Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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MARZO 2011 I l cane è l’amico più fedele dell’uomo. L’animale invece che ci fa più compa- gnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioli- ne che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciar- li. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte per- sone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parec- chio tossico. Noi per l’ambiente ci pre- occupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minac- cia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Or- fei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servi- rebbe un valido motivo. Idea: mandia- mo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite? *Comico Andrea Muzzi* La dura vita dei pidocchi Ecco chi è Michele Camporese, la più bella sorpresa viola di questa stagione SPORT VITA DA PREDESTINATO PAG.36 Le “zone buie” della città I dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sento- no, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvol- ta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in cen- tro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quan- to riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate a cambiare. PAGG.14-15 di Bernini – Wiedenstritt Navigando in piazza (e presto sul tram) t empi moderni PAGG.28-29 Ora è possibile telefonare per fissare i prelievi del sangue al centro sociosanitario “Il Borghetto” TAVARNELLE NIENTE PIÙ CODE PAG.5 La squadra di Masacci non sembra volersi più fermare e punta dritta alla promozione in A2 IL VOLO DEL BISONTE PAG.38 Le tariffe comunali si possono pagare via internet, ma in pochi usano questa funzione BARBERINO PAG.4 Giovani, chiantigiani e disoccupati PRIMO PIANO PAGG.2-3 Riecco il Carnevale La carica dei 500 San Casciano PAG.6 All’interno l’inserto dell’amministrazione comunale PAGG.23-26 Periodico d’informazione locale. Anno V n.27 del 7 marzo 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 Il Giornale nel tuo Comune EDIZIONE DEL CHIANTI F. NO • 13.050 COPIE DISTRIBUITE DA Giochi e scomesse Agenzia Ippica Slot machine APERTO TUTTI I GIORNI S.Casciano - Via P.zza Matteotti,3 Tel 055 82.94.669 1105984 “Qualunque cosa tu possa fare, sogno tu possa sognare COMINCIA. L’audacia reca in se genialità, magia e forza. COMINCIA OrAJ.W. Goethe www.coamcostruzioni.it t.055 8348879

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Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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MARZO 2011

Il cane è l’amico più fedele dell’uomo.

L’animale invece che ci fa più compa-gnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioli-ne che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciar-li. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte per-sone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parec-chio tossico. Noi per l’ambiente ci pre-occupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minac-cia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Or-fei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servi-rebbe un valido motivo. Idea: mandia-mo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite?

*Comico

Andrea Muzzi*

La dura vita dei pidocchi

Il capoluogo visto dal sellino: cosa va

e cosa no. I problemi non mancano,

ma nemmeno i progetti

dUe rUote

FiRenze “A pedAli”

PAGG.10-11

Ecco chi è Michele Camporese,

la più bella sorpresa viola

di questa stagione

sPort

vitA dA pRedestinAto

PAG.36

Alta velocità,tutto sui cantieri

il punto

PAGG.30-31

Le “zone buie” della città

I dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e

in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sento-no, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvol-ta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in cen-tro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma

anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quan-to riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate a cambiare. PAGG.14-15

di Bernini – Wiedenstritt

Navigando in piazza(e presto sul tram)

tempi moderni

PAGG.28-29

Ora è possibile telefonare per fissare

i prelievi del sangue al centro

sociosanitario “Il Borghetto”

tavarnelle

niente piÙ code

PAG.5

La squadra di Masacci non sembra

volersi più fermare e punta dritta

alla promozione in A2

Il volo del bIsonte

PAG.38

Le tariffe comunali si possono

pagare via internet, ma in pochi

usano questa funzione

barberIno

PAG.4

Giovani, chiantigianie disoccupati

pRiMo piAno

PAGG.2-3

Riecco il Carnevale La carica dei 500

San Casciano

PAG.6

All’interno l’insertodell’amministrazionecomunale PAGG.23-26

Periodico d’informazione locale. Anno V n.27 del 7 marzo 2011.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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EdizionE dEl Chianti F.no • 13.050 CopiE distribuitE da

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“Qualunque cosa tu possa fare,sogno tu possa sognare COMINCIA.L’audacia reca in se genialità,magia e forza.COMINCIA OrA”J.W. Goethe

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Il reporterè un periodico di 10 edizioniche mensilmenteviene distribuito da in 216.486 copie

In Toscana, lo dicono i dati ufficiali, ci sono 121 mila disoccupati dei quali 70 mila sono giovani. Il 30% dei giovani fra i 30 ed i 34 anni vivono ancora nella casa dei genitori e in 20 mila svolgono stage

e tirocini senza alcuna remunerazione. Cifre dietro alle quali si nascondono problemi tangibili ai quali la Re-gione Toscana ha deciso di trovare soluzioni concrete. Il presidente Enrico Rossi ha infatti annunciato che “il 2011 sarà l’anno dei giovani perché se non intervenia-mo in favore dei nostri giovani ci giochiamo il futuro”. E’ nato così il progetto “Giovani sì” della Regione che mette a disposizione dei giovani 300 milioni di euro in tre anni, tra fondi nuovi e fondi rimodulati: il doppio di

quanto previsto in precedenza. Fra i vari ambiti di inter-vento del piano primeggia la casa: uno stanziamento di 45 milioni di euro garantirà un contributo all’affitto di 200 euro mensili, per tre anni, alle coppie con figli e 150 euro mensili per le coppie senza figli, i single ed i giova-ni in convivenza, come studenti e lavoratori fuori sede. Previsto anche un sostegno per l’acquisto della prima casa. Si passa poi alla parte del progetto sulla “dignità del giovane in formazione”, che assicurerà ai giovani impegnati in stage e tirocini una retribuzione di 400 euro mensili. Fondamentale anche la possibilità di accesso al credito, per il sostegno e il rilancio dell’imprenditoria giovanile e dei giovani professionisti.

l’inchiestA. Molti vivono ancora a casa dei genitori

Pianeta giovanitra crisi e rilancio

Ilaria Biancalani

Gruppi di ragazzi che organizzano feste, circoli ricreativi auto-gestiti e comitive che propongono nuove oppor-

tunità di svago. Essere giovani nel Chianti vuol dire anche questo: rimboccarsi le maniche, mettere a frutto la propria inventiva, creare nuove attività e occasioni di crescita per sé e l’intera comunità. Sono numerose le compagnie di ragazzi presenti sul territorio: piccole comitive che si danno appun-tamento sempre nello stesso luogo, per passare insieme il tempo, ma anche per dare vita a iniziative, come tornei spor-tivi o eventi musicali. Solo a San Casciano, secondo i dati raccolti dagli operatori di strada dell’associazione “Arac-nos”, un centinaio di ragazzi, nella fascia di età che va dai 15 ai 20 anni, si ritrovano abitualmente in diverse località:

da Cerbaia a Bargino, da Mercatale a Montefiridolfi, fino a Spedaletto. A San Casciano gli adolescenti sono riusciti a mettere insieme 14 squadre che ogni anno partecipano al torneo di pallavolo al Cassero e da tre edizioni gestiscono un evento musicale che richiama centinaia di persone: l’Under Stianti. Sempre a San Casciano è attivo un altro gruppo di-

namico di giovani, questa volta under 35. Si chiamano “500 in banda” e sono reduci dal successo della festa organizzata al Parco del Poggione in occasione dell’ultimo dell’anno. Un’occasione per ballare e festeggiare con un fine benefico, quello di aiutare l’associazione “Per Crescere Insieme”, for-mata da famiglie con ragazzi diversamente abili. Solo con l’evento di San Silvestro i “500 in banda” sono riusciti a racimolare ben 4500 euro. A pochi chilometri di distanza, a Barberino Val d’Elsa, un’altra “banda” gestisce quello che è diventato il punto di ritrovo notturno per molti giovani. Sono una trentina di volontari e curano le attività del Circolo Se-mifonte. Il “circolino” è aperto dal giovedì e per tutto il fine settimana nelle ore serali, a partire dalle 21, con un ricco programma: dj set, concerti, iniziative a tema. Da oltre 10 anni nella struttura in via di Bustecca, viene organizzato un contest dedicato alle band emergenti, il “D.o.c. Rock” che dal prossimo 26 marzo vedrà sfidarsi 12 gruppi musicali. Pure la cultura ha il suo spazio, con il concorso di teatro amatoriale “D.o.c. Theatron”, organizzato in collaborazione con il Teatro Regina Margherita di Marcialla. A San Donato invece, l’anima dell’Associazione Filarmonica è un grup-po formato da una ventina di giovani tra i 18 e i 30 anni, tutti volontari, che aiutano nell’organizzazione degli eventi. Le ultime iniziative ideate sono le cene a tema. Il prossimo appuntamento si svolgerà il 25 marzo e sarà dedicato alle atmosfere latino-americane. Gli stessi ragazzi aiutano nella scelta dei film, proiettati nella sala cinema, che ha riaperto i battenti a fine 2010 dopo una breve pausa.

vitA sociAle. I gruppi e le comitive sono tanti, tutti molto attivi

Musica, sport e solidarietàLe “compagnie” resistono

/G.C.

I ragazzi e le ragazze hanno poche tutele lavorative e sono

scarsamente indipendenti. La Regione vara un piano ad hoc

Dal torneo di pallavolo al festival “Under Stianti”, fino al concerto (benefico) di San Silvestro

La difficile situazione lavorati-va dei giovani non lascia im-

muni neppure coloro che stanno dall’altra parte della “barricata”: gli imprenditori. Nonostante il contesto non sia dei più rosei c’è tuttavia chi, anche fra i giovani titolari d’azienda, ha voluto conti-nuare a scommettere sul Chianti, accettando la sfida ed arrabat-tandosi per superare ostacoli e criticità. E’ il caso di Alessandro Casini, 45 anni, sancascianese, titolare del calzaturificio Loi di San Casciano, il quale appena due anni fa ha coraggiosamente scelto di riaprire un’attività, quella del-la produzione di calzature, che in precedenza era del padre. “Ho deciso di intraprendere questa av-ventura – racconta – perché è un lavoro che mi dà molte soddisfa-zioni e che faccio con passione. Questo mi ha spinto a cercare, in tempi di crisi, nuovi sbocchi per la mia azienda; è nata così una col-laborazione con una nota marca fiorentina ed un ponte di lavoro nei paesi asiatici”. Quali sono state le maggiori dif-ficoltà a cui è andato incontro? “Essendo la mia un’azienda gio-

vane, ho avuto un po’ di proble-mi nell’accesso al credito, che ho comunque cercato di superare impegnandomi ancora di più. For-tunatamente, da quando ho aperto i battenti non ho mai fatto un gior-no di stop e, anzi, talvolta sono ne-cessarie delle ore di straordinario per portare avanti la produzione”. Quanti sono attualmente i suoi dipendenti? “Sono otto, ma conto di effettuare presto una nuova assunzione. La mia scelta è stata quella di riassor-bire gli addetti della precedente gestione, privilegiando i più gio-vani”.

AlessAndro CAsini

Parla l’imprenditore 45enne

“Io invece punto su di loro”

/Il.Bia.

L’InteRvIsta

Anno V n.27 del 7 marzo 2011

Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 13.050 famiglie nei Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano

2 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 3: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Tra disoccupati e cassintegrati, i cittadini chiantigiani senza lavoro arrivano a quota

5500. Il tasso di disoccupazione nel Chianti è al 16%, sei punti in più rispetto al dato nazio-nale. Queste percentuali, elaborate da Chianti-form in collaborazione con il Centro per l’Im-piego, la Camera del lavoro e le associazioni di categoria, sono frutto di un’indagine che ha permesso di scattare un’attenta fotografia del

territorio sul piano occupazionale. La ricerca ha preso in esame i territori dei Comuni di Bar-berino Val d’Elsa, Greve in Chianti, Imprune-ta, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Dallo studio è emerso che le maggiori criticità le sta vivendo proprio la fascia giova-nile della popolazione. Il 28% della persone senza lavoro hanno un’età compresa tra i 18 e i 32 anni, e la maggior parte dei giovani non

occupati è di sesso femminile (67%). Molte anche le donne trentacinquenni, madri alla pri-ma esperienza, alla ricerca di un’occupazione. Insomma un vero e proprio esercito di giovani senza lavoro, che va purtroppo ad ingrossare le fasce più deboli della popolazione. Anche il sindacato, la Cgil del Chianti, si trova a toccare ogni giorno con mano le deleterie conseguenze della crisi economica, che si ripercuotono sul versante occupazionale. “Innanzitutto – spie-ga Marco Mantelli, coordinatore della Cgil per l’area territoriale del Chianti – il problema della disoccupazione è aggravato da scelte po-litiche sbagliate del Governo centrale. Quando infatti si porta oltre i 40 anni di versamenti di contributi l’età pensionabile, è ovvio che si viene a creare un “tappo” per chi dovrebbe accedere al mondo del lavoro”. Il sindacato

ha avuto già un paio di incontro con i Comuni chiantigiani, “in occasione dei quali – conti-nua Mantelli – è stata discussa la possibilità di istituire, come già accaduto nel 2010, appositi fondi per sostenere disoccupati, precari, cas-sintegrati, dipendenti atipici: insomma tutte quelle categorie di persone che, non potendo contare su un reddito fisso, hanno difficoltà a sbarcare il lunario”. C’è però un altro pro-blema, non certo marginale, legato al lavoro giovanile, che a detta di Mantelli “può in par-te contribuire a formare quel 28% di giovani disoccupati nel Chianti: l’evoluzione sociale e culturale ha portato i nostri ragazzi a trala-sciare alcuni mestieri, collegati alla vocazione agricola del Chianti. Mestieri nobili ma ai qua-li, troppo spesso, si preferisce un più “blasona-to” lavoro dietro ad una scrivania”.

econoMiA/1. I risultati di un’indagine condotta a Barberino, Greve, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle

Il 28% dei disoccupati ha meno di 32 annisono 5.500 i cittadini chiantigiani senza lavoro: quasi

un terzo rientra nella fascia under 30. Il sindacato:

“tante le cause, tra cui il fatto che in pochi vogliono

fare i mestieri legati alla vocazione agricola della zona”

Con la disoccupazione che non accenna a diminuire, la necessità di ripensarsi

e ripensare il mondo del lavoro è ricono-sciuta e condivisa da tutti gli amministrato-ri chiantigiani. Sulla base di questo è nata Chiantiform, un’agenzia formativa accre-ditata dalla Regione Toscana e costituita nel 2002 dai Comuni del Chianti fiorenti-no e da alcune importanti aziende agricole locali. Nata come associazione che opera nel territorio del Chianti, l’agenzia ha la finalità di promuovere e realizzare corsi di aggiornamento nell’ambito della forma-zione continua rivolti a giovani ed adulti per l’inserimento nel lavoro e la creazione di impresa, con specifica attenzione alle pari opportunità e ai lavoratori disoccu-pati o in stato di temporanea mobilità.

Focalizzata soprattutto sulla formazione in agricoltura, Chiantiform porta avanti percorsi di formazione e specializzazio-ne delle competenze anche nei settori del turismo, dell’industria e dell’artigianato, favorendo il potenziamento del capitale umano impegnato nel prestigioso territo-rio chiantigiano, oltre all’inserimento e il reinserimento dei lavoratori nel mercato. L’agenzia ha all’attivo vari progetti finan-ziati, tramite la Provincia di Firenze, dal Fondo Sociale Europeo e alcuni corsi a pagamento, che i partecipanti hanno potu-to frequentare grazie a voucher aziendali concessi dalla Provincia. La “chiave” of-ferta a tutti coloro che hanno necessità di reinserirsi nel mondo del lavoro, è il ven-taglio formativo proposto dal Centro for-

mativo territoriale Chianti Valdipesa, atti-vato dalla Provincia di Firenze dal giugno del 2010 e con il quale Chiantiform intera-gisce e collabora. Si tratta di uno strumen-to che può aiutare i giovani (e non solo)

a trovare uno spazio professionale adatto alle proprie qualità ed alle proprie inclina-zioni. I corsi professionalizzanti vengono erogati a tutti i cittadini ad esclusione dei dipendenti del pubblico impiego. Il pro-gramma comprende attualmente trentatre corsi, che fanno riferimento a sette diverse aree, tra cui agricoltura, energie alterna-tive, informatica, gestione aziendale, lin-gue straniere, servizi educativi, turismo e agriturismo. Dal primo ciclo, che è partito alla fine di gennaio, usciranno figure che possono operare sul territorio in veste di potini, trattoristi, esperti di cucina tipica, operatori del turismo rurale, esperti di strumenti informatici, sistemi Gis in agri-coltura, disegno 3d, educatori e operatori di strada, web marketing.

econoMiA/2. I corsi organizzati da Chiantiform, l’agenzia formativa creata dai Comuni e dalle aziende locali

E c’è chi si reinventa cuoco o disegnatoreSette i settori oggettodelle “lezioni”: turismo,agricoltura, agriturismo, energie alternative, servizi educativi, gestione aziendale, lingue straniere. Il primociclo è partito a gennaio

/I.B.

/I.B.

3BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Page 4: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Basta con le lunghe atte-se in banca o alle poste, adesso in aiuto dei cit-tadini arriva internet. A

Barberino le tasse si pagano infatti dal computer di casa propria, con un semplice click. Sul sito web del Comune chiantigiano è attivo un servizio che permette di pagare di-rettamente on-line l’Ici e le tariffe di mensa scolastica, trasporto sco-lastico e asili nido, tramite l’adde-bito su carta di credito. La novità è stata introdotta anni fa, ma non tutti però conoscono questa como-da modalità di pagamento, tant’è che il numero di chi utilizza il servizio web è limitato. Si aggira infatti sui duecento utenti l’anno. Con il passare del tempo la funzio-ne è stata potenziata, aumentando il numero e la tipologia di servizi che si possono pagare grazie alla rete: in principio era presente solo l’imposta comunale sugli immo-bili, poi progressivamente si sono aggiunte le altre voci che riguar-dano il mondo dell’educazione e dell’istruzione. Il funzionamento del servizio è piuttosto semplice, anche se si hanno conoscenze ba-silari del mondo di internet. Basta andare sulla homepage del sito del Comune (www.barberinovaldelsa.net) e cliccare sul link “Pagamenti online”, presente nel mezzo della pagina ed evidenziato da un ban-ner. In questo modo si accede ad un’area dedicata. Qui l’utente può compilare un modulo con i propri dati (nome, cognome, codice fi-scale ed e-mail; nel caso dell’Ici sono necessarie alcune informa-zioni aggiuntive), e specificare qual è il servizio di interesse. Ba-

sta procedere con il pagamento, che avviene tramite addebito su carta di credito, ed il gioco è fatto. La notifica arriverà poi via mail, all’indirizzo che è stato specifica-to al momento della registrazione. Un sistema semplice – spiegano dagli uffici comunali – che facilita la vita sia al cittadino sia agli ad-detti del settore tributi. Si snelli-scono così le procedure per pagare le tasse, permettendo un risparmio

di tempo agli utenti. Anche il co-sto per il Comune è piuttosto bas-so, in quanto le commissioni sono calcolate sul numero di operazioni effettuate. I pagamenti on-line si vanno ad aggiungere agli altri ser-vizi presenti sul sito ufficiale del Comune di Barberino. Da segna-lare la possibilità di ricevere nella propria casella email, oppure sul proprio cellulare tramite sms, tutte le novità dell’attività dell’ammi-nistrazione comunale: bandi di concorso, cambiamenti di orario degli uffici, eventuali lavori alla rete elettrica e idrica, iniziative sul territorio. Per attivare le comuni-cazioni basta registrarsi, cliccando sul banner presente nella homepa-ge.

In quattro anni il numero di ca-prioli presenti nella zona del

Chianti fiorentino è raddoppiato: si è passati dai 490 animali del 2006, ai quasi mille (954 per l’esattezza) rilevati l’anno scorso. Un salto non indifferente che porta con sé anche delle spiacevoli conseguenze per l’agricoltura: i danni ai vigneti. I caprioli, infatti, con l’arrivo della primavera si cibano dei germogli della vite, mettendo a serio rischio uno dei settori economici strategi-ci per questa terra: le produzioni vitivinicole. In tutta la provincia di Firenze i danni provocati all’agri-coltura dagli animali selvatici sono stimati in 400mila euro ogni anno, di questi quasi 80mila euro sono causati dai caprioli. E così gli enti locali corrono ai ripari chiedendo un intervento della Provincia di Firenze e dell’Atc, ossia l’Ambito Territoriale di Caccia, con nuove misure contro il sovrappopola-mento di questa specie. Proprio a Barberino Val d’Elsa si è svolto un tavolo dedicato alla questione, che ha riunito i rappresentanti delle am-ministrazioni comunali del Chianti fiorentino: da Impruneta a Greve in Chianti, da San Casciano a Tavar-nelle e Barberino. “Vogliamo tro-vare una soluzione per salvaguar-dare la fauna presente sul territorio – spiega il sindaco di Barberino, Maurizio Semplici – ma allo stes-so tempo tutelare anche gli investi-menti fatti dalle aziende agricole”. Le proposte avanzate dagli Enti locali sono sostanzialmente tre. Innanzitutto l’aumento della per-centuale di animali che può essere abbattuta. Nonostante il numero di caprioli abbia subito un’impennata negli ultimi tempi, raggiungendo quasi le mille unità, questo tasso

è rimasto invariato nel corso degli anni. Così il numero di abbattimen-ti finora previsti non ha risolto il problema dei danni all’agricoltura. In secondo luogo, i Comuni chie-dono che le procedure per ottenere l’abilitazione alla caccia siano più snelle e veloci, eliminando inutili attese e passaggi burocratici. Infine l’ultimo punto riguarda le modali-tà del monitoraggio. Attualmente il censimento dei caprioli avviene solo nelle aree dove è consentita la caccia. Rimangono invece escluse quelle zone, come le riserve, in cui è vietata l’attività venatoria. I dati

sugli animali presenti nel Chianti fiorentino possono così risultare distanti dalla realtà, non prendendo in considerazione l’intero sistema faunistico ma soltanto una parte di esso.

bARbeRino. Per l’Ici e le tariffe, tra cui quelle scolastiche, è sufficiente collegarsi a internet

Le tasse? Si pagano dal computer

Gianni Carpini

Allarme caprioli: sono troppiAgRicoltuRA. Danni alle produzioni vitivinicole

Pochi conoscono il servizio previsto dal sito del Comune: è stato

introdotto tempo fa, ma gli utenti sono soltanto duecento all’anno

/G.C.

È anche possibile ricevere via smsle novità su orari, bandi e lavori

Raddoppiato il numero degli animali. Ecco le soluzioni proposte

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4 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 5: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

A Tavarnelle è scattata la rivolu-zione per i prelievi del sangue: niente più lunghe code all’alba davanti al distretto socio sa-

nitario “il Borghetto”. Da oggi le analisi si prenotano comodamente con una tele-fonata. La riorganizzazione è scattata a partire dallo scorso mese di febbraio dopo le numerose lamentele e i disagi segnala-ti dai cittadini. Negli ultimi periodi, a se-guito della massiccia affluenza di utenti, si formavano lunghi serpentoni di perso-ne in attesa già nelle prime ore del mat-tino, intorno alle 6. Il rischio che spesso si correva era quello di svegliarsi prima dell’alba, attendere ore, senza poi riuscire a fare il prelievo entro gli orari consentiti. A questo si è aggiunto il costante aumen-to del numero di prelievi effettuati presso il distretto, l’unica struttura in zona che offre questo tipo di prestazione. “Con la

prenotazione telefonica il servizio di pre-lievi ambulatoriali del sangue viene ra-zionalizzato e reso più efficiente - spiega Sestilio Dirindelli, sindaco di Tavarnelle e vicepresidente della Società della Salute della zona fiorentina sud est –. Prima non era possibile stabilire il numero di perso-ne che si sarebbero presentate al matti-no. Adesso viene fornita una prestazione migliore nei confronti dei cittadini, che evitano lunghe code di attesa. Per i casi di emergenza e per le persone sottoposte a terapia di anticoagulanti rimane l’acce-so diretto all’ambulatorio”. Per prenotare i prelievi gli utenti possono presentarsi al distretto sanitario “Il Borghetto”, in via Naldini 44 a Tavarnelle, oppure telefona-re ai numeri 055.8050666, 055.8050667 o 055.8050669 dal lunedì al venerdì nel-la fascia oraria che va dalle 10 alle 11, il sabato dalle 9.30 alle 10.30. I prelievi

ambulatoriali sono eseguiti tre mattine alla settimana, a partire dalle 7: il lunedì, mercoledì e venerdì. Come detto, l’acces-so diretto agli ambulatori rimane per i casi urgenti, che possono recarsi direttamente presso il distretto sanitario. Anche il test

INR, un particolare esame che è neces-sario per i pazienti sottoposti a terapia di anticoagulanti orali, viene effettuato senza appuntamento, ma in giorni e fasce orarie ben precise: il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 9.

niente più code all’alba per le analisi del sangue

al distretto socio-sanitario “Il Borghetto”: ora basta

alzare la cornetta dalle 10 alle 11 (9.30-10.30 il sabato)

i prelievi del sAngue, A tAvArnelle, orA si fissAno Con unA sempliCe telefonAtA

E i prelievi si prenotano al telefono

Gianni Carpini

tAvARnelle. Per le emergenze e i casi particolari resta possibile l’accesso diretto all’ambulatorio

Quattromilatrecento servizi prestati l’anno scorso, 300 volontari, 20 mezzi tra ambulanze e veicoli attrezzati.

Sono i numeri della Misericordia di Tavarnelle e Barberino, un’istituzione per i due Comuni, che offre ai cittadini nu-merose prestazioni. Si va dai servizi sanitari a quelli sociali, fino ad arrivare allo sportello di microcredito anti-usura e alla scuola gratuita di italiano per stranieri. “Non richiedia-mo il pagamento di alcuna quota associativa – tiene a pre-cisare il presidente, Sergio Berti – perché siamo al servizio dell’intera comunità di Tavarnelle e Barberino. Grazie alla generosità dei cittadini riusciamo a mantenere i servizi so-ciali totalmente gratuiti, come succede ad esempio per l’ac-compagnamento nelle strutture sanitarie”. La Misericordia di Tavarnelle e Barberino è una delle poche strutture nella

zona a garantire 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, il servizio di emergenza grazie alle sue autoambulanze e ai suoi volontari. Sono una ventina invece gli ambulatori che offrono visite specialistiche a un prezzo inferiore a quello “di mercato”. Per quanto riguarda i servizi sociali, nel complesso di via Naldini a Tavarnelle è presente una casa famiglia, l’unica del Chianti fìorentino, che ospita dodici utenti diversamente abi-li seguiti da operatori specializzati e volontari. Un’esperien-za, resa possibile grazie al lascito di un cittadino di San Do-nato, che prosegue da dieci anni. Alle persone diversamente abili è dedicato anche un centro di socializzazione diurno, dove una quindicina di persone svolgono laboratori e atti-vità ludiche. “Abbiamo sempre bisogno di nuovi volontari – spiega ancora il presidente Sergio Berti –. Il numero delle

nostre attività è molto elevato, basti pensare che solo per il servizio sanitario da questa sede partono in media 16 mezzi ogni giorno”. Le origini della Misericordia risalgono al do-poguerra. Nel 1945 i primi confratelli recuperarono un’au-to infermieristica lasciata dall’esercito americano e diedero così il via alle attività, che in settat’anni di storia sono cre-sciute e aumentate. Intanto il futuro riserba riserba novità. In cantiere c’è l’ampliamento della sede, grazie al lascito di un privato cittadino. Nei prossimi anni si svolgeranno i la-vori che permetteranno la creazione di un centro diurno per anziani e l’aumento dello spazio dedicato agli ambulatori. Per informazioni sulle attività della Misericordia è possibile telefonare allo 055.8076426, o inviare una mail all’indirizzo [email protected].

