Il salmo 126 don Alfonso Capuano Il libro dei SalmiParrocchia Santa Maria della Consolazione.

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Il salmo Il salmo 126 126 don Alfonso Capuano Il libro dei Salmi Parrocchia Parrocchia Santa Maria della Santa Maria della Consolazione Consolazione

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Il salmo 126Il salmo 126

don Alfonso Capuano

Il libro dei Salmi

ParrocchiaParrocchiaSanta Maria della Santa Maria della

ConsolazioneConsolazione

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E tu, Signore, per questa gioia degli umili - gioia divina, da impazzire -, continua a intervenire: sarà anche per te la gioia più grande e umana! Troppi popoli poveri ancora seminano nel pianto, senza neppure il diritto di raccogliere il frumento maturato con l'acqua delle loro lacrime.

D.M. Turoldo

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Il salmo degli Il salmo degli scampatiscampati

Usciti dai campi di concentramento, scampati Usciti dai campi di concentramento, scampati dai forni crematori nazisti, affidati ad dai forni crematori nazisti, affidati ad imbarcazioni di fortuna - scrive A. Chouraqui - in imbarcazioni di fortuna - scrive A. Chouraqui - in vista del Carmelo e della costa di Palestina, «noi vista del Carmelo e della costa di Palestina, «noi cantavamo il Sal 126 che sembrava essere cantavamo il Sal 126 che sembrava essere scritto per questa circostanza, il ritorno dei scritto per questa circostanza, il ritorno dei prigionieri di Sion verso la terra promessa. Il prigionieri di Sion verso la terra promessa. Il salmo era divenuto all'improvviso una realtà viva salmo era divenuto all'improvviso una realtà viva che palpitava nelle nostre vite ferite. I prigionieri che palpitava nelle nostre vite ferite. I prigionieri che il Signore riportava, finalmente liberi, nella che il Signore riportava, finalmente liberi, nella terra promessa, eravamo noi! Il riso che terra promessa, eravamo noi! Il riso che riempiva la bocca del salmista 2500 anni or sono riempiva la bocca del salmista 2500 anni or sono era il nostro riso e la nostra lingua cantava il suo era il nostro riso e la nostra lingua cantava il suo canto!». canto!».

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Il salmo degli Il salmo degli scampatiscampati

Questa chiave di lettura del Sal 126 come inno Questa chiave di lettura del Sal 126 come inno dei rimpatriati è certamente una delle più dei rimpatriati è certamente una delle più immediate e suggestive. Se il Secondo Isaia è immediate e suggestive. Se il Secondo Isaia è stato il cantore appassionato del nuovo esodo, stato il cantore appassionato del nuovo esodo, cioè del ritorno d'Israele dall'esilio babilonese in cioè del ritorno d'Israele dall'esilio babilonese in seguito all'editto di Ciro del 538 a.C., questa seguito all'editto di Ciro del 538 a.C., questa piccola composizione di sole 48 parole ne piccola composizione di sole 48 parole ne potrebbe essere la sintesi in cui si fondono potrebbe essere la sintesi in cui si fondono mirabilmente ringraziamento gioioso per il mirabilmente ringraziamento gioioso per il grande dono della libertà e supplica per grande dono della libertà e supplica per l'orizzonte futuro non tutto sgombro da incubi. l'orizzonte futuro non tutto sgombro da incubi.

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Il salmo degli Il salmo degli scampatiscampati

L'inserzione del carme nella collana dei L'inserzione del carme nella collana dei cantici delle ascensioni a Sion conferma cantici delle ascensioni a Sion conferma questa interpretazione: come l'itinerario questa interpretazione: come l'itinerario delle carovane da Babilonia a delle carovane da Babilonia a Gerusalemme era visto sotto lo schema di Gerusalemme era visto sotto lo schema di una processione su una «via sacra» una processione su una «via sacra» totalmente rettilinea e piana (Is 40,3-4) totalmente rettilinea e piana (Is 40,3-4) così ogni pellegrinaggio a Sion si così ogni pellegrinaggio a Sion si trasforma in una commemorazione del trasforma in una commemorazione del glorioso ritorno verso il tempio, verso la glorioso ritorno verso il tempio, verso la libertà e verso Dio (1Re 8,46-51). libertà e verso Dio (1Re 8,46-51).

