Il sistema di Basilea 2 opportunità e rischi per le piccole e medie imprese Enrico Camilleri...
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Il sistema di Basilea 2 Il sistema di Basilea 2 opportunità e rischi per le opportunità e rischi per le piccole e medie impresepiccole e medie imprese
Enrico CamilleriEnrico Camilleri
Giovani ImprenditoriGiovani Imprenditori
FenaproFenapro
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
Cosa sono?Cosa sono? "Basilea 2" è il nuovo accordo internazionale "Basilea 2" è il nuovo accordo internazionale
sui requisiti patrimoniali delle banche. Le sui requisiti patrimoniali delle banche. Le banche dei paesi aderenti dovranno banche dei paesi aderenti dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutato attraverso lo strumento del assunti, valutato attraverso lo strumento del rating. rating.
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
I soggetti partecipantiI soggetti partecipanti Gli Accordi di Basilea sui requisiti patrimoniali delle Gli Accordi di Basilea sui requisiti patrimoniali delle
banche sono il frutto del lavoro del Comitato di banche sono il frutto del lavoro del Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10) alla fine del dei dieci paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974. I membri attuali del Comitato provengono da 1974. I membri attuali del Comitato provengono da Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
I primi accordi di BasileaI primi accordi di Basilea 1988: 1988:
il Comitato di Basilea introduce il sistema di il Comitato di Basilea introduce il sistema di misurazione del capitale comunemente chiamato misurazione del capitale comunemente chiamato Accordo di Basilea sul Capitale. Accordo di Basilea sul Capitale. Fino ad oggi hanno aderito le autorità centrali di Fino ad oggi hanno aderito le autorità centrali di oltre 100 paesi definendo l'obbligo per le banche di oltre 100 paesi definendo l'obbligo per le banche di accantonare capitale nella misura dell'8% del accantonare capitale nella misura dell'8% del capitale erogato, allo scopo di garantire solidità alla capitale erogato, allo scopo di garantire solidità alla loro attività.loro attività.
Pro: maggiore soliditàPro: maggiore solidità Contro: poca “precisione” sul singolo caso di affidamentoContro: poca “precisione” sul singolo caso di affidamento
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
2001: l’accordo di Basilea 22001: l’accordo di Basilea 2 Obiettivi: criteri “oggettivi” di ratingObiettivi: criteri “oggettivi” di rating I tre pilastri di Basilea 2I tre pilastri di Basilea 2
I Requisiti patrimoniali minimiI Requisiti patrimoniali minimi
Il controllo delle Banche CentraliIl controllo delle Banche Centrali
Disciplina del Mercato e TrasparenzaDisciplina del Mercato e Trasparenza
I tre “pilastri”I tre “pilastri”
Regole per laRegole per laQuantificazione dei Quantificazione dei
rischirischi(Nuovo sistema di requisiti (Nuovo sistema di requisiti
patrimoniali)patrimoniali)
Principi guida Principi guida per la vigilanzaper la vigilanza(Nuovi sistemi di (Nuovi sistemi di
misurazione e misurazione e controllo dei rischi)controllo dei rischi)
Disciplina di Disciplina di mercatomercato
(Utilizzo di requisiti di (Utilizzo di requisiti di trasparenza delletrasparenza delleinformazioni sulleinformazioni sulle
condizioni di rischio e condizioni di rischio e didi
patrimonializzazione patrimonializzazione delledelle
singole banche)singole banche)
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
I Requisiti patrimoniali minimiI Requisiti patrimoniali minimi
Affinamento della misura prevista dall'accordo del 1988 che Affinamento della misura prevista dall'accordo del 1988 che richiedeva un requisito di accantonamento dell'8%.richiedeva un requisito di accantonamento dell'8%.
In primo luogo ora si tiene conto del rischio operativo e del In primo luogo ora si tiene conto del rischio operativo e del rischio di mercato. rischio di mercato.
