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Il rischio posturale per la lavoratrice in gravidanza Dott. Stefano Maso Università degli Studi di Padova Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica Sede di Medicina del Lavoro LA LAVORATRICE MADRE E IL MEDICO COMPETENTE COLFOSCO 19 giugno 2010

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Il rischio posturale per la lavoratrice in gravidanza

Dott. Stefano Maso

Università degli Studi di PadovaDipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica

Sede di Medicina del Lavoro

LA LAVORATRICE MADRE E IL MEDICO COMPETENTECOLFOSCO 19 giugno 2010

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RIFERIMENTI NORMATIVI

Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151

Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo

15 della legge 8 marzo 2000, n. 53(Pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 96 del 26 aprile 2001 –

Supplemento ordinario n. 93)

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Art.1 Oggetto(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 1, comma 5; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 17, comma 3)

Il presente testo unico disciplina

- i congedi - i riposi - i permessi - la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori connessi alla

maternità e paternità di figli naturali, adottivi e in affidamento- nonché il sostegno economico alla maternità e alla paternità

Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità

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Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità

Art. 7.Lavori vietati(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, articoli 3, 30, comma 8, e 31, comma 1; decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 3; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 12, comma 3)

le lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi

nonché ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri

I lavori pericolosi, faticosi ed insalubri sono indicati dall’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026, riportato nell’allegato A del presente testo unico.

È vietato adibire

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Allegato A(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)

ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSIE INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7

Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:

A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.

Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità

f) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di

interdizione dal lavoro;

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Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità

Allegato A(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)

ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSIE INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7

Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:

A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.

g) i lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la

gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;

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Allegato A(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)

ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSIE INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7

Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:

A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.

h) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del

movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del

periodo di interdizione dal lavoro;

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Allegato A(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)

ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSIE INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7

Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:

A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.

i) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la

gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;

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Allegato A(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)

ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSIE INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7

Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:

A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.

l) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per

malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;

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Allegato A(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)

ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSIE INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7

Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:

A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.

o) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di

comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal

lavoro.

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Allegato C(Decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, allegato 1)

ELENCO NON ESAURIENTE DI AGENTI PROCESSIE CONDIZIONI DI LAVORO DI CUI ALL’ART. 11A. Agenti.1. Agenti fisici, allorchè vengono considerati come agenti che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta, in particolare:a) colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti;b) movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari;c) rumore;d) radiazioni ionizzanti;e) radiazioni non ionizzanti;f) sollecitazioni termiche;g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all’attività svolta dalle lavoratrici di cui all’art. 1.

2. Agenti biologici.Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell’art. 75 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino ancora nell’allegato II.

3. Agenti chimici.Gli agenti chimici seguenti, nella misura in cui sia noto che mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino ancora nell’allegato II:a) sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purchè non figurino ancora nell’allegato II;b) agenti chimici che figurano nell’allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni;c) mercurio e suoi derivati;d) medicamenti antimitotici;e) monossido di carbonio;f) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo.B. Processi.Processi industriali che figurano nell’allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni.

C. Condizioni di lavoro.Lavori sotterranei di carattere minerario

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Agenti fisici, allorché vengono considerati come agenti che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta, in particolare:

a) colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti

b) movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto

dorsolombari

g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all’attività svolta dalle lavoratrici di cui all’art. 1.

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Art. 11.Valutazione dei rischi(decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 4)

Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità

valuta i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici, in

particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici

processi o condizioni di lavoro di cui all’allegato C, nel rispetto delle linee direttrici elaborate dalla Commissione dell’Unione

Fermo restando quanto stabilito dall’articolo 7, commi 1 e 2, il datore di lavoro, nell’ambito ed agli effetti della valutazione di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive

modificazioni

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Art. 12.Conseguenze della valutazione(decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 5)

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rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici

il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinchè l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone temporaneamente le

condizioni o l’orario di lavoro

Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi

INTERDIZIONE DAL LAVORO

Esito della valutazione del rischio

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Art. 20.Flessibilità del congedo di maternità(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4-bis; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 12, comma 2)

