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IL FONDO? FAMOLO STRANO...! Si dilatano i confini degli investimenti immobiliari IL SETTIMANALE di Quotidiano Immobiliare 21 11 maggio 2013

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IL FONDO?FAMOLO STRANO...!

Si dilatano i confini degli investimenti immobiliari

IL SETTIMANALEdi Quotidiano Immobiliare

2111 maggio 2013

03NCTM Studio Legale Associato - via Agnello 12 MilanomartEDì 21 maggioConvegno

Pre-accredito obbligatorio al link:

Linkwww.ilqi.it/il-prodotto-im-

mobiliare/convegni/28

terziario

il Quotidiano Immobiliare presenta

Diffusione delle tecnologie, riduzione degli organici e nuovi paradigmi organizzativi improntati a mobilità e flessibilità del lavoro stanno modificando radicalmente la domanda immobiliare nel terziario.Scalabilità, efficienza, ergonomia e sostenibilità sono le parole chiave per interpretare la rivoluzione in corso, che impone di affiancare agli elementi tradizionali dell'offerta layout innovativi e in grado di massimizzare il potenziale produttivo degli spazi.Sarà infine premiante la capacità di rispondere alle nuove esigenze organizzative con soluzioni che tengano conto di work–life balance (si pensi ad esempio agli asili aziendali), digitalizzazione, controllo e abbattimento di consumi e costi di gestione.

L'UFFICIO tra rivoluzione digitalee nuovi paradigmi del lavoro

Lorena GianlorenziJONES LANG LASALLE

Christian MocellinNCTM Studio Legale Associato

Paolo ManteroSTUDIO MANTERO

RELATORI

Guglielmo Pelliccioliil Quotidiano Immobiliare

Mariantonietta LisenaIFMA ITALIA

Alberto AgazziGENERALI IMMOBILIAREITALIA SGR

Simone SpreaficoREAG

Daniela PercocoFEDERIMMOBILIARE

- L'evoluzione della domanda immobiliare nel terziario

- Riconfigurabilità, efficienza, ergonomia e sostenibilità come leve strategiche

- I modelli contrattuali per rispondere alle nuove esigenze di occupazione degli uffici

- L'impatto di convergenza e tecnologie sui nuovi paradigmi del lavoro

- Il mercato: trend, canoni e rendimenti, valore di mercato o di pronto realizzo

- L'innovazione dei layout per massimizzare il potenziale produttivo

- Le leve per la redditività sostenibile degli uffici

- Gli strumenti di gestione per la riduzione e il controllo dei costi

contenuti

Per il ciclo il prodotto immobiliare

Alessandro AdamoDEGW

È nato prima il fondo o il mercato? Ricordo che nel 1998, il primo fondo immobiliare di Deutsche Bank suscitò molte speranze tra gli operatori e venne venduto alle famiglie come possibile alternativa all’investimento immobiliare diretto. Diciamo che furono i fondi a generare e a far crescere un mercato, rivolto soprattutto ai rispar-miatori. L’idea poteva essere buona se ci fossimo mossi con meno precipitazione e ingordigia. Parlo ovviamente delle SGR che non valutarono bene cosa sarebbe potuto succedere (e sarebbe suc-cesso) di lì al periodo di scadenza. Per esempio la più grave crisi di tutti i tempi della finanza e, di conseguenza, dell’immobiliare. Le conseguenze furono che i valori degli asset in portafoglio scesero, o quantomeno smisero di salire (ma non le commissioni dei fondi), che i rendimenti delle locazioni non si mantennero costanti, che alla fine del periodo di vita il mercato non era in grado di assorbire i patrimoni che dovevano essere venduti per restituire maggiorate le quote ai possessori. Vi risparmiamo il resto, comprese le furba-te del fisco, del Mef, della Banca d’Italia, della Consob e di quanti pensavano di creare un fondo per pagare meno tasse sui loro beni ad esso conferiti. Tutti questi soggetti, appena nominati sono i col-pevoli. Chi va assolto è solo lui, il fondo, inteso come strumento finanziario di investimento in beni immobiliari o correlati. Per que-sta ragione continuiamo a occuparci di queste forme moderne di allocazione del risparmio e dell’evoluzione del prodotto sottostan-te. Non sciupiamo un bel prodotto per averlo usato male.

Il fondo che non ti aspetti

La diversificazione non è infinita

il fondo che non ti aspetti03

Guglielmo Pellicciolifondatore e editorialista di Quotidiano Immobiliare

05il Quotidiano Immobiliarepresenta:

Prenota uno spazio sul nuovo numero

Linkwww.focusqi.it

Speciale eire 2013

Focus QI Speciale EIRE 2013 come ogni anno è la rivista ufficiale della manifestazione principe del real estate italiano, riunito per la prima volta nei padiglioni di fieramilanocity a Milano.

Il tema di EIRE 2013, ovvero la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato, viene illustrato e spiegato dalla viva voce dei protagonisti in una serie di articoli introduttivi con le associazioni, i player pubblici, gli analisti del mercato e gli investitori privati.

Approfondimenti riservati alle realtà degli enti locali che quest'anno partecipano in forze e come sistema alla manifestazione, per portare fattivamente occasioni di valorizzazione al sistema immobiliare privato italiano.

FocusQI Speciale EIRE 2013 è inoltre dedicato direttamente agli espositori, che ci raccontano i motivi della loro partecipazione alla fiera, i migliori progetti che presenteranno agli stand ed i nuovi servizi che offrono al mercato. Infine uno spazio per la mostra allestita in fiera relativa ai progetti realizzati dagli investitori internazionali in Italia in questi ultimi anni, con la speranza che facciano da volano ad un ritorno degli investitori stranieri.

In collaborazione con: Deadline: 15 maggio 2013

10.000 copieTiratura:

La rivista verrà distribuita dall'organizzazione di EIRE il 04-05-06 giugno a tutti i visitatori all'ingresso, insieme al badge al momento dell'accredito

DEALS

Testata Giornalistica Registratapresso il Tribunale di Arezzo.Registrazione nr.1/13 del 03/01/2013

Direttore responsabileMarco Luraschi

il settimanale di quotidiano immobiliare Foto e immagini di Shutterstock adeccezione di quelle fornite dagli autori.

