IL SISTEMA CONCENTRAZIONARIO NAZISTA SISTEMA... · regime nazista, ma come a un suo elemento...

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IL SISTEMA CONCENTRAZIONARIO NAZISTA Il lager è un simbolo centrale della storia del Novecento ed figlio della modernità, nel senso che la mostruosità dello sterminio è avvenuta all’interno di una società tecnologicamente avanzata, non in una società arretrata. Non dobbiamo pensare ai campi di concentramento come al frutto di una degenerazione del regime nazista, ma come a un suo elemento caratterizzante: in essi si realizzò pienamente la società auspicata da Hitler. Il “nuovo ordine nazionalsocialista”, che si sarebbe imposto sull’intera Europa in caso di vittoria della Germania nella seconda guerra mondiale, fu sperimentato su vasta scala nei campi di concentramento, dove vigeva la gerarchia delle “razze” e si prefigurava un’umanità ridotta in condizione di schiavitù. Il primo KL (Konzentrationslager) della Germania nazista fu Dachau, nei pressi di Monaco di Baviera, inaugurato il 22 marzo 1933, meno di due mesi dopo la nomina di Hitler a Cancelliere del Terzo Reich. Nel corso del 1933 ne nacquero circa altri 50 e vi furono imprigionati oppositori politici, asociali, criminali. Dal 1934 i KL passarono sotto il controllo della SS (Schutzstaffel, guardia del corpo di Hitler) e di Heinrich Himmler, capo della polizia del Reich. Tra il 1936 e il 1939 furono aperti nuovi campi: a Sachsenhausen, vicino a Berlino – 1936 a Buchenwald, nei pressi di Weimar – 1937 a Mauthausen, in territorio austriaco – 1938 a Flossenburg, presso il confine cecoslovacco (oggi repubblica ceca) – 1938 a Ravensbruck, a nord di Berlino, riservato alle donne-1939. In essi fu concentrata la popolazione dei KL, che all’inizio della guerra era di circa 25.000 detenuti, mentre venivano chiusi quasi tutti i campi sorti disordinatamente nei primi mesi di potere dei nazisti. Con l’inizio della guerra (1 settembre 1939, invasione della Polonia), fu edificato in Germania un vero e proprio Stato delle SS. Il 27 ottobre 1939 fu creato l’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich (il RSHA), che unificava sotto Reinhard Heydrich tutti i servizi di polizia, compresa la Gestapo, e sorsero altri campi: a Neuengamme, nei pressi di Amburgo, dove furono deportati soprattutto scandinavi – 1940 a Gross-Rosen, nella Slesia inferiore – 1941

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IL SISTEMA CONCENTRAZIONARIO NAZISTA

Il lager è un simbolo centrale della storia del Novecento ed figlio della modernità, nel senso

che la mostruosità dello sterminio è avvenuta all’interno di una società tecnologicamente

avanzata, non in una società arretrata.

Non dobbiamo pensare ai campi di concentramento come al frutto di una degenerazione del

regime nazista, ma come a un suo elemento caratterizzante: in essi si realizzò pienamente la

società auspicata da Hitler.

Il “nuovo ordine nazionalsocialista”, che si sarebbe imposto sull’intera Europa in caso di

vittoria della Germania nella seconda guerra mondiale, fu sperimentato su vasta scala nei

campi di concentramento, dove vigeva la gerarchia delle “razze” e si prefigurava un’umanità

ridotta in condizione di schiavitù.

Il primo KL (Konzentrationslager) della Germania nazista fu Dachau, nei pressi di Monaco di

Baviera, inaugurato il 22 marzo 1933, meno di due mesi dopo la nomina di Hitler a

Cancelliere del Terzo Reich. Nel corso del 1933 ne nacquero circa altri 50 e vi furono

imprigionati oppositori politici, asociali, criminali.

Dal 1934 i KL passarono sotto il controllo della SS (Schutzstaffel, guardia del corpo di Hitler)

e di Heinrich Himmler, capo della polizia del Reich.

Tra il 1936 e il 1939 furono aperti nuovi campi:

� a Sachsenhausen, vicino a Berlino – 1936

� a Buchenwald, nei pressi di Weimar – 1937

� a Mauthausen, in territorio austriaco – 1938

� a Flossenburg, presso il confine cecoslovacco (oggi repubblica ceca) – 1938

� a Ravensbruck, a nord di Berlino, riservato alle donne-1939.

In essi fu concentrata la popolazione dei KL, che all’inizio della guerra era di circa 25.000

detenuti, mentre venivano chiusi quasi tutti i campi sorti disordinatamente nei primi mesi di

potere dei nazisti.

Con l’inizio della guerra (1 settembre 1939, invasione della Polonia), fu edificato in Germania

un vero e proprio Stato delle SS. Il 27 ottobre 1939 fu creato l’Ufficio centrale per la

sicurezza del Reich (il RSHA), che unificava sotto Reinhard Heydrich tutti i servizi di polizia,

compresa la Gestapo, e sorsero altri campi:

� a Neuengamme, nei pressi di Amburgo, dove furono deportati soprattutto scandinavi

– 1940

� a Gross-Rosen, nella Slesia inferiore – 1941

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� ad Auschwitz, nei pressi di Cracovia, in Polonia – 1940, campo principale e cuore di

un triplice complesso, che comprende Auschwitz II-Birkenau – 1941 e Auschwitz III-

Monowitz – 1942

� a Majdanek – 1941, a Chelmno – 1941, a Belzec – 1942, a Sobibòr – 1942, a Treblinka

– 1942, tutti in Polonia e tutti, insieme con quello di Auschwitz II- Birkenau, campi di

sterminio immediato, smantellati dai tedeschi prima della fine del 1944

� a Bergen-Belsen, nei pressi di Amburgo – 1943

� a Mittelbau- Dora, nel centro della Germania, sede di fabbriche sotterranee per le

armi V2 – 1943, come Ebensee e Gusen, sottocampi di Mauthausen.

Dall’estate del 1944, l’avanzata delle truppe sovietiche da Est e di quelle angloamericane da

Ovest costrinse le SS ad evacuare i KL a un ritmo che si fece sempre più incalzante con il

passare dei mesi. L’obiettivo era quello di impedire che i deportati, testimoni di tanti crimini

e atrocità, finissero nelle mani dei nemici del Reich. I prigionieri, già ridotti a larve umane,

furono allora trasportati verso i Lager che si trovavano nel cuore della Germania e costretti a

vere e proprie “marce della morte”. Molti caddero sulle strade, uccisi dagli stenti, dal freddo o

dai fucili delle SS; molti altri furono lasciati morire di fame chiusi in vagoni ferroviari, o

morirono una volta arrivati nei nuovi campi sovraffollati; altri ancora vennero eliminati perché

non trasportabili.

Testi tratti da:

Alessandra Chiappano L’universo concentrazionario da I lager nazisti, Giuntina Firenze 2007.

www.deporati.it

www.lager.it