Per il rischio di credito, le banche potranno utilizzare Per il rischio di credito, le banche potranno utilizzare metodologie diverse di calcolo dei requisiti. metodologie diverse di calcolo dei requisiti.
sistemi di internal rating, con l'obiettivo di garantire una maggior sistemi di internal rating, con l'obiettivo di garantire una maggior sensibilità ai rischi sensibilità ai rischi
La differenziazione dei requisiti in funzione della probabilità La differenziazione dei requisiti in funzione della probabilità d'insolvenza è particolarmente ampia, soprattutto per le banche d'insolvenza è particolarmente ampia, soprattutto per le banche che adotteranno le metodologie più avanzate. che adotteranno le metodologie più avanzate.
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
Il controllo delle Banche CentraliIl controllo delle Banche Centrali
Tenendo conto delle strategie aziendali in Tenendo conto delle strategie aziendali in materia di patrimonializzazione e di materia di patrimonializzazione e di assunzione di rischi, le Banche Centrali assunzione di rischi, le Banche Centrali avranno una maggiore discrezionalità nel avranno una maggiore discrezionalità nel valutare l'adeguatezza patrimoniale delle valutare l'adeguatezza patrimoniale delle banche, potendo imporre una copertura banche, potendo imporre una copertura superiore ai requisiti minimi. superiore ai requisiti minimi.
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
Disciplina del Mercato e TrasparenzaDisciplina del Mercato e Trasparenza
Sono previste regole di trasparenza per Sono previste regole di trasparenza per l'informazione al pubblico sui livelli l'informazione al pubblico sui livelli patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione. patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione.
Gli accordi di Basilea 2Gli accordi di Basilea 2
Basilea 2 entrerà in vigore all'inizio del 2007.
Con Basilea 2 le banche dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutati attraverso lo strumento del rating.
Se i rapporti comportano maggiori rischi, dovranno essere effettuati maggiori accantonamenti, e quindi le banche dovranno sostenere maggiori costi.
Tempi di attuazioneTempi di attuazione
Giugno 2004: approvazione del nuovo schema Giugno 2004: approvazione del nuovo schema di regolamentazione da parte del comitatodi regolamentazione da parte del comitato
Luglio 2004: inizio procedura per l’emanazione Luglio 2004: inizio procedura per l’emanazione della direttiva UE della direttiva UE
Giugno 2005: emanazione della direttiva da Giugno 2005: emanazione della direttiva da parte del Consiglio Europeoparte del Consiglio Europeo
Dicembre 2005: recepimento direttiva da parte Dicembre 2005: recepimento direttiva da parte degli stati nazionalidegli stati nazionali
2007: entrata in vigore delle norme2007: entrata in vigore delle norme
C’è tempo…C’è tempo…
Il fatto che Basilea 2 entrerà in vigore nel 2007 non deve far pensare che sia troppo presto per affrontare il problema.
I gruppi bancari che ambiscono al riconoscimento più avanzato dell'accordo dovranno adottare il conteggio parallelo del nuovo e del vecchio accordo a partire dalla fine del 2005.
Le imprese che vorranno mantenere o migliorare le loro posizioni creditizie (scoring e pricing) dovranno adeguare il loro approccio alla contabilità ed al controllo di gestione.
Quantificazione del rischioQuantificazione del rischio
Definizione comune del patrimonio di Definizione comune del patrimonio di vigilanzavigilanza
Concetto di attività ponderate per il rischioConcetto di attività ponderate per il rischio
Rapporto fra patrimonio e attività Rapporto fra patrimonio e attività ponderate per il rischioponderate per il rischio
Un concetto generale Un concetto generale
Asset and Asset and Liability Liability ManagementManagement
Gestione Gestione equilibrata equilibrata attivo passivoattivo passivo
In Italia per le In Italia per le PMI non è PMI non è stato sinora stato sinora cosìcosì
BilancioBilancio
Attivita di breve periodo Passività di breve periodo
Attività di medio periodo Passività di medio periodo
Attività di lungo periodo Passività di lungo periodo
Patrimonio di vigilanzaPatrimonio di vigilanza
Patrimonio di base: capitale sociale, Patrimonio di base: capitale sociale, riserve, fondo rischiriserve, fondo rischi
Patrimonio supplementare:riserve di Patrimonio supplementare:riserve di rivalutazione, plusvalenze su rivalutazione, plusvalenze su partecipazioni altri elementi positivipartecipazioni altri elementi positivi
Attività ponderate per il rischioAttività ponderate per il rischio
Rischio di creditoRischio di credito
Metodo standard corrente Metodo standard nuovo
Tutti i debitoriSono allo stesso livelloDi rischio
Valutazione dei debitoriA livello personalizzatoDi rischio
La classificazione dei clientiLa classificazione dei clienti
Le banche saranno costrette a classificare i propri clienti in base alla loro rischiosità, attraverso procedure di rating sempre più sofisticate.