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Il salmo degli Il salmo degli scampatiscampati

Stupore, sorriso, gioia, canto, quel canto che Stupore, sorriso, gioia, canto, quel canto che prima era impossibile nella schiavitù, come prima era impossibile nella schiavitù, come ricorda il Sal 137, sono le reazioni e le emozioni ricorda il Sal 137, sono le reazioni e le emozioni che si affollano nel cuore degli ebrei liberati da che si affollano nel cuore degli ebrei liberati da Ciro e liberi successivamente sotto l'impero Ciro e liberi successivamente sotto l'impero persiano. II sarcasmo con cui l'oppressore persiano. II sarcasmo con cui l'oppressore aveva dichiarato Jahweh impotente di fronte agli aveva dichiarato Jahweh impotente di fronte agli eserciti e alle potenze politico-militari (Sal 79,10; eserciti e alle potenze politico-militari (Sal 79,10; 115,2) ora lascia il posto a una professione di 115,2) ora lascia il posto a una professione di fede pronunziata anche dagli avversari e ripresa fede pronunziata anche dagli avversari e ripresa con entusiasmo da Israele (vv. 2b-3). con entusiasmo da Israele (vv. 2b-3).

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Il salmo degli Il salmo degli scampatiscampati

Questo atteggiamento euforico di libertà è, però, Questo atteggiamento euforico di libertà è, però, ben presto incrinato dalle difficoltà reali della ben presto incrinato dalle difficoltà reali della ricostruzione, dagli ostacoli, dalle opposizioni ricostruzione, dagli ostacoli, dalle opposizioni interne ed esterne (Ne 6; 13; Esd 4 7; Is 59,9-11; interne ed esterne (Ne 6; 13; Esd 4 7; Is 59,9-11; Ag 2,16). Il salmo si colloca proprio in questo Ag 2,16). Il salmo si colloca proprio in questo nodo storico e psicologico: è uno sguardo rivolto nodo storico e psicologico: è uno sguardo rivolto al passato glorioso del ritorno dall'esilio con tutto al passato glorioso del ritorno dall'esilio con tutto il suo corteo di speranze e di attese ed è il suo corteo di speranze e di attese ed è contemporaneamente uno sguardo al futuro, un contemporaneamente uno sguardo al futuro, un futuro diverso dal presente faticoso della futuro diverso dal presente faticoso della ricostruzione. In questo senso è necessario ricostruzione. In questo senso è necessario pregare perché Dio restauri di nuovo le sorti di pregare perché Dio restauri di nuovo le sorti di Israele secondo un progetto grandioso dai Israele secondo un progetto grandioso dai contorni messianici. contorni messianici.

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La struttura La struttura letterarialetteraria

Il carme, pur nella sua semplicità e brevità, è Il carme, pur nella sua semplicità e brevità, è percorso da un intenso afflato poetico. percorso da un intenso afflato poetico. Pensiamo soltanto ad una delle sue immagini: Pensiamo soltanto ad una delle sue immagini: come l'inverno con le sue piogge torrenziali come l'inverno con le sue piogge torrenziali riesce a ricondurre l'acqua nei wadi riesce a ricondurre l'acqua nei wadi dell'aridissimo deserto meridionale del Negheb, dell'aridissimo deserto meridionale del Negheb, deserto bruciato dall'implacabile sole estivo (Gb deserto bruciato dall'implacabile sole estivo (Gb 6,15-20; Ger 15,18), così il Signore ha riportato 6,15-20; Ger 15,18), così il Signore ha riportato Israele dalla schiavitù che è deserto e morte alla Israele dalla schiavitù che è deserto e morte alla gioia della libertà che è terreno fertile e gioia della libertà che è terreno fertile e produttivo. produttivo.