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Page 6: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Al grido di “Rivivi la storia con noi”, anche quest’an-no a San Casciano si è svolto il Carnevale me-

dievale. Costumi, tradizioni, giochi, gastronomia, mercatini, spettacoli in piazza e per le vie del centro sto-rico: tutta la città, comprese le fac-ciate delle abitazioni vestite a festa con i simboli delle cinque contrade, ha rievocato le atmosfere del passa-to. Promotore del carnevale è stato come sempre il Comune, e in parti-

Il Carnevale è tornato (più grande)tRAdizioni. Percorso e location più estesi: le iniziative non hanno riguardato soltanto il centro

Ilaria BiancalaniCostumi, spettacoli, mercatini: anche quest’anno san Casciano

ha rievocato il passato medievale con una grande festa che ha

coinvolto oltre 500 persone. e la sfida tra le cinque contrade

si è arricchita di una prova in più rispetto al 2010: il tiro alla fune

colare l’assessorato alle Feste e Tra-dizioni popolari guidato da Roberto Ciappi, in collaborazione con Pro Loco, Banca del Chianti fiorentino e Monteriggioni e numerose associa-zioni locali. Una festa cittadina che ha coinvolto oltre 500 sancascianesi, protagonisti della tradizionale sfilata e delle prove di abilità in cui si ci-menteranno “gli eroi” delle cinque contrade di San Casciano: Caval-lo, Gallo (vincitrice della edizione 2010), Giglio, Leone, Torre. Il sipa-rio su su questo palcoscenico sospe-so tra mito, leggenda e storia – non a caso la parata del Carnevale è stata guidata dal condottiero Castruccio Castracani, che assediò il borgo di San Casciano nel quattordicesimo secolo – si è alzato domenica 6 mar-zo. Ma già da venerdì 4 i colori delle maschere sancascianesi si sono acce-si nel nome della solidarietà, grazie alla festa in costume organizzata dai “500 in banda” nell’area del Parco del Poggione: l’intento era quello di devolvere l’incasso a favore dell’as-sociazione Auser di San Casciano. Forte del successo dell’edizione precedente, il Carnevale medievale numero due si è caratterizzato per alcune importanti novità. Innanzi-tutto ne sono stati estesi il percorso e la location: oltre alle vie del centro, alla festa si è potuto prendere parte da piazza della Repubblica e dal-le mura di San Casciano. In queste aree del capoluogo infatti, più ampie e fruibili del quadrivio del centro storico, si sono tenuti gran parte de-gli eventi tra cui la sfilata storica e le competizioni delle contrade. Più precisamente il ricco programma delle iniziative, che quest’anno si era proposto di coinvolgere anche i più piccoli con attività didattiche e spet-tacoli, ha preso il via alle 14 e si è snodato fino a sera negli spazi della biblioteca comunale, in piazza Pie-rozzi, nell’arena entro le mura, dove era presente un mercatino medieva-le, in piazza delle Erbe, nei giardini del Piazzone e per le vie del centro. I campioni hanno dato il meglio di sé per conquistare i cinque membri di una giuria artistica di alto profilo ed affrontare anche una prova in più rispetto allo scorso anno: il tradizio-nale tiro alla fune. I giudici erano alcuni giornalisti ed esperti del set-tore, tra cui il presidente del Calcio storico fiorentino Michele Pierguidi, accompagnati da una giuria tecnica. La manifestazione ha contato come sempre sulla preziosa collaborazio-ne di numerose associazioni locali tra cui Laboratorio Amaltea, Teatro dei Piccoli Passi, Auser, Lupo rosso, Oratorio della Parrocchia di Santa Cecilia a Decimo.

Il successo della raccolta di rifiuti porta a porta, nel cen-

tro storico di San Casciano, ha spinto il Comune ad ampliare il servizio. Con l’obiettivo di aumentare la percentuale di raccolta differenziata e spinger-la oltre la soglia del 50% entro l’anno, l’amministrazione co-munale ha così coinvolto altre quattro aree del capoluogo, in accordo con il gestore del ser-vizio Safi-Quadrifoglio. Già dal mese di febbraio il sistema è attivo in via Borromeo, piaz-za Aldo Moro, via G. Di Vit-torio e un tratto di via Pascoli, interessando oltre 300 utenze domestiche. La percentuale di raccolta differenziata nel terri-torio comunale è complessiva-mente pari al 48,58%. Il dato, aggiornato al mese di novembre 2010, registra un progressivo aumento: che nel 2006 la diffe-renziata superava di poco il 37% e nel dicembre 2009 raggiunge-va il 43,31%. Il servizio, orga-nizzato attraverso la raccolta a sacchi, posti in prossimità delle abitazioni, è stato gradualmente introdotto nel centro storico ed in alcune frazioni. Fra queste ultime, San Pancrazio è sicura-mente la località dove i benefici effetti di un raccolta mirata si sono notati maggiormente so-prattutto in termini di decoro urbano, essendo praticamen-te scomparso il malcostume dell’abbandono delle materie di scarto. Il Comune ricorda a tal proposito che è vietato la-sciare per strada i rifiuti e che i trasgressori possono essere sanzionati con un’ammenda che oscilla tra i 75 ed i 500 euro. Per ricevere dettagliate informazio-ni circa gli orari e le modalità del nuovo servizio, i cittadini possono contattare l’ufficio am-biente allo 055 8256339 oppure il numero verde di Quadrifoglio 800330011, o ancora il sito:www.quadrifoglio.org.

Rifiuti

Il porta a portasi è allargato

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6 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 7: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Autopalio day, mille no al pedaggioMobilità. I presidenti Barducci e Bezzini hanno percorso la Firenze-Siena a bordo di un camper

Ilaria BiancalaniGrande partecipazione

alla manifestazione indetta

dalle due Province toscane

per protestare contro l’idea

di far pagare il transito

sulla superstrada. e a Certosa

spunta anche un mulo di

nome Calimero: a cavalcarlo

il sancascianese Patrizio

Mecacci, segretario del Pd

lA mAnifestAzione AllA rotondA dellA CertosA

Ha preso il via da un mese circa il cantiere grazie al quale, nei

locali che ospitavano l’ex Coop di Mercatale, sorgeranno sei miniallog-gi di edilizia residenziale pubblica per giovani coppie e per anziani. Si tratta di una delle opere pubbliche più significative del 2011 sul terri-torio sancascianese, attraverso la il Comune darà un risposta concreta al problema casa. “Si tratta di un intervento – dice il vicesindaco Lu-ciano Bencini – che mira ad incre-mentare il patrimonio Erp grazie ai finanziamenti ottenuti dal Comune attraverso la partecipazione ad un bando regionale”. Ammonta infatti a circa 500mila euro l’entità dell’in-vestimento che la Regione Tosca-na sosterrà a favore del recupero dell’edificio di piazza del Popolo a Mercatale, una cifra cui sono da aggiungere quasi 700mila euro per l’intervento analogo previsto nell’ex scuola elementare di Cerbaia. En-trambe sono infatti proposte che han-no ottenuto i finanziamenti regionali. In questo modo il patrimonio Erp aumenterà di circa il 20% e gli al-loggi di edilizia residenziale pubbli-ca presenti sul territorio saliranno a 170. “Siamo consapevoli – continua Bencini – che quello dell’edilizia

popolare non sia l’unico strumento per affrontare il problema casa a San Casciano. Attraverso il regolamento urbanistico abbiamo intenzione di avvalerci dei mezzi più innovativi le-gati all’housing sociale come l’edili-zia convenzionata, già impiegata per gli alloggi di Montefiridolfi, nonché degli affitti con i cosiddetti canoni calmierati”. Per consentire lo svolgi-mento dei lavori a Mercatale, l’area del cantiere è stata chiusa al transito per un anno. L’intervento ha richie-sto anche l’installazione di semafori, sensi unici alternati e alcuni divieti di sosta.

Via al cantiere di Mercatale

Case per giovani e anziani

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I numeri dicono che il Siena-Firenze Day è stato un successo. All’iniziativa hanno partecipato oltre 1000 persone, fra appartenenti a partiti politici, comuni cittadini, rappresentanti istituzionali, delle associa-

zioni di categoria e dei sindacati, che hanno contribuito a mantenere accesi i riflettori sulle condizioni della strada, su cui dal 1° maggio Anas vuol introdurre un pedaggio. I presidenti delle Province di Firenze e Siena Andrea Barducci e Simone Bezzini, gli ideatori dell’Autopalio day, si sono detti soddisfatti per la riuscita dell’iniziativa che li ha visti percorrere, a bordo di un camper tutti i 56 chilometri della superstrada. Un vero e proprio viaggio di protesta, con tappe intermedie nei vari presidi orga-nizzati alle uscite di Siena Nord, Monteriggioni, Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi, San Donato, Tavarnelle e infine a Firenze Certosa dove il coro dei dissensi si è levato a gran voce. Durante la manifestazione non sono man-cati momenti d’ironia. A Monteriggioni, ad esempio, i due presidenti sono stati costretti da un gruppo in costu-me medievale, a pagare un fiorino. “Quanti siete? Dove andate? Un fiorino”: un modo per denunciare il nuovo balzello riprendendo la celebre battuta del film “Non ci resta che piangere”. A Firenze Certosa il segretario me-tropolitano del Pd, il sancascianese Patrizio Mecacci, ha atteso la carovana a dorso di un mulo in carne ed ossa. Così Mulo Calimero, che ha sfilato per tre volte intorno alla rotatoria, è presto divenuto l’emblema dell’Autopa-lio che, al momento, sembra appunto più una mulattiera che una grande arteria di collegamento. Malgrado qual-che contestazione da parte della Lega Nord, che è scesa in strada a Certosa per fare una “contromanifestazione”, i protagonisti del Siena-Firenze Day sembrano essere stati i cittadini. Nonostante la presenza di tante bandiere con differenti simboli di partito, a catturare l’attenzione sono state le ragioni di un intero territorio che vede nel pe-daggio un’ingiustizia e spera fortemente che il governo decida di tornare sui suoi passi e di revocarlo.

/I.B.

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7BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Page 8: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

san cascianol’energia del sole al casseroSul fronte energie rinnovabili è in fase di esecuzione l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla palestra di via del Cassero, sulla scuola per l’infanzia del capoluogo ed è in corso

la progettazione per un intervento analogo sulla copertura del parcheggio Stianti.

cimitero, in arrivo nuovi loculiE’ in corso di elaborazione il progetto definitivo per il recupero di alcuni loculi nella parte antica del camposanto e la costruzione di duecento nuovi ossari. L’investimento è legato ad una necessità emersa negli ultimi anni e legata al fatto che i cittadini, anziché liberare gli ossari dai resti dei propri antenati, preferiscono rinnovare le concessioni.

BarBerinoriqualificazione zamBraPotenziamento dell’illuminazione pubblica, costruzione di un

marciapiede e interventi per le fognature. Sono le opere in programma lungo la strada regionale 429, in località Zambra, per riqualificare l’area. I lavori, per cui il Comune ha stanziato oltre 40mila euro, sono diretti ad aumentare la sicurezza dei pedoni e della strada.

manutenzione stradePiccoli risanamenti, messa in sicurezza della carreggiata, ripuliture delle grate delle fognature. Sono alcuni dei lavori di manutenzione in corso sulle strade di Barberino Val d’Elsa. Gli interventi riguardano tutto il territorio comunale.

pannelli fotovoltaiciContinua il progetto per dotare i principali edifici pubblici di Barberino val d’Elsa di impianti fotovoltaici. Gli interventi per l’installazione dei pannelli

solari sui tetti degli stabili sono iniziati lo scorso mese e hanno interessato il municipio e la scuola materna di Barberino. Lavori analoghi sono previsti anche alla scuola materna di Vico d’Elsa e in quella di Marcialla. Grazie ai pannelli solari verrà prodotta energia elettrica, che porterà a un risparmio economico e ambientale.

tavarnellecamminamento pedonaleArriva il camminamento pedonale su Ponte San Paolo, nella frazione di Sanbuca. Gli interventi, per un costo di circa 30mila euro, sono consistiti nella realizzazione di un marciapiede per facilitare l’attraversamento della via Provinciale e collegare i camminamenti esistenti di via Giovanni XXIII e via Senese.

unIonE dEI CoMunInoMInAtI I “SuPEr-ASSESSorI”Nuovo tassello nella costruzione dell’Unio-ne Comunale del Chianti Fiorentino, che racchiude i comuni di Barberino Val d’El-sa e Tavarnelle Val di Pesa. E’ stata infatti nominata la giunta dell’Ente e sono state comunicate le deleghe degli assessori. Al presidente dell’Unione, Sestilio Dirindelli e al suo vice Maurizio Semplici si affianca-no due assessori. A Giacomo Cencetti sono andate le deleghe di cultura e sport, mentre Marina Baretta è l’assessore dell’Unione Comunale che si occupa di istruzione e formazione, ricerca e servizi bibliotecari, politiche giovanili e pari opportunità. Tra le deleghe assegnate al presidente Dirin-delli figurano anche servizi sociali, polizia municipale e comunicazione. Semplici si occuperà invece di bilancio, servizi tecnici, personale e lavori pubblici.

SErvIzIurP, ECCo IL nuovo orArIoE’ in vigore il nuovo orario per l’ufficio Demo Urp del Comune di Barberino Val d’Elsa. Gli sportelli saranno aperti al pub-blico il lunedì, giovedì e venerdì dalle ore 9 alle 13.30, il martedì sia al mattino che al pomeriggio (dalle 9 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18) e il sabato dalle 9 alle 12.30. L’ufficio, che raccoglie i servizi demogra-fici e quelli delle relazioni con il pubblico, risponde ai numeri telefonici 055.8052227, 055.8052215 e 055.8052209.

MuSICAAL vIA IL “d.o.C. roCk”Dodici gruppi in gara e quattro appunta-menti con le band emergenti. Partono a fine marzo le serate del concorso “D.O.C. Rock”, organizzato dal Circolo Semifonte di Barberino Val d’Elsa. I gruppi selezio-nati dalla giuria saliranno sul palco per tre serate eliminatorie: prima data il 26 marzo, per proseguire il 2 e il 9 aprile. In ogni ap-puntamento si esibiranno quattro band. La finale si svolgerà invece il 16 aprile, quan-do si sfideranno le tre migliori formazioni uscite dalle fasi eliminatorie, a cui si unirà una band ripescata tra le seconde classifi-cate nelle varie date. Il gruppo vincitore sarà premiato con un buono da 500 euro per l’acquisto di strumenti musicali. Per informazioni è attivo il sito internet www.circolino.it.

BarberinobILAnCIorISPArMI Su LuCE E GAS: IL PIAno AntISPrEChI dEL CoMunE Un nuovo modello di sviluppo sostenibile attraverso la riduzione dei consumi negli edifici comunali, nei parcheggi e nelle scuole. Lo persegue il Comune di San Cascia-no che, alle prese con le difficoltà di bilancio, pressato dai tagli imposti dal governo e dalla mancanza di autonomia, compie una scelta politica che è anche un investi-mento per il futuro: quella di mettere a punto un piano antispreco per la riduzione dei consumi sulle utenze in gran parte degli edifici comunali e delle strutture pubbliche. Migliorare la sostenibilità e l’impatto ambientale, ridurre i consumi e di conseguen-za i costi delle bollette sono alcuni dei principali obiettivi che si pone il complesso di interventi che la giunta Pescini ha previsto di realizzare entro il 2011. Le utenze interessate dall’investimento, per il quale saranno necessari circa 60mila euro, sono quelle legate prevalentemente a luce e gas. Quanto al risparmio dei consumi di ener-gia elettrica, gli interventi mirano non solo a sostituire negli edifici pubblici (uffici comunali e strutture scolastiche) i corpi illuminanti con quelli di moderna conce-zione, orientati alla riduzione dell’impatto ambientale, ma anche all’installazione di centraline per la riduzione dei consumi negli impianti di illuminazione pubblica dei centri abitati di San Pancrazio, Bargino e Chiesanuova. L’attenzione del Comune sarà rivolta anche alla realizzazione di interventi che permetteranno di evitare perdite di calore: in alcune strutture, come la palestra comunale di Mercatale, saranno installati sistemi di isolamento termico.

CuLturAAL vIA IL PrEMIo LEttErArIo dEL ChIAntIE’ con uno scrittore tedesco, ‘padre’ di una storia e di una fuga d’amore che si dipana nel 1924, sullo sfondo dell’Italia fascista, che ha aperto ufficialmente i battenti una delle più partecipate manifestazioni culturali chiantigiane dedicate alla promozione della lettura: la ventiquattresima edizione del Premio Letterario Chianti. La presen-tazione del libro nella sala del Niccolini ha dato il via alla rosa di incontri che per-metterà ai lettori, cittadini del Comuni del Chianti, di conoscere gli autori e le loro ultime produzioni attraverso un confronto diretto. Domande sulla vita professionale, impressioni e critiche relative ai personaggi e ai contenuti delle opere: i giurati sfo-dereranno tutti gli strumenti a loro disposizione per capire se l’autore in questione vale o no una preferenza. Un criterio e una modalità di valutazione che varrà per tutti i lavori selezionati dalla giuria tecnica presieduta da Paolo Codazzi, ideatore del premio. Saranno sul banco di prova Brunella Schisa (il 5 marzo alla Fattoria Castello di Verrazzano), Ada Zapperi Zucker (il 19 marzo alla Casa del Popolo di Imprune-ta), Francesco Recami (il 2 aprile al cinema comunale di Radda in Chianti), Luigi Fontanella (il 16 aprile al Teatro della Filarmonica Verdi a San Donato). Il 7 mag-gio, al teatro Niccolini, si terrà come di consueto la cerimonia conclusiva al termine della quale sarà decretato il vincitore. Info: Biblioteca comunale di San Casciano tel. 055.8256380, e-mail: [email protected], www.stazionediposta.it.

CoMPLEAnnoIL SECoLo dI EMILIA, LA PrIMA CEntEnArIA dEL 2011Emilia Manetti è la prima centenaria del 2011. Una donna solida e concreta, che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro. Una nonna che un secolo di vita non lo dimostra affatto. Scherza con i cinque nipoti (tre i bisnipoti), riprende le figlie Franca e Giuliana, quando dicono, fanno o cucinano qualcosa che non le va, conversa con gli amici ed ex colleghi di lavoro, ricorda ai parenti gli episodi più significativi della sua vita e quelli condivisi con alcuni di loro. Originaria di Montespertoli, Emilia si è trasferita a San Casciano negli anni Trenta dopo essersi sposata con Ferdinando Bonciani, scomparso nel 1979, che come lei faceva di mestiere il contadino. Una passione quella per la terra e i suoi prodotti che Emilia ha coltivato tra i campi delle colline chiantigiane e lavorando nelle cantine di una delle aziende più prestigiose al mondo, l’Antinori. Ha anche molti hobby e, tra gli altri, privilegia il ricamo, l’unci-netto e l’orto. Tanti auguri, di cuore.

San CascianorIfIutInuovo nuMEro dA ChIAMArECambiano i numeri da chiamare per il ri-tiro a domicilio dei rifiuti ingombranti. Le richieste possono essere fatte a due nume-ri di telefono: lo 055.3906666 per quanto riguarda le utenze domestiche, mentre lo 055.7339396 è attivo per le utenze non domestiche. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30. Gli utenti che chiameranno il vecchio numero verde ascolteranno un messaggio che comuniche-rà la variazione. Per le informazioni conti-nua comunque ad essere attivo il numero verde di Quadrifoglio e Safi: 800330011.

CuLturAInContrI “MEdIEvALI”Dopo gli etruschi è la volta del Medioevo. Prosegue il calendario di “Luoghi di So-sta”, il cartellone di eventi culturali pro-mosso dai Comuni di Tavarnelle e Barbe-rino. Se lo scorso mese le iniziative hanno riguardato l’antica civiltà degli etruschi, tra marzo e aprile sono in programma tre in-contri presso la biblioteca “E.Balducci”di Tavarnelle, dedicati all’epoca medioevale. Si inizia giovedì 10 marzo con la conferen-za “Dalla capanna al palazzo. Abitare nel medioevo”, in cui interverrà il professor Paolo Pirillo dell’Università degli Studi di Bologna. Il 24 marzo Isabelle Chabot, dell’Università di Firenze, parteciperà all’incontro “A uno pane e uno vino. Fa-miglie medioevali”. Chiude il programma “L’uscio e la bottega. La famiglia artigiana e il lavoro domestico”, con Franco France-schi dell’Università di Firenze, il 7 aprile. Tutti gli appuntamenti si svolgono a partire dalle ore 21.30.

SoLIdArIEtÀfEStA dELLA donnA PEr IL CIAdLa festa della donna si tinge di solidarietà. Le volontarie del circolo Arci “La Rampa” di Tavarnelle hanno organizzato una cena vegetariana per sabato 12 marzo, con un fine benefico. “Donne dell’Arci con le don-ne del Ciad” è il titolo dell’iniziativa, che si svolgerà a partire dalle 20 al Parco del Mocale. Il ricavato della serata servirà per la costruzione di un centro di formazione per insegnati nel paese dell’Africa centrale. Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al bar del circolo “La Rampa”, che risponde al numero 055.8077240.

Tavarnelle

8 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 9: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Publiacqua è il gestore dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. Tra gli utilizzatori di tali servizi esiste una categoria particolare: coloro che vivono in un condominio e che non hanno un rapporto diretto con Publiac-qua, che ha un contratto con il Condominio nel suo insieme. Ciò significa che Publiacqua legge e fattura i consumi registrati sul contatore generale, mentre il riparto del consumo totale tra i singoli condomini viene effettuato dall’Amministratore o da operatori specializzati incaricati dal Condominio stesso. Per chiarire i rispettivi ruoli, lo scorso novembre l’Autorità di Ambito ha approvato il Regolamento per il servizio ripartizione e pagamento con-sumi utenze raggruppate che contiene nuovi obblighi per il Condominio e per Publiacqua.

OBBLIGHI DEL CONDOMINIOEntro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento il Con-dominio, tramite l’Amministratore, ha l’obbligo di:1) Comunicare a Publiacqua i dati relativi all’Amministratore/Delegato del condominio;2) Comunicare le modalità deliberate dall’Assemblea condominiale per la ri-partizione, la riscossione delle bollette dei singoli condomini e il pagamento a Publiacqua della fattura condominiale In caso di affidamento da parte dell’Assemblea delle attività di cui sopra ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio, questo deve, entro 30 giorni dalla data di tale Assemblea, specificare a Publiacqua gli estremi del verbale d’Assemblea, o presentare un documento sottoscrit-to da tutti i condomini, che indichi le attività affidate e i dati identificativi del soggetto individuatoL’Amministratore/Delegato del Condominio deve comunicare annualmen-te a Publiacqua i nominativi dei condomini segnalando coloro cui spetti-no eventuali agevolazioni tariffarie ed ha l’obbligo di trasmettere a tutte le utenze interne le fatture e le comunicazioni inviate da Publiacqua.

L’Amministratore/Delegato del Condominio verifica con cadenza almeno annuale la corrispondenza degli importi ripartiti rispetto a quanto fatturato da Publiacqua.

ATTENZIONE:La mancata comunicazione delle informazioni relative ai dati identificati-vi dell’Amministratore/Delegato del Condominio e alla modalità di ripar-tizione, riscossione e pagamento delle fatture del servizio idrico espone il Condominio alle procedure di disattivazione della fornitura e di risoluzione del contratto secondo quanto stabilito dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato.

OBBLIGHI DI PUBLIACQUA1) Per agevolare la suddivisione dei consumi interni l’Amministratore/De-legato del Condominio potrà richiedere che Publiacqua provveda alla lettura del contatore generale ogni tre mesi.2) Su richiesta dell’Amministratore/Delegato del Condominio la data di scadenza della fattura può essere posticipata di 15 giorni rispetto a quella prevista nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato.3) Nel caso in cui ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio sia affidata, oltre alla ripartizione, anche la riscossione e/o pa-gamento delle bollette di Publiacqua, la stessa invierà anche a tale sog-getto copia elettronica delle fatture e delle altre comunicazioni relative al rapporto contrattuale.4) Per una corretta suddivisione dei consumi condominiali tra i singoli con-domini è opportuno che la lettura dei contatori interni avvenga contestual-mente alla lettura del contatore generale. Publiacqua si impegna quindi a fornire la data di lettura prevista all’Amministratore/Delegato dal Condo-minio.5) Publiacqua si impegna ad effettuare, entro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento, un censimento dei Condomini.

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Page 10: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Meno traffi co e rumore, più aria pulita: sono le caratteristiche di una città a misura di bici. Ma pedalare a Firenze non è così semplice. Il polso della si-

tuazione è dato dal numero di piste ciclabili, ancora inadeguato per una città che, grazie alla sua morfo-logia, si presterebbe bene a essere percorsa senza “motore”. Le corsie loro dedicate sono un’infra-struttura fondamentale per incoraggiare l’uso delle bici, poiché aumentano la sicurezza del ciclista. Fi-renze – si sa - non possiede una vera e propria rete integrata di piste ciclabili, in quanto i vari percorsi in rosso sono spesso sconnessi tra di loro, costringen-do i ciclisti a tratti “misti”. Per rendere la bicicletta un mezzo di trasporto urbano “competitivo” - so-stiene chi la utilizza - è necessaria una rete ciclabile effi ciente, che faccia sistema con i nodi del trasporto pubblico urbano. Ma a Firenze non sembra essere così: la stazione di Rifredi, ad esempio, è total-mente scollegata, mentre da Santa Maria Novella è possibile raggiungere, tramite la rampa in fondo

al binario 16, soltanto la pista della Fortezza, men-tre per il centro-Duomo non ci sono collegamenti diretti. Un tema “storico” della viabilità fi orentina, che riguarda anche (e soprattutto?) i ciclisti, è poi quello delle buche. Chi è costretto a pedalare nel traffi co per l’assenza delle piste ciclabili è troppo impegnato a tenere d’occhio le automobili per ri-uscire a prestare attenzione anche alle buche, che talvolta sono di dimensioni tali da compromettere l’equilibrio. Ma anche quando il ciclista arriva a destinazione non terminano le diffi coltà: trovare un posto nelle rastrelliere è, in alcune zone, più arduo che parcheggiare l’auto, a causa di un numero trop-po spesso insuffi ciente di posti bici, o per colpa dei mezzi abbandonati nelle rastrelliere. In questi casi il ciclista non ha altra scelta che trovare un parcheggio di fortuna, lasciando il mezzo legato a un palo, a un’inferriata o appoggiato a un muro. Le bici par-cheggiate al di fuori delle rastrelliere, però, a volte trasformano i marciapiedi in un percorso a ostacoli, creando problemi specialmente per gli anziani e i

disabili, che spesso sono costretti a chiedere l’in-tervento dei vigili per la rimozione dei mezzi che intralciano il passaggio. Il paradosso, si lamenta il popolo dei pedali, è proprio questo: un mezzo che rappresenterebbe una risorsa per la comunità si può trasformare persino in un problema. Dal Comune di Firenze arriva comunque qualche segnale inco-raggiante: la giunta ha recentemente stanziato ol-tre mezzo milione di euro per le piste ciclabili. In particolare, 450mila euro sono destinati alla manu-tenzione dei tratti di piste in cattive condizioni, al ripristino della segnaletica e alla messa in sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali. Altri 100mila serviranno al completamento della pista che va dal Saschall fi no al molino di Sant’Andrea a Rovezza-no. Qualcosa sembra muoversi, dunque, e chissà che per il 2013, quando Firenze ospiterà i mondiali di ciclismo, la città non avrà fi nalmente attivato il servizio di bike-sharing, che renderà il capoluogo toscano più simile alle altre 100 città europee che hanno già adottato (con successo) questo sistema.

velocipedi/1. Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. Qualcosa però sembra muoversi

Città ciclabile? C’è ancora da pedalare

Antonio Rettura

Le diffi coltà per chi sceglie le due ruote sono molte: firenze non possiede una

vera e propria rete integrata di piste, e così chi utilizza questo mezzo è spesso

costretto a percorrere (pericolosi) tratti misti. Poi c’è il problema del “parcheggio”

L’IMPResa/1

José Carlos Muñoz Pérez, 31enne fiorentino di origine iberica, lo scorso ottobre ha deciso di tornare a fare visita alla sua città natale, Siviglia. In

bicicletta. Per raggiungerla ha pedalato per 26 giorni, percorrendo 2.441 chi-lometri, assieme all’amico Daniel Gencarelli, che lo ha accompagnato nell’im-presa. Com’è nata l’idea del viaggio? Ho voluto unire le due città più importanti della mia vita attraverso la passione per la bicicletta. Siviglia è la città dove sono nato, mentre a Firenze sono arri-vato per amore, e da subito mi sono innamorato anche della città. Ho deciso di fare questo viaggio in bicicletta perché credo nel trasporto sostenibile e adoro lo spirito di avventura. Ci sono stati momenti difficili? Attraversando le Alpi e i Pirenei abbiamo affrontato salite durissime. Altri mo-menti diffi cili li abbiamo vissuti in Spagna, nella pianura dell’Ebro: abbiamo

pedalato una giornata intera con un fortissimo vento contrario che quasi ci fermava. Il tempo non passava mai!Cosa ti ha insegnato questa avventura? Dopo un viaggio in bicicletta di oltre 2.400 chilometri capisci che per gli spo-stamenti quotidiani in città non c’è nessun bisogno del motore! Per i brevi tragitti la bici è il mezzo più ecologico e salutare che esista.Firenze è a misura di ciclista? È una città che ha grandi potenzialità perché è in pianura, ma ci sono ancora tante cose da fare. Bisogna aumentare le piste ciclabili e collegare tra loro quelle esistenti. Sarebbe poi utilissimo attivare il servizio di bike-sharing, come stanno facendo numerose città europee. E poi, ovviamente, riparare le buche!Concludendo, perché conviene andare in bici? Chi usa la bicicletta fa del bene all’ambiente, a se stesso e anche al portafoglio. La bici è il veicolo anti-crisi!

