IL PUNTO DI VISTA OLISTICO - studioren.it · e fornisce all’individuo i mezzi e le informazioni...

31
IL PUNTO DI VISTA OLISTICO Autore: Stefano Fiocchi

Transcript of IL PUNTO DI VISTA OLISTICO - studioren.it · e fornisce all’individuo i mezzi e le informazioni...

Al gruppo di studio

“SHIATSUPERSEMPRE”

che ha saputo accogliermi in un momento “nero”

SALUTE:

"stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia"

(dalla Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità)

PREMESSA

1. Lo Shiatsu è una disciplina millenaria praticata in tutto il mondo che, grazie ad una precisa

tecnica manuale di pressioni perpendicolari mantenute costanti su aree del corpo, è diretta a

ripristinare l'equilibrio e l‘energia della persona con l’obiettivo di armonizzare le funzioni

vitali, contribuendo al mantenimento del buon stato di salute del soggetto. Gli effetti della

manipolazione Shiatsu sul corpo umano costituiscono una forma di educazione alla

sensibilità e alla percezione. Esso agisce positivamente sugli schemi corporei e

comportamentali che ogni soggetto elabora nel corso della propria vita.

2. Lo Shiatsu non è sostitutivo di eventuali terapie mediche, psicologiche o psichiatriche, ma

costituisce un metodo ausiliario ed integrativo per la prevenzione e la cura della salute,

finalizzato al ripristino dell’equilibrio psico-fisico del soggetto. Gli operatori di questo

settore riconoscono nella figura del medico colui che attraverso la sua diagnosi e le sue

metodiche cura direttamente le malattie. Lo Shiatsu è perfettamente associabile a qualsiasi

trattamento terapeutico senza alcun rischio di pregiudizio per le cure mediche cui esso

eventualmente si accompagna. La nostra Scuola, per volontà degli stessi medici, da molti

anni porta avanti un programma di trattamenti Shiatsu all’interno dell’ Istituto Nazionale dei

Tumori di Milano con ottimi risultati ed una collaborazione col sistema sanitario dove, in

assenza di antitesi, ogni professionista apporta la sua specifica arte a beneficio dell’utenza.

3. Lo Shiatsu è una specifica metodologia autonoma di cura della salute non assimilabile a

nessuna altra disciplina e non dipendente per la sua pratica da esperienze mediche o

paramediche, comprese la fisioterapia, la massofisioterapia o la estetica. Allo stesso tempo è

da chiarire che la pratica Shiatsu comporta per chiunque ed anche per questi professionisti

un percorso triennale di studio obbligatorio e adeguato tirocinio.

4. Lo Shiatsu considera l’essere umano nella sua totalità di corpo-mente-spirito come unità

psico-fisica-emozionale, dove l’assenza di salute, e quindi di benessere, sono visti come una

manifestazione della perdita di un equilibrio dell’individuo dovuto alla mancanza di un

libero fluire della sua energia. Lo Shiatsu tende a ripristinare l'energia vitale e le funzioni

che permettono all’organismo di ritrovare il suo equilibrio e l’armonia in se stesso e con

l’ambiente circostante. La disciplina dello Shiatsu concorre alla prevenzione di condizioni

fisiche ed energetiche disarmoniche o alla trasformazione delle disarmonie stesse già in atto

e fornisce all’individuo i mezzi e le informazioni necessarie per il raggiungimento del

proprio benessere e della propria salute.

Douglas Gattini

(Direttore Didattico Scuola Shambàla Shiatsu)

1

PREFAZIONE

Quando ho chiesto a G. di poter basare la mia tesi sui suoi

trattamenti, ammetto di aver preso la mia decisione con il

proposito di verificare gli effetti che lo shiatsu poteva avere su un

ricevente diabetico o, meglio, se io, come shiatsuka, ero in grado di

agire in maniera utile a questo ricevente per la sua malattia.

Per coerenza avrei dovuto intitolare questo lavoro: “Shiatsu e

Diabete” o qualche cosa di simile e così facendo avrei trascurato

una lezione importante, probabilmente la più importante, di questi

anni di studio.

Spesso, da quando mi sono avvicinato allo studio dello shiatsu, mi è stato chiesto: “per cosa va

bene lo shiatsu?” e la mia risposta: “per tutto!” era inevitabilmente scambiata con l’entusiasmo

del neofita. Sicuramente vero! La risposta a quella domanda doveva maturare, deve maturare e

non è un processo semplice. Nel corso di questo lavoro ho sperimentato come la difficoltà più

grande, per me, sia stata il prendere le distanze da un pensiero logico, di causa ed effetto, che mi

spingeva a ragionare solo in termini di “sintomi”; trascurando quella che considero la risorsa più

importante dello shiatsu: prendersi curare della persona, non della malattia, attraverso un

riequilibrio energetico mirato al benessere del ricevente. E’ questa la “carta vincente” dello

shiatsu, la sua peculiarità. Per raggiungere questo obbiettivo dovevo, e devo, mettere al primo

posto l’ascolto verbale e, soprattutto, non verbale del ricevente.

Tecnica, studio, strategie di lavoro sono importantissime ma la loro efficacia è limitata se si

prescinde da un’indagine basata sull’ascolto, sull’osservazione. Così mi è stato insegnato:

procedere considerando la persona nella sua interezza fisica e psichica per giungere al particolare,

per giungere si al sintomo ma in maniera tale che, questo sintomo, sarà compreso come il sintomo

di quel ricevente in tutta la sua unicità. Il trattamento conseguente a questo tipo di indagine sarà

anch’esso unico, dedicato a quel ricevente e finalizzato ad aiutare quella persona al

raggiungimento del suo equilibrio.