[email protected] - www.ilqi.it

EditoreDAILY REAL ESTATE S.R.L.Via Pascoli 7, 24121 BergamoP IVA 03276200163 - Iscrizione ROC N.22163

ContattiTel.: +39 035/211356 Fax: +39 035/4131217

05 DEALS DELLA SETTIMANA

Mediolanum ha acquistato due degli immobili alle porte di Milano dove il gruppo bancario-assicurati-vo ha sede. Il valore di compraven-dita stabilito fra le parti è stato di 21,7 milioni, ma poiché la Fermo & Galeno Real Estate Srl (proprieta-ria dei due palazzi) era debitrice di un mutuo residuo di 11,4 milioni di euro alla banca tedesca Bayerischer Landesbank, il corrispettivo finale pagato da Mediolanum è stato di 10,2 milioni di euro.

milano - 21,7 mln

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ROMA RAPPORTO IMMOBILIARERESIDENZIALE 2013

Organizza: Agenzia delle Entrate in collaborazione con ABI

MILANO:via di Santo Stefano del Cacco 1con inizio alle ore 10.15

14marteDì

AGENDA

agenda della settimana07

Interventi introduttivi:Giovanni Sabatini, ABIGabriella Alemanno, Agenzia delle Entrate

Relazioni:Gianni Guerrieri, OMISE Agenzia delle EntrateGianfranco Torriero, ABI

Interventi:Luca Dondi, NOMISMALorenzo Bellicini, CresmeGiovanni D'Alessio, Banca d'Italia

Per maggiori informazioni consulta direttamente la rubrica Appuntamenti di Quotidiano Immobiliare

LinkRapporto Immobiliare Residenziale 2013 - Programma

09NOMISMA OUTLOOK FLASH

NOMISMAOUTLOOK FLASH

Per gli stranieri in Italia diventa sempre più difficiletrasferire denaro alle famiglie d’origine e per la prima volta

nel 2012 si registra una battuta d’arresto delle rimesse

08 REPORT

In un quadro dove permangono elementi di fragilità sociale ed economica, anche per gli stranieri in Italia diventa sempre più difficile trasferire denaro alle famiglie d’origine. Negli ultimi dieci anni, l'aumento era stato graduale e continuo e aveva fatto segnare una crescita delle rimesse a 7,4 miliardi di euro nel 2011 (+12,5% sull’anno precedente e + 63,3% sul lustro). Secondo i dati pubblicati in questi giorni da Banca d’Italia per la prima volta nel 2012 si registra una battuta d’arresto mediamente nell’ordine del 7,6%.Colpa della crisi, certamente, che ha avuto un effetto-reddito indiscriminato – si pensi solo al fatto che l’offerta di lavoro è calata gradualmente anche per gli immigrati – ma è da sottolineare come sia anche cambiato nel tempo il profilo demografico dei nuovi arrivati e delle nuove generazioni di stranieri. “Non si viene e si va, magari si viene meno, ma si cerca di restare”. Dal un lato, allora, la crescita delle richieste dei ricongiungimenti e la necessità di “investire” in una presenza più stabile induce a ridurre i trasferimenti in denaro, dall’altro lato, però, se dovesse chiudersi la valvola delle rimesse, la rete di aiuti per lo sviluppo potrebbe diventare insostenibile.

Fonte: Nomisma

RIMESSE DEGLI STRANIERI IN ITALIA(milioni di Euro)

3.901 4.528

6.039 6.377 6.748 6.572 7.394

6.833

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Come cambia il prodotto immobiliare ufficio in seguito alle mu-tate esigenze della domanda? La risposta si avrà al secondo appun-tamento del ciclo di convegni dedicato al “Prodotto Immobiliare” organizzato da ilQI presso NCTM Studio Legale Associato. Dopo un interessantissimo e apprezzato appuntamento dedicato al resi-denziale si prosegue il giorno 21 maggio con un incontro dal titolo: Terziario, L'ufficio tra rivoluzione digitale e nuovi paradigmi del lavoro. In questi anni sotto i nostri occhi i palazzi direzionali si sono trasfor-mati in qualcosa di completamente diverso rispetto a 10 o 20 anni fa: gli spazi dedicati al lavoro e alle attività comuni, l’efficienza com-plessiva della postazione lavoro, la flessibilità, il risparmio energeti-co hanno assunto un peso fondamentale. L’apertura del dibattito sarà a cura di Daniela Percoco Responsabile Servizio Studi Fede-rimmobiliare: “Nel quinto anno dopo lo scoppio della GFC (Global Financial Crisis), la crescita economica a livello globale ha subito una decelerazione e contemporaneamente la disoccupazione ha ricominciato ad aumentare portando a 197 milioni i senza lavoro

Il secondo appuntamento del ciclo di convegni de ilQI sul Prodotto Immobiliare è dedicato al terziario

Il prodotto “ufficio” si adatta alle esigenze di business

09ATTUALITÀ IL PRODOTTO "UFFICIO" SI ADATTA ALLE ESIGENZE DI BUSINESS

daniela percoco

Daniela Percoco è diret-tore di T.R.E. - Tamburini Real Estate

nel 2012. Inoltre 39 milioni sono quei lavoratori che sono usciti dal mercato perché senza più prospettive di rientrarvi portando a 67 milioni dal 2007 il jobs gap a livello globale. Nonostante sia prevista la ripresa economica nel 2013/2014, il livello di disoccupa-zione è destinato ad aumentare ulteriormente fino a raggiun-gere 205 milioni. Così anche in Europa, ed in Italia in particolare, il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli record. Le difficoltà determinate da una crescita che si rivela più lenta del previsto si aggiungono ad una profonda trasformazione nell’organizzazione del lavoro che da manuale si trasforma in creativo e, da rigido e gerarchico, diviene ubiquo e nomade, flessibile e sostenibile, in-formale e matriciale. Considerando i megatrend socio-economici, e calandosi nella realtà italiana, non pochi sono gli impatti per il settore immobiliare, con notevoli difficoltà in termini di transazio-ni (dimezzate dal 2005), redditività (ora ridotta a qualche decimo di punto) e rischio percepito (superiore a quello del residenziale e del retail). Ciononostante, il settore terziario è ancora una asset class molto apprezzata dagli investitori istituzionali che vi destina-no oltre il 50% del proprio patrimonio immobiliare e che guida le preferenze gli investimenti futuri. La condizione è che si interpre-tino tempestivamente e compiutamente le trasformazioni qua-li-quantitative emergenti nel mercato del lavoro, tenendo in de-bita considerazione driver quali l’avvento delle nuove tecnologie, l’ascesa della classe creativa, l’organizzazione dinamica per team e progetti, la sostenibilità ecologica, sociale ed economica.” Chi in Italia lavora da anni in un’ottica diversa è certamente Alessandro Adamo di DEGW Italia, il quale afferma che “Il modo di lavorare è in continua e rapida evoluzione, spesso gli uffici che abitiamo costituiscono una barriera al Business delle Aziende. Le tecnolo-gie favoriscono oggi - e sempre più lo sarà in futuro - un’elevata mobilità dei lavoratori, che diventano più virtuali e meno stanziali. Anche nelle Aziende più tradizionali, i livelli di occupazione degli spazi ufficio sono mediamente intorno al 70%. Un’analisi accurata circa le effettive modalità di utilizzo degli spazi da parte dei lavora-tori, permette la realizzazione di uffici efficienti, efficaci e a misura d’uomo. L’innovazione non è soltanto una questione di spazi, sono le risorse il vero valore delle Aziende, che sempre più DEGW coin-volge nei suoi progetti di Office Design attraverso un processo di Workplace Change Management”.

