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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO E CON LA COLLABORAZIONE DI:

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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA:CRITICITÀ E STRUMENTI

PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

E CON LA COLLABORAZIONE DI:

Collana dei Documenti ARSDirettore responsabile: Francesco CiprianiRegistrazione REA Camera di Commercio di Firenze N. 562138Iscrizione Registro stampa periodica Cancelleria Tribunale di Firenze N. 5498del 19/06/2006ISSN stampa 1970-3244ISSN on-line 1970-3252

AutoriA cura di Silvia Forni1, Giovanna Paggi2, Andrea Vannucci1 e del Gruppo di lavoro

Stefania Veggi, Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer Firenze•

Luca Bandettini, Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze, come • rappresentante Italian Society for Surgical Endoscopy (ISSE)

Monia Valdinoci, Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze, come • rappresentante Associazione Nazionale Operatori Tecniche Endoscopiche (ANOTE)

Giuliana Del Magro e Fabio Michelotti, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa•

Beatrice Baroni e Carla Raddavero, Azienda Ospedaliera Universitaria Siena•

Marina Carlesi, Gennaro Fortezza, Marzia Nardi e Franco Pennacchi, Azienda Sanitaria Firenze•

Lucia Ortesi, AUSL 1 Massa e Carrara•

Monica Batisti, Ilaria Fiorini e Fortuna Solipano, AUSL 11 Empoli•

Maria Elvira Gianvanni, Alice Mutti e Fernanda Vannucci AUSL 12 Viareggio•

Ilaria Tarabori, Sabina Alessandri, AUSL 3 Pistoia•

Paola Da Massa Carrara AUSL 3 Pistoia, come rappresentante • Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED)

Daniela Accorgi ed Enrica Lacerenza, AUSL 4 Prato, come rappresentanti • Associazione Nazionale Infermieri per la Prevenzione delle Infezioni Ospedaliere (ANIPIO)

Nadia Carretta, AUSL 5 Pisa •

Marcella Zingoni, AUSL 6 Livorno•

Stefania Fiaschi e Claudia Nocentini, AUSL 7 Siena•

Paola Meozzi, AUSL 8 Arezzo •

Silvia Del Naia, Patrizia Ghilli, Beatrice Pisani e Valeria Zampiga, AUSL 9 Grosseto •

Sara Albolino e Francesco Ranzani, Centro Gestione Rischio Clinico•

Valentina Molese, Fondazione Monasterio, come rappresentante • Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere (ANMDO)

1 Osservatorio Qualità ed Equità, Agenzia Regionale di Sanità (ARS) della Toscana2 Centro Oncologico Fiorentino

Collaborazioni in ARS ToscanaCentro documentazione: Vania Sabatini e Rita Maffei

Segreteria organizzativa: Paola Serafi ni, Jessica Fissi

Revisione editoriale e impaginazione: Caterina Baldocchi

RingraziamentiMariangela Castagnoli e Cinzia Rivara per il contributo alla discussione e per i suggerimenti

AUTORI

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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

INDICE

Presentazione 5Premessa 7Obiettivi 8Metodo di lavoro 8Risultati 10Proposte per il cambiamento 14Conclusioni 31Allegato A - Delibera istituzione del gruppo di lavoro 33Allegato B - Analisi dei dati dell'indagine su aspetti organizzativi e strutturali 37Allegato C - Analisi di 5 linee guida sul reprocessing degli endoscopi 41Bibliografi a essenziale 50Appendice A - Questionario su aspetti organizzativi e strutturali 51Appendice B - Checklist 55Appendice C - Checklist di autvalutazione 57Appendice D - Poster azioni per la sicurezza 59Appendice E - Modulo per la tracciabilità 61

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PRESENTAZIONE Questo documento contiene i risultati del lavoro condotto nel corso del 2012 sul tema del re processing in endoscopia digestiva e presentati in un incontro con i professionisti delle endoscopie digestive toscane dal titolo Analisi del reprocessing in endoscopia digestiva: criticità e strumenti per la sicurezza del percorso.Il risultato ottenuto risponde a due necessità manifestate dagli stessi professionisti: da un lato conoscere le evidenze derivanti dalla letteratura e defi nire le indicazioni di buona prassi; dall’altro disporre di strumenti operativi utili a guidare e gestire le buone pratiche professionali.Ciò che ha caratterizzato questo progetto è stato da un lato il coinvolgimento dei professionisti che in prima linea eseguono il reprocessing e condividono dunque attività e dall’altro la collaborazione con le istituzioni regionali e il diretto coinvolgimento di società scientifi che e associazioni professionaliCi auguriamo che Il lavoro condotto fi no ad oggi abbia contribuito a far crescere e organizzare le conoscenze su questo tema e che possa in seguito servire per diffonderle in tutta la regione Toscana.

Andrea Vannucci Coordinatore Osservatorio Qualità ed Equità Agenzia Regionale di Sanità della Toscana

PRESENTAZIONE

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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Testimonianza di Carla Raddavero, membro del gruppo di lavoro

“Sono un’infermiera del servizio di endoscopia dell'unità operativa complessa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'azienda ospedaliera di Siena. Innanzitutto vorrei ringraziare l'Agenzia Regionale di Sanità che ci ha ascoltato, appoggiato e guidato in questo progetto, per la loro professionalità e disponibilità e ANIPIO per averci "indicato" la strada e "dato le dritte" per iniziare questo percorso.Ho rifl ettuto su questa iniziativa e mi è venuto in mente un paragone: io ho giocato a basket 15 anni, e chi ha fatto uno sport o ha fi gli che fanno sport può capirmi. Nel basket in campo il pubblico vede e si concentra solo su 5 giocatori, il quintetto base, che hanno come obiettivo quello di segnare e vincere una partita. Questo è un po' quello che vedono pazienti e colleghi in noi: una piccola squadra (un equipe) che lavora affi atata per un obiettivo, sia esso diagnostico o operativo. Ma il quintetto base non è tutta la squadra, ci sono i giocatori in panchina, l'allenatore, il preparatore, persone importanti e non sempre visibili. Nella mia struttura per esempio gli OSS che si occupano proprio del reprocessing, ma anche i tecnici degli strumenti, delle lavaendoscopi, direttori e coordinatori.Inoltre dietro al gioco di squadra ci sta tutta una preparazione tecnica. Nel basket è giocare e muoversi in palestra con la palla (palleggi, tiro, schemi), è la parte avvincente e divertente dell'allenamento! Per noi questo è la conoscenza delle tecniche, degli accessori e la formazione continua, che magari non sempre è divertente, ma certamente è stimolante. Eppure tutti i giocatori, di tutti gli sport, sanno che c'è una cosa ancora più importante che non è né divertente né stimolante. È quel periodo che tutti odiano: la preparazione atletica. Bene alla base dell'endoscopia c'è il reprocessing, che non è esattamente la parte più piacevole del nostro lavoro: nessuno di noi risponderà mai alla domanda che fate voi infermieri in endoscopia? dicendo laviamo gli strumenti ed é entusiasmante! Il reprocessing è la nostra preparazione atletica: non è divertente e stimolante, ma è essenziale!Possiamo avere in quintetto i più bravi tiratori da tre punti, ma se non hanno fi ato e gambe per più di dieci minuti, il loro apporto sarà inutile e perderemo la partita. E anche noi possiamo fare gli interventi più innovativi e la diagnostica più precisa ma, se alla base non ci sta una corretta pulizia e gestione dell'endoscopio e degli accessori, rischiamo di essere un tramite per le infezione tra pazienti e tutto ciò che abbiamo fatto sarà dannoso.Tutte le volte che ci siamo incontrati ad un congresso l'esperienza è stata didattica: un relatore e un pubblico. Uno parla e tutti (dipende dal relatore e dall'argomento) ascoltano. Si fa qualche domanda, si ha qualche risposta, ma il confronto si esaurisce la. In questo percorso ci è stata data la possibilità di confrontarci tutti allo stesso livello e con persone che parlano la nostra stessa lingua: il confronto è il seme del rifl ettere sul nostro "FARE". Io e la mia collega per la strada ogni volta che ritornavamo alla nostra struttura, mettevamo in discussione proprio il nostro "FARE" e iniziavamo con il "si potrebbe fare" "loro fanno, si potrebbe provare" e spero che questo sia successo anche ad alcuni di voi perché credo che l'obiettivo di questi incontri non fosse solo un documento scritto, certo importante, ma guardare anche fuori dalle nostre realtà, guardare il nostro lavoro con occhi diversi ed uno stimolo a cambiare e al miglioramento.Volevo fare un plauso agli infermieri di questo gruppo perché in questo caso abbiamo saputo "metterci a nudo", e abbiamo saputo dire in pubblico "noi abbiamo un problema", "noi non siamo così bravi": ci siamo messi in discussione, senza nasconderci dietro un dito o il solito non ci comprano, non ci danno. Abbiamo chiesto aiuto e guidati nel percorso, siamo riusciti a confrontarci, talvolta animatamente, cercando di superare degli scogli, talvolta con compromessi, talvolta rivedendo le nostre certezze/sicurezze. Abbiamo saputo fare un mea culpa e alla fi ne abbiamo costruito un documento condiviso, importante, fattibile e rispondente alle nostre realtà.Ora spero veramente che tutta questa energia non vada dispersa, che l'entusiasmo non vada scemando. Mi piacerebbe che questo modo di lavorare, non autoreferenziale ma aperto al confronto, continuasse che potessimo costruire una vera rete tra gli infermieri di endoscopia dove parlare non solo "della teoria dei massimi sistemi" ma di cose utili e pratiche, prendendo il buono dalle altre esperienze.”

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PREMESSALe procedure endoscopiche, nonostante i miglioramenti nelle conoscenze e nelle pratiche, possono rappresentare un fattore di rischio per la trasmissione delle infezioni. La stima di queste risulta essere molto bassa, pari cioè a 1 per 1,8 milioni di procedure, tuttavia questa misura può essere considerata ampiamente sottostimata per la diffi coltà di rilevazione dell’evento, per la carenza di sistemi di sorveglianza adeguati e per la mancanza di studi specifi ci.

Una review, effettuata da Seoane-Vazquez et al, ha analizzato gli articoli pubblicati tra il 1974 e il 2004 circa gli eventi infettivi collegati all’atto endoscopico. Questo studio ha messo in luce che oltre il 94% di questi eventi poteva essere evitato migliorando le fasi di reprocessing dello strumento.

Il reprocessing degli endoscopi e degli accessori può essere defi nito come l’insieme delle modalità di trattamento degli strumenti con l’obiettivo di garantire una prestazione sicura, nella prevenzione del rischio infettivo, per il paziente e per l’operatore.

Ormai da molti anni il tema della gestione degli endoscopi è stato oggetto di attenzione di società scientifi che nazionali e internazionali e delle singole istituzioni a causa dell’incremento dell’utilizzo di procedure endoscopiche e per la modifi ca sostanziale delle apparecchiature e delle loro performance.

Secondo Nelson dell’American Society for Gastrointestinal Endoscopy si identifi cano quattro potenziali criticità nel percorso:

errori nella procedura di detersione e disinfezione degli endoscopi e degli accessori; •

insuffi ciente esposizione al disinfettante o uso di disinfettanti non adeguati; •

contaminazione delle bottiglie e delle soluzioni per il lavaggio; •

uso improprio e non corretto delle lavaendoscopi.•

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PREMESSA

ObiettiviL’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana, in collaborazione col Centro Regionale per il Rischio Clinico, ha promosso su richiesta di ANIPIO e di un gruppo di operatori delle endoscopie, un’iniziativa mirata all’individuazione delle corrette metodologie per la gestione del reprocessing. L’obiettivo è stato quello di costruire una buona pratica per la sicurezza e strumenti per la sensibilizzazione degli operatori e per la garanzia della tracciabilità del percorso. Gli obiettivi specifi ci di questo lavoro sono:

descrivere lo stato dell’arte del 1. reprocessing in Toscana;consolidare e diffondere presso gli operatori dei servizi endoscopici conoscenze basate 2. sulle più aggiornate evidenze di letteratura;individuare aree e strategie di intervento ed indicazioni operative per diminuire la variabilità 3. dei comportamenti e migliorare l’adesione alle raccomandazioni fornite.

Metodo di lavoroIl metodo adottato si basa su un approccio di lavoro in rete e ha visto un attivo coinvolgimento di un gruppo multidisciplinare di professionisti (Allegato A) per la defi nizione delle criticità e l’individuazione condivisa e partecipata delle soluzioni. Il gruppo di lavoro è stato costituito invitando tutti i referenti dei servizi di endoscopia a segnalare un operatore di riferimento e coinvolgendo società scientifi che e associazioni. Le attività si sono svolte nel corso di vari incontri nell’ambito di un progetto di formazione accreditato ECM.Il lavoro è stato caratterizzato da quattro fasi principali:a. Censimento dei punti in cui avviene il reprocessing degli endoscopi e analisi di aspetti

organizzativi e strutturali. Le attività portate avanti dal gruppo di lavoro in questa fase hanno compreso la diffusione e raccolta di una scheda mirata a censire i servizi endoscopici presenti in Toscana e la stesura di un questionario fi nalizzato a indagare aspetti organizzativi e strutturali delle endoscopie. Un’utile base di partenza per quest’ultima attività è stato il lavoro fatto in Emilia-Romagna e in particolare la checklist da loro redatta e utilizzata per attività di audit. Partendo da questa checklist il Gruppo di lavoro ha selezionato e parzialmente modifi cato alcuni item. Il questionario (Appendice 1) così costruito comprende oltre 40 domande suddivise in 8 sezioni:

caratteristiche del reparto/servizio e dotazione di personale1. ambiente (sala lavaggio e stoccaggio)2. attrezzature sanitarie, dispositivi medici, ecc.3. campionamenti microbiologici; tracciabilità4. tracciabilità5. rifi uti6. operatori sanitari e formazione continua7. sicurezza degli operatori. 8.

Il questionario è stato quindi inviato a tutti i referenti infermieristici e ai responsabili medici dei Servizi endoscopici dellla Toscana tra settembre e ottobre 2012.

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Metodo di lavoro

b. Analisi del processo, defi nizione delle fasi essenziali e misura dell’adesione tra gli operatori. Durante questa fase il gruppo ha utilizzato una checklist di autovalutazione fi nalizzata a monitorare le effettive pratiche in uso (in Appendice 2 è riportata la checklist nella versione condivisa con il gruppo di lavoro). La checklist è stata defi nita prendendo spunto da quella proposta dall’ASC Quality Collaboration nel suo tool kit reprocessing. La checklist è costituita da 27 item che comprendono tutte le azioni per un corretto reprocessing. La fasi individuate sono: pre-detersione (7 item), prova di tenuta (2 item), detersione manuale (9 item), disinfezione automatica (5 item), tracciabilità (1 item), stoccaggio (3 item) e, in alternativa alla disinfezione automatica, disinfezione manuale (3 item). All’operatore è stato richiesto per ogni attività di segnalarese venisse o meno eseguito e descrivere eventuali variabili e criticità in un campo note. La checklist è stata compilata, oltre che dai membri del gruppo di lavoro, da colleghi dello stesso o di altri servizi. Questo strumento ha permesso la misurazione del grado di adesione degli operatori a ogni singolo step del processo.

c. Analisi delle principali linee guida disponibili. Questa fase ha previsto l’individuazione e l’analisi delle più recenti linee guida pubblicate su questo tema, fra queste ne sono state scelte cinque pubblicate tra il 2010 e il 2011. La checklist di autovalutazione descritta al punto b) è stata compilata riportando per ogni fase le raccomandazioni riportate nelle linee guida prescelte.

Tabella 1 -Linee guida prescelte

Società Scientifi ca/ Organismo Titolo Anno

World Gastroenterology Organisation (WGO)

World Endoscopy Organisation (WEO)Global guidelines, endoscope disinfection

- a resource e-sensitive approach2011

American Society for Gastrointestinal Endoscopy (ASGE)

Society for Healthcare Epidemiology of America (SHEA)

Multisociety guideline on reprocessing fl exible gastrointestinal, endoscopes

2011

Public Health Agency of CanadaInfection prevention and control guideline for fl exible gastrointestinal endoscopy and

fl exible bronchoscopy2010

Società Svizzera di Gastroenterologia (SSG)

Società Svizzera di Pneumologia (SSP)

Società Svizzera di Igiene Ospedaliera (SSIO)

Associazione Svizzera del Personale di Endoscopia (ASPE)

Direttiva svizzera per il trattamento degli,endoscopi fl essibili

2010

Associazione Nazionale Operatori Tecnologie Endoscopiche (ANOTE)

Linee guida Pulizia e disinfezione in Endoscopia (solo cartacea)

2010

d. Confronto tra le pratiche in uso e le raccomandazioni al fi ne di defi nire un percorso sicuro. Nel corso di tre incontri successivi il gruppo di lavoro ha messo a confronto i propri comportamenti e le indicazioni da linee guida e ha discusso criticità e opportunità di cambiamento. Questa attività ha portato alla costruzione di una scheda in cui si riportano per ogni attività, grado di adesione rilevato, commenti e criticità riscontrate dagli operatori e le raccomandazioni fornite dalle linee guida. Inoltre, mediante l’osservazione diretta di alcune fase del reprocessing in quattro differenti servizi di endoscopia, è stato possibile rilevare i tempi minimi necessari per l’esecuzione di queste fasi.

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RisultatiIn Toscana vengono eseguite ogni anno circa 120.000 endoscopie in regime ambulatoriale e 20.000 durante i ricoveri in ospedale sia a fi ni diagnostici che interventistici.

