio con fede: credono, e subito lo trasmetto-no, non lo tengono per sé. La gioia di sapereche Gesù è vivo, la speranza che riempie ilcuore, non si possono contenere. Questo do-vrebbe avvenire anche nella nostra vita. Ab-biamo il coraggio di “uscire” per portare que-sta gioia e questa luce in tutti i luoghi dellanostra vita! La Risurrezione di Cristo è la no-stra più grande certezza; è il tesoro più pre-zioso! Non è soltanto per noi, ma va tra-smesso agli altri per condividerlo con gli altriattraverso la nostra testimonianza. 

3 aprile 2013

ORARI DELLE SANTE MESSEPrepositurale - CarateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00Feriale ore 8.30 - 18.30Chiesa di Cristo ReFestivo ore 8.00 - 10.30Feriale ore 7.00 (escluso il sabato)Santuario Madonna di S. BernardoSabato ore 8.00Basilica Santi Pietro e Paolo - AgliateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 8.00 - 10.30Feriale ore 8.30 (escluso il sabato)Chiesa di S. Martino v. - Costa LambroFestivo ore 8.00 - ore 9.30Feriale ore 8.00 (escluso il sabato)Chiesa di S. Giovanni - AlbiateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 8.00 - 9.30 -11.00 - 18.00Feriale ore 8.30

TELEFONI UTILISig. PREVOSTO via Caprotti 1 Tel. 0362.900.164Don SANDROvia Cavour 40 Tel. 0362.903.419Don MARCOvia Volta 3 Tel. 0362.903.562Don MASSIMOvia A. Colombo 2 Cell. 339.7479771Don ANTONIOvia Caprotti 3 Tel. 0362.903942Don RENATOAlbiate Tel. 0362.913309Diac. Emilio CESANA Cell. 3382133432CHIESA DI CRISTO REp.za Mons. Colombo Tel. 0362.901.430CASA DELLE SUOREvia Manzoni Tel. 0362.900.186

In copertinaMarc Chagall, 1887 -1985Crocifissione bianca, 1445Chicago, The Art Institute

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oDa ricordare

Il Volto di CarateRegistrato al Tribunale di Monza il 15/5/1967al numero 135 del registro dei periodiciDirezione, Redazione, Amministrazionevia Caprotti 1 - 20048 Carate Brianzatelefono e fax 0362.900164Direttore responsabile Don Gianpiero MagniProgetto grafico Valerio BovatiStampa Edizioni GR srl, Besana Brianza

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Fraternamente

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“Il Signore porti a compimento l’opera dibene che in te ha cominciato …”. Così nelrito di ordinazione dei presbiteri e cosìchiedevo di pregare nel giorno della primaMessa. La risposta di Dio alla incessantepreghiera della comunità di fratelli e so-relle non è tardata e non manca di pro-lungarsi nel tempo. Nonostante gli inevi-tabili limiti e a dispetto delle numerosemancanze, è impossibile non riconoscerecon stupore e gratitudine i segni di beneche Dio realizza nelle varie stagioni delministero di un sacerdote. Stupore e gra-titudine aumentano quanto più prendicoscienza di non essere soltanto “un pre-te”, ma un fratello chiamato a svolgere unservizio nella comunità e per la comunità.Quanto più riconosci di non poter vivereda solo un compito così grande. Ci è ne-cessaria la grazia di Dio sì, ma essa passaproprio dal riconoscersi in comunione coni fratelli preti e diaconi. Dalla continua eviva percezione di condividere l’avventuraapostolica con l’intero presbiterio in co-munione con il Vescovo.Per tutto questo mese di Giugno ci è datoil dono di riconoscere come l’opera di be-ne del Vangelo si è alimentata ed è cre-sciuta tra noi grazie all’intrecciarsi nel ser-vizio di vari sacerdoti; diversi tra loro pertemperamento età e attitudini, ma tuttiugualmente chiamati dallo Spirito di Dioper mezzo del Vescovo alla medesima“opera di bene”.È con questo sguardo illuminato dalla gio-ia del Vangelo che, nella ricorrenza delsessantesimo di ordinazione sacerdotale,contempliamo l’instancabile servizio diDon Sandro ricco di anni, di saggezza e dibenedizioni. A lui auguriamo di continuareper il bene di tutti fino alla pienezza dei

suoi giorni ricolmo dei doni di Dio. Lo stes-so sguardo di fraterna simpatia rivolgiamoa don Marco e a p. Franco Cesana nella fe-lice ricorrenza rispettivamente dei 55 e dei50 anni di sacerdozio. A loro una partico-lare vicinanza nell’amicizia e nella pre-ghiera. In questi giorni ci raccogliamo an-che con viva gratitudine per il suo 25° an-niversario attorno a don Giuseppe Lazzati,ora parroco a Gorla, ma per tanti annicoadiutore a L’Agorà e incaricato della pa-storale giovanile nelle nostre parrocchie.La gioia e la festa continuano per il donodel sacerdozio di Mons. Massimo Gaio, na-tivo di Carate e ora Prevosto ad Asso. Lagioia di ricordare dopo venticinque anni lasua prima Messa si unisce alla fervida pre-ghiera per i sacerdoti novelli don Andrea edon Simone, che - avendo collaborato daseminaristi nei nostri oratori - ora condi-vidono anche con noi la trepidazione deiprimi passi di ministero. Completando l’in-treccio delle ricorrenze, desideriamo esserevicini con l’augurio e la preghiera alla co-munità dei padri Betharramiti nel ricordodel 25° di Messa del superiore P. Aldo e delconfratello p. Damiano. A loro siamo gratiper la collaborazione pastorale e per il pre-zioso servizio di accompagnamento spiri-tuale in clinica Zucchi.Riconoscenti nel vedere in quanti modi econ quale fedeltà Dio porta a compimen-to la sua opera di bene, auguriamo a pre-sbiteri e diaconi quanto dichiarava di pa-dre Pino Puglisi, ora proclamato beato co-me martire del Vangelo in terra di mafia,mons. Cuttitta vescovo ausiliare di Paler-mo: “La sua costante era riuscire a entrarenella vita delle persone per seminarvi ilVangelo”.