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La struttura La struttura letterarialetteraria

La brevità della composizione facilita la ricerca La brevità della composizione facilita la ricerca della sua costruzione letteraria che può essere della sua costruzione letteraria che può essere così delineata:così delineata:Prima strofa (vv. 1-3): Quando Jahweh restaurò Prima strofa (vv. 1-3): Quando Jahweh restaurò le sorti di Sionle sorti di Sion– Riso ed esultanzaRiso ed esultanza– professione di fede centraleprofessione di fede centrale

dei gộjîm dei gộjîm di Israeledi Israele

Seconda strofa (vv. 4-6): Restaura, Jahweh, le Seconda strofa (vv. 4-6): Restaura, Jahweh, le nostre sorti!nostre sorti!– Lacrime ed esultanzaLacrime ed esultanza– simbologia agricola della fiduciasimbologia agricola della fiducia

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1^ strofa1^ strofa11 Canto delle ascensioniCanto delle ascensioni..Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion,Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion,ci sembrava di sognare.ci sembrava di sognare.

22 Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, Allora la nostra bocca si aprì al sorriso,la nostra lingua si sciolse in canti di gioia.la nostra lingua si sciolse in canti di gioia.Allora si diceva tra i popoli:Allora si diceva tra i popoli:«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».

33 Grandi cose ha fatto il Signore per noi, Grandi cose ha fatto il Signore per noi,ci ha colmati di gioia.ci ha colmati di gioia.

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1^ strofa1^ strofaAi punti cardinali i quattro «Jahweh», due al Ai punti cardinali i quattro «Jahweh», due al centro (vv. 2-3) e due ai confini (vv. 1 e 4). Lo centro (vv. 2-3) e due ai confini (vv. 1 e 4). Lo stesso salto metrico tra i vv. 1-3 (che hanno il stesso salto metrico tra i vv. 1-3 (che hanno il ritmo dei 4+2 accenti) e 4-6 (che hanno il ritmo ritmo dei 4+2 accenti) e 4-6 (che hanno il ritmo dei 3+2, caratteristico dei canti delle ascensioni), dei 3+2, caratteristico dei canti delle ascensioni), indica un'intenzionale divisione di quadri o di indica un'intenzionale divisione di quadri o di movimenti poetici. La tecnica della ripresa movimenti poetici. La tecnica della ripresa «graduale» dei termini e dei temi è visibilissima «graduale» dei termini e dei temi è visibilissima nei vv. 2 e 3 ove le nazioni e Israele proclamano nei vv. 2 e 3 ove le nazioni e Israele proclamano la stessa professione di fede sia pure con lievi la stessa professione di fede sia pure con lievi ritocchi: ritocchi:

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1^ strofa1^ strofai gộjîmi gộjîm = lett. «Jahweh si è magnificato = lett. «Jahweh si è magnificato nell'agire con loro» nell'agire con loro» IsraeleIsraele = lett. «Jahweh si è magnificato = lett. «Jahweh si è magnificato nell'agire con noi, siamo stati gioiosi».nell'agire con noi, siamo stati gioiosi».La prima parola va ai popoli pagani che La prima parola va ai popoli pagani che confessano la gloria di Jahweh gloria che confessano la gloria di Jahweh gloria che essi ritenevano crollata con la fine di essi ritenevano crollata con la fine di Gerusalemme e l'esilio di Israele gloria Gerusalemme e l'esilio di Israele gloria che ora rifulge nuovamente col ritorno che ora rifulge nuovamente col ritorno dall'esilio e la restaurazione d’Israele. dall'esilio e la restaurazione d’Israele.

