Il riscaldamento urbano

32

description

Organo ufficiale dell'associazione italiana di riscaldamento urbano

Transcript of Il riscaldamento urbano

Page 1: Il riscaldamento urbano
Page 2: Il riscaldamento urbano
Page 3: Il riscaldamento urbano

Maggio/Giugno 2011

Direttore ResponsabileAlfredo Ghiroldi

Comitato TecnicoClaudio ArtioliMauro CozziniAldo FiambertiEttore Filippini

Alberto GhidorziStefano Piva

Coordinamento editorialeIlaria Bottio (coordinamento)Nunzia Fontana (segreteria)

Sede LegalePiazza Trento, 13

20135 Milano

Direzione, Redazione, AmministrazionePiazza Trento, 13 – 20135 Milano

Tel. 02 45412118-19 Fax 02 45412120

e-mail: [email protected]@airu.it

sito web: www.airu.it

Progetto GraficoNadia Mirialdo

StampaFabiano Group srl

Reg. San Giovanni, 40 – 14053 Canelli (AT)Tel. 0141 827801Fax 0141 827830

Autorizzazione del tribunale di Milanon. 521 del 23/6/89

Copyright il riscaldamento urbano

La Direzione non è responsabile dei testi redazio-nali, delle opinioni espresse dagli Autori, né deimessaggi pubblicitari pubblicati in conformità allerichieste dell’inserzionista e declina, pertanto,ogni responsabilità per eventuali omissioni ederrori contenuti in questa edizione. Tutela della pri-vacy: la rivista viene inviata in abbonamento. Èfatto salvo il diritto dell’interessato di chiedere gra-tuitamente la cancellazione o la rettifica dei dati aisensi della legge 675/96.

N

DIFFUSIONE

• Aziende fornitrici di tecnologie del teleriscaldamento

• Aziende che progettano, realizzano e gestiscono il teleriscaldamento

• Professionisti e Società di ingegneria

• Multiutility, Enti Locali

• Enti, Università, Istituzioni e Organismi nazionali e comunitari

COPIA OMAGGIO

on c’è dubbio. L’innovazione normativa degli ultimi mesi che maggiormente interes-sa anche al teleriscaldamento è la pubblicazione sulla G.U. del 12 ottobre u.s. delDPR 7 settembre 2010 n. 168 che regolamenta il “famoso” art. 23 bis della legge133(08.Se n’è parlato poco sulla stampa ma è facile prevedere che avrà riflessi importantisull’attuale quadro giuridico di riferimento, e non solo nel nostro settore.Alludiamo, in particolare, all’art. 2 tutto imperniato sul concetto che il servizio pubbli-co va affidato tramite le procedure dei “diritti di esclusiva” nei soli casi in cui “in basead una analisi di mercato, la libera iniziativa economica privata non risultati idonea…”. Ad una attenta lettura il testo si presenta particolarmente calzante al riscaldamentourbano caratterizzato, a differenza degli altri principali sistemi energetici, da una spe-cifica tipicità locale e da una intrinseca capacità di utilizzare sinergicamente e conforte ordinamento le diverse risorse presenti nel territorio.Non – quindi - abito “pret-a-porter” valido per tutto il Paese ma soluzione “ad per-sonam” nelle mille diverse situazioni di cui è costellata l’Italia. [I“Sistemi EnergeticiIntegrati”, appunto]L’AIRU si è subito attivata e già il 18 novembre 2010 ha organizzato un incontro frai Soci nel quale il prof. Giuseppe Caia, dell’Università di Bologna, ha svolto un’am-pia panoramica sul nuovo provvedimento rilevando: forti stimoli innovativi chepotrebbe apportare anche al nostro lavoro.Non è certo questa la sede per entrare nel merito. Ci militiamo solo a segnalare cheabbiamo successivamente approfondito – anche con lo stesso giurista – ed abbiamogià discusso in Giunta e presentato preliminarmente in Consiglio un piano di azionie di eventi, fra di loro concatenanti, con l’obiettivo di fornire agli operatori (e, anco-ra prima, agli amministratori) strumenti conoscitivi ed indicativa propositive utili persfruttare al meglio (e con approccio strategico) le notevoli opportunità offerte deinuovi indirizzi legislativi.Il prossimo numero de “Il Riscaldamento Urbano” sarà probabilmente imperniato suquesto tema. Avremo così modo di aprire un primo fondamentale dialogo con impian-tisti, progettisti, gestori e – ci auguriamo – con il mondo delle energie rinnovabili.Si tratta di una nuova sfida, e non da poco. Abbiamo comunque – sicuramente – leforse, le basi scientifiche e professionali, le esperienze idonee per affrontare anchequesta complessa materia apportando – fra l’altro – significativi contributi alla matu-razione collettiva della “cultura dell’energia e dell’ambiente”.

E D I T O R I A L E

Luigi Franco BottioSegretario generale AIRU

Gestione EditorialeArtenergy Publishing

Via Antonio Gramsci, 5720032 Cormano (Milano)

Tel. 02 66306866 - Fax 02 66305510

PubblicitàArtenergy Publishing

Via Antonio Gramsci, 5720032 Cormano (Milano)

Tel. 02 66306866 - Fax 02 66305510

Page 4: Il riscaldamento urbano
Page 5: Il riscaldamento urbano

66

1212

1616

1616

2222

2424

2828

3030

PRESIDENTEFausto FERRARESIGruppo Hera SpA

VICE PRESIDENTIAndrea PASQUALI – Federutility

Andrea PONTA – Iride Energia SpALorenzo ZANIBONI – A2A SpA

CONSIGLIOAlfredo AMMAN – AMGA SpA Legnano

Giorgio ANELLI – LOGSTOR Italia Srl MilanoFiorenzo BASSI – AEM Gestioni Srl Cremona

Renzo CAPRA – Socio individuale BresciaDavide CATTANEO – ALFA LAVAL SpA MonzaDavide DE BATTISTI – AIMAG SpA Mirandola

Pier Giorgio FRAND GENISOT – Siemens SpA MilanoPaolo GALLIANO – EGEA SpA Alba

Alberto GHIDORZI – Socio individuale MantovaCarlo PASINI – ENIA SpA Parma

Enrico RAFFAGNATO – TEA SpA Mantova

GIUNTAFausto FERRARESI - Gruppo Hera SpA

Giorgio ANELLI - LOGOSTOR Italia Srl MilanoPaolo GALLIANO - EGEA SpA AlbaAndrea PONTA - Iride Energia SpA

Andrea PASQUALI - FederutilityEnrico RAFFAGNATO - TEA SpA Mantova

Lorenzo ZANIBONI - A2A SpA

REVISORI DEI CONTILuigi ANDREOLI - Socio individualeMauro COZZINI - Socio individualeMatteo LICITRA - Socio individuale

Stefano CONSONNI - Socio individualeStefano PIVA - Socio individuale

PROBIVIRILorenzo CASSITTO - Politecnico di Milano

Fabio CIVIERI - Socio individualeNereo GALLO - Socio individuale

Tranquillo MAGNELLI - Socio individualeAngelo MOLTENI - Klinger SpA

SEGRETARIO GENERALELuigi Franco BOTTIO

SEGRETARIO TECNICOIlaria BOTTIO

SEGRETERIANunzia FONTANA

PAST PRESIDENTSCesare TREBESCHI

Evandro SACCHILuciano SILVERI

Paolo degli ESPINOSAGiovanni DEL TINFrancesco GULLÌ

COMITATIComitato di studio

“Tariffe di vendita dei vettori energetici.Marketing e Sviluppo commerciale”Presidente: Terenzio POETA - A2A SpA

Comitato di studio“Sottostazioni d’utenza e misura del calore.

Linee guida e qualità”Presidente: Sonia BERTOCCI – AES Torino SpA

Comitato di studio“Risorse territoriali”

Presidente: Franco BUSCAROLI - Gruppo HERA SpA

Comitato di studio “Distribuzione del vettore termico”

Presidente: Nicola DI GREGORIOPOWER SOLUTIONS Srl

Organismi AiruOrganismi Airu

Il dimensionamentoidraulico delle reti di teleriscaldamento MARCELLO BONDESANIngegnere

Svolta energetica per lacittà di Busto Arsizio AGESP Energia S.r.l.inaugura la centrale dicogenerazione della rete diteleriscaldamento della linea 1

Aspetti energetici nellapianificazione urbanamilanese PAOLA ROTTOLAArchitetto

Va in scena in autunno la nuova energiaZeroEmission Rome e EnerSolar+

I Sistemi EnergeticiIntegrati ed il Solaretermico FRANCO BUSCAROLI

Redditività delle reti,chiave per il successodel teleriscaldamentoPotenzialità di un sistema di segnalazione umiditàmodernoFRITZ KAMKALOW, HEIKO KÜHN - Brandes GmbH

Teleriscaldamento da solare termico:esempi applicativi e fattibilità economica

Nuovo piano casa:bene la direzione per FINCO, ma rimangonoforti dubbi su importanti aspetti del DL

Page 6: Il riscaldamento urbano

I

IL RISCALDAMENTO URBANO

6

l teleriscaldamento è un sistema di riscal-damento per distretti urbani che, attraver-so una rete di condutture, trasporta il calo-re, generato da una sola grande centrale diproduzione, alle singole strutture abitative.Il trasporto del calore avviene attraversoun fluido termovettore (acqua calda, surri-scaldata, vapore o liquidi diatermici) cheviene distribuito attraverso una rete di con-dotte verso le utenze finali collegate. Neipressi dei singoli edifici la rete di tubazioniprincipale (primaria) incontra quella degliimpianti delle singole utenze (secondaria).Qui avviene lo scambio di calore attraver-so le sottocentrali installate presso i diver-si edifici. Il calore viene trasferito nell’ac-qua delle tubazioni secondarie e può esse-re utilizzato per riscaldare gli ambienti oper produrre acqua calda sanitaria. Infine ilfluido termovettore, che ha ormai ceduto ilsuo calore, torna verso la centrale di pro-duzione per essere nuovamente riscaldatoe ridistribuito.

Nell’ambito dello sviluppo di un sistema diteleriscaldamento è essenziale una corret-ta pianificazione in quanto è necessario:� determinare il perimetro dell’iniziativa� valutare i consumi delle varie utenze,

durante l’evoluzione del comparto urba-no e a regime

� determinare la soluzione tecnica ottima-le ad un problema che, per sua natura,presenta una molteplicità di soluzionipossibili e tecnicamente equivalenti

� determinare la convenienza economicaa sviluppare l’iniziativa

In questo contesto, l’opportunità di realiz-zare un’iniziativa di teleriscaldamento portaa dover considerare una serie di vincoli:per poter dare luogo ad una infrastrutturache garantisca i necessari ritorni economi-ci per il realizzatore e nel contempo forni-sca elementi ambientali apprezzabili, lavalutazione se dotare o meno una nuovaurbanizzazione di un sistema di questogenere deve essere frutto di una valutazio-ne che deve trovare spazio già in fase diredazione degli elementi fondamentali dipianificazione urbanistica (Piano OperativoComunale – Piano Strutturale Comunale).

CARATTERIZZAZIONEDELLE UTENZE EPERIMETRAZIONEDELL’INIZIATIVALa perimetrazione delle utenze e la carat-terizzazione delle utenze rappresenta ilprimo passo per definire il fabbisognoenergetico della rete, sia in termini dipotenza di punta che in termini di consu-mo annuo.Per quanto riguarda le nuove urbanizza-zioni, dovrà essere tenuta in considera-zione la prestazione energetica degli edi-fici che ci si propone di allacciare, ovveroil fabbisogno energetico (espresso inkWh/mq*anno) necessario per mantene-re l’edificio alla temperatura di progetto(20°C) durante il periodo di utilizzo degliimpianti di riscaldamento ambienti.A que-sto andrà poi aggiunto il fabbisogno dicalore per la produzione dell’acqua caldaad uso sanitario, necessario per tutta ladurata dell’anno. Per quanto riguarda laconversione al teleriscaldamento di edifi-ci già esistenti, è spesso più agevoleaccedere ai dati consuntivi di consumodei combustibili precedentemente utiliz-zati (gasolio, metano, etc...).

CRITERI DIDIMENSIONAMENTOE DI SCELTALa potenza installata complessiva deveessere uguale al fabbisogno dell’utenzaalla punta del carico, aumentata di unariserva. È opportuno suddividere la poten-za complessiva su più taglie di potenzainferiore alla massima richiesta; in questomodo, per tutto il periodo di funzionamen-to, le caldaie lavoreranno ai massimi valoridi potenza, dove i rendimenti sono i più alti.La centrale definitiva può essere, in alcunicasi, anticipata da una centrale provvisoriadestinata ad alimentare la prima frazione diurbanizzazione durante la sua costruzione.L’adozione di un impianto di questo tipo èdi solito transitorio: può essere collocatopiù vicino alle utenze e potrà garantire futu-re funzioni di integrazione e soccorso. Inparticolare:

� si adotta nei primi anni di esercizio dellarete, quando essa è in fase di sviluppo esi stanno acquisendo clienti, posticipan-do gli investi più rilevanti, spesso colle-gati alla costruzione di un complessoimpianto cogenerativo;

MAGGIO - GIUGNO 2011

Il dimensionamento idraulico delle reti di teleriscaldamentoM A R C E L L O B O N D E S A N Ingegnere

Page 7: Il riscaldamento urbano

� una volta che il sistema più convenientedella produzione combinata (cogenera-zione) è a regime, l’impianto più sempli-ce e periferico integra la produzione dienergia termica e copre le punte inver-nali e le code a fine stagione termica(quando la richiesta di calore è al disotto dei carichi di base coperti dai gros-si gruppi il cui avviamento porterebbe acondizioni di esercizio non economiche).