Fraternamente don Gianpiero

Il dono dei preti

Il buon sacerdote si riconosce da comeviene unto il suo popolo; questa è unaprova chiara. Quando la nostra gente vie-ne unta con olio di gioia lo si nota: peresempio, quando esce dalla Messa con ilvolto di chi ha ricevuto una buona noti-zia. La nostra gente gradisce il Vangelopredicato con l’unzione, gradisce quandoil Vangelo che predichiamo giunge allasua vita quotidiana, quando scende comel’olio di Aronne fino ai bordi della realtà,quando illumina le situazioni limite, “leperiferie” dove il popolo fedele è piùesposto all’invasione di quanti voglionosaccheggiare la sua fede. La gente ci rin-grazia perché sente che abbiamo pregatocon le realtà della sua vita di ogni giorno,le sue pene e le sue gioie, le sue angustie

e le sue speranze. E quando sente che ilprofumo dell’Unto, di Cristo, giunge at-traverso di noi, è incoraggiata ad affidarcitutto quello che desidera arrivi al Signo-re: “Preghi per me, padre, perché ho que-sto problema”, “Mi benedica, padre”, “Pre-ghi per me”, sono il segno che l’unzione èarrivata all’orlo del mantello, perché vie-ne trasformata in supplica, supplica delPopolo di Dio. Quando siamo in questarelazione con Dio e con il suo Popolo e lagrazia passa attraverso di noi, allora sia-mo sacerdoti, mediatori tra Dio e gli uo-mini. Il sacerdote che esce poco da sé, cheunge poco - non dico “niente” perché,grazie a Dio, la gente ci ruba l’unzione -si perde il meglio del nostro popolo, quel-lo che è capace di attivare la parte più

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oDal Vaticano

Il Sacerdote secondo Papa Francesco“Un pastore che va a cercare la pecora smarrita e, trovandola,le dice anzitutto che è amata da Dio”

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Dal Vaticano

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profonda del suo cuore presbiterale. Chinon esce da sé, invece di essere mediato-re, diventa a poco a poco un intermedia-rio, un gestore. Tutti conosciamo la diffe-renza: l’intermediario e il gestore “hannogià la loro paga” e siccome non mettonoin gioco la propria pelle e il proprio cuore,non ricevono un ringraziamento affet-tuoso, che nasce dal cuore. Da qui derivaprecisamente l’insoddisfazione di alcuni,che finiscono per essere tristi, preti tristi,e trasformati in una sorta di collezionistidi antichità oppure di novità, invece diessere pastori con “l’odore delle pecore” -questo io vi chiedo: siate pastori con“l’odore delle pecore”, che si senta quello-; invece di essere pastori in mezzo alproprio gregge e pescatori di uomini.Cari sacerdoti, Dio Padre rinnovi in noi loSpirito di Santità con cui siamo stati unti,lo rinnovi nel nostro cuore in modo taleche l’unzione giunga a tutti, anche alle“periferie”, là dove il nostro popolo fedelepiù lo attende ed apprezza. La nostragente ci senta discepoli del Signore, sentache siamo rivestiti dei loro nomi, che noncerchiamo altra identità; e possa ricevereattraverso le nostre parole e operequest’olio di gioia che ci è venuto a por-tare Gesù, l’Unto.

28 marzo 2013 – Messa crismale

Fratelli e figli dilettissimi, che state peressere promossi all’ordine del presbitera-to, considerate che esercitando il mini-stero della Sacra Dottrina sarete partecipidella missione di Cristo, unico Maestro.Dispensate a tutti quella Parola di Dio, chevoi stessi avete ricevuto con gioia. Ricor-date le vostre mamme, le vostre nonne, ivostri catechisti, che vi hanno dato la Pa-rola di Dio, la fede... il dono della fede! Vihanno trasmesso questo dono della fede.Leggete e meditate assiduamente la Paro-la del Signore per credere ciò che aveteletto, insegnare ciò che avete appreso nel-la fede, vivere ciò che avete insegnato. Ri-

cordate anche che la Parola di Dio non èproprietà vostra: è Parola di Dio. E la Chie-sa è la custode della Parola di Dio. Siadunque nutrimento al Popolo di Dio lavostra dottrina, gioia e sostegno ai fedelidi Cristo il profumo della vostra vita, per-ché con la parola e l’esempio edifichiate lacasa di Dio, che è la Chiesa. Voi continue-rete l’opera santificatrice di Cristo. Rico-noscete dunque ciò che fate, imitate ciòche celebrate, perché partecipando al mi-stero della morte e resurrezione del Si-gnore, portiate la morte di Cristo nelle vo-stre membra e camminiate con Lui in no-vità di vita.Con il Battesimo aggregherete nuovi fe-deli al Popolo di Dio. Con il Sacramentodella Penitenza rimetterete i peccati nelnome di Cristo e della Chiesa. E oggi vichiedo in nome di Cristo e della Chiesa:per favore, non vi stancate di essere mise-ricordiosi. Con l’olio santo darete sollievoagli infermi e anche agli anziani: non ab-biate vergogna di avere tenerezza con glianziani. Celebrando i sacri riti e innalzan-do nelle varie ore del giorno la preghieradi lode e di supplica, vi farete voce del Po-polo di Dio e dell’umanità intera.Consapevoli di essere stati scelti fra gliuomini e costituiti in loro favore per at-tendere alle cose di Dio, esercitate in leti-zia e carità sincera l’opera sacerdotale diCristo, unicamente intenti a piacere a Dioe non a voi stessi. Siete Pastori, non fun-zionari. Siete mediatori, non intermediari.Infine, partecipando alla missione di Cri-sto, Capo e Pastore, in comunione filialecon il vostro Vescovo, impegnatevi a uni-re i fedeli in un’unica famiglia, per con-durli a Dio Padre per mezzo di Cristo nelloSpirito Santo. Abbiate sempre davantiagli occhi l’esempio del Buon Pastore, chenon è venuto per essere servito, ma perservire, e per cercare di salvare ciò che eraperduto.

21 aprile 2013- Ordinazione di novelli sacerdoti

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Vita della Comunità

Ogni anniversario, quello sacerdotale inparticolare, è sempre un invito allo stu-pore e alla meraviglia di fronte ai grandi doni che Dio riserva aciascuno di noi per il bene di tutta laChiesa.L’anniversario di don Sandro e degli altrisacerdoti suscita in noi stupore che nascedal sentirsi immersi e profondamentecoinvolti nel grande mistero dell’amore diDio: le mani e la vita di uomini resi, sola-mente per grazia di Dio, segni e strumentidella Sua presenza tra noi.

60° DI DON SANDROIl commento che Don Giuseppe facevaalla foto di Don Sandro in occasione del50° esprimono bene ancora oggi il sensodella lunga presenza del nostro parrocoemerito in mezzo a noi e un po’ di tutti isacerdoti che insieme festeggiamo.

