Il successo dello studio passa attraverso una forte ... · autonome di Trento e Bolzano, una ......

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Ottobre 2018 - anno XIV n. 10 www.dental-tribune.com Scovolini TePe Restyling e collo flessibile brevettato AD170003IT Il successo dello studio passa attraverso una forte identità e un management che guarda al futuro Dental Tribune Italia Per la difesa dell’ambiente separatori di amalgama obbligatori dal 1° gennaio Dental Tribune Italia Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare at- traverso la Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali ha inviato il 3 agosto ai rappresentanti delle maggiori as- sociazioni odontoiatriche, oltre a vari enti ed Assessorati alla sanità delle Regioni e delle due Province autonome di Trento e Bolzano, una circolare avente per oggetto “in- formativa sulle disposizioni rela- tive all’amalgama dentale previste dall’articolo 10 del regolamento (Ue) 2017/852 sul mercurio”. Ne ri- portiamo il testo integrale. Nella II edizione del Congresso del Management organizzato dalla Tueor Servizi al Centro Congressi di Marina di Carrara il 21 e 22 set- tembre scorso, all’indice di suc- cesso quantitativo se ne potrebbe aggiungere un altro, sociologico/ didattico, ossia “il clima congres- suale”, che vede alla fine, relatori e pubblico, soddisfatti. I primi per aver trasmesso nozioni ed espe- rienze utili alla platea, realizzan- do il sogno di ogni partecipante di tornare a casa (pardon, allo studio) con un bagaglio professionale (ed umano) spendibile. Il congresso è stato incentrato sull’identità sul cui tema hanno risposto in modo esauriente tutti i relatori, ognuno nel suo specifico. Per non sprecare tempo ed energie e seguire una direzione senza ri- pensamenti, il cambiamento deve diventare progetto, che parte dal “chi siamo e qual è il nostro sogno per il futuro”. Così si crea un obiet- tivo e a ritroso si considereranno, con l’ausilio di consulenti, i più adeguati a se stessi, quali investi- menti, trasformazioni o imple- mentazioni richieda lo studio e la professione e se “ne valga la pena” per avere un profitto bastevole e convincente per i propri obiettivi personali, ma anche il tempo libero (come sottolineato da Andrea Gras- si, nel presentare il suo ultimo libro “Fuori dai Denti”). > pagina 2 Dal primo gennaio Erario interconnesso grazie alla normativa UE 2015/2376 Alfredo Piccaluga Come oramai noto, dal 1° gennaio dello scorso anno, per effetto della direttiva Ue 2015/2376, è ufficial- mente iniziata l’era dello scambio automatico di informazioni fiscali tra i Paesi. È solo l’ultimo e definiti- vo accordo che segue una serie di ar- monizzazioni e scambi cui oramai si assiste almeno dal 2009. La finalità ufficiale è, come di consueto, la lotta all’evasione. Chi negli ultimi anni ha ricevuto multe in Italia per la detenzione di case o conti correnti all’estero… ne sa qual- cosa. Oramai il “Grande Fratello era- riale” nostrano è interconnesso con il resto del mondo. La maggior parte delle nazioni ha infatti già ufficializzato l’ado- zione del Crs (Common reporting standard) ossia del sistema di con- divisione automatica dei dati dei contribuenti. Un sistema messo a punto dall’Ocse. Ultimo capitolo, di- cevamo, di un lungo processo. Già nel 2017 erano arrivate tutte le informazioni personali dei citta- dini italiani con interessi in Svizze- ra, che, con un cambio di direzione storico, aveva consegnato i dati in suo possesso a 41 paesi, tra cui l’Ita- lia, aderenti al “Progetto Beps” (Base Erosion and Profit Shifting), insieme di strategie poste in essere da alcu- ne imprese per sfruttare disallinea- menti normativi e spostare profitti verso giurisdizioni con tassazione bassa o inesistente (profit shifting) o abbattere la base imponibile attra- verso pratiche elusive (base erosion). Sono molti a fantasticare di resi- denze in Paesi dalla fiscalità privile- giata o dal sistema bancario silente onde sfuggire ai controlli dell’era- rio. Per decenni la meta privilegiata sono stati senza dubbio i cantoni d’oltralpe: il Progetto nasceva quin- di dalle necessità di assicurare che i > pagina 22 CASE REPORT – MEDICINA LEGALE “Malpractice” e conoscenze specifiche del CTU: un caso paradigmatico 4 NEWS & COMMENTI Sul tema “amalgama” aggiornamenti, prospettive ed implicazioni legali 6 MEETING & CONGRESSI A Buenos Aires la carica degli 8 mila per il 106° World Dental Congress FDI 19 Simone Marconcini, Responsabile Ricerca IST premiato allo IADR di Londra col Premio Philips Al Meeting internazionale dello IADR, oltre 11.000 iscritti nel mondo, svoltosi a Londra dal 25 al 28 luglio, a Simone Marconcini (specialista in chirurgia orale dell’IST) è stato assegnato l’ambito premio “Iadr/Philips Oral Healthcare Young Investigator Research Grant”. pagina 20 MEETING & CONGRESSI Speciale Come è cambiata la terapia paro- dontale non chirurgica pagina 9 Pratica & Clinica Il valore della valutazione estetica tridimensionale pagina 1 profitti venissero tassati dove avvie- ne l’attività economica. Di qui il dover disporre di tutte le banche dati estere, anche quelle storicamente inaccessibili. Insom- ma, Lugano addio! Nel 2015 poi era stato recepito l’accordo Fatca con gli Usa: accordo amministrativo (Com- petent Authority Arrangement) tra Agenzia delle Entrate italiana e In- ternal Revenue Service statuniten- se. Anch’esso finalizzato allo scam- bio di dati tra paesi. > pagina 3 © Shutterstock © Shutterstock L’ingresso al centro di Carrara Fiere. Assistente o igienista? Un equivoco frequente (specie al di fuori del dentale) Esiste ancora qualche confusione tra i due categorie. La segnala Rossella Abbondanza (Italian Dental Assistants) rivendicando pari dignità, ognuna nel proprio ruolo. pagina 8 NEWS & COMMENTI

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Ottobre 2018 - anno XIV n. 10 www.dental-tribune.com

Scovolini TePe Restyling e collo flessibile brevettato

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Il successo dello studio passa attraverso una forte identità e un management che guarda al futuroDental Tribune Italia

Per la difesa dell’ambiente separatori di amalgama obbligatori dal 1° gennaioDental Tribune Italia

Il Ministero dell’Ambiente e della

Tutela del Territorio e del Mare at-

traverso la Direzione generale per

le valutazioni e le autorizzazioni

ambientali ha inviato il 3 agosto ai

rappresentanti delle maggiori as-

sociazioni odontoiatriche, oltre a

vari enti ed Assessorati alla sanità

delle Regioni e delle due Province

autonome di Trento e Bolzano, una

circolare avente per oggetto “in-

formativa sulle disposizioni rela-

tive all’amalgama dentale previste

dall’articolo 10 del regolamento

(Ue) 2017/852 sul mercurio”. Ne ri-

portiamo il testo integrale.

Nella II edizione del Congresso del

Management organizzato dalla

Tueor Servizi al Centro Congressi

di Marina di Carrara il 21 e 22 set-

tembre scorso, all’indice di suc-

cesso quantitativo se ne potrebbe

aggiungere un altro, sociologico/

didattico, ossia “il clima congres-

suale”, che vede alla fine, relatori

e pubblico, soddisfatti. I primi per

aver trasmesso nozioni ed espe-

rienze utili alla platea, realizzan-

do il sogno di ogni partecipante di

tornare a casa (pardon, allo studio)

con un bagaglio professionale (ed

umano) spendibile.

Il congresso è stato incentrato

sull’identità sul cui tema hanno

risposto in modo esauriente tutti

i relatori, ognuno nel suo specifico.

Per non sprecare tempo ed energie

e seguire una direzione senza ri-

pensamenti, il cambiamento deve

diventare progetto, che parte dal

“chi siamo e qual è il nostro sogno

per il futuro”. Così si crea un obiet-

tivo e a ritroso si considereranno,

con l’ausilio di consulenti, i più

adeguati a se stessi, quali investi-

menti, trasformazioni o imple-

mentazioni richieda lo studio e la

professione e se “ne valga la pena”

per avere un profitto bastevole e

convincente per i propri obiettivi

personali, ma anche il tempo libero

(come sottolineato da Andrea Gras-

si, nel presentare il suo ultimo libro

“Fuori dai Denti”).

> pagina 2

Dal primo gennaio Erario interconnessograzie alla normativa UE 2015/2376Alfredo Piccaluga

Come oramai noto, dal 1° gennaio

dello scorso anno, per effetto della

direttiva Ue 2015/2376, è ufficial-

mente iniziata l’era dello scambio

automatico di informazioni fiscali

tra i Paesi. È solo l’ultimo e definiti-

vo accordo che segue una serie di ar-

monizzazioni e scambi cui oramai

si assiste almeno dal 2009.

La finalità ufficiale è, come di

consueto, la lotta all’evasione. Chi

negli ultimi anni ha ricevuto multe

in Italia per la detenzione di case o

conti correnti all’estero… ne sa qual-

cosa. Oramai il “Grande Fratello era-

riale” nostrano è interconnesso con

il resto del mondo.

La maggior parte delle nazioni

ha infatti già ufficializzato l’ado-

zione del Crs (Common reporting

standard) ossia del sistema di con-

divisione automatica dei dati dei

contribuenti. Un sistema messo a

punto dall’Ocse. Ultimo capitolo, di-

cevamo, di un lungo processo.

Già nel 2017 erano arrivate tutte

le informazioni personali dei citta-

dini italiani con interessi in Svizze-

ra, che, con un cambio di direzione

storico, aveva consegnato i dati in

suo possesso a 41 paesi, tra cui l’Ita-

lia, aderenti al “Progetto Beps” (Base

Erosion and Profit Shifting), insieme

di strategie poste in essere da alcu-

ne imprese per sfruttare disallinea-

menti normativi e spostare profitti

verso giurisdizioni con tassazione

bassa o inesistente (profit shifting)

o abbattere la base imponibile attra-

verso pratiche elusive (base erosion).

Sono molti a fantasticare di resi-

denze in Paesi dalla fiscalità privile-

giata o dal sistema bancario silente

onde sfuggire ai controlli dell’era-

rio. Per decenni la meta privilegiata

sono stati senza dubbio i cantoni

d’oltralpe: il Progetto nasceva quin-

di dalle necessità di assicurare che i

> pagina 22

CASE REPORT – MEDICINA LEGALE“Malpractice” e conoscenze specifiche del CTU: un caso paradigmatico 4

NEWS & COMMENTISul tema “amalgama” aggiornamenti, prospettive ed implicazioni legali 6

MEETING & CONGRESSIA Buenos Aires la carica degli 8 mila per il 106° World Dental Congress FDI 19

Simone Marconcini, Responsabile Ricerca IST premiato allo IADR di Londra col Premio Philips

Al Meeting internazionale dello IADR, oltre 11.000 iscritti nel mondo, svoltosi a Londra dal 25 al 28 luglio, a Simone Marconcini (specialista in chirurgia orale dell’IST) è stato assegnato l’ambito premio “Iadr/Philips Oral Healthcare Young Investigator Research Grant”.

pagina 20

MEETING & CONGRESSI

SpecialeCome è cambiata la terapia paro ­dontale non chirurgica

pagina 9

Pratica & ClinicaIl valore della valutazione estetica tridimensionale pagina 1

profitti venissero tassati dove avvie-

ne l’attività economica.

Di qui il dover disporre di tutte

le banche dati estere, anche quelle

storicamente inaccessibili. Insom-

ma, Lugano addio! Nel 2015 poi era

stato recepito l’accordo Fatca con gli

Usa: accordo amministrativo (Com-

petent Authority Arrangement) tra

Agenzia delle Entrate italiana e In-

ternal Revenue Service statuniten-

se. Anch’esso finalizzato allo scam-

bio di dati tra paesi.

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L’ingresso al centro di Carrara Fiere.

Assistente o igienista? Un equivoco frequente (specie al di fuori del dentale)

Esiste ancora qualche confusione tra i due categorie. La segnala Rossella Abbondanza (Italian Dental Assistants) rivendicando pari dignità, ognuna nel proprio ruolo. pagina 8

NEWS & COMMENTI

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2 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018Attualità

operatori degli studi odontoiatrici

che utilizzano l’amalgama dentale

o rimuovono otturazioni contenen-

ti amalgama dentale, ovvero denti

con tali otturazioni, devono garan-

tire che il proprio studio sia dotato

di separatori di amalgama per trat-

tenere e raccogliere le particelle di

amalgama, incluse quelle contenute

nell’acqua usata. Tali operatori ga-

rantiscono che:

a) I separatori di amalgama messi in

servizio a decorrere dal 1° gennaio

2018 assicurino un livello di riten-

zione delle particelle di amalga-

ma pari almeno al 95 %;

b) A decorrere dal 1° gennaio 2021 tut-

ti i separatori di amalgama in uso

assicurino il livello di ritenzione

specificato alla lettera a). I separa-

tori di amalgama devono essere

soggetti alla manutenzione con-

formemente alle istruzioni del fab-

bricante per garantire il più elevato

livello di ritenzione praticabile.

Infine, in base al comma 6, i den-

tisti garantiscono che i loro rifiuti

di amalgama, compresi i residui, le

particelle e le otturazioni di amal-

gama nonché i denti, o loro parti,

contaminati con amalgama dentale,

siano gestiti e raccolti da una strut-

tura o da un’impresa per la gestione

dei rifiuti autorizzata. I dentisti non

rilasciano in alcun caso direttamente

o indirettamente tali rifiuti di amal-

gama nell’ambiente.

A questo riguardo si ricorda inol-

tre che, a decorrere dal 1° luglio 2018,

l’amalgama dentale non può essere

utilizzato per le cure dei denti deci-

dui, le cure dentarie dei minori di

età inferiore a 15 anni e delle donne

in stato di gravidanza o in periodo

di allattamento, tranne nei casi in

cui il dentista lo ritenga strettamen-

te necessario per esigenze mediche

specifiche del paziente.

Si prega il Ministero per lo Svilup-

po Economico, gli Enti e le Associa-

zioni di categoria in indirizzo che

leggono in conoscenza di dare la

massima diffusione possibile di que-

sta informativa.

Il Direttore Generale, Giuseppe

Lo Presti.

A pag. 6 il commento di Raimondo Pi-

sche, un esperto del grave problema.

Dental Tribune Italia

due secoli in cui ci troviamo coinvol-

ti e del significativo aumento dell’età

media della popolazione. Non pos-

siamo dimenticare, infatti, che negli

anni Cinquanta l’aspettativa di vita

era di 60 anni per gli uomini e di 65

per le donne, mentre oggi si parla ri-

spettivamente di 80 e 85 anni.

Ne consegue che un sessanten-

ne che alla metà del secolo sorso

sarebbe stato certamente definito

anziano ha oggi un’attesa di vita

di circa 20 anni e quest’orizzonte

espanso non gli consente di definir-

si, ed ancor meno, sentirsi vecchio.

Il suo sentire lo porta ad affrontare

un periodo in cui, libero dai molti

stress di quell’età che definiamo

adulta lo pone in una condizione di

grande libertà personale e di inti-

ma soddisfazione.

Si tratta di mutamenti sociali

complessi che hanno portato ad

una ridefinizione delle fasce di età.

Ecco dunque che sempre più spes-

so si sente parlare di giovani (21-25

anni) e di giovani adulti (26-34),

di adulti propriamente detti (35-

54) ed ancora di tardo-adulti (55-

64); si giunge così a quella che un

tempo veniva chiamata terza età e

che oggi grazie alla sua dilatazione

temporale comprende l’apparente

ossimoro dei “giovani anziani” (65-

75), gli “anziani” veri e propri (76-

84) e i “grandi anziani” (85 e oltre).

Le fasce d’età, se aggiungiamo

l’infanzia e l’adolescenza, sono

dunque diventate nove e forse in

futuro l’aumento progressivo dei

centenari potrebbe rendere neces-

sari nuovi aggiustamenti.

Questa nuova visione delle fasi

della vita crea nuovi bisogni e nuo-

ve sfide in tutti i campi e proprio per

questo anche l’odontoiatria, insie-

me alle altre discipline mediche, è

chiamata ad adeguarsi e dare nuo-

ve risposte a nuovi bisogni. Tutte le

statistiche ci dicono che tenderanno

a scomparire la figura del vecchio

edentulo portatore di dentiera, del

vecchio con il bastone, del vecchio

dai movimenti impacciati per far

posto ad una nuova figura che saprà

cogliere tutti i vantaggi del progres-

so medico, psicologico, esistenziale.

Ugo Covani

Per la difesa dell’ambiente separatori di amalgama obbligatori dal 1° gennaio

L’odontoiatria dai veri e propri giovani ai tardo anziani

PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten R. Oemus

CHIEF FINANCIAL OFFICER - Dan Wunderlich

DIRECTOR OF CONTENT - Claudia Duschek

SENIOR EDITOR - Yvonne Bachmann

CLINICAL EDITORS - Nathalie Schüller; Magda Wojtkiewicz

EDITOR & SOCIAL MEDIA MANAGER - Monique Mehler

EDITORS - Brendan Day; Kasper Mussche

JUNIOR EDITORS - Franziska Beier; Luke Gribble

COPY EDITORS - Ann-Katrin Paulick; Sabrina Raaff

JUNIOR BUSINESS DEVELOPMENT & MARKETING MANAGER Alyson Buchenau

DIGITAL PRODUCTION MANAGER - Tom Carvalho

JUNIOR DIGITAL PRODUCTION MANAGER - Hannes Kuschick

PROJECT MANAGER ONLINE - Chao Tong

IT & DEVELOPMENT - Serban Veres

GRAPHIC DESIGNER - Maria Macedo

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PRODUCT MANAGER CME - Sarah Schubert

PRODUCT MANAGER SURGICAL TRIBUNE & DDS.WORLD Joachim Tabler

SALES & PRODUCTION SUPPORT Nicole Andrä; Puja Daya; Madleen Zoch

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DATABASE MANAGEMENT & CRM - Annachiara Sorbo

MEDIA SALES MANAGERS - Antje Kahnt (International); Melissa Brown (International); Hélène Carpentier (Western Europe); Matthias Diessner (Key Accounts); Weridiana Mageswki (Latin America); Barbora Solarova (Eastern Europe); Peter Witteczek (Asia Pacific)

EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer

ADVERTISING DISPOSITION - Marius Mezger

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DENTAL TRIBUNE ITALIAN EDITION Anno XIV Numero 10, Ottobre 2018

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COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO - Aldo Ruspa

COMITATO SCIENTIFICOG. Barbon, G. Bruzzone, V. Bucci Sabattini, A. Castellucci, G.M. Gaeta, M. Labanca, C. Lanteri, A. Majorana, M. Morra, G.C. Pescarmona, G.E. Romanos, P. Zampetti

COMITATO DI LETTURA E CONSULENZA TECNICO-SCIENTIFICAL. Aiazzi, P. Biancucci, E. Campagna, M. Del Corso, L. Grivet Brancot, R. Kornblit. C. Mazza, G.M. Nardi, G. Olivi, B. Rapone, F. Romeo, M. Roncati, R. Rowland, F. Tosco, A. Trisoglio

CONTRIBUTIR. Abbondanza, C. Agostinelli, V. Cau, G. Del Mastro, L. Grivet Brancot, A. Piccaluga, R. Pische, C. Sanavia, M. Sanzi, T. Testori.

REDAZIONE ITALIANATueor Servizi Srl - [email protected] Cordinamento: Adamo Buonerba Giornalisti: Massimo Boccaletti, Alessandro Genitori, Patrizia GattoVia Domenico Guidobono, 13 - 10137 TorinoTel.: 011 3110675 - 011 3097363

GRAFICA - Tueor Servizi

STAMPADel Gallo Editori DGE Green Printing srl Via Tornitori 7 - 06049 Spoleto (PG) - IT

COORDINAMENTO DIFFUSIONE EDITORIALE ADDRESSVITT srl

PUBBLICITÀ Alessia Murari [[email protected]] Stefania Dibitonto [[email protected]]

UFFICIO ABBONAMENTITueor Servizi Srl Via Domenico Guidobono, 13 - 10137 TorinoTel.: 011 3110675 | Fax: 011 3097363 [email protected]

Copia singola: euro 3,00

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Per ulteriori informazioni e/o iscrizioni:chiamare lo 011 3110675

scrivere a [email protected] su shop.tueorservizi.it

Com’è noto, il Regolamento (UE)

2017/852 sul mercurio prevede,

all’articolo 10, misure per la gestio-

ne sostenibile dell’amalgama denta-

le in ortodonzia. In base al comma

1 di tale articolo, a decorrere dal 1°

gennaio 2019 l’amalgama dentale

può essere usato solo in forma in-

capsulata pre-dosata. L’uso del mer-

curio in forma libera da parte dei

dentisti è vietato.

Inoltre, in base al comma 4, a

decorrere dal 1° gennaio 2019 gli

< pagina 1

Considerazioni sul variare delle

definizioni riguardanti l’età e suoi

riflessi sull’Odontoiatria a cura di

Ugo Covani.

Le categorie di “giovane”, “adulto”,

“anziano”, spesso insufficienti a in-

quadrare il variegato modo di essere

di ogni singolo, sono oggi del tutto

insufficienti in ragione dei profondi

mutamenti sopraggiunti a cavallo dei

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3Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

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News & Commenti

no data e luogo di nascita oltre a una

radice del nome e del cognome.

Alcuni, come la Spagna ad esem-

pio, utilizzano numerazioni diverse

per i residenti e non, altri pubblica-

no il TIN su tutti i documenti uffi-

ciali come passaporti e patente, altri

ancora lo occultano al contribuente

poiché il codice identificativo è noto

solo alla Pubblica amministrazione.

Un po’ come se il codice fiscale fos-

se a disposizione solo delle autorità,

anziché comodamente riposto nel

portafoglio.