IL PRODOTTO "UFFICIO" SI ADATTA ALLE ESIGENZE DI BUSINESS10ATTUALITÀ

alessandro adamo

Alessandro Adamo è di-rettore di DEGW Italia

CONVEGNO IL PRODOTTO IMMOBILIAREMILANO21 MAGGIO 2013ORE 08.30

Linkwww.ilqi.it/il-prodotto-im-

mobiliare/convegni/28

ALLA SCOPERTA DELLE NICCHIE DI MERCATO 01

INVESTITORI, VI APRIAMO I NOSTRI CAMPUS!02

GENERALI II SGR: STUDIAMO LE CASE PER STUDENTI 03

Il bello di essere alternativodi Marco Luraschi

13Seguendo l’esempio dei mercati più sviluppati, anche gli operatori italiani guardano a iniziative di carattere territoriale

Alla scoperta delle nicchie di mercato

12ATTUALITÀ alla scoperta delle nicchie di mercato

I fondi immobiliari e gli investitori meno speculativi da diversi anni hanno iniziato un processo di diversificazione dell’asset alloca-tion, guardando con molto interesse i settori “alternativi”. Si trat-ta di nicchie di mercato che possono attrarre investitori di lungo periodo interessati ad operazioni che abbiano anche una ricaduta sul territorio. Stiamo parlando non solo di social housing o ener-gie rinnovabili, ma di operazioni legate al mondo degli alloggi per studenti, della ricerca scientifica, delle strutture sanitarie, delle re-sidenze assistite per anziani, dell’edilizia scolastica, delle infrastrut-ture locali, degli immobili ecclesiastici, delle attività agricole locali. Settori che piano piano stanno aumentando il loro peso all’interno del portafoglio dei fondi. All’estero esiste un mercato degli inve-stimenti molto più avviato e, per esempio le casse di previdenza, sono attori principali degli investimenti in alcuni di questi settori, studentesco in primis. Ci vuole anche un po’ di fantasia: in Italia, in futuro, si potrebbe pensare alla possibilità che una Cassa di Pre-

In Europa l'asset alloca-tion dei fondi immobiliari vedeva a fine 2011 una percentuale relativa al settore "altro" (cioè esclu-dendo uffici, commercia-le, residenziale, industria-le) pari all'8% mentre in Italia il comparto Resi-denziale/altro (escluden-do uffici, commerciale, industriale e sviluppo aree) era al 3%. Negli Usa a fine 2011 il 12,1% della capitalizzazione com-plessiva dei REITS era investito nella sanità e l’1,8% nel ricreativo.

videnza stipuli un contratto con un fondo che preveda per i figli dei suoi iscritti la possibilità di usufruire di un alloggio studentesco all’interno di un progetto sviluppato da un fondo in cui la cassa ha investito. Ultimamente, qualche movimento degno di nota sul mercato italiano c’è stato. Pensiamo al Barclays European Infra-structure Fund II (BEIF II), fondo con sede a Londra gestito da Bar-clays Infrastructure Funds (BIF), che ha acquisito il 51% di Vimerca-te Salute PPP, struttura ospedaliera lombarda. Un’operazione del valore di 163 milioni di euro per la progettazione, la realizzazione, il finanziamento e l'avvio di una struttura ospedaliera destinata a sostituire il precedente ospedale. Il Fondo comune d'investimento Immobiliare Negri, gestito da BNP Paribas REIM SGR S.p.A., ha recentemente acquistato due immobili a destinazione Residenze Sanitarie Assistenziali - RSA, nei comuni di Cantù e Certosa di Pavia per circa 22 milioni di euro. REAM SGR ha in gestione 8 fondi di cui 4 dedicati ad investimenti alternativi: il Fondo Social & Human Purpose Comparto A è rivolto ad investimenti in immobili ad uso collettivo (il portafoglio è attualmente costituito da diverse tipo-logie di immobili a uso asilo, università, abbazia, museo, centro di riabilitazione oncologica), mentre il Comparto C ai campus univer-sitari. Il Fondo Piemonte C.A.S.E. promuove interventi di housing sociale, infine il Fondo Core MultiUtilities, primo fondo in Italia dedicato alle utilities, è stato costituito mediante l’apporto di un portafoglio di immobili da parte del Gruppo Iren. Nel prossimo fu-turo guarda con interesse al settore dell’energie rinnovabili ed alle biomasse. Oppure vediamo l’operazione di Castello SGR con la Diocesi di Bergamo e un fondo da 107 milioni di euro di immobili della Curia, già in dettaglio presentato su Il Settimanale. L’edilizia scolastica è uno dei settori che presto potrebbe vedere la nascita di un fondo nazionale attivato dai comuni e dalle province italiane. Di questa settimana la notizia che TerniEnergia e Power Capital si sono unite per il fondo immobiliare RA-Renewable Assets spe-cializzato in investimenti in rinnovabili. TerniEnergia ha previsto la partecipazione al fondo, conferendo alcuni asset rappresentati da impianti fotovoltaici e da biomasse. Il fondo sarà destinato a “in-vestitori qualificati, ai quali verrà messa a disposizione una nuova asset class per differenziare il portafoglio e allocare investimenti di lungo periodo con il migliore profilo di rischio-rendimento", paro-la di Nicola Romito, presidente di Power Capital, ex vice direttore generale Mps con esperienza nel settore dei fondi, delle assicura-zioni, dell'immobiliare.

Secondo Scenari Immo-biliari in Italia sono 45 gli Istituti di ricovero e cura a carattere scienti-fico riconosciuti a livello nazionale oltre a 18 isti-tuti di ricerca scientifica nei campi della biotec-nologia e della ricerca farmacologica e altri 10 istituti facenti parte del-la rete del CNR. Si tratta di oltre 3,2 mln di mq, per un valore di mercato stimato in oltre 4,5 mld di euro, per un totale di occupati che supera le 15.000 unità tra medici e ricercatori. Un potenziale mercato per i gestori im-mobiliari professionali.

13ATTUALITÀ alla scoperta delle nicchie di mercato

15

Fabrica Immobiliare SGR ha presentato a Torino, di fronte ad un parterre di grande rilievo alla presenza del sindaco Piero Fassino e di Paolo Buzzetti dell’ANCE, il progetto del campus universitario San Paolo in via Caraglio, un esempio di riqualificazione di un’a-rea di proprietà del Comune acquisita in diritto di superficie per 99 anni tramite gara pubblica. È un esempio ideale di investimento in un settore alternativo a quelli tradizionali da parte di un operato-re. Verrà realizzato un campus moderno per soddisfare le esigenze della popolazione universitaria grazie all’intervento del Fondo Era-smo, fondo immobiliare specializzato in campus universitari gesti-to da Fabrica Immobiliare SGR e partecipato dal fondo FIA gestito

Fabrica Immobiliare SGR è partecipata dal Gruppo Caltagirone e dal Gruppo MPS. Gestisce oggi die-ci 10 fondi per un totale attività di 2,4 miliardi di euro. Detiene un track record unico in Italia nel settore dei campus uni-versitari: tramite Fondo Aristotele, ha infatti av-viato investimenti per 150 milioni di euro e realiz-zato cinque campus per 3.000 nuovi posti letto.

14ATTUALITÀ

Investitori, vi apriamo i nostri Campus!

La riqualificazione del patrimonio passa da settori di nicchia come le residenze universitarie. Fabrica Immobiliare SGR ci spiega perché è un

buon investimento

INVESTITORI, VI APRIAMO I NOSTRI CAMPUS!

da CDP e dall’INPS attraverso il Fondo Aristotele (anch’esso gestito da Fabrica). Abbiamo chiesto a Marco Doglio, Amministratore Delegato di Fabrica SGR, di spiegarci i dettagli dell’operazione.

