Il Rifugio dei sensi

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ÉCOLE NATIONALE SUPÉRIEURE D’ARCHITECTURE DE NANTES UE 13 - CULTURE DE L’ARCHITECTURE MODERNE FEDERICO NAPOLI IL RIFUGIO DEI SENSI

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Frank Lloyd Wright Kaufmann House (Falligwater)

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ÉCOLE NATIONALE SUPÉRIEURE D’ARCHITECTURE DE NANTESUE 13 - CULTURE DE L’ARCHITECTURE MODERNE

FEDERICO NAPOLI

IL RIFUGIO DEI SENSI

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IL RIFUGIO DEI SENSI

“L’architettura organica diede senz’altro unsenso nuovo al rifugio per la vita umana.

Un rifugio ampio e basso”.

Frank Lloyd Wright, Casa Kaufmann, Bear Run, Pennsylvania, 1936

ÉCOLE NATIONALE SUPÉRIEURE D’ARCHITECTURE DE NANTESUE 13 - CULTURE DE L’ARCHITECTURE MODERNE

FEDERICO NAPOLI

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INDICE

Fallingwater: maniFesto dell’architettura organica

“in the cause oF architecture”

architettura come autoimitazione

un riFugio dalla vita caotica

BiBliograFia/sitograFia

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Fallingwater: maniFesto dell’architettura organica

Fallingwater è stata definita come “manifesto” dell’architettura organica, una crasi armoniosa tra natura e costruito, in cui la natura stessa non è soltanto una scenografia, bensì la vera pro-tagonista del progetto.Ufficialmente l’abitazione si chiama Casa Kaufmann, soprannominata successivamente “Casa sulla cascata” o semplicemente Fallingwater. In effetti, la particolarità impressionante di tale architettura risiede nella locazione della stessa: sopra una cascata. Quella coi Kaufmann fu una straordinaria collaborazione e la realizzazione della celebre casa a Bear Run fu quasi un caso.Nel 1934 il figlio di Edgar J. Kaufmann, Egdar Junior, faceva parte della Scuola di Taliesin e pro-prio in quel periodo Wright e i suoi allievi lavoravano sul progetto per Broadacre City. Edgar Jr convinse il padre a finanziare il progetto dell’architetto e quando il signore e la signora Kauf-mann incontrarono Wright vi fu subito una complicità straordinaria, tant’è che fu immediata-mente commissionata la casa di campagna.Nello stesso anno, a dicembre, Frank Lloyd Wright si reca sul sito, terreno dei Kaufmann, lungo il torrente Bear Run che scorre fino a formare, in un punto, delle cascate molto suggestive.«La visita alla cascata nel bosco mi accompagna e nel mio spirito una dimora prende forma sulla musica del torrente». L’idea della committenza era quella di un’abitazione che potesse in-teragire con la cascata, con la natura, la moglie, infatti, voleva una casa da cui potesse guardare e ammirare il torrente in tutte le stagioni. Di colpo l’idea del genio di Wright: «La casa non si affacciava sulla cascata, stava proprio su di essa» confermò Edgar J. Kaufmann, esterrefatto e assolutamente eccitato di tale idea dell’architetto.Per la prima volta nella carriera di Wright, contrariamente per molti progetti residenziali precedenti, poté utilizzare il cemento armato per le travi a sbalzo che avrebbero sopportato una parte dell’abitazione, incastrandosi perfettamente nella roccia sottostante. Ciò avrebbe permesso di dare vita ad una serie di terrazze a quote differenti per poter ascoltare la musica del torrente, dell’acqua, che quindi, per la prima volta nella storia dell’architettura moderna, diventa assolutamente protagonista e non scenografia di un contesto artificiale.Ma è questa la svolta del progetto. Proprio concepire la natura in tutte le sue manifestazioni, dagli alberi, alla roccia, all’acqua, come “materiale”, ovvero non piegare la natura a seconda del progetto dell’architetto, bensì il contrario. Perché, infatti, come afferma lo stesso Edgar Junior, Fallingwater «darà sempre asilo agli uomini e li innamorerà, e attesterà una di quelle vittorie dello spazio e della luce, che resteranno incorruttibili».

