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Il Santuario di Collevalenza dove Dio Amore Misericordioso aspetta l’uomo. A Collevalenza il pellegrino, con il Salmista può ripetere: “Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio” (Sal 48, 10). Il Santuario di Collevalenza dove Dio Amore Misericordioso aspetta l’uomo. A Collevalenza il pellegrino, con il Salmista può ripetere: “Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio” (Sal 48, 10). A Collevalenza, un bo- schetto, dove era impiantato un roc- colo per prendere gli uccelli, è tra- sformato in roc- colo dell’Amore Misericordioso. Qui il pellegrino trova un annuncio e una testimonianza di misericordia nel Crocefis- so dell’Amore Misericordioso. Madre Speranza racconta: “In questo paesino, dove non c’era null’altro che un bosco in cui cantavano gli uccelli attraendone altri con il loro canto (roccolo), il Signo- re ha voluto che venissi per essere “flauto” che suona e attrae le ani- me al nuovo rocco- lo… Ringrazio il Si- gnore e godo nel ve- dere la gente che viene, il bene che si fa, le grazie che si ri- cevono e, soprattutto, le numerose conversioni”.

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Il Santuario diCollevalenza doveDio AmoreMisericordiosoaspetta l’uomo.

A Collevalenza il pellegrino, con il Salmistapuò ripetere:“Ricordiamo, o Dio, la tuamisericordiadentro il tuotempio”

(Sal 48, 10).

Il Santuario diCollevalenza doveDio AmoreMisericordiosoaspetta l’uomo.

A Collevalenza il pellegrino, con il Salmistapuò ripetere:“Ricordiamo, o Dio, la tuamisericordiadentro il tuotempio”

(Sal 48, 10).

A Collevalenza, un bo-schetto, dove era

impiantato un roc-colo per prenderegli uccelli, è tra-sformato in roc-colo dell’AmoreMiser icordioso.

Qui il pellegr inotrova un annuncio e

una testimonianza dimisericordia nel Crocefis-

so dell’Amore Misericordioso.

Madre Speranza racconta: “In questo paesino, dove non c’era null’altro che unbosco in cui cantavano gli uccelli attraendone altri conil loro canto (roccolo), il Signo-re ha voluto che venissiper essere “flauto” chesuona e attrae le ani-me al nuovo rocco-lo… Ringrazio il Si-gnore e godo nel ve-dere la gente cheviene, il bene che sifa, le grazie che si ri-cevono e, soprattutto, lenumerose conversioni”.

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un Santuario nel seg no della misericordiaun Santuario nel seg no della misericordia

DIO RICCO IN MISERICORDIA◆ Collevalenza: “roccolo” di misericordia◆ Il Crocifisso dell’Amore Misericordioso◆ Ricordiamo, Dio, la tua misericordia dentro

il tuo tempio

UNA STRUTTURA A SERVIZIO DELLA MISERICORDIA◆ Il Santuario◆ La Basilica◆ La Cripta◆ L’Acqua e le piscine◆ Il presepio◆ La Via Crucis◆ La Casa del Pellegrino

PER UN INCONTRO Dl MISERICORDIA◆ Animazione liturgica◆ Accoglienza del pellegrino ◆ Accoglienza dei sacerdoti◆ Pastorale giovanile-vocazionale◆ Pastorale familiare◆ Pastorale degli ammalati

MADRE SPERANZA: UN CUORE DI MISERICORDIA◆ Aprendo strade di misericordia

PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”◆ Papa Giovanni Paolo II al Santuario

INFORMAZIONI◆ Informazioni pratiche ◆ Orari e Attività del Santuario ◆ Indice dei nomi ◆ Cartine e Grafico◆ Centro informazioni

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«Dio, Amore Misericordioso, in questi tempi difficili e di lottaper la sua Chiesa, vuole benignamente elargire le ricchezze del-la sua misericordia e a questo fine fa nascere una Famiglia reli-giosa..., la quale realizzerà varie opere di carità con grande be-neficio per l’umanità...Aiuteranno e conforteranno molte famiglie bisognose ed afflit-te; porteranno consolazione ai malati; presso di loro gli orfani ei bisognosi troveranno la propria famiglia, i giovani la guida, i de-boli il sostegno e i caduti la forza per rialzarsi.Tutto ciò sarà fatto unicamente ed esclusivamente per amoredi Nostro Signore Gesù Cristo e per la santificazione dei mem-bri di questa Famiglia religiosa».

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Collevalenza: “roccolo” dimisericordiaCollevalenza: “roccolo” dimisericordia

DIO RICCO IN MISERICORDIADIO RICCO IN MISERICORDIA DIO RICCO IN MISERICORDIADIO RICCO IN MISERICORDIA

Il nostro Dio è un Dio “ricco in miseri-cordia” che ripete all’uomo di sem-pre: «Ti ho amato di amore eterno...» .

(Ger 31, 3)

«L’uomo - scrive il Papa Giovanni Paolo II° - ha inti-mamente bisogno di aprirsi alla misericordia divina,per sentirsi radicalmente compreso nella debolezzadella sua natura ferita».

E l’uomo grida a Dio con il Salmista:«Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice».

(Sal 25, 16)

«L’uomo necessitadi essere ferma-mente convintodi quelle parole avoi care e che for-mano spesso l’og-getto della vostra ri-flessione, cioè cheDio è un Padre pienodi bontà che cerca contutti i mezzi di confortare,aiutare e rendere felici i pro-pri figli; li cerca e li inseguecon amore instancabile, comese Lui non potesse essere felicesenza di loro. L’uomo, il più perver-so, il più miserabile ed infine il più per-duto, è amato con tenerezza immensa daGesù che è per lui un padre ed una tenera madre»*.

*(dal discorso del Papa alle Ancelle e ai Figli dell’Amore Misericordioso 22.11.1 981)

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Il Crocifisso accoglie con le Sue grandi braccia spalan-cate, guarda serenamente ed esorta alla confidenza ealla fiducia.

Parla di amore il rosso del preziosissimo rivestimentodel l’abside: si tratta di padouck, un legno tropicale dal -la calda tonalità. Gesù Amore Misericordioso, sullacroce ricorda il sacrificio del calvario; I’ostia bianca ilquotidiano rinnovamento di quel sacrificio sull’altare.

La croce è issata su un globo, il mondo, che sorreggeanche una corona regale e un libro aperto, il vangelo.Sul libro c’è scritto: «Amatevi gli uni gli altri come lo viho amato,, e sul cuscino che regge la corona c’è scrit-to: «Sei, o Cristo, il Re della gloria». Gesù, I’Amore Mi-sericordioso, vuol regnare sul mondo portandovi l’a-more. È caratteristica l’espressione del volto che trasfondetanta serenità pur in mezzo a dolore e sofferenze. Rap-presenta Gesù ancora vivente in croce, con lo sguardoal cielo, come in atto di supplica al Padre: «Padre, per-dona loro, perché non sanno quello che fanno».

Sul petto si scorge il cuore, rosso e sormontato da unascritta: Charitas. Quanto devono essere stati forti i pal-piti del suo amore per essere contento di soffrire fino amorirne! Con le sue sofferenze offre una prova e unamisura del suo grande amore.

Il Crocifisso dell’AmoreMisericordiosoIl Crocifisso dell’Amore Misericordioso

Opera eseguita, in Spagna nel 1931, dallo scultore Lorenzo Cullot Valera

DIO RICCO IN MISERICORDIADIO RICCO IN MISERICORDIA

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Ricordiamo, Dio, Ia tua misericordiadentro il tuo tempioRicordiamo, Dio, Ia tua misericordiadentro il tuo tempio

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Il pellegrino che giunge a Collevalen-za percepisce una presenza maternae si sente confortato da “una fede vi-va, una ferma speranza e una caritàardente” che hanno guidato la vita diMadre Speranza.

«Il Buon Gesù midiceva che debboarrivare a far si chegli uomini lo cono-scano... come unamato Padre, pienodi amore e di mise-ricordia, che nontiene in conto le mi-serie dei suoi figli,ma le perdona e ledimentica».

DIO RICCO IN MISERICORDIADIO RICCO IN MISERICORDIA DIO RICCO IN MISERICORDIADIO RICCO IN MISERICORDIA

Attraverso queste pagine il pellegrinoè aiutato a riscoprire la misericordia di Dio:

◆ nelle certezze di Madre Speranza ◆ nella struttura del santuario.

Attraverso queste pagine il pellegrinoè aiutato a riscoprire la misericordia di Dio:

◆ nelle certezze di Madre Speranza ◆ nella struttura del santuario.

Il pellegrino che giunge a Collevalen-za si sente già accolto da un’architet-

tura moderna e sobria che, con unintelligente gioco di linee concave

e convesse, sembra volerlo avvol-gere in un abbraccio paterno.

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UNA STRUTTURA A SERVI ZIO DELLA MISERICORDIAUNA STRUTTURA A SERVI ZIO DELLA MISERICORDIA

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Il SantuarioIl Santuario

La BasilicaLa Basilica

Statua di Maria MediatriceStatua di Maria Mediatrice

La CriptaLa Cripta La Casa del PellegrinoLa Casa del Pellegrino

La Via CrucisLa Via Crucis

Il presepioIl presepio

L’Acqua e le piscineL’Acqua e le piscine

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È un ardito edificio moderno, semplice ma imponente esuggestivo. L’entrata a tempietto, con intrecci nelle vetrate,suggerisce sentimenti di umiltà. I rilievi a sghembo leganol’edificio in un ritmo unitario. L’interno sale impetuosamente verso l’abside: è simbolodella nostra ascensione a Dio. La luce scende dai grandiocchi delle vetrate nude il cui disegno ripete il ritmo dell’e-dificio.Entrato nel Santuario, l’attenzione del pellegrino viene su-bito attirata da un grande Crocifisso che troneggia nella pa-rete di fondo.

lI SantuariolI Santuario

UNA STRUTTURA A SERVIZIO DELLA MISERICORDIAUNA STRUTTURA A SERVIZIO DELLA MISERICORDIA

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gnore.Ogni mattonella è ca-talogata secondo unnumero progressivo ein archivio vengonoconservati i certificatimedici e le dichiara-zioni che giustificano

“La gratitudine verso Dio è quasi sconosciuta. Il chiedere è dimolti, il ringraziare è di pochi, e Dio ci dà sempre molto di piùdi quanto chiediamo. Il chiedere è proprio di persone che sitrovano in necessità, mentre il ringraziare è proprio di cuorinobili. … Una delle cose che più facilmente ci portano a unamore autentico verso Dio è proprio la gratitudine, che è unsentimento molto nobile”.