RETE PRIMARIA E RETE SECONDARIALa rete primaria di tubazioni è quella cheparte dalla centrale di produzione calore esi distribuisce lungo tutto la superficieurbana servita, arrivando fino alla basedegli edifici, dove è collocata la sottocen-trale di scambio calore. La rete secondariaè quella che parte dalla sottocentrale discambio e che distribuisce il calore agliimpianti di riscaldamento dei singoli utenti. In teoria la centrale dovrebbe essere posi-zionata nel baricentro delle grandi utenze,cioè nel punto dove è minima la distanzadella centrale dalle grandi utenze. La cen-trale dovrebbe alimentare le sottocentraliin base a carichi decrescenti: alimentaredapprima le grosse utenze e poi, manmano che ci si allontana dalla centrale, leutenze minori.A livello di architettura le reti di teleriscal-damento sono riconducibili a tre tipi:� Rete ramificata: presenta il vantaggio

della grande semplicità (raggiunge i sin-goli utenti con il minor percorso, dunquecon i costi minimi), ma presenta lo svan-taggio di perdite di carico più elevate equindi maggiori diametri delle condotte;in particolare devono essere previste dasubito le tubazioni principali con il diame-tro massimo e ciò porta a maggiori costiiniziali. Vi è anche una minore affidabilitàe minori garanzie di continuità del servi-zio rispetto alle altre soluzioni, in quantonon vi sono possibilità di alimentazionealternativa alle utenze.

� Rete ad anello: rispetto alla rete ramifi-cata dà la possibilità di alimentare lemaggiori utenze da due linee indipen-denti. In particolare, questo requisito èessenziale soprattutto in presenza digrosse utenze sensibili quali ospedali,stazioni ferroviarie, aeroporti. Dà inoltrela possibilità di estendere il servizio adutenze future non previste inizialmente edi poter meglio gestire eventuali interru-zioni. Per contro, presenta maggioricosti.

� Rete a maglia: rispetto alla rete ramifi-cata dà la possibilità di alimentare tuttele utenze da più linee indipendenti e con-

ferendo una affidabilità elevatissima.Consente grande versatilità in relazionealla estensione del servizio a utenzefuture e dà ottime possibilità di gestionedelle interruzioni di servizio ma presentacosti molto elevati.

I REGIMI TERMICIIl fluido termovettore scorre attraverso lecondutture della rete di teleriscaldamentoe distribuisce il calore agli edifici; vi sonodiversi tipi di fluidi termovettori: acquacalda (80-90°C), acqua surriscaldata(120°C), vapore e liquidi diatermici.Ogni scelta porta con sé dei vantaggi edegli svantaggi: Il regime termico a 120°Cconsente la trasmissione di potenze piùelevate a parità di energia consumata per ipompaggi, consente il funzionamento digruppi assorbitori con rese più elevate, maper contro è più aggressiva per la rete. Ilregime termico a 90°C è meno aggressivoper la rete (richiede meno oneri di manu-tenzione, e presenta minori perdite termi-che di rete).

SOTTOCENTRALI DI SCAMBIOUsualmente la trasmissione del caloreavviene nella sottocentrale di scambio,ove uno scambiatore di calore, sostituen-do la caldaia presso le utenze finali, rac-coglie il calore trasportato dal fluido ter-movettore e lo distribuisce nell’impiantointerno di riscaldamento degli ambienti.Generalmente si prevede una sottocen-trale per edificio, ma può essere ammes-sa anche una sottocentrale a servizio dipiù involucri edilizi, spesso quanto si trat-ta di costruzioni di dimensioni modeste(villette a schiera, etc.).Gli scambiatori utilizzati per i moduli ter-mici sono per lo più del tipo a piastre aflusso incrociato. Altri componenti dellesottocentrali di scambio sono gli attuato-ri, che ne consentono la regolazione, ilsistema di telecontrollo (che ne consenteil pilotaggio da remoto) e i contabilizzato-ri del calore, che consentono la gestionedella transazione commerciale nei con-fronti dell’utente.

7

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

Page 8: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

8

LE TECNOLOGIE PER LA PRODUZIONE DEL CALORELe più comuni tecnologie per la produzionedi calore sono:� Caldaie� Motori endotermici alternativi� Microturbine / turbogas� Cicli combinati

La produzione di calore mediante caldaie èil sistema più tradizionale, ma utilizzandouna produzione solo incentrata sulle cal-daie spesso non si ottiene l’assetto pro-duttivo più redditizio per il sistema puressendo indubbiamente però il metodo piùsemplice ed affidabile. In ogni caso è indi-spensabile che, qualunque sia l’assettoproduttivo, vi sia comunque una potenza dicaldaie installata sufficiente per coprirel’intero fabbisogno.

PRODUZIONE DEL CALORE A MEZZO CALDAIAÈ l’apparecchiatura più semplice per con-vertire l’energia chimica del combustibile inenergia termica. La camera di combustio-ne è la zona della caldaia dove la fiammagenerata dal bruciatore si sviluppa e pro-gredisce cedendo calore al fluido termo-vettore per mezzo di due dei tre meccani-smi fondamentali di trasporto del calore:� l’irraggiamento (nella prima zona, dove

sono presenti zone ad elevatissima tem-peratura)

� la convezione (ad opera dei fumi caldi)

Esistono varie classificazioni delle caldaie,in base a differenti parametri:� in base al materiale: ghisa, acciaio,

acciaio speciale (per i tipi a condensa-zione e a bassa temperatura)

� in base alla pressione di funzionamentolato camera di combustione: a pressioneatmosferica o pressurizzate

� in base al combustibile impiegato: soli-do, liquido, gassoso, policombustibili

Generalmente per piccola e media poten-zialità (<500kW) vengono utilizzate caldaiein ghisa, assemblabili presso il cliente per-ché costituite da moduli. Per medie e gran-di impianti vengono invece utilizzate cal-daie in acciaio, più adatte a resistere apressioni e temperature elevate, necessa-rie per erogare grandi potenze.

Nelle caldaie a bassa pressione la combu-stione avviene ad una pressione legger-mente inferiore a quella atmosferica.L’evacuazione dei prodotti di combustioneavviene per tiraggio naturale attraverso ilcamino al quale è collegata la caldaia. Conseguentemente la velocità dei fuminon può essere elevata e pertanto lo

scambio termico con il fluido termovettore(ad esempio l’acqua) sarà limitato e, quin-di, saranno limitati i valori di carico termicospecifico ottenibili in queste caldaie (tipi-camente dai 12 ai 15 kW/m2).

Nelle caldaie a alta pressione (dette anchepressurizzate) il bruciatore è dotato di unventilatore che forza l’aria in camera dicombustione (opportunamente miscelatacon il combustibile) creando al suo internouna sovrapressione, rispetto a quellaatmosferica, variabile da 200 a 1500 Pa.In tal modo la velocità dei fumi che nerisulta è molto più alta di quella che siottiene nelle caldaie a bassa pressione;dunque lo scambio termico è molto piùalto e i carichi termici specifici che siriesce ad ottenere sono più alti (30-50kW/m2).Dato che la capacità di evacuazione nondipende più dalle condizioni esterne (tem-peratura ambiente), in queste macchine losviluppo della combustione risulta più sta-bile nel tempo con minori problemi diregolazione.Una caldaia pressurizzata risulta più rumo-rosa a causa del rumore prodotto dal ven-tilatore. Per tale motivo è opportunoinstallare sistemi insonorizzanti sui brucia-tori, silenziatori sui camini, ecc…

MAGGIO - GIUGNO 2011

PRODUZIONE COMBINATA PRODUZIONE SEPARATA

ENERGIA TERMICA

PERDITE

ENERGIAELETTRICA

ENERGIAELETTRICA

PERDITE

ENERGIATERMICA

PERDITE

IMPIANTOCONVENZIONALE

IMPIANTOCONVENZIONALE

IMPIANTOCOMBINATO

50

33

100

80

59

47

ENERGIA PRIMARIA

ENERGIAPRIMARIA 13917

33

50

9

Page 9: Il riscaldamento urbano

LA PRODUZIONECOMBINATA DI ENERGIAELETTRICA E CALORE:COGENERAZIONECome detto precedentemente, l’assettoproduttivo costituito da sole caldaie (purgarantendo grande affidabilità) non è certa-mente il più economico. Riprendendo ladefinizione della delibera AEEG 42/02, lacogenerazione è un sistema integrato checonverte l’energia primaria di una qualsivo-glia fonte d’energia in una produzione con-giunta di energia elettrica e di energia ter-mica (calore), entrambe considerate effet-ti utili, conseguendo, in generale, un rispar-mio di energia primaria ed un beneficioambientale rispetto alla produzione sepa-rata delle stesse quantità di energia elettri-ca e termica.

L’energia elettrica che normalmente si uti-lizza è fornita da impianti del parco italiano.Per produrre questa energia elettrica(effetto utile) si usano macchine che pro-ducono elettricità dissipando, come caloreinutilizzabile (effetto non utile), circa il 59%dell’energia primaria introdotta. In unimpianto di cogenerazione si produceenergia elettrica (effetto utile) e calore chesi riutilizza (effetto utile), ad esempio perscaldare dell’acqua o produrre del vapore. Parte dell’energia primaria è comunquepersa in quanto l’impianto di cogenerazio-ne ha un rendimento di trasformazione daenergia primaria a energia elettrica e termi-ca (effetti utili) intorno all’80%. Pertanto, alfine di sfruttare al meglio un sistema dicogenerazione è necessario inserirlo in uncontesto in cui si sia possibile utilizzare sial’energia elettrica che l’energia termicaprodotte ed è questo il vantaggio derivan-te dalla immissione in rete di teleriscalda-mento. Normalmente si progetta il sistemain modo tale da limitare il più possibile ledissipazioni di energia termica. Eventualieccedenze di energia elettrica possonofacilmente essere reimmesse in rete pub-blica. Pertanto il cogeneratore è una mac-china che normalmente è dimensionata percoprire lo “zoccolo termico”. La taglia sidetermina in base al grafico dei consumimensili e medi giornalieri dell’utenza a cuicedere calore. La convenienza general-mente si ha per un funzionamento annuo dialmeno 3.500 h.Le macchine utilizzabili per produrre inassetto cogenerativo sono generalmentescelte in ragione della taglia:� Piccola taglia (<200 KW elettrici):

Motori endotermici alternativi, microtur-bine

� Media taglia (fino a 5 – 8 MW elettrici):Motori a combustione interna

� Grande taglia (oltre 10 MW elettrici):Turbogas, Turbine a vapore

I motori endotermici alternativi sono gene-ralmente di derivazione automobilistica perle taglie più piccole, e di derivazione nava-le per le taglie maggiori, arrivando fino apotenze di 4 MW su singolo gruppo.I gruppi turbogas sono generalmente diderivazione aeronautica e coprono lepotenze comprese tra 8 e 30 MW. Fannoeccezione le microturbine (max. 200 kWelettrici) che per le loro caratteristiche siprestano bene per le applicazioni di micro-cogenerazione nel settore commerciale(alberghi, piccoli ospedali, centri sportivi) onella piccola industria.Gli impianti equipaggiati con turbina avapore sono quelli che garantiscono i ren-dimenti più elevati, ma al tempo stessopresentano le maggiori criticità di colloca-zione: trattasi a tutti gli effetti di impiantiindustriali di grande complessità che soven-te sono mal tollerati in contesti urbani.

