Università Cà Foscari di Venezia“L’estensione della contabilità economico patrimoniale alle strutture pubbliche:

cambiamenti, benefici, risultati”Lido di Venezia, 20.09.2005

Il superamento della tesoreria unica ed il Progetto SIOPE: strumenti innovativi per la gestione delle università

Prof. Giuseppe CatalanoPolitecnico di Milano

Direttore della SUM (Scuola di Management per le Università e gli Enti di Ricerca)

2

AGENDA

Parte prima. Le università tra autonomia e controlli

Parte seconda.Il progetto Siope: un quadro d’insieme

Parte terza.Il progetto Siope: l’applicazione alle università

Parte quarta.Il superamento del sistema di tesoreria unica

Parte prima Le università tra autonomia e controlli

4

Gli adempimenti delle Università

La storia

Legge 9 maggio 1989, n.189, e D.I. del 5 dicembre 2000

D.M. del 3 febbraio 1997

Legge 25 giugno 1999, n. 208

5

La storia

Regio Decreto 31 agosto 1933, n. 1592 (Testo Unico delle leggi sull’istruzione superiore

artt. 58 e 59 “Bilanci e Conti”)

Circolare del 30 agosto 1939, n. 3391

(Istruzioni per l’amministrazione e la contabilità nelle università e negli istituti di istruzione superiore – artt. 15-32 “Bilancio di previsione e gestione del bilancio” – artt. 33-62 “Riscossioni e spese”)

art. 19 - I titoli … vanno suddivisi in capitoli … . I capitoli possono essere ripartiti in articoli.

6

La normativa prima del 1989

D.P.R. 4 marzo 1982, n. 371 (art. 86 c. 3 d.p.r. 382/80)(Regolamento per l’amministrazione e la contabilità generale delle Università e degli istituti di istruzione universitaria)

-art.2 comma 7 - Ciascun capitolo di entrata e di spesa ècontraddistinto da un numero di codice meccanografico secondo le modalità indicate nell’allegato H al presente regolamento. Le modalità relative alla codificazione potranno essere variate con Decreto del Ministero del tesoro.

-art.4 comma 4 - Tale schema è vincolante per la ripartizione in categorie, mentre ha valore indicativo per la specificazione in capitoli.

7

La legge 9 maggio 1989, n. 168 (1/2)

La legge (articolo 7, comma 7) prevede che le Universitàpossano adottare un proprio regolamento di contabilità anche in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello Stato, ma comunque nel rispetto dei relativi principi.

All’art. 7, comma 6, prevede che con decreto del MURST, di concerto con il Ministero del Tesoro, vengano stabiliti criteri per la omogenea redazione dei conti consuntivi delle Università, al fine di consentire l’analisi delle spese finali e il consolidamento del settore pubblico allargato.

8

La legge 9 maggio 1989, n. 168 (2/2)

In attuazione della legge, vengono emanati due decreti interministeriali (D.I.), sostanzialmente disattesi:

primo Decreto Interministeriale ottobre 1991

secondo Decreto Interministeriale febbraio 1996

9

Il D.I. del 5 dicembre 2000 (1/2)

Il 5 dicembre 2000, in attuazione dell’art.7, comma 6, della legge 9 maggio 1989, n. 168 viene emanato un decreto interministeriale che stabilisce una omogenea

classificazione dei conti.

Le Università non hanno l’obbligo di adottarlo, ma hanno l’obbligo di riclassificare i propri bilanci

consuntivi secondo quel piano dei conti, con l’aggiunta di una distinzione per funzioni, a seconda che l’entrata o

la spesa sia riconducibile ad attività di didattica, di ricerca, di assistenza o congiunta.