E' quindi evidente la necessità che le aziende, ed in particolare le Pmi, pongano in essere fin d'ora politiche gestionali e di bilancio atte a rafforzare la propria struttura e la propria immagine per affrontare nel modo più sereno possibile "l'esame" dei rating bancari.
Il concetto di attivo ponderato per il rischio di Il concetto di attivo ponderato per il rischio di creditocredito
Attività rischiose (valore nominale)
Coefficienti imposti dalle Autorità di vigilanza (0%-200%)
Attivo ponderato per il rischio di credito
Valutazione debitoreValutazione debitore
ValutazioneValutazione
Merito creditoMerito credito
AaaAaa
Aa-Aa-
A+A+
A-A-
Bbb+Bbb+
Bbb-Bbb-
Infer.Infer.
B-B-
PriviPrivi
ratingrating
Ponderazione Ponderazione rischiorischio
20%20% 50%50% 100%100% 150%150% 100%100%
adeguatezza patrimonialeadeguatezza patrimoniale
creditizio merito*crediti
vigilanza di patrimonio≥ 8%
Metodologie operativeMetodologie operativeMetodo standard Metodo standard un po’ più complesso di quello un po’ più complesso di quello oggi in vigore;oggi in vigore;Metodo esterno Metodo esterno assunto dalle agenzie assunto dalle agenzie specializzate (Moody’s, Fitch/IBCA, specializzate (Moody’s, Fitch/IBCA, Standard&Poors, etc)*;Standard&Poors, etc)*;Metodo interno di base Metodo interno di base Metodo interno avanzatoMetodo interno avanzatoEntrambi i metodi interni sono soggetti a Entrambi i metodi interni sono soggetti a validazione da parte dell’Istituto di vigilanzavalidazione da parte dell’Istituto di vigilanza
* Valido se le agenzie soddisfano i requisiti di obiettività, indipendenza, trasparenza e pubblicità delle * Valido se le agenzie soddisfano i requisiti di obiettività, indipendenza, trasparenza e pubblicità delle operazioni, risorse organizzative, credibilità delle procedureoperazioni, risorse organizzative, credibilità delle procedure
Complessità metodologica
Aggiornamentoprocedurale
Standardbase
Standard avanzato
Internal ratingbase
Internal ratingavanzato
Metodi interni
ScoringScoringDefinizione del concettoDi insolvenza (default)
Individuazione del campione
Scelta delle variabili
Stima del modello
Verifica dei risultati
Il coefficiente di ponderazioneIl coefficiente di ponderazione
PD (probabilty of default) = definizione PD (probabilty of default) = definizione della probabilità che il cliente sia della probabilità che il cliente sia insolventeinsolventeLGD (loss given default) = stima della LGD (loss given default) = stima della potenziale perditapotenziale perditaEAD (exposure at default) = stima EAD (exposure at default) = stima dell’esposizione al momento del defaultdell’esposizione al momento del defaultM (maturity) = esprime la durata residua M (maturity) = esprime la durata residua dell’esposizionedell’esposizione
Aree di analisi di bilancioAree di analisi di bilancio
Valutazione creditizia
Capacità reddituale
Capacità finanziaria
Capacità patrimoniale
L’analisi di bilancio: indicatoriL’analisi di bilancio: indicatori
ROEROE; ;
ROSROS; ;
TURNOVERTURNOVER
ROAROA; ;
ROIROI. .