Raffigura il Cristo non nello spasimo della morte ma nellaregale serenità di Colui che innalzato da terra vuole attiraretutti a Sé con la forza dell’amore. La centralità del Crocifis-so fa comprendere l’Amore divino e misericordioso. Gesù,infatti si è immolato per gli uomini mentre erano ancorapeccatori vincendocon l’abbon-danza dellasua graziail nostropeccato. IlCrocefissodell’Amo-re Miseri-c o r d i o s ot r a s m e t t euna rinno-vata forzad’animo achi si trovain mezzo aprove e diffi-coltà e aiutaa valorizzarele propriecroci.N u m e r o s ef i a m m e l l ecreano un’atmo-sfera ricca di misti-cismo ed esprimono la riconoscenza del pellegrino chepassa.II pellegrino è attirato anche dall’imponente numero diex-voto che ornano le pareti: sono attestati delle misericor-die divine. Sono grazie ricevute, sono simboli dei cuori deibeneficiati che vogliono essere perennemente grati al Si-

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Dio non vuole né permette alcuna cosa che non sia per il no-stro bene. Tutto viene dalla mano di Dio, nostro Padre, che èdegno di essere amato sia quando permette il dolore chequando manda la gioia.

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La BasilicaLa BasilicaDio cerca con tutti i mezzi la felicitàdegli uomini suoi figli; tutto nella vitaper Sua volontà converge a Lui e puòessere occasione per incontrare Lui.

La scalinata si apre a catino sul davanti del Santuario. Gli scalinisi allineano con accenni di convergenza verso l’ingresso del San-tuario e si raccordano con il campanile e, di là di un piccolo pa-tio verde, con la Cappella dell’Amore Misericordioso, ove è ilCrocefisso.

Dio cerca l’uomo per farlo felice, perpurificarlo, trasformarlo, fargli uncuore nuovo.

“Gesù ci cerca con un amore che non si stanca mai, come seLui non potesse essere felice senza di noi. Io mi sento ferita daquesto Suo amore e il mio povero cuore non è capace di resi-stere alle Sue dolci e soavi tenerezze; il Suo amore mi consumaal punto che ho la sensazione di non poter più resistere…” .

Nei due ingressi, laterali al por-tone centrale, sotto un cono diluce, sono sistemate le due pileper l’acqua santa. La pila checontiene l’acqua santa è dimarmo pario bianco, ben levi-gata, in contrasto con la pietrache la sostiene che è grezza. Èsimbolo dell’anima purificatadalla Grazia di Dio.

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Il Signore ama tutti con la stessa intensità; se fa qualche diffe-renza, è solo quella di amare di più coloro che, pur pieni di di-fetti, si sforzano e lottano per essere come Lui li desidera.Quanto più un essere è povero e miserabile, tanto più Gesùsente tenerezza per lui; la sua misericordia, cioè, è più grande;la sua bontà, straordinaria; si riduce ad essere Lui ad attendereo bussare alla porta di un’anima colpevole o tiepida.

Le porte sono in rame sbalzato, riproducono disegni geometricie ruotano, basculando, su perni sferici. Una enorme lastra di ce-mento è posta sopra l’ingresso principale e si protrae all’esternocome una pensilina e all’interno forma la cantoria. II pellegrinoche entra si sente come oppresso e schiacciato dalle sue pene,dalle sue preoccupazioni, dai suoi peccati, finché, entrato, ha in-vece la sensazione di essere accolto nell’immenso e caldo spaziodel Tempio, figura della Casa del Padre.

Ogni uomoesperimentanella propriavita il peccato, la debolezza,la fragilità,l’insuccesso eil fallimento.Quandoincontra Dioincontra la vita, la pace, il sensodell’esistenza.

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II Tempio è formato nello spazio creato da due file di semplici ci-lindri leggermente distanziati gli uni dagli altri in modo da lascia-re penetrare la luce, e coperti da una grande lastra in cementoarmato che dà unità a tutto l’insieme. Questi cilindri portanti, ta-gliati verso l’interno per tutta la loro altezza, formano le Cappel-le. Al centro si apre il grande spazio della navata, sobrio, sempli-ce, sereno, luminoso ed al contempo raccolto. Tutto l’interno,ampio, luminoso e slanciato fa percepire la grandezza dell’amo-re e del perdono di Dio. Il pavimento disegna cerchi concentriciche partono dall’altare e vanno anche fuori del tempio; il cemen-to del soffitto disegna “raggi di luce” che attraversano le paretidel tempio e si perdono nel cielo. Chi incontra Dio sente il biso-gno di comunicarLo ad altri, a tutti.

Quando Dio incontra l’uomo gli fapercepire la grandezza del suo amoree del suo perdono: l’uomo ha la sen-sazione che Dio “perda la testa” perlui. Questa gioia spinge l’uomo a po-ter trasmettere e comunicare agli al-tri questa esperienza.

A me sembra che tutti gli attributi del nostro Buon Gesù sia-no al servizio dell’amore. Egli si serve della sua sapienza per ri-parare i nostri errori, della sua giustizia per raddrizzare le no-stre vie storte, della sua bontà e misericordia per consolarci ecolmarci di benefici, della sua onnipo tenza per conservarci eproteggerci.

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Al sorgere del solee al tramonto la lu-ce penetra radentee vivifica il contra-sto delle forme ci-lindriche, alternati-vamente protrattele une a sostegnodel tetto e le altreda questo staccate.L’irregolarità dellesuperfici, l’orienta-mento mutevoledegli sporti e degliaggetti, induconoovunque un carat-tere cangiante, unavibrazione. Colore,profondità, ombre,prospettive, si le-gano così alla geo-metria delle masse,delle superfici, inquadri sempre mu-tevoli.

La luce penetranella Chiesa comein un bosco, datutti i lati; ha costi-tuito nel progettoun elemento fon-damentale, quasifosse un altro ma-teriale, il materialepiù prezioso: luceradente sui mattonitra i cilindri cheaccentua le cavitàe le ombre; lucetenue dall’alto del-le Cappelle che neesalta la verticalità;luce diffusa nellanavata che penetradalla grande crocedel soffitto illumi-nando i fedeli e lecui braccia siestendono oltre lanavata stessa; luceconcentrata, inten-sa, sopra l’altaremaggiore; luce vi-brante, colorata efugace dalle vetra-te agli estremi delTempio.

La luce penetranella chiesa comein un bosco, datutti i lati… Il pel-legrino sente chetutta la sua vitaprende senso dal-la presenza amo-rosa di Dio che lopervade in ognimomento e situa-zione.

La luce penetranella chiesa comein un bosco, datutti i lati… Il pel-legrino sente chetutta la sua vitaprende senso dal-la presenza amo-rosa di Dio che lopervade in ognimomento e situa-zione.

Egli insegue mendicando il nostro amore, pur dopoaverci visto camminare per tutta una vita mossi solo dalturbinio delle passioni più vergognose!Anche nel momento che lo stiamo offendendo, volge,si, il suo sguardo da un’altra parte, ma non si allontanada noi e non ci abbandona. Ci tende ancora la mano per aiutarci ad uscire da quel-la febbre che ci consuma, ci perdona e ci invita a seguir-lo di nuovo con amore più forte.

La luce penetranella chiesa comein un bosco, datutti i lati… Il pel-legrino sente chetutta la sua vitaprende senso dal-la presenza amo-rosa di Dio che lopervade in ognimomento e situa-zione.

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Altare - Nel punto focale del-la Chiesa il marmo bianco, suun rosso pavimento, materia-lizza quanto la moderna litur-gia ha maggiormente eviden-ziato: l’altare, l’ambone, lacattedra, il tabernacolo. Que-sti sono inquadrati e valoriz-zati da una corona di rame,grande quanto l’intero altare,sospesa a 24 sottili fili di ac-ciaio, che dipartono comeraggi di luce dal cono-lucer-nario superiore. La corona, inricordo della Regalità e dellaPassione di Cristo, accentua ilcarattere sacro del luogo esintetizza l’annuncio propriodel Crocefisso dell’Amore Mi-sericordioso, Re dell’Univer-so, che regna sul mondo conl’amore.

Che gli uomini conoscanoDio come un Padre Buonoche si adopera con tutti imezzi e in ogni modo perconfortare, aiutare e far fe-lici i suoi figli e che li seguee li cerca con amore in-stancabile come se nonpotesse essere felice senzadi loro.

Il Tabernacolo è a fianco, stac-cato, eppure partecipe del -l’unità compositiva del presbi-terio, su una piccola mensa dimarmo pario. Anche qui, volu-tamente, il Tabernacolo ripete,in acciaio inossidabile di la-vorazione artigiana, la geome-tria circolare che è a base delSantuario; e, come questo, ter-mina anch’esso con un conotrasparente di vetro resinoso,sormontato da una piccolacroce, che riflette una luce iri-data, cosi come nel tempio,sulla verticale dell’altare, il co-no-lucernario riversa dall’altola luce esterna e s’apre comeun occhio a visioni di cielo.

“Dio si trova dentro di noi perché la nostra persona può diven-tare un Taber nacolo vivente, se invitiamo il Signore a rimanerecon noi, con la certezza che Egli vi resterà e prenderà di moranel nostro povero e misero cuore”. “La tribolazione è una visitamisericordiosa di Ge sù, una prova di quell’amore che ha per noiil nostro Buon Padre. Gesù, quanto più ama, tanto più prova.Egli purifica provandoli i figli che più ama. Non scoraggiarti, anziringrazia il Signore se ti ha visitato con le tribolazioni; accettalenon solo con rassegnazione, ma con gioia”.

L’altare (dove sirinnova il sacrifi-cio della Croce),l’ambone (dove sirende presente laParola di Dio), eil Tabernacolo(dove l’Eucare-stia è conservatatra noi), sormon-tati dalla coronaregale, sintetizza-no e riassumonol’annuncio pro-prio del Crocefis-so dell’AM: “Chetutti gli uominiconoscano Diocome un pa-dre…”.

Senza la crocenon si può vivere;l’amore la rendeluminosa e apreorizzonti di cielo.