Organizzazione dei servizi di endoscopia digestiva in ToscanaIn Toscana sono presenti circa 44 Servizi di endoscopia digestiva pubblici tra ospedalieri e ambulatoriali. Hanno risposto al questionario strutturale e organizzativo 21 (48%) servizi pubblici e 3 privati per un totale di 24 centri. Un’analisi complessiva di questi dati è riportata in allegato B. Si riportano alcuni dati fi nalizzati a fornire un’immagine su aspetti organizzativi e di gestione delle risorse dei servizi di endoscopia regionali:

La maggior parte dei centri che hanno risposto al questionario è esclusivamente • endoscopico con un numero di sale endoscopiche che varia tra 1 e 3, mentre il 64% non ha a disposizione posti letto. Solo un centro ogni 4 dispone di personale dedicato alla procedura di lavaggio e • disinfezione. Il personale medico e infermieristico disponibile durante gli esami è adeguato per esami • a bassa complessità1 (Classe A e B), mentre è sottodimensionato per gli esami ad alta complessità (Classe C, D ed E) (fi gura 1). Solo il 25% dei servizi dispone di un OSS e oltre la metà non ne dispone.•

Figura 1 - Numero di personale (medici e infermieri) per classe di peso dell'esame1

Figura 2 - Caratteristihe organizzative e strutturali dei servizi di endoscopia digestiva

1 Classe A: EGDS; EGDS con biopsia; Dilatazione senza endoscopia; rettosigmoidoscopia; sigmoidoscopia, colonscopia sn con biopsia; Rettoscopia con rigido; Rettoscopia con rigido + biopsia; Anoscopia.Classe B: Colonscopia; colonscopia trans-stomale; colonscopia + biopsia; colonscopia con polipectomia; colonscopia + ileosco-pia retrograda; colonscopia+ileoscopia retrograda con biopsia; Rettoscopia con estrazione corpo estraneo.Classe C: EGDS con polipectomia; EGDS + estrazione corpo estraneo; EGDS + rimozione di PEG; Sostituzione di PEG; EGDS + posizionamento di sonda naso-digiunale; EGDS + ricanalizzazione con laser o Argon; colonscopia in sedazione cosciente; colonscopia in sedazione cosciente con biopsia; colonscopia in sedazione cosciente con polipectomia; dilatazione intestino per via endoscopica sonde e palloni; Colonscopia + estrazione corpo estraneo; Colonscopia + ricanalizzazione con laser o Argon.Classe D: EGDS con emostasi/sclerosi esofago; legatura varici esofago; legatura varici gastriche; EGDS con emostasi duodena-le; EGDS con dilatazione esofago; EGDS intubazione permanente (protesi esofagea, duodenale); EGDS con dilatazione piloro; EGDS con PEG; EGDS con PEJ; EGDS con inserimento BIB EGDS con rimozione BIB; Colonscopia con emostasi.Classe E: ERCP; ERC; ERP; ERCP biopsia papilla e v.b.; ERCP biopsia pancres; Sfi nterotomia; estrazione calcoli biliari; estra-zione calcolo pancreatico; drenaggio naso biliare; drenaggio naso-pancreatico; dilatazione v.b.; posizionamento protesi biliare; rimozione protesi biliare; posizionamento protesi pancreatica; sostituzione protesi bilio-pancreatica.

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Figura 2 - Numero di personale (medici e infermieri) per classe di peso dell'esame

Per quanto riguarda gli aspetti strettamente correlati al reprocessing (fi gura 2), si mettono in evidenza alcuni elementi:Ambiente (sala lavaggio e stoccaggio):

il percorso sporco-pulito è presente nel 60% dei centri;• i contenitori specifi ci per il trasporto degli strumenti alla sala di lavaggio sono presenti • solo nel 20% dei servizi;i lavandini nella sala endoscopica sono presenti solo nel 20% dei centri;• in quasi tutti i centri sono presenti vasche nelle dimensioni adeguate al lavaggio degli • strumenti, ma è stata notata una carenza di attenzione agli aspetti ergonomici. Infatti, queste sono spesso eccessivamente profonde costringendo gli operatori a una posizione non ergonomica (vedi fi gura 3).

Attrezzature e dispositivi: tutti i centri possiedono almeno una lavaendoscopi per la disinfezione automatica;• lo stoccaggio corretto di tutti gli endoscopi è possibile solo in un centro su tre.•

Risultati

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Tracciabilità: solo la fase di detersione automatica viene solitamente tracciata in modo cartaceo o • informatizzato;le fasi di detersione manuale e stoccaggio sono tracciate solo nel 40% dei centri.•

Campionamenti microbiologici: le indagini microbiologiche sugli endoscopi vengono eseguite solo nella metà dei centri;• i controlli su lavaendoscopi, acque in ingresso e in uscita solo nel 30%.•

Formazione degli operatori: circa l’80 dei centri non prevede formazione per i neoinseriti sul • reprocessing;il retraining sulla formazione (ultimi 5 anni) è stato eseguito solo nel 25% dei centri;• momenti di confronto tra professionisti per la valutazione del • reprocessing sono previsti solo in metà dei centri.

Sicurezza degli operatori: i dispositivi di scurezza, come guanti, camici e mascherine, sono solitamente disponibili • ma non vengono sempre utilizzati nel modo più appropriato. In particolare copricamici e cuffi e vengono usate solo nella metà dei centri.

Figura 3 - Postura scorretta durante la detersione manuale dell’endoscopio

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Risultati

L’adesione alle raccomandazioni degli operatori dei servizi endoscopici toscaniLa checklist di autovalutazione è stata compilata da 68 operatori di cui 55 infermieri e 13 OSS provenienti da 20 Servizi endoscopici pubblici e privati. Dei 27 item descrittivi delle fasi del reprocessing, 9 (35%) presentano un grado di adesione alle azioni descritte superiore all’80%, 15 (58%) compreso tra 50% e 80% e solo in 2 (7%) azioni l’adesione è inferiore al 50% (vedi fi gura 4).

Le principali criticità rilevate sono:Il trasferimento dello strumento in apposito contenitore in zona • reprocessing: 47,7%;l’esecuzione del test sulla prova di tenuta: 34,8%;• lo stoccaggio dell’endoscopio in armadi dedicati: 50,8%;• l’esecuzione dell’alcolizzazione: 56,9%.•

In questo caso il basso grado di adesione può essere spiegato dal fatto che l’alcolizzazione non è necessaria se lo strumento deve essere riutilizzato per un altro esame, mentre è raccomandata a fi ne della seduta di esami quando lo strumento deve essere stoccato.

Figura 4 - Adesione alle raccomandazioni da parte degli operatori dei servizi di endoscopia

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Dall’osservazione effettuata sul campo si può notare una notevole variabilità di tempi impiegati nella scovolinatura e nel lavaggio dei canali effettuati dal singolo operatore e da operatori di diversi centri.

Tabella 2 - Tempi di esecuzione (secondi) delle fasi di scovoli natura e lavaggio canali in 4 centri

Azioni Centro A Centro B Centro C Centro D

Scovolino corto su valvole 40 45 5 34 60 74 10 11

156 156

8

Scovolino lungo tutti i canali fi no a che tutti i detriti saranno

rimossi120 115 48 175 228 214 105 100 93

Spazzola nella parte distale Non eseguito Non eseguito Non eseguito 18

Lavaggio canali Non eseguito 98 90 154 33 32 310 318 316

Totale tempo pulizia manuale 160 160 53 307 378 442 148 143 466 474 435

Proposte per il cambiamentoMigliorare le conoscenze: la mancanza di formazione e aggiornamento degli operatori insieme alla carenza di personale dedicato al reprocessing, rappresentano per il gruppo di lavoro una delle cause principali della variabilità nelle modalità e nei tempi di esecuzione delle singole attività. Per questo si ritiene fondamentale che vengano promosse iniziative di formazione e momenti di revisione delle pratiche da parte degli operatori stessi. In questo contesto l’iniziativa intrapresa ha rappresentato un utile momento di scambio e confronto a livello regionale tra differenti professionalità: medici di endoscopia, infermieri di endoscopia e epidemiologi, medici di direzione sanitaria, clinical risk manager. L’analisi delle linee guida e gli approfondimenti prodotti che integrano la checklist del reprocessing rappresentano utili strumenti di rapida consultazione e accrescimento professionale per tutti gli operatori del settore. Di seguito si riporta la checklist (tabella 3) delle fasi di un corretto reprocessing assieme a:

il grado di adesione rilevato alle azioni descritte;• le criticità riscontrate nell'esecuzione delle singole attività;• le raccomandazioni fornite dalle linee guida valutate e discusse col Gruppo di lavoro;• gli approfondimenti su alcuni argomenti inerenti il • reprocessing ritenuti di interesse dal Gruppo di lavoro.

Migliorare le pratiche: con questo lavoro sono stati messi a punto degli strumenti mirati a mantenere costante il livello di attenzione degli operatori durante l’esecuzione di un percorso che, per le sue caratteristiche di rapidità, routinarietà e numerosità di azioni, può essere ad alto contenuto di rischio. Questi strumenti comprendono una checklist di autovalutazione, e un poster (appendici B, C e D).Migliorare la sorveglianza e il controllo: infi ne con l’obiettivo di monitorare un percorso che nella fase manuale è nella maggior parte dei casi sprovvisto di tracciabilità, è stato proposto uno strumento cartaceo che registri le diverse attività, i dispositivi e gli operatori coinvolti (appendice D ed E).

Da pag. 15 a pag 21: Tabella 3 -Checklist delle fasi del reprocessing con grado di adesione a commenti e raccomandazioni

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Risultati

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Pre-trattamento-decontaminazione (sala endoscopica)

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cui

con

sulta

re s

empr

e la

sch

eda

tecn

ica

dell’

endo

scop

io.

5Irr

igar

e ca

nali

con

acqu

a68

,3%

Azi

one

mig

liora

tiva,

faco

ltativ

aN

on è

pre

vist

a pe

r tut

ti gl

i stru

men

ti, p

er c

ui c

onsu

ltare

sem

pre

la s

ched

a te

cnic

a de

ll’en

dosc

opio

.

6D

iscon

nette

re lo

stru

men

to d

alla

fo

nte

lum

inos

a do

po a

ver s

pent

o la

luce

e p

osizi

onar

e il t

appo

di

prot

ezio

ne d

ei c

onta

tti el

ettri

ci81

,5%

7

Tras

ferir

e lo

stru

men

to in

un

appo

sito

con

teni

tore

nel

la

zona

repr

oces

sing

DPI

47,7

%

• Vie

ne tr

aspo

rtato

m

anua

lmen

te s

enza

cop

rirlo

• Vie

ne fa

tto tu

tto n

ella

st

essa

zon

a • N

on s

ono

disp

onib

ili

cont

enito

ri pe

r il t

rasp

orto

de

llo s

porc

o o

del

pul

ito

Fase

ess

enzi

ale

per l

a si

cure

zza

degl

i ope

rato

ri e

dei p

azie

nti e

pe

r rid

urre

i ris

chi d

i con

tam

inaz

ione

am

bien

tale

e d

i rot

tura

del

lo

stru

men

to a

cau

sa d

i urti

impr

evis

ti.

Effe

ttuar

e il

trasf

erim

ento

prim

a ch

e lo

spo

rco

resi

duo

secc

hi.

Rac

chiu

dere

in u

n ap

posi

to c

onte

nito

re c

oper

to. I

n as

senz

a di

co

perc

hio

utili

zzar

e un

telo

.D

iffer

enzi

are

i con

teni

tori

per i

l tra

spor

to p

ulito

/spo

rco

(può

es

sere

util

e il

codi

ce c

olor

e). U

tiliz

zare

gua

nti p

er il

tras

porto

.

16

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Fa

seA

zio

ni

Gra

do

di

ad

esi

on

e

alle

azi

on

i

Co

mm

en

ti /C

riti

cit

à

risc

on

trat

e d

agli

op

era

tori

Ra

cc

om

an

da

zio

ni

Prova di tenuta (area re processing)

8

Dis

conn

ette

re e

sm

onta

re

tutte

le p

arti

dello

stru

men

to

(val

vole

aria

/acq

ua, v

alvo

le

di a

spira

zion

e) e

por

le in

so

luzi

one

dete

rgen

te

Dis

infe

ttant

i

56,1

%Q

uest

a pr

oced

ura

può

esse

re e

ffettu

ata

alte

rnat

ivam

ente

in s

ala

endo

scop

ica

prim

a de

lla d

eter

sion

e m

anua

le.

9

Eseg

uire

test

sul

la p

rova

di

tenu

ta

DP

IM

anut

enzi

one

34,8

%

• Vie

ne e

ffettu

ato

dalla

la

vaen

dosc

opi

• Vi

ene

effe

ttuat

o il

test

sol

o in

cas

o di

ipot

esi d

i dan

no• S

i ese

gue

quan

do è

po

ssib

ile

Fase

ess

enzi

ale

Prim

a de

lla d

eter

sion

e m

anua

le e

ffettu

are

una

verifi

ca

dell’i

nteg

rità

della

gua

ina

este

rna

e qu

indi

pro

cede

re a

lla v

erifi

ca d

i ten

uta.

Prim

a di

imm

erge

re lo

stru

men

to n

ella

sol

uzio

ne d

eter

gent

e e

verifi

car

e la

tenu

ta m

edia

nte

l’utili

zzo

di u

na fo

nte

di lu

ce o

di u

n m

anom

etro

.

Se p

ossi

bile

effe

ttuar

e il t

est d

i ten

uta

dura

nte

l’inte

ro p

roce

sso

di

puliz

ia m

anua

le

Inte

rrom

pere

la p

roce

dura

nel

cas

o di

fuor

iusc

ita d

i aria

. In

ques

to

caso

togl

iere

imm

edia

tam

ente

lo s

trum

ento

dal

la s

oluz

ione

e, d

opo

aver

asc

iuga

to la

gua

ina

este

rna,

invi

arlo

in ri

para

zion

e.

Non

utili

zzar

e st

rum

enti

che

fallis

cono

la p

rova

di t

enut

a.

17

Risultati

Fa

seA

zio

ni

Gra

do

di

ad

esi

on

e

alle

azi

on

i

Co

mm

en

ti /C

riti

cit

à

risc

on

trat

e d

agli

op

era

tori

Ra

cc

om

an

da

zio

ni

Detersione manuale

10

Imm

erge

re l'

endo

scop

io

per i

nter

o ne

lla s

oluz

ione

de

terg

ente

enz

imat

ica

73,8

%

• Non

vie

ne im

mer

so p

er

inte

ro p

erch

é ci

son

o pa

rti

elet

trich

e • N

on v

iene

imm

erso

co

mpl

etam

ente

Fase

ess

enzi

ale.

Imm

erge

re l'

endo

scop

io c

ompl

etam

ente

nel

liq

uido

dis

infe

ttant

e as

sicu

rand

osi c

he tu

tti i

cana

li si

ano

perfu

si.

Pro

cede

re a

lla d

eter

sion

e m

anua

le im

med

iata

men

te d

opo

la

proc

edur

a en

dosc

opic

a (a

nche

se

di s

era

o no

tte)

11S

pazz

olar

e tu

tti i

cana

li fi n

o a

che

tutti

i de

triti

sara

nno

rimos

si98

,5%

Fase

ess

enzi

ale.

Pul

ire tu

tte le

sup

erfi c

i est

erne

del

l’end

osco

pio

con

un p

anno

o u

na s

pugn

a m

ante

nend

o im

mer

so l'

endo

scop

io.

Qui

ndi u

tiliz

zare

spa

zzol

e e

scov

olin

i app

ositi

per

pul

ire t

utti

i ca

nali

acce

ssib

ili.

Ass

icur

arsi

che

lo s

covo

lino

emer

ga o

gni v

olta

dal

l’est

rem

ità

oppo

sta

dello

stru

men

to in

mod

o un

idire

zion

ale.

, ovv

ero

deve

es

sere

est

ratto

sen

za p

assa

re in

diet

ro.

Spa

zzol

are

tutti

i ca

nali

alm

eno

tre v

olte

e c

omun

que fi n

o a

com

plet

a rim

ozio

ne d

ello

spo

rco

visi

bile

sul

lo s

pazz

olin

o.

12P

ulire

la p

arte

dis

tale

de

ll’en

dosc

opio

Pu

lire

la p

arte

dist

ale

dello

stru

men

to fa

cend

o at

tenz

ione

all’u

gello

ar

ia-a

cqua

e n

el c

aso

del d

uode

nosc

opio

all’e

leva

tore

dire

ziona

le.

13D

eter

gere

il c

anal

e bi

optic

o e

di a

spira

zion

e 6

3%

Fase

ess

enzi

ale.

Inse

rire

l’ada

ttato

re a

slitt

a se

pre

vist

o (v

edi s

ched

a te

cnic

a de

ll’end

osco

pio)

. Lav

are

ogni

can

ale

sepa

rata

men

te a

spira

ndo

la s

oluz

ione

det

erge

nte

med

iant

e l’u

so d

i si

ringh

e. A

ssic

urar

si c

he la

sol

uzio

ne d

eter

gent

e pa

ssi p

er tu

tto il

ca

nale

, dal

foro

di in

gres

so a

lla p

arte

term

inal

e.

14D

eter

gere

i ca

nali

ausi

liari

(se

pres

enti)

67,2

%• N

on v

iene

ese

guito

in

quan

to e

ffettu

ato

dalla

la

vaen

dosc

opi d

uran

te il

ci

clo

di la

vagg

io

Con

side

rare

la s

ched

a te

cnic

a de

ll’end

osco

pio.

Se

sono

pre

sent

i i c

anal

i aus

iliari

inse

rire

gli a

ppos

iti a

datta

tori

ed e

ffettu

are

la

dete

rsio

ne u

tiliz

zand

o si

ringh

e pi

ccol

e (5

cc)

.

15S

pazz

olar

e e

lava

re le

va

lvol

e, e

le p

arti

rimov

ibili

Spaz

zole

e s

covo

lini

61,8

%• V

engo

no s

olta

nto

lava

te e

m

esse

nel

la la

vaen

dosc

opi

Fase

ess

enzi

ale.

Dur

ante

il la

vagg

io m

anua

le a

zion

are

ripet

utam

ente

le v

alvo

le p

er fa

cilit

are

l’acc

esso

del

det

erge

nte

a tu

tte le

sup

erfi c

i

18

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Fa

seA

zio

ni

Gra

do

di

ad

esi

on

e

alle

azi

on

i

Co

mm

en

ti /C

riti

cit

à

risc

on

trat

e d

agli

op

era

tori

Ra

cc

om

an

da

zio

ni

Detersione manuale (segue)

16S

ciac

quar

e l'e

ndos

copi

o e

tutte

le p

arti

rimov

ibili

70,1

%Fa

se e

ssen

zial

e. R

isci

acqu

are

l’end

osco

pio

e tu

tti i

cana

li a

fond

o co

n ab

bond

ante

acq

ua d

i rub

inet

to p

er ri

muo

vere

resi

dui

di d

eter

gent

e en

zim

atic

o.

