Il Traffico di esseri umani

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Il traffico di esseri umani Borrelli Antonio Storia dell’Europa contemporanea Visionato dal Prof. Rolf Petri Voto: 30 e Lode Università Ca’Foscari Venezia Facoltà di Lettere e Filosofia

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Il traffico di

esseri umani

Borrelli Antonio

Storia dell’Europa contemporanea

Visionato dal Prof. Rolf Petri

Voto: 30 e Lode

Università Ca’Foscari Venezia

Facoltà di Lettere e Filosofia

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1. Introduzione

Il traffico di esseri umani implica il controllo e lo sfruttamento delle persone,

dopo il loro trasferimento coatto verso un luogo nuovo, di solito oltre i confini della

loro patria. Il trafficante adopera mezzi illeciti ai fini dello sfruttamento, attraverso

l’uso di minacce e intimidazioni, per privare la vittima di ogni possibile forma di

libertà. Questo commercio illegale si differenzia, a livello giuridico, dal traffico di

migranti.1 La tratta degli esseri umani viene perseguita dagli ordinamenti giuridici

internazionali, come un reato contro la persona e presuppone il fine di sfruttamento.

Diverso è il caso del traffico di migranti, che viene condannato come reato contro lo

Stato, implicando un interesse reciproco del trafficante e della persona oggetto del

traffico. In tempi recenti il traffico di esseri umani è diventato un business globale,

ricavandone enormi profitti per i trafficanti e la criminalità organizzata, generando

massicce violazioni dei diritti umani, e causando seri problemi per i

governi. Nonostante l'entità del problema, solo di recente tale questione ha

calamitato l'attenzione dei responsabili politici. Non più tardi di 10 anni fa, il

traffico di esseri umani, come espressione appariva raramente nei dibattiti politici di

migrazione. Oggi, invece, il traffico di esseri umani è una delle preoccupazioni

principali dell’Unione Europea e delle organizzazioni attive nel campo della

migrazione. Questo problema è diventato una priorità2 per coloro che lavorano in

molti altri settori come i diritti umani, sanità, forze dell'ordine e servizi sociali. Il

traffico di esseri umani è un concetto in movimento, che si struttura durante l’età

moderna amplificandosi fino all’età contemporanea. Definizioni che mutano nello

2

1 Alexis A. Aronowitz, Smuggling and Trafficking in Human beings: the phenomenon, the markets that drive it and the organisations that promote it, in “European Journal on Criminal Policy and Research”, 2001, vol. 9, pp. 164-167.

2 United Nations, United Nations Global Initiative to Fight Human Trafficking: goals, http://www.ungift.org/ungift/en/about/goals.html, Consultato il 23 Ottobre 2010.

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spazio, ma problemi che persistono nel tempo, adattandosi alle regole dell’economia

e delle società in continua trasformazione. La comprensione è la chiave di lettura.

2. Il traffico di esseri umani

Il traffico di esseri umani è un’attività commerciale illegale, una questione

irrisolta, che ha perso le proprie radici nel tempo: esattamente non è facile datare la

genesi di tale problema. Un problema economico e morale, dove i suoi effetti

risultano essere molto evidenti nelle varie epoche storiche. La percezione di un

problema globale è relativamente recente. In passato, la schiavitù o meglio lo

schiavismo, era un sistema socio-economico utilizzato dalle civiltà antiche. Lo

schiavismo si differenziava nel tempo e nello spazio, storicamente comportava

innumerevoli problemi, come la transizione dal concetto aristotelico3 a quello

iberico dei Conquistadores4. I conflitti di potere, le guerre, le migrazioni forzate e il

passaggio da una civiltà ad un’altra, di solito, erano gli scenari dominanti di

numerose forme di schiavismo. Cronologicamente esiste una suddivisione

importante del fenomeno di sfruttamento degli esseri umani: quella dell’Età antica,

passando nella fase di transizione del Medioevo, fino ad arrivare alla complessità

tipica dell’Età moderna. Il periodo moderno, ricco di mutamenti sociali ed

economici, è sicuramente decisivo per il traffico di esseri umani. Con la fine del

Medioevo iniziava, attraverso il periodo delle esplorazioni, una nuova fase di

migrazione forzata. L’epopea della conquista accelerava il traffico di esseri umani,

3

3   Per approfondire e comprendere la Teoria aristotelica della schiavitù, che definisce “Schiavitù” e “schiavo” in due sensi: infatti esiste in realtà uno schiavo e una schiavitù anche secondo la legge e questa legge è un accordo per cui ciò che si è vinto in guerra dicono appartenere al vincitore.