Per poter interagire con un col-

lega forestiero sarà quindi necessa-

rio conoscere la sua VAT (termine

indicante la Partita Iva) e, talvolta,

il suo TIN, mentre, operando anche

solo saltuariamente all’estero, sare-

mo identificati con quei medesimi

riferimenti, talvolta creati apposita-

mente per gli stranieri non residen-

ti. Tutti dati che poi confluiranno

dall’estero al nostro fisco.

Per questo merita informarsi.

Alfredo Piccaluga

Sui terminali di mezzo mondo,

solo per ciò che attiene l’aspetto

prettamente economico, ad esem-

pio, saranno disponibili i saldi del

conto, interessi, dividendi, ricavi

dalla vendita di asset transitati per

i conti di persone e società, riferiti a

nominativo e dati identificativi del

titolare del conto, suo numero e va-

lore, oltre ai dati identificativi dell’i-

stituto finanziario, etc..

Il fatto che i nostri dati siano di-

sponibili all’estero e di rimando tra-

smessi alle autorità italiane, implica

anche che si sia in qualche modo

censiti. Infatti anche le persone fi-

siche non censite ai fini IVA sono

codificate in tutti i Paesi (quanto

meno in quelli aderenti all’UE) per

consentire una puntuale identifica-

zione e lo scambio di informazioni.

Sia chiaro… non esiste ancora una

banca dati europea, ma per esempio

la commissione UE ha già creato da

tempo e messo a disposizione di

chiunque il portale VIES (VAT In-

formation Exchange System), che,

oltre ad essere un sistema di scambi

automatici tra le amministrazioni

finanziarie degli Stati membri UE,

permette a chiunque, con una sem-

plice connessione internet, di verifi-

care qualsiasi titolare di partita Iva

in Europa, indicando se sia in atti-

vità, quando l’abbia iniziata o even-

tualmente cessata e ovviamente, se

la sua partita iva risulti regolare. Un

qualsiasi odontoiatra in Romania,

ad esempio, può già oggi verificare

gli estremi di un suo collega italiano

in pochi minuti. E viceversa.

Sempre la commissione mette

poi a disposizione il “Portale del

TIN” strumento che permette di

risalire alle regole di formazione

del tax identification number di

ciascun Paese membro, un qualco-

sa di leggermente più complesso,

essendo profondamente diverso di

Paese in Paese.

Sono per lo più codici numerici

in sequenza. Nessun Paese (a parte

la Lettonia il cui TIF contiene la data

di nascita) consente di ricavare dal

codice una o più informazioni ana-

grafiche. Discorso a parte riguarda

l’Italia, i cui codici fiscali contengo-

Dal primo gennaio Erario interconnessograzie alla normativa UE 2015/2376

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4 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

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Case Report - Medicina Legale

Il contenzioso odontoiatrico, se-

condo recenti articoli, rappresen-

terebbe il 7% di tutti quelli medici.

La soccombenza per i dentisti è

risultata dell’80% giudiziale, men-

tre quella extragiudiziale del 95%1.

Quando tuttavia la condanna

dell’odontoiatra è dovuta a una

reale “malpractrice”? Il CTU (Con-

sulente Tecnico d’Ufficio) è sempre

preparato specificatamente per

valutare l’opera del professionista

convenuto? Quali i criteri di scelta

del CTU da parte del Giudice?

Ecco uno dei tanti episodi che

contrappongono un modus operan-

di supportato da conoscenza scien-

tifica e competenza clinica a un si-

stema giudiziario incapace, a volte,

di discernere azioni strumentali da

“malpractice”.

La paziente (che agirà in giudi-

zio) 55 anni, fumatrice con scarso

controllo dell’igiene domiciliare,

in cura nel 1998 per parodontopa-

tia cronica e compromissione dei

quattro incisivi superiori (Figg. 1-5)

per dodici anni, viene trattata con

terapie chirurgiche e non2. Nel lu-

glio 2010, dopo ben 12 anni di man-

tenimento di tali denti, si presenta

all’osservazione dell’odontoiatra

per la rottura dello splintaggio, rife-

rendo di aver subito un accidentale

trauma facciale.

Il dentista verifica un aggrava-

mento della mobilità dei quattro

incisivi e sollecitato dalla paziente

a migliorare l’aspetto estetico, pro-

spetta la sostituzione degli elementi

naturali da estrarre, con una protesi

fissa su impianti. Al fine di ridurre

“Malpractice” e conoscenze specifiche del CTU: un caso paradigmaticoClaudio Agostinelli*, Luigi Grivet Brancot**, Maurizio Sanzi***

* Libero professionista in Teramo, Italia** Libero professionista in Torino, Italia*** Medico Legale - Odontostomatologico Brescia, Italia

il rischio di un ulteriore riassorbi-

mento dell’osso alveolare residuo e

del collasso dei tessuti molli3-7 della

pre-maxilla, prima delle estrazioni

degli incisivi, viene prospettata la

loro estrusione8, 9.

Questo trattamento prelimina-

re contrasta il fisiologico riassorbi-

mento del processo alveolare por-

tando, nell’arco di qualche mese,

all’incremento di osso alveolare ol-

tre al recupero della normale festo-

natura gengivale10, 11 in grado di con-

ferire un aspetto naturale al sorriso.

Contestualmente all’accurata

esposizione del piano di trattamen-

to proposto, con schemi, disegni

ed immagini di casi clinici simili,

illustrano alla paziente i rischi del

fumo in implantologia12-15. Si ricor-

da, in particolare, l’importanza, nei

pazienti parodontopatici sottoposti

a terapie implantari e del controllo

della placca batterica16.

L’odontoiatra, valutate le aspet-

tative della paziente, stila in data 25

ottobre 2010, un preventivo relativo

a un protesi fissa supportata da due

impianti, da 1.2 a 2.2, proponendo,

in via preliminare, l’estrusione dei

denti con un sistema invisibile e

confortevole per mezzo dello stesso

provvisorio (Fig. 6).

Per ottenere la trazione dei due

incisivi laterali, la protesi provvi-

soria verrebbe sostenuta dai due

incisivi centrali. A estrusione ot-

tenuta si sarebbero estratti i due

incisivi laterali ed inseriti conte-

stualmente i due impianti nelle

stesse sedi alveolari17.

Dopo alcuni mesi, la protesi

provvisoria sarebbe stata sostituita,

collocando i monconi (abutments)

sui due impianti già inseriti (1.2 e

2.2). Con la medesima tecnica, sa-

rebbero poi stati estrusi i due incisi-

vi centrali. Ottenuta la maturazione

dei tessuti molli e un livello gengi-

vale desiderato, si sarebbero estratti

anche i due incisivi centrali e intra-

presa la fase protesica definitiva.

Tutto ciò viene dettagliatamen-

te spiegato sia verbalmente, sia de-

scritto nel “Consenso informato”

che la paziente sottoscrive dopo

aver richiesto un secondo consulto

presso un altro studio. Il trattamen-

to estrusivo dei due incisivi laterali

inizia nel gennaio 2011 (Figg. 7, 8). Al

raggiungimento del risultato desi-

derato (Figg. 9, 10), si attendono 60

giorni di “stabilizzazione” dell’osso

alveolare18 (Figg. 11, 12).

La fase chirurgica viene pianifica-

ta con la preparazione iniziale (igiene

orale, controllo emato-chimico delle

condizioni della paziente, prescrizio-

ne della profilassi/terapia antibioti-

ca19-20 e della sospensione del fumo).

Fig. 1

Fig. 6 Fig. 7

Fig. 9

Fig. 8

Fig. 10

Fig. 11 Fig. 12

Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5

Fig. 2

1. Pinchi V, Pradella F, Garatti S, Norelli GA. Il Contenzioso Odontoia-trico: la Realtà del Fenomeno - Dental Cadmos 83(2)February 2015.

2. Società Italiana di Parodontologia – L diagnosi parodontale – Masson 1999.

3. Chen ST, Darby IB, Adams GG, Reynolds EC. A prospective clini-cal study of bone augmentation techniques at immediate implants. Clin Oral Implants Res 2005;16:176- 184.

4. Araujo MG, Lindhe J. Dimensional ridge alterations following tooth extraction. An experimental study in the dog. J Clin Perio-dontol 2005;32:212-218.

5. Araujo MG, Sukekava F, Wennstrom JL, Lindhe J. Ridge altera-tions following implant placement in fresh extraction sockets: An experimental study in the dog. J Clin Periodontol 2005;32:645.

6. Araújo MG, Sukekava F, Wennström JL, Lindhe J. Tissue mode-ling following implant placement in fresh extraction sockets. Clin Oral Implants Res 2006; 17:615-624.

7. Tomasi C, Sanz M, Cecchinato D, Pjetursson B, Ferrus J, Lang NP, Lindhe J. Bone dimensional variations at implants placed in fresh ex-traction sockets: a multilevel multivariate analysis Clin Oral Implants Res. 2010 Jan;21(1):30-6. doi: 10.1111/j.1600-0501.2009.01848.x.

8. Salama, Henry; Salama, Maurice. The Role of Orthodontic Extrusi-ve Remodeling in the Enhancement of Soft and Hard Tissue Profiles Prior to Implant Placement: A Systematic Approach to the Manage-ment of Extraction Site Defects., International Journal of Periodontics & Restorative Dentistry . Aug1993, Vol. 13 Issue 4, p312-333. 22p.

9. Korayem M1, Flores-Mir C, Nassar U, Olfert K. Implant site de-velopment by orthodontic extrusion. A systematic review.Angle Orthod. 2008Jul;78(4):752-60.doi:10.2319/0003-219(2008)078[0752: ISDBOE] 2.0.CO;2.

10. Re S, Corrente G, Abundo R, Daniele C. Orthodontic Treatment in Pe-riodontally Compromised Patients: 12-Year, International Journal of Pe-riodontics & Restorative Dentistry . Apr2000, Vol. 20 Issue 2, p30-39. 10p.

11. Sung Hyun Kim, DDS, MSc, PhDa, Vinicius Augusto Tramonti-na, DDS, MSc, PhDb, Vula Papalexiou, DDS, MSc, PhDc, Sônia Mara Luczyszyn, DDS, MSc, PhDd Orthodontic extrusion and

implant site development using an interocclusal appliance for a severe mucogingival deformity: A clinical report.

12. Bain C.A., May P.K.: “The influence of smoking on bone...” Int. J. Oral Maxillofacial Impl. 1993; 9:123-128.

13. Bain CA, Moy PK.The association between the failure of dental implants and cigarette smoking. Int J Oral Maxillofac Implants 1993;8:609-15.

14. Kenney EB, Kraal JH, Saxe SR, Jones J.The effect of cigarette smo-ke on human oral polymorphonuclear leukocytes. J Periodontal Res. 1977 Jul;12(4):227-34J.

15. Bain CA , Smoking and implant failure--benefits of a smoking cessation protocol. Int J Oral Maxillofac Implants. 1996 Nov-Dec;11(6):756-9.

16. Mombelli A, Van Oosten MA, Schurch E Jr, Land NP.The micro-biota associated with successful or failing osseointegrated tita-nium implants. Oral Microbiol Immunol. 1987 Dec;2(4):145-51.

17. Chen ST1, Wilson TG Jr, Hämmerle CH Immediate or early pla-cement of implants following tooth extraction: review of biologic basis, clinical procedures, and outcomes.. Int J Oral Maxillofac Implants. 2004;19 Suppl:12-25.

18. Tidu Mankoo, Laura Frost. Rehabilitation of esthetics in advanced periodontal cases using orthodontics for vertical hard and soft tis-sue regeneration prior to implants - a report of 2 challenging cases treated with an interdisciplinary approach. Dec 2011. European journal of esthetic dentistry: official journal of the European Aca-demy of Esthetic Dentistry.

19. Esposito M1, Grusovin MG, Coulthard P, Oliver R, Worthington HV.Eur J Oral Implantol. 2008 Summer;1(2):95-103.The efficacy of antibiotic prophylaxis at placement of dental implants: a Cochrane systematic review of randomised controlled clinical trials.

20. Olson JW, Farish SE, Bellome J, Casino AJ, Morris HF, Ochi S.J Oral Maxillofac Surg. 1997 Dec;55(12 Suppl 5):19-24.The influence of preoperative antibiotics on success of endosseous implants up to and including stage II surgery: a study of 2,641 implants.Dent CD1.

21. Lockhart DE, Dawson MP, Murray CA, Smith AJ. A review of dental implants and infection.J Hosp Infect. 2009 Jun;72(2):104-10. doi: 10.1016/j.jhin.2009.02.010. Epub 2009 Mar 28.Pye AD1.

bibliografia

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ta competenza implanto-protesica, at-

tingendo preferibilmente dall’ambito

accademico in grado di valutare obiet-

tivamente l’operato del professionista.

Il Giudice decide invece diversamente.

In sede peritale il CTU stenta a

comprendere il “piano di terapia” pro-

posto ed eseguito alla perizianda, non

le chiede adeguate informazioni ed

ignora i dettagli descritti dal conve-

nuto. Confermando la tesi dei tecnici

della paziente, lo censura affermando

che la sua opera «si possa ritenere

incongrua esclusivamente con ri-

guardo al piano di terapia con relativi

onorari e realizzazione di un ponte di

4 (quattro) elementi in metallo cera-

mica supportati anche dagli incisivi

centrali superiori (denti 11 e 21)».

«Il CTU ritiene la condotta del pro-

fessionista nel trattamento terapeuti-

co… sia stato imprudente, negligente e

imperita…» determinando il “danno”

con il «5% di invalidità permanente…

per scarso supporto osseo e negativo

rapporto radice-corona clinica dei

due incisivi centrali superiori…».

Tra le varie “contestazioni” da

parte del CTU alle osservazioni del

convenuto: «... è inesistente il IV se-

stante, essendo l’apparato dentario

suddiviso in 4 (quattro) quadranti,

due per l’arcata dentaria superiore,

due per l’arcata dentaria inferiore…».

ConclusioniAltro caso di corretto operato di un

professionista tacciato come episo-

dio di “malpractice”? È sempre più

frequente la tendenza di pazienti

che rivendicano risarcimenti di pre-

sunti “danni subiti”.

All’ingravescente fenomeno si

aggiunge la censurabilità del criterio

di scelta del CTU da parte del giudice.

Oltre ad alimentare la diffidenza ver-

so la categoria dei Consulenti, la cui

opera può produrre esiti giudiziali

incredibili, ripercuotendosi sull’im-

magine del professionista.

Il 23 giugno 2011, vengono estratti i

due incisivi laterali (Figg. 13, 14) e in-

seriti contestualmente due impianti

Xive (Dentsply) di diametro 3,8 mm e

lunghezza 15 mm (Figg. 15, 16), dimen-

sioni ottimali per la successiva prote-

si (ponte di 4 elementi da 1.2 a 2.2 con

1.1 e 2.1, elementi “intermedi”).

Vengono inserite due viti di gua-

rigione e riposizionato il provvisorio,

debitamente adattato in corrispon-

denza dei due incisivi laterali. Alla

seduta di controllo a una settimana

dall’intervento implantare, la pazien-

te confida, alle assistenti dello studio,

di non aver assunto gli antibiotici

prescritti né prima né dopo l’inseri-

mento degli impianti e tantomeno di

essersi astenuta o limitata dal fumo

di sigarette! Alla seconda visita di

controllo, dopo 30 giorni, la stessa

presenta un pessimo stato di igiene

orale e due ascessi vestibolarmente ai

due impianti (1.2 e 2.2) (Figg. 17, 18).

L’odontoiatra, informata la pa-

ziente dell’accaduto la rende parteci-

pe della necessità di rimuovere i due

impianti21 e, preso atto della sua scar-

sa collaborazione, rinvia la rivaluta-

zione dei siti implantari dopo circa 2

mesi. La paziente ammette le proprie

responsabilità per non aver rispetta-

to le prescrizioni del dentista.

Dopo alcuni mesi, declinando gli

inviti da parte dello studio a ripren-

dere le cure, si rivolge ad altro profes-

sionista, sottoponendosi ad un nuo-

vo trattamento implanto-protesico e

all’estrazioni dei due incisivi centrali

residui con inserimento di quattro

impianti in posizione 1.2 - 1.1 - 2.1 e

2.2. A distanza di circa due anni, la

paziente cita in giudizio il primo

professionista e chiede il risarcimen-

to dei “danni subiti” dal trattamento

implantare “fallito”; contestava inol-

tre i trattamenti protesici effettuati

quattordici anni prima!

L’autore pratica implantologia

dal 1985, perfezionando la sua for-

mazione in ambito accademico e

presso colleghi di fama. Docente in

corsi universitari di implantologia

avanzata, ha tenuto conferenze an-

che in sedi internazionali, ha bre-

vettato una sistematica implantare

ed è autore di pubblicazioni scienti-

fiche su riviste internazionali.

In sede giudiziale i legali del profes-

sionista citato in giudizio chiedono al

Giudice, di nominare un CTU di eleva-

Fig. 13 Fig. 14 Fig. 15 Fig. 16

< pagina 4

Fig. 17 Fig. 18

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News & Commenti

Si sta sempre più palesando

l’“assurdo”, concettuale, etico e

scientifico, dell’uso della sostanza

più neurotossica, il mercurio, per

motivi “sanitari”, nella “discono-

scenza” degli effetti che esso ha avu-

to, e continua ad avere, sulla salute

dell’Uomo e dell’Ambiente.

Perché parlo di “momento sto-

ricamente importante”? Le prove

inconfutabili sulla tossicità del mer-

curio dell’amalgama vanno di pari

passo alla crescita della consapevo-

lezza sul rispetto della salute umana

e della natura: presa di coscienza e

nuove conoscenze stanno demolen-

do il pauperismo culturale a soste-

gno di quell’incredibile paradosso

scientifico rappresentato dall’amal-

gama che, nell’ipocrita “convinzio-

ne” (anche ordinistica e di categoria)

di efficacia e sicurezza, è causa di

gravi patologie neuro-degenerative.

Sta ormai passando anche il con-

cetto che quella odontoiatrica non è

“categoria protetta” dal rischio tossico-

logico per volontà divina, né tantome-

no ordinistica, ma che, anzi, è quella

più esposta ai pericoli dei vapori mer-

curiali. Fanno scuola i lavori di Nylan-

der, Rowland, Aaseth, Hilt, Bjorklund,

Nagpal, Crocombe, Johnson e molti al-

tri (vedi database IAOMT-Dental Per-

sonel), sugli effetti del mercurio sulla

salute di dentisti e assistenti dentali.

Fanno breccia le iniziative dell’Inter-

national Academy Oral Medicine and

Tossicology (IAOMT), di cui recente-

mente abbiamo costituito il “Chapter

Italia”, che dimostrano sempre più la

necessità di protocolli a tutela in am-

bito professionale.

Fa timidamente capolino anche

la consapevolezza che il “mercuria-

lismo” è malattia professionale per

la nostra categoria e che abbiamo

tutto il diritto di:

- Essere tutelati nell’esercizio della

professione attraverso un’infor-

mazione non solo scientifica (spes-

so “manovrata”) ma anche legale;

- Essere indagati a fini diagnostici

e preventivi, attraverso la ricerca

del mercurio nel nostro organi-

smo, prima di esserlo dal punto

di vista penale da parte di pazien-

ti e di associazioni ambientaliste.

Tutto ciò anche per evitare che si

attivi una class action “universale”

contro noi dentisti che potremmo

Probabilmente è questo, storica-

mente, il momento più importante

nella secolare discussione sull’a-

malgama. Era il 1831 quando zio e

nipote Crawcour portarono in Ame-

rica il composto, creato da Bell e

perfezionato da Taveau (attraverso

il grattamento di monete d’argento

mescolato al mercurio), denomina-

to “Royal Mineral Succedaneum”,

quale alternativa alle otturazioni in

oro allora utilizzate.

Gli anni successivi furono quel-

li più furenti in quella denominata

“La Guerra dell’amalgama” fra due

schieramenti opposti: etiche e de-

ontologiche le argomentazioni dei

contrari all’uso del mercurio da una

parte, di praticità e chiaro vantag-

gio economico quelle dei sosteni-

tori dell’amalgama. Come spesso

accade, furono i secondi a prevalere.

Evoluzione delle coscienze e del-

la scienza sono una endiadi che nel-

la storia umana ha spesso dimostra-

to un’intima relazione e, seppur con

cronico ritardo, ciò sta avvenendo

anche sul tema amalgama.

Sul tema “amalgama” aggiornamenti prospettive ed implicazioni legali

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essere considerati correi – o primi re-

sponsabili – nel determinismo di una

miriade di malattie mercurio-corre-

late, oltre che di danno ambientale.

In quest’ottica vanno inquadrate

due importanti iniziative che, pa-

rallelamente ma in maniera del tut-

to indipendente, stanno prendendo

corpo in questi mesi:

- La strutturazione del Post-Gra-

duate (o Master) in “Odontoiatria

Biologica e Sistemica” (già orga-

nizzato e approvato al/dal San Raf-

faele di Milano e successivamente

abrogato dallo stesso Istituto);

- La valutazione di una class action

di categoria per richiesta danni e

risarcimento economico agli enti

preposti al controllo da parte dei

dentisti esposti senza adeguate

informative, istruzione tossicolo-

gica e tutela, al mercurio durante

la propria attività professionale.

E per un’azione preventiva volta

a garantire se stessi rispetto alla

potenziale chiamata in causa, in

termini risarcitori e/o penali, da

parte di pazienti, ambientalisti e

da dipendenti per la mancata tu-

tela sul posto di lavoro.

Tale iniziativa è rappresentata

dall’Associazione CODICI Onlus -

Centro per i Diritti del Cittadino –

(http://codici.org/iscriviti.html) con

il patrocinio dell’Avv. Massimo Lon-

garini ([email protected] – tel.

392/0502574) per garantire i diritti

inalienabili del cittadino (operatori

odontoiatrici compresi) alla salute,

basandosi sul principio intoccabile

della Costituzione che all’art. 32 re-

cita: «La Repubblica tutela la salute

come fondamentale diritto dell’indi-

viduo e interesse della collettività».