“Il sacerdote è colui che ci guida e ci invi-ta ad andare oltre. Il suo sguardo scrutal’orizzonte e incrocia lo sguardo di chi stacamminando con lui. Ci guida con il suopasso, con la sua santità, con il suo stile esembra dirci di non fermarci, di andaresempre avanti verso la mèta vera della vi-ta: “la vostra gioia sia piena”.Durante l’anno liturgico il sacerdote avolte indossa l’abito di colore rosso. È ilcolore dell’amore: quell’amore che, neinumerosi anni di ministero, ha distribuitoa piene mani. È il colore della passioneche nasce solamente da un cuore che ècontinuamente immerso nel silenzio enella preghiera.Passione che diventa presenza discretama così necessaria per ciascuno di noi.Colore di chi, sull’esempio di Cristo mae-stro, non spegne la sua ansia pastorale diarrivare a tutti per dare a tutti l’indispen-sabile: la Vita eterna. Con gesti concreti dicarità, di vicinanza, di perdono e di verapaternità spirituale.Nel suo movimento ha un piede alzato:dice la volontà di proseguire il propriocammino di santità, senza paura di addi-tare continuamente a tutti la santità co-me fine di tutta la vita. I sacerdoti ordinati con Don Sandro nel1953 scelsero come motto per presentar-si alla intera Diocesi la frase: “Nos verita-tis et amoris sacramenta” (segni e stru-menti dell’amore di Dio). Ogni cristiano,ogni qualvolta cerca di essere coerente efedele, lascia una traccia, lascia qualchesegno di Dio. È come un’ombra, che com-pare solo quando in cielo splende il sole!L’ombra discreta di don Sandro divienecosì invito affinché ognuno di noi nontema di lasciare la sua piccola o grandeombra alla luce dell’unico e vero Sole di

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o Anniversari SacerdotaliStupore e meraviglia per quanto Dio ha operato in loro

giustizia che è Cristo Gesù”.Il ricordo di tanto bene compiuto in mez-zo a noi da Don Sandro si traduce in au-gurio e preghiera perché a lui non man-chino la salute e la saggezza per guidarcisulla via del Vangelo, conosciuto, amato evissuto.

25° DON GIUSEPPE LAZZATIRicordo dei colleghi insegnantiHa detto Papa Francesco nell’omelia dellamessa crismale del Giovedì santo: “Ilbuon sacerdote si riconosce da come vie-ne unto il suo popolo. Quando la nostragente viene unta con olio di gioia lo sinota: per esempio, quando esce dallaMessa con il volto di chi ha ricevuto unabuona notizia. La nostra gente gradisce ilVangelo predicato con l’unzione, gradiscequando il Vangelo che predichiamo giun-ge alla sua vita quotidiana… Il sacerdoteche esce poco da sé, che unge poco, per-de il meglio del nostro popolo. Chi nonesce da sé, invece di essere mediatore, di-venta a poco a poco un intermediario, ungestore. Tutti conosciamo la differenza:

l’intermediario e il gestore “hanno già laloro paga” e siccome non mettono in gio-co la propria pelle e il proprio cuore, nonricevono un ringraziamento affettuoso,che nasce dal cuore. Da qui deriva preci-samente l’insoddisfazione di alcuni, chefiniscono per essere tristi, preti tristi, etrasformati in una sorta di collezionisti diantichità oppure di novità, invece di esse-re pastori con l’odore delle pecore”.Ecco, Don Giuseppe è sempre stato così,un cuore gioviale e disponibile sempreall’ascolto, a condividere i problemi e lesituazioni che gli venivano presentate. Èstato, per qualche anno, collega allaScuola Parrocchiale, ce lo ricordiamo tutticon affetto: cominciare la giornata con ilsuo saluto accompagnato da qualchebattuta, da un vassoio di dolcetti, soprat-tutto nei momenti più pesanti della vitadocente come gli scrutini (perché avevasempre dei dolci da regalare…) era segnodi un respiro lieto e sereno sulla vita equesto respiro lieve e certo veniva comu-nicato a tutti, soprattutto ai ragazzi cheaspettavano la sua ora con contentezza.Ragazzi ai quali voleva bene ed era sem-pre alla ricerca di qualcosa di bello da of-frire loro anche se, talvolta, qualcuno lofaceva “disperare” ed era da rincorrere.Don Giuseppe era lieto di comunicare lacertezza della nostra fede e proprio ques-ta certezza è stata la molla che lo ha fat-to lavorare con entusiasmo, insieme adaltri cristiani della parrocchia, allaideazione e poi alla realizzazione del Pel-legrinaggio, ormai diventato tradizione,che ogni anno vede noi di Carate pelle-grini, durante la notte, alla Madonna delBosco. Il titolo “Ad Jesum per Mariam” èproprio stato pensato da lui.Affidiamo alla Madonna il ministero diDon Giuseppe perché continui ad esseretestimonianza e proposta di vita cristianagioiosa e fedele, dove il Signore lo chiamaad essere sacerdote.

Anna Gatti, Scuola media parrocchiale

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Vita della Comunità

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oVita della Comunità

Ricordo dei giovani dell’AgoràE fu sera e fu mattina… venticinquesimoanno! Ebbene sì, caro Don: sono già tra-scorsi venticinque anni dalla tua ordina-zione! Li porti bene, non c’è che dire... maun po’ di merito lo abbiamo anche noi , ono?! Del resto gli undici anni trascorsi quia Carate sono stati indimenticabili!Come ci si potrebbe scordare, infatti, ditutti i bei momenti che abbiamo condivi-so? Gli oratori feriali, le gite, le vacanze ingiro per il mondo, i recital… ma anche imomenti di riflessione e preghiera insie-me; tutte esperienze belle ed importanti,soprattutto perché vissute in amicizia econ lo sguardo rivolto a Gesù.In questi anni sei sempre riuscito a vivereappieno il motto scelto per la tua ordina-zione: “Collaboratori della Vostra gioia”,trasmettendoci la bellezza e l’entusiasmodi essere cristiani perché, come ci insegnail Papa, “La nostra non è una gioia chenasce dal possedere tante cose, ma dal-l’aver incontrato una Persona: Gesù, dalsapere che con Lui non siamo mai soli”.E allora, con questa gioia nel cuore, tifacciamo i migliori auguri, affinché tupossa continuare a testimoniare e donarea tutti la felicità che viene dalla Pasqua.