Cfr. Aristotele, La Politica di Aristotele e il problema della schiavitù nel mondo antico, a cura di M. Maruzzi, Paravia, Torino 1988, pp. 28-30.

4 I Conquistadores furono i primi, durante l’Età moderna, a disporre del monopolio della tratta degli esseri umani, attraverso una rete organizzata dal 1517 dedita alla conquista per governare le grandi civiltà mesoamericane maya, mexica e inca. Per comprendere i meccanismi di schiavismo messi in atto:

Massimo Donattini, Dal Nuovo Mondo all’America: scoperte geografiche e colonialismo (secoli XV-XVI), Carrocci, Roma 2004, pp.89-124.

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che venivano delocalizzati e commercializzati in uno scambio triangolare Europa-

Africa-Americhe. In fondo, ancora nel presente, il ruolo dell’Europa rimane costante

in questo travagliato traffico illegale. Nuovi e vecchi scenari si incrociano,

alimentando una tensione generale, che può innescare fenomeni come la xenofobia.

Attualmente la tratta degli essere umani è distribuita geograficamente in tutti i

continenti della Terra, non esiste un posto al sicuro da tale problema. Protagonista di

questo traffico illegale è la criminalità organizzata internazionale, molte volte

favorita da leggi statali deboli, che hanno avuto un peso decisivo. Il Protocollo di

Palermo5, entrato in vigore a livello internazionale il 25 Dicembre 2003, ha

rappresentato la grande svolta burocratica. Questo trattato regola la lotta al traffico

di esseri umani, con una severa legislazione internazionale, che prevede una

particolare protezione per i bambini vittime del traffico di minori. Il Protocollo delle

Nazioni Unite sulla prevenzione, soppressione e persecuzione del traffico di esseri

umani, è un documento addizionale alla Convenzione contro il Crimine

Transnazionale Organizzato del 15 Novembre 2000. Il traffico di esseri umani è

vietato e perseguito, a causa delle finalità espresse. Il crimine organizzato, per

quanto concerne il panorama europeo, ricava milioni di euro dalla tratta degli esseri

umani. Ogni anno, migliaia di giovani, donne e bambini vengono coattivamente

utilizzati nello sfruttamento sessuale, in lavori forzati o nel caso peggiore vengono

coinvolti nel traffico di organi. Per i cartelli del narcotraffico e le varie associazioni

criminali questo traffico rappresenta il volano della loro economia: la più proficua

fonte di guadagno. I proventi illeciti ricavati alimentano crimine, corruzione e in

moltissimi casi il terrorismo6. La partecipazione fraudolenta di funzionari corrotti,

strumento prediletto della criminalità organizzata, favorisce l’espandersi di questo

commercio illegale. L’Unione Europea, da alcuni anni, ha incominciato una

4

5  Elisabetta Rosi, Criminalità organizzata transnazionale e sistema penale italiano: la Convenzione Onu di Palermo, IPSOA, Milanofiori Assago 2007, pp.1-31.

6 Paola Balbo, Il terrorismo : le fattispecie di un reato in evoluzione nelle disposizioni italiane ed internazionali Halley,,Matelica 2007, pp.10-11.

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controffensiva nei confronti di questa enorme piaga. Il Protocollo di Palermo

rappresenta una centralizzazione del potere esecutivo, da parte dell’Unione Europea,

nel contrastare questo problema globale. La Convenzione contro il crimine

organizzato transnazionale e quella contro la corruzione prevedono misure per

aiutare gli Stati firmatari a prevenire e reprimere la tratta.

Tuttavia, l’impegno comune è spingersi ben oltre il semplice quadro

normativo, nella lotta per proteggere le vittime del traffico. L’Ufficio delle Nazioni

Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) è l’agenzia leader nel contrasto di

droga, crimine internazionale e terrorismo. Operativa dal 1971, l’UNODC ha

vissuto una serie di processi di ristrutturazione che hanno permesso di giungere,

oggigiorno, ad un approccio integrato nella lotta mondiale a questi tre fenomeni.

All’interno dell’UNODC esiste un ufficio, a Vienna, preposto nella lotta al traffico

di esseri umani, denominato Anti-Human Trafficking and Migrant Smuggling Unit

(AHTMSU)7.