Il suo valore cogente risulta oggi

definitivamente acquisito con l’ap-

profondimento del nesso indissolu-

bile fra salute individuale e salubrità

ambientale: la salute, cioè, non può

prescindere dal contesto in cui vivia-

mo, con la conseguenza che tutti gli

attentati all’ambiente costituiscono,

in forma più o meno diretta, “lesioni”

della salute, individuale e collettiva,

intesa secondo l’OMS quale «stato di

completo benessere fisico, mentale e

sociale e non solamente un’assenza

di malattia o di infermità».

Ciò in linea con i principi cardi-

ne della Convenzione di Minamata

che sta ottenendo la “phase out”

dell’amalgama principalmente per i

danni ambientali provocati dal mer-

curio odontoiatrico (gli studi denti-

stici rappresentano, sempre secondo

l’OMS, la maggior fonte non indu-

striale di inquinamento mercuriale),

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Comunicazione destinata alla classe medica.

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oltre che per la tutela della salute del-

le fasce più deboli della popolazione.

L’azione di classe associativa ha

quale sua esclusiva finalità quella

di tutelare con ogni mezzo legit-

timo, ivi compreso il ricorso allo

strumento giudiziario, i diritti in-

violabili dell’uomo sanciti dalla

Costituzione e dall’Organizzazione

Mondiale della Salute che afferma

«il godimento del miglior stato di

salute raggiungibile costituisce uno

dei diritti fondamentali di ogni es-

sere umano senza distinzione di

razza, religione, opinioni politiche,

condizione economica e sociale».

I diritti costituzionali e quelli in-

dicati dall’OMS, si sommano al “prin-

cipio di precauzione” stabilito a Rio

de Janeiro nel 1992 e al Decreto Le-

gislativo 81/2008, noto anche come

“Testo Unico”, sull’onere a valutare

tutti i rischi sanitari e sociali. Per cui

con ancor maggior forza si può affer-

mare come vincolo inalienabile l’ob-

bligo alla tutela della salute, non solo

dei pazienti, ma degli stessi operatori

odontoiatrici: cioè noi.

Raimondo Pische© S

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News & Commenti

Rossella Abbondanza, Presidente

dell’Associazione di Assistenti alla

poltrona (IDEA, Italian Dental Assi-

stants) parla delle due diverse figure

del team odontoiatrico, che vengono

talvolta impropriamente accostate,

pur essendo decisamente diverse.

Accade sempre più spesso, all’in-

terno dei numerosissimi gruppi Fa-

cebook, di imbattersi in discussioni

tra chi intende conseguire la qualifi-

ca e colleghe disilluse e demotivate

dalle esperienze negative accumu-

late negli anni che puntualmente

consigliano: «Fossi in te farei un pic-

colo sforzo e cercherei di diventare

un’igienista. Loro guadagnano di

più e vengono rispettate».

Questa abitudine di sentenziare

in modo superficiale senza peraltro

rispondere alla richiesta di chi desi-

dera soltanto conoscere più da vici-

no la nostra professione genera una

visione del tutto distorta dell’attivi-

tà ASO. Perché consigliare di diven-

tare igienista a chi ha già scelto di

diventare Assistente?

Per rispondere è opportuno cono-

scere la differenza tra lavoro dipen-

dente e autonomo ma anche, e so-

prattutto, tra ASO e igienista dentale.

Partiamo quindi dalla prima, figura

di interesse sanitario recentemente

regolamentata dal DPCM del 6 aprile

2018. E dalla definizione di “lavora-

tore dipendente” (art. 2094 CC) ossia

«Chi si obbliga mediante retribuzio-

ne a collaborare nell’impresa, pre-

stando il proprio lavoro intellettuale

o manuale alle dipendenze e sotto la

direzione dell’imprenditore».

Tratto tipico della subordinazio-

ne è l’assoggettamento alle altrui

direttive, con obbligo di eseguire

la prestazione presumibilmente a

titolo oneroso. Cosa fa in effetti un

ASO? L’Accordo Stato Regioni del 23

novembre 2017 dice che «attenendo-

si alle disposizioni dell’Odontoiatra,

è in grado di assistere lo stesso e i

professionisti del settore durante le

prestazioni proprie dell’odontoiatra,

di predisporre l’ambiente e lo stru-

mentario, relazionarsi con le perso-

ne assistite, collaboratori esterni e

fornitori e di svolgere attività di se-

greteria per la gestione dello studio.

Non può svolgere alcuna attività di

competenza delle arti ausiliarie delle

professioni sanitarie, delle professio-

ni mediche e delle altre professioni

sanitarie per l’accesso alle quali è ri-

chiesto il possesso della laurea».

Figura quindi di “interesse sani-

tario” (che si differisce dal sanitario),

si occupa dell’accoglienza della per-

sona assistita, dell’allestimento de-

gli spazi e strumentazioni di tratta-

mento odontoiatrico, dell’assistenza

all’odontoiatra e trattamento della

documentazione clinica e ammini-

strativo contabile. Tutto dettagliata-

mente definito nell’all. 1 dell’Accordo

che elenca queste attività:

- Accoglienza persona assistita.

Accoglie la persona assistita nello

studio, raccoglie i dati anagrafici

e personali al fine di completare

il documento contenente l’a-

namnesi della persona assistita,

assiste la persona prima, durante

e dopo i trattamenti, cura i rap-

porti con i professionisti e gli altri

operatori dello studio, con i con-

sulenti e i collaboratori esterni.

- Allestimento spazi e strumenta-

zioni di trattamento odontoia-

trico. Sanifica e sanitizza i diversi

ambienti di lavoro, prepara l’area

dell’intervento clinico, la decon-

tamina, la disinfetta e la riordina,

decontamina, disinfetta, pulisce

e sterilizza gli strumenti e le at-

trezzature, esegue il controllo

delle scadenze e lo stoccaggio

Vorrei diventare un’ASO (o forse è meglio igienista)?

dei farmaci, dei materiali denta-

li, dello strumentario e delle at-

trezzature, raccoglie ed esegue lo

stoccaggio e lo smaltimento dei

rifiuti sanitari differenziati.

- Assistenza all’odontoiatra. L’Aso lo

assiste nelle attività proprie dell’o-

dontoiatria, lo supporta nell’or-

ganizzazione dei soccorsi per le

emergenze e nelle manovre di

primo soccorso, aiuta la persona

assistita ad affrontare eventuali

disagi durante l’intervento.

- Trattamento documentazione

clinica e amministrativo conta-

bile. Gestisce le procedure am-

ministrative di accoglienza e di

dimissione della persona assisti-

ta, le prenotazioni e il calendario

degli appuntamenti, lo scheda-

rio delle persona assistite, la do-

cumentazione clinica e il mate-

riale radiografico e iconografico

delle persone assistite, i rapporti

con fornitori, agenti di commer-

cio, informatori scientifici, con-

sulenti e collaboratori esterni, il

magazzino e la cassa.

Tutto questo definisce schema-

ticamente e dettagliatamente una

professione la cui bellezza non si

apprezza tuttavia con la semplice

lettura di un mansionario. Essere

ASO significa amare il contatto con

la gente, avere a cuore la salute del

prossimo, la voglia di ricoprire un

ruolo che può, ad un occhio poco

attento, apparire marginale ma in

realtà fondamentale per il buon an-

damento dello studio odontoiatrico.

Essere ASO significa aver scelto di

ricoprire un ruolo che non richiede

una laurea ma un attestato di qua-

lifica e lavora dietro indicazioni del

titolare osservando rigorosamente

le sue direttive. Dettaglio importan-

te perché molti dipendenti riten-

gono giusta o no una sua richiesta

senz’avere spesso idea degli aspetti

che egli cura in prima persona e

decidendo arbitrariamente (con re-

lativi rischi) nello stabilire obiettivi,

decidendo con quali mezzi e ritmi

di lavoro raggiungerli.

L’ASO non risponde personal-

mente di eventuali danni ma solo in

caso di abuso di professione, punto

da focalizzare perché ultimamente

le pene si sono notevolmente ina-

sprite. Capire se quel che viene ri-

chiesto è di propria competenza o

meno è importante poiché la legge

non ammette ignoranza.

Quindi per lavorare un ASO deve

semplicemente possedere un at-

testato di qualifica (700 ore di for-

mazione da conseguire in 12 mesi),

siglare un contratto di lavoro ed

effettuare l’aggiornamento obbliga-

torio di 10 ore all’anno, obbligatorie

non soltanto per chi è in attività

ma per tutti gli ASO che desiderano

mantenere la qualifica.

L’Igienista Dentale è invece una

figura sanitaria che può lavorare

all’interno di strutture sanitarie

pubbliche o private, come dipen-

dente o come libero professionista.

Svolge i propri compiti sulla base

delle indicazioni di odontoiatri e

medici chirurghi abilitati. Se desi-

derasse lavorare come ASO dovreb-

be solo conseguirne la qualifica.

Suoi compiti principali? Effet-

tuare la pulizia dei denti; rilevare la

presenza di fattori che causano tar-

taro o placca batterica ed effettuar-

ne la rimozione e i fattori di rischio

per l’insorgenza di problemi relativi

a denti e mucose gengivali; applica-

re fluoro e agenti rimineralizzanti ai

pazienti che lo necessitano; istruire

e consigliare sull’igiene orale, la pre-

venzione, e la corretta alimentazio-

ne per una sana salute dentale.

È più frequente che un Igieni-

sta Dentale lavori con Partita IVA e

presti la propria opera di consulen-

za presso più studi odontoiatrici.

Un’attività quindi che richiede già

in partenza requisiti differenti ri-

spetto all’ASO: conseguimento del-

la laurea triennale in Igiene dentale,

iscrizione all’Albo degli Igienisti

Dentali, apertura partita IVA, ECM

annuali (150 crediti triennali, con

alcune variabili).

Un igienista che scelga di lavora-

re in proprio spesso è soggetto a nu-

merosi spostamenti, difficilmente

opera presso un solo studio odonto-

iatrico. Procurarsi il lavoro e gestire

adeguatamente i guadagni non è

così semplice come potrebbe appa-

rire. Spesso i dipendenti idealizzano

l’attività autonoma pensando ai pre-

valenti aspetti positivi: più guada-

gno, libertà, autonomia decisionale,

più rispetto. Fermo restando che il

conseguimento di una laurea è sem-

pre una scelta da incentivare, si deve

sminuire l’importanza del ruolo ASO

prendendo coscienza che non tutti

sono disposti a studiare, a dedicare

tante energie (ma anche tanto dena-

ro) per guadagnarsi una posizione di

rispetto. Ma si può orgogliosamente

svolgere un lavoro in grado di offrire

molto dal punto di vista umano. È a

propria discrezione diventare pro-

fessionisti qualificati o continuare ad

eseguire gli ordini senza cognizione

di quanto si sta eseguendo.

Le due figure, ASO ed Igienista

Dentale, non si incontrano in nessun

punto mansione o sfumatura. Sono

figure dello stesso team con attività

che ad entrambe danno l’opportuni-

tà di sentirsi fiere del proprio lavoro,

se fatto con professionalità, espri-

mendo così il proprio valore.

Rossella Abbondanza, Presidente Italian Dental Assistants ( IDEA)

Page 9: Il successo dello studio passa attraverso una forte ... · autonome di Trento e Bolzano, una ... Claudia Duschek SENIOR EDITOR ... M. Labanca, C. Lanteri, A. Majorana, M. Morra, G.C.

www.dental-tribune.comAllegato n. 1

di Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018 - anno XIV n. 10Ottobre 2018 - anno VI n. 2

Come è cambiata la terapia parodontale non chirurgicaConsuelo Sanavia

La prevenzione odontoiatrica in gravidanzaValeria Cau

Il periodo della gravidanza costitu-

isce, per la donna, un importante

cambiamento sia fisico che emoti-

vo. L’organismo mette in moto la

propria fonte di energia più potente,

per partire dall’unione di due sem-

plici cellule e generare una nuova

vita. Se dal punto di vista emotivo si

tratta di un vero e proprio miracolo,

da quello scientifico l’organismo si

trova ad ospitare, per un tempo li-

mitato, il feto in crescita.

Quest’ultimo si alimenta di ciò

che la mamma introduce in sé,

usufruendo delle sue energie per

crescere e formarsi. Attualmente si

è constatato che i cambiamenti a ca-

rico dell’endometrio della sacca ge-

stazionale non sono regolati esclu-

sivamente dagli ormoni sessuali,

ma in parte mediati dalle cellule del

sistema immunitario, con un com-

portamento molto simile a quello

che si verifica nell’instaurarsi di

un’infiammazione.

Entrando nel dettaglio, vi è una

classe di globuli bianchi, riconosciu-

ta come Th2, che durante il periodo

della gravidanza si attiva per difen-

Evviva l’eccellenza vs l’ignoranza sanitaria alimentata dalla reteGiulio Del Mastro

Sono un’igienista dentale e lavo-

ro nell’ambito della prevenzione

orale fin dagli anni ‘80. Mi occupo

anche di formazione e organizzo

corsi rivolti ai colleghi. In questi

trent’anni ho vissuto in prima

persona i cambiamenti dell’odon-

toiatria e il modo in cui si è evo-

luto il concetto di prevenzione.

In questo articolo, ripercorrerò le

innovazioni più significative che

hanno interessato la terapia pa-

rodontale. Cambiamenti avvenuti

sia sul piano della comunicazio-

ne, ma anche dell’interpretazione

della malattia e degli strumenti.

Anni ottanta: Nel 1965 il ricerca-

tore H. Loe dimostrò la relazione di

causa-effetto della placca batterica

sullo sviluppo della gengivite. Fino

ad allora, i batteri non erano rite-

nuti la causa primaria dei problemi

gengivali, anche se molti anni pri-

ma Charles Bass (1875-1975), stu-

dioso di malattie tropicali, aveva

dimostrato che pulendo bene con

spazzolino e filo i problemi gengi-

vali miglioravano. La divulgazio-

ne di alcuni concetti basilari della

parodontologia impiegarono qua-

si due decenni per raggiungere il

mondo odontoiatrico. Molti den-

tisti generici, fino alla fine degli

anni Ottanta, consideravano la ri-

mozione del tartaro più un fattore

cosmetico che curativo. Il sangui-

namento gengivale non veniva

collegato alla presenza batterica e

lo spazzolamento era spesso sconsi-

gliato per non ferire la gengiva.

Citando Bertrand Russell, l’Autore

afferma che in ogni cosa è salutare,

di tanto in tanto, mettere un pun-

to interrogativo a ciò che a lungo si

era dato per scontato.

Confesso, non sono un paro-

dontologo. Nonostante ciò sono

un inguaribile curioso e leggo

molto. Per questo sono impres-

sionato dallo sviluppo raggiunto

in questo settore – parte del meri-

to va all’eccellenza dei ricercatori

italiani – con le esperienze degli

ultimi anni.

“L’unica superfi cie contro il ri-schio perimplantite con valida-zione scientifi ca supportata da uno studio multicentrico e ran-domizzato con pubblicazione a 5 anni ed osservazione a 7 anni.”

RICHARD LAZZARAJournal of Periodontology,Aprile 2010, pagg. 493-501.

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Perio TribuneThe World’s Periodontic Newspaper • Italian Edition

> pagina 11

> pagina 12

> pagina 10

dere il feto, in modo che venga ac-

cettato dal corpo materno. Possiamo

affermare che lo stato “infiammato-

rio” generato indica una “difesa” da

parte del nostro corpo, non necessa-

riamente sintomo di malattia.

Miglioramento dei siti trattati con TPNC evidenziabile attraverso l’RBL (Radiographyc Bone Loss) in un paziente con parodontite di Stadio III e Grado A.

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Membrane, sostituti ossei, sutu-

re, device, metodiche originali, tut-

to un mondo in divenire che rende

la pratica chirurgica più semplice,

predicibile e anche piacevole.

Tutto perfetto, allora? La stona-

tura riguarda due fattori che ap-

pesantiscono come una zavorra,

non accompagnando l’evoluzione

tecnologico-operativa. Queste due

variabili sono alquanto costanti (!)

in ambito odontoiatrico e tuttora

poco controllabili: paziente e ope-

ratore generico. A dispetto del ter-

mine, i pazienti sono sempre meno

accondiscendenti e – peggio! – sem-

pre più “zozzi”. Cellulari ultimo gri-

do, abbigliamento griffato, agenda

degli appuntamenti fittissima e

impenetrabile alle sedute odon-

toiatriche ma… un livello d’igiene

orale deprimente.

Avete mai provato a convincere

un fumatore a smettere? Ci sono ri-

uscito, a volte (posso contarle sulle

dita delle mani), ma con estrema

fatica; parecchi mi hanno ascoltato

e hanno almeno ridotto notevol-

mente la loro gratificazione nicoti-

nica, pur senza interrompere. Uno

sforzo e un lavoro di logoramento

ai fianchi durato mesi.

Ebbene, nonostante ciò, è mol-

to più complesso portare un indi-

viduo assolutamente noncurante

nei confronti dell’igiene orale a un

livello accettabile di gestione della

pulizia: purtroppo ci troviamo a

condividere la nostra professiona-

lità con persone che riescono con

difficoltà ad approcciare la dura

realtà dei fatti: denti e mucose del

cavo orale devono essere puliti. In

modo corretto. Tutti i giorni. Più

volte al giorno.

Se parlate ad un paziente del

grande rialzo di seno mascellare

probabilmente, web docet, potrebbe

tenervi lui una lezione. Interrogato

invece su terapie rigenerative o trat-

tamento causale inizierebbe a stra-

buzzare gli occhi. A domande su filo,

scovolino o la corretta forma di uno

spazzolino la reazione potrebbe poi

andare da una marcata contrizio-

ne per la mancata conoscenza a un

sano scetticismo.

Sembra impossibile ma questi

semplici concetti sono difficili da

far recepire a persone di qualsiasi

grado d’istruzione e con qualsiasi

metodo (dai modelli dimostrativi

agli audiovisivi più sofisticati e per-

sonalizzati). Adulti che, a loro volta,

trasmetteranno la loro scarsa moti-

vazione anche ai propri figli.

L’ignoranza sanitaria alimentata

dalla rete sta raggiungendo livelli

di guardia; il ricorso a Doctor Goo-

gle piuttosto che al proprio curante

è causa di disinformazione e errori

da autodiagnosi, particolarmente

pericolosi soprattutto ora che è ac-

clarata la stretta relazione tra i fat-

tori di rischio comuni, ad esempio,

a malattie cardiovascolari, diabete e

malattie parodontali.

L’altro fattore dell’equazione è il

dentista generalista. Non si offenda-

no i colleghi che esercitano con pro-

fessionalità, perché il termine non

è riduttivo, anzi: occuparsi in toto

dei vari ambiti in cui è sfaccettata

l’odontoiatria è complesso e richie-

de risorse ingenti, anche se questo

complica la gestione del proprio

tempo e a volte può rallentare l’in-

troduzione nella routine di tecniche

o apparecchi di utilità acclarata.

La realtà della professione ha

però molte altre declinazioni. Pen-

siamo a studi enormi o a catene

poliprofessionali (aberrazioni tay-

loriane del Chaplin in Tempi Mo-

derni) e all’operatore cottimista che

vi lavora, spesso semplice esecutore

di piani di trattamento elaborati da

altri, a volte nemmeno laureati. Si

può ipotizzare come sia frustran-

te e difficile cercare motivazione e

attenzione al parodonto, quando

pazienti e colleghi subiscono il trat-

tamento più che condividerlo. Non

posso evitare di pensare a polli in

batteria. In tutti i sensi.

Esistono colleghi che vedono la

sonda parodontale come posseduta

dal demonio e la dimenticano in giro,

salvo magari riesumarla per dare

un riferimento dimensionale alle

dimensioni di una cisti rimossa ca-

sualmente e da pubblicare su Fb. Non

ridete, ho iniziato l’attività da una

collega che teneva gli strumenti en-

dodontici sparpagliati in un cassetto

e li usava chiamandoli “ferretti”.

Altri vedono solo il fatturato,

inconsapevoli – o meglio, consape-

voli ma indifferenti – dell’inelutta-

bilità di un preliminare recupero

parodontale per un elemento che

necessiti di essere protesizzato. Con

una corona totale, ovvio, mai e poi

mai con un onlay, colpevole di es-

sere troppo rispettoso dei tessuti

marginali. Eppure basterebbe chiac-

chierare con qualsiasi protesista per

inquadrare che i problemi legati al

parodonto sono fra le prime cause

degli insuccessi in protesi.

Quindi?

È chiaro che esistono casi più o

meno complessi. Alcuni possono

essere gestiti in uno studio non spe-

cialistico senza problemi. In ogni

caso ogni operatore dovrebbe esse-

re in grado di provvedere a una pre-

parazione iniziale corretta, alla mo-

tivazione – il lavoro più arduo – e al

trattamento di buona parte dei casi

di pertinenza non chirurgica.

Chiunque è sovrano assoluto

nel proprio studio professiona-

le e può decidere di non eseguire

alcune specialità ma un’attività

seria dev’essere organizzata per

intercettare tutti i tipi di patologie

e intervenire, in proprio, attraver-

so collaboratori o riferendo il pa-

ziente all’esterno. Non vale fare gli

struzzi, in medicina non paga.

Ci sarà sempre spazio per am-

pliare l’orizzonte della ricerca ma

si deve lavorare di pari passo su for-

mazione e informazione. Pazienti

e colleghi devono collaborare per

ottimizzare la compliance e rende-

re effettivamente strutturali tutti i

progressi ottenuti. Solo così si potrà

radicare in tutti gli attori il concetto

del parodontologo come chi salva i

denti e che i propri denti – puliti –

sono meglio di qualsiasi impianto.

Abbasso l’ignoranza!

Giulio Del Mastro

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Si asportava il tartaro usando

scaler grossolani, mentre le mac-

chie si eliminavano con polvere di

pomice mischiata con acqua. Il trat-

tamento della parodontite consi-

steva per lo più nella rimozione del

dente e la sua sostituzione con ponti

fissi e protesi mobili.

