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Vision il punto di vista degli industriali reggiani 38 GIUGNO 2011 Le relazioni industriali e la competizione 40 Il futuro è digitale 60 La motivazione 66 Volontariato A.V.D. e AISLA 78 POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB REGGIO EMILIA ASSISE GENERALI 2011 Le imprese tengono in piedi il Paese Dobbiamo fare rete per crescere La spinta dei big

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n° 38GIUGNO 2011Rivista trimestrale di Industriali Reggio Emilia

Direttore ResponsabileGiulio Paterlini

RedazioneAssoservizi srl

Progetto grafico / Art directorGianandrea SimonettiHammer Communication srl

EditoreAssoservizi SrlVia Toschi 32 – 42100 Reggio Emilia

Stampa Tecnograf spaStampato e diffuso in 7.500 copie

PubblicitàPubblì - Concessionaria Editoriale srlC.so Vittorio Emanuele 113 • ModenaTel. 059 212194

Industriali Reggio Emilia

Via Toschi 30/A - 42121 Reggio Emilia

tel. 0522 409711• Fax 0522 409793

www.assindustria.re.it

Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni

dell’Associazione Industriali di Reggio Emilia

che comunque li ritiene un contributo

sul piano dell’informazione e dell’opinione.

05 L’OPINIONE • Licia Ferrarini

06 IMPRESE REGGIANE

26 ARTICOLO DI COPERTINA - Assise Generali 2011

27 LE IMPRESE TENGONO INSIEME IL PAESE • Nicoletta Picchio

30 DOBBIAMO FARE RETE PER CRESCERE • Nino Ciravegna

32 LA SPINTA DEI BIG • Nicoletta Picchio

36 RELAZIONI INDUSTRIALI

36 LETTERA DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FIAT • Sergio Marchionne

40 LE RELAZIONI INDUSTRIALI E LA COMPETIZIONE • Alberto Bombassei

42 CULTURA E SOCIETÀ

42 UNA ECCELLENZA AMBASCIATRICE DEL TERRITORIO

48 LA DELEGAZIONE FAI DI REGGIO EMILIA

51 GIANNETTO CIMURRI LA “MANO SANTA” DEI CAMPIONI

54 DAL SISTEMA

56 ACCORDO TRA EQUITALIA EMILIA NORD INDUSTRIALI REGGIO EMILIA

58 NASCE IL MASTER IN GESTIONE E SVILUPPO DELLE RETI D’IMPRESA

60 IL FUTURO È DIGITALE

66 MOTIVAZIONE: RELAZIONE TRA INDIVIDUO, LAVORO, ORGANIZZAZIONE

76 VOLONTARIATO

76 A.V.D. E AISLA

82 ASSINDUSTRIA NOTIZIE

Visionil punto di vista degli industriali reggiani

l’opinione

GIOVANI CON LE IDEEIn provincia di Reggio Emilia si rileva una sostanziale tenuta dell’istruzionetecnica e una maggiore attenzione delle famiglie e dei ragazzi nei confrontidel lavoro nelle imprese. Tuttavia, all’interno di questo quadro generalecontinua a manifestarsi quella che possiamo definire l’emergenza dei tec-nici specializzati. Figure professionali che rappresentano una “merce” raranella realtà reggiana così fortemente caratterizzata dall’attività manifatturie-ra. Tutto ciò significa che è indispensabile un’evoluzione nel pensiero dellefamiglie ancora troppo proiettate verso il “prestigio” dei licei. Se il sistemaeconomico e sociale di Reggio Emilia vuole mantenere la propria vocazio-ne manifatturiera, fondamento della sua storia e del suo sviluppo, ha il dove-re di investire maggiormente nella scuola, nell’università e nella ricerca. Unobiettivo perseguito di recente con la costituzione e l’avvio, a Reggio Emi-lia, del nuovo “Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie per il Ma-de in Italy sistema meccanica-meccatronica” che rappresenta un esempiopositivo di collaborazione tra il pubblico e le imprese e le loro associazioni. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha recentemente ricor-dato che “l’impresa per essere competitiva deve vivere di talento, idee, ri-cerca e tecnologia”. Ebbene, tecnica e tecnologia sono valori importantinella vita di ciascuno di noi. La formazione tecnica e scientifica non è soloun obiettivo per lo sviluppo economico e sociale, ma anche una grande op-portunità per lo sviluppo personale dei giovani. Al di là delle positive sperimentazioni attuate rimane ancora una grande di-stanza tra scuola e lavoro. Uno stato di cose che genera un costo socialeinsostenibile per il Paese. L’alternanza scuola-lavoro può costituire unostrumento molto utile per colmare questo divario e aiutare i giovani a sce-gliere il proprio futuro attraverso la conoscenza – sin dagli ultimi anni delsecondo ciclo scolastico – delle trasformazioni in atto nel mondo del lavo-ro e delle opportunità che potranno cogliere da adulti. L’alternanza si confi-gura, quindi, come un’ulteriore modalità di acquisizione delle conoscenzee delle competenze previste dai piani di studio dei percorsi ordinari. Essanon sostituisce l’apprendistato, che mantiene la sua configurazione di«contratto di lavoro». Secondo questa impostazione, il percorso in alter-nanza può sicuramente aiutare i giovani a «imparare facendo» in modopiù attraente e coinvolgente. Come già avviene in altri Paesi europei, si rea-lizza così un ambiente di apprendimento che li incoraggia ad assumere ilpensiero critico e a comportarsi in modo creativo, autonomo e responsabi-le. Questo è il prerequisito per offrire un contributo per superare la tradizio-nale distanza tra teoria e pratica. Una soluzione molto importante per con-trastare l’abbandono e la dispersione scolastica e formativa, di cui spesso èresponsabile la demotivazione indotta da percorsi scolastici tradizionali.

Licia FerrariniVicepresidente Industriali Reggio Emilia con delega all’Education e aiRapporti con la Scuola

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10PERCENTOAttraverso la propria divisione interna Kapitalgreen, spe-cializzata nel fornire consulenza integrata, 10percentoprosegue con successo il proprio obiettivo di fornireconsulenza alle pubbliche amministrazioni ed alle impre-se nei settori delle energie rinnovabili (fotovoltaico, eoli-co, biomasse, termico, geotermia, cogenerazione,ecc...) del risparmio energetico (efficienza energetica, il-luminazioni led, ecc...), della riqualificazione ambientale,degli interventi di razionalizzazione delle spese correntie della pianificazione degli investimenti. La struttura Ka-pitalgreen ed i propri partner hanno infatti messo a pun-to una serie di servizi innovativi, mirati ad assicurare la li-quidità alle imprese creditrici dei comuni, delle provincee delle aziende, attraverso la cessione pro-soluto o pro-solvendo dei crediti a favore di banche ed intermediari

ImpreseReggianefinanziari. Soluzioni che stanno ottenendo ampie adesio-ni, se si considerano i vantaggi evidenti: certezza neitempi d’incasso, riduzione del contenzioso, maggiore ef-ficienza amministrativa, minori oneri finanziari. Un risulta-to ottenuto grazie alla stretta sinergia con cui 10percen-to opera con tutti gli attori in campo: società di ingegne-ria, studi tecnici, EPC e O&M contractor, banche, so-cietà di leasing, investitori istituzionali, enti pubblici,broker assicurativi, studi legali, studi di commercialisti.

AMAIl gruppo AMA è stato tra i protagonisti di CeMAT2011, la più importante fiera a livello mondiale dedicataalla logistica, svoltasi ad Hannover nel mese di maggio.Presso lo stand dell’azienda riflettori puntati sul pac-chetto di soluzioni composte dalla linea di strumentazio-

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po della progettazione, produzione e vendita di valvole acartuccia e sistemi integrati (Hydraulic Integrated Cir-cuits) per applicazioni oleodinamiche, principalmentevolte al mercato della meccanica agricola, movimentoterra ed off road in genere. Oggi intende proporsi comeil “partner più veloce” del settore, seguendo due lineed’azione principali. Innanzitutto una competenza localecoordinata ad una presenza globale: con 3 stabilimentinel mondo - Reggio Emilia (Italia), Easley (South Caroli-na – USA) e Shanghai (Cina) – ed una forza di venditalocale composta di esperti del settore, Comatrol inten-de garantire un supporto rapido e competente. InoltreComatrol persegue una “Operational Excellence”, do-tandosi, fra i primi in Italia, di un sistema organizzativo eproduttivo “lean” che ha migliorato drasticamente lapropria efficienza garantendo performance imbattibili intermini di tempi di risposta ai clienti.

CREATTIVITÀL’agenzia di comunicazione Creattività ha accolto all’in-terno del proprio organico Linda Caroli, art director ecreativo di punta che vanta una lunga esperienza nelcampo della progettazione grafica, dell’impaginazione edell’ideazione di nuovi strumenti di comunicazione. Oltreall’ampliamento d’organico, l’evoluzione dell’agenzia èstata accompagnata dallo sviluppo e dal consolidamen-to dei rapporti di collaborazione con altre agenzie ester-ne specializzate in web-design, nella stampa, nella pro-duzione e in tutti quei servizi, tecnici e creativi, necessa-ri a garantire uno standard qualitativo sempre maggioree all’altezza delle innovazioni tecnologiche che, oggi, ca-ratterizzano gli strumenti, i supporti, i mezzi e le modalitàdi fare comunicazione d’impresa in Italia e nel mondo.

INTERPULSSpecialista in componenti per impianti di mungitura, In-terPuls ha da sempre profuso grande impegno nell’ana-lisi e nella ricerca di nuovi mercati che le ha permessodi divenire uno dei maggiori player mondiali del settore,attivo oggi in più di 70 paesi. Impegno confermato an-che nel 2011 con la sponsorizzazione e la partecipazio-ne alla settima edizione della “Dairy Conference andExhibition”, il più grande evento lattiero-caseario africa-no, che quest’anno avrà luogo a Dar-es-Salaam, in Tan-zania. “La nostra politica commerciale è di ampio respi-ro - spiega Gabriele Nicolini, Direttore Generale dell’a-zienda di Albinea – attenta tanto ai segnali dei mercati

emergenti quanto al continuo lavoro di consolidamentoin quelli maturi. L’Africa deve ancora esprimere il suo po-tenziale – continua Nicolini – pur presentando realtà giàad alto livello zootecnico come Egitto e Sud Africa”.Con questo impegno InterPuls, in sinergia con altre im-prese del settore, conferma il suo ruolo attivo nello svi-luppo della filiera nel continente africano a supporto de-gli emergenti “Milk Producers”.

ISI PLASTISI Plast Spa, azienda di Correggio leader nella produ-zione di contenitori in plastica per il settore industriale,alimentare ed eco-sanitario, dopo gli aumenti di capitaledel 2008 e del 2010 che hanno elevato il capitale dellasocietà a 1,5 milioni di euro rafforzandone ulteriormentela struttura patrimoniale, ha completato l'implementazio-ne del modello organizzativo di cui al D. Lgs. 231/01. Sitratta di un progetto volto a tutelare i propri clienti e for-nitori, che integra il cammino da tempo intrapreso versouna sempre maggiore qualità, efficienza e affidabilità,declinate nell'offerta di prodotti e servizi di assoluto va-

ne digitale “Control View”, dalle illuminazioni LED versa-tili ed ecologiche e dai cilindri con sensore di posizione.L’impiego integrato dei tre prodotti assolve alle richiestedei costruttori in materia di minor consumo, maggioreergonomia, semplicità di utilizzo e funzionalità, massimasicurezza e produttività. In particolare, “Control View” èla linea di strumentazione a display digitale, interamentecustomizzabile, studiata per ottimizzare la visualizzazio-ne dei parametri ed il controllo delle funzioni macchinasu un solo supporto grafico. La fanaleria a LED, fruttodelle sinergie tra il dipartimento ricerca e sviluppo e ladivisione elettrica di AMA, rappresenta la soluzione delgruppo per un’illuminazione sostenibile e rispettosa del-l’ambiente: consuma meno energia ed ha una duratamaggiore. Ogni singolo dettaglio è infatti stato concepi-to per contribuire a contenere le emissioni nocive(CO2), con consumi oltre dieci volte inferiori rispetto aquelli di una soluzione tradizionale alogena.

CASALI VITICULTORIBilancio positivo per Casali Viticultori, storica cantina diPratissolo di Scandiano, che con la recente partecipa-zione a diverse fiere del settore, sia in Italia che all’este-ro, ha dato ulteriore conferma del crescente apprezza-mento di operatori ed esperti per i vini reggiani. I merca-ti più interessanti sono oggi rappresentati dalla Germa-nia e dal Brasile, presidiati dalla cantina di Pratissolocon la partecipazione a ProWein di Dusseldorf (27-29marzo), nell’ambito dell’iniziativa Lambrusco Sommer2011, e ad Expovinis di San Paolo (26-28 aprile), insie-me ad una delegazione di prodotti enogastronomici re-gionali. In Italia, dopo il Roma Vino & Excellence-MeranoWine Festival di febbraio, Casali ha ottenuto riscontripositivi al Vinitaly di Verona (7-11 aprile), anche grazie airiconoscimenti ricevuti durante il Concorso EnologicoInternazionale collegato alla fiera: una medaglia d’oroper il Malbo Gentile Campo Delle More 2010 e granmenzioni per lo spumante Ca’ Besina Brut 2003, il Lam-brusco Grasparossa Sanruffino 2010 dei Colli di Scan-diano e Canossa e il Lambrusco Reggiano doc Borgodel Boiardo 2010.

COMATROLParte del gruppo Sauer-Danfoss dal 2003, Comatrol daqualche mese si è riproposta sul mercato con il propriomarchio storico, una nuova strategia di business e diapproccio al mercato. L’azienda opera da anni nel cam-

lore, a condizioni competitive e nel rispetto di tutte lenorme poste a tutela della leale concorrenza e dei con-sumatori.

ARGO TRACTORSE’ stato un successo oltre le aspettative quello dellaversione “vintage” del Powermondial DT 120 Top, pre-sentata a sorpresa in occasione della scorsa fiera Eimanei colori grigio e giallo dello storico Landini L55. Unamacchina che ha ottenuto numerose richieste da partedegli agricoltori, tanto da condurre l’azienda a realizzar-ne un’edizione limitata. Saranno dunque 54 le unità delPowermondial classic realizzate nell’insolito look, nume-ro che si ispira al 1954, anno di introduzione dell’L55.Concept della versione sarà il contrasto tra i colori delpassato e la tecnologia del futuro, sintetizzando la forzadell’impegno di chi, come Landini, vuole sfidare il futuro,forte di una lunga esperienza di successo. Il Powermon-dial DT 120 classic sarà disponibile in versione “top”,accessoriata di serie con ruote 34” in colore “gialloLandini”, sedile conducente a sospensione pneumatica

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in eco pelle, sedile passeggero in eco pelle, tetto cabi-na e carrozzeria verniciata in colore “grigio Landini” edecalcomania del modello dedicata. I 54 clienti finaliche nel mondo acquisteranno il Powermondial classicsaranno inoltre invitati a visitare gli stabilimenti produttividi Fabbrico nel mese di gennaio 2012. Nell’occasionesarà consegnato loro un diploma celebrativo e sarannofotografati insieme al Powermondial classic affiancato alsuo predecessore L55, trattore che, oltre ad ispirare l’i-

niziativa, ha segnato la storia del marchio Landini.

NETRIBECondividere competenze e prodotti valorizzando l’iden-tità. Questi sono i principi che ispirano il piano di acqui-sizioni del gruppo e che hanno portato all’unione di Ac-qua Omnia Srl e Netribe. Chiuso un 2010 con un fattu-rato di 5,4 milioni di euro ed un ebitda di 0,47 milioni dieuro attestando una crescita del 15% rispetto il fattura-to 2009 di 4,7 milioni di euro e di +45% sull’ebitda(0,32 milioni di euro), Netribe Group si prepara a repli-care con una previsione di crescita del fatturato a 6,2milioni di euro pari a +15% rispetto al 2010 e dell’ebit-da di 0,55 milioni di euro (+18% rispetto al 2010). Allabase della crescita c’è il consolidamento commercialesul territorio nazionale, operato anche attraverso un pia-no di acquisizioni strategiche, e la focalizzazione dellapropria offerta che ha visto nel 2010 investimenti percirca 0,1 milioni di euro nei prodotti e la conferma di unorganico di oltre 50 unità, con una previsione per il2011 di una crescita di ulteriori 6 unità e un investimen-to su prodotto di 0,2 milioni di euro. Netribe Group por-ta così a quattro le aziende del gruppo: Netribe Srl (Di-gital Communication & Software Engineering), XantenSrl (system integrator), Dynavision e Acqua Omnia(ERP solution) potenziando la propria presenza in To-scana, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.

DINO PAOLILa stagione di Formula 1 è ripartita a pieno titolo con in-teressanti novità tecniche e regolamentari. In pista an-che il nuovo avvitatore a impulsi DP 4000 della lineaPaoli Pit Stop®, prodotto dall’azienda reggiana DinoPaoli. Un debutto vincente quello del DP 4000, che si èdimostrato all’altezza del compito. Efficace, maneggevo-le e potente, questo nuovo avvitatore è frutto dell’evolu-zione del DP 3000, protagonista indiscusso della sta-gione 2010. Il DP 4000 è più leggero, pesa solo 3,79Kg, è più veloce con 9.500 rpm e sviluppa una coppiadi 1.500 Nm in 1 secondo, registrando un aumento del-le prestazioni pari al 20% circa rispetto al DP 3000.Gestire al meglio il pit-stop può diventare l’asso nellamanica nella conquista del titolo iridato, ecco perché findalla prima gara la maggior parte dei team di F1 hascelto il DP 4000 Paoli Pit Stop®.Dino Paoli Srl, fondata nel 1968 a Reggio Emilia e lea-der in Italia nella produzione di avvitatori pneumatici ad

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impulso ed accessori, si è affermata nel settore dell’au-tomotive, autoriparazioni, in vari campi dell’industria ita-liana e nel motorsport. Fornisce tutti i team che parteci-pano ai campionati di F.1, GP2, DTM, World Series byRenault, A1GP, IRL, F. Nippon, V8-Supercar e la quasitotalità delle scuderie delle specialità Endurance, GT,F.3000, ALMS.

RDS ELETTRONICAComputer come abiti, autovetture, oggetti esclusivi edunici per distinguersi. La ricerca di questi prodotti e laloro personalizzazione con materiali e forme nuove è lascommessa di “Seconda Base Design ICT Partner”: fa-re computers, tablets, palmari e telefonini su “misura”.Stanchi di pensare alla tecnologia come una scatola gri-gia che deve avere solo sostanza, Andrea Montagnani eFabrizio Paltrinieri di RDS elettronica, da oltre 15 anninel settore, hanno creato questa nuova realtà che ha l’o-biettivo di unire la forma alla sostanza per creare unatecnologia di design. “La carta intestata, le brochure, lasede - afferma Andrea Montagnani - sono lo specchiodell’azienda; perché quindi il telefonino o il computernon devono esserlo? Poter avere un computer con ilproprio logo aziendale o con i propri colori può essereun messaggio di forte impatto”.

SICAMSicam, azienda del Gruppo Bosch specializzata nellaproduzione di attrezzature per l'assistenza dei pneumati-ci, ha inaugurato nel mese di marzo la sua nuova sededi Correggio (RE). Frutto di un investimento complessi-vo di circa 20 milioni di euro, il sito, che utilizza energiada fonti rinnovabili, si estende su una superficie di circa11mila mq e raggruppa al proprio interno tutte le princi-pali attività dell’azienda, permettendone l’ottimizzazionedei processi produttivi, il controllo qualità e i costi di ge-stione. Sicam opera da oltre 30 anni nel settore delleattrezzature per l'assistenza dei pneumatici e svolge, inquesto ambito, un ruolo trainante per la divisione auto-motive aftermarket del Gruppo Bosch, di cui fa parte. Ilnuovo stabilimento di Correggio s’inserisce in un pro-getto a livello mondiale del Gruppo Bosch che, entro il2020 e attraverso le proprie tecnologie, ha l’obiettivo diridurre le emissioni di CO2 prodotte dai propri siti di al-meno il 20% rispetto ai valori registrati nel 2007. In que-sta direzione, la coscienza ecosostenibile di Bosch nonsi traduce solo nello sviluppo di tecnologie "verdi", ma

anche nell'impegno a migliorare costantemente l'effi-cienza energetica dei propri processi di business. Nel2010 Sicam ha registrato un fatturato di oltre 37 milionidi euro, impiegando più di 130 collaboratori e produ-cendo 20mila macchine.