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1^ strofa1^ strofaLa prima unità strutturale è ben circoscritta ai vv. 1-3, segnati da un'inclusione abbastanza suggestiva:v. 1 hajinú holmim = lett. «siamo stati sognanti» v. 3 hajinú somehîm = lett. «siamo stati gioiosi».Tutta la strofa è resa compatta dall'omogeneità lessicale e simbolica centrata sulla «parola» (bocca, lingua, dire) e sulla felicità (il riso, l'esultanza espressa col verbo rnn che ricorre in inclusione generale anche nei vv. 5.6, l'allegria). Il v. 2 è, poi, ritmato dal duplice 'az, «allora».

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2^ strofa2^ strofa44 Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, Riconduci, Signore, i nostri prigionieri,come i torrenti del Negheb.come i torrenti del Negheb.

55 Chi semina nelle lacrime Chi semina nelle lacrimemieterà con giubilo.mieterà con giubilo.

66 Nell'andare, se ne va e piange, Nell'andare, se ne va e piange,portando la semente da gettare,portando la semente da gettare,ma nel tornare, viene con giubilo,ma nel tornare, viene con giubilo,portando i suoi covoni.portando i suoi covoni.

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2^ strofa2^ strofaSe i vv. 1-3 sono in stile diretto e «teorico» esplicativo, i vv. 4-6 della seconda strofa si sviluppano in modo indiretto e metaforico. La simbologia dominante, che è di tipo agricolo regge, secondo un ritmo binario la sezione:seminare la sementemietere i covonilacrime piangereesultanza esultareportare andareportare tornare.

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2^ strofa2^ strofaSi crea, così, un movimento antifonale che, in tono di supplica, descrive la ripresa della libertà dopo l'inverno della schiavitù. Salvezza e liberazione devono ormai riprendere il loro ritmo come i torrenti stagionali del Negheb, in secca durante l'estate, gonfi d'acqua d'inverno durante la fase delle piogge.

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La simbologiaLa simbologiaLa semplicità poetica del salmo si affida a pochi La semplicità poetica del salmo si affida a pochi paradigmi simbolici di sicuro effetto. Dominante paradigmi simbolici di sicuro effetto. Dominante è lo schema psicologico della gioia, valorizzato è lo schema psicologico della gioia, valorizzato per antitesi dall'evocazione delle lacrime. per antitesi dall'evocazione delle lacrime. Naturalmente il riferimento concreto che spiega Naturalmente il riferimento concreto che spiega questo entusiasmo fatto di sogno, di sorriso, di questo entusiasmo fatto di sogno, di sorriso, di esultanza (rnn), di «troppo bello per essere esultanza (rnn), di «troppo bello per essere vero» è il crollo di Babilonia, lo spalancarsi delle vero» è il crollo di Babilonia, lo spalancarsi delle porte delle prigioni, è l'ora della rivincita e della porte delle prigioni, è l'ora della rivincita e della riabilitazione, è il coraggio dei primi «sionisti», è riabilitazione, è il coraggio dei primi «sionisti», è il loro idealismo. D'altra parte nella Bibbia la il loro idealismo. D'altra parte nella Bibbia la gioia è la reazione spontanea della fede davanti gioia è la reazione spontanea della fede davanti ai grandi interventi salvifici di Dio.ai grandi interventi salvifici di Dio.

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La simbologiaLa simbologiaL'esuberanza dell'allegria è il vincolo che unisce L'esuberanza dell'allegria è il vincolo che unisce il Salvatore e i salvati ed è proprio su questa il Salvatore e i salvati ed è proprio su questa base che il salmo acquista una tonalità base che il salmo acquista una tonalità messianico - escatologica. «Farò di messianico - escatologica. «Farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio. Io esulterò di Gerusalemme, godrò del gaudio. Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo». La gioia espressa dal poeta prende mio popolo». La gioia espressa dal poeta prende solo lo spunto dall'allegria elementare e primitiva solo lo spunto dall'allegria elementare e primitiva della semina e della mietitura, segni di della semina e della mietitura, segni di benessere e di pace (Is 9,2). Il simbolismo benessere e di pace (Is 9,2). Il simbolismo agricolo è, quindi, solo uno stimolo per illustrare agricolo è, quindi, solo uno stimolo per illustrare la salvezza e la liberazione. la salvezza e la liberazione.