ANALISI ECONOMICAI dati caratteristici delle utenze con le pre-visioni di calore venduto, la lunghezza dellarete di distribuzione e la potenzialità degliimpianti consentono di calcolare il bilancioenergetico (ed economico) di ogni soluzio-ne ipotizzata in ragione di:Costi e ricavi di esercizio:

� Ricave derivanti dalla vendita del caloreai clienti

� Ricavi derivanti dalla vendite dell’energiaelettrica prodotta (se vi è un assettocogenerativo)

� costi di approvvigionamento del combu-stibile

� costi di conduzione reti e impianti� costi di manutenzione ordinaria (ricambi-

stica e materiali consumabili) e straordi-naria (grandi revisioni)

Investimenti:� costo di realizzazione della rete e delle

sottocentrali di scambio� costo di costruzione degli impianti (cal-

daie e cogeneratori)

Tutti gli elementi tecnici visti finora, tradot-ti in costi di investimento e ricavi di vendi-ta, sono riassumibili in indicatori economiciche permettono di determinare la redditivi-tà dell’intervento. I principali sono:

� il valore attuale netto (VAN)� il tempo di recupero attualizzato� il tasso interno di rendimento (TIR)Il valore attuale (VA) è il valore ad oggi deiflussi di cassa (C) futuri generati dall’inve-stimento;Il fattore di sconto (FS) è il valore attuale diuna unità monetaria pagata nel futuro;Il tasso di sconto (r) è tasso di interesseusato per calcolare il valore attuale di unflusso di cassa futuro;

Il costo del capitale è il tasso minimo direndimento degli investimenti per ripagaresia le fonti di debito che remunerare il capi-tale degli azionisti

Per valutare un’attività che genera flussi dicassa ogni anno i valori attuali possonoessere sommati:

Il valore attuale netto (VAN) è il valoreattuale al netto dell’investimento iniziale

Differenti strategie aziendali possono fareprivilegiare un investimento o un altro aseconda di quale indicatore si decide diconsiderare: se si privilegia l’uso dell’indi-ce del valore attuale netto, l’iniziativa è fat-tibile se il valore attuale netto è positivo.Il tempo di ritorno (tr) rappresenta invece ilnumero di anni tali per cui la somma deicorrispondenti flussi di cassa attualizzati el’investimento iniziale si eguagliano. Se si privilegia la strategia di valutare itempi di ritorno, il progetto deve essereaccettato se l’investimento iniziale è recu-perabile entro un periodo di tempo prefis-sato (cut-off period). Non esiste nessunmetodo razionale per selezionare il cut-offperiod ottimale e, con questo criterio, sitende a rifiutare progetti con lunghi tempidi ritorno, privilegiando progetti di brevedurata anche se meno redditizi nel com-plesso.

Il tasso interno di rendimento (TIR) è inve-ce il tasso di sconto che azzera il valoreattuale netto

il progetto ha un rendimento accettabile seil tasso interno di rendimento è maggioredel costo del capitale.

DIMENSIONAMENTOIDRAULICOPer il dimensionamento di massima delletubazioni occorre conoscere i seguentielementi:� Potenza termica richiesta dall’utenza� Salto termico di progetto della rete di

teleriscaldamento

In base a questi parametri si individua il dia-metro della tubazione che è in grado diassicurare la potenza termica richiesta, in

9

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

Page 10: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

10

relazione al salto termico della rete.Per evitare un esercizio di rete eccessi-vamente oneroso, le perdite di cariconon dovranno superare il valore di 0,02m.c.a. per metro di condotta.Generalmente le velocità ottimali per ildimensionamento delle condotte varianoda 1 a 1,5 m/s. Con l’aumento del diame-tro la velocità influisce in misura minoresulle perdite di carico unitarie e quindi levelocità nelle condotte di diametro supe-riore al DN 150 potranno essere tollera-te anche se presentano valori superiori a1,5 m/s.Il sovradimensionamento delle condotteporta a basse velocità di esercizio (< 0,5m/s) e quindi maggiori dispersioni termi-che con calo di temperatura al punto diconsegna e maggiori possibilità di corro-sione dovute alla minore efficacia deiprodotti addizionati all’acqua.Il sottodimensionamento della reterispetto alle potenze richieste, potràrichiedere un aumento della pressionedel pompaggio, un conseguente aumentodelle velocità con maggiore usura deicomponenti della rete.Sulla base di quanto esposto le velocitàdel fluido saranno prossime ai seguentivalori di riferimento, variabili in base aldiametro.

Esempio� Potenza termica richiesta (Q) = 500.000

kcal/h� Salto termico della rete TLR (dt) = 20°CSi consulta la Tabella 1 per il dimensiona-mento di massima della tubazione sce-gliendo un DN 100, in quanto la tubazioneriesce garantire la fornitura della potenzarichiesta.� Potenza termica richiesta (Q) = 500.000

kcal/h� Salto termico della rete (dt) = 20°CSi calcola portata d’acqua (V) necessaria asoddisfare la fornitura richiesta:

Si inseriscono nella tabella di calcolo iseguenti valori:� diametro esterno tubazione (De);� spessore tubazione (s);� portata calcolata relativa alla potenza

richiesta (mc/h)

dato che la velocità dell’acqua è inferiore a1 m/s la tubazione è verificata. �

MAGGIO - GIUGNO 2011

Tabella 1 - Prestazioni delle classi di diametri commerciali mediante la formula di Darcy

DN De s Di Area Portata Portata Velocità(mm) (mm) (m) (mq) (mc/s) (mc/h) (m/s)

100 114,3 3,6 0,1071 0,00090 0,007 25 0,77

Page 11: Il riscaldamento urbano

Dal 28 al 30 Settembre 2011, presso Ferrara Fiere

Congressi, si tiene il terzo evento sull’energia geotermi-

ca che prevede percorsi congressuali e formativi di alto

livello.

GeoThermExpo www.geothermexpo.com è il primo

evento in Italia, interamente dedicata ai sistemi, alle tec-

nologie, alle attrezzature ed ai servizi per l'energia geo-

termica, con un focus sulla media e bassa energia.

L'obbiettivo principale è l'identificazione del mercato

allo stato attuale, dei punti di forza e debolezza, ma

soprattutto dei possibili sviluppi futuri, sia diretti che

indiretti, della risorsa. La risorsa geotermica può diven-

tare infatti un elemento chiave in Italia, in un momento

storico legato fortemente ai temi energetici.

La recente pubblicazione del "Decreto Rinnovabili" pro-

muove le rinnovabili termiche, di cui la geotermia è

eccellenza, sia in termini di obbligatorietà che di incenti-

vi ("conto energia"). I provvedimenti diverranno operativi

di fatto a partire dal 2013, è tuttavia imminente la pubbli-

cazione delle norme UNI-CTI e del tutto aperto il tema

degli incentivi e della formazione.

I partner del progetto GeoThermExpo sono la Regione

Emilia-Romagna, l’Associazione Italiana Riscaldamento

Urbano (AIRU), il Comitato Termotecnico Italiano (CTI), il

Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), il Consorzio Geo

HP, l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie,

l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA),

HERA S.p.A., l’Ordine dei Geologi dell'Emilia Romagna

(OGER), l’Unione Geotermica Italiana (UGI).

Il PROGRAMMA CONGRESSUALE ufficiale prevede, nellaprima giornata, le sessioni dedicate a La risorsa geoter-mica in Italia - nuovi sviluppi della ricerca e prospettive edalla Geotermia e Pompe di Calore.

Il secondo giorno saranno trattati gli Incentivi sulle fonti

rinnovabili termiche alla luce del Decreto 3 Marzo 2011 n.

28 e sarà organizzato il Seminario formativo sulla proget-

tazione degli impianti geotermici e sulla valutazione delle

prestazioni energetiche delle pompe di calore (PR UNI

11300 e Normativa pompe di calore geotermiche).

Il terzo giorno sarà dedicato alla sessione dal titolo

Geotermia e solare-termico best practice ed al 2° Forum

delle Regioni sull’energia geotermica.

Il programma completo è disponibile on-line al sito

www.geothermexpo.com.

In sessione parallela, GeoThermExpo 2011 ospiterà i

progetti europei Solar District Heating in Europe (SHD)

www.solar-district-heating.eu e Geo.Powerwww.geopower-i4c.eu con la organizzazione di works-

hop specialistici e la partecipazione dei partner interna-

zionali.

Salone sull’Energia GeotermicaIII EDIZIONE

Per informazioniwww.geothermexpo.com,[email protected], 0532-900713, 0532-90.94.95.

Programma Congressuale Formativo

28 Settembre9:30 - 13:00La risorsa geotermica in Italia - nuovi sviluppi della ricerca eprospettiveParide Antolini, Ordine dei Geologi dell'Emilia Romagna eConsiglio Nazionale dei Geologi

14:30 - 18:00Geotermia e Pompe di CaloreGiancarlo Passaleva, Unione Geotermica Italiana

29 Settembre9:30 - 13:00Incentivi sulle fonti rinnovabili alla luce del Decreto 3 marzo2011 n. 28Gabriele Cesari, Consorzio Geo HP,Cecilia Fogli, GEO.POWER

14:30 - 18:00Seminario formativo sulla progettazione degli impianti geotermici e sulla valutazione delle prestazioni energetichedelle pompe di calore (PR UNI 11300 e Normativa pompe di calore geotermiche)Massimo Ghisleni, Comitato Termotecnico Italiano

30 Settembre9:30 - 13:00Geotermia e solare-termico, best practiseFranco Buscaroli, HERA S.p.A.

14:30 - 18:002° Forum delle Regioni sullʼenergia geotermicaLuca Martelli, Regione Emilia-Romagna

Programma Congressuale Parallelo

29 Settembre9:30 - 13:00 / 14:30 - 18:00Workshops ʻSDH Solar District Heatingʼwww.solar-district-heating.eu/it/Home.aspx Franco Buscaroli, HERA S.p.A.

30 Settembre9:30 - 13:00Geotermia e Solare-Termico (vd. programma formativo) Franco Buscaroli, HERA S.p.A.

14:30 - 18:00Workshops ʻSDH Solar District Heating ̓- sessione di chiusuraFranco Buscaroli, HERA S.p.A.

Page 12: Il riscaldamento urbano

D

IL RISCALDAMENTO URBANO

12

iversificare le proposte energetiche nel pienorispetto della natura e nell’ottica di un’ottimiz-zazione delle risorse stesse. Un proposito,questo, destinato a divenire una regola persalvaguardare gli interessi ambientali e cherichiede l’impegno di tutti noi.Linee guida già indicate da Agenda 21, pro-getto delle Nazioni Unite che sottolineal’importanza dell’utilizzo razionale dell’ener-gia e legittima le varie e molteplici iniziativeattivate dall’Amministrazione Comunale diBusto Arsizio in questi anni.

AGESP Energia S.r.l., società pubblicaappartenente al Gruppo AGESP delComune di Busto Arsizio, deputata allavalorizzazione delle attività energetiche sulterritorio comunale, ha sempre dimostrato,fin dalla sua costituzione, attenzione neiconfronti della natura e trasparenza nellagestione aziendale.Convinta promotrice di una cultura chefavorisca un utilizzo corretto e consapevo-le delle risorse energetiche, garantiscecompetenza e cura nella gestione dei rap-

porti con il singolo consumatore. La validametodologia di lavoro aziendale e di pro-cessi correlati è testimoniata anche dall’at-testazione della Certificazione del Sistemadi Gestione in Qualità ISO 9001:2008.Proprio nell’ottica di tale impegno e nelrispetto della propria vocazione, la societàha inserito lo studio e lo sviluppo di unarete di teleriscaldamento per la città diBusto Arsizio, atta a servire, in uno scena-rio di medio - lungo periodo, tre distintibacini d’utenza che andranno a costituireun unico sistema integrato.Già adottato con ottimi risultati in molticapoluoghi italiani e ampiamente diffuso nelNord Europa, il teleriscaldamento è unsistema sicuro, economico e rispettosodell’ambiente, basato sulla produzione diacqua calda ad una temperatura di 85 – 95°C in una centrale termica, ubicata a distan-za dagli edifici, e sul riscaldamento deglistessi mediante opportune reti di distribu-zione.Cuore pulsante del sistema è la centrale dicogenerazione, che consente la contempo-ranea produzione di energia termica edenergia elettrica, il minore consumo di com-bustibile e la massimizzazione dello sfrutta-mento delle fonti energetiche primarie.In questa prima fase di avvio del nuovo ser-vizio, AGESP Energia S.r.l. sta realizzandola rete di teleriscaldamento nella zona indi-cata con colore blu (Linea 1), rappresenta-ta in planimetria.La concretizzazione della prima linea hapermesso, grazie a una rete sotterraneache si estende per oltre 7,5 chilometri, chel’acqua calda a 95° C arrivi agli edifici allac-ciati al teleriscaldamento per cedere caloreall’acqua dell’impianto interno.L’energia termica impiegata per tale servi-zio viene creata nella centrale cogenerativa

MAGGIO - GIUGNO 2011

Svolta energetica per lacittà di Busto Arsizio

AGESP Energia S.r.l. inaugura la centrale dicogenerazione della rete di teleriscaldamento

della linea 1.

Planimetria della rete di teleriscaldamento - città di Busto Arsizio.BLU, Linea 1; ROSSO, Linea 2; VERDE, Linea 3.

Il 3 aprile 2011 si è aperto un nuovo capitolo della storia energeticadi Busto Arsizio. Grande attenzione da parte di Istituzioni, media e

utenti per una tematica quanto mai attuale che, a partire dalle realtàlocali, coinvolge gli interessi del mondo globalizzato.