10

Il D.I. del 5 dicembre 2000 (2/2)

nelle “note esplicative” che accompagnano il decreto si chiarisce che:

si tratta di una riclassificazione a posteriori delle entrate e delle spese

non sussiste nessun obbligo di uniformità dei bilanci delle università alla riclassificazione

la strutturazione del piano dei conti considera le esigenze di informazione e di comparazione dei dati con altri settori

11

Il D.M. del 3 febbraio 1997

Obbligo di comunicare al Ministero

dell’Economia e delle Finanze, con cadenza

trimestrale, i dati previsionali ed i movimenti di

cassa riclassificati secondo un piano dei conti

fissato dal decreto stesso.

12

La legge 25 giugno 1999, n.208

Entro un anno dall’entrata in vigore tutti gli enti di cui

al decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, art.1,

comma 2, (divenuto poi D.lgs.30 marzo 2001, n. 165, art.1,

comma 2), tra i quali sono ricomprese le Università,

devono adeguare il proprio sistema di contabilità ed il

relativo bilancio ai principi contenuti nella legge

3 aprile 1997, n. 94.

Parte seconda Il progetto Siope: uno sguardo d’insieme

14

RIFERIMENTI NORMATIVI

Art. 104 del Trattato istitutivo della CE relativo alla procedura sui disavanzi eccessivi (Trattato di Maastricht) per garantire il rispetto dei parametri stabiliti (indebitamento/PIL <3% e debito/PIL <60%)

Legge 27 dicembre 2002, n. 289, Art. 28, commi 3, 4 e 5 (legge finanziaria per il 2003)

Decreti del Ministro dell’Economia, sentita la Conferenza unificata, per:

definire e disciplinare una codificazione uniforme per tutto il territorio nazionale

definire i tempi e le modalità di attuazione della codifica

15

Legge finanziaria 2003, Art. 28, commi 3, 4 e 5

3. Al fine di garantire la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dell'articolo 104 del Trattato istitutivo della Comunita` europea e delle norme conseguenti, tutti gli incassi e i pagamenti, e i dati di competenza economica rilevati dalle amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, devono essere codificati con criteri uniformi su tutto il territorio nazionale.

4. Le banche incaricate dei servizi di tesoreria e di cassa e gli uffici postali che svolgono analoghi servizi non possono accettare disposizioni di pagamento prive della codificazione di cui al comma 5.

5. Il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, stabilisce, con propri decreti, la codificazione, le modalita` e i tempi per l'attuazione delle disposizioni di cui ai commi 3 e 4; analogamente provvede, con propri decreti, ad apportare modifiche e integrazioni alla codificazione stabilita.

16

IL SIOPE (1/2)

Il SIOPE è un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri (o cassieri) delle Amministrazioni Pubbliche per garantire la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni previste dalla legislazione comunitaria. In prospettiva la rilevazione dovrà interessare anche i dati di competenza economica.

Il progetto coinvolgerà, a regime, tutte le Amministrazioni pubbliche (Stato, Regioni, Province, Comuni, Università, ASL e altri enti pubblici)

I dati sulle operazioni sono classificati secondo codici uniformi su tutto il territorio nazionale per tipologia di enti

17

IL SIOPE (2/2)

E’ previsto un coinvolgimento obbligatorio delle banche e degli

uffici postali tesorieri/cassieri degli enti che non possono accettare

disposizioni di pagamento o di incasso se prive di codificazione

La gestione della banca dati su cui affluiranno le informazioni del

SIOPE è affidata alla Banca d’Italia

18

I MOTIVI DELL’INTRODUZIONE DEL SIOPE

Superare l’inadeguatezza conoscitiva e temporale della

attuale rilevazione trimestrale sui flussi di cassa

Superare le disomogeneità tra i dati rilevati dai differenti

sistemi contabili delle Amministrazioni pubbliche

19

GLI OBIETTIVI DEL SIOPE (1/2)

Favorire il coordinamento tra la finanza pubblica nazionale e quella decentrata e supportare l’attività conoscitiva necessaria per dare attuazione al federalismo fiscale