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La simbologiaLa simbologiaIsraele era partito verso l'esilio con gli occhi Israele era partito verso l'esilio con gli occhi velati dalle lacrime: sembrava una semina velati dalle lacrime: sembrava una semina sterile, senza speranza e senza frutto. Ed ora, sterile, senza speranza e senza frutto. Ed ora, invece, c'è una restaurazione felice come una invece, c'è una restaurazione felice come una mietutira abbondante: «Hai infuso più gioia nel mietutira abbondante: «Hai infuso più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e mio cuore di quando abbondano vino e frumento» (Sal 4,8). Il passato è cancellato, il frumento» (Sal 4,8). Il passato è cancellato, il presente ancora esitante si sta aprendo su un presente ancora esitante si sta aprendo su un futuro di gioia e di pace. L'alternanza stagionale, futuro di gioia e di pace. L'alternanza stagionale, esemplificata dai torrenti del Negheb e dal ciclo esemplificata dai torrenti del Negheb e dal ciclo stagionale della campagna, diventa una stagionale della campagna, diventa una parabola della storia della salvezza. parabola della storia della salvezza.

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La simbologiaLa simbologiaLa semina è il tempo dell'attesa, il torrente La semina è il tempo dell'attesa, il torrente secco dell'aridissima regione del Negheb secco dell'aridissima regione del Negheb palestinese è il momento della sete; la palestinese è il momento della sete; la raccolta in covoni è il tempo della raccolta in covoni è il tempo della realizzazione e del benessere, i torrenti realizzazione e del benessere, i torrenti gonfi fanno fiorire anche l'arido deserto e gonfi fanno fiorire anche l'arido deserto e lo fanno gioire. lo fanno gioire.

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La simbologiaLa simbologia«La storia della salvezza dal nostro poeta è resa «La storia della salvezza dal nostro poeta è resa a immagine del ciclo agrario. Le restrizioni e le a immagine del ciclo agrario. Le restrizioni e le fatiche del momento sono la condizione fatiche del momento sono la condizione indispensabile per abbondanza e soddisfazioni indispensabile per abbondanza e soddisfazioni future. Così la rinuncia è il passaggio obbligato future. Così la rinuncia è il passaggio obbligato verso la ricchezza autentica. La semente verso la ricchezza autentica. La semente perduta si ritrova nei covoni falciati. Allo stesso perduta si ritrova nei covoni falciati. Allo stesso modo l'esilio ha preparato un più giusto modo di modo l'esilio ha preparato un più giusto modo di riprendere in mano il paese. Talvolta occorrono riprendere in mano il paese. Talvolta occorrono le devastazioni di una guerra per ricostruire una le devastazioni di una guerra per ricostruire una patria più forte e più bella di prima. Per la fede patria più forte e più bella di prima. Per la fede non ci sono strade che si perdano. Ogni andata non ci sono strade che si perdano. Ogni andata ha la possibilità di un ritorno». ha la possibilità di un ritorno».

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La simbologiaLa simbologiaIl Salmo si trova tra i Il Salmo si trova tra i Cantici delle ascensioni, Cantici delle ascensioni, quasi a trasformare ogni pellegrinaggio – e quasi a trasformare ogni pellegrinaggio – e perciò ogni esistenza umana di cui questo è perciò ogni esistenza umana di cui questo è figura – in un figura – in un nuovo Esodo. nuovo Esodo. Il componimento Il componimento acquista, perciò, anche una acquista, perciò, anche una dimensione dimensione sapienziale,sapienziale, diventa parametro di diventa parametro di comportamento: Sempre bisogna accettare di comportamento: Sempre bisogna accettare di seminare tra le lacrimeseminare tra le lacrime, se vogliamo, se vogliamo raccogliere raccogliere nella gioia nella gioia (v. 6). (v. 6). L’ascesi è necessariaL’ascesi è necessaria ad ogni ad ogni impegno che voglia essere serio e duraturo. impegno che voglia essere serio e duraturo. Come nella vita, anche nel componimento Come nella vita, anche nel componimento poetico, poetico, pianto e gioiapianto e gioia non hanno soltanto non hanno soltanto un’alternanzaun’alternanza temporale, ma spesso anche temporale, ma spesso anche causale.causale.