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che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro

ATTESTINO

a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente

e nei quattro mesi successivi al parto

facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto

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PROTOCOLLO DI INTESA 7 DICEMBRE 2009

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Esposizione pericolosa e fattore di rischio

Mansione

Sollevamento bambini MMC

Posture incongrue

Stazione eretta prolungata

Educatrici asili nido e insegnanti di scuola d’infanzia

Movimentazione manuale disabili

Ausilio ad allievi non fisicamente autosufficienti o con gravi disturbi mentali

Personale di appoggio docente e non

Lavori pesanti

Movimentazione di carichi

Uso di scale

Collaboratrice scolastica (ex bidella)

Posture incongrue per VDT

Fatica fisica per archiviazione pratiche

Stazione eretta per front office

Impiegata

Uso di scale

Lavori pesanti

Stazione eretta

Pulizie ordinarie

Stazione eretta prolungata Parrucchiera

Posture incongrue

Stazione eretta prolungataEstetista

Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo

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Esposizione pericolosa e fattore di rischio

Mansione

Uso di scale

Lavori pesanti e posture

Stazione eretta prolungata

Cameriera (ai piani, al banco,ai tavoli)

Stazione eretta prolungata

Lavori pesanti

Movimentazione di carichi

Posture incongrue

Cuoca addetta mensa

Stazione eretta prolungata

Uso di scaleCommessa

Posture fissa

Ritmi che comportano fatica fisica e stress

Movimenti ripetuti degli arti superiori

Cassiera (supermercato)

Movimentazione di carichi

Lavori pesanti

Postura fissa eretta

Banconiera gastronomia

Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo

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Esposizione pericolosa e fattore di rischio

Mansione

Movimentazione di pazienti Stazione eretta prolungata Reparti ospedalieri

Stazione eretta prolungata Servizi ambulatoriali

Stazione eretta prolungata

Postura obbligata e affaticante

Movimentazione di pazienti

Servizi di riabilitazione

Posture obbligata e affaticante

Stazione eretta prolungataSale operatorie

Stazione eretta prolungata

Posture obbligata e affaticanteStudio dentistico

Stazione eretta prolungata

Posture obbligata e affaticante

Movimentazione di pazienti

Assistenza a pazienti con disturbi di personalità

SUEM e PS

Movimentazione di pazienti Radiologia e Radioterapia

Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo

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Esposizione pericolosa e fattore di rischio

Mansione

Assistenza a pazienti con disturbi di personalità

Reparti di psichiatria e servizi di salute mentale-SERT

Postura obbligata e affaticante Laboratorio

Movimentazione di pazienti

Assistenza a pazienti con disturbi di personalità

CEOD (assistenza disabili)

Uso di scale

Eventuali lavori pesanti

Movimentazione di pazienti o carichi

Assistenza a pazienti con disturbi di personalità

Badante/Colf in casa privata o case di cura per anziani

Movimentazione di carichi

Stazione eretta prolungata

Lavori pesanti

Stazionamento su pedane vibranti

Guida di automezzi

Operatore ecologico

Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo

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Esposizione pericolosa e fattore di rischio

Mansione

Posture incongrue obbligate e affaticanti

VibrazioniGuida/lavoro a bordo di automezzi

Stazione eretta prolungata

Eventuale movimentazione di carichiStiratura

Posture incongrue obbligate e affaticanti

Uso frequente e con sforzo di pedale

Eventuale movimentazione di carichi

Confezionamento

Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo

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CAMBIAMENTI FISIOLOGICI IN GRAVIDANZA

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CAMBIAMENTI FISIOLOGICI IN GRAVIDANZA

Ormonali

Metabolici

Cardiocircolatori

Muscoloscheletrici

Anatomici-posturali

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ORMONALI

Cambiamenti fisiologici in gravidanza

Entrano in gioco numerosi ormoni, tra cui i più importanti sono

ESTROGENI

Stimolano la crescita del miometrio

Stimolano il flusso ematico uterino

Stimolano lo sviluppo della mammella

Stimolano il metabolismo intermedio

Modulano l’attività di fattori che fanno iniziare il travaglio (ossitocina, prostanoidi)