Tommaso

25° MONS. MASSIMO GAIONato a Carate, ordinato l’11 giugno 1988,primo ministero a Milano – S. Giovanni inLaterano, poi ancora a Milano – Parroc-chia dell’Incoronata, oratorio di Meda,parroco a Villa S. Carlo di Valgreghentino,prevosto di Asso dal 2008.In occasione del suo ingresso in questaparrocchia esprimeva così la sua volontàdi servire la Chiesa dove il Signore lochiama: “Ho già avuto quattro spose!Questa è la quinta. Un tempo il parroconon era costretto a separazioni e divorzi.Si moriva sul campo. Era segno di fedel-tà e di amore totale per la sua gente,

Oggi non è più significativo che sia così.Ricordo con forte emozione il momentoin cui ho offerto le mani giunte a quellegrandi e calde del card. Martini che michiedeva: “Prometti a me e ai miei suc-cessori filiale rispetto e obbedienza” e iodissi con slancio sincero: “Si, lo promet-to”. Credetemi, ancora oggi, tutte le san-te mattine la frase che mi sorge sponta-nea sulle labbra è la stessa conclusioneliturgica di venti anni fa: “Dio porti acompimento l’opera che ha iniziato inte”. Cari parrocchiani di Asso, aiutatemiad essere fedele. “Noi non intendiamofar da padroni sulla vostra fede; siamoinvece i collaboratori della vostra gioia,perché nella fede voi siete già saldi”. È ilmotto che ci siamo scelti noi pretidell’88. Questo ho cercato di rispettarenei miei primi anni di apostolato. Ho in-tenzione di procedere con lo stesso stilenei confronti della nuova porzione diChiesa che ora mi viene affidata”.

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Ricordo dei coetaneiCaro Don Massimo, condividiamo con tela gioia per il tuo 25° anno di Ordinazionesacerdotale.In questa circostanza ritornano alla me-moria di noi coetanei molte immagini divita insieme; la tua presenza tra i banchidi scuola, nei momenti di gioco, nella vitadell’oratorio è sempre stata ricca di sim-patia, di accoglienza e disponibilità versochi ti era vicino.Ti ricordiamo per molti anni durante laSanta Messa “ministrante” sull’ altare; il

tuo servizio discreto, semplice e generosooggi lo riconosciamo come segno con-creto dell’inizio del tuo cammino verso ilsacerdozio che, nella pienezza del suoministero, è guida e testimonianza pertutti noi. Testimonianza perché, come di-ce Papa Francesco “La verità cristiana èattraente e persuasiva perchè risponde albisogno profondo dell’esistenza umana,annunciando in maniera convincente cheCristo è l’unico Salvatore di tutto l’uomoe di tutti gli uomini”.

Gli amici del 1963

55° DON MARCO SIRONIRicordiamo in questo mese anche il 55°di sacerdozio di Don Marco Sironi, ordi-nato il 21 giugno 1958; venuto tra noinel 1974, ha svolto il suo ministero pertanti anni come assistente dell’Oratoriofemminile, poi come collaboratore in par-rocchia. Il ringraziamento per il suo servi-zio sacerdotale si fa preghiera in questomomento in particolare per la sua salute.

50° PADRE FRANCO CESANAAnche Padre Franco Cesana, nativo diCarate, sacerdote betharramita residentepresso la casa dei Preti del S. Cuore di Ge-sù ad Albiate, festeggia un importantetraguardo: il 50° di ordinazione sacerdo-tale, avvenuta l’8 giugno 1963. Attual-mente Padre Franco svolge il suo ministe-ro in particolare nell’assistenza ai degentipresso la Clinica Zucchi.

Questa Costituzione fu approvata il 21novembre 1964, al termine della terzasessione del Concilio.È dedicata alla Chiesa; è la Chiesa cheparla di se stessa, dice la propria realtà di-vina e umana, sacramento della salvezzauniversale.Ricordiamo prima sommariamente lo svi-luppo storico della visione di Chiesa.Nei primi secoli cristiani non ci furonotrattati teologici sulla Chiesa. Si cominciaa mettere a tema esplicito la Chiesaquando sorge la necessità di affermare lasua libertà rispetto all’autorità civile. Gliaccenti cadranno soprattutto sulla di-mensione visibile della Chiesa, sulla suaorganizzazione giuridica, che, in qualchemodo, imitava la struttura dell’Impero epoi delle società civili. Si parla anche diChiesa come Corpo di Cristo, ma si inten-de Corpo il cui capo è il Papa. E a volertradurre tutto in un segno grafico, laChiesa era rappresentata dalla piramide,che ha al suo vertice il Papa, poi i Vescoviche, con il Papa, costituiscono la Chiesadocente (e comandante) . Alla base sonoi semplici battezzati: essi sono quellaChiesa che può solo ascoltare e che devesolo obbedire. Non ha parole, o ne ha ap-pena una: “Amen”. Nei primi decenni del ‘900 si sviluppanoripensamenti teologici, attraverso un ri-torno allo studio dei Padri, alla loro con-cezione di Chiesa, e si riportano in evi-denza gli elementi interiori della Chiesa, ilsuo essere, cioè, comunità di Grazia, luo-go dell’azione privilegiata dello SpiritoSanto. E questo ritorno ai Padri fu con-temporaneo al sorgere di movimenti lai-cali (in particolare l’Azione Cattolica) chevalorizzano il Battesimo come fonte dellapropria dignità di figli di Dio, e di suoicollaboratori nella costruzione del suoRegno. Fu un “risveglio” che trovò parti-

colare attenzione nella Enciclica di Pio XII: Mystici Corporis che, dopo secoli, ripre-sentava la Chiesa come Corpo di Cristo. Equando nel Concilio si cominciò a tratta-re il tema della Chiesa si pensava che sa-rebbe stata privilegiata appunto la cate-goria di “Chiesa corpo di Cristo”. ln realtàprevalse la categoria di “Chiesa popolo diDio”. E la figura grafica sintetica non è piùla piramide, ma il cerchio: al centro GesùCristo, e tutti i battezzati sono attorno aLui, uguali davanti a Lui, per l’identicoBattesimo, pur nella varietà dei carismi edei compiti.Vediamo allora la Costituzione “Lumengentium “. Essa si compone di 171 articoli,distribuiti in 8 capitoli.Ne diamo una breve sintesi.1 Il mistero della ChiesaEssendo Cristo la luce delle genti, la Chie-sa è in Cristo come un sacramento, o se-gno e strumento, dell’intima unione conDio e dell’unità di tutto il genere umano .La Chiesa ha la missione di annunziare einstaurare in tutte le genti il Regno diCristo e di Dio, e di questo Regno costi-tuisce in terra il germe e l’inizio.2 Il popolo di DioDio volle santificare e salvare gli uomininon individualmente, senza alcun legametra loro, ma volle costituire di loro un po-polo, che lo riconoscesse nella verità, e fe-delmente lo servisse. Scelse quindi il po-polo israelita, stabilì con lui una alleanza,e lo formò lentamente, manifestando nel-la sua storia Se stesso e i suoi disegni, esantificandolo per Sè. Tutto questo peròavvenne in preparazione e figura di quellanuova e perfetta alleanza che doveva es-sere fatta da Gesù. Il nuovo Israele dell’erapresente si chiama Chiesa di Cristo.3 La costituzione gerarchica della ChiesaGesù Cristo, Pastore eterno, volle che gli