TECFLAMUn’esperienza positiva di alcuni anni fa ha permesso aTecflam Srl di vantare una referenza significativa nel set-tore dei bruciatori industriali per questo specifico setto-re. L’azienda di Corte Tegge propone infatti un allesti-mento innovativo per i bruciatori dei forni e per quelli deipost-combustori, ottenendo efficienza ed affidabilità giàampiamente testate in numerosi impianti installati inEmilia Romagna, Veneto, Lombardia, Umbria e Lazio. Unprodotto che può essere alimentato da una fonte alter-nativa quale il Biogas proveniente da aziende di macel-lazione, aziende vinicole, depuratori di reflui, biomasse,liquami civili ed animali. Oltre a questa nuova tipologia,Tecflam produce anche bruciatori a “testa separata”, perle tradizionali caldaie, e bruciatori in “vena d’aria” studia-ti e costruiti su richiesta specifica per essiccatoi cereali-coli, atomizzatori del settore ceramico, impianti di verni-ciatura, del laterizio, della stampa e molti altri. TecflamSrl, a supporto di una costante ricerca tecnologica suiprodotti, sviluppata in oltre 15 anni di attività, ha in cor-so la richiesta del certificato ISO 9001/2008 presso ilT.U.V di Bologna.

WALVOIL‘Più vicini ai propri clienti nel mondo’ è la missione diWalvoil, che nel 2011 mette un tassello importante nelproseguire la costruzione del proprio progetto di inter-nazionalizzazione. Dal mese di aprile Walvoil FluidPower do Brasil, la nuova filiale brasiliana, inizia i primipassi su uno dei mercati internazionali più interessantinei quali è fondamentale avere una presenza diretta. Pri-ma prova la partecipazione ad Agrishow, fiera interna-zionale dell’agricoltura di Riberao Preto, che si è tenutanella regione di San Paulo dal 2 al 6 maggio. In questaprima fase di vita della filiale, Walvoil prevede l’importa-zione sia di prodotti finiti che smontati, montati e collau-dati poi in Brasile. Parallelamente inizierà il lavoro di cer-tificazione dei fornitori locali per procedere poi alla gra-duale localizzazione dei prodotti. La scelta della sede inCaxias do Sul, nella Regione del Rio Grande, è il fruttodi un’approfondita ricerca che ha evidenziato la zona

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come uno dei maggiori distretti metalmeccanici e unadelle zone tecnologicamente più avanzate del paese.Un’iniziativa di buon auspicio anche per Walvoil Spa,casa madre, che ha chiuso il 2010 con un consolidatodi 97 milioni di euro e che prevede per l’anno in corsoun consolidato di oltre 136 milioni di euro.

DOMUS LINEADomus linea Srl, dopo una lunga serie di esami, control-li ed analisi sui processi di produzione e sulle materieprime impiegate, ha ottenuto la certificazione ICEA edANAB per i prodotti facenti parte delle serie Cottodo-

mus e Nobili Casati. Un risultato ottenuto grazie al piùbasso valore di emissioni radioattive, al ridotto impattoambientale del processo produttivo, al totale riciclo de-gli scarti di risulta e al decisivo risparmio di combustibi-le e di immissioni di CO2 nell’ambiente, dovuto al recu-pero di energia. Tutti i prodotti delle serie Cottodomus eNobili Casati sono pertanto classificati come materialiper la bioedilizia.

CERRETOCerreto Srl, azienda agricola dedita alla preparazione dierbe, spezie, legumi, minestroni, zuppe e preparati pro-venienti da coltivazione biologica, ha recentemente ri-

strutturato e preso in gestione il Parco di Montebello,un antico casale in pietra del ‘700, situato sulle primecolline reggiane a Salvarano di Quattro Castella, al cen-tro dei territori Matildici. Il casale è circondato da unatenuta di oltre 120 ettari di boschi e prati, gestiti in regi-me di agricoltura biologica, da cui è possibile ammirare ipaesaggi dell’Appennino. La struttura viene messa a di-sposizione delle aziende per la realizzazione di eventi,convention, congressi e corsi di aggiornamento e for-mazione. Le numerose sale del casale di metratura va-riabile sono predisposte infatti per ospitare da un nume-ro limitato di persone fino ad un massimo di 300 ospiti.Il Parco di Montebello è inoltre dotato di un ampio par-

cheggio per 120 posti auto, aria condizionata, sistemiaudiovisivi, servizio di ristorazione per pranzi e cene,coffee break.

BANCA ALBERTINI SYZSebbene il mondo della finanza stia vivendo momentitutt’altro che semplici, Banca Albertini Syz, storico isti-tuto specializzato nel Private Banking, continua ad inve-stire in nuove risorse sul territorio reggiano. A tre annidell’apertura della filiale cittadina, incentivata anche dailusinghieri risultati raggiunti, ha infatti recentemente ac-cresciuto l’organico che viene impegnato nella sede diPalazzo Massa, in Via Roma, 8, portandolo a 5 unità. Ai

dipendenti già in servizio si sono orauniti Edoardo Mambelli e StefanoFerretti.Mambelli, bocconiano con tesi dilaurea su Family Office e PrivateBanking in Italia, arriva da una espe-rienza di P.B. Junior presso il Cre-dem. Ferretti invece, P.B.Senior conoltre 20 anni di conoscenza del ter-ritorio, ha maturato esperienze pro-fessionali diverse, prima in Bipop-Carire mentre, ultimamente, era di-venuto punto di riferimento sullapiazza di Banca Aletti. Un’azioneche dimostra quanto Banca Alberti-ni ritenga strategico l’investimentoin risorse ed in qualità.

ARTONI TRASPORTIArtoni trasporti ha recentementepotenziato il servizio di distribuzio-ne internazionale, coprendo l’inte-ro territorio europeo con linee di-rette e partenze giornaliere pertutte le destinazioni. Grazie adun’attenta programmazione dellepartenze, le merci viaggiano rapi-damente verso la loro destinazio-ne, con la sicurezza dei serviziTrack & Trace, la garanzia di con-sultazione della prova di consegna(POD) e la disponibilità di magaz-zini doganali dislocati presso lestrutture Artoni. L’azienda rappre-senta oggi una delle più importan-ti realtà italiane nel settore dei tra-sporti e della logistica con oltre13.000 aziende clienti, in grado dirispondere con competenza a tut-te le esigenze di trasporto interna-zionale e di far fronte alle proble-matiche di import/export.

BCSIl Gruppo BCS è una compagniamultinazionale, leader dell’industriaeuropea nei settori delle macchine

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agricole e della manutenzione del verde con i marchicommerciali BCS, Ferrari e Pasquali, nella produzione dienergia elettrica autonoma e per la saldatura mobile at-traverso il marchio Mosa. BCS Group ha sede e tre cen-tri produttivi in Italia e, nel mondo, è attiva in tutti i conti-nenti con distributori in oltre 100 Paesi e con sei filiali inSpagna, Portogallo, Francia, Germania, India e Cina.In Emilia Romagna, l’azienda è presente dal 1988 quan-do Ferrari, la storica fabbrica di trattori di Luzzara, è en-trata a far parte del Gruppo, incrementando costante-mente le proprie attività produttive. In questi primi seimesi del 2011, proprio lo stabilimento BCS di Luzzara,in linea con le previsioni, ha avviato la produzione di In-victus, Cromo e Siena, i primi trattori della gamma conpotenza fino a 36 hp dedicati al mercato dell’Hobby-Farmer, commercializzati con i marchi BCS, Ferrari ePasquali. I dati riferiti agli ultimi anni di produzione nellostabilimento Ferrari, registrano incrementi del 7,4% nellastagione 2009-10 (periodo Settembre-Agosto) rispettoalla precedente, con previsioni che arrivano fino ad unincremento del 10% per la stagione in corso 2010-11,confermando il ruolo strategico della sede reggiana al-l’interno del Gruppo.

BREVINIBrevini festeggia un positivo primo semestre, con unanuova importante commessa dal gruppo anglo america-no Rolls-Royce Naval Marine, leader mondiale nelle at-trezzature di bordo di navi militari e civili. La commessavinta da Brevini vale 2 milioni di dollari e prevede la for-nitura di 60 riduttori epicicloidali per sofisticate macchi-ne di sollevamento navi. La consegna è prevista entrol’anno, alla maggiore società di gestione portuale delVietnam. Rolls-Royce Naval Marine è un fedele clienteBrevini da 15 anni e questa commessa riconferma unrapporto di partnership consolidato, grazie al quale i ri-duttori Brevini trovano spazio sulle flotte della RoyalNavy e della US Navy. In questo caso la presenza suscala globale del gruppo Brevini è risultata determinan-te, per il buon esito di una trattativa che si è svolta negliStati Uniti e in Estremo Oriente.

CASALGRANDE PADANAAnche Casalgrande Padana partecipa all’edizione 2011di Fotografia Europea, manifestazione fotografica inter-nazionale dedicata quest’anno al 150° anniversario del-l'Unità d'Italia. “Terre a fuoco. Immagini di un viaggio nel-

l’industria ceramica”, è la mostra allestita a Reggio Emi-lia presso i Chiostri di San Domenico che CasalgrandePadana ha voluto promuovere e organizzare per darecontinuità all’esperienza già felicemente condotta con ilvolume omonimo, pubblicato lo scorso anno in occasio-ne delle celebrazioni per i cinquant’anni di attività dell’a-zienda. Curata dal critico d’arte Sandro Parmiggiani, lamostra si sviluppa come una narrazione autentica e affa-scinante dei luoghi e delle persone che quotidianamen-te rendono possibile il successo di un’industria, raccon-tata attraverso l’obiettivo di quattro maestri della foto-grafia: Michael Kenna, Ferdinando Scianna e FrancoFontana, chiamati a documentare liberamente la nascitadi una piastrella – dalle cave di materia prima, all’arcanodei processi di fabbricazione industriale – e StanislaoFarri, che si è dedicato a interpretare una particolare ar-chitettura in ceramica: la “Casalgrande Ceramic Cloud”,prima opera italiana del maestro Kengo Kuma, realizzataper celebrare i cinquant’anni di Casalgrande Padana.

CIS & METLa softwarehouse Cis & Met Informatica conferma lasua presenza anche nel settore logistico e fa del fashionuna success story: B Group, storico operatore logisticospecializzato nel settore moda, con 10 piattaforme fraItalia e Cina, ha scelto CM-Logistica.net di CIS & MetInformatica cui ha affidato la movimentazione dei capiappesi e stesi nei propri magazzini. “Scegliere una solu-zione software non è facile” dichiara Natabhanu D’Ac-quino, Responsabile Sistemi di B Group, “è necessariocondividere con il fornitore la propria filosofia: avere unmargine operativo su ogni processo, con la certezza delcontrollo in ogni istante”. Conoscere il mercato, capirnei bisogni, interpretare la filosofia di ciascun cliente, sonole chiavi di volta per ottenere il successo di ciascun pro-getto. Cis & Met Informatica, da anni è presente nei set-tori alimentare, farmaceutico, medicale, auto motive, edi-le e metallurgico. Il cambio della propria sede in via Fer-ruccio Ferrari, 4 a Reggio Emilia si è reso più che mainecessario per far fronte allo sviluppo del mercato econseguente potenziamento del personale.

CIR FOODSuccesso per la Cooperativa italiana di RistorazioneCIR food al Premio responsabilità sociale d’Impresa inProvincia di Modena, promosso dall’Ente provinciale edalla Camera di Commercio, in collaborazione con As-

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sociazioni imprenditoriali e sindacali, Università degliStudi di Modena e Reggio Emilia e Banca Popolare Eti-ca. Al Premio hanno partecipato 30 imprese, di cui 11cooperative, presentando 35 progetti di responsabilitàsociale in provincia di Modena, candidati nelle diversearee di Rsi. CIR food, con i suoi 10.516 dipendenti, si èaggiudicata quest’anno il Premio nella sezione “Qualità-Sicurezza del lavoro, capitale umano e relazioni con i di-pendenti” per il progetto “Certificazione del sistema ge-stione salute e sicurezza sul lavoro”. Un riconoscimentocostruito su più fronti. Per quanto riguarda la sicurezzasul lavoro, nel 2010 il Gruppo ha ottenuto la certifica-zione Bs Ohsas 18001:2007, uno standard internazio-nale in materia di salute e prevenzione, che ha comeprincipale obiettivo quello di sviluppare e mantenere unsistema di gestione orientato al continuo miglioramentoper garantire così le condizioni ottimali di lavoro dimi-nuendo il rischio di incidenti, infortuni e malattie profes-

sionali. Inoltre, all’inizio di febbraio CIR food è stata pre-miata dall’Unione Europea come una delle aziende cheha creato più posti di lavoro negli ultimi anni. Nel 2011CIR food ha previsto investimenti per 4 milioni di euro

per la formazione del personale e per l’implementazionedei sistemi qualità.

COMETPaolo Bucchi è stato nominato presidente di CometSpa, azienda leader mondiale nella produzione di pom-pe per l’agricoltura, per l’industria e idropulitrici. L’incari-co rappresenta la conferma del lavoro svolto da Bucchinegli ultimi tre anni, ricoprendo la carica di amministra-tore delegato dell’azienda, e il punto di partenza per ilfuturo. La nomina, voluta dagli azionisti del gruppo, rien-tra infatti in un’ottica di continuità e rafforzamento di Co-met Spa nel contesto nazionale e internazionale. Que-sta scelta è avvalorata anche dalle profonde competen-ze di Bucchi in materia di internazionalizzazione e dal re-cente incarico come membro della Commissione tecni-ca affari internazionali di Confindustria a Roma, dedica-ta allo sviluppo di progetti per l’imprenditoria italiana al-l’estero.

DUMAS – INT. EX. srlDumas Allestimenti, nell’intento di continuare il propriocammino di crescita, ha deciso di puntare su due que-stioni fondamentali: l’internazionalizzazione e la compagi-ne societaria, accogliendo nuovi soci che già collabora-vano con l’azienda da anni. Da aprile 2011 è nata INT.EX. srl, abbreviazione di International Exhibitions, una“nuova” azienda che ha mantenuto lo stesso team, lostesso impegno e spirito collaborativo di sempre. La vo-cazione internazionale di INT. EX. ha trovato espressionenella più importante fiera specializzata del mondo per gliimballaggi e metodi d’imballaggio, Interpack, che si è te-nuta a Düsseldorf in maggio. Diverse aziende hannoscelto di affidarsi ad INT. EX. per l’allestimento dei proprispazi: il gruppo IMA e le sue nuove acquisizioni Corazzae Stephan Machinery, la cui area di oltre 2200 mq nonsolo è stata la più importante della manifestazione, ma siè distinta per il prestigio e la complessità delle soluzioniprogettuali adottate. In particolare, all’interno è stato rea-lizzato uno spazio chiamato “Sensitive Box”, vero con-centrato di tecnologie e strumenti di assoluta avanguar-dia nell’ambito dei sistemi di comunicazione multimedialie di spettacolo. Inoltre, altre realtà rilevanti come Elettric80, FBR Elpo, FPE (Food Processing Equipment), Sa-rong, Tonelli Group hanno completato la presenza INT.EX. che ha raggiunto il traguardo ambizioso di un totaledi oltre 3100 mq di allestimento.

EXIMExim, che da oltre trent’anni operanel settore degli impianti elettrici etecnologici , ha r icevuto nel2010/2011 due importantissimipremi istituzionali. Il primo è il “Pre-mio Domotica per gli edifici intelli-genti”, frutto di una costante ricercae sviluppo per rendere la tecnologiasempre più al servizio dell’uomo. Ilsecondo riconoscimento, di caratte-re tecnico-organizzativo-finanziario,accredita Exim come impresa d’ec-cellenza sul territorio regionale traoltre 600 aziende candidate al “Be-st Practice Award di Bologna”. Sitratta di riconoscimenti che stimola-no ulteriormente Exim ad investire inquesta direzione, con nuovi progettisempre più ambiziosi.

FAGIOLIA due anni di distanza Fagioli si ag-giudica nuovamente i l premioSCRA – Specialized Carriers andRigging Association – per il “Rig-ging job of the year 2010” relativa-mente al mega progetto di rinnova-mento dell’impianto nucleare di La-guna Verde situato a Veracruz inMessico. Il Laguna Verde nuclearPower Plant è il più grande impian-to nucleare del Messico e fornisceil 4,5 % di tutta l’energia elettricadel Paese. Fagioli ha operato la so-stituzione di due reattori obsoleticon altrettanti di nuova produzioneche hanno dato ulteriore impulso al-la capacità produttiva dell’impianto.Le maggiori difficoltà riscontrate so-no state il peso dei reattori (circa350 tonnellate), la necessità dimuoversi all’interno di una centralenucleare attiva con tutte le precau-zioni in termini di sicurezza e, so-prattutto, uno spazio molto ristrettodi manovra.

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POPPI CLEMENTINOPoppi Clementino Srl punta sul mercato estero, più sen-sibile alle tematiche del risparmio energetico. Gli statidel Nord Africa o dell’Asia hanno avuto negli ultimi mesinotevoli aumenti dei costi energetici e, visto l’incidenzadi tali voci sul prodotto finito, puntano a ridurre al massi-mo i consumi. L’azienda reggiana sta sviluppando nuoviprogetti che consentono di utilizzare i cascami termici fi-no ad ora inutilizzati rintroducendoli nel ciclo produttivo.Il processo, completamente automatico, è gestito da unsoftware di supervisione, in grado di elaborare i dati inmodo istantaneo fornendo in tempo reale i valori del ri-sparmio ottenuto. Il sistema proposto trova maggiori ap-

plicazioni nell’ambito ceramico o laterizio, ma l’interesseespresso da altri settori sta stimolando i tecnici dell’a-zienda a studiare nuove applicazioni. Tale impianto con-sente di diminuire anche le fuoriuscite gassose in am-biente, riducendo le emissioni di anidride carbonica epermettendo di trattare i fluidi inquinanti in modo piùsemplice tramite opportuni sistemi di filtrazione. L’azien-da compie quest’anno i suoi 25 anni di cui la maggiorparte spesi a tutela dell’ambiente, ricercando e proget-tando le soluzioni migliori atte a realizzare sistemi di fil-trazione per il trattamento di fumi, polveri o acque, inambito industriale.

RONZONI & PARTNERConsiderate le frequenti richieste, Ronzoni & PartnerSpa ha ampliato il “Servizio Crediti” per operare a 360gradi a favore delle aziende. Questo nuovo servizio ècostruito sulla base dell’esperienza nel settore, attra-verso la ricerca delle migliori condizioni derivanti dauna prima fase consulenziale e successivamente dauna verifica sull’intero mercato assicurativo crediti. Lacompletezza e la particolarità del servizio sono riferitesia al livello dei tassi che alla normativa contrattuale dibase oltre alle clausole particolari che risultino neces-sarie ad ogni singola impresa. Ronzoni & Partner si atti-verà contattando “tutte” le compagnie del settore cre-diti operanti in Italia: Atradius Credit Insurance Nv;Chartis Europe Sa; Coface Assicurazioni Spa; EulerHermes Siac Spa; Sace Bt Spa. Le possibilità offertedal mercato assicurativo del credito commerciale siaper l’Italia che per l’estero si differenziano per le diver-se impostazioni possibili che non tutte le compagniepraticano e che a volte possono adattarsi meglio allesingole esigenze: copertura globale, excess of loss, keybuyer, rischi singoli, top up.

