IL TERZO CORSO DI FLAUTO DOLCE e strumenti rinascimentali della SIFD (Roma, 20-30 luglio 1971)

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IL TERZO CORSO DI FLAUTO DOLCE e strumenti rinascimentali della SIFD (Roma, 20-30 luglio 1971) Author(s): G. R. Source: Il Flauto dolce, No. 2 (Gennaio - Giugno 1972), p. 7 Published by: Fondazione Italiana Per La Musica Antica (FIMA) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41700153 . Accessed: 18/06/2014 00:15 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Fondazione Italiana Per La Musica Antica (FIMA) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Il Flauto dolce. http://www.jstor.org This content downloaded from 195.34.79.158 on Wed, 18 Jun 2014 00:15:00 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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IL TERZO CORSO DI FLAUTO DOLCE e strumenti rinascimentali della SIFD (Roma, 20-30 luglio1971)Author(s): G. R.Source: Il Flauto dolce, No. 2 (Gennaio - Giugno 1972), p. 7Published by: Fondazione Italiana Per La Musica Antica (FIMA)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41700153 .

Accessed: 18/06/2014 00:15

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IL TERZO CORSO DI FLAUTO DOLCE

e strumenti rinascimentali della SIFD (Roma, 20-30 luglio 1971)

Il corso della SIFD, terzo dopo quello di Perugia del 1969 e del 1970, si è svolto a Roma, e come i prece- denti ha avuto carattere residenziale. Con un numero di allievi più che triplicato rispetto al 1970, e risultati non meno lusinghieri, il corso è stato una conferma dell'im- pegno con cui la SIFD intende contribuire alla diffusione della cultura e della pratica musicale nel nostro paese.

La Società Italiana del Flauto Dolce, che nonostante Porigine recente conta già parecchie centinaia di iscritti in tutta Italia e anche all'estero, ha lo scopo principale di promuovere, attraverso la pratica del flauto e degli strumenti rinascimentali, un ritorno del far musica in senso collettivo; cosa realizzabile assai efficacemente con quegli strumenti, dal momento che essi sono costruiti in famiglie « corali » composte di tipi diversi per estensione e tonalità.

Il corso 1971 è durato 10 giorni. L'insegnamento pre- vedeva appunto il flauto dolce come strumento di base, e facoltativamente vari strumenti rinascimentali a fiato: cromorni, bassanelli, bombarde, dulciane, chalumeaux, cornamuse, flauti traversi rinascimentali e barocchi. Que- sti strumenti vengono oggi ricostruiti in copie fedeli agli originali conservati nei musei e permettono di ese- guire musiche del Rinascimento e del Barocco restituen- done le sonorità originali.

I partecipanti al corso erano circa ottanta, provenienti da varie parti d'Italia e dalla Svizzera con livelli di pre- parazione e di interesse diversi: per cui è stato necessario formare nove classi per impostare l'insegnamento in modo da tener conto delle varie esigenze (quattro classi di principianti, più una classe di principianti privi delle nozioni elementari di teoria musicale; tre classi di allievi che avevano già una certa conoscenza dello strumento; due classi di specializzazione e una classe di strumenti rinascimentali).

Le lezioni si tenevano mattina e pomeriggio, con in- tervalli dedicati allo studio individuale. Allievi e inse- gnanti si sono impegnati a fondo, e i risultati si sono visti nel saggio finale.

Basti pensare che la classe dei partecipanti che non avevano conoscenze musicali ha potuto eseguire alcune melodie classiche e popolari a 2 e 3 voci. Anche le altre classi di partecipanti hanno eseguito brani strumen- tali polifonici di varia difficoltà, con ottima intonazione, emissione del fiato e articolazione. Gli allievi del corso di specializzazione hanno curato soprattutto l'interpre- tazione di sonate solistiche barocche con accompagna- mento di clavicembalo. Durante il saggio i migliori allievi hanno eseguito sonate di Benedetto Marcello, Galliard e Corelli, interpretando gli abbellimenti, le cadenze e le diminuzioni secondo lo stile dell'epoca. Gli allievi della classe di strumenti rinascimentali, insieme a quelli del corso superiore di flauto, hanno chiuso il saggio ese- guendo una serie di danze a più cori strumentali di Michael Praetorius.

Gli insegnanti erano undici, tutti specialisti, fra i più qualificati italiani e stranieri: Catinka Cassola, Marianne Eckstein Gazzani, Hans W. Köneke, Elisabeth Köneke, Enrico Mancusi, Miloš Pahor, Anna Penna e Franco Pucciarelli (flauto dolce); Pietro Ver ardo, Hans Peter Wagner (strumenti rinascimentali); Dina Slama (clavi- cembalo).

Le lezioni teorico pratiche sono state integrate da se- minari e conferenze. Domenico De' Paoli ha trattato il tema Vita musicale nel Rinascimento a Venezia , Angelo Pistoia ha parlato dei problemi relativi ali 'Acustica e struttura del flauto dolce , e Giancarlo Rostirolla ha svolto due lezioni sulla Storia del Flauto dolce e sulla Storia degli abbellimenti musicali ; infine Pietro Verardo ha tenuto jdue lezioni sulla Storia degli strumenti mu- sicali.

I partecipanti erano per metà appassionati e colti amatori di musica e per metà insegnanti di scuole ele- mentari, medie e magistrali, che hanno già adottato o contano di adottare nelle rispettive scuole il flauto dolce come sussidio fondamentale per l'insegnamento della musica.

G. R.

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