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L’Abside è con disposi-zione concava versol’esterno e convessaverso l’altare maggiore,tutto al contrario cioèdella disposizione tra-dizionale, in quanto siintende sottolineareche nella nuova Litur-gia l’elemento più sa-liente della chiesa nonè più il coro monasticoma l’Altare e l’Assem-blea attorno ad esso.Piccole finestrelle qua-drate aprono sguardi al-l’infinito, di luce bian-ca, e riverberano iride-scenze mutevoli su tut-ta la chiesa. Una vetra-ta policroma sale, fiam-meggiando come spadada pavimento a soffitto,con toni cromatici dalrosso al bianco, simbolidell’amore e della fede.

Altare dedicato ai ss. Pietro e Paolo.Nell’ultima cappella, l’artista spa-gnolo Vaquero Turcios ha rappresen-tato in un arazzo San Pietro e SanPaolo. I lineamenti delle due figure aforma di granitiche colonne fannopensare alla potenza della grazia edella misericordia del Signore checambia gli uomini da miserevoli epeccatori ad apostoli e santi di ecce-zionale grandezza spirituale. Lamensa dell’altare è di travertino ro-mano e nelle due colonne che lasorreggono reca l’evidente riferi-mento ai due apostoli della Chiesa,simboleggiato il primo da una co-lonna di nero selcio rupestre, e daun pilastro di lucido acciaio, comedi spada, il secondo.

Per elargire a noi i suoi doni, Dio non guarda se gli saremo ri-conoscenti o no. Poveri noi se al crearci avesse consideratociò che vedeva in noi! Pur avendo bene presente tutte le volteche lo avremmo offeso e le nostre molte ingratitudini, pensò anoi solo per colmarci di grazie e per amarci con amore infini-to.

La misericordia del Signore rinnovaprofondamente la creatura. Pietro ePaolo, diventati colonne della Chiesa,sono segno della potenza della graziache vuole e può trasformare ogni uo-mo. La misericordia del Signore cam-bia gli uomini da miserevoli e pecca-tori in apostoli e santi di eccezionalegrandezza spirituale. La sua grazia èonnipotente.

Si resta in Diose tutta la vitarespira amoree fede.

“Ormai già sapete cosa significa vivere e camminare su questaterra! Si tratta di camminare su un pendio in salita, molto insalita, al punto che l’anima non può salirlo se il Signore non lesi fa vicino e le dice “Io ti aiuto, ti do una mano, ti accompa-gno”; nessuno riesce a progredire se il Signore non lo aiuta”.

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Altare dedicato alla Madonna del Pilar. La Madonna del Pilar,venerata in Spagna e rappresentata nella penultima cappella, ri-corda, secondo una attendibile tradizione spagnola, l’apparizio-ne della Vergine all’apostolo San Giacomo, scoraggiato nella suaopera di evangelizzazione. La Vergine l’ha confortato materna-mente e l’apostolo riprese la sua attività.Le due colonne che sostengono la mensa dell’altare ripetono ilmotivo della colonna (pilar) su cui poggia la Madonna detta ap-punto del Pilar. La raggiera è ricavata in peperino di Viterbo.

“La persona che ama la Vergine santissima non deve aver timo-re di nessuna cosa. Fra tutte le cose belle di cui è possibile go-dere qui sulla terra, la più grande è quella di vivere uniti a Ma-ria; Essa ci prepara per la felicità suprema che consiste in vive-re in Dio”.

Dio si commuove di fronte alla soffe-renza umana e vince e trasforma an-che la morte, anche la lebbra, anchela paralisi.

Dio si è chinato verso di noi come il Padre più amoroso versosuo figlio e ci invita ad amarlo e a donargli il nostro cuore.

Ricorda unadelle tanteapparizionidellaMadonna; di Lei si servela misericordiadi Dio come mezzoprivilegiatoper richiamaregli uominisulla stradadella salvezza.

Quattro pannelli del pittore Longaretti presentano Gesù Miseri-cordioso che si commuove dinanzi alla umana sofferenza: risu-scita il figlio della vedova di Naim e la figlia di Giairo, guarisce ilebbrosi e il paralitico.

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I confessionali inlegno levigato,disposti in formacircolare, stannoa ricordarci chela Riconciliazio-ne, sacramentoprivilegiato dellamisericordia diDio, ci rimette ipeccati per i me-riti del sacrificiodi Gesù, signifi-cato nella grandecroce, dal legnorude e appenasbozzato, chepende dall’alto.Attraverso la sof-ferenza della cro-ce e la durezzadel martirio diGesù, è arrivataper gli uomini lapossibilità di pu-rificare le loroanime nel bagnodel Sacramentodella penitenza.

“Annegami tutto nell’abisso del tuo amore e della tua miseri-cordia e rinnovami con il preziosissimo Sangue con il quale mihai riscattato”.

Altare dedicato al misterodella vita di Gesù. L’altareè un blocco monolitico dimarmo Prodo, arieggianteforme auliche, quasi diantico scrigno secentesco:uno scrigno di inesauribilivalori spirituali. Lo domi-na una composizione pit-torica su formelle lignee,assiemate con disposizio-ne a croce, che narrano lavita di Gesù. Sono operadel prof. Mariano Villalta,com’è suo anche il croci-fisso della vetrata sopral’ingresso del tempio. Unaserie di quadri rappresen-ta i fatti principali della vi-ta del Signore. La loro si-stemazione a forma dicroce suggerisce che tuttal’esistenza di Cristo è stataun atto di amore sacrifica-le per la nostra salvezza.

Gesù, con la sofferenza della Sua cro-ce e del Suo martirio, merita per tut-ti gli uomini la possibilità di purificarele loro anime.

“Non ti allontanare mai da me, Signore, perché non mi succe-da di allontanarmi mai da Te o di dimenticarti o che non pensisempre solo in te; fin da adesso io voglio che il mio cuore e lamia mente siano sempre fissi in Te. Desidero soffrire, lavorare emorire amandoti, però Tu resta sempre accanto a me”. Conquesto lui non ci lascerà soli un momento; anche la sera, an-dando a prendere riposo, è bene invitare Gesù a restare connoi.

Non solo il momento della Passione edella Morte, ma tutta la vita di Gesùè stata un atto di amore sacrificaleper la nostra salvezza.

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La prima cappella, dall’ingresso a destra, è dedicata alle animedel Purgatorio. L’altare è ricavato da due blocchi di peperino ro-sa di Viterbo, sovrapposti in forma di croce. I loculi sepolcraliscavati nella pietra dell’altare e la granitica base a forma di crocerichiamano alla mente quanto è stato misericordioso Dio con noiper aver voluto la risurrezione finale del nostro corpo dal sepol-cro in forza della morte e risurrezione di Gesù.

Il nostro povero cuore non ama che a tratti, Gesù invece nonha cessato neppure per un attimo di pen sare a noi e il suoamore veglierà ininterrottamente su noi per tutto il tempodella nostra vita. Egli non viene meno, non si stanca, perdona,non conta.

Una immagine di un Gesù Bambino, dalle sembianze delicate esorridenti, invita a ricordare che il nostro Dio si è fatto bimbo peramore nostro: “Egli ci ha salvati non per opere giuste da noicompiute ma per la sua misericordia”. (Tt 3,5).

“Gesù è venuto sulla terra per dare la vita all’uomo, la vita di-vina, piena e sovrabbondante, emanazione di quella stessa diGesù che è Via, Verità e Vita”.

La croce parla al credente dellasperanza che poggia sulla certezza diCristo Risorto.

Prima ancora che con la Passione eMorte di Gesù, Dio ci ha fatto cono-scere il suo amore misericordiosocon l’Incarnazione del Figlio: venutotra noi, per noi, con noi.

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Questo grande quadro è opera del pittore Elis Romagnoli. Ripro-duce Maria Mediatrice, col giglio sul petto e con le braccia aper-te in atteggiamento d’implorare misericordia dal suo divin Figlio.Maria ha accolto nel suo cuore immacolato Gesù, significatonell’ostia posta nel giglio.Fin dal seno materno Gesù nutriva il desiderio ardente di sacrifi-carsi per noi, perché entrando nel mondo si rivolge al Padre suocon queste parole: «Non hai gradito né olocausti né sacrifici peril peccato. Allora ho detto: Ecco io vengo - poiché di me stascritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà» (Eb10,5-7). L’ostia sul seno di Maria indica il dono eucaristico diGesù ed invita anche noi alla stessa oblazione.Maria Regina e piena di Spirito, schiaccia il capo al maligno: èsegno di sicura speranza della vittoria dell’Amore di Dio sul maledel mondo (arcobaleno).

“La persona che ama la Vergine santissima non deve aver timoredi nessuna cosa. Fra tutte le cose belle di cui è possibile goderequi sulla terra, la più grande è quella di vivere uniti a Maria. Ellaci prepara per la felicità suprema che consiste nel vivere diDio”.

“Madre mia, Tu che stai continuamente con le braccia aperteimplorando dal Tuo Divin Figlio la sua misericordia e compas-sione per ogni bisognoso...Insegnami a fare la sua divina volontà...Ti chiedo infine, Madre mia, di spandere sulle nostre anime iraggi luminosi della misericordia del buon Gesù e di essere vici-na a me in tutti i pericoli della mia vita”.

I pensieri di Madre Speranza sulla Madonna non sono numerosi,ma sono molto significativi.Affermare che vivere uniti a Maria è la gioia più bella su questaterra, è sorprendente perchè lo dice una persona che ha avutomolti doni straordinari, comprese le esperienze mistiche.Maria è fondamentalmente la Mediatrice di misericordia, nonsolo perchè intercede per noi presso il Figlio ottenendoci le gra-zie, ma anche perché con il suo «Eccomi, sono la serva del Si-gnore» (Lc 1,38) ci sollecita maternamente a fare altrettanto,cioè a diventare noi stessi capaci di ricevere e di donare sempremeglio la misericordia divina.

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Santa Teresa del Bambino Gesù ha fatto conoscere e risplenderein un modo particolare il mistero dell’Amore Misericordioso.

“Sforzatevi, figlie mie, di portare tante anime a Gesù e impegna-tevi a liberarvi da tutto quello che vi potrebbe essere di impedi-mento per volare verso di Lui. Nelle angustie e sofferenze ci consoli il pensiero che il buonDio manda o permette queste croci perché ce ne serviamo peramarlo di più. Per essere felici in questa vita il segreto è impa -rare ad amare la croce, perché è proprio la croce che ci rendepiù simili al buon Gesù”.