Credo che questo lavoro mi abbia fatto salire un piccolo gradino, aggiungere nuova

consapevolezza alla risposta:”lo shiatsu va bene per tutto”.

2

NOTIZIE SU G.

Conosco G. da dodici anni, abbiamo lavorato insieme e, per

qualche tempo, ha fatto parte del mio staff quando ho ricoperto

l’incarico di responsabile settlement per un’azienda di

outsourcing amministrativo.

Dovessi descriverlo in due parole direi:”simpatica canaglia”. G è

una di quelle persone che riesce con una battuta azzeccata a

cavarsi dagli impicci; così, anche se un istante prima volevi

“strangolarlo”, ti trovi a sorridere del suo umorismo e della sua

aria da eterno ragazzino, che lui utilizza con un’incredibile faccia

tosta.

Sarebbe sbagliato tuttavia interpretare il suo stile “leggero” come segno di superficialità o scarsa

responsabilità, persona intelligente, da prova di disciplina e concretezza nell’elaborare e

perseguire i suoi progetti. Così, nonostante la sua aria scanzonata, G. è in grado di infondere

fiducia a chi gli sta attorno, di provvedere con affetto e presenza alla sua famiglia e, su questo io

non ho dubbi, avrà successo nel raggiungere i suoi obiettivi quali essi siano.

A quarantuno anni G. ha un fisico armonioso e ben proporzionato (forse leggermente appesantito

a livello degli arti superiori e delle spalle a causa della palestra), si allena quotidianamente, dorme

circa otto ore destandosi riposato. Ha iniziato a lavorare all’età di venticinque anni, sempre in

ufficio, attualmente il lavoro che svolge non gli piace ma dichiara che le condizioni ambientali sono

buone; occupa il suo tempo libero dedicandosi a sport, viaggi e musica. Abbastanza curato

nell’alimentazione, fa una colazione importante (yogurt, cereali, fette biscottate e marmellata), un

pranzo abbastanza bilanciato (riso, verdure, proteine di carne o pesce) ed una cena leggera

(passati di verdura, verdure, pollo). Non ha eccessi alimentari, non si vieta nessun cibo, predilige i

piatti caldi ma le bevande (soprattutto succhi di frutta) devono essere fredde da frigorifero. Beve

acqua dopo i pasti e durante l’allenamento.

Nessun elemento di rilievo riguardo allo sviluppo infantile di G., dimostrato anche da un generale

buono stato di salute e benessere psico-fisico. E’ esente da disturbi o fragilità dell’apparato osteo-

scheletrico (la frattura del setto nasale, del polso destro e la lesione alla cartilagine del ginocchio

destro sono riconducibili a traumi durante l’attività sportiva). Attualmente lamenta un dolore

persistente localizzato fra l’epitroclea omerale e l’epicondilo mediale del gomito sinistro imputato

dal ricevente ad uno sforzo eccessivo durante un allenamento ed in attesa d’indagini specifiche.

Molto buono il tono muscolare e la funzionalità cardiorespiratoria: il fisico è forte e manifesta un

buon adattamento alla temperatura ambientale, ai cambiamenti climatici e di stagione. Sono

assenti disturbi del visus e dell’udito.

G. ha sofferto episodicamente di gonfiore allo stomaco e di emorroidi. Da tre anni gli è stata

riscontrata una forma di diabete (Diabete Mellito di tipo 1), individuata nei controlli di routine ai

3

quali si sottopone come donatore di sangue ed a causa della quale fa uso di insulina; negli esami

clinici presentati è evidenziata anche un’iniziale nefralgia tipica nelle persone affette da diabete.

4

PROBLEMATICHE DEL RICEVENTE SECONDO LA MEDICINA OCCIDENTALE

Il Diabete Mellito

Il diabete è una malattia cronica determinata dall’insufficiente produzione di insulina da parte delle cellule beta presenti in alcuni ammassi cellulari (detti isolotti di langherans) del pancreas. L’insulina è l’ormone indispensabile per il trasporto del glucosio degli aminoacidi e degli acidi grassi attraverso le membrane cellulari entro i fluidi intracellulari. A causa di questa situazione si verifica un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue (iperglicemia) che viene eliminato parzialmente con le urine (glicosuria). E’ proprio alla presenza di glucosio nelle urine che si deve l’aggettivo “mellito”, con riferimento al sapore dolciastro assunto dalle urine. Il nome di questa malattia è attribuito ad Areteo di Cappadocia e deriverebbe dal greco diabaino (passare attraverso, scorrere) per l’eccessiva produzione di urina che ne è il sintomo più appariscente (l’eccesso di glucosio nel flusso ematico fa si che il rene non riesca a riassorbirlo finendo, come dicevamo, nelle urine ma, essendo una sostanza “osmoticamente attiva” lega a se l’acqua che, normalmente, sarebbe riassorbita dal rene). Esistono due forme di diabete mellito: Il tipo 1 o insulino-dipendente, caratterizzato dalla totale o quasi totale carenza di insulina e che richiede fin dall’inizio una terapia insulinica sostituiva. Il tipo 2 o non insulino-dipendente, laddove l’insulina è prodotta in modo incostante e la sua azione a livello delle cellule è ridotta (insulinoresistenza). In questo secondo caso il ricorso all’insulina è necessario solo quando non sono più sufficienti provvedimenti dietetici o gli ipoglicemizzanti orali. Il diabete di tipo 1 esordisce in genere durante l’infanzia o l’adolescenza, con sintomi classici: sete intensa (polidipsia: dovuta all’aumento della pressione osmotica del sangue conseguente alla perdita d’acqua nelle urine), aumento della quantità di urina emessa (poliuria), calo del peso. Talvolta l’esordio clinico si manifesta alcuni giorni dopo una malattia infettiva (spesso una banale influenza) o dopo un intervento chirurgico: in questi casi può aversi il coma diabetico iperglicemico, quasi sempre accompagnato da chetoacidosi (presenza di acetone nell’urina, odore di frutta matura nell’alito del paziente dovuti ad una risposta compensativa dell’organismo che passa, per la produzione di energia, ad un metabolismo di tipo lipidico con conseguente produzione di corpi chetonici quali l’acetone). Diversamente il diabete di tipo 2 compare in età adulta, in soggetti spesso in sovrappeso e che hanno scorretti stili di vita. L’esordio è insidioso ed accompagnato da pochi sintomi, la diagnosi talvolta è posta incidentalmente dopo l’esecuzione di esami di routine, oppure quando già sono comparse delle complicazioni dovute al diabete.

