Il Rito Della Dedicazione

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Oggi 20 aprile dell'anno del Signore 2010 nella ricorrenza dell’anniversario della sua Ordinazione Episcopale S.E. MONS. DOMENICO CRUSCO Vescovo di S. Marco Argentano – Scalea presiede la celebrazione liturgica della Dedicazione e Consacrazione della nuova Chiesa Maria SS del Rosario di Pompei in Marina di Belvedere Marittimo La comunità cristiana rende lode a Dio Padre di questo grande dono, ringrazia i partecipanti al solenne rito e invita tutti a condividerne la gioia.

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Oggi 20 aprile dell'anno del Signore 2010 nella ricorrenza dell’anniversario della sua

Ordinazione Episcopale

S.E. MONS. DOMENICO CRUSCO

Vescovo di S. Marco Argentano – Scalea presiede la celebrazione liturgica della Dedicazione e Consacrazione

della nuova Chiesa

“Maria SS del Rosario di Pompei ” in Marina di Belvedere Marittimo

La comunità cristiana rende lode a Dio Padre

di questo grande dono, ringrazia i partecipanti al solenne rito e invita tutti a condividerne la gioia.

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SOLENNE DEDICAZIONE DELLA CHIESA Costruire una Chiesa è fonte di grande gioia per la nostra comunità cristiana.

Costruire la casa del Signore ove si riunisce il popolo di Dio

• per proclamare la sua Parola, • celebrare i segni sacramentali, • testimoniare la carità

è assumere, per tutta la comunità, l'impegno di vivere con coerenza e coscienza l’appartenenza alla famiglia di Dio. Con la sua morte e resurrezione Gesù Cristo ha raccolto in unità il popolo che si è acquistato con il suo sangue. Questo popolo radunato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in comunione con il Vescovo, succes-sore degli Apostoli: è la Chiesa.

Il termine “Chiesa” deriva dalla lingua greca “ekklesìa” e indica l'assemblea (la riunione) di una comunità convo-cata da qualcuno. Con il termine “Chiesa” si vuole intendere:

• l'edificio in cui la Comunità cristiana si raduna per a-scoltare la parola, per spezzare il pane, esprimere la comune lode, riconoscersi obbedienti allo stesso capo, costruire una comunione capace di testimoniare fino

Diacono: Glorificate il Signore con la vostra vita, andate in pace. Alleluia, alleluia. A. Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia. Canto finale

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RITI DI CONCLUSIONE

Il vescovo, messa la mitra, dice: Vescovo:: Il Signore sia con voi.

A. E con il tuo spirito Diacono: Inchinatevi per la benedizione. Il vescovo, con le mani stese verso il popolo, dà la benedizione, dicendo:

Vescovo: : Dio, che oggi vi ha riuniti per la dedicazione di questa casa, vi colmi della sua grazia e della sua pace.

A. Amen.

Vescovo: : Cristo, vi edifichi come pietre vive del suo tempio spirituale.

A. Amen.

Vescovo: : Lo Spirito di Dio abiti nei vostri cuori e vi unisca alla comunione gloriosa dei santi. A. Amen. Il vescovo prende il pastorale e prosegue:

Vescovo: : E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Fi-

glio † e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. A. Amen.

all'amore nella dimensione della croce, e nel suo si-gnificato più profondo, è il luogo privilegiato della ce-lebrazione della festa di un popolo, spazio di incontro reale e sostanziale con il Dio di Gesù Cristo, il Signo-re dei Signori.

• le persone che sono pietre vive che edificano il tem-pio santo con la fratellanza, il desiderio di Dio, la sua accettazione, la gioia di appartenergli, la certezza di essere da lui accolti e ascoltati e questi sono i segni che il mondo di oggi attende dalla Chiesa: da noi ap-punto!

La Chiesa è il popolo di Dio e ne fanno parte tutti coloro che rispondono alla chiamata di Dio, mediante la fede in Cristo Gesù e ricevono il Battesimo.

In quanto costruzione visibile, la chiesa-edificio è un se-gno. In quanto “pietre vive” noi siamo segno. Dedicare una chiesa è un momento di gioia, ma anche un impegno di testimonianza.