Con il vostro fondo immobiliare Erasmo, partecipato da CDP e dall'altro vostro Fondo Aristotele, puntate a raccogliere inve-stimenti istituzionali. Chi potrebbero essere gli investitori più indicati e che tipo di rendimento può offrire questo prodotto?È un’operazione che singolarmente parte già con dotazione di ca-pitali poiché ci sono FIA (che ora può andare anche oltre il 40% dell’investimento) e il Fondo Aristotele che può mettere fino al 60% dell’operazione. Tuttavia noi cerchiamo investitori istituziona-li che abbiano un legame con il territorio e che da soli non potreb-bero realizzare un’operazione di questa portata, ma che insieme a CDP e INPS (Fondo Aristotele) ce la possono fare. È un fondo con durata di 18 anni e che quindi scade nel 2030. CDP ha un’aspet-tativa di rendimento di 3 punti oltre l’Istat, mentre Aristotele del 4%. Ovviamente parliamo di investitori che guardino a ritorni non speculativi ma che abbiano anche una forte connotazione di valo-rizzazione del territorio con ricadute sociali. Riteniamo ci siano due tipi di investitori interessati, per apporto e per cassa. Gli investitori per apporto possono essere le stesse università che possono ap-portare aree da valorizzare, gli enti religiosi che hanno immobili destinati all’ospitalità, gli enti pubblici e gli enti locali o le fonda-zioni. Gli investitori per cassa possono essere le Fondazioni Ban-carie, le compagnie assicurative che in questo momento sono “le grandi assenti” e che hanno un grande potenziale di investimento, i fondi pensioni e le casse di previdenza che stanno iniziando a diversificare.

Voi siete già attivi nel comparto studentesco universitario con il Fondo Aristotele a Roma, Milano, Bari e Chieti. Che bilancio potete fare?Non è semplice parlare di performances a così poco tempo dalla partenza, anche perché si tratta di operazioni a reddito gradua-le. Diciamo che siamo molto contenti di come è stata impostata e avviata l’operazione e comunque possiamo parlare in linea di massima di ipotesi di rendimento lordo da locazione in un range compreso tra il 5 ed il 6%.

Il Fondo Erasmo sta defi-nendo un piano di inve-stimenti di portata na-zionale da 300 milioni di euro, ed è già stato sotto-scritto per 37,5 milioni di euro da Fondo Aristotele e da Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da CDP Investimenti SGR.

15ATTUALITÀ INVESTITORI, VI APRIAMO I NOSTRI CAMPUS!

Questa settimana il CdA di Fabrica SGR, ha con-fermato l’incarico di Am-ministratore Delegato a Marco Doglio per il triennio 2013-2015. Nel ricevere l’incarico, Doglio ha anche dichiarato che “tra le nostre sfide per il prossimo triennio vi sarà anche il consolidamen-to delle iniziative già intraprese per ampliare l’offerta prodotti sia in ottica di investimento in-ternazionale (insieme al nostro partner CBRE Glo-bal Investors) sia in quel-la del socially responsi-ble investing (anche con il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti)”.

LinkComunicato Stampa

17In Italia questo settore è ancora poco praticato, mentre nei mer-cati occidentali investire in campus studenteschi è tipico e red-ditizio. È un problema di strutture (ancora mancanti in Italia) o di mentalità? O forse di rendimenti inferiori ad altri settori?Occorre anche non fare immediati paragoni, poiché soprattutto in UK stiamo considerando un mercato molto sviluppato, ma compo-sto da strutture di lusso, per studenti molto abbienti, totalmente private e che quindi sono lontane dal modello italiano. In Inghil-terra si tratta di un mondo privatistico rivolto ad una clientela élit-aria. In Italia stiamo assistendo ad una concentrazione dell’offerta di eccellenza che va stimolata. Comunque non offre rendimenti speculativi, i ritorni sono composti anche da una componente di ricaduta positiva sul territorio che dura nel tempo e ha effetti posi-tivi anche sociali. Diciamo anche che in Italia non tutti i centri stu-denteschi hanno le caratteristiche per sostenere un investimento di questo tipo in termini di bacino di utenza.

Pensate che i settori alternativi (campus, RSA, infrastrutture, istituti di ricerca scientifica) siano il futuro per il mercato degli investitori e dei fondi? Se sì, quali altri settori potreste approc-ciare a breve?Non abbiamo altri progetti a breve, ma ritengo che questi settori ricopriranno una fetta del mercato degli investimenti interessante in futuro.

I settori alternativi possono incontrare le esigenze della valo-rizzazione del patrimonio pubblico?Assolutamente, sono ideali. Gran parte del patrimonio pubblico italiano è composto da immobili che sono ben localizzati, ma che scontano un gap in termini di efficienza, modernità e sostenibilità. Su un patrimonio di centinaia di miliardi di euro ci sono certamen-te moltissimi immobili che possono essere trasformati in residenze per studenti, in questo caso, e quindi valorizzati e restituiti alla co-munità.

Il Campus San Paolo, che a regime sarà in grado di ospitare 600 studenti, verrà realizzato dal Fon-do Erasmo su un’area di proprietà del Comune di Torino, acquisita in diritto di superficie per 99 anni tramite gara pubblica (il bando ha disciplinato anche destinatari, tarif-fe e servizi). Il campus offrirà un mix di solu-zioni abitative e servizi accessori in linea con gli standard internazionali, tra cui sala studio, aree comuni, wi-fi, copisteria, bar, palestra, lavanderia, presidio h/24, parcheg-gi, bike sharing. I lavori inizieranno nel prossimo autunno, per concluder-si entro settembre 2015.

INVESTITORI, VI APRIAMO I NOSTRI CAMPUS!16ATTUALITÀ

La SGR del gruppo assicurativo è fortemente interessata al settore delle residenze per studenti in Italia, con qualche riflessione. Niente pubblico

Generali II SGR: studiamo le case per studenti

Giovanni Maria Paviera, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Generali Immobiliare Italia SGR conferma a Il Setti-manale de ilQI che il settore delle residenze per studenti è entrato nel target di Generali e dei suoi fondi immobiliari: “Stiamo studian-do con attenzione il settore dello student housing. È un settore con una significativa discrasia tra domanda e offerta e con una domanda in crescita. Stiamo cercando di capire se i rendimenti di questi investimenti possono essere adeguati al profilo di rischio. Un ulteriore elemento di riflessione riguarda la gestione delle case per studenti, in Italia al momento ci sono pochi gestori, di dimen-sioni medio-piccole, ma anche qui qualcosa si sta muovendo. Nei paesi anglosassoni molti investitori istituzionali hanno investito nel settore ottenendo risultati molto interessanti”.

Chi potrebbe essere l’investitore tipico di questo settore e con quali aspettative di rendimento?“Investitori sono fondi pensione, casse di previdenza e in genere soggetti con un’ottica di investimento di lungo periodo che neces-sitano di rendimenti ordinari stabili. Per quanto riguarda il livello di rendimento se si guarda ai paesi anglosassoni sono nell’ordine del 6%, in Italia riteniamo che l’obbiettivo possa essere un rendimento sopra il 5%”.

Paviera, invece, nega con decisione ogni eventuale interesse al set-tore degli immobili pubblici.