SALLI processi produttivi di molteplici aziende richiedonol'impiego di sostanze potenzialmente pericolose ed in-fiammabili che necessitano di idonei sistemi di stoccag-gio volti al contenimento, alla protezione ed all'immagaz-zinaggio, in grado di preservare gli operatori e l'ambien-te da versamenti accidentali ed impedendo l'accesso al-le persone non autorizzate. Sall Srl di Corte Tegge,azienda di riferimento nella fabbricazione di contenitorimetallici e sistemi di stoccaggio, negli ultimi anni ha in-vestito molto in questo settore attraverso una propria

gamma di prodotti, in grado di sod-disfare i requisiti di legge di riferi-mento, progettati e costruiti da unostaff tecnico specializzato e dedica-to, per soluzioni personalizzate. Nesono esempio le "camere termiche",che consentono di mantenere inva-riata la temperatura delle sostanzestivate e di poter essere immesse di-rettamente nel ciclo produttivo senzaulteriori preparazioni. I container ed imodulcontainer per lo stoccaggioall'esterno di sostanze pericolosesono solitamente ottimizzati per ilcontenimento di fusti o cisternette,sono dotati di vasca di raccolta in-terna, griglie di ventilazione obbli-gatorie in caso di sostanze infiam-mabili e possono essere equipag-giati e personalizzati con differentiaccessori. Oggi rappresentano unasoluzione ottimale quando non sidispone di un'area specifica per ta-li funzioni, con la differenza sostan-ziale che questi container non sonoparte del fabbricato od una suaestensione, ma depositi che posso-no essere movimentati per soprav-venute esigenze operative.

SARCIA T. AND T.Sarcia T.and T. Spa, concessionariaIveco, Fiat e Lancia, presente aReggio Emilia da oltre 90 anni comeazienda commerciale nel settoredell'automotive, da 15 anni operaanche nel settore del noleggio. Con-siderata la crescente richiesta diveicoli da parte della propria cliente-la – sempre più orientata verso que-sto settore – il parco macchine èstato gradatamente incrementato fi-no a raggiungere le 100 unità, al fi-ne di consentire la più vasta sceltapossibile. Ora presso Sarcia-Rent(marchio ITAR) è possibile noleggia-re qualsiasi tipo di veicolo industria-le (fino ai 35 q.li), commerciale, mo-

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novolume, minibus ed auto, per periodi che spazianodalla mezza giornata ai 48 mesi. In particolare Sarcia-Rent ha inserito di recente nel proprio parco, veicoli pa-tente B con il furgone isotermico e gruppo frigo, dispo-nibili per ogni tipo di occasione e attività.

TECNOVEAll’interno di un progetto di espansione e di ottimizza-zione del proprio mercato nazionale ed internazionale,Tecnove Srl, azienda di Novellara leader nella lavora-zione della lamiera conto terzi, ha recentemente inve-stito nell’acquisto di una nuova piegatrice e di unanuova macchina per il taglio laser. L’obiettivo è di pote-re soddisfare i propri clienti nelle loro richieste, anchele più esigenti, e di assicurare una sempre maggioretempestività nei tempi di consegna, garantendo livellidi qualità elevati. Tecnove ha inoltre potenziato il pro-prio reparto logistico, al fine di servire i clienti in un’ot-tica di proficua collaborazione ed ha scelto di acco-gliere alcuni concetti di ispirazione giapponese: il“kanban”, ossia l’opportunità di un magazzino sempredisponibile, a cui il cliente possa attingere a secondadelle proprie necessità, e il “kaizen” ovvero la consa-pevolezza che il miglioramento è sempre possibile,che un’impresa deve porsi periodicamente obiettivi,raggiungibili, ma sempre più elevati, a beneficio dellapropria crescita e di quella delle aziende a cui è pro-fessionalmente collegata.

UMANAL’agenzia per il lavoro Umana è in netta crescita nellaprovincia di Reggio Emilia: nel primo quadrimestre2011, infatti, il numero dei lavoratori inseriti nelle azien-de reggiane è cresciuto dell’80% rispetto allo stessoperiodo dello scorso anno. Segnali positivi dopo il diffi-cile momento di crisi, che testimoniano una ripresa dellaproduzione e, di conseguenza, dell’occupazione. Ma laripresa non sarà una “retromarcia”, un ritorno al passatopre-crisi: Umana ritiene sia il momento di comprenderegli scenari attuali ed elaborare nuove strategie, imparan-do ad utilizzare gli strumenti oggi a disposizione. “Il con-testo socioeconomico in cui ci troviamo richiede unaforte ottimizzazione dei processi: le aziende devono po-ter cogliere tutte le opportunità con sicurezza e senzaesitazioni, ed anche la gestione delle risorse umane de-ve seguire questo principio” commenta la dottoressaMaria Raffaella Caprioglio, vicepresidente di Umana . La

consistente crescita della società in provincia di ReggioEmilia si colloca in un trend di sviluppo che ha interes-sato l’azienda veneziana per tutto il 2010: il fatturatodell’anno passato, infatti, si è attestato sui 236 milioni dieuro, con un aumento pari al 37% rispetto all’anno pre-cedente. Inoltre, Umana ha appena dato alle stampe “Lacassetta degli attrezzi”, un vademecum per aiutareaziende ed imprenditori ad orientarsi tra le diverse pos-sibilità offerte oggi dalla normativa del lavoro. Come unmeccanico deve conoscere i suoi attrezzi, allo stessomodo un imprenditore deve essere consapevole dellediverse tipologie di contratto. “La cassetta degli attrez-zi” sarà presto distribuito alle aziende del territorio.

COMERIl 29 aprile scorso l’assemblea dei soci di Comer Indu-stries Spa ha approvato il bilancio consolidato di Grup-po. In uno scenario di rilancio dei settori di riferimento,Comer Industries ha ottenuto ricavi consolidati per276.534 migliaia di euro, con un incremento del 14,6%rispetto all’anno precedente. L’utile netto si è attestato a10.690 migliaia di euro, in notevole aumento rispetto al-l’esercizio 2009. La posizione finanziaria e patrimonialesi è rafforzata, con una sensibile riduzione dell’indebita-mento netto, l’incremento del patrimonio e un rapportotra posizione finanziaria netta e patrimonio netto (gea-ring) pari allo 0,35. In crescita anche il numero dei di-pendenti che passano da 1.145 a 1.217 (+6.3%). L’a-zienda ha registrato performance significative nel com-parto industriale, in particolare nei segmenti delle mac-chine compatte da costruzione e delle macchine strada-li. Nel settore delle energie rinnovabili, Comer Industriesha ulteriormente incrementato i propri ricavi con prodot-ti e soluzioni tecniche all’avanguardia per le turbine eoli-che di nuova generazione. Anche il mercato delle appli-cazioni per l’agricoltura ha mostrato segnali di ripresa,trainato da un aumento diffuso della domanda verificato-si nella seconda metà del 2010.

EMAKIl consiglio di amministrazione di Emak Spa, azienda de-dita alla produzione e alla distribuzione di macchine peril giardinaggio, l’attività forestale e la piccola agricoltura,ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre2011. Il fatturato consolidato di gruppo è stato pari a65,9 milioni di euro, in aumento del 4,4%. Si è confer-mata la graduale ripresa della domanda a partire dal

2010. Tutte le linee di prodotto delgruppo hanno registrato un aumen-to delle vendite, ad eccezione dellalinea giardinaggio, in lieve calo, acausa della tendenza della rete di-stributiva a mantenere bassi i livellidi scorte nel periodo pre-stagionale.A livello di area geografica, i mercatiturco, russo e ucraino hanno regi-strato i risultati migliori. L’EBITDAconsolidato del primo trimestre2011 si attesta a 10,1 milioni di eu-ro, in calo del 12,7% (+7,8%). L’utileoperativo del periodo risulta pari a8,4 milioni di euro, in calo del 14,9%(+10%). L’utile netto consolidato deltrimestre è di 4,7 milioni di euro, incalo del 33,8% (-15,7%). Al 31 mar-zo 2011 il patrimonio netto consoli-dato ammonta a 117,7 milioni di eu-ro, mentre la posizione finanziarianetta passiva consolidata ammontaa 45,6 milioni di euro, in aumento ri-spetto al periodo precedente, impu-tabile principalmente all’andamentodel capitale circolante netto legatoalla stagionalità delle vendite. Nelperiodo considerato, gli investimentiin immobilizzazioni materiali e imma-teriali ammontano a 0,7 milioni di eu-ro, rispetto a 0,6 milioni di euro delprimo trimestre 2010. Nel trimestreconsiderato l’autofinanziamento ge-stionale risulta pari a 6,5 milioni dieuro contro 8,9 milioni di euro delpari periodo dello scorso esercizio.

BREVINI FLUID POWERIntegrazione e globalizzazione. Que-sti i punti cardine della crescita diBrevini Fluid Power per il prossimotriennio. Integrazione di SAM Hy-draulik che entrerà a far parte delgruppo dal prossimo primo gennaioed espansione sui mercati interna-zionali grazie allo sviluppo delle filialisui paesi strategici: USA, Sudestasiatico, Cina, India e Brasile. Brevi-

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ni Fluid Power ha chiuso il 2010 con risultati eccellenti,trend che sta continuando anche nel 2011: la crisi è allespalle e il settore oleodinamico è in piena ripresa. Consa-pevole della congiuntura positiva Brevini Fluid Power hastilato un piano di sviluppo triennale che prevede obiettivimolto ambiziosi ma anche grandi investimenti. La nuovaorganizzazione, che sarà a regime entro la fine dell’anno,toccherà tutti i settori dell’azienda rendendola più reattivae vicina alle esigenze dei clienti. Si tratta di un cambia-mento di mentalità radicale che proietterà Brevini FluidPower verso una nuova dimensione, indispensabile percompetere a livello globale.

IMMERGASDall’esperienza di Immergas nasce ImmerEnergy, il nuovomarchio dedicato al mercato del fotovoltaico ad alta po-tenza. ImmerEnergy è un interlocutore affidabile e profes-sionale che realizza impianti fotovoltaici di grandi dimen-sioni con la formula “chiavi in mano”, dalla progettazionealla realizzazione, curando anche le pratiche per l’allaccia-mento alla rete elettrica fino all’ottenimento dell’incentivoin conto energia. Energia pulita e accessibile a tutti, stu-diata per le esigenze più diverse: per le medie e grandiimprese industriali con, ad esempio, la sostituzione divecchie coperture in eternit con un tetto fotovoltaico, perle aziende agricole sfruttando le coperture o i grandi spa-zi inutilizzati, fino alle pubbliche amministrazioni che pos-sono ridurre i costi e, allo stesso tempo, adempiere allaloro responsabilità sociale. ImmerEnergy si avvale di unteam di professionisti di esperienza messo a disposizionedell’utente per guidare il cambiamento verso un nuovomodello di consumo energetico sostenibile.

ERREVI SYSTEMErrevi System, società di consulenza informatica conesperienza consolidata nella progettazione e implemen-tazione di infrastrutture IT e nell’ottimizzazione di pro-cessi aziendali mediante soluzioni applicative, annunciadei risultati finanziari da record, per il primo quarter2011. Dopo aver concluso il 2010 con risultati di cre-scita del 38% rispetto al 2009, la società reggianachiude il primo quadrimestre del 2011 con una crescitadel 57% rispetto allo stesso periodo del 2010. Forte dioltre dieci anni di esperienza e di rapporti di partnershipcon i principali players del panorama IT internazionale,Errevi System prosegue nel confermarsi un partner di ri-ferimento su piano regionale, partecipando come spon-

sor a SMAU Business di Bologna dell’8 e 9 giugno e al-largando la propria zona di intervento alla Lombardia,grazie ad una nuova filiale che sarà operativa dal mesedi giugno.

LANDI RENZOLa Corporate University di Landi Renzo, società cheopera nel settore dei componenti e dei sistemi di ali-mentazione alternativi a gpl e metano per autotrazione,è stata premiata al Global Leadership Congress a Phila-delphia nella categoria start up. La società è l'unica cor-porate university italiana tra le finaliste della dodicesimaedizione degli Annual Corporate University and Excel-lence Awards. "Ricevere un premio dedicato all'innova-zione e all'eccellenza della nostra scuola aziendale è pernoi orgoglioso riconoscimento di un impegno ormaiquinquennale - dichiara Barbara Cristofani, trainingcoordinator Landi R. Corporate Universit. – È stata pre-miata la nostra capacità di mettere a punto metodologieinnovative a supporto della crescita del Gruppo. Questopremio per noi rappresenta, inoltre, un’importante op-portunità non solo per il gruppo Landi ma per tutte lerealtà italiane, per iniziare a riflettere in modo più struttu-rato e puntuale sulla formazione”. Insieme a Landi Ren-zo, tra i finalisti del premio considerato fra i più presti-giosi nell'ambito della formazione aziendale, si annove-rano McDonald's, AT&T, Cisco, Teradata, Westinghou-se, McCain, Quintilies, Seagate e Alstom.

WARRANT GROUPArriva nelle librerie professionali di tutta Italia, la nuova“Guida alla Finanza Agevolata” curata da WarrantGroup per la Collana Sistema Frizzera delGruppo24ore. In una congiuntura internazionale comequella attuale, in cui la recente crisi finanziaria e la forteconcorrenza delle economie emergenti hanno travoltoun numero consistente di piccole imprese famigliari, maanche di imprese medie e medio-grandi, la finanza age-volata può rappresentare un'ancora di salvezza per leaziende che devono necessariamente continuare a inve-stire sia nei processi interni di produzione e di venditasia in tutti quegli aspetti, come la ricerca e lo sviluppo, ilmarketing, la comunicazione e l'internazionalizzazioneche possono fare la differenza sul mercato. L’attuale mo-mento di difficoltà, infatti, non può e non deve trovaresoluzione in un drastico taglio delle spese in settori co-me la ricerca e lo sviluppo, determinanti per il futuro del-

l’azienda, o nel marketing e nell’in-ternazionalizzazione, linfe vitali delprocesso di vendita. In questa pro-spettiva, le opportunità offerte alleaziende dalla finanza agevolata sononumerose, ma spesso la mancanzadi informazioni chiare e omogenee, ilcontinuo rinvio a ulteriori normativee la complessità delle procedure,scoraggiano chi si affaccia per laprima volta a questo mondo. Eccoperché la “Guida alla Finanza Age-volata” di Warrant Group è uno stru-mento utile e ricco di informazionisulle agevolazioni in materia di ricer-ca e innovazione, i fondi strutturali, iprogrammi operativi nazionali e re-gionali, i fondi interprofessionali. La Guida è acquistabile anche suShopping24.

TARASCONI LAURO & C.Tarasconi Lauro & C Snc nascenel 1964 come impresa di costru-zioni e di ristrutturazione. In questiultimi anni nei quali l'edilizia ha vis-suto nel “disordine”, Tarasconi Lau-ro & C Snc, mantenendo la serietàche l'ha sempre contraddistinta, hascelto di costituire una nuova divi-sione: un'impresa di servizi e dimanutenzioni, in grado di risponde-re alle esigenze di una clientelache desidera soluzioni rapide ecomplete. L'azienda mette così adisposizione del cliente competen-za e servizi studiati ad hoc perogni circostanza, utilizza solo i ma-teriali e i sistemi costruttivi migliori,si avvale di personale qualificatopreciso e scrupoloso e cura il can-tiere nei minimi dettagli senza maitralasciare la sicurezza. Tarasconi Lauro & C si avvale daanni della collaborazione di tecniciprofessionisti ed insieme a loro èin grado di dare sempre un serviziocompleto, sicuro e duraturo.

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ina LE IMPRESE TENGONO INSIEME IL PAESE

Doveva essere una grande operazione d'ascolto. Ecosì è stato, coinvolgendo la platea con un televotovia sms. «Una riflessione tra di noi, per indicare lepriorità di Confindustria: ciò che possiamo fare noi,per migliorarci, l'agenda da presentare alla politica,per modernizzare l'Italia e crescere di più». EmmaMarcegaglia scende in sala stampa, a giornata con-clusa. E con alcuni numeri in mano: le Assise di Ber-gamo hanno avuto una partecipazione record, 5700persone. Quella base produttiva di piccole, medie egrandi imprese che rendono l'Italia il secondo paesemanifatturiero Europeo. È riferendosi a questa realtàche la presidente di Confindustria ha preso lo spuntoper rispondere alla bacchettata di Silvio Berlusconi,che giovedì scorso aveva incalzato Confindustria nona chiedere ma a fare qualcosa per il governo: «Al Pre-sidente del Consiglio rispondiamo che siamo noi a te-nere in piedi il paese, tutti i giorni facciamo qualcosa

Ddi Nicoletta Picchioda Il Sole 24Ore, maggio 2011

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per l'Italia. Contribuiamo al 70% del Pil». Ma il mo-mento è difficile, e quindi «vogliamo assumerci ulterio-ri responsabilità, essere attori del cambiamento, nonrappresentando solo le imprese, ma con una visionepiù generale».Un ruolo che in questa fase diventa necessario: ilpaese cresce poco, «la nostra agenda non è quelladella politica». Dobbiamo fare di più, insiste la Marce-gaglia, «non essendo antagonisti rispetto al governo».Ma premendo per le riforme e puntando, come impre-se, a crescere di più e ad andare su nuovi mercati.«Lanciando le Assise ho detto che l'imprenditore sisente solo. Sono anni che chiediamo le stesse rifor-me, privatizzazioni, liberalizzazioni, infrastrutture, ricer-ca, fisco. E non avvengono: questo spiega la rabbia ditanti imprenditori, il distacco dalla politica, il fatto chemolti preferiscono dipingerci più vicini o più lontanidal governo, pro o contro». Mentre non è questa lachiave di lettura dell'azione di Confindustria: «Abbia-mo sempre spinto per le grandi riforme, dovendo farei conti con un paese dai poteri divisi, e conflittuali».Ma, ha aggiunto, «non ci possiamo rassegnare al de-clino, dobbiamo fare, fare, fare». E, «la solitudine, lanostra rabbia e il nostro orgoglio possono trasformar-si in una potente iniezione di energia al servizio delPaese» Al governo non si chiedono «sconti o aiuti», ma leriforme: quella del fisco, anche a parità di gettito se lefinanze pubbliche non lo consentono, che riduca lapressione su imprese e lavoratori: «Da noi pesa il20% in più che in Germania. Vogliamo dirlo che l'Irapdeve sparire?». E poi il cuneo fiscale: fatto 100 il co-sto aziendale, il salario netto è solo di 40 e poco piùper cento. Bisogna andare avanti con privatizzazioni eliberalizzazioni: «Il governo ha fatto passi indietro sulletariffe minime».Il pressing di Confindustria sulla crescita ha avuto co-me risposta del governo il decreto su sviluppo e sem-plificazione. Ma il giudizio delle imprese è a luci e om-bre: bene la semplificazione, bene in via di principio ilcredito di imposta per la ricerca, «ma non è strutturalee manca la quantificazione delle risorse». Non va beneinvece il credito di imposta per l'occupazione nelMezzogiorno: «Si rischia di stimolare assunzioni chemagari non hanno una sostenibilità vera, sarebbe sta-to meglio stimolare gli investimenti».Ma la Marcegaglia non vuole una Confindustria misu-rata su cosa ha ottenuto dal Governo, «non vogliamoessere una parte che chiede allo Stato». Ecco quindi i

propri impegni, al proprio interno: Confindustria devedare sempre di più servizi di qualità, accorparli. E poimeno convegni, meno liturgie per stare più vicino alleimprese. Questo è emerso dal sondaggio e dal dibat-tito. Così come è emersa anche la consapevolezzadelle imprese di dover crescere: «Piccolo e mercatolocale non funziona più. Il 75% ha già detto di volerdiventare più grande, una strada che passa attraversola conquista di nuovi mercati». E la Marcegaglia mettesul piatto una proposta: privatizzare l'Ice, con la Con-findustria che è pronta a partecipare all'operazione.Soli o con le banche, ma in prima fila. Crescere si faanche attraverso le reti di impresa: Confindustria hacreato un'Agenzia, ha favorito la nascita di 50, «dob-biamo passare a 200, coinvolgendo oltre mille impre-se». Altro tema che ha coinvolto la platea, le relazioniindustriali. Il sondaggio ha dato un'indicazione netta:avanti sulla riforma del 2009 che ha permesso flessi-bilità, deroghe ed esigibilità dei contratti, non firmatadalla Cgil. «Non cerchiamo divisioni sindacali. Ma nonpossiamo aspettare all'infinito chi non vuole la moder-nizzazione» ha detto. E non poteva mancare un riferi-mento alla Fiom e ai ricorsi giudiziari: «Voglio dirlochiaro: la Fiom in molte situazioni ormai non contrattapiù. Saremo al fianco di ogni azienda sottoposta aquesta strategia di aggressione giudiziaria».Infine il caso Thyssen. In platea c'era l'amministratoredelegato, Harald Espenhahn: è stata una terribile tra-gedia, ma è la prima volta che arriva una condannaper omicidio volontario. È un unicum in Europa, è ingioco la stessa sopravvivenza del nostro sistema in-dustriale». Problemi tanti, ma poi lo scatto d'orgoglio:«Essere qui è il più grande atto d'amore per il nostroPaese. La parola d'ordine di Confindustria che vincesu tutte è viva l'Italia».