PROGESTERONE Prepara l’endometrio all’impianto

Sopprime la risposta immunologica

Inibisce la contrattilità del miometrio

Blocca l’inizio del travaglio

Stimola lo sviluppo delle mammelle

Blocca la lattazione

RELAXINA Induce il rilasciamento dei legamenti pelvici

Inibisce le contrazioni uterine spontanee

Rimodella il tessuto cervicale prima del parto

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METABOLICI

Cambiamenti fisiologici in gravidanza

Metabolismo dei carboidrati

Glicemia più bassa a digiuno e più alta dopo i pasti

Metabolismo lipidico

Aumentano i lipidi circolanti

Metabolismo proteico

Ipoalbuminemia fisiologica che predispone alla ritenzione idrica

AUMENTO DI PESO

Oltre agli effetti metabolici influiscono:

• l’aumento dell’utero e del suo contenuto

• il sangue e i liquidi extracellulari

• l’aumento di peso delle mammelle

• proteine e lipidi di deposito

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Cambiamenti fisiologici in gravidanza

CARDIOCIRCOLATORI

AUMENTO DEL VOLUME PLASMATICO

Aumenta di 6 – 8 L a termine gravidanza, 2/3 sono extra cellulari. Potrebbe essere dovuto all’aumento di:

• estrogeni

• progesterone

• renina

• aldosterone

• riassorbimento del sodio

• ritenzione di acqua

• diminuzione dell’arginina vasopressina

• alterazione dei sensori del Vol plasmatico

Il bilancio di Sodio lievemente positivo comporta la situazione detta di

“edema fisiologico della gravidanza”

STASI VENOSA Già dal 1°trimestre, per effetto del progesterone sulla muscolatura liscia, si ha aumento della distensibilità delle pareti venose, più evidente negli AAII, ma con un aumento del 40 – 50 % anche negli AASS.

La distensibilità aumenta progressivamente durante tutta la gravidanza

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Cambiamenti fisiologici in gravidanza

MUSCOLOSCHELETRICI

La sincondrosi sacro-iliaca e la sinfisi pubica si ammorbidiscono sotto l’effetto degli estrogeni, del

progesterone e della relaxina

Si genera un’instabilità dolorosa della pelvi con parziale separazione di queste giunture che può sfociare anche

in una diastasi

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L’aumento della ritenzione di liquidi può predisporre all’intrappolamento delle strutture nervose o tendinee.

Esso è riportato nell’80% delle donne in gravidanza, con una maggior evidenza durante le ultime 8 sett di gestazione.

La neuropatia più frequente in gravidanza è rappresentata dalla compressione del nervo mediano

Sindrome del Tunnel Carpale

Raul Artal,2010

Bibliografia

Borg-Stein et al.,2005

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Dopo il primo trimestre la posizione supina causa una relativa ostruzione al ritorno venoso che genera una

riduzione della gittata cardiaca, perciò sarebbe meglio evitarla sia durante il riposo che durante gli esercizi

Raul Artal, 2010

L’aumento di peso insieme alla lassità legamentosa crea un discomfort delle

giunzioni.

Borg-Stein et al., 2005

Bibliografia

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La lassità legamentosa è correlata alla produzione degli ormoni ESTROGENI e RELAXINA

La Relaxina è prodotta dal corpo luteo, dalla decidua e dalla placenta, essa presenta un progressivo aumento fino ad un valore di picco attorno alla 12° settimana

Gli effetti della Relaxina sono:

- dare rimodellamento del tessuto connettivo pelvico

- attivare il sistema collagenolitico

Il suo livello sierico potrebbe essere correlato con il dolore alla sinfisi pubica o il dolore lombare