Raccogliere informazioni complete sull’andamento dei conti pubblici delle Amministrazioni Pubbliche italiane per:

la rilevazione in tempo reale del fabbisogno delle Pubbliche Amministrazioni

la predisposizione di statistiche trimestrali di contabilità nazionaleper la verifica, in corso d’anno, delle regole di finanza pubblica

stabilite in ambito europeo la verifica del rispetto del patto di stabilitàinterno

20

GLI OBIETTIVI DEL SIOPE (2/2)

Migliorare la trasparenza e l’efficienza dei conti pubblici

Promuovere l’innovazione amministrativa e informatica al fine

di ottimizzare le risorse disponibili

Rendere possibile il superamento della Tesoreria unica

Consentire a tutti gli enti pubblici di disporre di elementi

informativi per orientare meglio le proprie politiche di bilancio e

per il monitoraggio della gestione

21

I flussi informativi del progetto SIOPE

Database SIOPE

presso BKI

Stato

Regioni

Enti locali

Università

Altre amm. pub.

ISTAT

Reporting

22

LA CODIFICAZIONE GESTIONALE

Attribuzione di un codice univoco (codice gestionale) sulle

reversali e sui mandati, collegato alla struttura del SEC 95, che non

incide sugli attuali sistemi contabili dei vari comparti delle

Amministrazioni Pubbliche

Individuazione dei codici attraverso un processo concertato sia a

livello tecnico (gruppi di lavoro tra Ragioneria Generale dello Stato,

Istat, Banca d’Italia e A.P.) che politico (Conferenza unificata)

23

LA SITUAZIONE ATTUALE DEL PROGETTO

Per lo Stato, la codifica gestionale delle spese è giàoperativa dal 2003 (circolare del Ministero dell’economia n. 46 del 20 dicembre 2002)

Per gli enti locali, le regioni, e le università sono stati emanati il decreto attuativo 18 febbraio 2005 (pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n.57 del 10 marzo 2005)

E’ in corso di definizione il Glossario, contenente le definizioni relative alle codifiche gestionali

Parte terza Il progetto Siope: l’applicazione alle università

25

I PRINCIPI GUIDA

La semplificazione degli adempimenti informativi

L’adozione della nuova metodologia dovrebbe portare ad una semplificazione degli adempimenti informativi cui sono

sottoposte attualmente le università, riducendone i costi e migliorando la omogeneità e l’affidabilità delle rilevazioni.

Il nuovo sistema dovrebbe garantire a ciascuna amministrazione la disponibilità delle informazioni sulla

propria situazione finanziaria, e su quella delle amministrazioni del proprio comparto, con modalità

informatizzate in tempo reale

26

I PRINCIPI GUIDA

Verso un sistema contabile “unico”

La “omogenea codifica” sostituisce la “omogenea redazione” (D.I. 5 dicembre 2000), nonché la rilevazione Istat,

ai fini del consolidamento dei conti delle amministrazioni pubbliche, e la rilevazione trimestrale di cassa del Mef, ai

fini della trimestrale di cassa dello Stato.

Ciò comporta la eliminazione di queste ultime due rilevazioni, dopo un breve periodo di prova in parallelo, e la

emanazione di un nuovo decreto interministeriale sulla omogenea redazione dei conti.

27

I PRINCIPI GUIDA

Verso un sistema “integrato”

Attualmente la trimestrale sui flussi di cassa viene resa per lasola gestione centralizzata, che ospita tra i trasferimenti anche

quelli ai dipartimenti, quasi fossero soggetti esterni, per comodità compilative.

Occorre, invece, prevedere opportune forme di consolidamento automatiche delle diverse gestioni contabili

all’interno di ciascun ateneo.

28

I PRINCIPI GUIDA

La gestione dei titoli “sospesi”

La omogenea codifica dovrebbe riguardare sia i titoli estinti, che i sospesi.

Con la definizione di “sospesi”, si intendono i pagamenti e le riscossioni operate dagli istituti tesorieri delle università, nel periodo oggetto della rilevazione, in attesa di registrazione nella contabilità universitaria mediante la registrazione dei relativi titoli. Ad essi sarà attribuito un codice gestionale provvisorio.

