Il rischio valanghe e il ruolo della protezione civile - Stefano Bono, Regione Piemonte
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Stefano BOVO
Il Il rischiorischio valanghevalanghe e il e il ruoloruolo delladella
protezioneprotezione civilecivile
Torino, 14 Novembre 2014
La rete automatica regionale prende avvio nel 1984 grazie alla
collaborazione tra differenti Enti regionali.
Stazione di Sauze d’Oulx
Lago Pilone
LA NASCITA DELLA RETE METEOIDROGRAFICA
AINEVARegione Aut. Friuli Venezia Giulia
Regione del Veneto
Provincia Autonoma di Trento
Provincia Autonoma di Bolzano
Regione Lombardia
Regione Autonoma Valle d'Aosta
Regione Piemonte
Regione Marche
ASSOCIAZIONE INTERREGIONALE DI COORDINAMENTO E DOCUMENTAZIONE PER I
PROBLEMI INERENTI LA NEVE E LE VALANGHE
Il quadro nazionale dei bollettini previsionaliIl quadro nazionale dei bollettini previsionaliIl quadro nazionale dei bollettini previsionaliIl quadro nazionale dei bollettini previsionali
Da M.Barbani -
DPC
La trasmissione dei documentiLa trasmissione dei documentiLa trasmissione dei documentiLa trasmissione dei documenti
Protezione Civile
Regionale
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Regionale
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Governo Uffici ProvincialiUffici Regionali
Monitoraggio e SorveglianzaPrevisione
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predispone e pubblicapubblica
Comuni
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critictà
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ella
critictà
Bollettino di Allerta
MeteoIdrologica
Bollettino
Nivologico
RISCHIO VALANGHE:
BOLLETTINO NIVOLOGICO
Il rischio valanghe corrisponde agli effetti indotti sul
territorio da fenomeni d’instabilità del manto nevoso,
che si verificano in particolari condizioni nivo-
meteorologiche, e che possono giungere ad interessare
infrastrutture o centri abitati. Non è oggetto del sistema
d’allertamento la segnalazione di situazioni di criticità
che possono interessare piste da sci, impianti di risalita
o tratti di viabilità in alta quota. Le aree alpine
d’allertamento sono:
1 Alpi Lepontine
2 Alpi Pennine
3 Alpi Graie
4 Alpi Cozie Centro-Nord
5 Alpi Cozie Sud
6 Alpi Marittime
7 Alpi Liguri
LIVELLI DI CRITICITA’
MODERATA
CONDIZIONI: debole consolidamento o di instabilità del manto nevoso previste o monitorate, generalmente riferibili ad un quadro di riferimento rappresentato dal grado di pericolo 4 (forte) della scala di pericolo valanghe unificata europea. In particolari situazioni anche un quadro riferibile al grado di pericolo 3 (marcato) può determinare il verificarsi di un livello di moderata criticità, qualora tale situazione di pericolo sia riferibile diffusamente a contesti territoriali caratterizzati da forme significative di antropizzazione (insediamenti o infrastrutture di rilievo)
SCENARI ATTESI:
- VIE DI COMUNICAZIONE: possibile interruzione di strade, anche a media o bassa quota, da parte di singole valanghe, anche di grandi dimensioni, in aree periodicamente esposte al rischio, legate a contesti particolarmente critici;
- CENTRI ABITATI: i nuclei abitati montani non sono generalmente esposti a valanghe; tuttavia singole abitazioni isolate o settori di nuclei abitati in settori particolarmente critici possono risultare coinvolti da fenomeni valanghivi.
L’evoluzione di tali fenomeni può determinare l’isolamento di alcuni tratti di viabilità delle valli alpine più interne e l’interruzione sporadica di alcuni servizi(telecomunicazioni, energia elettrica, ecc.)
RISCHIO VALANGHE:
BOLLETTINO NIVOLOGICO
RISCHIO VALANGHE:
BOLLETTINO NIVOLOGICO
LIVELLI DI CRITICITA’
ELEVATA
CONDIZIONI: situazioni nivometeorologichestraordinarie e di instabilità generalizzata del manto nevoso previste o monitorate, generalmente riferibili ad un quadro di riferimento rappresentato dal grado di pericolo 5 (molto forte) della scala di pericolo valanghe unificata europea. In particolari situazioni anche un quadro riferibile al grado di pericolo 4 (forte) può determinare il verificarsi di un livello di elevata criticità, qualora tale situazione di pericolo sia riferibile diffusamente a contesti territoriali caratterizzati da forme significative di antropizzazione (insediamenti o infrastrutture di rilievo).
SCENARI ATTESI:
- VIE DI COMUNICAZIONE: probabile interruzione di strade, anche a bassa quota, da parte di numerose valanghe, anche di grandi dimensioni e con carattere di eccezionalità.
- CENTRI ABITATI: molti nuclei abitatimontani sono potenzialmente esposti a valanghe, anche di grandi dimensioni e in aree non frequentemente esposte a valanghe;
L’evoluzione di tali fenomeni può determinare il totale isolamento di alcune vallate alpine e l’interruzione dei principali servizi (telecomunicazioni, energia elettrica, ecc.)
Il ruolo delle Commissioni Locali ValangheRegolamento Regionale del 07/06/2002, n. 4/R:“Modalità e costitutive e di funzionamento delle Commissioni Locali Valanghe”
Le Comunità Montane possono costituire le Commissioni Locali Valanghe (CLV), organi di supporto alla ComunitàMontana e ai Sindaci dei Comuni ad essa afferenti, relativamente alla valutazione dei rischi associati ai fenomeni valanghivi. Le CLV sono composte dal Presidente della ComunitàMontana, o suo delegato, e da un congruo numero di esperti residenti nella Comunità Montana interessata, di comprovata esperienza in campo nivologico e in possesso di attestazione di superamento di specifico corso per osservatore nivologico(corso di secondo livello modulo 2a AI.NE.VA).Sul territorio piemontese operano complessivamente 14 Commissioni Locali Valanghe, con il coinvolgimento di circa 100 tecnici volontari.