Generali Immobiliare Ita-lia SGR S.p.A. è la società di gestione del risparmio del gruppo assicurativo generali ed è specializ-zata nel settore dei fondi immobiliari chiusi riser-vati ad investitori quali-ficati. Quindi, gli investi-tori più adatti ai settori alternativi a quello “core” (uffici e commerciale a reddito). La società è una delle principali SGR im-mobiliari nel panorama nazionale, con un patri-monio gestito di circa 11 miliardi di euro e un ma-nagement team con un significativo track record e una lunga esperienza.

17ATTUALITÀ generali II sgr: studiamo le case per studenti

19Social housing, distressed, immobili pubblici le linee di crescita. Ma Antonio Miglio chiede più versatilità

operativa per investire nel turismo

REAM SGR: per l’Italia il turismo è strategico

Lo scorso mese di aprile è stato importante per l’assetto di REAM SGR, una delle principali società di gestione del risparmio immo-biliari, con l’uscita del Presidente Giovanni Quaglia e del DG Silvia Rovere. Abbiamo sentito il parere del Consigliere Delegato, Anto-nio Miglio sui piani della società.

L’ultimo anno è stato per REAM SGR molto importante e ha vi-sto per voi una crescita di massa gestita notevole grazie a par-tnership e lancio di nuovi fondi. Quale obiettivo vi ponete per il 2013? Il 2013 per REAM – risponde Antonio Miglio - costituirà un anno di consolidamento delle iniziative intraprese nel 2012 senza tra-lasciare, però, l’obiettivo di lungo periodo di crescita graduale del patrimonio gestito. Nella pipeline dei fondi gestiti da REAM sono previsti investimenti da parte del Fondo Piemonte C.A.S.E., parteci-pato dal F.I.A. gestito da CDP Investimenti SGR ed il completamen-to degli investimenti degli altri fondi social. In termini dimensionali gli obiettivi di crescita sono comunque ambiziosi, pur nel contesto del particolare momento di mercato, puntando sia sulle capaci-tà interne che sulla partnership con Beni Stabili Gestioni SGR nel campo dei distressed assets, degli immobili pubblici e del social housing.

18ATTUALITÀ ream sgr: per l'italia il turismo è strategico

di Marco Luraschi

antonio miglio

Antonio Miglio è consi-gliere delegato di REAM SGR e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano

Come si può sbloccare in Italia il processo di valorizzazione dell’immenso patrimonio immobiliare sia pubblico che priva-to, che è la vera risorsa del nostro mercato?I fattori che rendono difficoltosa un’efficiente valorizzazione del patrimonio pubblico - anche tramite programmi di dismissione - dipendono dalla difficoltà di censimento e di valutazione degli immobili (mancanza di informazioni e a volte sopravvalutazioni) e, soprattutto, dall’assenza di una pianificazione unitaria strategica di lungo periodo. I piani di dismissione immobiliare sono spesso det-tati da esigenze di rispetto di vincoli di bilancio nel breve periodo e non da una pianificazione strategica volta alla strutturale riduzio-ne della spesa o all’ottimizzazione delle fonti di ricavo pubbliche. La recente costituzione di una SGR dedicata da parte del Ministero dell’Economia dovrebbe consentire azioni più coordinate. Risulta quindi fondamentale sbloccare il processo di valorizzazione attra-verso la definizione di un piano strategico che da un lato tenga in considerazione la capacità da parte del mercato, in una situazio-ne di grave e generalizzata crisi di liquidità, di rispondere con una domanda adeguata e dall’altro che sia in grado di traguardare la crisi. Inoltre nel corso dei prossimi anni i fondi immobiliari (valore dei fondi in scadenza nei prossimi 3 anni circa 5 miliardi) e i sog-getti pubblici rischiano di essere concorrenti nella dismissione dei propri beni immobili. A prima vista la situazione rischia di porta-re al collasso l’intero sistema immobiliare, anche in conseguenza dell’attuale livello di assorbimento del mercato, ma, da un’analisi più approfondita, ritengo che, operando in logica sinergica, pos-sano generarsi interessanti opportunità attraverso un’immissio-ne intelligente sul mercato dei beni. La PA ed il sistema dei fondi dovranno necessariamente collaborare, sviluppando programmi comuni, anche attraverso l’utilizzo dei c.d. Piani Unitari di Valoriz-zazione (PUV) così come prospettati dall’art. 27 del Decreto Salva Italia. La possibilità di strutturare a livello locale fondi immobiliari con asset pubblici e privati potrà rappresentare una nuova oppor-tunità sia per gli operatori e per i gestori professionali, sia per i po-tenziali investitori, vista la qualità del patrimonio pubblico spesso collocata in location strategiche.

L’assetto azionario di REAM SGR consente di istituire non solo fon-di cosiddetti di merca-to, ma di sviluppare un portafoglio di prodotti alternativi ampio e va-riegato differenziato in termini di rischio, rendi-mento ed oggetto dell’in-vestimento. Attualmente REAM ha in gestione 8 fondi per un GAV pari a 1,235 miliardi di euro.

ream sgr: per l'italia il turismo è strategico19ATTUALITÀ

REAM SGR è l’unica SGR immobiliare in Italia che vede nella sua compagi-ne azionaria la presenza maggioritaria di alcu-ne tra le più importanti fondazioni bancarie pie-montesi, tra cui la Fonda-zione Cassa di Risparmio di Torino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano.

21Voi avete un rapporto molto stretto con il territorio soprattutto in Piemonte. Pensate che in questi anni sia migliorato il rappor-to tra privato e amministrazione? Riteniamo che in questi anni il rapporto con gli Enti Locali con cui ci relazioniamo, soprattutto nel territorio di riferimento delle Fon-dazioni Piemontesi azioniste di REAM, sia migliorato per effetto dell’apertura al mercato degli stessi. Essendo stati ridotti i trasfe-rimenti da parte dello Stato, gli Enti Locali hanno dovuto iniziare a guardare dentro i propri bilanci per riorganizzare il proprio equi-librio economico finanziario in modo da poter garantire il livello di servizi e di attività che istituzionalmente svolgono. Da questa necessità sono aumentati i contatti con gli operatori immobiliari, tra cui anche REAM SGR, per avviare tavoli di studio del patrimonio immobiliare alla ricerca dell’highest and best use e di soluzioni che possano consentirne una valorizzazione. Analogamente anche le società di utilities partecipate dagli Enti Locali rappresentano una innovativa fonte di opportunità per le SGR immobiliari.