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oStoria del Concilio Vaticano II

“Lumen Gentium”La costituzione dogmatica sulla Chiesa (quinta parte)

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Storia del Concilio Vaticano II

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Apostoli e i loro successori fossero nellasua Chiesa pastori fino alla fine dei secoli.Il Collegio dei Vescovi, ha autorità insie-me col Romano Pontefice. Viene affer-mata la collegialità dei Vescovi, che aiutail Papa nell’esercizio della sua personaleresponsabilità su tutta la Chiesa.Finora questa collegialità si esprime, oltreche nel Concilio, solo nel Sinodo che vie-ne periodicamente celebrato. Si precisanoi compiti della Gerarchia: insegnare, san-tificare, governare . E ancora viene ricor-dato il ministero dei Presbiteri (i Sacerdo-ti): quello di essere collaboratori del Ve-scovo, dal quale ricevono il mandato pa-storale nei confronti della comunità cri-stiana, mentre, attraverso il sacramentodell’Ordine, ricevono direttamente da Diola facoltà di celebrare l’Eucaristia, e gli al-tri Sacramenti.4 I laiciNella Chiesa fra tutti i battezzati vige unavera uguaglianza riguardo alla dignità eall’azione comune di costruire il Corpo diCristo. E vengono ricordate le parole chesant’Agostino diceva al suo popolo: “Pervoi sono vescovo, con voi sono cristiano.Quello è il nome di ufficio, questo è nomedi grazia”.5 Universale vocazione alla santitàIl Signore Gesù assegna a tutti i suoi di-scepoli il traguardo altissimo della santi-tà. In ogni condizione, in ogni professio-ne, in ogni età della vita, in ogni epocadella storia, il cristiano ha come supremalegge quella della pienezza di amore aDio e al suo prossimo. Già san Paolo ri-cordava che dobbiamo essere come stellenel firmamento: tutte splendenti, ognu-no con splendore differente. E la Chiesa,pur essendo fatta di peccatori, presentamolteplici luci di santità.6 I religiosiSono coloro che, con impegno solenne econsacrato, vivono i “consigli evangelici”:la verginità, l’obbedienza, la povertà, peruna più perfetta imitazione del SignoreGesù. E questo loro modo di vivere diven-

ta un segnale anticipatore della vita delcielo. Il Concilio esorta i Religiosi all’ag-giornamento, magari anche nell’abito enelle Regole della vita comunitaria, masoprattutto nel ritorno più limpido e in-tegrale allo spirito dei loro Fondatori.7 Indole escatologica della ChiesaSi vuol dire che la Chiesa vive nel tempo,ma continua anche oltre le frontiere deltempo. E già molti suoi figli sono nel-l’eternità celeste. Ma sono sempre l’unicaChiesa di Cristo. E a noi, ancora pellegrini,offrono l’aiuto dell’esempio e della lorointercessione di grazia.8 Maria, segno di speranzae di consolazione per il pellegrinantepopolo di DioMolti Padri conciliari avevano chiesto undocumento esplicito sulla Madonna: pre-valse invece la decisione di questo inseri-mento nella Costituzione sulla Chiesa, chedà maggiore onore a Maria, per la suapartecipazione all’opera della Redenzione.E Paolo VI, con propria autorità, avevaproclamato Maria, Madre della Chiesa.Maria figlia e madre della Chiesa.Ecco come uno dei Prefazi della nostra Li-turgia ambrosiana contempla ed esalta ilmistero della Chiesa:“Il Signore Gesù ha reso partecipe la suaChiesa della sovranità sul mondo che tu,Padre santo e onnipotente, gli hai dona-to, e l’ha elevata alla dignità di sposa eregina. Alla sua arcana grandezza si in-china l’universo perché ogni suo giudizioterreno è confermato nel cielo. La Chiesaè la madre di tutti i viventi, sempre piùgloriosa di figli, generati ogni giorno a te,o Padre, per virtù dello Spirito Santo. È lavite feconda che, in tutta la terra, prolun-ga i suoi tralci e, appoggiata all’alberodella Croce, si innalza al tuo regno. È lacittà posta sulla cima dei monti, splendi-da agli occhi di tutti, dove per sempre vi-ve il suo fondatore”.

Don Sandro

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oDobbiamo riconoscere che Papa France-sco parla il linguaggio degli uomini d’og-gi. Lo fa usando parole chiare, semplici epiene di significato. Per questo seduce eattira l’attenzione di chi l’ascolta.È successo anche l’8 maggio quando, alleSuperiori generali ricevute in udienza, haspiegato che “la castità è un carisma pre-zioso” che testimonia come “l’affettivitàtrovi il suo posto nella libertà matura ediventi un segno del mondo futuro, perfar risplendere sempre il primato di Dio. Una castità feconda, che generi figli spi-rituali nella Chiesa”.Poi, quasi scusandosi per la franchezzadel discorso, ha aggiunto: “La consacrataè madre, deve essere madre e non zitella!La gioia della fecondità spirituale animi lavostra esistenza, perché senza di voi allaChiesa mancherebbe l’affetto, la tenerez-za, l’intuizione di madre.” Abbiamo verificato sul campo quanto sia-no vere queste parole che sottolineano icardini dell’esistenza della vita consacratae abbiamo scoperto che, proprio nell’Annodella Fede, le Suore di Carità della SantaCroce celebrano due importanti giubilei eun particolare anniversario. Il Giubileo della co-fondatrice, MadreMaria Teresa Scherer, morta nel giugno di125 anni fa e beatificata nel 1994 daGiovanni Paolo II. Il centenario dellamorte di Suor Ulrica Nisch, morta di tu-bercolosi a soli trentun anni nel 1913, an-ch’essa beatificata dal Papa polacco il 1novembre 1987, festa di tutti i Santi. E, non meno importante, il decimo anni-versario della beatificazione di SuorZdenka Schelingovà, slovacca, morta il 31luglio 1955 e beatificata come martiredella Chiesa a Bratislava da Giovanni PoloII nel 2003.