Tale metodologia impedirà un confronto tra dati di singoli mesi dell’anno, poiché esso conterebbe inevitabili duplicazioni. Il confronto potrà essere effettuato per ciascun periodo di tempo solo sulla base dei dati cumulati.

29

I CODICI DEGLI INCASSI

ENTRATE PROPRIE

ENTRATE CONTRIBUTIVEENTRATE FINALIZZATE DERIVANTI DA ATTIVITA' CONVENZIONATEENTRATE PER VENDITA DI BENI E SERVIZIALTRE ENTRATE PATRIMONIALIALTRE ENTRATE POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE DI SPESEENTRATE NON CLASSIFICABILI IN ALTRE VOCIENTRATE DA TRASFERIMENTI CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DA STATOCONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DA ALTRI SOGGETTIENTRATE DERIVANTI DA TRASFERIMENTI PER INVESTIMENTI DALLO STATOENTRATE DERIVANTI DA TRASFERIMENTI PER INVESTIMENTI DA ALTRI SOGGETTITrasferimenti interni

3500 Trasferimenti interni correnti 3600 Trasferimenti interni per investimenti

ALIENAZIONI DI BENI PATRIMONIALI E PARTITE FINANZIARIEENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITIENTRATE PER PARTITE DI GIRO, CONTABILITA' SPECIALI E GESTIONI SPECIALI

CODICE GESTIONALE DESCRIZIONE

30

I CODICI DEI PAGAMENTI

RISORSE UMANEPERSONALE A TEMPO INDETERMINATOPERSONALE A TEMPO DETERMINATOALTRO PERSONALECONTRIBUTI A CARICO DELL'ENTEALTRI ONERI PER IL PERSONALERISORSE PER IL FUNZIONAMENTOSPESE PER ATTIVITA' ISTITUZIONALIACQUISIZIONE DI BENI DI CONSUMO E SERVIZIINTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTIBORSE DI STUDIOALTRI INTERVENTIONERI FINANZIARI E TRIBUTARIALTRE SPESE CORRENTITRASFERIMENTIACQUISIZIONE BENI DUREVOLI E PARTITE FINANZIARIERIMBORSO DI PRESTITI

DESCRIZIONECODICE GESTIONALE

31

LE RISORSE PER IL FUNZIONAMENTO (1/2)

RISORSE PER IL FUNZIONAMENTO

SPESE PER ATTIVITA' ISTITUZIONALI2110 Missioni e rimborsi spese trasferta organi istituzionali2120 Gettoni/indennità ai membri degli organi istituzionali2130 Quote associative 2140 Altre spese per attività istituzionali

ACQUISIZIONE DI BENI DI CONSUMO E SERVIZIAcquisto materiale consumo

2211 Cancelleria e materialedi consumo informatico e tecnico2212 Carburanti, combustibili e lubrificanti 2213 Pubblicazioni, giornali e riviste2214 Altri materiali di consumo

Acquisizioni di servizi2221 Studi, consulenze e indagini2222 Pubblicità2223 Organizzazione manifestazioni e convegni2224 Spese postali 2225 Assicurazioni2226 Acquisto di servizi per spese di rappresentanza 2227 Assistenza informatica e manutenzione software 2228 Spese per liti (patrocinio legale) 2229 Smaltimento rifiuti nocivi2230 Altre spese per servizi

32

LE RISORSE PER IL FUNZIONAMENTO (2/2)

UTENZE E CANONI2311 Utenze e canoni per telefonia fissa2312 Utenze e canoni per telefonia mobile2313 Utenze e canoni per reti di trasmissione 2314 Utenze e canoni per energia elettrica 2315 Utenze e canoni per acqua 2316 Utenze e canoni per gas 2317 Altre Utenze e canoni

MANUTENZIONE E GESTIONE STRUTTURE2410 Pulizia2420 Riscaldamento e condizionamento2430 Manutenzione ordinaria e riparazioni di immobili 2440 Manutenzione ordinaria e riparazioni di apparecchiature2450 Manutenzione ordinaria e riparazioni di automezzi2460 Altre spese di manutenzione ordinaria e riparazioni 2470 Servizi ausiliari, traslochi e facchinaggio

Utilizzo beni di terzi2510 Locazioni 2520 Noleggi e spese accessorie2530 Leasing operativo ed altre forme di locazione di beni mobili2540 Licenze software

33

I TRASFERIMENTI INTERNI

Nelle entrate….