5

La terapia consiste nell’adozione di un corretto regime alimentare e viene consigliata attività fisica, anche moderata, ma regolare. Talvolta è necessario un aiuto farmacologico (compresse ipoglicemizzanti orali); se tutto questo non è sufficiente per abbassare la glicemia, è necessario ricorrere all’insulina.

La gravità di questa malattia è dovuta anche alle importanti e talvolta invalidanti complicazioni che ne discendono, facendone una delle più rilevanti e costose malattie sociali. Le complicanze croniche del diabete sono legate alla sua durata ed all’andamento della glicemia. Esse consistono in alterazioni a carico dell’occhio, del rene, del sistema cardiovascolare e del sistema nervoso. La lesione oculare più frequente è la retinopatia emorragico-essudativa, mentre la più importante è la retinopatia proliferativa, responsabile di emorragie del vitro e di distacchi di retina, con improvvisa perdita o grave riduzione della vista. Altra complicanza cronica è la nefropatia diabetica, in alcuni casi altamente invalidante. Nella sua forma lieve interessa una discreta percentuale di diabetici, una certa quota dei quali evolve poi lentamente verso l’insufficienza renale. La neuropatia diabetica si manifesta in circa il 30% dei pazienti diabetici con dolori tipo crampo prevalentemente notturni, ai polpacci, con diminuzione della sensibilità e comparsa di ulcerazioni alla pianta del piede. Nell’ambito della neuropatia si può presentare il cosiddetto “piede

6

diabetico”, determinato da lesioni vascolari e nervose con gravi deformazioni ossee e disturbi della vascolarizzazione terminale del piede. Di una certa frequenza nei diabetici, inoltre, la manifestazione della coronaropatia e della vasculopatia cerebrale (infarto acuto del miocardio, ictus cerebrale). Il diabete è molto diffuso in quasi tutti i paesi del mondo, specie in quelli altamente industrializzati Secondo l’International Diabetes Federation, nei prossimi 25 anni il diabete crescerà almeno del 50%, arrivando a 380 milioni di persone nel mondo. In Italia, il diabete interessa circa il 4,5% della popolazione (3 milioni di italiani; inoltre almeno 1 milione è diabetico senza saperlo). Dal 1997 ad oggi i diabetici di tipo 2 (non insulino-dipendente) sono passati dal 2,7% a 4,1%. Il diabete di tipo 2 riguarda il 92,1% della popolazione diabetica.

7

Funzione ed importanza dell’insulina Per comprendere meglio come agisce il diabete e quale sia l’importanza dell’ormone insulinico, o della sua assenza, per il nostro organismo, ho trovato molto utili le schematizzazioni contenute nella figure che vado a proporvi; tuttavia per la comprensione di questi schemi è necessario riassumere brevemente alcuni principi secondo i quali le nostre cellule si procurano energia per svolgere tutte le loro funzioni prendendo ad esempio il metabolismo dei carboidrati:

Il metabolismo del glucosio è regolato dall’INSULINA, che ha un ruolo ipoglicemizzante e da GLUCAGONE, EPINEFRINA, ORMONE DELLA CRESCITA, ACTH, GLICOCORTICOIDI, che sono iperglicemizzanti.

Principale sorgente di energia delle cellule del corpo è il glucosio, ovvero le cellule impiegano il glucosio (GLICOLISI) quando questo e l’insulina hanno concentrazioni adeguate nel sangue e fino a quando è disponibile; solo successivamente passano all’impiego dei grassi e, da ultimo, delle proteine.

Oltre l’immediata produzione di energia (CATABOLISMO), il glucosio presente nel sangue viene in parte trasformato in glicogeno (GLICOGENESI) ed immagazzinato nelle cellule epatiche soprattutto ed in altri tessuti quali quelli muscolari. Anche questo processo contribuisce a diminuire la concentrazione di glucosio nel sangue.