3. Età moderna e contemporanea

Storicamente, il traffico di esseri umani, non nasce di certo durante il periodo

moderno. Recentemente la storiografia si è interessata alla tratta degli esseri umani

in età moderna. Le ricerche incentrate sulla fase delle grandi esplorazioni, tra

Cinque e Seicento, hanno gettato una nuova luce per quanto riguarda tale questione.

Massimo Livi Bacci8, noto docente di demografia storica, ha sottolineato lo

smisurato bisogno di risorse umane, da parte dei Conquistadores: una sete di potere.

La diffusione della tratta di esseri umani, nel periodo moderno, rappresentò

5

7 Il lavoro svolto dall’UNODC viene ampiamente descritto in ogni suo aspetto: United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC), Model Law Against Trafficking in Persons, http://www.unodc.org/documents/human-trafficking/UNODC_Model_Law_on_Trafficking_in_Persons.pdf, Consultato il 27 Ottobre 2010.

8 Emblematico è il caso dei Mojos, che rappresentano questo avvincente sfruttamento di esseri umani , durante il periodo moderno. L’obiettivo era anche spirituale, con la cristianizzazione da parte dei Gesuiti:Massimo Livi Bacci, Eldorado nel pantano: oro, schiavi e anime tra le Ande e l’Amazzonia, Il Mulino, Bologna 2007, pp. 13-140.

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un’esigenza forzata. Con l’avanzata degli esploratori europei, in terre sconosciute e

popolate, giunse la necessità di sostituire con una nuova popolazione queste nuove

terre. Come evidenziano le ricerche di Surdich9 e Donattini10, l’obiettivo principale

consisteva nel modello europeo di civilizzazione, che eludeva gli abitanti originari.

Il traffico di esseri umani dominava la società mercantile europea, non solo

nella migrazione forzata femminile o dei delinquenti, ma tendenzialmente a livello

politico. I fondamenti giuridici e teologici, garantiti dai Sovrani cattolici, vennero

ratificati inizialmente da papa Niccolò V11 il 8 gennaio 1455. Il pontefice attraverso

la bolla Romanus pontifex autorizzava lo sfruttamento delle coste africane,

assegnando un monopolio alla sovranità del Re Alfonso e del principe portoghese

Enrico il Navigatore. Questa bolla papale gettò, inevitabilmente, le basi dei moderni

sistemi di dominazione schiavisti e razzisti, rappresentati in pieno dalle monarchie

iberiche. Una posizione rafforzata, nel 1514, da papa Leone X con la bolla

Praecelsae devotionis. Il Portogallo poteva vantare il diritto di possesso su tutte le

terre strappate ai pagani, non solo in Africa e in India, ma in qualsiasi parte del

globo. In seguito vennero emanate diverse bolle papali, che non intaccarono però la

sostanza del messaggio. Cambiano, nel tempo, solo le linee di demarcazione, ma i

principi giuridici rimangono intatti. L’espansione territoriale dei Sovrani europei e

delle stesse monarchie, favorirono l’aumento dei traffici di esseri umani. In una

società mercantile, rafforzata da principi politici e religiosi, questo traffico

rappresentava un mercato vantaggioso. La tratta degli esseri umani era un’economia

legalizzata, approvata e giustificata nel suo complesso. La motivazione di fondo era

l’importante ruolo assunto dalla vittima, che svolgeva un ruolo di mediazione di

interessi cospicui. La strategia alla quale ricorrevano le monarchie moderne, per

6

9 Cfr. Francesco Surdich, Verso il Nuovo Mondo:l’immaginario europeo e la scoperta dell’America, Giunti, Firenze 2002, pp.110-151.

10 Cfr. Massimo Donattini, Dal Nuovo Mondo all’America, pp.125-172.

11 Cfr. Francesco Surdich, Verso il Nuovo Mondo, pp.8-11.

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consolidare la propria influenza coloniale, consisteva nell’uso di migrati forzati.

Non solo migrazione forzata, maschile e femminile, bensì sfruttamento sessuale per

favorire i ritmi lenti di ripopolamento delle città. Altra caratteristica peculiare del

traffico di esseri umani in età moderna, di certo, era il forte bisogno di manodopera.

Molti individui venivano dislocati, in maniera forzata e irregolare, in territori lontani

per incrementare il modello della piantagione e dello sfruttamento delle risorse

naturali. Nel periodo moderno si può evidenziare una rapida europeizzazione dei

traffici di esseri umani, che assunse intensità e ritmi differenti.