L’analisi di bilancio: indicatoriL’analisi di bilancio: indicatori
ROEROE; ; (rapporto tra reddito netto e capitale netto) (rapporto tra reddito netto e capitale netto) sintetizza la redditività del capitale proprio sintetizza la redditività del capitale proprio evidenziando la redditività complessiva evidenziando la redditività complessiva dell'impresa. Anche se risente delle variazioni di dell'impresa. Anche se risente delle variazioni di capitale e del carico degli oneri finanziari, questo capitale e del carico degli oneri finanziari, questo indicatore deve essere sempre alto e crescente indicatore deve essere sempre alto e crescente (anche se oltre certi limiti potrebbe evidenziare (anche se oltre certi limiti potrebbe evidenziare non una ottima redditività quanto invece un non una ottima redditività quanto invece un capitale netto insufficiente) e può essere capitale netto insufficiente) e può essere interpretato valutando la redditività delle singole interpretato valutando la redditività delle singole aree della gestione. aree della gestione.
L’analisi di bilancio: indicatoriL’analisi di bilancio: indicatori
ROSROS (return on sales) indica la redditività delle (return on sales) indica la redditività delle
vendite come rapporto tra reddito operativo e vendite come rapporto tra reddito operativo e vendite nette)vendite nette)
L’analisi di bilancio: indicatoriL’analisi di bilancio: indicatori
TURNOVERTURNOVER il turnover (o indice di rotazione, come il turnover (o indice di rotazione, come
rapporto tra vendite nette e capitale investito) rapporto tra vendite nette e capitale investito) indica quante vendite sono state prodotte per indica quante vendite sono state prodotte per ogni euro investito in impresa.ogni euro investito in impresa.
L’analisi di bilancio: indicatoriL’analisi di bilancio: indicatoriROAROA
(rapporto tra reddito operativo e totale attivo) misura l'efficienza nella gestione (rapporto tra reddito operativo e totale attivo) misura l'efficienza nella gestione del capitale, quindi misura la capacità dell'impresa di trarre profitto dagli del capitale, quindi misura la capacità dell'impresa di trarre profitto dagli investimenti. investimenti.
In linea di massima questo indicatore dovrebbe essere sempre elevato ed, In linea di massima questo indicatore dovrebbe essere sempre elevato ed, essendo fortemente influenzato dal sistema di appartenenza, è opportuno essendo fortemente influenzato dal sistema di appartenenza, è opportuno confrontarlo con i valori degli esercizi precedenti e con le imprese dello stesso confrontarlo con i valori degli esercizi precedenti e con le imprese dello stesso settore.settore.Soprattutto se il valore di questo indicatore è basso oppure decrescente nel Soprattutto se il valore di questo indicatore è basso oppure decrescente nel tempo, per una sua maggiore comprensione può essere utile scinderlo nelle sue tempo, per una sua maggiore comprensione può essere utile scinderlo nelle sue due componenti; infatti il ROA si compone dalla seguente equazione:due componenti; infatti il ROA si compone dalla seguente equazione:
ROA = ROS x TURNOVERROA = ROS x TURNOVER Il ROA dipende dunque sia dai margini realizzati sui ricavi sia dalla rotazione del Il ROA dipende dunque sia dai margini realizzati sui ricavi sia dalla rotazione del
capitale investito, vale a dire dall'entità dei ricavi prodotti attraverso il capitale capitale investito, vale a dire dall'entità dei ricavi prodotti attraverso il capitale investito. Questo indicatore può essere migliorato rafforzando il margine sulle investito. Questo indicatore può essere migliorato rafforzando il margine sulle vendite oppure realizzando maggiori volumi di vendita a parità di capitale vendite oppure realizzando maggiori volumi di vendita a parità di capitale investito. Se, per contro, il ROA risulta insoddisfacente occorre capire se questo investito. Se, per contro, il ROA risulta insoddisfacente occorre capire se questo è il risultato di un basso margine sulle vendite oppure di un basso volume di è il risultato di un basso margine sulle vendite oppure di un basso volume di vendite rispetto al capitale investito, oppure di entrambi i fenomeni. vendite rispetto al capitale investito, oppure di entrambi i fenomeni.