Cosa si può fare per riportare investimenti stranieri in Italia? Certezza delle regole, rapidità nelle decisioni e nel rilascio delle autorizzazioni da parte della PA per le trasformazioni urbanistiche ed edilizie, giustizia civile efficiente, possibilità di accesso al credi-to a costi sostenibili rappresentano indubbiamente driver su cui puntare per richiamare il capitale straniero. È però a mio giudizio opportuno fare qualche precisazione: nel corso dell’ultimo anno una serie di investitori stranieri ha fatto shopping in Italia (si pensi ad esempio agli investimenti mastodontici attuati dal Qatar Invest-ment Authority) ed altri (Blackstone ad esempio ha manifestato un certo interesse nei confronti dell’Italia) sono pronti a ricercare sul mercato nuove opportunità. È importante che l’approccio specu-lativo adottato da questa tipologia di operatori stranieri (fondi so-vrani e private equity) non porti a distorsioni sul mercato e a un ulteriore collasso dei valori immobiliari. Ritengo quindi che sia ne-cessario pianificare progetti in grado di creare valore immobiliare: servono nuove idee che siano in grado di valorizzare il sistema Pa-ese nel suo complesso così da attrarre partner con visioni di lun-go periodo e non soltanto investitori opportunistici. In tal senso il turismo rappresenta indubbiamente un’opportunità strategica che può fare da catalizzatore per il capitale straniero. La presenza di un importante sistema di Beni Culturali se coniugato con un’of-

A giugno 2012, REAM SGR e Beni Stabili Ge-stioni SGR hanno defi-nito gli ambiti di stabile cooperazione, sotto for-ma di Associazione Tem-poranea di Impresa, per la promozione, costitu-zione e gestione di fondi immobiliari sul mercato italiano, in particolare nei settori della valorizza-zione degli immobili pub-blici e del social housing.

ream sgr: per l'italia il turismo è strategico20ATTUALITÀ

ferta immobiliare e ricettiva di eccellenza può essere una grande opportunità. In tal senso sarebbe auspicabile valutare la possibilità di alcune modifiche normative che consentano ad operatori spe-cializzati, quali ad esempio i fondi immobiliari, di dotarsi di nuovi modelli gestionali, oggi non previsti, che consentano la gestione complessiva degli asset. Ad oggi infatti l’investimento effettuato da un fondo italiano in un immobile ad uso ricettivo limita il cam-po di attività del fondo a modalità di tipo tradizionale (acquisizione e locazione) non risultando quindi particolarmente adeguato alle evoluzioni della prassi immobiliare degli operatori del settore, che spesso stipulano contratti cosiddetti di management, che ormai rappresentano per le catene internazionali uno standard consoli-dato. È auspicabile che in un prossimo futuro il fondo immobilia-re possa godere di una maggiore versatilità operativa, applicando anche modelli di contratti consolidati all’estero.

ream sgr: per l'italia il turismo è strategico

Il Comparto C del Fondo Social & Human Purpose, gestito da REAM SGR, desti-nato ai Campus Universitari, è stato promosso nel dicembre 2010 dalla Fonda-zione CRT e dalla Fondazione Cariplo. La prima operazione di questo Compar-to, grazie anche alla lungimiranza del Rettore Puglisi nell'individuazione di una iniziativa così innovativa, ha visto l’apporto da parte dell’Università IULM di Mi-lano di alcuni edifici del proprio campus universitario e la contestuale sottoscri-zione da parte delle due fondazioni di equity per un ammontare pari a 20 mln di euro. Tra gli immobili apportati vi è il Residence che ospita gli studenti, non-ché un’area adiacente sulla quale è in fase di ultimazione il Knowledge Transfer Center (KTC), un complesso immobiliare che ospiterà funzioni altamente inno-vative, tra cui l’Auditorium e la Biblioteca digitale, e sarà a disposizione dell’Uni-versità, ma aperto anche ad una più ampia fruizione del mondo economico, cul-turale e sociale milanese e lombardo. La durata del Comparto è fissata in 25 anni.

21ATTUALITÀ

L’articolo è il primo dei due che chiude il ciclo relativo alle aste immobiliari

Attività post-acquisizione

in asta

Ci siamo lasciati la scorsa settimana al momento dell’aggiudicazio-ne dell’immobile. L’evento che sancisce il passaggio di proprietà formale coincide con la data di emissione del decreto di trasfe-rimento, che costituisce a ogni effetto il titolo di provenienza dell’immobile per ogni uso futuro che dovesse richiedersi. Tra la verifica del saldo prezzo, quando il delegato alla vendita avrà contezza dell’accredito sul conto corrente della procedura delle somme a pagamento del prezzo di acquisto, e il momento dell’e-missione del decreto di trasferimento possono trascorrere diversi mesi. Motivo per cui, pur non essendo una prassi seguita e pur non avendo la certezza di riuscire a ottenerlo, l’aggiudicatario definiti-vo, nonché acquirente “condizionato” (alla corretta emissione del decreto), potrebbe avere convenienza a richiedere al giudice l’im-missione nel possesso del bene (in caso di immobili già liberi) per una serie di motivi tra cui:- lo svolgimento di tutti quei compiti di presa in carico e messa in sicurezza dell’immobile;- la possibilità di far visionare l’unità ai tecnici e alle imprese sele-zionate per la redazione di preventivi di spesa e capitolati di lavori di ristrutturazione;- la gestione anticipata di tutte le problematiche amministrative connesse al bene e che vedremo meglio in seguito;- la riduzione del rischio di ulteriore depauperamento del bene a causa delle intemperie, dell’incuria, dell’inattività degli impianti, di atti vandalici, etc.;- l’eliminazione del rischio di occupazione abusiva con tutti i suc-cessivi problemi legati all’eventuale sfratto esecutivo che compor-terebbe anche allungamento dei tempi e dei costi.

Il decreto di trasferimen-to è l’equivalente del rogi-to notarile nella compra-vendita tra privati. Con tale decreto il Giudice or-dina la cancellazione di tutte le iscrizioni ipoteca-rie e di tutte le trascrizio-ni di pignoramento gra-vanti sul bene nonché di lasciarlo libero da chiun-que lo occupi senza titolo.

di Geronzio D. Crimer

23 attività post-acquisizione in astaapprofondire

25Tra le attività di sicura utilità, nell’attesa del decreto di trasferimen-to, c’è comunque quella di presidiare la Cancelleria del Tribunale o l’ufficio del Delegato alla vendita, per essere informati quanto prima dell’emissione del decreto stesso. Se si fosse dato incarico a un legale di seguirci nelle formalità per l’acquisto in asta, tra i compiti remunerati dovrebbe anche esserci quello di seguire di-rettamente l’emissione del decreto di trasferimento e assicurarsi, alla sua emissione, la regolare e corretta trascrizione di tutti i dati e tutte le formalità (dati dell’intestatario dell’immobile, identificativi catastali, confini, etc.). In caso di errori, si dovrà sottoporre formale istanza di correzione. Normalmente chi si occupa di redigere il decreto di trasferimento cura poi anche tutti gli adempimenti collegati, tra cui le formalità catastali e ipotecarie, ordinando al conservatore dei registri immo-biliari di cancellare tutte le formalità iscritte e trascritte sull’immo-bile. Sarà comunque buona norma, all’ottenimento del decreto, entro un lasso di tempo di pochi giorni, provvedere, tramite un professionista di fiducia (notaio, avvocato, geometra), a richiede-re visure catastali e ipotecarie aggiornate (da confrontare anche con quelle riportate in C.T.U.), per controllare la corretta intestazio-ne del bene e dei dati registrati nei relativi uffici. Con il decreto in mano ci si può anche recare presso il Comune di residenza dell’im-mobile, all’Ufficio Tecnico, e richiedere copie di tutta la documen-tazione presente per il cespite: planimetrie di progetto, varianti, DIA, titoli autorizzativi, licenze e concessioni edilizie, permesso di costruire, eventuali condoni e sanatorie, certificati di agibilità/abi-tabilità, etc.

