IL RACHIDE 12-01-09 - smotorie.unipg.it · Questa vertebra tipo si trova a tutti i livelli della...

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13/02/2009 1 LEZIONE 12/01/09 Dott.ssa Laura Moretti POSTURA: insieme delle posizioni assunte da tutte le articolazioni del corpo in un determinato momento. Posizione di riferimento POSIZIONE ANATOMICA

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13/02/2009

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LEZIONE 12/01/09

Dott.ssa Laura Moretti

POSTURA: insieme delle posizioni assunte da tutte le articolazioni del corpoin un determinato momento.

Posizione di riferimento

POSIZIONE ANATOMICA

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Tre piani di riferimento:

- PIANO SAGITTALE

- PIANO CORONALE

- PIANO TRASVERSALE

Il loro punto di intersezione corrisponde al CENTRO di GRAVITA’

Linee attorno alle quali avviene il movimento.

- ASSE SAGITTALE (abduzione e adduzione su un piano frontale)

- ASSE LONGITUDINALE (rotazione laterale e mediale, abduzione e adduzione orizzontale spalla, su un piano trasversale)

- ASSE TRASVERSALE (flessione ed estensione su un piano sagittale)

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La colonna vertebrale, grazie alla sua struttura a sartie, concilia 2 parametri meccanici opposti:

- rigidità (i tiranti legamentosi e muscolari la fissanoal bacino, in posizione simmetrica è verticale e rettilinea)

- elasticità (segmenti sovrapposti collegati fra loro dai vari muscoli e legamenti le permettono di deformarsi)

1. Sostegno come PILASTRO CENTRALE DEL TRONCO;

2. Protezione dell’asse nervoso (MIDOLLO SPINALE);

3. Ammortizzazione delle sollecitazioni;

4. Adattamento del busto .

Si compiono sotto il controllo di sistemi centrali e periferici preposti all’equilibrio corporeo attraverso risposte motorie che portano ad

aggiustamenti posturali involontari.

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Piano Frontale Piano Sagittale

Struttura dritta, cranialmente e caudalmentepiù piccola, forma 2 strutture triangolari.

Presenta 4 curvature, due a concavità posteriore (LORDOSI) e due a concavità anteriore (CIFOSI).

LORDOSI CERVICALE

LORDOSI LOMBARE

CIFOSI DORSALE

CIFOSISACRO-COCCIGEA

Solo le prime tre curve sono mobili

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� Filogeneticamente

Evoluzione della Razza

� Ontogeneticamente

Sviluppo dell’individuo

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CURVE RACHIDEE > resistenza alle sollecitazioni dicompressione assiale

La resistenza della colonna vertebrale è direttamente proporzionale al quadrato del numero delle curve più uno.

Individuo normaleCurve poco accentuate, tipo funzionale STATICO

Curve molto accentuate, tipo funzionale DINAMICO

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L’indice di Delmas è dato:

h ∙ 100 / L

Altezza = radiografia in stazione eretta, da C1 alla base del sacro;

Lunghezza = si “raddrizza” la colonna, misurando sulla radiografia i vari segmenti e poi sommandoli.

CORPO

VERTEBRALE

PEDUNCOLI

ARCO

POSTERIORE

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1: corpo vertebrale

2: arco posteriore

3 e 4: apofisi articolari

5 e 6: apofisi trasverse

7: apofisi spinosa

8 e 9: peduncoli

10 e 11: lamine

Questa vertebra tipo si trova a tutti i livelli della colonna con le sue naturali modificazioni.

Processi articolari superiori

Processi articolari inferiori

L

a

m

i

n

e

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Struttura a guscio corticale di osso denso che circonda tessuto spongioso

Corticale = PIATTO VERTEBRALE

la parte periferica forma l’orletto marginale

Sezione vertico-frontale

Travate di osso spongiosoche si irradiano seguendo LINEE di FORZA (verticali, orizzontali e oblique)

Sezione sagittale

Travate verticali + 2 sistemi di fibre oblique Fibre a Ventaglio

• dal piatto superiore si irradia verso l’apofisi articolare superiore di ogni lato everso l’apofisi spinosa;

• dal piatto inferiore si irradia attraverso i peduncoli verso le apofisi articolariinferiori e verso l’apofisi spinosa.

L’incrocio di questi tre sistemi trabecolaricrea una zona di minor resistenza

Frattura a CUNEO dei corpi vertebrali

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Forza compressiva assiale di

600 Kg

Forza compressiva assiale di

800 Kg

Esiste una diversa resistenza alle forze compressive a seconda della vertebra presa in esame

Pilastro Anteriore SOSTEGNO

Pilastro Posteriore FUNZIONEDINAMICA

In senso verticale Segmento PassivoSegmento Motore

Unione funzionale Pilastro Anteriore e Posteriore

VERTEBRA = LEVA di PRIMO TIPO (interappoggio)

Ammortizzamento diretto e passivo (2);Ammortizzamento indiretto e attivo (3)

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Intersomatiche anteriori : ANFIARTROSI Interapofisarie posteriori : ARTRODIE

Nucleo polposo: gel trasparente ricco di acqua, costituito da sostanza fondamentale a base di mucopolisaccaridi, fibre collagene, cellule connettivali e cartilaginee.

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Anello Fibroso: elemento di unione e protezione, formato da fasci fibrosi concentrici a decorso obliquo e incrociato rispetto ai fasci vicini.