Trasferimenti interni3500 Trasferimenti interni correnti 3600 Trasferimenti interni per investimenti

…e nei pagamenti.

Trasferimenti interni6300 Trasferimenti interni correnti 6400 Trasferimenti interni per investimenti

34

GLI INTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTI

INTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTI

BORSE DI STUDIO3110 Dottorato di ricerca3120 Scuole di specializzazione3130 Scuole di specializzazione mediche a norma UE3140 Post dottorato3150 Perfezionamento all'estero3160 Altre borse

ALTRI INTERVENTI3210 Attività part-time3220 programmi di mobilità e scambi culturali studenti3230 Iniziative ed attività culturali gestite dagli studenti3240 Altri interventi a favore degli studenti

35

LA GESTIONE DELL’IVA

La gestione dell’IVA.

Utilizzare una metodologia uniforme per tutti gli atenei.

La proposta:

fare una voce di entrata (somme incassate) e una di spesa (versamenti effettivamente effettuati all’Erario)

36

L’”OMOGENEA CODIFICA”: la situazione di partenza

Codice Gestionale 1

Conto finanziario

(capitolo di bilancio)

Codice Gestionale 2

Codice Gestionale …

Codice Gestionale n

Ad ogni capitolo di bilancio può essere associato un codice gestionale da selezionare tra gli n possibili;

37

L’”OMOGENEA CODIFICA”: piano di azione

Codice Gestionale 1

Codice Gestionale 2

Codice Gestionale …

Conto finanziario

(capitolo di bilancio)

Codice Gestionale n

Ogni ateneo, nel breve periodo, dovrebbe individuare il minor numero possibile di codici

gestionali associabili al singolo conto finanziario in modo da rendere più agevole

l’operazione di codifica.

38

L’”OMOGENEA CODIFICA”: il punto di arrivo

Conto finanziario

(capitolo di bilancio)

Codice Gestionale

Ad ogni capitolo di bilancio viene assegnato un unico codice gestionale.

Parte quartaIl superamento del sistema di tesoreria unica

40

Obiettivi generali

Il Mefsi prefigge l’obiettivo di giungere

ad una situazione nella qualel’incidenza del sistema universitario

sul fabbisogno del settore statale sarà determinata

dall’ammontare dei pagamentieffettuati dal bilancio dello Stato

Tale sistema appare più semplice, più affidabile,

più responsabilee più equo di quello attuale

PIU’ SEMPLICE

al termine del processosi chiuderanno oltre mille trecento contabilità speciali

presso la Tesoreria dello Stato

gli atenei gestiranno autonomamentele proprie risorse finanziarie,unificando cassa e tesoreria

PIU’ AFFIDABILE

Il Mef potrà controllare una delle principali grandezze di finanza pubblica

attraverso uno strumento più agevole, evitando i possibili shocks derivanti da un imprevisto e rilevante prelievo sulle disponibilità presso le contabilità speciali

41

PIU’ RESPONSABILE

Il sistema di tesoreria unicaconsente al Mef di non dover finanziare in tempo reale

le decisioni di spesa del Parlamento, qualora al trasferimento delle risorse alnon corrisponda una immediata capacità di spesa.