Dietro l’altare, a destra inalto, un grandioso e movi-mentato organo protende inavanti un fascio di trombedi lucido rame. La zona in-feriore è disposta a selle af-fiancate, di corte cannemozze, come di peltro. Su-periormente c’è invece co-me un blocco, una armatu-ra di lunghe canne di ramerosso. Ne risulta la geome-tria di una fiamma, che di-vampa verso il soffitto, ma-teriata in legno lucido e inmetallo opaco... un “Glo-ria”... un “Osanna” a fonda-le del Tempio...L’organo è della PontificiaDitta Organaria Tamburinidi Crema. Fu inaugurato illunedì di Pasqua del 1966dal M° Adamo Volpi.

“Se anche avessimo commesso i più grandi peccati, non abbia-mo da temere: il cuore misericordioso del Signore perdona eama con amore infinito”.

MadreSperanza,quando eraancorabambina, hacompreso dallastessa SantaTeresa delBambino Gesùche Dio lachiamava alavorare perl’AmoreMisericordioso:“Vengo daparte del buonDio a dirti chetu dovraiseguitare dovesono arrivataio…”.

Il cuore del pellegrino che visita ilSantuario percepisce gioia… gratitu-dine… ringraziamento… Sente il desiderio di cantare anche luile meraviglie dell’Amore Misericor-dioso.

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La CriptaLa Cripta

“Benché estremamente piccoli, siamo sufficientemente grandiperché Dio, nostro buon Padre, si preoccupi di noi con la stessasollecitudine che se fossimo l’unica persona al mondo… Con-viene abbandonarci nelle Sue braccia, come un bambino piccolo,e animarci continuamente con questa considerazione, con que-sta verità: Gesù mi ama, fin dalla eternità ha pensato in me e miha amato con amore di predilezione”.

II “vortice” di una scala elicoidale, dalle pareti tessute in mattonicome fosse una gerla, come fosse un imbuto di ferro e di luce, sufino al lucernario sovrastante collega la Cappella dell’Amore Mi-sericordioso dove è il Cristo Crocefisso, alla dolcezza e all’ombra

della Cripta e allamaestà, al vigore, al-la regalità della Basi-lica. A Collevalenza nonsi hanno più Chiese(superiore e inferiore,principale e seconda-ria) perché nell’unitàcompositiva architet-tonica esse sono inrealtà un tutt’uno: lo“spazio” superiore equello inferiore sonolegati in mutuo in-treccio. La novità chesi riscontra nel San-tuario di Collevalen-za consiste nel fattoche la “comunicazio-ne” fra gli spazi so-vrapposti non è sol-tanto un fatto geome-trico od acustico, eneppur ottico, ma unfatto di luce e, con-giuntamente, un ha-bitus interiore.

Il Santuario, la Basilica e la Cripta so-no un tutt’uno: tutto parla di questoabbraccio paterno e tenero di Dioche attende e accoglie.

Gli stessi cilindri portanti di tutto l’edificio si prolungano al disot-to del piano del Tempio dando luogo alla Cripta parzialmente in-terrata, ed illuminata direttamente dalla stessa luce del Tempioattraverso grandi asole aperte nel solaio ai piedi dei cilindri stes-si, che anche nella Cripta formano nel loro interno le Cappelle.La Chiesa inferiore “vive” una luce filtrata attraverso quella supe-riore, sia attraverso i coni-lanterna collineari al périplo del Tem-pio e di questo parte integrante, sia ancora e in grado maggiore

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attraverso il diretto riverbero delle grandi vetrate laterali, che almattino si accendono di azzurro, sotto al sole nascente, e al me-riggio si vestono di rosso, fino al tramonto. Questa luce, voluta-mente irraggiata nella chiesa inferiore da quella superiore, si ac-corda magnificamente con la dedica del Santuario che accosta ilpellegrino a Gesù Amore Misericordioso e, nel contempo, gli ri-corda nella “cripta” la Vergine, Maria Mediatrice.

“Io posso dirvi che solo Gesù e la Sua Santissima Madre ci han-no amato e ci amano incessantemente e con tutto il cuore; no-nostante le nostre miserie Loro non lasciano di amarci neancheper un secondo e attendono una nostra risposta di affetto, anzila vanno mendicando da noi”.

La Cripta, dedicata a Maria Mediatri-ce, riceve luce e significato dalla Basi-lica che celebra l’Amore Misericor-dioso di Dio. La vita di ogni uomo as-sume significato e chiarezza solo inLui.

“È nel silenzio della orazione dove Dio parla al nostro cuore; èlì dove lascia sentire la sua voce; è lì dove meglio illumina la no-stra intelligenza, infiamma il cuore, infuoca la volontà; è lì dovelo Spirito Santo comunica, oltre i doni della scienza e dell’intel-letto, anche quello della sapienza per il quale diventiamo capacidi gustare le verità della fede, di amarle e di metterle in pratica;in questo modo si realizza una unione più intima tra l’anima e ilsuo Dio; in questa unione l’anima ha la possibilità e la fortuna dipoter sentire il buon Gesù che le parla e le dice parole meravi-gliose di amore e di conforto da lasciarla completamente presada questo amore”.

L’Altare della Cripta è consacrato a Maria Mediatrice. Sopra l’al-tare un mosaico opera del prof. Mariano Villalta, raffigura la Ma-donna riunita con gli apostoli nel cenacolo.

Tutta la penombra della Cripta è rot-ta dalla intensa luce dell’altare, doveil Mosaico dello Spirito Santo fa capi-re quanta chiarezza e luce può averela vita del cristiano in ascolto delloSpirito.

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La Cripta è anche il luogo che aiuta ad accogliere ed interioriz-zare il messaggio centrale della misericordia di Dio.

La Cripta è il luogo più idoneo per unincontro con il Padre che sta aspet-tando di abbracciare i suoi figli che,nella liturgia penitenziale e nel sacra-mento della Riconciliazione, vengonoa chiedergli perdono. Una vita vissuta nella luce dell’Amore

Misericordioso diventa lievito e fer-mento sicuro che cambia il mondo.“Stiamo molto attenti per non lasciarci trascinare dalla tristezza

di fronte ai molti nostri ripetuti peccati. Anzi, pieni di fede e,guardando ai nostri peccati con umiltà e con una piena confi-denza in Dio nostro buon Padre, chiediamogli di nuovo il suoperdono e la sua grazia per poter progredire a qualunque co-sto; Lui, che conosce bene la nostra natura e che vede i nostrisforzi e i nostri desideri, saprà attendere con calma e pazienza ilnostro crescere verso la perfezione”.

Dietro l’altare, sempre nella Cripta, si trova il sepolcro della Ma-dre Speranza che è morta in Collevalenza il giorno 8 febbraio1983, all’età di quasi 90 anni. La sua salma è stata tumulata inquesta tomba il giorno 13 febbraio 1983. «Cripta», per defini-zione, si intende il luogo più nascosto, più basso di tutto l’edifi-cio... Nella Cripta, nel luogo più nascosto, due metri di terreno sisollevano, così come il chicco di grano che, gettato a terra, lamuove e la solleva. Un chicco di grano, nascosto nella Cripta,nella base della Chiesa di Dio, rimuove la terra e annuncia lanuova spiga, la Chiesa dei nostri tempi che proclama la miseri-cordia di Dio.

“Aiutami, Signore, perché io sia una vera Ancella del Tuo AmoreMisericordioso; aiutami in modo che tutte le persone che potròavvicinare si sentano trasportate verso di Te, trascinate dal miobuon esempio, dalla mia pazienza, dal mio spirito di sacrificio, dalmio amore per Te e dal mio lavoro”.

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Sulla sinistra del Tem-pio è possibile rag-giungere una Fonta -na. È l’acqua dell’A-more Misericordioso.Questa - oltre che ali-mentare le piscine - èpresa dai pellegrinicome segno dellagrazia che estingue lasete del corpo e dellospirito.Il pozzo fu scavatoper espressa volontàdi Dio, attraverso Ma-dre Speranza che neindicò il luogo preci-so. I lavori del pozzofurono terminati allafine dell’anno 1960.Il pozzo è profondo122 metri.

tratta di parole ricevute dalla MadreSperanza durante un’estasi del 3 apri-le precedente, aventi fin dall’intesta-zione un valore particolarmente uffi-ciale.

L’acqua dalla Scrittura è stata elevataa significare l’azione della Grazia: la-va, purifica, risana, sale zampillandoalla vita eterna. Tra il Santuario e lePiscine c’è un nesso profondo. Lo evi-denzia il testo della «pergamena» cheil giorno 14 luglio 1960 fu gettata conapposito contenitore in fondo al Poz-zo, durante una sobria cerimonia. Si

“Decreto. A quest’acqua e alle piscine va da-to il nome del mio Santuario. Desidero che tu di-ca, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente ditutti coloro che ricorrono a te, che usino quest’ac-qua con molta fede e fiducia e si vedranno sempreliberati da gravi infermità; e che prima passinotutti a curare le loro povere anime dalle piagheche le affliggono per questo mio Santuario dove liaspetta non un giudice per condannarli e dar lorosubito il castigo, bensì un Padre che li ama, perdo-na, non tiene in conto, e dimentica”.

L'acqua e le piscineL'acqua e le piscine

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“... Benedici, Gesù mio, il tuo grande Santuario e fa che venganosempre a visitarlo da tutto il mondo: alcuni a domandarti la sa-lute per le proprie membra straziate da malattie che la scienzaumana non sa curare; altri a chiederti perdono dei propri vizi epeccati; altri, infine, per ottenere la salute per la propria animaannegata nel vizio... E fa, Gesù mio, che vengano a questo tuoSantuario le persone del mondo intero, non solo col desideriodi curare i corpi dalle malattie più strane e dolorose, ma anchedi curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale”.

