Il trascorrere del tempo e il processo dell’invecchiamento · donne, in tutti i gruppi etnici...
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22/04/2016
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Corso di Medicina Internaa.a. 2015‐2016
Lezione del giorno 01 03 2016
Il trascorrere del tempo e il processo dell’invecchiamento
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L’inventore del jogging è morto a 52 anni.
L’inventore della dieta dissociata è morto a 66 anni.L’inventore della Nutella è
morto a 89 anni……..
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ARTERIOSCLEROSI
COMPLESSO DI ALTERAZIONI ANATOMICHE DEI VASI ARTERIOSI A CARATTERE DEGENERATIVO
CHE DETERMINANO L’INDURIMENTO (SCLEROSI) E LA PERDITA DI ELASTICITA’
DELLE PARETI VASALI
• ATEROSCLEROSI
• TERMINE CONIATO DA MARCHAND NEL 1904 PER INDICARE LE ALTERAZIONI ARTERIOSCLEROTICHE DELLE GROSSE ARTERIE CARATTERIZZATE DA DEPOSITI, IN SEDE PREVALENTEMENTE O
INIZIALMENTE INTIMALE, DI GRASSI NEUTRI, ACIDI GRASSI, COLESTEROLO E SUOI ESTERI, CON
SECONDARIE CALCIFICAZIONI E FIBROSI
• LA LESIONE CARATTERISTICA E’
RAPPRESENTATA DALL’ATEROMA
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Principali Sindromi Clinichedi origine Atero/Arterio‐sclerotica
• Sono determinate da un ridotto apporto di ossigeno ai tessuti (ischemia)
• Sono condizionate – dal tipo di vascolarizzazione (arteriole terminali/circoli collaterali)
– dalla rapidità del restringimento vasale
– dal lavoro svolto dall’organo interessato
– Dalla possibile formazione di trombi con ostruzione completa e insorgenza di necrosi tessutale (infarto)
• Organi più frequentemente coinvolti (miocardio; encefalo; apparato gastroenterico; reni; arti inferiori)
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e…..Malattie cardiovascolari
• Costituiscono la più frequente causa di morte sia per gli uomini che per le donne, in tutti i gruppi etnici
• Rappresentano la principale causa d’invalidità
QUADRI CLINICI DELLACARDIOPATIA ISCHEMICA
• ANGINA PECTORIS
• INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO
• MORTE IMPROVVISA
PRIMA CAUSA DI MORTE
NEI PAESI DEL MONDO
OCCIDENTALE INDUSTRIALIZZATO
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ATEROSCLEROSI
• Le lesioni più precoci (strie adipose) sono presenti già nel corso della vita fetale (figli di madri ipercolesterolemiche)
• Fattori genetici (es. ipercolesterolemia familiare) e acquisiti (abitudini di vita e alimentari)
• Suscettibilità di genere (maschi >> femmine)• Variabilità individuale nell’interessamento di differenti distretti vasali (aorta e suoi rami principali, circolo cerebrale, circolo coronarico, vasi ileo‐femorali, etc.)
• Complesse reazioni infiammatorie/fibroproliferative a patogenesi multifattoriale
FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATEROSCLEROSI E LE PATOLOGIE
CARDIOVASCOLARI
• LIPOPROTEINE E DISLIPIDEMIE• FUMO DI TABACCO
• IPERTENSIONE
• DIABETE MELLITO
• INFIAMMAZIONE/INFEZIONE
• FATTORI CHE REGOLANO L’EMOSTASI
• OMOCISTEINA
• SESSO
• INVECCHIAMENTO
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XANTOMI E XANTELASMIESAME OBIETTIVO DEL PAZIENTE: SEMPRE!!!