La GLICOGENOLISI, ovvero la trasformazione del glicogeno in glucosio, avviene nel fegato al diminuire dei valori di glucosio nel sangue e per riportare questi valori ad un livello ottimale. Poiché la quantità di glicogeno immagazzinabile dal corpo umano è limitata la glicogenolisi da sola può mantenere l’omeostasi del glucosio nel sangue solo per poche ore,

La GLICONEOGENESI è un altro meccanismo omeostatico che agisce quando la quantità di glucosio nel sangue è insufficiente o quando la quantità di glucosio che entra nelle cellule è inadeguata (è il caso del diabete mellito). In pratica questa funzione epatica ricava glucosio partendo da lipidi e da proteine ma non da altri carboidrati.

Se dopo i processi catabolici e di glicogenesi il livello di glucosio nel sangue rimane a livelli superiori alla norma ed il contenuto di insulina è normale, il glucosio viene trasformato in lipidi ed accumulati nei tessuti adiposi (la quantità di glucosio che il corpo può accumulare sotto forma di grassi è praticamente illimitata).

8

Lo schema sottostante illustra il processo che, in condizioni normali, impedisce che la concentrazione di glucosio nel sangue salga sopra il limite normale. In un organismo sano insulina e glucagone agiscono per mantenere l’omeostasi del glucosio nel sangue

Normale

concentrazione di

glucosio nel sangue

Assorbimento di glucosio dopo i

pasti

Aumento della concentrazione

di glucosio nel sangue sopra alla

media normale

Le cellule beta degli isolotti di

Langerhans aumentano la

secrezione di insulina

Aumento della concentrazione

di insulina nel sangue

Aumento del trasporto di

glucosio all’interno delle

cellule

Aumento della

glicogenesi

epatica

Aumento dell’utilizzo

del glucosio da parte

delle cellule

Diminuzione della

concentrazione di glucosio

nel sangue

9

Nello schema sottostante si esemplifica come, al diminuire dal livello normale del glucosio nel

sangue, le cellule epatiche incrementino il ritmo con cui trasformano glicogeno, aminoacidi e

grassi in glucosio (glicogenolisi e gliconeogenesi). Quando il glucosio nel sangue aumenta, le cellule

epatiche assumono molecole di glucosio, dal sangue, per trasformarle in glicogeno che

accumulano (glicogenesi). A concentrazioni ematiche elevate il glucosio è sottratto al sangue dalle

cellule dei tessuti che lo trasformano in grasso, mentre a concentrazioni ancora maggiori è

eliminato con le urine.

(Glucosio nel sangue mg/100 ml)

200

190

180 Glucosio Eliminato con l’urina

Iperglicemia 170

160

150

140 Glucosio ai tessuti Formazione di grasso

130

120

110 Glicogenesi

Digestione Glucosio 100 Glucosio al fegato

90 ed ad altri tessuti Catabolismo energetico

FEGATO 80

Glicogenolisi Glucosio 70

Gliconeogenesi Glucosio 60

50

40 Ipoglicemia

30

20

10

Il dolore al gomito sinistro

Viene indicato dal ricevente nella zona posta fra l’epitroclea omerale e l’epicondilo mediale del

gomito sinistro, in attesa di una risonanza magnetica ed altri controlli specialistici, l’ipotesi è di un

processo infiammatorio a carico dell’epitroclea (gomito del golfista) o del nervo ulnare che passa

nel canale fra epicondilo mediale ed epitroclea. Secondo G. questo accidente è da imputarsi ad

uno sforzo eccessivo od “a freddo” compiuto in palestra. Il dolore non è invalidante, ma resiste a

cure automedicamentali (al momento consistenti in riposo, impacchi con ghiaccio ed applicazione

di pomate a base di arnica) tanto da convincere il ricevente ad una visita medica ed ad un esame

clinico approfondito (risonanza magnetica).

Nell’immagine sottostante, è visibile l’anatomia del punto indicato da G. come dolorante.

11

PROBLEMATICHE DEL RICEVENTE SECONDO LA MTC

Il Diabete

Il Diabete è conosciuto in Medicina Tradizionale Cinese con il

nome di "Xiao ke", malattia dovuta a “calore secchezza” ai “Tre

Ricaldatori” ed inserita fra le affezioni dei "liquidi organici"

(Jin/Ye), legata sia a cause costituzionali (vuoto di jing renale e di

yin) che acquisite (intemperanze alimentari, turbe psichiche

protratte). Tali affezioni sono già segnalate nei testi classici come

il Su Wen ed i sintomi principali sono: poliuria, polidipsia, polifagia, perdita di peso (xiao-ke si può

tradurre come "emaciazione e sete"). Sia i testi cinesi moderni che i classici cinesi e giapponesi

distinguono due varietà di malattia diabetica: Tang Niao Bing, che corrisponde al diabete

zuccherino; Niao Beng Zeng, che invece corrisponde al diabete insipido. Il Diabete Mellito in

particolare (Tang Niao Bing) è considerato come un esaurimento dei liquidi organici con sviluppo

di calore e secchezza-calore che perturbano i liquidi organici.

La malattia, dicevo, si deve sia a cause congenite che acquisite. Fra le cause congenite la principale

è un vuoto dello Jing del Rene (jingshenxu) e, talvolta, un vuoto della radice yin del corpo (xuyin).

L'anamnesi e l'esame obiettivo dovrebbero consentire di differenziare le affezioni di base. Le

forme in cui si ravvisano simultaneamente segni di vuoto di jing e di yin sono le più difficili da

trattare.