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RITO DELLA DEDICAZIONE E CONSCRAZIONE ———————————————————————–

R I T I I NI Z I A L I

INGRESSO IN CHIESA

L'ingresso nella chiesa si svolge come di seguito indicato: la porta della chiesa è chiusa. Alle ore 18.30 il popolo si riunisce sul sagrato sito sul Lungomare Mons. Erminio Tocci. Il vescovo, i presbiteri concelebranti e i ministri, indossati i paramenti sacri si recano al luogo dove è radunato il popolo. Il vescovo, deposti il pastorale e la mitra, saluta il popolo con le parole seguenti:

Vescovo: La grazia e la pace nella santa Chiesa di Dio sia con tutti voi. Assemblea: E con il tuo spirito. Vescovo: Una grande gioia pervade il nostro animo mentre siamo qui riuniti per dedicare a Dio questa nuova chiesa con la celebrazione del sacrificio del Signore. Partecipiamo con fervore a questi sacri riti, in religioso ascolto della pa-rola di Dio, perché la nostra comunità, nata da un solo Bat-tesimo e nutrita alla stessa mensa eucaristica, cresca in tempio spirituale e intorno all'unico altare si rafforzi e pro-gredisca nell'amore che lo Spirito Santo diffonde nei nostri cuori. Saluto del Sindaco e consegna delle chiavi del nuovo edificio al Vescovo. Il Vescovo rivolgendosi al Parroco al quale è affidata la cura pastorale del-la chiesa, lo invita ad aprirne la porta. Aperta la porta, il vescovo invita il popolo a entrare in chiesa con queste parole:

Vescovo: Varcate le porte del Signore con inni di grazie, i

Canti di Comunione. Dopo la comunione dei fedeli, la pisside con il Santissimo Sacramento si lascia sulla mensa dell’altare. Il vescovo va alla sede e tutti pregano per qualche tempo in silenzio. Quindi il Vescovo dice l’Orazione dopo la Co-munione: ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE Vescovo: Preghiamo: Risplenda, Signore, la luce della tua verità sui fedeli che hanno partecipato ai tuoi santi misteri, perché possano a-dorarti ogni giorno in questo luogo di preghiera e contem-plare il tuo volto nell'assemblea dei santi. Per Cristo nostro Signore.

A: Amen.

REPOSIZIONE Terminata l’orazione, il vescovo ritorna all’altare, si genuflette e incensa il santissimo Sacramento; quindi, ricevuto il velo omerale, prende la pisside con le mani coperte dal velo stesso. Preceduta dal crocifero, si avvia intan-to la processione attraverso la navata della chiesa, per accompagnare il santissimo Sacramento, con lumi e incenso, alla cappella della reposizio-ne, frattanto il coro esegue un canto adatto. Giunta la processione alla cappella della reposizione, il vescovo depone la pisside nel tabernacolo lasciandone aperta la porticina, e posto l’incenso nel turibolo, incensa ge-nuflesso, il santissimo Sacramento. Dopo un congruo tempo di preghiera silenziosa, il diacono chiude la porticina; un ministro accende la lampada, che rimarrà costantemente accesa presso il tabernacolo. La processione ritorna per la via più breve in presbiterio dove il vescovo dà subito la benedizione dalla sede.

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A: Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. Vescovo: Signore Gesù Cristo che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi dò la mia pace,” non guardare ai no-stri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A: Amen. Vescovo: La pace del Signore sia sempre con voi. A: E con il tuo spirito. Diacono: Scambiatevi un segno di pace. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. Vescovo: Beati gli invitati alla cena del Signore: ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua men-sa, ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato. Antifona di Comunione: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera, dice il Signo-re. In essa chi chiede ottiene, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

suoi atri con canti di lode. Quindi, preceduto dal crocifero, il vescovo e, con lui, tutti gli altri concele-branti e ministri, entrano in chiesa mentre si esegue un canto d’ingresso adatto. Il vescovo, omettendo il bacio dell'altare, va alla sede; i concele-branti e i ministri si recano ai posti loro assegnati nel presbiterio.

BENEDIZIONE DELL 'A CQUA E ASPERSIONE

Il vescovo benedice l’acqua e asperge con essa il popolo che è tem-pio spirituale, in segno di penitenza e in ricordo del Battesimo, quindi le pareti della chiesa e l’altare. I ministri recano al vescovo, che sta in piedi alla sede, il recipiente con l'acqua. Il vescovo invita tutti alla preghiera con queste parole:

Vescovo: Fratelli carissimi, prima di dedicare con rito so-lenne questa nuova chiesa, supplichiamo il Signore Dio no-stro, perché benedica quest'acqua con la quale saremo a-spersi in segno di penitenza nel ricordo del nostro Battesi-mo, e saranno asperse anche le pareti e l'altare. Ci aiuti il Signore con la sua grazia, perché docili allo Spirito che ab-biamo ricevuto, rimaniamo sempre fedeli nella santa Chie-sa.