Giovani dentisti italiani formati

negli Usa fondarono nel 1979 la SIDP

(Società Italiana di Parodontologia).

Negli anni ’90 ebbi la fortuna di col-

laborare con uno dei soci fondatori

della SIDP, il dott. Carlo Mazzocco di

Padova, con il quale approfondii le

mie conoscenze di terapia parodon-

tale non chirurgica.

Anni novanta: L’interesse per la

parodontologia cresceva, pur restan-

do un settore di nicchia. Si svilup-

parono conoscenze sulla specificità

batterica (Miller 1973)1 e iniziò una

nuova era di ricerche basate sull’im-

piego di antisettici e sull’impiego

degli antibiotici. Si puntò verso la te-

rapia rigenerativa guidata, fino all’e-

stetica muco-gengivale. La terapia

parodontale non chirurgica (TPNC)

era considerata propedeutica agli

eventuali trattamenti chirurgici.

Si procedeva con curette sito-

specifiche di Gracey e la rimozio-

ne del cemento infetto era tra gli

obiettivi della terapia. Levigare la

radice tramite il “root planning”

era al centro della terapia parodon-

tale non chirurgica (TPNC), e anche

il curettaggio dei tessuti molli era

compreso nelle procedure. Si elimi-

navano molti batteri, l’infiamma-

zione regrediva velocemente, ma

sopraggiungevano forti problemi

di ipersensibilità. La clorexidina

era ampiamente utilizzata e i trat-

tamenti desensibilizzanti erano

prevalentemente a base di fluoruri.

La comunicazione con il paziente

parodontopatico era basata su un

modello che poneva la terapia stes-

sa e il suo successo come focus della

comunicazione. Si impartivano tec-

niche di spazzolamento standardiz-

zate e spesso difficili da attuare.

Anni duemila: la clinica fu inno-

vata con la tecnica del Periodontal

Debridement (PD). In particolare,

la tecnica del Debridment nacque

con il passaggio dalla teoria sulla

specificità della placca, alla intera-

zione tra placca, ospite e risposta

immunitaria. Un soggetto con una

“certa soglia” di tollerabilità del

suo microbioma orale, si dimostrò,

avrebbe potuto risolvere i problemi

di infiammazione al di sotto di tale

soglia2. Inoltre si scoprì che l’LPS,

tossina batterica che innesca mec-

canismi distruttivi sul parodonto,

non penetra il cemento; anzi, lo

stesso cemento può aiutare la rige-

nerazione dei tessuti.

Terapia chirurgica e non chirur-

gica non puntano più all’estensi-

va levigatura radicolare3, 4. Con il

debridement, ovvero la rimozione

dei tessuti infetti fino ad arrivare a

quelli sani, si affermava una terapia

di decontaminazione della tasca con

l’impiego di strumenti ultrasonici

specifici per il parodonto. Il risulta-

to della terapia, da quel momento in

poi, si misurerà in base alla risposta

dei tessuti (assenza di infiammazio-

ne) e a un indice di sanguinamento

al sondaggio negativo (BoP, Blee-

ding on Probe). La rimozione del

tartaro rimane indispensabile per

una effettiva riduzione dell’infiam-

mazione a lungo termine5, 6.

Da Placca dentale a BiofilmNello stesso periodo, si individuò

nel biofilm il responsabile delle

malattie di tipo cronico e delle infe-

zioni nell’organismo. Fu dimostra-

to che la disgregazione meccanica,

con spazzolino e strumentazione

interdentale, abbatteva gli effetti

negativi del biofilm dentale e gen-

givale. Lo spazzolino elettrico fu

un’autentica rivoluzione, provando

un’efficacia maggiore rispetto allo

spazzolino manuale7, l’efficacia di-

sgregante dei sistemi roto-oscillan-

ti e sonici rimettono in discussione

anche le vecchie tecniche manuali

spesso fallimentari per la difficoltà

di attuazione.

OSFMD One Stage Full Mouth DisinfectionNel 2000 furono pubblicati gli

studi dell’Università di Berna e

del ricercatore Quirynen et al.8, 9.

OSFMD si traduce in “disinfezione

totale della cavità orale in un uni-

co tempo” e consiste nella decon-

taminazione, strumentale e chi-

mico-farmacologica, delle tasche

parodontali. Lo scopo è evitare la

ricontaminazione dei siti trattati

da quelli infetti. Il paziente dev’es-

sere trattato in un’unica seduta, o

al massimo nell’arco di due appun-

tamenti nelle 24 ore che possono

durare dalle 2 alle 6 ore. La superio-

rità del protocollo FMD, rispetto a

un protocollo classico a quadranti e

in appuntamenti distanziati10, non

è stata ancora dimostrata. Ma la

sua logica scientifica plausibile ha

offerto alla TPNC un nuovo approc-

cio terapeutico.

Gli anni 2010: L’evoluzione delle

conoscenze e la scoperta delle corre-

lazioni tra la salute orale e il benes-

sere dell’organismo posizionano la

TPNC in un contesto di salute globa-

le del paziente. Ridurre il biofilm pa-

togeno e mantenere la funzione ma-

sticatoria in una bocca salubre, oggi

non è più un miraggio. Nell’era della

medicina predittiva osserveremo

sempre più l’utilizzo di marcatori

biologici che indirizzino la preven-

zione orale verso un trattamento

personalizzato ed ecologico.

La nuova classificazione del pa-

ziente parodontale esprime molto

bene il cambiamento che sta avve-

nendo. Essa non si limita più ad una

stadiazione della patologia, ma as-

socia anche la valutazione biologica

del paziente.

Oggi una nuova tecnologia mec-

canica imprime una svolta al tratta-

mento parodontale: l’uso di polveri

organiche molto sottili, veicolate con

sistemi di air-polish APT (Air-Polish

Therapy)11. Il trattamento risulta

molto confortevole per il paziente

e permette di eliminare il biofilm

sopra e sottogengivale, nella terapia

di supporto, con una efficacia para-

gonabile all’uso degli ultrasuoni con

inserti parodontali, riducendo inol-

tre i tempi del mantenimento.

L’educazione del paziente oggi è

basata sulla partecipazione attiva e

consapevole sia dei rischi sia dei ri-

sultati. L’uso dello spazzolino e degli

strumenti domiciliari in generale è

personalizzato e il risultato dell’ef-

ficacia si misura più con la risposta

dell’organismo, e meno con la per-

centuale di placca residua, e così

viene fatto con i tempi della terapia

di supporto. Il controllo del biofilm

orale ed il ruolo educativo dell’i-

gienista dentale rimane il cardine

indissolubile per il successo della

terapia parodontale

Consuelo Sanavia, Igienista Dentale, Docente

Universitario e in Corsi di Formazione

Come è cambiata la terapia parodontale non chirurgica

SpecialePerio Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

< pagina 9

Debridement Parodontale con inserto specifico 10Z Acteon Satelec da utilizza-re con basse e medie potenze.

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bibliografia

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Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2018Speciale

La prevenzione odontoiatrica in gravidanza

Dr.ssa Valeria Cau

La neo mamma è in uno stato di “stress”, per via

dell’aumento delle attività cellulari che fisiologica-

mente il corpo si trova a sostenere. Ma non solo. È di-

mostrato che, durante la gestazione, i livelli di cortisolo

aumentano di ben tre volte rispetto alla media. Questo

ormone è comunemente indicato come quello dello

stress. Genera stanchezza, sbalzi d’umore e una mag-

giore propensione alle irritazioni delle mucose, tutti

sintomi tipici delle donne in gravidanza.

Passando alla bocca, ambito di nostra competenza,

possiamo dire che, soprattutto nei primi mesi, si verifi-

cano nella futura mamma fenomeni edemigeni ed ede-

matosi del parodonto superficiale e una variazione del

colore, con un sanguinamento anomalo nel corso delle

regolari attività di detersione orale. Questo accade per-

ché un’infiammazione instaurata in qualsiasi parte del

corpo agisce a livello sistemico, manifestandosi anche

in aree non direttamente connesse e in distretti lontani

come i tessuti orali.

In alcune circostanze il rigonfiamento gengivale

può accrescere talmente tanto da generare una lesione

conosciuta con il nome di “epulide gravidica”. Si tratta

di una formazione rotondeggiante che si genera a livel-

lo della papilla interdentale, il triangolino di gengiva

posto tra un dente e l’altro, assolutamente benigna, che

a fine gravidanza scompare.

Come si interviene nella pratica?La parola d’ordine è “prevenzione”. La gengivite in gra-

vidanza induce edema delle mucose con conseguente

formazione di tasche tra la gengiva ed il dente. Tali tasche vengono po-

polate dai batteri. Questi, se non vengono rimossi, continuano a nutrir-

si e ad accumularsi, sino a formare la placca batterica. Se la placca non

viene rimossa, si trasforma in tartaro, che ha una consistenza più dura,

ed a quel punto le classiche manovre di spazzolamento domiciliari non

sono più capaci di eliminarlo.

Sappiamo che il periodo della gestazione è una fase molto delica-

ta, nella quale è opportuno prestare attenzione allo stile di vita e a ciò

che si introduce con l’alimentazione in quanto il feto, tramite il liquido

amniotico ed il cordone ombelicale, assimila gli stessi elementi della

mamma. Per lo stesso motivo si sconsiglia l’assunzione di farmaci se

non strettamente necessario, in quanto il feto, in una fase delicata di

crescita e sviluppo, potrebbe subire conseguenze irreversibili.

Per precauzione, anche i più comuni rimedi naturali – come gli oli

essenziali e i fitoterapici – non sono indicati. Inoltre, alcuni oli essenziali

pare espongano al rischio di insorgenza di contrazioni precoci, poten-

zialmente dannose ai fini della corretta progressione della gravidanza.

Il trattamento migliore per evitare il problema è quello di evitare lo

sviluppo della placca batterica. Per questo motivo raccomandiamo alle

future mamme di sottoporsi a più frequenti controlli di prevenzione

ed eventuali ulteriori sedute di igiene orale personalizzata in base alle

condizioni della salute orale. È sempre consigliato continuare a spazzo-

lare i denti nonostante il sanguinamento delle gengive.

L’igienista dentale, nelle sedute professionali in studio, ha il compi-

to non solo di rimuovere l’eccesso di carica batterica responsabile del-

la formazione della placca, ma anche quello di istruire e fornire i giusti

consigli alle proprie pazienti per far si che possano acquisire le compe-

tenze necessarie ad eseguire una buona igiene orale domiciliare. Ven-

gono scelti in maniera personalizzata il tipo di spazzolino, il dentifricio

ed eventuali dispositivi di sostegno per rifinire al meglio la pulizia delle

zone più difficili. Vengono anche dati consigli circa l’alimentazione più

consona a questo importante e delicato momento della vita della donna.

Un buon sostegno nel controllo del processo infiammatorio è dato

dall’assunzione di probiotici. I probiotici sono batteri che concorro-

no a ripristinare lo stato di salute orale e hanno il compito di sostare

all’interno degli spazi presenti tra le gengiva ed il dente, impedendo ai

“batteri antagonisti/opportunisti” di occupare tali sedi. Diversi studi

hanno accertato che possono essere assunti durante la gravidanza e

l’allattamento, in quanto non costituiscono alcun tipo di minaccia per

i processi di crescita e sviluppo del feto. Si raccomanda l’assunzione

sotto il controllo del proprio odontoiatra o igienista di fiducia, quando

si è acquisita una buona tecnica di auto-igiene della bocca.

La prevenzione così fatta richiede un impegno minimo da parte

della paziente in gravidanza. Le consentirà di evitare metodiche di in-

tervento più invasive e pericolose per se e per il suo bambino, garan-

tendole un periodo di attesa più sereno e tranquillo.

www.ricercaorale.it

< pagina 9

• Lim, S. Y. M., E. Riggs, R. Shankumar, P. Marwaha, and N. Kilpatrick. 2018. “Midwi-ves’ and women’s views on accessing dental care during pregnancy: An Australian qualitative study”. Aust Dent J. doi: 10.1111/adj.12611.

• Dragan, I. F., V. Veglia, M. L. Geisinger, and D. C. Alexander. 2018. “Dental Care as a Safe and Essential Part of a Healthy Pregnancy”. Compend Contin Educ Dent 39 (2):86-91; quiz 92.

• Musskopf, M. L., F. C. Milanesi, J. M. D. Rocha, T. Fiorini, C. H. C. Moreira, C. Susin, C. K. Rösing, P. Weidlich, and R. V. Oppermann. 2018. “Oral health related quality of life among pregnant women: a randomized controlled trial”. Braz Oral Res 32:e002. doi: 10.1590/1807-3107bor-2018.

bibliografia

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la medicina orale

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Supplemento n. 1di Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018 - anno XIV n. 10Ottobre 2018 - anno XII n. 2 www.dental-tribune.com

Ortho TribuneThe World’s Orthodontic Newspaper • Italian Edition

> pagina 7

Il valore della valutazione estetica tridimensionaleGiovanna Perrotti, Giulia Baccaglione

Introduzione“L’occlusione indica dov’è il pro-

blema, il viso del paziente ti indica

come trattare l’occlusione”1.

Così scriveva nel 2004 Arnett

rivoluzionando con i suoi concetti

di estetica facciale il modo di af-

frontare la chirurgia ortognatica e

l’ortodonzia.

L’odontoiatria moderna si è evo-

luta verso paradigmi di estetica e di

armonia dento-facciale sempre più

sofisticati e vicini alla ricerca dell’i-

dealità e della perfezione. Tuttavia,

uno degli aspetti che ancora ha spa-

zio per evolversi e migliorarsi è la più

stretta correlazione fra quelli che

sono i problemi legati alla dentatura,

e in genere al sorriso, e l’aspetto glo-

bale del viso (tessuti molli facciali e

le proporzioni scheletriche).

La dentatura è la base di lavoro

per l’odontoiatra ma il viso del pa-

ziente è l’indicatore di come trat-

tare il suo sorriso. La strada per

ottenere un’estetica del sorriso ide-

ale parte necessariamente da una

valutazione attenta dei parametri

estetici facciali. Sia in presenza di

una malocclusione di un giovane in

corso di crescita, sia nel caso di una

riabilitazione implanto-protesica di

un paziente edentulo i passaggi dia-

gnostici non differiscono per quan-

to possa sembrare paradossale.

Uscire dal ristretto campo del

cavo orale per avere una visione

globale del distretto cranio facciale

è un approccio moderno che ormai

viene affrontato in riabilitazione

implanto-protesica così com’è as-

solutamente di routine in chirurgia

ortognatica maxillo-facciale.

Nel 2005 Testori e Giannì2 ave-

vano individuato come i protocolli

diagnostici in uso routinario in or-

todonzia e in chirurgia maxillo-fac-

No al paziente “terapeuticamente autodeterminato”

Molti nomi in vista dell’Odontoiatria e una folta rappresentanza di Invisalign Technology hanno preso parte a Roma a una Tavola Rotonda su “L’Autodeterminazione terapeutica”, fenomeno in grande sviluppo che colpisce anche l’Ortognatodonzia.

pagina 2

ATTUALITÀ

Disturbi del sonno e del respiro in piccoli pazienti sottoposti a cure ortodontiche

Ne soffrirebbero, secondo una ricerca USA, bambini tra i 9 e i 17 anni e tali “disorders” sarebbero seguiti da irrequietezza, iperattività e scarsa concentrazione. Un fenomeno poco conosciuto, in parte sottovalutato o erroneamente diagnosticato.

pagina 2

ATTUALITÀ

La SIDO a Firenze in un congresso ricco di contenuti interdisciplinari

Oltre agli specialisti di odontoiatria (parodontologia, implantologia, gnatologia, conservativa e protesica) vi sono quelli di medicina estetica, neurologia e chirurgia maxillo­facciale per via dei molti problemi di confine (“borderline”).

pagina 3

MEETING & CONGRESSI

ciale potevano essere applicati per

l’inquadramento nosologico di un

paziente candidato a riabilitazione

protesica su impianti osteointegrati.

Profitt per primo delineò uno

schema diagnostico dividendo l’a-

nalisi del viso in macro, mini e mi-

cro estetica. Arnett dettò invece le

linee guida per l’analisi estetica for-

nendo dei parametri di idealità, di

proporzioni facciali e occlusali che

fungono da indicatori per la pro-

gettazione di un caso ortodontico e

maxillo-facciale3.

> pagina 4

Convegno a Torino sulle apnee notturneSei milioni di italiani ne soffrono

Patrizia Biancucci

L’OSAS, patologia complessa e anco-

ra poco trattata. Su questo tema si

è svolto sabato 29 settembre nella

sede dell’Ordine di Torino il Conve-

gno “OSAS, Disturbi respiratori nel

bambino e nell’adulto. Un approccio

multidisciplinare” organizzato dal-

la CAO di Torino in collaborazione

con la SIDO (Società Italiana di Orto-

donzia) e con relatori di vari ambiti

coinvolti nella diagnosi e gestione

OSAS: dal pediatra (Emanuela Ma-

lorgio) al medico di famiglia (Rober-

to Venesia), dall’otorinolaringoiatra

(Fernando Gervasio) al medico del

sonno (Alessandro Cicolin), fino agli

Ortodontisti (Marzia Segù e Gae-

tano Turatti), con due relazioni di-

stinte per il bambino e per l’adulto.

Alla Tavola Rotonda, da titolo signi-

ficativo “OSAS: Chi fa cosa”, hanno

presenziato anche il presidente del-

la SIDO, Giuseppe Fiorentino e della

CAO, Gianluigi D’Agostino.

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Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 20182

Si è tenuta nella mattinata del 28

settembre presso l’Ordine dei Me-

dici di Roma, un’affollata (e quali-

ficata) Tavola Rotonda dedicata al-

l’”Autodeterminazione terapeutica”

cui hanno preso parte molti nomi

No al paziente “terapeuticamente autodeterminato” Una Tavola Rotonda per arginare un fenomeno crescente

Attualità

PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten R. Oemus

CHIEF FINANCIAL OFFICER - Dan Wunderlich

DIRECTOR OF CONTENT - Claudia Duschek

SENIOR EDITOR - Yvonne Bachmann

CLINICAL EDITORS - Nathalie Schüller; Magda Wojtkiewicz

EDITOR & SOCIAL MEDIA MANAGER - Monique Mehler

EDITORS - Brendan Day; Kasper Mussche

JUNIOR EDITORS - Franziska Beier; Luke Gribble

COPY EDITORS - Ann-Katrin Paulick; Sabrina Raaff

JUNIOR BUSINESS DEVELOPMENT & MARKETING MANAGER Alyson Buchenau

DIGITAL PRODUCTION MANAGER - Tom Carvalho

JUNIOR DIGITAL PRODUCTION MANAGER - Hannes Kuschick

PROJECT MANAGER ONLINE - Chao Tong

IT & DEVELOPMENT - Serban Veres

GRAPHIC DESIGNER - Maria Macedo

E-LEARNING MANAGER - Lars Hoffmann

PRODUCT MANAGER CME - Sarah Schubert

PRODUCT MANAGER SURGICAL TRIBUNE & DDS.WORLD Joachim Tabler

SALES & PRODUCTION SUPPORT Nicole Andrä; Puja Daya; Madleen Zoch

ACCOUNTING - Karen Hamatschek; Manuela Hunger

DATABASE MANAGEMENT & CRM - Annachiara Sorbo

MEDIA SALES MANAGERS - Antje Kahnt (International); Melissa Brown (International); Hélène Carpentier (Western Europe); Matthias Diessner (Key Accounts); Weridiana Mageswki (Latin America); Barbora Solarova (Eastern Europe); Peter Witteczek (Asia Pacific)

EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer

ADVERTISING DISPOSITION - Marius Mezger

©2018, Dental Tribune International GmbH.All rights reserved.

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Supplemento n. 1

di Dental Tribune Italian Edition Anno XIV Numero 10, Ottobre 2018

DIRETTORE RESPONSABILEMassimo Boccaletti [[email protected]]

DIRETTORE SCIENTIFICOClaudio Lanteri

CO-DIRETTORE SCIENTIFICOLuca Levrini

SUPERVISORE SCIENTIFICODamaso Caprioglio

CONTRIBUTIP. Biancucci, A. Palladino, G. Perrotti

REDAZIONE ITALIANATueor Servizi Srl - [email protected] Domenico Guidobono, 13 - 10137 TorinoTel.: 011 3110675 - 011 3097363

GRAFICA - Tueor Servizi

STAMPADel Gallo Editori DGE Green Printing srl Via Tornitori 7 - 06049 Spoleto (PG) - IT

COORDINAMENTO DIFFUSIONE EDITORIALE ADDRESSVITT srl

PUBBLICITÀ Alessia Murari [[email protected]] Stefania Dibitonto [[email protected]]

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DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI

È proibito qualunque tipo di utilizzo senza pre-via autorizzazione dell’Editore, soprattutto per quanto concerne duplicati, traduzioni, microfilm e archiviazione su sistemi elettronici. Le riprodu-zioni, compresi eventuali estratti, possono essere eseguite soltanto con il consenso dell’Editore. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all’approvazione della Reda-zione presuppone la tacita conferma alla pubbli-cazione totale o parziale. La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. Non si assume responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano esclusivamente l’opinione dell’Autore, che può non corrispon-dere a quella dell’Editore. La Redazione non ri-sponde inoltre degli annunci a carattere pubbli-citario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per le conseguenze derivanti da informazioni erronee.

Raoul D’Alessio, Raffaele Iandolo e Antonio Magi durante l’intervista di presen-tazione rilasciata alla trasmissione Uno Mattina su Rai 1.

Cleveland. Ricercatori della Case We-

stern Reserve University’s School

of Dental Medicine hanno scoperto

che circa il 7% dei bambini tra i 9 e i

17 anni in cura ortodontica è ad alto

rischio di disturbi respiratori del

sonno. Disturbo che può portare a

problemi d’irrequietezza, iperattività

e concentrazione. Nella ricerca, 303

bambini o i loro genitori hanno com-

pilato un questionario sul sonno e i

sintomi. Circa il 7% ha risposto con un

numero sufficiente di “sì” indicandoli

quindi come soggetti ad alto rischio

di disturbi del sonno e del respiro.