Page 13: Il riscaldamento urbano

ubicata in Via Marco Polo 12, che, nella suaconfigurazione finale, sarà costituita da duecogeneratori e tre caldaie a gas, con unapotenzialità termica complessiva di circa 42MWt ed una elettrica di circa 5,35 MWe.Grazie a tecnologie all’avanguardia, la cen-trale è già in grado di produrre in modocombinato energia elettrica e termica, conil minimo livello d’inquinamento e il massi-mo tasso di efficienza energetica.Si stima che, entro la prossima stagionetermica, saranno oltre 500 le famiglie servi-te dal teleriscaldamento, alle quali si devo-no sommare gli edifici pubblici (scuole eimpianti sportivi presenti sulla Linea 1) e leutenze con Partita IVA.La potenza impegnata sarà pari a 12 MWt,dato che rappresenta oltre il 35% dellapotenzialità attualmente disponibile in cen-trale termica (32,5 MWt al netto dei 7,5MWt riservati agli edifici delle vicineFerrovie Nord).

Nel rispetto dei propri valori aziendali,AGESP Energia S.r.l., in collaborazione conl’Amministrazione Comunale di BustoArsizio, ha inaugurato il 3 aprile 2011 lacentrale di cogenerazione del teleriscalda-mento presso la sua sede di Via MarcoPolo 12, alla presenza del Sindaco dellacittà – Gigi Farioli, del Presidente dellasocietà – Achille Broggi e del suo DirettoreGenerale – Dott. Gianfranco Carraro.“È con particolare entusiasmo che abbia-mo inaugurato la centrale di cogenerazione

del teleriscaldamento per la Linea 1 –dichiara Achille Broggi, Presidente diAGESP Energia S.r.l. – Questo importanteprogetto sottolinea l’impegno della societànel percorso di diversificazione dell’offertaenergetica che proietta la città di BustoArsizio in un futuro sempre più concreto.Sono molto soddisfatto per il lavoro svoltodai miei collaboratori e da tutti i professio-nisti che hanno partecipato a questa impo-nente iniziativa e orgoglioso di essere ilPresidente di una società che, quotidiana-

mente, dimostra di essere viva con il pro-prio impegno per migliorare i servizi dellacittà in cui opera. Un sentito ringraziamen-to all’Amministrazione Comunale, in parti-colare al Sindaco Gigi Farioli, per aver con-diviso un progetto tanto ambizioso quantoconcreto e aver dimostrato, anche in que-sta occasione, una particolare attenzionealla crescita del territorio”.Altrettanto soddisfatto il DirettoreGenerale del Gruppo AGESP – Dott.Gianfranco Carraro, che ha manifestato

13

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

Programma realizzativo della rete di teleriscaldamento della Linea 1 – città di Busto Arsizio.

Da sinistra:il Sindaco della città di BustoArsizio - Gigi Farioli; il Presidente di AGESPEnergia S.r.l.- AchilleBroggi; il Direttore Generale del Gruppo AGESP- Dott. Gianfranco Carraro.

Page 14: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

14

profondo orgoglio per l’inaugurazione dellacentrale di cogenerazione del teleriscalda-mento, a testimonianza della produttiva einnovativa gestione delle risorse energeti-che per la città di Busto Arsizio attuata daAGESP Energia S.r.l. “La predetta soddisfazione ha un significatoancor più particolare – dichiara il DirettoreGenerale della società - in quanto ho parte-cipato, sin dalla fase di concepimento dell’i-niziativa in parola nel 2004, alla sua concre-tizzazione, seguendone l’evoluzione proget-tuale e realizzativa, arrivando sino ai giorninostri. Il merito del compimento di questo

ambizioso progetto è della società e,soprattutto, del suo Management che, contenacia ed entusiasmo, ha saputo coglierel’opportunità e trasformarla nella realtà dicui oggi possiamo disporre. La realizzazionedella rete di teleriscaldamento cittadina èstata una sfida ma, grazie all’impegno ditutti, sta divenendo realtà. Passione, con-vinzione e intraprendenza hanno mosso glianimi di tutto il personale coinvolto nellagestione di questa operazione, a cui vannoi miei più sentiti ringraziamenti. Un grazieparticolare va senz’altro rivolto, da partemia, anche a chi per primo, e qui mi riferi-

sco ai clienti e agli utenti, ha creduto inmaniera convinta e decisa nell’intrapresa diquesto grande progetto, con l’auspicio cheil futuro possa fortificarlo e renderlo ancorpiù radicato sul territorio locale, unitamenteai benefici che da esso possono derivareper la cittadinanza”.La data del 3 aprile 2011 ha segnato quindi,per la città di Busto Arsizio, l’inizio di un nuovocapitolo della sua storia energetica, destinataa divenire un esempio per tutte quelle realtàlocali che intendono impegnarsi nella costru-zione di una solida e radicata coscienzaambientale a garanzia di un futuro migliore. �

MAGGIO - GIUGNO 2011

Da sinistra: la Presidente di AGESPS.p.A. - Giuseppina Basalari; il Presidente di AGESP Energia S.r.l. - Achille Broggi; la ResponsabileServizio Vendite e GestioneConcessioni - Paola Galeazzi; il Sindaco della città di Busto Arsizio- Gigi Farioli; il Direttore Generaledel Gruppo AGESP - Dott. Gianfranco Carraro;il Responsabile Dipartimento GlobalServices - Dott. Ing. MassimoLandone; il Responsabile ServizioDistribuzione Gas e Servizio IdricoIntegrato - Dott. Ing. Fabio Bandera.

Interno della centrale di cogenerazione del teleriscaldamento, Via MarcoPolo 12 – Busto Arsizio: il cogeneratore

Interno della centrale di cogenerazione del teleriscaldamento, Via Marco Polo 12 –Busto Arsizio: le caldaie

Page 15: Il riscaldamento urbano
Page 16: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

16

LO SVILUPPO DELLACITTÀ A SEGUITO DELLAAPPROVAZIONE DELPIANO DI GOVERNO DELTERRITORIO (PGT).In data 4 febbraio 2011 è stato approvatodal Consiglio Comunale di Milano il Piano diGoverno del Territorio. Tale Piano sostitui-sce il Piano Regolatore Generale, Variante1980.

Il PGT prescrive criteri completamente inno-vativi rispetto a quanto prescritto e attuatodal precedente PRG e sarà la guida dellosviluppo della città nei prossimi anni chesono caratterizzati dalla scadenza del 2015,data di inaugurazione dell’Expo.Sono previsti aggiornamenti quinquennalidel Piano.Il PGT consta di 3 documenti: il Documentodi Piano, il Piano dei Servizi, il Piano delleRegole.All’interno del Piano dei Servizi si trovano lelinee guida per il Piano dei Servizi inSottosuolo PUGSS particolarmente inte-ressante per le reti energetiche.

Fra i criteri principali del PGT si ricordano:

� l’edificazione concentrata alfine di ridurrela densificazione della città dal 73% attua-le al 65% al 2030. (Fig.1)

� la realizzazione di ‘raggi verdi’ inseritinella più ampia riqualificazione e fruizionedel verde urbano e cittadino. (Fig.2)

� la realizzazione di housing sociale da rea-lizzarsi anche in concomitanza alla realiz-zazione di nuovi interventi edilizi.

� la qualità degli edifici costruiti finalizzataad un maggior comfort termico sia nellastagione invernale sia in quella estiva.

� la perequazione urbanistica, con aree didecollo e di atterraggio delle volumetrie.

Per quanto riguarda il Regolamento Edilizio,la stesura dello stesso è in corso. La sua approvazione seguirà alla pubblica-zione del PGT sul Bollettino Ufficiale dellaRegione Lombardia (BURL), pubblicazioneprevista per il prossimo giugno 2011.

All’interno del Documento di Piano nel capi-tolo “l’urbanistica verso una politica energe-tica innovativa” si rileva che ad oggi non ci

sono esperienze consolidate di integrazionefra obiettivi di sostenibilità energetica e pia-nificazione territoriale ed urbanistica.Tuttavia è possibile individuare alcuni aspet-ti quali: � definizione di obiettivi generali e specifici

che tengano conto delle norme vigenti alivello comunitario, nazionale e regionale ;

� costruzione di una “immagine energeti-ca” del territorio comunale (domanda/

MAGGIO - GIUGNO 2011

Aspetti energeticinella pianificazioneurbana milanese

P A O L A R O T T O L A Architetto

Figura 1.

Figura 2:schema generale delprogetto dei Raggi verdi

Page 17: Il riscaldamento urbano

offerta energetica esistente e prevista daigestori nei loro piani aziendali);

� analisi delle relazioni evolutive tra caratte-ri del territorio (insediamenti, zone clima-tiche) e geografia dei consumi energetici,per rappresentare i bacini energetico ter-ritoriali come prescritto dalla normativavigente;

� definizione delle aree idonee e non ido-nee alla localizzazione di impianti per laproduzione e la distribuzione dell’energiaconsiderando le caratteristiche del terri-torio di riferimento e da verificare conprocedure di VIA;

� rapporto con gli strumenti urbanisticicomunali (utilizzando anche il Piano diGestione Ambientale);

� definizione di requisiti degli insediamentiin materia di ottimizzazione energetica; disoglie d’uso della risorsa cui subordinarel’attuazione delle trasformazioni insediati-ve e anche rapporto con i Piani settorialisull’energia.

ASPETTI AMBIENTALI E RISCALDAMENTOURBANO.In una recente relazione tenuta a Milanoavente per oggetto “una politica energeticaintegrata per una città sostenibile”l’Ingegner Paolo Rossetti, DirettoreGenerale dell’area tecnico operativa di a2aSpA ha evidenziato che il tema della soste-nibilità assume sempre maggior importanzanelle scelta dei servizi gestiti e conseguenti

effetti sul territorio in cui vengono erogati iservizi stessi.In particolare evidenzia l’importanza di atti-vare e incentivare- nel rispetto degli obietti-vi UE 2020 sinergie fra territorio e serviziforniti quali:� sistemi WTE- teleriscaldamento� Fanghi depuratori a termovalorizzazione� Distribuzione elettrica - mobilità elettrica.In ambito cittadino le sinergie di cui soprasono auspicabili nello svolgimento di attivitàquali il riscaldamento degli edifici e il tra-sporto urbano, attività che assorbono piùdella metà dei consumi energetici globali.Nel territorio servito da a2a ciò si concretiz-za nel Piano di Sviluppo del Teleriscal -damento di Milano e nei programmi sullamobilità elettrica. Il Piano di Sviluppo del TLR a Milano consi-dera il TLR come un sistema integrato eflessibile che utilizza la termovalorizzazionedei rifiuti non recuperabili per soddisfare ladomanda di calore e di freddo nei settoriindustriali, residenziali e nei servizi (Fig. 3).A Milano è in corso un articolato processodi sviluppo del sistema teleriscaldamento, ivalori di seguito elencati si riferiscono a unasituazione a regime, pertanto sono da con-siderarsi delle stime.� Gli abitanti raggiunti dalla rete di teleri-

scaldamento a regime, secondo il nuovopiano di sviluppi saranno circa 500.000(ab. eq.), attualmente gli abitanti sonocirca 130.000 (ab. eq. 2006)

� Il piano prevede un rapido incremento

17

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

Figura 3: Piano di sviluppo teleriscaldamento aMilano - TLR connessione strategica

Teleriscaldamento: connessione strategica

Termovalorizzazione deirifiuti non recuperabili

Combustibili fossili in cogenerazione

Surplus calore e freddo

Trasformazionedi biocarburanti

Fonti rinnovabili in caldaie semplici

o in cogenerazione

Risorse naturalicaldo/freddo

RetiTeleriscaldamentoe Raffrescamento

Domanda di calore e freddo nei settori industriali, residenziali, servizi

Biocarburanti

Elettricità

IL TELERISCALDAMENTO È UN SISTEMA INTEGRATO E FLESSIBILE...

Elettricità

Page 18: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

18

della rete di teleriscaldamento posata incittà che si aggiungerà ai 40 Km circaposati al 2006

� emissioni evitate di ossidi di azoto NOx: 268 ton/a

� emissioni evitate di anidride carbonicaCO2: 163.384 ton/a

� emissioni evitate di polveri sottili PM10: 23 ton/a

� emissioni evitate di biossido di zolfo S02: 409 ton/a

Qui sopra una rappresentazione grafica delladistribuzione della rete a Milano (Fig.4)Per quanto riguarda la mobilità elettrica lestime all’anno 2020 prevedono una penetra-zione dal 5% al 30% sul totale delle autoimmatricolate in Italia.Il progetto-pilota “auto elettriche” avviatonel 2011 con circa 60 veicoli interessa lecittà di Brescia e Milano ove sono previstirispettivamente 70 e 200 punti di ricarica.Oltre a2a partecipano al progetto i Comuni

di Brescia e Milano e i costruttori di veicolielettrici.Obiettivo del progetto è lo sviluppo dellamobilità elettrica nelle città oggetto di speri-mentazione e la verifica dell’integrazione deicomponenti del sistema stesso.