Una delle frasi scolpi-te sulla facciata dellePiscine raccomanda:“Usa quest’acquacon fede e amore, si-curo che ti servirà direfrigerio al corpo edi salute all’anima”.Le finalità taumatur-giche di quest’Acquae la sua interdipen-denza con l’azionepastorale del Santua-rio sono parimentiespresse nella «Pre-ghiera per il Santua-rio», composta dallastessa Madre Speran-za:

Una costruzione sobria e lineare,divisa in due padiglioni (uno pergli uomini e uno per le donne),accoglie le piscine per l’immer-sione nell’Acqua del Santuario.All’interno, grazie a significativimosaici, opera del Prof. MarianoVillalta, raffiguranti alcuni mo-menti in cui Gesù si servì del-l’acqua, il pellegrino è aiutato adisporre il proprio animo percompiere un gesto semplice edumile.All’interno di ognuna delle 10vasche, un’iscrizione con un Co-mandamento, a ricordare il pattod’amore che Dio, da sempre, hastabilito con l’uomo.All’interno dell’edificio, quattromosaici del pittore Igino Cupel-loni raffigurano Gesù che com-pie miracoli servendosi anchedell’acqua.

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Su di una colonna, a sinistra del piazzale, una statua in marmodi Maria Mediatrice sta a braccia aperte come per impetrarci lagrazia di comprendere il valore della sofferenza.

Dall’atteggiamento della Madonna edai miracoli compiuti da Gesù emer-ge un pressante invito alla fiducia eall’abbandono in Dio: anche l’espe-rienza della sofferenza e del dolore,che per tutti è oscura e carica di pau-re, può rischiararsi e purificarsi; que-sto può avvenire o attraverso un pie-no superamento, frutto dell’onnipo-tenza divina, o attraverso una serenaed esemplare accettazione del pro-prio male, fino a far propria l’eroicaespressione - incisa sul marmo dellaparete delle Piscine - della MadreSperanza:

“Ti ringrazio, o Signore, che mi hai dato un cuore per amare eun corpo per soffrire”

Maria MediatriceMaria Mediatrice

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Il Santuario richiama l’attenzione dei pellegrini principalmentesul crocifisso, prova fondamentale dell’amore di Dio per l’uomo.Di questo tenero ed appassionato Amore ci sono però altre mera-vigliose manifestazioni descritte nel libro della Bibbia.Alcuni degli eventi più significativi della Storia Sacra, come lacreazione del mondo, le vicende di Mosè e del popolo ebraico,la missione dei profeti, la vita di Gesù, con particolare riferimen-to alla sua nascita e alla sua morte e resurrezione, le paraboledella misericordia, sono stati rappresentati in quadri poliscenicipermanenti. Le sacre rappresentazioni si trovano nel locale del presepio,uscendo dalla cripta, sulla destra dell’altare.

La storia di salvezza ci svela il volto diDio: il volto di un Padre ricco di mise-ricordia che si china sulla miseria del-l’uomo, da sempre e in mille modi,dalla creazione del mondo ad oggi,dal momento del peccato del primouomo fino alle miserie e ai peccatidei nostri giorni.

“Da dove scaturisce tanta misericordia divina? Da dove ha ori-gine questa tenera compassione, umanamente inspiegabile, ver-so i peccatori? Quale ne è la causa? La causa è che il Signoremoltiplica il suo amore in proporzione alla miseria dell’uomo…A me sembra che tutti gli attributi del nostro Buon Gesù sianoal servizio dell’amore. Egli si serve della sua sapienza per ripara-re i nostri errori, della sua giustizia per raddrizzare le nostre viestorte, della sua bontà e misericordia per consolarci e colmarcidi benefici, della sua onnipotenza per conservarci e protegger-ci”.

Il PresepioIl Presepio

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A valle il Santuario è incorniciato da un viale che si snoda percirca 800 m. formando la VIA CRUCIS. I primi tre gruppi di sta-tue della Via Crucis sono opera dello scultore Antonio Ranoc-chia, mentre i restanti undici gruppi dell’architetto Alcide Ticò.Il primo gruppo che fu collocato sul posto rappresenta la MORTEIN CROCE DI GESÙ, opera di Alcide Ticò. Il giorno 27 marzo1967, lunedì di Pasqua, fu benedetto dal Card. Luigi Traglia, Vi-cario di Roma. Tutti gli altri gruppi furono posti durante gli anni1967-1973. La Via Crucis completa fu benedetta il 29 settembre1973 da Sua Ecc.za Mons. Cleto Bellucci, arcivescovo di Fermo.Qui, nella Via Crucis, il mistero dell’Amore di Dio per gli uominiviene ricordato in una maniera che anche i sensi e la immagina-zione sono stimolati dalle sculture sacre. “Dio infatti ha tantoamato il mondo da dare il suo Figlio, l’unico, perché chiunquecrede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16) . Lungo il viale, sono incise alcune riflessioni e pensieri di MadreSperanza: Ella ci invita a seguire Gesù nel suo cammino verso ilMonte Calvario, a partire dal Cenacolo, fino alla Resurrezione.

“Oggi, Gesù mio, immersa la mia anima nel dolore, ho dimenti-cato che, per essere felice in questo esilio, il migliore rimedio èl’amore alla croce, giacché è questa che mi rende più simile aTe... Fa, Gesù mio, che la mia anima si rallegri sempre nelle pro-ve che tu permetti per me e fa che la Tua bellezza, la Tua bontàe il Tuo amore accendano nel mio cuore il fuoco bruciante delTuo amore; aiutami perché giammai mi tiri indietro dinanzi aglisforzi necessari per giungere al grado di santità che tu mi pro-poni”.

Per la Madre Speranza contemplarela Passione di Gesù è soprattutto ildesiderio di imitare i sentimenti e ilcomportamento di Gesù nella via delCalvario; Ella lo ha voluto fare per sestessa e invita a fare altrettanto tuttiquelli che l’avvicinano.

Presso la Sala Ricordi si possono trovare numerosi testi della Ma-dre per il pio esercizio della Via Crucis.

La Via CrucisLa Via Crucis

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Qui a Collevalenza, in una unità e continuità architettonica espirituale con il Santuario, è stata realizzata anche la Casa delPellegrino, un edificio moderno, che accoglie quanti qui giungo-no pellegrini, per un soggiorno di riflessione nella pace e nellaserenità, di meditazione a contatto diretto con la natura della mi-stica Umbria, che tanto aiuta ad un incontro personale con Dio.Dietro il Santuario, un corridoio (portico) porta alla Casa del Pel-legrino. Accogliente e modernamente attrezzata; ha sale di sog-giorno, sale per conferenze, terrazze incantevoli. Ma più incante-vole è lo spirito di famiglia che vi si respira.Le ampie sale di soggiorno, di lettura, di riunioni adatte sia all’as-semblea che al lavoro di gruppo, con impianti multipli di diffu-sione unificati anche per più sale contempo raneamente, consen-tono una razionale organizzazione specialmente in occasione dipellegrinaggi, di convegni di studio, di settimane nazionali ed in-ternazionali. Tutte le camere sono complete di servizi indipen-denti.

Anche un giorno di silenzio e di medi-tazione in questa oasi di spiritualitàpuò aiutare a riscoprire il senso del-l’amore di Dio per ogni uomo e per ilmondo in cui viviamo troppo immer-si. Una sosta in questa pace favoriscel’unione più intima e affettuosa dellapropria anima con Dio. “Dio parla all’anima e le rivela cammini non conosciuti per arri-

vare all’amore e alla perfezione; ma ha fissato la condizione chel’anima sappia estraniarsi dalle cose e creare silenzio. Sono Suele parole: “La porterò nella solitudine e lì le parlerò al cuore”.Nella solitudine, nel silenzio e nel raccoglimento è dove Gesùparla all’anima ed è lì dove la conduce alla perfezione. Non sitratta di una solitudine corporale ma spirituale: solitudine e rac-coglimento del cuore. Questa azione e comunicazione divina cilibera dalle vanità del mondo e ci unisce a Dio”.

“È stata costruita questa casa per riunioni, perché i pellegrinipossano venire a riposare qui alcuni giorni, vicino al Santuariodell’Amore Misericordioso… Io desidero, figlie mie, che non ac-cogliate i pellegrini per guadagnare soldi, bensì con il fine di da-re buon esempio di carità, di mortificazione e di amore al Si-gnore; in questo modo si darà molta gloria al Signore in questacasa”.

La Casa del La Casa del PellegrinoPellegrino

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PER UN INCONTRO Dl MISERICORDIAPER UN INCONTRO Dl MISERICORDIA

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PER UN INCONTRO Dl MISERICORDIAPER UN INCONTRO Dl MISERICORDIA

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Animazioneliturgica“In questo Santuario sia sempre proclamato illieto annuncio dell’Amore Misericordioso me-diante la Parola, la Riconciliazione e l’Eucare-stia”

(Papa Giovanni Paolo II° a Collevalenza, 22.11.1981)

Nella piena fedeltà alle indicazioni dellaChiesa, facciamo in modo che le celebrazionifavoriscano la partecipazione dell’assembleae curiamo uno svolgimento appropriato, do-sando opportunamente la parola, il silenzio eil canto, sostenuto dal Coro del Santuario edalle musiche dell’Organo. Tutto questo è fi-nalizzato ad aiutare i fedeli presenti a scopri-re e fare significative esperienze dell’AmoreMisericordioso del Signore.

Il Santuario, proprio per assolvere questo scopo, offre le seguenticelebrazioni:• Il sacramento dell’Eucarestia e l’Adorazione Eucaristica. E’ il

memoriale della Pasqua, è il sacrificio di Cristo che vuol fareanche di noi un’offerta a Dio gradita. Per Madre Speranza l’o-stia consacrata è strettamente unita alla croce: Gesù solo perAmore dona la sua vita e si fa nostro cibo perchè anche noi im-pariamo ad amare.

• Il sacramento della Riconciliazione e la liturgia penitenziale. IlSantuario consacrato all’Amore Misericordioso trova qui unadelle sue principali finalità: offrire la misericordia e il perdonodi Dio Padre all’uomo d’oggi, bisognoso di conversione di pa-ce.

“Nella misura in cui l’anima progredisce nella conoscenza e nel-l’amore verso Gesù, la sua vita si unifica e ugualmente la suacontemplazione, la quale diviene via via più semplice, più eleva-ta, più perfetta, poichè l’unico oggetto di contemplazione non èaltro che il suo Dio, la sua bontà, la sua misericordia e la sua ca-rità nei confronti di coloro che l’hanno offeso.Questa persona giunge a sentirsi come rivestita della bontà edella misericordia di Gesù”.

• La liturgia della Parola e la liturgia delle Ore sono celebrazionidi lode e di ringraziamento all’Amore di Dio, sono invocazionidi misericordia per il mondo, sono espressioni di fede in Coluiche è più grande del nostro cuore.