17A

sciu

gare

l’en

dosc

opio

• Non

vie

ne e

segu

e l’a

sciu

gatu

ra p

erch

é si

ef

fettu

a la

dis

infe

zion

e au

tom

atic

a

Se

si p

roce

de a

lla d

isin

fezi

one

man

uale

pro

cede

re a

d un

a ac

cura

ta a

sciu

gatu

ra e

ster

na, c

on p

anno

mor

bido

in T

NT

mon

ouso

e in

tern

amen

te c

on a

ria.

Se

si p

roce

de a

lla d

isin

fezi

one

auto

mat

ica,

l’as

ciug

atur

a de

ll’en

dosc

opio

può

ess

ere

men

o ac

cura

ta.

18P

repa

rare

le v

alvo

le e

le p

arti

rem

ovib

ili, g

li ac

cess

ori p

er

la s

teril

izza

zion

e a

vapo

re o

l'a

lta d

isin

fezi

one.

74,2

%

• Alc

une

mar

che

di

endo

scop

i non

han

no

valv

ole

Dis

infe

ttare

val

vole

e a

cces

sori

dell’

endo

scop

io n

ella

la

vaen

dosc

opi.

Per

la d

isin

fezi

one

in la

vaen

dosc

opi d

i spa

zzol

e e

scov

olin

i (pl

uriu

so) o

ccor

re c

onsu

ltare

la s

ched

a te

cnic

a de

ll’ap

pare

cchi

atur

a. A

ltrim

enti

invi

are,

dop

o de

cont

amin

azio

ne,

alla

ste

riliz

zazi

one.

S

otto

porr

e tu

tti g

li ac

cess

ori r

iutil

izza

bili

(que

lli m

onou

so d

evon

o es

sere

sm

altit

i dop

o l’u

tiliz

zo) a

ppar

tene

nti a

lla s

trum

enta

zion

e in

vasi

va a

dec

onta

min

azio

ne, d

eter

sion

e m

anua

le c

on

dete

rgen

te p

rote

oliti

co, t

ratta

men

to a

d ul

trasu

oni (

se p

rese

nte)

, e

succ

essi

vam

ente

a s

teril

izza

zion

e.

Le b

ottig

lie p

er l’

acqu

a ut

ilizz

ate

dura

nte

la p

roce

dura

nel

la fa

se

di ir

rigaz

ione

dov

rebb

ero

esse

re s

otto

post

e ad

una

dis

infe

zion

e di

alto

live

llo o

a s

teril

izza

zion

e. L

e bo

ttigl

ie p

er l’

acqu

a do

vreb

bero

con

tene

re a

cqua

ste

rile.

19

RisultatiF

ase

Azi

on

iG

rad

o d

i a

de

sio

ne

a

lle a

zio

ni

Co

mm

en

ti /C

riti

cit

à

risc

on

trat

e d

agli

op

era

tori

Ra

cc

om

an

da

zio

ni

Disinfezione automatica

19

Pos

izio

nare

l'en

dosc

opio

nel

la

lava

endo

scop

i col

lega

ndo

i co

nnet

tori

e gl

i ada

ttato

ri

92,4

%

Fase

ess

enzi

ale.

Pos

izio

nare

l'end

osco

pio

e i s

uoi c

ompo

nent

i co

rretta

men

te n

ella

mac

chin

a al

fi ne

che

tutte

le s

uperfi c

i inte

rne

ed

este

rne

sian

o es

post

e al

dis

infe

ttant

e.Ve

rifi c

are

che

tutti

i c

onne

ttori

dei c

anal

i sia

no c

olle

gati

segu

endo

le

istru

zion

i del

forn

itore

. U

tilizz

are

per i

l ris

ciac

quo

acqu

a pr

iva

di m

icro

rgan

ism

i o a

ltre

parti

celle

. Pa

rtico

lare

atte

nzio

ne d

eve

esse

re p

osta

al d

uode

nosc

opio

, poi

ché

il ca

nale

ele

vato

re n

on v

iene

trat

tato

da

alcu

ne la

va e

ndos

copi

.

20

Pro

gram

mar

e e

effe

ttuar

e l’i

done

o ci

clo

di la

vagg

io

91,4

%

Alla

fi ne

del

cic

lo c

ontro

llare

che

non

si s

iano

ver

ifi ca

te

disc

onne

ssio

ni d

uran

te il

lava

ggio

(la

lava

end

osco

pi p

uò n

on

segn

alar

lo) e

che

tutte

le o

pera

zion

i sia

no s

tate

com

plet

ate

corr

etta

men

te ri

spet

tand

o i p

aram

etri

di ri

ferim

ento

(tem

pera

tura

e

tem

po).

Rip

eter

e il

cicl

o di

lava

ggio

se

non

si è

cer

ti ch

e qu

esto

sia

sta

to

effe

ttuat

o in

man

iera

cor

retta

.

21R

imuo

vere

l'en

dosc

opio

a fi

ne

del c

iclo

di d

isin

fezi

one

92,

4%• N

on v

iene

sem

pre

rimos

so

imm

edia

tam

ente

22E

segu

ire le

ope

razi

oni c

he la

la

vaen

dosc

opi n

on e

ffettu

a:

asci

ugat

ura

88,

7%• L

'app

arec

chio

ese

gue

il ci

clo

com

plet

o so

lo e

ster

no

Asci

ugar

e co

mpl

etam

ente

le s

uperfi c

i int

erne

ed

este

rne,

le v

alvo

le

e gl

i acc

esso

ri in

mod

o da

evi

tare

la ri

cres

cita

di m

icro

orga

nism

i pr

esen

ti ne

ll’ac

qua

resi

dua.

L’

asci

ugat

ura

dovr

ebbe

ess

ere

eseg

uita

con

aria

fi ltr

ata

(fi ltr

o 0,

2 m

icro

n) o

di g

rado

med

ical

e ad

una

pre

ssio

ne m

assi

ma

di 0

,5 b

ar

per n

on d

anne

ggia

re i

cana

li in

tern

i deg

li st

rum

enti.

L'

asci

ugat

ura

può

esse

re e

ffettu

ata

uno

in a

ppos

iti a

rmad

i dot

ati d

i un

sis

tem

a di

asc

iuga

tura

e v

entil

azio

ne i

n cu

i ven

gono

col

lega

ti i

cana

li de

ll'end

o ad

app

ositi

con

teni

tori.

Se

lo s

trum

ento

vie

ne ri

utili

zzat

o pe

r un

altro

esa

me

è su

ffi ci

ente

un

’asc

iuga

tura

più

rapi

da, p

onen

do a

ttenz

ione

alle

par

ti de

l cod

olo

porta

-luce

(par

ti el

ettri

che)

.

23E

segu

ire le

ope

razi

oni c

he la

la

vaen

dosc

opi n

on e

ffettu

a:al

coliz

zazi

one

56,9

%

• È s

cons

iglia

ta d

alla

ditt

a pr

odut

trice

• Non

vie

ne e

segu

ita• V

iene

effe

ttuat

a so

lo in

al

cuni

cas

i

Eseg

uire

l’al

coliz

zazi

one

con

alco

ol e

tilic

o o

isop

ropi

lico

per f

avor

ire

l’asc

iuga

tura

dei

can

ali.

L’

alco

lizza

zion

e de

ll’end

osco

pio

non

è ne

cess

aria

se

lo s

trum

ento

vi

ene

riutil

izza

to p

er u

n al

tro e

sam

e, m

entre

è fo

rtem

ente

con

sigl

iata

a

fi ne

della

sed

uta

di e

sam

i, qu

ando

lo s

trum

ento

vie

ne s

tocc

ato.

24

Con

trolla

re la

pre

senz

a di

re

gist

razi

oni p

er o

gni c

iclo

di

repr

oces

sing

78,5

%

• Non

è d

ispo

nibi

le la

st

ampa

nte

• la

data

di r

egis

trazi

one

è fe

rma

al 2

009

nono

stan

te le

rip

etut

e ric

hies

te d

i int

erve

nto

• La

lava

endo

scop

i non

ef

fettu

a st

ampa

del

repo

rt,

l’avv

enut

o pr

oces

so v

iene

m

emor

izza

to e

d ev

iden

ziat

o so

lo s

ul d

ispl

ay

La tr

acci

abilit

à é

rego

lata

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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

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22

Approfondimenti

Detergenti e disinfettanti Detergenti: tutte le linee guida sono concordi nel raccomandare l’utilizzo di detergenti enzimatici o plurienzimatici nel pre trattamento e nella detersione manuale. Sono sconsigliati detergenti contenenti aldeidi poiché denaturano e coagulano le proteine e detergenti con componenti aminici o glucoproteine in combinazione con gluteraldeide, poiché possono produrre residui colorati. Il detergente utilizzato non deve produrre schiuma, poiché la schiuma può diminuire il contatto della soluzione detergente con le superfi ci da pulire e potrebbe impedire la visualizzazione dello strumento da parte dell’operatore.Nell’utilizzo del detergente occorre sempre consultare la scheda tecnica per quanto riguarda:

La concentrazione di utilizzo e quindi la diluizione da effettuare. Molte volte questa 1. può rappresentare una criticità perché non sono disponibili vasche graduate e quindi la diluizione non è effettuata con precisione (il grado di adesione degli operatori alla diluizione alle dosi raccomandate è del 73,4%).La temperatura di utilizzo. Gli enzimi generalmente sono più effi caci a temperatura 2. ambiente.Il tempo di contatto. Una procedura troppo rapida può rendere ineffi cace la fase di 3. detersione manuale.La stabilità del prodotto una volta diluito. Alcuni detergenti, generalmente addizionati 4. di agenti antimicrobici, possono essere riutilizzati se la soluzione non presenta sporco visibile, poiché sono stabili. Se dalla scheda tecnica non si evince questa informazione la soluzione detergente va cambiata dopo ogni procedura.

Ogni Servizio deve avere a disposizione per ogni detergente sia la scheda tecnica che quella di sicurezza e rispettare le indicazioni riportate per l’utilizzo, per la conservazione e lo smaltimento. È utile esporre uno schema di utilizzo del detergente. Una detersione effi cace è un prerequisito fondamentale perché la successiva disinfezione sia adeguata ed è pertanto cruciale per la sicurezza del paziente

Disinfettanti: gli endoscopi, sono considerati secondo la classifi cazione di Spaulding presidi semicritici (tabella 4), per cui necessitano di essere sottoposti ad alta disinfezione, ovvero quel processo che determina la distruzione di tutte le forme microbiche vegetative, dei micobatteri, dei virus lipidici e non lipidici, della maggior parte delle spore fungine, ma non di un elevato numero di spore batteriche. Gli accessori come pinze bioptiche, anse da polipectomia, sfi nterotomi e tutti gli accessori non monouso che entrano in contatto profondo con la mucosa gastrointestinale (presidi critici) necessitano invece di sterilizzazione, ovvero la distruzione dei microrganismi patogeni e non.Occorre scegliere un disinfettante registrato al Ministero della Salute e compatibile con l’endoscopio. Dovrebbe essere evitato l’uso di quei disinfettanti che le case produttrici degli endoscopi sconsigliano in relazione ai loro potenziali danni funzionali. L’effi cacia della disinfezione di alto livello è infl uenzata da numerose fattori quali:

il livello di contaminazione iniziale;• la fase di detersione manuale effettuata precedentemente;•

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

23

l’agente contaminante;• le caratteristiche chimico fi siche del disinfettante (tempo di contatto, • concentrazione, temperatura e pH).

Come detto precedentemente, si raggiunge un’alta disinfezione solo se prima è stata eseguita un'accurata detersione dell’endoscopio sia all’interno che all’esterno, compresi i vari accessori. I principali disinfettanti, raccomandati dalle linee guida, sono: Gluteraldeide, Acido Peracetico, Perossido di idrogeno, Ortoftaldeide e Acqua acida elettrolizzata.Una raccomandazione, soprattutto per i servizi di endoscopia più piccoli che non effettuano procedure a ciclo continuo e hanno dei periodi di chiusura , di segnare la data di apertura dei fl aconi e rispettare per la stabilità le indicazioni del fornitore. Ogni Servizio deve avere a disposizione per ogni disinfettante sia la scheda tecnica che quella di sicurezza e rispettare le indicazioni riportate per l’utilizzo , la conservazione e lo smaltimento

Tabella 4 - Classifi cazione di Spaulding sui dispositivi medici e livello di disinfezione

Critici

I presidi che penetrano in tessuti o cavità normalmente sterili o nel sistema vascolare. Questi presidi debbono essere sterilizzati e con tale termine si

intende la distruzione di tutte le forme microbiche viventi. In endoscopia ad esempio necessitano di sterilizzazione le pinze bioetiche e i papillotomi.

SemicriticiI presidi che vengono in contatto con mucose e solitamente non

penetrano tessuti sterili. Questi presidi (gli endoscopi) dovrebberoricevere almeno un alto livello di disinfezione.

Non critici

I presidi che solitamente non vengono in contatto con il paziente oche vengono in contatto con cute integra come gli stetoscopi. Questi presidi

dovrebbero essere trattati con un basso livello didisinfezione

Spazzole/scovolini

Gli strumenti per la detersione degli endoscopi (spazzole, scovolini, spugnette) dovrebbero essere monouso in alternativa devono, dopo ogni uso, essere accuratamente decontaminati, puliti e sterilizzati o sottoposti ad alta disinfezione. Occorre utilizzare scovolini adatti al diametro del canale affi nchè le setole possano aderire all’intera superfi cie dello strumento.Dall’indagine effettuata con il Gruppo di lavoro il 46% degli operatori utilizza spazzolini monouso ma emerge anche una forte criticità dal momento che molti centri riutilizzano gli spazzolini monouso dopo disinfezione nella lavaendoscopi.Occorre precisare che non tutte le lava endoscopi garantiscono l’alta disinfezione degli accessori, si rende necessario quindi consultare la ditta produttrice dell’apparecchiatura per convalidare il processo.

Allarmi

In questi ultimi anni sono entrate in commercio numerose apparecchiature per l’alta disinfezione che standardizzano il processo e riducono l’effetto della variabilità legata ad una procedura di alla disinfezione eseguita manualmente che risulta fortemente operatore dipendente e condizionata dal ritmo dell’attività, dalla formazione e dalla sensibilità degli operatori. I sistemi automatici garantiscono alti livelli di disinfezione mediante il rispetto di tutte le fasi del ciclo e dei tempi di immersione nell’agente disinfettante.

Approfondimenti

24

Le lavaendoscopi hanno tempi e modalità impostate, però per essere sicuri dell’avvenuto processo devono essere dotate di sistemi di controllo e relativi allarmi.Dato che l’effi cacia delle procedure di pulizia e di disinfezione dipendono da diversi fattori quali la pressione dell’acqua, la concentrazione degli agenti disinfettanti, la temperatura e la durata dei vari cicli, le linee guida raccomandano che siano presenti sistemi di controllo e di verifi ca di questi parametri, con sistemi acustici o di interruzione automatica del ciclo. Dovrebbero essere presenti, inoltre, sistemi per prevenire la fuga di vapori tossici durante il riempimento della macchina col disinfettante, nel corso del ciclo, e in caso di necessità di apertura. I manuali d’uso con la spiegazione degli allarmi devono essere conosciuti dagli operatori e disponibili per la consultazione. È consigliabile esporre un elenco delle tipologie degli allarmi con le relative soluzioni.Si riporta un elenco di allarmi che il gruppo di lavoro ritiene importanti da richiedere al momento della defi nizione di un capitolato di gara (gli allarmi infatti non sempre sono compresi nella lava endoscopi):

disconnessione tra macchina e strumento endoscopio- prova di tenuta- carenza detergente- carenza acqua- temperatura non corretta-

A fi ne ciclo di disinfezione, occorre controllare sempre un eventuale disconnessione durante il lavaggio poiché alcune lava endoscopi non la segnalano

Manutenzione

La manutenzione di una tecnologia consiste in un insieme di attività fi nalizzate a un impiego corretto della stessa e ha come obiettivo la siurezza del suo utilizzo e la conservazione della strumentazione nel tempo. Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria degli endoscopi, al fi ne di prevenire le infi ltrazioni degli strumenti è utile, prima di procedere alla disinfezione, effettuare il test di tenuta. Nel momento in cui l’endoscopio risulta infi ltrato non deve essere effettuata la disinfezione dello strumento stesso in quanto essa potrebbe danneggiare ulteriormente lo strumento fi no a renderlo inutilizzabile. Manutenzione dell’endoscopio vuol dire anche provvedere al suo corretto stoccaggio negli appositi armadi. Essi sono progettati per essere ben areati, asciutti, puliti e mantenere la giusta temperatura. L’endoscopio va disposto in modo tale che i componenti non vengano stressati (il tubo di inserzione ben disteso e verticale, la posizione deve essere tale da bilanciare il peso in maniera che sia equamente distribuito su tutte le parti, il distale deve pendere libero).Tutte le operazione di manutenzione sulla strumentazione e sulla lava endoscopi devono essere eseguite da personale tecnico abilitato e registrate così come la data dell’arresto e della ripresa del funzionamento. Tutti gli incidenti di funzionamento devono essere adeguatamente analizzati.

Formazione e competenze del personale

L’attività lavorativa in Endoscopia digestiva a causa delle nuove metodologie endoscopiche, dell’elevato carattere scientifi co-tecnologico delle stesse, delle moderne attrezzature utilizzate, impone da parte del personale sanitario: conoscenze, competenze specialistiche e abilità

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

25

specifi che. Per questo tutte le linee guida consigliano l’impiego di infermieri di endoscopia dedicati e qualifi cati.Con particolare riferimento al reprocessing degli strumenti endoscopici e dei relativi dispositivi risultano fondamentali i seguenti aspetti:

Forma• zione continua e post-base. È un elemento essenziale per continuare a garantire un’assistenza di qualità attraverso corsi di aggiornamento e specializzazione, sviluppo di programmi formativi specifi ci, Master 1’ livello in Gastroenterologia e Endoscopia digestiva. Addestramento (saper fare) verifi care regolarmente le competenze di tutti gli operatori • coinvolti nel reprocessing.Piano inserimento Infermieri in Endoscopia. L’inserimento di nuovo personale rappresenta • un momento delicato e per questo deve essere pianifi cato in ogni sua parte, individuando un percorso standardizzato suddiviso in step, all’interno del contesto lavorativo e condiviso da tutti i professionisti interessati. È consigliabile individuare un responsabile dell’inserimento, il Coordinatore Infermieristico, e un tutor che lo seguirà nel programma di inserimento che deve durare tra i 6 e i 12 mesi. Alla fi ne del percorso d’inserimento il neo-inserito deve acquisire tutte le competenze specifi che, culturali, scientifi che ,assistenziali e tecniche necessarie allo svolgimento del suo lavoro.Piano inserimento OSS in Endoscopia. L’OSS può essere un valido aiuto al personale • infermieristico nel reprocessing degli strumenti Endoscopici, dei dispositivi e degli accessori. Anche in questo caso è necessario un adeguato piano d’inserimento del personale.