José Carlos Muñoz Pérez, fiorentino d’adozione, racconta il viaggio compiuto alla volta del suo paese natale

ventisei giorni (e duemila chilometri) per riabbracciare Siviglia

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10 Marzo 2011

Page 11: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Bici e bus, un binomio ecologico. E inve-ce no, non vanno molto d’accordo. Ep-pure per lo sposalizio ci sarebbero tutti i presupposti, almeno a sentire chi sul

sellino ci attraversa la città. E chi ne ha fatto ma-teria di studio e lavoro. È stato fi nanziato con fondi europei il progetto per l’intermodal bike, sviluppato dalla nostra facoltà di Architettura: si tratta di una due ruote ripiegabile ultraleggera, cinque volte più piccola di quelle in commercio, pensata apposta per essere trasportata sui mezzi pubblici. Il proto-tipo è stato presentato a Palazzo Vecchio sul fi nire dell’anno scorso, adesso spetta alla ricerca trovare il modo di produrla a costi accessibili, ma si prevede che potrebbe solcare le nostre strade (e i nostri bus) già entro un paio d’anni. Ma i ciclisti urbani non hanno intenzione di aspettare così tanto: il trasporto delle bici sui mezzi pubblici è una battaglia che va avanti da tempo. E c’è pure chi ci ha scritto una tesi: Giacomo Stefanini, laureato in architettura nonché socio di Firenzeinbici, la più folta associazione di “pedalatori” cittadini. “Non c’è bisogno di nessun supporto per far salire le bici sul tram – spiega Vale-rio Parigi, un altro dei soci più attivi – e nessun re-golamento lo vieta. Succede in tutte le città moderne d’Europa”. Per ora, però, Ataf e Gest hanno detto no. Stesso copione nella vicenda delle preferenziali: da anni le associazioni si battono per aprire le busvie

ai velocipedi, ma niente da fare. “È una questione di velocità commerciale dei bus – dichiara Giampiero Gallo, il consigliere comunale delegato alla mobilità alternativa – ma abbiamo un tavolo aperto con Bo-naccorsi e c’è la disponibilità a studiare specifi che soluzioni per le preferenziali a basso scorrimento, soprattutto in centro”. In compenso la giunta co-munale ha appena stanziato 450mila euro per inter-venti urgenti sulle piste, leggi soprattutto al capitolo “chiusura dei monconi”. Ancora in stallo invece l’ipotesi bike sharing. “L’investimento iniziale è in-gente – spiega Gallo – circa un milione di euro. E altrettanto servirebbe per la manutenzione annuale”. Non esattamente noccioline, in un momento di ma-gra per i conti pubblici come questo. Anche se una soluzione ci potrebbe essere: affi dare la gestione a uno sponsor privato, come succede a Parigi e Bar-cellona. L’ipotesi però appare ancora lontana. Ma Palazzo Vecchio ha ancora in serbo qualche carta da giocare. La via alternativa potrebbe essere quella di un sistema di noleggio potenziato, in stretta colla-borazione con le aziende cittadine. Per Comune e privati, in pratica, si tratta di fare fi fty-fi fty: l’ammi-nistrazione si impegna a implementare le postazioni di noleggio (ad esempio nei pressi delle stazioni) e le aziende medio-grandi forniscono parcheggi per le due ruote sicuri ai dipendenti. Assicurandosi così anche lavoratori più in forma.

velocipedi/2. Mezzi ripiegabili ultraleggeri: è il progetto sviluppato dalla facoltà di Architettura

Ma la bicicletta vuol salire sull’autobusFrancesca Puliti

L’IMPResa/2

“A.A.A. ciclonauti per biciclettata in Nepal cercasi”. Il sestese Marco Banchelli lancia

una nuova e particolarissima proposta: entrare a far parte di una vera e propria staffetta ciclistica che, nei giorni della prossima Pasqua (il program-ma completo sarà visionabile prossimamente sul sito www.marcobanchelli.com), vedrà pedalare insieme “italiani” e “nepalesi” attraverso strade e panorami del Nepal più autentico di ieri e di oggi, per portare in quelle terre un grande messaggio di unione tra popoli e genti. “Non sono richieste particolari doti di allenamento e resistenza, ma solo una buona adattabilità e spirito di avventura – precisa Banchelli – gli interessati sono invitati

a mettersi in contatto con il nostro team, in quan-to i posti a disposizione non sono moltissimi”. Al progetto potranno aderire anche eventuali “non ciclisti”, in veste di accompagnatori uffi ciali, vi-sto che l’itinerario si svilupperà su strade asfaltate e avrà mezzi di assistenza e supporto al seguito. “Come in tutte le proposte del nostro modo di viaggiare preparato, consapevole e solidale – rac-conta Marco – sono previste visite a scuole indu-iste e buddiste, oltre che cattoliche. Incontreremo i profughi tibetani e i bisognosi dei centri di acco-glienza e assistenza, per rendere ancora più com-pleta questa esperienza”. Marco Banchelli sente in sé la fantastica sensazione di aver unito e di

unire le città, le montagne, le genti “con le gocce del mio sudore e con l’invisibile ma incancella-bile segno delle ruote della mia bicicletta”. Dagli Usa al Kenya, dall’Argentina al Cile passando per le Ande, e ancora Australia, Palestina e Israele, non c’è (quasi) luogo al mondo in cui Banchelli non sia stato a portare il suo messaggio di pace. A lui il merito di aver creato anche il progetto “Den-tisti per caso in Nepal” con la moglie odontoia-tra Maria Teresa Tosto. Si tratta di un supporto medico volontario che offre da un lato un aiuto immediato alle popolazioni locali, e dall’altro una serie di competenze a medici e operatori da usare nel lungo periodo.

Al via la nuova avventura del sestese Marco Banchelli, che chiama a raccolta i ciclonauti

E c’è chi cerca volontari per una staffetta di pace in nepal

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Page 12: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

A Firenze il bio è di casa. Sono sempre di più (e au-mentano a vista d’occhio) i negozi e i ristoranti dove si

mangia e si acquistano prodotti “natu-re”, controllati e certifi cati. Una moda o il bisogno sempre più impellente di tornare alla terra e mettere nel dimenti-catoio prodotti chimici e concimi dan-nosi per la salute? Forse entrambe le cose per un gran numero di consuma-tori, ma su un aspetto non ci sono dub-bi: mentre l’attenzione nei confronti di questa tipologia di prodotti cresce a dismisura, i prezzi diminuiscono in maniera inversamente proporzionale, grazie alla domanda sempre crescente. E se fi no a qualche tempo fa rappre-sentavano una categoria merceologica ad uso e consumo di chi poteva per-mettersi di spendere un po’ di più per mangiare meglio, adesso nella mag-gior parte dei casi fanno concorrenza alla grande distribuzione. Un esempio è quello di Natura Sì, franchising de-dicato all’universo del naturale, che ha aperto il suo quarto punto vendita in città (in via Kassel, dopo il recente via Baccio da Montelupo e i prece-denti via Masaccio e viale Corsica). “Indubbiamente la differenza tra un prodotto biologico e uno tradizionale c’è e si sente - spiega Cristina Biondi, direttrice del punto vendita di via Kas-sel - innanzitutto dal sapore, e poi non bisogna dimenticare che, per ottenere il marchio bio, bisogna avere tutta una serie di certifi cazioni dalle quali non si può prescindere”. Insomma, la “trap-pola del fi nto biologico” sembrerebbe non esistere, soprattutto per via della grandissima quantità di controlli a cui ogni prodotto viene sottoposto. “Il bio-logico sta diventando sempre più uno stile di vita - continua Cristina - si sta tornando pian piano a una concezione diversa anche della spesa: meglio ac-quistare piccole quantità più volte la settimana e tenere in casa cibo fresco che fare le maxi spese come usava fi no a qualche tempo fa”. E per i patiti del genere sono diversi gli indirizzi fi oren-tini da segnare in agenda: a comincia-re dai posti dove si mangia ma si può anche comprare qualcosa da portare a casa, come al Punto Macrobiotico, che ha un punto vendita in via de’ Pilastri e un ristorante in piazza Tasso. Lì vi-cino ci sono il circolo Aurora (piazza Tasso), coi suoi menù vegetariani e vegan, e la deliziosa gastronomia Vi-vanda (via Santa Monaca) che oltre

sembrerà strano, ma il boom del biologico è riuscito a scalfi re anche le granitiche abitudini

dei fi orentini, e questi negozi spuntano come funghi nei quattro angoli della città. Per la gioia

dei moltissimi appassionati e di chi ha deciso che è arrivata l’ora di tornare a mangiar bene

il cAso. In aumento supermarket e ristoranti interamente votati a un’alimentazione naturale

la bio-mania contagia Firenze (e non solo)

Barbara Biondi

al cibo ha anche una fornita cantina di vini biologici. Interessante anche l’esperienza de La Raccolta, in via Le-opardi, all’incrocio col viale Gramsci, che mette a disposizione della clientela anche piatti da asporto. Gli afeciona-dos non potranno poi perdere un must del “bio way of life”: la Fierucola di piazza Santo Spirito, che ogni mese porta in centro i banchini di pastori e agricoltori dell’area fi orentina. Info: www.lafi erucola.org.

E chi lo dice che biologico è bello solo se comprato in una

cascina, al mercato o in un super-mercato ad hoc? Ecco pronta la prova del contrario, che proprio dalla città del giglio e dagli im-mediati dintorni sta sviluppando un trend che riscuote sempre più successo tra gli amanti dei prodotti al naturale. Si potrebbe chiamare biologico.it, e invece si chiama Solmeo.it, azienda nata dall’entusiasmo di un gruppo di amici che, dopo aver passato parte della vita a fare mestieri di tutt’altro tipo in giro per l’Italia e per il mondo, si sono ritrovati a Impruneta per mettere su un’at-tività di selezione e vendita di prodotti biologici e biodinamici. Il principio è lo stesso che muo-ve ogni tipo di acquisto online (compresi quelli delle grandi ca-tene di supermercati): si visita il sito, si scelgono i prodotti che si desiderano e questi vengono con-segnati a casa nel giro di pochi giorni dall’ordine. La differenza è che nel “carrello” si possono inserire anche prodotti freschi come verdura e frutta, latte appe-na munto, burro, formaggi oltre a legumi secchi, confetture, ma an-che detersivi e affi ni, tutto scelto con cura dai signori Solmeo e recapitato (a Firenze il martedì è gratis) direttamente a casa. Altra piattaforma online che mette a disposizione prodotti toscani è il sito Stile Naturale (http://stores.ebay.it/stilenaturale) che offre prodotti di vario genere ma di provenienza rigorosamente lo-cale: dal rosolio di China delle monache benedettine di Pistoia ai cuscini di pula biologica fatti a mano per l’allattamento, dalle briciole d’oro a 23 carati per de-corare cocktail, ai saponi all’olio extravergine d’oliva biologico Igp toscano, fi no alla composta di cipolla di Certaldo derivata dal presidio Slow Food e al pecorino toscano di Volterra a caglio vege-tale. Questo e altro su un sito che si appoggia a Ebay e consegna i prodotti sfruttando le spedizioni postali.

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12 Marzo 2011

Page 13: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Sesso: MaschioEtà: 9 anniCarattere: dolcissimo e affettuo-sissimo!Taglia: piccolaIl piccolo Calimero è arrivato inrifugio che era un batuffolo dipochi mesi. Ovviamente dal cani-le non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono,dolce e affettuoso. Vorrebbesempre stare in braccio e apanca all'aria per ricevere cocco-le. E' davvero un cane buonissi-mo adatto a tutti. Con un belbagno e una bella spazzolatadiventerebbe anche bellissimo.

Sesso: MEtà: 5/7 anniCarattere: coccoloneTaglia: piccola, 8 kgBuffone aveva un padrone anziano ealla sua morte il cane venne affidatoal fratello che però partì perl'Australia. Così il piccolo fu dato alnipote, che non perse tempo e losbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nelcuore è ancora un cucciolone pieno dienergia e voglia di coccole! Devemorire in canile???? E' una tg piccola(8kg circa) e si abituerebbe di nuovoa vivere in una casa senza problemi.Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sof-ferenza?

Sesso: FEtà: 7anniTaglia: piccolaCarattere: dolcissima/timorosaLei si chiama Gina (è la cagnolina sulmuretto), 7 anni, una vita tutta passa-ta in canile! Anche lei è un pò ciccio-na, ma come possono vivere benequesti cagnotti che condividono conaltre 200 anime dei piccoli box sovraf-follati?I volontari la amano molto, ma sonosolo 3 e non ce la fanno a portarla apasseggio, a farla sgambare. NES-SUNO chiede in adozione cani inquesto piccolo paese della Sardegna.Gina ha una sua dignità, una vogliamatta di dare affetto e di riceverlo. Chici aiuta a realizzare questo sogno?E' una tg piccola ed è sana.

Sesso: MEtà: 3 anniCarattere: pauroso e con qualche pro-blemaTaglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato cometanti altri. Stava in una famiglia insiemealla sua amichetta Luna, ma un giornosono stati portati in canile con una bana-le scusa. Luna che era carina, bionda edolcissima ha trovato una casa, mentreinvece Tobia, che ha qualche problemacomportamentale causato dalla famiglia èrimasto in canile. Tobia si agita quando sifanno movimenti particolari, come alzareuna mano all'improvissom ma in genera-le qualunque scatto veloce. Le volte checapita Tobia ringhia anche se non attac-ca, per questo motivo crediamo che siastato picchiato. Se lo si sa prendere luiadora stare in braccio a farsi coccolare.Per lui cerchiamo una persona con espe-rienza e magari l'aiuto di un comporta-mentalista. Tobia è un cane buono, è solomolto spaventato e stressato

Sesso: MaschioEtà: 6-7 annitaglia: medio piccolaCarattere: buonissimoGiommy è arrivato al rifugio nel 2005,aveva un padrone che lo lasciava instrada in balia degli eventi come siusa qui in Sardegna. Il dolcissimoGiommy ha perso un' occhio a causadi una pietra lanciata da dei bambini.Abbiamo deciso di portarlo via e dinon ridarlo al suo padrone che insi-steva per riaverlo. Da quel momentoil piccolo non è mai più uscito dalcanile! Nessuno lo ha mai notatoforse a causa di quell'occhio, eppureè un cane dolcissimo e adatto a bam-bini e ad anziani

Età: 2006Sesso: Maschio Taglia: medio piccolaCarattere: diffidente ma dolceBlack ciotti vive in canile sin daquando era cucciolo insieme ai fratel-lini White Ciotti, Aska e alla sorellinaBambi star...Bambi nera purtroppo èmorta quest'anno a casusa di untumore. Non vogliamo assistere impo-tenti ad altre morti del genere. Questifratellini e soerelline si meritano diconoscere la vita fuori dal canile. Nonhanno idea di che cosa ci sia al difuori delle sbarre... non hanno maivisto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchènon fanno movimento e mangianomale.Black ciotti è un po' diffidente perchèvede sempre e solo i volontari delcanile, ma siamo sicuri che in unacasa si scioglierebbe.

1170123

Sesso: Maschio Età: 6 anniCarattere: coccolone e tranquilloTaglia: media contenutaSammy è arrivato in canile con i suoifratellini e sorelline. Purtroppo solopochissimi di loro sono stati adottati.Lui vive nel box con la sorellina Dea,anche lei molto bella. Sammy è uncagnolino molto affettuoso che adorail contatto umano. E' una taglia mediama contenuta, inoltre ha qualchekiletto di troppo perchè in rifugio nonesce mai. Ha solo sei anni, è ancoraun cane giovane con tanta voglia divivere. Non lasciamo che si spengalentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.

Sesso: MaschioEtà: circa 6 anniTaglia: PiccolaCarattere: Vivace e iperattivo.Full è un cagnetto piccolo picco-lo ma molto vivace. In canile pati-sce molto la solitudine, vorrebbestare sempre con qualcuno. E'un piccoletto tutto pepe chevuole giocare e ricevere attenzio-ni. Le sue sorelline sono stateadottate e lui invece è ancora quiperchè "abbaia"un pò troppo. Masiamo sicuri che con tanto amoreFull si calmerà molto.

Sesso: MEtà: 4 anniCarattere: affettuoso con tuttitranne cani maschi grandiTaglia: piccolaPoldino è cagnetto dolcissimo dicirca 4 anni,pesa 8 kg e va dac-cordo con i bambini, con i gatti econ i cani, ma non con i maschidi taglia grande...non li soppor-ta!:-(si è rotto una zampina e io nonvoglio riportarlo in canile perchèsono sicura che Poldo si sia rottola zampa mentre scappava daqualche cane più grande al qualeha rotto le scattole...e quando hasaltalto il muretto che c'è nelpiazzale è atterrato male Moltomale!Adesso cerca URGENTEMEN-TE casa!

Età: 2001Sesso:MaschioTaglia: piccoloCarattere: tende a scappare ma è troppobuffo e dolcePepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni.Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sem-pre stato un vagabondo. E' sopravvissuto adun avvelenamento nel 2005 e ad un inci-dente l'anno scorso. Finalmente i volontarisono riusciti a convincerlo che non era più ilcaso di stare in giro per le strade, che forseera il caso di passare una vecchiaia più tran-quilla al riparo dai pericoli. Ultimamente èpiù tranquillo, ma ha sempre la tendenza ascappare, chissà se poi in una casa si cal-merebbe definitivamente. La vecchiaia iniziaa farsi sentire e avrebbe davvero bisogno diuna casa per passare gli ultimi anni in santapace.

Età: 2006Sesso:Femmina Taglia: medio piccolaCarattere: timida ma molto affettuosaBambi Star vive in canile sin da quan-do era cucciola insieme ai fratelliniWhite Ciotti, Black Ciotti e alla sorellinaAska...Bambi nera purtroppo è mortaquest'anno a casusa di un tumore. Nonvogliamo assistere impotenti ad altremorti del genere. Questi fratellini esoerelline si meritano di conoscere lavita fuori dal canile. Non hanno idea diche cosa ci sia al di fuori delle sbarre...non hanno mai visto l'erba....

Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuteràad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comu-nali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italia-na non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenzac’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pastoè costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondi-ta? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostrapappa?Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi!Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una pas-seggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile.......E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un vete-rinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e igatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete!Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime.Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbia-mo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, viassicuro, non può lasciare indifferenti.

Grazie.

Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere [email protected] siamo anche su FB

Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che

abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero.Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica

prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.

per concessione gratuita de

Page 14: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Sono numeri e spesso (un po’ come accade per la temperatura reale e quella percepita, quando fa cal-

dissimo e dicono che è “solo” colpa dell’umidità) non rispecchiano del tutto la percezione e la sensibilità delle persone. I dati relativi al 2010 resi noti dalla Questura di Firenze (che Il Reporter aveva pubblicato

Le zone dove la sicurezza “vacilla”dossieR/1. I dati della Questura dicono che i reati sono diminuiti. Ma capita di sentirsi in pericolo

Serena Wiedenstritt

l’inchiesta

tra le aree in cui la percezione di tranquillità viene a mancare ci

sono san Lorenzo (vicina a tanti locali dove spesso con l’alcol si

esagera), santa Croce, con le sue viuzze, e piazza santo spirito,

storicamente alle prese con notti un po’ troppo movimentate

notte A sAn lorenzo

sul numero di febbraio) dipingevano un quadro positivo della sicurezza in città e registravano una diminuzione del numero dei furti, delle rapine e delle truffe. Questi dati – li ricordia-mo velocemente - parlavano di una fl essione del numero totale dei de-litti, in tutta la provincia (-14,35 per cento) e nella città di Firenze (-11,83 per cento), mentre in 365 giorni le persone denunciate in stato di liber-tà erano state 3.895 e gli arrestati 1.397. Signifi cative apparivano poi le diminuzioni di alcune tipologie di reati, quali le rapine, i furti, gli scip-pi e le truffe e frodi informatiche. In controtendenza i furti in abitazione, passati da 1.174 nel 2009 a 1.356 nel 2010 (+15,5 per cento), e gli omicidi volontari, passati dai 5 del 2009 ai 9 del 2010. Soddisfacenti invece i ri-sultati sul fronte della lotta a traffi co e spaccio di sostanze stupefacenti: per questa tipologia di reato erano state arrestate 251 persone e denun-ciate in stato di libertà 69. La sicu-rezza percepita, quindi, in base ai numeri dovrebbe essere aumentata, ma in realtà sono ancora numerose le “zone buie” della città dove i re-sidenti continuano ad aver paura a uscire di sera, e la tranquillità resta spesso un miraggio. Molto spesso, infatti, non è solo il rischio-rapina a pesare sulla percezione dei fi orenti-ni, ma sono anche il disturbo della quiete pubblica, i rumori, il traffi co indisciplinato e pericoloso a causa-re insicurezza e malessere. Spesso, infi ne, le zone a più alta densità di vita notturna si confermano quelle giudicate più pericolose. La (poco ambita) palma dell’insicurezza resta in centro, nella zona di San Loren-zo, sia per la vicinanza alla stazio-ne centrale di Santa Maria Novella - che fa da naturale ricettacolo per i traffi ci meno leciti - sia per l’ab-bondanza di locali che offrono tanto alcol a poco prezzo. Altre questione irrisolta è quella dell’Oltrarno, e in particolare quella di piazza Santo Spirito, zona storicamente frequen-tata da punkabbestia e teatro, negli scorsi mesi, anche di una violenta aggressione al presidente dei giova-ni industriali di Firenze. Anche San-ta Croce spesso non permette sonni tranquilli agli abitanti della zona, fra schiamazzi, spaccio e cattive com-pagnie che si incontrano sul sagrato della chiesa per poi spostarsi nelle più riservate stradine a lato. Infi ne, a voler elencare le zone dove la perce-zione di sicurezza la notte può vacil-lare, fuori dal centro è da segnalare piazza Dalmazia, dove - a due passi dal cinema - c’è un dormitorio a cie-lo aperto, negli spazi che la mattina sono occupati dal mercato.

Fuori dal centroda segnalarei dintorni di piazza Dalmazia

La prima vittima del 2011 è arrivata nella notte fra il 6 e

il 7 febbraio, tra Firenze e Prato. Fino ad allora, il bilancio delle morti sulle strade di Firenze pote-va vantare zero vittime, anche se i primi due mesi dell’anno avevano già registrato quasi 300 incidenti e oltre 250 feriti. Nel 2010 le vit-time della strada sono state 23, con il tributo più caro pagato da motociclisti e pedoni: 9 dei primi e 9 dei secondi hanno perso la vita in modo violento sulle stra-de della città. La mappa dei punti più pericolosi si disegna partendo da via Baracca, passando da via Pistoiese e approdando in via di Novoli, per proseguire poi verso viale Guidoni, viale Strozzi e via Pisana: tutte strade da oltre 50 incidenti l’anno. E ancora non si esauriscono i casi di pirati della strada che non solo compiono un’infrazione, ma neanche si fer-mano sul luogo del misfatto. Al-cune settimane fa è successo a un taxista in piazza dalla Stazione, che ha investito un bimbo e non si è fermato. Rintracciato dalla polizia municipale, per lui è scat-tato immediatamente il ritiro della patente. Alla fi ne di gennaio una donna di 67 anni è stata investita da un automobilista, che è stato fermato e denunciato. Le proposte del Comune, che per la prevenzio-ne si associa alle associazioni dei parenti delle vittime, come quella fondata dai genitori di Lorenzo Guarnieri, partono da più punti di vista e riguardano ad esempio una raccolta di fi rme per una legge di iniziativa popolare affi nché si pre-veda l’omicidio volontario, e non colposo, per chi causa la morte di una persona mentre è alla guida in stato di ebbrezza o sotto stupefa-centi. A breve, inoltre, dovrebbe venir presentato il Piano strategi-co integrato per la sicurezza sulle strade a Firenze, mentre sono già iniziati gli incontri nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi che possono arrivare da comportanti scorretti e, solo ap-parentemente, catalogabili come leggerezze.

Anche incontri nelle scuole

Incidenti stradali,si cercano rimedi

foCus

/S.W.

14 Marzo 2011

Page 15: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

l’inchiesta

Polemiche sui costi e sulla correttezza delle proce-dure di appalto a parte, il parco della Musica è

in arrivo a Firenze, e con lui un nuovo corso per la città e, soprat-tutto, per la zona delle Cascine. Si tratta infatti di uno dei punti di Firenze più toccato dalle novità, prima con l’avvento della tramvia, che l’attraversa per collegare le due sponde dell’Arno, e ora con il nuovo centro musicale, che pren-derà il posto del vecchio Teatro Comunale. Ma come reagisce il polmone verde della città a queste continue “rivoluzioni”? Che piani ha Palazzo Vecchio per un’area che è sempre stata a rischio sfrut-tamento e che da anni sembra vi-vere una crisi di identità profonda? Per i presidenti delle commissioni urbanistica e cultura del Comune, Elisabetta Meucci e Leonardo Bie-ber, il focus è sul nuovo teatro, che rappresenterà “un’opera pubblica di alto livello internazionale e una

grande occasione per la crescita culturale della nostra città, oltre al modo per restituire alla cittadinan-za una vastissima area che ricon-nette anche il centro storico con il parco delle Cascine.” Del resto, di interventi forti sulla zona delle Cascine si parla da tempo, e una delle ultime occasioni è stata l’ini-ziativa dei “cento luoghi”, voluta dal sindaco Renzi a fi ne settembre per aprire la discussione sui luoghi simbolo della città che l’ammini-strazione vuole restituire ai fi oren-tini entro fi ne mandato. E proprio le Cascine sono state il luogo pre-scelto dal primo cittadino per per ascoltare personalmente le propo-ste degli abitanti e formulare le proprie promesse, fra cui quella di farle diventare il più grande parco urbano d’Europa: un’area che, a lavori ultimati, dovrebbe coprire ben 300 ettari e comprendere l’Ar-gingrosso, i lungarni del Pignonci-no e dei Pioppi, la zona del Podere la Trave-Il Barco e il nuovo polo

musicale con il nuovo teatro del Maggio. Il tutto per un totale di diversi milioni di euro, di cui però 13 milioni e 691mila sono già stati fi nanziati. Fra le altre prospettive per il parco ci sono una nuova pas-serella esclusivamente ciclopedo-nale, che sorgerà a metà strada tra l’Indiano e la passerella dell’Iso-

lotto, collegando il parco delle Ca-scine con quello dell’Argingrosso, un nuovo centro dell’arte e dello spettacolo nei locali ex Fabbri ed ex Scuderie e spazi per nuovi ser-vizi per il parco, o un locale legato alla tradizione culinaria, nell’ex discoteca Meccanò. Resta invece per il momento insoluta la “dispu-

ta” Renzi-Zeffi relli su dove fi nirà l’archivio storico della carriera del grande regista, diviso fra l’amore per la sua città e il richiamo del-la capitale. Ad ogni modo, i tempi per la presentazione del progetto sono stati fi ssati a inizio giugno: non resta dunque che pazientare qualche mese.

Matilde Bernini

Le Cascine restano uno dei punti preferiti per i bivacchi,

in particolar modo con l’avvento della bella stagione: ormai da ge-nerazioni alcune comunità di im-migrati, specialmente peruviani, filippini e cingalesi, hanno eletto il pratone a luogo di incontro per i picnic della domenica (e non solo), spesso e volentieri condi-ti da numerose bottiglie di birra. Gli eventi organizzati nei locali della zona, inoltre, non facilitano la vita dei residenti, e gli ultimi episodi lo confermano, come ad esempio il bis di risse in una sola serata all’evento dell’Ippodromo delle Mulina: protagonisti prima cinque magrebini in evidente stato di ubriachezza, poi alcuni cittadi-ni italiani, gli uni contro gli altri per motivi calcistici, mentre della discoteca Meccanò, al momento, restano solo i resti dell’incendio. Con l’avvicinarsi della bella sta-gione, la situazione nel parco (che da una parte ospita lo storico Cir-colo del tennis di Firenze, nato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fon-datori in parte fiorentini e in parte inglesi, e diventato il quinto cir-colo italiano a iscriversi all’asso-ciazione italiana di Lawn Tennis, istituita a Roma il 16 aprile 1894),

si rende ancora più complicata. Ai problemi usuali, come ad esempio quello della prostituzione che con-tinua a invadere gli spazi del par-co, dal viale ai giardini interni, si aggiungono le serate brave di chi ama tirar tardi sui prati, con tanto di schiamazzi e rumori che talvol-ta arrivano a essere denunciati an-che dai residenti dell’Isolotto. Per non parlare della “città fantasma” abitata da sbandati vari che si apre nella zona fra la Leopolda e il par-co, dove si trovano i vecchi capan-noni che costeggiano i binari e che erano un tempo parte dello scalo merci delle ferrovie, come denun-ciato dai residenti delle nuove case di via Michelucci, adiacenti alla Leopolda.

I “rischi” della bella stagionezooM. Dai bivacchi alle serate rumorose

dossieR/2. Tanti i progetti per dare nuova vita a un luogo dal passato certamente non facile

Ma le Cascine si preparano a rinascere

Di interventi importanti in questa parte

di città si parla da tempo: ora è in arrivo

il Parco della Musica, che ne dovrà

segnare una seconda giovinezza

/M.B.