Altre pratiche liturgiche del Santuario• La Novena dell’Amore Misericordioso di Gesù (un bellissimo

commento al «Padre nostro» di Madre Speranza); novene alNatale, all’Immacolata, all’Assunta; il mese di Maggio.

• Liturgia delle Acque per l’immersione nelle Piscine

• La Supplica a Maria Mediatrice.

• Il Santo Rosario.

Accoglienza deisacerdotiLa Famiglia dell’Amore Misericordioso vede nei sacerdoti iprimi destinatari e mediatori della misericordia di Dio pergli uomini, perchè essi sono il prolungamento del Sacerdo-zio misericordioso di Gesù che ha offerto se stesso al Pa-dre per noi, condividendo le nostre infermità (cf Eb 4,15;9,14). I sacerdoti sono chiamati a incarnare la carità pa-storale di Gesù, «ad annunziare ai poveri un lieto messag-gio» (Lc 4,18).

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“Debbo dirvi che vivo giorni di vera gioia ed emozione... per ilcompito che vengo svolgendo in questi mesi nella casa di nostroSignore, facendo da portinaia di coloro che soffrono e vengono abussare a questo nido d’amore perché Lui, come Buon Padre, liperdoni, dimentichi le loro follie e li aiuti in questi momenti didolore. Sono qui, figli miei, ore e ore, giorni e giorni, ricevendopoveri, ricchi, anziani e giovani, tutti carichi di grandi miserie: mo-rali, spirituali, corporali e materiali. Alla fine del giorno vado apresentare al Buon Gesù, piena di fede, fiducia e amore, le miseriedi ognuno, con l’assoluta certezza di non stancarlo mai, perché sobene che Lui, da vero Padre, mi attende ansiosamente affinché in-terceda per tutti quelli che sperano da Lui il perdono, la salute, lapace e ciò di cui hanno bisogno per vivere…”.

Al Santuario dell’Amore Misericordioso, ogni pellegrino è invita-to a riscoprire una verità tanto antica e sempre nuova che Dio,lungo i secoli, ripete ad ogni uomo: “Ti ho amato di amore eter-no” (Ger 31, 3). É lo stile “di famiglia” che dovrebbe portare a fa-re esperienza di un Dio che è “un padre e una tenera madre”.

Con questo spirito e stile di accoglienza, ai pellegrini che sosta-no per qualche giorno al Santuario e ai pellegrinaggi di passag-gio sono offerti questi servizi:• una guida per la visita del Santuario• un incontro informativo sul messaggio e la spiritualità

dell’Amore Misericordioso• la liturgia penitenziale e le confessioni• la liturgia delle Acque e l’immersione nelle piscine• la proiezione di video-cassette sull’Opera • la visita al presepio poliscenico• la Via Crucis• la visita ai luoghi dove è vissuta Madre Speranza• il posto di ristoro per i pellegrini di passaggio• l’ospitalità alla Casa del Pellegrino.

Lo stile dell’aiuto che la Famiglia offre ai sacerdoti mira al-la comunione ed è improntato alla fraternità presbiterale:accoglienza nella comunità come in casa propria, collabo-razione, aiuto spirituale discreto specialmente ai sacerdotiin difficoltà, accompagnamento nei confronti dei sacerdo-ti giovani, servizio a quelli anziani, soli e malati. Tutto al-l’insegna della gratuità.

Il Santuario dell’Amore Misericordioso presta questi servizi ai sa-cerdoti:• ospitalità temporanea per momenti di riposo e di riflessione,• ospitalità permanente di sacerdoti anziani e malati,

• giornate di ritiro spirituale,

• corsi di esercizi spirituali (almeno 3 volte all’anno),

• giornate per la formazione permanente del Clero (organizzatein collaborazione con la Conferenza Episcopale Umbra),

• giornata di Spiritualità Presbiterale (generalmente in uno deiprimi Giovedì di giugno).

“Il fine principale della Congregazione dei Figli dell’Amore Mi-sericordioso è l’unione del Clero diocesano con i religiosi, iquali devono porre tutto l’impegno e la cura nell’unirsi ai sa-cerdoti, essendo per loro veri fratelli, aiutandoli in tutto, piùcon i fatti che con le parole”.

Accoglienza delpellegrinoMadre Speranza, con la sua accoglienza e disponibilità attenta epremurosa verso i pellegrini, nello stile evangelico della carità,ha insegnato a pregare, a sacrificarsi e infondere fiducia nellamisericordia del “Buon Gesù”.

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La Famiglia dell’Amore Misericordioso, seguendo l’esem-pio della Madre, va incontro ai giovani che oggi soffronopiù di tutti le contraddizioni del nostro tempo. Li aiutacon uno stile di speranza e di fiducia, di accoglienza fami-liare, di aiuto e di proposta all’insegna del «Todo poramor», di accompagnamento paziente, di riflessione e diesperienza dell’Amore del Signore, perchè possano trova-re la loro identità e il senso della vita.

L’attività di pastorale giovanile-vocazionale del Santuario offreaiuti specifici alle varie situazioni allo scopo di favorire la matu-rità umana e cristiana, nonché di accompagnare al discernimen-to vocazionale. A tale scopo sono in atto già da diversi anni presso la Casa di Ac-coglienza “Roccolo” le seguenti iniziative :

• Campi-scuola per adolescenti e giovani, nel periodo estivo.

• Esercizi Spirituali di tre giorni : dopo Natale e in aprile/maggio.

• Orientamento Vocazionale per i giovani che, avendo fatto uncammino di fede, s’interrogano sulla specifica vocazione.

L’esperienza dura una settimana e cade nella prima metà diagosto. I partecipanti di questa esperienza possono continuarel’approfondimento negli incontri di discernimento vocazionaleche hanno luogo ogni due mesi.

• Raduno Giovanile. È l’incontro annuale, alla fine di agosto, acui sono invitati i giovani per un momento di festa, di riflessio-ne e di amicizia nel segno della spiritualità dell’Amore Miseri-cordioso.

Pastorale giovanilevocazionale“Datevi alla gioventù, la quale oggi ha grande necessità di perso-ne religiose che la consigli, la guidi e l’aiuti a camminare ... inquesto mondo di vanità e di inganni...Qui vengono tanti giovani cercando qualche cosa che non han-no trovato neanche all’università... Io vorrei che qui potesserotrovare carità, amore, sacrificio”.

L’uomo e la donna, creati a immagine di Dio, sono incar-nazione del suo amore di padre-madre per l’uomo. È sug-gestivo considerare l’amore di un padre e di una madreuna parabola vivente che ci aiuta a conoscere Dio.Nel servizio al Santuario, Madre Speranza insisteva con isuoi figli circa la necessità di essere testimoni di uno spe-cifico spirito di famiglia per i tanti pellegrini e le tante fa-miglie che qui giungono. Desiderava che nell’accoglienza,i padri al Santuario e le suore alla Casa del Pellegrino,esprimessero la paternità e la maternità di Dio che acco-glie ogni uomo.

Consapevoli che “il futuro del mondo e della chiesa passa attra-verso la famiglia” (FC, 76), per sostenere ed aiutare ogni famigliaa rispondere e riscoprire la sua insostituibile vocazione e la mini-sterialità coniugale che le è propria, il Santuario offre alcuneesperienze:• Week-end di spiritualità per famiglie e per fidanzati• Giornate di spiritualità• Itinerari di preparazione al matrimonio• Giornata di preghiera per la famiglia• Giornata di preghiera per la vita• Servizio del Consultorio di dichiarata ispirazione cristiana “Fa-

miglia-Amore”

Pastorale familiareA degli sposi: “Se amate il Signore formerete una famiglia cri-stiana e morale”. “Santificatevi, figli miei; io pregherò perché visantifichiate… Tu sii vera madre per il tuo sposo;… Tu sii veropadre per la tua sposa”.Ad un gruppo di pellegrini ammalati: “Coraggio, figli miei; co-raggio figli miei! Soffrite con gioia e lodate il Signore, Intercedeteper la pace, pregate per le famiglie che soffrono,… pregate per-ché la devozione dell’Amore Misericordioso si estenda nel mon-do intero ed affinché nelle famiglie regni l’amore e la pace au-tentica, che proviene da Nostro Signore. Auguri, figli miei, augu-ri! Fate tesoro della prova e della sofferenza, figli miei!… Voi,chiamati dal Signore ad essere vittime di espiazione con l’infer-mità, pregate perché il Signore conceda unione alle famiglie, do-ni loro pace e le aiuti ad essere cristiane e morali”.

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Parte per essere religiosa: 15.10.1914“... partii dalla casa paterna con il grande desiderio di arri-vare ad essere santa, di assomigliare un po’ a S. Teresa, cheera coraggiosa e non aveva paura di niente... Volevo esserecome lei e così uscii di casa quel giorno, lasciando miamadre nel letto del dolore e senza speranza di rivederla -«Figlia mia, perché non aspetti?» - mi chiese. - «Madre, do-mani è S. Teresa e io vorrei diventare grande santa comelei, e che mi aiuti a seguire il Signore come lei lo seguì». Emia madre che era molto buona mi disse: «Figlia mia, il Si-gnore ti benedica, e se io muoio prega per me»”.

Le è affidata una missione“Oggi, 5 novembre del 1927, mi sono distratta, cioè hopassato parte delle notte fuori di me e molto unita al BuonGesù, e Lui mi ha detto che io devo fare in modo che gliuomini lo conoscano, non come un padre offeso per le in-gratitudini dei suoi figli, ma come un Padre buono che cer-ca con tutti i mezzi il modo di confortare, aiutare e far feli-ci i suoi figli, e che li segue e li cerca con amore instanca-bile come se non potesse essere felice senza di loro”.

… dalla parte dei poveri“Molto dispiaciuta e sostenuta una signora della “Junta”mi chiede: «Chi ha dato il permesso di far entrare tuttaquesta gente a sporcare tutto?» - «No, signora, non sonovenuti a sporcare ma a mangiare, perché oggi è Natale an-che per loro» - «Si guardi bene dal portare un’altra voltatutta questa gente in casa; questo lo potrà fare quando lacasa sarà sua». E partì. Io andai di nuovo in cappella dal Si-gnore e sentii che Lui mi diceva: «Speranza, dove non pos-sono entrare i poveri, non ci devi entrare neanche tu. È oradi partire da questa casa!» - «Signore, e dove devo anda-re?»”.