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A Bergamo gli imprenditori parlano, discutono, si dividono. L'Ice è terreno didibattito tra chi lo difende e chi lo affonda, la riforma di Confindustria vienechiesta, sollecitata o ritenuta poco prioritaria. Ma su tutto aleggia la vogliadi parlare, anche di mettersi in gioco, di andare oltre «il classico rivendica-zionismo», come lo definisce un imprenditore del Sud. Su come affrontarela globalizzazione, la parola più ricorrente è rete d'impresa. Aggregazioniper la ricerca, l'export, gli acquisti di energia. L'obiettivo è la crescita dimen-sionale, spalle più robuste per superare i confini europei, ormai consideratomercato domestico. Piccolo è bello suona romantico, ma poco adatto agliscenari futuri. Centinaia di interventi negli otto laboratori organizzati alla fieradi Bergamo, migliaia gli interventi scritti inviati prima delle Assise, c'è vogliadi partecipazione, apprezzamento per il metodo democratico, scommessavinta quella delle Assise. Maggioranza e opposizione sono sul banco degliimputati. C'è chi parla di «politica incartata». Si chiede che le forze politicherecuperino la forza di decidere, di contribuire alla crescita del paese. La bu-rocrazia è il nemico numero uno: ma a Bergamo c'è anche la capacità diguardare dentro l'universo delle imprese private, via le aree grigie. La plateaapplaude quando vengono denunciati i crescenti ritardi nei pagamenti traaziende, applaude Giorgio Fossa quando dice che «dobbiamo essere piùtrasparenti, dirci che anche nelle nostre imprese si annida l’evasione fisca-le». L'education diventa tema prioritario, si arriva a interrogarsi sul futuro del-le associazioni territoriali. Tre minuti per ogni intervento, il timer che scorreimplacabile, diventa rosso allo scadere del tempo, ma nessuno protesta.L'orgoglio imprenditoriale non è fiaccato. La rabbia per essere stati lasciatisoli da un Governo che promette molto e realizza poco non porta alla vogliadi isolamento.Partecipano in tanti, si divertono anche. In migliaia rispondono al sondaggioproposto a sorpresa da Oscar Giannino, nove domande dalle risposte sor-prendenti per chi si aspettava imprenditori nemici delle tasse e insofferentiai grandi problemi del paese.

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DOBBIAMOFARERETEPERCRESCERE

adi Nino Ciravegnada Il Sole 24Ore, maggio 2011

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Non antigovernativi. Ma rivendicano la libertà dipoter incalzare la politica, di chiedere le riformein tempi rapidi, per risollevare il paese. Pronti,comunque, a rimboccarsi le maniche. Più di300 interventi nei tavoli a tema, nella mattinata,oltre 40 nel pomeriggio, nella sessione plena-ria. Tanti piccoli, ma anche molti big dell’indu-

stria seduti nelle prime file, compresi gli ex presidenti diConfindustria. Ecco Luigi Abete, Giorgio Fossa e Lucadi Montezemolo, che hanno scattato una foto assiemeall’attuale presidente, Emma Marcegaglia, simbolo an-che dell’appoggio che le ha tributato la platea. E poiRoberto Colaninno, Gianmarco Moratti, Diego della Val-le, Giuseppe Recchi, Alberto Meomartini, Aurelio Regi-na. E’ stato proprio Abete a sottolineare l’immobilismodell’Italia: ha riletto le prime righe del suo intervento alleAssise del 1992. Diceva che era necessario progettareil futuro gestendo contemporaneamente l’emergenza.“Lo stesso che vale anche oggi”, ha detto Abete. I nodiprincipali sono due, fisco e infrastrutture. Le impresedevono agire, andando su nuovi mercati.E in questa battaglia per smuovere le acque, citandoGoethe, ha detto: “non dobbiamo essere tutti d’accor-do, ma dobbiamo tutti andare nella stessa direzione”.Stretti intorno alla presidente, ha esplicitamente dettoFossa: “Dobbiamo individuare i pochi temi che unisconole imprese e su quelli basare le nostre richieste alla poli-tica”, ha detto sottolineando che c’è una “forte debolez-za istituzionale” e, prendendo l’applauso, che se la bat-taglia forte è quella del fisco, è anche vero che “l’evasio-

ne sta anche nelle nostre fila”. Non ha parlato, invece,Montezemolo, arrivato alle Assise per rispetto istituzio-nale, in quanto past president. “Oggi non è un politico,è venuto come ex presidente e numero uno Ferrari”, hadetto la Marcegaglia, nella conferenza stampa.Ha invece preso la parola Diego della Valle: “Dobbiamotenere la schiena dritta, andare avanti, un impegno pernoi imprenditori, la politica sembra più occupata a so-pravvivere”. Ma ha detto anche che le imprese e i lavora-tori si meriterebbero un paese migliore. Ed ha sollecita-to i colleghi a stare “dietro ad Emma”, apprezzando ilsuo lavoro. “Ci siamo, anche se spesso stiamo in giroper il mondo”. Delusione, quindi, per le riforme troppoattese e mai arrivate, per gli annunci di grandi azioni chesi traducono in piccoli interventi, scarsamente finanziati.“Confindustria è stata sempre propositiva, ma noi dob-biamo vedere in un paese che non ama l’industria sequeste proposte vengono recepite», ha detto Moratti(Saras). “C’è un cambiamento di atteggiamento. Gli im-prenditori non appaiono più tifosi di una o l’altra partepolitica. Giudicano dai fatti, un cambiamento culturaleimportante”, ha commentato Alberto Tripi (Almaviva). Peressere più forti con la politica, ha detto Aurelio Reginapresidente di Unindustria, bisogna continuare con le ag-gregazioni a livelli di territorio in Confindustria, comequella che ha realizzato a Roma e Lazio, e selezionaresempre di più la classe dirigente in base al merito. Una li-nea, quella dell’accorpamento, che anche la Marcegagliaha sostenuto. Resta il fatto, sottolineato da Colaninno,che spesso tendiamo ad elogiare i successi degli im-prenditori stranieri all’estero, ma ci sono anche molti im-prenditori di successo italiani che riescono ad avere suc-cessi eccezionali, segno che in loro c’è il dna del suc-cesso. Si tratta anche di attrarli, gli investimenti: e suquesto aspetto si è soffermato il presidente di Assolom-barda, Alberto Meomartini: “servono leggi normali – hadetto – che funzionino e che stimolino i capitali stranieri”.Ma le imprese devono far sentire la propria voce, con de-terminazione: “Dobbiamo uscire dalla comunicazione po-liticante ed esigere indirizzi chiari e seri”, ha detto il presi-dente di Confindustria Bari, Alessandro Laterza. “Il Pianonazionale di riforma è debole perché è un elenco di buo-ni propositi senza indicare modalità attuative e copertu-re, il decreto sviluppo è un volantino pubblicitario conqualche buona cosa”. Critiche esplicite, quelle di Laterza,che chiede alle imprese, vista la situazione del debito edi una spesa corrente che non diminuisce, di indicarepriorità chiare, avendo chiaro che insistere su un frontevuol dire fare magari una rinuncia sugli altri.

di Nicoletta Picchioda Il Sole 24Ore, maggio 2011

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Scrivere una lettera è una di quelle cose che si fa rara-mente e solo con le persone alle quali si tiene veramen-te. Se ho deciso di farlo è perché la cosa che mi sta piùa cuore in questo momento è potervi parlare aperta-mente. Non è la Fiat a scrivere questa lettera, non èquell’entità astratta che chiamiamo «azienda» e non è,come direbbe qualcuno, il «padrone». Vi scrivo da uomoche crede fortemente che abbiamo la possibilità di co-struire insieme, in Italia, qualcosa di grande, di miglioree di duraturo. Ci troviamo in una situazione molto delica-ta, in cui dobbiamo decidere il nostro futuro. Si tratta diun futuro che riguarda noi tutti e che riguarda il nostroPaese, per il ruolo che vuole occupare a livello interna-zionale. Basta pensare a quanto è basso il livello degliinvestimenti stranieri in Italia, a quante imprese hannochiuso negli ultimi anni e a quante altre hanno abbando-nato il Paese per capire la gravità della situazione. Lacosa peggiore di un sistema industriale, quando non èin grado di competere, è che alla fine sono i lavoratori apagarne direttamente — e senza colpa — le conseguen-ze. Quello che noi stiamo cercando di fare con il proget-

SSERGIO MARCHIONNEAmministratore DelegatoFiat

Testi tratti da Newsletter Fondazione Nord Est - n.6 – 2010

LETTERA DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FIAT SERGIO MARCHIONNE A TUTTI I DIPENDENTI DELL’AZIENDA

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to «Fabbrica Italia» è invertire questa tendenza. Il veroobiettivo del piano è colmare il divario competitivo checi separa dagli altri Paesi e garantire all’Italia una gran-de industria dell’auto e a tutti i nostri lavoratori un futuropiù sicuro. Le regole della competizione internazionalenon le abbiamo scelte noi e nessuno ha la possibilità dicambiarle. L’unica cosa che possiamo scegliere è sestare dentro o fuori dal gioco. Non c’è nulla di eccezio-nale nelle richieste che stanno alla base della realizza-zione di «Fabbrica Italia». Abbiamo solo la necessità digarantire normali livelli di competitività ai nostri stabili-menti, creare normali condizioni operative per aumenta-re il loro utilizzo, avere la certezza di rispondere in tempinormali ai cambiamenti della domanda. Non c’è nientedi straordinario nel voler aggiornare il sistema di gestio-ne, per adeguarlo a quello che succede a livello mon-diale. Eccezionale semmai— per un’azienda — è la sceltadi compiere questo sforzo in Italia, rinunciando ai van-taggi sicuri che altri Paesi potrebbero offrire.Anche la proposta studiata per Pomigliano non ha nulladi rivoluzionario, se non l’idea di trasferire la produzionedella futura Panda dalla Polonia in Italia. L’accordo cheabbiamo raggiunto ha l’unico obiettivo di assicurare allafabbrica di funzionare al meglio, eliminando una serie in-terminabile di anomalie che per anni hanno impedito unaregolare attività lavorativa. Proprio oggi abbiamo annun-ciato che, insieme alle organizzazioni sindacali che hannocondiviso con noi il progetto, metteremo in pratica questoaccordo. Insieme ci impegneremo perché si possa appli-care pienamente, assicurando le migliori condizioni di go-

vernabilità dello stabilimento. So che la maggior parte divoi ha compreso e ha apprezzato l’impegno che abbiamodeciso di prendere. Credo, inoltre, che questo non sia ilmomento delle polemiche e non voglio certo alimentarle.Ma di fronte alle accuse che sono state mosse e chehanno messo in dubbio la natura e la serietà del progetto“Fabbrica Italia”, sento il dovere di difenderlo. Non abbia-mo intenzione di toccare nessuno dei vostri diritti, nonstiamo violando alcuna legge o tantomeno, come ho sen-tito dire, addirittura la Costituzione Italiana. Non mi sem-

bra neppure vero di essere costretto a chiarire una cosadel genere. È una delle più grandi assurdità che si pos-sa sostenere. Quello che stiamo facendo, semmai, ècompiere ogni sforzo possibile per tutelare il lavoro, pro-prio quel lavoro su cui è fondata la Repubblica Italiana.L’altra cosa che mi ha lasciato incredulo è la presuntacontrapposizione tra azienda e lavoratori, tra “padroni” eoperai, di cui ho sentito parlare spesso in questi mesi.

Chiunque si sia mai trovato a gestire un’organizzazione sabene che la forza di quell’organizzazione non arriva danessuna altra parte se non dalle persone che ci lavorano.Voi lo avete dimostrato nel modo più evidente, grazie allavoro fatto in tutti questi anni, trasformando la Fiat, chenel 2004 era sull’orlo del fallimento, in un’azienda che si èguadagnata il rispetto e la stima sui principali mercati in-ternazionali. Quando, come adesso, si tratta di costruireinsieme il futuro che vogliamo, non può esistere nessunalogica di contrapposizione interna. Questa è una sfida tranoi e il resto del mondo. Ed è una sfida che o si vince tuttiinsieme oppure tutti insieme si perde. Quello di cui orac’è bisogno è un grande sforzo collettivo, una specie dipatto sociale per condividere gli impegni, le responsabi-lità e i sacrifici in vista di un obiettivo che vada al di là del-la piccola visione personale. Questo è il momento di la-sciare da parte gli interessi particolari e di guardare al be-ne comune, al Paese che vogliamo lasciare in eredità alleprossime generazioni. Questo è il momento di ritrovareuna coesione sociale che ci permetta di dare spazio a chiha il coraggio e la voglia di fare qualcosa di buono. Sonoconvinto che anche voi, come me, vogliate per i nostri figlie per i nostri nipoti un futuro diverso e migliore. Oggi èuna di quelle occasioni che capitano una volta nella vita eche ci offre la possibilità di realizzare questa visione. Cer-chiamo di non sprecarla. Grazie per aver letto questa lun-ga riflessione e grazie a tutti quelli, tra voi, che vorrannomettere le loro qualità e la loro passione per fare la diffe-renza. Buon lavoro a tutti.

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Le relazioni industriali e la competizione

La crisi ha accelerato la consapevolezza del-la necessità e dell’urgenza di attivare pro-cessi di cambiamento. È per questo chenelle settimane scorse abbiamo proposto aisindacati ed a tutte le organizzazioni di rap-presentanza delle imprese di avviare un per-corso comune volto a definire alcune azioniprioritarie che, nel rispetto del vincolo dellafinanza pubblica, servano a rilanciare la cre-scita e l’occupazione. Abbiamo già raggiun-

to un accordo su quattro documenti dove sono indicati ipercorsi che a giudizio di tutte le parti sociali dovrebbe-ro essere intrapresi nell’immediato in materia di ricercae innovazione, ammortizzatori sociali per la crisi, sempli-ficazione della Pubblica Amministrazione, Mezzogiorno.Mentre ci apprestiamo a portare queste proposte all’at-tenzione del Governo, stiamo tutti insieme continuandoa lavorare per definire posizioni comuni su fisco, spesapubblica, costi della politica e federalismo e, ultimo manon meno importante, sul nostro ruolo nello sviluppodella produttività. Non so, al momento, se tutto questosi tradurrà in un nuovo “patto sociale” ma al di là delraggiungimento di intese più o meno storiche, restosempre più convinto che un risultato deve essere con-seguito e cioè quello di dare un segno di discontinuità,prima culturale e poi di merito specie per quanto riguar-da le azioni necessarie per realizzare anche un migliorfunzionamento del mercato del lavoro, delle regole per illavoro, dei rapporti fra imprese e sindacati. Negli ultimitempi abbiamo dovuto registrare troppi segnali di ritor-no al passato, ad un passato che tutti ci eravamo impe-gnati a dimenticare ed a far dimenticare perché fatto diconflitto, di contrapposizione sterile, di scarso rispettodelle diverse idee, fino al limite della violenza. Siamo tut-ti assolutamente d’accordo sul fatto che un certo livellodi conflittualità è anche positivo nello sviluppo democra-tico delle relazioni fra le parti. Cosa del tutto diversa so-no l’antagonismo e la lotta di classe specie se sfocia inatti di intolleranza proprio nel momento in cui si richiede,invece, il maggior tasso di convergenza verso obiettivicomuni. E gli obiettivi comuni nei rapporti fra gli attoridelle relazioni industriali certo non mancano. Aumentarela produttività significa anche più flessibilità organizzati-va, migliore utilizzo degli impianti, crescenti quote di re-tribuzione collegate al merito ed ai risultati dell’impresa.Uno dei fattori fondamentali per vincere la sfida compe-titiva è la competenza del fattore umano. Purtroppo sideve ancora registrare una carenza di preparazione nel-le persone che entrano nel mercato del lavoro. Sta allo-

ra alle parti sociali rafforzare la propria azione, comune econdivisa, sulla formazione continua così come sta alloStato ed alle Regioni avere una gestione dei finanzia-menti mirata alle necessità di chi deve trovare o ritrovarel’occupazione. Deve esserci un impegno comune affin-ché, da un lato, il sistema di istruzione e formazione pro-fessionale sia rivolto ad una maggiore attenzione alleprospettive del mercato del lavoro e, d’altro, si realizzil’effettivo incontro fra domanda ed offerta di lavoro.Per competere le imprese devono fare affidamento suun adeguato margine di flessibilità organizzativa per cuidevono essere riviste e semplificate le normative sul la-voro avendo come obiettivo primario l’occupazione deigiovani. E tra le forme di occupazione regolare e tutela-ta va certamente privilegiato l’ingresso al lavoro concontratto di apprendistato. Nei mesi scorsi abbiamo fir-mato insieme al Governo ed alle Regioni un’importanteintesa per favorire il rilancio dell’apprendistato quale viaprivilegiata per l’ingresso dei giovani nel mercato del la-voro. Quell’intesa va ulteriormente declinata per cercaredi semplificare ulteriormente la disciplina e a tal fine sa-rebbe molto efficace attribuire la responsabilità dellaformazione all’impresa. L’obiettivo della semplificazionedeve riguardare sia il contratto di lavoro a tempo deter-minato che il contratto di somministrazione per i quali,come ho proposto al Convegno di Genova sul Lavoro,sono convinto che si potrebbe “scambiare” il burocrati-co obbligo di indicare causali generiche o specifichecon la garanzia di una durata massima, così come avvie-ne nella maggior parte delle legislazioni europee. Percontrastare la “fuga dei cervelli”, poi, ho anche propostodi definire una nuova procedura che consenta alle im-prese di assumere i giovani che si sono distinti nellostudio, con un contratto di lavoro a tempo indetermina-to, con specifico trattamento economico e fiscale, e coniscrizione ad un Master universitario. Ai giovani guardaanche la nostra proposta in tema di pensioni. Chi oggisi trova all’interno di un percorso di carriera discontinua,con fasi di lavoro e di non lavoro, teme per la propriapensione. A Genova ho lanciato lo slogan “ogni giornodi lavoro deve essere utile per la pensione” proponendocosì di rimuovere tutti gli ostacoli che ancora si frappon-gono alla completa totalizzazione dei periodi assicurati-vi, senza aggravi di costi per lo Stato.Sappiamo che fra le questioni che la crisi ha messo defi-nitivamente a nudo c’è la gestione delle transizioni. Dob-biamo creare le condizioni per garantire un adeguato so-stegno per i periodi di inattività che dovranno diventare ilpiù possibile brevi grazie ad un miglior funzionamento

dell’incontro domanda-offerta ed all’aumento dell’occu-pabilità favorita da formazione mirata. Sono convinto chese si realizzassero questi interventi, magari a seguito diun avviso comune recepito dal legislatore, si metterebbein atto una soddisfacente flessibilità organizzativa chepotrebbe consentire alle imprese anche di non far ricor-so ai contratti di collaborazione a progetto per l’ingressoal lavoro dei giovani. Regole per il lavoro semplificate erelazioni industriali più costruttive e partecipative sono in-dispensabili per contribuire al potenziamento dell’indu-stria del nostro Paese. Chiarito che nel sistema di Con-findustria nessuna Associazione e nessuna impresa in-tende innovare violando o cancellando i diritti di chi lavo-ra, vi è piena disponibilità a fare insieme a tutti i sindacati“un primo tagliando” all’accordo interconfederale del2009. Quell’accordo ha riformato gli assetti della con-trattazione confermando il valore del contratto nazionalee valorizzando la contrattazione aziendale. La riforma ri-sponde proprio all’esigenza di costruire un contratto na-zionale “più generale”, come chiede la Cgil, nella convin-zione comunque che la contrattazione aziendale servequando assicura alle imprese “normali” livelli di produtti-vità, “normali” condizioni operative per il maggior utilizzodegli impianti, la “certezza” dell’attuazione degli accordisottoscritti. Ed i contratti nazionali possono anche diven-tare “più larghi”, come propone ancora la Cgil e come,peraltro, è già stabilito negli impegni sottoscritti con l’ac-cordo firmato con Cisl e Uil nel 2009. La competizioneinternazionale, comunque, può anche porre la necessitàdi avere discipline specifiche per singole realtà aziendalio di comparto. Quindi, allargare il campo di applicazionedei contratti nazionali è un obiettivo, ma non può essereun vincolo. Razionalizzare è corretto, ma potrebbe risul-tare utile e necessario anche “specializzare”. Le relazioniindustriali devono essere un fattore di competitività edoccorre evitare che non producano i risultati attesi in ra-gione della mancanza di regole certe e condivise sullarappresentanza. È per questo motivo che rimango con-vinto che a questo tipo di regole si debba giungere conun accordo interconfederale e non con una legge. Lalegge, eventualmente, interverrà dopo, per darne validitàgenerale. Su questo, così come su tutti gli altri punti,Confindustria è pronta non solo a confrontarsi ma a con-cludere sollecitamente intese di immediata operatività. Inaltre parole, è pronta a realizzare quel confronto “serio epacato” - sollecitato dal Presidente della Repubblica -che possa consentire alle parti sociali di semplificare leregole del lavoro. Semplificare non vuol dire ridurre le tu-tele, bensì renderle effettive.

di Alberto BombasseiVice Presidente di Confindustria

per le Relazioni Industriali,

Previdenza e Affari Sociali

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© Stephanie Schweigert

© 2010 A. Anceschi

La Fondazione Nazionale della Danza nasce nel 2003 dalla trasformazione

del Centro della Danza, già Centro Regionale della Danza, con soci fonda-

tori la Regione Emilia-Romagna ed il Comune di Reggio Emilia.