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“In the cause of archItecture”

Semplicità e Armonia sono le qualità che misurano il valore dell’arte; sono strettamente legate fra loro e l’architetto suggerisce alcuni principi costruttivi e compositivi, come la disposizione degli interni possa più o meno essere complesso quanto complicato, piuttosto è più interes-sante la semplicità che porta all’armonia.Insiste sul concetto di semplicità, affermando che non è necessaria una distinzione del sog-giorno, della cucina, della sala da pranzo e quant’altro, anzi è necessario un solo ambiente, am-pio, basso, che possa essere accogliente, che interagisca con l’esterno attraverso le bucature lì dove l’architettura le richiede.

Esistono innumerevoli stili di abitazioni quanti innumerevoli caratteri di persona esistono. Non è possibile creare un solo tipo di casa, perché essa nasce dal bisogno della persona che la abita.

Un edificio dovrebbe sembrare che nasca naturalmente dal sito in cui si trova e la sua forma deve essere in armonia con la natura circostante. Nell’Ovest degli USA le praterie sono un paesaggio usuale e bisogna accentuare tale paesaggio con tetti bassi con poca pendenza, as-senza di forti camini alti, terrazze ampie e uno skyline molto tranquillo.

I

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III

Nel 1908 The Architectural Record pubblicò un manifesto scritto da Frank Lloyd Wright, chia-mato “In the cause of architecture”, in cui egli stesso spiega i principi di quell’architettura che tanto amava e creava, l’organica. Analizzò le sue Prairie Houses, in cui l’orizzontalità delle vaste praterie americane gli diede ispirazione per la creazione delle stesse, con tetti molto agget-tanti per accentuare appunto tale orizzontalità. Prima di tutto, la natura fornisce i materi-ali da costruzione e soprattutto suggerisce le forme dell’architettura, basterebbe studiare la natura stessa prima di adempiere ad un pro-getto commissionato. Afferma che il senso dell’architettura organica deve essere assolu-tamente intrinseco in un architetto e che già in antichità maestri delle arti visive e plastiche hanno sapientemente sperimentato e hanno saputo coltivare con egregi risultati il rapporto artificio-natura senza irrompere nel ciclo natu-rale della vita.Chiaramente Wright si riferisce all’arte giapponese, che attraverso i magnifici giardini e palazzi imperiali (vedi Villa Katsura) hanno mostrato al mondo intero come la natura può tranquilla-mente essere in perfetta sintonia con l’architettura, anzi, l’architettura stessa deve essere una derivazione della natura.Non è un caso che il viaggio in Giappone fu illuminatore, in quanto si rese conto di come l’Occidente ripudiasse la natura, la piegasse a suo piacimento con giardini artificiali e artificiosi, mentre l’Oriente, con la cultura zen giapponese, sembrava vivere in perfetta armonia con essa. Sia i materiali, legno, pietra perlopiù, sia la concezione dell’architettura stessa.Frank Lloyd Wright scrisse dunque i sei punti dell’architettura organica:

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Il tema del colore è fondamentale. Mai utilizzare colori freddi come i grigi, i porpora, i blu e i verdi freddi, perché danno sensazioni di estraneità, piuttosto preferire colori caldi come le foglie in autunno per creare ambienti sempre accoglienti.

I materiali naturali sono i migliori, perché ispirati direttamente da essa, pertanto è consigliato il loro impiego per maggiore efficacia progettuale.

L’esigenza di integrità spirituale dell’architettura: secondo Wright un edificio doveva possedere qualità analoghe a quelle umane, sincerità, verità e grazia che ne avrebbero garantito la durev-olezza oltre le mode passeggere.

È con questi sei punti che Wright in qualche modo ci fa capire quali saranno i suoi prossimi progetti e come potrà cambiare il corso della storia dell’architettura, perché, egli afferma, «non esiste uno stile, lo stile è l’uomo».