IL CASO DEL PRURUBATTINO/PITTERI, (uno dei primi esempi di pianifi-cazione esecutiva presentato infase di approvazione del PGT)In data 9 febbraio 2011 presso l’UrbanCenter di Milano, a pochi giorni dallaapprovazione del PGT, è stata presentatala verifica di assoggettabilità ambientalealla Valutazione Ambientale Strategica(VAS) con il riassetto planivolumetricosulle aree del Piano di RiqualificazioneUrbana (PRU) Rubattino/Pitteri.Tale Piano interessa un’area di rilevantidimensioni posta nella parte nord-est dellacittà, precedente occupato da insediamen-ti industriali della Innocenti/INNSE sulquale si prevedono di realizzare, in due fasitemporali, un insediamento prevalentemen-te residenziale con relative opere pubbliche(fra cui un grande parco urbano), il centroproduttivo direzionale con il completamen-to del parco urbano sudde tto e manteni-mento INNSE .(Fig.5-6)La Relazione Preliminare Ambientale, pre-vista dalla VAS, individua e rende leggibili irisultati di miglioramento ambientale e le

MAGGIO - GIUGNO 2011

Figura 4: Reti TLR esistenti, sviluppi futuri ed aree di indagine commer ciale

Figura 5: Inquadramento

Page 19: Il riscaldamento urbano

19

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

Figura 6: Mappa comparti Figura 7: rete di teleriscaldamento PRU Rubattino - Ipotesi Variante

Figura 8: Planivolumetrico VAS

Cabina elettrica

Page 20: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

20

pressioni sull’ambiente dovute alla realiz-zazione degli insediamenti. Tale relazioneesamina fra l’altro gli aspetti relativiall’”energia” esaminando le caratteristichedell’insediamento, la descrizione sommariadegli impianti e i bilanci energetici prelimi-nari. (sinteticamente si prevede di comple-tare la centrale termica di quartiere già esi-stente ed estendere la rete di teleriscalda-mento e predisporre un impianto di condi-zionamento centralizzato).Fig.7In merito alle caratteristiche dell’insedia-mento sono previsti fin dall’inizio 301.000mq di superficie lorda di pavimento (slp) suun’area catastale di circa 610.000 mq. Ad oggi son stati realizzati edifici per com-plessivi 140.000 mq. e ne sono previsti oltre160.000 mq, di cui metà a residenza e metàad attività terziarie /produttive/commerciali esociali (scuola e attrezzature sportive). Il concept di progetto ha considerato lepreesistenze del luogo, immobili edimpianti industriali (es. cabina elettrica) chehanno influenzato la distribuzione dellevolumetrie e gli usi delle stesse. (all. imma-gine planivolumetrico).Fig.8Per quanto riguarda gli impianti allo statoattuale è stata realizzata una centrale ter-mica di quartiere per riscaldamento eacqua calda sanitaria che avrà n. 4 caldaiea regime (oggi n.3 sono istallate) ad altorendimento, a condensazione della poten-za di 7,8 MW ciascuna.La rete di teleriscaldamento trasporta agliedifici il calore prodotto dalla centrale termi-ca con temperatura di mandata di 87 °C e57 °C di ritorno.Per la fase di progetto, alfine di soddisfarei fabbisogni dei nuovi edifici, si prevede diistallare la quarta caldaia prevista a regime,scegliendola fra quelle ad alto rendimento,a recupero e con bruciatore pressurizzatodi tipo “low NOx”. Verrà valutata la possi-bilità di integrare l’impianto con un gruppodi cogenerazione per usufruire dei beneficifiscali previsti dalla legge. Per quanto riguarda l’utilizzo di fonti ener-getiche rinnovabili è prevista l’istallazionedi impianti solari sulla copertura dei nuoviedifici per integrare il fabbisogno di acquacalda sanitaria. Non è previsto l’uso della geotermia.Ad integrazione del progetto ci sono tabellecon i Bilanci energetici preliminari Tabella 10. Concludendo il nuovo impianto permetteràdi aumentare l’efficienza energetica rispet-to a quella dell’impianto originario e glieffetti delle emissioni sull’ambiente nonpotranno essere superiori a quelle previstenel PRU iniziale. Inoltre qualora venisseistallato il cogeneratore per la produzione

di energia elettrica, la stessa consentirà disoddisfare il fabbisogno di energia elettricadelle utenze non produttive del PRU.

CONCLUSIONIA fronte di quanto sopra espresso è pos-sibile affermare che i nuovi strumenti digoverno del Territorio e le nuove tecnolo-

MAGGIO - GIUGNO 2011

VARIABILE U. M. VALORE APPROXEnergia termica

Energia termica globalmente utilizzata dal comparto MWh 35.000

Energia termica prodotta dal cogeneratore MWh 8.600

Energia termica prodotta dalle caldaie MWh 26.400

Energia elettrica

Energia elettrica prodotta dal cogeneratore MWh 8.400

Consumo metano

Metano utilizzato dal cogeneratore in progetto Sm3 2.365.000

Metano utilizzato dalle caldaie Sm3 2.530.000

Metano globalmente utilizzato Sm3 4.895.000

Note: 1) Acqua calda a 90°C

Tabella 10. Bilanci energetici preliminari

STIMA DEI CONSUMI NUOVO COGENERATORE

Energia prodotta Fattore di Energia in ingresso[MWh/anno] Rendimento (1) [MWh/anno]

Elettrica 8.400 0,37

Termica 8.600 0,38 22.667

Totale 17.000 0,75

Note: 1) il fattore di rendimento è dichiarato dalla casa costruttrice dei cogeneratori e viene calcolatotenendo in considerazione l’energia ricavata dal recupero calore dai fumi e dal circuito di raffreddamen-to motore

STIMA DEI CONSUMI PER FORNITURA STANDARD

Energia prodotta Fattore di Energia in ingresso[MWh/anno] Rendimento [MWh/anno]

Elettrica 8.400 0,41 20.487

Termica 8.600 0,90 9.556

Totale 17.000 30.043

RIDUZIONE DI CO2 a parità di ENERGIA PRODOTTA pari a circa 17.000 MWh/anno, si calcola:

Parametro U.M. Cogeneratore Sistema tradizionale

Energia in ingresso MWh/anno 22.667 30.043

Consumo di metano Nm3/anno 2.365.000 3.133.000

Emissioni di CO2 t/anno 4.630 6.128

BILANCI ENERGETICI PRELIMINARIDi seguito vengono riportati alcuni dati stimati circa i consumi di energia termica nel quartiere comeprevisto nella variante in oggetto:

Fattore di emissione [kgCO2/MWh]

Cogeneratore 270

Sistema tradizionale 360

FATTORE DI EMISSIONE, riferito all’unità di ENERGIA PRODOTTA (kgCO2/MWh), è pari a:

gie -costruttive ed impiantistiche- permet-teranno negli anni a venire un rapportomigliore e più consapevole fra ambiente ecostruzioni. �

FontiComune di Milano Piano di Governo del Territorioa2a spa Relazione Ing. Paolo Rossetti, Milano 2011Comune di Milano - PRU Rubattino

Page 21: Il riscaldamento urbano

Fervono i preparativi per i grandi appuntamenti autunnali dedicati alle energie rinnovabili. Si comin-cia dal 14 al 16 settembre alla Fiera di Roma con ZeroEmission Rome 2011, il grande evento inter-nazionale dedicato a energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici edemission trading. Giunto ormai alla sua settima edizione l’evento è il punto di riferimento del setto-re nell’area del Mediterraneo e mette in vetrina le diverse declinazioni della domanda e dell’offerta.Con i 27.200 visitatori dell’edizione del 2010, ha ormai consolidato la sua formula vincente cheè quella di riuscire a coniugare la parte espositiva a vocazione B2B - che vede la presenza delle piùautorevoli aziende del settore - con un qualificato calendario di convegni, corsi di formazione,workshop, incontri e dibattiti che puntano all’aggiornamento, al confronto e alla formazione profes-sionale. Quattro sono i saloni specializzati della kermesse fieristica tra i quali una grande novità. A Eolica Expo Mediterranean (energia dal vento), PV Rome Mediterranean (tecnologie fotovoltai-che per il Mediterraneo) e CO2 Expo (cambiamenti climatici, riduzione di CO2 e mercato dei credi-ti di carbonio), si aggiunge infatti quest’anno Solartech, il salone internazionale dell’energia solaretermica e a concentrazione. ZeroEmission Rome 2011 propone, inoltre, numerose novità, tra lequali le nuove aree tematiche di Eolica e PV Rome: Winverter, Hi-Volts&Grids e Compomat Windper la prima, PV Maintenance & Security e PV Trackers per la seconda. Spazio anche alla mobili-tà sostenibile grazie a Electric Cars, l'evento dedicato ai veicoli elettrici e ibridi che offrirà ai visita-tori la possibilità di effettuare dei test drive. Per la prima volta, inoltre, ZeroEmission Rome 2011presenterà l’Area R&D, che favorirà l’incontro, il dialogo e il confronto tra il mondo della ricercaapplicata e quello dell’impresa. Questa speciale area espositiva offrirà grande visibilità ai principaliattori della ricerca italiana ed estera: università, spin off, centri di ricerca pubblici e privati e parchiscientifico-tecnologici.

Dal 16 al 19 novembre 2011 l’attenzione degli operatori si sposterà poi a Milano dove si apriranno ibattenti sulla terza edizione di EnerSolar+, il grande evento dedicato all’energia solare fotovoltaica etermica, alle tecnologie fotovoltaiche (PV Tech), agli inverter (Invex) e alle altre energie rinnovabili(Greenergy Expo). Dopo il successo dell’edizione 2010, che ha visto oltre 400 espositori (tra i qualile principali aziende italiane e estere - provenienti da 13 Paesi) su 20.000 metri quadri, 29.300 visi-tatori qualificati provenienti da 74 Paesi e 60 sessioni congressuali alle quali sono intervenuti 407relatori, la manifestazione si conferma uno dei principali eventi italiani del settore.EnerSolar+ è l’appuntamento di eccellenza per entrare in contatto con le più autorevoli realtà a livel-lo nazionale e internazionale per quanto concerne tecnologie, soluzioni e servizi per applicazioni inambito civile e industriale; un’occasione da non perdere per presentarsi sulla scena internazionalee accedere a nuovi e promettenti mercati. Molte le novità di questa edizione 2011 che vanno adarricchire la già ampia offerta. Nell’ambito di EnerSolar+ 2011, infatti, nasce Cable Conn, la nuovaarea espositiva riservata ai cavi, connettori, scatole di giunzione, strumenti e accessori specifici(diodi per stringhe, quadri di campo, staffe di fissaggio, morsetti, scaricatori di sovratensione, mor-settiere di controllo) che risultano sempre più importanti per l’efficienza degli impianti fotovoltaici.La manifestazione ospiterà inoltre l’Area R&D, speciale spazio espositivo riservato ai principali atto-ri della ricerca italiana ed estera: università, spin off, centri di ricerca pubblici e privati, parchi scien-tifico-tecnologici. In occasione di EnerSolar+, infine, partirà MyPartnering, l’applicazione web crea-ta da Artenergy Publishing per l’organizzazione di incontri di business one-to-one, che dopo il debut-to a ZeroEmission Rome 2011 verrà riproposta durante le quattro giornate di della kermesse mila-nese. EnerSolar+ 2011 si svolgerà in contemporanea con HTE-hi.tech.expo, il salone dedicato alletecnologie innovative, e in collaborazione con E.TECH Experience, la biennale internazionale dell’e-nergia, dell’impiantistica elettrica e dell’illuminazione organizzata da Fiera Milano. EnerSolar+ edE.TECH Experience occuperanno 4 padiglioni per 68.000 metri quadrati complessivi, per un tota-le di 1.000 espositori e 50.000 visitatori attesi e saranno in grado di soddisfare le esigenze di tuttigli operatori della filiera dell'energia.

Va in scena in autunno la nuova energiaZeroEmission Rome e EnerSolar+ sono i due grandi eventi dedicati alle energie rinnovabili da non perdere per accedere alle diverse declinazioni della doman-da e dell’offerta e per scoprire le più avanzate soluzioni in fatto di prodotti e servizi.

per informazioni:ARTENERGY PUBLISHING S.r.l.

Via Antonio Gramsci, 57 - 20032 Cormano (MI)Tel. +39 02 66306866 - Fax +39 02 66305510

E-mail: [email protected]

Page 22: Il riscaldamento urbano

Sono già molti anni che AIRU promuove unapproccio innovativo e “moderno” alla pro-gettazione dei sistemi di Teleriscal -damento, approccio che è stato efficace-mente sintetizzato nella definizione diSistemi Energetici Integrati (SEI).Il concetto dei SEI può essere illustrato inmodo molto semplice e parte dalla convin-zione, che è anche una constatazione, chei sistemi di teleriscaldamento riescono adesprimere al meglio la loro potenzialità intermini di efficienza energetica ed ambien-tale, se si realizzano alcune condizioniessenziali:� la pianificazione dello sviluppo di un

sistema di teleriscaldamento deve esse-re sviluppata in modo coerente ed inte-grato con la pianificazione energetica edambientale del territorio;

� la scelta dei sistemi di produzione dell’e-nergia termica deve essere svolta sullabase di un’analisi attenta delle risorsetermiche che un territorio può renderedisponibile. In questo modo spesso èpossibile “intercettare” risorse rinnova-bili o di recupero da processi industriali,altrimenti disperse, che possono essereutilmente utilizzate nelle reti di teleriscal-damento.