Nella Fondazione Nazionale della Danza, che svolge la sua attività princi-

pale di produzione con il marchio Aterballetto, confluiscono alcune fra le

più significative esperienze maturate nel campo della danza non solo nel-

l'ambito della Regione, bensì dell'intero Paese, che ne fanno un'esperienza

unica sul territorio nazionale, rendendola di fatto un Centro coreografico

nazionale: Corsi di Alta Formazione Professionale per Giovani Danzatori

ed Insegnanti, organizzazione di manifestazioni e rassegne di danza, di ini-

ziative di promozione e diffusione della danza volte ad approfondire e sti-

molare l'interesse e la conoscenza del pubblico verso questo linguaggio.

Negli ultimi anni si è sviluppata una serie di attività all’interno della Fonda-

zione, di cui la maggior parte si svolgono nelle sede stessa: la Fonderia. Ol-

tre alla formazione del pubblico con attività di avvicinamento agli spetta-

coli presso le scuole istituzionali e quelle di danza, sono stati messi in esse-

re alcuni week end di alta formazione professionale per danzatori ed inse-

gnanti, nonché attività per conoscere il vasto repertorio della compagnia

Aterballetto: dall’aprile 2011 è stato allestito in un’ala della sede un “Ater-

balletto corner”, dove oltre ad incontri con i coreografi sarà possibile vede-

re video di repertorio della Compagnia e non solo.

UNA ECCELLENZA AMBASCIATRICE DEL TERRITORIO

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LA COMPAGNIA ATERBALLETTO LA SEDE: LA FONDERIA (EX FONDERIA LOMBARDINI)

La Fonderia è la sede della Fonda-zione Nazionale della Danza/Ater-balletto. L’edificio inaugurato nel2004, è nato dal pregevole recupe-ro architettonico di una fonderia de-gli anni ’30 del XX secolo, che fa-

ceva parte del complesso industria-le della Lombardini Motori, situatoai margini del centro storico dellacittà di Reggio Emilia. Si tratta di unvero e proprio caso di archeologiaindustriale.

GLI SPAZICiò che più colpisce entrando inFonderia è l’invasione di luce natura-le che pervade tutti gli spazi, mentrei raggi solari che penetrano dalle fi-nestre a nastro e dal lucernario invetro tagliano pareti e pavimentodella navata centrale come sciabola-te, variando l’inclinazione con il pas-sare delle ore. Gli impianti, le finitu-re, i pavimenti (anche quelli in legnodegli uffici) sono di tipo industriale,tutto il possibile è a vista; grandi ve-trate con telai in ferro sia all’esternoche all’interno. Il muro di fondo dellagrande sala prove è rimasto com’e-ra in origine, con le scrostature, lepennellate, le fiammate; su un latodella navata è stato mantenuto e re-staurato un cunicolo, coperto in ve-tro calpestabile e illuminato, desti-nato ad ospitare elementi recuperatidella Fonderia (stampi, attrezzi, fu-sioni, fotografie dell’epoca) o instal-lazioni artistiche. Le uniche modifiche apportate all’e-sterno sono l’apertura di due squar-ci contrapposti nelle facciate lunghe(che rendono permeabile l’edificiotrasversalmente) e un rivestimentoin lamiera di acciaio traforata, illumi-nato di notte, che riveste l’intero latonord della torre dei crogiuoli e lasciaintravedere l’interno.Con un impianto a navata centrale(lunga 65 metri, larga 16, alta quasi13) e due ali laterali, la Fonderia rie-voca una cattedrale romanica.

RECUPERO FUNZIONALELa superficie complessiva recupera-ta è di circa 3.000 metri quadrati(2.140 a piano terra, 750 al primopiano e 90 al secondo)

© Stephanie Schweigert

© Stefania Catellani

© Stefania Catellani

Aterballetto è la principale Compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia e la prima realtàstabile di balletto al di fuori delle Fondazioni liriche. Nata nel 1979 è formata da danzatori solisti in grado di affronta-re tutti gli stili. Aterballetto gode di ampi riconoscimenti anche in campo internazionale. Dopo Amedeo Amodio, che l’ha diretta per quasi 18 anni, dal 1997 al 2007 la direzione artistica è stata affidata aMauro Bigonzetti, affermato coreografo internazionale che ha saputo rinnovare l’identità artistica della Compagniadandole un profilo internazionale. Proprio per assicurare il maggiore impegno creativo al suo talento coreografico,dal febbraio del 2008, Bigonzetti assume il ruolo di Coreografo principale della Compagnia e la Direzione artistica,viene affidata a Cristina Bozzolini, già prima ballerina stabile del Maggio Musicale fiorentino. Aterballetto ha oggi assunto il profilo di compagnia di balletto contemporaneo che ha come elemento fondante del-la propria identità artistica l'impegno a sostenere e sviluppare l'arte della coreografia e il linguaggio assoluto delladanza, intesa come dinamica e forma nello spazio, incarnazione di risonanze espressive e estetiche, dialettica conla musica.Un'esperienza davvero unica e originale, sia per il coreografo, che per gli interpreti, che arriva direttamente al pub-blico.

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L’edificio comprende, al piano terra,la grande sala prove della compa-gnia (34 metri per 16, con un pavi-mento in legno di 20 metri per 16,che ha le dimensioni del palco di ungrande teatro) attrezzata con luci discena, cabina di regia ed una tribu-na con 70 posti a sedere, altre duesale prova minori per i gruppi di la-voro ed i week end di formazione,spogliatoi, locali di servizio ed unapiccola palestra. Gran parte deglispazi sono occupati da una piazzacoperta che è stata da pochi anniattrezzata con tribuna che può con-tenere 190 spettatori, quinte e ame-ricane per ospitare spettacoli nonsolo di danza.

L’OPPORTUNITA’La Fondazione Nazionale della Danza - Aterballetto può co-stituire un partner ideale per le aziende che intendono pro-muovere la propria immagine ed il proprio brand attraversouna stretta sinergia con l’istituzione culturale.Diverse sono le possibilità di sponsorizzazione:• Inserimento del marchio Aziendale in tutte le iniziativecollegate agli spettacoli e alle attività culturali della FNDAterballetto (in sede e fuori) e nel relativo materiale di co-municazione• Predisposizione di un pacchetto di biglietti omaggio perl’ingresso agli eventi/spettacoli promossi dalla FND Aterbal-letto in Fonderia e di un pacchetto di Aterballetto Card chel’Azienda può offrire ai propri dipendenti o a beneficiari op-portunamente scelti• Partecipazione insieme a ospiti individuati dall’Azienda adue eventi speciali organizzati dalla Fondazione in Fonderiae riservati ai sostenitori della Fondazione• Utilizzo degli spazi della Fonderia come location per eventiaziendali. Straordinario esempio di architettura industriale deglianni ’30, la Fonderia rappresenta il luogo ideale come location dieventi, conferenze e convegni ed è una cornice suggestiva edelegante in cui realizzare incontri conviviali, oltre ad essere unset originale per installazioni, servizi fotografici e riprese.Questi gli spazi:

PIAZZAAmpio spazio aperto di circa 550 mq Capienza per convegni/conferenze: 350 personeCapienza per servizio ristorante con tavoli: 300 personeSTECCASala attigua alla Piazza di dimensioni minori, 200 mq circaCapienza convegni: 130 persone

LA FONDAZIONE IN CIFRESoci Fondatori: Regione Emilia-Romagna e Comune di Reg-gio EmiliaConsiglio di Amministrazione:Fabrizio Montanari (presidente), Sabina Fornaciari (vicepre-sidente), Cristina Carbognani, Sergio NasiDirettore Generale: Giovanni OttoliniDirettore Artistico: Cristina BozzoliniCoreografo Principale: Mauro Bigonzetti

Spettacoli in Italia (a stagione): 75/80. Numero spettatori:45.000 circaSpettacoli all’estero (a stagione): 15/20 in 3/4 Paesi differen-ti. Numero spettatori: 18.000 circa

Principali tournée all’estero dal 1997 al 2011In Europa: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Fran-cia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Lituania, Lussembur-go, Olanda, Portogallo, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Sviz-zera, Turchia.Resto del Mondo: Algeria, Argentina, Brasile, Cina, Coreadel Sud, Egitto, Indonesia, Israele, Marocco, Messico, Nuo-va Zelanda, Singapore, Tailandia, Tunisia, Stati Uniti.

Al primo piano, nelle due ali laterali,hanno sede gli uffici amministrativi,la sartoria ed il deposito costumi;nella torre che ospitava i crogiuolidella fabbrica sono stati installate lascala, l’ascensore in vetro e le mac-chine del freddo e dell’aria. Unapasserella in ferro collega le due alilaterali attraverso la navata centrale;al centro della navata un contenitorein ferro alto due piani ospita la cabi-na di regia ed i quadri elettrici.I nomi delle tre sale prova – sala Fu-cina, sala Fusione e sala Formatura– mantengono un ideale legame conla precedente destinazione dell’edifi-cio e come nella manifattura era ne-cessario “fucinare”/forgiare, fondere

e formare, così nella coreografia i mo-vimenti devono essere forgiati, fusi e“formati” per dar vita alla danza. Negli spazi della Fonderia vengonoospitati regolarmente spettacoli sera-li, principalmente dell’Aterballetto maanche di altre compagnie di danza epiccole realtà coreografiche emer-genti, concerti, proiezioni di cortome-traggi, mostre fotografiche in collabo-razione con altre manifestazioni chehanno luogo in città. Oltre a questeoccasioni, gli spazi vengono aperti alpubblico per poter assistere alle pro-ve in sala della Compagnia per poterseguire il lavoro quotidiano dei dan-zatori ed il lavoro in sala di creazionedi nuovi spettacoli.

La Santa bandiera italiana

“Il rosso, la passione edil sangue dei martiri e degli eroi.

Il bianco, la fede serena alle idee che

fanno divina l’anima nellacostanza dei savi.

Il verdela perpetua rifioritura della

speranza a frutto di bene nellagioventù dei poeti.

Giosuè Carducci

LA SEDE DI VIA TOSCHI APERTA AL PUBBLICO PER LA 19°

GIORNATA DI PRIMAVERA DEL FAI

Nell’ambito della 19° Giornata FAI di Primavera l’Associazione Industriali

è stata coinvolta in una delle numerose iniziative che il Fondo Ambiente

Italiano ha organizzato in molte città del nostro Paese aprendo, nelle gior-

nate di sabato 26 e domenica 27 marzo le porte della propria sede non solo

ai soci FAI ma anche all’intera Comunità.

L’opportunità offerta dalla Delegazione reggiana del FAI ha permesso, an-

cora una volta, a tutta la Cittadinanza, a turisti ed appassionati di riscoprire

uno dei Palazzi più belli e rappresentativi di Reggio Emilia dal punto di vi-

sta storico, artistico e culturale nonché il luogo da cui parte l’azione di rap-

presentanza e di supporto di tutte le imprese reggiane.

Nell’arco delle due giornate, oltre a tutte le opere che già arricchiscono la

sede, è stato possibile ammirare anche il dipinto di Augusto Stoppoloni

“La Santa Bandiera d’Italia” destinato al Museo del Tricolore.

La delegazioneFAI di ReggioEmilia

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IlFondo per l’Ambiente Italiano, FAI, guardandoall’esperienza del National Trust inglese, nascea Milano nel 1975 per iniziativa di un piccologruppo privato capeggiato da Giulia Maria Moz-zoni Crespi che del FAI rimarrà presidente sinoal 31 dicembre 2009.

La Fondazione è presto riconosciuta con decreto delPresidente della Repubblica e, con lo slogan “SalvareAcquisendo” inizia il suo impegno per la salvaguardia, latutela e la valorizzazione di importanti testimonianze dibeni di alto valore architettonico, artistico ed anche am-bientale. Dalla metà degli anni ‘80, all’interno della Fondazione, èsempre più fortemente sentita l’esigenza di avere “Am-basciatori” sul territorio che facciano conoscere la stes-sa Fondazione, ne illustrino il lavoro, ne diffondano lospirito ed anche che aiutino ad aumentare o fidelizzarele iscrizioni e la raccolta fondi. Nascono così le Delega-zioni che oggi, sparse su tutto il territorio nazionale, so-no ben 110 con oltre 1000 volontari che dedicano il lo-ro impegno e parte del loro tempo a far sì che la Fonda-zione sia sempre più conosciuta, abbia sempre più ade-renti e possa contare su sempre maggiori risorse. La Delegazione di Reggio Emilia nasce nel 1990 conuna partecipatissima presentazione alla città nella gran-de sala dell’allora Credito Romagnolo a Palazzo delleNotarie e fra le prime iniziative promuove e finanzia, conl’aiuto dell’allora Banca di Parma e Piacenza, il restaurodelle due statue che rappresentano i fiumi Enza e Sec-chia oggi all’imbocco del ponte di San Pellegrino ed in

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origine facenti parte, con la grande statua che effigia iltorrente Crostolo (oggi in piazza del Duomo) della fon-tana monumentale nei giardini della Reggia estense diRivalta. A conclusione del restauro, prima del ricolloca-mento delle due statue all’imbocco del ponte, dove or-mai controllavano il passaggio da duecento anni, la De-legazione promosse, inoltre, la mostra che le vide ricol-locate a fianco della più imponente statua centrale del-l’originario gruppo in Piazza del Duomo. Dalla sua nascita sino alla primavera del 2006 la Dele-gazione di Reggio ha avuto come Capodelegazione l’in-gegner Giuliano Ruggerini cui è poi subentrato l’archi-tetto Lorenzo Ferretti Garsi, già segretario e vicecapo-delegazione. Le attività svolte dalla Delegazione di Reggio Emilia co-me da tutte le altre del territorio nazionale, si possonoprincipalmente dividere in tre settori ben distinti: la par-tecipazione ai grandi appuntamenti nazionali che più omeno tutte le Delegazioni svolgono contemporanea-mente negli stessi giorni (Giornata FAI di Primavera,Dietro le Quinte, Giornate Europee del Patrimonio, FAIGolf Cup, ecc...); i cosiddetti “grandi eventi” che si rivol-gono a tutta la città e con l’obiettivo di ampliare la cono-scenza del FAI e raccogliere fondi (rappresentazioni tea-trali, concerti, conferenze, ecc...) e, infine, tutte le altremanifestazioni che vengono organizzate per i soli Ade-renti FAI (gite, viaggi, visite culturali a monumenti o mo-stre, ecc...). La Delegazione di Reggio, in particolare, ha partecipatoa tutte le 19 edizioni della Giornata FAI di Primavera chehanno visto aperti al pubblico molti tesori poco o perniente conosciuti dalla stessa cittadinanza: la maggio-ranza di essi, infatti, non sono normalmente visitabili el’interesse è stato, come del resto in tutt’Italia, veramen-te elevatissimo. La locale Delegazione è stata, poi, la prima in Italia adistituire l’annuale appuntamento della Cena degli Ade-renti. Questo appuntamento, che si svolge il venerdìprecedente le Giornate di Primavera in occasione dell’a-pertura, dedicata agli aderenti FAI, dei beni visitabili du-rante il fine settimana, oltre che essere un piacevole mo-mento di incontro, permette di raccogliere ed inviare allaFondazione considerevoli cifre ogni anno. La Delegazione ha, inoltre, partecipato a tre delle quat-tro edizioni del Dietro le Quinte con tre appuntamentiche hanno avuto un notevolissimo successo di pubblicoed hanno visto come testimonial del FAI Carmen Covito,Carlo Lucarelli e Catherine Spaak. Anche tutte le edizioni della FAI Golf Cup sono state

presenti a Reggio Emilia al Circolo del Golf Matilde diCanossa a San Bartolomeo con gare disputate ognivolta da oltre 100 giocatori. I grandi eventi organizzati nel corso degli anni sono statiben sette e, grazie alla grande risposta del pubblico cit-tadino ed all’aiuto degli sponsor, hanno permesso di in-viare alla Fondazione oltre 100.000,00 euro. Il primo diquesti eventi ha visto arrivare a Reggio uno straordinarioviolino di Stradivari della collezione Costa di Genova, ge-nerosamente prestato dalla famiglia, suonato dal giovaneDomenico Nordio accompagnato al piano da Bruno Ca-nino. Sono poi seguiti la rappresentazione del balletto“La Lupa” con Luciana Savignano, un concerto di Go-spel e Spirituals americani nella Chiesa di Sant’Agostino,uno spettacolo di tangueros argentini, il concerto jazz“Piazzola for Ever” con Richard Galliano, il concerto dellaGleen Miller Orchestra e per ultimo, lo scorso anno alTeatro Asioli di Correggio, la rappresentazione di “CerteNotti”, l’ultima produzione di Aterballetto con le musichedi Luciano Ligabue e le scenografie di Angelo Davoli.Le manifestazioni dedicate agli aderenti della provincia,come le visite ai vari monumenti cittadini e alle più im-portanti mostre organizzate in questi anni in città, sonostate moltissime.Sono state, inoltre, organizzate numerose gite per co-noscere il nostro territorio e apprezzare tutte le splen-dide proprietà del FAI e le tante straordinarie dimoreprivate che sono state aperte per la Delegazione a Ro-ma, Napoli, Palermo, Venezia, Genova, Ferrara, primafra tutte, l’eccezionale Palazzo di Corso Venezia a Mi-lano della presidente onoraria Giulia Maria MozzoniCrespi.La Delegazione ha poi promosso altre iniziative a favo-re del patrimonio artistico reggiano come, ad esempio,il recupero del cinquecentesco affresco devozionaleproveniente dal complesso ex Artigianelli che in accor-do con i musei civici, che lo custodivano nei magazzi-ni, è stato ricollocato nel complesso da cui provenivao, ancora, il restauro dei quattro affreschi del pittoreGiovanni Giarola già strappati nell’800 dal cornicionedi un palazzo di via Roma e da allora custoditi nei de-positi dei musei e che ora, invece, sono esposti a rota-zione nelle sale del museo cittadino.Infine è doveroso ricordare la presenza a Reggio dellaPresidente Giulia Maria Mozzoni Crespi nel marzo2009 quando presso il castello di Montecchio le è sta-to conferito da parte della Presidente della Provincia,Signora Sonia Masini, il Premio Paesaggio per il suo in-stancabile lavoro a difesa del paesaggio italiano.