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IPERLIPOPROTEINEMIE(DISLIPIDEMIE)
• Tipo I = Ipertrigliceridemia e iperchilomicronemiaesogena (alimentare)
• Tipo IIa = Ipercolesterolemia con LDL• Tipo IIb = Ipercolesterolemia con LDL e ipertrigliceridemia con VLDL
• Tipo III = Ipercolesterolemia e ipertrigliceridemiacon IDL (prodotti intermedi derivati da scissione di VLDL ad opera della lipasi delle lipoproteine)
• Tipo IV = Ipertrigliceridemia (endogena) con VLDL• Tipo V = Ipertrigliceridemia (esogena ed endogena) con di VLDL e chilomicroni
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IPERLIPOPROTEINEMIE(Classificazione di Frederickson)
Tipo COL TRG VLDL IDL LDL CHY
I - + - - - +
IIa + - - - + -
IIb + + + - + -
III + + - + - -
IV - + + - - -
V - + + - - +
Iperlipoproteinemie primitive
–Mutazione di un singolo gene
• Iperlipoproteinemie familiari (tutti i tipi)
• Iperlipoproteinemia multipla (o familiare combinata)
–Multifattoriali
• Ipercolesterolemia poligenica
• Ipertrigliceridemia sporadica
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Iperlipoproteinemie secondarie
• SECONDARIE (più comuni)
– Diabete mellito
– Assunzione di alcool
– Contraccettivi orali
– Ipotiroidismo
– Sindrome nefrosica
–Malattie epatiche
ATEROGENICITA’ DELLE LIPOPROTEINE
• LP ATEROGENICHE– Residui (remnants) dei chilomicroni
– Residui delle VLDL
– Intermediate Density Lipoproteins (IDL)
– Low Density Lipoproteins (LDL)
– Lipoproteina “a” (LPa)
• LP ANTI‐ATEROGENICHE– High Density Lipoproteins (HDL)
• LP NON ATEROGENICHE– Chilomicroni
– VLDL
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Corso di Medicina Interna
a.a. 2015‐2016
Lezione del 2 marzo 2016
FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATEROSCLEROSI E LE MALATTIE
CORONARICA• LIPOPROTEINE
• FUMO DI TABACCO• IPERTENSIONE
• DIABETE MELLITO
• INFIAMMAZIONE/INFEZIONE
• FATTORI CHE REGOLANO L’EMOSTASI
• OMOCISTEINA
• SESSO
• INVECCHIAMENTO
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Fumo di tabacco
• Negli USA il 30% di tutti i decessi per malattia coronarica è imputabile al fumo
• Il fumo è la causa predominante di arteriopatia periferica e di aneurisma dell’aorta addominale
• E’ importante fattore di rischio per ictus ischemico
• Aumenta il rischio in molte altre malattie croniche
• E’ fattore predittivo di infarto del miocardio per eventi trombotici
• Si associa ad uno stato ipertrombotico sistemico (produzione di trombina, attivazione piastrinica, iperfibrinogenemia)
• La sospensione del fumo riduce rapidamente il rischio di infarto miocardico
The Lancet, 379:1269‐1271,2012
• Effective tobacco control is key to rapid progress in reduction of non‐communicable diseases
– by Stanton Glantz e Mariaelena Gonzales
– from the Center for Tobacco Control, Research and Education, Cardiovascular Research Institute, University of California in San Francisco, San Francisco, CA, USA
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FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATEROSCLEROSI E LA MALATTIA CORONARICA
• LIPOPROTEINE
• FUMO DI SIGARETTA
• IPERTENSIONE• DIABETE MELLITO
• INFIAMMAZIONE/INFEZIONE
• FATTORI CHE REGOLANO L’EMOSTASI
• OMOCISTEINA
• SESSO
• INVECCHIAMENTO
L’ipertensione arteriosa
• E’ un cofattore colesterolo‐dipendente di aterosclerosi accelerata
• Forse entrano in gioco alterazioni ormonali (angiotensina II ?) responsabili dello stato ipertensivo
• Studi autoptici hanno dimostrato una condizione di aterosclerosi più avanzata nei pazienti ipertesi, soprattutto in quelli con elevata pressione differenziale
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FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATEROSCLEROSI E LA MALATTIA CORONARICA
• LIPOPROTEINE
• FUMO DI SIGARETTA
• IPERTENSIONE
• DIABETE MELLITO• INFIAMMAZIONE/INFEZIONE
• FATTORI CHE REGOLANO L’EMOSTASI
• OMOCISTEINA
• SESSO
• INVECCHIAMENTO
Diabete mellito e aterosclerosi
• E’ stato definito, oltre che malattia metabolica, “malattia cardiovascolare” (micro‐ e macroangiopatia diabetica !)