1149005

15

Page 16: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

econoMiA/1. Nella cooperativa addetti di 36 nazionalità diverse. Che parlano tutti la nostra lingua

“nuovi italiani”. Grazie al lavorosono stranieri, ma

hanno un forte senso

di appartenenza al

Belpaese (e a firenze).

sono i 400 impiegati

immigrati della Cooplat,

secondo una ricerca

condotta dal Ceuriss

Otto su dieci non lascerebbero mai la Toscana e Firenze per trasferirsi al-trove. E non sarebbe una novità, se stessimo parlando di persone nate e

cresciute qui, perché si sa che i toscani – e i fi o-rentini in particolare – sono legatissimi alla loro terra. Ma loro sono originari di Perù, Albania, Romania e Filippine: sono venuti nella nostra regione per lavorare e ora non la lascerebbero per nulla al mondo. Perché la maggioranza di questi stranieri si sente “ben integrata” (il 51%) e il 77,8% mostra un senso di appartenenza all’Italia, contro il 68,9% che dà altrettanta im-portanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. È un caso fi orentino: si tratta della ri-cerca condotta dal Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss) tra i lavoratori immigrati della Cooplat, una delle più importanti coopera-tive italiane nel comparto dei servizi. Tra i tre-mila lavoratori della Cooplat, infatti, ce ne sono ben 400 stranieri. Per questo la cooperativa ha deciso di commissionare al Ceuriss un’inda-gine su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, che è iniziata nel gen-naio 2010 e che ora è vicina alla conclusione. Leggendo i dati, ciò che salta agli occhi sono il sentimento maturato nei confronti dell’Italia e il fatto che la buona integrazione degli immigra-ti, riconosciuta da loro stessi, sembra dovuta in primo luogo al lavoro. Riguardo a quest’ultimo punto, per esempio, è da segnalare la risposta alla domanda sulle “dimensioni in cui gli im-migrati si identifi cano di più”: al primo posto

c’è la famiglia con il 68,9% e al secondo il la-voro con il 45,9%, seguiti a molta distanza dalla nazionalità (24,6%) e dai riferimenti allo stile di vita (27%). Anche una curiosità – in realtà solo apparente, perché si tratta della vita di tutti i giorni – la dice lunga sul legame tra lavoro e integrazione: il 48% degli addetti immigrati di Cooplat valuta “buoni” i rapporti con i colleghi italiani e il 54,1% quelli con i colleghi di una nazionalità diversa (il dato più basso è quello relativo ai rapporti con i connazionali: 46,7%). L’82% di loro parla in italiano con i colleghi, ma il dato ancora più signifi cativo è che soltanto il 24,6% usa ancora la lingua d’origine per le conversazioni in famiglia. Insomma, ormai par-

lano italiano anche a casa.“Questi dati – si leg-ge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati, che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percen-tuali non inferiori all’85-90%)”. Il profi lo che esce dalla ricerca è quello di stranieri che si sentono “nuovi italiani” – e non dimentichia-mo che stiamo parlando di immigrati di prima generazione. Le brutte notizie arrivano quando si parla della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta diffi coltà a fi ne mese” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”. Ita-liani anche nelle diffi coltà, insomma.

lAvoro e immigrAti: un Binomio CHe portA All’integrAzione

Federico Buti

società

Campi Bisenzio, la città dell’area fi oren-tina con la percentuale più alta di im-

migrati. Santa Croce sull’Arno, dove oltre il 40% della popolazione residente nel picco-lo centro storico è composto dalle famiglie degli stranieri che lavorano nelle concerie. Il caso della Cooplat, 400 lavoratori non italiani su 3mila (vedi pezzo a fi anco). Sono le tre esperienze toscane da cui è partito il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, che si è svolto il 25 febbraio scorso al teatro Dante di Campi, per affrontare le proble-matiche e le sfi de poste dall’immigrazione. A Firenze, in Toscana e in Italia. All’inizia-tiva, organizzata dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, ha partecipato tra gli altri Massimo D’Ale-ma, ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri del secondo governo Prodi. Tanti i dati resi noti durante le cinque ta-vole rotonde che si sono tenute durante la giornata. Come quelli della “rivoluzione” di Campi, dove i cittadini cinesi rappresen-tano il 43,6% della popolazione straniera residente, contro il 62% di vent’anni fa, quando la popolazione della frazione San Donnino quasi raddoppiò nel giro di pochi mesi per l’arrivo di migliaia di persone pro-venienti dalla Cina. Ora i cinesi non sono più concentrati in una sola zona della città, è stato evitato il rischio ghetto e il sindaco Adriano Chini dice che “oggi Campi, per i cinesi, è molto più un luogo di residenza che un posto dove lavorano e basta, segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. O come l’esperienza di Santa Cro-ce sull’Arno, dove la stabilità lavorativa (i tanti immigrati presenti sono assunti nelle concerie) ha permesso i ricongiungimenti familiari, potente fattore di pace e coesione sociale. Durante il convegno è stato toccato anche il caso di Prato: alle tavole rotonde hanno partecipato anche il sindaco e il pre-sidente della Provincia, Roberto Cenni e Lamberto Gestri.

I dati del convegno di Campi

La toscana e le sue “vie dell’integrazione”

/F.B.

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16 Marzo 2011

Page 17: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Quei mestieri che nessuno vuol più fareeconoMiA/2. Capita che l’offerta non manchi e che invece il candidato giusto si faccia attendere

Antonio Passanese

Il lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “spor-carsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In To-scana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni

– alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle diffi coltà di reperimento della forza lavoro. Nel-la “classifi ca” dei mestieri meno ambiti stilata da Con-fartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, “peggio” ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli? È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia - sottolinea il report di Confartigianato - do-vrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e fa-vorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la fl ebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema infor-mativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la diffi coltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni

programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la diffi coltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di can-didati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infi ne con l’opportu-nità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i fi gli su questa strada, il che, naturalmente, non signifi ca escluderli dall’opportunità di studiare. In-somma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler

dire il report. Nel frattempo, gli extracomunitari rappre-sentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immi-grati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.

tra quelli meno ambiti - dice un’indagine di Confartigianato

firenze - ci sono l’idraulico, il muratore, il sarto, il macellaio,

il panettiere, il cuoco, il falegname e persino l’igienista dentale

società

Nella nostra regione sono 69mila i ragazzi alla ricerca della prima occupazione

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Page 18: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

te ha riaperto i battenti. E’ visitabile solo il lunedì (giornata in cui quasi tutti gli altri musei sono chiusi) e offre, oltre alla collezione delle sculture originali delle nicchie, una vista inedita sulla città, che si riesce a godere solo dal “grattacielo” più alto del centro. Altra chicca a costo zero è il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, dove, all’interno dell’ex refet-torio del convento, è custodito uno dei più begli affreschi del Rinascimento fi orenti-no, incredibilmente dimenticato dalla maggior parte dei turisti di passaggio. Se-guono a ruota il cenacolo di Ognissanti, Fuligno e Sant’Apollonia, e poi ancora il Chiostro dello Scalzo, casa Martelli e la sala del Perugino (ingresso dal Liceo Mi-chelangelo) che è recentemente entrata a far parte del circuito museale. Appena fuori dal comprensorio fi orentino ci sono le ville medicee di Castello (col meravi-glioso giardino), di Petraia, di Poggio a Caiano (con annesso museo della natura morta) e di Cerreto Guidi (con il museo storico della caccia). Gli appassionati di arte contemporanea potranno invece fare una visita by night alla Strozzina, che la-scia le sale aperte a tutti il giovedì sera dalle 18 alle 23. A disposizione anche le visite guidate gratis del sabato e della do-menica alle 16.30, oppure i deliziosi “we-ekend dell’arte”, laboratori per bambini e adulti organizzati il primo fi ne settimana del mese: l’ingresso è free, ma solo su prenotazione. Per chiudere in bellezza non poteva mancare lo spazio principe del Q3, l’Ex3, che non mette limiti ai vi-sitatori e lascia le porte aperte a chiunque si voglia abbeverare alla fonte della ricer-ca contemporanea.

17 marzo, le principali gallerie della città rimarranno aperte fi no all’una del matti-no. Altra sorpresa gradita è il ritorno delle domeniche del fi orentino che, una volta al mese, consentono ai nati nella città del giglio, a chi è residente nel comune di Firenze e nella provincia di visitare il museo di Palazzo Vecchio senza scucire un centesimo. L’appuntamento di marzo è fi ssato per il 13, ma chi non ce la farà non deve disperare: è già fi ssata una nuo-va giornata a porte aperte per il 10 aprile. L’unica accortezza è quella di munirsi di una “Bacione card”, completamente gra-tuita, che va fatta al telefono o via mail. Nei principali musei statali (ad esempio Uffi zi, Galleria dell’Accademia e Bargel-lo) si entra senza pagare solo in casi raris-simi (come in occasione della notte dei musei di cui sopra) o se si appartiene ad alcune categorie speciali, come giovani sotto i 18 anni, anziani over 65 o gruppi di studenti accompagnati da insegnan-ti. In compenso però esiste un numero incredibile di gallerie del polo museale che hanno il vantaggio non solo di essere gratuite, ma anche quasi sempre poco af-follate. Ne è un meraviglioso esempio il museo di Orsanmichele, che recentemen-

Chi l’ha detto che la cultura deve essere venduta a caro prezzo? Il pane della mente, si sa, deve essere a disposizione di tutti, e

allora ecco una serie di escamotage per godere delle bellezze della città del giglio e degli immediati dintorni senza mettere mano al portafoglio. Si comincia con la notte dei musei gratis in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tra il 16 e il

ecco qualche consiglio per godere delle bellezze della città del Giglio (e dintorni)

senza dover mettere mano al portafogli. a partire dalla lunga lista delle gallerie

statali per entrare nelle quali non serve pagare nessun tipo di biglietto

Al Museo. Sono molti i luoghi d’arte che possono essere visitati senza spendere neanche un euro

Quando la cultura è a costo zero

tempo libero

Ludovica V. Zarrilli

pAlAzzo veCCHio

Negli ultimi anni Palazzo Vecchio ha affi ancato, ai

panni di sede del potere politi-co e amministrativo della cit-tà, quelli di uno dei musei più visitati da fi orentini e turisti. L’accesso alle sale del museo è possibile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 19, men-tre il giovedì nei i giorni festivi infrasettimanali l’orario è ridot-to, dalle 9 alle 13. Una volta al mese, nell’ambito della “dome-nica del fi orentino”, è previsto l’ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini residenti o nati a Firenze e provincia. Per acce-dere al Palazzo occorre ritirare una card gratuita presso gli uf-fi ci Urp del Comune. Ogni mese viene segnalato il programma delle iniziative con le attività, anch’esse gratuite, curate dal Museo dei ragazzi, che si po-tranno effettuare esclusivamen-te su prenotazione, al numero 055.055 o sul sito www.museici-vicifi orentini.it. In questa occa-sione è possibile inoltre visitare gli scavi del teatro dell’antica Florentia. Accanto ai percorsi tradizionali, che attraversano i quartieri monumentali del pa-lazzo, l’associazione Museo dei ragazzi offre modalità innovati-ve e originali di visitare il mu-seo. Queste visite conducono fi n nelle stanze segrete dei Medici, e si svolgono con guide d’ecce-zione come Giorgio Vasari o il duca Cosimo I, che, dialogando con i visitatori, consentono loro di cogliere, con maggiore chia-rezza, le differenze tra la Firenze del’500 e quella attuale. In occa-sione di aperture straordinarie, il normale percorso tra le sale si può arricchire anche con la visita di alcuni ambienti sugge-stivi, come il “camminamento di ronda” e il quartiere di Leone X, sede degli uffi ci del sindaco. At-tualmente, in Palazzo Vecchio, è poi possibile ammirare il teschio tempestato di diamanti opera di Damien Hirst, esposto nella ca-mera del duca Cosimo I fi no al primo maggio.

I tesori della sede del Comune

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Page 19: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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Page 20: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Dopo la tassa di scopo, ecco quella

“d’immagine”: bancarelle, mercatini

e installazioni dovranno pagare di più

per stare in centro. e passare al vaglio

di una commissione ad hoc

politica

Piazza Signoria trasformata in spiaggia per un giorno con una sfi lza di ombrelloni, mucche colorate sparse per tutto il centro, un enorme waffel gonfi abile davanti alla basilica di Santa Croce. Palazzo Vec-chio dice basta e vara un nuovo regolamento sull’uso delle piazze

storiche fi orentine. Chi vorrà usufruire dello sfondo da cartolina dovrà pas-sare al vaglio di una commissione ad hoc. E pagare di più. Finora, infatti, per organizzare un evento in centro era suffi ciente saldare il conto del suolo pubblico. D’ora in poi non sarà più così: entra in vigore una sorta di “tassa di immagine”. “Così si tutelano le zone più preziose della città”, commenta il vicesindaco Dario Nardella. “Il regolamento – continua Nardella - in-troduce due grandi novità: il canone per l’utilizzo delle piazze storiche e precisi criteri per il loro sfruttamento, con una maggiore selezione sia dal punto di vista dell’impatto estetico, sia in base alla tipologia dell’evento”. L’indennità di immagine terrà conto delle caratteristiche del luogo, della durata degli eventi e dei ritorni economici. Ma non solo: le autorizzazio-ni saranno vincolate ad alcuni precisi parametri, come il valore sociale, culturale e politico degli eventi, l’interesse per la collettività, la ricaduta economica per il territorio. A valutare l’impatto estetico oltre che social-economico degli eventi sarà una specifi ca commissione, di cui faranno parte tutti i rappresentanti degli uffi ci comunali interessati. Ancora da stabilire i canoni d’affi tto dei differenti “palchi”, mentre è già stabilito l’elenco delle

Francesca Puliti

piAzzA sAnto spirito

coMune. Stop all’utilizzo indiscriminato degli sfondi da cartolina: arriva il regolamento

Lievita l’affi tto delle piazze storichepiazze interessate: piazza Strozzi, piazzale Michelangelo, piazza del-la Signoria, piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza Santa Croce, piazza SS. Annunziata, piazza del-la Repubblica, piazza Santa Maria Novella, piazza Ognissanti, piazza-le degli Uffi zi, via Martelli, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e giardino della Fortezza da Basso. Ma non è fi nita qui, perché davan-ti a Palazzo Vecchio, così come tra Duomo e Battistero, in via Martelli, piazza Santa Croce e piazza della Repubblica, potranno campeggiare esclusivamente iniziative promosse direttamente dal Comune. “Era ne-cessario tutelare maggiormente le zone più preziose della nostra città – aggiunge il vicesindaco – anche per garantirne una fruizione migliore da parte di cittadini e turisti. Proprio a questo proposito abbiamo voluto tenere conto anche delle indicazioni della Soprintendenza”. Le domande dovranno essere presentate almeno 45 giorni prima dell’evento, con tanto di fi nalità, durata e caratteri-stiche dell’occupazione, compreso il progetto dettagliato. Alcune de-roghe sono previste, ma solo per le manifestazioni promosse dall’am-ministrazione comunale. A merca-tini, bancarelle e installazioni varie, invece, non si faranno più sconti.

L’InIzIatIva

La politica, il calcio (la Fiorentina, soprattutto), il suo Mu-gello. Erano tre delle grandi passioni di Alessia Ballini, la

consigliera regionale scomparsa il 2 febbraio scorso dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro, ed è mettendo insieme e “miscelando” questi tre ingredienti che amici e conoscenti hanno deciso di tributarle un omaggio. Così è nato il 1° tro-feo di calcio Alessia Ballini, che si è svolto il 20 febbraio al centro tecnico Figc di Coverciano, un quadrangolare che ha visto affrontarsi politici, amministratori e giornalisti di Firenze

e del Mugello. A scopo benefi co: i fondi raccolti, circa 2.600 euro, sono stati devoluti alle realtà a cui Ballini ha chiesto di fare donazioni. “Niente musi lunghi ma sorrisi – aveva detto ai famigliari prima di andarsene – e chiedete che non venga-no comprati fi ori ma fatte offerte per i centri anti-tumore”: il dipartimento oncologico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l’associazione Pallium. A sfi darsi sul campo di Coverciano la squadra dei consiglieri comunali e degli assessori di Firenze, capitanata

dal sindaco Renzi, una Rappresentativa del Mugello, una dei giornalisti e una formazione composta da consiglieri regionali, provinciali e politici. In tribuna il ct della Nazionale Cesare Prandelli, Sebastien Frey e l’ad della Fiorentina Sandro Men-cucci. La vittoria è andata a Palazzo Vecchio, che ha battu-to prima i mugellani e in fi nale i politici ai rigori, nonostante l’errore di Matteo Renzi, che se l’è fatto parare da Gabriele Toccafondi del Pdl. Terzi i giornalisti, quarto il Mugello. Ma è chiaro che la vera vincitrice è stata Alessia.

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20 Marzo 2011

Page 21: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

politica

Via libera alla nuova pista di Peretola. Più o meno. Diciamo che le carte ci sono, tutto il resto è ancora da vedere. È stata approvata lo scorso febbraio la

variante del Pit (il Piano integrato del territorio) che prevede lo sviluppo dello scalo fi orentino. In un senso o nell’altro, è proprio il caso di dirlo. Il documento licenziato dalla giunta regionale, infat-ti, lascia aperte due possibilità: o la realizzazione di una nuova pista parallela all’autostrada, o il pro-lungamento di quella attuale, al fi ne di raggiunge-re la fatidica lunghezza di 2 km. Che si proceda nell’una o nell’altra direzione i dintorni saranno ovviamente coinvolti nella rivoluzione, a partire dall’autostrada, per cui si parla anche di un possibi-le interramento. Ma, cosa che più preme ai comuni limitrofi (e non solo), sarà soprattutto il parco della Piana a patirne le conseguenze. Anche se il gover-natore Enrico Rossi ha garantito che “il parco non sarà in alcun modo intaccato”. La priorità, però,

è lo sviluppo del Vespucci, su questo il presidente della Regione e il sindaco di Firenze vanno (ades-so) d’amore e d’accordo. Con la modifi ca della pi-sta l’aeroporto potrebbe raddoppiare il numero dei voli, includendo nuove destinazioni e nuovi tipi di velivoli. Secondo alcune previsioni, con il nuovo assetto Firenze potrebbe strappare a Pisa circa l’80% dei voli. Magari anche grazie allo sbarco di compagnie low cost, fi nora “dirottate” sulla città della Torre pendente. La partita vera, però, secon-

do i programmi regionali, passa proprio dall’eterna rivale del capoluogo: cioè attraverso l’integrazione dei due principali aeroporti toscani. “L’obiettivo – dichiara Rossi - è realizzare un polo aeroportuale che possa diventare il terzo in Italia, al netto di Ve-nezia”. Un obiettivo possibile, ma tutt’altro che fa-cile, anche solo in base agli assetti societari dei due aeroporti. Se la Regione conserva ancora quote di Sat, la società che gestisce il Galilei, così non è per Adf. Ma anche su questo piano il governatore si sta dando da fare per rientrare nella partita. Con la dichiarata intenzione di arrivare a un’unica società di gestione dei due scali. “Forse perderò la partita della società unica – aggiunge il presidente della Regione – ma nessuno può impedirmi di provar-ci”. La strada appare in salita, ma nel mentre Rossi si è riconquistato un compagno di viaggio, o al-meno di questo viaggio: Matteo Renzi, soddisfatto per l’approvazione della variante. “Le modifi che apportate al Pit – dichiara il suo vice Nardella – dimostrano che c’è un forte allineamento della Re-gione con le posizioni già assunte dal Comune con il piano strutturale”. Eppure qualcosa scricchiola nell’accordo. E va sotto al capitolo Cittadella vio-la. “Lì non c’entra”, ribadisce Rossi. “Invece sì”, replica Nardella. Come? Secondo il vicesindaco sarebbe una questione di scambi di volumi: den-tro il nuovo stadio, fuori altre costruzioni in pro-gramma. “Se i proprietari del terreno trovano un accordo – annuncia – siamo pronti a rimettere in discussione il Pue (piano urbanistico esecutivo, ndr)”. Il risiko della Piana continua e il match po-trebbe durare un’intera legislatura. Mentre lo scalo di Bologna diventa sempre più competitivo. “Nel 2013 Smn e lo scalo bolognese disteranno meno di un’ora in treno – avverte il vicesindaco – grazie ai nuovi people mover. Dobbiamo attrezzarci in fret-ta se vogliamo rimanere competitivi”.

Approvata la variante, trovato l’inganno. Tutti soddisfatti dalla modifica apportata

dalla giunta regionale al Pit, per realizzare una nuova pista a Peretola? Niente di più lontano dalla realtà. I sindaci della cintura urbana, capitanati dal condottiero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto Fiorentino, non ci stanno e accusano il presidente della Regio-ne di “alto tradimento”. Già, perché dopo un primo momento in cui Rossi si era mostrato disponibile alla mediazione tra “Firenze la-drona” e i “piccoli della Piana”, il governatore ha sposato la battaglia renziana: la pista paral-lela. E il “tradimento” dell’alleato fa più male dell’attentato al famoso parco, che dovrebbe fare da cuscinetto-compensazione a tutto ciò che dovrebbe trovar spazio nella piana da qui a qualche anno. Inceneritore, Alta velocità ferroviaria, cassa di espansione dei Renai, raddoppio dell’A11, parcheggio scambiatore dell’Osmannoro e chi più ne ha più ne metta. Senza contare l’impatto estetico della nascen-te (?) Scuola dei Marescialli. “O il termova-lorizzatore o la pista parallela, il presidente della Regione faccia la sua scelta”. A lanciare il guanto di sfida è ancora una volta Gianas-si, sostenuto dai sindaci della cintura urbana (compreso Bagno a Ripoli, che sta dall’altra parte della città). “Non accetto ricatti”, replica

imperterrito Enrico Rossi. Ma che qualcosa si sia rotto nel tetris di equilibri della Piana è più che evidente. Il fronte della battaglia, però, si estende anche all’interno della stessa Firenze. Qui a dare del filo da torcere al sindaco, sul piano aeroporto, ci si mettono sia le opposi-zioni di destra che di sinistra. “Qualsiasi piano incrementi il numero dei voli – afferma Or-nella De Zordo di Perunaltracittà – per noi è inaccettabile. E non ci vengano a raccontare che i turisti o gli imprenditori diretti a Firen-ze desistono perché devono atterrare a Pisa”. Scettico anche Tommaso Grassi, di Spini per Firenze, al contrario del suo capogruppo, ap-punto Valdo Spini. Fa un po’ più effetto invece trovare tra gli oppositori della strada aperta dal Pit il Pdl, da sempre a favore dell’imple-mento del Vespucci. Ma si fa presto a capire il perché: secondo Marco Stella la manovra della Regione altro non sarebbe che la solita bufala. “Il Pit affonda Peretola. Lo sviluppo dello scalo fiorentino – spiega – è subordinato all’integrazione tra Pisa e Firenze. Se questa non dovesse avvenire, non ci sarebbe nessuna nuova pista”. Il “trucco” starebbe scritto in un allegato della variante. Ma anni di interroga-zioni a scuola dovrebbero averci insegnato, ormai: le cose più importanti spesso stanno nelle note a piè di pagina.

Paola Ferri

decolla la nuova pista: parallela oppure allungata

AeRopoRto/1. Approvata dalla giunta regionale la variante del Pit, il piano integrato del territorio

/P.F.

La Piana in rivolta: “o i voli o l’inceneritore”

AeRopoRto/2. I sindaci della cintura urbana dicono no

L’obiettivo è realizzare un polo che possa diventare il terzo d’Italia

Il documento prevede lo sviluppo dello scalo

fi orentino, lasciando aperte le due possibilità.

Così, il vespucci potrebbe includere nuove

destinazioni (e nuovi tipi di velivoli)

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Page 22: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Un carrello della spesa colmo di ri-fi uti abbandonato in pieno centro (e in pieno giorno) a due passi dal glorioso Teatro Comunale, cestini o

cassonetti un po’ troppo pieni sparsi qua e là per la città, qualche muro che sicuramente ha visto tempi migliori, e che porta sulla “pelle” il segno del passaggio del vandalo di turno. Se a Firenze, come in qualsiasi altra città, succede sicuramente ben di peggio (e se non possono certo essere considerati questi i problemi più gravi con cui gli abitanti si trovano a dover fare i conti), si tratta comunque di situazioni (più o meno temporanee) che certo non rendo-no onore alla bella Florentia. Situazioni che i lettori del nostro sito (www.ilreporter.it) hanno immortalato in diversi scatti, che poi hanno in-viato all’indirizzo della nostra redazione ([email protected]). Queste fotografi e hanno trovato spazio sul nostro portale (qua accanto ne pubblichiamo due) con un obiettivo ben pre-ciso: raccontare quello che non va della nostra città. Che si tratti di un “piccolo” atto vandali-co così come di una situazione che si protrae da anni e che sembra non riuscire a trovare solu-zione. Perché la qualità della vita inizia proprio da come, ogni mattina, troviamo la città sotto casa. E dato che mettendo più occhi insieme si riesce sicuramente a vedere meglio (e di più), quello che chiediamo a tutti i lettori è di con-tinuare a seguirci ogni giorno sul nostro sito e a mandarci fotografi e e segnalazioni, che noi continueremo a pubblicare: è proprio portando alla luce problemi e casi di incuria, degrado e affi ni, infatti, che si può iniziare a risolverli.

on line

inteRnet. Notizie, foto e video per essere sempre aggiornati. E tutti possono mandare segnalazioni

La città in diretta su www.ilreporter.ittoP ten foto

1. Piselli Toscani, da stasera in vendita il calendario shock

2. Pizzul: “Della Valle in standby. Mutu va perdonato”

3. ‘’Se non ora quando?’’, le donne fi orentine si preparano

4. Dignità delle donne e ‘’no al pedaggio’’: un weekend in piazza (e in strada)

5. Politici e giornalisti si sfi dano. Per ricordare la ‘’comandantessa’’

6. Gli aeroporti toscani decollano, nuovi voli da Pisa e Firenze

7. Toscani, arriva la versione maschile del calendario shock

8. ‘’La politica è alla frutta’’, folla per Renzi-scrittore

9. Cuba, quella vera. Il documentario clandestino allo Stensen

10. Su Facebook un gruppo chiamato “Sex and City” (versione fi orentina)!

I PIÙ LettI DeL Mese

1. Cori, cartelli e anche voglia di ridere. Migliaia di donne (e uomini) in piazza

2. Auto si ribalta sul ponte all’Indiano, traffi co in tilt

3. Tir si ribalta, caos sulla Fi-Pi-Li

4. Scandicci, ditta distrutta dalle fi amme

5. I Dinamo vincitori di Sanremo... ora tour mondiale!

6. Wynne Gareth si racconta a Il Reporter

7. A Firenze arrivano i cassonetti hi-tech

8. Cosa m’invento per San Valentino?

9. Tramvia, commercianti sul piede di guerra

10. Da borgo a ‘’ghetto’’? Viaggio in San Frediano

I vIDeo PIÙ vIstI

1. Chi è la più bella della Padania?

2. E Firenze ‘’sparì’’ nella nebbia

3. San Jacopino 2012, ecco come sarà

4. Clet, l’artista dei cartelli si racconta

5. Prossima fermata ‘’Porta al Prato’’. E la riqualifi cazione?

6. La ‘’faccia pulita’’ di via Maggio

7. La ‘’dura vita’’ dei motorini all’Isolotto

8. Il granduca “cornuto” e il Perseo bifronte

9. Torre San Niccolò incappucciata: si rifà il look

10. L’arte sospesa nel vuoto

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22 Marzo 2011

Page 23: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Ha preso il via il tour dellagiunta comunale, in trasfer-ta nelle aree di ritrovo dellefrazioni, per la presentazio-ne delle novità e delle carat-teristiche del bilancio di pre-visione 2011. Nel mese di marzo gli amministratoriincontreranno i cittadini a Chiesanuova (CircoloArci) il 1° marzo, a San Pancrazio (Casa delCombattente e Reduce) il 3, a Bargino (circolo Arci)il 9, alla Romola (presso la palestra comunale) il 23,a Spedaletto (Circolo Arci) il 30, a Montefiridolfi(Circolo Ricreativo Montigiano) il 31.Il bilancio sarà illustrato anche ai dipendenti e alleassociazioni presenti sul territorio nell’ambito di unospecifico ciclo di incontri organizzato nella sala delConsiglio comunale. Info: 055 8256235.

C’era una volta un mulo di cam-pagna che ogni giorno scendevadalle colline del Chianti e, perrecarsi in città, percorreva la stra-da a lui più cara: un sentiero tor-tuoso e sconnesso chiamatoAutopalio. Nell’attacco di questotesto solo lo stile è di natura fiabe-sca: il resto è realtà, una realtàche non solo desta preoccupazio-ne, ma scatena il dissenso delleistituzioni e dei cittadini.La strada e il mulo ci sono statientrambi alla Siena-Firenze Day,la manifestazione di protesta chei presidenti delle Province diFirenze e Siena, AndreaBarducci e Simone Bezzini,hanno messo in piedi lo scorso 12febbraio, a bordo di un camperpercorrendo l’intero tratto del rac-cordo autostradale da Siena aFirenze-Certosa. La strada c’è daquasi cinquant’anni, sempre nellestesse condizioni, dissestata epriva di corsie di emergenze, ilmulo lo hanno portato gli ammi-nistratori e i consiglieri comunalichiantigiani. “L’Autopalio -hanno dichiarato i sindaci deiComuni di Barberino val d'Elsa,San Casciano in val di Pesa eTavarnelle Val di Pesa - non è unastrada bensì una mulattiera: nonpossiamo definirla in altro modo,viste le condizioni nelle quali daanni versa relativamente al piano

viario e alla sicurezza; la nostrabattaglia contro il governo dunquenon si ferma. Va avanti compattae unita. Abbiamo aderito all’ini-ziativa, promossa dalle Provincedi Firenze e Siena, per opporciancora una volta alla decisioneiniqua del governo di rendere apagamento una strada priva disicurezza”.Alla mobilitazione ha preso parte,anche un mulo cavalcato daPatrizio Mecacci, segretario delPd metropolitano. Giunti allatappa conclusiva della carovana(Firenze-Certosa), gli amministra-tori hanno metaforicamente inca-ricato il simpatico testimonial

dell’iniziativa di attestare le pessi-me condizioni della Siena-Firenze.Si è trattato dell’ennesima formadi protesta con la quale, unendosiai presidenti delle Province diFirenze e Siena, i sindaci hannoribadito il loro fermo no alpedagg io indiscriminato esenza investimenti chiedendo conurgenza l’ammodernamento e lamessa in sicurezza dell’Autopalio. Per i numerosi automobilisti, chequotidianamente, per lavoro e perstudio, percorrono una delle piùimportanti arterie di collegamentodella Toscana, l’introduzione delpedaggio sulla Siena-Firenze è unfantasma che sta per mater ia-l izzars i . Secondo il decreto suiTrasporti emesso dalla Camera loscorso ottobre, l’introduzione delpedaggio su gran parte della reteAnas, compresa la Siena-Firenze,entrerà in vigore dal 1° maggio.“La mobilitazione - concludonogli amministratori - organizzatainsieme e in collaborazione con iComuni, le associazioni, ler a p p r e s e n t a n z e politiche ecentinaia di cittadini, ha ottenutoun esito straordinario in terminidi partecipazione. Siamo pronti acontrastare le posizioni del gover-no con nuove forme di protesta:l’Autopalio a pagamento imponeun balzello che non accettiamo”.