GIANNETTO CIMURRILa "mano santa" dei campioni

I grandi del ciclismo (Bartali e Coppi e con loro Fiorenzo Magni, Maspes,Turrini, Adorni, Merckx e Baldini) hanno trovato in lui il massaggiatore impa-reggiabile e il soigneur, guaritore e confidente. Dagli esordi negli anni Ventialle “strade di polvere” del Tour, dai Mondiali 1953 alle Olimpiadi di Monaconel 1972, Cimurri ha ricostruito muscoli e anima, forza ed equilibrio di questicampioni. Un’indimenticabile testimonianza di umanità e passione sportiva.

Prefazione di Romano Prodi

Il VolumeL’Italia del giugno 1946, che pedala con il primo Giro del dopoguerra fra lemacerie di una nazione distrutta, sembra un Paese senza speranze. Coppi eBartali ricostruiscono la voglia di lottare e l’orgoglio di essere Italia ni con isuccessi del 1948, del ’49 e del ’52 al Tour de France e con il Mondiale1953 di Coppi a Lugano. Ma in tutto questo c’è un personaggio – ancoraoggi celebre nel mondo sportivo – che unisce in una serie continua i succes-si di quegli epici giorni alle vittorie alle soglie degli anni Settanta. E non solodel ciclismo, ma anche del calcio, del pugilato, dello sport in genere.

Giannetto Cimurri massaggia Fiorenzo Magni

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Lo chiamavano “mano santa”, il “mago”, e lui sorrideva aquesta nomea. Perché Giannetto Cimurri non faceva nul-la di santo o misterioso: semplicemente sorrideva ai suoi“ragazzi” e poi li curava con le sue mani e con le cremefatte in casa con decotti di erbe e chiara d’uovo.

Giannetto Cimurri era nato a Reggio il 27 settembre del1905 ed è mancato il giorno di Natale del 2002. Un se-colo di vita vissuto tutto da uomo di sport. 34 anni diruolo come massaggiatore della Nazionale di ciclismo,con al suo attivo 40 Giri d’Italia, 8 Olimpiadi, 74 Campio-nati del Mondo fra strada, pista e ciclocross. Massaggia-tore anche della Reggiana Calcio e del pugile Gino Bon-davalli, ha ricevuto onorificenze a livello internazionale enegli anni ha raccolto cimeli della storia del ciclismo eun’eccezionale collezione di oltre 100 biciclette di ogniepoca. Ma soprattutto ha raccolto un capitale unico diaffetto e riconoscenza da parte di molti protagonisti dellosport italiano nell’arco di oltre 50 anni di attività.

L'AutorePaolo Alberati - Nato a Perugia nel 1973, Paolo Alberatiè salito su una bicicletta da piccolissimo, ha inseguito ilsogno di diventare corridore sulla scia dei racconti delciclismo eroico di Bartali e Coppi. Un sogno coronato ametà degli anni Novanta, quando diventa ciclista profes-sionista e partecipa al Giro d’Italia, dove incontra perso-nalmente Bartali. Alberati ripercorre in allenamento lestesse strade, e studia la biografia del grande corridoreper dare vita al suo primo libro Gino Bartali, mille diavoliin corpo (Giunti 2006). Sulla scia di quella prima pubbli-cazione, nasce con buon successo Fausto Coppi, unuomo solo al comando (Giunti 2009, 2010).Laureato in scienze politiche, Alberati è giornalista e ci-clista professionista, spende con passione il suo tempotra pedali, macchina da scrivere e un’attività di consulen-za sportiva per giovani atleti di tutti gli sport.

TESTIMONIANZE E RICORDIVittorio Adorni, Pier Bergonzi, Renato Di Rocco,Fiorenzo Magni, Alfredo Martini, Gianni Mura, Ser-gio Neri, Rino Negri, Giampaolo Ormezzan , Gior-dano Turrini, Sergio Zavoli.

Fausto Coppi e Giannetto Cimurri

Giannetto Cimurri con Gino Bartali

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FISCO FINANZA D’IMPRESA

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Equitalia

Equitalia è la società per azioni a totale capitale pubblico (51% in mano al-l’Agenzia delle Entrate e 49% all’Inps), incaricata dell’esercizio dell’attivitàdi riscossione nazionale dei tributi e dei contributi. Il suo fine è di realizza-re una maggiore equità fiscale, dando impulso all'efficacia della riscossioneattraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e la semplificazione delrapporto con il contribuente.Dal 1° ottobre 2006, l’art. 3 del decreto legge n. 203 del 30 settembre2005, convertito con modificazioni nella legge n. 248 del 2 dicembre 2005,ha ricondotto l’attività di riscossione sotto l’ombrello pubblico, attribuendole relative funzioni a Equitalia. In precedenza tale compito era affidato inconcessione a circa 40 società di emanazione bancaria.Equitalia è, oggi, un gruppo composto dalla holding Equitalia SpA checontrolla Equitalia Giustizia, Equitalia Servizi e 16 agenti della riscossionepresenti sul territorio nazionale (tranne in Sicilia). Equitalia Emilia Nord èuno di questi ultimi, competente per le province di Reggio Emilia, Parma,Piacenza e Ferrara.Il futuro assetto societario del gruppo comporterà il drastico passaggio a 3agenti della riscossione: Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud.Dal 1 ottobre prossimo, Equitalia Emilia Nord verrà fusa per incorporazio-ne in Equitalia Centro, che avrà sede legale e direzione generale a Bolo-gna. Equitalia Centro sarà competente su sei regioni: Emilia Romagna, To-scana, Umbria, Marche, Abruzzo e Sardegna. Il progetto di riordino preve-de l’articolazione delle tre nuove macro società in direzioni regionali e am-biti provinciali, allineando le strutture di Equitalia all’attuale sistema di go-vernance degli azionisti (Agenzia delle Entrate e Inps).

ressati da un provvedimento di sgravio o sospensione;la verifica della propria situazione debitoria.“Grazie a questo accordo – ha commentato StefanoLandi, Presidente di Industriali Reggio Emilia – gli im-prenditori e le aziende associate possono contare su diun canale privilegiato per affrontare in maniera efficacee, soprattutto, senza dispendio di tempo, gli adempi-menti legati alla riscossione fiscale e contributiva. Conquesta firma si è rafforzato ulteriormente l’impegno di In-dustriali Reggio Emilia nei confronti delle aziende asso-ciate su tematiche delicate, come lo snellimento dellepratiche fiscali e burocratiche”.“Il protocollo, fortemente voluto da Equitalia, si inseriscenell’importante processo di riforma della riscossione incorso nel nostro Paese – ha dichiarato l’AmministratoreDelegato di Equitalia Emilia Nord, Alessandro Moro – Ilcontribuente ha sempre più bisogno di strutture che, nelsuo interesse, facciano da filtro presso le agenzie fiscali.E Confindustria, come associazione di categoria, svolgeuna funzione importante di raccordo tra il rispetto delleregole poste dallo Stato e i comportamenti delle azien-de associate”.

Accordo tra Equitalia Emilia Nord e Industriali Reggio Emilia

Siglato un protocollo di intesa destinato a facilitare e migliorare irapporti tra l’agente della riscossione e le imprese della provincia

Migliorare i rapporti con i contribuenti e con le associa-zioni di categoria che li assistono. Questo lo spirito del-l’accordo siglato tra Equitalia Emilia Nord, agente per lariscossione dei tributi, e Industriali Reggio Emilia. Il Presidente di Industriali Reggio Emilia, Stefano Landi,e l’Amministratore Delegato di Equitalia Emilia Nord,Alessandro Moro, hanno firmato un protocollo d’intesa ilcui intento è di facilitare e migliorare i rapporti tra le im-prese associate e la società pubblica di riscossione.L’accordo si sostanzia nell’apertura, da parte di Equitaliapresso la propria sede di Reggio Emilia, di uno sportellopomeridiano dedicato, per informazioni e consulenzepersonalizzate alle imprese associate a Confindustria.Inoltre, le aziende associate, per tramite degli uffici del-l’Area Credito Fisco e Finanza d’impresa di IndustrialiReggio Emilia, possono avvalersi di un canale diretto tral’Associazione ed Equitalia per la formulazione di quesitie per la soluzione di problematiche relative alla riscos-sione. In particolare, con riferimento a casi specifici, l’in-tesa renderà più snella ed agevole la presentazione diistanze di rateazione dei pagamenti; la segnalazione -con un’autodichiarazione - della presenza di tributi inte-

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NASCE IL MASTER IN GESTIONE E SVILUPPO DELLE RETI DI IMPRESA

Oggi le piccole imprese faticano a rimanere com-petitive. La conquista di nuovi mercati impegnaingenti risorse finanziarie e richiede sforzi orga-nizzativi spesso non alla loro portata. Allo stessomodo gli investimenti in ricerca e innovazione,determinanti per creare nuovi prodotti, sono po-

co praticati per le forti difficoltà sia a reperire le risorse,sia a costruire rapporti con università e centri di ricerca.La collaborazione tra imprese, specie per quelle più pic-cole e che non realizzano un prodotto proprio, rappre-senta allora uno dei principali elementi per aumentare lacapacità di innovare e restare competitivi.Le reti d’impresa sono una particolare forma di collabo-razione tra imprese che preserva l’indipendenza di ognisingola azienda e nello stesso tempo consente di dar vi-ta ad un’impresa più grande e quindi sfruttare i vantaggilegati alla maggiore dimensione. In considerazione di ciò Industriali Reggio Emilia, insieme aConfindustria Modena e alla LUISS Business School, hapromosso il Corso di alta formazione in “Gestione e Svilup-po delle Reti di Impresa”, partito lo scorso 27 maggio,presso la sede di CIS – Scuola per la gestione di Impresa,.Il progetto è patrocinato dalle Camere di Commercio,dall’Università di Modena e Reggio Emilia, da RetImpre-sa e gode del sostegno di Unicredit e Warrant Group.Il corso si svolgerà in parte a Reggio Emilia e in parte aModena e si concluderà il 22 ottobre per una duratacomplessiva di 12 giornate di formazione.

Rivolto a imprenditori, manager e professionisti che par-tecipano o che sono interessati a partecipare a reti diimpresa o che vogliono mettere le proprie competenzeal servizio di sistemi di reti di imprese, il progetto ha rac-colto un gran numero di adesioni: sono infatti oltre 25 ipartecipanti provenienti da diverse regioni italiane oltreche da aziende associate a Confindustria Modena e In-dustriali Reggio Emilia.L’obiettivo del progetto è trasferire concetti, modelli estrumenti operativi per favorire la nascita di reti tra im-prese e formare competenze e capacità gestionali ingrado di valorizzare l’effetto-rete presente nelle varie for-me reticolari di impresa.Questo percorso di formazione rientra nelle iniziativepromosse da Industriali Reggio Emilia a supporto dellacreazione di reti di imprese, come il recente avvio delleattività dello “Sportello Reti”, al servizio delle aziende as-sociate che intendono dare vita a forme di collaborazio-ne. Il servizio mette a disposizione dell’impresa le infor-mazioni sul contratto di rete e sugli strumenti giuridicidisponibili per collaborare tra imprese, offre consulenzaalle aziende interessate a realizzare reti e aggregazioni ele assiste, se necessario, nel reperimento dei partnercon cui aggregarsi.Per informazioni sullo Sportello Reti è possibile contat-tare Davide Bezzecchi, Responsabile Area Ricerca In-dustriale e Innovazione (tel. 0522/409722 – e-mail: [email protected]).

SPORTELLO RETI

Per informazioni: Davide Bezzecchi, Responsabile Area Ricerca Industriale e Innovazione tel. 0522.409757 - email [email protected]

Industriali Reggio Emilia ha deciso di mettere a disposizione di tutti gli Associati un servizio innovativo denominato SPORTELLO RETI, già operativo o svolto su

Il servizio - promosso dalla Vicepresidenza con delega a PMI e Filiere Produttive - offre consulenza personalizzata per realizzare reti e aggregazioni e assiste le imprese, se necessario, anche nell’individua-zione dei partner con cui aggregarsi.

Grazie allo Sportello sarà quindi possibile progettare e realizzare alleanze tra PMI motivate a crescere e a competere at-traverso un rafforzamento delle dimensioni, reso oggi necessario dall’ampiezza e complessità degli scenari di riferimento.

Lo SPORTELLO RETI

in collaborazione con gli altri servizi dell’associazione, promuove la realizzazione di progetti condivisi tra diverse azien-de nei seguenti settori: ricerca e innovazione, internazionalizzazione, acquisti, integrazione produttiva, promozione e sviluppo commerciale, ricerche di mercato, integrazioni logistiche, aggregazioni e fusioni;

opera, in qualità di soggetto terzo e indipendente, come catalizzatore per la messa a punto di iniziative proposte da uno o più imprenditori;

può agire anche in qualità di promotore di progetti per la crescita e lo sviluppo delle imprese e può assumere un ruolo operativo agendo come soggetto giuridico che realizza l’iniziativa per conto delle diverse società interessate.

Gli obiettivi del nuovo servizio

sulle norme, casi concreti, articoli, ricerche, professionalità, ecc.)

per dare vita ad aggregazioni e reti

favorire lo sviluppo di contatti e proposte di aggregazione tra imprese

fornire assistenza e accompagnamento nei diversi progetti di aggregazione, svolgendo funzioni di catalizzatore e di animazione del gruppo

ricercare potenziali partner e società di di consulenza per la realizzazione del progetto di aggregazione

favorire l’accesso a contributi pubblici

favorire la formazione di competenze sulla gestione e lo sviluppo di reti d’imprese

organizzare convegni ed incontri di promozione del tema e del progetti di aggregazione realizzati

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IL FUTURO È DIGITALE

E’un dato oramai acquisito, quello sulla funzio-ne del digitale nel prossimo decennio comeleva per la nascita di nuove imprese produttri-ci di contenuti digitali, ma soprattutto come ri-sorsa necessaria per le imprese manifatturie-re che del digitale dovranno dotarsi a suppor-

to di ogni funzione aziendale.Le imprese ICT del terziario sono inoltre a conoscenzadella traiettoria di sviluppo che nei prossimi dieci anni ri-guarderà le proprie realtà e quindi delle figure e profiliaziendali che dovranno ricercare e della tipologia di com-petenze che dovranno possedere. Tuttavia il territoriopresenta delle sacche di resistenza allo sviluppo digitale.Manca, ad esempio, un “big player”, come fu agli iniziTelecom, in grado di dare lavoro a centinaia di terzisti edi crearne altri per gemmazione, contribuendo a svilup-pare continuo e nuovo know how. Le aziende stessedell’universo digitale sono di piccole dimensioni e pochicapitali, gestite spesso da tecnici esperti ma poco av-vezzi alla cultura manageriale e gestione di impresa. Lamancanza di una facoltà o corsi di laurea a indirizzoinformatico/Ict fa si che pochi giovani si formino sullatecnologia, e ancora meno le donne. Questi aspetti fre-nano l’espansione di un universo composito che invecenecessita di ricerca continua, e che interessa centinaiadi imprese della filiera del cosiddetto “e-content” (tele-comunicazioni, informatica, produzione contenuti multi-mediali), il cui prodotto o servizio è quotidianamente nel-le nostre case e nei nostri luoghi di lavoro attraverso in-ternet (pensiamo ai video della tv digitale, le scommes-se del poker on line, la musica, le news dei giornali, l’e-ditoria e-book), ma anche tutte quelle imprese che rea-lizzano per le aziende manifatturiere la piattaforma e ilsoftware per l’automazione dei vari processi aziendali.Dall’insieme di questi ragionamenti sono scaturite lepremesse che hanno portato il Gruppo Terziario di Indu-striali Reggio Emilia a dare vita ad un “Club del digitalee dell’Icmt/Tecnologie dell’Innovazione, della Comunica-zione e dei nuovi Media”, volutamente aperto a impren-ditori produttori di digitale, imprese consumatrici di digi-tale, università, giovani studenti e ricercatori. Una visio-ne a tutto tondo, quindi, che percepisce una ricadutapositiva “di sistema”.Appare evidente, infatti, come dalla valorizzazione dell’u-niverso digitale sul territorio possano discendere benefi-ci per tutti - università, imprese, istituzioni stesse - in ter-mini di sviluppo e occupazione.Basti pensare al supporto per l’immatricolazione ai corsidi laurea dell’Ateneo cittadino, alla possibilità che la ri-

cerca serva a incentivare la nascita di nuove imprese(tradotto: ricchezza e know how), alla capacità di pro-durre talenti occupabili dalle imprese produttrici e con-sumatrici di Icmt che ne favoriscano la crescita a sup-porto di tutte le funzioni aziendali. Alla luce di questeconsiderazioni, balza all’occhio l’importanza strategicadell’Università cittadina nel decennio a venire. Ad ogginella sede reggiana dell’Ateneo manca una facoltà diinformatica o ad indirizzo digitale, presente invece a Mo-dena, dove vengono formati laureati programmatori, si-stemisti, ingegneri informatici, vale a dire quei profili chele aziende reggiane ricercheranno nei prossimi anni mache, probabilmente in larga maggioranza, situeranno laloro posizione lavorativa laddove avranno compiuto ilpercorso di studi. Questo rappresenta un elemento didisagio per le realtà imprenditoriali ICT della nostra pro-vincia. La scarsa attrazione delle imprese reggiane po-trebbe a quel punto essere un problema per la sopravvi-venza e lo sviluppo delle stesse, obbligandole a sceltedrastiche come quella del cambio di sede. La necessitàdi determinati corsi di laurea nel territorio reggiano sca-turisce quindi e a maggior ragione, oltreché dai concettisopraesposti, dal postulato secondo cui solo dove esi-ste un corso di laurea con laboratori di ricerca adeguatisi sviluppa in seguito un terreno imprenditoriale fecon-do. Il Gruppo Terziario di Industriali Reggio Emilia, e daoggi a maggior ragione il neo costituito Club Digitale,ne ha fatto un baluardo del proprio programma. Già loscorso anno si sono succeduti diversi incontri, alcunianche pubblici, con il Rettore Aldo Tomasi. Il nostro territorio ha saputo decollare industrialmenteperché su un’economia rurale e arretrata ha saputo im-mettere nuove idee e soluzioni e quindi prodotti semprepiù sofisticati. Tuttavia, pare ormai chiaro che la spintapropulsiva di quella fase oggi si sia conclusa. Siamo en-trati nell’era digitale: serve quindi una diversa capacitàinventiva su questo nuovo terreno, e ancora una volta ilruolo dell’Università sarà decisivo.Con passo cauto e tuttavia con il risultato finale benchiaro, il Club Digitale si propone anche un importanteobiettivo a lungo termine, che origina dalla volontà di al-cune imprese del settore di trasferire la sede della pro-pria impresa all’interno di un unico spazio, certe che lavicinanza fisica di imprese del comparto sia destinatanon solo a contaminarsi reciprocamente dei diversiknow how, ma possa essere utile ad aggregarle su de-terminate richieste di business, in cui occorrano compe-tenze plurime. All’interno di questo spazio, che ovviamente le imprese

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contano di individuare sul territorio, eventualmente in-crociando le proprie esigenze con i progetti urbanisticidi espansione economico/tecnologica che interesse-ranno la Reggio del futuro, le aziende digitali potrebbe-ro creare un ambito di condivisione della ricerca di ba-se e della ricerca applicata alla tecnologia. Obiettivo

non irrealizzabile, favorendo l’accentramento in quel fu-turo spazio anche di laboratori dell’università ed enti diricerca: una vera e propria “digital farm”, una fattoriadel digitale, quasi un riconoscimento e un doverosoomaggio alle origini del nostro sistema, fino ad arrivarecosì in alto.