È grazie a questo approccio che i sistemi diteleriscaldamento “moderni” consentonodi ottenere performance energetiche edambientali particolarmente interessanti,che oggi possiamo utilmente quantificare intermini di risparmio di energia primariaattraverso il PRF (Primary ResourceFactor).

IL SOLARE TERMICO ED ILPROGETTO SDH – TAKEOFFCoerentemente con questa impostazione,fin dal 2009 AIRU ha aderito al progetto -

“SDH – takeoff”, promosso dallaCommissione Europea nell’ambito del pro-gramma EIE (Intelligence Energy Europe). In particolare l’obiettivo di tale progetto èpromuovere l’applicazione del SolareTermico ai sistemi di teleriscaldamento, dacui l’acronimo SDH: Solar District Heating.Esperienze significative sono già presentinel nord e centro Europa (Nachersul inGermania, Marstal in Danimerca, Graz inAustria …), ma nessun impianto di SDH èmai stato realizzato in Italia, se non alcunepiccole esperienze ….EscoEurope?Eppure l’energia solare è, come ampiamen-te noto, la risorsa rinnovabile più diffusa sulterritorio italiano …. È quindi parso ragionevole ad AIRU appro-fondire questa tecnologia e valutare le bar-riere che ad oggi ne hanno impedito la dif-fusione in Italia. Se la diversificazione el'uso di fonti di energia locali, in una logicadi Sistemi energetici Integrati sono dellamassima importanza per un corretto svilup-po del teleriscaldamento, fra queste fonti, ilsolare termico è indubbiamente per l’Italiauna delle più interessanti e può avere pro-spettive molto promettenti. Al progetto prendono parte rappresentantidi Italia, Germania, Svezia, Danimarca,Repubblica Ceca, Austria, secondo unoschema che vede coinvolti, per ogni nazio-ne, l’associazione nazionale dei tele riscal-datori e consulenti esperti del settore.Per l’Italia, oltre ad AIRU, abbiamo quindi lapartecipazione di Ambiente Italia.Per rafforzare la presenza del mondo delteleriscaldamento urbano in ambito euro-peo, vi è il contributo di Euroheat & Power,l’associazione di categoria a livello euro-peo.Come tutti i progetti sostenuti dallaCommissione Europea in ambito EIE loscopo non è tanto quello di finanziare inve-

stimenti in infrastrutture, ma piuttosto quel-lo di favorire il trasferimento di esperienzee di conoscenze.Il Progetto è partito a luglio 2009 e termine-rà a giugno 2012.

IL WORK – SHOP DI GRAZ:UNA TAPPA IMPORTANTECol work shop tenuto a Graz a marzo 2011è stata superata la boa che traguardava laprima metà del progetto stesso.Numerosa e qualificata è stata la partecipa-zione della delegazione italiana, con pre-senza di rappresentanti di Gestori diSistemi di Teleriscaldamento, di rappresen-tanti del mondo accademico e della ricerca,dell’industria di settore e di liberi professio-nisti: importante conferma dell’interesseper il settore.Il work – shop di Graz è stato anche l’occa-sione per presentare i primi studi di fattibili-tà di sistemi SDH avviati in Italia grazieall’attività di comunicazione del progettoSDH – takeoff, ci riferiamo in particolarealle iniziative avviate da HERA e da GES –Pomarance. HERA sta infatti progettando l’ampliamentodel suo impianto di Teleriscaldamento diFerrara in una logica di Sistema Energeticointegrato, attraverso la realizzazione del"Polo delle Energie Rinnovabili”, che preve-de un potenziamento della geotermia ecirca 1 MWt di pannelli solari termici.Anche la GES (Geo Energy Service - srl) diPomarance, nel distretto di Lardarello, stastudiando, in collaborazione con gli espertidi "SDH take - off" la fattibilità di tre impian-ti che sfrutteranno il solare termico ad inte-grazione del vapore geotermico.Per lo sviluppo di questi progetti è stataavviata una iniziale collaborazione di naturatecnica con i produttori e fornitori di siste-mi solari termici presenti in Italia.

I Sistemi Energetici Integratied il Solare termico

F R A N C O B U S C A R O L I

IL RISCALDAMENTO URBANO

22

MAGGIO - GIUGNO 2011

Crailsheim Solar@Home Roof - Fonte Solites

Page 23: Il riscaldamento urbano

A valle del meeeting si possono formularegià alcune considerazioni sui principalifocus dell’approccio “italiano” al teleriscal-damento solare, che possiamo così sinte-tizzare:� l’utilizzazione degli impianti di Solare

Termico va intesa come sorgente inte-grativa di calore nell’ambito di SistemiEnergetici Integrati;

� le specifiche operative dei Sistemi diTeleriscaldamento prevedono di normatemperature di mandata maggiori o ugua-li a 90°C, e temperature di ritorno tra 55°e 60 °C. Questo richiede importantiapprofondimenti sulla tecnologia dei pan-nelli,

� in Italia è forte l’attenzione dei cittadini edelle autorità all’inserimento ambientalee paesaggistico degli impianti;

� il sistema incentivante in Italia è attual-mente premiante per le fonti rinnovabilielettriche, e non per quelle termiche.

DA GRAZ A FERRARAQueste tematiche potranno essere util-mente approfondite in preparazione delprossimo work – shop di progetto, che siterrà proprio in Italia, a Ferrara, dal 29 al 30settembre.Il work – shop è stato inserito come sessio-ne parallela nell’ambito di Geothermexpo,(www.geothermexpo.com) altra importantemanifestazione che è nata per valorizzare laricerca sulle rinnovabili termiche, in partico-lare sulla geotermia, ma che quest’annoapre anche una importante finestra sulmondo del solare termico.Il meeting di Ferrara sarà quindi una succo-sa occasione di confronto non solo sul tele-riscaldamento solare, ma più in generalesulle rinnovabili termiche e sulla loro possi-bile integrazione, argomento centraleanche alla luce del recente decreto28/2011 sulle Rinnovabili. �

PER SAPERNE DI PIÙ Altre notizie su SDH – takeoff sono rintrac-ciabili sul sito:http://www.solar-district-heating.eu

e sul sito di AIRU (www.airu.it), linkandodirettamente sul logo del progetto.

23

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

PIANIIl collettore piano è il siste-ma più utilizzato per ottene-re temperature compresefra i 50 °C e i 90 °C, che siottengono facilmentefacendo riscaldare al sole lesuperfici piane.Un collettore piano è costi-tuito da:� Una lastra trasparente di vetro (se si tratta di pannelli vetrati), che fa passare le

radiazioni in arrivo e blocca quelle in uscita � Un assorbitore di rame, che è un buon conduttore di calore, in esso sono ricavati

molti canali dove circola acqua o aria (nel caso del pannello piano vetrato ad aria).Il Sole scalda la piastra, che a sua volta scalda l'acqua o l'aria.

� Isolante termico, che impedisce la dispersione di calore.

SOTTOVUOTOQuesti pannelli sono compo-sti da una schiera di tubi sot-tovuoto in vetro, ognunocontenente un assorbitore(generalmente una lastra dimetallo nero) che capta l'e-nergia solare e la trasferiscead un fluido che trasporta ilcalore. Grazie alle proprietàisolanti dello spazio vuoto, le perdite di calore sono molto basse e si possono rag-giungere temperature superiore di circa 100°C alla temperatura dell'ambiente. Si presentano come tubi di vetro, al cui interno viene praticata una pressione dell'a-ria ridottissima (vuoto), per impedire la cessione del calore (effetto Thermos).Perciò questi pannelli sono particolarmente adatti per utilizzi a temperature più elevate.

Pannelli solari

A CONCENTRAZIONEI pannelli solari a concentrazione sonosistemi in grado di concentrare i raggi solariverso un ricevitore di dimensione contenutetramite un sistema di specchi riflettenti. L'energia termica sprigionata dalla concen-trazione dei raggi solari è utilizzata perriscaldare un liquido termovettore, e spessoper generare forza vapore, e quindi energiaelettrica. I sistemi a concentrazione sono conosciuti anche come Concentrating Solar Power(CSP). Il cuore di tali sistemi energetici sono i concentratori solari parabolici: si tratta di col-lettori solari termici che inseguono e concentrano i raggi solari raggiungendo elevatetemperature di lavoro (oltre 200°C). I sistemi a concentrazione solare si adattano adogni esigenza, dal riscaldamento e raffrescamento di piccoli edifici ai grandi campisolari ad uso industriale.

SuperficieselettivatrasparenteSuperficie nera assorbenteSerpentina di tubi dovescorre il fluido vettore

Isolamento termico

Collettore Piano

Scambiatore di calore

Collettore Sotto vuoto

Tubo dove scorre il fluido vettoreSuperficie nera assorbenteTubo di vetro sotto vuoto

Ricevitore

Concentratore

Page 24: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

24

MAGGIO - GIUGNO 2011

Oggi le tubazioni preisolate in PE copronola maggior parte delle tubazioni di teleri-scaldamento interrate. Nel corso dellosviluppo quarantennale hanno raggiuntoun altissimo standard tecnologico. Ciòvale anche per i materiali disponibili perl’isolamento successivo dei cordoni disaldatura.

Per la protezione del sistema di tubazionida tanti anni come misura standard siinseriscono sistemi di monitoraggio a filonelle tubazioni preisolate in PE (figura 1).

I requisiti fondamentali per tali sistemisono descritti nella norma europea EN14419 e nel foglio di lavoro AGFW FW401. Attraverso la corretta integrazionedel sistema di monitoraggio si è in gradodi migliorare la qualità costruttiva e di rile-vare ed eliminare punti di umidità nellafase di funzionamento. La prassi dimo-stra che, secondo la statistica AGFW,con l’aiuto di tali sistemi di monitoraggiosi rileva ca. l’80 % dei danni. Nei danni sitratta per ca. l’85% di danni nella rete e

ca. il 15% di danni causati da terzi senzadimenticare il fatto che il monitoraggiodella rete costituisce solo il 3 % dei costitotali di costruzione.

È senz’altro importante che i difetti non sisviluppino in danni maggiori ma venganorilevati tempestivamente. Il rilevamentotempestivo equivale alla possibilità dipoter addebitare i costi sostenuti a chi hacausato il danno. Com’è noto le possibi-lità dei diversi sistemi di monitoraggioper il rilevamento precoce dei danni e lalocalizzazione disponibili sul mercato pre-sentano notevoli differenze in questipunti. Se i problemi non vengono rilevatied eliminati tempestivamente si arriva acosti di manutenzione notevolmente piùalti, ad una riduzione della durata ed infi-ne ad un risanamento totale della rete giàa metà della sua vita media. Perciò èimportante che i responsabili dei dannivengano indotti più facilmente all’autode-nuncia allorquando aumenta per loro ilrischio di una scoperta successiva.

Le percentuali di costi nel funzionamentodi una rete di teleriscaldamento possonoessere raffigurate schematicamente conun grafico (figura 2).

I costi per l’energia e il fluido (colore gial-lo) non vengono influenzati dalla tecnolo-gia di monitoraggio e si presuppongonocome costanti. Lo stesso vale per i costidiversi che comprendono i costi di fun-zionamento, costi di amministrazionegenerale, ecc. Altro si dice per le perditedi rete per quanto riguarda il calore el’acqua. La schiuma impregnata ed umidagenera perdite di calore e perdite d’ac-qua dal tubo interno. Si inizia con piccoleperdite che vengono ignorate perché nonrilevabili. Crescendo sfociano in ripara-zioni che infine causano la necessità diun risanamento, nel presente esempio

Redditività delle reti, chiave per il successo del teleriscaldamentoPotenzialità di un sistema di segnalazione umidità moderno

F R I T Z K A M K A L O W ,H E I K O K Ü H NBrandes GmbH

In tutto il mondo si vendonomilioni di vetture in cui èintegrato un pacchettostandard di sicurezza benfunzionante. A nessuno degliutenti verrebbe in mente difar installare un dispositivoche entra in azione soltantodopo lo scontro.Allora perché questosuccede nelteleriscaldamento?