Tre Beate dunque, tre vite completamen-te diverse all’interno della stessa Congre-gazione, ma tre cammini totalmente in-centrati su una profonda spiritualità.Quella spiritualità che, nelle parole di Pa-pa Francesco, nasce dall’esodo da se stes-si per intraprendere un cammino di ado-razione del Signore e di servizio a Lui neifratelli e nelle sorelle. “Adorare e servire –ha detto – sono due atteggiamenti chenon si possono separare, ma che devonoandare sempre insieme”.E proprio questo spogliamento di sé,questo vivere e richiamare sempre la cen-tralità di Cristo, questo testimoniarel’identità evangelica nella vita consacra-ta, hanno contraddistinto, se pur con ca-rismi diversi, il percorso umano delle treBeate. Madre Maria Teresa Scherer è laco-fondatrice della congregazione fon-data da Padre Teodosio Florentini, delquale aveva accettato la proposta di de-dicarsi all’insegnamento. Se la sua storiafosse accaduta ai giorni nostri, la stampae la televisione ne avrebbero parlato a

Vite consacrate

Alla luce delle parole di Papa Francesco: “Ogni consacrata deve essere madre”

Le Suore di Carità della Santa Crocecelebrano tre importanti anniversari

Madre Maria Teresa Scherer

lungo. Lo scenario in cui si svolse, è infat-ti quello di un crack finanziario che coin-volse non un banchiere o un grosso im-prenditore, bensì un frate cappuccino chediede vita a coraggiose opere sociali, rea-

lizzate però senza un’adeguata copertura.L’improvvisa scomparsa di Padre Teodosiolasciò al gruppo di suore che avevano acapo la Scherer un cumulo impressionan-te di debiti. Madre Maria Teresa scommi-se sulla propria fedeltà e sull’onore delfondatore la propria vita e quella dell’Isti-tuto. Sapendo che Dio giudica tutte lecose con un metro diverso dal nostro, siaffidò a Lui con piena fiducia. I fatti ledaranno ragione, anche se dovette paga-re a caro prezzo la sua fedeltà alla croce.Quando la morte la colse, il 16 giugno1888, in tutta Europa si diffuse la fama dicui godeva questa donna silenziosa, chelasciava una congregazione con 1596suore, primato che pochissimi fondatoripossono vantare. La causa di beatificazio-ne di Suor Ulrica Nisch è stata la più velo-ce del secolo: solo sei anni contro i quasidodici che occorsero per Santa Teresa diLisieux, che pure allora bruciò i tempi. Ilfatto si spiega con l’estrema linearità dellasua vita, vissuta nella più assoluta sempli-cità. Ulrica, figlia di povera gente, accetta-ta in convento quasi per carità, trascorse

la sua breve esistenza nella più grandeumiltà, con un servizio silenzioso che ca-ratterizzò tutte le tappe del suo brevecammino. Riuscì tuttavia a ritagliarsi unavia di santità con una vita che schiude ric-chezze spirituali davvero incredibili.Quanto più intimo si faceva il suo incon-tro con Cristo, tanto più si diffondeva unaforma di carità che attuava il suo propo-sito: “Voglio avere per tutti un amore chesia tutto a tutti e tutti edifichi”.La Beata Suor Zdenka appartiene invecealla numerosa schiera di cristiani autenti-ci che seppero rendere testimonianzad’amore a Cristo e di fedeltà alla Chiesa,negli anni in cui il potere comunista hatristemente dominato in gran parte del-l’Europa centro-orientale. Resistendo alleminacce, alle torture e alla durezza dellaprigionia, ha pagato un prezzo altissimo,testimoniando che Cristo conduce allavera libertà, all’amore e alla pienezza del-la verità. Tra i pensieri fissati nei suoi ap-punti si può leggere: “Soffrire nello statodi grazia è il punto di partenza per grandiopere. Ognuno deve sciogliere il nododella sofferenza e del dolore, poiché se sirimane legati a se stessi non ci si può piùmuovere. Solo quando ci saremo staccatida tutto non ci saranno più nodi. Chi amain fondo non soffre…”. Lo sapeva bene Lei che morì nell’ospedaledi Trnava, a soli 39 anni, in seguito aimaltrattamenti subiti durante la prigio-nia. Le Suore di Carità della Santa Crocesono giunte a Carate nel 2006, per volon-tà di don Sandro, che ha tanto insistitoper averle in paese. Suor Elisa Fontana è incaricata della pa-storale giovanile e della catechesi, SuorTeresa Arimpoor delle opere caritative edell’intervento nel sociale, Suor SerenaCalzaniga si occupa della segreteria inCasa Parrocchiale. A loro il sentito ringraziamento di tutta laComunità Pastorale per il generoso e fe-condo operare tra noi. Franco Rizzi

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Suor Ulrica Nisch

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oVita della Comunità

Anniversari di matrimonioFoto di Luca Salvadego

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oVita della Comunità

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“Carissimi, mi permetto ancora una voltadi fare appello alla vostra generosità peruna nuova urgenza nata in seguito all’in-tervento edilizio in corso presso il CinemaTeatro l’Agorà. Durante i lavori, infatti, sono emersi intutta la loro gravità i danni subiti dallastruttura e si sono rese necessarie operedi adeguamento alle vigenti normativesenza la realizzazione delle quali non siotterrebbe l’agibilità della sala (vedi rela-zione tecnica). A fronte di una cifra inizialmente previstain € 260.000,00, il preventivo finale as-somma ora ad un totale di € 700.000,00dei quali € 185.000,00 già pagati. La decisione da me presa, in accordo conil Consiglio Pastorale e il Consiglio AffariEconomici della Comunità, è stata quan-to mai difficile. Da un lato il desiderio di ridare non soloalla comunità cristiana, ma a tutta la co-munità caratese una struttura efficiente,in grado di garantire sul territorio la pre-senza di un polo che, oltre a caratterizza-re l’esperienza educativa dell’Oratorio,potesse continuare ad assicurare unospazio per attività culturali e di aggrega-zione sociale, come nella tradizione delcomplesso sin dalle sue origini. Dall’altro la responsabilità di caricare laComunità Pastorale di un ulteriore gravo-so sforzo finanziario. Alla fine ha prevalso il desiderio di con-servare quel bene prezioso che l’Agoràrappresenta per tutti noi. Si tratta ora di reperire i fondi necessariin modo da garantire la riapertura del Ci-nema Teatro il prossimo autunno. La no-stra parrocchia può garantire una coper-tura di € 200.000,00 attraverso un inter-vento programmato, perciò è necessario

reperire la restante somma di €315.000,00 attraverso un piano finanzia-rio basato esclusivamente sulla generosi-tà della cittadinanza, del suo mondo as-sociativo, delle sue realtà artigianali e in-dustriali. Ringrazio anticipatamente espero che, ciascuno secondo la propriapiccola o grande disponibilità, possa evoglia contribuire a questo importanteprogetto.