Un aspetto spesso dimenticato, ma che non va sottovalutato, è quello di incaricare un tecnico (geometra, architetto, ingegnere) per verificare dettagliatamente le consistenze dell’immobile, provvedendo anche a effettuare un rilievo grafico dell’unità così da fornire una comoda planimetria in formato digitale utilissima per molti altri scopi in seguito, tra cui l’eventuale ristrutturazione.È in questa fase che sarà necessario, nonostante quanto riportato in C.T.U., controllare che i disegni di progetto depositati ed auto-rizzati in Comune corrispondano a quanto rilevato sul campo. Sarà d’aiuto il confronto con la C.T.U., che se non esaustivo, può comun-que rappresentare un buon punto di partenza.

24 attività post-acquisizione in asta

L’immobile può anche trovarsi occupato, uti-lizzato dal debitore ese-cutato o da altra perso-na senza nessun valido titolo; in precedenza il nuovo proprietario do-veva ricorrere al Giudice per far dichiarare l’in-giunzione al debitore facendo passare ancora mesi di attesa, adesso invece questo viene au-tomaticamente inserito nel decreto di trasferi-mento il quale conterrà l’ingiunzione al debitore o al custode di rilascia-re l’immobile venduto.

approfondire

Qualora necessario, il tecnico abilitato saprà a chi rivolgersi per sa-nare eventuali difformità catastali, sia tramite aggiornamento della scheda catastale sia attraverso l’eventuale abbattimento di manufatti con conseguente messa a pristino. Proprio per quanto riguarda eventuali abusi urbanistici da regolarizzare, che posso-no rientrare tra quelli per cui, in base all’art. 40 della L. 47/85, si può procedere a sanatoria purché entro 120 giorni dal deposito della notifica dell’emissione del decreto di trasferimento.

Sempre sulle attività tecniche, si dovrà porre particolare rilevanza sulla messa in sicurezza dell’immobile, perché trascurare questo aspetto potrebbe avere un impatto su tematiche legali di respon-sabilità civile del proprietario. Per messa in sicurezza si intende soprattutto far effettuare una rilevazione da un professionista in-caricato di evidenziare i possibili rischi derivanti soprattutto da pre-senza di materiali inquinanti o nocivi, strutture o impianti a rischio per l’incolumità altrui, assenza di barriere di protezione (cancella-te, infissi, etc.), presenza di aperture non protette né segnalate, etc. Queste attività sono di primaria importanza proprio perché la limi-tazione o meglio l’eliminazione di certe problematiche impedisce che un semplice acquisto immobiliare possa trasformarsi in una preoccupazione, nonché una fonte di ulteriori spese e problema-tiche legali.Inoltre, all’interno di queste attività, dovrà trovare necessariamen-te spazio anche una verifica di tutti gli impianti, ad opera di un tecnico impiantista abilitato, che si focalizzerà soprattutto sull’im-pianto elettrico, verificandone e certificandone la conformità alla normativa, o in caso contrario, suggerendo gli interventi necessa-ri al suo adeguamento, sulle tubature di trasmissione del gas dal contatore all’interno dell’unità immobiliare, sulla caldaia o sullo scaldabagno, e su altri impianti (fognario e smaltimento liquami, idrico, raffreddamento e termico, antintrusione, sollevamento, etc.) presenti. Questa verifica, cui dovranno necessariamente se-guire tutti gli adempimenti necessari per la messa a norma di ogni singolo impianto è tanto più necessaria quanto più si ha intenzio-ne di mettere in locazione il bene, anziché utilizzarlo per sé. Infatti la normativa a riguardo è estremamente chiara e stringente, e al proprietario competono una serie di obblighi sugli impianti dome-stici che, se disattesi, possono provocare non solo pericolosi con-tenziosi, ma addirittura danneggiamenti a cose o a persone.

Non esistono delle stati-stiche esatte sui risparmi che si possono ottenere dalle aste. Gli operatori stimano però che pos-sano andare dal 15 al 30%. In più l'acquisto all'asta non prevede né costi notarili, né spese per intermediari. Ma bi-sogna ricordarsi che le tasse si pagano sul prez-zo finale di acquisto e non sul valore catastale.

Proseguiremo e chiu-deremo la prossima settimana parlando delle problematiche amministrative connes-se al bene e dell’im-missione in possesso.

25 attività post-acquisizione in astaapprofondire

27Una procedura aperta a tutti i cittadini e alle società

Rete aste telematiche notarili al via

Il Consiglio Nazionale del Notariato ha lanciato il progetto aste te-lematiche notarili. Per la prima volta in Italia si può partecipare a un’asta giudiziaria via web (attraverso gli studi notarili) con rilan-ci da parte di cittadini che si trovano a centinaia di km dalla sede del Tribunale titolare della procedura. Il notariato ha presentato la piattaforma RETE ASTE NOTARILI con l’obiettivo di offrire uno stru-mento più rapido ed efficace per lo svolgimento delle aste aventi a oggetto immobili. L'asta telematica in campo immobiliare attual-mente è possibile solo per le dismissioni di patrimoni pubblici o di enti morali o per procedure esecutive concorsuali, quelle cioè

26di Guglielmo Pelliccioli

La piattaforma RETE ASTE NOTARILI è disponibile per tribunali, enti e istitu-zioni interessati all’alie-nazione di beni attraver-so procedure telematiche.

RETE ASTENOTARILI

rete aste telematiche notarili al viaapprofondire

derivanti dai fallimenti (legge 24/2010). In questi casi il giudice può disporne l'espletamento, cosa invece che ancora non è pos-sibile per le procedure esecutive individuali, le vendite successive a pignoramento. Anche quando l'acquisto tramite web sarà disci-plinato dalla legge, difficilmente potrà fare a meno di una rete di "intermediazione" (che sia curata da notai, da altri professionisti o dalle banche), ma certo, soprattutto nella prima fase, sarà necessa-ria una piattaforma come quella notarile che garantisca sicurezza delle transazioni online, trasparenza, monitoraggio e riconoscibili-tà dei partecipanti.“L'asta telematica - spiega Roberto Braccio, consigliere naziona-le del Notariato e coordinatore della commissione informatica - permette di ampliare la platea di soggetti potenzialmente inte-ressati all'immobile e nello stesso tempo di diminuire i costi per l'acquirente”. Che non si deve spostare fisicamente presso la sede dell'asta, ma può partecipare tramite i notai collegati alla piatta-forma Ran (Rete aste notarili) creata da Notartel. “Riteniamo - con-tinua Braccio - che purtroppo nei prossimi anni aumenteranno le aste a seguito di pignoramenti e fallimenti che stanno aumentan-do nell'ultimo periodo. Mettiamo a disposizione la nostra piatta-forma nella speranza che l'asta telematica invogli a partecipare”. Arginando, è l'auspicio del Notariato, il fenomeno delle aste che vanno deserte, spesso a causa “di basi d'asta fondate su perizie Ctu (Consulenze tecniche d'ufficio) redatte in epoche anteriori alla crisi”. Anche grazie alla possibilità di effettuare “offerte residuali al ribasso”.

