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Il regno di Regiomonte

Raffaella Petti

Illustrazioni di Simone Frasca

© 2010 Il Giardino di ArchimedeUn Museo per la matematica

© 2010 Prìncipi & Princípi

Stampa: Shanghai Kangshi printing Co. ltd

Agosto 2010Printed in China

Prìncipi & Princípi

Via degli Stagi 4252026 Faella, Pian di Sco’ (Ar.)

[email protected]

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Questo è il disegno della nostra storia, che iniziadal capitolo 1, dove incontriamo il Principe protagonista.

Le storie, in realtà sono due, o forse tre. La prima, la piùsemplice e breve, ti farà conoscere il Regno di Regiomontecon i suoi quattro ponti. La puoi leggere seguendo il percorsoverde: dal capitolo 1 al capitolo 2. Se ancora non sai leggerebene ed è un grande che ti narra questa storia, fermati qui.

L’altra storia, più lunga e complessa, racconta dei setteponti. Alla fine del primo capitolo, scegli tu la strada da seguire.

Se sei grande e coraggioso ma ami affrontare i pericoligradualmente, segui la traccia azzurra: prosegui per il capitolo 2e poi, quando ti senti pronto, continua con il 3 e il 4.

Se sei impaziente e ami lanciarti subito nelle imprese piùdifficili, segui la traccia rossa: dopo il primo capitolo puoisaltare il 2 e il 3 ed andare subito al 4: ti aspettano sette pontie sette dragoni e ... tanto altro ancora.

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CAPITOLO 1: IL PRINCIPE E REGIOMONTE

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C’era una volta un tempo in cui il Sole e le Tenebresi erano spartirti il mondo e sulle loro terre ognuno regnavaincontrastato. Un giorno, nel Regno del Sole, nacqueun Principe bello, forte e coraggioso. Quando questoPrincipe, figlio del Sole, fu giunto alla maggiore età, il Soleintrecciò per lui una corona fatta di raggi dorati e lo portòin giro per il suo Regno affinché scegliesse le terre su cuiregnare. Girando in lungo e in largo, il Principe non trovò

niente che lo soddisfacesse,finché, nell’ultimo e più

lungo dei viaggi, giunseal confine tra il Regnodel Sole e il Regnodelle Tenebre e degliAbissi. Qui sorgevanodalle più azzurre

acque quattro isolebellissime.

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L’alternarsi della luce e del buio, del calore e del gelo,aveva reso queste isole spettacolarmente ricche e varie.L’isola più a sud aveva meravigliose spiagge calde e doratee profumatissime pinete; dove il mare toccava l’isolapiù a nord vi erano ciottoli di ogni forma e colore chenell’interno lasciavano posto a distese di fiori di altrettanteforme e colori; l’isola ad est era un dolce susseguirsi dicolline dove crescevano i più dolci frutti della Terra;l’isola al centro, infine, era un’altissima montagna, consplendide foreste, verdi pascoli e nevi di cristallo.Era il Regno di Regiomonte, ossia il Regno del Monte del Re.Ma, a dispetto del nome, nessun Re vi regnava. E da secolinessuno vi aveva più messo piede.

Il Principe, nel vedere quelle isole meravigliose,non ebbe dubbi: egli sarebbe divenuto Re di quelle isole.

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Il Sole però cercò di dissuaderlo. Quelle terre, oggettodi aspre contese tra il Sole e le Tenebre, erano circondateda acque che rimanevano sotto il dominio del Re delleTenebre ed erano insidiate dai più temibili mostri marini.

Il Principe fu irremovibile. Le quattro isole avevanoconquistato il suo cuore. E cosí iniziò a pensare allacostruzione del nuovo Regno.

Su ognuna delle quattro isole avrebbe fatto edificareuna reggia, in cui dimorare tre mesi l’anno. Ogni Reggiaavrebbe avuto una torre molto alta, da cui si potesserovedere le altre tre isole. Una col tetto rosso rubino, unacol tetto giallo oro, una col tetto verde smeraldo e l’ultimacol tetto blu cobalto. Sarebbero serviti poi dei ponti checollegassero le isole tra loro, passando sopra i pericolosissimiabissi marini.

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Mentre i maggiori esperti del Regno studiavanola realizzazione delle opere, il Sole, chiamando ad arbitroil Tempo, mandò i suoi ambasciatori a patteggiare con il Redelle Tenebre le condizioni alle quali il Principe si sarebbepotuto insediare in quelle terre.

Dopo lunghe trattative gli accordi furono scritti.Il Tempo avrebbe scandito le giornate: per metà questesarebbero state avvolte dalle Tenebre, per l’altra inveceilluminate dal Sole. Quando il Tempo segnalava il giungeredella sera, il Principe doveva deporre la sua corona di raggiluminosi. Solo quando il Tempo dava il segnale che eragiunto il momento dell’alba, la corona poteva di nuovoessere sollevata: quello sarebbe stato il segnale che il Solepoteva tornare a illuminare e riscaldare le quattro isole.