Figura 1

Schiuma PUR

tubo esterno

tubo interno

Page 25: Il riscaldamento urbano

dopo 25 anni. Il maggiore blocco di costiè costituito dall’estinzione, cioè dagliinteressi e dall’ammortamento dell’inve-stimento, avendo nei costi per la rete diteleriscaldamento la quota più consisten-te. In tanti calcoli sul rendimento econo-mico si parte da un ammortamento dopo20 anni. Fondamentale per il risultato èl’incognita inerente le manutenzionioppure le riparazioni che causano costiaggiuntivi non trascurabili. Nel grafico èrappresentato come campo rosso. Nelcaso di monitoraggio mancante o insuffi-ciente all’inizio non ci saranno affattoriparazioni secondo il motto: “La mia reteè a posto”. La realtà ci raggiunge peròinesorabilmente comportando riparazionicrescenti e infine un precoce risanamen-to totale. Il periodo di 25 anni rappresen-tato dal grafico nella pratica è già statobattuto largamente e anche in Germaniaalcuni gestori hanno dovuto imparare lalezione a proprie spese.

Attraverso l’impiego sistematico di unsistema di monitoraggio efficiente si puòmigliorare la qualità costruttiva, ridurre lemisure di manutenzione e con ciò prolun-gare in modo significativo la durata delsistema di tubazioni. Ogni anno guada-gnato fa crescere la redditività cheaumenta il rendimento dell’investimentonel teleriscaldamento. Il fatto che labuona qualità ed un valido monitoraggioabbiano un costo si nota nel maggioreinvestimento, come si evince dal grafico(figura 3), che nel periodo di ammorta-mento porta inizialmente ad una sottoco-pertura.

Il riporto dei costi viene generato solo inminima parte dai costi di riparazione. Neiprimi 5 anni non ci sono costi di riparazio-ni perché gli errori d’esecuzione vengonoo evitati del tutto o rilevati tempestiva-mente ed eliminati senza spese delgestore poiché rientranti nel periodo di

25

garanzia di chi li ha cagionati. Per questomotivo successivamente non si verifica-no quasi più dei difetti. Nell’ulterioredurata della rete di teleriscaldamentoattraverso il sistema di monitoraggio idifetti si rilevano quasi sul nascere e ilmomento di riparazione si determinasecondo fattori economici e non vieneimposto dalla necessità di agire immedia-tamente. Il gestore così facendo evitanon solo un importante danno economicoma anche una perdita d’immagine causa-ta da un’interruzione dell’approvvigiona-mento e dall’irritazione dei propri clienti.L’utile si consegue con la lunga disponibi-lità della rete con una manutenzione mini-ma e un funzionamento senza problemi.

COME SI GESTISCE OGGIUN SISTEMA VALIDO?L’importante è che le informazioni arrivi-no nel punto dove sono effettivamenteutili. Una spia rossa in una cantina dovenon arriva mai nessuno non serve a nien-te. Lo stesso vale per misurazionimanuali di controllo (sempre se effettua-te veramente più volte all’anno) in cui siverifica soltanto che in effetti non è cam-biato niente. Specialmente quando ilgiorno dopo la misurazione si verifica unproblema. Soprattutto in periodi in cui ilpersonale disponibile è sempre meno unmonitoraggio continuo con accesso cen-trale ai dati è sempre più sensato.Bisogna considerare che, come nel casodel sistema BS 1, non c’è solo la possi-bilità di comprendere una rete connessadi tubazioni ma di gestire diverse reti par-ziali in modo centralizzato e di visualizzar-ne lo stato. Non si limita soltanto a retidotate di sensori Brandes ma piuttosto sipossono includere nel monitoraggio cen-tralizzato anche reti con sensori di rameo reti HDW. In linea di massima, con latecnologia attuale, è possibile l’accessoai dati da ogni qualsiasi posizione, anchevia Internet e/o Intranet. Diventa super-fluo dilungarsi sulle possibilità conse-guenti, specialmente per i gestori di retimolto distanti tra loro.

Avendo visto che con l’utilizzo sistemati-co di sistemi di monitoraggio aumenta laqualità, si allunga la durata e si puòmigliorare sensibilmente il rendimentodelle reti con tubazioni preisolate in PEnegli ultimi anni si fanno avanti delle ten-denze negative. Per “ragioni economi-che” collegamenti di utenze, anche seeseguite con tubazioni preisolate in PE,

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

Figura 2

Figura 3

Page 26: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

26

in parte non vengono più comprese nelmonitoraggio. Successivamente una taledecisione potrebbe essere fatale essen-do le tubazioni posate a poca profonditàparticolarmente sensibili a danni indotti(recinzioni e tubazioni di alimentazioneposate successivamente). E soprattutto:da un foro in una tubazione DN 32 escetanta acqua di riscaldamento quanto dauna tubazione DN 150.

Con uno sguardo ancora più critico sideve valutare l’applicazione di sistemi ditubazioni flessibili (figura 4) dove vengo-no usati tipi di costruzione con caratteri-stiche molto diverse e vari parametri difunzionamento ammissibili: temperaturemax. di funzionamento, tenuta longitudi-nale, con o senza barriera al vapore,materiale isolante …

Non si vogliono approfondire i vantaggi esvantaggi specifici dei vari tipi di costru-zioni, ma soltanto richiamare l’attenzionesu alcuni problemi.A questo proposito la futura norma sulletubazioni flessibili EN 15632 distinguesistemi con una temperatura continua difunzionamento fino a 80°C e fino a 120°C valendo la temperatura più bassa per

sistemi con tubazioni di servizio in mate-rie plastiche.Per tanti anni si asseriva che il monito-raggio dei difetti di tubazioni flessibili contubi interni in PE (spesso chiamati sem-plicemente tubazioni PEX) non fossenecessario. “Che cosa deve mai succe-dere visto che nei tubi in materie plasti-che non c’è corrosione”. Anche l’AGFWargomentava a lungo in questo sensoricordando dichiarazioni sul tubo esternoin PE di più di 30 anni fa. “La schiuma èstagna, non può succedere niente.

Nel frattempo la valutazione delle tuba-zioni PEX è cambiata. Da un lato si diceche con la diffusione del vapore acqueoattraverso il tubo di servizio l’isolamentoè sempre umido dopo un certo periodo ditempo e che questo è lo stato normale difunzionamento. Dall’altro lato si trovano igestori che naturalmente non possonoaccettare le maggiori perdite di caloreattraverso un isolamento umido perchécollegate con maggiori perdite di calore.Esempi concreti (figura 5) dimostranoche la rinuncia ad un sistema di monitorag-gio può causare danni consecutivi ingentiche, come nel presente esempio, sonovisibili soltanto con il tipo di rilevamento

diretto della perdita nel vano interrato.

Anche l’argomentazione che non è possi-bile dotare le tubazioni PEX di un sistemadi monitoraggio viene confutata dai pro-duttori di tubi da anni senza problemi.Gli esempi presentati devono dimostraredelle problematiche che a seconda deltipo di tubazione sono da valutare conocchio critico. Comunque dimostranoanche che dalle esperienze con il tubopreisolato si è imparato poco perché ini-zialmente dicono che non ci sono proble-mi e quindi non è cosi grave, anzi è prati-camente normale. L’investitore però si arena se in occasio-ne della decisione su risparmi a brevetermine o rendimenti a lungo termine nonragiona in maniera sostenibile e nonrichiede una funzionalità e qualità neces-sarie alla gestione del sistema.Non più tardi di adesso conviene la colla-borazione con un fornitore di sistemi dimonitoraggio rinomato con esperienzapluriennale che sia sinonimo provato dineutralità e indipendenza. �

Traduzione a cura di Barbara Schöpf -Brandes GmbH

MAGGIO - GIUGNO 2011

Figura 4 Figura 5

Page 27: Il riscaldamento urbano

Nota per i lettori

Al fine di instaurare un rapporto di sempre maggiore e concreta collaborazione, Vi invitiamo cortesemente a compilare, in stampatello, il seguen-

te questionario e di inviarlo via fax (02 45412120) alla Segreteria AIRU:

Cognome e Nome .................................................................................................. Qualifica ................................................................................

Società (Ragione Sociale).......................................................................................................................................................................................

Indirizzo ................................................................................... CAP...................... CITTÀ .....................................................................................

Tel. .................................... Fax ............................... E-mail .................................................... Internet ................................................................

Desidero ricevere informazioni per l’abbonamento al trimestrale “IL RISCALDAMENTO URBANO”

Desidero ricevere informazioni per l’eventuale pubblicazione nei prossimi numeri di articoli originali o comunicati stampa

Desidero rivecere informazioni per eventuali inserimenti pubblicitari

Desidero rivecere informazioni per l’iscrizione come Associato AIRU

Suggerimenti: ............................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................

I dati forniti verranno trattati in modo lecito, secondo correttezza e in conformità alla Legge 675/96 sulla tutela della privacy; saranno inoltre registrati, organizzati e conser-vati in archivi e utilizzati per l’invio di proposte commerciali e promozionali e potranno essere rettificati o cancellati su richiesta degli interessati.

AIRU, che cos’è.L’Associazione, senza scopi di lucro, ha le finalità di promuovere e divulgare l’applicazione e l’innovazione dell’impiantistica energetica

Territoriale, nel settore dei sistemi di riscaldamento urbano e derivati.

Le suddette finalità sono parte di un impegno complessivo per fornire il massimo contributo del settore alla qualità ambientale ed energe-

tica del sistema Italia e dei suoi centri urbani. In particolare l’Associazione è impegnata, attraverso accordi nazionali, regionali e locali con

le istituzioni e gli operatori interessati, a fornire il massimo contributo agli impegni italiani sottoscritti nei trattati internazionali relativi ai set-

tori di interesse, tra cui il Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra.

L’AIRU, nata per la cogenerazione ed il teleriscaldamento (con particolare attenzione a quello alimentato da fonti rinnovabili ed assimila-

te), estende ora il proprio interesse ad altri settori, quali il teleraffrescamento, ed in generale a tutti i vettori energetici, secondo un disegno

interdisciplinare.

AIRU, che cosa fa.Stabilisce rapporti di collaborazione fra gli operatori dell’impiantistica energetica territoriale italiani e si tiene in collegamento con le ana-

loghe associazioni estere.

Promuove ed organizza studi e ricerche ponendo a confronto le diverse esperienze, in collaborazione con organismi di interessi con-

vergenti.

Fa conoscere i risultati scientifici e tecnici conseguiti in Italia e all’estero nel campo dell’impiantistica energetica territoriale per il riscal-

damento urbano.

Istituisce la formazione di commissioni ad hoc operanti in segmenti operativi di proprio interesse, per l’approfondimento di problemi spe-

cifici nonché l’organizzazione e la promozione di iniziative proprie di quel segmento operativo.

AIRU, chi sono i soci.I soci di AIRU sono gestori di sistemi di teleriscaldamento, industriali che hanno fatto investimenti specifici nelle tecnologie proprie dei siste-

mi di Riscaldamento Urbano, associazioni, università, Comuni, persone fisiche.

L’AIRU è associata ad Euroheat & Power.

AIRU, chi si può iscrivere.Possono essere soci collettivi gli enti, le associazioni, le società, gli istituti universitari, le imprese, ecc. sia italiane che estere, che abbia-

no interesse a perseguire gli obiettivi statutari dell’Associazione. Possono essere soci individuali coloro che, in Italia o all’estero, si inte-

ressino di impiantistica energetica territoriale e abbiano superato i 18 anni di età, di cittadinanza sia italiana che straniera.

Page 28: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

28

Il recente “Piano di azione nazionale per le energie rin-novabili” ha confermato la centralità del teleriscaldamen-to nello scenario energetico italiano del presente,nonché del futuro a breve e lungo termine. Nell’ ottica diuna sempre maggiore efficienza energetica, di unariduzione dell’impatto sull’ambiente e di risparmio deicosti di gestione, le utilities del teleriscaldamento si stan-no orientando sempre più verso un approccio “integra-to”, impostato su una chiara diversificazione delle fontienergetiche, che sfrutti, nella maggior misura possibile,le risorse locali e le fonti rinnovabili o di recupero.In questo quadro, data anche la ricchezza di sole carat-teristica del nostro Paese, ci si attende che il solare ter-mico possa e debba giocare un ruolo di primo piano, datal’economica della fonte, la sua maturità tecnologica, l’af-fidabilità e la semplicità di manutenzione.Nonostante tali indubbi vantaggi, il solare termico è oggiancora una tecnologia raramente impiegata per ilteleriscaldamento, con una potenza totale installata a liv-ello Europeo pari a soli 140 MWth, corrispondenti all’1%del solare termico complessivamente installato. Il poten-ziale di applicazione, però, è enorme e si combina conl’idea del “teleraffrescamento”, vale a dire un sistema

centralizzato capace di distribuire, a tutte le utenze colle-gate, energia termica in inverno (e in estate per l’acquacalda sanitaria) e, allo stesso tempo, energia per raffres-care gli ambienti in estate.Questo seminario di formazione è indirizzato a tutti isoggetti potenziali sviluppatori e/o consulenti interes-sati a impianti e reti di teleriscaldamento, come manag-er e figure tecnico/commerciali delle utilities e delleaziende del solare termico, tecnici e rappresentanti diAmministrazioni Pubbliche (Regioni, Province e Comuni)investitori, consulenti, ecc.Il taglio del seminario è estremamente pratico e vuolefornire ai partecipanti le nozioni tecniche e decisionalipiù rilevanti per una valutazione di fattibilità di unimpianto di teleriscaldamento solare, concentrando l’at-tenzione sulla analisi economica (costo del kWh), conapprofondimento, attraverso l avori di gruppo, di casi distudio concreti.