L’incremento di questo traffico di esseri umani, favorito da pregiudizi e

abitudini, è stata una prerogativa di matrice europea. Secondo uno dei più illustri

storici modernisti, Sir John Huxtable Elliot, questa europeizzazione dei traffici è

stata dimostrata dal potere esercitato dagli Imperi dell’Atlantico12. Questo fenomeno

viene associato alla storia parallela dei due imperi atlantici della prima età moderna,

ovvero l’America spagnola e quella inglese. Quegli imperi, che erano fomentatori di

contrasti in Europa, altrove realizzavano due modelli coloniali concordi e

ferocemente ostili. Nonostante rigidi schemi mentali, favoriti da giustificazioni

religiose, la scoperta spagnola degli imperi degli aztechi e degli inca mise in

discussione l’idea convenzionale europea di barbarie13. Il 1517 rappresentò un

momento di svolta per la questione della tratta degli esseri umani. Tommaso de Vio

detto il Caetano, autorevole membro del Collegio cardinalizio, mise in seria

discussione quel dispositivo di legittimazione della cristianità spagnola. Da questa

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12 Questo libro rappresenta un nuovo punto di riferimento della storiografia moderna, dopo i lunghi anni di ricerca, per aprire una nuova prospettiva di ampio respiro, da parte del Prof. Elliot, Regius Professor Emeritus di Storia Moderna presso l’Università di Oxford:

John H. Elliot, Imperi dell’Atlantico: America britannica e America spagnola, 1492-1830, Einaudi, Torino 2010, pp.44-85.

13 Cfr. John H. Elliot, Imperi dell’Atlantico, p.89.

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riflessione sulla rivendicazione, nacque il pensiero tomista14, che rivalutava le

prerogative spagnole sulla deumanizzazione dell’indio. In pratica venne messa in

discussione la teoria aristotelica dello schiavo naturale. Un dibattito15 intenso sulla

condizione degli indios sviluppato da pensatori del calibro di José de Acosta e

Giovanni Botero, fino ad arrivare alle prime spiegazioni delle diversità fisiche e

culturali degli uomini in termini di teoria razziale, da parte di Petty e Bernier.

Questa discussione filosofica è solo un riflesso di due opposte tendenze del periodo

moderno: la prima è la continua rivalutazione dei diritti di schiavitù, mentre l’altra è

l’improvvisa accelerazione dei traffici di esseri umani, che vengono esclusi

evidentemente da ogni forma di diritto. Le conseguenze sono i fatti storici.

Dopo aver delineato la genesi della diffusione del traffico di esseri umani,

grazie alla moderna globalizzazione dei traffici attraverso gli imperi atlantici,

bisogna sottolineare un cambiamento importante. Il mondo europeo, fonte primaria

di traffici umani nel periodo moderno, diviene baluardo dei diritti umani durante

l’età contemporanea. Un vero e proprio paradosso rappresentato da un processo

lento, macchinoso e non del tutto chiaro. La cultura europea eredita dal passato una

struttura coloniale, anche per questo motivo bisogna valutare l’Imperialismo16, come

l’espressione di un nuovo colonialismo tra il XIX e XX secolo. Le motivazioni

economiche sono superiori, rispetto a quelle religiose espresse in passato, in quanto

gli europei erano guidati dalla convinzione di avere raggiunto un progresso in tutti i

campi, tecnologico, sociale, medico. Insieme alla presunzione di esportare i diritti

umani, le grandi potenze europee del XIX secolo, giustificarono la propria missione

civilizzatrice, sfruttando il mito del progresso europeo nel governo delle colonie.

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14 Per approfondire il pensiero tomista e il suo influsso esercitato nel lungo periodo:

Cfr. Massimo Donattini, Dal Nuovo Mondo all’America, pp.146-147.

15 Cfr. Massimo Donattini, Dal Nuovo Mondo all’America, pp.156-167.

16 Per cogliere nella sua essenza il fenomeno dell’Imperialismo:

Cfr. D. K. Fieldhouse, L'età dell'imperialismo. 1830-1914, Roma-Bari, Laterza, 1975.

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L’imperialismo delineava i confini del traffico di esseri umani, come detto in

precedenza, attualmente questo commercio illegale è presente ovunque. Le direttrici

dell’espansione di questo traffico, di solito, vengono individuate nelle zone soggette

allo sfruttamento coloniale. Non sempre questo discorso è valido, in particolare per

quanto concerne l’Europa. Negli ultimi anni è maturato l’interesse nei confronti di

una questione sociale molto rilevante: il traffico di esseri umani provenienti dall’Est

Europa. Oggi viviamo una notevole fase di ampliamento della casistica, mentre un

tempo essa riguardava una realtà circoscritta. In tempi recenti, molte organizzazioni

governative come le Nazioni Unite, l’Unione Europea e l’apposita Task Force

internazionale, stanno cercando di arginare il problema. Una schiavitù

contemporanea17 in Europa, compresa da studiosi come Vincenzo Ruggiero, che

hanno inquadrato i motivi di tale diffusione del traffico di esseri umani in Europa.

