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16 IL SEGRETO DEI SEGRETI E’ uno dei più misteriosi documenti dell’arte rinascimentale italiana, risalente all’anno 1491, la cui scoperta ha messo letteralmente in subbuglio gli studiosi di iconografia, i collezionisti appassionati di carte da gioco ma anche gli esoteristi di tutto il mondo: si tratta dei Tarocchi Sola Busca, il mazzo di Tarocchi completo più antico che si conosca. La sua storia potrebbe rivaleggiare con la trama del Codice Da Vinci di Dan Brown, con la differenza che i protagonisti non sono in questo caso alti prelati, spie doppiogiochiste e baldi professori americani di simbolismo religioso, bensì bellissime carte figurate di cui si era persa la traccia e anche la memoria per oltre 400 anni, salvo qualche breve menzione nell’800. Il mazzo di Tarocchi completo più antico al mondo; le immagini raffigurate alludono al processo alchemico e descrivono il percorso di perfezionamento interiore dell'individuo sull'esempio di figure illustri dell’antichità. Un capolavoro del Rinascimento su cui restano ancora molti misteri di Anna Maria Morsucci In esclusiva per Sirio 16_20 sola busca_016_020 SIRIO 372 03/03/14 14:46 Pagina 16

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IL SEGRETODEI SEGRETI

E’ uno dei più misteriosi documenti dell’arte rinascimentale italiana, risalente all’anno1491, la cui scoperta ha messo letteralmente in subbuglio gli studiosi di iconografia,i collezionisti appassionati di carte da gioco ma anche gli esoteristi di tutto ilmondo: si tratta dei Tarocchi Sola Busca, il mazzo di Tarocchi completo piùantico che si conosca. La sua storia potrebbe rivaleggiare con la trama delCodice Da Vinci di Dan Brown, con la differenza che i protagonisti nonsono in questo caso alti prelati, spie doppiogiochiste e baldiprofessori americani di simbolismo religioso, bensì bellissimecarte figurate di cui si era persa la traccia e anche la memoriaper oltre 400 anni, salvo qualche breve menzione nell’800.

Il mazzo di Tarocchi completo più antico al mondo; le immagini raffiguratealludono al processo alchemico e descrivono il percorso di perfezionamentointeriore dell'individuo sull'esempio di figure illustri dell’antichità. Un capolavoro del Rinascimento su cui restano ancora molti misteri

di Anna Maria Morsucci

In esclusiva per Sirio

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CAPOLAVORO DEL RINASCIMENTO ITALIANOI Tarocchi Sola Busca si chiamano inquesto modo dal nome degli ultimi pos-sessori, il conte Sola e la marchesa Busca.La loro particolarità consiste nel fatto chele carte raffigurano personaggi mitologici,simboli ermetici e immagini allegoricheche descrivono un percorso, scandito in78 tappe (tante quanti sono gli arcani chelo compongono) di realizzazione spiritualeattraverso la trasmutazione alchemica.Queste bellissime e particolarissime cartesono state esposte in mostra, anche seper pochissimi mesi, presso la Pinacotecadi Brera a Milano. A mostra conclusasono tornate nei “cassetti blindati” dellaPinacoteca, dove sono amorevolmenteconservati (Il Ministero dei Beni Culturalili ha acquistati nel 2009 per 800 mila euro)e sottratti all’altrimenti inevitabile usuradel tempo. Noi di Sirio, per gentile con-cessione della Pinacoteca di Brera, abbiamoavuto modo di accedere a questi cassettiper ammirare dal vivo le carte che com-pongono il bellissimo mazzo.