Il seminario di formazione, inquadrato nell’ambito del progetto europeo“SDHtake-off”(www.solar-district-heating.eu), è organizzato e promosso dai partner italianiAIRU e Ambiente Italia.

MAGGIO - GIUGNO 2011

TELERISCALDAMENTO da SOLARE TERMICO:ESEMPI APPLICATIVI e FATTIBILITÀ ECONOMICA

CENTRO DI FORMAZIONE AIRUAssociazione Italiana Riscaldamento Urbano

con la collaborazione di Ambiente Italia

PROSSIMO CORSO – 28 GIUGNO 2011

Ulsted - Fonte Arcon

Page 29: Il riscaldamento urbano

29

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

DocentiR. Battisti (Ambiente Italia), T. Pauschinger (Solites, Stoccarda), F. Buscaroli (Hera, AIRU), Amidei Roberto (GES – Pomarance)

PROGRAMMA del corso

9.30 – 10.00 Introduzione: (Daniele Vigo – Direttore Centro di Formazione AIRU)

10.00 – 10.30 QUADRO DI RIFERIMENTO (Riccardo Battisti – Ambienteitalia)• Perché il teleriscaldamento solare?• Mercato del solare termico e del SDH• Il panorama europeo, le opportunità e le potenzialità di sviluppo • Il Progetto Europeo “SDH – takeoff”

10.30 – 10.45 Coffee break

10.45 – 11.30 TECNOLOGIA DEL SOLARE TERMICO: (Thomas Paushinger – Solites – Leader Partner di SDH - Takeoff)• collettori, accumulo e componenti aggiuntivi• schemi di impianto e tipologie di accumulo• dimensionamento dell’impianto e output solare• opportunità di sviluppo della tecnologia dei collettori solari

11.30 – 12.45 L’INTEGRAZIONE DEL SDH NEI SISTEMI DI TELERISCALDAMENTO: (Franco Buscaroli – Comitato Risorse Territoriali AIRU, Riccardo Battisti – Ambienteitalia)• Il panorama italiano, le opportunità e le potenzialità di sviluppo;• il problema della integrazione nei sistemi esistenti;• la valutazione della resa ed il dimensionamento ottimale;• Manutenzione ordinaria e straordinaria.

13.00 – 14.30 Colazione

14.30 – 15.15 FATTIBILITÀ DI UN IMPIANTO SDH: (Thomas Pauschinger – Franco Buscaroli)• analisi costi/benefici (costo di investimento, schemi di finanziamento, costo del calore solare)• procedure amministrative e autorizzative

15.15 – 15.45 CASI DI STUDIO: primi studi di fattibilità di progetti SDH in Italia (Buscaroli, Amidei)

15.45 – 16.00 tea break

16. 00 – 17.30 CASI DI STUDIO: lavoro di gruppo per analisi di progetti di impianto e discussione finale (Battisti, Buscaroli, Amidei, Paushinger)

Durata, 6 ore di lezione; date e orario 28 giugno, ore 9.30-13; ore 14:30-17:30

Luogo Sede AIRU

Numero di partecipanti Massimo 30

Quota di iscrizione 250 Euro+IVA soci AIRU; 300+IVA non Soci

Materiali forniti Dispensa del corso, sotto forma di presentazioni (stampa e formato pdf) dei docenti + CD

Attestato di frequenza Rilasciatoinformazioni e iscrizione Segreteria AIRU; Tel. 0245412118/19; Fax 0245412120;

Email: [email protected]

UPC Arena - Fonte Solid Marstal - Fonte Marstal Fjernvarme

Page 30: Il riscaldamento urbano

IL RISCALDAMENTO URBANO

30

Roma, 9 Maggio 2011 - Un primo giudiziocomplessivamente positivo viene espres-so da Confindustria FINCO sullo schemadi Decreto Legge recante le disposizioniurgenti per l’economia appena licenziatodal Governo, pur in presenza di alcuniaspetti controversi o addirittura negativi.Positive: l’istituzione della Banca datinazionale dei contratti pubblici, che con-sentirà di concentrare le informazioni richi-este per la partecipazione alle gare; la for-mazione agevolata del silenzio assensoper il rilascio del permesso di costruiresalvo particolari vincoli ambientali, paesag-gistici e culturali; l’estensione dell’opera-tività della Scia (Segnalazione certificata diinizio attività) al posto della Dia; l’obbligodi comunicazione alla PS assolto attra-verso la registrazione dei contratti di com-pravendita, senza ulteriori adempimenti;l’obbligo dei Comuni di pubblicare sui propriportali gli strumenti urbanistici di dettaglio.

Ovviamente da supportare per Finco l’ideadi una legge nazionale quadro per la riqual-ificazione reincentivata delle aree urbanee la fissazione di un termine per il recepi-mento da parte delle Regioni (purtropposono escluse le Regioni a Statuto Speciale).

Giudizio positivo anche per l’impossibilitàdi interruzione dei tempi di formazione delsilenzio assenso e comunque solo inrelazione alla richiesta di documentazioneulteriore non già in possesso dell’Ammini -strazione; apprezzamento per l’idea di una“banca delle cubature”, e per la possibilitàdi prevedere una sagoma diversa nellademolizione e ricostruzione legata all’ar-monizzazione architettonica, ed anche quel-la di effettuare tali tipologie di interventi peri manufatti condonati. Positiva anche la pre-visione di volumetria premiale fino al 10%degli edifici non adibiti ad uso residenziale.

“Si va nella giusta direzione” affermaCirino Mendola, Presidente di Confin -dustria FINCO. “Tuttavia ad una primaanalisi rimangono tre nodi critici fonda-mentali. Il primo riguarda il tenore per-centuale dell’agevolazione volumetrica

premiale in caso di abbattimento ericostruzione, la cui limitazione al 30%, giàinsufficiente, è stata strada facendo ripo-sizionata sul 20% e limitata alle areeurbane degradate. Questo aveva già costi-tuito uno dei principali limiti allo sviluppodel precedente Piano Casa. Il secondo è dato dalla circostanza che leRegioni restano titolari in “forma concor-rente” della materia (escluse le Autonome,titolari appieno), con il conseguente rischiodi un allungamento dei tempi operativi giàriscontrato nella precedente ‘edizione’ delPiano. Infine il terzo riguarda, ancora unavolta, alcuni aspetti concernenti l’assettodelle categorie specialistiche nei lavoripubblici, rispetto al quale non possiamonon sottolineare come sarebbe assoluta-mente opportuno che gli operatori diqueste ultime vengano consultati.”

“Vi sono ulteriori positivi aspetti di sempli-ficazione di carattere generale per la vitadelle aziende e di coloro che vi lavorano”,aggiunge Gabriella Gherardi, ConsigliereIncaricato Finco, “quali, solo per citarealcuni esempi, un’opportuna ridefinizionedegli ambiti di applicazione della legge sullaprivacy, spesso anche strumentalmenteabusata onde confondere la filiera delleresponsabilità nonché la possibilità dieffettuare online qualunque transazioneeconomico-finanziaria con le ASL ed ilmondo della sanità.”

Positivo, inoltre, il giudizio anche per lenorme che disciplinano la semplificazionefiscale, con riferimento alle modalità dieffettuazione delle ispezioni.

Circa le anticipazioni sull’art. 4 del DLriguardante la costruzione delle opere pub-bliche, si segnalano, con riserva di appro-fondimento, i seguenti aspetti.Sostanzialmente positiva sarebbe la proro-ga al dicembre 2013 del decennio entrocui valutare ai fini della qualificazione ilavori effettuati, come anche la pubblicitàdei bandi di gara nel caso di affidamentisottosoglia, soglia elevata al milione di europer la procedura negoziata ed a 1,5 milioni

MAGGIO - GIUGNO 2011

Nuovo piano casa:bene la direzione per FINCO,ma rimangono forti dubbisu importanti aspetti del DL

ACAICostruttori in AcciaioANISAAssociazione Nazionale delle Imprese di Sorveglianza AntincendioAIPAAAssociazione Italiana per l’Anticaduta el’AntinfortunisticaAIPEAssociazione Italiana Polistirene EspansoAIRUAssociazione Italiana Riscaldamento UrbanoAISESAssociazione Italiana Segnaletica e SicurezzaAIZAssociazione italiana ZincaturaANEPLAAssociazione Nazionale Estrattori ProduttoriLapidei ed AffiniANICTAAssociazione Imprenditori Coibentazioni Termichee AcusticheANIPAAssociazione Nazionale Idrogeologia e PozziANISIGAssociazione Nazionale Imprese IndaginiGeognosticheANNAAssociazione Nazionale Noleggi Autogru eTrasporti Eccezionali ANPAEAssociazione Produttori Argille EspanseANPARAssociazione Nazionale Produttori di Aggregati RiciclatiANPEAssociazione Nazionale Poliuretano espanso rigidoANSFERAssociazione Presagomatori Acciaio per CementoArmatoASSISTAL Associazione Nazionale Costruttori di ImpiantiASSITES Tende, Schermature Solari e Chiusure TecnicheASSOBON Associazione Naz. Imprese bonifica mine edordigni residui belliciASSODIMIDistribuzione e Noleggio di macchineindustrialiASSOFONDFederazione Nazionale FonderieASSOMETAssociazione Nazionale Industrie Metalli non FerrosiASSOVERDEAssociazione Italiana Costruttori del VerdeCAGEMACalce, Gesso e MalteCONFINDUSTRIA CERAMICAProduttori di Piastrelle e CeramicheCONFINDUSTRIA MARMOMACCHINECostruttori Utilizzatori Macchine LavorazionePietre NaturaliFEDERCOMATEDFederazione Nazionale Commercianti Materiali EdiliFIPERFederazione Italiana Produttori di Energia da FontiRinnovabiliFISA Fire Security AssociationNADAssociazione Demolitori ItalianiSISMICAssociazione Tecnica per la Promozionedegli Acciai Sismici per il Cemento ArmatoSITEBBitumi, Asfalti, StradeUNCSAALCostruttori di Serramenti e facciate in AlluminioUNOSSUnione Nazionale Operatori Sicurezza StradaleZENITAL Associazione Produttori Sistemi illuminazione ed Evacuatori di Fumo e Calore

Page 31: Il riscaldamento urbano

31

per la procedura ristretta semplificata.Da approfondire invece l’esclusione auto-matica delle offerte anomale.Perplessità esprime Finco anche riguardoalla ventilata eliminazione dei controlli exante in sede di gara.Perplessità si esprimono altresì sulla com-pensazione prezzi dei materiali dacostruzione che prevederebbe il “rimbor-so” soltanto della metà dell’aumentoeccedente il 10% come anche sullo slitta-mento di 6 mesi della entrata in vigore delRegolamento e dei relativi adempimenti.

Su quest’ultimo punto, se pur si può con-dividere l’intento di consentire alle StazioniAppaltanti una migliore organizzazione invista della riattestazione delle nuove cate-gorie previste dal Regolamento, un sem-plice spostamento di 6 mesi nonrisolverebbe il problema, considerato che iltempo per agire da parte della SA rimar-rebbe lo stesso. Meglio sarebbeprevedere una regolare entrata in vigoredel Regolamento a giugno 2011, spostan-do semplicemente di 6 mesi l’obbligatori-età dell’applicazione delle nuove categorieai bandi di gara (cioè al giugno 2012).In tema di attestazione delle superspecial-istiche, pesanti riserve vengono dunqueespresse da Finco circa la sospensionedell’operatività dell’art. 107 comma 2(elenco delle nuove categorie superspe-cialistiche) del Codice dei ContrattiPubblici, fino all’entrata in vigore delRegolamento, slittata a fine 2011.

Se questi aspetti verranno confermati nelTesto licenziato dal Consiglio dei Ministri,auspichiamo che in sede di conversionedel Decreto Legge ci sia un chiaro ripensa-mento, anche attraverso una fattiva inter-locuzione con i rappresentanti delle cate-gorie specialistiche medesime. Con riserva di ulteriori valutazioni.

Nata nel 1994, FINCO (FederazioneIndustrie, Prodotti, Impianti e Servizi per leCostruzioni) è la Federazione Nazionale disettore di Confindustria che rappresenta leindustrie dei comparti produttivi di beni,servizi ed opere specialistiche per lecostruzioni. FINCO aggrega attualmente 33Associazioni Nazionali di Categoria, in rapp-resentanza di un comparto di circa 20.000imprese e di 550.000 addetti, per un fat-turato aggregato pari a 50 Miliardi di Euro.

IL RISCALDAMENTO URBANO MAGGIO - GIUGNO 2011

Ufficio Comunicazione FINCOTel. 06.8555203 - Fax 06.8559860

[email protected]

Page 32: Il riscaldamento urbano