PIU’ EQUO

ciascun attore disporrà direttamentedelle risorse finanziarie,e dei relativi rendimenti,

che derivano dalla propria capacità di autofinanziamento

42

43

Tabella - La determinazione del fabbisogno con il sistema di tesoreria unica

erogazioni dal bilancio dello Stato+

saldo delle operazioni di Tesoreria(prelevamenti - versamenti)

=fabbisogno

44

Tabella - La determinazione del fabbisogno con il sistema di tesoreria unica nella prima fase del superamento del sistema di tesoreria unica

Incremento del fabbisogno

neutralitàrispetto al fabbisogno

Pagamenti dal bilancio dello Stato

all’ateneo, ad eccezione di quelli per acquisti di beni

e servizi da Ministeri diversi

dal Murst

trasferimento delle entrate

proprie dall’università

ai centri autonomi di

gestione

45

Tabella - L’incidenza delle università sul fabbisognodel settore statale:

un confronto tra obiettivi programmati e risultati realizzati1997-2003

2004

Programmato Realizzato1997 5.582,16 5.484,87 -1,7% 1.648,361998 5.713,70 5.686,80 -0,5% 1.555,441999 6.016,70 6.097,53 1,3% 1.132,752000 6.632,50 6.589,50 -0,6% 1.113,132001 7.117,30 7.157,01 0,6% 1.032,792002 7.506,80 7.588,08 1,1% 1.095,632003 7.804,00 7.869,00 0,8% 1.200,00

FabbisognoScostamento Giacenze al 31/12Anni

8.116,40 8.040,50 -0,9% 1.220,00

46

Effetti sul fabbisogno del settore statale (2003)

TOTALE UNIVERSITA' (ATENEI, FACOLTA', DIPARTIMENTI, ALTRI CENTRI)(dati cumulati in milioni di euro)

Gestione di bilancio Fondi Unione Europea Tesoreria

MIUR FSN Altri Ministeri

Quota Comunitaria (c/c

23211)**

Quota Nazionale

(c/c 23209)Versamento Prelevamento V - P Effetto

FabbisognoGiacenza fine

mese

2003GEN 1.253,5 0,0 0,3 0,0 0,0 1.242,6 619,6 623,0 628,3 628,6 1.537,8FEB 1.272,5 0,0 1,6 0,1 1,9 1.276,3 1.183,2 93,2 1.179,0 1.180,7 1.008,0MAR 2.179,5 0,0 2,2 0,1 1,9 2.150,1 1.927,0 223,1 1.956,2 1.958,6 1.252,6APR 2.971,7 0,0 8,6 2,6 2,5 2.894,5 2.393,6 500,8 2.471,2 2.482,4 1.436,3MAG 3.288,0 0,0 10,6 2,6 2,5 3.179,3 2.897,5 281,8 3.006,5 3.019,7 1.217,3GIU 3.716,8 0,0 10,7 8,2 3,2 3.626,9 3.479,6 147,3 3.570,4 3.589,4 1.080,4LUG 4.772,0 0,0 12,2 12,8 5,2 4.617,5 4.286,0 331,6 4.443,4 4.468,3 1.246,3AGO 4.947,2 0,0 12,9 12,8 6,0 4.696,0 4.831,4 -135,5 5.086,5 5.112,1 779,3SET 5.417,9 0,0 16,7 12,9 6,2 4.869,0 5.327,2 -458,2 5.880,1 5.909,7 456,6OTT 6.313,2 0,0 17,0 12,9 6,2 5.719,8 5.725,5 -5,7 6.323,0 6.352,8 909,0NOV 7.302,7 185,8 21,1 15,9 8,5 6.747,9 6.118,1 629,8 6.865,0 6.902,0 1.544,6DIC 7.898,7 185,8 25,0 24,6 11,1 7.237,5 6.948,2 289,3 7.808,0 7.857,6 1.199,9

Mese

Effetto Fabbisogno

con altri ministeri

47

Effetti sul fabbisogno del settore statale (2004)