Fra le cause acquisite troviamo le Intemperanze alimentari: gli errori dietetici sia quantitativi sia

qualitativi (natura, sapore degli alimenti) ledono la coppia stomaco/milza, causano catarro ed

aggravano il calore e la secchezza con esaurimento dei "liquidi". Anche turbe psichiche protratte

causano, dapprima compressione del Qi del fegato, poi sviluppo di calore e di fuoco interni, che

colpiscono il sangue (xue) ed i liquidi organici (jin/ye). Eruzioni cutanee (quali ad esempio l’acne

rosacea) in presenza di malattia diabetica si debbono a compressione del Qi del fegato con calore

del sangue.

Le cause congenite ed acquisite, congiuntamente, generano calore o calore-secchezza, che

invadono il Triplice Riscaldatore causando i segni clinici di malattia. In effetti il TR è molto sensibile

alla patologia da "calore" ed essendo "la via delle acque" risente di tutte le perturbazioni dei

liquidi organici.

Nella clinica sono riconosciute tre forme distinte d’invasione del TR dovute allo xiao ke:

interessamento del Polmone e del TR-Superiore (Shang Xiao) che ha come sintomi

polidipsia, poliuria (il polmone è "il tetto dei liquidi"), sensazione di febbre (a causa del

calore), bordo e punta della lingua rossi.

interessamento dello Stomaco e del TR-Medio (Zhong Xiao) i cui sintomi sono polifagia,

dimagrimento (segni di calore allo Zhong Jiao), feci secche e dure (per calore allo yang-

12

ming ed esaurimento interno dei liquidi), induito linguale (ovvero quella patina che ne

ricopre la superficie dorsale) giallo-secco.

interessamento del Rene e del TR-Inferiore (Xia Xiao): poliuria, urine torbide (lipuria),

labbra secche, xerostomia (carenza di saliva). La lingua è rossa e disidratata. Nelle fasi più

avanzate: impotenza, lombalgie, debolezza dei lombi e delle gambe

Affezione del Gomito

Il gomito non è solo un’importantissima articolazione che ci permette moltissimi movimenti ed

azioni, di forza e di precisione, nel quotidiano ma anche atteggiamenti di apertura o di chiusura

verso gli altri. Di più, differenze di genere nello sviluppo e mobilità del gomito (che nelle femmine,

ad esempio, permette una maggiore aderenza dell’arto al fianco in posizione ortostatica)

determinerebbero atteggiamenti tipici riguardanti lo sviluppo del desiderio sessuale non meno di

altri segni (quali seni e glutei sporgenti). Non a caso dunque, la MTC colloca attraverso il gomito

meridiani particolarmente legati alla sfera psichica e sentimentale dell’uomo nonché alla sua

capacità di interagire con l’ambiente in modo sicuro od impacciato. Di conseguenza nel

considerare i meridiani ed i meccanismi energetici interessati dalle patologie, è necessario

considerare traumi, cause esterne (freddo, calore, ecc.) ed interne, nonché di natura conflittuale e

simbolica.

Nel nostro caso, sia il punto dolente indicato

da G. che la presenza stessa del dolore nel

reggere e nello stringere portano a pensare

ad una forma di epitrocleite interessando

dunque il meridiano di Piccolo Intestino ed

in particolare il punto 8 PI.

13

VALUTAZIONI ENERGETICHE E TRATTAMENTI

Dopo la raccolta d’informazioni (esposta nel primo capitolo) procediamo con la

valutazione energetica del ricevente attraverso gli stiramenti dei meridiani

tendineo-muscolari, la risposta alla pressione delle zone dell’addome

corrispondenti ad organi e visceri (zone Mu) e della schiena (zone Shu), al fine di

impostare una strategia di lavoro che, tenendo conto delle problematiche e dei

sintomi dichiarati da G., non trascuri l’unicità del ricevente (secondo la visione

tipica della MTC e dello shiatsu) e la sua situazione al momento del trattamento.

Per descrivere le diverse strategie adottate nei trattamenti, ho utilizzato alcune

tabelle evidenziate con lettere: a strategia a strategia b etc. descrivendo brevemente l’intenzione

trasmessa alle Cinque Energie.

Per facilitare la comprensione di questa parte propongo una legenda delle abbreviazioni utilizzate:

ZMU Zone mu (addome) ZSHU Zone shu (schiena) MTM Meridiani tendineo – muscolari (arti) F Fegato VB Vescica biliare C Cuore PI Piccolo intestino (intestino tenue) MC Mastro del cuore (solitamente individuato come pericardio) TR Triplice focolare MP Milza pancreas S Stomaco P Polmone GI Grosso intestino (intestino crasso) R Rene VU Vescica urinaria Dx / Sx Parte destra / parte sinistra (ove non meglio identificate) + / - Meridiano, punto o zona tendente al pieno / al vuoto nelle tabelle

riepilogative

25 Febbraio (1° trattamento)

Valutazione energetica:

Legno Fuoco Terra Metallo Acqua

F VB C PI MC TR MP S P GI R VU

ZMU - Dx + - -

Sx -

14

ZSHU Sx ++

MTM D + + ++

MTM S + + + ++ +

Premesso che le disarmonie energetiche riscontrabili in G non sono mai eclatanti ( l’unica

disarmonia marcata è MTM MC) è presente una tendenza dell’energia ad andare verso la parte

alta del corpo, confermata anche da un persistente colore roseo localizzato soprattutto sugli

zigomi. La valutazione dell’addome deve tenere conto della tonicità generale per non confondere

con un pieno quella che è la presenza di una massa muscolare importante.