Nel 1914 è entrata in un monaste-ro in via di estinzione, le Figlie delCalvario di Villena, che più tardi siunì alle Missionarie Clarettiane.

Dopo un fervente impegno aposto-lico, Madre Speranza è stata chia-mata a dar vita ad una nuova Fami-glia Religiosa dell’Amore Miseri-cordioso fondando, a Madrid, nel1930, la Congregazione delle Ancel-le e a Roma, nel 1951, quella dei Fi-gli.

Il 18 agosto 1951, si è trasferita aCollevalenza, dove ha trascorso gliultimi trenta anni della sua vita,portando a compimento la realiz-zazione del Santuario.

Il Processo Diocesano sulla vita esulle virtù si è concluso a Colleva-lenza l’11 febbraio 1990.

Dalla stessa testimonianza di Madre Speranza, seguiamo alcune orme della sua vita…

Dalla stessa testimonianza di Madre Speranza, seguiamo alcune orme della sua vita…

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La fondazione delle Ancelle“Compresi che il buon Gesù voleva che si realizzasse lafondazione dedicata alle Ancelle dell’Amore Misericordio-so per aprire collegi dove educare orfani, poveri, figli di fa-miglie numerose e delle classi più modeste della società,contribuendo queste ultime al sostentamento dei loro figliin misura delle loro forze. Ed inoltre collegi per bambini ebambine anormali, ed anche case per anziani e ospedaliper ogni classe di bisognosi, evitando in questi centri tuttoquello che possa avere l’aspetto di ricoveri, e prendendo lereligiose lo stesso cibo dei bambini, per evitare la cattivaimpressione che produce in essi vedere che noi religiosemangiamo diversamente e molto meglio di loro.Compresi, inoltre, che in questi collegi i bambini debbonoricevere una solida educazione e che quelli che per la lorointelligenza ne fossero capaci, possano continuare gli studisuperiori... perché questo, generalmente, non è alla portatadei poveri, tanto meno in Spagna, dove l’educazione deipoveri è abbastanza abbandonata...”.

Mensa: a Roma, con i poveri più poveri“Noi abbiamo seguitato a vivere in quella casa, con quellapovertà che era tanto, tanto bella; una povertà da provoca-re una allegria che non aveva nessun altro. Fu così che siaprì un Collegio; si era sparsa la voce che eravamo dellesemplici suore e che eravamo tanto povere; potemmo ac-cogliere lì bambine povere, anche della Marranella”.

“Il Signore mi ha detto…” “Anni più tardi, tu, aiutata da me, con maggiori angustie,fatiche, sofferenze e sacrifici, organizzerai l’ultimo e ma-gnifico laboratorio che servirà di grande aiuto materiale emorale per le figlie e per le giovani che avranno la fortunadi esservi ammesse; vicino a questo laboratorio ci sarà lapiù grande e magnifica organizzazione di un Santuario de-dicato al mio Amore Misericordioso, Casa per ammalati epellegrini, Casa del Clero, il Noviziato delle mie Ancelle, ilSeminario dei miei Figli dell’Amore Misericordioso; ...vi-

vranno tutti e due aiutandosi scambievolmente, le Ancellecon il lavoro materiale e i Figli sempre con il lavoro spiri-tuale, diffondendo intorno a sé il profumo soave del buonesempio, attraendo a Me tutti coloro che visiteranno questounico Santuario del mio Amore Misericordioso.Però tu devi tenere ben presente che Io sempre mi sonoservito delle cose più povere e inutili per fare quelle piùgrandi e magnifiche: a Baalam parlai per mezzo di un asi-no, mentre avrei potuto farlo per mezzo di un angelo; e perottenere un grande raccolto di grano è necessario gettare a

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terra la semente, ricoprirla di terra, sottoporla all’azionedell’acqua, del sole, del freddo, della neve; infine questasemente deve imputridire e scomparire per poter fruttifica-re e produrre grande quantità di grano. Tutto ciò non è an-cora sufficiente perché il frutto possa servire di sostenta-mento all’uomo; infatti occorre ancora che il grano sia tri-turato, macinato e trasformato in farina, che passata al se-taccio viene separata dalla crusca, e quindi è pronta peressere impastata con l’acqua e ben cotta. Allora potrà ser-vire di principale alimento per l’uomo. Così tu, devi passa-re attraverso tutta questa elaborazione per poter arrivare adessere ciò che Io desidero, cioè che Io possa servirmi di tecome alimento per molte anime, e i figli e le figlie prenda-no da te questa sostanza elaborata e mi diano tanta gloriain questo Santuario con il soave profumo del sacrificio,della preghiera, dell’abnegazione e con l’esercizio conti-nuo della mia carità e amore verso i più bisognosi”.

La fondazione dei Figli dell’Amore Misericordioso13 febbraio 1942:“Grazie al buon Gesù la mia salute va migliorando e così,credo che avrò la grazia di poter fondare la Congregazionedei Figli dell’Amore Misericordioso e di soffrire ancora dipiù per i poveri Sacerdoti che hanno avuto la disgrazia dioffendere il mio Dio”.

24 febbraio 1951:“Il Buon Gesù mi ha detto che è giunto il momento di rea-lizzare la fondazione dei Figli dell’Amore Misericordioso”.

“I Sacerdoti Religiosi si dedicheranno al proprio ministeroe saranno formati nello spirito di carità, di abnegazione edi amore al Clero diocesano, abituandosi a considerarequesti come veri fratelli e, uniti ai Sacerdoti diocesani convoti, avranno vivo interesse nel lavorare con i Sacerdotigiovani, preparandoli affinché possano disimpegnare il loroministero nel miglior modo possibile e difendersi dai moltipericoli che incontreranno uscendo dal Seminario.Trattino questi giovani con vero amore di fratelli, con molta

carità e prudenza, senza mostrare meraviglia, fastidio o unesagerato timore quando sono tormentati e deboli davantia qualche miseria umana; con chi è caduto, nella sua de-bolzza, si comportino come Padri affettuosi, senza scorag-giarli, cercando di animarli perché possano difendersi conpiù facilità; facciano in modo di infondere in loro l’amoree la fiducia nell’Amore Misericordioso che tanto ha fatto efa per l’uomo e la compassione alle miserie umane.Affinché il lavoro dei Figli dell’Amore Misericordioso siafecondo con i Sacerdoti diocesani, debbono essere persua-si che tra le tante opere di carità da realizzare a favore del-l’umanità, la principale è per loro l’unione con i sacerdotidiocesani. Uniti ad essi come fratelli, eserciteranno con en-tusiasmo e solo per amore al Signore tutte le altre opere”.

Il fine della “Famiglia Religiosa”“Queste due Congregazioni, sono una stessa cosa, con lostesso titolare, l’esercizio della carità senza limiti e figlidella stessa Madre”.“Vivete, figli miei, sempre uniti come una forte pigna, unitisempre per santificarvi, per dare gloria al Signore per fare ilbene alle persone che entrano in contatto con voi”.

La “portinaia” del buon Gesù“Io, amati figli e figlie, debbo dirvi che vivo giorni di veragioia ed emozione... per il compito che vengo svolgendoin questi mesi nella casa di nostro Signore, facendo da por-tinaia di coloro che soffrono e vengono a bussare a questonido d’amore... Alla fine del giorno... so bene che Lui, davero Padre, mi attende ansiosamente... affinché gli dica innome di tutti loro, non una ma mille volte: «Padre perdo-nali, dimentica tutto, sono anime deboli che nell’infanzianon hanno ricevuto il solido alimento della fede e oggi, at-taccate al pesante fango della natura e sballottate dal fortevento della corruzione, precipitano in fondo al mare senzaforze per navigare». Ed Egli che è tutto Amore e Misericor-dia, specialmente verso i figli che soffrono, non mi lasciadelusa e così vedo con gioia confortate tutte quelle animeche si affidano all’Amore Misericordioso”.

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PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”

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Il 9 settembre 1965 Madre Speranza così annota:“Mi è stato detto che un giorno il Vicario di Cristo verrà a vistarequesto Suo Santuario. Io vorrei che fosse subito…”.

22 novembre 1981IL PAPA A COLLEVALENZA

22 novembre 1981, non è solamente il giorno del compimentodi una promessa, ma è soprattutto il giorno in cui un uomo “ve-nuto da lontano” desidera riconfermare la necessità di ispirare irapporti umani alla misericordia: “La Chiesa vive una vita auten-tica quando proclama e professa la misericordia - il più stupendoattributo del Creatore e del Redentore e quando accosta gli uo-mini alle fonti della misericordia del Salvatore, di cui essa è de-positaria e dispensatrice” (DM 13)Giovanni Paolo II, è quel “Vicario” che, scelto da Dio per diffon-dere il messaggio d’amore e di misericordia, ha desiderato venirea questo Santuario “per leggere di nuovo, di nuovo pronun-ciare, riconfermare, in qualche modo, il messaggio del-l’Enciclica Dives in misericordia pubblicata un anno pri-ma. Fin dall’inizio del mio ministero nella Sede di San Pie-tro a Roma ritenevo questo messaggio come mio partico-lare compito. La Provvidenza me lo ha assegnato” (Ange-lus, 22.11.1981).

“Per liberare l’uomo dai propri timori esistenziali, da quelle pau-re e minacce che sente incombenti da parte di individui e nazio-ni, per rimarginare le tante lacerazioni personali e sociali, è ne-cessario che alla presente generazione... sia rivelato il ‘misterodel Padre e del suo amore’. L’uomo ha intimamente bisogno diaprirsi alla misericordia divina, per sentirsi radicalmente compre-so nella debolezza della sua natura ferita; egli necessita di esserefermamente convinto di quelle parole a voi care e che formano

Papa Giovanni Paolo II alSantuarioPapa Giovanni Paolo II alSantuario

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PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”

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spesso l’oggetto della vostra riflessione, cioè che Dio è un Padrepieno di bontà che cerca con tutti i mezzi di confortare, aiutare erendere felici i propri figli; li cerca e li insegue con amore instan-cabile, come se Lui non potesse essere felice senza di loro. L’uo-mo, il più perverso, il più miserabile ed infine il più perduto, èamato con tenerezza immensa da Gesù che è per lui un padre eduna tenera madre” (Santo Padre alla Famiglia Religiosa dell’Amo-re Misericordioso 22.11.1981).