Dispositivi di protezione individuale (DPI)Il concetto di Dispositivo di protezione individuale (DPI), è chiaramente espresso dalla norma di pertinenza, il D. Lgs. 81/08, che all’art. 74 comma 1, lo individua come qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.Le linee guida utilizzate per la redazione di questo documento individuano la presenza di rischio chimico e biologico nella fase di reprocessing degli endoscopi ed indicano la necessità di utilizzo di DPI appropriati. La LG Svizzera fornisce un’indicazione specifi ca sulla necessità di proteggere occhi, bocca e naso. I DPI vanno utilizzati in qualsiasi momento del reprocessing (LG Canada), indossati fi n da prima di iniziare il test di tenuta (LG ANOTE) (tabella 5). Si sottolinea l’importanza di ambienti conformi per requisiti di sicurezza e dotati di ricambi d’aria che garantiscono che la concentrazione di disinfettanti chimici sia al di sotto dei limiti di esposizione consentiti, in quanto i DPI respiratori non possono sostituire di routine i sistemi di aerazione (LG AGE e WEO). La LG WEO insiste sulla necessità di una corretta ed effi cace informazione e formazione dei lavoratori sul rischio chimico.I risultati ottenuti dalla nostra indagine mostrano che l’informazione sulla valutazione del rischio chimico è stata effettuata solo nel 45% dei casi. Tuttavia i DPI per rischio chimico sono disponibili nel 69% dei casi, e quasi altrettanto utilizzati (68%). I guanti sono disponibili e utilizzati nel 100% dei casi. I DPI per la protezione di occhi, bocca naso sono disponibili nell’87%, ma lievemente sottoutilizzati (83%). I copricamici impermeabili sulla parte anteriore e maniche sono disponibili nel 62% dei casi, ma usati solo nel 56% dei casi. Infi ne le cuffi e, seppur disponibili nel 78% dei casi, sono utilizzati da meno della metà dei lavoratori (47%).Dall'analisi effettuata (Allegato B) si rileva che il numero degli infortuni è relativo al rischio

Approfondimenti

26

biolgico per il 12% e chimico per l'8%. La discrepanza quindi tra la disponibilità (che si presuppone adeguata alla valutazione dei rischi) e l’utilizzo da parte dei lavoratori sembra indicare una percezione elevata del rischio chimico, meno per il rischio biologico.La letteratura specialistica in materia di sicurezza sul lavoro ha sottolineato l’importanza della percezione del rischio, in quanto una congrua percezione dei rischi occupazionali può infl uenzare la frequenza di incidenti sul lavoro.I risultati di alcuni studi evidenziano come la percezione della pericolosità e la sensazione di poter evitare o controllare i fattori di rischio correlino signifi cativamente con il livello di formazione ricevuta, circa le procedure di sicurezza. Una formazione adeguata ed effi cace consente di percepire in misura appropriata il pericolo costituito dai fattori di rischio presenti nell’ambiente lavorativo, e infl uenza positivamente la capacità di controllare o evitare possibili eventi. Questi fattori, secondo ricerche internazionali, contribuirebbero a diminuire il numero di infortuni anche attraverso una maggiore adesione dei lavoratori alle procedure di sicurezza.

pagina seguente:

Tabella 5 - Tipolgia di DPI da utilizzare nelle fasi del reprocessing

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

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Approfondimenti

28

Sorveglianza microbiologicaLa sorveglianza microbiologica rappresenta uno strumento per valutare la qualità degli outcome nella pratica del reprocessing degli endoscopi. I test microbiologici ci consentono di monitorare l’effi cacia dell’intero processo; i modi e i tempi di esecuzione degli stessi sono indicati ancora in modo difforme nelle più autorevoli e recenti linee guida nazionali e internazioni che spesso rimandano a quanto indicato nei manuali d’uso degli strumenti. (LG WGO/WEO).Nonostante questo, una revisione della letteratura effettuata ci può suggerire linee di comportamento a cui attenerci. Si evince innanzi tutto, che i test dovrebbero essere condotti sia sugli strumenti che sulle lavaendoscopi. Il tampone colturale ottenuto dalla superfi cie interna della vasca è un metodo semplice e sicuro per determinare la presenza o meno di contaminazione batterica, dovrebbe perciò essere utilizzato per monitorare la decontaminazione dopo i cicli di reprocessing. Le modalità di monitoraggio e i tipi di monitoraggio sono riportati in tabella 6.In attesa della risposta non esistono, in letteratura indicazioni concordi sull’interruzione di utilizzo delle apparecchiature. Se le colture risultano positive lo strumento o la lavaendoscopi devono essere riprocessati e non utilizzati fi no a che le colture non saranno di nuovo negative. La sorveglianza microbiologica non comprende la ricerca di virus, malgrado siano associati alla trasmissione durante attività endoscopica, perche la loro ricerca rappresenta una metodica costosa per tempo e denaro.Una considerazione a parte meritano gli strumenti utilizzati su pazienti con sospetta o certa malattia di prioni tra cui la più nota è la Creutzfeldt-Jakob (vCJD); in questi casi devono essere utilizzati endoscopi dedicati, alla fi ne della loro vita di utilizzo e da riservare esclusivamente a pazienti con la stessa infezione. Le conclusioni sono riassunte in tabella 6.

In un sistema di sorveglianza non è importante testare tutti i batteri ma identifi care quelli che rappresentano un indicatore dei punti critici del reprocessing (tabella 7)

Per l’interpretazione di risultati far riferimento ai seguenti valori:

Campioni liquidi canali: la conta massima accettabile è ≤20 ufc/canale i microrganismi • defi niti come indicatori microbici (vedi tabella 1) non devono essere mai presenti.

Tamponi: le colture dei campioni devono essere focalizzate alla identifi cazione degli • indicatori microbici. La quantifi cazione non è raccomandata.

Campioni di acqua: conta massima accettabile è <10/100 ufc/ml. I microrganismi • defi niti come indicatori microbici non devono essere mai presenti.

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

29

Endoscopi

Le analisi microbiologiche devono essere eseguite su:Tutti i canali• Le superfi ci esterne• La bottiglia dell’acqua•

Prima di procedere al campionamento stabilire una modalità di prelievo concordata con il laboratorio di microbiologia (materiale , conservazione , invio e trasporto)La soluzione fi siologica allo 0,9% è la più utilizzata. Potrebbe essere necessario utilizzare prodotti neutralizzanti le sostanze chimiche residue dei canali e/o nelle superfi ci perché possono ostacolare la rivelazione della presenza di microrganismi.Per evitare la contaminazione il prelievo deve essere effettuato con tecnica asettica.Tecnica di campionamento Le prove microbiologiche devono prevedere :Campioni di liquido dai canali dell’endoscopio Tamponi sulla parte esterna dell’endoscopioCampioni di liquido dalla bottiglia dell’acqua

Campioni di liquido dai canali dell’endoscopio• Irrigare i canali con 20 ml di soluzione fi siologica e raccogliere il liquido in un contenitore sterile Note:A causa dei diversi modelli degli endoscopi , ogni canale deve essere testato separatamente. Ogni canale deve essere irrigato adeguatamente , se necessario usare appositi connettori. Richiedere indicazioni al fabbricante dell’endoscopio per testare ogni canale. Considerato il ridotto lume del canale elevatore del duodenoscopio irrigare il canale solo con 5 ml di soluzione fi siologica

Tamponi sulla parte esterna dell’endoscopio• I tamponi esterni servono vengono presi per verifi care l’adeguata pulizia e disinfezione. Devono essere prelevati : alle estremità distali, all’ingresso delle valvole e sul ponte elevatore dell’endoscopio

Campioni di liquido dalla bottiglia dell’acqua• I campioni devono essere prelevati alla fi ne di un periodo di tempo defi nito. Deve essere testati 2 campioni prelevando 100 ml di acqua. Adeguati connettori dovrebbero essere utilizzati per il prelievo dalla bottiglia utilizzando una siringa sterile

Risciacquo fi nale delle lavaendoscopi

In base al modello possono variare le possibilità di effettuare il prelievo in ogni caso il fabbricante deve fornire adeguate indicazioni. Due campioni da 100 ml devono essere prelevati dall’acqua del risciacquo fi nale utilizzando siringhe e contenitori sterili

Acqua Il prelievo dell’acqua dipende dalle indicazioni normative sull’acqua potabile

EndoscopiNon è razionale verifi care gli strumenti dopo l’uso routinario.Prevedere un sistema di monitoraggio a campione che permetta nell’arco di un anno di

monitorare almeno un volta ogni endoscopio

Acqua in uscita Nello stesso giorno del campionamento degli endoscopi prelevare anche un campione dell’acqua del risciacquo

Lavaendoscopi Far riferimento ai test previsti dalle norme UNI EN ISO 15883-1 UNI EN ISO 15883-4

Tabella 6 - Modalità e tipi di monitoraggio

Approfondimenti

30

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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

31

ConclusioniI risultati ottenuti dall’indagine su aspetti organizzativi e strutturali, quella degli operatori e dall’analisi delle raccomandazioni promosse dalle linee guida, tracciano un quadro coerente e concorde sugli aspetti critici e sulla fattibilità di opportuni cambiamenti. Le fasi essenziali del reprocessing vengano per lo più svolte da tutti gli operatori. Tuttavia la mancanza di conoscenze, la differente percezione del rischio, la routinarietà delle procedure giocano un ruolo fondamentale nel rendere il reprocessing un processo fortemente correlato alle variabili umane. L’esigenza, manifestata dagli stessi operatori, di confrontarsi per defi nire necessari cambiamenti insieme a un’analisi proattiva del percorso che ha visto il coinvolgimento di differenti professionalità, ha rappresentato a nostro avviso la maniera più effi cace per progettare un effettivo cambiamento, mirato a diminuire la variabilità delle pratiche e rendere effettivamente più sicuro il processo per il paziente e gli operatori.

Conlusioni

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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

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Allegato A) Delibera istituzione del gruppo di lavoro

OSSERVATORIO PER LA QUALITA’ E L’EQUITA’ DECRETO DEL COORDINATORE

n. 30 del 21/12/2012

Oggetto: Formalizzazione gruppo di lavoro nell’ambito del progetto “Reprocessing degli endoscopi in endoscopia digestiva”

IL COORDINATORE

Vista la legge regionale 24 febbraio 2005, n. 40 (Disciplina del servizio sanitario regionale) e successive modificazioni ed integrazioni;

Visto il Regolamento generale di organizzazione dell’ARS, approvato dalla Giunta regionale con propria deliberazione n. 29 del 21/01/2008;

Visto il decreto del Direttore dell’A.R.S. n. 16 del 15/03/2012 con il quale il sottoscritto è stato nominato Coordinatore dell’Osservatorio per la Qualità e l’Equità;

Valutata la richiesta formulata dall’Associazione Nazionale Infermieri per la Prevenzione delle Infezioni Ospedaliere (ANIPIO) ad ARS di fornire il supporto scientifico e operativo per la stesura di un documento di indirizzo regionale circa il reprocessing degli endoscopi in endoscopia digestiva;

Visto il ruolo che ANIPIO ricopre in qualità di associazione di riferimento per gli infermieri sul tema della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza, tra i suoi obiettivi vi è sostegno, promozione e conduzione di studi e ricerche sull’attività di controllo delle infezioni;

Visto il decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 61/r del 24/12/2010 che in materia di autorizzazione e di accreditamento sanitario richiama le strutture ospedaliere alla verifica periodica di dare registrazione del raggiungimento dell’alta disinfezione;

Vista l’esigenza di standardizzare le modalità operative in atto nei vari reparti di endoscopia degli ospedali toscani, promuovendo l’adozione a livello regionale di pratiche di provata efficacia;

Dato atto che l’Agenzia ha svolto in passato un importante ruolo di supporto scientifico e operativo nella conduzione di Gruppi di Lavoro (GdL) di professionisti sanitari;

Considerata la necessità di costituire e formalizzare un idoneo gruppo di lavoro, composto da infermieri delle aziende sanitarie toscane che operano nei reparti di endoscopia, da esperti e da rappresentanti di associazioni e società scientifiche, con l'obiettivo di predisporre un documento di indirizzo regionale che analizzi criticamente le evidenze scientifiche disponibili e individui aree e strategie di intervento ed indicazioni operative per la standardizzazione del processo in studio;

Valutato, quindi, che il tema del re-processing degli endoscopi debba rappresentare un ambito di ricerca e azione di carattere interdisciplinare e debba coinvolgere sia l’Osservatorio per la Qualità e l’Equità dell’A.R.S. sia un gruppo di professionisti operanti negli ambiti sopra descritti;

Ritenuto di istituire un gruppo di lavoro per il re-processing degli endoscopi per perseguire le finalità sopra descritte e con funzioni di consulenza operativa e supporto scientifico utili alla realizzazione del progetto;

Precisato che detto gruppo dovrà operare in relazione con il Comitato di Coordinamento Regionale per la prevenzione e la lotta delle Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali (ICPA) al fine di garantire la condivisione

Allegato A - Delibera istituzione del gruppo di lavoro

34

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

delle informazioni e la coerenza complessiva delle iniziative adottate e che collaborerà con il Centro Gestione Rischio Clinico (GRC) per la definizione di pratiche per la sicurezza dei pazienti.

Precisato che, per tale ragione, il gruppo di lavoro in oggetto dovrà operare nella massima trasparenza, assicurando la circolazione dei risultati del lavoro svolto dai vari soggetti del sistema;

Precisato che il Gruppo di Lavoro sarà coordinato dalla dott.ssa Silvia Forni, funzionario dell’Osservatorio per la Qualità e l’Equità dell’Agenzia Regionale di Sanità e dalla dott.ssa Giovanna Paggi, collaboratore dell’Agenzia;

Rilevato infine che per i partecipanti al gruppo di lavoro non è previsto alcun compenso e che, pertanto, dal presente provvedimento non derivano oneri a carico del bilancio dell’Agenzia;

Tutto ciò premesso e considerato,

DECRETA

1. di formalizzare il gruppo di lavoro nell’ambito del progetto “Reprocessing degli endoscopi in endoscopia digestiva”, con l'obiettivo di predisporre un documento di indirizzo regionale che analizzi criticamente le evidenze scientifiche disponibili e individui aree e strategie di intervento ed indicazioni operative per la standardizzazione del processo in studio;

2. di individuare come componenti del citato gruppo di lavoro le persone indicate nell’allegato n. 1 del presente documento;

3. di precisare che il gruppo svolgerà funzioni di consulenza operativa e supporto scientifico utili alla realizzazione del progetto. In particolare: - analisi critica delle evidenze scientifiche disponibili; - individuazione di aree e strategie di intervento ed indicazioni operative per la standardizzazione del processo

in studio; - predisposizione di un documento di indirizzo regionale;

4. di precisare che detto gruppo opererà in relazione con il Comitato di Coordinamento Regionale per la prevenzione e la lotta delle Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali (ICPA) al fine di garantire la condivisione delle informazioni e la coerenza complessiva delle iniziative adottate e che collaborerà con il Centro Gestione Rischio Clinico (GRC) per la definizione di pratiche per la sicurezza dei pazienti;

5. di attestare che, nell’ambito del percorso formativo ECM, ai membri del presente gruppo di lavoro, afferenti alle diverse aziende sanitarie pubbliche, nello svolgimento dei loro compiti, presenziando a riunioni, proponendo iniziative, elaborando documenti, condividendo informazioni e buone pratiche, sono stati riconosciuti dalla Regione Toscana n. 16 crediti formativi per l’anno 2012;

6. di dare atto che dal presente atto non derivano oneri a carico del bilancio dell’Agenzia;

7. di trasmettere copia del presente atto a tutti i componenti del Gruppo di Lavoro e alle Aziende cui afferiscono;

8. di assicurare, ai sensi dell’art. 1 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e ss.mm. e dell’art. 32 della legge n. 69/2009, la pubblicità integrale del presente provvedimento mediante inserimento nella sezione “Trasparenza - Atti amministrativi” sul sito web dell’ARS (www.ars.toscana.it).