«Una percentuale più elevata di

quanto ci aspettassimo» ha detto J.

Martin Palomo, professore del Dipar-

timento di Ortodonzia della Scuola

di Odontoiatria e autore senior dello

studio. I ricercatori osservano che i

disordini nella respirazione durante

il sonno nei bambini possono essere

non sufficientemente riconosciuti

e sottovalutati e ipotizzano che la

stessa percentuale di adolescenti

sottoposti a cura ortodontica sareb-

be ugualmente a rischio.

Secondo Palomo, tuttavia, gli or-

todontisti sono in grado di poter aiu-

tare i pazienti colpiti perché visitano

bambini il cui sviluppo facciale o al-

lineamento mascellare è influenzato

da problemi respiratori. Quando in-

dividuano un potenziale problema,

possono quindi rivolgersi a uno spe-

cialista del sonno «processo biolo-

gico ben organizzato e rigidamente

regolato che influisce sul funziona-

mento quotidiano e sulla salute fisi-

ca e mentale - dice Palomo -. Il son-

no, o la sua mancanza, colpiscono in

modo diverso adulti e bambini».

Una respirazione disordinata,

si caratterizza in vari modi ano-

mali, tra cui l’apnea. Quando gli

adulti si stancano, in genere mo-

strano segni di sonnolenza: sba-

digliano, sentono le palpebre farsi

pesanti e si siedono per riposare.

Al contrario, i bambini tendono a

diventare iperattivi: potrebbero

arrivare a russare, respirare attra-

verso la bocca durante il giorno,

svegliarsi con la bocca secca o di-

strarsi facilmente.

Palomo spera che la ricerca sia

utile sia per formare il pubblico e

serva anche agli ortodontisti. Sulla

base di rapporti pubblicati, ritiene

inoltre che molti bambini con di-

sturbi del sonno vengano erronea-

mente diagnosticati come pazienti

affetti da “Disturbo da deficit di

attenzione e iperattività” (ADHD),

dato che i sintomi in entrambi i casi

sono sorprendentemente simili.

«Importante è gestire i disturbi del

sonno, prima di curare un paziente

per l’ADHD» aggiunge.

Intitolata “Sleep disordered bre-

athing in children seeking ortho-

dontic care” la ricerca è stata pub-

blicata nell’edizione Luglio 2018

dell’American Journal of Orthodon-

tics and Dentofacial Orthopedics.

Dental Tribune International

Nuova ricerca: il 7 per cento dei bambini in cura ortodontica sarebbe a rischio di disturbi del sonno

Diagnosi Radiologicain Odontoiatria,Stomatologiae ChirurgiaMaxillo-FaccialemedianteCone Beam CT

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*Il costo dell’acquisto è deducibile al 100%

in vista dell’Odontoiatria italiana,

accolti da Antonio Magi, presidente

dell’Ordine dei Medici di Roma e da

Raoul D’Alessio, delegato naziona-

le dei presidenti provinciali Suso,

affiancato il presidente nazionale,

Pietro di Michele.

Presente allo stesso Tavolo, an-

che una rappresentanza di Invisa-

lign Technology, l’azienda leader

nella produzione di allineatori, ca-

peggiata da Fausto Grossi (General

Manager Italy), a conferma, se mai

ce ne fosse bisogno, dell’importan-

za nonché dell’attualità del tema.

Specie in Ortodonzia le politiche

di alcune Aziende insistono infatti

nell’orientare i consumi dei pazien-

ti verso stili di vita e scelte terapeu-

tico ortognatodontiche caratteriz-

zate da totale autonomia, facendo

a meno di indispensabili diagnosi

specialistico professionali.

Con la Tavola Rotonda il Sinda-

cato degli Ortodontisti italiani si

è proposto, quale attento osserva-

tore delle scelte commerciali delle

aziende, di dare maggior evidenza

mediatica al fenomeno, esercitando

al contempo un’azione di stimolo

nei confronti del Governo. Questo

nell’intento di tutelare la salute dei

cittadini e sulla scia di quanto avvie-

ne in altri Paesi, ove è fatto divieto

al cittadino/paziente di effettuare

acquisti diretti di dispositivi medici

ortodontici senza una previa, indi-

spensabile, valutazione clinica.

Dental Tribune Italia

I disturbi nella respirazione dei bambini sono spesso sottovalutati. Nuove ricerche suggeriscono che soprattutto quelli in cura ortodontica vengano sottoposti al rischio di tali disturbi. (Foto: Africa Studio/Shutterstock)

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3Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

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Meeting & Congressi

na ndr.) serviranno, come di solito

alcune cifre.

A parte la settantina di relatori di

tutte le specialità che in un modo o

nell’altro vengono a contatto con la

disciplina, vi sono le cifre relative

agli espositori che “parlano” elo-

quentemente di crescita della disci-

plina e di riflesso della Società scien-

tifica che la interpreta ed alimenta.

Due sole cifre esemplari: anno

2011, 1517 espositori, anno 2017, 1846.

m.boc

Osservando più da vicino il 49°mo

Congresso della SIDO che si tiene a

Firenze, dal l’11 al 13 ottobre, si nota

come le sessioni Orthodontics and

Periodontics, Bruxism and Occlu-

sion, Orthodontics and Surgery

conferiscano a questa edizione

una ricchezza di contenuti inter-

disciplinari. Ad accentuare tale

lineamento sono i relatori iscritti:

oltre agli specialisti di odontoia-

tria, ossia parodontologia, implan-

tologia, gnatologia, conservativa e

protesica vi sono quelli di medici-

na estetica, neurologia e chirurgia

maxillo-facciale.

Alla definizione di tale immagine

interspecialistica contribuisce an-

che il titolo dell’evento, il quale, pur

incentrato sulle “Orthodontic chal-

lenges”, parla esplicitamente non

solo di “Doubts, Errors e Teamwork”

legati in particolare all’Ortodonzia,

ma di problemi “borderline”, ossia

di confine. Data l’ampiezza dei temi

trattati, il presidente Emilio Fio-

rentino ha sottolineato in una in-

tervista che nella sessione Doctors

and Staff and 3D Smile-design, la

gestione di studio, staff e paziente,

le nuove forme di comunicazione, la

programmazione 3D e il digital smi-

le design (argomenti tradizionali

ma più che mai attuali) il confronto

sarà serrato.

Soffermandosi invece più in

dettaglio sul paziente “borderli-

ne” Fiorentino lo definisce «test

importante ed insidioso per ogni

medico». Ma in un’epoca di Linee

Guida e di trattamenti scientifi-

camente validati «è importante

– dice – dare dei punti fermi sui

“pro e contro” di ogni soluzione

clinica in modo da evitare scon-

finamenti in “overtreatment” o

“undertreatment”, magari dettati

dalla predilezione di una tecnica

a favore dell’altra».

Pur essendo confinanti, tutta-

via, tra specialità non c’è conflitto,

sottolinea, ma solo voglia di capire

e lavorare in team «al massimo del-

le proprie competenze e nei limiti

del proprio ambito specialistico».

Punto dolente e anche imbarazzan-

te, invece possono essere gli errori

che occupano un posto importante

non solo nel titolo del congresso,

ma anche tra le varie relazioni in

programma.

«Non è stata una scelta facile

proporli come tema di riflessio-

ne – ha ammesso nell’intervista

il presidente Sido – chiedendo di

conseguenza ai relatori un “atto

di umiltà e grande significato di-

dattico”». Anche perché, riflette il

presidente, «siamo tutti portati a

chiudere gli insuccessi in un cas-

setto inaccessibile. O semplice-

mente a non documentarli».

A dare un’idea più ampia dell’e-

vento che precede il fatidico giro

di boa del mezzo secolo di vita

SIDO (racchiudendo buona parte

della storia dell’Ortodonzia italia-

Alla vigilia del mezzo secolo un 49° Congresso SIDO ricco di contenuti interdisciplinari

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Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 20184 Pratica & Clinica

Arnett ha avuto l’intuizione di

considerare i parametri estetici

come indici sui quali tarare gli spo-

stamenti dentali e le osteotomie

scheletriche. Il limite delle sue valu-

tazioni è che i dati venivano indivi-

duati sulla visione profilo metrica e

frontale di tipo bidimensionale.

Se invece consideriamo il viso

del nostro paziente come una real-

tà tridimensionale e dinamica sco-

priamo che l’approccio diagnostico

deve essere più approfondito, av-

valendoci dei mezzi strumentali ad

oggi in nostro possesso.

Gli obiettivi dell’analisi estetica

facciale sono:

- eseguire una valutazione preli-

minare del paziente identifican-

do la necessità o meno di esegui-

re ulteriori indagini strumentali,

soprattutto radiologiche, rispar-

miando al paziente inutili esposi-

zioni a radiazioni ionizzanti;

- valutare la simmetria del volto e

dei segmenti del viso;

- valutare il parallelismo del piano

occlusale con linee di riferimento;

- valutare l’armonia del profilo

(Fig. 1);

- valutare i rapporti verticali fra il

terzo medio e terzo inferiore del

viso (Fig. 2);

L’analisi estetica dei tessuti molli

è una metodica diagnostica di facile

e rapida esecuzione, che permette di

avere importanti indicazioni utili per

la formulazione di un corretto piano

di trattamento. Essa consente infatti

di ricavare informazioni sulle inter-

relazioni fra tessuti molli e basi ossee

sottostanti. Tradizionalmente, l’ana-

lisi estetica facciale viene eseguita

servendosi di una serie di immagini

fotografiche del volto del paziente

con proiezioni predeterminate.

La scansione TC del cranio è or-

mai uno strumento estremamente

diffuso. Le sue potenzialità diagno-

stiche possono essere ampliate an-

che nel settore dei tessuti molli. Lo

studio del rendering dei tessuti mol-

li, per esempio, può essere fonte di

grandi informazioni diagnostiche.

Quando si affronta un caso di

edentulia che si vuole risolvere con

un approccio implanto-protesico, l’e-

same CBCT va richiesto con l’obietti-

vo di avere una visione diagnostica

e progettuale del caso più completa

possibile (Fig. 3). In questo ambi-

to l’intento è quello di dare alcuni

spunti su come utilizzare il rende-

ring dei tessuti molli del paziente.

Descrizione

Punto 1 (Fig. 4): Valutazione dell’altezza faccialeL’analisi delle dimensioni verticali

indica se il paziente ha un’altezza

facciale normale, ridotta o allun-

gata. La dimensione verticale sche-

letrica condiziona la dimensione

verticale occlusale disponibile per

l’inserimento dei tavolati occlusali

protesici che siano funzionalmente

ed esteticamente corretti.

La dimensione verticale totale

del viso viene misurata dal piano

passante per il Punto Nasion molle a

piano passante per il Menton molle

(distanza N*-Me*) che, nella norma,

dovrebbe essere di 137±6,5 mm per

gli uomini e lievemente più corta

per le donne 124,6±4,7 mm.

La dimensione verticale inferiore

viene misurata dal piano passante

per il Punto Subnasale al piano pas-

sante per il Menton Molle (Sn*-Me*).

Il terzo inferiore dovrebbe variare

tra 77mm – 85 mm per gli uomini e

67 mm – 75 mm per le donne.

Punto 2 (Fig. 5)L’altezza e la dimensione del labbro

superiore condizionano l’esposizio-

ne dentale, infatti esiste una cor-

relazione tra questi due elementi.

Un labbro corto di 10-15 mm spesso

porta l’espositore dentale di 4 mm

oltre. Un labbro medio di 20-25 mm

esporrà intorno ai 2,2 mm. Un lab-

bro estremamente lungo 31-35 mm

rischia di esporre non oltre zero,

0,25 mm.

È importante valutare questo

dato per la progettazione della linea

del sorriso per evitare che scompaia

al di sotto del labbro o, al contrario,

che si esponga un eccesso di gengiva

magari non desiderato4.

Punto 3Quanto la posizione degli incisivi

superiori incide sul supporto la-

biale superiore? E qual è la posizio-

ne ideale da considerare affinché

il risultato dei tessuti molli sia

corretto? (Fig. 6).

Nella progettazione implantare

protesicamente guidata possiamo

considerare il posizionamento degli

incisivi superiori in linea con la spi-

na nasale anteriore (Fig. 7).

Se il margine vestibolare della

corona clinica è regolarmente posto

il supporto del labbro superiore sarà

corretto e il suo valore angolare po-

trà variare in un range di 98° a 110°

(Figg. 8a, 8b).

L’angolo naso labiale formato

dall’intersezione di due linee a li-

vello del punto subnasale (una tan-

gente alla base del naso e l’altra al

bordo esterno del labbro superiore)

permette, non solo la misurazione

di esso e il confronto con la norma,

ma di analizzare anche i fattori da

cui dipende, come tip nasale, lun-

ghezza e spessore del labbro, po-

sizione del mascellare superiore e

sostegno dentale.

Il fattore scheletrico della pro-

iezione sagittale della spina na-

sale anteriore è un importante

landmark perché tendenzialmen-

te non si riassorbe anche in pre-

senza di importante atrofia ossea

mascellare.

> pagina 5

< pagina 1

Fig. 3 - Analisi delle corrispondenze tra tessuti molli e tessuti duri.

Fig. 5 - Misurazione dell’altezza del labbro superiore.Fig. 4 - Analisi delle dimensioni verticali eseguita a livello del Rendering 3D dei tessuti molli.

Fig. 6 - La spina nasale anteriore non si riassorbe anche in caso di atrofia ossea.

Fig. 7 - Gli incisivi superiori sono collo-cati correttamente se in linea con la spina nasale anteriore.

Fig. 1 - Analisi profilometrica eseguita a livello del Rende-ring 3D dei tessuti molli.

Fig. 2 - Analisi delle proporzioni perlabiali.

Il valore della valutazione estetica tridimensionaleGiovanna Perrotti, Odontoiatra, libero professionista. Como. Giulia Baccaglione , Odontoiatra, Lake Como Institute.

Fig. 1 Fig. 2

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5Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2018 Pratica & Clinica

Nella progettazione implantare

protesicamente guidata il disegno

della posizione dentale ideale può

essere considerato un primo step a

seguito del quale considerare le va-

riabili scheletriche (Figg. 9-11).

ConclusioniL’analisi estetica ricercata a livello

del rendering dei tessuti molli ri-

chiede un training specifico e una

familiarità con i prodotti digitali. La

chirurgia maxillo-facciale ha di fat-

to già consolidato il valore della pro-

gettazione tridimensionale sia per i

tessuti duri che per i tessuti molli

sfruttando al meglio le potenzialità

offerte dall’elaborazione dei dicom

di scansione del cranio.

L’implantologia riabilitativa com-

plessa attraverso il protocollo TFA

- Total Face Approach ha fornito le

prime linee procedurali per la valu-

tazione globale delle problematiche

scheletriche e dei tessuti molli5, 6.

Il Total Face Approach (TFA) è uno

strumento nosologico e diagnostico

che si avvale di un approccio clinico

tradizionale e di una serie di stru-

menti di indagine altamente spe-

cializzati, il tutto espresso in forma

di check list al fine di essere di facile

utilizzo pratico.

Total Face Approach significa

partire da una base diagnostica

adeguata in cui i parametri analiz-

zati comprendono l’intero blocco

maxillo-mandibolare (comprese le

articolazioni temporo-mandibola-

ri, il cavo orale e le arcate dentarie,

i tessuti molli extraorali e intrao-

rali). Dalle numerose informazioni

che risultano da questo percorso

snello e di facile esecuzione emer-

ge un quadro completo dello status

quo del paziente. I dati vengono

poi utilizzati per la progettazione

e pianificazione della riabilitazione

implanto-protesica.

L’idea di partenza è stata quella di

utilizzare il modello diagnostico or-

todontico e della chirurgia ortogna-

tica e applicare alcuni procedimenti

diagnostici alla chirurgia implan-

tare. Si parte dal concetto secondo

cui le arcate dentarie sono inserite

in un contesto strutturale costitu-

ito da ossa, articolazioni, muscoli,

tessuti molli ed è perciò importan-

te pianificare l’inserimento di una

protesi supportata da impianti che

comporta sempre un adattamento

di tipo morfo-funzionale da parte

della struttura ospitante.

È quindi necessario tendere a

replicare il più possibile una con-

dizione di funzionalità ed estetica

ideali. Se l’obiettivo finale è ridare

la dentatura, il percorso diagnosti-

< pagina 4

Figg. 8a, b - Incisivi arretrati non supportano correttamente l’angolo naso–labiale che risulta troppo aperto.

Figg. 10a, b - Angolo naso-labiale eccessivamente chiuso (visione tessuti molli e visione radiologica).Figg. 10c, d - Correzione angolo naso-labiale (visione tessuti molli e visione radiologica) dopo l’inserimento degli impianti e successiva riabilitazione protesica.

Fig. 9 - Analisi cefalometrica eseguita con sovrapposizione di file STL della ceratura diagnostica.

Fig. 11 - Controllo radiologico e cefalometrico dell’inserimento implantare.

Fig. 8a Fig. 8b

1. Arnett GW, Gunson MJ. Facial planning for orthodontists and oral surgeons. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2004;126:290-5.

2. Testori T, Gianni AB, Fumagalli L, Capelli M, Zuffetti F, Galli F, Parenti A, Perrotti G, Ca-puzzo C, Baj A, Monteverdi R, Francetti L, Weinstein RL. Approccio razionale alla riabilita-zione implantare: rapporti interdisciplinari fra implantologia ortognatodonzia e chirurgia maxillo facciale. Implantologia 2005;1:295-310.

3. Arnett GW, Jelic JS, Kim J, Cummings DR, Beress A, Worley Jr CMD, Chung B, Bergman R. Soft tissue cephalometric analysis: Diagnosis and treatment planning of dentofacial de-formity. Am J Orthod Dentofacial Orthop 1999;116:239-53.

4. Perrotti G, Testori T, Nowakowska JK, Del Fabbro M, Weinstein RL. Measurement com-parison between data obtained with 3-D reconstruction from CT and cephalometric radio-gram and direct anthropometry and 2D norms. It J Maxillofacial Surg 2014;25:1-2.

5. Perrotti G, De Vecchi L, Testori T, Weinstein RL. Analisi facciale globale: approccio dia-gnostico-terapeutico multidisciplinare alla riabilitazione implantare complessa. Italian Oral Surgery 2012;11(5)(S1):S108-S116.

6. Perrotti G, De Vecchi L, Testori T, Weinstein RL. Proposta di analisi cefalometrica 3D per un’analisi facciale globale in ortodonzia e implantologia. Italian Oral Surgery 2012;11(5)(S1):S154-S164.

bibliografia

co terapeutico è in grado, attraver-

so il TFA, di finalizzare ogni caso di

riabilitazione implanto-protesica

con maggiori dettagli in termini di

funzionalità, estetica e compliance

del paziente.

Il TFA consente in fase preli-

minare di intercettare problema-

tiche di tipo extra e intra orale,

integrandole con la progettazione

implantare. Questa integrazione

può fare la differenza in termini

di risultato finale.

Si parla da molti anni di multidi-

sciplinarità in campo odontoiatrico1

e il TFA è uno strumento idoneo per

eseguire un work flow completo nei

casi di riabilitazione implantare

complessa.

I dati vengono poi utilizzati per

la progettazione a tutto campo

della riabilitazione implantare del

soggetto in esame. Tre punti oltre

all’analisi estetica sono coinvolti

in una programmazione completa

che porta ad un risultato ottimale

in termini funzionali e di armonia

dento-facciale:

1. Analisi della corretta posizione

condilare. Non si può prescin-

dere da una corretta valutazio-

ne dell’articolazione temporo-

mandibolare ogni volta che si

intraprende un percorso riabili-

tativo del cavo orale;

2. Analisi della morfologia cranio-

facciale e delle strutture schele-

triche in toto;

3. Analisi della dentatura residua e

della salute delle mucose orali

A fronte di ciò è corretto dire

come la fase diagnostica risulta

ancora, e sempre, un momento

che non può essere minimizzato

quanto più complesso è il caso da

affrontare.

Fig. 10a

Fig. 10c

Fig. 10b

Fig. 10d

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Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 20186 Industry Report - Allineatori

Il protocollo Sorridi nasce nel 2015

ed è il primo sistema italiano di alli-

neatori trasparenti con doppia ma-

scherina a spessore variabile e senza

attachment.

I sistemi a spessore variabile sono

oggi considerati in letteratura come i

più biologici tra quelli in commercio

e l’ausilio della biomeccanica, basata

sui punti di pressione, è un ottimo

aiuto agli spostamenti dentali.

Tale protocollo mediante software

per set up virtuale, durante l’analisi

delle movimentazioni, è in grado di

determinare la scelta dello spessore

più idoneo della mascherina in base

al tipo di movimento da effettuare. È

possibile ottenere tutti i movimenti

ortodontici mediante l’utilizzo di due

allineatori per ciascun movimento. Il

movimento inizia con una prima ma-

scherina più sottile detta “soft” e con-

tinua con una seconda mascherina

più spessa detta “hard”. In tal modo

a differenza dei sistemi a monoma-

scherina la forza applicata per ottene-

re lo spostamento dentale è più gra-

duale e gli allineatori restano nel cavo

orale per la metà del tempo, subendo

quindi un minore snervamento.

Gli allineatori risultano inoltre

avere una maggiore estensione e

quindi un appoggio mucoso. Tale

maggiore estensione è determinante

per regolare le forze nelle movimen-

tazioni più complesse come intru-

sioni ed estrusioni, in quanto la forza

che il dente oppone allo spostamen-

to, risulta distribuita su una superfi-

cie maggiore, diminuendo cosi la de-

formazione della mascherina stessa.

Anche l’utilizzo degli attachment,

adoperati comunemente per otte-

nere movimenti più complessi, con

l’utilizzo della doppia mascherina

a spessore variabile e di maggiore

estensione non è più necessario.