Tutti pregano per breve tempo in silenzio. Quindi il vescovo prosegue:

Vescovo: Padre santo, luce e vita di ogni creatura, nel tuo immenso amore per gli uomini non solo li sostieni con la tua provvidenza, ma con l'effusione del tuo Spirito li purifi-chi dai peccati e li riconduci sempre a Cristo, capo e Signo-re. Nel disegno della tua misericordia hai voluto che l'uo-mo, immerso peccatore nelle acque del Battesimo, muoia con Cristo e risorga innocente alla vita nuova, fatto mem-

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bro del suo corpo ed erede del suo regno.

Benedici † e santifica quest'acqua che verrà aspersa su di noi e sulle pareti di questo tempio, perché sia segno del la-vacro battesimale che ci fa in Cristo nuova creatura e tem-pio vivo del tuo Spirito. Concedi ai tuoi fedeli oggi raccolti in questa chiesa e a quanti in futuro vi celebreranno i santi misteri di giungere insieme nella Gerusalemme del cielo. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.

Il vescovo, percorre la navata della chiesa e asperge con l'acqua benedetta il popolo e le pareti; tornato quindi in presbiterio, asperge l'altare. Frattan-to si esegue un canto adatto. Dopo l'aspersione il vescovo ritorna alla sede e, stando in piedi e a mani giunte, dice:

Vescovo: Dio, Padre di misericordia, sia presente in questa casa di preghiera e la grazia dello Spirito Santo purifichi il suo popolo, tempio vivo in cui egli dimora. A: Amen.

INNO E COLLETTA

Si canta il GLORIA Terminato l'inno, il vescovo, a mani giunte, dice:

Vescovo: Preghiamo. Tutti pregano per breve tempo in silenzio. Quindi il vescovo con le braccia allargate dice:

concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene. Vescovo: Per Cristo con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito santo ogni onore e glo-ria per tutti i secoli dei secoli. A: Amen.

RITI DI COMUNIONE

Vescovo: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento osiamo dire: V/A: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Vescovo: Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pa-ce ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vi-vremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turba-mento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore, Gesù Cristo.

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perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito. 1C. Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti: con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri, e tutti i santi, nostri intercessori presso di te. 2C. Per questo sacrificio di riconciliazione dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell'amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Papa Benedetto, il nostro Vescovo Domenico, il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento. 3C. Ascolta la preghiera di questa famiglia, che a te dedica oggi questo tempio, perché sia casa di salvezza e di pace; qui la tua Chiesa celebri nella lode i santi misteri, perché anche noi, guidati dalla tua parola e sostenuti dalla tua grazia, possiamo giungere alla celeste Gerusalemme, dove ricongiungerai a te, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi. 4C. Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo;

Vescovo: Dio onnipotente ed eterno, effondi la tua grazia su questa dimora a te dedicata e vieni in aiuto a quanti invo-cano il tuo nome, perché con la luce della tua parola e la forza dei tuoi sacramenti la comunità cristiana sia confer-mata nella fede e nell'amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A: Amen.

L ITURGIA DELLA PAROLA

La proclamazione della parola di Dio si celebra in questo modo: i lettori, uno dei quali reca il Lezionario della Messa, si presentano al vescovo. Il vescovo, in piedi e con la mitra, riceve il Lezionario, lo mostra al popolo e dice: Vescovo: Risuoni sempre in questo luogo la parola di Dio; riveli e proclami il mistero di Cristo e operi nella Chiesa la nostra salvezza. Quindi il vescovo consegna il Lezionario al primo lettore. I lettori vanno all'ambone recando il Lezionario in modo ben visibile da tutti. Poi tutti siedono. Prima lettura

DAL LIBRO DI NEEMIA (8,2-5.5-6.8-10) Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti e-rano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, del-

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le donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si al-zò in piedi. Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. I leviti leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo gior-no è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piange-te!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole del-la legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di pre-parato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». Parola di Dio.

A: Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 30)

R. Alle tue mani, Signore, affido la mia vita. Sii per me, Signore, la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva. Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi. R. Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele. Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria. R.

PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI : QUESTO È IL M IO CORPO OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI . Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse: PRENDETE, E BEVETENE TUTTI : QUESTO È IL CALICE DEL M IO SANGUE PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA , VERSATO PER VOI E PER TUTTI IN REMISSIONE DEI PECCATI . FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME. Mistero della Fede. A: Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta. Vescovo: Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell'attesa della sua venuta ti offriamo, Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo. Guarda con amore e riconosci nell'offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo

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Città santa è la tua Chiesa fondata sugli Apostoli e unita in Cri-sto pietra angolare. Essa cresce e si edifica con pietre vive e scelte cementate nella carità con la forza del tuo Spirito fino al giorno in cui, o Padre, sarai tutto in tutti e splenderà in eterno la luce del tuo Cristo. Per questo mistero uniti agli angeli e ai santi cantiamo con vo-ce incessante l’inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. Padre veramente santo, a te la lode da ogni creatura. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l'universo, e continui a radunare intorno a te un popolo, che da un confine all'altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto. V/C: Ora ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo,

perché diventino il corpo † e sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi misteri. Nella notte in cui fu tradito egli prese il pane, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia. Tu mi nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini; li metti al sicuro nella tua tenda. R.

R. Alle tue mani, Signore, affido la mia vita. Seconda lettura

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PIETRO APOSTOLO (2,4-9)

Fratelli, stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacer-dozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura:

Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso.

Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo. Loro v'inciampano perché non cre-dono alla parola; a questo sono stati destinati. Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce. Parola di Dio.

A: Rendiamo grazie a Dio. Canto al Vangelo: Alleluia, alleluia. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. Alleluia, alleluia.

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Vangelo C: Il Signore sia con voi. A: E con il tuo spirito. C: DAL VANGELO SECONDO MATTEO (16,13-19) A: Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filip-po, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pie-tro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze de-gli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Parola del Signore. A: Lode a te, o Cristo!

Acclamazione al Vangelo: Alleluia, alleluia. Dopo il Vangelo, il Vescovo tiene l'omelia. Terminata l'omelia e dopo bre-ve silenzio, si recita il Credo, si omette invece la preghiera universale o dei fedeli, perché si cantano le litanie dei Santi.

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,

ORAZIONE SULLE OFFERTE Vescovo: Accetta e santifica, Signore, le offerte della tua Chiesa in festa, perché il popolo che si raduna in questo luogo a te consacrato per celebrare i tuoi misteri ottenga i benefici della salvezza. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.

PREGHIERA EUCARISTICA Vescovo: Il Signore sia con voi. A: E con il tuo spirito.

Vescovo: In alto i nostri cuori. A: Sono rivolti al Signore.

Vescovo: Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A: E’ cosa buona e giusta.

V: È veramente giusto renderti grazie e proclamare le meraviglie del tuo amore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo tuo Figlio nostro salvatore.

L'universo è tempio della tua santità, e la creazione glorifica il tuo nome, ma tu non rifiuti che noi ti dedichiamo una dimora costruita dalle mani dell'uomo per la celebrazione dei santi misteri: segno del tuo santo tempio, immagine della celeste Gerusalemme. Tempio vero da te consacrato è l'umanità del tuo Figlio, nato dalla Vergine Madre, nel quale abita la pienezza della vita divina.

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quindi ricoprono l’altare con una tovaglia e lo adornano di fiori; vi dispon-gono candelieri con relative candele, come richiesto per la celebrazione della messa. La chiesa si illumina a festa, si accendono in segno di gioia tutte le candele e le luci. L'illuminazione dell’altare ricorda che Cristo è lu-ce per illuminare le genti; del suo splendore brilla la Chiesa e per mezzo di essa tutta la famiglia umana. Quindi il vescovo, in piedi, consegna al Parroco una candelina accesa, di-cendo ad alta voce:

Vescovo: Risplenda nella Chiesa la luce di Cristo e giunga a tutti i popoli la pienezza della verità. Il vescovo siede. Il parroco si reca all'altare e accende le candele per la ce-lebrazione dell'Eucaristia. La chiesa s'illumina a festa. Frattanto si canta il Salmo 150.

L ITURGIA EUCARISTICA

PROCESSIONE E PRESENTAZIONE DEI DONI I diaconi e i ministri preparano l'altare nel modo consueto. Quindi alcuni fedeli recano il pane, il vino e l'acqua per la celebrazione del sacrificio del Signore. Il vescovo riceve i doni. Mentre vengono portati i doni il coro e-segue un canto adatto. Vescovo: Pregate, fratelli e sorelle, perché questa famiglia radunata nel nome di Cristo possa offrire il sacrificio gra-dito a Dio, Padre Onnipotente. A: Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua san-ta Chiesa.

nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e 1a vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DI DEDICAZIONE E UNZIONE

Quindi il vescovo invita il popolo alla preghiera con queste parole:

Vescovo: Figli carissimi, supplichiamo Dio Padre onnipo-tente che ha fatto del cuore dei fedeli il suo tempio spiritua-le. Unisca alle nostre voci fraterna preghiera dei santi. Si cantano le litanie; il Diacono dice: Diacono: Mettiamoci in ginocchio.