L’ORIGINALITÀ DEL MAZZOI Tarocchi Sola Busca sono composti dastampe su carta da incisioni a bulino,montate in antico su cartoncino e miniatea colori e in oro. Sono soprattutto le im-magini a rendere la serie affascinante,misteriosa e carica di interesse. La dotto-ressa Laura Paola Gnaccolini, storica del-l’arte, curatrice della mostra e autrice delbellissimo catalogo Il segreto dei segreti. Itarocchi Sola Busca e la cultura ermetico-al-chemica tra Marche e Veneto alla fine delQuattrocento (edizioni Skira) ci ha accom-pagnato in questo viaggio alla scopertadelle meravigliose figurazioni e ci ha il-lustrato le caratteristiche salienti di questopiccolo “libro muto”. “L’originalità dei Ta-rocchi Sola Busca - ha spiegato la dottoressaGnaccolini - dipende soprattutto dalla pre-senza, al posto delle più consuete e conosciutesequenze di Trionfi di una serie di ritrattiche, almeno in apparenza, sembrano rifarsi aepisodi e individualità della storia romanaminore, al punto che Giordano Berti, uno deiprimi studiosi ad occuparsi della questione,ha proposto di intitolarlo ‘il mazzo degliAntichi Condottieri’”. Tu

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A proposito del simbolismo alchemico e della sua immensa rilevanzanella storia della tradizione occidentale, abbiamo intervistato AlessandroBoella e Antonella Galli, una coppia di liberi ricercatori che hanno de-dicato la loro vita allo studio dell’esoterismo in quanto “aspettospirituale del mondo”. Dopo tre decenni trascorsi alla ricerca di testirari e di manoscritti sconosciuti attraverso le biblioteche di mezzomondo, hanno cominciato a rendere noti i frutti del loro lavoro, attra-verso un imponente progetto editoriale italo-francese che sta suscitandol’interesse di tutti gli appassionati alla materia. La loro ultima elodevole fatica, recentemente apparsa in libreria, si intitola L’ArtificioSupremo (ed. La Lepre) e contiene una dotta e avvincente analisi delmito alchemico della rinascita dalle proprie ceneri (o “palingenesi”)nei tre regni della natura (vegetale, minerale e animale).

Quando è iniziato il vostro percorso di ricerca interiore e intellettuale?Abbiamo cominciato giovanissimi a occuparci di te-matiche esoteriche, dedicandoci non solo allo studioe all’edizione di testi, ma soprattutto alla conoscenzadi ciò che resta della tradizione esoterica in Europa,nei suoi aspetti dottrinari e operativi. Il nostro inte-resse non è solo intellettuale, ma nasce da unaprofonda esigenza interiore. Studiando centinaia ditesti ermetici, soprattutto manoscritti, abbiamoscoperto un panorama completamente diverso daquello generalmente trasmesso dalla letteraturadedicata all’argomento.

L’uomo è uno nel Tutto e, nel mentre si

L’Alchimia, aspetto spirituale del mondoA colloquio con Antonella Galli e Alessandro Boella, ricercatori che hanno dedicato la vita all'esoterismo

UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE

Per comprendere appieno i significati riposti nella sbalorditivagalleria di immagini riprodotte in tutte le carte di cui il mazzoSola Busca di compone bisogna calarsi nel contesto culturaledel primo Rinascimento e nell’immaginario degli artisti e dei fi-losofi dell’epoca, profondamente impregnati dallo spirito del-l’ermetismo e desiderosi di trovare nella magia, così come nel-l’Astrologia, risposte definitive alla loro ansia di assoluto.Secondo la dottoressa Gnaccolini ci sono ancora molte cose dacapire sul motivo per cui il misterioso artista abbia scelto dirappresentare proprio il processo alchemico, un procedimentodi trasformazione della materia, spesso condotto a partire daimetalli (oro e argento) per l’ottenimento della pietra filosofale oelisir, capace di garantire la perfezione su qualunque corpovenisse proiettato. “Alla fine del 15° secolo, in Italia, l’interesse peri temi alchemici venne riacceso dall’arrivo di due codici manoscritti,che raccoglievano quattordici trattati attribuiti al mitico Ermete Tri-smegisto, a cui, nell’antichità, era attribuita la qualifica di fondatoredell’alchimia e profeta della sapienza egizia. Ermete, in uno di questitrattati, che vennero tradotti dal greco in latino da Marsilio Ficino suespressa indicazione dei Medici di Firenze, faceva riferimento alla pos-sibilità di passaggio della materia dall’alto in basso e viceversa”.