PROVINCIA DI VERBANIA
CM VALLI DELL'OSSOLA
CM DEL VERBANO
PROVINCIA DI VERCELLI
CM VALSESIA
PROVINCIA DI BIELLA
CM VAL SESSERA, VALLE MOSSO e PREALPI BIELLESI
CM VALLE DEL CERVO - LA BURSCH
PROVINCIA DI TORINO
CM VALLI CHISONE, GERMANASCA, PELLICE e
PINEROLESE PEDEMONTANO
CM VALLE SUSA e VAL SANGONE
CM VALLI DI LANZO, CERONDA e CASTERNONE
CM ALTO CANAVESE
CM VALLI ORCO e SOANA
PROVINCIA DI CUNEO
CM VALLI PO, BRONDA, INFERNOTTO e VARAITA
CM VALLI GRANA e MAIRA
CM VALLE STURA
CM ALTO TANARO CEBANO MONREGALESE
Il ruolo delle Commissioni Locali Valanghe
ComposizioneComposizioneComposizioneComposizione: esperti residenti nella Comunità Montana interessata, di comprovata esperienza in campo nivologico e in possesso di attestazione di superamento di specifico corso per osservatore nivologico (corso di secondo livello modulo 2a AI.NE.VA).Categorie professionaliCategorie professionaliCategorie professionaliCategorie professionali: personale di gestione impianti a fune, Guide Alpine, personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpinoe Speleologico e della rete nivologica regionale, maestri di sci.FormazioneFormazioneFormazioneFormazione: La Regione Piemonte negli ultimi anni ha promosso, in collaborazione con AINEVA e con ARPA, l’istituzione di corsi di formazione specifici per i componenti delle Commissioni Locali Valanghe:Corsi per osservatore nivologico (Mod. 2A AINEVA)2005: Entracque (Cn)2009: Sauze d’Oulx (To), Ala di Stura (To)2010: Limone Piemonte (Cn), Macugnaga (Vb)2011: 2011: 2011: 2011: VaralloVaralloVaralloVarallo ((((VcVcVcVc))))
Corsi di “Gestione delle problematiche valanghive di protezione civile” (Mod. 2PC AINEVA)2007: Ala di Stura (To)2009: Oulx (To)2010: Peveragno (Cn)
Compiti delle Commissioni Locali ValangheCompiti delle Commissioni Locali ValangheCompiti delle Commissioni Locali ValangheCompiti delle Commissioni Locali ValangheLe Commissioni svolgono i seguenti compiti:• esercitano attività di controllo e monitoraggio dei fenomeni nivometeorologici; • formulano pareri tecnici a supporto dei successivi provvedimenti di competenza delle singole amministrazioni comunali; • accertano le incipienti condizioni di pericolo valanghe su centri o nuclei abitati, opere pubbliche, impianti o strutture di interesse pubblico; • accertano la cessazione dello stato di pericolo e ne forniscono comunicazione all'autorità competente.
Linee di indirizzo operative per l’attività delle Commissioni Locali Valanghe in Piemonte
Nell’ambito del Progetto Strategico STRADA ARPA su indirizzo e finanziamento di Regione Piemonte ha sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell’Università di Pavia uno studio finalizzato a indirizzare l’attività delle Commissioni Locali Valanghe.
• Modalità di acquisizione dei dati valanghivi e delle informazioni di carattere nivometeorologico
• Definizione degli scenari di evento e di rischio
• Procedure di valutazione del pericolo di valanghe e dei livelli di criticità a scala locale
• Attività delle CLV in relazione a livelli operativi caratterizzati da crescenti livelli di criticità
SVILUPPO ED ORGANIZZAZIONE COLONNA MOBILESVILUPPO ED ORGANIZZAZIONE COLONNA MOBILE
� Presidi idraulici ed idrogeologici di 1°livello ai sensi D.G.R. n. 14-9023 del
25.06.08
� gestione in ordinarietà ed
emergenza con supporto Volontariato
� sedi logistiche di deposito, controllo
funzionalità, addestramento/formazione,
preparazione missioni Colonna Mobile
� supporto attività Sala Operativa
L’ORGANIZZAZIONE DEL VOLONTARIATO
COMPONENTE
“LOGISTICA”:
OLTRE 12.000
VOLONTARI IN
COORDINAMENTO
REGIONALE
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE ALPINI
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE
CARABINIERI
ANPAS
COMPONENTE AIB
OLTRE 4.000
VOLONTARI
L’evento nivometeorologico del dicembre 2008
SINTESI DELLE CRITICITA’
Comuni con segnalazione di valanghe 53
Località isolate 68
Evacuazioni preventive 33
Interruzioni stradali 243
Comuni interessati da interruzione
della fornitura di energia elettrica
173
Utenze elettriche interrotte 97.000
L’evento del 14-17 Dicembre 2008 è stato in Piemonte uno dei piùgravosi degli ultimi 30-40 anni (oltre 200 cm di neve fresca caduti in 4 giorni a 2000 m), in particolare per l’estensione delle aree colpite su
tutto l’arco alpino piemontese.Durante l’emergenza è stato fondamentale il supporto operativo delle Commissioni Locali Valanghe per il monitoraggio, la segnalazione e
la gestione delle criticità sul territorio montano, in relazione al verificarsi di fenomeni valanghivi di eccezionale intensità.
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cm
Torino
Cuneo
La neve in città