don Gianpiero e il Comitato promotore

Aspetti tecnici dell’interventoIl primo intervento realizzato è statoquello di mettere in sicurezza statica lasala con il rifacimento della copertura edelle relative controsoffittature. In se-condo luogo l’adeguamento della sala al-le nuove disposizioni in materia di pre-venzioni incendi. In particolare le princi-pali opere del secondo passo riguardano:l’impianto elettrico, l’impianto di aerazio-ne, installazione di nuove porte REI, ripri-stino della guaina di copertura presentesul tetto della torre scenica, chiusura concompartimentazione REI di un corridoiodi collegamento tra due attività diverse:teatro e cucina della mensa, eliminazionedella vecchia caldaia a gasolio, assistenzeagli impianti, realizzazione di gruppo diattacco per motopompa.Rimangono ancora alcune opere da rea-lizzare (terzo passo): nuova centrale ter-mica, ridimensionamento della rete an-tincendio, completamento dell’impiantodi ventilazione, completamento dell’im-pianto elettrico, rifacimento dell’imbotti-tura e del rivestimento delle poltroncinecon idonei materiali REI o sostituzionedelle stesse, sostituzione di tutti i tendag-gi con idonei materiali REI ed altre picco-le opere riguardanti i locali accessori,adiacenti la sala teatrale.

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SoS Agorà

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Riapriamo l’AgoràComunicato alle famiglie della Comunità e modalità di aiuto

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oAsilo Nido Parrocchiale

Il Nido d’Infanzia Parrocchiale di Albiateriapre le iscrizioni per l’anno nuovo2013/2014.Con questa nuova struttura, che puòospitare 24 bambini dagli 8 mesi ai 36mesi, la pastorale familiare attuata dallaScuola dell’Infanzia vuole abbracciare an-che i genitori dei piccolissimi e aiutarlinel difficile compito educativo che li at-tende.II Nido offre un ambiente caldo e acco-gliente, arredi bio-compatibili ed ecologi-ci a misura di bambino, educatrici alta-mente qualificate ed estremamente com-petenti, consulenza psico-pedagogica,orari flessibili,rette competitive, grandi laboratori diidee e scoperte, oltre ad uno splendidogiardino esterno.

Ricordiamo inoltre la stretta collabora-zione tra il Nido e la Scuola dell’InfanziaParrocchiale, ad esso vicina, che si realiz-za attraverso numerosi progetti ponte trale due strutture, confronti, incontri colle-giali, feste e iniziative condivise.Vi aspettiamo per conoscerci ...Albiate, via Mazzini 4telefono e fax 0362-932382

“Gianna Beretta Molla” AlbiateAperte le iscrizioni per il 2013/14

CAMPAGNA “RIAPRIAMO L’AGORÀ”Come posso contribuire:Offerta liberaContributo mattone € 25,00Contributo poltroncina € 100,00Contributo sostenitore € 500,00

PER IL TUO CONTRIBUTOapposita BUSTAnelle chiese da riconsegnare durante le sante Messee in Segreteria PastoraleBONIFICO bancariocausale “RIAPRIAMO L’AGORÀ”su Conto Corrente della Parrocchia presso BCC-CarateIBAN IT06 F 08440 32730 0000 00031 959

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A chi dà, sarà datoGenerosità e gratitudine

Parrocchia Santi Ambrogio e SimplicianoOfferte varieNN per il tavolo solidale € 100 - NN per il tavolo solidale € 50 - F.T. per il tavolo solidale € 50G.G. per il tavolo solidale € 50 - NN per l’Agorà € 50 - Offerte varie per la parrocchia € 160 - Icondomini di Via Donizetti 20 in memoria di Gabriele Minazzi € 80 - Gli amici del Seminario perla Parrocchia offrono il ricavato del Mercatino € 2.240 - NN per la parrocchia € 100 - I bambinidel Santa Maria per una scuola in Somalia € 750 - G.V. opere quaresimali parrocchia € 250 - NNper la parrocchia € 150 - NN tavolo solidale € 50 - NN tavolo solidale € 250 - Il gruppo missio-nario per il tavolo solidale € 500 - NN per casa Maria Immacolata € 50 - Dalla chiesa del Pozzone€ 758 - NN per tavolo solidale € 50 - La classe 1939 ricordando i coetanei defunti € 100 - NNper l’Agorà € 500 - NN Per la parrocchia € 100 - La classe 1963 festeggiando il 25° con MonsMassimo Gaio € 100 - NN per la parrocchia € 50 - NN per la parrocchia € 50 - NN per la par-rocchia € 50 - Offerte cresimati adulti € 100 - NN per la parrocchia € 40 - NN per la parrocchia- € 500, La Cooperativa di Consumo € 250 - Per l’uso della Sorgente € 120 - NN per Casa MariaImmacolata € 100 - NN per i bisogni della parrocchia € 50 - Offerte Cresimati € 1.850.Offerte per i FuneraliSimioli € 200 - Rosa Conte € 150 - Giuseppe Chiarello € 50 - Alceste Cazzola € 50 - VincenzoScigliano € 50 - Antonietta Beretta € 500 - NN € 50 - NN € 50 - Raffaella Roba € 300 - BiagioGrasso € 50 - Maria Sala € 100 - Pietro Marelli € 100 - Giuseppina Antonietti € 500Offerte per i BattesimiNN € 10 - NN € 20 - NN € 200 - NN € 50 - NN € 25Offerte per i MatrimoniAlessia e Gabriele € 300 - Miryam e Benedetto € 100 - Rossella e Elia € 50Offerte per il Santuario di San BernardoC.M € 100 - NN € 500 - NN € 150 - NN € 50 - G.G. per promessa € 50 - NN € 50 - NN € 100NN € 50 - NN € 50 - NN € 100 - NN € 50 - NN € 30 - NN € 100 - NN € 50Offerte per UnitalsiTorte in occasione della Giornata dell’ammalato € 1.964 - In memoria di Antonietta Beretta icondomini di Via Rezzonico, 12 € 170 - NN. € 20 - NN. € 5 - La Banca di Credito Cooperativodi Carate ha deliberato un contributo di € 23.000 a sostegno della “Vacanza per disabili”Offerte per la QuaresimaDurante la Quaresima sono stati raccolti nelle 4 parrocchie (in particolare Costa Lambro € 345,Albiate € 3.000), all’Agorà e alla scuola S. Maria € 13.000 per le iniziative missionarie. Potranno essere quindi finanziate tutte le iniziative indicate nel precedente tavolo solidale(5.000 € per l’India, 3.000 € per i progetti diocesani, 2.000 € per suor Maria Agnese Consonni– Brasile per formazione catechisti, 1.000 € per i Saveriani e 1.000 € per padre Jesuray).Offerte per “Riapriamo l’Agorà”NN per mattone € 25 - NN per mattone € 25 - NN per una poltroncina € 100Sostenitori Amici del cinema l’Agorà € 500 - Mariadele Orsenigo € 500 - NN per l’Agorà € 500Nonna per l’Agorà € 500 - Sergio per l’Agorà € 500