Abbiamo chiesto al consigliere Braccio, come si articola la par-tecipazione alle aste telematiche rispettivamente per un citta-dino o per un'impresa?La partecipazione alle aste rispecchia sostanzialmente la norma-tiva, il regolamento o le consuetudini esistenti per la tipologia di asta che viene bandita. Pertanto nel caso di aste delegate ai notai da parte dei curatori di fallimenti è consentita la partecipazione di-retta di cittadini o imprese che consegneranno l’offerta, digitale o cartacea, personalmente o avvalendosi di un soggetto consegnan-te. Naturalmente, nel caso di persone giuridiche, è necessario alle-gare all’offerta la consueta documentazione relativa alla vigenza della società e ai poteri di firma di chi sottoscrive per conto dell’im-presa o dell’ente l’offerta segreta. È, inoltre, ammessa l’offerta per persona da nominare.

La prima asta telematica notarile si è svolta a Bre-scia il 18 gennaio scorso - gestita dal Tribunale di Brescia in collaborazione con l’Associazione notari-le per le procedure esecu-tive (ANPE) – e dopo 14 ri-lanci (tra Roma e Brescia) si è conclusa con l’aggiu-dicazione di un appar-tamento in provincia di Sassari ad un prezzo pari a oltre il 50 per cento ri-spetto alla base d’asta.

27 rete aste telematiche notarili al viaapprofondire

29Rispetto alle aste tradizionali vi sono acconti da versare e se sì con quale procedura?La modalità di deposito della cauzione maggiormente utilizzata nelle procedure è quella dell’assegno circolare, che nel caso delle aste telematiche notarili viene consegnato al notaio (il notaio ban-ditore ovvero ai notai periferici indicati nell’avviso d’asta) in quale lo restituirà immediatamente all’offerente nel caso di mancata ag-giudicazione.

Come avvengono i versamenti una volta che il partecipante si è aggiudicato l'asta?Generalmente avvengono mediante bonifici bancari secondo le modalità e i tempi indicati nel regolamento di ciascuna asta.

È prevista una pubblicità nazionale delle aste telematiche in modo da rendere possibile la partecipazione di un pubblico più vasto?La pubblicazione viene generalmente indicata dal Giudice o dall’Ente e vengono utilizzati i siti internet autorizzati dal Ministero di Giustizia ai sensi art.3 e 4 del DM 31/10/2006. Esistono, inoltre, siti internet delle associazioni notarili specializzate nelle aste giu-diziarie operanti in alcune provincie oltre ai siti istituzionali dei Tri-bunali o degli Enti committenti o altri siti di avvisi immobiliari sui quali vengono replicati i bandi.

Esistono delle procedure di controllo e verifica che impedisco-no irregolarità o, peggio, azioni criminose?La verifica dell’identità dei soggetti e la procedura antiriciclaggio sono obblighi di legge che riguardano l’attività notarile cui conse-gue, in caso di fondato sospetto, la segnalazione all’autorità che si farà eventualmente caso degli ulteriori approfondimenti.

Al seguente link è di-sponibile l’elenco dei siti internet autorizzati dal Ministero di Giusti-zia a pubblicare le aste telematiche: http://www.giustizia.it/giusti-zia/it/mg_1_18_1.wp .

Link

Elenco

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Una volta testato il procedimento, il Consiglio nazionale del Notariato lo estenderà a tutti gli associati?Certamente, il sistema della rete aste notarili sarà già dal prossimo anno disponibile per tutti i notai italiani per consentire a qualun-que cittadino di partecipare ad un’asta scegliendo il Notaio più vi-cino o di propria fiducia.

Analogamente è prevedibile un'adesione massiccia dei Tribu-nali?Il 24 febbraio 2010 è stata approvata la legge 24 che completa un ampia riforma della giustizia destinata a modernizzare e rendere più trasparente e rapida ogni procedura pendente presso i Tribu-nali Italiani che pertanto dovranno utilizzare le aste telematiche. Manca tuttavia ancora un decreto di attuazione di tale legge che dovrà fissare alcune caratteristiche tecniche del servizio. Speriamo che tale provvedimento rientri al più presto tra le priorità del Go-verno in quanto la lentezza delle procedure di vendita degli immo-bili ha riflessi negativi non sono nei confronti dei creditori ma an-che nei confronti dei soggetti proprietari di tali immobili che con il tempo subiscono una svalutazione e gli elevati costi degli interessi e delle spese giudiziarie. Vi è inoltre un altro costo sociale spesso ignorato e riguarda il fatto che nei paesi in cui i tempi della giusti-zia sono più rapidi e certi il costo dei mutui è nettamente inferiore per cui le procedure telematiche rappresentano un’opportunità di miglioramento delle condizioni di accesso al credito per l’intero paese.

Quando potranno essere messi all'asta anche quei beni che at-tualmente non sono ammessi?In attesa del Decreto di attuazione della legge 24/2010 alcuni Pre-sidenti dei Tribunali stanno comunque valutando di inserire in modo sperimentale alcune procedure esecutive, supplendo, de iure condendo, alla carenza di norme tecniche che possono essere identificate nella normativa in quanto la materia è ben disciplinata a livello generale.

Il 10 maggio si sono te-nute altre 3 aste per la vendita di ville a Stintino (fallimento ex gruppo Bagaglino) e un immo-bile a Trento. Il 23 mag-gio sarà la volta di un villino a Roma vicino al campo di golf “Marco Simone”, il 7 giugno di altri immobili ad uso ri-cettivo a Brescia (ex Sala della Borsa, Quadripor-tico) e a seguire anche una serie di ville impor-tanti sul lago di Garda.

29 rete aste telematiche notarili al viaapprofondire

VIDEO della settimanaWEB TV

www.metropolisqi.tv

Su MetropolisQI è in onda il dossier de "La casa: regole, dinamiche di mercato ed esigenze abitative emergenti", il primo incontro organizzato da ilQI sul Prodotto Immobiliare e dedi-cato al mercato residenziale.Le ripercussioni della trasformazione socio-economica sulla ridefinizione del prodotto "casa" sono molteplici e impongono all'industria un radicale ripensamento di modelli e processi di business.

Online le relazioni di:

Luca Dondi, NOMISMAAntonio Tola, NCTM Studio LegaleKatia Zulberti, NCTM Studio LegaleEzio Micelli, Comune di VeneziaVidheya Del Vicario, PsicologaMario Abis, MAKNOEnzo Albanese, SIGESTAnselmo De Titta, BNP PARIBAS REValerio Angeletti, FIMAA Italia

Il Prodotto Immobiliare: residenziale

Si è svolta alla Fiera di Milano-Rho, “The Inno-vation Cloud” la manifestazione che ha ospi-tato l’edizione 2013 di “Solarexpo” e “Nex-tbuilding”, dedicata alle energie rinnovabili e all’abitare sostenibile. In onda su QI-TV il ser-vizio dedicato alla tre giorni fieristica e le in-terviste a Mario Zoccatelli, presidente di Green Building Council Italia; Beatrice Spirandelli, ar-chitetto dell’Associazione Nazionale Architettu-ra Bioecologica; Diego Teani e Andrea Troiani, amministratore delegato e direttore generale di Fidimprese; Marco Pulitano, amministratore de-legato di Energy Time.

Solarexpo e Nextbuilding

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