L’analisi di bilancio: indicatoriL’analisi di bilancio: indicatori
ROIROI rapporto tra il reddito operativo ed il totale delle rapporto tra il reddito operativo ed il totale delle
risorse finanziarie investite nell'impresa (debiti a breve risorse finanziarie investite nell'impresa (debiti a breve e a medio e lungo termine e capitale netto): questo e a medio e lungo termine e capitale netto): questo indicatore fornisce una indicazione approssimativa indicatore fornisce una indicazione approssimativa della massima remunerazione disponibile per tutti i della massima remunerazione disponibile per tutti i prestatori di risorse (banche, azionisti ed eventuali prestatori di risorse (banche, azionisti ed eventuali altri finanziatori esterni). È opportuno che questo altri finanziatori esterni). È opportuno che questo indicatore sia particolarmente elevato in quanto indicatore sia particolarmente elevato in quanto segnala (per lo meno in via approssimativa) che segnala (per lo meno in via approssimativa) che l'impresa dispone di risorse adeguate per remunerare l'impresa dispone di risorse adeguate per remunerare i finanziatori. i finanziatori.
Cos’è il ratingCos’è il rating
Il rating è associato normalmente alle agenzie internazionali come Moody's, Standard&Poor's o Fitch, che danno il voto sull'affidabilità finanziaria di uno Stato, o sulle emissioni di bond dei Paesi emergenti, oppure su banche o grandi aziende quotate.
Ma nei prossimi mesi anche le Pmi dovranno confrontarsi con questo termine.
L’architettura concettuale di un modello di rating internoL’architettura concettuale di un modello di rating internoproposto dalla Centrale dei Bilanciproposto dalla Centrale dei Bilanci
Analisi qualitativa Analisi eco-fin.ria Analisi ambientale
Score qualitativo
Rating dibilancio
Scoreambientale
Pro
filo
azi
endale
Centrale rischi
Pro
filo
co
mport
am
enta
le
Rapporto banca/impresa
Score andamentaleDati di Sistema
Score andamentaleinterno
Score andamentale
Rating interno complessivo
Rating diimpresa
Cosa significa ratingCosa significa rating
Letteralmente, rating significa valutazione.
Di conseguenza, l'operazione di rating comporta la valutazione della credibilità di uno Stato, di una emissione finanziaria, di un‘azienda.
Basilea 2 fissa solo le linee guida, lasciando ampio spazio alle banche ed alle autorità centrali di controllo del credito per quel che concerne le metodologie ed i processi che porteranno alla definizione del rating.
Gli orientamentiGli orientamenti
Il metodo di calcolo del rating effettuato internamente da un istituto di credito potrà differire anche significativamente da quello effettuato da un altro istituto.
In ogni caso, le aziende saranno valutate, con riferimento alla rischiosità, vale a dire alla probabilità di insolvenza, sulla base di una scala ordinale di merito ed attraverso l'utilizzo di metodologie e di processi organizzativi idonei.
Quali valutazioni?Quali valutazioni?
Ma quali elementi di valutazione utilizzeranno in concreto le banche? Attualmente, è possibile identificare diverse classi di elementi:
1) Caratteristiche proprie dell'azienda
2) Caratteristiche ed andamento del settore in cui opera l'azienda
3) Andamento del rapporto "banca/azienda"
4) Andamento del rapporto "azienda/sistema bancario"
Il sistema azienda attraverso il Il sistema azienda attraverso il bilanciobilancio
CassaCassa
ClientiClienti
MagazzinoMagazzino
Altre attivitàAltre attività
Immob. TecnicheImmob. Tecniche
Immob. Finan.Immob. Finan.
Immob. Immat.Immob. Immat.
Politiche di TesoreriaPolitiche di Tesoreria
Politiche CommercialiPolitiche Commerciali
Politiche delle scortePolitiche delle scorte
Politica InvestimentiPolitica Investimenti
Politiche di Politiche di integraz./diversificaz.integraz./diversificaz.