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, AgliateVisita alla Basilica Don Marco € 50 - Parrocchia Santa Maria Rossa, Milano € 50Parrocchia Merate € 50 - Gruppo Alpini, Sezione Monza € 100 - Don Graziano Cinisello € 100Scuola Pirotta, Desio € 30 - Scuola Cadorna, Seregno € 15 - Parrocchia Carugate € 70Offerte varie Benedizione dell’Ulivo € 480 – Pesca di beneficenza € 2.000Offerte per il Battesimo NN € 50Offerte per i Funerali Luigia € 1000 - Nadia Dainese € 150 - Carmela Caucci €100Gatti Giuseppina € 50 - Paolina Lussana € 50Offerte per i Matrimoni Yanina  e Francesco € 100 - Prisca e Marco € 100 - NN € 300Anna e Pasquale € 200 - Giulia e Diego € 100

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oIl libro della Vita

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza30 Vincenzo Scigliano di anni 4531 Giuseppe Chiarello di anni 4432 Giuseppe Farina di anni 9033 Vito Vincenzo Mariani di anni 8934 Carlo Baroni35 Alceste Luigia Cazzola ved. Dell’Orto di anni 8836 Ivone Simiole di anni 8037 Anna Maria Di Martino ved. Voccia di anni 7538 Rosa Conte ved Cesana di anni 10039 Gianfranco Magrini di anni 7840 Antonio Galli ved. di anni 8441 Antonietta Beretta di anni 8842 Ofelio Sacco di anni 8943 Carlo Bonomi di anni 8644 Antonio Santelia di anni 6945 Erminio Scanziani di anni 8146 Luigia Polvar di anni 9147 Raffaella M.Giuseppina Roba ved Ferrario di anni 8548 Biagio Grasso di anni 7449 Francesca Soriani ved. Bellio di anni 9850 Virginio Cesana di anni 9351 Maria Sala ved. Panzeri di anni 9552 Pietro Edoardo Marelli di anni 7653 Luciano Rigamonti di anni 8154 Anna Marzocca ved Costantini di anni 8055 Lorenzo Mazzoleni di anni 8056 Iolanda Galliani ved Mauri di anni 8657 Pia Maria Camesasca di anni 6958 Luciana Visonà ved Fabris di anni 8059 Giuseppina Antonietti ved Villa di anni 93

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza19 Cama Lorenzo Pio20 Colangelo Leonardo21 Formenti Ilaria 22 Gatti Achille Camillo23 Lacanale Gabriele24 Manferdini Ilaria25 Radaelli Ginevra

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate di Carate Brianza26 Galimberti Chiara

Parrocchia San Martino, Costa Lambro27 Colciago Chiara28 Fumagalli Daniele

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza9 Asnaghi Giulio e Colciago Eleonora

10 Mutti Mirko e Cattaneo Adelaide

RIGENERATI NELLO SPIRITO

UNITI IN CRISTO

RITORNATI AL PADRE

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Con il seguente orario

da LUNEDÌ a VENERDÌdalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.00

SABATOdalle 9.00 alle 12.00

[email protected]

Telefono 0362.900164è sempre in funzione la Segreteria telefo-nica o il ricevimento fax.

È sempre possibile rivolgersi ai sacerdoti

Pastorale Giovanile OratoriSi può fare fa riferimento a don Massimo Cellulare 339.7479771o ai collaboratori presso L’Agorà.

È possibile seguire tutta l’attivitàprogrammata sul sito www.lagora.net

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Comunità Pastorale Spirito Santo

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Segreteria Pastoraledella Comunità Pastorale Spirito Santo

Celebrazione del BattesimoDomenica 7 aprileore 15.30 Santi Ambrogio e Simpliciano

Venerdì 5 aprile alle ore 21.00nella Prepositurale Santi Ambrogio e Simpliciano,incontro per genitori e padrini

Via Manzoni 12 - Telefono 0362.900.384Il mercoledì dalle 9.00 alle 11.00Il giovedì dalle 17.00 alle 19.00

Lunedì dalle 9.00 alle 11.30da mercoledì a sabato dalle 16.00 alle 19.00

La Domenica dalle 8.00 alle 12.30

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Parrocchia Santi Ambrogio e SimplicianoCarate Brianza

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Per informazioni [email protected]

Concerto corale-strumentaleIn occasione degli Anniversari Sacerdotali

la Schola Cantorum di Carate Brianza presenta:

Magnificat–Credodi Antonio Vivaldi

Concerto Corale-Strumentalecon l’accompagnamento di Quartetto di archi “La stravaganza” flauti e continuo

Mercoledì 19 giugno 2013 – ore 21Chiesa prepositurale di Carate Brianza

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Appuntamenti diGiugno e Luglio

GIUGNOcon gioia e gratitudine ricordiamo i nostri sacerdotiDomenica 2con don Giuseppe Lazzati ricordiamo il 25° di sacerdozioCoadiutore a Carate e ora parroco a Gorla Minore

ore 10.30 corteo da L’Agoràore 11.00 S. Messa in Prepositurale di Carate

Martedì 4con tutti i sacerdoti del Decanato ricordiamo l’Anniversario di Ordinazione

ore 18.30 S. Messa in prepositurale

Domenica 9con Mons. Massimo Gaio ricordiamo il 25° di sacerdozioNativo di Carate e ora prevosto ad Asso

ore 10.30 corteo da San Bernardoore 11.00 S. Messa in prepositurale

Domenica 16con don Sandro, don Marco e padre Franco Cesanaricordiamo rispettivamente il 60°, il 55° e il 50°di sacerdozio

ore 10.45 corteo dalla Cappella delle Suoreore 11.00 S. Messa in Prepositurale di Carate

Domenica 23con i sacerdoti novelli don Simone V. e don Andrea T.celebriamo la gioia del sacerdozio

Sabato 29Concerto del Corpo musicale Santi Ambrogio e Simpliciano

ore 21.00 Basilica di Agliate

Domenica 30Patronale della Basilica Santi Pietro e Paolo Agliate

LUGLIOMartedì 924° Anniversario del Martirio di Mons. Salvatore Colombo a Mogadiscio (Somalia)

Domenica 14celebrazione del BATTESIMO