Il Re delle Tenebre acconsentí dunque all’insediamentodel nuovo Regno di Regiomonte ed anche alla costruzionedi ponti che passassero sopra le sue acque.

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Ma non fu per atto di generosità:egli sperava invece cosí di aver procuratodel buon cibo per i suoi mostri. Questibrutti mostri, infastiditi dalla luce,se ne stavano di giorno acquattatisotto i ponti, per catturare chipassasse di lí. Per fortuna eranogoffi e lenti, e dal momentoin cui si accorgevano che unpassante si stava avventurandoper il ponte a quello in cuitiravano fuori un enormetentacolo, c’era abbastanza tempoper passare dall’altra parte, purchési procedesse di corsa e non siavesse l’idea, per nessun motivo,di tornare indietro a metà strada.

Ben peggio stavano le cose nellanotte. Nell’oscurità più completa i poteri

del Re delle Tenebre potevanodispiegarsi in tutta la loro potenza.

All’arrivo del buio gli abitantidegli abissi si affacciavanoin superficie e godevanodello spettacolo delle ondeenormi che egli sollevava,onde cosí possenti da trascinarevia tutto ciò che si trovassevicino al mare, compresi i ponti,

che volteggiavano in alto per poiricadere come il capriccio

del Re delle Tenebre di voltain volta ordinava.

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Una danza infernale di piccoli mostri si scatenavaallora su di essi, finché qualcosa di terribile li ricacciavalontano. Erano i feroci draghi marini, fidati compagni del Redelle Tenebre. Dal profondo delle acque facevano emergerele loro enormi teste e le adagiavano su ciascuno dei ponti,protendendosi minacciosi fino alle isole. Un’unica cosatemevano: la luce e il calore.

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Giorno o notte, la vita nel Regno di Regiomontenon si prospettava dunque certo facile. Si deve però sapereche i poteri del Re delle Tenebre, pur essendo molto grandi,non erano illimitati. Egli poteva tendere agli umani ogni tipodi trappola o tranello, ma dovevano essere difficoltà che

con l’accortezza, l’ingegnoe il coraggio, ogni uomo

avrebbe potutosuperare.

Se non avesserispettato questecondizioni, il Redelle Tenebreavrebbe perdutotutto il suopotere,

per sempre.

Per sfuggire di giorno agli agguati dei piccoli mostriche dimoravano sotto i ponti bastava che gli abitanti delleisole si ricordassero di aspettare che nessun tentacoloaffiorasse dalle acque, facessero un bel respiro, e poiattraversassero il ponte con passo svelto e sicuro senza maivoltarsi indietro. Per quanto riguardava la notte, il Principepensò di procedere cosí: al calar della sera avrebbe divisola deposta corona in tanti pezzi, lasciandoli su ciascunodei ponti prima dell’arrivo dei dragoni. Il bagliore e il teporeche da essi continuava a emanare avrebbe fatto assopirei terribili mostri. L’impresa più difficile sarebbe stato,all’alba del giorno dopo, recuperarli tutti dalle loro fauciper ricomporre la corona e permettere al Sole di tornarea visitare Regiomonte.

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Il piano era questo. Sul far della notte i quattro piùvalorosi cavalieri del Regno si appostavano ciascuno in unadelle quattro altissime torri delle quattro Regge. Da là erapossibile osservare, anche al buio, tutti i ponti, e vedere lealtre torri. Giunto il momento dell’alba, uno - soltanto uno -dei prodi cavalieri avrebbe potuto tentare di compiere il girodei ponti per recuperare i pezzi della corona.Era essenziale non passare due volte dallo stesso ponte.Una volta recuperato il pezzo della corona, il dragonedi quel ponte si sarebbe infatti svegliato e avrebbe inceneritochi avesse tentato di passare una seconda volta per per di là.

Insomma, dopo aver ben pensato, al Principe parveche con l’accortezza, l’ingegno e il coraggio dei suoi cavalierie dei suoi sudditi tutte le difficoltà sarebbero statesuperabili. E dunque, senza lasciarsi scoraggiare, decisedi non tirarsi indietro. Cosí Principe, Sole, Tenebre e Tempo,firmarono gli accordi.

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Nella data fissata come inizio del nuovo Regnodi Regiomonte, ci fu, come potete immaginare, una grandefesta sulle Quattro Isole. Giunse poi la sera e con essail momento in cui gli abitanti di Regiomonte dovetterosalutare il Sole, con la speranza di presto rivederloall’indomani. Il Principe, secondo quanto stabilito, deposela corona. Poi la divise e ne lasciò i pezzi sui ponti. Si fecenotte. Subito un sordo rombare dal profondo del mare,annunciò l’inizio delle stregonerie del Re delle Tenebre,il ballo dei flutti, dei ponti e sui ponti, e infine l’arrivodei terribili dragoni.