Il Coordinatore Osservatorio per la Qualità ed Equità Dott. Andrea Vannucci

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Allegato A) Delibera istituzione del gruppo di lavoro

Allegato n. 1

Componenti del Gruppo di Lavoro

1. Silvia Forni, Agenzia Regionale di Sanità 2. Stefania Veggi, AOU Meyer Firenze 3. Luca Bandettini, AOU Careggi Firenze e rappresentante ISSE 4. Monia Valdinoci, AOU Careggi Firenze e rappresentante ANOTE 5. Giuliana Del Magro e Fabio Michelotti, AOUP Pisa 6. Beatrice Baroni e Carla Raddavero, AOUS Siena 7. Marina Carlesi, Gennaro Fortezza, Marzia Nardi e Franco Pennacchi ASF Firenze 8. Lucia Ortesi, AUSL 1 Massa e Carrara 9. Monica Batisti, Ilaria Fiorini e Fortuna Solipano, AUSL 11 Empoli 10. Maria Elvira Gianvanni, Alice Mutti e Fernanda Vannucci AUSL 12 11. Sabina Alessandri, Paola Da Massa Carrara rappresentante SIED e Ilaria Tarabori, AUSL 3 Pistoia 12. Daniela Accorgi, Enrica Lacerenza (rappresentanti ANIPIO) 13. Nadia Carretta, AUSL 5 Pisa 14. Marcella Zingoni, AUSL 6 Livorno 15. Stefania Fiaschi e Claudia Nocentini, AUSL 7 Siena 16. Paola Meozzi, AUSL 8 Arezzo 17. Silvia Del Naia, Patrizia Ghilli, Beatrice Pisani e Valeria Zampiga, AUSL 9 Grosseto 18. Sara Albolino e Francesco Ranzani, Centro Gestione Rischio Clinico (GRC) 19. Valentina Molese, Fondazione Monasterio e ANMDO

Coordinamento: Dott.ssa Silvia Forni, Agenzia Regionale di Sanità Dott.ssa Giovanna Paggi, collaboratore Agenzia Regionale di Sanità

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IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

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Allegato B) Analisi dei dati dell’Indagine su aspetti organizzativi e strutturali

Allegato B) Analisi dei dati dell’Indagine su aspetti organizzativi e strutturali (n=24)

Caratteristiche

Servizio prettamente endoscopico si (%) no (%)21 (87%) 3 (12%)

Numero di stanze operative: media iqr2,4 1 3

Posti letto attivi attivabiliservizi senza PL 16 (64%) 18 (72%)media (in servizio con PL) 2,4 1,1mediana (in servizio con PL) 2,5 2

Personale infermieristico tempopieno

part time reperibilità

servizi con 0 infermieri 2 (8%) 12 (48%) 12 (48%)media (in servizi con infermieri) 4,7 1,4 1,0mediana (in servizio con infermieri) 6 1 1

Personale OSSservizi con 0 oss 14 (56%) 22 (88%) 8 (32%)media (in servizi con oss) 1,7 1,0 1,0mediana (in servizio con oss) 1 1 1

Classe A medico infermiere oss durataservizi che eseguono l'esame senza il profilo 1 (4%) 0 (0%) 21 (84%)media 1,0 1,3 1,0 21,4mediana 1 1 1 20min max 15 30

Classe B medico infermiere oss durataservizi che eseguono l'esame senza il profilo 1 (4%) 0 (0%) 21 (84%)media 1,0 1,4 1,0 33,9mediana 1 1 1 30min max 25 50

Classe C medico infermiere oss durataservizi che eseguono l'esame senza il profilo 1 (4%) 0 (0%) 15 (60%)media 1,0 1,7 1,0 39,8mediana 1 2 1 37,5min max 25 60

Classe D medico infermiere oss durataservizi che eseguono l'esame senza il profilo 2 (8%) 2 (8%) 11 (44%)media 1,3 1,9 1,2 41,6mediana 1 2 1 45min max 0 90

Classe E medico infermiere oss durataservizi che eseguono l'esame senza il profilo 4 (16%) 4 (16%) 12 (48%)media 1,6 1,7 1,0 48,2mediana 2 2 1 60min max 0 90

Presenza personale dedicato al solo lavaggio/disinfezione si (%) no (%)6 (25%) 18 (75%)

Allegato B - Analisi dei dati dell'indagine su aspetti organizzativi e strutturali

(N 24)

38

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Ambiente (sala lavaggio e stoccaggio)

si (%) no (%)

La stanza operativa è separata dalle stanze di servizio (lavaggio edisinfezione): 24 (100%) 0 (0%)

La stanza di stoccaggio è separata dalle stanze di servizio (lavaggio,disinfezione): 16 (69%) 7 (30%)

La stanza per il lavaggio è separata dalla stanza di disinfezione 3 (12%) 20 (87%)I piani di lavoro sono lavabili e disinfettabili? tutti alcuni nessuno

20 (83%) 3 (12%) 1 (4%)si (%) no (%)

Nella stanza operativa c’è un lavandino? 19 (79%) 5 (20%)Il lavello è in acciaio inox e di dimensioni tali da permettere la totaleimmersione dell’endoscopio nella fase di detersione? 23 (95%) 1 (4%)

Attrezzature sanitarie, dispositivi medici

Numero di media mediana min maxanzianità(min max)

lavaendoscopi 2 2 1 5 1998 2011marche differenti di lavaendoscopi 1 1 1 4strumenti 15 14 4 34 1995 2012marche differenti di strumenti 1 1 1 2

La lavaendoscopi ha una convalida certificata (da normativa15/883):

annuale semestrale mensile

13 (76%) 4 (23%) 4 (23%)si (%) no (%)

Manutenzione preventiva della lava endoscopi da partedell’ingegneria clinica

16 (69%) 7 (30%)

Procedura per il percorso pulito sporco degli strumenti 13 (59%) 9 (40%)Nella sala di lavaggio o ambiente attiguo sono presentilavaendoscopi automatiche o altre apparecchiaturedirettamente collegate alla rete fognaria?

21 (91%) 2 (8%)

Nel servizio è disponibile una sterilizzatrice per endoscopi? 3 (13%) 20 (86%)Nel servizio è disponibile una sorgente di aria compressa? 24 (100%) 0 (0%)Nel servizio è disponibile una sorgente per il vuoto? 18 (75%) 6 (25%)È possibile stoccare verticalmente, in armadi areati, gliendoscopi?

si, tutti gliendoscopi

solo alcuni no

12 (66%) 5 (27%) 1 (5%)si (%) no (%)

È presente almeno un armadio per lo stoccaggio delmateriale sterile?

21 (87%) 3 (12%)

È presente un sistema di registrazione e archiviazione dellapulizia e disinfezione routinaria della lavaendoscopi?

18 (78%) 5 (21%)

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Allegato B) Analisi dei dati dell’Indagine su aspetti organizzativi e strutturali

Campionamenti microbiologici

Con quale frequenza vengono sottoposti a indaginemicrobiologica

1 3 mesi 3 6 mesi mai occasionalmente

ENDOSCOPI 4 (19%) 7 (33%) 9 (42%) 1 (4%)LAVAENDOSCOPI 2 (9%) 6 (28%) 12 (57%) 1 (4%)ACQUA INGRESSO 1 (5%) 4 (20%) 14 (70%) 1 (5%)ACQUA USCITA 1 (4%) 3 (14%) 14 (66%) 3 (14%)

Negli ultimi 2 anni (2010 11) si sono verificati eventiepidemici (casi sospetti o accertati) potenzialmentecorrelati (in relazione al tempo di incubazione) a unaprocedura endoscopica eseguita nel proprio servizio?

23 (100%)

Tracciabilità

Sistema di tracciabilità del reprocessing di ogni endoscopio cartaceo informatizzato noPRE DETERSIONE 7 (33%) 1 (4%) 13 (61%)DETERSIONE MANUALE 6 (28%) 1 (4%) 14 (66%)DETERSIONE AUTOMATICA 11 (61%) 6 (33%) 1 (5%)STOCCAGGIO 7 (31%) 0 (0%) 15 (68%)

Rifiuti

Presenti contenitori adeguati per rifiuti sanitari si (%) no (%)pericolosi a rischio infettivo (chimico) 20 (83%) 4 (16%)pericolosi non a rischio infettivo 17 (73%) 6 (26%)non pericolosi 17 (73%) 6 (26%)assimilati ai rifiuti urbani a raccolta differenziata 17 (70%) 7 (29%)assimilati ai rifiuti urbani a raccolta indifferenziata 23 (95%) 1 (4%)

Operatori sanitari e formazione continua

si (%) no (%)

Durante l’attività endoscopica diagnostica e/o terapeutica è sempre presentealmeno un infermiere con formazione/addestramento specifico in endoscopia?

20 (83%) 4 (16%)

Tutti gli operatori neo inseriti (nell’anno 2011), coinvolti nel reprocessing degliendoscopi, hanno partecipato a un evento formativo sulla buona pratica delreprocessing?

5 (23%) 16 (76%)

Tutti gli operatori coinvolti nel reprocessing degli endoscopi, hanno effettuatoun percorso di formazione/addestramento sui rischi lavorativi inerenti ilreprocessing (negli ultimi 5 anni)?

6 (25%) 18 (75%)

Sono previsti momenti di incontro/confronto tra professionisti per lavalutazione del reprocessing?

12 (50%) 12 (50%)

40

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Sicurezza degli operatori

Infortuni a rischio sugli operatori esposti del biennio 2010 2011 si (%) no (%)

Rischio chimico 2 (8%) 22Rischio biologico 3 (12%) 21

Siete a conoscenza dell’esito della valutazione sul rischio chimico effettuata dalServizio di Prevenzione e Protezione ?

10 (45%) 12 (54%)

Nel servizio vengono utilizzati si (%) no (%)

Copricamici impermeabili nella parte anteriore e nelle maniche 13 (56%) 10 (43%)

Guanti in lattice o vinile 24 (100%) 0 (0%)Cuffie 11 (47%) 12 (52%)Mascherine chirurgiche con visiera integrata con ripari laterali antischizzoo mascherine chirurgiche con occhiale o schermo facciale riutilizzabili

20 (83%) 4 (16%)

Dispositivi specifici per il rischio chimico 15 (68%) 7 (31%)Nel servizio sono presenti si (%) no (%)

Copricamici impermeabili nella parte anteriore e nelle maniche 15 (62%) 9 (37%)Guanti in lattice o vinile 24 (100%) 0 (0%)Cuffie 18 (78%) 5 (21%)

Mascherine chirurgiche con visiera integrata con ripari laterali antischizzoo mascherine chirurgiche con occhiale o schermo facciale riutilizzabili

21 (87%) 3 (12%)

Dispositivi specifici per il rischio chimico 16 (69%) 7 (30%)si (%) no (%)

Esistono dispositivi specifici per il trasporto degli strumenti alla sala di lavaggio? 4 (16%) 20 (83%)

41

Allegato C) Analisi di 5 linee guida sul reprocessing degli endoscopiPr

e-tr

atta

men

to-d

econ

tam

inaz

ione

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

Ag

en

cy o

f C

an

ad

aLG

WG

O -

WE

OD

ire

ttiv

a s

vizz

era

pe

r il

trat

tam

en

to d

eg

li e

nd

osc

op

i fle

ssib

ili

1

Ese

guire

la

pred

eter

sion

e in

sal

a en

dosc

opic

aLa

pul

izia

e la

det

ersi

one

devo

no e

sser

e es

egui

te

imm

edia

tam

ente

dop

o l’u

so

dello

stru

men

to e

ndos

copi

co,

sopr

attu

tto p

er le

sec

rezi

oni d

i di

ffi ci

le ri

moz

ione

. Que

sta

fase

vi

ene

chia

mat

a pr

edet

ersi

one

da fa

rsi d

iretta

men

te n

ella

sal

a en

dosc

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a.P

assa

re l’

este

rno

dello

stru

men

to

con

una

garz

a im

bevu

ta d

ella

so

luzi

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enzi

mat

ica.

Asp

irare

acq

ua e

det

erge

nte

enzi

mat

ico

attra

vers

o i c

anal

i in

tern

i del

lo s

trum

ento

. È

cons

iglia

bile

per

la p

uliz

ia e

de

ters

ione

l’us

o di

un

dete

rgen

te

enzi

mat

ico.

A

pplic

are

il ta

ppo

di c

oper

tura

co

man

di v

ideo

sul

cod

olo

porta

luce

del

lo s

trum

ento

(tap

po

tenu

ta) p

er v

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endo

scop

i

Asp

irazi

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di g

rand

i qu

antit

à di

det

erge

nte

(Cat

. IB

)

La p

rede

ters

ione

dev

e es

sere

ef

fettu

ata

imm

edia

tam

ente

dop

o l’u

tiliz

zo.

La s

uperfi c

ie e

ster

na

dell’

endo

scop

io d

eve

esse

re

pulit

a co

n un

pan

no o

una

spu

gna

mor

bida

imbe

vuti

di u

na s

oluz

ione

de

terg

ente

enz

imat

ica

appe

na

prep

arat

a (C

2).

Tutti

i ca

nali

(bio

psia

/asp

irazi

one

aria

e a

cqua

) dev

ono

esse

re la

vati

con

una

solu

zion

e de

terg

ente

en

zim

atic

a. P

er e

ndos

copi

con

ca

nale

ele

vato

re, e

ffettu

are

il la

vagg

io m

anua

le d

i que

sto

cana

le

con

un d

eter

gent

e en

zim

atic

o se

guita

da

risci

acqu

o è

(B2)

Fi

ssar

e il

tapp

o di

pro

va d

i acq

ua.

La p

rede

ters

ione

dev

e es

sere

effe

ttuat

a do

po

che

la fo

nte

di lu

ce è

sta

ta

stac

cata

.A

spira

re g

rand

i qua

ntità

di

det

erge

nte

attra

vers

o il

cana

le d

i lav

oro

(250

ml/m

in

assi

cura

ndos

i che

que

sto

non

sia

ostru

ito).

Irrig

are

cana

le a

ria e

acq

ua

con

acqu

a

La p

uliz

ia p

relim

inar

e av

vien

e in

sal

a en

dosc

opia

, im

med

iata

men

te d

opo

la

fi ne

dell’

esam

e.

Pul

ire la

gua

ina

este

rna

imm

edia

tam

ente

dop

o la

co

nclu

sion

e de

ll’es

ame,

ut

ilizz

ando

un

pann

o m

onou

so c

he n

on s

i sfi

lacc

i. Il

pann

o pu

ò es

sere

um

idifi

cato

con

so

luzi

one

dete

rgen

te o

co

n ac

qua

del r

ubin

etto

(n

essu

na a

ldei

de o

al

cool

).A

spira

re i

cana

li pe

r al

men

o 30

sec

ondi

o

con

200

ml d

i sol

uzio

ne

dete

rgen

te. A

sec

onda

del

tip

o di

stru

men

to u

tiliz

zare

un

a va

lvol

a pe

r la

puliz

ia.

Azi

onar

e la

val

vola

de

ll’ar

ia/a

cqua

e q

uella

di

aspi

razi

one

a rit

mi a

ltern

i.M

ette

re il

cap

pucc

io s

ulla

pa

rte e

lettr

onic

a.

2P

ulire

la

supe

rfi ci

e es

tern

a

3P

ulire

la

supe

rfi ci

e in

tern

a

4

Insu

ffl ar

e ar

ia

attra

vers

o il

cana

le d

ello

st

rum

ento

5Irr

igar

e ca

nali

con

acqu

a

6

Dis

conn

ette

re

lo s

trum

ento

da

lla fo

nte

lum

. e

posi

zion

are

il ta

ppo

di

prot

ezio

ne

7

Tras

ferir

e lo

st

rum

ento

in

un a

ppos

ito

cont

enito

re

nella

zon

a re

proc

essi

ng

Rip

orre

lo s

trum

ento

in

un a

ppos

ito c

onte

nito

re e

tra

spor

tarlo

in s

ala

lava

ggio

.

Tras

ferir

e l’e

ndos

copi

o pr

ima

che

lo s

porc

o re

sidu

o se

cchi

. R

acch

iude

re

l’end

osco

pio

nel t

rasp

orto

in

mod

o da

impe

dire

co

ntam

inaz

ione

ci

rcos

tant

e. C

onte

nito

re

aper

to s

e st

anza

vi

cino

, com

plet

amen

te

chiu

so e

d et

iche

ttato

se

dist

ante

(Cat

. II)

L'en

dosc

opio

dev

e es

sere

tra

spor

tata

nel

l'are

a di

ritra

ttam

ento

in

un

cont

enito

re c

hius

o. N

on

trasp

orta

re e

ndos

copi

con

tam

inat

i e

pulit

i nel

lo s

tess

o co

nten

itore

co

ntem

pora

neam

ente

(C2)

Tras

ferit

e l’e

ndos

copi

o ne

ll’ar

ea re

proc

essi

ng.

Tale

are

a de

ve e

sser

e do

tata

di s

iste

mi d

i as

pira

zion

e.

Tras

porta

re l’

endo

scop

io

nel l

ocal

e pr

epos

to a

l tra

ttam

ento

, evi

tand

o og

ni c

onta

min

azio

ne d

el

pers

onal

e o

dell’

ambi

ente

42

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Prov

a di

tenu

ta

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

Ag

en

cy o

f C

an

ad

aLG

WG

O -

WE

OD

ire

ttiv

a s

vizz

era

pe

r il

trat

tam

en

to d

eg

li e

nd

osc

op

i fle

ssib

ili

8

Dis

conn

ette

re

e sm

onta

re

tutte

le p

arti

dello

stru

men

to

e po

rle in

so

luzi

one

dete

rgen

te

Togl

iere

le v

alvo

le in

sal

a la

vagg

io e

d im

mer

gerle

in u

na

solu

zion

e de

terg

ente

Inse

rire

il te

st d

i ten

uta

alla

fo

nte

luce

e c

olle

garlo

allo

st

rum

ento

end

osco

pico

; è

cons

iglia

to il

test

di t

enut

a pe

r val

utar

e il

man

teni

men

to,

cost

ante

e a

degu

ato,

del

la

pres

sion

e ne

i can

ali i

nter

ni d

ello

st

rum

ento

per

tutto

il te

mpo

del

la

vagg

io m

anua

le. I

mm

erge

re

lo s

trum

ento

, col

lega

to a

l te

st d

i ten

uta,

nel

la s

oluz

ione

de

terg

ente

pre

para

ta s

econ

do

le is

truzi

oni d

el p

rodu

ttore

.

Imm

erge

re c

ompl

etam

ente

in

det

erge

nte

appr

opria

to.

Azi

onar

e rip

etut

amen

te le

va

lvol

e du

rant

e la

pul

izia

.La

pro

va d

i ten

uta

deve

es

sere

effe

ttuat

a do

po

ogni

util

izzo

e p

rima

del

ritra

ttam

ento

(C

at. I

B).

Rim

uove

re tu

tte le

par

ti st

acca

bili

e ric

ondi

zion

arle

.La

pro

va d

i ten

uta

deve

es

sere

effe

ttuat

a se

cond

o le

istru

zion

i del

fabb

rican

te.

Dop

o og

ni u

so e

prim

a di

im

mer

gerlo

nel

la s

oluz

ione

di

sinf

etta

nte.

Non

util

izza

re

gli s

trum

enti

che

falli

scon

o la

pr

ova

di te

nuta

e p

roce

dere

al

la ri

para

zion

e (C

2)

Effe

ttuar

e un

a pr

ova

di

tenu

ta p

er c

ontro

llare

l’i

nteg

rità

di tu

tti i

cana

li pr

ima

del

repr

oces

sing

.

Col

lega

re il

test

di t

enut

a , i

mm

erge

re l’

endo

scop

io

nella

sol

uzio

ne d

eter

gent

e.

Inte

rrom

pere

il p

roce

dim

ento

ne

l cas

o di

fuor

iusc

ita d

i ar

ia. I

n qu

esto

cas

o to

glie

re

imm

edia

tam

ente

lo s

trum

ento

da

lla s

oluz

ione

e, d

opo

aver

as

ciug

ato

la g

uain

a es

tern

a,

invi

arlo

in ri

para

zion

e. S

e po

ssib

ile e

ffettu

are

il te

st

di te

nuta

dur

ante

l’in

tero

pr

oces

so d

i pul

izia

man

uale

. In

terr

ompe

re il

pro

cedi

men

to

nel c

aso

di fu

oriu

scita

di a

ria.