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Parcheggi a kmzero...

In questo numero

Amministratori e cittadini hanno aderito in massa alla protesta

No al pedaggio sull’automulattiera Ultime

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Vita inSan Casciano in Val di Pesa

Periodico comunaleMarzo 2011

ANNO IV n. 3 Periodico dell’amministrazione comunale di San Casciano in Val di Pesa iscritto nel Registro Giornali e Periodici del Tribunale di Firenze n. 5631 in data 26.01.2008

Editoriale“Oltre mille persone hanno voluto essere presenti a tutti i presi-di per esprimere la forte contrarietà all’introduzione delpedaggio sull’Autopalio. Ai presidi allestiti nei Comuni attra-versati dalla Siena Firenze abbiamo incontrato tanti ammini-stratori locali, forze sociali, associazioni di categoria, impren-ditori e, soprattutto, tantissimi cittadini che ogni giorno percor-rono l’Autopalio e conoscono bene le condizioni in cui versa.Introdurre un pedaggio su questa strada senza prima renderlapiù moderna e sicura significa solo gravare economicamente sucittadini e imprese, con un balzello inutile e ingiustificato, earrecare un danno di immagine al nostro territorio. Ci augu-riamo che la straordinaria partecipazione, fatta di tantissimicittadini, spinga il governo a un supplemento di riflessione cheporti all’annullamento del pedaggio. Se questo non dovesseaccadere, non ci fermeremo e continueremo la nostra battaglia”. Andrea Barducci, Presidente della Provincia di FirenzeSimone Bezzini, Presidente della Provincia di Siena

Sostegno alle imprese agricole

I banchi del giovedì si trasferiscono

Bilancio 2011, incontri nelle frazioni

Che bello esserenonni...

La parolaai consiglieri...

Il Comune in retewww.comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it

Comune

Nuove sedi per i tradiziona-li mercati settimanali diMercatale e Cerbaia.Quello di Mercatale si èspostato da piazza Tellini,area di sosta molto fruitadalla popolazione, a piazzaVittorio Veneto; quello di Cerbaia, allestito in via BiniSmaghi, ha trovato una nuova collocazione in piazzadel Monumento. La decisione della giunta è legata allanecessità di agevolare il transito delle frazioni e all’in-tento di valorizzare le piazze dei centri storici.Altra notizia che interessa la frazione di Mercatale è lachiusura dell’area dei locali ex Coop. Per consentirel’installazione del cantiere che porterà alla realizzazio-ne dei minialloggi per anziani, l’area antistante i localiex Coop (piazza del Popolo), è stata chiusa al transitoper un anno.

Una grande opportunitàper lo sviluppo delle areerurali della Toscana, per ilsostegno delle imprese e perla diversificazione delle atti-vità. In queste settimanestanno uscendo sul BURT,il bollettino ufficiale della Regione Toscana, i bandi avalere sul Programma di Sviluppo Rurale per il perio-do 2007-2013. I fondi pubblici a disposizione sonopari a 51,2 milioni di euro. Gli obiettivi sono molte-plici e tesi a sostenere gli investimenti delle impreseagricole, agroalimentari e forestali.Info, domande e bando:http://www.regione.toscana.it/www.artea.toscana.it.

Page 24: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Perché pagare le spese di smaltimento dei materialiin eccesso provenienti dai cantieri quando è possibi-le riciclarli e trasformarli in materiale da costruzio-ne? E’ l’espediente che il Comune di San Cascianoha impiegato per la realizzazione del parcheggio diDecimo, opera che, conclusa da alcune settimane,porta il ‘segno’ di un’opera in corso a Mercatale.Il rilevato stradale dell’area di sosta che ha permessoai cittadini di risolvere i problemi di viabilità, metten-do a disposizione nuovi 50 posti auto, è stato rea-l izzato in gran parte con il materiale di scavo ineccesso prelevato dal cantiere della nuova scuola pri-maria di Mercatale. “Attraverso il riutilizzo di terreprovenienti da altri lavori - ha dichiarato l’assessoreai Lavori Pubblici Roberto Ciappi - in particolaredalle operazioni di scavo delle scuola di Mercatale,abbiamo ottenuto una considerevole economia dispesa per la realizzazione del parcheggio”.Per il progetto, firmato dall’architetto FrancescoPruneti, si tratta della conclusione del primo lotto deilavori. Il parcheggio è sorto in prossimità dell’anticapieve romanica, nucleo originario di San Casciano dicui si ha testimonianza sin dal nono secolo. L’operaha richiesto un investimento complessivo pari a30mila euro ed è stata messa in atto con l’intento diindividuare una soluzione concreta ai problemi diintasamento della strada legati ad una massicciaaffluenza domenicale in coincidenza delle attivitàdella parrocchia. Per un importo stimato pari a80mila euro il secondo lotto porterà nei prossimianni al completamento dell’area che sarà corredata

di alcune piantumazioni. Altro parcheggio prossimoalla conclusione dei lavori è quello di San Pancrazio.La stuccatura delle pietre e la pulitura dell’area sonole ultime operazioni prima del taglio del nastro chel’amministrazione comunale ha programmato per lafine del mese di marzo. Oltre a nuovi 25 posti auto,il pacchetto delle opere ha previsto la sistemazionedella viabilità, la realizzazione di marciapiedi e dipercorsi pedonali, nuovi sottoservizi e impianti diilluminazione pubbl ica . 355mila euro è lasomma che si è resa necessaria alla realizzazione diun’opera finalizzata a migliorare la vivibilità el ’accesso al centro abitato della frazione da parte

di veicoli e pedoni. Quello dello snellimento deltraf f ico nelle aree decentrate del territorio è unobiettivo che il Comune di San Casciano si proponedi raggiungere con la creazione di nuovi posti auto invia della Pineta e in località Molino di Sugana.Nel primo caso è in fase di approvazione il progettoesecutivo. L’intervento prevede la creazione diun’area di sosta di 40 posti auto per i quali sono statistanziati 190mila euro. Nel secondo è prevista unadozzina di piazzole al servizio dei residenti delborgo. I lavori sono stati già appaltati e partirannoentro aprile. Il costo complessivo dell’opera è di70mila euro.

Aperto alcune settimane fa, il cantiere cheporterà alla realizzazione di sei minialloggi diedilizia residenziale pubblica per anziani neilocali ex Coop di Mercatale è una delle più signi-ficative opere pubbliche previste nel 2011. Nehanno parlato, in occasione di una specificamostra allestita presso il Centro Lotti con iprogetti dei lavori programmati per la riqualifi-cazione della frazione, il vicesindaco LucianoBencini, l’assessore alle opere pubbliche RobertoCiappi e i consiglieri comunali Elisabetta Masti,Franca Benelli e Ferdinando Maida. “L’operaattesta l’impegno dell’amministrazione comu-nale - dichiara il vicesindaco Bencini - teso a dareuna risposta concreta al problema casa. Si tratta di un intervento che mira adincrementare il patrimonio Erp, grazie ai finanziamenti ottenuti dal Comuneattraverso la partecipazione ad un bando regionale”. Ammonta a circa500mila euro l’entità dell’investimento che la Regione Toscana ha stanziatoa favore del recupero dell’edificio di piazza del Popolo a Mercatale, cui sonoda aggiungere quasi 700mila euro per l’intervento analogo previsto nell’exscuola elementare di Cerbaia. Entrambe sono infatti le proposte che hannoottenuto i finanziamenti regionali. “L’intervento - dichiara l’assessore Ciappi- ci permetterà di aumentare il patrimonio Erp quasi del 10 per cento”.Per quanto riguarda Mercatale la ristrutturazione prevede la costruzione di

sei minialloggi per anziani (l’accesso sarà da piazza del Popolo); perciò che attiene a Cerbaia l’intervento di recupero sarà realizzato in

modo da ricavare anche altri sei minialloggi pergiovani coppie e anziani.“Siamo consapevoli - conclude il vicesindacoBencini - che quello dell’edilizia popolare non èl’unico strumento atto ad affrontare il problemacasa a San Casciano. Attraverso il regolamentourbanistico abbiamo intenzione di avvalerci deimezzi più innovativi legati all’housing socialecome l’edilizia convenzionata, già impiegata pergli alloggi di Montefiridolfi, e gli affitticalmierati”.Altra opera, di cui a breve saranno appaltati ilavori, è l’asilo nido di Cerbaia, il primo del terri-torio comunale con la possibilità di accogliere

bambini anche di età inferiore a un anno. L’opera, finanziata dalla RegioneToscana e dal Comune, farà parte dello stesso lotto urbanistico che prevedela realizzazione dei minialloggi. L’attiguità di questi due edifici sarà uno deitratti distintivi del nido al cui interno saranno realizzati uno spazio per l’in-tegrazione tra i piccoli utenti e i vicini di casa, un ambiente per il coinvol-gimento dei genitori nelle attività dei loro piccoli. La cucina ed il refettoriogarantiranno alla scuola l’alta qualità dell’autonomia della preparazione deipasti. La struttura si estenderà su una superficie di 800 metri quadri per unvolume complessivo di 1000 metri cubi e sarà articolata su più livelli.Il progetto, firmato dall’architetto Francesco Pruneti, prevede due sezioni ingrado di accogliere complessivamente 36 bambini e un’ampia area esternaaperta anche agli utenti non fissi.

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Vita in Comune

Marzo 2011

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nelle frazioni

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Nuovi parcheggi che rispettano l’ambienteArea di Decimo realizzata con i materiali di scavo provenienti dal cantiere della scuola di Mercatale

Al via l’intervento di recupero dell’ex Coop di MercataleSaranno r ea l i zza t i s e i min ia l logg i d i ed i l i z i a r e s idenz ia l e pubb l i ca pe r anz ian i

Pieve di Santa Cecilia a Decimo

Mercatale in Val di Pesa

Page 25: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

A San Casciano anche l’archeologiapuò contare su un’inesauribile risorsaumana chiamata volontariato. I mem-bri dell’associazione Siam operano datrent’anni in questo settore. U ng r u p p o di cittadini curiosi, dinamiciche trova utile e interessante conosce-re le origini del territorio chiantigiano,la civiltà e la cultura del passato ededica gran parte del proprio tempolibero ad una grande passione: la ricerca di quello che siamo attraverso lo stu-dio delle tracce materiali dell’antichità.Una passione che i volontari archeologici Siam, nati negli anni ’80, continuacon grande sensibilità a condividere con la comunità. E’ questo l’obiettivoche si propone di raggiungere l’iniziativa promossa in collaborazione con labiblioteca comunale di San Casciano. Si tratta di un ciclo di conversazioniche, allestite nella sala delle conferenze della biblioteca (via Roma, 37) finoal 9 marzo, permetterà ai cittadini di saperne di più sulle origini del Chiantianche attraverso il racconto di storie incredibili. Storie narrate dai sassi,come la presenza del mare nel cuore della Toscana, storie che affiorano dallerocce e dai fossili, dagli alberi, dalle colline, dai paesaggi. “Il volontariatoarcheologico può essere un’importante risorsa del territorio - dichiara

Alessandro Berra, presidente di Siam- e ci stiamo adoperando perché leistituzioni possano utilizzarne almeglio la progettualità e l’inventiva.Quella delle conversazioni archeolo-giche, organizzate in collaborazionecon il Comune, è un’occasione impor-tante sia per noi che possiamo usu-fruire di uno spazio ed un’occasioneculturale che stabilisce punti di con-

tatto con il territorio sia per i cittadini che possono gratuitamente seguire unintero ciclo di iniziative sugli studi archeologici legati al Chianti guidato danoti esperti del settore”.Una panoramica sul mondo dell'energia, sull’importanza del gas e del petro-lio sarà delineata mercoledì 2 marzo dal geologo Mauro Annese. La conver-sazione si propone di ripercorrere le esperienze di quarant’anni di vita nelmondo del petrolio, in Africa e in Medio Oriente.L’ultimo incontro, previsto il 9 marzo, porrà al centro dell’attenzionel’“Archeologia dei paesaggi”, una pratica meno nota illustrata dall’archeolo-go Leonardo Micheli.Inizio conversazioni: ore 21.Ingresso libero. Info: tel. 8256380.

L’idea di invitare i cittadini a formare un gruppo diacquisto solidale per l’impianto fotovoltaico non èpiù solo un progetto condiviso dai Comuni diBarberino Val d’Elsa, San Casciano in Val di Pesa eTavarnelle Val di Pesa.Il gruppo adesso ha un volto e un preciso pro-gramma di azioni. Sollecitati da un’intensa cam-pagna di promozione, lanciata a partire dallo scor-so ottobre dalla tre amministrazioni comunali incollaborazione con Confindustria Firenze, Cna eBanca del Chianti fiorentino e Monteriggioni, i cin-quanta ci t tadini interessati ad investire sulle fontirinnovabili si sono costituiti e hanno già comincia-to a muovere uniti i loro primi passi.Coordinato dall’architetto Stefania Marini, ilg r u p p o ha effettuato alcuni sopralluoghi: adesempio si è confrontato sulle possibili soluzioni

con i titolari di Toscana Energie Rinnovabili, unadelle aziende preselezionate dai Comuni per la rea-lizzazione degli impianti. L’incontro è avvenuto aVilla del Cigliano, un’azienda agricola sancasciane-

se che ha puntato sulla produzione di energia puli-ta con un impianto fotovoltaico, progettato e instal-lato appunto dalla Toscana Energie Rinnovabili.“Le necessità di ciascuno di noi – ha dichiarato l’ar-chitetto Marini – sono differenti, fanno parte delGas cittadini privati e imprenditori agrituristici.L’eterogeneità delle aspettative è una delle princi-pali caratteristiche del nostro gruppo d’acquistosolidale che crede nei vantaggi di questa operazio-ne e nella forza del numero dei suoi componenti.Siamo convinti che realizzare un simile investimen-to, acquistando gli impianti in un’unica offerta, cipermetterà di rispettare l’ambiente e risparmiare

sulla bolletta dell’elettricità. Per selezionare l’offertamigliore valuteremo attentamente il fattore econo-mico e la qualità del prodotto, oltre alle garanzie ealla matrice territoriale della ditta”.

Nonni un po’ giocolieri, un po’ narratori che sanno divertire i loro nipoti,raccontando favole miste a storie di vita vissuta, ispirate all’album dei ricor-di e della loro memoria storica, nonni che fanno passare la nostalgia dimamma con una carezza, uno sguardo che fa sentire al sicuro e al centro delmondo. Quella del nonno/nonna è una figura centrale nell’educazione deibambini e nella società contemporanea. Offre un supporto sempre più rile-vante alla famiglia che, per motivi di lavoro, deve trascorrere buona partedella giornata fuori da casa. Una figura di riferimento sia per i nipoti che tro-vano nel nonno/nonna una persona attenta alla loro vita di bambini, ai loromomenti di gioco e di relazione con l’adulto, sia per i genitori, figli divenutiadulti che sempre più spesso chiedono agli anziani di supportarli nella cre-scita dei loro piccoli.Ogni nonno, al centro di un complesso di dinamiche familiari non semprefacile da gestire, ha la sua esperienza,la sua storia da raccontare, un patrimo-nio di sensazioni, emozioni, lezioni datrasmettere agli altri e per questo digrande utilità nei confronti di altrinonni e della comunità in generale.Con il progetto di valorizzazione dellafigura del nonno dal titolo “Che belloessere nonni”, il Comune invita tutti inonni del territorio chiantigiano a con-

dividere con alcuni esperti il loro ruolo, discusso e confrontato negli aspettipositivi e quelli più complessi. Gli incontri si propongono di offrire ai nonnioccasioni di confronto ma anche l’opportunità creativa di impegnarsi nellacostruzione di giocattoli mettendo a disposizione una passione, un’abilitàdegli anziani. Sono previsti anche momenti di svago e intrattenimento alcinema, al teatro, da vivere insieme agli adorati nipoti nell’ambito di unafesta organizzata all’asilo nido. Gli incontri saranno condotti da ElkeSchmid. “E’ un’occasione di confronto e conoscenza – dichiara PaolaBordone dell’ufficio Scuola - del ruolo del nonno che rivive la genitorialià dapersona matura, chiedo a tutti di partecipare a questa iniziativa che pro-mette di lasciare in ognuno di voi il segno e il ricordo di una bella esperien-za, anche questa da raccontare e condividere in famiglia”. L’iniziativa si inse-risce nella cornice del più ampio pacchetto di servizi dedicati al ruolo del-

l’educatore “Filo rosso”, promosso eideato dall’assessorato alla PubblicaIstruzione del Comune. Il progetto èstato elaborato in collaborazione coni Comuni di Barberino Val d’Elsa eTavarnelle Val di Pesa.Per informazioni:Paola Bordone tel. 055 8256269;[email protected]

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Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La RomolaMercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in SalivolpeSant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino CalcinaiaCalzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale MontecapriMontefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea inPercussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo CampòliCastelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi MontepaldiPisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea aLuiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale MontecapriMontefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in

Vita in Comune

Marzo 2011

Il nonno al centro

della famiglia

Fotovoltaico nel Chianti, il primo Gas alla luce del sole

Che bello essere nonni, un’occasione per condividere, conoscere e divertirsi in compagnia

Conversazioni sulle origini del Chianti organizzate dai volontari archeologici Siam

Alcuni componenti del Gas fotovoltaico

Page 26: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

C’ERA UNA VOLTA IL PAESAGGIO...Il primo febbraio l’edizione fiorentina de La Repubblica presenta-va un servizio dal titolo Come nascono gli ecomostri "La leggenon basta, serve cultura", con interviste a Maddalena Ragni,direttore regionale dei Beni Culturali, Anna Marson, assessoreregionale al territorio, Alberto Asor Rosa, presidente della Retedei Comitati, Paolo Baldeschi, urbanista. Il tema era quello dellacompetenza e del ruolo delle commissioni locali per il paesaggio,che a quanto pare (anche a Firenze) non riescono a evitare obbro-bri come quello che stanno costruendo sul viale dei Colli, l’eco-mostro di turno. E a San Casciano? Ci viene in mente un recenteepisodio che riguarda la torre dell’acqua di San Pancrazio.Un discutibile progetto di ristrutturazione è passato dal ConsiglioComunale perché oltre tutto comportava un aumento di volume,e dunque una variante allo strumento urbanistico. Solo perché ilnostro gruppo ha fatto notare che la torre sta in un punto moltodelicato, ben visibile da tutto il crinale, oltre che dalla pieve di SanPancrazio, il progetto è stato rimesso in discussione, e quindisospeso, evitando così un’ulteriore ferita per il nostro territorio:ma per quanto riguardava la locale Commissione per il paesaggio,andava tutto bene, il progetto aveva già avuto la necessaria

autorizzazione. Ma i singoli progetti non passano per il Consiglio,passano solo al vaglio della Commissione. E allora chiediamoci:davvero siamo tutelati dalla struttura che si è data il nostroComune? Dall’episodio di San Pancrazio se ne deduce che no, echissà quanti altri casi passano con piccole raccomandazioni (deltipo “rivedere la tinteggiatura”). Ricordiamo che dall’entrata invigore del Codice del paesaggio i Comuni si devono dotare di unaCommissione formata da esperti “con particolare, pluriennale equalificata esperienza nella tutela del paesaggio”(art. 148):l’attuale Commissione di San Casciano è stata nominata neldicembre 2009, ai sensi della L.R. n. 1/05, prima dell’entrata invigore del Codice: quella volta, in Consiglio Comunale, siamostati gli unici a chiedere che venisse presentata (dagli uffici) unagraduatoria dei curricula dei diversi candidati, in modo da poterscegliere in base alle competenze e non all’appartenenza politica.Invece no: ha prevalso la decisione di votare due membri perla maggioranza e uno per la minoranza (leggi: PdL).E se ritornassimo a parlare di paesaggio come bene comune, enon come riserva di caccia per gli affarucci locali?

Vita in ComuneANNO IV n. 3

Periodico comunale diSan Casciano in Val di Pesa

Redazionec/o Comune di

San Casciano in Val di Pesavia Machiavelli, 56

50026 - San Casciano V.P. Direttore Responsabile:

Cinzia Dugocell. +39 347 [email protected]

Segreteria di redazione:Claudia Pratesi

uff. 055 [email protected]

no-val-di-pesa.fi.itFoto Cinzia Dugo,

Antonio TaddeiTiratura 8000 copie

SE NON ORA, QUANDO?Eccoci di nuovo all'8 marzo,festa della donna. E' passato più di un secolo daquando fu istituita, nel 1910 alla Seconda Conferenza delle donnedell'Internazionale Socialista a Copenaghen per onorare la lotta femminile perl'ottenimento dell'uguaglianza sociale. In Italia, nel secondo dopoguerra,dopoche le donne finalmente ebbero ottenuto il diritto di voto, la giornata internazio-nale della donna fu ripresa e rilanciata dall’Unione Donne Italiane. Ma aldilàdelle tappe storiche che hanno segnato la lenta marcia di emancipazione e diconquiste sociali, politiche ed economiche molto resta ancora da fare. Nonpossiamo chiudere gli occhi e rimanere indifferenti di fronte alle tante discri-minazioni e violenze di cui la donna ancora è fatta oggetto in molte parti delmondo. Le donne subiscono ripetutamente violenza. Subiscono violenza fra lemura domestiche da parte di padri, mariti e compagni, arrivando anche a per-dere la vita. Subiscono violenza nei luoghi di lavoro, dove ancora non hannoraggiunto la parità, né per l'accesso ad alcuni ruoli, ritenuti di prerogativamaschile, né per un uguale trattamento economico e di carriera, e sono le primenei momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo, a perdere il posto di lavo-ro. Subiscono violenza in campo politico e amministrativo dove sono ancorapoche le donne in Italia, rispetto ad altri Paesi, che ricoprono cariche pubblichee dirigenziali: nessuna donna è arrivata ad essere Primo Ministro o Presidentecome succede ed è successo nel resto del mondo. Subiscono violenza nei mediae nella società tutte le volte che le si usa come oggetti e non come persone con-siderandole bambole e oche. Eppure siamo noi donne a occuparci della casa,dei figli, della scuola, degli anziani. Anzi la donna di oggi, rispetto al passato èmolto più sola e fragile. Ecco dunque l'importanza di servizi sociali, asili nido,nidi aziendali, scuole materne, case famiglia, aiuti domiciliari, sostegni econo-mici. In questo la nostra amministrazione ha dimostrato di avere una sensibili-tà particolare organizzando corsi di aiuto e sostegno alle neo mamme, ai bam-bini non ancora in età scolare, attivando servizi sociali e momenti di scambio,confronto e aiuto reciproco. Certo i tagli al bilancio di questo governo inevita-bilmente porteranno alla drastica diminuzione di questi servizi offerti finora.

TAGLI ALLE CORSE DELLA SITA:BASTA STRUMENTALIZZAZIONI, FATE LA VOSTRA PARTE!Sul trasporto pubblico locale la sinistra sta raccontando che la soppressionedi autolinee e treni è dovuta solo ai tagli governativi. Non è vero.I tagli ci sono stati, conseguenti alla grave crisi internazionale, ma granparte della colpa di tagli così pesanti alle corse della SITA che colpisconotutti i pendolari sancascianesi è imputabile alla Regione Toscana che haignorato i fondi messi a disposizione dal Governo: un impegno sottoscrittonella Conferenza Stato-Regioni che recupera e garantisce 75 milioni per il2011. Fondi sufficienti, secondo i sindacati dei trasporti regionali, a ridurrei tagli. Come mai la Toscana ha tagliato il trasporto su gomma del 12%,mentre l’Emilia Romagna solo del 3%, come pure Lazio e Piemonte?

Una riduzione dei costi sostenibile con la sola riorganizzazione e riformadel servizio, che spetta alla Regione e su cui la Toscana è latitante da anni:secondo quanto pubblicato recentemente dal Tirreno per far viaggiare buse treni si spende 1,4 euro a chilometro in Europa, 2,2 in Italia, mentre lamedia toscana è di 2,4. Ci sono costi altissimi perché in Toscana abbiamoben 36 aziende di trasporto pubblico, 83 tra presidenti e membri dei con-sigli di amministrazione, 15 direttori generali.Oltre a fare megashow su pullman e camper, che servono solo a farsip u b b l i c i t à sui giornali, il nostro Sindaco vada a battere i pugni sultavolo dei suoi compagni di provincia e regione e si decidano a fare la loroparte per risolvere i problemi, senza scaricarli sui cittadini ed i lavoratori.

UN PRIMO URRAH PER L’ESTENSIONE DEI DIRITTI CIVILI!Entro il mese di marzo la nostra amministrazione comunale si doterà di un regi-stro per le dichiarazioni anticipate di trattamento in cui i cittadini, se vorranno,potranno indicare preventivamente i trattamenti medici che ciascuno intenderifiutare (o ricevere) in caso di sopravvenuta incapacità mentale o di malattie chedeterminano la perdita di conoscenza. Come avevamo già scritto in queste pagi-ne, il cosiddetto registro per i testamenti biologici è uno dei pilastri dei diritti civi-li di ultima generazione e, specialmente se letto senza veli ideologici, rappresen-ta una concreta estensione delle libertà di tutti che non va a detrimento din e s s u n o . Oltre che istituire il registro, l'ordine del giorno che sarà presen-tato da Sinistra per San Casciano – SeL e Partito Democratico vuole inoltreimpegnare l'amministrazione comunale ad una valorizzazione dello stesso. Inparticolare, quel testo intende estendere il servizio del notaio che fa consulenzagratuita per il Comune alle consulenze proprio in tema di testamento del finevita. La prossima delibera del Consiglio comunale acquista poi rilievo ancorapiù importante se inserita nel più ampio quadro politico nazionale. In questesettimane, la Camera dei Deputati sta infatti discutendo del progetto di leggeche disciplina il “fine vita”. In barba a quanto sancito dalla CostituzioneItaliana, dalla Corte dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, dallaConvenzione sui diritti umani e la bioeticia di Oviedo e da alcune sentenze dellaCorte Costituzionare, la maggioranza berlusconiana sta tentando di trasferire lapotestà decisionale in questo ambito dai cittadini ai medici. La posizione delnostro Consiglio Comunale può dunque essere anche letta come una forma diresistenza a quella che Stefano Rodotà ha recentemente chiamato “dispotismoetico” che alimenta “un progetto autoritario”.Quello che ci auguriamo celebrando l'istituzione del registro delle dichiarazionianticipate sul fine-vita è che l'agenda locale di estensione dei diritti civili possa abreve toccare altri due importanti temi: quello del registro delle coppie di fatto(non solo omosessuali) e del funerale laico.Strumenti concreti per accrescere i diritti e resistenza all'oscurantismo di statosono segnali importanti di vitalità democratica dal basso.

Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale MontecapriMontefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto Santa Cristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andreaa Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino Calcinaia Calzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova CiglianoFabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano Pergolato Ponterotto San Pancrazio Spedaletto SantaCristina in Salivolpe Sant’Andrea in Percussina Sant’Andrea a Luiano Ponte di Gabbiano Talente Quattrostrade Valigondoli Argiano Bargino CalcinaiaCalzaiolo Campòli Castelbonsi Cerbaia Chiesanuova Cigliano Fabbrica Falciani Faltignano La Romola Mercatale Montecapri Montefiridolfi Montepaldi Pisignano

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201

1

La parola ai gruppi consiliari

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La Sinistra per San Casciano - 1 seggioPartito Democratico - 11 seggi

Popolo della Libertà - 5 seggi

Laboratorio per un’altra San Casciano/Rifondazione comunista - 1 seggio

Page 27: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

zoom

“Mi sento invisibile”. È la fra-se che ricorre più spesso dall’altra parte della cornetta. I volontari di Charlie Tele-

fono Amico ascoltano. Lo fanno ormai da più di vent’anni, da quando nacque per la prima volta in Italia un numero verde di utilità sociale, qualche mese prima del Telefono Azzurro. Il 28 febbraio Charlie ha traslocato in una nuova sede (sempre a Pontedera), ha raddoppiato le sue postazioni te-lefoniche (sono diventate otto) e ha presentato il suo rapporto sociale, le cui illustrazioni sono state realizzate da un autore d’eccezione, il comico di Zelig Paolo Migone. La storia di Charlie inizia a Pontedera nel ‘90: “C’erano tanta disinformazione e tanta paura legate alla diffusione delle sostanze stupefacenti, e soprattutto dell’Aids – racconta An-gelo Migliarini, fondatore di Charlie e presidente della cooperativa Il Ponte – chiamavano in tanti alla cooperativa, ma quello non era il luogo adatto per rispondere a tante domande. Pensai allora che servisse un numero di telefono per dare ascolto, che garantisse l’anonimato di chi chiamava”. Il sindaco di Pontedera allora era Enrico Rossi, che è stato, attraverso il Comune, tra i soci fondatori del-la Fondazione Charlie Onlus, nata nel 1996. L’ini-ziativa ebbe un successo tale che nel ‘97 si pensò di allargarla a tanti tipi di disagi giovanili, anche quelli che nascono in famiglia, nella scuola o nel gruppo degli amici. Charlie iniziò a partecipare a diversi programmi televisivi dedicati ai ragazzi sulle reti nazionali, e aveva una rubrica anche su Cioè, rivista per adolescenti. Il cammino del tele-fono amico non si è però fermato qui: nel 2009 una seconda svolta ha diretto il servizio a tutti, indi-stintamente. Il messaggio dello spot con Migone si

rivolgeva a chiunque avesse bisogno di raccontare i propri problemi (rapporti affettivi come problemi di salute, diffi coltà economiche o smarrimento) e di trovare solidarietà. Si è così scoperto che il bi-sogno di essere ascoltati, di non sentirsi soli, non ha età. “Chiamano i ventenni come i quarantenni – spiega Francesca dalla Fondazione – parlano di problematiche diverse e palesano un disagio pro-fondo, legato alla precarietà del lavoro ma anche a una solitudine sociale”. C’è allora la storia di una coppia di coniugi, entrambi laureati, che dal sud Italia si trasferiscono in Lombardia. Comprano una villetta, hanno un tenore di vita alto fi nché, per varie cause, entrambi perdono il lavoro. Dopo una nevicata i vicini chiedono all’uomo se può spala-re la neve. Ne ricava una pacca sulle spalle e un panettone, nessun compenso come aveva sperato. “Era impressionante che fosse quest’uomo a sen-tirsi in difetto – racconta Francesca - non criticava i vicini, si sentiva lui in una situazione vergognosa. Senza un lavoro ci si sente privi di identità”. Al nu-mero 800.863.096 chiamano dalle18 alle 24 tutti i giorni almeno 20 persone, con il lancio delle cam-pagne pubblicitarie si arriva anche a 500 chiamate. Fino a oggi sono stati formati oltre 500 volontari e realizzati spot pubblicitari con personaggi del calibro di Dario Fo, Giorgio Panariello, Alessan-dro Benvenuti e Loris Capirossi. Perché Charlie? “Charlie, nei trattati di un famoso psicologo ame-ricano, Carl Rogers, è l’ansia, il disagio – conclude Migliarini – la paura che viene da quello che non si conosce, che è nascosto. Un disagio che può esse-re affrontato con l’ascolto reciproco”.

solidARietà. Presentato da poco il rapporto sociale, con le illustrazioni di Paolo Migone

Charlie, l’amico che ascolta e aiutaLisa Baracchi

La fondazione toscana, attiva da oltre vent’anni, è stata la prima in Italia a creare un

numero verde di utilità sociale, precedendo anche il telefono azzurro. nata per dare

risposte ai disagi giovanili, si è poi allargata: “Il bisogno di non sentirsi soli non ha età”

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Page 28: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

tempi moderni

Gli utenti settimanali del servizio, attivo da santa Croce alle Cascine, sono 500, una media

di 70 al giorno. La zona più gettonata? santo spirito. Ma la copertura continua a crescere:

presto arriverà in altri cinque posti molto frequentati, a partire da santa Maria novella

il punto/1. In dodici aree della città è disponibile la connessione senza fili. E senza spese

Internet gratis è già in piazzama in pochi ne approfi ttano

In dieci piazze e due parchi di Firenze inter-net è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate.

Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fi ne del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fi li al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi ”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gra-tuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffi co. Una quantità che permette di fare ope-razioni basilari, come controllare la posta o effet-tuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in

primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi , in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio - solo quando inter-net wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scar-so utilizzo è legato anche all’assenza di indicazio-ni sulla presenza della rete wi-fi . “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuo-vi cartelli”. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fi ne dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segna-le si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fi li nella zona della stazione di Santa Maria Novella, in quella della

stazione delle Piagge, alle Murate e a San Loren-zo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fi -bra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi ” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più mar-ginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi : piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffi ci dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.

Gianni Carpini

aFsaneHstudente, 27 anni

“Secondo me è un buon progetto, soprattutto per i giovani. Io utilizzo spesso il wi-fi gratuito nelle piazze, lo uso per scaricare la posta o per controllare alcune informazioni che mi servono per l’università. È importante che il servizio sia presente anche nei bar: io scelgo il locale dove andare pro-prio in base alla presenza della connessione senza fi li”

“Ottimo per noi giovani”

robertaesercente, 38 anni

“Per me è una buona idea quella di dare la possibilità ai cittadini di connettersi gratuitamente alla rete. Per quanto riguarda noi esercenti, dovrebbero proporre delle tariffe vantaggiose per il collegamento a internet, diverse da quelle delle abitazioni. In questo modo potremmo offrire ai clienti un servizio, a un costo limitato per le nostre attività”

“Facilitazioni per noi commercianti”

alessandrostudente, 22 anni

“Il servizio che offre la connessione a internet senza fi li nelle piazze principali piazze fi orentine è un’ottima pos-sibilità: la rete funziona e io mi collego spesso con il mio telefono. Penso che un’ora gratis al giorno sia suf-fi ciente”

“Mi collego spesso: funziona”

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L’amica che ti accompagna

28 Marzo 2011

Page 29: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

tempi moderni

Navigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il

tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffi co, come già succede nelle piazze wireless. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi ” - tra le più grandi d’Europa - che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fi li non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per con-cludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fi li “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila perso-ne al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà fi nanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Con-siglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sem-

pre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi diret-tamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profi lo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”. “Wi-Move” si affi anca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi , che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vec-chio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confi ni nazionali. Al progetto tutto gigliato si è inte-ressato perfi no il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fi orentino un arti-colo. Sul suo sito web, naturalmente.

Gianni Carpini

valerIa e vIolaProfessionista e falegname

“Non ci siamo mai collegate alla rete wi-fi nelle piazze, ma pensiamo che un’ora al giorno sia troppo poco. Vista l’alta diffusione di internet e lo sviluppo tecnologico bisognereb-be dare la possibilità di navigare gratuitamente per maggior tempo. Si dovrebbe fare molto di più”

“Un’ora al giorno è poco”

sIMonePizzaiolo, 45 anni

“Ho provato a collegarmi alla rete wi-fi in piazza, ma non ci sono riuscito. Secondo la mia opinione il sistema di re-gistrazione è troppo complicato, soprattutto per chi non ha troppa dimestichezza con le nuove tecnologie. Bisognereb-be ripensarlo. Per il resto penso che sia una buona opportu-nità per i cittadini”

“Procedure troppo difficili”

CostanZastudente, 22 anni

“Un’ora al giorno è veramente poco. Dovrebbero estendere il servizio per più tempo. Comunque portare internet wi-fi nelle piazze e sulla tramvia è una buona iniziativa: ormai tutte le grandi città europee si stanno dotando di reti wire-less aperte ai cittadini, e non vedo perché Firenze dovrebbe essere da meno”

“Il servizioandrebbeesteso”

il punto/2. Dall’autunno si navigherà anche sulla T1 e nei dehor dei locali pubblici

E intanto si preparaa salire sulla tramvia

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Page 30: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Un mistero chiamato Tav. Da quando i lavori preparatori per il tunnel sotterraneo dell’al-ta velocità ferroviaria sono cominciati, sull’intera vicenda sembra calato il silen-

zio. E dopo tanti annunci e tanti cortei che invocavano il passaggio in superfi cie o quantomeno una stazione diversa dalla mega-Foster, nessuno tra i cittadini sa più con certezza quale tipo di progetto si stia mettendo in pratica. Partiamo dalle realtà assodate. L’unico piano che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello che prevede il sottoattraversamento della città: un tunnel di 7 km, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte per risorgere a Castello. Due i binari che scorreranno sotto terra, passando sotto la Fortezza (uno dei nodi più do-lenti) fi no ad arrivare all’area degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe nascere la tanto contestata Foster. E qui sorge un altro problema. Per la stazione fi rmata dall’archistar (comprensiva di 2 ettari e mezzo di galleria commerciale) non ci sono esattamente tutte le autorizzazioni: manca la Valutazione di impatto am-bientale. O meglio, c’è chi dice che la Via già concessa è più che suffi ciente (le Ferrovie) e chi sostiene che è vero il contrario (comitati e movimenti politici anti-Tav). Già, perché la superstazione interrata potrebbe interferire (e non poco) con la falda acquifera che si trova sotto la città. Ma torniamo agli elementi certi del-la vicenda. Di sicuro si sa che le “talpe” sono in arrivo. Anzi, la talpa, perché alla fi ne si è deciso di fare con una sola. Si comincerà dall’area di Campo di Marte, dove già si sta montando lo scivolo per accogliere la

potente scavatrice. Arriverà a giugno, a pezzi. Dovrà poi essere montata per entrare in funzione ad agosto, con circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia ini-ziale. Un ritardo che farà slittare anche la chiusura dei cantieri, prevista inizialmente a fi ne 2015. E forse lievi-tare anche i costi, stimati in 1,7 miliardi di euro per cin-que anni di cantieri. “Abbiamo fatto passi avanti – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo il tanto sospirato incontro a tre con il sindaco Renzi e l’ad di Fs Mauro Moretti – c’è la volontà di accelerare i lavori e concluderli il prima possibile”. A questo sco-po il governatore si è rivolto a Ministero dei trasporti,

Finmeccanica, Breda e a tutte le maggiori aziende del settore affi nché mettano in campo la più alta tecnologia Made in Tuscany. Basterà? Intanto, entro la metà del mese è previsto un vertice sul tema, nel corso del quale tutti i soggetti presenteranno progetti e soluzioni. En-tro tale data dovrebbe anche essere apposta la fi rma sul famoso protocollo di intesa tra enti locali e Ferrovie. Rossi e Renzi voleranno nuovamente a Roma con in mano un accordo aggiornato da sottoporre a Moretti. Sperando che sia la volta buona.

tunnel, via agli scavi ad agostoAltA velocità/1. I lavori inizieranno con sei mesi di ritardo. Il termine era previsto a fine 2015

Paola Ferri

Cinque anni di cantieri tra Campo di Marte e Castello,

per sette chilometri di binari interrati e la megastazione

foster. Rossi e Moretti promettono di rispettare le scadenze

i CAntieri per lA stAzione foster

Dai people mover ai parcheggi scambiatori, fi no alle stazioni

minori. È lunga la lista che il sin-daco Renzi ha intenzione di pre-sentare a Ferrovie. Insieme a un conto da 50 milioni. Se proprio il sottoattraversamento si deve fare (dopo quasi un anno e mezzo di battaglie anche il sindaco sembra essersi arreso all’idea), allora che Fs tiri fuori i soldi per le opere di compensazione. In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra la Stazione Foster e Santa Maria No-vella, aspetto su cui Renzi e Moret-ti si sono scontrati più di una vol-ta. Scartata l’ipotesi renziana, che consisteva nel costruire la stazione dell’Alta velocità praticamente sotto quella centrale, il sindaco si è a lungo battuto per ottenere alme-no dei “people mover”, altrimenti dette navette su rotaia, in grado di collegare il nuovo scalo a quello principale della città. Ma per ora

Moretti non ha ceduto. Da parte sua anche il sindaco tiene duro e mette in conto a Ferrovie una serie di altre opere, a partire dal sotto-passaggio alla stazione di Campo di Marte, così da renderla accessi-bile anche da via Campo d’Arrigo, oltre che da via Mannelli, senza dover salire sulla passerella. Sul piatto anche la tappa di Peretola: la strada ferrata c’è già, ma la linea viene utilizzata solo per andare a pulire i convogli, mentre potrebbe comodamente servire l’aeroporto. Al pacchetto il sindaco vorrebbe aggiungere anche i 20 milioni spesi per la messa in sicurezza del Mu-gnone, nelle vicinanze del cantiere ex Macelli, opera indispensabile per Ferrovie, ma non per la città. Il braccio di ferro continuerà a Roma, quando sindaco, presidente della Regione e amministratore delegato di Fs si incontreranno di nuovo per fi rmare il nuovo accordo.

Renzi alza il tiro sulle opere di compensazione

navette e parcheggi nel “conto”

/F.P.

L’aCCoRDo

focus

Allo studio alcune soluzioni per fare più in fretta. A breveun vertice ad alta tecnologia

In cima all’elenco la viabilità

di collegamento tra il futuro scalo

e santa Maria novella

30 Marzo 2011

Page 31: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

zooM

Duecentosettantasette edifi ci a rischio, di cui 44 storici e di particolare rile-vanza artistica e architettonica. Non c’è solo la Fortezza da Basso tra gli

immobili le cui fondamenta saranno messe alla prova dal tunnel sotterraneo dell’Alta velocità. Stando a sentire i comitati e i tecnici chiamati in causa da diversi esponenti politici dell’opposi-zione, i palazzi in pericolo sarebbero quasi die-ci volte tanto. “Oltre duemila”, dichiara Tiziano Cardosi del comitato No Tav. L’area coinvolta è una striscia di terreno larga circa 350 metri lun-go tutto il percorso del tunnel. “Calcoli fatti da tecnici indipendenti – dichiara la consigliera co-munale Ornella De Zordo (Perunaltracittà) - di-mostrano come in certi casi, in particolare nelle curve, il cosiddetto ‘volume perso’ sarà superiore al limite posto dall’Osservatorio, oltre il quale scatta il blocco dei lavori”. Si parla dell’1,8%, il che signifi ca cedimenti in superfi cie pari a 15 cm. “Un disastro annunciato”, chiosa la consigliera. Eppure lo scorso 20 gennaio il Tar ha respinto un ricorso presentato da un gruppo di cittadini rite-nendo “infondate e inammissibili le motivazio-

ni”, come è emerso da una recente interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole France-sco Bosi (Udc). Ma, stando così le cose, blocca-re il tunnel è ancora possibile? Secondo Mario Razzanelli (Lega Nord) sì, “la politica può tutto”. Solo che, se si stoppassero i lavori, al Comune di Firenze piomberebbero sulle spalle sonore penali da pagare. “Quella delle penali – ribatte Razzanelli – è una presa in giro. Facendo passare la Tav in superfi cie si risparmierebbero centinaia di migliaia di euro. Penali o non penali”. C’è poi un altro problemino nello scavare. Dove si smal-tisce il materiale di scarto? Parliamo di 3 milioni di metri cubi, come minimo, da considerare non come semplice materiale di scavo, ma come ri-fi uti. Al momento c’è solo un’autorizzazione per il conferimento di metà dei volumi all’impianto di Santa Barbara, per l’altra metà non è ancora stato predisposto niente. Avvolti nella nebbia an-che i dati sull’inquinamento ambientale provoca-to dai cantieri, che avrebbero dovuti essere resi pubblici dall’Osservatorio ambientale, che però non aggiorna il proprio sito web da mesi. Eppu-re i primi danni sono già stati denunciati, come

alcuni allagamenti di locali seminterrati in zona Castello. E riguardano edifi ci che non compaiono nell’elenco di quelli monitorati dall’Osservato-rio. Per non parlare delle proteste contro polvere e rumore di chi vive nei paraggi dei due principali

cantieri. Per tamponare la situazione sono state issate barriere più alte, ma il dubbio tra i cittadini resta: quello di ritrovarsi un giorno con le crepe nei muri o disagi ben peggiori, e doversi chiedere, ancora una volta, “ma chi ce lo doveva dire?”.

secondo le stime uffi ciali sono 277 gli edifi ci a rischio

a causa della galleria, ma qualcuno parla di almeno

duemila. e i primi danni sono già stati denunciati

i lAvori dellA tAv A CAmpo di mArte

Un piano di comunicazione da 2 milioni di euro. Se le Fs lasciano all’oscuro i cittadini sull’andamento dei la-

vori dell’Alta velocità, ci pensa la Regione a stilare le linee dell’informazione. E lo fa pagare a Moretti. O meglio, così vorrebbe. L’ultima volta che i vertici si sono incontrati, in-fatti, l’ad di Ferrovie ha concesso a Rossi “solo” 1 milione e 200mila euro, specifi cando che in quella cifra sarebbero do-vute rientrare le spese per gli ulteriori accorgimenti in merito a salute, ambiente e, infi ne, anche comunicazione. La Regio-ne dovrà ancora una volta tirare i cordoni della borsa e razio-

nalizzare il più possibile le risorse per mettere in piedi la rete di infopoint che aveva in programma. O rassegnarsi a fare con quelli già esistenti, magari facendoli conoscere di più. Attualmente gli sportelli in grado di chiarire dubbi e fornire informazioni utili sull’Alta velocità sono due: l’Osservato-rio ambientale, con sede a Santa Maria Novella, e l’Uffi cio Nodo, in via Mannelli. Qui è possibile trovare studi, testimo-niali di stato e aggiornamenti in tempo reale. “Attualmente sono più conosciuti gli sportelli attivati autonomamente dai cittadini – dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli

(Sel-Verdi) – di quelli promossi dalle amministrazioni”. Un altro punto d’informazione, infatti, è stato attivato dal Co-mitato No Tav in piazza Baldinucci. E presto si sposterà a giro per la città: “organizzeremo una serie di infopoint – fan-no sapere dal comitato – per prendere in giro il piano della Regione”. Annunciata per questo mese anche una manifesta-zione in zona ex Macelli. Nel frattempo va avanti il ricorso intentato (e autofi nanziato) dai cittadini contro i danni già preannunciati da Ferrovie: i ricorrenti sostenuti e assistiti dal comitato sono 130. Per ora.

Va avanti il ricorso intentato da 130 cittadini contro Fs. Manifestazione annunciata per questo mese

due sportelli per saperne di più. E quello del comitato diventa “itinerante”

“La talpa si può ancora fermare”

Francesca Puliti

AltA velocità/2. C’è chi dice no: i contrari non si arrendono. “Passare in superficie è possibile”

/F.P.

focus 31

Page 32: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Ottomila punti vendita riforniti ogni giorno in tutta la Toscana, tra piccola e grande distribuzio-ne. Centottanta dipendenti, 600

lavoratori se si considera l’intero indotto. Sessanta stalle distribuite tra Mugello, Ma-remma, Siena e Pisa. Sono questi i numeri di Mukki, un “gigante” nella produzione di latte e dei suoi derivati. Con il presiden-te Lorenzo Marchionni abbiamo parlato dell’importanza di questo alimento e della sua tracciabilità.I fiorentini bevono latte? Come scelgono il prodotto da comprare?I fi orentini bevono latte e lo fanno spesso. Oggi il consumatore chiede che sia chiara la provenienza e la qualità, oltre ad acqui-stare una gamma di prodotti per specifi che esigenze, i cosiddetti “latti speciali”, come quello ad alta digeribilità o con l’addizione di omega 3. A quali controlli viene sottoposto il latte Mukki?Del nostro latte sappiamo tutto. Le analisi approfondite a cui lo sottoponiamo ci di-cono come vengono trattate le nostre “ra-gazze”, le nostre mucche da latte. Le stalle, legate da un contratto di conferimento con Mukki, hanno tutto l’interesse a produrre latte di qualità, in quanto vengono pagate in base alle caratteristiche del prodotto.Il consumatore sta attento alla prove-nienza del latte? Qual è l’impegno di Mukki in questo campo?Mukki è un’azienda privilegiata, la trac-ciabilità è un valore che ci appartiene da decenni. Recentemente abbiamo valorizza-to la nostra “Selezione Mugello”: latte di alta qualità che proviene da 27 stalle, tutte lorenzo mArCHionni

Gianni Carpini

dopo la via del vino, quella del lattel’inteRvistA. A tu per tu con il presidente di Mukki, Lorenzo Marchionni

in provincia di Firenze. Mukki conosce da vicino tutti gli allevatori, il massimo della tracciabilità. Questa linea sarà sempre più “una selezione della selezione”: delle 27 stalle noi sceglieremo ogni giorno il latte migliore. Inoltre, anche i consumatori po-tranno scoprire questa “via del latte”.In che modo?Da aprile sarà possibile andare nel Mugello e trovare, grazie a una segnaletica creata ad hoc, le 27 stalle della “Selezione Mugello”. Si tratta di un percorso che si snoda tra l’al-to e il basso Mugello, da Borgo San Lo-renzo a Firenzuola. I consumatori potranno visitare gli allevamenti, su appuntamento, e in alcuni casi degustare il prodotto. Qual è l’obiettivo di questo “progetto Mugello”?Creiamo valore aggiunto sul territorio, fa-cendo conoscere non solo il latte, ma anche gli altri prodotti del Mugello e le bellezze della zona. Il consumatore che beve il no-stro latte, uno dei migliori sul mercato, fa sì che possano continuare a esistere alle-vamenti di mucche in Mugello, come nel resto della Toscana.Ultimamente si è parlato del proces-so che porterà a una privatizzazione di Mukki, azienda partecipata da vari enti pubblici tra cui i Comuni di Firenze e Pistoia.Gli attuali soci hanno individuato un per-corso, iniziato nel 2009 con l’aumento del capitale e l’entrata di Fidi Toscana e Ca-mera di commercio. La vendita delle quote pubbliche non avverrà in tempi brevi. I soci hanno sottoscritto un impegno che, per il 2011, non prevede alcun avvio della proce-dura di privatizzazione.

consumi

un percorso nel Mugello, con tanto di segnaletica

ad hoc, alla scoperta di ventisette stalle, per visitare

gli allevamenti e gustare il prodotto: è una delle novità

annunciate per le prossime settimane. Impegno

sempre maggiore per quanto riguarda la tracciabilità

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32 Marzo 2011

Page 33: Il reporter-San Casciano-marzo-2011
Page 34: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Il faccione che riempie la copertina ha un vago (e modaiolo) sapore statunitense. Sguardo strafottente, niente cravatta, camicia appena aperta e un punto esclamativo che la dice lunga. Per l’occasione si è

tolto pure quel ciuffo che lo faceva un po’ troppo bravo ragazzo di provincia. Si intitola “Fuori!” ed è edita da Riz-zoli l’ultima fatica letteraria del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (il rampollo del Pd non è nuovo di penna e calamaio, aveva già scritto “Tra De gasperi e gli U2” e “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro. La politica spiegata a mio fratello”, quest’ultimo scritto a quattro mani con Lapo Pi-stelli, suo avversario politico alle primarie) che ha messo nero su bianco tutto quello che del bel paese proprio non gli va giù, condito da belle speranze, aspettative e buone intenzioni. Soprattutto buone intenzioni. Non risparmia critiche a nessuno: le canta a tutti ai suoi avversari politici e ai suoi compagni di partito, a chi fa la vittima del sistema e a chi “senza Berlusconi non andrebbe da nessuna parte perchè invece di fare qualcosa di produttivo per il Paese passa le sue giornate a tentare di demolire il presidente del consiglio”. “Il primo cittadino più amato d’Italia” (appel-lativo che Renzi si è guadagnato grazie ad un sondaggio del Sole 24 ore che lo vede al primo posto nella classifi ca dei sindaci italiani), si è tolto qualche sassolino dalla scar-pa e dopo aver annunciato nella convention fi orentina dello scorso novembre la volontà di “rottamare” tutti quei politi-ci che a suo dire si fanno da troppo tempo portavoci del bel paese, Renzi ribadisce il concetto nelle duecentotto pagine che si fanno manifesto del suo pensiero, delle sue attitudini e della sua irrefrenabile voglia di cambiare le cose. A modo suo. “Molte volte mi sono chiesto se avessi fatto bene ad usare un termine forte come rottamazione - spiega Renzi - poi mi sono dato una risposta: la rottamazione deriva dal senso di nausea causato da chi è sulla stessa poltrona da 25 anni”. La presentazione in anteprima si è svolta al Palacon-gressi, sullo stesso palco dal quale lanciò il guanto di sfi da ai suoi rivali, annunciando uffi cialmente la sua candidatura a sindaco di Firenze. Stavolta lo sguardo è meno tirato, le movenze più disinvolte, quasi da showman. E mentre af-fronta una serie di date in giro per lo stivale per presentare il volume in teatri, musei e librerie, sulla quarta di coperti-na i più zelanti potranno già leggere: “Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose”. Il racconto in prima persona di chi guarda con orgoglio al

Caterina Gentileschi

in libReRiA. Il sindaco ha dato alle stampe un volume in cui dice la sua sulla politica italiana

Adesso tutti “fuori!”. Parola di renziun fi ume in piena di duecento pagine, nelle quali il primo cittadino,

con una nonchalance che ha maturato negli anni, parla della sua firenze

e della volontà di “rottamare” chi siede sulle poltrone del potere da più

di 25 anni. “adesso tocca a noi - scrive - ridare fi ato al Pd e slancio all’Italia” Arriva dal mare tempestoso della Bretagna e ha fatto della street-art la sua missione.

E’ Abraham Clet, in arte Clet, che da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in originali opere d’arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”.Dove pensa stia il confine tra street-art e atto vandalico?Intanto vorrei sottolineare come il concetto di street-art non sia una novità, anzi: anche il David di Michelangelo può essere defi nito un’opera di street-art. Detto questo, se la pre-rogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte, altrimenti parlia-mo di vandalismo.Cosa pensa dei numerosi divieti che la città impone agli street-artist e alla sua generale chiusura all’arte contemporanea?Chi ha dei privilegi come sempre cerca di te-nerseli. Ma in questo modo rinuncia alla na-turale evoluzione di ogni cosa. L’esposizione dell’opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa, ma rimarrà sterile se non se ne progetteranno altre che riguardino prima di tutto i fi orentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fi orentini in periferia? E’ paradossale.L’opera più discussa di Clet è L’uomo co-mune. Posizionata dallo stesso artista su Ponte alle Grazie e poi rimossa dagli operai del Comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo rischioso. Per ri-posizionare la sua scultura sul ponte è stata organizzata una raccolta firme.Sì. E la cosa mi rende molto felice. E’ la ri-sposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così.Qual era il messaggio nella sua concezione originaria?L’uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all’andare avanti. Sotto c’è il fi ume, il baratro o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta ad ognuno di noi terminare l’opera e decidere se cadere nel fi ume o continuare a camminare.Guarda foto e video su www.ilreporter.it

il peRsonAggio

L’artista dei segnalie l’omino scomparso

Sospensione, questa è la parole d’ordine di “Suspense. Sculture sospese”, fi no all’8 maggio al Centro per l’arte contemporanea

Ex3. Le opere in mostra sono una selezione accorta di 16 lavori che poco hanno a che vedere con quello che abitualmente viene defi nito scultura. Niente marmi e bronzi, addio basamenti, la mostra che dà il benvenuto al nuovo anno del contenitore fi orentino votato al contem-poraneo è una sfi da alla forza di gravità, che i due curatori Arabella Natalini e Lorenzo Giusti hanno calibrato scegliendo le installazioni di artisti internazionali che hanno lavorato alacremente al concetto di sospensione. Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder. “E’ una ricerca che portavamo avanti da tempo,

studiando le evoluzioni della scultura – spiega Natalini -. Il risultato è una mostra in cui la sospensione non rappresenta una categoria ma un dispositivo, che alcuni artisti utilizzano più frequentemente, altri in maniera più occasionale”. Opere diverse per materiali, tecniche e poetica, ma legate dal fi le rouge della “sospensione fi sica, attraverso cavi, grovigli e elementi di esilità”. Dalla poesia dei parallelepipedi vegetali di Claire Morgan, al microcosmo sotto vetro di Tomas Sara-ceno fi no ai volatili di cemento di Hèctor Zamora che si librano “leg-gerissimi” nel foyer. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente di Ex3 Andrea Tanini – lo scorso anno il centro è arrivato a quota 400mila euro, ricavi suffi cienti per pareggiare i costi”. Interessante l’iniziativa “Caffè sospeso” lanciata dallo sponsor Caffè Corsini, che strizza l’occhio all’abitudine di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo e radicata soprattutto al sud del paese, che permet-terà di donare 50 centesimi di euro all’associazione italiana tumori per ogni caffè pagato al rinnovato Ex3 Contemporary cafè.

Sculture sospese negli spazi di Ex3lA MostRA. 16 installazioni di autori internazionali che sfidano la forza di gravità

/C.G.

/Costanza Focardi

lA CopertinA del liBro

passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, rifl esso negli oc-chi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì (i disegni dei quali porterà con sè in tutte le date del tour promozionale del libro, ndr). “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fi ato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.