L’UOMO È UNO NEL TUTTO

È forse proprio questo il messaggio che ci viene consegnato daiTarocchi Sola Busca: l’uomo è uno nel Tutto e, nel mentre sidedica a plasmare la materia inerte, proietta su di essa le dinamichee i processi interiori che lo abitano, riuscendo in questo arendersene consapevole. Ciò che più colpisce, in questa carrellatadi carte raffinatissime, la cui paternità è attribuita a Nicola di

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maestro Antonio, stravagante pittore di Ancona, è l’espressione enig-matica e sognante di molti personaggi, che spesso hanno stampatasul volto una inquietudine esistenziale che si spiega soltanto con ilsottotesto esoterico accuratamente nascosto dietro questo o queldisegno. Particolarmente toccante (per non dire scioccante) l’immagineraffigurata nella carta corrispondente al cinque di Denari, dove ungiovane alato, sulla cui testa troneggia uno strano ciuffo tripartito, èaccovacciato su una panca traballante, mentre un fuoco accesso gliriscalda la pianta del piede sinistro. Egli brandisce uno scudo rossoal centro del quale troneggia un baco da seta, che si potrebbefacilmente scambiare per un fallo! È una conferma dell’uso della me-tafora sessuale come allusione al procedimento alchemico, che implicala riscoperta – attraverso la sapiente polarizzazione del maschile edel femminile – di ciò che in noi si manifesta sotto forma di “calore”o “energia vitale primordiale”. Che sia un “ingenuo” mazzo di cartea offrire un insegnamento così profondo (e per certi versi cosìmoderno) sul significato ultimo della nostra ricerca interiore è unparadosso che può sorprendere soltanto coloro che guardano aiTarocchi come carte da gioco o come strumenti da divinazione, di-menticando ciò che per il saggio del Rinascimento – pittore, astrologoo alchimista che fosse (spesso era tutte queste cose insieme) - era piùscontato, ovvero che il sapere più nobile si nasconde nelle pieghe enei dettagli del reale e che la verità, in fin dei conti, non è che un“gioco da bambini”.

MODELLO PER I TAROCCHI RIDER-WAITE

Il mazzo Sola Busca fu realizzato probabilmente nel 1491. Come siaarrivato dal committente originario alle mani dei Sola Busca è unpercorso ancora tutto da scoprire. Osservando le immagini è piuttostoevidente che abbia ispirato i Tarocchi Rider-Waite il mazzo piùpopolare del mondo anglosassone (è usato per le rubriche di Sirio),eseguito intorno al 1910 dall’occultista di origine statunitense ArthurEdward Waite e dall’illustratrice Pamela Colman Smith. Una versione

Qual è il risultato più significativo a cui siete pervenuti nello studio dell’esoterismo occidentale?Che l’autentica tradizione ermetica non ha nulla a che vedere con i ca-scami e le distorsioni dell’occultismo anglo-francese fiorito tra il 19° eil 20° secolo e, in generale, con tutto ciò che oggi viene “venduto”come esoterismo. Dalle nostre ricerche è emerso inoltre l’apportoconsiderevole della tradizione rinascimentale italiana allo sviluppo deimovimenti ermetici portatori di un’idea di rinnovamento spirituale, in-carnata in seguito dalla confraternita Rosacroce. Fondata su valorieterni, questa tradizione può, in certe condizioni, essere “riattualizzata”,poiché vi si trovano elementi utili a un rinnovamento della nostraciviltà su basi più vere e più giuste, in armonia con la stessa ragiond’essere del genere umano.

Qual è la vostra opinione sull’Astrologia e sui suoi rapporti con le altre vie di conoscenza tradizionali?L’arte regale degli astri, l’alchimia e la magiasono scienze tradizionali fondate sulla legge dianalogia di Ermete e non possono essere di-sgiunte, pena fatali fraintendimenti. L’una nonpuò operare senza l’altra: lo sanno gli autenticiermetisti. L’Astrologia ci mette in relazione conl’universo, l’alchimia consente all’uomo di tra-sformare le influenze celesti, mentre la magiainsegna a gestire le forze che si acquisisconograzie a tali conoscenze segrete.