9E

segu

ire te

st

sulla

pro

va d

i te

nuta

43

Allegato C) Analisi di 5 linee guida sul reprocessing degli endoscopiD

eter

sion

e m

anua

le (c

ontin

ua)

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

Ag

en

cy

of

Ca

na

da

LG W

GO

-W

EO

Dir

ett

iva

svi

zze

ra p

er

il tr

atta

me

nto

de

gli

en

do

sco

pi f

less

ibili

10

Imm

erge

re

l'end

osco

pio

per i

nter

o ne

lla

solu

zion

e de

terg

ente

en

zim

atic

a

Imm

erge

re lo

stru

men

to,

colle

gato

al t

est d

i ten

uta,

ne

lla s

oluz

ione

det

erge

nte

prep

arat

a se

cond

o le

istru

zion

i de

l pro

dutto

re. N

on im

mer

gere

m

ai lo

stru

men

to p

rima

di a

verlo

co

llega

to a

l tes

t di t

enut

a:

in c

aso

di ro

ttura

pot

rebb

e da

nneg

giar

si m

aggi

orm

ente

per

infi l

trazi

one.

Lo

stru

men

to d

eve

esse

re im

mer

so to

talm

ente

nel

la

solu

zion

e de

terg

ente

.P

assa

re lo

sco

volin

o co

rto n

ei

cana

li bi

optic

o e

aspi

razi

one

per

alm

eno

tre v

olte

. Pro

cede

re a

sc

ovol

inar

e co

n lo

spa

zzol

ino

lung

o tu

tti i

cana

li in

tern

i del

lo

stru

men

to p

er a

lmen

o tre

vol

te.

Ass

icur

arsi

che

que

sto

emer

ga

ogni

vol

ta d

all’e

stre

mità

opp

osta

de

llo s

trum

ento

. Lo

spaz

zolin

o de

ve e

sser

e rip

ulito

dop

o og

ni

intro

duzi

one,

le s

ue s

etol

e do

vran

no e

sser

e pu

lite

sotto

un

getto

di a

cqua

, per

evi

tare

la

ricon

tam

inaz

ione

retro

grad

a.

Son

o at

tual

men

te in

com

mer

cio

spaz

zolin

i con

più

spa

zzol

e o

sist

emi c

on s

oluz

ioni

div

erse

da

lle s

etol

e, a

d es

empi

o di

sche

tti, o

anc

ora

mic

rosf

ere

che

veng

ono

aspi

rate

attr

aver

so

il ca

nale

insi

eme

al d

eter

gent

e rim

uove

ndo

così

lo s

porc

o. In

ca

so d

i util

izzo

di t

ali s

iste

mi

alte

rnat

ivi s

i rac

com

anda

di

atte

ners

i alle

istru

zion

i del

pr

odut

tore

.

Imm

erge

re c

ompl

etam

ente

en

dosc

opio

e c

ompo

nent

i (C

at. I

B).

Flus

sare

e s

pazz

olar

e tu

tti i

cana

li ac

cess

ibili

pe

r rim

uove

re lo

spo

rco

orga

nico

e tu

tti i

resi

dui

(Cat

. IB

).D

opo

la fa

se d

i ris

ciac

quo

effe

ttuar

e fre

quen

te

ispe

zion

e vi

siva

de

ll’en

dosc

opio

e d

egli

acce

ssor

i riu

tiliz

zabi

li,

dura

nte

l’uso

,dop

o la

pul

izia

e

prim

a de

lla d

isin

fezi

one.

R

imuo

vere

dal

l’uso

que

lli

dann

eggi

ati (

Cat

. II):

In g

ener

ale

racc

oman

da

che

ogni

par

te, e

ndos

copi

o e

com

pone

nti,

che

veng

ono

in c

onta

tto c

on le

muc

ose

del p

azie

nte

dovr

ebbe

ro

alm

eno

esse

re s

otto

post

i a

disi

nfez

ione

di a

lto

livel

lo d

opo

ogni

util

izzo

. (C

at. I

A) G

li ac

cess

ori

che

supe

rano

la b

arrie

ra

muc

osa

dovr

ebbe

ro e

sser

e st

erili

zzat

i (C

at. I

A).

Indi

pend

ente

men

te d

al ti

po

di la

vaen

dosc

opi u

tiliz

zato

, la

pul

izia

man

uale

dev

e es

sere

ese

guita

prim

a di

inse

rire

l’end

osco

pio

fl ess

ibile

C

ompl

etar

e il

pre-

tratta

men

to m

edia

nte

imm

ersi

one

in s

oluz

ione

de

terg

ente

enz

imat

ica.

P

ulire

tutte

le s

uperfi c

i es

tern

e de

ll’en

dosc

opio

co

n un

mor

bido

pan

no o

un

a sp

ugna

end

osco

pio

man

tene

ndo

l'end

osco

pio

imm

erso

. Util

izza

re

spaz

zole

idon

ee p

er

pulir

e tu

tti i

cana

li,

men

tre l’

endo

scop

io è

co

mpl

etam

ente

imm

erso

(n

on tu

tti i

cana

li po

sson

o es

sere

spa

zzol

ati).

Rip

eter

e fi n

o a

che

i det

riti n

on s

ono

stat

i rim

ossi

. L’

endo

scop

io e

tutti

i ca

nali

devo

no e

sser

e ris

ciac

quat

i a

fond

o co

n ab

bond

ante

ac

qua

di r

ubin

etto

(alm

eno

tre v

olte

il v

olum

e de

l lum

e)

per r

imuo

vere

resi

dui d

i de

terg

ente

enz

imat

ico.

L'en

dosc

opio

dev

e es

sere

com

plet

amen

te

imm

erso

nel

liq

uido

dis

infe

ttant

e as

sicu

rand

osi c

he tu

tti

i can

ali s

iano

per

fusi

.P

ulire

tutte

le s

uperfi c

i, sp

azzo

lare

i ca

nali

e la

val

vole

con

una

sp

azzo

la d

edic

ata

(aut

ocla

vabi

le o

m

onou

so) e

un

tam

pone

o p

anno

pu

lito

(mon

ouso

).R

isci

acqu

are

l'end

osco

pio

e le

va

lvol

e so

tto a

cqua

co

rren

te d

i qua

lità

(pot

abile

). Im

mer

gere

l'e

ndos

copi

o e

irrig

are

tutti

i ca

nali.

Sm

altir

e l'a

cqua

e la

vare

e

risci

acqu

are

il co

nten

itore

.

Il tra

ttam

ento

dev

e av

veni

re

entro

30

min

uti d

alla

fi ne

de

ll’es

ame.

Anc

he s

e il

cicl

o no

n pu

ò es

sere

com

plet

ato

imm

edia

tam

ente

(per

es.

la

sera

o la

not

te),

alm

eno

la

puliz

ia p

relim

inar

e ne

lla s

ala

di e

ndos

copi

a e

la p

uliz

ia n

el

loca

le p

repo

sto

deve

ess

ere

gara

ntita

. To

glie

re le

val

vole

, la

prot

ezio

ne d

el c

anal

e di

bio

psia

, il c

appu

ccio

pr

otet

tivo

all’e

stre

mità

dis

tale

(d

uode

nosc

opio

) e p

roce

dere

al

la p

uliz

ia c

on u

na s

pazz

ola

mor

bida

, man

tene

ndo

lo

stru

men

to in

imm

ersi

one.

S

pazz

olar

e il

cana

le a

ria/

acqu

a ed

il c

anal

e di

st

rum

enta

zion

e fi n

o a

quan

do

la s

pazz

ola

non

pres

enta

pi

ù al

cuna

spo

rciz

ia v

isib

ile.

Spi

nger

e le

spa

zzol

e do

ppie

in

una

sol

a di

rezi

one.

Pul

ire c

on u

na s

pazz

ola

mor

bida

l’en

trata

e l’

usci

ta

del c

anal

e de

ll’ar

ia/a

cqua

, de

l can

ale

d’as

pira

zion

e, d

el

cana

le d

i stru

men

tazi

one

e la

par

te d

ista

le d

ella

leva

di

Alb

aran

, man

tene

ndo

lo

stru

men

to c

ompl

etam

ente

im

mer

so.

11

Spa

zzol

are

tutti

i ca

nali fi n

o a

che

tutti

i de

triti

sara

nno

rimos

si

12P

ulire

la p

arte

dis

tale

de

ll'end

osco

pio

13D

eter

gere

il c

anal

e bi

optic

o e

di

aspi

razi

one

14D

eter

gere

i ca

nali

ausi

liari

(se

pres

enti)

15S

pazz

olar

e e

lava

re

le v

alvo

le, e

le p

arti

rimov

ibili

16S

ciac

quar

e l'e

ndos

copi

o e

tutte

le

par

ti rim

ovib

ili

17A

sciu

gare

l’e

ndos

copi

o

18

Pre

para

re le

val

vole

, le

par

ti re

mov

ibili

, gli

acce

ssor

i per

l'al

ta

disi

nfez

ione

.

44

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Det

ersi

one

man

uale

(con

tinua

)

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

A

ge

ncy

of

Ca

na

da

LG W

GO

-W

EO

Dir

ett

iva

svi

zze

ra p

er

il tr

atta

me

nto

de

gli

en

do

sco

pi

fle

ssib

ili

10Im

mer

gere

l'en

dosc

opio

pe

r int

ero

nella

sol

uzio

ne

dete

rgen

te e

nzim

atic

aS

pazz

olar

e la

par

te d

ista

le d

ello

st

rum

ento

con

uno

spa

zzol

ino

mor

bido

fa

cend

o pa

rtico

lare

atte

nzio

ne

all’u

gello

aria

acq

ua e

d al

l’ele

vato

re

dire

zion

ale

(ese

mpi

o du

oden

osco

pi).

Inse

rire

l’ada

ttato

re a

slit

ta e

lava

re

ogni

can

ale

sepa

rata

men

te a

spira

ndo

la s

oluz

ione

det

erge

nte,

ass

icur

arsi

ch

e qu

esta

pas

si a

ttrav

erso

il c

anal

e da

l for

o di

ingr

esso

fi no

alla

par

te

term

inal

e de

i can

ali d

i lav

aggi

o, d

i as

pira

zion

e e

conn

essi

one

con

la

font

e di

luce

.P

er i

cana

li au

silia

ri la

vare

dop

o av

ere

appl

icat

o l’a

datta

tore

usa

ndo

sirin

ghe

picc

ole

(es.

5 c

c).

Rim

uove

re tu

tte le

val

vole

del

lo

stru

men

to.

Un’

accu

rata

pul

izia

man

uale

con

al

lont

anam

ento

mec

cani

co d

ella

m

aggi

or q

uant

ità p

ossi

bile

di m

ater

iale

or

gani

co è

la p

rem

essa

indi

spen

sabi

le

per u

n co

rret

to p

roce

sso

di

disi

nfez

ione

. Ess

a è

indi

spen

sabi

le

anch

e se

si u

sano

mac

chin

e au

tom

atic

he p

er la

dis

infe

zion

i che

no

n so

no in

gra

do d

i sos

titui

re q

uest

a im

porta

nte

man

ovra

.R

isci

acqu

are

abbo

ndan

tem

ente

lo

stru

men

to s

ia in

tern

amen

te c

he

este

rnam

ente

con

acq

ua c

orre

nte

per

rimuo

vere

ogn

i tra

ccia

di d

eter

gent

e.A

l ter

min

e di

que

sta

oper

azio

ne

tam

pona

re lo

stru

men

to c

on p

anni

m

onou

so. I

nser

ire le

val

vole

e g

li ac

cess

ori n

ell’a

ppos

ito c

onte

nito

re

Prim

a de

ll’al

ta

disi

nfez

ione

, dis

conn

ette

re

e di

sass

embl

are

com

plet

amen

te

l’end

osco

pio,

incl

use

valv

ole

e im

mer

gere

nel

la s

oluz

ione

de

terg

ente

. A

zion

are

ripet

utam

ente

le

valv

ole

dura

nte

la p

uliz

ia

per f

acili

tare

l’ac

cess

o de

l det

erge

nte

a tu

tte le

su

perfi

ci (C

at. I

B)

Per

dim

inui

re la

po

ssib

ilità

di d

iluire

la

solu

zion

e di

sinf

etta

nte,

l’a

cqua

in e

cces

so d

al

risci

acqu

o de

ve e

sser

e rim

ossa

con

l’ut

ilizz

o di

ar

ia (C

2)D

opo

il ris

ciac

quo

elim

inar

e i r

esid

ui d

i ac

qua

da tu

tti i

cana

li ut

ilizz

ando

aria

.P

ulire

le

supe

rfi ci

est

erne

de

ll’en

dosc

opio

con

un

pann

o m

orbi

do, u

sa

e ge

tta p

er ri

muo

vere

l’u

mid

ità in

ecc

esso

.

Col

lega

re i

cana

li no

n ac

cess

ibili

alle

spa

zzol

e ai

co

rris

pond

enti

adat

tato

ri e

pulir

li co

n la

sol

uzio

ne d

eter

gent

e.R

isci

acqu

are

l’end

osco

pio

con

acqu

a de

l rub

inet

to (p

otab

ile).

11S

pazz

olar

e tu

tti i

cana

li fi n

o a

che

tutti

i de

triti

sara

nno

rimos

si

12P

ulire

la p

arte

dis

tale

de

ll'end

osco

pio

13D

eter

gere

il c

anal

e bi

optic

o e

di a

spira

zion

e

14D

eter

gere

i ca

nali

ausi

liari

(se

pres

enti)

15S

pazz

olar

e e

lava

re

le v

alvo

le, e

le p

arti

rimov

ibili

16S

ciac

quar

e l'e

ndos

copi

o e

tutte

le p

arti

rimov

ibili

17A

sciu

gare

l’en

dosc

opio

18

Pre

para

re le

val

vole

, le

par

ti re

mov

ibili

, gli

acce

ssor

i per

l'al

ta

disi

nfez

ione

.

45

Allegato C) Analisi di 5 linee guida sul reprocessing degli endoscopi

Dis

infe

zion

e au

tom

atic

a

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

A

ge

ncy

of

Ca

na

da

LG W

GO

-W

EO

Dir

ett

iva

svi

zze

ra p

er

il tr

atta

me

nto

de

gli

en

do

sco

pi

fle

ssib

ili

19

Pos

izio

nare

l'e

ndos

copi

o ne

lla

lava

endo

scop

i co

llega

ndo

i co

nnet

tori

e gl

i ad

atta

tori

Dop

o la

pul

izia

man

uale

al

logg

iare

lo s

trum

ento

nel

la

vasc

a di

dis

infe

zion

e de

lla

lava

endo

scop

i.C

olle

gare

tutti

i ca

nali

con

gli a

ppos

iti ra

ccor

di in

mod

o ch

e il

disi

nfet

tant

e irr

ighi

co

mpl

etam

ente

(seg

uire

le

istru

zion

i del

pro

dutto

re).

Ass

icur

arsi

che

tutti

i ca

nali

sian

o co

llega

ti.A

l ter

min

e de

l cic

lo c

ontro

llare

ch

e tu

tte le

ope

razi

oni s

iano

sta

te

com

plet

ate

seco

ndo

i par

amet

ri de

l cos

trutto

re.

Apr

ire il

cop

erch

io e

rim

uove

re

l’end

osco

pio.

Le s

uperfi c

i int

erne

ed

este

rne,

le

val

vole

e g

li ac

cess

ori d

i di

sinf

ezio

ne d

evon

o es

sere

as

ciug

ati c

ompl

etam

ente

in

mod

o da

evi

tare

la ri

cres

cita

di

mic

roor

gani

smi p

rese

nti

nell’

acqu

a re

sidu

a. L

’asc

iuga

tura

do

vreb

be e

sser

e es

egui

ta c

on

aria

fi ltr

ata

(fi ltr

o 0,

2 m

icro

n) o

di

grad

o m

edic

ale

ad u

na p

ress

ione

m

assi

ma

di 0

,5 b

ar p

er n

on

dann

eggi

are

i can

ali i

nter

ni d

egli

stru

men

ti.A

lcun

e lin

ee g

uida

inte

rnaz

iona

li su

gger

isco

no d

i util

izza

re

alco

ol p

ropi

lico/

isop

ropi

lico

per

favo

rire

l’asc

iuga

tura

dei

can

ali

(AS

GE

200

3). A

NO

TE/A

NIG

EA

ritie

ne c

he ta

le p

rass

i non

sia

in

disp

ensa

bile

per

un’

adeg

uata

as

ciug

atur

a.

Per

la d

isin

fezi

one

con

lava

endo

scop

i se

guire

le is

truzi

oni d

el

fabb

rican

te e

atta

ccar

e tu

tti i

cana

li pe

r as

sicu

rare

l’es

posi

zion

e di

tutte

le s

uperfi c

i al

disi

nfet

tant

e. A

nche

per

te

mpo

e te

mpe

ratu

ra

racc

oman

dazi

oni

gene

rali,

non

sp

ecifi

che

per t

ipo

disi

nfez

ione

, seg

uire

le

sch

ede

tecn

iche

del

di

sinf

etta

nte

(Cat

. IA

)C

ontro

llare

se

il ci

clo

si in

terr

ompe

, nel

ca

so ri

pete

rlo (C

at. I

I).

Effe

ttuar

e al

coliz

zazi

one

(Cat

. IA

)

Prim

a de

lla

cons

erva

zion

e, la

vare

i c

anal

i con

il 7

0%

-90%

alc

ool e

tilic

o o

isop

ropi

lico

(B2)

L'en

dosc

opio

e i

suoi

com

pone

nti

devo

no e

sser

e co

rret

tam

ente

po

sizi

onat

i nel

la m

acch

ina.

Tu

tti i

conn

etto

ri de

i can

ali

devo

no e

sser

e co

llega

ti co

me

da is

truzi

oni.

Il pr

oces

so d

eve

gara

ntire

l'es

posi

zion

e di

tutte

le s

uperfi c

i int

erne

ed

este

rne

al d

isin

fetta

nte,

se

ques

to

non

è ce

rto

che

sia

avve

nuto

il c

iclo

va

ripet

uto.

L'a

cqua

util

izza

ta p

er il

ris

ciac

quo

deve

ess

ere

liber

a da

m

icro

rgan

ism

i o a

ltre

parti

celle

. D

ovre

bber

o es

sere

ese

guiti

test

m

icro

biol

ogic

i su

cam

pion

i di

acqu

a di

risc

iacq

uo p

rele

vata

dal

la

mac

chin

a se

ttim

anal

men

te.