Trattamento:

strategia A (nutrire TERRA, calmare FUOCO, sedare LEGNO)

Ricevente supino: addome MP, F PI Dx / PI Sx

In tonificazione Riequilibrio dei due lati

Ricevente supino: arti superiori

PI C

Ruoto l’arto tenendo la mano pronata con pressione su 6PI mentre tratto il meridiano lungo il suo decorso su braccio ed avambraccio. 3C e C ZMU contemporaneamente. 3C e pinzatura 9C con leggera trazione del dito

Ricevente supino: arti inferiori S Palmare

Ricevente prono: arti inferiori VB Palmare e nocche in dispersione (soffermandomi maggiormente sull’arto sinistro)

Ricevente prono: dorso R Sx ZSHU In dispersione pollici e gomito

Note:

VB il meridiano risulta “carico” e dolorante nel suo decorso sull’arto.

R Sx ZSHU duro e contratto

Feedback:

per il resto della serata G ha avvertito come se la pressione sui punti della schiena trattati

continuasse oltre il trattamento, questa è stata avvertita come una sensazione piacevole.

15

4 Marzo (2° trattamento)

Valutazione energetica:

F ZMU rimane tendente al vuoto ma meno rispetto il trattamento precedente

Trattamento:

strategia A

Note:

S presenta diversi punti in pieno sul meridiano da 36s verso i piedi , MP ZMU passa da vuoto a

pieno durante il trattamento

Feedback:

nulla da segnalare

11 Marzo (3° trattamento)

Trattamento:

strategia A

Note:

ho mostrato a G. come stirare in dispersione i meridiani di S e VB. Consigliandogli di aggiungere a

questa che dovrà essere una pratica quotidiana l’autotrattamento di MP ZMU.

Feedback:

nulla da segnalare

18 Marzo (4° trattamento)

Valutazione energetica:

F ZMU non è più in vuoto e PI ZMU si riequilibrano durante il trattamento. TR ZMU tende al

vuoto.

R Sx ZSHU permane il pieno

Trattamento:

strategia A

Feedback:

nulla da segnalare

16

25 Marzo (5° trattamento)

Valutazione energetica:

Legno Fuoco Terra Metallo Acqua

F VB C PI MC TR MP S P GI R VU

ZMU + Dx + -- + -

Sx -

ZSHU Sx +

MTM D + + + +

MTM S + +

In questa valutazione compare un vuoto accentuato di TR ZMU

Trattamento:

la strategia A è modificata sostituendo nel trattamento dell’addome il riequilibrio di TR. È

dedicato maggiore tempo al trattamento dei meridiani di VB (con nocche e pollici) e S (pollici)

Feedback:

il dolore al gomito Sx (inizialmente focalizzato in 8PI) si è esteso a tutta l’area dorsale del gomito.

1 Aprile (6° trattamento)

Trattamento:

strategia B (riequilibrare Terra e favorire il deflusso del ristagno energetico nella parte Sx dall’alto

al basso)

questa nuova strategia mira soprattutto ad alleviare il dolore al gomito sinistro.

Ricevente supino: addome MP ZMU PI Dx / PI Sx MP ZMU + MERIDIANO

In dispersione Riequilibrio dei due lati Palmare in senso contrario fino a 9 MP

Ricevente in decupito laterale Solo lato Sx

TR VB

Trattare con i pollici da gomito a spalla, poi da 14TR a 21VB Da 22VB a 26VB con intenzione crescente

Ricevente prono Solo lato Sx

TR TR + VB

Da 10TR a 13TR Mano madre su 10TR tratto VB sulla gamba

17

Ricevente prono Solo lato Sx

PI VU

Feedback:

nulla da segnalare

29 Aprile (7° trattamento)

Dopo un intervallo di due settimane riprendiamo con una nuova valutazione

Valutazione energetica:

Legno Fuoco Terra Metallo Acqua

F VB C PI MC TR MP S P GI R VU

ZMU Dx + - - -

Sx -

ZSHU Sx +

MTM D + + + +

MTM S ++ + - +

Trattamento:

strategia B

Feedback:

nulla da segnalare

6 Maggio (8° trattamento)

Valutazione energetica:

TR ZMU in vuoto

Trattamento:

strategia B

Note:

G. si addormenta durante il trattamento ma ha frequenti tremiti e contrazioni muscolari

involontarie alle braccia

18

Feedback:

leggero miglioramento al gomito Sx

20 Maggio (9° trattamento)

Trattamento:

strategia B

Note:

anche in questo trattamento G si è addormentato (le contrazioni di mani e braccia sono

continuate ed il ricevente afferma che gli succede normalmente durante il sonno)

27 Maggio (10° trattamento)

Valutazione energetica:

Legno Fuoco Terra Metallo Acqua

F VB C PI MC TR MP S P GI R VU

Zone mu + D + Sup+ -

S -

Zone shu S+

Meridiani dx

+ + + +

Meridiani sx

+ + + + + + +

Trattamento:

strategia B

Note:

durante il trattamento di MP ZMU il contrasto è stato tale da allontanare la mia mano

Feedback:

il gomito Sx pur dolorante è migliorato, prossimamente un’ecografia muscolo tendinea indagherà

sulle cause dell’afflizione e sulle condizioni del gomito.

3 Giugno (11° trattamento)

Valutazione energetica:

vuoto di TR ZMU

19

Trattamento:

strategia C (i tre riscaldatori) decidiamo di adottare questa nuova strategia vista la difficoltà di

individuare un maggiore squilibrio in uno dei tre riscaldatori.