Politiche di Politiche di InnovazioneInnovazione
Il sistema azienda attraverso il Il sistema azienda attraverso il bilanciobilancio
Banche a breveBanche a breveFornitoriFornitoriStatoStatoAltri debitiAltri debitiBanche a m/lBanche a m/lAltri deb. a m/lAltri deb. a m/l
Mezzi propriMezzi propri
Politiche di indebit.Politiche di indebit.Politiche Acquisti Politiche Acquisti Politiche tributariePolitiche tributarie
Politiche di Indebit.Politiche di Indebit.Politiche di Indebit. Politiche di Indebit.
Politiche di indebit. e di Politiche di indebit. e di dividendodividendo
Alcune indicazioni sinteticheAlcune indicazioni sintetiche
Quota di mercato:rappresenta l’effetto Quota di mercato:rappresenta l’effetto esperienza e la capacità di apprendimento e esperienza e la capacità di apprendimento e consente leadership di costoconsente leadership di costoReddito operativo migliore dei concorrentiReddito operativo migliore dei concorrentiOneri finanziari più bassiOneri finanziari più bassiReddito netto elevatoReddito netto elevatoValore Aggiunto elevato: è la rappresentazione Valore Aggiunto elevato: è la rappresentazione dell’originalità del prodottodell’originalità del prodottoIndebitamento più bassoIndebitamento più basso
Relativamente al settore di appartenenza di una impresa e con particolare riferimento alla sua arena competitiva è possibile monitorare l’andamento di alcune “quantità” importanti
SOLIDITA’
SVILUPPO LIQUIDITA’
REDDITIVITA’
I Pilastri della gestione aziendale
Le relazioni sistemiche: una Le relazioni sistemiche: una rappresentazione per indicirappresentazione per indici
1.1. MEZZI PROPRI/ ATTIVO FISSO NETTO=1MEZZI PROPRI/ ATTIVO FISSO NETTO=1
2.2. ROI > 0 con INCREMENTO del CAPITALE CIRCOLANTE = 0ROI > 0 con INCREMENTO del CAPITALE CIRCOLANTE = 0
3.3. INCREMENTO CAP. INVESTITO = INCREMENTO CAP. INVESTITO = AUTOFINANZIAMENTO/MEZZI PROPRIAUTOFINANZIAMENTO/MEZZI PROPRI
4.4. INCREMENTO CAP. INVESTITO = INCREMENTO MEZZI DI INCREMENTO CAP. INVESTITO = INCREMENTO MEZZI DI TERZI+INCREMENTO MEZZI PROPRITERZI+INCREMENTO MEZZI PROPRI
5.5. MEZZI TERZI/MEZZI PROPRI=1 e ROI-I>0MEZZI TERZI/MEZZI PROPRI=1 e ROI-I>0
6.6. INCREMENTO CAP. INVESTITO = INCREMENTO FLUSSI DI INCREMENTO CAP. INVESTITO = INCREMENTO FLUSSI DI CASSACASSA
Cosa devono fare le aziende?Cosa devono fare le aziende?
Le aziende hanno quindi molti elementi su cui lavorare per evitare di giungere impreparate all'appuntamento con Basilea 2 e con i relativi rating:
migliorare la propria struttura finanziaria e patrimoniale ed i propri flussi economici
migliorare la quantità, la qualità e la tempestività delle informazioni verso l'esterno
LA STRUTTURA DELLA STRUTTURA DEL PROCESSO DI ANALISI CREDITIZIA SECONDO BASILEA II: PROCESSO DI ANALISI CREDITIZIA SECONDO BASILEA II:
L’UTILIZZO DEI RATING INTERNIL’UTILIZZO DEI RATING INTERNI
Analisi di bilancio storico e prospettico
Analisi competitiva: prospettive, posizionamento, fattori di criticità e di successo, etc.
Analisi cliente
Analisi operazione
Analisi garanzieL.G.D.
(Perdita in caso di insolvenza)
Analisi della relazione
Score andamentale: analisi Centrale Rischi, sconfinamenti, etc.
P.D.(Probabilità di insolvenza)
E.A.D.(Esposizione presunta al momento
dell’insolvenza)
Rating Integrato
SINTESI DEL RISCHIO E.L.
PERDITA ATTESA
EL = PD x LGD x EADEL = PD x LGD x EAD