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architettura come autoimitazione

L’architettura non si ripete, si ricicla: è stimolo per se stessa, è autoimitazione. Dai progetti pas-sati alla storia come Prairie Houses, Wright estrapola alcuni tra i temi più significativi che fino a quel momento avevano identificato la sua grammatica architettonica. In diverse occasioni egli stesso dichiarò di essersi ispirato principalmente ad uno dei suoi esempi precursori della sua precedente architettura: la Mrs. Thomas Gale House, ritenuta appunto la progenitrice della Fallingwater. Ma la rielaborazione dei temi tradizionali non si limita solo alla riedizione di questa fortunosa struttura; è evidente il rifacimento ad ulteriori progetti passati, come la Robie House, la Taliesin, la Freeman House, la St. Mark’s Tower e la Malcolm Willey House.Laura Gale era la vedova di Thomas Gale, nel 1909 chiese all’architetto di fiducia Wright che aveva già collaborato anni prima in un’altra abitazione sempre per la famiglia, di realiz-zare la nuova abitazione. La casa fu progettata e pensata durante il periodo massimo delle Prairie Houses wrighitiane e divenne ben presto un ottimo emblema della linea di pensiero dell’architetto americano.Le linee orizzontali qui sono portate agli estremi, con l’accentuazione della fascia marrone che affusola ancora di più la struttura. I tetti sono molto aggettanti e hanno una pendenza lievissima, quasi impercettibile. La casa all’interno ha il camino al centro, che nella cultura delle Prairie Houses è il vero fulcro dell’abitazione, in quanto il luogo di incontro e di riunione della famiglia. Il rapporto con la natura è straordinario, i tetti così aggettanti e le terrazze formano un quadro del paesaggio circostante, come incorniciato appositamente per la Sig.ra Gale. Di certo anche la Robie House ha influenzato la Fallingwater con i tetti aggettanti e gli ampi spazi interni, come la stanza da giochi dei bambini, attorniati dal camino principale.

In alto, F. L. Wright,Mrs Thomas Gale House, 1909, pianta pianto terra

e vista.

A destra,F. L. Wright, Robie House,

1909, vista complessiva.

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un rIfugIo dalla vita caotica

Pianta delle fondazioni della Fallingwater. Particolare attenzione è stata data alle rocce, clas-sificate durante un rilievo effettuato dall’architetto, esse sono gli appigli dell’intera struttura. Da esse si genera tutta l’abitazione nella sua “complessità semplice”.

Fallingwater sembra sorgere dalla roccia, figlia dell’acqua e dei boschi, con il pavimento in-teramente in pietra e le vetrate sul paesaggio, sembra realmente che la cascata nacque per accogliere l’abitazione.Dalla pianta delle fondazioni è possibile notare come la forte struttura in calcestruzzo armato si agganci direttamente alle rocce proprio accanto alla cascata. In effetti, la pianta del piano prin-cipale ci mostra come proprio la roccia entra dentro l’abitazione e crea un ambiente suggestivo e familiare proprio attorno al camino, fulcro essenziale della vita di casa in famiglia. La struttura non è così complessa: si articola in piani orizzontali aggettanti, sostenuti da travi a sbalzo ed elementi verticali in pietra, come la “torre” ad ovest. La pietra utilizzata sia per l’esterno che per l’interno dà un aspetto rustico e “organico” all’architettura, creando ambienti sempre caldi ed accoglienti. Le vetrate sono in ferro, colorate di rosso, un colore complemen-tare al verde, per cui entra in contrasto in modo elegante e sofisticato. Qui Wright sperimenta le vetrate ad angolo senza infisso, in cui per l’appunto il solo vetro crea un angolo, per non interrompere la visuale verso il paesaggio boschivo.I piani orizzontali entrano in contrasto con gli elementi verticali in pietra grazie al colore, un giallino chiaro che, in opposizione al grigio scuro della pietra, sembra far fluttuare l’abitazione sopra la cascata.Grazie alla struttura in calcestruzzo armato Wright dà vita ad un ambiente ampio e luminoso al piano terra, in cui soggiorno e sala da pranzo sono amalgamate in un unico spazio continuo, il camino ne è il punto che separa i due ambienti. Proprio il camino, che sorge sulla roccia, è uno dei primi elementi visibili appena entrati in casa; egli lo disegna in modo perfetto, creando un’incavatura nel muro in pietra per contenere la “bolla” in metallo rosso, colore che contrasta e spezza le tonalità di grigio per dar vita ad uno spazio più caldo.Dal soggiorno, a sud, una scala ancorata al solaio scende verso la cascata, chinandosi verso di essa come a volerla omaggiare. Questa scala serviva a poter mettere in diretto contatto i Kaufmann con il torrente di Bear Run; successivamente verrà ancorata direttamente alla roccia sottostante per motivi di stabilità.