Page 35: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Stiamo per rivederla al cinema in un film che esalta il suo spi-rito toscano. Barbara Enrichi, nota a tutti per essere stata la

sorellina “Selvaggia” di Pieraccioni ne Il Ciclone, ora torna sul grande scher-mo con “Amici miei…come tutto ebbe inizio”. “Nel film sono Margarita, una donna molto energica della Firenze del 1490, proprietaria della locanda da cui partono le “zingarate” dei cinque… un ruolo bellissimo con sfumature comi-che e un finale drammatico.”La regia di Neri Parenti, un cast fe-nomenale e il marchio di Amici miei: il film si preannuncia un successo…Sì, è un grande onore e una grande sod-disfazione per me farne parte. Non ho fatto neanche il provino, Neri mi disse che aveva pensato proprio a me per il ruolo di Margarita. Mi chiese di leg-gere la sceneggiatura e dirgli se avrei fatto parte del gruppo… Ovviamente volevo dirgli subito sì, senza neanche aver letto un rigo, ma poi ho aspettato giusto un po’ per farmi desiderare…Fino a oggi il pubblico ti ricorda come Selvaggia, sei affezionata a

questo personaggio?A Selvaggia associo un grande diver-timento. E’ un personaggio diverso, in tutti i sensi, l’ho interpretato con mol-ta passione e l’ho preparato a lungo. Guardavo i comportamenti e gli atteg-giamenti dei gay e mi sono informata il più possibile. Ma non c’è un perso-naggio a cui sono affezionata più degli altri, sono tutti belli e vanno fatti vivere tutti, anche quelli più piccoli.Il cinema, e in generale il mestiere dell’attore, è più talento o studio?Indubbiamente il talento è necessario, ma lo studio è fondamentale. Ci vuo-le tempo, costanza, determinazione e tanto, tanto studio. Oggi tutti vogliono fare l’attore, perché sembra che basti partecipare a un reality per diventarlo, ma non è così: è un mestiere diffi cile, uno dei più diffi cili del mondo.Raccontaci come hai iniziato…Quasi per caso. Il comune di Tavar-nelle aveva organizzato un laboratorio teatrale tenuto da Ugo Chiti e decisi di partecipare. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un grande maestro, di imparare quest’arte da un vero profes-

sionista. Era il 1983 e da lì in poi ho sempre continuato. Per questo adesso organizzo seminari di recitazione in collaborazione con i comuni, perché io ho cominciato proprio grazie a un’oc-casione del genere.Non solo attrice, ma anche inse-gnante di recitazione. A chi sono ri-volti questi seminari?A chiunque voglia cimentarsi con la recitazione cinematografi ca, dai prin-cipianti agli attori esperti. In particola-re, i seminari vertono sui provini: spes-so infatti ci sono attori molto bravi che però non sanno affrontare un provino su parte. Per costruire un personaggio a partire da uno stralcio non si può im-provvisare, ma bisogna saper leggere nel testo tutti quegli elementi che lo contraddistinguono. A fi ne mese terrò un corso breve serale in collaborazio-ne col comune di Pontassieve su questi temi, mentre il 9 e 10 aprile sarò alla biblioteca comunale di Signa per uno stage formativo di un fi ne settimana.Quali progetti hai in serbo per il fu-turo?Ultimamente mi sto confrontando con

la regia e ho girato un documentario sul Vittorio Veneto Film Festival di ci-nema internazionale per ragazzi a cui quest’anno parteciperò con lezioni di recitazione cinematografi ca. Inoltre

c’è una novità per i fan. Ho appena re-alizzato la mia applicazione per iPho-ne che si può scaricare semplicemente digitando il mio nome su Apple Store.Info: [email protected]

La più “Selvaggia” degli Amici mieiGiulia Brestolani

l’inteRvistA. L’attrice, famosa per il ruolo interpretato ne Il Ciclone, debutta nella pellicola di Neri Parenti

BArBArA enriCHi

Dopo il successo delle anteprime al cinema, “10 Ragazze”, il film di Tessa Bernardi,

con Alessandro Paci, Cristina De Pin, Grazia-no Salvadori, Alessio Nonfanti, Carlo Monni e Sergio Forconi, dall’8 marzo è disponibile per la vendita. Una pellicola “pulita”, con una co-micità dal gusto quasi retrò, in cui, senza quelle volgarità a cui il cinema ci ha abituati ormai da tempo, si riesce ugualmente a ridere di gusto. Il film racconta l’avventura di due comici fal-liti (Paci e Nonfanti) che si inventano un finto reality show e con questa scusa conducono, attraverso la Toscana dei piccoli paesi e delle sagre, dieci giovani modelle che aspirano alla

popolarità televisiva. Le ragazze credono alla storia raccontata dai due, che si inventano gior-no per giorno confessionali, finte dirette, ospiti inesistenti, finché la notizia che nella campagna toscana si sta svolgendo una nuova e rivoluzio-naria trasmissione inizia a diffondersi anche a mezzo stampa, regalando un finale vivace, ric-co di patos ed inaspettatamente romantico. Una commedia on the road piena di gag e colpi di scena, in cui si gioca con il genere più in voga del momento: il reality. Fra le interpreti fem-minili spicca su tutte la già celebre Cristina De Pin, protagonista principale del film, insieme a Paci e Nonfanti. “Nonostante fosse la mia pri-

ma vera esperienza cinematografica (preceduta solo dal cortometraggio “All’inferno ci vado in Porsche”, ndr), - racconta Cristina - mi sono sentita veramente a mio agio sul set. Probabil-mente perché avevo già lavorato con gran parte degli attori del cast ed inoltre le riprese si sono svolte nella campagna toscana”. Sarà forse per questo, o magari per una naturale predisposizio-ne alla recitazione; fatto è che la De Pin, già affermata modella, playmate ed anche condut-trice televisiva di un talk show su Rtv38, dove ogni giovedì riscuote un personale e crescente successo, davanti alla macchina da presa risulta comunicativa, spigliata e disinvolta.

dieci ragazze e un gruppo di toscanacciil FilM. In vendita il lungometraggio firmato da Tessa Bernardi, con Paci e De Pin

/I.B.lA loCAndinA del film

cultura 35

Page 36: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Il talento che non è più “Primavera”FioRentinA. Michele Camporese ha lasciato tutti basiti per sicurezza e tecnica

miCHele CAmporese

Una vita da predestinato. Si può riassumere così la giovane carriera di Michele Campo-rese (classe’92), il nuovo gioiellino cresciu-to nella ‘cantera’ della Fiorentina. Che nel

suo piccolo può vantare la vittoria (da capitano) dello scudetto “Allievi” e la partecipazione al Mondiale Un-der17 (dove ha segnato pure un gol). Se n’era accorto fi n dal ritiro di Cortina Sinisa Mihajlovic, colpito dallo stile e dalle capacità difensive che hanno portato il tec-nico serbo a convincersi di avere tra le mani una sorta di nuovo Aldair. Mai Comporese si sarebbe aspettato di entrare in così poco tempo nelle dinamiche della Fiorentina. E quando è stato chiamato in causa, l’esito delle sue prestazioni è stato sempre più che positivo.

Buona la sua prima in campionato nel secondo tempo di Milan-Fiorentina, dove il difensore ha vinto la sua personale battaglia con Ibrahimovic. Poi è stato tutto un crescendo. Nella trasferta di Torino contro la Juventus viene schierato titolare per la prima volta. E anche in quella occasione, il giudizio su di lui è stato unanime: promosso a pieni voti. Per il reparto arretrato Campo-rese diventa sempre più indispensabile, e la sua presta-zione contro il Palermo, fi no a qui, è stata sicuramente la più importante. Il suo gol, quello del momentaneo 2-2, ha dato il via al predominio della Fiorentina sui rosanero (la partita terminerà infatti 4-2 per i viola). Più sfortunata, invece, la prestazione contro l’Inter, dove il giovane pisano è stato il protagonista del primo gol dell’Inter, deviando nella propria porta la sfera calciata da Samuel Eto’o. Errori, vista la poca esperienza, che serviranno a fare crescere il ragazzo in termini di men-

talità e furbizia. Di lui, intanto, ne parlato tutti. Anche il c.t. dell’Under 21, Ciro Ferrara, che ha fatto di Camporese un titola-re inamovibile del gruppo azzurro: “Siamo di fronte a un ragazzo del 1992, non è facile avere il coraggio di schierarlo in campo in serie A. Di questo ne va dato atto a Mihajlovic, il primo a credere in lui. Lavorando a fi anco dei grandi giocatori che giocano nella Fiorentina, Michele potrà solo migliorare. Anche il fatto di essersi inserito alla perfezione all’interno dello spogliatoio è un buon punto di partenza. Le sue qualità sono indub-bie. L’importante è che Michele resti con i piedi per terra; l’errore che potrebbe commettere, data la giova-ne età, è che pensasse di essere già arrivato”. “Questo Camporese -afferma invece Arrigo Sacchi- sa giocare a calcio. Mi ha colpito in termini di personalità e fred-dezza”. Se son rose, come si dice in gergo, fi oriranno.

Cristina Guerri

Gioca da veterano, si è conquistato un posto da titolare nella formazione di Mihajlovic e c’è già chi se lo

immagina in nazionale, magari in coppia con Ranocchia. uno dei migliori prodotti del vivaio degli ultimi 20 anni

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Page 37: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Dopo 33 anni di glorioso tifo il Collettivo Autono-mo Viola si è sciolto. Non c’è dubbio che la scelta di

Sartoni&Co rivoluzionerà le dinami-che dell’intera curva. A questo punto

la gestione della Curva potrebbe essere presa in mano dal Parterre,Marasma, o il Gruppo Fiorenza. Intanto è giusto andare a ritroso nel tempo e ricordare alcuni passaggi fondamentali del CAV. A partire dalla sua nascita. Nacque nel-la primavera del 1978, quando alcuni soci degli ‘Ultras Viola’ espressero la loro insoddisfazione per come veniva

gestito il gruppo, e insieme ad altri ra-gazzi di altre provenienze decisero di fondare il Collettivo Autonomo Viola (Autonomo deriva dal fatto che il Col-lettivo non era iscritto al Coordinamen-to dei club, e questo “status” penaliz-zava non poco in quegli anni). Non fu dunque un inizio facile per il club, che che venne emarginato dagli altri occu-panti della Fiesole e si trovava spesso in disaccordo con gli ‘ULTRAS’. Il primo simbolo fu un giglio e un leone che esibiva la linguaccia, e il primo stri-scione venne esposto nella trasferta col Verona. L’impegno del CAV comin-cia a concretizzarsi in concomitanza dell’arrivo dei Pontello alla presidenza della squadra. Dopo anni di grigiore, la Fiorentina poteva fi nalmente tornare a lottare per qualcosa di importante. Nonostante le buone premesse, tutta-via la squadra continua a deludere, e nella trasferta di Roma datata 1983, e gli ‘ULTRAS’ (gruppo leader della Fiesole) si sciolgono, lasciando così un vuoto di potere nella Curva. Ne appro-fi tta il Collettivo, forte di nuovi innesti (come l’ALCOOL CAMPI e alcuni ragazzi dell’Isolotto). Da qui fi no ai giorni nostri Il Collettivo ha guidato con egemonia la curva Fiesole, rega-lando soprattutto coreografi e spetta-colari (in specie nelle partite contro la Juventus) e cori indimenticabili (come quelli rivolti all’idolo incontrastato, Gabriel Omar Batistuta). Ne parla con rammarico l’ex viola Francesco Fla-chi: “Da fi orentino e tifoso viola sono profondamente dispiaciuto per questa decisione. Il CAV è stato per tanti anni

Cristina Guerri

una scelta che lascerà il segno. Il gruppo

che nelle ultime stagioni ha fatto la storia

del “dodicesimo uomo” si è sciolto

viviano: Senza Cav, curva più vuotatiFosi. Dopo 33 anni si dissolve una delle realtà più importanti della Fiesolesport

uno dei gruppi più importanti della Fie-sole, e uno dei più conosciuti gruppi ul-tras a livello italiano. La loro assenza in curva non passerà inosservata e mi auguro che questa scelta non infl uisca sul sostegno che la curva Fiesole ogni domenica garantisce alla Fiorentina”.

Gli fa eco Emiliano Viviano, portiere del Bologna e della Nazionale di Cesa-re Prandelli. “Il Collettivo ha dato tanto in tutti questi anni. E’ stato il punto di riferimento delle tifoserie di tutta Italia. Senza l’’Indianino’ la Fiesole sembrerà sicuramente più vuota”.

A volte ritornano. E quando a tornare è Adrian Mutu, il do-

mani diventa sicuramente più ro-seo. Per la Fiorentina, naturalmen-te. Partiamo dal fatto che le azioni fuori dal campo del rumeno sono assolutamente da stigmatizzare. Ma quando il numero dieci viola sveste i panni del ragazzo disso-luto e mette su la maglia viola, tutto cambia. Cambia il modulo, in primis. Ma soprattutto il volto della Fiorentina. Che ne guadagna in personalità, classe e fantasia. E quest’anno, purtroppo, lo abbiamo potuto ammirare solo poche volte. La squalifi ca per subutramina lo ha tenuto fuori dai giochi fi no a fi ne ottobre. Poi il tempo di segna-re il primo gol stagionale contro il Cagliari, in casa, e Mutu è diven-tato di nuovo un caso. Il rumeno abbandona in anticipo la cena organizzata dalla società per gli sponsor, ma la goccia che fa tra-

boccare il vaso arriva alla vigilia della trasferta col Bologna (lascia lo stadio prima di svolgere l’alle-namento). La dirigenza viola non ha altre soluzioni se non quella di metterlo ai margini della squadra. Giorni tristi, fatti di allenamenti in solitaria e tanti pensieri. Che han-no portato l’attaccante a chiedere scusa a tutti. “Non lo faccio più”, questo il succo della conferenza stampa indetta da Mutu, pentito dal non aver dato il suo importan-te apporto a compagni e mister. Adesso, col suo ritorno, sarà tutta un’altra storia, ancora da scrivere. C’è una cosa che è già stata scritta: per fare a meno di Adrian Mutu, un fuoriclesse, la Fiorentina do-vrà fare un miracolo sul mercato. Pantaleo Corvino sarà impegnato in un super lavoro se la società lo vorrà cedere. Di giocatori come il rumeno, in campo, ce ne sono po-chi, molto pochi.

Nuovo capitolo nella vicenda-Fenomeno

Mutu è tornato in gruppo

/C.G.

foCus

37

Page 38: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Lotta a due. Un posto in Paradiso per San Casciano o San Mariano e tut-to probabilmente si giocherà nello scontro diretto. Ormai Casette d’ Ete

che nel mese di dicembre sembrava la squadra più in forma è stata demolita da quello 3 a 0 rimediato proprio contro Il Bisonte. Una prova di carattere, di squadra ma soprattutto di gio-co. A San Casciano il palazzetto si sta riem-piendo sempre di più. Dopo tanti anni di lotta, di sofferenza, questo sembra essere la stagione della consacrazione. Le persone per la strada si soffermano a parlare di pallavolo “Questo è l’anno giusto”. Forse lo è davvero, dopo tre promozioni sfiorate, l’Azzurra puo’ sognare. Sogna perché ha la squadra più forte di sem-pre, perché ha un ottimo tecnico e perché c’è entusiasmo. Il difficile avvia di campionato è ormai un lontanissimo ricordo. La squadra intimorita formata da stelle senza cielo, ha lasciato il posto a un panzer che calpesta le avversarie. Il rientro della reginetta Silvia De Fonzo insieme con Annalisa Guerrini forma-no un tandem che deve essere considerato il più forte centro della B1 e non solo. Valenti-na Zago è finalmente sbocciata, lo specchio è la media impressionante di punti a partita, il gioiellino Rubini come libero è una garanzia, Porzio è incantevole quando gioca e dulcis in fundo Francesca Babbi sta crescendo partita dopo partita.Francesca cosa è cambiato nel tuo rendi-mento dall’inizio del campionato?Inizialmente non avevamo un gioco ben orga-nizzato, avevo tanta insicurezza e non riuscivo a fare i colpi che avevo in mente.

L’Azzurra vola, la Serie A è vicinavolley. Il Bisonte sogna l’impresa di conquistare la promozione in A2

Lorenzo Mossani

Avete cambiato allenatore dopo poche gior-nate quanto pesa aver fatto la preparazione con un altro allenatore?Come un macigno. Ma quello che è stato è sta-to: con Masacci il gruppo si trova bene, pen-siamo al futuro.Cosa vedi nella sfera di cristallo?Lotteremo per il primo posto, poco ma sicuro. Siamo consce di avere un bel gruppo, di aver ancora tanta energia fisica e mentale da spen-dere. Vogliamo vincere il campionato.Quando è inizia la metamorfosi della squa-dra?E’ stata lenta ma graduale. Penso, però, che il derby vinto contro Valdarno abbia dato morale e consapevolezza a tutto l’ambiente.Se dovesse arrivare la Serie A, Francesca Babbi rimane?Qui sto benissimo, la società è molto seria: rispetta i patti presi, prende le proprie respon-sabilità e le rispetta. Le compagne di squadra sono delle amiche. Non cambierei mai squa-dra per una mia decisione, poi l’ultima parole è della società. Da parte mia c’è solo un “ma”...Spiegati meglio.Semplice ho anche un forte desiderio di pren-dere casa col mio fidanzato, sarebbe l’unico motivo per lasciare San Casciano: la famiglia.Anche se arrivasse la Serie A?Magari il fidanzato capirebbe e – sorride Fran-cesca – mi starebbe vicino in questa splendida avventura!

Dopo la vittoria contro valdarno, la squadra sembra non volersi più fermare.

san Mariano trema, il primo posto si deciderà nello scontro diretto. francesca

Babbi, schiacciatrice dell’azzurra, non si nasconde: “Puntiamo al vertice”

frAnCesCA BABBi

sport nel Chianti38 Marzo 2011

Page 39: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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Page 40: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Prosegue il cammino della Sancascianes nel campionato di seconda categoria. La situazione

in classifica non cambia, la squadra chiantigiana non riesce a scrollarsi di dosso l’ultimo posto. Lo scopo fare punti che possano condurre all’obietti-vo salvezza. Nonostante gli avvicendamenti sulla panchina non si trovano risposte positive sul rettan-golo di gioco. Nelle parole dell’allenatore in secon-da Niccolò Ferraro i colpi di mercato e le speranze per la salvezza della squadra chiantigiana: “Siamo e rimarremo attivi sul mercato, abbiamo un nuovo giovane allenatore Meazzini, che sarà per tutti noi uno stimolo in più per raggiungere il traguardo sal-vezza. Per quanto concerne la squadra va segnalato

il ritorno del difensore centrale Forconi dalla Sam-buca e dell’esterno Panella. Non dimentichiamo che il nostro terzo acquisto è il rientro dall’infortunio del nostro attaccante Chiti che con i suoi gol ci aiuterà a toglierci da queste sabbie mobili. Lo spogliatoio è

compatto, nelle ultime due partite sono arrivati due pareggi anche se meritavamo in entrambi gli incon-tri la vittoria. I numeri ancora non ci condannano, la speranza e la voglia di far bene ci aiuteranno ad uscire fuori da questa situazione”.

A fine dello scorso anno abbiamo avuto la fortuna d’intervistare un giovane calcia-tore del San Donato - Tavarnelle: Lapo Tacconi. Lapo è alla prima stagione in

“Via Cassia” e quando ci parlava dell’opportunità che gli era stata concessa era felice raccontando-ci con entusiasmo l’approdo a San Donato. Pochi giorni dopo l’uscita dell’intervista, durante uno scontro di gioco la stagione di Lapo è finita: il gi-nocchio è saltato e Tacconi è dovuto passare dal campo di gioco al tavolo operatorio del chirurgo. Il giovane non si è tirato indietro quando gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua disavventura. Lapo ci diresti come sono andate precisamente le cose?Certamente. Era lo scorso 14 novembre, la partita San Donato - Chiusi e quello che novanta volte su cento è un semplice scontro di gioco si è rivelato per qualcosa di più grave. Oddio intervento norma-le forse è un po’ semplice, il mio avversario – pen-sate, è stato solo ammonito - è entrato da dietro a forbice al limite della legalità.Ti andrebbe di descriversi quali sensazioni fisi-che hai provato durante lo scontro?Ho sentito tre volte crack, il ginocchio si è com-pletamente girato, l’altra cosa che non mi piaceva era la completa immobilità dell’articolazione, ho capito subito che c’era qualcosa che non andava!E dopo due settimane è arriva la risposta degli esami:Sì, quando il medico ha detto rottura del legamento crociato anteriore e menisco esterno mi sono sen-tito morire, ma ho subito pensato che c’è chi sta peggio!Poi è arrivata l’operazione.Con i miei sono andato a Casalecchio vicino Bolo-

tacconi pronto a dire addio alle stampelleCarlo Marrone

cAlcio/1. La giovane promessa del San Donato si è lasciata alle spalle l’infortunio

Meazzini chiamato per la rimontacAlcio/2. Momento nero per la Sancascianese, inchiodata all’ultimo posto

gna dove il chirurgo operava. Durante l’operazione sono stato sveglio con l’epidurale che mi anestetizzava la parte inferiore del corpo, sai il problema non è l’operazione è il dopo... non ero pronto a tutto quel dolore.Poi è iniziata la riabilitazione.Tre giorni dopo l’operazione avevo già cominciato. Il primo periodo ero impegnato tutti i giorni di fisioterapia, dopo un mesetto ho cominciato ad alternare piscina alla palestra! Adesso si incomincia a vedere la fine del tunnelQuanto manca?Il chirurgo mi ha detto che potrò lasciare le stampelle ad inizio di questo mese, i fisioterapisti il primo aprile data già segnata di rosso sul calendario...Perché?Potrò nuovamente colpire un pallone! E’ molto dura vedere i propri compagni gio-care da bordo-campo in un periodo così delicato come quella che sta vivendo il San Donato. Sono abbastanza sicuro che ci salveremo, vedo molto carichi i miei com-pagni!In bocca al lupo, Lapo.Crepi!

sport nel Chianti

/Car.Mar.

1092916

40 Marzo 2011

Page 41: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

Prende il via nel mese di mar-zo la XVII edizione del

“Trofeo del Chianti fiorentino”. Questa competizione, che com-prende attività di atletica leggera, pallamano e baseball; è divenuta in pochi anni un appuntamento tradizionale per gli alunni delle scuole medie dei comuni di Bagno a Ripoli, San Casciano, Barberino e Tavarnelle Val d’Elsa, Greve in Chianti e Impruneta. L’evento è or-ganizzato dall’Atletica Impruneta con il patrocinio del dipartimento fiorentino del Coni e gli assesso-rati allo sport dei sei comuni del Chianti.Per tre mesi gli studenti degli isti-tuti comprensivi si incontreranno per darsi battaglia nelle tre diverse discipline sportive, si parte il 22 marzo con il torneo di pallamano che vedrà impegnati i ragazzi e le ragazze delle scuole medie per una settimana presso la palestra della scuola Primo Levi.Martedì 29 marzo l’onore della ri-balta sarà tutto per la regina delle gare scolastiche: la corsa campe-stre. Nel 2010 questa disciplina vide impegnati sul tracciato del campo sportivo di Tavarnelle qua-si trecento ragazzi, l’affluenza più alta di tutte le edizioni, un mese

dopo sarà tempo per le sfide su pi-sta. Il 3 maggio sempre all’istituto Primo Levi si svolgeranno le pre-miazioni, i vincitori potranno così mostrare con entusiasmo i trofei vinti mentre gli sconfitti medite-ranno sulle gare sapendo bene che la settimana successiva potrebbero rifarsi nel torneo di baseball, l’ul-timo a partire ma non per questo meno importante. Il famoso gioco tanto amato negli USA ha bisogno del bel tempo per essere giocato e si spera che a maggio il sole sia più presente. Non resta che fare un grande in bocca al lupo a tutti i gio-vani sportivi chiantigiani: che vinca il migliore!

l’evento. Arriva il “Trofeo del Chianti Fiorentino”

Gli alunni? Sono pronti

/C.M.

A Tavarnelle gioca-re a pallamano è una questione seria, Matteo Pelacchi l’ha

capito subito quindici anni fa e da allora non ha mai tradito la formazione bianco verde ed è ora allenatore delle formazioni Under 16 e 18.Matteo quando hai iniziato con la pallamano?Ho cominciato a tredici anni, il calcio non faceva per me e così insieme ad un nutrito grup-po di amici abbiamo provato quest’altro sport. Quando sia-mo arrivati in A/2 è stato molto bello perché più di metà squa-dra era formata da quel gruppo che aveva cominciato assieme: ovunque ci trovassimo parlava-

mo solo di una cosa: pallama-no. Non siamo stati semplici compagni di squadra ma amici.Quest’anno però hai deciso di appendere le scarpette al chio-do e intraprendere seriamente la carriera di allenatore.Ancora non ho trent’anni e sono ancora molto giovane – sorride dicendolo – ma non sa-rei mai riuscito a coniugare gli impegni da giocatore con quelli d’allenatore per lo più di due squadre. Adesso che ho comin-ciato quest’avventura non sento il rammarico della scelta.Classifiche alla mano, sem-bra proprio che questi giova-ni siano promettenti: merito loro o tuo?Soprattutto loro, mi danno tante soddisfazioni. I più grandi sono primi in classifica e con dicias-sette elementi a disposizione

l’unico problema è decidere chi andrà in panchina; l’altro gruppo invece sono pochi, solo dodici ma tutti validi: avessimo più ricambi faremo ancora me-glio.E’ arrivato anche l’approdo alle finali nazionali.Eh sì. Vedere sui cartelloni il nostro nome vicino a quello delle squadre più titolate in Italia è stato un colpo al cuo-re. Non abbiamo vinto, ma già arrivarci è un grande traguardo per una squadra che il giovedì si allena in metà campo.Perché vi allenate in uno spa-zio così stretto?Perché nell’altra parte del cam-po c’è la squadra di pallavolo che prova i propri schemi. Spe-riamo che prima o poi, il famo-so palazzetto diventi realtà: con quello non ci ferma più nessuno.

pAllAMAno. L’Under 16 e 18 del Tavarnelle sono già vincenti

Pelacchi: “voglia di vittorie”

Carlo Marrone

bASkEtAL vIA IL trE Contro trE Alla fase provinciale del “Join the Game: tre contro tre” San Cascia-no ha portato otto squadre: quattro della categoria Under tredici e quattro per la categoria Under quattordici. E’ stata un’ottima occasio-ne per i ragazzi per divertirsi e confrontarsi con i pari età e addirittura San Casciano riesce a portare una squadra alla fase regionale, che si disputerà il prossimo27 Marzo. Questa è la BAD TIGERS SANCA (per l’Under 14) composta dai giocatori Catarzi, Bersotti e Naldini che hanno vinto tutte le 5 gare disputate al Palazzetto di San Mar-cellino a Firenze. Un grande in bocca al lupo per la squadra di San Casciano e che questo cammino sia lungo. Per maggiori info andate a questi siti: www.jointhegame.it e www.basketgiovanile.it. Mentre i ragazzi del tre contro tre si distinguevano per la loro grinta a Firenze le squadre tradizionali non stavano a girarsi i pollici, anzi mettevano a segno una striscia di risultati positivi così soddisfacenti da far lustrare gli occhi a tifosi e dirigenti. Dalla squadra Under 14 le maggiori sod-disfazioni: i ragazzi hanno chiuso il girone d’andata senza neanche una sconfitta.