Ricevente supino: MP R P GI

Trattamento palmare e con pollici

Ricevente prono TR schiena

Trattare con i pollici Stiramenti e mobilitazione del rachide

Feedback:

G. avverte uno stato di benessere generalizzato che si protrae per ore dopo il trattamento.

17 Giugno (12° trattamento)

Trattamento:

strategia C

24 Giugno (13° trattamento)

Valutazione energetica:

R ZMU e GI ZMU in vuoto

Trattamento:

riequilibrate R ZMU e GI ZMU

strategia C

mobilitazione del gomito secondo Masunaga eseguita sul gomito sx: una mano dell’operatore

blocca la spalla con le quattro dita aperte sul deltoide ed il pollice su 1C, flettere il gomito con

mano supinata poi ripetere con mano pronata quindi stirare verso il basso. Il movimento deve

essere veloce ed elastico.

1 Luglio (14° trattamento)

20

Valutazione energetica:

Legno Fuoco Terra Metallo Acqua

F VB C PI MC TR MP S P GI R VU

Zone mu D +

S+ S-

Zone shu

Meridiani dx

+ +

Meridiani sx

+ + + +

Trattamento:

l’ecografia ha dimostrato la presenza di un’epitrocleite al gomito sinistro, la strategia da qui

adottata (D) insisterà sulla canalizzazione yang PI SX / VU SX, in aggiunta alla mobilitazione del

gomito già descritta, mentre continuerà il riequilibrio dei tre riscaldatori con MP,P,R.

Ricevente supino: addome Valutazione e trattamento

Ricevente supino: MP, P

Trattare con i pollici in sequenza dx e sx

Ricevente prono Solo lato Sx

PI, VU Trattare con i pollici in sequenza

Ricevente prono

R ZSHU

Con pollici e gomito solo lato sx

Feedback:

G. ha avvertito una “sferzata di energia” piacevole ma che ha finito con il ritardare l’avvento del

sonno (in effetti il trattamento della coppia di meridiani yin MP / P può avere questo effetto).

8 Luglio (15° trattamento)

15 Luglio (16° trattamento)

In queste ultime due sedute è stato ripetuto l’impiego della strategia D.

21

GRAFICO DEI VALORI GLICEMICI DA INIZIO TRATTAMENTI AD

OGGI

Premessa:

Questa parte non ha alcuna pretesa di validità scientifica

poiché i risultati dei test, affidati alla buona volontà di G.

nell’impiegare il glicometro riportandone i risultati ed

assumendo come verosimili e costanti gli orari dei pasti (ore 6.00, 13.30, 20.30), non possono che

essere indicativi. Costante è invece l’assunzione di insulina nei quantitativi di 3 unità a colazione,

pranzo e cena per il tipo rapido, 15 unità prima di coricarsi del tipo lento.