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Signore, pietà Signore, pietà Cristo, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Signore, pietà Santa Maria, Madre di Dio prega per noi San Michele prega per noi Santi angeli di Dio pregate per noi San Giovanni Battista prega per noi San Giuseppe prega per noi Santi Pietro e Paolo pregate per noi Sant'Andrea prega per noi San Giovanni prega per noi Santi apostoli ed evangelisti pregate per noi Santa Maria Maddalena prega per noi Santi discepoli del Signore pregate per noi Santo Stefano prega per noi Sant'Ignazio d'Antiochia prega per noi San Lorenzo prega per noi Sante Perpetua e Felicita pregate per noi Sant'Agnese prega per noi Santi Martiri Argentanesi pregate per noi San Daniele da Belvedere prega per noi Santi martiri di Cristo pregate per noi San Gregorio prega per noi Sant'Agostino prega per noi Sant'Atanasio prega per noi San Basilio prega per noi San Martino prega per noi San Benedetto prega per noi San Francesco d’Assisi prega per noi San Domenico prega per noi San Francesco Saverio prega per noi San Giovanni Maria Vianney prega per noi Santa Caterina da Siena prega per noi Santa Teresa d'Avila prega per noi San Francesco da Paola prega per noi San Ciriaco da Buonvicino prega per noi Santi e sante di Dio pregate per noi

INCENSAZIONE DELL 'A LTARE E DELLA CHIESA

Viene ora collocato un braciere per ardervi l’incenso: l’incenso bruciato significa che il sacrificio di Cristo, perpetuato sull’altare nel mistero, sale a Dio; significa, inoltre che le preghiere dei fedeli s’innalzano accette e gradite fino al trono di Dio, giacché esso è il tempio vivo, ed ogni fedele è un altare spirituale. Dopo il rito dell'unzione, si colloca sull'altare un piccolo braciere per farvi ardere l'incenso. Il vescovo pone l'incenso nel braciere dicendo:

Vescovo: Salga a te, Signore, l'incenso della nostra preghie-ra; come il profumo riempie questo tempio, così la tua Chiesa spanda nel mondo la soave fragranza di Cristo. Quindi il vescovo pone l'incenso nel turibolo e incensa l'altare. Torna poi alla sede, viene incensato e siede. A sua volta il ministro, attraversando la navata della chiesa, incensa il popolo e le pareti. Frattanto si canta il Sal-mo 137.

ILLUMINAZIONE DELL 'A LTARE E DELLA CHIESA

Ora l’altare viene rivestito. La copertura dell’altare indica che esso è insieme luogo del sacrificio eucaristico e mensa del Signore; in-torno ad esso stanno sacerdoti e fedeli, che svolgendo insieme la stessa azione sacra, anche se con uffici e compiti diversi, celebrano il memoriale della morte e risurrezione di Cristo e partecipano alla cena del Signore. E’ per questo che l’altare, mensa del convito sa-crificale, viene preparato e ornato a festa: segno espressivo che a questa mensa del Signore tutti i fedeli si accostano con gioia per nu-trirsi del cibo divino, cioè del corpo e del sangue di Cristo immola-to.

Terminata l’incensazione dell'altare, alcuni ministri astergono con delle pezzuole la mensa dell’altare e vi stendono sopra una tela impermeabile;

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finché tutti giungano alla gioia piena nella santa Gerusalemme del cielo.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

A: Amen.

UNZIONE DELL 'ALTARE E DELLE PARETI DELLA CHIESA

Con l’unzione del crisma, l’altare diventa simbolo di Cristo che è ed è chiamato l’Unto, cioè il consacrato per eccellenza; il Padre, infat-ti, lo unse di Spirito Santo e lo costituì Sommo sacerdote, perché of-frisse il sacrificio del suo corpo per la salvezza di tutti. Il V escovo, deposta la casula e cinto di un grembiule di lino, va all'altare insieme con il diacono e con gli altri ministri, uno dei quali porta il vasetto del crisma, e procede all'unzione dell'altare stesso e delle pareti della chie-sa. Il vescovo, in piedi dinanzi all'altare, dice ad alta voce:

Vescovo: Santifichi il Signore con la sua potenza questo al-tare e questo tempio, che mediante il nostro ministero sono unti con il crisma; siano segno visibile del mistero di Cristo e della Chiesa. Quindi versa il crisma al centro dell'altare e ai suoi quattro angoli, e ne un-ge opportunamente tutta la mensa. Aiutato poi, da due presbiteri, unge con il crisma le pareti della chiesa, segnando con esso quattro croci ordinata-mente distribuite. Frattanto si esegue un canto adatto. Terminata l'unzione dell'altare e delle pareti della chiesa, il vescovo torna alla sede e siede; i ministri gli portano il necessario per lavarsi le mani. Quindi il vescovo de-pone il grembiale e indossa la casula.

Nella tua misericordia salvaci, Signore Da ogni male salvaci, Signore Da ogni peccato salvaci, Signore Dalla morte eterna salvaci, Signore Per la tua incarnazione salvaci, Signore Per la tua morte e risurrezione salvaci, Signo re Per il dono dello Spirito Santo salvaci, Sign ore Noi, peccatori, ti preghiamo ascoltaci, Signore Conforta e illumina la tua santa Chiesa ascoltaci, Signore Proteggi il Papa, i vescovi, i sacerdoti e tutti i ministri del Vangelo ascoltaci, Signore Manda nuovi operai nella tua messe ascoltaci, Sign ore Dona al mondo intero la giustizia e la pace ascoltaci, Signore Benedici questo popolo a te consacrato ascoltaci, Signore Santifica con la tua benedizione questa chiesa ascoltaci, Signore Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra sup plica Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra sup plica Terminato il canto delle litanie, il vescovo stando in piedi e con le braccia allargate dice:

Vescovo:: Accogli con bontà, o Signore, le nostre preghiere per l'intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i santi; l'edificio che dedichiamo al tuo nome sia casa di sal-vezza e di grazia; qui si raduni il popolo cristiano, ti adori in spirito e verità e si edifichi nel tuo amore. Per Cristo no-stro Signore.

A: Amen. Il diacono, dice: Alzatevi. Tutti si alzano.

Page 14: Il Rito Della Dedicazione

PREGHIERA DI DEDICAZIONE

Il rito più importante e l'unico indispensabile per la dedicazione della chiesa è la celebrazione eucaristica; tuttavia, secondo la tra-dizione comune della Chiesa, si dice anche la preghiera della dedi-cazione nella quale si esprime l'intenzione di dedicare in perpetuo la chiesa stessa a Dio e si chiede la sua benedizione. A questo punto il vescovo, stando in piedi e senza la mitra, alla sede dice la preghiera di dedicazione:

Vescovo: O Dio, che reggi e santifichi la tua Chiesa accogli il nostro canto in questo giorno di festa; oggi con solenne rito il popolo fedele dedica a te per sempre questa casa di preghiera; qui invocherà il tuo nome, si nutrirà della tua parola, vivrà dei tuoi sacramenti.

Questo luogo è segno del mistero della Chiesa santificata dal sangue di Cristo, da lui prescelta come sposa, vergine per l'integrità della fede, madre sempre feconda nella potenza dello Spirito.

Chiesa santa, vigna eletta del Signore, che ricopre dei suoi tralci il mondo intero e avvinta al legno della croce innalza i suoi virgulti fino al cielo.

Chiesa beata, dimora di Dio tra gli uomini,

tempio santo costruito con pietre vive sul fondamento degli Apostoli, in Cristo Gesù, fulcro di unità e pietra angolare.

Chiesa sublime, città alta sul monte, chiara a tutti per il suo fulgore dove splende, lampada perenne, l'Agnello, e si innalza festoso il coro dei beati.

Ora, o Padre, avvolgi della tua santità questa chiesa, perché sia sempre per tutti un luogo santo; benedici e santifica questo altare, perché sia mensa sempre preparata per il sacrificio del tuo Figlio.

Qui il fonte della grazia lavi le nostre colpe, perché i tuoi figli muoiano al peccato e rinascano alla vita nel tuo Spirito.

Qui la santa assemblea riunita intorno all'altare celebri il memoriale della Pasqua e si nutra al banchetto della parola e del corpo di Cristo.

Qui lieta risuoni la liturgia di lode e la voce degli uomini si unisca ai cori degli angeli; qui salga a te la preghiera incessante per la salvezza del mondo.

Qui il povero trovi misericordia, l'oppresso ottenga libertà vera e ogni uomo goda della dignità dei tuoi figli,