Gli allineatori “Sorridi” seguono

la biomeccanica del sistema con di-

vot nata nel 1994 con Sheridan Mc

Minn e Ledaux basata sulla creazio-

ne di punti di pressione all’interno

delle mascherine, al fine di ottene-

re un’implementazione delle forze

rendendo più efficace il movimento

desiderato. Con le pinze MPG il pro-

fessionista può realizzare da solo i

punti di pressione in relazione alla

mappa biomeccanica fornita dall’a-

zienda che segue uno schema mes-

so a punto dall’Università di Ferra-

ra. Tuttavia nel set up è prevista la

funzione divot, pertanto l’allinea-

tore può essere fornito dall’azienda

coi punti di pressione già presenti.

Per quanto concerne il tratta-

mento dell’affollamento, esso viene

effettuato mediante tecnica di Strip-

ping (IPR), descritta da Sheridan. Si

consiglia l’utilizzo del kit intensive

IPR fornito dall’azienda Leone.

Il protocollo “Sorridi” prevede

inoltre una serie di servizi a cui il pro-

fessionista può facilmente accedere.

Ciascun professionista presenta

un proprio account e una propria

area riservata con la quale potrà es-

sere sempre in comunicazione con

l’azienda. Il primo step di lavoro pre-

vede una prevalutazione fotografica

del caso con foto frontale, laterale si-

nistra e laterale destra. Si caricano le

foto sul proprio account e si annota-

no le richieste di allineamento. Entro

due giorni si ottiene una risposta sul-

la fattibilità del caso e un preventivo

approssimativo. Dopo ciò si rilevano

le impronte (tradizionali o digitali) e

verrà effettuato uno studio più ap-

profondito fatto dopo set up digitale.

L’azienda permette un immediato

invio delle impronte mediante foto

tramite whatsapp, a una linea diretta

aziendale. Le immagini saranno con-

trollate su un monitor hd e il profes-

sionista avrà una risposta immediata

sulla qualità dell’impronta con anco-

ra il paziente seduto sulla poltrona.

Dopo l’analisi delle impronte

sarà realizzato il set up digitale se-

guendo le indicazioni del professio-

nista e gli sarà inviata un’animazio-

ne in 3D delle arcate dentarie con

una simulazione animata dell’alli-

neamento, permettendo così al pa-

ziente di previsualizzare il risultato

finale del trattamento. Tale software

permette di osservare anche lo step

singolo con il relativo movimento

dentale e ciò permette di control-

lare quali denti sono interessati in

quel singolo step e confrontare il re-

ale andamento clinico del caso.

Dopo una settimana si riceve la

scatola con le mascherine, la scheda

con tutte le istruzioni sul trattamento

da eseguire e un’igienizzante tascabi-

le per la disinfezione degli allineatori.

Ogni step di movimentazione ha

una durata di quindici giorni ed è di-

viso in due settimane in ognuna delle

quali si useranno sempre due alline-

atori, superiore e inferiore a spessori

diversi, prima quello soft poi quello

hard. Ogni step di avanzamento equi-

vale a quindici giorni di trattamento.

Tra un cambio di allineatore e l’al-

tro si effettua un controllo degli spazi

interprossimali dei denti interessati

alla movimentazione con del filo in-

terdentale. Se il filo non scorre passivo

è necessario un passaggio di stripping

molto fino in quanto il contatto tra i

denti, benché minimo, impedisce la

movimentazione programmata.

Il protocollo “Sorridi” permette

anche l’invio di fotografie ogni due

mesi al fine di controllare il reale

avanzamento del trattamento e in-

tervenire preventivamente in caso

di anomalie.

L’odontoiatria inoltre riceverà una

scheda di riprossimazione contenen-

te tutti i dati necessari per eseguire

la terapia: numero di movimenti

dentali identificati come step, punti

di pressione generati con il software,

attachment anti dislocamento, se ne-

cessari, valori totali di stripping che

servono per eseguire gli spostamenti.

La riabilitazione ortodontica con allineatori invisibili “Sorridi”: case report

Fig. 3 - Confronto trattamento (prima in oro - dopo in rosso).

Figg. 1a-1c - Inizio trattamento.

Figg. 2a-2c - Fine trattamento.

Fig. 1a

Fig. 2a

Fig. 1b

Fig. 2b

Fig. 1c

Fig. 2c

Caso clinicoD.A, paziente femmina di 19 anni, giunge alla nostra

osservazione nel mese di Luglio 2017 presentando un

affollamento inferiore e richiedendone la risoluzione.

La nostra richiesta a “Sorridi” è stata: risoluzione

dell’affollamento, derotazione 33/43 e vestibolarizza-

zione del 32, tutto senza agire sull’arcata superiore e

ipotizzando l’IPR tra 33/34 e 43/44.

“Sorridi” ha così sviluppato il setup con le nostre

richieste e l’allineamento grafico ipotetico. Il caso è

stato trattato in circa 7 mesi con 15 movimentazioni

per un totale di 30 mascherine a spessore variabi-

le senza attachments. L’IPR richiesto è stato rispet-

tato come anche le movimentazioni e l’esclusione

dell’arcata superiore.

Nella scheda del setup abbiamo molte informazioni,

come l’ammontare dei gradi di rotazione di 33 e 43, ri-

spettivamente 9° e 17°, e la vestibolarizzazione del 32 di

3 mm. Inoltre rimane invariata la proporzione del bol-

ton e non si perde la linea mediana.

Il risultato dell’allineamento con queste richieste è

stato eccezionale, senza nessuna rifinitura e con la soddi-

sfazione della paziente. Gli allineatori sono sempre stati

efficaci e le movimentazioni sono state rispettate come

preventivato nel setup. Il bolton misurato dopo l’alline-

amento è risultato con proporzioni perfette, 91% per le

intere arcate e 77% per il gruppo anteriore (Figg. 1-3).

Dr. Antonio Palladino, odontoiatra libero professionista in Barletta

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7Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

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Meeting & Congressi

Al termine uno spazio riservato

ai soci SIDO, ai quali un socio atti-

vo IBO ha illustrato come prepara-

re i casi da presentare per il Model

Display (esame per il passaggio di

categoria da Socio provvisorio a

ordinario) e per l’IBO (esame per

ottenere il Certificato di Eccellenza

in Ortodonzia).

Cosa vuol dire OSAS e a quali

patologie si riferisce? Acronimo di

Obstructive Sleep Apnea Syndrome

(Sindrome delle Apnee ostruttive

del Sonno), è un disordine caratte-

rizzato da ripetuti episodi di com-

pleta o parziale cessazione del flusso

d’aria attraverso le vie aeree supe-

riori, dovuto al ricorrente collasso

nel sonno, con conseguenti sonno-

lenza diurna e russamento nottur-

no. Considerata a tutti gli effetti una

patologia cronica, rientra nei criteri

stabiliti dall’OMS: è di lunga durata,

tendenzialmente di lenta progres-

sione e non è trasmissibile.

Secondo il Rapporto “Global sur-

veillance, prevention and control

of chronic respiratory diseases: a

comprehensive approach” pubblica-

to nel 2007, le persone affette sono

più di 100 milioni, sebbene più del

75% dei casi non sono mai identifica-

ti. Può presentarsi a qualunque età,

con un range maggiore tra 40 e 60

anni e una prevalenza negli adulti

che si attesta tra il 1,2 e il 7,5%. È stato

valutato che 1 maschio su 4 ed 1 fem-

mina su 10 presentino un valore su-

periore alle 5 apnee per ora; il sesso

maschile sembrerebbe avere il dop-

pio delle probabilità di sviluppare

l’OSAS, con una prevalenza stimata

del 4% , rispetto al 2% femminile.

Ancora poco “riconoscibile”, è

malattia cronica piuttosto comples-

sa, dall’eziologia multifattoriale e di

difficile inquadramento, che negli

ultimi anni ha attirato l’attenzione

dei professionisti poiché ricono-

sciuta come una delle più frequen-

ti cause di eccessiva sonnolenza

diurna e russamento notturno.

Studi recenti indicano inoltre che

è associata anche ad altre patologie

croniche, quali aritmie cardiache

diverse dalla fibrillazione atriale,

disturbi cognitivi e dell’umore, sin-

drome depressiva, insonnia, asma

bronchiale, insufficienza renale, ne-

oplasie e steatosi epatica.

L’interesse, che riguarda soprat-

tutto la correlazione tra OSAS e

incidenti stradali, è cresciuto espo-

nenzialmente al punto da incidere

sulle leggi in materia di rilascio e/o

rinnovo delle patenti di guida a li-

vello nazionale e europeo. Infatti,

i soggetti OSAS rischiano incidenti

stradali fino a 7 volte di più rispetto

a quelli sani, riscontrano più infor-

tuni sul lavoro (non associati alla

guida) e vanno incontro a riduzio-

ne della performance lavorativa.

Se in Italia i 6 milioni di potenziali

pazienti venissero adeguatamen-

te trattati, avremmo un risparmio

annuo di oltre 15 miliardi di euro,

quasi l’equivalente dell’ultima ma-

novra finanziaria. Anche il Ministe-

ro della Salute ha emanato apposite

Linee Guida cui fare riferimento.

Per questi motivi l’OSAS rappre-

senta un problema non solo sanita-

rio ma anche sociale ed economico,

perché incide negativamente sulla

qualità della vita e sullo stato socia-

le del paziente e familiari; essendo

di interesse multidisciplinare, ne-

cessita di azioni diagnostiche e te-

rapeutiche coordinate tra diversi

specialisti per garantire un inter-

vento ottimale.

Le opzioni terapeutiche attual-

mente disponibili sono rappresen-

tate da:

- Programma educazionale e Te-

rapia comportamentale, nelle

forme lievi. Comprendono prin-

cipalmente strategie volte al calo

ponderale, all’astinenza dall’al-

col e droghe e a una migliore

igiene del sonno.

- CPAP nasale (Continuous Positi-

ve Airway Pressure): di elezione

per OSAS moderato e grave, la

CPAP opportunamente tarata è

in grado di contrastare il collas-

so delle vie aeree superiori ero-

gando un flusso d’aria compres-

sa attraverso una mascherina

nasale che stabilisce una pres-

sione transmurale positiva nel-

la faringe. La miglior ossigena-

zione consente un sonno meno

frammentato, diminuzione dra-

stica della sonnolenza diurna,

miglioramento della funzione

neurocognitiva e abbassamen-

to dell’incidenza di patologie

cardiovascolari. Il principale

svantaggio di questa terapia è il

macchinario ingombrante e un

periodo di adattamento più o

meno lungo.

- MAD (Dispositivi odontoiatrici

di avanzamento mandibolare),

proposti nei casi di OSAS lieve

e moderata o quando il pazien-

te con OSAS grave non aderisce

alla terapia con CPAP. A diffe-

renza della CPAP, sono poco in-

vasivi e quindi incontrano più

facilmente il favore del pazien-

te. Questi dispositivi protrudo-

no la mandibola consentendo la

stabilizzazione e l’allargamento

delle vie aeree, prevenendone

quindi il collasso.

- Chirurgia otorinolaringoiatri-

ca o maxillo-facciale: si ricorre

principalmente all’uvulopala-

tofaringoplastica e alla chirur-

gia multilivello, in cui rientrano

la sospensione ioidea, l’avanza-

mento genioglosso, la riduzione

dei turbinati, la settoplastica, la

stabilizzazione linguale, la ton-

sillectomia, l’adenoidectomia

e la radiofrequenza della base

della lingua. A essi si aggiunge

anche quello di protrusione bi-

mascellare per allargare la via

aerea retrolinguale e retropala-

tale. Soluzioni tuttavia piutto-

sto invasive.

Gli Odontoiatri hanno la possi-

bilità di intercettare precocemente

i segni e sintomi, dato che una per-

centuale molto elevata della popo-

lazione generale si reca dall’odon-

toiatra almeno una volta all’anno

per visite di controllo, igiene orale

professionale o per eseguire terapie.

Allo stesso tempo, possono valutare

se il paziente presenta le indicazioni

per essere sottoposto a trattamento

con specifici dispositivi orali (Oral

Appliances, OA), divenuti negli ulti-

mi anni una modalità di trattamen-

to sempre più comune per l’OSAS e

per il russamento, con il vantaggio

di essere meno ingombranti della

positive airway pressure (PAP) sen-

za richiedere una fonte di energia.

Con l’individuazione della scelta

terapeutica risulta necessaria conte-

stualmente quella della figura spe-

cialistica di riferimento per il follow

up che consta di controlli periodici

finalizzati a:

- verifica dell’efficacia del tratta-

mento prescritto e dell’aderenza

al trattamenti;

- ricerca e correzione delle even-

tuali cause di scarsa aderenza;

- introduzione di eventuali modi-

fiche del trattamento;

- il persistere della sonnolenza e/o

della presenza di fatica (astenia)

in un soggetto in trattamento

ottimale, deve essere seguìto da

un adeguato approfondimento

diagnostico.

In ogni caso nella riuscita della

terapia l’accettazione e l’aderenza

al trattamento somministrato rico-

prono un ruolo cruciale.

Patrizia Biancucci

Convegno a Torino sulle apnee notturneSei milioni di italiani ne soffrono

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13Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

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Formazione - Lake Como Institute

Potrei iniziare con “Fervono i prepa-

rativi per la t.testori Reunion 2018”

ma abbiamo fatto una riunione di

team poco più di un’ora fa e ho due

considerazioni da fare.

Uno: quello non è un fervere di

preparativi ma è una macchina da

guerra a pieno regime con dei picco-

li gendarmi in gonnella al comando.

Due: è tutto quasi pronto – dav-

vero! – a più di un mese di tempo

dall’evento del 24 novembre.

Considerazione bonus: il digitale

è fondamentale, non solo nella digi-

tal dentistry, ve lo assicuro!

L’anno scorso avevamo pensato

alla t.testori Reunion come una pic-

cola riunione tra amici, una gior-

nata di confronto e scambio, quasi

una chiacchierata di lavoro senza

troppe formalità. Ci siamo ritrova-

ti a ricevere molte più iscrizioni di

quelle preventivate e a “spingere”

le pareti dell’Hotel Palace di Como

per poter far entrare tutti i parteci-

panti. Al termine della giornata la

sensazione generale è stata la pro-

fonda soddisfazione.

Perché quando organizzi un

corso per trenta persone a casa

tua, nel tuo centro corsi è un conto,

quando le persone sono 4 volte di

più, non sei nel tuo Training Cen-

ter e l’imprevisto può essere dietro

l’angolo, beh, l’adrenalina, l’atten-

zione per il dettaglio, l’allerta ge-

nerale ti accompagnano a partire

dal momento in cui viene deciso

che “l’evento si farà”.

Che replicassimo la t.testori Reu-

nion anche quest’anno era nelle

corde ma lo abbiamo dato per cer-

to solo all’indomani dell’edizione

2017. Al mattino, confrontandoci

internamente, ci siamo detti che la

maggior parte delle persone ci ave-

va salutato con un “Complimenti e…

all’anno prossimo!”

Si può dire che l’edizione 2018 sia

da annoverare tra quelle “A grande

richiesta”. L’argomento di quest’an-

no è “La Digital Dentistry nella pra-

tica professionale di tutti i giorni:

mito o realtà?”

Abbiamo scelto questo topic per-

ché coinvolge tutti: dagli odontotec-

nici, ai pazienti, passando natural-

mente per gli odontoiatri. Ci aiuta

nella diagnosi, le immagini 3D sono

fondamentali per spiegare al meglio

e fare “vedere” le opzioni terapeuti-

che al paziente, in questa maniera

poniamo maggiore attenzione alle

sue esigenze. Le immagini, inoltre,

ci consentono di ipotizzare diverse

opzioni di pianificazione del tratta-

mento, operare in sicurezza e con la

giusta accuratezza per minimizzare

l’impatto terapeutico. Il trattamen-

to diventa predicibile e ripetibile

nel tempo, i protocolli più semplici

da applicare.

Rispetto all’anno scorso abbia-

mo voluto mantenere un format di

conferenza che ci è sembrato vin-

cente: le Short Presentation, ossia

slot di 15 minuti a disposizione del

“Relatore per un giorno” per con-

sentirgli di presentare in maniera

efficace il proprio caso clinico, più

cinque minuti di domande a dispo-

sizione del pubblico.

Parliamo di un’opportunità non

da tutti i giorni: chiunque ci mandi

una candidatura, previa selezione

del caso da parte mia e della Faculty

del Lake Como Institute, potrà salire

sul palco e diventare Relatore della

t.testori Reunion 2018.

Vogliamo vedere cosa fate nel vo-

stro studio ogni giorno, quali sono i

problemi, i dubbi, i successi. Voglia-

mo che si condivida la conoscenza

per moltiplicarla, vogliamo ascol-

tare esperienze per renderle grandi.

Vi aspettiamo il 24 novembre

all’Hilton Lake di Como, a presto!

Tiziano Testori

Squadra e format vincenti non si cambiano!

Il digitale nella pratica clinica quotidiana risolve moltissimi problemi.

Porta i tuoi casi sulla Digital Dentistry di tutti i giornidavanti a Tiziano Testori e scopri il suo punto di vista.

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14 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018L’Intervista - Peter Malata

Solo poche aziende dentali in tutto il mondo possono vantare una storia di 125 anni. Secondo lei, quali sono le ragioni principali del successo storico della W&H?Sono diversi i fattori a cui attribuirei il

successo della nostra longeva presen-

za sul mercato dentale. In primo luo-

go, l’innovazione: la storia di W&H è

una storia di continui sviluppi tecno-

logici e innovazioni, come il raccordo

Roto Quick; il primo tipo di mandrino

a pulsante per turbine; il primo con-

trangolo ad alta velocità per prepara-

zioni fino a 200.000 rpm; Assistina,

la prima unità di pulizia e manuten-

zione al mondo; Lisa, il primo steriliz-

zatore di classe B disponibile sul mer-

cato; Synea Vision, la prima turbina

con anello a LED con 5 diodi luminosi;

e la nostra ultima innovazione, la tur-

bina Primea Advanced Air. Abbiamo

rifornito con regolarità prodotti e

servizi, soluzioni personalizzate per i

clienti realizzate in Austria, che non

solo supportano quotidianamente i

dentisti e il loro team, ma facilitano

anche il loro lavoro quotidiano. I no-

stri prodotti sono utilizzati presso stu-

di dentistici, cliniche dentali, laborato-

ri odontotecnici e durante interventi

di chirurgia orale e maxillofacciale in

oltre 110 Paesi in tutto il mondo.

In secondo luogo, il nostro pro-

gramma interno di formazione riveste

un ruolo assolutamente prioritario. Lo

consideriamo, infatti, come un investi-

mento per il futuro. Con il nostro pro-

gramma completo di formazione, non

ci concentriamo solo sulla formazione

professionale dei giovani, ma suppor-

tiamo anche il loro sviluppo personale.

Terzo, ci affidiamo alla continuità:

riponiamo una grande fiducia nei no-

stri dipendenti. Lo spirito di squadra

è importantissimo per noi. Il livello

d’istruzione della nostra forza lavoro

è molto alto e le competenze vengono

trasmesse da collega a collega. Inol-

tre, facciamo affidamento su un mix

generazionale all’interno dei nostri

team e su un personale di lunga du-

rata, consentendo continuità e quindi

produttività a un livello molto alto.

Come membro della famiglia Malata, ha guidato la compagnia per oltre vent’anni. Guardando indietro, quali sono stati le evoluzioni e i risultati più significativi in questo ventennio?Ho ereditato l’azienda da mio padre,

console Dipl.-Ing. Peter Malata, nel

1996. Il mio obiettivo non era solo

quello di aumentare il business, ma

anche di mantenere i nostri processi

snelli. Ecco perché nel 1998 ho deciso

di introdurre una struttura orientata

al team aziendale, solo per citare una

delle tante disposizioni significative.

Oggi, circa 700 impiegati nella nostra

sede di Bürmoos sono organizzati in

oltre 100 squadre di lavoro differenti.

Un’altra importante pietra milia-

re è stata l’internazionalizzazione

della W&H. Al momento gestiamo tre

aree di produzione, due a Bürmoos e

una a Brusaporto, e 19 filiali in tutto

il mondo.

Come ci si approccia all’innovazione in W&H?La base per la costante crescita di

W&H è l’impiego coerente di tecno-

logie all’avanguardia e un’attenzione

dedicata alla ricerca e allo sviluppo.

Credo che l’innovazione sia il motore

di un’azienda, e il mio obiettivo perso-

nale è quello di darle sempre più spa-

zio. La continua espansione del nostro

reparto Ricerca e Sviluppo coinvolge

non solo l’assunzione di personale

aggiuntivo, ma anche la creazione

di spazi di lavoro che consentano e

favoriscano la collaborazione e la

comunicazione creativa. Inoltre, ci

concentriamo sulla partnership con

università e centri di ricerca, oltre a

ricercare feedback continui da parte

degli utenti sulle loro esperienze.

Attualmente, circa il 13% dei nostri

dipendenti lavora nel reparto R&S

della nostra sede. Il focus delle loro

attività è concentrato su dispositivi

medici innovativi e di alta qualità e

su soluzioni intelligenti per i nostri

clienti e partner. L’obiettivo è arrivare

a un supporto ottimale per i dentisti

nel loro lavoro quotidiano con solu-

zioni hardware e software avanzate.

La stretta collaborazione tra i reparti

di sviluppo e produzione ha permes-

so a W&H di rispondere rapidamente

ai cambiamenti del mercato e di per-

fezionare le richieste dei clienti con

soluzioni nuove e sostenibili.

In W&H “le persone hanno la priorità”. Potrebbe, per favore, spiegare la filosofia che c’è dietro a questo slogan?Come azienda odontoiatrica mon-

diale, noi ci adoperiamo affinché tut-

te le persone mantengano e migliori-

no la propria salute dentale. Siamo

un’azienda a conduzione familiare

e siamo di proprietà familiare da

sessant’anni. Cerchiamo relazioni a

lungo termine, basate sulla fiducia

e sul riconoscimento da parte di pa-

zienti, clienti, partner e dipendenti,

relazioni dalle quali noi dipendiamo.