Bibliografia

Borg-Stein et al., 2005

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L’iperlordosi può essere dovuta sia all’aumento delle forze causate dall’utero gravido, sia all’accentuazione

dell’inclinazione anteriore pelvica;

le giunture sacro-iliache si contrappongono a questa rotazione in avanti, ma con il progredire della

gravidanza aumenta la loro lassità

Tutti questi fattori contribuiscono all’aumento delle tensioni meccaniche sul rachide lombare, sulle

giunzioni sacroiliache e sulla pelvi

Bibliografia

Borg-Stein et al., 2005

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L’aumento delle dimensioni dell’utero causa uno spostamento in avanti del baricentro e una

progressiva lordosi lombare che provoca nel 40-50% delle donne dolore lombare

Per compensare la lordosi, la donna aumenta la flessione anteriore della colonna cervicale

generando una CIFOSI

Una cifosi prominente può essere associata alla parestesia e al calo di forza lungo il territorio di

distribuzione del nervo mediano e/o dell’ulnare

Raul Artal, 2010

Bibliografia

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Queste modificazioni fisiologiche possono aumentare la probabilità del verificarsi in gravidanza di alcune patologie

muscolotendinee

• Low back pain

• Dolore pelvico posteriore

• Sindrome del Tunnel Carpale (CTS)

• Sindrome di De Quervain

• Meralgia parestetica

PATOLOGIE MUSCOLOTENDINEE IN GRAVIDANZA

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LOW BACK PAINFattori causali • Aumento di peso

• Spostamento in avanti del baricentro

• Aumento delle tensioni meccaniche

• Lassità ligamentosa pelvica

• Compressioni vascolari

• Spondilolistesi

• Dolore discogenico

• Patologie d’anca

• Assetto ormonale (estrogeni, progesterone, relaxina)

Patologie muscolotendinee in gravidanza

Borg-Stein et al, 2005 ; Hans C. Östgaard ‘96; Bonnie L Bermas, 2010

Provocano rilassamento muscolare e “ammorbidimento” delle sinartrosi pubiche

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L’aumento del volume uterino accompagnato alla compensatoria lordosi lombare contribuiscono in maniera sostanziosa allo sviluppo delle tensioni meccaniche

che agiscono sul rachide lombare; aumenta anche la rotazione pelvica

Queste alterazioni biomeccaniche in combinazione con il rilassamento delle giunzioni pelviche e sacroiliache provocato dalla Relaxina generano un aumento

delle tensioni nella pelvi e sul rachide lombare

Borg-Stein et al., 2005

Fast e Hertz nel ’92 ipotizzarono che una prolungata posizione supina portasse all’ostruzione della vena cava con conseguente aumento della pressione venosa e stasi, e che questo, in combinazione con il decremento della saturazione basale di

ossigeno, potesse portare ad ipossiemia con compromissione delle strutture nervose

LOW BACK PAIN IN GRAVIDANZA

Patologie muscolotendinee in gravidanza

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ERNIA DEL DISCO?Patologie muscolotendinee in gravidanza

Bonnie L Bermans,2010

Tale dato è risultato essere lo stesso:- nelle nullipare non gravide- nelle multipare non gravide - nelle donne incinte

La prevalenza di ernia del disco lombare asintomatica visibile all’RM nella popolazione femminile non incinta, ma in età riproduttiva, è

risultata essere pari al 10% con una prevalenza del 40% di bulging discale

Borg-Stein et al., 2005

Non è causa comune di dolore lombare in gravidanza, rappresenta solo 1/10.000

casi

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DOLORE LOMBARE NEL POST PARTUM

Patologie muscolotendinee in gravidanza

Si verifica nel 30 - 40% dei casi

Turgut et al., 1998

Borg-Stein et al.,2005

FATTORI DI RISCHIO:

Precedenti episodi di dolore lombare Inizio di dolore severo e precoce durante la gestazione Incapacità di ridurre il peso corporeo

Non risulta essere un fattore di rischio il lavoro pesante svolto prima della gravidanza

Giovane età Numero di precedenti gravidanze Storia di dolore lombare pre gravidanza