• La resistenza insulinica e la ridotta tolleranza al glucosio contribuiscono all’accelerato sviluppo di aterosclerosi
• Sono frequenti anomalie dell’emostasi (piastrine, fattori plasmatici della coagulazione, fibrinolisi)
• Accentuazione di uno stato dislipidemico• Coinvolgimento aterosclerotico coronarico più marcato con estensione più distale
• Favorisce eventi trombotici ( attivazione piastrinica; iperfibrinogenemia)
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SINDROME METABOLICA
• Obesità• Resistenza insulinica
• Ipertensione• Alterazioni postprandiali del metabolismo
lipoproteico• Possono coesistere, nella sindrome metabolica e
nelle dislipidemie, comuni fattori di rischio aterogenico e trombotico quali elevati livelli plasmatici di fibrinogeno, PAI‐1 o Plasminogen
activator inhibitor‐1, fattore VII della coagulazione e iperattività piastrinica
FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATEROSCLEROSI E LA MALATTIA CORONARICA
• LIPOPROTEINE
• FUMO DI SIGARETTA
• IPERTENSIONE
• DIABETE MELLITO
• INFIAMMAZIONE/INFEZIONE• FATTORI CHE REGOLANO L’EMOSTASI
• OMOCISTEINA
• SESSO
• INVECCHIAMENTO
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Infiammazione/infezione e aterosclerosi accelerata
• Ruolo di Proteina C Reattiva, Amiloide A, Fibrinogeno
• Citochine pro‐infiammatorie (Interleuchina‐1, TNF‐alfa, Interleuchina‐6 e relativi recettori)
• Agenti infettivi chiamati in causa (Citomegalovirus, Chlamydia pneumoniae, Helicobacter pylori (?), Microrganismi responsabili di gengiviti)
• Ruolo di infezioni croniche a livello di differenti organi (Prostatiti croniche ? Epatiti croniche ?)
• Malattie autoimmuni sistemiche
Interleuchina 6 e Cardiopatia Ischemica(Lancet, 379, marzo‐aprile 2012)
• Interleukin‐6 receptor pathways in coronary heart disease: a collaborative meta‐analysis of 82 studies.
– Interpretazione: Risultati di studi di genetica umana e di marcatori biologici sono in accordo con un’associazione causale fra pathwayscorrelati al recettore per l’IL‐6 e la cardiopatia ischemica
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Interleuchina 6 e Cardiopatia Ischemica(Lancet, 379, marzo‐aprile 2012)
• The interleukin‐6 receptor as a target forprevention of coronary heart disease: a mendeleian randomisation analysis. – Nell’uomo, sulla base di evidenze genetiche, il “signalling” dell’IL‐6R sembra avere un ruolo causale nello sviluppo della cardiopatia ischemica.
– Il blocco dell’IL‐6R potrebbe rappresentare un nuovo approccio terapeutico nella prevenzione della coronaropatia.
FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATEROSCLEROSI E LA MALATTIA CORONARICA
• LIPOPROTEINE
• FUMO DI SIGARETTA
• IPERTENSIONE
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• OMOCISTEINA
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CONDIZIONI TROMBOFILICHE
• Alterazioni della parte vasale (danno endoteliale, aterosclerosi)
• Alterazioni delle proprietà reologiche del sangue (stasi, aumento della viscosità)
• Alterazioni umorali (aumento dell’adesività cellulare, ipercoagulabilità, ipofibrinolisi)
• Nelle trombosi arteriose il danno è quasi sempre a livello della parete, in cui si riscontra costantemente un processo aterosclerotico.
• Il danno endoteliale produce un accelerato consumo di fattori anti‐trombotici (ATIII, proteina C ed S, attivatore del plasminogeno tessutale) e attivazione delle piastrine e dei fattori della coagulazione per esposizione di fattori tessutali e collagene.
