Reparto Fuoco di Stelle

26 luglio- 4 agosto 2012 Ghigo di Prali

E’ fine luglio, il caldo fa venire a tutti la voglia di andare al mare, riposarsi fra mille

comodità. Se però chiedessi ad un esploratore o ad una guida del “Fuoco di stelle” qual

è il pensiero più ricorrente in questi giorni, facilmente troveresti altre risposte; quasi

sicuramente “Campo” o “Prali”.

Sì, è proprio così, il 26, puntuali alle 7.30, siamo tutti pronti per la partenza in

pullman alla volta di “But du col”, località di Ghigo di Prali, frazione della stessa Prali.

Qui ci aspetta già il nostro quarto anno. Il tema di questo campo sarà la saga de ““““il Signore degli anelliil Signore degli anelliil Signore degli anelliil Signore degli anelli”””” di Tolkien.

Dopo una breve camminata raggiungiamo il campo, dove il quarto anno ci accoglie. Qui

mangiamo il nostro pranzo al sacco e, dopo l’alzabandiera incomincia un pomeriggio

“Non stop” (Testuali parole di Sara).

Siamo impegnati nella costruzione di tende e angoli di

squadriglia.

Il pomeriggio viene trascorso fra pali, picchetti, legature

e cucine mentre iniziamo ad ambientarci nel campo: la

nostra casa per i prossimi 10 giorni.

La cena non è fortunatamente cucinata da noi: mangiamo

una divertente trappeur. Il primo fuoco di bivacco è

organizzato dal gruppo di animazione, ha come sfondo il

tema del campo.

Dopo la prima notte in tenda ci accoglie il secondo

giorno: ginnastica, poi l’inizio della preghiera che ci accompagnerà per tutto il campo.

La mattinata procede come il pomeriggio precedente: ultimiamo le costruzioni

(Ovvero, Brak e Linci devono o montare ancora mezzo angolo, o smontarne metà;

mentre gli altri rifiniscono le ultime cose).

Per pranzo proviamo la prima volta le nostre cucine aiutati dai cambusieri Gigi ed

Elena. Il pomeriggio, per alcuni è un tempo di svago, per altri (I soliti) è una lotta

all’ultimo tirante contro gli acerrimi nemici di ogni guida o scout non toppo esperti in

fatto di legature: i teloni antipioggia.

Poco prima di cena andiamo a conoscere i coinquilini di But du Col: poco più in basso di

noi “Alloggiano” le guide e gli esploratori del reparto Milano 81; persone piuttosto

diverse da noi, ma con cui si stringono in fretta amicizie, invogliate dalla curiosità di

conoscere modi di fare, attività e… accento dialettale diversi dai nostri.

Cena aCena aCena aCena alla trappeurlla trappeurlla trappeurlla trappeur

Alla sera, stremati, ma con gli angoli montati (Più o meno) ci prepariamo al fuoco.

La serata inizia non nel migliore dei modi: ci siamo attardati con la cena e le gavette

sono state lavate troppo tardi. Come se non bastasse, il cielo non promette nulla di

buono: tira un ventaccio e fa molto freddo.

Purtroppo i nostri presentimenti sono fondati: verso fine fuoco incomincia a piovere

con una bufera di vento! La furia degli elementi riabbatte sui nostri angoli non super

ben montati: strappa i tiranti dei teloni dei soliti Bracchetti e addirittura ribalta

l’intero angolo delle Linci. Noi assistiamo impotenti e colmi di rabbia pensando a tutto

il lavoro andato in fumo, o meglio, in vento!

Il giorno dopo, sabato, ci alziamo certo non di buon umore: ha piovigginato tutta la

notte, il campo e tutto bagnato, fa un freddo polare è c’e un’umidità che arriva fino

alle ossa. Come se non bastasse trascorriamo la mattinata a rimontare gli

stramaledetti angoli disastrati... insomma non una delle migliori mattinate... Oltretutto

questo tempo umido e freddo non giova proprio alla nostra salute e a farne le spese

sono i nostri ormai quattro malati. Due di loro ci lasceranno il campo di lì a qualche

giorno. A rialzare il morale di tutti interviene uno degli eventi più attesi del campo: la gara dila gara dila gara dila gara di

ccccuuuuccccinainainaina fra le squadriglie! In questa edizione gareggiamo come veri team di chef: ci

vengono assegnate tre ricette uguali per tutti. Sta a noi far prevalere i nostri piatti

su quelli degli avversari.

Il menù è composto di tre portate per nulla banali:

Per antipasto, pomodori ripieni di pane, latte e uova; Come primo, riso ai porri;

Per contorno, succulente polpette di carne e patate.

La sfida è davvero bella e divertente; ci sentiamo davvero

scout-chef degni di un ristorante!!