Gestione di bilancio Fondi Unione Europea Tesoreria

MIUR FSN Altri Ministeri

Quota Comunitaria

(c/c 23211)**

Quota Nazionale

(c/c 23209)Versamento Prelevamento V - P Effetto

Fabbisogno

Effetto Fabbisogno

con altri ministeri

Giacenza fine mese

2004GEN 801,0 0,0 0,0 0,1 0,0 576,6 451,5 125,1 672,0 672,1 1.326,8FEB 1.256,1 0,0 1,0 0,9 0,4 834,1 892,2 -58,0 1.310,6 1.312,5 1.141,9MAR 2.175,9 0,0 1,9 34,1 0,6 1.360,6 1.455,9 -95,3 2.267,9 2.304,0 1.102,9APR 2.753,3 0,0 2,6 35,4 0,8 1.925,7 1.848,0 77,8 2.672,4 2.710,4 1.277,7MAG 3.094,3 0,0 12,6 36,4 1,2 2.204,0 2.224,8 -20,8 3.112,3 3.161,3 1.179,2GIU 3.666,5 0,0 14,2 38,1 1,7 2.746,3 2.687,6 58,7 3.605,6 3.657,9 1.258,7LUG 4.685,1 0,0 14,3 39,2 2,0 3.422,0 3.246,8 175,2 4.508,1 4.561,6 1.375,1AGO 5.006,6 0,0 14,6 40,8 2,0 3.713,1 3.720,9 -7,8 5.012,6 5.067,9 1.192,2SET 5.644,8 0,0 15,2 44,0 2,8 4.030,3 4.160,7 -130,4 5.774,2 5.833,4 1.069,5OTT 6.205,1 0,0 16,5 45,3 3,3 4.618,1 4.573,4 44,6 6.159,9 6.221,7 1.244,6NOV 6.752,1 258,7 20,2 60,1 7,8 5.075,5 5.044,0 31,6 6.983,1 7.063,3 1.231,5DIC 7.795,5 258,7 22,7 61,2 8,1 5.935,4 5.915,6 19,8 8.038,6 8.122,6 1.219,7

Mese

48

Le modalità applicative per i centri autonomi

Legge 23 dicembre 1998, n.448 (articolo 29 comma 10)

“A decorrere dal 1° luglio 1999 tutte le entrate dei dipartimenti e degli altri centri con autonomia finanziaria e contabile delle università non sono versate nella tesoreria statale, ma sono prioritariamente utilizzate per i pagamenti di tali enti. Le contabilitàspeciali ad essi intestate sono progressivamente chiuse al momento dell’esaurimento delle disponibilità esistenti al 30 giugno 1999”.

49

Le modalità applicative per i centri autonomi

Trasferimenti dall’esterno

Trasferimenti dall’ateneo

Conto c/o Tesoreria statale

Conto c/o Tesoreria autonoma

50

Le modalità applicative per le università

1° fase

dal 2000, Politecnico di Torino, Pisa, Catania (decreto ministeriale 3 giugno 1999);

dal 2003, Politecnico di Bari, Calabria, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Politecnico di Milano, Padova, Parma, Pavia, Normale di Pisa, Siena (decreto 10 giugno 2003).

2° fase

dal 1 settembre 2005, 14 università (Trieste, Cà Foscari, Bologna, Piemonte Orientale, Torino, Modena e RE, S.Anna di Pisa, Roma 3, Politecnica delle Marche, IUSM di Roma, Perugia, Napoli Federico II, Salerno, Foggia), Decreto MEF 8 luglio 2005

tutte le altre università saranno coinvolte dal 1/1/2006.

51

Le modalità applicative per le università: la prima fase

Decreto 3 giugno 1999, articolo 2, commi 1 e 2

“A decorrere dal 1 gennaio 2000, le università (…) sono autorizzate a prelevare le giacenze depositate presso le contabilitàspeciali di tesoreria unica per il loro accredito presso i propri tesorieri, quando tali giacenze si siano ridotte a non più del 5% dell’ammontare dei pagamenti effettuati da ciascuno di essi nell’anno 1998. (…) A tal fine il Ministero (…) non dispone pagamenti a favore delle Università (…) sino all’azzeramento delle giacenze.