L’as

ciug

atur

a de

gli e

ndos

copi

, sp

ecia

lmen

te p

rima

di u

no

stoc

cagg

io lu

ngo,

dim

inui

sce

la p

ossi

bilit

à di

con

tam

inaz

ione

ba

tteric

a. P

rima

dello

sto

ccag

gio

asci

ugar

e co

n ar

ia c

ompr

essa

o

tratta

re c

on a

lcoo

l al 7

0%.

Col

lega

re g

li en

dosc

opi a

gli

adat

tato

ri co

rris

pond

enti.

Dar

e av

vio

al p

rogr

amm

a.R

iavv

iare

il p

rogr

amm

a ne

l ca

so in

cui

alla

fi ne

del

lo s

tess

o gl

i ada

ttato

ri ri

sulta

sser

o sc

olle

gati.

La fa

se d

i asc

iuga

tura

può

es

sere

acc

eler

ata

tram

ite u

n ris

ciac

quo

con

etan

olo

70%

.A

sciu

gare

i ca

nali

utili

zzan

do

aria

com

pres

sa (p

ress

ione

m

assi

ma

seco

ndo

indi

cazi

one

del f

abbr

ican

te).

In s

egui

to

cont

rolla

re v

isiv

amen

te

l’end

osco

pio

per a

ssic

urar

si

della

sua

pul

izia

, qui

ndi

verifi

car

ne la

funz

iona

lità.

20P

rogr

amm

are

e ef

fettu

are

l’ido

neo

cicl

o di

lava

ggio

21

Rim

uove

re

l'end

osco

pio

a fi n

e de

l cic

lo d

i di

sinf

ezio

ne

22

Ese

guire

le

oper

azio

ni c

he

la la

vaen

dosc

opi

non

effe

ttua:

al

coliz

zazi

one

23

Ese

guire

le

oper

azio

ni c

he

la la

vaen

dosc

opi

non

effe

ttua:

as

ciug

atur

a

46

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Trac

ciab

ilità

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

A

ge

ncy

of

Ca

na

da

LG W

GO

-W

EO

Dir

ett

iva

svi

zze

ra p

er

il tr

atta

me

nto

de

gli

en

do

sco

pi f

less

ibili

24

Con

trolla

re la

pr

esen

za d

i re

gist

razi

oni

per o

gni c

iclo

di

repr

oces

sing

La tr

acci

abili

tà é

rego

lata

dal

DP

R 2

24/8

8 e

dalla

di

retti

va C

E 2

001/

95 c

he h

anno

com

e ob

ietti

vo

quel

lo d

i ind

ivid

uare

la fi

liera

in c

aso

di p

rodo

tti

peric

olos

i. La

scia

re tr

acce

nel

repr

oces

sing

si

gnifi

ca e

sser

e in

gra

do d

i ide

ntifi

care

eve

ntua

li er

rori,

pot

ervi

por

re ri

med

io e

con

segu

ente

men

te

intra

pren

dere

azi

oni p

er ri

durli

. Il s

iste

ma

di

regi

stra

zion

e pu

ò es

sere

: man

uale

, inf

orm

atiz

zato

o

RFI

D (R

adio

Fre

quen

cy ID

entifi

cat

ion

o Id

entifi

caz

ione

a ra

dio

frequ

enza

).

I sis

tem

i di r

egis

trazi

one

poss

ono

esse

re

MA

NU

ALE

/CA

RTA

CE

O (n

° ci

cli d

i lav

aggi

o m

acch

ina

lava

endo

scop

i cor

rispo

nden

te

all’e

ndos

copi

o ut

ilizz

ato)

o S

ISTE

MA

INFO

RM

ATIZ

ZATO

e R

FID

(dis

infe

zion

e au

tom

atiz

zata

: sco

ntrin

o di

avv

enut

a di

sinf

ezio

ne

con

tutti

i re

quis

iti d

ei d

ati p

er la

trac

ciab

ilità

)

Con

serv

are

una

regi

stra

zion

e pe

r ogn

i pr

oced

ura,

che

con

sent

a di

iden

tifi c

are

il pa

zien

te

e la

pro

cedu

ra e

ffettu

ata,

l’e

ndos

copi

o ut

ilizz

ato,

l’A

ER

se

utili

zzat

o, a

su

ppor

to d

i ind

agin

i ep

idem

iolo

gich

e in

cas

o di

ep

idem

ie (C

at. I

I)

Per

ogn

i esa

me

endo

scop

ico

è ga

rant

ita la

tra

ccia

bilit

à de

lle p

erso

ne

coin

volte

e d

ei d

ispo

sitiv

i im

pieg

ati (

arch

ivia

zion

e:

10 a

nni).

47

Allegato C) Analisi di 5 linee guida sul reprocessing degli endoscopi

Stoc

cagg

io

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

Ag

en

cy o

f C

an

ad

aLG

WG

O -

WE

OD

ire

ttiv

a s

vizz

era

pe

r il

trat

tam

en

to d

eg

li e

nd

osc

op

i fle

ssib

ili

25

Tras

porta

re

l'end

osco

pio

all'a

rmad

io d

i st

occa

ggio

Gli

endo

scop

i com

plet

i de

lle p

ropr

ie v

alvo

le

e gl

i acc

esso

ri pe

r la

disi

nfez

ione

dev

ono

esse

re

cons

erva

ti in

pos

izio

ne

verti

cale

, in

un lu

ogo

asci

utto

, pro

tetti

in a

ppos

iti

arm

adi,

poss

ibilm

ente

ve

ntila

ti. L

e va

lvol

e ed

il

tapp

o de

lla te

nuta

non

de

vono

ess

ere

inse

riti n

ello

st

rum

ento

ma

cons

erva

ti in

siem

e ad

ess

o.

Pos

izio

narli

in

verti

cale

(Cat

. II)

Valv

ole

e al

tri c

ompo

nent

i do

vran

no e

sser

e st

acca

ti da

ll’en

dosc

opio

com

e in

dica

to

dal p

rodu

ttore

, asc

iuga

ti e

imm

agaz

zina

ti se

para

tam

ente

(B

2)E

ndos

copi

dev

ono

esse

re

cons

erva

ti sr

otol

ato

appe

so

verti

calm

ente

in u

n am

bien

te

pulit

o, a

sciu

tto e

ven

tilat

o, c

he

prev

iene

la ri

cont

amin

azio

ne o

da

nno

(C2)

L’

area

di s

tocc

aggi

o de

ve

esse

re p

ulita

set

timan

alm

ente

co

n un

det

erge

nte

– di

sinf

etta

nte

di b

asso

live

llo

(C2)

Il te

mpo

mas

sim

o co

nsen

tito

di s

tocc

aggi

o è

di 7

gio

rni p

oi

l’end

osco

pio

deve

ess

ere

ritra

ttato

(B2)

.

Rim

uove

re v

alvo

le e

ogn

i co

mpo

nent

e rim

ovib

ile in

acc

ordo

co

n le

istru

zion

i del

pro

dutto

re.

Sta

ccar

e i t

ubi d

i ins

erzi

one.

App

ende

re l'

endo

scop

io

pref

erib

ilmen

te in

pos

izio

ne

verti

cale

per

faci

litar

e l'a

sciu

gatu

ra, i

n un

arm

adio

ben

ve

ntila

to. A

ssic

urar

si c

he le

val

vole

si

ano

ben

asci

utte

e lu

brifi

care

se

nec

essa

rio (s

e le

riso

rse

sono

lim

itate

ripo

rre

gli e

ndos

copi

se

para

tam

ente

in u

n co

nten

itore

pu

lito,

sen

za le

val

vole

). G

li en

dosc

opi d

evon

o es

sere

rip

osti

sepa

rata

men

te. M

arca

re

chia

ram

ente

gli

endo

scop

i pul

iti.

Evi

tare

la c

onta

min

azio

ne d

egli

endo

scop

i dis

infe

ttati

con

cont

atti

ambi

enta

li o

stoc

cagg

i pro

lung

ati

(con

sigl

iato

il re

proc

essi

ng d

opo

24-7

2 or

e).

Non

esi

ste

acco

rdo

sui t

empi

di

stoc

cagg

io d

ell’e

ndos

copi

o.

Non

mon

tare

le v

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le, n

é il

capp

ucci

o pr

otet

tivo

degl

i el

emen

ti el

ettro

nici

.S

ospe

nder

e l’e

ndos

copi

o al

ripa

ro d

alla

pol

vere

, in

un a

rmad

io n

on c

hius

o er

met

icam

ente

.

26

Rim

uove

re tu

tte

le v

alvo

le e

le

parti

asp

orta

bili

dall’

endo

scop

io

27

Rip

orre

l'e

ndos

copi

o co

n le

sic

urez

ze

aper

te in

un

arm

adio

ded

icat

o

48

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSOD

isin

fezi

one

man

uale

(se

non

pres

enta

la d

isin

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auto

mat

ica)

Azi

on

iLG

AN

OT

ELG

AS

GE

-SH

EA

LG P

ub

lic H

ea

lth

Ag

en

cy o

f C

an

ad

aLG

WG

O -

WE

OD

ire

ttiv

a s

vizz

era

pe

r il

trat

tam

en

to d

eg

li e

nd

osc

op

i fl

ess

ibili

Imm

erge

re

l'end

osco

pio

in

un c

onte

nito

re

con

la

solu

zion

e di

sinf

etta

nte

Lo s

trum

ento

dev

e es

sere

co

mpl

etam

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cop

erto

da

l dis

infe

ttant

e. A

ttene

rsi

alle

racc

oman

dazi

oni d

el

prod

utto

re p

er la

pre

para

zion

e (c

once

ntra

zion

e) e

per

il te

mpo

di

con

tatto

: non

sce

nder

e m

ai a

l di

sot

to d

ei te

mpi

racc

oman

dati.

Imm

erge

re c

ompl

etam

ente

l’e

ndos

copi

o in

HD

L as

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rand

osi c

he tu

tti i

cana

li si

ano

perfu

si (C

at.

IB).

Per

qua

nto

rigua

rda

tem

po

e te

mpe

ratu

ra ri

ferir

si a

lla

sche

da te

cnic

a (C

at. I

A).

L'en

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opio

e le

sue

com

pone

nti

smon

tati

(ad

esem

pio,

le v

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le

di a

spira

zion

e) d

eve

esse

re

com

plet

amen

te im

mer

so in

una

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luzi

one

disi

nfet

tant

e. D

opo

disi

nfez

ione

ad

alto

live

llo,

l'end

osco

pio

deve

ess

ere

risci

acqu

ato

in tu

tti i

cana

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pe

r rim

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re il

dis

infe

ttant

e /

ster

ilizz

ante

. L'u

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i acq

ua s

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e o

priv

a di

bat

teri

è pr

efer

ito, m

a l'a

cqua

del

rubi

netto

può

ess

ere

utili

zzat

o. S

e vi

ene

utili

zzat

a ac

qua

del r

ubin

etto

, usa

re

succ

essi

vam

ente

alc

ool

70-9

0%

Imm

erge

re

com

plet

amen

te

l'end

osco

pio

e le

val

vole

in

una

sol

uzio

ne c

on

disi

nfet

tant

e di

pro

vata

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acia

. Irr

igar

e tu

tti i

cana

li co

n un

a si

ringa

al fi

ne

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elim

inar

e l'a

ria e

d ev

itare

sp

azi m

orti.

Seg

uire

le

racc

oman

dazi

oni d

el

prod

utto

re p

er il

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po d

i co

ntat

to n

eces

sario

con

la

sol

uzio

ne.

Rim

uove

re la

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uzio

ne

disi

nfet

tant

e co

n ar

ia

prim

a de

l ris

ciac

quo.

Dop

o la

pul

izia

, im

mer

gere

l’e

ndos

copi

o e

tutte

le s

ue

com

pone

nti a

ggiu

ntiv

e, in

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o ch

e tu

tte le

par

ti si

ano

sotto

il

livel

lo d

ella

sol

uzio

ne d

isin

fetta

nte.

R

iem

pire

i ca

nali

con

solu

zion

e di

sinf

etta

nte

face

ndo

in m

odo

che

non

via

sia

alcu

na b

olla

d’a

ria

all’i

nter

no d

egli

stes

si (s

ciac

quar

e pi

ù vo

lte fi

no a

qua

ndo

non

fuor

iesc

ono

più

bolle

d’a

ria).

Sci

acqu

are

l’end

osco

pio

Tras

cors

o il

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po d

i con

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ne

cess

ario

, tog

liere

lo s

trum

ento

da

lla v

asca

Sci

acqu

are

l’end

osco

pio,

tutte

le v

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le

e gl

i acc

esso

ri. E

segu

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l’ulti

mo

risci

acqu

o co

n ac

qua

dist

illat

a/fi l

trata

per

elim

inar

e qu

alsi

asi t

racc

ia d

i dis

infe

ttant

e e

gara

ntire

l’as

senz

a di

m

icro

rgan

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i pat

ogen

i (es

. P

seud

omon

as a

erug

inos

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Sci

acqu

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tutte

le v

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le e

gli

acce

ssor

i.

Sci

acqu

are

l’end

osco

pio

e fl u

ssar

e i c

anal

i con

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ua

ster

ile o

fi ltr

ata

(Cat

. IA

). Fl

ussa

re c

on a

lcoo

l e

asci

ugar

e co

n ar

ia

com

pres

sa (C

at. I

A)

Per

il ri

scia

cquo

è d

a pr

efer

ire

l’uso

di a

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ste

rile

o pr

iva

di

batte

ri, m

a pu

ò es

sere

util

izza

ta

l'acq

ua d

el ru

bine

tto (B

2).

Ris

petta

re la

con

cent

razi

one

ed

il te

mpo

di a

zion

e de

lla s

oluz

ione

di

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etta

nte.

Tra

sfer

ire l’

endo

scop

io

disi

nfet

tato

in u

na v

asca

con

tene

nte

acqu

a m

icro

biol

ogic

amen

te p

ura

(fi ltr

o pe

r l’a

cqua

, fi lt

ro a

ntib

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rico)

o

ster

ile e

risc

iacq

uare

la g

uain

a co

sì c

ome

tutti

i ca

nali.

Effe

ttuar

e l’a

lcol

izza

zion

e e

quin

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asci

ugar

e co

n ar

ia c

ompr

essa

Ese

guire

l’ul

timo

risci

acqu

o co

n ac

qua

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a/fi l

trata

pe

r elim

inar

e qu

alsi

asi t

racc

ia

di d

isin

fetta

nte

e ga

rant

ire

l’ass

enza

di m

icro

rgan

ism

i pa

toge

ni (e

s. P

seud

omon

as

aeru

gino

sa)

Asc

iuga

re i

cana

li ut

ilizz

ando

ar

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ompr

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(pre

ssio

ne

mas

sim

a se

cond

o in

dica

zion

e de

l fa

bbric

ante

). In

seg

uito

con

trolla

re

visi

vam

ente

l’en

dosc

opio

per

as

sicu

rars

i del

la s

ua p

uliz

ia, q

uind

i ve

rifi c

arne

la fu

nzio

nalit

à.

49

Allegato C) Analisi di 5 linee guida sul reprocessing degli endoscopi

Liv

elli

di p

rova

e g

rad

ing

de

lle r

ac

co

ma

nd

azi

on

iLG

ASG

E-SH

EA (L

inee

gui

da C

DC

);

Cat

egor

ia IA

Forte

men

te ra

ccom

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to p

er l’

impi

ego

prat

ico

e so

sten

uto

da s

tudi

ben

org

aniz

zati

di ti

po s

perim

enta

le, c

linic

o o

epid

emio

logi

co.

Cat

egor

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Forte

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ccom

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to p

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mpi

ego

prat

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sos

tenu

to d

a bu

oni s

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spe

rimen

tali,

clini

ci o

epid

emio

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ci e

da s

olid

i rag

iona

men

ti teo

rici.

Cat

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Ne

è ric

hies

to l’

impi

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prat

ico,

com

e pr

escr

itto

da le

ggi f

eder

ali,

stat

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sta

ndar

d.

Cat

egor

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Se

ne s

ugge

risce

l’im

pieg

o ed

è s

oste

nuto

da

inte

ress

anti

stud

i clin

ici o

epi

dem

iolo

gici

o d

a va

luta

zion

i teo

riche

.

Non

racc

oman

dato

P

robl

ema

non

risol

to. C

onsu

etud

ini p

er le

qua

li no

n si

han

no p

rove

, o n

on e

sist

e co

ncor

danz

a ci

rca

l’effi

caci

a.