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La simbologiaLa simbologiaIl simbolismo agrario e il suo valore Il simbolismo agrario e il suo valore teologico saranno rielaborati anche dal teologico saranno rielaborati anche dal NT: «In verità vi dico: se il chicco di grano NT: «In verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».invece muore, produce molto frutto».

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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto XVIUDIENZA GENERALE

Mercoledì, 17 agosto 2005

1. Ascoltando le parole del Salmo 125 si ha l’impressione di vedere scorrere davanti agli occhi l’evento cantato nella seconda parte del Libro di Isaia: il «nuovo esodo». È il ritorno di Israele dall’esilio babilonese alla terra dei padri in seguito all’editto del re persiano Ciro nel 538 a.C. Allora si ripeté l’esperienza gioiosa del primo esodo, quando il popolo ebraico fu liberato dalla schiavitù egiziana.

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JHWHI Esodo

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JHWH

II Esodo

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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto XVI2. Il Salmo introduce in un’atmosfera di esultanza: si sorride, si fa festa per la libertà ottenuta, affiorano sulle labbra canti di gioia (cfr vv. 1-2).La reazione di fronte alla libertà ridonata è duplice. Da un lato, le nazioni pagane riconoscono la grandezza del Dio di Israele: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro» (v. 2). La salvezza del popolo eletto diventa una prova limpida dell’esistenza efficace e potente di Dio, presente e attivo nella storia. D’altro lato, è il popolo di Dio a professare la sua fede nel Signore che salva: «Grandi cose ha fatto il Signore per noi» (v. 3).

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Gioia di vivere

Matisse

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JHWH

Grandi cose ha fatto il Signore

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Come i torrenti del Come i torrenti del NeghebNegheb

Come attesta anche la storia ebraica, non Come attesta anche la storia ebraica, non basta un atto generatore di salvezza; la basta un atto generatore di salvezza; la vicenda di Israele è come quella delle vicenda di Israele è come quella delle stagioni, ha fasi di aridità, di semina e fasi stagioni, ha fasi di aridità, di semina e fasi di fecondità e raccolta. Dio deve riportare di fecondità e raccolta. Dio deve riportare nel terreno della storia l'acqua che casca nel terreno della storia l'acqua che casca nei torrenti e fa affiorare un sottile tappeto nei torrenti e fa affiorare un sottile tappeto di verde persino nella steppa, proprio di verde persino nella steppa, proprio come avviene per i letti dei torrenti del come avviene per i letti dei torrenti del Negheb.Negheb.

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JHWH

Esodo

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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto XVI3. Il pensiero corre poi al passato, rivissuto con un fremito di paura e di amarezza. Vorremmo fissare l’attenzione sull’immagine agricola usata dal Salmista: «Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo» (v. 5). Sotto il peso del lavoro, a volte il viso si riga di lacrime: si sta compiendo una semina faticosa, forse votata all’inutilità e all’insuccesso. Ma quando giunge la mietitura abbondante e gioiosa, si scopre che quel dolore è stato fecondo. In questo versetto del Salmo è condensata la grande lezione sul mistero di fecondità e di vita che può contenere la sofferenza. Proprio come aveva detto Gesù alle soglie della sua passione e morte: «Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24).