I nostri valori aziendali – affidabilità,

competenza, apertura e sostenibilità

– non stanno, quindi, solo sulla carta,

ma vengono anche realizzati.

Lo scorso marzo 2018, avete lanciato una nuova campagna di comunicazione, “Da paziente a fan”. In che modo ha influenzato la percezione dell’azienda da parte di partner e clienti?Abbiamo ricevuto riscontri molto po-

sitivi sulla nostra nuova campagna

immagine, direttamente da clienti e

partner, ma anche tramite i nostri so-

cial media. Vogliamo chiarire ai den-

tisti e ai loro team di esperti che W&H

è lì per loro come fornitore di soluzio-

ni e fa tutto il possibile per supportarli

nel superare le loro sfide quotidiane.

In pratica, ciò significa che i nostri

prodotti offrono un reale valore ag-

giunto al processo di trattamento. Ot-

timizzando i flussi di lavoro, vogliamo

consentire ai dentisti e al loro team di

garantire la massima attenzione ai

pazienti durante tutto il processo di

trattamento. Ad esempio, visto che

le condizioni di illuminazione all’in-

terno della bocca sono generalmente

scarse, è nostro compito garantire che

gli strumenti forniscano una luce suf-

ficiente. Quando le mani del dentista

fanno male dopo una lunga giornata

di lavoro, sta a noi creare strumenti

più leggeri ed ergonomici.

Inoltre, naturalmente, i prodotti

devono funzionare in modo intuiti-

vo, affidabile e, soprattutto, preciso.

I nostri prodotti sono caratteriz-

zati non solo da soluzioni innovative,

ma anche da tanti piccoli dettagli

che fanno la vera differenza nel lavo-

ro quotidiano dei nostri clienti.

Lei ha recentemente annunciato l’acquisizione della società svedese Osstell. In che modo questo passaggio ha contribuito a completare la vostra offerta commerciale?Osstell e W&H lavorano insieme con

successo dal 2016. Il primo risulta-

to di questa collaborazione è stato

il nuovo Implantmed con il modulo

Osstell ISQ integrato.

Osstell è noto per i suoi prodotti

di misurazione della stabilità im-

plantare e di monitoraggio dell’o-

steointegrazione. L’acquisizione ha

fatto parte della nostra strategia di

espansione nel segmento chirurgi-

co. Il nostro obiettivo è ampliare le

nostre competenze e rafforzare la

nostra posizione di leader nel campo

dell’implantologia.

Oltre alle vostre sedi di produzione in Austria e Italia, attualmente lei gestisce filiali in 19 Paesi in tutto il mondo. Quali sono i mercati chiave per lei, e dove vede il maggior potenziale di crescita per il futuro?W&H è attiva a livello globale e i nostri

sforzi sono estesi su tutti i mercati. Ov-

viamente, abbiamo obiettivi specifici

per i diversi mercati in base alle loro

esigenze. Per identificarli, ci affidiamo

alle nostre 19 filiali, ai 16 area manager

e a un vasto numero di collaboratori

eccezionali e affidabili, che consento-

no a W&H di garantire consegne rapi-

de e un servizio tecnico senza soluzio-

ne di continuità in tutto il mondo.

Negli ultimi anni, abbiamo anche

aperto filiali in Cina e in India e raf-

forzato le nostre attività di vendita

nella regione dell’Asia-Pacifico. Que-

sti sono i mercati in cui attualmente

riscontriamo il maggior potenziale.

Il mercato dentale sta cambiando sempre più velocemente. Quali sono le sue strategie per stare al passo con i tempi in questo settore così complesso?Il nostro obiettivo principale è forni-

re un vero e proprio valore aggiunto

ai clienti con tutti i nostri prodotti e

servizi. Come accennato in preceden-

za, siamo fortemente concentrati sul-

la ricerca e lo sviluppo e – sono molto

orgoglioso di poterlo affermare in

prima persona – otteniamo anche

dei grandi successi. Primea Advanced

Air, ad esempio, ha di recente ricevu-

to lo Staatspreis Innovation [Premio

nazionale per l’innovazione, ndt] dal

Ministero dell’Economia austriaco.

Con la turbina Primea Advanced

Air, la velocità di rotazione della fresa

può essere impostata con precisione

e, grazie alla regolazione elettronica,

rimane costante anche quando la

pressione di contatto aumenta du-

rante il trattamento. Oltre alla tecno-

logia di azionamento innovativa, la

turbina offre tutti i vantaggi di una

turbina W&H Synea Vision.

Infine, l’interconnettività dei no-

stri prodotti e servizi sta assumendo

un ruolo sempre più importante, ad

esempio con la possibilità di con-

trollare i nostri strumenti tramite

smartphone o tablet e con la gestio-

ne automatizzata dell’inventario o la

pianificazione dei servizi.

Come vede la W&H nei prossimi 10-20 anni?Vedo una W&H che avrà ulteriormente

ampliato la propria posizione nel mer-

cato dentale mondiale, apprezzata dai

suoi clienti e rispettata dai concorrenti.

Grazie mille per l’intervista.

Dental Tribune International

Intervista al Presidente di W&H: “Credo che l’innovazione sia il vero motore di un’azienda”Bürmoos, Austria – Fondata nel 1890, oggi la W&H opera a livello mondiale come produttore leader di strumenti e dispositivi odontoiatrici. Con oltre 1200 dipendenti in tutto il mondo, l’azienda esporta i suoi prodotti in oltre 110 Paesi. L’azienda a conduzione familiare gestisce due stabilimenti di produzione, uno a Bürmoos e uno a Brusaporto in Italia, nonché altre 19 filiali in Europa, Asia e Nord America. Recentemente, il Presidente della W&H Peter Malata ha rilasciato un’intervista a Dental Tribune International per discutere del successo e della filosofia dell’azienda.

Il Presidente della W&H Peter Malata (© Gregor Sams / PunktFormStrich).

Il Presidente della W&H, Peter Malata, e l’intero team, orgogliosi di aver vinto lo Staatspreis Innovation. Da sinistra, la dott.ssa Margarete Schramböck (Ministro federale degli Affari economici e digitali in Austria), Peter Malata, il dott. Wilhelm Brugger (responsabile Ricerca e Sviluppo W&H), Michael Rothenwänder (Ricerca e Sviluppo W&H), Johann Eibl (Vicepresidente W&H per l’innovazione dei prodotti) e Thomas Irran (Ricerca e Sviluppo W&H) alla consegna del premio (© W&H).

La sede di produzione della W&H (© W&H).

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15Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

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News dalle Aziende

Impianti Alpha-Bio Tec, una scelta vincente per professionisti e pazienti La testimonianza di tre utilizzatori

Per ricevere maggiori informazioni in merito ad Alpha-BioTec e alla sua linea di prodotti contattare: HTD Consulting srl - Tel: +39.0577.749047 - [email protected]

Alpha-Bio Tec festeggia il suo 30°

anniversario, confermandosi tra

i leader mondiali nella progetta-

zione e realizzazione di soluzioni

implanto-protesiche, sempre nel se-

gno della filosofia “simplantology”

condivisa da migliaia di professio-

nisti in oltre 60 Paesi. In occasione

di questa ricorrenza abbiamo rac-

colto la testimonianza di 3 profes-

sionisti italiani che fanno parte del

network Alpha-Bio Tec, utilizzatori

degli impianti DFI, SPI, NeO: dal più

tradizionale all’ultima innovazione

di mercato, tre impianti con carat-

teristiche differenti che hanno in

comune – secondo quanto dichia-

rato dagli intervistati – la capacità

di soddisfare in pieno le aspettative

del clinico e le esigenze del paziente.

L’impianto SPI per il Dr Alessandro Sassi, libero professionista in Casale Monferrato (AL)

Gli impianti SPI e DFI per il Dr Bruno Cirotti, libero professionista in Roma

L’impianto NeO per il Dr Emilio Angelini, libero professionista in Palermo

Sono un utilizzatore esclusivo Alpha-

Bio Tec da 7 anni. L’impianto che predi-

ligo è SPI, realmente performante nelle

riabilitazioni implanto-protesiche su

mascellare superiore, particolarmente

indicato in tutti quei casi dove si deve

posizionare un impianto contestual-

mente all’estrazione di un elemento

dentario compromesso.

Il suo punto di forza è la facilità con cui si riesce a ot-

tenere una stabilità primaria. Lo trovo estremamente in-

dicato nella tecnica post-estrattiva, consentendo un ca-

rico immediato nelle 24-48 ore. SPI mi ha dato il 100% di

successi clinici nella riabilitazione di casi in zone ad alta

valenza estetica.

Alpha-Bio Tec è in grado di offrirmi garanzia, sicurezza e

qualità. Aspetti importanti che posso trasferire ai pazienti,

oggi sempre più informati ed esigenti in merito all’affida-

bilità dei prodotti.

Mi occupo di implantologia da oltre 30

anni e da 5 ho avuto la fortuna di co-

noscere gli impianti Alpha-Bio Tec. La

ritengo un’azienda molto preparata in

merito allo sviluppo del prodotto im-

plantare. Nella pratica clinica alterno

l’utilizzo di SPI a quello di DFI.

Posso dire che i due impianti si com-

pletano a vicenda: SPI è un impianto importante e manegge-

vole nella tecnica post-estrattiva e nelle espansioni di cresta.

Lo scelgo per la capacità di penetrazione e la stabilità prima-

ria, anche in casi limite.

DFI diventa invece un impianto d’elezione quando si di-

spone di volumi ossei importanti e la cresta è normalmente

rappresentata. Pur avendo una conicità minima, mi assicura

infatti una maggiore capacità di sopportazione del carico.

Ho scelto Alpha-Bio Tec anche per le garanzie certe che

offre ai pazienti. L’azienda ha una diffusione globale, una

ricerca scientifica alle spalle, un gruppo importante che la

supporta. Se gli impianti non si integrano, vengono sosti-

tuiti a titolo gratuito. Un fatto che permette al paziente di

non subire conseguenze economiche e al professionista di

essere totalmente tutelato.

Pratico la chirurgia implanto-protesica da quasi 40 anni e da circa 5 utilizzo Alpha-Bio Tec. Sotto il profilo chirurgico e protesico i risultati rispondono alle mie richieste e alle aspettative dei pazienti. Ho utilizzato di recente l’im-pianto NeO con connessione conometrica CHC, in casi clinici con ridottis-simo spessore crestale sia su mascellare che su mandibolare, ove l’altezza è stata condizionata dall’osso disponibile che non ha creato i presupposti per eventuali incrementi verticali. Ho ottenuto dei risultati ottimi, con ridotta morbilità per il paziente. Di NeO ho potuto apprezzare l’elevata capacità di

taglio, la sua disponibilità a modifiche nell’orientamento durante l’inserimento e l’ottima sta-bilità primaria. L’ho trovato un impianto “senza limiti”, adatto anche a un neofita consapevole di avere tra le mani un prodotto assolutamente performante.

Page 24: Il successo dello studio passa attraverso una forte ... · autonome di Trento e Bolzano, una ... Claudia Duschek SENIOR EDITOR ... M. Labanca, C. Lanteri, A. Majorana, M. Morra, G.C.

16 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018Notizie dalle Aziende

Dentsply Sirona è riconosciuta

come leader globale nella formazio-

ne odontoiatrica, grazie all’offerta

di oltre 11.000 corsi di formazio-

ne all’anno in più di 80 paesi del

mondo. In Italia, Dentsply Sirona

Academy, la divisione di Dentsply

Sirona dedicata alle attività di edu-

cation su tutto il territorio naziona-

le, organizza ogni anno oltre 800

corsi pre e post-vendita con la par-

tecipazione di 10.000 professionisti

del settore dentale.

All’inizio di settembre è stato

inaugurato il rinnovato centro di

formazione della Dentsply Sirona

Academy di Verona. La struttura è

stata recentemente ampliata e po-

tenziata e si presenta come un cen-

tro di formazione e di esperienza in-

tegrata su tutti i prodotti e su tutte

le soluzioni Dentsply Sirona.

La struttura, appositamente

progettata su più di 500 mq, pre-

vede due aule didattiche con wor-

kstation attrezzate per hands-on

training: nelle 12 postazioni di la-

voro clinico e 8 postazioni di lavoro

tecnico è possibile fare esercitazio-

ni pratiche su tutte le procedure

Dentsply Sirona.

Una capiente aula plenaria da 90

posti a teatro, rapidamente trasfor-

mabile per ospitare 50 postazioni

di lavoro, rappresenta inoltre una

risorsa flessibile in grado di soddi-

sfare facilmente qualsiasi esigenza

di formazione e di training.

Inoltre, nei due showroom sono

a disposizione tutte le attrezzature

necessarie a mostrare nel dettaglio il

workflow clinico e tecnico: è esposta

l’intera gamma dei centri di tratta-

mento Intego, Sinius e Teneo, la serie

di radiografici Orthophos ed i siste-

mi CEREC e inLab. Avere a disposi-

zione queste attrezzature sul posto

consente ai visitatori di apprezzare

l’efficienza e la semplicità che si può

ottenere adottando un flusso di la-

voro integrato dalla restaurativa alla

protesi, all’endodonzia, all’ortodon-

zia e all’implantologia.

«La formazione continua è ciò

che ci differenzia dai nostri com-

petitor e rappresenta il nostro

impegno verso coloro che hanno

scelto di condividere un percorso

di crescita con Dentsply Sirona» ha

dichiarato Pierluigi Violati, General

Manager di Dentsply e Sirona in Ita-

lia. «Conoscenza e competenze tec-

niche sono elementi fondamentali

per ogni professionista di successo

che opera nel settore dentale e con

il progredire della tecnologia e dei

materiali, insieme alla necessità di

stare al passo con i cambiamenti,

sta aumentando anche la richiesta

di formazione di alta qualità».

Dentsply Sirona Academy, attra-

verso l’informazione e la formazio-

ne sull’intera gamma delle soluzio-

ni e delle tecnologie Dentsply Sirona

si propone l’ambizioso obiettivo di

supportare al meglio i propri clien-

ti per permettere loro di ottenere il

massimo valore dalle tecnologie e

dai prodotti in cui hanno investito.

Dentsply Sirona

Per maggiori informazioni visita il sito e guarda i videoSito web Dentsply Sirona Academy: www.dentsplysirona.com/formazione • Emotional Tour Dentsply Sirona Academy (2:34 minuti):

https://youtu.be/b8JxCyO1F8s• Experience Tour Dentsply Sirona Academy (7:23 minuti):

https://youtu.be/dlLLlC26_v4

DentsPly sirona

Inaugurazione del rinnovato centro di formazione della Dentsply Sirona Academy di Verona

rhein83

Rhein83days, 6, 7 ed 8 giugno 2019Tre giorni dedicati alla protesi rimovibile

tissueangle™

Base da incollaggio per avvitamento inclinato

Si rinnova l’appuntamento con il

Rhein83Days e la III edizione del

Congresso dedicato alla protesi

rimovibile. Si svolgeranno a Bolo-

gna all’hotel Savoia Regency sede

dell’ultima edizione, che nel giugno

2017 vide la presenza di 670 tra den-

tisti e odontotecnici di cui 200 stra-

nieri da tutto il mondo.

La macchina organizzativa è già

in movimento. Un grande evento,

quale il Rhein83Days, necessita di

un’organizzazione particolarmen-

te attenta che anche nel 2019 non

deluderà dentisti e odontotecnici

partecipanti. Una prima bozza del

programma è già stata resa nota

con nomi di grande spessore: da

Castellani, ad Ortensi, a Borromeo,

a Tallarico, a Borracchini, a Fares,

a Malaguti ed ai tanti altri che si

aggiungeranno nel programma.

Non si può non citare il nome di

Marianna Avrampou, giovane dot-

toressa greca docente alla Tufts

University conosciuta soprattutto

per un lavoro citato da molti esper-

ti in protesi rimovibile: “Virtual

implant planning in the edentu-

lous maxilla: criteria for decision

making of prosthesis design”, che

codifica i criteri da valutare per de-

cidere se proporre un progetto di

protesi rimovibile o fissa. Aperto

a dentisti e odontotecnici (parteci-

pazione gratuita) il congresso è in

fase di accreditamento ECM.

Le iscrizioni sono già aperte via

mail [email protected] o telefo-

nando al 335.7840719.

Rhein83

Il posizionamento ottimale dell’im-

pianto dal punto di vista protesico

è condizionato dalla disponibilità

di quote ossee nelle aree di interes-

se. Quando queste non sono suffi-

cienti e non è possibile ricorrere a

protocolli rigenerativi l’emergenza

protesica che potremo ottenere

non sarà ideale. Questa problemati-

ca può essere resa ancora più com-

plessa da gestire quando un ridotto

spazio inter arcata riduce la possi-

bilità di utilizzare le tradizionali

componenti angolate.

La base da incollaggio Tissuean-

gle con vite dedicata è stata realiz-

zata per fornire al clinico un aiuto

nel gestire queste problematiche. La

componente presenta una soluzio-

ne semplice ma molto efficace nella

risoluzione del problema. La vite di

fissazione del Tissueangle, grazie ad

un particolare disegno della con-

nessione (che non è né a taglio né

esagonale) per il proprio serraggio

ci permetterà di utilizzare un cac-

ciavite che può funzionare anche se

inclinato di circa 20° rispetto all’as-

se dell’impianto. Questo ci consen-

tirà di riportare il canale di accesso

in una posizione più favorevole dal

punto di vista protesico ed ottimiz-

zare gli spazi in caso di scarsa di-

mensione verticale.

Questo tipo di pilastro è sta-

to ideato per essere utilizzato con

strutture CAD/CAM in zirconio, me-

tallo e PMMA, realizzate presso il

centro di produzione Cambox.

Per chi invece ancora preferisce

le produzioni di tipo analogico con

i tradizionali protocolli di fusione è

disponibile una componente calci-

nabile che riproduce con la corret-

ta angolazione il canale di accesso

alla vite. Questa soluzione permet-

te all’odontotecnico di trovare con

grande semplicità la migliore emer-

genza del foro protesico che, a causa

di una posizione sfavorevole degli

impianti, potrebbe trovarsi in una

posizione critica dal punto di vista

estetico e funzionale.

L’utilizzo del pilastro Tissuean-

gle™ con l’apposita vite permette

anche di mantenere i giusti spessori

del materiale estetico di rivestimen-

to, riducendo le fratture del mate-

riale estetico di copertura.

Un accesso alla vite semplificato

permette anche di realizzare strut-

ture metalliche meno complesse

che rendono più semplice ottenere

l’accoppiamento passivo nelle strut-

ture metalliche.

La base in titanio Tissueangle™

è progettata per funzionare esclusi-

vamente con il driver dedicato con

correzione dell’inserimento della

vite da 0° a 20°.

Per informazioni:BIOMAX [email protected].: 0444 913410www.biomax.it

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clinica, un trasferimento di precisione della posizione dell’impianto, una dettagliata riproduzione

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19Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018

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Meeting & Congressi

gala svoltosi la sera del venerdì 7. Se-

condo le previsioni la manifestazione

del prossimo anno, articolata nell’ar-

co di tre giorni, ospiterà oltre 1.300

stand e avrà oltre quarantamila metri

quadro di spazio fruibile per la rasse-

gna merceologica. La parte scientifica

prevede una quattro giorni con oltre

200 eccellenti “global speakers”.

Dental Tribune International

Dal 5 all’8 settembre scorso l’Argen-

tina è diventata il “caput mundi”

dell’odontoiatria mondiale, grazie

al 106mo World Dental Congress

(WDC) che si è svolto nella capitale

Buenos Aires a cura dell’FDI.

Stando alle cifre pubblicate

dall’organizzatrice l’edizione è sta-

ta caratterizzata dall’avvento di 8

mila partecipanti provenienti dal

oltre 130 Paesi. Ottomila professio-

nisti venuti da ogni parte della ter-

ra per avvalersi delle innumerevoli

opportunità di apprendimento e di

pratica clinica di un evento che ha

doppiato il secolo, aggiungendo ai

tanti altri successi organizzativi FDI

anche questa tornata.

Caratterizzata dall’intervento e

relazioni di vari opinion leaders, ha

consentito agli “addetti ai lavori” ol-

tre alla generale possibilità di acco-

starsi al più avanzato stato dell’arte

oggi accessibile, anche la possibilità

di approcciarsi alla rassegna indu-

striale che gli fa da corona.

Non si può non richiamare tut-

tavia e in primo luogo il vasto pro-

gramma scientifico che ha dato lu-

stro all’evento. Volendo conteggiare

i relatori iscritti a parlare, ben oltre

150 sono quelli avvicendatisi nei

quattro giorni del Congresso con re-

port sui temi più svariati.

Nel tentativo di facilitare l’ap-

proccio ai relatori e loro relazioni,

due sono state le lingue usate in que-

sto frangente: l’inglese, ovviamente,

e lo spagnolo, tradotte in simultanea

nel corso delle varie relazioni o con

sovrascrittura sullo schermo, in caso

di video. Un ulteriore apporto cono-

scitivo è stato fatto dai poster attra-

verso i quali sono stati presentati

casi clinici o altri temi di interesse.

In quest’occasione è stato an-

che realizzato un agevole travaso

tra presentazioni scientifiche e di-

mostrazioni commerciali. La mo-

stra merceologica, che rappresen-

ta una parte importante del WDC

quest’anno si è articolata su 23 mila

mq con presenza di oltre 150 azien-

de tra nazionali e locali, in una vasta

rassegna di nuovi prodotti. Al ter-

mine della parte congressuale vera

e propria gli ospiti della WDC hanno

potuto anche apprezzare un ricco

programma culturale, che aveva

avuto inizio con una beneauguran-

te cerimonia di apertura.

Nella “Buenos Aires Night” agli

ospiti è stato offerto un delizioso ro-

ast beef, elemento essenziale della

cucina tradizionale e poi vino regio-

nale oltre alla deliziosa carne argen-

tina ed un “tango caliente”. È stata

anche annunciata la data dell’edi-

zione successiva del WDA incentra-

ta sui bambini che avrà luogo dal

5 all’8 settembre 2019 a San Fran-

cisco, al Centro Convegni Moscone

(Convention Centres).