Mese di Marzo

0

50

100

150

200

250

lun

10/3

-8.01

mart 11/3 -19.00

mart 1

1/3

-16.00

mart 1

1/3

-5.56

mer 12/3

-6.08

mer 1

2/3

-8.00

do

m 1

6/3- 1

4.57

lun

17/3-15.44

lun

17/3

-13.3

4

lun

17/3

-5.56

mar 1

8/3-1

3.28

mar 1

8/3-5.51

mer 1

9/3

-16.1

1

mer 1

9/3

-12.5

9

mer 19/3 -5

.51

gio 20/3-5.56

ven 21

/3-5.55

lun

34/3

-5.5

6

mar 25/3

-5.55

gio 27/3

-15.4

9

gio 27/3

-13.3

5

gio 27/3

-5.56

ven 2

8/3-1

5.10

ven 28/3

-13.3

3

GLICEMIA

22

Mese di Aprile

Mese di Maggio

0

50

100

150

200

250

300

ven 04/04 -11.59

ven 04/04

-08.48

ven 04/04-6.58

lun

07/04 -15.10

lun

07/04 -12.42

mar 08/04 -19.00

mar 08/04 -16.00

mar 08/04 -12.40

mar 08/04

-04.55

gio 10/4 -14.57

gio 10/04 -12.32

gio 10/04 -04.56

ven 11/04 -12.42

lun

14/4 -14.32

mar 15/4

-19.00

mar 15/4

-16.00

mar 15/04 -12.33

mar 15/04

-04.58

mer 16/4

-12.32

ven 18/4-08.04

sab 19/4-6.54

do

m 20/4

-11.33

mar 22/4

-19.00

mar 22/4

-16.00

mar 22/4

-12.21

mer 23/4

-06.35

ven 25/4-07.28

lun

28/4-15.11

lun

28/4-12.30

GLICEMIA

0

50

100

150

200

250 lu

n 05/05-15.01

lun

05/0

5-1

2.36

mar 06/05

-20.0

0

mar 06/05

-19.0

0

mar 06/05

-16.0

6

mar 06/05

-04.5

2

gio 08/0

5-1

5.04

gio 08/0

5-1

2.28

lun

12/05-12.51

mar 13/05

-19.0

0

mar 13/05

-16.0

0

mar 13/05

-12.35

mer 14/05

-12.35

gio 15/0

5-0

4.59

mer 21/05

-12.37

gio 22/0

5-1

4.57

gio 22/0

5-1

2.35

gio 22/0

5-0

4.50

lun

26/0

5-1

5.05

lun

26/0

5-1

2.40

mar 27/05

-19.0

0

mar 27/05

-15.1

5

mer 28/05

-15.05

mer 28/05

-12.46

gio 29/0

5-1

2.29

ven 30/05

-05.22

GLICEMIA

23

Mesi di Giugno – Luglio

0

50

100

150

200

250

lun

09/06-12.30

lun

09/06-14.30

mar 17/6

-13.00

mar 17/6

-15.00

mar 17/6

-19.30

mar 17/6

-21.30

mer 18/6-05.50

mer 18/6-08.00

mer 02/7-06.00

do

m 06/07

-13.00

gio 10/07

-12.00

gio 10/07

-14.00

ven 11/07-05.45

ven 11/07-12.40

lun

14/07-06.10

mer 16/07

-12.00

mer 16/07

-14.00

gio 17/07

-12.35

gio 17/07

-14.40

sab 26/07

-07.00

do

m 27/07

-07.00

do

m 27/07

-12.30

do

m 27/07

-14.30

lun

28/07-05.50

lun

28/07-12.45

lun

28/07-19.00

GLICEMIA

24

CONCLUSIONI

Insieme con G. abbiamo concordato di fare una pausa estiva,

riprendendo i trattamenti a Settembre. Ciò rispetta anche la

necessita di porre un limite temporale a questo lavoro di

esposizione e redigere un bilancio dei risultati raggiunti.

Algia al gomito sinistro

La risonanza magnetica l’ha identificata come Epitrocleite

(nell’immagine 7 una parte del referto). Il dolore si è alleviato anche

se non è completamente scomparso.

(immagine 7)

Diabete Mellito

L’obiettivo era contribuire al contenimento dei picchi iperglicemici diminuendo così il rischio di

futuri danni collaterali. Oltre i grafici presentati nel capitolo precedente, in questi giorni sono stati

resi disponibili i risultati degli esami clinici trimestrali ai quali G. si sottopone (immagini 8 e 9). In

questi ultimi esami, il valore dell’emoglobina glicata è passato da 53 mmol/mol a 52 mmol/mol.

Poiché il glucosio si lega ai globuli rossi e questi hanno un’emivita di circa 120 giorni, questo valore

in particolare permette di valutare l’andamento della glicemia negli ultimi due/tre mesi. Nel

colloquio con il medico che supervisiona la terapia assegnata a G. (a me riportato dal ricevente)

questi si è detto soddisfatto del risultato ottenuto e non ha ritenuto necessario aumentare il

dosaggio di insulina.

25

(immagine 8)

(immagine 9)

G. è soddisfatto della condizione di benessere che sente di ottenere dai trattamenti ricevuti e

credo che l’assiduità dimostrata, a dispetto del numero importante dei trattamenti, possa essere

testimonianza di questa soddisfazione. Continueremo dunque questo percorso cercando si per il

futuro di utilizzare con maggior metodo il glucometro per avere un miglior riscontro

sull’andamento dei picchi glicemici ma senza mai dimenticare la peculiarità dell’agire dello shiatsu.

Per mio conto è questa la lezione che, al termine di questo lavoro, apprezzo meglio: l’importanza

di un ascolto con la mente libera da preconcetti e schematismi, intralcio ad una valutazione che

comprenda “l’unicità” del ricevente, dalla quale procedere per essere d’aiuto, con una corretta

azione shiatsu, al miglioramento della sua condizione. L’autore del Da Cheng (un testo di medicina

cinese del 1600) dice, a proposito dell’atteggiamento che deve avere il medico:

26

“nella mente del praticante non vi deve essere desiderio, solo un atteggiamento ricettivo e di

accettazione, allora la Mente (Xin) diventa Shen”.

27

BIBLIOGRAFIA

GUARIRE CON LO SHIATSU, D. Gattini - M. Agazzi, edito da: Piemme

MEDICINA TRADIZIONALE CINESE, Corradin - Di Stanislao - Parini, edito da: Casa Editrice Ambrosiana

FONDAMENTI DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE, F. Bottalo – R. Brotzu, edito da: Xenia

DIAGNOSI SHIATSU, F. Bottalo, edito da: Xenia

FONDAMENTI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’UOMO, Anthony – Kolthoff, edito da: Casa Editrice Ambrosiana

Articolo presente in: www.fand.it (sito dell’Associazione Italiana Diabetici)

Voce “Diabete Mellito” presente in: https://it.wikipedia.org

"Principali manifestazioni cliniche diabete" di Main symptoms of diabetes.png: Mikael Häggströmderivative work: Adert - file derivante da:Main symptoms of diabetes.png. Con licenza Public domain tramite Wikimedia Commons

ATLANTE DI ANATOMIA UMANA, F.H. Netter, edito da: Novartis Edizioni

ATLANTE DI AGOPUNTURA, C. H. Hempen, edito da: Hoepli

Le illustrazioni che caratterizzano i capitoli 1, 2, 6, 7 sono di Bill Watterson per la popolare striscia:

Calvin & Hobbes

28

INDICE:

Prefazione 1

CAP. I Notizie su G. 2

CAP II Descrizione dei sintomi secondo la Medicina

Occidentale 4

CAP III Descrizione dei sintomi secondo la Medicina

Tradizionale Cinese 11

CAP IV Valutazioni energetiche e trattamenti 13

CAP V Grafici della curva glicemica 21

CAP VI Conclusioni 24

Bibliografia 26