L'interpretazione della schiavitù in relazione allo sviluppo economico è

fortemente controversa. Storicamente l'abolizione della tratta degli schiavi si

riferisce all'approvazione, con iniziative sia nazionali che sovranazionali, di leggi

che hanno vietato il commercio di schiavi, ma non la schiavitù in sé. La svolta di

portata mondiale nel processo di abolizione, iniziò formalmente in Inghilterra.

Il Parlamento approvò lo Slave Trade Act, effettivo dal 1 gennaio 1808, innescando

così un processo che avrebbe portato all'abolizione da parte delle altre potenze

coloniali. In seguito, il Portogallo con un trattato del 28 luglio 1817 e la Spagna con

un trattato del 23 ottobre 1817, scelsero la via dell'abolizione. La questione venne

ripresentata al Congresso di Aquisgrana, nel novembre 1818, che tuttavia portò solo

ad una blanda dichiarazione di principio. Nel Congresso di Verona del 1822 si arrivò

ad una formula più impegnativa, ovvero l'abolizione della tratta dei negri. Parigi

9

17  La ricerca effettuata dal Prof. Ruggiero, Middlesex University di Londra, riesce a delineare l’entità del fenomeno della tratta degli esseri umani nell’Europa contemporanea:

Ruggiero, V. (1997), Trafficking in Human Beings: Slaves in Contemporary Europe, in “International Journal of the Sociology of Law”, 25: pp. 231-244.

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accettò il 30 novembre 1830 una "Convenzione intesa a rendere più efficaci i mezzi

di repressione della tratta dei negri". A metà dell’Ottocento il traffico tra le colonie,

da parte dei governi, era stato sostanzialmente annullato. Un'altra pietra miliare fu

la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, il cui articolo 4 vietava la

schiavitù in tutte le sue forme. Nonostante tutto il commercio di esseri umani è stato

determinante nel crollo dei mercati poveri, delle economie arcaiche e la loro

implacabile inclusione nel commercio mondiale. Globalizzazione non è stato

sinonimo di uguaglianza, ma di sfruttamento. La lotta governativa contro il traffico

di esseri umani, in un certo senso, ha alimentato gli interessi della criminalità

organizzata. I rapporti pubblicati indicano che ci sono oggi circa 200 milioni di

schiavi nel mondo. Ogni zona economicamente in crisi, risulta essere un potenziale

rifornitore di esseri umani. Attualmente forme contemporanee di schiavitù sono

limitate ai paesi in via di sviluppo, dove costituiscono strumenti importanti per

questi paesi di competere con i paesi sviluppati. La schiavitù, pertanto, viene ad

essere associata con forme primitive di accumulazione che possono innescare un

potenziale boom economico. Un discorso adottato da molti paesi asiatici e africani,

ovvero come un modello di sviluppo. Le imprese transnazionali del crimine

organizzato si inseriscono in questo scenario, prettamente economico.

Molte imprese occidentali sfruttano il traffico di esseri umani, attraverso il

reclutamento di manodopera a basso costo, da poter utilizzare all’interno del loro

circuito produttivo. L’esempio è l’interesse imprenditoriale per mercati come la

Cina e i paesi dell’Est Europa. Moltissimi esseri umani vengono assegnati a

laboratori illegali o industrie, dove la manodopera schiavizzata viene immessa.

Questa forte domanda di trasferimento fisico è di per sé una fonte di profitto,

che dovrebbe essere aggiunta agli utili portati dagli immigrati clandestini per i

settori nascosti delle economie europee. La tipologia di settori nascosti,

beneficiari del traffico di esseri umani, si identificano spesso nella realtà di

10

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laboratori illegali, nel mondo della prostituzione18 e nel traffico degli organi19.

Proprio quest’ultimo rappresenta la grande novità dell’epoca contemporanea:

l’essere umano non è più solo una merce, ma viene mercificato in ogni sua parte.