Da statistiche e approfondimen-ti sul mondo del lavoro emergecon chiarezza il numero ecce-zionalmente esiguo di ragazzeiscritte alle lauree tecnico-scientifiche e di donne attivenelle imprese del settore del-l’Information Technology. Tuttociò sebbene le ricerche ci dica-no che all’università le ragazzesono di più dei loro compagnimaschi, e che, nelle facoltàscientifiche, dove sono numeri-camente inferiori, si laureanoprima e con voti migliori.E’ ragionevole credere cheun’inversione di tendenza sottoquesti aspetti e una maggiorepresenza di donne nell’ICTavrebbe una evidente ricadutanel miglioramento qualitativo diqueste aree strategiche nelleimprese e nello sviluppo del-l’imprenditorialità femminile nelsettore dei servizi e della tecno-logia dell’innovazione e dellacomunicazione.Aumentare la percentuale delledonne nell’impresa e delle don-ne imprenditrici, valorizzandoneil talento e l’intraprendenza,contribuire in modo concreto afavorire l’occupazione femmini-le, sono obiettivi che rientrano apieno titolo nella mission del

Gruppo Terziario di IndustrialiReggio Emilia. Nasce da questepremesse il progetto “Woman inchange”, ideato da Donatella Da-voli, vice Presidente del GruppoTerziario, e Letizia Palladino, con-sigliere dello stesso Gruppo, conl’obiettivo da una lato di sviluppa-re l’imprenditoria femminile nelsettore dei servizi, dall’altro di fa-vorire l’aggiornamento e lo svi-luppo di competenze per le donneche già ricoprono ruoli manage-riali e di comando all’interno delleimprese. Questo duplice obiettivointende essere perseguito attra-verso la creazione di una piat-taforma con lo scopo di costituireun network on-line ove qualun-que donna che voglia dare vita adun’impresa possa trovare adegua-te risposte e una forma di mento-ring web a cui appoggiarsi.La reale efficacia della piattafor-ma e la verosimile possibilità diraggiungere le finalità alla basedel progetto richiedono come re-quisito fondamentale la creazionedi un gruppo stabile di donne im-prenditrici, che garantisca la con-sulenza appropriata, in modo or-ganico e con tempistiche certe egraduali. Per giungere alla costi-tuzione di questo gruppo stabile,il Gruppo Terziario di IRE ha orga-

nizzato un ciclo di incontri voltia sensibilizzare i presenti versogli obiettivi del progetto e a rac-cogliere adesioni spontanee evolontarie alla partecipazione algruppo stabile di lavoro.Roberta Cocco, Direttore Marke-ting Centrale di Microsoft e Re-sponsabile di futuro@lfemmini-le, ed Elisa Fontana,Titolare diC-Direct, sono state le relatricidel primo incontro che si è svol-to lo scorso 15 giugno presso lasede di Industriali Reggio Emi-lia. Due manager e imprenditricidel composito mondo ICT, chia-mate dal Gruppo Terziario perpromuovere il confronto sui van-taggi e l’influenza positiva chele nuove tecnologie hanno sullosviluppo del “business al femmi-nile” e i benefici tangibili a so-stegno del settore ICT e all’occu-pazione femminile. Il progettoWoman in change rientra tra leattività attraverso la costituzio-ne del Club Digitale ed è prope-deutico alla realizzazione dellaseconda edizione del progettoInmentor, il concorso ideato dalGruppo Terziario per favorire lacostituzione di nuove impresenel territorio, con particolare at-tenzione al settore Terziario In-novativo.

NASCE IL PROGETTO “WOMAN IN CHANGE”

IN UN MONDO

DOVE

LE PAROLE

D'ORDINE

SONO WEB 2.0

E SOCIAL MEDIA,

STUDIO TRE

È PRONTO

AD AFFRONTARE

LE NUOVE SFIDE

DELLA

COMUNICAZIONE

DIGITALE

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priati alle differenti realtà eculture. Per raggiungere taliobiettivi occorrono strumentiinformatici e linguistici di ul-tima generazione, grazie aiquali STUDIO TRE può realiz-zare localizzazioni software,gestire e tradurre apps, adat-tare la documentazioneaziendale alle varie piattafor-me web e tradurre keyword e

metatag in tutte le lingue,per permettervi di essere fa-cilmente individuati dai mo-tori di ricerca. Tutto ciò conun occhio attento ai semprepiù dilaganti social network -Facebook, Linkedin, Twit-ter…- contesti nei quali, quo-tidianamente, si dialoga e siscambiano opinioni. AncheSTUDIO TRE è presente in

questa nuova realtà ed è pre-parato per supportarvi neltradurre, adattare e presenta-re i vostri personal & com-pany profile ad un’utenza in-ternazionale. Facilitarvi neicontatti con i mercati esteri,per STUDIO TRE significa af-fiancarvi nell'analisi dei com-petitors, individuando le stra-tegie di comunicazione pecu-

liari di ciascun paese e for-nendo traduzioni appropriatedi siti web, pubblicità, newslet-ter e di qualsiasi altro stru-mento efficace per conoscerei mercati da aggredire. Inol-tre, destreggiarvi tra le nuo-ve e sempre diverse normati-ve e regolamentazioni che ivari mercati richiedono, conl’aiuto dei professionisti di

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Motivazione: relazione tra individuo, lavoro, organizzazione

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Un discorso realistico sulla motivazione deve ne-cessariamente iniziare ponendosi alcune do-mande, per non correre il rischio di dare perscontati aspetti che meritano, invece, una rifles-sione. Dobbiamo innanzitutto tenere presenteche il tema della motivazione rientra nel campo

della psicologia del lavoro e delle organizzazioni, che faparte delle scienze sociali, la cui particolarità è quella dimutare sotto la spinta della storia e della cultura. A dif-

ferenza delle scienze naturali, nelle scienze sociali noncambiano solo le formulazioni o il punto di vista da cui siguarda ad un problema: quello che si modifica è il pro-blema stesso, poiché muta la società a cui si fa riferi-mento. In altri termini, una teoria sociale vale nello spa-zio e nel tempo: non perché si scopre che era sbagliata,o incompleta, bensì perché inevitabilmente si trasformal’oggetto d’analisi, cioè la società.Questo significa che non ci sono teorie a cui possiamo

L’articolo riprende i punti fondamentalidel seminario sulla motivazione sviluppa-to dal Professor Levati, organizzato daUnimpiego il 10 maggio, presso la sede diIndustriali Reggio Emilia. L’intervento faparte di un ciclo di incontri relativi all’a-rea Risorse Umane ed efficienza organiz-zativa che si svilupperà, nell’arco di que-sto e del prossimo anno, trattando i temi:“il riconoscimento del merito”, “il costodel disagio nelle organizzazioni”, “la sele-zione”, “la formazione”, “il potenziale”.

William Levati - docente di Psicologiadelle risorse umane presso l’Università diParma; docente presso la SDA Bocconi diMilano sui metodi per la selezione e lamappatura delle competenze; consulentepresso aziende multinazionali e partner disocietà di consulenza che operano nell’a-rea risorse umane.

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fare riferimento in modo definitivo: le teorie classichesulla motivazione fanno parte della storia del pensieropsicologico ma non possono più essere usate per leg-gere la realtà attuale.Per definire correttamente la questione, è necessarioanche tenere presente che parlare di motivazione signi-fica parlare della relazione fra l’individuo e due compo-nenti: il lavoro e l’organizzazione. Il sistema di relazioniche lega l’individuo al lavoro e il sistema di relazioni chelega l’individuo all’organizzazione sono due tipologie difenomeni che non possono essere assimilate, né, tanto-meno, confuse: per definire il problema della motivazio-ne dobbiamo dunque capire che cosa sono, in questomomento storico e culturale, il lavoro, l’organizzazione el’individuo, e come si configurano questi due sistemi direlazione. Iniziamo dal concetto di “lavoro”, che è un concetto chesi tende a dare per scontato ma in realtà è piuttosto dif-ficile da definire. Consideriamo, infatti, che “lavoro” èuna parola che nasce meno di 200 anni fa con la rivolu-zione industriale: prima non c’era il concetto di lavorocome lo intendiamo noi. C’era la fatica, certo, ma era in-sita nella vita delle persone: il contadino, nel Medioevo,non “lavorava”, coltivare i campi era la sua vita, che èuna cosa completamente diversa. Dunque, quando ci chiediamo “cosa si aspetta un gio-vane dal lavoro” l’unica risposta seria che possiamo dar-ci è che non lo sappiamo, dal momento che non sappia-mo che cosa è il lavoro per un giovane oggi, nella suarappresentazione e nella sua essenza. Ad esempio, sisente spesso sostenere che “i giovani non sono più di-sposti a sacrificarsi nel lavoro”: ma se, per ipotesi, il la-voro fosse talmente estraneo ad essi da risultare del tut-to impossibile un coinvolgimento e diventasse solo unfattore economico, allora tutto sarebbe sacrificio, ancheil fatto stesso di andare in ufficio, anche con gli orari piùcomodi e tutti i benefit possibili. Il concetto di motivazione riguarda, però, non solo la re-lazione fra individuo e lavoro, ma anche quella fra indivi-duo e organizzazione: si rende dunque necessaria unariflessione anche sulla rappresentazione psicologicadell’organizzazione. Spesso denunciamo che nelle aziende arrivano dei gio-vani “non pronti”, “non preparati”: al di là degli aspettitecnici e relazionali legati al lavoro, in questa affermazio-ne quello che più di tutto è significativo, e dovrebbepreoccupare, è la non abitudine psicologica dei giovania confrontarsi con le istituzioni. Oggi i giovani vivono inun mondo poco abituato ai confronti istituzionali, perché

le istituzioni (famiglia, scuola, associazionismo ecc...)sono deboli e le possibilità di confronto sono labili: unragazzo che entra in azienda a 25-26 anni si trova im-provvisamente dentro ad un’istituzione forte, dunque fafatica a capirla e a rapportarsi con essa, specialmenteper quel che attiene il vivere e gestire le conflittualità,poiché ha sempre vissuto dentro ad istituzioni deboli,con cui non ha mai avuto bisogno di confrontarsi anchein termini di conflitto. Quindi, se un giovane vede che l’i-stituzione, nelle sue figure di riferimento, non ha una po-sizione solida, se non ha alcuna possibilità di fare espe-rienza di un confronto con un interlocutore istituzionalesignificativo, quando entrerà in azienda, che discorsi sipotranno mai fare, con quel ragazzo, su premi, punizioni,valutazioni, prestazioni …? Come potrà rapportarsi psicologicamente con tuttoquesto?Un altro tema che ricorre molto frequentemente è quellodella stabilità e della flessibilità: siamo proprio sicuri chequesto grande sogno dei giovani sia la stabilità? Certa-mente vogliono un reddito: ma è proprio “stabilità” quel-la che cercano? Siamo sicuri che un neolaureato sareb-be entusiasta di una proposta di lavoro che gli garanti-sce un posto per tutta la sua vita, aumenti in linea con ilmercato ecc..., ma gli richiede di entrare per quarant’an-ni nello stesso ufficio? Forse i giovani non vogliono lastabilità, che probabilmente è vissuta come limitante,forse vogliono invece la sicurezza, che è un'altra cosa.Se così fosse, allora si dovrebbero trovare differenti mo-dalità contrattuali, organizzative, normative, culturali; unaricerca che consentisse di rispondere a queste proble-matiche rientrerebbe a pieno titolo in quell’”investire nel-l’innovazione” che spesso, invece, viene tradotto solonella ricerca su nuovi prodotti o processi.C’è un altro errore di fondo, che è interessante eviden-ziare: si tende a pensare che le persone possano esse-re soltanto motivate o demotivate e che se risolviamo unproblema di demotivazione, di conseguenza la personarisulterà motivata. In realtà si può essere non motivatima neppure demotivati: occorre uscire dalla categoriadicotomica “motivato-demotivato” e riconoscere che in-tervenire con successo sulla “demotivazione” non com-porta da parte delle persone la messa in campo di quelsurplus energetico e di quel coinvolgimento che asso-ciamo al concetto di motivazione. Ad esempio, un lavorofisso e uno stipendio sicuro, così come un aumento oun passaggio di livello, possono risolvere un problemadi demotivazione, ma non implicano, per questo, un im-patto sulla motivazione. E’ importante essere consape-

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voli di questo perché a volte si fanno degli interventi, an-che economicamente costosi, che non danno i risultatisperati: talvolta ciò non dipende dal fatto che l’interven-to non è stato fatto correttamente, bensì dal fatto che lenostre aspettative erano illusorie. Prendiamo ora in esame l’altra parte di questa relazionecomplessa che stiamo esplorando: l’individuo. Guardando all’individuo nel mondo del lavoro abbiamoa lungo sbagliato prospettiva poiché abbiamo adottatoun’ottica un po’ “ingegneristica”. Il concetto di base dacui, inizialmente, prendevano le mosse gli studi su que-sto tema, era, infatti, quello di “motivazione al lavoro” el’obiettivo era quello di capire quale fosse la “vocazione”delle persone (“vocational”), ovvero quale fosse quel la-voro che le avrebbe fatte sentire realizzate. La logicasottostante era che se indirizziamo una persona verso illavoro per cui essa “è portata”, potremo essere ragione-volmente certi che, in quel lavoro, esprimerà il massimodella motivazione. Si tratta di un’impostazione scientifi-ca – e conseguentemente professionale – che ad uncerto punto ha mostrato segni di debolezza: infatti, se lamotivazione è inscindibile dalla vocazione, dovremmo ri-conoscere che solo alcuni tipi di lavoro possono esseremotivanti e ammettere che su altri non c’è niente da faree chi li fa non sarà mai motivato. Guardando invece all’individuo in modo un po’ menoframmentato, mettendo insieme i diversi pezzi del mo-saico e osservandolo nel suo insieme, si è giunti aduna determinazione più complessa. Non esiste la “moti-vazione al lavoro” bensì la “motivazione ad un progettodi vita” (che non è solo attinente alla sfera professiona-le, ma comprende la propria visione di sé, della propriavita e di quello che si vuole dalla propria vita) in cui undeterminato lavoro – una determinata organizzazione,una determinata opportunità occupazionale – è logica-mente inserita. Dunque è “motivante” quell’offerta di la-voro, quella tipologia di organizzazione, quel benefitche si inserisce coerentemente nel progetto di vita del-la persona.Certamente le persone possono accettare una situazio-ne lavorativa che non è congruente rispetto al loro pro-getto di vita, ma quella situazione non può diventaremotivante semplicemente perché è stata accettata. Aquesto proposito è importante essere consci del fattoche la richiesta di “motivare” le persone, che molteaziende rivolgono ai capi, è una richiesta assurda: nonpuò essere un capo a motivare e probabilmente nonpuò essere neanche l’organizzazione. Caricare i capidella responsabilità di fare una cosa impossibile, come

motivare un'altra persona, non solo è privo di senso: èanche incredibilmente frustrante. Il punto chiave, quindi, non è “motivare le persone qual-siasi esse siano” bensì selezionare persone con un pro-getto di vita che ricomprende dentro di sé l’offerta oc-cupazionale che l’azienda può realisticamente fare. Seesiste questa congruenza, allora le persone sono moti-vate, quello che l’organizzazione deve fare, o che un ca-po deve fare, è non demotivare quella persona. Se inve-ce non c’è questa congruenza, allora niente e nessunopuò motivare: forse per un po’ di tempo si può forzare,dare entusiasmo, ma dura pochissimo, è un’illusioneche si spegne molto presto. La selezione diventa dunque di fondamentale importan-za, perché è in quel momento che possiamo capire qualè il progetto di vita della persona: altrimenti inseriremoin azienda un’incognita. Poi è necessario mantenerequesta motivazione, attraverso una “strategia dell’atten-zione” che consenta di monitorare se questa motivazio-ne iniziale si modifica, ma nella consapevolezza che nonci sono corsi di formazione o interventi che possano“dare motivazione”, così come non ci sono “leve motiva-zionali” univoche che funzionino. In quest’ottica bisogna accettare anche il fatto che unapersona possa andarsene, se cambia il suo progetto divita, se non c’è più congruenza con quello che l’organiz-zazione gli offre. Quando un dipendente dà le dimissio-ni, non possiamo fare altro che accettarle: i rilanci sonosempre fallimentari perché o ci siamo fatti ricattare o lapersona è labile e può cambiare idea molto facilmente.Anche per quanto concerne il problema di come “tratte-nere i talenti”, molto dibattuto in questo periodo, è ne-cessario inquadrare i termini della questione ponendoattenzione all’aspetto della motivazione: se il “talento”non è tale anche in termini motivazionali, perché non c’ècoerenza fra il suo progetto di vita e la nostra propostaoccupazionale, allora non ha alcun senso porre in attodelle strategie volte a “trattenerlo”.Se è vero che un’organizzazione non può fare nulla peressere motivante, è altrettanto vero però che può farequalcosa per essere “non demotivante”. Ci sono aspettidel lavoro che non sono motivanti, anche perché rappre-sentano qualcosa che è considerato acquisito: le perso-ne sono motivate da quello che non hanno, non da quel-lo che hanno, dunque una proposta sarà motivante se siinserisce nel progetto di vita dell’individuo andando acolmare una parte “mancante”. Se però le persone per-dono qualcosa che consideravano acquisito, la conse-guenza sarà una demotivazione.

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Ad esempio, non ha senso pensare che possano esse-re motivanti cose come la mensa, l’auto o il cellulare. To-gliere queste cose, però, sarebbe profondamente de-motivante: per questo è necessario che l’azienda paghiil costo della mensa, del telefono o della macchina. Senon siamo consapevoli che il costo che paghiamo ri-

guardo a questi benefit ha esclusivamente il fine di nondemotivare, rimarremo certamente delusi dal fatto che“pur facendo tutto questo per loro, i nostri dipendentinon sono motivati”. Non dobbiamo dimenticare un’ultimadimensione, che talvolta si tende a negare ma invece èimportantissima: quella del confronto sociale, ovvero

l’impatto che ha, sulla motivazione esulla demotivazione delle persone, iltrattamento che ricevono gli altri. Perquanto alto sia lo stipendio di unapersona, se questa lavora tutti i giorniaccanto ad un collega che fa le stes-se cose, nello stesso modo, e guada-gna il doppio di lui, sarà sicuramentedemotivato. Anche riguardo a questobisogna però essere consapevoli delfatto che mantenere un corretto equi-librio, anche in termini comparativi, ri-solve problemi di demotivazione manon è una “leva motivante”. E’ difficile per le organizzazioni ac-cettare di concentrarsi su come“non demotivare” invece che come“motivare”: sembra una dichiarazio-ne d’impotenza. Questo dipende dalfatto che culturalmente siamo porta-ti a dare poco valore al “non fare” ea caricare di valore il “fare”, talvoltarischiando perfino l’attivismo. In sintesi, dunque, gli aspetti chiave,oggi, per intervenire sulla motivazio-ne, sono riconducibili ai seguentipunti:- Riconoscere che non si può “moti-vare” le persone;- Accettare che qualunque interven-to è rivolto a mantenere una motiva-zione esistente o a risolvere situa-zioni di demotivazione, ma che nonsi può “creare la motivazione”;- Investire sulla selezione, in mododa assicurarsi di inserire nella pro-pria organizzazione persone con unprogetto di vita congruente con laproposta dell’azienda;- Investire in ricerche volte a com-prendere cos’è oggi il lavoro, cos’èoggi l’organizzazione e come si con-figurano la relazione individuo/lavoroe la relazione individuo/organizzazio-ne (specialmente per quel che ri-guarda i giovani), poiché solo poten-do disporre di tali schemi di analisipotremo interpretare ciò che acca-de ed essere efficaci.