Periferia fibre verticali

Centro fibre più oblique

Il nucleo è quindi contenuto in un alloggiamento

inestensibile

Snodo sferico che interposto fra due piani permette 3 tipi di movimento:

� inclinazione piano sagittale� inclinazione piano frontale� rotazione

Permette anche movimenti di scivolamento

ARTICOLAZIONE CON 6 GRADI DI LIBERTA’

I singoli movimenti sono di modesta ampiezza

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A livello del rachide cervicale occupa i 3/10 e corrisponde all’asse di movimento

A livello del rachide dorsale occupa i 3/10, ma è spostato all’indietro rispetto

all’asse di movimento

A livello del rachide lombare occupa i 4/10 , posizione più grande rispetto alle altre, e coincide con l’asse di movimento

Lo spessore del disco varia a seconda dei livelli del rachide

cervicale dorsalelombare

MOBILITA’ DEI DISCHI = altezza del disco/altezza del corpo vertebrale

Cervicale = 2/5 ; Lombare = 1/3 ; Dorsale = 1/5

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Compressione assiale

Il nucleo sopporta il 75% del carico, l’anello fibroso il 25%

Nucleo DISTRIBUTORE di PRESSIONE

La pressione al centro del nucleo non è mai nulla

PRECOMPRESSIONE: permette al disco di resistere meglio agli sforzi di compressione ed inflessione

Disco sollecitato da una pressione assiale simmetrica

La pressione del nucleo agisce sulla fibra AB riportandola alla posizione AB’

MECCANISMO di AUTOSTABILIZZAZIONE

Anello e nucleo formano una coppia funzionale la cui efficacia dipende dalla loro

integrità

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A riposo: tensione di base delle fibre dell’anello sotto la pressione del nucleo

Elongazione Assiale : > spessore disco;< larghezza disco;> tensione fibre dell’anello;< pressione nel nucleo

Compressione Assiale : < spessore disco;> larghezza disco;> pressione nel nucleo che è trasmessa lateralmente alle fibre più interne dell’anello; > tensione fibre dell’anello

Estensione Flessione

Nucleo spinto in avanti, > tensione

fibre anteriori dell’anello

Nucleo spinto indietro, > tensione

fibre posteriori dell’anello

Flessione laterale Rotazione Assiale

Vertebra superiore inclinata dal lato della flessione, il nucleo spinto dal

lato della convessità

Fibre dell’anello tese con obliquità

opposta al senso della rotazione,

nucleo fortemente compresso

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Inclinazione laterale: i corpi vertebrali ruotanosu loro stessi, la linea mediana anteriore si sposta verso la convessità della curvatura, la linea delle spinose si sposta verso la concavità

La ROTAZIONE AUTOMATICA

avviene per effetto di 2 meccanismi sinergici:

-la compressione dei dischi

- la messa in tensione dei legamenti del lato convesso

1) FLESSIONE/ESTENSIONE (140°-90°)

Piano sagittale, asse di rotazione trasverso

Flessione del tronco: ± 100° di cuitratto lombare circa 60°tratto dorsale circa 40°Il rachide cervicale flette ± 40°

Estensione del tronco: ± 45° di cuitratto lombare circa 30°tratto dorsale circa 15°Il rachide cervicale estende ± 45°

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2) INCLINAZIONE LATERALE

Piano frontale, asse di rotazione sagittale

Valore dell’angolo di inclinazione laterale per

il rachide dorso-lombare ± 40° di cui:

tratto dorsale circa 25°

tratto lombare circa 15°

Il rachide cervicale si inclina lateralmente ± 40°

3) ROTAZIONE ASSIALE

Piano trasverso, asse di rotazione longiudinale

Rotazione del tronco ± 40° per lato, di cui

Tratto dorsale circa 35°

Tratto lombare 5°

La rotazione del rachide cervicale è pari a

circa 50° per lato

Complessivamente il tratto cervicale presenta il massimo della mobilità

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- Perdita della fisiologica LORDOSI LOMBARE

- Cattiva distribuzione della pressione

- Riduzione intersomatica anteriore

- Nucleo polposo spinto posteriormente

- Tensione fibre posteriori dell’anello fibroso

Rachide lombare più instabile, meno resistente e meno capace di sopportare pressioni

Le posture e i movimenti in flessione si ripetono molto spesso nell’arco della giornata se non si automatizza un uso corretto del rachide

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Posture scorrette mantenute a lungo LOMBALGIA

Il costante mantenimento di tali posture e la ripetizione esasperata di movimenti in flessione può

provocare un’USURA PRECOCE DEI DISCHI

PROTRUSIONE o ERNIA

- Accentuazione della fisiologica LORDOSI LOMBARE

- Cattiva distribuzione della pressione

- Sollecitazione delle faccette articolari

- Nucleo polposo spinto anteriormente

-Tensione fibre anteriori dell’anello fibroso

- Diminuzione dimensioni canale spinale

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Le posture e i movimenti in estensione si ripetono molto spesso nell’arco della giornata se non si automatizza un uso corretto del rachide

Posture scorrette mantenute a lungo LOMBALGIA in presenza di Artrosi

Traumi e microtraumi ripetuti in eccessiva estensione

Frattura istmo vertebrale (SPONDILOLISI)

Scivolamento vertebrale (SPONDILOLISTESI)

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Sforzo in movimento di

Rotazione Assiale

Sforzo in movimento di

Flessione laterale