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In alto, pianta del piano principale della Fallingwater.In alto sotto, soggiorno e sala da pranzo.

In basso, scala sulla cascata e particolare del camino con nicchia nella roccia.

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La cucina e la sala dello staff si trovano a est, all’interno dell’elemento verticale “a torre”; Wright progetta e disegna ogni singolo arredo dell’abitazione, anche della cucina con materiali naturali, come il legno e ovviamente la pietra locale. La servitù ha il proprio ingresso, sempre a est, che arriva direttamente al locale della cucina.Il primo piano, accessibile da una scala dietro la sala da pranzo, è composto da tre camere da letto e tre sale da bagno, una per ogni camera. Qui l’architetto crea delle ampie terrazze panoramiche verso il paesaggio magico della Bear Run e le finestre rivolte a sud illuminano splendidamente gli ambienti. Il bagno della camera matrimoniale ha una bellissima bucatura con un mobile incastrato nella parete.Nella torre Wright inserisce il vetro direttamente nella roccia, senza infisso, creando una straor-dinaria continuità tra interno ed esterno senza interruzioni, facendo entrare la natura ancora una volta dentro l’abitazione. Dal primo piano si accede con un ponte e poi una passerella coperta seguente le dolci e sinuose curve della collina alla casa degli ospiti e della servitù. Una scala quasi nascosta dagli spessi muri in pietra porta al secondo ed ultimo piano dell’abitazione, articolato in uno studio, un bagno e una terrazza rivolta a sud. Anche nello studio, Wright disegna e progetta tutti gli arredi, dalle librerie alle sedute per il Sig. Kaufmann.

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Nella pagina accanto:In alto a partire da sinistra, la cucina in cui è possibile notare le finestre incastrate nella roccia,

la “torre” in pietra che si innalza nel suo splendore.In basso, pianta del piano primo.

In questa pagina:In alto, passerella che collega i due corpi delle abitazioni,

pianta del piano terzo e accanto sezione trasversale in cui si vede che agli elementi verticali sono agganciati i solai a sbalzo.In basso a partire da sinistra, particolare dell’arredo dello studio e vista complessiva della casa.

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BiBliograFia

- Frank Lloyd Wright, In the cause of architecture, tratto da “The Architectural Record”, New York City,1908.

Autografie

- Edgar Jr. Kaufmann, Fallingwater: a Frank Lloyd Wright country house (introduction by Frank Girouard, The Architectural press: London, Londra, 1986, p. 190.- Yukio Futugawa, Frank Lloyd Wright: selected houses, 4 Fallingwater, A.D.A. Edita, Tokyo, 1990, p. 159.- Robert McCarter, Fallingwater, Frank Lloyd Wright, Phaidon, Londra, 1994- Robert McCarter, Frank Lloyd Wright, Phaidon, Hong Kong, 1997, pp. 204-220.- Bruce Brooks Pfeiffer, Peter Goessel, Wright, 1917-1942, Taschen, Italia, 2010, pp. 248-263.- Peter Gossel, Gabriele Leuthauser, Architettura del XX secolo, volume 1, Taschen, Berlino, 2010.

Monografie

sitograFia

- www.fallingwater.org- www.etereaestudios.com

consultati fino al 19/01/2013

Nella pagina accanto,Frank Lloyd Wright al centro con il team della Taliesin, Taliesin, Spring Green, Wisconsin, 1937