Emersero dagli Abissi fiammeggiando e appoggiaronole loro orribili teste sui ponti.

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Ma ecco che, come il Principe aveva immaginato,la pur flebile luce e il debole calore che i raggi della dispersacorona ancora emanavano, stordí i dragoni che ricadderoaddormentati con le mostruose teste appoggiate proprioal centro di ogni ponte.

Dall’alto delle loro torri i cavalieri intantosi preparavano all’impresa, ripassando le indicazioniche il Principe aveva loro dato:

Compiere il giro dei ponti in un colpo solo, passandoal galoppo e sfilando il pezzo di corona da sotto il musodei dragoni, senza tornare indietro e senza ripassare due volteper un ponte.

Si trattava dunque di studiare bene il percorso. Chi perprimo avesse trovato un buon percorso e lo avesse avuto benin mente l’avrebbe segnalato agli altri cavalieri accendendouna torcia. E al momento dell’alba sarebbe partito.

Quella prima notte sembrò a tutti lunghissima,ma finalmente il suo tempo era trascorso: giunse l’ora tantoattesa. Il Tempo diede il segnale.

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CAPITOLO 2: I QUATTRO PONTI

Qui prosegue la storia più semplice e corta

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I quattro ponti che il Re delle Tenebre avevaconcesso, per quella notte erano disposti cosí:

Quale potrebbe essere un percorso che attraversi tutti i ponti una sola volta? I percorsi possibili sono molti. In fondo al libro troverai quello compiuto

dal cavaliere della storia.

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Arrivò poi la seconda sera, con un rapidissimotramonto. Il Principe depose i pezzi della corona sui ponti.Appena fattosi buio, il Re delle Tenebre, con un turbinedi gigantesche onde, sollevò i ponti e li lasciò ricaderepesantemente, cosí:

Velocissimo recuperò tutti i pezzi della corona. Appenamessi insieme questi iniziarono a risplendere più nitidiche mai. La corona fu sollevata e il Sole accorse. I dragonisi rituffarono negli abissi e, con grande soddisfazionee sollievo di tutti, iniziò il secondo felice giorno del Regnodi Regiomonte.

Ed ecco. Fu il cavaliere della torre rossa a partire

al galoppo.

Scegli quale cavaliere far partire e trova un percorso che attraversi tuttii ponti una sola volta.

I percorsi possibili sono molti. In fondo al libro troverai quello compiutodal cavaliere nella storia.

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Subito, come la notte precedente, arrivarono i dragonie ognuno si assopì sul proprio ponte, col muso sui pezzidi corona.

Quella notte fu il cavaliere della torre verde chesi dichiarò pronto a partire. Arrivato il momento dell’albasi lanciò al galoppo. E ..., uno, due, tre, quattro! Il suovittorioso giro riportò ancora la luce alle Quattro Isole.

La terza notte, la storia si ripeté. Il principe deposela corona e ne disperse i raggi sui ponti. Dal profondo degliabissi il turbine di onde sollevò i ponti come fossero fuscelli.E li fece ricadere cosí:

Scegli quale cavaliere far partire e trova un percorso che attraversi tuttii ponti una sola volta.

I percorsi possibili sono molti. In fondo al libro troverai quello compiutodal cavaliere nella storia.

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Il cavaliere della torre gialla si preparò a partire.Ecco l’alba. E con un rapidissimo giro il terzo cavaliereconquistò la terza giornata di luce per il Regno.

Passavano i giorni. Ogni sera il Principe deponevala corona e ne disperdeva i raggi sui ponti. Di volta in voltale onde altissime scompaginavano i ponti, che si trovavanoora cosí:

o cosí:

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Giunto il momento dell’alba sempre un cavaliereera pronto a partire, e mai falliva nell’impresa.

Cosí la minaccia di quelle notti buie finí prestoper diventare un’abitudine con cui convivere senza paura,mentre i giorni conquistati grazie all’accortezza, l’ingegnoe il coraggio, si susseguivano lieti e tranquilli nel Regnodi Regiomonte dove il Principe e i suoi sudditi vivevanosempre felici e contenti.

Qui finisce la storia più semplice e corta.

o cosí:

Scegli quale cavaliere far partire e trova un percorso che attraversi tuttii ponti una sola volta.

Questa volta non troverai le soluzioni in fondo al libro.

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CAPITOLO 3: IL DONO DEL RE DELLE TENEBRE

Qui si spiega come da quattro ponti gli abitanti di Regiomonte ne ebbero sette