Per esempio, la Croce rossa e il ministero della sanità cinesi hanno annunciato il

lancio di una sistema per frenare il traffico illegale di organi nelle dieci province:

Liaoning, Zhejiang, Shandong, Guangdong, Jiangxi e le città di Tianjin, Shanghai,

Xiamen, Nanjing e Wuhan. Molto spesso i trapianti vengono fatti su stranieri

europei che riescono a pagar profumatamente l’organo e l’operazione, penalizzando

però i bisognosi locali di trapianto. Fino a due anni fa, il costo per un trapianto di

rene era di 62 mila dollari, per uno di cuore era 140 mila dollari. Secondo cifre

ufficiali, fino allo scorso anno, vi sono stati in Cina 86.800 trapianti di reni; 14.643

trapianti di fegato; 882 trapianti di cuore e polmone; più di 220 trapianti di altri

organi. L’Europa, a differenza del periodo moderno, non svolge più il ruolo di

semplice venditore, bensì quello di danaroso cliente. L’Unione Europea è diventata

il centro di gravità di un commercio, dai confini invisibili, che sfrutta una forte

miseria ed inevitabile debolezza. Il traffico di esseri umani in Europa, sta

coinvolgendo sia i confini dell’Est Europa che quelli del Mediterraneo.

La Tratta di esseri umani è un crimine transnazionale che richiede un approccio

robusto transfrontaliero e l'azione coordinata dell'UE al fine di affrontare il

problema. Purtroppo però molti individui sono diventati vittime del traffico in tutta

Europa, in particolare in nuovi stati membri come la Romania e la Bulgaria. La

legge comunitaria desidera fornire una protezione per le vittime della tratta, con

azioni penali nei confronti dei trafficanti nei 27 stati membri dell'Unione Europea.

11

18 Il mercato del sesso in Europa è sotto l’influsso della grande criminalità organizzata, come quella africana, russa o cinese, quasi quotidianamente escono notizie di questo tipo: Humantrafficking.org, Mode Police Break Up Group Trafficking for Sexual Exploitation in Europe, http://www.humantrafficking.org/updates/868, Consultato il 30 Ottobre 2010.

19AsiaNews-Laogai, Fiorisce il traffico di organi. La Cina cerca di regolarlo, http://www.laogai.it/?p=12878, Consultato il 30 Ottobre 2010.

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4. Conclusione

Il traffico di esseri umani è una questione sociale senza tempo, che nel lungo

periodo rappresenta un proficuo commercio illegale. Nel corso dei secoli è diventata

una rete globale, un dramma mondiale, che rimane tuttora aperto. La schiavitù

contemporanea20 prende molte forme e riguarda persone di tutte le età, sesso e razza.

Questo commercio illegale viene favorito dalla schiavitù per debito, dal bisogno di

lavoro forzato, lavoro minorile, sfruttamento commerciale e sessuale. Esiste un

legame tra la criminalità organizzata e una vasta gamma delle attività svolte

all'interno dell’economia di mercato. Queste attività, insieme alle mode illegali,

rappresentano un tratto distintivo. Donne dell'Europa dell'Est sono trascinate nella

prostituzione, bambini vengono venduti e comprati da un paese all'altro dell'Africa

occidentale, e moltissimi uomini sono costretti a lavorare come schiavi nei latifondi

agricoli brasiliani. Uno scenario di guerra continua, con tantissimi fronti aperti, che

impegna quotidianamente una speciale Task Force21 internazionale, gestita dalle

Nazioni Unite e coordinata dall’Unione Europea. Ogni giorno in Europa viene

compiuto uno sforzo internazionale enorme, contrastato da paesi collaborazionisti,

che sono apparsi ufficialmente in una lista nera22 e denunciati pubblicamente.

12

20 Antislavery International, Rapporto su “Che cos’è la schiavitù moderna?”, http://www.antislavery.org/italian/che_cos_la_schiavit_moderna.aspx, Consultato il 30 Ottobre 2010.

21 Anti-Human Trafficking and Migrant Smuggling Unit (AHTMSU), UNODC on human trafficking and migrant smuggling, http://www.unodc.org/unodc/en/human-trafficking/index.html, Consultato il 30 Ottobre 2010.

22 La lista nera viene pubblicata annualmente dal Dipartimento di Stato U.S.A., la Bulgaria è presente:

Nick Iliev (18 Giugno 2009), Bulgaria is on the human trafficking black list, http://sofiaecho.com/2009/06/18/738107_bulgaria-is-on-the-human-trafficking-black-list, Consultato il 30 Ottobre 2010.

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