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JHWH

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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto XVI4. L’orizzonte del Salmo si apre così alla festosa mietitura, simbolo della gioia generata dalla libertà, dalla pace e dalla prosperità, che sono frutto della benedizione divina. Questa preghiera è, allora, un canto di speranza, cui ricorrere quando si è immersi nel tempo della prova, della paura, della minaccia esterna e dell’oppressione interiore. Ma può diventare anche un appello più generale a vivere i propri giorni e a compiere le proprie scelte in un clima di fedeltà. La perseveranza nel bene, anche se incompresa e contrastata, alla fine giunge sempre ad un approdo di luce, di fecondità, di pace. È ciò che san Paolo ricordava ai Galati: «Chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo» (Gal 6,8-9).

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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto XVI5. Concludiamo con una riflessione di san Beda il Venerabile (672/3-735) sul Salmo 125 a commento delle parole con cui Gesù annunziava ai suoi discepoli la tristezza che li attendeva e insieme la gioia che sarebbe scaturita dalla loro afflizione (cfr Gv 16,20).Beda ricorda che «piangevano e si lamentavano quelli che amavano Cristo quando lo videro preso dai nemici, legato, portato in giudizio, condannato, flagellato, deriso, da ultimo crocifisso, colpito dalla lancia e sepolto. Gioivano invece quelli che amavano il mondo…, quando condannavano a morte turpissima colui che era per loro molesto anche solo a vederlo. Si rattristarono i discepoli della morte del Signore, ma, conosciuta la sua risurrezione, la loro tristezza si mutò in gioia; visto poi il prodigio dell’ascensione, con gioia ancora maggiore lodavano e benedicevano il Signore, come testimonia l’evangelista Luca (cfr Lc 24,53).

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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto XVIMa queste parole del Signore si adattano a tutti i fedeli che, attraverso le lacrime e le afflizioni del mondo, cercano di arrivare alle gioie eterne, e che a ragione ora piangono e sono tristi, perché non possono vedere ancora colui che amano, e perché, fino a quando stanno nel corpo, sanno di essere lontani dalla patria e dal regno, anche se sono certi di giungere attraverso le fatiche e le lotte al premio. La loro tristezza si muterà in gioia quando, terminata la lotta di questa vita, riceveranno la ricompensa della vita eterna, secondo quanto dice il Salmo: "Chi semina nelle lacrime, mieterà nella gioia"»

(Omelie sul Vangelo, 2,13: Collana di Testi Patristici, XC, Roma 1990, pp. 379-380).

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PatristicaPatristica“Per la messe materiale, come per quella spirituale, sono necessarie fatiche e sudori; è per questo che Dio rende stretta e angusta la via che conduce alla virtù (cf. Mt 7,14). E come l’acqua è necessaria per far crescere la messe, così le lacrime servono alla virtù; come l’aratro è necessario per la terra, così giovano all’anima fedele le tentazioni e le afflizioni che la lacerano. Il profeta quindi vuol dire che dobbiamo ringraziare Dio non solo per il ritorno ma anche per la prigionia. E come il seminatore non si rattrista ma pensa alla messe futura, quando siamo nell’afflizione non tormentiamoci ma pensiamo che ciò ci procurerà un gran bene”.

GIOVANNI CRISOSTOMO

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TORNAVAMO DAI LAGERTornavamo dai lager come torrenti in piena

verso la terra del sole.Tutti i volti erano in pianto

e il cuore impazziva nella «paura» di sentirci liberi.

Un nembo solo di cenere avvolgeva morti e viviin cammino sulle strade d'Europa.

Ma non sapevamo, Signore, quanto è difficile essere liberi.

Era bene che pure i vincitori fossero uccisi,libertà non sopporta vittorie.

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Ritorna, Signore,

e disperdi quanti hanno nuovamente ucciso milioni di morti:

anch'essi sono divenuti assassini,

hanno superato l'infamia dei vinti.

Ritorna, Signore, e uccidi

tutti i potenti: maledetti

che usano perfino il tuo nome!

Almeno gli ultimi poveri del mondo conoscano solo inni di pace.

D.M. Turoldo

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