ntre si dedica a plasmare la materia inerte

rismo

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La storia di Alessandro Magno è nar-rata in diverse carte del seme diSpade. Anche in questo caso cipotrebbe essere il riferimento a

personaggi dell’epoca visto cheAlessandro Magno, che sarebbe

asceso al cielo su un cavallotrainato da grifoni, era il

simbolo dell’immortalitàpresso le corti degli Sfor-za e degli Estensi. NeiDenari troviamo raffi-gurate le operazioni diconiazione in stretta at-tinenza col processo al-chemico. La Madre Ter-ra, nel cui grembo sisviluppano i metalli, è

raffigurata incinta grazieall’azione dell’alchimista

e produce frutto di perfe-zione. Nei semi di Bastoni vi

sarebbe invece una certa cor-relazione tra il processo alche-

mico e l’agricoltura.

fotografica in bianco e nero dei TarocchiSola Busca pervenne al British Museumdi Londra nel 1907 mandato probabil-mente dalla famiglia che intendevavenderlo. Waite e Smith potrebberoaver visto le foto e trarne ispirazioneper il loro mazzo. Ci sono però moltiinterrogativi tra cui i più importanti:come mai si sono perse le tracce delmazzo fino alla fine dell’800? Chi è ilcommittente e con quale scopo lo hafatto realizzare?

PERSONAGGI ANTICHIESEMPIO DI VIRTÙ

Il mazzo Sola Busca si compone di78 carte: 22 Trionfi e 56 del mazzodei quattro semi tradizionali italiani(14 carte di Denari, 14 di Spade, 14 diBastoni e 14 di Coppe). Al posto deiclassici soggetti vi troviamo perso-naggi abbigliati come eroi dell’anti-chità sotto le cui spoglie poteva congrande probabilità celarsi una seriedi personaggi dell’epoca. Tutte lecarte presentano delle raffigurazioni.La regina di Coppe reca il nome diPolisena e vi troviamo una donnache tiene in mano una coppa con deiserpenti. La figura di Polissena èpresente nella mitologia ma puòessere messa in relazione an-che con una donna dell’epo-ca. Si chiamava Polissena,infatti, la figlia illegittima diFrancesco Sforza (famigliache di Tarocchi se ne in-tendeva) che andò sposaa Sigismondo PandolfoMalatesta (1442). Lostemma araldico delladonna era un serpentee sappiamo che sarebbestata fatta uccidere dalmarito. Nel 10 di Coppetroviamo Ermete Trisme-gisto (considerato il pa-dre dell’Alchimia), e anchein questo caso potrebberappresentare anche un per-sonaggio dell’epoca, una figuraparticolarmente saggia o forseil committente stesso del mazzo.

L'alchimia è sempre stata

praticata in modo segreto. Se-

condo alcuni lo scopo era mistico e il

suo esercizio era propedeutico al raggiun-

gimento di uno stato metafisico di consape-

volezza attraverso un processo di liberazione

spirituale. La materia grezza era assimilabile al

caos indifferenziato, che si materializza nelle viscere

della terra, considerata un organismo vivente, una

Grande Madre che nutre e matura i minerali e i me-

talli generati nelle sue viscere. Questa sostanza

veniva chiamata simbolicamente Mercurio dei

Saggi o dei Filosofi. Per gli alchimisti, tutta la

creazione evolve verso la perfezione: i me-

talli verso l'oro, che rappresenta la forma

più nobile della loro specie, così

come l'uomo tende verso il

divino.

come percorso di consapevolezzaIl processo alchemico

Chi è l'autore dei Sola Busca L'artista autore del mazzo è con ogni probabilità Nicola di Maestro Antonio, an-conetano che si formò a Padova alla scuola di Francesco Squarcione, che fu in-segnante, tra gli altri, del pittore Andrea Mantegna. I temi dello Scquarcioneerano una combinazione tra il linguaggio dell'antichità classica e quello del pe-riodo, simili a quello che troviamo nei Sola Busca. Da Padova il suo stile sidiffuse in Emilia e nei territori della Repubblica Veneta, sulle due sponde del-l'Adriatico, tra le Marche e la Dalmazia. L'ideatore del progetto illustrativo èstato identificato nell'umanista marchigiano Ludovico Lazzarelli, complessafigura di poeta, filosofo, esperto di lingua greca ed ebraica, alchimista e cabalista.

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