Successivamente all’azzeramento delle giacenze, il Ministero effettua i pagamenti a valere sul fondo per il finanziamento ordinario a favore delle università quando le disponibilità esistenti presso i tesorieri degli enti siano inferiori al 15% delle rispettive assegnazioni nell’anno precedente”.

52

Le modalità applicative per le università: la prima fase

Conto c/o Tesoreria statale

(infruttifero)

Conto c/o Tesoreria statale

(fruttifero)

Trasferimenti dallo Stato

Trasferimenti dall’esterno

Conto c/o Tesoreria autonoma

53

Le modalità applicative per le università: la seconda fase

Decreto 8 luglio 2005, articolo 2, commi 1, 2 e 4

“A decorrere dall’avvio della sperimentazione le entrate proprie degli enti ammessi alla sperimentazione non sono soggette al versamento nei conti della tesoreria statale.

A decorrere dall’avvio della sperimentazione, l’importo complessivo delle somme che affluiscono giornalmente nelle contabilità speciali di tesoreria unica, comprese le anticipazioni della tesoreria statale, è prelevato direttamente dalle tesorerie provinciali dello Stato il giorno lavorativo successivo.

Le disponibilità depositate presso il sistema bancario o postale (…) devono essere prioritariamente utilizzate per i pagamenti”.

54

Le modalità applicative per le università: la seconda fase

Conto c/o Tesoreria statale

(infruttifero)

Conto c/o Tesoreria statale

(fruttifero)

Trasferimenti dall’esterno

Trasferimenti dallo Stato

Conto c/o Tesoreria autonoma

55

La sperimentazione SIOPE: la situazione attuale

Gli istituti di credito coinvolti sono: - Monte Paschi di Siena- Unicredit- Banca Intesa

Tra le università ammesse alla sperimentazione, quelle che partiranno il 1° ottobre sono:- Università di Trieste- Università di Venezia- Università di Bologna- Università di Modena e Reggio Emilia- Politecnica delle Marche- Università di Perugia- Politecnico di Bari

Per le altre università, i tempi di avvio della sperimentazione sono legati allo svolgimento dei collaudi tra tesorieri e Banca d’Italia.

56

Gli obiettivi delle università

• La massimizzazione dei rendimenti delle proprie risorse finanziarie

• La riorganizzazione delle procedure gestionali

La massimizzazione dei rendimentidelle proprie risorse finanziarie

I possibili problemi

la concorrenzialitàtra amministrazione centrale

e centri con autonomia contabile e finanziaria

la tesaurizzazione delle risorse

i rischi della gestione finanziaria

57

La riorganizzazione delle procedure gestionali

• La capacità di programmazione delle scelte e delle risorse

• Le esigenze di monitoraggio e controllo dei flussi delle risorse finanziarie

• La consapevolezza dell’importanza della gestione finanziaria:un ulteriore opportunità di autofinanziamento

58

59

PRIME IPOTESI PER LA GESTIONE

DELLE RISORSE FINANZIARIE

Un sistema di tesoreria di ateneoappare più funzionale:

a) possibilità di gestione professionaleb) possibilità di ottenere maggiori rendimenti

1. ciascun centro autonomo ha un proprio conto e procede ai propri pagamenti

2. gestione in cash-pooling(ogni sera le disponibilità dei singoli conti

confluiscono in quello centrale)3. programmazione dei pagamenti

60

necessità di definire:1. le regole di trasferimento delle risorse

dall’amministrazione centrale ai centri autonomia) le entrate proprie immediatamente

b) i trasferimenti dell’ateneo ratealmente

2. le regole di distribuzione dei rendimenti nettidella gestione delle attività finanziarie

a) tra amministrazione centrale e centri autonomi b) tra i centri autonomi con criteri di riparto non direttamente legati alla

giacenza media dei singoli conti

3. Le regole di utilizzo delle risorse finanziarie