Il pomeriggio trascorre così fra pentole da lavare

(Montagne di pentole da lavare!).

La giornata non è però assolutamente conclusa. Appena

conclusi i lavaggi, ecco una nuova sorpresa del tutto non

attesa: il terzo anno parte per l’Hike! Edo, Gioele, Stecco e Bea ci lasciano alla volta di una camminata in montagna e

di una notte fuori campo.

Per chi resta invece, arriva un’altra sorpresa, un po’ meno piacevole però:

ISPEZIONE!!

Fortunatamente siamo tutti piuttosto preparati, perciò meritiamo voti piuttosto alti.

La partenza per l’HikeLa partenza per l’HikeLa partenza per l’HikeLa partenza per l’Hike

La sera, dopo cena, tanto per cambiare una nuova sorpresa: per il fuoco andremo ad

unirci agli amici del Milano. Lì trascorriamo una bella serata in compagnia e, attorno ad

un grosso fuoco, impariamo molti giochi e bans nuovi.

Siamo ormai a Domenica, quarto giorno di campo.

Dopo pranzo ci sarà la santa Messa, anche con il Milano, mentre al mattino ci

prepariamo all’accoglienza del nostro caro terzo anno di ritorno dall’Hike.

Mentre aspettiamo i nostri amici arriva il momento per la prime sq. di cimentarsi in

una delle attività più attese: fare il pane! Sì, i brak si dilettano nell’arte del panettiere

grazie al magnifico forno di Gigi, il nostro mitico

cambusiere. E’ una bellissima novità per questo campo!

(Purtroppo il primo pane di sq. viene duro come una

pietra perché abbiamo bruciacchiato gli lieviti,

sciogliendoli in acqua troppo calda).

Al pomeriggio, dopo la Messa, mentre i brak cuociono lo

sfortunato pane, gli altri hanno un pomeriggio di giochi

organizzati dal gruppo di animazione del campo.

Nel mentre, al gruppo dei malati e infortunati si

aggiunge uno dei nostri pezzi da novanta: il cambu Gigi. Cade da un albero e si fa un

taglio profondo sul ginocchio. Fortunatamente non è

troppo grave: va al pronto soccorso e decide che può

ancora rimanere con noi.

E’ sera quando ci imbattiamo in un’altra grande attività classica del campo: il G.G. ovvero il Grande Gioco notturno! Lo schema è più o meno quello classico, ambientato

però sulla storia del Signore degli Anelli. Due villaggi nella Terra di Mezzo si sfidano

in vari tipi di “Guerra”: a scalpo, carta-forbice-sasso, giochi di ruolo e sfide di

travestimenti. Tutto per appropriarsi l’Anello del Potere, l’Unico.

Alla fine però i due villaggi decidono di allearsi contro i Signori della Morte, vale a

dire i nostri capo reparto.

I villaggi prevalgono infine sui malvagi.

Prima di andare a dormire (Piuttosto tardi) ci concediamo un momento di riposo a base

di tisana, biscotti e cioccolato.

Il mattino successivo ci svegliamo più tardi del solito e svolgiamo le ordinarie attività

di campo, anche in vista della seconda ispezione, appena prima di pranzo!

Dopo ispezione e pranzo, per somma gioia di chi ha inforcato di fila Hike e G.G., ci

prepariamo al Raid! Ci armiamo di zainoni carichi di cibo, tendine e sacchi a pelo alla

volta delle rispettive mete di squadriglia. Non tutti raggiungono lo scopo; solo i

bracchetti hanno raggiunti il lago verde. Tutti, ed è questo l’importante, ci divertiamo

un mondo e, con l’aiuto della fatica del camminare e dei paesaggi mozzafiato che la

montagna ci offre, alimentiamo la nostra amicizia e unione.

Messa con il MilanoMessa con il MilanoMessa con il MilanoMessa con il Milano

All’indomani, martedì 31 agosto, siamo attesi al campo per le 10 di mattina Anche se

brak e koala arrivano alle 11).

Ci “Docciamo”, pranziamo, poi, finalmente un pomeriggio soft. Siamo divisi in gruppi,

alcuni di noi si sfidano a roverino, pallascout o frisbee; altri lavorano per le specialità

o si abbandonano ad un dolce far niente.

In tranquillità arriviamo fino alla cena e al fuoco animato da Grizzly e Bracchetti. Per

il giorno dopo è prevista una novità per il campo del Fuoco di Stelle: il percorso

Hebert.

Durante la mattinata del mercoledì, molti di noi (atleti e pennesi), sono perciò

occupati nella costruzione del percorso che si snoda fra corsa con i pesi, capriole, salti

sul fiume, passaggi militari e passaggi alla marinara. Gli altri intanto continuano tornei

e specialità.

Al pomeriggio siamo invece tutti impegnati nell’esecuzione del percorso: ognuno si

cimenta nelle prove fisiche e viene cronometrato.