IL CorSoI PIÙ PICCoLI SI AvvICInAno ALLo SPortI bambini dai tre ai cinque anni hanno una possibilità in più per svol-gere attività fisica. Come da tanti anni a questa parte, la polispor-tiva Tavarnelle organizza il corso di motricità “un due, tre... salta con me!”. Ogni mercoledì presso la palestra della Scuola materna di Barberino Val d’Elsa i bambini possono imparare a conoscere e a comprendere la realtà solo attraverso la graduale scoperta del cor-po, perché prendere coscienza del proprio corpo è il primo passo per conoscere il resto del mondo. L’educazione motoria sviluppa tutto questo oltre a permettere di esprimere e maturare al meglio il pensie-ro e la logica dei più piccoli. Per ricevere maggiori informazioni sul corso: connettersi al sito www.polisportivatavarnelle.it oppure con-tattare la segreteria al numero 055 8050038 (telefono e fax).

tAvArnELLEÈ AnCorA tEMPo dI MInIbASkEtTutti sanno che la squadra di minibasket della Polisportiva Tavarnelle è una bella realtà e da qualche mese è possibile anche seguire le at-tività dei più piccoli grazie al blog che la società ha messo in piedi. Nelle pagine di www.minibaskettavarnellebarberino.blogspot.com oltre a leggere i tabellini dell’ultima partita potrete scoprire molte cose su questo splendido sport.

pillole

sport nel Chianti 41

Page 42: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

portato a molte importanti scoperte negli ultimi 60 anni.Questi studi sono infatti stati deter-minanti nella fisica delle particelle, così poco nota che a tutt’oggi milioni di euro vengono investiti dall’Europa nel finanziare le ricerche effettuate al Cern di Ginevra, dove si proseguono appunto studi di fisica delle particelle. Non posso pronunciarmi meno drasti-camente sulla conclusione dell’articolo, in cui “criogenia” viene incluso nella lista di esami dagli “appellativi indeci-frabili”. A parte l’ignoranza riguardo la materia specifica (che può essere giu-stificata in qualcuno che non ne tratta) mi pare preoccupante l’ignoranza della lingua italiana in questo caso, dato che criogenia non è una parola così esotica ma ampiamente utilizzata anche nel-le peggiori produzioni di fantascienza degli anni ‘30 ( in ogni caso esistono i motori di ricerca e le enciclopedie libe-re sul web ed è buona norma, quando non si conosce una parola, documen-tarsi in materia prima di inserirla in un articolo, onde evitare brutte figure).A parte la superficialità dimostrata nel non documentarsi, resta il fatto che la criogenia, ovvero lo studio delle tecniche e delle tecnologie di raffred-damento e del comportamento del-la materia in condizioni di bassissime temperature, è stata, ed è tuttora, alla base di una grandissima fetta della ri-cerca di base ed applicata che viene svolta in tutto il mondo; per citare al-cuni ambiti in cui la criogenia è impor-tante ci tengo a ricordare l’industria dei semiconduttori (a rigor di cronaca, di semiconduttori sono fatti per esempio i chip che permettono ai computer di funzionare e i laser grazie ai quali, per esempio, ascoltiamo la musica o guar-diamo un film in dvd), l’industria della biotecnologia, che oggi come oggi va molto di moda e, ultima ma non meno importante, la prevenzione medica (senza criogenia non sarebbero dispo-nibili molte macchine per la diagnosi come per esempio la tac). Per conclu-dere, sono rimasta molto amareggiata per come è stato trattato l’argomento: il nuovo ordinamento universitario ha veramente aperto le porte alla prolife-razione di corsi inutili, togliendo molte risorse a quelli che invece hanno buon diritto di esistere (anche qualora se-guiti da un numero esiguo di persone, non è infatti, come alcuni pensano, il numero di iscritti ad un corso che ne determina l’utilità o la bontà degli in-segnamenti); di questo dato di fatto è stata fatta un’arma per giustificare la nuova riforma universitaria e i tagli imposti dal governo all’università pub-blica e agli enti di ricerca (minando di fatto anche il mio futuro in Italia), per cui, essendo sensibile all’argomento, ri-mango basita quando, per dar fiato alle trombe sull’onda dell’entusiasmo per aver “scoperto l’acqua calda” (c’è voluto parecchio prima di accorgersi cosa ha provocato la vecchia riforma), si prende un elenco di corsi dell’Università degli Studi di Firenze e, sulla base della fanta-sia dell’autrice dell’articolo, senza nean-che darsi la pena di controllare cosa si scrive, si includono, in una lista di corsi considerati inutili, due corsi che tratta-no argomenti molto importanti per la formazione di figure che dovrebbero essere valorizzate piuttosto che pena-

lizzate com’è abitudine fare.E’ evidente quanta ignoranza ci sia in ambito scientifico tra la gente comu-ne, mentre, se viviamo nelle comodità del 2011 lo dobbiamo proprio a quel-le persone che hanno dedicato la vita alla scienza contribuendo al benessere di tutti e che sono puntualmente igno-rate dalla maggioranza della gente; ritengo per cui che contribuire a de-monizzare la cultura scientifica sia una cosa da evitare con tutte le forze, spe-cialmente quando si può fare sempli-cemente aprendo un browser internet. Non so quanto quello che vi ho scritto possa interessarvi, spero di non essere stata eccessiva, ma ritenevo importan-te chiarire questo equivoco ed invitare l’autrice o la redazione, per le edizioni future, a documentarsi quando si parla di qualcosa che non si conosce, onde evitare appunto queste gaffe.Grazie per l’attenzione,un’accorata lettrice di reporter,

Barbara Olmi

Cara Barbara,la ringrazio per la sua lettera, che ho molto apprezzato, in primis per la pas-sione (incoraggiante) che mostra per i suoi studi e per il mondo della cultura, della scienza e della ricerca in generale, mondi che meritano – è superfluo dirlo – il massimo del rispetto e della conside-razione da parte di tutti. E voglio subito rassicurarla sul fatto che nessuno di noi ha mai voluto mettere in discussione l’importanza – né tantomeno l’utilità - di ognuno degli esami e dei corsi citati nell’articolo in questione, ben coscienti tra l’altro del non facile momento che sta vivendo l’università italiana – tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato più volte in ben altri termini. Volevamo soltanto, questa volta (e per una volta), prendere l’argomento un po’ più alla leggera, e dare scherzosamente voce a chi – magari trovandosi, per un qual-che motivo, ad avere a che fare con l’ambiente universitario – potesse tro-varsi un po’ spiazzato di fronte al nome di certi corsi (della cui importanza e validità, le ripeto, non ci permettiamo assolutamente di dubitare), il cui nume-ro – questo sì – è esponenzialmente au-mentato negli ultimi tempi, rischiando di causare, a volte, un certo disorienta-mento. Insomma, abbiamo cercato per una volta di affrontare un argomento tra i più seri e importanti col sorriso sul-le labbra, per dare magari avvio a una riflessione (avvio, tengo a precisare, e non risposte né giudizi), sull’effettiva funzionalità del sistema universita-rio così com’è strutturato, senza però considerare inutile nessun corso. Era soltanto sul loro nome – le ribadisco concludendo – che si era concentrato il nostro “gioco”: il titolo dell’articolo non era infatti, come da lei riportato, “Que-gli esami un po’ così”, bensì “Quegli esami dai nomi un po’ così”. E c’è una bella differenza.MF

tramvia, pensiline e puliziaQuando posso cerco di usare la linea 1 della tramvia in quanto la trovo ottima. Una cosa però non capisco: come mai non ci siano pensiline alla fermata del-le Cascine e di Leopolda Porta al Prato. Perché a queste due fermate dobbiamo bagnarci??? Inoltre una migliore pulizia

degli spazi intorno alla linea (sempre in zona Porta al Prato) non farebbe male. Come mai si lasciano spesso le cose a mezzo?Grazie per l’attenzione

Adriana Filippi

“la mia esperienza:da firenze a valenciaper aprire un locale”Carissimi (posso, vero?),leggo sempre con molto interesse il vostro giornale e, dopo aver preso vi-sione dell’ultimo numero, ho deciso di scrivervi. Leggendo l’articolo di pag. 32 “Quando il caffè ...” mi sono ricordato dell’esperienza breve ma efficace che ho avuto tre anni fa, volendo aiutare mio figlio ad ‘aprire’ un locale “libreria-caffè” (io sono un professionista che opera nel campo dell’edilizia). Un’espe-rienza davvero poco esaltante e demo-ralizzante!A parte i ‘rimandi’ da ufficio a uffi-cio senza avere una risposta concre-ta, emersero anche problemi di locali (dove e quanto di affitto) per i quali oc-correvano permessi anche urbanistici con costi lievitanti di giorno in giorno, problemi con banche (!!??)... insomma un vero calvario. Risultato finale? Mio figlio e un suo amico avevano lasciato il lavoro a Roma per intraprendere que-sta via, senza uno scopo di lucro ma perché erano fortemente motivati da ideali ‘culturali’. Hanno aperto un locale a Valencia, in Spagna, dopo una ricerca di qualche mese e l’espletamento delle pratiche in ‘qualche mese’, oltre ad un rapporto molto proficuo con le banche spagnole.Il loro locale è diventato in due anni uno dei più ‘in’ non solo a Valencia: una libreria cafè con concerti, organizzazio-ne di mostre, meeting di teatro, poesia e letteratura, spazi per i bambini (sì, proprio bambini!), interviste alle mag-giori tv spagnole e... ora anche un buon ritorno economico. Devo purtroppo constatare che se fossero rimasti in Italia probabilmente sarebbero ancora alla ricerca di... nella lista dei precari! Ep-pure anche la Spagna è in crisi e... che crisi!Cordiali saluti

Giovanni Donvito

a proposito della tavGentile Direttore,è con un senso di profonda amarezza che le sto scrivendo questa lettera. Nel suo giornale, che mi arriva puntual-mente al mio indirizzo e che mi fa pia-cere ricevere, non leggo mai un articolo su una questione quanto mai attuale: quella della Tav.Le faccio notare che i lavori propedeu-tici alla Tav hanno già provocato non pochi danni nella zona di via R. Giuliani e che la zona di via Campo d’Arrigo è diventato uno dei cantieri più trafficati di Firenze, con inevitabili danni da un punto di vista dell’inquinamento atmo-sferico. Allora, mi domando. Perché da fiorentini non denunciare una simile si-tuazione? Lo sapete che sta per iniziare un’opera mastodontica che “taglierà” Firenze da sud a nord, senza le adegua-te garanzie che un’opera di tale portata dovrebbe avere? Chi proteggerà noi cittadini che magari ci ritroveremo ad avere (così come è già successo a Bo-logna) le case transennate, le cantine

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

orti sociali e targaintitolata a Burzio,“ecco come stanno le cose”Spett.le Direzione,con la presente vorrei rispondere alla segnalazione a firma Alfredo Manetti dal titolo “La scomparsa della targa di largo Burzio” pubblicata sul mensile nel mese di dicembre a pag. 43. Per quanto riguarda gli orti sociali nell’area compresa tra via Piemonte e via delle Stazione delle Cascine la direzione am-biente del Comune di Firenze comu-nica che è in corso di realizzazione il progetto per la sistemazione conclusi-va dell’area. Per quanto attiene invece alla targa intitolata al compaesano Bur-zio l’ufficio competente del Comune di Firenze, verificata tale mancanza, ha provveduto ad inoltrare richiesta per la nuova realizzazione della targa che sarà installata quanto prima.Vi ringrazio e saluto cordialmente,

il Presidente del Quartiere 5Federico Gianassi

sull’universitÀ,i corsi e i loro nomiCara redazione,vi scrivo per segnalarvi un articolo che ho avuto la sfortuna di leggere sull’edi-zione del Reporter di febbraio 2011 del Q3. L’articolo in questione è “Quegli esami un po’ così”, di Annalisa Cecione-si. Premetto che appartengo alla cate-goria da lei definita dei “cervelloni per antonomasia” in quanto studentessa magistrale in astrofisica.L’articolo, fondato per altro su fatti evidentemente veri, ovvero come il passaggio all’ordinamento 3+2 abbia portato alla prolificazione dei corsi uni-versitari, non tutti effettivamente giu-stificati ad esistere, mi ha lasciato ab-bondantemente perplessa; inizia infatti subito molto male, mostrando l’igno-ranza in materia della giornalista che cita come primo esame “stravagante” e dal nome enigmatico l’esame di “raggi cosmici”. Si dà il caso che lo studio dei raggi cosmici (che altro non sono che radiazioni altamente energetiche che provengono dall’universo, detto anche cosmo) sia una delle branche più im-portanti della fisica moderna, che ha

42 Marzo 2011

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invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Caro Marco,rieccoci qui, grazie alla sua lettera, a parlare di viabilità (tema che si conferma tra i più d’interesse per i fiorentini, e non è difficile capire perché) e dei modi migliori per “affrontarla”. Devo dirle, per cominciare, che non mi dispiace affatto l’immagine della “scala di virtuosità” da lei proposta a proposito dei modi di muoversi in città. Detto questo, veniamo al tema della sua lettera, ovvero moto, motorini e affini. Capita spesso anche a me di utilizzare lo scooter, e di trovarmi quindi a vivere pro-blemi e “privilegi” di chi sceglie le due ruote per spostarsi in città. Inizio dicendo che, nonostante a volte il traffico sia davvero arduo (per non usare altre parole) da af-frontare, non è da giustificare mai, in nessun modo, l’invasione dei marciapiedi da parte di scooter e moto (per mille, ovvie ragioni che la fretta, né lo smog, possono in alcun modo giustificare, dalla sicurezza dei pedoni al dovuto rispetto delle regole), così come da giustificare non è nessuna infrazione delle norme di viabilità. Mai. Concordo invece con lei nel ritenere che – per la situazione che si vive attualmente lungo le strade fiorentine – le due ruote rappresentino un importante (e forse anche qualcosa di più) mezzo di trasporto, senza le quali la già difficile condizione della viabilità di casa nostra sarebbe messa ulteriormente a dura prova (senza comun-que il bisogno di arrivare a invocare uno sciopero per averne la controprova...), seb-bene sarebbe auspicabile – da parte di tutti – un maggiore utilizzo dei mezzi pub-blici, e in questo senso la realizzazione delle nuove linee della tramvia (dopo i buoni risultati ottenuti dalla prima, tempi dei cantieri a parte) va senz’altro guardata con grande fiducia. Quanto alle sue proposte per “incoraggiare l’uso dei motoveicoli”, non so quanto la costruzione di una “via di fuga” lungo alcune strade possa essere effettivamente realizzabile: do spazio comunque con piacere alla sua lettera e ai suoi suggerimenti, in modo – anche - da invitare chiunque voglia farlo a portare il proprio contributo, per provare a trovare nuove idee e soluzioni per la mobilità fiorentina in generale e – perché no – per quella sulle due ruote in particolare.

Matteo Francini

in difesa dei motorini: “incoraggiamone l’uso” Prendo spunto dalla lettera del prof. Pellizzari che lamenta, giustamente, il com-portamento di motociclisti e scooteristi che transitano sul marciapiede. Simili e continue lamentele tendono a demonizzare chi va sulle due ruote senza che però in merito vengano fatte riflessioni più approfondite. Prima di tutto voglio eviden-ziare che esiste una scala di “virtuosità” di chi si sposta in città. Ovvio che chi usa i mezzi pubblici non inquina, né congestiona il traffico, né crea situazioni di disagio o pericolo. Altrettanto può dirsi di chi usa la bicicletta, non sempre però discipli-nato ed a volte temuto per la silenziosità del mezzo che a volte può “sorprendere” il pedone poco attento nell’attraversamento. Ma i problemi principali per la nostra viabilità vengono però sicuramente dalle migliaia di automobilisti che, viaggian-do quasi sempre soli, inquinano in proporzione alla cilindrata del loro mezzo ed agli spaventosi tempi di spostamento che l’uso delle quattro ruote presuppone. E creano spaventosi ingorghi che vengono subiti perfino da chi, sicuramente più virtuoso, viaggia su due ruote. Ma se ciclisti e utenti dei mezzi pubblici vengono incoraggiati con corsie preferenziali e quant’altro, cosa viene fatto per quella parte di popolazione che sceglie di muoversi agilmente, inquina in misura relativa e non crea ingorghi, viaggiando come il sottoscritto con pioggia o bel tempo? Poco. Forse niente. E siamo tanti, tantissimi. Abbandonati dalle istituzioni, intrappolati dietro i tubi di scappamento delle macchine. Uno sguardo più lungimirante sulla categoria e sul problema correttamente evidenziato dal lettore dovrebbe sugge-rire che se taluni salgono sui marciapiedi, può essere che accada per cercare di evadere da una situazione che spesso si presenta come folle! A mio parere sareb-be opportuno incoraggiare l’uso anche dei motoveicoli. In primis prevedendo per le strade più congestionate una corsia, anche stretta, riservata a moto e scooter che desiderano arrivare in “prima fila” ai semafori soprattutto per potere respirare. Un esempio: a me pare scandaloso che spesso i sottopassi della Fortezza da basso si tramutino in trappole con camera a gas proprio per chi meno contribuisce alla situazione drammatica della città nelle ore di punta. Almeno in queste situazioni non si potrebbe prevedere una via di fuga? Possibile che nessuno si preoccupi per questi numerosissimi utenti della strada? Se un ipotetico sciopero dei demonizzati li inducesse tutti a prendere la macchina cosa succederebbe alla nostra città? La risposta c’è: basta guardare che cosa accade quando piove ed una parte di noi abbandona le due ruote…….Cordiali saluti e complimenti per la Vostra pubblicazione.

Marco Fini Storchi

lettere

allagate, etc...?Gentile Direttore, con questa mia le chiedo di volersi dedicare approfondi-tamente alla sopracitata questione che sta tanto preoccupando noi cittadini, oltre che ai campini della Fiorentina.Distinti Saluti,

David Cardoso

Gentile lettore,come forse avrà già notato, in questo numero de Il Reporter ci sono due pa-gine (30 e 31) interamente dedicate alla Tav, e nell’edizione precedente (quella di febbraio) avevamo pubblicato un ar-ticolo sull’argomento, in cui facevamo il punto sui lavori. Quindi – pur essendo questi articoli già in programma al mo-mento dell’arrivo della sua lettera - ecco soddisfatta la sua richiesta. Per quanto riguarda i campini della Fiorentina, le faccio notare che si tratta soltanto di una delle tante, tantissime questioni che cerchiamo di affrontare ogni mese. E che a nostro avviso meritano di essere trattate.MF

l’aeroporto di peretolae il collegamentocon il centroMi trovo spesso ad usare l’aereo per re-carmi a Cagliari per motivi di famiglia. Devo dire che l’aeroporto cosiddetto “cittadino” di Firenze è collegato malis-simo alla città in quanto non è possibi-le raggiungerlo in bici o a piedi per chi abita vicino, uno è costretto o a pren-dere il taxi che per 1,5 km costa 10 euro circa oppure la navetta che va dall’ae-roporto di Peretola alla stazione, circa 5 euro, a cui si aggiunge il costo del bi-glietto urbano per tornare ad esempio a Novoli dove abito: il tutto costa più del treno tra Firenze e Pisa aeroporto con un tempo impiegato quasi simile.Chiaramente questo servizio è pen-sato per i turisti che si dovono recare in centro, ma per chi usa l’aereo come pendolare perché la navetta non ef-fettuata una fermata intermedia prima del centro? Ho letto che tra 1000 giorni (tre anni) arriverà la tramvia che collega all’aeroporto, ma per evitare ora il traf-fico veicolare e quindi l’inquinamento non sarebbe possibile da subito colle-gare meglio alla città questo cosiddet-to aeroporto cittadino?Cordiali saluti

Fabrizio Parissi

pianeta scuola nel valdarno,l’“universo” dell’istitutovasari di figlineGentilissimo Direttore,sul numero di Reporter di febbraio al-cuni docenti e numerosi studenti mi hanno segnalato con marcato disap-punto, quanto contenuto nell’articolo sul Pianeta scuola di pag. 2. In defini-tiva sono stati pressoché ignorati due importanti indirizzi dell’Istituto Vasari che ho l’onore di dirigere.Ma in generale del Vasari si è fatto un solo accenno senza considerare, tra le altre cose, che è uno degli istituti più grandi della Toscana e per complessi-tà addirittura il terzo. Inoltre, trattando l’articolo dei licei, non si fa assoluta-mente riferimento al fatto che questo Istituto attua da quest’anno, oltre al già consolidato Liceo, anche il Liceo scien-tifico con opzione scienze applicate,

che è una delle novità più incisive della riforma Gelmini.Infine, qualora fossimo stati contattati dalla giornalista, avremmo fatto pre-sente che l’indirizzo alberghiero risul-ta essere tra i più prestigiosi d’Italia e d’Europa (ne fa fede la vittoria nel Gran trofeo della ristorazione della Provincia di Brescia vinto appena un anno fa e come sanno gli addetti ai lavori, quello di Brescia è il più prestigioso concorso internazionale del settore).Si nota, peraltro, che l’articolo non for-nisce indicazioni utili neanche in rela-zione all’indirizzo Tecnico a cui si è fatto appena un riferimento, malgrado esso sia tra Firenze ed Arezzo l’unico Istitu-to tecnico per Geometri. Se la giorna-lista si fosse fatta viva, avremmo avuto molto altro da segnalarle, per esempio in relazione all’imminente presentazio-ne di un volume curato dagli studenti dell’indirizzo Geometri dedicato alle Pievi del Valdarno o dell’imminente convegno di carattere nazionale sulla didattica della matematica, e ancora il fatto che tra un mese o poco più, ospi-teremo un concorso enogastronomico internazionale ideato in collaborazione con gli enti locali e le forze produttive del territorio e altro ancora…Così non è stato e ne prendiamo atto con rammarico. Il plurale non è ovvia-mente da intendersi come majestatis, bensì come indice di un sentimento condiviso dalla comunità scolastica del Vasari.La saluto cordialmente,

Valerio Vagnoli Dirigente scolastico ISIS Vasari

Pubblichiamo con piacere la sua lette-ra, nella speranza di rendere merito, in questo modo, all’istituto e alle sue tan-te e lodevoli attività.MF

tre domandeper il “rione lippi”Gentile Redazione,sottopongo a Voi e ai lettori della Vo-stra rubrica 3 quesiti relativi al rione Lippi, ma anche 3 possibilità per i nostri amministratori di dimostrare interesse, fornendo risposte e portando migliora-menti.1) Giardino di via Pescetti. Ricavato da un piccolo spazio verde tra le case, è stato recintato e arredato con tanto di panchine circa 3 anni fa. Da allora è sempre stato chiuso con lucchetti e ca-tene e interdetto al pubblico. Qualcuno ne sa qualcosa?2) Strada di recente costruzione adia-cente al cimitero di Rifredi, collega-ta con via delle Tre Pietre. Non ha un nome, non è illuminata, ha un asfalto grezzo non finito, non si capisce se è una strada pubblica o solo una servitù di accesso alla ferrovia. Qualcuno ne sa qualcosa?3) Passaggio pedonale che collega via Vasco de Gama con via delle Tre Pietre. Frequentatissimo dai pendolari di gior-no, buio e pericoloso di notte, imprati-cabile quando piove per le pozze. Negli anni è stato solo sfiorato da interventi di risistemazione a margine dei lavori Tav: una parte è coperta da cemento, una da asfalto, una buona parte è an-cora sterrata. Qualcuno ne sa qualcosa?Cordiali saluti

Andrea Lucidi

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Concerti

nathalie12 marzosaschall

Nathalie nasce a Roma nel 1979 da famiglia italo-belga. Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 15 anni, prima alla chitarra, in seguito al pianoforte, strumento che studia per due anni. La sua musica si ispira in gran parte ad artisti anglosassoni come Tori Amos, P.J. Harvey, Fiona Apple, Radiohead, Jeff Buckley, ma anche ad italiani come De André e De Gregori.Diventa nota al grande pubbli-co vincendo la quarta edizione di X Factor esordendo nel 2010 con il singolo In punta di piedi, contenuto nell’omonimo EP.Questa vittoria le ha assicu-rato un contratto con la casa discografica Sony Music e du-rante la finale le è stato inoltre assegnato il premio della critica da parte della sala stampa e di alcune emittenti radiofoniche.

Alessandra Amoroso19 marzoMandela Forum

Dopo le anteprime di dicem-bre a Roma e Milano, Alessan-dra Amororo sarà in tour nel 2011 nei palasport italiani. Intorno a lei l’interesse del pubblico è sempre altissimo e ogni sua attività è seguita con l’affetto che viene riservato

solo ai grandi artisti. L’uscita del nuovo album “Il mondo in un secondo”, è diventata l’oc-casione di un fermento stra-ordinario che anima l’universo di internet. Il giorno del lancio del nuovo sito ufficiale www.alessandraamoroso.it, quando ben 50.000 visitatori unici si sono collegati quasi in con-temporanea per ascoltare in anteprima il singolo e avere le prime anticipazioni, mandan-do in tilt il server situato negli Stati Uniti. “Il mondo in un secondo”, il nuovo album di inediti di Alessandra Amoroso contiene tredici brani e arriva dopo i risultati straordinari dei due dischi precedenti, entrambi multiplatino.

giovanni Allevi27 e 28 marzoteatro verdi

E’ partito il 19 febbraio 2011, dal Palalottomatica di Roma il nuovo tour di Giovanni Allevi intitolato “Alien World Tour”. Il compositore e pianista marchigiano esegue, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di “Alien”, ultimo disco di inediti di pianoforte solo (Bizart/Sony Music) uscito lo scorso 28 settem-bre e attualmente ai vertici delle classifiche di vendita. La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici (con oltre 500.000 copie vendu-te dal 2005 a oggi). Dopo i due dischi di pianoforte solo “No concept” (2005 - disco d’oro e disco di platino), con cui Giovanni Allevi si è fatto conoscere al grande pubbli-co ,e “Joy” (2006), tre volte disco di platino, il pianista e compositore marchigiano ha pubblicato l’album registrato con orchestra sinfonica “Evo-lution” (2008 - disco d’oro e disco di platino). A completare

queste pubblicazioni il disco registrato dal vivo durante il tour 2007 “Allevilive” che celebra i dieci anni di carriera discografica .

A teatro

il sogno dei milledall’8 al 13 marzoteatro della pergola

Come far rivivere, oggi, l’icona di Giuseppe Garibaldi? Come rigenerare quel fascino e quell’entusiasmo che il generale sapeva suscitare ai quattro angoli del mondo? Garibaldi era conosciuto, amato, sostenuto da tutti i ceti sociali. A Murmansk, i pescatori tenevano affisso ai muri il suo ritratto; in Uruguay era una leggenda; in Francia i grandi poeti gli dedicavano poesie e inni. In un mondo dove non esisteva la televi-sione e internet sorprende la facilità con cui si diffuse la sua leggenda.

cercando picassodal 29 marzo al 3 aprileteatro della pergola

Il maestro Giorgio Albertazzi sbarca a Firenze. Siamo a Pa-rigi nel 1941. La città è asse-diata dalla guerra, tormentata dai bombardamenti: cionono-stante un gruppo d’intellettua-li continua a riunirsi, leggono, mantengono vive le loro idee, le loro utopie. Sono Dora Maar, Albert Camus, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau e Pablo Picasso. Proprio in questo cli-ma il grande pittore spagnolo creò quel meraviglioso testo onirico e surreale che è Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda), animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio

o la Torta, privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura.

e ora qualcosa di completamente tipico9 marzoglue - Alternative concept space

Sai dov’è Semifonte? Conosci l’origine del carciofo di Empoli? Conosci altri oli oltre a quello d’oliva? Ma soprat-tutto: il prodotto tipico è morto o è vivo più che mai? Per rispondere aqueste domande (e soprattut-to per farsene molte altre) non vi resta che vedere “… e ora qualcosa di completamente tipico!”Uno spettacolo che va alla (ri)scoperta del prodotto tipico, passando attraverso il raccon-to di storie remote del passato ma anche di situazioni sur-reali, di favole, che saranno interrotte dascene corali, da gag scoppiet-tanti e divertenti dove anche il pubblico sarà protagonista, il tuttoaccompagnato da musiche dal vivo.

ideali, tumulti e locomotive. il Risorgimento dai finestrini dei treni30 e 31 marzoteatro puccini

Un viaggio sferragliante, attento, a tratti beffardo tra le pagine del Risorgimento, guardando dai finestrini dei primi treni moti, battaglie, strategie, alleanze e volta-faccia, scontri tra le diverse ipotesi d’Italia unita, contrasti col potere papale e anticleri-calismo risorgimentale, con i protagonisti di quegli anni visti come persone, capaci di emozioni, intelligenze ed ideali come d’antipatie perso-

nali e colpi bassi, non ancora prigioniere dell’ alone mitico in cui la Storia ufficiale vorrà successivamente avvolgerli.

Le mostre

personale fotografica di elisabetta Miglietta dal 15 al 26 marzoglue - Alternative concept space

Nata a Firenze nel 1987. Sin da piccola è sempre stata affascinata dall’arte in tutte le sue forme: dalla musica al disegno, dai film alla let-teratura. Crescendo sviluppa un enorme interesse per la fotografia ed inizia a compiere i primi passicon una reflex analogica.Capisce in questo modo che la fotografia è l’arte attraverso la quale riesce meglio ad esprimere se stessa e che più la rappresenta.Compra così la sua prima reflex digitale e nel 2008 si iscrive al corso di fotogra-fia della scuola fiorentina YouCrea . Successivamente si specializza nella fotografia di ritratto e moda e collabora come fotoreporter per il festi-val della Creatività di Firenze.

Figure, memorie, spazio disegni da Frà Angelico a leonardodall’8 marzo al 12 giungogalleria degli uffizi

Cinquanta disegni del Gabi-netto Disegni e Stampe degli

Uffizi incontrano cinquanta disegni del British Museum. Sono questi i numeri della mostra che vede unite, in una partnership simbolicamente giocata su un numero uguale di prestiti, due tra le maggiori collezioni di grafica esistenti al mondo. L’occasione è unica - ma in realtà della iniziativa si è avuta una edizione ingle-se, allestita nella Great Court del British Museum, aperta fino alla fine di luglio 2010 - per confrontare in sequenza capolavori da antologia mai prima d’ora esposti contem-poraneamente in una unica sede.

picasso, Mirò e dalì. giovani e arrabbiati: la nascita della modernitàdal 12 marzo al 17 lugliopalazzo strozzi

Dedicata alla produzione gio-vanile di maestri che hanno avuto un ruolo decisivo per gli esordi dell’arte moderna, la mostra prende in esame il periodo pre-cubista di Picasso con suoi lavori anteriori al 1907, mentre le opere di Miró realizzate fra il 1915 e il 1920 sono presentate in relazione con quelle di Dalí del quinquennio 1920-1925 per porre in evidenza le dif-ferenze e relazioni stilistiche che caratterizzano il periodo precedente all’adesione dei due artisti alla poetica del Surrealismo.La mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità presenta più di sessanta opere della produzione giovanile di Picas-so, Miró e Dalí e oltre cento schizzi picassiani, provenienti dai più importanti musei spagnoli, dal Metropolitan Museum of Art e da collezioni private.

segnalazioni a [email protected]

Era il 4 novembre 1966 quando la città si ri-trovò invasa dall’acqua, sommersa da una

valanga melmosa e feroce che ne rapì la gente, le botteghe, le opere d’arte, l’anima. “Gli Angeli nel Fango – L’alluvione mai vista” è la più com-pleta ricostruzione dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966. 90 minuti di immagini choc, inedite e a colori in cui viene raccontata la verità sui ritardi nei soccorsi, la città che si auto-orga-nizza e l’arrivo degli Angeli del Fango. Il cofa-netto (che può essere acquistato nelle edicole al prezzo di 12 euro, i cui utili saranno destinati alla Biblioteca Nazionale Centrale) contiene il libro e il docu-film di Erasmo D’Angelis, giornalista e promotore del Raduno internazionale degli An-geli del Fango del 4 novembre 2006, un’iniziativa editoriale che vede Fondazione Sistema Toscana (FST) per la prima volta nella veste di produttore

e realizzata in partnership con il quotidiano La Nazione. “È il frutto di tre anni di ricerche gior-nalistiche e storiche. Grazie ad una imponente mole di materiali, documenti, testimonianze e immagini inedite e mai viste ritrovate negli Ar-chivi Rai, dell’Esercito o messe a disposizione da privati, siamo riusciti a ricostruire quelle ore drammatiche che hanno preceduto e seguito l’al-luvione del 4 novembre 1966 – spiega Erasmo D’Angelis – inutile dire che abbiamo lavorato con passione e ovviamente a titolo gratuito, realizzan-do una grande opera collettiva. Questo lavoro è anche il nostro particolare sos nei confronti di un Paese che non è ancora riuscito, nonostante tutti i lodevoli sforzi del nostro territorio e la pianifica-zione realizzata dall’Autorità di Bacino dell’Arno, a mettere in sicurezza dalle alluvioni città, indu-strie, opere d’arte”.

l’Alluvione del ‘66

un docu-film che racconta la furia del fiume d’argento

/B.B.

Page 45: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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Page 46: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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Page 47: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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Page 48: Il reporter-San Casciano-marzo-2011

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