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DOLORE PELVICO POSTERIOREDolore delle giunzioni sacroiliache, descritto come un dolore a coltellata a livello

delle natiche e lateralmente fino a L5-S1, si può irradiare fino al ginocchio, ma non al piede

Ci sono intervalli liberi dal dolore e può essere mono o bilaterale

È spesso confuso con il low back pain (Fig. B)

Hans C. Östgaard, ‘96 ; Bonnie L Bermans, 2010

Può essere evocato con test provocativo “Posterior pelvic pain provocative test”

Patologie muscolotendinee in gravidanza

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SINDROME DEL TUNNEL CARPALEFattori Causali: 1. Compressione

2. Trazione

3. Ischemia

4. Nursing (prolungate posture incongrue e alta ripetitività degli AASS)

Di 76 donne incinte con sintomi suggestivi di CTS, il 43% hanno una anomala conduzione nervosa all’EMG, legata alla maggior probabilità di avere un edema rispetto alle donne con una

EMG normale.

6. Edema periferico da ritenzione

Possono giustificare un aumento di prevalenza in gravidanza, visto che una predisposizione simile è stata riscontrata anche in menopausa

Patologie muscolotendinee in gravidanza

5. Cambiamenti ormonali

Borg-Stein et al., 2005

Kathryn A. et al.,1998

Jeffrey Kutcher et al.,2010

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EPIDEMIOLOGIA CTS

La prevalenza in soggetti non esposti a movimenti e sforzi ripetuti arti superiori

è pari a

Patologie muscolotendinee in gravidanza

Secondo Solomon et al. la gravidanza non rappresenta un fattore di rischio

Kathryn A. et al.,1998

Più del 50% delle donne in gravidanza hanno sintomi notturni alle mani, soprattutto nel terzo trimestre

Secondo Jeffrey Kutcher et al l’incidenza di tale patologia in gravidanza è pari al 2 – 35% con un 75% di bilateralità

Borg-Stein et al.,2005Nelle donne IN GRAVIDANZA è pari a 2 – 25% ed è il secondo sintomo più frequente in gravidanza

Hagberg M. et al.

3.1 – 5.6 %

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CTS NEL POST PARTUM

Nella maggior parte dei casi si risolve in un periodo che va da alcune settimane ad alcuni mesi dopo il parto,tuttavia i sintomi possono persistere finchè la donna allatta al seno

• Prolattina

• Ritenzione di fluidi

• Posizione scomoda e prolungata delle mani e del polso durante il nursing

Fattori causali:

Patologie muscolotendinee in gravidanza

Jeffrey Kutcher et al., 2010

Di 37 donne seguite per 12 mesi nel post partum, il 46% di esse ha manifestato la permanenza di sintomi, con maggior frequenza nei soggetti in cui gli stessi erano

comparsi precocemente

Borg-Stein et al., 2005

Nel 95% dei casi la scomparsa dei sintomi si ha entro 2 settimane dal parto

Jeffrey Kutcher et al., 2010

Borg-Stein et al., 2005

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SINDROME DI DE QUERVAIN

FATTORI CAUSALI: • Cause endocrine

• Ritenzione di fluidi

• Cause meccaniche dovuta alla cura dei bimbi (sostegno del capo)

Di 6 pazienti in gravidanza o nei 6 mesi successivi, 2/6 hanno sviluppato SDQ nel terzo trimestre con una intensificazione dei sintomi dopo il parto.

Allo studio istologico i reperti risultavano comparabili con quelli di una sindrome non legata alla gravidanza: ispessimento della guaina fibrosa del tendine > 2

mm, degenerazione mixoide e ispessimento mucinoso

Patologie muscolotendinee in gravidanza

Suzanne E. Anderson et al., 2003

Suzanne E. Anderson et al., 2003 ; Borg-Stein et al., 2005

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Studio PROSPETTICO di 2358 donne in gravidanza