Stiliamo poi la classifica generale maschile e femminile:

il podio maschile presenta al primo posto l’infallibile Gioele, secondo Edo e sul terzo

gradino Frollo;

la ragazza sul gradino più alto è invece Rebecca, seconda Maria, terze a pari merito

Martina e Denise.

Dopo questo non semplice percorso ci concediamo una tonificante doccia a

temperatura fra i 2 e i 3 gradi, e ci cuciniamo una buona cena. Dopodichè il fuoco di

bivacco e una saporita dormita.

Il giorno successivo è nuovamente molto tranquillo; non per

tutti però! Il mattino trascorre infatti fra giochi e specialità,

ma al pomeriggio... giornata lavorativa!! Il quarto anno ci lascia per il pomeriggio e la notte alla volta

di fieno da imballare e contadini da aiutare, mentre per gli

altri...ispezione!

Non a sorpresa come quella di martedì dopo il raid, ma in ogni

caso non attesa.

Il quarto anno, dopo la giornata lavorativa trascorre la

nottata in una tendina separata dalle nostre, attendendo

emozionantissimi l’assegnazione dei loro nomi totem.

Il mattino successivo ci vede così tutti impegnati a

discutere e a scherzare sui nomi assegnati ai nostri grandi del

reparto; giusto però quel poco tempo libero necessario per i

preparativi per... L’uscita di reparto! Siamo oramai

Il mitico fornoIl mitico fornoIl mitico fornoIl mitico forno

all’ultimo effettivo giorno di campo; chiudiamo in bellezza arrivando a meta (il Lago

Verde), divertendoci nel lago e.. nella neve ( neve ad Agosto ?!).

I tempi stringono, torniamo al campo per le 17 e dobbiamo ancora lavarci, fare il

consiglio della legge, cenare e concederci un ultimo fuoco di bivacco.

Le cose tirano un po’ per le lunghe, mangiamo (una magnifica pizza) verso le 22, per poi

iniziare la serata verso le 23... tanto è l’ultima sera!

Dopo il fuoco la tradizionale veglia (trascorsa sgranocchiando leccornie), poi quelle

stentate ore di sonno, giusto per stare in piedi il giorno dopo...

E’ormai il 4 agosto, i più pessimisti dicono che tutto è finito, la magia del campo è

rotta... Ci prepariamo (per fortuna o purtroppo?) a tornare alla normalità.

Dopo la chiusura ufficiale del campo, con tutti i genitori che ci sono venuti a prendere,

incomincia lo smontaggio generale. In quattro e quattr’otto la nostra casa per nove

giorni è ritornata un solitario prato di montagna disseminato di pini e di formiche. Con

un po’di nostalgia carichiamo il tutto su di un vecchio furgoncino scassato.

Torniamo a Chieri per le ultime, ma emozionantissime gocce di campo. Svuotiamo in

fretta il camioncino e aspettiamo con ansia ciò che ancora bisogna dire: le

premiazioni!! Ci raccogliamo in quadrato e prima di tutto vengono assegnate le

numerose specialità conquistate; poi le attese classifiche.

Sotto una pioggia scrosciante, nonostante gli stravolgimenti degli ultimi giorni si

conferma ciò che molti avevano da sempre previsto per la classifica del campo:

I GRIZZLY II CINCILLA’ III KOALA IV LINCI

V BRACCHETTI La gara di cucina ha invece riservato alcune sorprese, derivate soprattutto dalla

pulizia delle nostre cucine:

I KOALA II BRACCHETTI e GRIZZLY a pari merito

III CINCILLA’ IV LINCI

Ormai sembra tutto fatto, tutto finito; non è vero. Ci rimane ancora una cosa ben

importante da fare: salutare una persona. Non uno qualunque: la nostra caporeparto,

Sara, che lascia il mondo dello scoutismo, ma solo esteriormente, per dedicarsi al

mondo del lavoro e della vita di tutti i giorni.

La salutiamo, sempre sotto un nubifragio, con una delle sue canzoni da scout preferite:

“La Gioia” Così informalmente ci salutiamo fra abbracci e qualche lacrimuccia, dandoci

appuntamento tutti alla prima attività dell’anno.

Torniamo alle nostre case, felici di poterci lavare sotto l’acqua tiepida, ma un

po’rimpiangendo l’acqua di torrente; felici di essere nuovamente nella modernità, ma

con un po’ di nostalgia per quell’odore di montagna e di tenda che ci ha accompagnato

per questi giorni.

Solo di una cosa siamo sicuri: che questo campo non lo dimenticheremo. Non

dimenticheremo i giochi all’aria aperta, le escursioni, le docce gelide, i sorrisi degli

amici che dormono a fianco.

Perché campo è questo ed altro.

Simone Garbero