Curerà l’evento l’Associazione

odontoiatrica americana (ADA) che

assieme a FDI ne ha dato la comuni-

cazione ufficiale durante il pranzo di

A Buenos Aires la carica degli 8 mila per il 106° World Dental Congress FDI

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BIBLIOGRAFIA1. Valenti P. and Antonini G. 2005. Lactoferrin: an important host defence against microbial and viral attack. Cell Mol Life Sci. 62(22):2576-2587.2. Valenti P. 2016 Cavità orale: Microbiota, Saliva, Lattoferrina, Infiammazioni ed Infezioni. Doctor Os 27(3):303-311.3. Valenti P. Ottolenghi L et al 2016 Lattoferrina e Alitosi Doctor Os 28(4): 1-94. Valenti P. Sangermano R et al 2016 Lattoferrina e black stains Doctor Os 28(7): 1-6

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20 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018Meeting & Congressi

Organizzazione no-profit che con-

ta più di 11.000 iscritti provenienti

da tutto il mondo, lo IADR (sta per

International Association for Den-

tal Research) tiene ogni anno il suo

Meeting internazionale che coin-

volge numerosi gruppi scientifici,

ricercatori, università ed espositori.

Una vetrina sul boulevard più am-

bito del panorama odontoiatrico

internazionale, perché questa è la

partecipazione a un evento della

prestigiosa Associazione.

Un delegato IADR difficilmente

ha un solo appuntamento in pro-

gramma. Le agende sono fitte, il

tempo è poco, le occasioni tante.

L’attuale responsabile della ricerca

dell’Istituto Stomatologico Toscano

(IST), Simone Marconcini, odontoia-

tra, dottore di ricerca in nano-bio-

tecnologie e specialista in chirurgia

orale, ha partecipato in duplice ve-

ste al congresso del 2018 svoltosi a

Londra dal 25 al 28 luglio.

Allo IADR Marconcini ha pre-

sentato infatti un abstract scienti-

fico, ma è stato anche assegnatario

(affermatosi tra numerosi parteci-

panti) di un premio assai ambito: lo

“Iadr/Philips Oral Healthcare Young

Investigator Research Grant”. Bandi-

to, come dice il nome, dalla Philips,

azienda internazionale che ha a

cuore la ricerca scientifica nell’am-

bito dell’Oral Health, il premio è

stato consegnato a Marconcini nel

corso di una prestigiosa cerimonia.

Il saggio costituisce un’anticipa-

zione di una pubblicazione scientifi-

ca in uscita a breve e copre un tema

innovativo e poco trattato nella let-

teratura odontoiatrica, ossia il ruolo

di un particolare cito-tipo contratti-

le nella guarigione dei tessuti molli

a seguito di diversi interventi chi-

rurgici nel cavo orale.

Lo studio è stato portato avanti

dall’IST e dall’Università di Pisa, coin-

volgendo i Dipartimenti di Veterina-

ria, Odontoiatria e Anatomia patolo-

gica. A presentarlo è stato il “principal

investigator”, ossia lo stesso Marcon-

cini, che supportato dai professori

Ugo Covani (Odontoiatria) e Fulvio

Basolo (Anatomia patologica), ha po-

tuto condurre un’innovativa analisi

istologica, isto-chimica e molecolare

sui tessuti duri e sui tessuti molli di

alveoli post-estrattivi di coniglio.

Le risultanze scientifiche, assai

promettenti, sono segnale di una

rivoluzione delle attuali conoscenze

biologiche e gettano, secondo lo stile

dell’IST, le basi per nuove indicazio-

ni cliniche in chirurgia orale. Siamo

agli albori di una nuova era, in cui

la promozione della salute sarà più

importante della riduzione della

malattia. Per chi non l’avesse colto,

non sono due concetti sovrapponi-

bili: l’outcome relativo al paziente,

l’ottimizzazione dei protocolli te-

rapeutici e la personalizzazione dei

piani di cura saranno al centro delle

future ricerche.

Oral Health è un dittico che si-

gnifica ampliamento di quel che c’è

già: il potenziamento delle difese

endogene e l’implementazione e in-

tegrazione dei sistemi fisiologici che

regolano l’equilibrio dinamico della

salute orale. Il disegno di studio pre-

sentato al Grant Philips è frutto di

una serie di considerazioni cliniche

e studio della letteratura consuma-

tasi nell’arco degli ultimi due anni

di carriera accademica del vincitore.

Il focus è sul paziente diabetico,

le sue peculiarità, impalcatura bio-

logica e risposta agli interventi di

chirurgia orale. Il diabete mellito,

disfunzione metabolica caratteriz-

zata da iperglicemia e infiamma-

zione cronica, è una patologia in

crescente aumento. Promuovere

l’oral health in questo tipo di pa-

zienti significa migliorarne la qua-

lità della vita, rispondere a impor-

tanti esigenze personali, cliniche,

sociali, psicologiche.

Non esistono a oggi linee guida

definite per la terapia implantare

nel paziente diabetico poiché, sto-

ricamente, la diagnosi di diabete ha

costituito una controindicazione

alla moderna implantologia. Que-

sta visione è già un ricordo, memo-

ria di un passato che si ha il dovere

di superare. E rendere qualificata e

viva la ricerca clinica sul trattamen-

to implanto-protesico del paziente

diabetico è l’obiettivo di Marconcini

e di tutto l’IST.

Dental Tribune Italia

Allo IADR di Londra l’ambito Premio Philips a Simone Marconcini, Responsabile Ricerca IST

Le attività formative dell’Istituto Stomatologico Toscano

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MASTER UNIVERSITARIO DI II° LIVELLOOdontoiatria legale e forense

Saranno trattate e approfondite le tematiche fondamentali della medicina legale e le peculiarità applicative alla branca odontoiatrica. Il fine è quello di formare la figura professiona­le dell’“Odontoiatra Legale” e cioè di un professionista com­petente nella valutazione del danno odontoiatrico, in ambito civilistico e penalistico, in traumatologia e in responsabilità professionale, nei diversi ruoli di Consulente di parte, di Con­sulente d’Ufficio e di Perito.La formazione verterà altresì sugli aspetti etici e bioetici, nor­mativi e giurisprudenziali della disciplina e comprenderà la trattazione delle tematiche più strettamente definite “Foren­si”, riguardanti l’impostazione dell’analisi identificativa, nel vivente e nel cadavere, in campo odontologico. Per rendere

dendo la conoscenza della protesi implanto­supportata dal­la progettazione fino alla sua attenta realizzazione, che ten­ga in debito conto le implicazioni biologiche, funzionali ed estetiche. Verranno infine approfondite le conoscenze sulle complicazioni e la loro prevenzione. Il progetto formativo del Master prevede attività didattica frontale all’interno della quale si svolgono lezioni teoriche, esercitazioni teorico­pratiche relative alla realizzazione del piano terapeutico.

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Date: 23­24 novembre 2018 (1 anno)Località: Lido di Camaiore, LuccaLingua: ItalianoSede del corso: Istituto Stomatologico Toscano c/o Ospeda­le Versilia (primo piano­corridoio centrale, vicino all’edicola). Via Aurelia 335 ­ 55041 Lido di Camaiore (LU)Prezzo: € 4500*. Due rate (la prima all’iscrizione) * A cui va aggiunta la quota Fellowship IST pari a € 500 + iva.Scadenza iscrizione: 20 Novembre 2018

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L’odontoiatria nel paziente diabeticoViareggio si prepara a ospitare il 6° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano

Un simposio di relatori internazionali si darà appuntamento a Viareggio per la VI edizione del Congresso: “L’odontoiatria nel paziente diabetico – Dalle correlazioni fra infezioni orali e diabete alle problematiche del trattamento nelle varie discipline odontoiatriche”.

Il diabete rappresenta una delle più comuni malattie croniche ed

è caratterizzata da una crescita inarrestabile in tutto il mondo,

conseguente ai mutati stili di vita. In Italia i casi noti di diabete

erano circa 1,5 milioni nel 1985 e si avvicinano ora ai 4 milioni,

quindi sono più che raddoppiati in 30 anni. La presenza di una

malattia diabetica ha implicazioni che investono tutte le terapie

odontoiatriche e in modo particolare le infezioni del cavo orale.

È noto infatti che fra infezioni del cavo orale e diabete esiste una

relazione bidirezionale tale che il diabete aumenta i rischi di in-

sorgenza di infezioni e l’infiammazione secondaria alle infezioni

agisce negativamente sul controllo glicemico.

In ragione di queste considerazioni gli odontoiatri devono co-

noscere il diabete e tutte le precauzioni che il paziente diabetico

richiede in corso di trattamento odontoiatrico. Le manifestazio-

ni orali della malattia diabetica comportano inoltre un impor-

tante ruolo dell’odontoiatra nella diagnosi precoce e nella moti-

vazione del paziente diabetico e da questo nasce l’importanza di

un costruttivo rapporto fra odontoiatra diabetologo.

Scopo del convegno è quello di approfondire questi temi con

la partecipazione di tutti gli operatori della salute coinvolti.

Ugo Covani

QUANDO25-26 gennaio 2019

DOVEViareggio – Grand Hotel Principe di Piemonte

CATEGORIEOdontoiatri/Medici Chirurghi e Igienisti Dentali

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gli accompagnatori.

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CENA GALA AwardEvento a numero chiuso, si consiglia di prenotare al momento

dell’iscrizione.

* La quota di partecipazione minima è riservata alla categoria degli igie-nisti dentali e include, se acquistata entro il 15/11/2018, l’iscrizione al Congresso e il corso ECM online o iscrizione + hotel.Per info: [email protected] – www.istitutotoscanocongress.it

VENERDÌ 25 GENNAIO 2019Le correlazioni fra diabete e malattie odontostomatologiche PRESIDENTE DI SESSIONE: Prof. Roberto Crespi (Istituto Stomatologico Toscano)

Ore 9.15 - 10.15 Prof. Robert Genco (Università di Buffalo, USA) Malattia parodontale e diabete: l’esperienza di 40 anni di ricercaOre 10.15 - 11.00 Prof. Ottavio Giampietro (Università di Pisa, Italia) Le conoscenze diabetologiche per gli operatori dello studio odontoiatricoOre 11.00 - 11.30 Coffee break

Ore 11.30 - 12.15 Prof. Paolo Vescovi (Università di Parma, Italia) Manifestazioni orali della malattia diabetica Ore 12.15 - 13.00 Dott. Luca Lione (AMD Savona, Italia)Relazione in fase di definizione

Ore 13.00 – 14.00 Pausa pranzo

Considerazioni cliniche nel trattamento odontoiatrico del paziente diabeticoPRESIDENTE DI SESSIONE: Prof. Annamaria Genovesi (Istituto Stomatologico Toscano)

Ore 14.15 - 15.00 Prof. Eugenio Velasco-Ortega (Università di Siviglia, Spagna)L’influenza del diabete nei trattamenti odontoiatrici e restaurativiOre 15.00 – 15.45 Dott. Casey Hein (Università di Manitoba, Canada)Malattia diabetica ed igiene dentaleOre 15.45 - 16.15 Coffee break

Ore 16.15 - 17.00 Prof. Filippo Graziani (Università di Pisa, Italia) Terapia parodontale nel paziente diabeticoOre 17.00 - 17.30 Dott. Marzia Segù (Università di Pavia, Italia)Diabete e apnee notturne: implicazioni odontoiatriche

SABATO 26 GENNAIO 2019Considerazioni cliniche nel trattamento odontoiatrico del paziente diabeticoPRESIDENTE DI SESSIONE: Prof. Andrea Edoardo Bianchi (Istituto Stomatologico Italiano)

Ore 9.15 - 10.00 Prof. Ugo Covani (Università G. Marconi, Roma, Italia) Terapia implantare nel paziente diabeticoOre 10.00 – 10.45 Prof. Antonella Polimeni (Sapienza Università di Roma, Italia) Il trattamento odontoiatrico del paziente con diabete giovanileOre 10.45 – 11.15 Coffee break

Ore 11.15 - 12.00 Prof. Giampietro Farronato (Università di Milano, Italia) Terapia ortodontica nel paziente diabeticoOre 12.00 - 13.00 Discussione e conclusione

PROGRAMMA PROVVISORIO

6° CongressoISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANOVIAREGGIO, 25 - 26 GENNAIO 2019

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22 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2018Meeting & Congressi

Il successo dello studio passa attraverso una forte identità e un management che guarda al futuro

Una brand identity allora che

non sarà un’espressione “modaiola”:

immagine, organizzazione e clinica

troveranno forza e coerenza, nel ri-

spetto delle differenze di tutti. Un

progetto forte, l’unico in grado di

rafforzare la competizione diffe-

renziandosi, oltre a perseverare nei

momenti difficili ed avere un team

adeguato e collaborativo.

Se dal titolo si arguisce che l’evento

era soprattutto indirizzato ai dentisti,

pur sempre e inevitabilmente “im-

prenditori”, si è confermata la perce-

zione che sia il “Congresso del Team”:

igienisti, assistenti e segreteria hanno

a loro volta potuto avvalersi, nelle

sessioni plenarie e nei workshop, di

nozioni ed esperienze preziose.

Preziose perché teorico pratiche:

come i casi prospettati da Gabriella

Grassi, soffermandosi sull’estetica

in odontoiatria e sulla clinica del be-

nessere. Casi “pratici”, cioè visibili, di

successo, come ad esempio, i chiari-

menti sul nuovo CCNL dei dipenden-

ti di studi odontoiatrici (Sebastiano

Rosa, Paolo Barbaglia e Fulvia Ma-

genga, Giovanna Gentile), le nozioni

impartite da Patrizia Cascarano nella

Sezione monotematica e multiruolo

(Igienisti, Assistenti, Segreteria e tut-

to il Team) dedicata alla “Gestione

del tempo e dello stress lavorativo”

(4 ore e 150 persone), i chiarimenti

sulla non ben nota Legge sulla priva-

cy sviscerati da Ivan Tosco e «da non

prendere – ammonisce – assoluta-

mente sotto gamba», i suggerimenti

di Federico Ghironi sulla vendita del

piano di cura e sul ruolo della segre-

teria. Ha contribuito notevolmente

alla riuscita del 2° Congresso di Car-

rara (oltre al valore dei relatori), è sta-

ta il dividerlo, grosso modo, in aree,

dalla nota dominante: quella giuridi-

ca, psicoarchitettonica, economica o

anche “statistico futuribile”.

Di futuribilità hanno parlato in-

fatti in apertura Aurelio Gisco, con-

statando il cambiamento del “health

care” e i suoi riflessi innovativi sul

dentale, Maurizio Quaranta (Model-

li di business e di organizzazione

giuridica del presente e del futuro)

e Roberto Rosso (Quantificazione di

valore attuale e futura nello studio

dentistico), Edoardo Lambertucci

(Trasformazione digitale ed efficien-

za operativa), Sonia Volpe (Gestione

informatizzata del magazzino), Piero

Trabalza (Il business della prevenzio-

ne), Luigi Rubino (Evoluzione digita-

le della cartella parodontale).

A fine congresso Luca Vigano, con

trasporto, ha ipotizzato il mutevole

trasformarsi degli studi, oggi tradi-

zionalmente odontoiatrici, in studi di

Medicina orale «dove non si otture-

ranno solo i buchi dei denti» ha detto

provocatoriamente, ma si guarderà

sempre di più alle ormai consolida-

te interrelazioni tra malattie della

bocca e altre come diabete, cardiova-

scolari, oncologiche, individuabili un

domani (altro futuribile) grazie ad un

semplice esame della saliva.

Come non pensare ancora al futu-

ro dello studio stando alle relazioni

di Emanuele Ramera, Carola Murari

e Massimo Tiberio, che da diversi ap-

procci (psicologico ed architettoni-

co) si sono dilungati sulla identità o

differenza per affermarsi nel tempo,

sui colori dello studio e sugli adegua-

menti dell’arredo in funzione della

compliance del paziente e dell’im-

< pagina 1 magine stessa dell’ambiente profes-

sionale, mentre Michele Cassetta ha

affascinato il pubblico in un viaggio

nelle neuroscienze applicate alla pri-

ma visita al paziente.

Nell’area giuridica, dopo l’ampia

dissertazione di Mario Turani, si

è parlato addirittura di un “Pron-

to soccorso giuridico preventivo”

(Stefano Fiorentino) a quei profes-

sionisti che impegnati nel loro de-

licato ruolo di professionisti della

salute, non sanno (o non riescono) a

seguire le novità legislative ad hoc,

dove l’ignoranza della legge “non

excusat”. Di professionisti non suf-

ficientemente allertati alle insidie

della legge ha parlato anche Alfredo

Piccaluga, commercialista, che ha

ammonito la platea a non scordarsi

mai della presenza dell’inelimina-

bile, “convitato di pietra”, l’Erario.

Le sessioni parallele hanno con-

sentito al team di scegliere gli ar-

gomenti di maggior interesse per

l’aggiornamento, implementando

le proprie conoscenze, anche par-

tecipando come team in contem-

poranea ad argomenti diversi. I

workshop di Franco Cellino Ema-

nuele Ramera, Maria Silvia Terrano,

di Michele Micheletti (venerdì 21)

e di sabato 22 (Team Tueor Servizi)

hanno consentito di avvicinare i

partecipanti a metodologie pratiche

(comunicazione, controllo gestione,

siti internet, gestionali, marketing,

metodi organizzativi e di successo)

a cura dei consulenti sponsor dell’e-

vento, con relatori di grande calibro

(M. Rossini, M. Micheletti, F. Cellino,

A. Grassi, R. Iarlori, F. Fuentes, P. Sel-

mi) e spesso alternative l’un l’altra,

nello spirito pluralistico del con-

gresso la cui mission è dare la possi-

bilità ai partecipanti di scegliere tra

scuole di pensiero diverse.

Nonostante l’intenso program-

ma i moderatori, Roly Kornblit,

Fabio Incerti e Massimo Boccaletti

hanno contribuito insieme ai rela-

tori e ai partecipanti alla puntuali-

tà, giusto ingrediente di un evento.

Infine una conviviale cena sociale,

con il taglio della torta per “10 anni

Tueor Servizi” ha confermato il cli-

ma di amicizia, anche dei nuovi

partecipanti (circa il 60 per cento

dei congressisti).

Il congresso dà l’arrivederci alla

terza edizione nel 2019.

Dental Tribune Italia

L’apertura congressuale a cura di Patrizia Gatto.

I congressisti durante il coffee break.

Paola Selmi durante il workshop sulla realizzazione del sito internet per lo studio.

La torta celebrativa dei 10 anni della Tueor Servizi.

La sala plenaria durante i lavori congressuali.

La dott.ssa Patrizia Cascarano durante il workshop sulla “Gestione del tempo e dello stress lavorativo”.

La cena sociale del venerdì. Il team della Tueor Servizi.

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- Tel.: 02.8376799

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- Dove: Sala Conferenze W&H Italia

– Brusaporto (BG)

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- Tel.: 045.6020924

- E-mail:[email protected]

1° SIMPOSIO ITALIANO ANCORAGGIO PALATALE - Data: 17 novembre 2018

- Dove: Centro Congressi Parco Lido

– Riva del Garda

- Contatti: A.R.C.O (Anchorage Rese-

archers in Clinical Orthodontics)

- E-mail: ancoraggiopalatale@gmail

CONGRESSO NAZIONALE AIG LA RIABILITAZIONE FUNZIONALE DEL SISTEMA STOMATOGNATICO: DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA - Data: 23-24 novembre 2018

- Dove: Milano - Aula Magna Uni-

versità degli Studi di Milano, Via

Festa del Perdono 7

- Contatti: Selene Srl

- Tel.: 011.7499601

- E-mail: trinchero.selenecongres-

[email protected]

ORTODONZIA 4.0: DAL REALE AL VIRTUALE E DAL VIRTUALE AL REALE - Data: 1 dicembre 2018

- Dove: Firenze

- Contatti: Sanitanova Srl (KaVo

partner educazionale)

- Tel.: 080.8972103

- E-mail: [email protected]

CORSO DI ORTODONZIA FUNZIONALE - Data: 3-4 dicembre 2018

- Dove: ISO – Sesto Fiorentino

- Contatti: Segreteria ISO

- Tel.: 055.304458

- E-mail: [email protected]

6° CONGRESSO ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO L’ODONTOIATRIA NEL PAZIENTE DIABETICO - Data: 25-26 gennaio 2019

- Dove: Grand Hotel Principe di

Piemonte – Viareggio

- Contatti: Tueor Servzi Srl

- Tel.: 011.3110675

- E-mail: [email protected]

63° CORSO FONDAZIONE CASTAGNOLA

AGGIORNAMENTO 2019 – CONSERVATIVA, ENDODONZIA, IMPLANTOPROTESI - Data: 29-30 marzo 2019

- Dove: Centro Congressi Grand

Hotel & La Pace – Montecatini

Terme

- Contatti: Tueor Servizi Srl

- Tel.: 011.3110675

- E-mail: [email protected]

26° CONGRESSO NAZIONALE COLLEGIO DEI DOCENTI RISCHIO CLINICO – COSTI/BENEFICI NELLA PRATICA CLINICA IN ODONTOSTOMATOLOGIA - Data: 11-13 aprile 2019

- Dove: Centro Congressi Partenope

Hotel Royal Continental - Napoli

- Contatti: FASI Srl - Giada Gonnelli

- Tel.: 06.97605621

- Cell.: 347.5557242

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EUROPA: XXX CONGRESSO INTERNAZIONALE ODONTOSTOMATOLOGICO RENDERE L’ECCELLENZA UNA

REALTÀ CLINICA - RICORDARE IL PASSATO, GESTIRE IL PRESENTE, COSTRUIRE IL FUTURO - Data: 9-10 novembre 2018

- Dove: Salle d’Or - Fairmont Monte

Carlo Hotel – Monte-Carlo

- Contatti: Tueor Servizi Srl

- Tel.: 011.3110675

- E-mail: [email protected]

Dal 1982 punto di riferimento per l’attività odontoiatrica nazionale e internazionale

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