Pellegrino a Collevalenza, il Santo Padre definì il Santuario: “Centro eletto di spiritualità e di pietà che a tutti ricorda e pro-clama la grande e consolante realtà della misericordia paternadel Signore... in esso - esorta - sia sempre proclamato il lieto an-nunzio dell’Amore Misericordioso mediante la Parola, la Ricon-ciliazione e l’Eucaristia. È parola evangelica quella che voi pro-nunciate per confortare e convincere i fratelli circa l’inesauribilebenevolenza del Padre celeste. È rendere possibile l’esperienzadi un amore divino più potente del peccato l’accogliere i fedelinel Sacramento della penitenza o riconciliazione, che so qui am-ministrato con costante impegno. È rinvigorire tante anime affati-cate e stanche, alla ricerca di un ristoro che rechi dolcezza e ro-bustezza nel cammino, offrire loro il Pane Eucaristico”.

A ricordo di questo Suo pellegrinaggio, il 17 aprile 1982, lostesso Santo Padre Giovanni Paolo II ha insignito il Santuario deltitolo di Basilica Minore.

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“Benedici, Gesù mio, questo tuo grande Santuario

e fa’ che vengano sempre a visitarlo dal mondo intero.

Aiuta, consola e conforta tutti quanti ne hanno bisogno.

Fa’ che tutti vedano in Te non un giudice severo,

ma un Padre pieno di amore e di misericordia

che non tiene in conto le miserie dei suoi figli

ma le dimentica e le perdona”

è lieta di accogliervi

in questo Santuario.

La nostra Famiglia Religiosa

5 Via Crucis6 Casa del Pellegrino7 Casa dei Figli dell’Amore Misericordioso8 Roccolo9 Casa delle Ancelle dell’Amore Misericordioso

10 Piazza11 Parco picnic e servizi igienici12 Centro informazioni13 Parcheggi14 Posto di ristoro e servizi igienici15 Centro di Pastorale Familiare

1 Santuario dell’Amore Misericordioso2 Basilica e Cripta3 Pozzo e Piscine4 Presepio e diorami

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CELEBRAZIONI FESTIVE:Mattino – S. Messe6.30 – 8 – 9,30 – 11 – 12Pomeriggio – S. Messe Ora solare: 16 – 17,30Ora legale: 17 – 18,30

Solo la domenica:7.30 Celebrazione delle Lodi17–19 Adorazione, Rosario, Vespri e Benedizione

Eucaristica.

CELEBRAZIONI FERIALI:6,30 – 7,30 – 10 – 17* S. Messa18,30 Vespri, Rosario, Novena* Il sabato e vigilie di feste è prefestiva

LITURGIA DELLE ACQUE:(prima della immersione nelle Piscine)Da Marzo a OttobreLunedì - ore 10,30. Giovedì e Sabato – ore 16Da Novembre a FebbraioSabato – ore 15,30

SALA RICORDI E PRESEPIO:Dalle 8,30 alle 12,30. Dalle 15 alle 18,30

IL GIORNO 8 DI OGNI MESE:ricorderemo Madre Speranza insieme ai Confratelli, Con-sorelle e Benefattori defunti, soprattutto nelle S. Messe del-le ore 6,30 e 17.

ATTIVITÀ:Nel Santuario viene particolarmente curato:• il ministero delle Confessioni;• il lavoro con i Sacerdoti;• la Pastorale Familiare;• la Pastorale Giovanile.

SUSSIDI:• Rivista dell’Amore Misericordioso;• Novena• Pubblicazioni varie.

CENTRO INFORMAZIONIInformatevi per conoscere le varie iniziativeTel. 075.8958282 - 075.8958283E-mail: [email protected]

SANTUARIO DELL’AMORE MISERICORDIOSOTel. 075.89581 - Fax 075.8958228C/C Postale 11819067E-mail: [email protected]://www.collevalenza.it

Orari e Attività del SantuarioOrari e Attività del Santuario

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dall’autostrada del sole

– per chi viene da NORD conviene uscire al Casello diVALDICHIANA e proseguire per Perugia, Ponte San Gio-vanni, Todi, Collevalenza;– per chi viene da SUD conviene uscire al Casello di OR-TE e proseguire (sulla linea di Perugia) per Sangemini, Ac-quasparta, Collevalenza.

Servizi di pullman

– Da ROMA ogni giorno feriale parte un pullman per Col-levalenza, dalla Stazione Tiburtina, alle 8,15 e alle 16;– Da PERUGIA, Piazza Partigiani, ogni giorno feriale parteun pullman per Collevalenza alle ore 14,30.

Come arrivare a CollevalenzaCome arrivare a Collevalenza

ROMA

NAPOLI

MILANO

BOLOGNA

CESENA

FIRENZE

COLLEVALENZA

VALDICHIANA

ORTE

TODI

TERNI

PERUGIA

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Il montanaro che vuole mandarelontano un suo richiamo portad’abitudine una mano alla bocca,quasi per guidare il percorso ini-ziale del suono. L’espressioneesatta è: “fare delle mani tonavo-ce”. Da qui, l’inconsueta forma archi-tettonica del campanile, nel qua-le ad ogni campana corrispondeun tonavoce perché il suono rie-cheggi più lontano.Lo stesso “castello” delle campa-ne è stato abolito, le campane so-no incernierate direttamente al-l’opera muraria, gli assi di rota-

zione e le campane situati a fi-lo esterno.

Il campanile, come pianta, ri-sulta da “rotonde” di cementoe di mattoni, come già il San-tuario, ma qui geometricamen-te contrapposte a croce. È alto45 metri, le 5 campane sonodedicate a Maria Santissimadel Pilar, alla Madonna dellaSperanza, a San Giuseppe, aMaria Mediatrice, all’AmoreMisericordioso. Quest’ultima,la più grande, pesa 50 ql.

Il nostro Dio è un Dio “ricco di mise-ricordia” che continua a gridare al-l’uomo di ogni lingua, popolo e nazio-ne: “Ti ho amato di amore eterno”.

(Ger 31, 3)

L’amore di Dio, espresso nel Crocifis-so dell’Amore Misericordioso, vuoleessere gridato agli uomini del mondointero. L’idea dominante espressa dalcampanile è quella di una croce, le cuibraccia servono da tonavoce.

11.8.1999: Eclissi di sole sul Campanile

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Indice generaleDIO RICCO IN MISERICORDIA◆ Collevalenza: “roccolo” di misericordia . . . . . . . . . . . 4◆ Il Crocifisso dell’Amore Misericordioso . . . . . . . . . . . 6◆ Ricordiamo, Dio, la tua misericordia dentro

il tuo tempio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

UNA STRUTTURA A SERVIZIO DELLA MISERICORDIA◆ Il Santuario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12◆ La Basilica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16◆ La Cripta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38◆ L’Acqua e le piscine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44◆ La statua di Maria Mediatrice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48◆ Il presepio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50◆ La Via Crucis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52◆ La Casa del Pellegrino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

PER UN INCONTRO Dl MISERICORDIA◆ Animazione liturgica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56◆ Accoglienza dei sacerdoti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57◆ Accoglienza del pellegrino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58◆ Pastorale giovanile-vocazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . 60◆ Pastorale familiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61◆ Pastorale degli ammalati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

MADRE SPERANZA: UN CUORE DI MISERICORDIA◆ Aprendo strade di misericordia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63

PELLEGRINO, PER “PROCLAMARE LA MISERICORDIA”◆ Papa Giovanni Paolo II al Santuario . . . . . . . . . . . . . . 70

INFORMAZIONI◆ Informazioni pratiche: per orientarsi . . . . . . . . . . . . . 74◆ Centro informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74◆ Orari e Attività del Santuario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76◆ Cartine geografiche: come arrivare a Collevalenza . . . 78◆ Dal campanile: un messaggio per il mondo . . . . . . . . 80◆ Indice dei nomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82

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Indice dei nomiAbside della Basilica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26Acqua dell’Amore Misericordioso . . . . . . . . . . . . . . . . . 44; 62Acquasantiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17Accoglienza ai Sacerdoti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57Accoglienza al pellegrino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58Altare della Basilica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24Altare della Cripta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41Animazione liturgica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56Basilica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16Campanile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80Cappella dei ss. Pietro e Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27Cappella della Madonna del Pilar . . . . . . . . . . . . . . . . . 28Cappella della vita di Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31Cappella delle Anime del Purgatorio . . . . . . . . . . . . . . . 32Cappella delle Parabole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29Cappella di Gesù Bambino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33Cappella di Santa Teresa di Gesù Bambino . . . . . . . . . . 36Cartine geografiche: come arrivare a Collevalenza . . . . 78Casa del Pellegrino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54Centro informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75Confessionali in Basilica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30Cripta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38Crocefisso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6; 12Ex-voto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15Fontana dell’Acqua dell’Amore Misericordioso . . . . . . . 44Informazioni pratiche: per orientarsi . . . . . . . . . . . . . . . 74La luce nella Basilica e nella Cripta . . . . . . . . . . . . . . . . 22Liturgia delle Acque . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62Madre Speranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63Maria Mediatrice (quadro in Basilica) . . . . . . . . . . . . . . 34Maria Mediatrice (statua) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48Mosaici Piscine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46Organo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37Orari e attività del Santuario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76Papa Giovanni Paolo II° al Santuario . . . . . . . . . . . . . . . 70Pastorale degli ammalati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62Pastorale familiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61Pastorale giovanile e vocazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . 60Piscine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44; 62Porte di ingresso in Basilica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18Pozzo dell’Amore Misericordioso . . . . . . . . . . . . . . . . . 44Presepio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50Roccolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60Scala interna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38Scalinata di ingresso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16Tabernacolo della Basilica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25Tomba della Madre Speranza in Cripta . . . . . . . . . . . . . 43Via Crucis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

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“Quello che più dispiace a Gesù è

la mancanza di confidenza e di

fiducia in Lui… La confidenza in

Gesù, nonostante le nostre miserie, è

un conforto per l’Amore

Misericordioso...

Certamente il peccato è orribile

perché con esso offendiamo Gesù e

perciò dobbiamo detestarlo, ma senza

che per questo ci abbandoniamo alla

tristezza e allo scoraggiamento: Colui

che viene offeso è pur sempre il Nostro

Padre e il suo Cuore Misericordioso

ci perdona e ci ama”.

Terza edizione, giugno 2006

Edizioni L’AMORE MISERICORDIOSOCOLLEVALENZA (PG)

www.collevalenza.it

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