Secondo altri studi l’associazione tra SDQ e gravidanza è INFREQUENTE

Patologie muscolotendinee in gravidanza

Studio RETROSPETTIVO di 1216 donne con diagnosi in

gravidanza

McLennan, 1987

• 20% Sdr del Tunnel Carpale• 12% di sintomi ulnari • 0% Sdr di De Quervain

Ekman-Ordeberg et al.,’87

• 2.3% Sdr del Tunnel Carpale • 0% Sdr di De Quervain

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MERALGIA PARESTETICA(Compressione del nervo cutaneo femorale laterale)

FATTORI DI RISCHIO: • Obesità

• DM

• Trauma

• Variazioni anatomiche

• Compressione della cintura di sicurezza

Nelle donne in cui il nervo interseca il legamento inguinale, l’accentuata lordosi lombare si ritiene possa portare ad un

aumentato rischio di compressione nervosa con dolore urente o intorpidimento della zona innervata

Patologie muscolotendinee in gravidanza

Borg-Stein et al., 2005

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• Periodo di riposo con anche in flessione (si inverte temporaneamente la lordosi lombare)

• Decubito laterale con ginocchia e anche flesse più un cuscino tra le ginocchia o sotto la pancia per sgravare il peso

• Cintura di supporto

PREVENZIONE & TRATTAMENTO

LOW BACK PAIN

Bonnie L Bermans et al.,2010

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• Fisiochinesi terapia

• Esercizi di potenziamento per la schiena

• Esercizi per il rafforzamento degli addominali

• Correzione della postura

Prevenzione & trattamento

Hans C. Östgaard, ‘96

Bonnie L Bermans et al.,2010

• Agopuntura

• Terapia in acqua

• Esercizi di potenziamento dei muscoli del tronco, degli addominali e dei muscoli paraspinali

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• Fisiochinesi terapia

• Esercizio muscolare (adduttore e abduttore dell’anca,grande gluteo,trasverso addominale)

• Cintura pelvica e stampelle (casi più gravi)

• Evitare le scale

• Evitare movimenti estremi delle anche e della colonna vertebrale

• Evitare di stare in appoggio solo su di un’anca

• Evitare il sovraccarico pelvico

Prevenzione & trattamento

DOLORE POSTERIORE PELVICO

Hans C. Östgaard, ’96 ; Bonnie L Bermans, 2010

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GIUDIZIO DI IDONEITÀ

Nelle lavoratrici gestanti sono presenti variazioni posturali legate alla gravidanza che potrebbero favorire l’insorgenza di disturbi dorso-lombari atti a giustificare la modifica temporanea delle

condizioni o dell’orario di lavoro

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Art. 11. Valutazione dei rischi

Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità

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Situazione a rischio

Giudizio di idoneità

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• Minimizzare sollevamenti e piegamenti

• Usare le appropriate tecniche di sollevamento

• Non muovere carichi al di sopra delle spalle e/o al di sotto delle ginocchia

Giudizio di idoneità

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Giudizio di idoneità

I soggetti con patologie gravi del

rachide vanno esclusi da lavori che

comportano sollevamenti o spostamento di

carichi superiori a quelli riportati in

figura

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• Evitare la spinta/traino di carrelli

• Nelle commissioni non far utilizzare mezzi (auto/motocicli/bicicletta)

• Vietare l’accesso su scale a pioli e scalette

Giudizio di idoneità

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Giudizio di idoneità

Nel giudizio dare delle prescrizioni

Cambiare posizione da seduta a stazione eretta (muoversi) ogni ora per 10-15 minuti

Qualora si debbano mantenere posture prolungate consigliare di idratarsi

E delle limitazioni

Da non adibire a movimentazione manuali

di carichi

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NASCE PRIMA L’UOVO…..

….O LA GALLINA?

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Il fattore di rischio OCCUPAZIONALE per lo sviluppo del CTS è stato criticato a causa di un basso livello di

evidenza statistica (Lozano-Calderon S. et al.)

Questo problema potrebbe essere spiegato con l’ipotesi che i movimenti ripetitivi possono verificarsi ANCHE

FUORI dall’ambiente industriale(John Zenian)

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FATTORI DI RISCHIO NON OCCUPAZIONALI

J. Zenian,2009