STATI DI TROMBOFILIA, CONGENITI E ACQUISITI, DI INTERESSE CLINICO
• Carenza di antitrombina III– Mutazioni specifiche (difetto quantitativo o qualitativo)
• Carenza di proteina C– Glicoproteina vit.K‐dipendente sintetizzata dal fegato
• Carenza di proteina S– Glicoproteina vit‐K‐dipendente prodotta da epatociti, cellule
endoteliali e megacariociti
• Resistenza ereditaria alla proteina C attivata: FV Leiden• Mutazione protrombina 20210• Disfibrinogenemie• Iperomocisteinemia• Sindrome da anticorpi anti‐fosfolipidi
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Più comuni difetti acquisiti di ATIII, proteine C e S
• Coagulopatia da consumo (DIC)
• Insufficienza epatica
• Insufficienza renale ed emodialisi
• Leucemie
• Vascoliti
• Infezioni
• Plasmaferesi
• Farmaci estrogeni, eparine, L‐asparaginasi
Esami di laboratorio utilizzati nello screening di trombofilia ereditaria
• Rapporto PT (0,94‐1,15)• Rapporto PTT (0,84‐1,14)• Fibrinogeno (150‐400 mg%)• ATIII funzionale (80‐120%)• Proteina C funzionale (> 60%)• Proteina S funzionale (M: 78‐18%; F: 62‐122%)• Resistenza alla proteina C attivata (0,74‐1,30)• Mutazione G1691A FV Leiden (assente• Mutazione G20210 protrombina (assente)• FVIII (50‐150%)• Omocisteina dopo digiuno notturno (M:<52,2; F:<17,2
nmol/L)• Ricerca degli anticorpi anti‐fosfolipidi
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FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATEROSCLEROSI E LA MALATTIA CORONARICA
• LIPOPROTEINE
• FUMO DI SIGARETTA
• IPERTENSIONE
• DIABETE MELLITO
• INFIAMMAZIONE/INFEZIONE
• FATTORI CHE REGOLANO L’EMOSTASI
• OMOCISTEINA• SESSO
• INVECCHIAMENTO
IPEROMOCISTEINEMIA (HyHCys)
• L’omocisteina (HCys) è un aminoacido solforato contenente un gruppo tiolico prodotto dalla metionina.
• Due enzimi, la cistationina‐beta‐sintetasi (CBS) e la 5‐10‐metilene‐tetraidrofolatoreduttasi (MTHFR) regolano la concentrazione di HCys nei liquidi biologici, convertendola in prodotti di degradazione.
• I maggiori livelli di HCys si riscontrano nei soggetti omozigoti per mutazioni di CBS e di MTHFR.
• La forma eterozigote del difetto di CBS ha una prevalenza di 0,5‐1,5% nella popolazione generale; più frequente (5%) è una mutazione omozigote di MTHFR
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IPEROMOCISTEINEMIA EREDITARIA
• E’ dovuta alla carenza di CBS e di MTHFR e si caratterizza per aterosclerosi prematura, tromboembolismo arterioso (ma anche venoso), con ritardo mentale, ectopia del cristallino e anormalità scheletriche.
• Si ritiene che l’omocisteina danneggi l’endotelio vasale, acceleri il consumo di piastrine e stimoli la proliferazione di cellule muscolari lisce nella parete vasale.
• Studi clinici in soggetti aterosclerotici hanno messo in evidenza elevati livelli di HCys in pazienti con malattie cerebrovascolari, cardiovascolari e vascolopatie periferiche.
• Forme “acquisite” di iper‐omocisteinemia possono essere in relazione ad altre alterazioni del metabolismo della HCysdeterminate da deficit di folati, di vitamina B12 o B6 e da una condizione di insufficienza renale.
Determinazione dei livelli di HCys• Tecniche utilizzate: cromatografia a scambio ionico,
spettrometria di massa, HPLC (cromatografia liquida ad alta performance)
• Valori normali = 5‐16 umol/L• In pazienti omozigoti = > 100 umol/L• In soggetti eterozigoti = Valori basali anche normali, ma
elevati dopo carico di metionina (precursore dell’omocisteina)
• Metodiche di biologia molecolare possono rilevare mutazioni nei geni codificanti per gli enzimi CBS e MTHFR. I risultati genetici vanno sempre interpretati alla luce dei risultati di HCys dopo carico di metionina e valutazione di eventuali deficit di folati e di Vit. B12.
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• FATTORI CHE REGOLANO L’EMOSTASI
• OMOCISTEINA
• SESSO• INVECCHIAMENTO
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Altri «emergenti» fattori di rischio
• Elevati livelli di acido urico• Reazioni psichiatriche a condizioni di stress
– Depressione– Stati ansiosi– Difficoltà psico‐sociali– Disturbi del sonno
• Stress psico‐sociali – Stress lavorativi– Eventi esistenziali– Problemi finanziari
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