LG P

ublic

Hea

lth A

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y of

Can

ada

Forz

a de

lla ra

ccom

anda

zion

e:

A

La ra

ccom

anda

zion

e è

supp

orta

ta d

a un

live

llo d

i evi

denz

a bu

ono

B

La ra

ccom

anda

zion

e è

supp

orta

ta d

a un

live

llo d

i evi

denz

a m

oder

ato

C

La ra

ccom

anda

zion

e è

supp

orta

ta d

a un

live

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i evi

denz

a in

suffi

cien

te

Qua

lità

delle

evi

denz

e su

cui

son

o fo

rmul

ate

le ra

ccom

anda

zion

i:

1

Evi

denz

a da

uno

o p

iù R

CT

2

Evi

denz

a da

uno

o p

iù tr

ial n

on ra

ndom

izza

ti, s

tudi

di c

oorte

o c

aso

cont

rollo

(che

coi

nvol

gano

pre

ferib

ilmen

te p

iù d

i un

cent

ro),

time

serie

s m

ultip

li o

risul

tati

sign

ifi ca

tivi d

a st

udi n

on c

ontro

llati

3

Evi

denz

a da

opi

nion

i di a

utor

ità ri

cono

sciu

te, s

ulla

bas

e de

ll’es

perie

nza

clin

ica,

stu

di d

escr

ittiv

i o re

lazi

oni d

i com

itati

di e

sper

ti

50

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Bibliografi a essenzialeAmerican Society for Gastrointestinal Endoscopy (ASGE) Society for Healthcare Epidemiology of • America (SHEA) Multisociety guideline on reprocessing fl exible gastrointestinal, endoscopes, 2011.ASC Quality Collaboration Endoscope Reprocessing Toolkit 2012 • http://www.ascquality.org/EndoscopeReprocessingToolkit.cfmAssociazione Nazionale Operatori Tecnologie Endoscopiche (ANOTE). Linee guida pulizia e • disinfezione in Endoscopia, 2011.Barling J, Loughlin C, Kelloway EK. Development and test of a model linking transformational • leadership and occupational safety. J Appl Psychol 2002; 87: 488-96.Bianchi ML, Mortilla MG, De Luca L, Fabu MT, Baroncini D. Reprocessing: stato dell’arte. Giorn Ital • End Dig 2011; 34: 123-127.Dossier 133-2006. Reprocessing degli endoscopi. Agenzia sanitaria e sociale regionale dell’Emilia-• Romagna, 2006.Saccinto E, Pietrantoni L, Toderi S, Prati G. Percezione dei rischi, uso dei DPI e infortuni tra i vigili • del fuoco Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia Supplemento B, Psicologia, 2011; Vol. 33, N. 3: http://gimle.fsm.it European Society of Gastrointestinal Endoscopy (ESGE), European Society of Gastroenterology • and Endoscopy Nurses and Associates (ESGENAS). ESGE-ESGENA guideline: cleaning and disinfection in gastrointestinal endoscopy. 2008.Hildebrand EA• et al. An expert perspective of errors in endoscope reprocessing. Proceedings of the Human Factors and Ergonomics Society Annual Meeting. Vol. 55. No. 1. SAGE Publications, 2011.Cosentino F, Battaglia G, Ricci E. La gestione del rischio tecnico e biologico. In: Il libro bianco • dell’endoscopista: a cura di Riccardo Marmo, Maria Grazia Mortilla e Giuliano Bedogni, 2004 Ed. Area Qualità s.r.l., Milano.Downs LA. Three checklists on the cleaning & disinfection of endoscopic equipment. OR Connection • Magazine Vol. 5, Issue 4, pag. 59, 2010.Neal A, Griffi n MA, Hart PM. The impact of organizational climate on safety and individual behaviour. • Safety Science 2000; 34: 99-109.Nelson D. Transmission of infection during gastrointestinal endoscopy. American Society for • Gastrointestinal Endoscopy 2002; 9 (3):1-5.Ofstead CL • et al. Endoscope reprocessing methods: a prospective study on the impact of human factors and automation. Gastroenterology Nursing 33.4 (2010): 304-311.Public Health Agency of Canada. Infection Prevention and control guideline for fl exible gastrointestinal • endoscopy and fl exible bronchoscopy, 2010.Report 2010. Audit regionale sul • reprocessing degli endoscopi. Agenzia sanitaria e sociale regionale dell’Emilia-Romagna, Aprile 2011.Seoane-Vazquez E, Rodriguez-Monguio R, Visaris J et al. Endoscopy related infections and toxic • reactions: an international comparison. Endoscopy 2007; 39; 742-746.Società Svizzera di Gastroenterologia (SSG), Società Svizzera di Pneumologia (SSP) Società • Svizzera di Igiene Ospedaliera (SSIO), Associazione Svizzera del Personale di Endoscopia (ASPE). Direttiva svizzera per il trattamento degli,endoscopi fl essibili. 2010.Society of Gastroenterology Nurses and Associates, USA (SGNA). Standards of infection control in • reprocessing of fl exible gastrointestinal endoscope, 2007.Spinzi G, Fasoli R, Centenaro R, Minoli G, SIED Lombardia Working Group. Reprocessing in • digestive endoscopy units in Lombardy: results of a regional survey. Digestive and Liver Disease 2008;40(11):890-6.World Gastroenterology Organisation (WGO) World Endoscopy Organization (WEO). Global • guidelines, endoscope disinfection a resource e-sensitive approach, 2011.

51

Appendice A) Questionario su aspetti organizzativi e strutturali

Appendice A) Questionario su aspetti organizzativi e strutturali

REPARTO/SERVIZIO:_______________________________________________________________________

AZIENDA: _______________________________________________________________________________

Caratteristiche del reparto/servizio e dotazione di personale

• Il servizio è prettamente endoscopico? � SI � NO

• Indicare il numero di stanze operative: __________

• Indicare il numero di posti letto se presenti:

Posti letto normalmente attivi: _______

Posti letto attivabili: _______

• Indicare il numero di personale infermieristico e di supporto (OSS) effettivamente assegnato alreparto/servizio alla data di compilazione del questionario e se prevista la reperibilità sulle 24 ore:

Personale infermieristico Personale di supporto(OSS)

Numero Reperibilità 24h Full Time Reperibilità 24h

A tempo pieno N. _______ N. _______

Part time N. _______� SI � NO

N. _______� SI � NO

• Indicare il numero di personale infermieristico e di supporto (OSS) minimo previsto per classe di esame2 ela durata in minuti

Personalemedico

Personaleinfermieristico

Personale di supporto(OSS)

Durata in minuti

Classe A

Classe B

Classe C

Classe D

Classe E

• Esiste personale dedicato al solo lavaggio/disinfezione degli endoscopi? � SI � NO

Ambiente (sala lavaggio e stoccaggio)

• La stanza operativa è separata dalle stanze di servizio (lavaggio e disinfezione): � SI � NO

• La stanza di stoccaggio è separata dalle stanze di servizio (lavaggio, disinfezione): � SI � NO

• La stanza per il lavaggio è separata dalla stanza di disinfezione � SI � NO

• I piani di lavoro sono lavabili e disinfettabili? � Tutti � Alcuni � Nessuno

• Nella stanza operativa c’è un lavandino? � SI � NO

• Il lavello è in acciaio inox e di dimensioni tali da permettere la totale immersione dell’endoscopio nellafase di detersione? � SI � NO

2 Vedi allegato

Appendice A - Questionario su aspetti organizzativi e strutturali

52

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Attrezzature sanitarie, dispositivi medici, ecc.

• Descrizione macchine automatiche:

Descrizionemacchina

Marca Modello QuantitàAnno di

installazione

• Descrizione strumenti:

Descrizionestrumento

Marca Modello QuantitàAnno di

installazione

• Che tipo di disinfettante viene utilizzato?: ______________________________________________

• La lavaendoscopi ha una convalida certificata (da normativa 15/883): � Annuale � Semestrale

• Viene effettuata manutenzione preventiva della lava endoscopi da parte dell’ingegneria clinica?

� SI � NO

• Nella sala di lavaggio esiste una procedura per il percorso pulito sporco degli strumenti?

� SI � NO

• Nella sala di lavaggio o ambiente attiguo sono presenti lavaendoscopi automatiche o altreapparecchiature direttamente collegate alla rete fognaria?

� SI � NO

• Nel servizio è disponibile una sterilizzatrice per endoscopi?

� SI � NO

• Nel servizio è disponibile una sorgente di aria compressa?

� SI � NO

• Nel servizio è disponibile una sorgente per il vuoto?

� SI � NO

• È possibile stoccare verticalmente, in armadi areati, gli endoscopi?

� SI, tutti gli endoscopi � Solo alcuni � NO

• È presente almeno un armadio per lo stoccaggio del materiale sterile?

� SI � NO

• È presente un sistema di registrazione e archiviazione della pulizia e disinfezione routinaria dellalavaendoscopi? � SI � NO

53

Campionamenti microbiologici

• Con quale frequenza vengono sottoposti a indagine microbiologica i seguenti strumenti?

Frequenza indagine microbiologica

Attrezzatura1 3 mesi 3 6 mesi Mai

Altro(specificare)

Endoscopi

Lavaendoscopi

Acqua in ingresso alla lavaendoscopi

Acqua in uscita dalla lavaendoscopi

• Negli ultimi 2 anni (2010 11) si sono verificati eventi epidemici (casi sospetti o accertati) potenzialmentecorrelati (in relazione al tempo di incubazione) a una procedura endoscopica eseguita nel proprio servizio?

� SI � NO

Tracciabilità

• È presente un sistema di tracciabilità per le seguenti fasi del reprocessing di ogni endoscopio?

Pre detersione � SI, cartaceo � SI, informatizzato � NO

Detersione manuale � SI, cartaceo � SI, informatizzato � NO

Detersione automatica � SI, cartaceo � SI, informatizzato � NO

Stoccaggio � SI, cartaceo � SI, informatizzato � NO

Rifiuti

• Nella sala lavaggio in cui avviene il reprocessing o nell’area circostante sono presenti contenitori didimensioni e tipologia adeguate per:

Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (chimico) SI NO

Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo SI NO

Rifiuti sanitari non pericolosi SI NO

Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani a raccolta differenziata SI NO

Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani a raccolta indifferenziata SI NO

Operatori sanitari e formazione continua

• Durante l’attività endoscopica diagnostica e/o terapeutica è sempre presente almeno un infermiere conformazione/addestramento specifico in endoscopia?

� SI � NO

• Tutti gli operatori neo inseriti (nell’anno 2011), coinvolti nel reprocessing degli endoscopi, hannopartecipato a un evento formativo sulla buona pratica del reprocessing?

� SI � NO

• Tutti gli operatori coinvolti nel reprocessing degli endoscopi, hanno effettuato un percorso diformazione/addestramento sui rischi lavorativi inerenti il reprocessing (negli ultimi 5 anni)?

� SI � NO

Appendice A) Questionario su aspetti organizzativi e strutturali

54

• Sono previsti momenti di incontro/confronto tra professionisti per la valutazione del reprocessing?

� SI � NO

Sicurezza degli operatori

• Si sono verificati infortuni a rischio sugli operatori esposti nel biennio 2010 2011?

Rischio chimico � SI � NO

Rischio biologico � SI � NO

• Siete a conoscenza dell’esito della valutazione sul rischio chimico effettuata dal Servizio di Prevenzione eProtezione ? � SI � NO

• Nel servizio vengono utilizzati:

Copricamici impermeabili nella parte anteriore e nelle maniche � SI � NO

Guanti in lattice o vinile � SI � NO

Cuffie � SI � NO

Mascherine chirurgiche con visiera integrata con ripari laterali antischizzo o mascherine chirurgiche conocchiale o schermo facciale riutilizzabili � SI � NO

Dispositivi specifici per il rischio chimico � SI � NO

• Nel servizio sono presenti in quantità adeguata rispetto al volume di attività:

Copricamici impermeabili nella parte anteriore e nelle maniche � SI � NO

Guanti in lattice o vinile � SI � NO

Cuffie � SI � NO

Mascherine chirurgiche con visiera integrata con ripari laterali antischizzo o mascherine chirurgiche conocchiale o schermo facciale riutilizzabili � SI � NO

Dispositivi specifici per il rischio chimico � SI � NO

• Esistono dispositivi specifici per il trasporto degli strumenti alla sala di lavaggio?

� SI � NO

Note/osservazioni

AGGIUNGERE DESCRIZIONE CLASSE

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

55

Appendice B) Checklist

ReprocessingCHECKLIST

Eseguire la predetersione in sala endoscopica subito dopo ogni procedura

Pulire la superficie esterna dell’endoscopio

Pulire la superficie interna: aspirare detergente enzimatico attraverso i canali dello strumento

Insufflare aria attraverso il canale dello strumento

Irrigare canali con acqua

Disconnettere lo strumento dalla fonte luminosa dopo aver spento la luce e posizionare il tappo di protezione dei contatti elettrici

Trasferire lo strumento in un apposito contenitore nella zona reprocessing

Disconnettere e smontare tutte le parti dello strumento (valvole aria/acqua, valvole di aspirazione) e porle in soluzione detergente

Eseguire test sulla prova di tenuta

Immergere l'endoscopio per intero nella soluzione detergente enzimatica

Spazzolare tutti i canali fino a che tutti i detriti saranno rimossi

Pulire la parte distale dell’endoscopio

Detergere il canale bioptico e di aspirazione

Detergere i canali ausiliari (se presenti)

Spazzolare e lavare le valvole e tutte le parti rimovibili

Sciacquare l'endoscopio e tutte le parti rimovibili

Asciugare l’endoscopio

Preparare le valvole, le parti rimovibili e gli accessori per la sterilizzazione a vapore o l'alta disinfezione.

Controllare la presenza di registrazioni per ogni ciclo di reprocessing

Posizionare l'endoscopio nella lavaendoscopi collegando i connettori e gli adattatori

Programmare e effettuare l’idoneo ciclo di lavaggio

Rimuovere l'endoscopio alla fine del ciclo di disinfezione

Eseguire le operazioni che la lavaendoscopi non effettua: asciugatura

Eseguire le operazioni che la lavaendoscopi non effettua: alcolizzazione

Trasportare l’endoscopio all’armadio di stoccaggio

Rimuovere tutte le valvole e le parti asportabili dall’endoscopio

Riporre l'endoscopio con le sicurezze aperte in un armadio dedicato

Pre-trattamento/decontaminazione Sala endoscopica

1234567

89

101112131415161718

1920212223

24

252627

Prova di tenuta Area reprocessing

Detersione manuale

Disinfezione automatica

Tracciabilità

Stoccaggio dell'endoscopio

Detergenti e disinfettanti

Spazzole e scovolini

Allarmi

Manutenzione

Competenze e formazione

Dispositivi di protezione DPI

Schede tecniche

Sorveglianza microbiologica

Modulo di registrazione

Appendice B - Checklist

56

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

57

Appendice C) Checklist autovalutazione

ReprocessingCHECKLIST DI AUTOVALUTAZIONE

Effettui la predetersione in sala endoscopica subito dopo ogni procedura?

Pulisci la superficie esterna dell’endoscopio?

Pulisci la superficie interna aspirando detergente enzimatico attraverso i canali dello strumento ?

Insuffli aria attraverso il canale dello strumento?

Irrighi i canali con acqua?

Disconnetti lo strumento dalla fonte luminosa dopo aver spento la luce e posizioni il tappo di protezione dei contatti elettrici?

Trasferisci lo strumento in un apposito contenitore nella zona reprocessing?

Disconnetti e smonti tutte le parti dello strumento (valvole aria/acqua, valvole di aspirazione) e le poni in una soluzione detergente?

Esegui il test sulla prova di tenuta?

Immergi l'endoscopio per intero nella soluzione detergente enzimatica?

Spazzoli tutti i canali fino a che tutti i detriti sono stati rimossi?

Pulisci la parte distale dell’endoscopio?

Detergi il canale bioptico e di aspirazione?

Detergi i canali ausiliari (se presenti)?

Spazzoli e lavi le valvole e le parti rimovibili?

Sciacqui l'endoscopio e tutte le parti rimovibili?

Asciughi l’endoscopio?

Prepari le valvole e le parti rimovibili, gli accessori per la sterilizzazione a vapore o l'alta disinfezione?

Registri ogni fase del ciclo di reprocessing

Posizioni l'endoscopio nella lavaendoscopi collegando i connettori e gli adattatori?

Programmi ed effettui l’idoneo ciclo di lavaggio?

Rimuovi l'endoscopio alla fine del ciclo di disinfezione?

Esegui l’asciugatura terminato il ciclo?

Esegui l’alcolizzazione terminato il ciclo?

Rimuovi tutte le valvole e le parti asportabili dall’endoscopio?

Riponi l'endoscopio con le sicurezze aperte?

Hai un armadio dedicato per lo stoccaggio?

Pre-trattamento/decontaminazione Sala endoscopica

1Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

234567

89

101112131415161718

1920212223

24

252627

Prova di tenuta Area reprocessing

Detersione manuale

Disinfezione automatica

Tracciabilità

Stoccaggio dell'endoscopio

Appendice C - Checklist di autovalutazione

58

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

Conosci la scheda tecnica del detergente enzimatico?

Utilizzi il detergente enzimatico seguendo le indicazioni della scheda tecnica:

- Concentrazione

- Temperatura

- Tempo di contatto

Gli spazzolini monouso vengono eliminati dopo ogni procedura?

Gli spazzolini pluriuso vengono disinfettati dopo ogni procedura?

Conosci il significato degli allarmi delle lavaendoscopi presenti nel tuo centro?

Sai se esiste un piano di manutenzione per le lavaendoscopi?

Viene rispettato?

Ritieni di avere conoscenze adeguate per effettuare il reprocessing degli endoscopi?

Indossi sempre i DPI necessari:

Guanti

Camice

Maschera facciale

Mascherina

Occhiali

Cuffia

Il tuo centro effettua controlli microbiologici su:

endoscopi

lavaendoscopi

Note

Detergenti e disinfettanti

Spazzole e scovolini

Allarmi

Manutenzione

Competenze e formazione

Dispositivi di protezione DPI

Sorveglianza microbiologica

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

59

Appendice D) Poster azioni per la sicurezza

Eseguire la predetersione in sala endoscopica subito dopo ogni procedura

Hai controllato la concentrazione del detergente, la temperatura dell’acqua e il tempo di contatto?

Usa cuffia, occhiali e mascherina o schermo facciale, guanti, camice impermeabile durante tutto il processo!

Hai utilizzato spazzolini pluriuso?Occorre disinfettarli dopo ogni utilizzo!

Hai rilevato allarmi? Ripeti il ciclo di lavaggio dopo aver risolto il problema!

Trasferire lo strumento in un apposito contenitore nella zona reprocessing

Eseguire test sulla prova di tenuta

Immergere l'endoscopio per intero nella soluzione detergente enzimatica

Spazzolare tutti i canali fino a che tutti i detriti saranno rimossi

Detergere il canale bioptico e di aspirazione

Spazzolare e lavare le valvolee le parti rimovibili

Sciacquare l'endoscopio e tutte le parti rimovibili

Posizionare l'endoscopio nella lavaendoscopi collegando i connettori e gli adattatori

ReprocessingAppendice D - Poster azioni per la sicurezza

60

IL REPROCESSING IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA: CRITICITÀ E STRUMENTI PER LA SICUREZZA DEL PERCORSO

61

Appendice E) Modulo per la tracciabilità

Scontrino lavaendoscopi

Data

Nome e Cognome paziente

DETERSIONE MANUALE

Tipo di strumento / Matricola

Data

Ora Sigla operatore

:ATTIVAZIONE CICLO DISINFEZIONE

Ora Sigla operatore

:STOCCAGGIO STRUMENTO

Ora

NOTE

PROCEDURA ENDOSCOPICA

NOTE

Sigla operatore

:

Ora

:Nome e Cognome paziente

Data

PROCEDURA ENDOSCOPICA

Ora

:

Scontrino lavaendoscopi

Data

DETERSIONE MANUALE

Tipo di strumento / Matricola

Ora Sigla operatore

:ATTIVAZIONE CICLO DISINFEZIONE

Ora Sigla operatore

:STOCCAGGIO STRUMENTO

Ora Sigla operatore

:

Appendice E - Modulo per la tracciabilità