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oAISLA ONLUS Sezione di Reggio Emilia: Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica

Supportiamo gli ammalati di SLA sul nostro territorioAISLA ONLUS Sezione di Reggio Emilia è una sezione locale dell'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA Onlus), inaugurata nel Settembre2008. Come sezione locale, il compito di AISLA-RE è quello di aggregare e rappresentare i soci residenti nella provincia di Reggio Emilia e di spendersi a soste-gno dei malati e delle famiglie cercando di perseguire gli scopi statutari di AISLA sul territorio locale.

CONTATTISede presso villa Ottavi, via Gorizia 49, 42124 Reggio Emilia Cell. 331-4102040 E-mail: [email protected], Sito: www.aislareggioemilia.itPresidente di Sezione: Andrea Ferretti

Per sostenere l’Associazione è possibile fare un’offerta tramite bonifico bancario sul Conto Corrente intestato a:AISLA Sezione di Reggio EmiliaBanca Popolare dell’Emilia Romagna (Sede di Reggio Emilia)Codice IBAN: IT21T0538712800000001809855 .

Le offerte sono deducibili fiscalmente.E’ possibile destinare il 5 per mille del proprio reddito indicando nella Dichiarazione dei Redditi o nel CUD il Codice Fiscale dell’Associazione AISLA ONLUS91001180032.

A.V.D. - Associazione Volontari Assistenza Domiciliare

Combattere la sofferenza inutile della persona inguaribile:una sfida che A.V.D. persegue dal 1994A.V.D. – Associazione Volontari Assistenza Domiciliare ONLUS – è convenzionata con l’Azienda USL di Reggio Emilia e con il Comune di Reggio Emilia. Fa partedella Federazione di Cure Palliative, una Onlus di 2° livello con sede a Milano che coordina su tutto il territorio nazionale 68 associazioni non profit impegnatenell’assistenza ai malati inguaribili. E’ membro del Coordinamento nazionale dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto per persone in lutto.

CONTATTISede presso l’ex ospedale Spallanzani in V.le Umberto I° a Reggio Emilia.Orari d’ufficio: lunedì 15-17,30, mercoledì e venerdì 9 – 11,30Tel. 0522- 339029 cell. 329-6458501 E.mail: [email protected], Sito: www.avdreggioemilia.itPresidente: Giovanna Bacchini SaccaniDirettore Scientifico: Dr. Denis Saccani

Per sostenere l’Associazione è possibile fare un’offerta tramite bonifico bancario sui Conti Correnti intestati ad A.V.D. Onlus:Banca Popolare dell’Emilia Romagna filiale di Castelnovo di Sotto (RE) Codice IBAN: IT86P0538766270 000 000 649 649 OPPURE Banca Popolare di Verona Banco S. Geminiano e S. Prospero filiale di Castelnovo di Sotto. Codice IBAN: IT85B0518866270 000 0000 11559.

Le offerte sono deducibili fiscalmente.E’ possibile destinare il 5 per mille del proprio reddito indicando nella Dichiarazione dei redditi o nel CUD il Codice Fiscale dell’Associazione A.V.D. 91047120356.

Insieme alle Istituzioni pubbliche, per consolidare la rete di assistenza ai malatiaffetti da SLA nella provinciadi Reggio Emilia

a sinergia, collaborazione, messa in rete trale associazioni di volontariato e le istituzionipubbliche competenti, sono elementi fon-danti ed indispensabili per poter far fronte,con competenza, tempestività ed efficienza,

ai diversi bisogni che nascono nelle famiglie qualorauno dei componenti sia colpito da malattia inguaribile.Ottimizzare le risorse e le competenze è di fondamenta-le importanza: nessuno può fare tutto e saper fare tutto.Riconoscere i propri limiti è un atto di grande maturità eserietà e, al tempo stesso, deve essere lo stimolo peraffinarsi al massimo nelle cose che si sanno fare.E’ con questo spirito che A.V.D. ed AISLA intendono laloro collaborazione fattiva, riconoscendo ognuna lecompetenze e le professionalità esistenti nell’altra perpoter accompagnare le persone affette da Sclerosi La-terale Amiotrofica nel distretto di Reggio Emilia e comu-ni limitrofi. Una sinergia nata nel momento stesso in cuiè nata la sezione reggiana di AISLA nel settembre del2008 proprio perché molti dei promotori della sezioneerano familiari di pazienti assistiti da A.V.D.“Incontrammo nel 2000 la prima persona malata di SLA– afferma Giovanna Bacchini Saccani, Presidente del-l’Associazione Volontari assistenza Domiciliare – e fum-

mo tutti molto coinvolti; ci rendemmo conto che questapatologia poneva interrogativi particolari e occorreva af-frontare una formazione specifica e aggiuntiva rispetto aquella che da sempre seguiamo. Così, il nostro direttorescientifico e promotore Dott. Denis Saccani, organizzò,in collaborazione con l’AUSL di Reggio Emilia, il Conve-

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gno “Le Cure palliative nelle patolo-gie non oncologiche” in cui venneampiamente affrontata questa ma-lattia dai Medici più esperti in cam-po nazionale.Fu in quell’occasione che incon-trammo Loretta che aveva un fratel-lo, Mario, affetto da quella malattia eche da lì a poco A.V.D. iniziò a so-stenere sia attraverso la presenza diun’operatrice socio sanitaria chequotidianamente si recava a casaloro per aiutare la moglie nell’igienepersonale, sia di due volontarie chetrascorrevano con lui alcune ore delpomeriggio, consentendo ai familiaridi prendersi il tempo per poter con-tinuare a svolgere le normali mansio-ni per far funzionare una famiglia.Una relazione profonda e molto si-gnificativa che ancora esiste traA.V.D. e la famiglia di Mario”. Molte altre sono state le iniziativeculturali che il Dott. Saccani ha con-cretizzato oltre al convegno: un cor-so di formazione di 2° livello per ivolontari incentrato specificatamen-te sui bisogni ma anche sulle pro-blematiche psicologiche che colpi-scono i malati e i loro familiari; uncorso di formazione per Medici diMedicina generale per la gestionedella malattia stessa; una conferen-za pubblica a cui venne invitato il Dr.Melazzini Mario presidente di AISLAnazionale e della Dr.ssa Cerutti Pao-la Psicologa impegnata da anni inquesto ambito. A.V.D. ha favorito lanascita di AISLA sezione ReggioEmilia composta prevalentementeda malati e familiari di malati cheavendo provato sulla propria pelle ildoloroso percorso della malattia si

sono attivati per creare condizioni dicura migliori. Ma chi si occupa fattivamente del-l’assistenza diretta al malato, deveessere “qualcuno che non ha vissu-to questa esperienza in maniera di-retta e soprattutto deve seguire unaformazione continua specifica se-condo le linee guida del Volontariatoin Cure Palliative. Avendo sviluppatocompetenza e professionalità nel-l’assistenza diretta al malato e ai fa-miliari A.V.D. continua ad essere ilpunto di riferimento per la presenzadi Volontari in grado di istaurare si-gnificative relazioni d’aiuto e per of-frire aiuto concreto, per le necessitàlegate all’igiene personale dei malatima anche per gestire il “Gruppo diAuto Mutuo Aiuto” tra malati stessi.La Malattia inguaribile è la perditadella salute che spesso dà l’avvioad una serie di perdite conseguenti(la perdita delle autonomie persona-li, del lavoro…). Molte sono le dina-miche psicologiche e i problemi diordine pratico-organizzativo chescattano nel momento in cui si per-de l’autosufficienza. Occorre ri-dareun senso alla vita che vada oltre icanoni dell’efficientismo e dellaperformance fisica. Attraverso uncammino condiviso (gruppo) si puòarrivare a trovare un nuovo equilibrioe spostare l’attenzione sui veri talen-ti che una persona possiede a pre-scindere dalla malattia che lo colpi-sce. Il gruppo è a tutt’oggi compo-sto da 6 persone più la presenza diuna facilitatrice di A.V.D. che hacompiuto una formazione specificaper gestire le dinamiche di gruppoed è a conoscenza delle problemati-

che emozionali e fisiche legate allamalattia stessa. “L’esigenza di in-contrarsi tra malati – spiega Gio-vanna – è nata proprio da loro stes-si durante una delle prime riunionidella neo sezione AISLA di ReggioEmilia. Io mi sono resa subito di-sponibile, vista l’esperienza formati-va che avevo compiuto per la ge-stione di gruppi di auto mutuo aiutoper persone in lutto, e devo direche è stata oltre che una sfida, unadelle esperienze più significativedella mia vita. Ho imparato moltoma soprattutto ho avuto modo di ri-flettere veramente su alcuni temicentrali della vita. Il nostro lavoro in-sieme lo abbiamo presentato in unacomunicazione orale al Congressonazionale della Società Italiana diCure Palliative tenutosi a Roma dal1 al 4 dicembre 2010 ma anche al-l ’X I° Congresso Nazionale deiGruppi di Auto Mutuo Aiuto perpersone in lutto svoltosi a marzo2011 organizzata da A.V.D. e dall’a-zienda USL di Reggio Emilia che havisto la partecipazione di oltre 300persone provenienti da tutta l’Italiama anche Svizzera e Spagna. Perdare il giusto risalto ma anche lanecessaria collocazione nella reteassistenziale territoriale a quanto leassociazioni intendono promuovere,è fondamentale il riconoscimentodelle istituzioni che garantiscono lavalidità dell’operato delle associa-zioni stesse, secondo criteri di affi-dabilità. A.V.D. ed AISLA hannoqueste caratteristiche ed entrambesono associazioni aderenti alla Fe-derazione Italiana di Cure PalliativeOnlus”.

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LE RELAZIONI SINDACALIAD UNA SVOLTA?

Il Club Risorse Umane e il GruppoMetalmeccanico di Industriali Reg-gio Emilia hanno organizzato pres-so la sede dell’Associazione un in-contro di approfondimento tecnicodal titolo “Le relazioni sindacali aduna svolta? Aspetti sindacali e giu-ridici”. L’incontro ha avuto lo scopodi analizzare, grazie alla consulenzadell’Avv. Angelo Zambelli, Partnerdello Studio Dewey &LeBoeuf, ladelicata fase delle relazioni indu-striali che sta coinvolgendo in parti-colare le aziende del settore metal-meccanico, provando ad inquadra-re dal punto di vista fiscale e giuri-dico i tanti temi oggi sotto i rifletto-ri. Hanno preso parte all’incontroanche Guido Ghinazzi, Coordinato-re Club Risorse Umane e IvanoCorghi, Presidente Gruppo Metal-meccanico.

SVILUPPO DI NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI EDI CONCILIAZIONE TEMPI DIVITA E LAVORO IN IMPRESA

Cis – Scuola per la gestione d’im-presa di Industriali Reggio Emilia,con il finanziamento della provinciadi Reggio Emilia, ha organizzato at-tività corsuali con l’obiettivo di for-nire conoscenze e competenze sulsignificato della adozione di politi-che conciliative quale strumentoper far crescere e consolidare leimprese. Al termine di tali attività siè svolto un workshop dal titolo“Sviluppo di nuovi modelli organiz-zativi e di conciliazione tempi di vi-ta e lavoro in impresa” relativo alleopportunità concesse della legge53/2000 e di diffusione degli esitiprogettuali. Hanno preso parte alseminario conclusivo l’Assessore

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alla Formazione Professionale dellaProvincia, Ilenia Malavasi; l’Assesso-re alla Cultura alla Comunità e allaConciliazione dei Tempi di vita delComune di Reggio Emilia, NataliaMaramotti; la Consigliera di Paritàpresso la Provincia, Maria GiovannaMondelli e il Segretario provincialeCISL, Margherita Salvioli. Sono in-tervenuti anche i referenti di alcuneimprese del territorio coinvolte nelprogetto di CIS come Emak, Lom-bardini, Walvoil.

LEGGE N. 136/2010 OBBLIGHI DI TRACCIABILITÁDEI FLUSSI FINANZIARI NEGLI APPALTI PUBBLICI:ASPETTI GIURIDICI E FINANZIARI

L’entrata in vigore della legge n.136/2010 ha posto a carico della fi-liera delle imprese di ciascuna com-messa pubblica e delle PubblicheAmministrazioni il rispetto degli ob-blighi di tracciabilità dei flussi finan-ziari. Al fine di approfondire questetematiche sotto il profilo giuridiconormativo e finanziario per individua-re le soluzioni operative migliori, l’A-rea Credito, Fisco e Finanza d’Im-presa con la collaborazione dell’A-rea Territorio, Ambiente ed Energia,del Collegio Edili dell’Associazionee di A.I.T.I (Associazione Italiana Te-sorieri d’Impresa) ha organizzato unconvegno sul tema della "tracciabi-lità dei flussi finanziari negli appaltipubblici". Hanno preso parte all’in-contro Maurizio Del Rio, Vice Presi-dente Collegio Costruttori Edili; Si-lena Ciriesi, Studio Legale TributarioCiriesi Pozzi; Patrizia Grossi, Ammi-nistrazione corporate – banche e te-soreria SAMP S.p.A – Socio A.I.T.I.;Massimo Battistella, ResponsabileCiclo Attivo Telecom Italia – Consi-gliere A.I.T.I..

IL SISTEMA FASI AL FIANCODEI DIRIGENTI INDUSTRIALI

L’Area Lavoro e Relazioni Sindacalidi Industriali Reggio Emilia ha pro-mosso d’intesa con FedermanagerReggio Emilia e in collaborazionecon il F.A.S.I. l’incontro “Il SistemaFASI al fianco dei dirigenti industria-li” per un approfondimento delle te-matiche connesse al sistema di As-sistenza Sanitaria Integrativa e diPrevidenza riservato ai dirigenti diaziende produttrici di beni e servizi.L’incontro ha consentito di effet-tuare un approfondimento com-plessivo sul “sistema FASI” perquanto concerne sia l’assistenzasanitaria integrativa che la gestio-ne separata, che ora non provve-de solamente al sostegno del red-dito dei dirigenti che perdono ilposto, ma offre anche servizi inno-vativi per agevolare la loro ricollo-cazione sul mercato del lavoro.Nell’occasione è stato inoltre illu-strato il progetto di semplificazio-ne dei processi e delle proceduredel Fondo – MY FASI – avviatocon l’obiettivo di offrire agli iscrittied alle aziende un servizio più effi-ciente, migliorando i sistemi di co-municazione ed interazione tele-matici.

LA RONDINE E LA PIUMA.SCEGLIERE LA TRAIETTORIANEL GOVERNO DELL’EUROPA

Il Gruppo Giovani Imprenditori di In-dustriali Reggio Emilia in collabora-zione con CIS – Scuola per la ge-stione d’impresa ha organizzato,presso la sede di Via Toschi, la pre-sentazione dell’ultimo libro del Prof.Franco Mosconi “La Rondine e laPiuma. Scegliere la Traiettoria nelgoverno dell’Europa”. Dopo il salutoiniziale di Giorgia Iasoni, Presidente

Gruppo Giovani, l’intervento delprofessore, già Consigliere econo-mico dell’allora Presidente del Con-siglio dei ministri Romano Prodi,nonché Funzionario della Commis-sione europea a Bruxelles fino al2001, si è focalizzato in particolaresulla competitività dell’industria ita-liana, e sulla metamorfosi del “mo-dello emiliano”. Le riflessioni su ri-torno all’industria, meritocrazia eglobalizzazione sono proseguite poiin una tavola rotonda, alla qualehanno partecipato Stefano Landi,Presidente di Industriali ReggioEmilia; Andrea Landi, Direttorescientifico del Master in BusinessStudies e Alberto Albertini, ammini-stratore delegato di Banca AlbertiniSyz, coordinati dal giornalista de IlSole 24 Ore Alessandro Merli. Haconcluso i lavori Cristina Strozzi,Presidente di CIS, che nell’occasio-ne ha consegnato i diplomi ai corsi-sti della XIV edizione del Master inInternational Business Studies pro-mosso da CIS.

AGRICOLTURA 2.0L’INNOVAZIONE IN CAMPO

Dopo il successo del seminario suisistemi meccatronici per il settoreagricolo tenuto presso la fiera inter-nazionale EIMA di Bologna a no-vembre, UNACOMA (Unione Nazio-nale Costruttori Macchine Agricole),Club Meccatronica (club promossodall’Associazione Industriali di Reg-gio Emilia sui temi della Meccatroni-ca) e RE:Lab (azienda reggiana lea-der in Italia nella tecnologia ISO-BUS) hanno organizzato e promos-so il seminario dal titolo “Agricoltura2.0 – L’innovazione in campo: Tec-nologie digitali per un’agricoltura si-cura ed eco-sostenibile alla portatadi tutti” per continuare nel solco deirisultati ottenuti.

Scopo dell’incontro è stato illustrarel’evoluzione tecnologica delle mac-chine agricole, che nel volgere dipochi anni saranno in grado di inte-ragire autonomamente e in piena si-curezza con l’ambiente senza la ne-cessità di essere comandate da unoperatore.

DESK DEL CREDITO 2011

A marzo è stato presentato il servi-zio Desk del credito 2011 erogatoin collaborazione con Mondaini Part-ners srl in favore delle aziende asso-ciate. Il servizio è composto daquattro livelli di attività in funzionedell’intervento prescelto e del Re-port finale ottenuto, precisamente: ilFascicolo informativo, il BusinessPlan 2010/2013, l’Attività di Ac-compagnamento ed il Report Dia-gnostico di Ri-lancio. Gli obiettivi che si propone il servi-zio Desk del Credito 2011 sonofondamentalmente tre.Presentare l’azienda ai soggetti ter-zi, banche e non solo, integrando idati economici e finanziari con leinformazioni qualitative prospetticherelative a: mercato, business, setto-re, tecnologie, organizzazione azien-dale e piani strategici a medio-lungotermine; favorire l’accesso al creditomediante il perfezionamento del pro-prio rating; individuare le potenzia-lità di miglioramento al fine di massi-mizzare il valore di impresa.

COMMERCIO ESTERO O INTERNAZIONALIZZAZIONE

L’Area Internazionalizzazione di Indu-striali Reggio Emilia – su invito dellaCommissione Internazionalizzazio-ne – ha ritenuto opportuno organiz-zare un incontro rivolto principal-mente alle imprese di piccole di-mensioni dal titolo “Commercio

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estero o internazionalizzazione? –Strumenti e strategie di base per lepiccole imprese che approccianonuovi mercati” al fine di fornire glielementi formativi di base e gli stru-menti operativi a disposizione peraffrontare adeguatamente le attivitàpiù opportune e utili per migliorarela presenza e la competitività suimercati esteri.Gli argomenti principalmente trattatisono stati: gli strumenti a sostegnodell’internazionalizzazione e le istitu-zioni pubbliche all’estero; come sce-gliere il mercato; come ampliare larete commerciale; come garantirsi ilpagamento; cenni di marketing inter-nazionale; cenni sull’origine prefe-renziale, made in, marchi e brevetti.

ACCOR DO TE R R ITOR IALETRA IRE, CGIL., CISL E UILPER LA RIDUZIONE DEL CARICO FISCALE A BENEFICIO DEI LAVORATORI

Industriali Reggio Emilia e CGIL, CI-SL e UIL hanno sottoscritto un ac-cordo provinciale volto a determina-re per i dipendenti delle imprese,l’accesso all’imposta sostitutiva del10% in luogo della più elevata im-posta ordinaria sulle componenti ac-cessorie della retribuzione legate adaumenti di produttività. Si tratta diun accordo di particolare rilievo, poi-ché determina un minore prelievo fi-scale per i lavoratori consentendoloro un maggior introito salariale.L’accordo – realizzato sulla basedelle indicazioni fornite congiunta-mente da Ministero del Lavoro eAgenzia delle Entrate – recepisce icontenuti dei CCNL applicati inazienda relativamente agli istituti uti-lizzati dalle imprese che abbiano de-terminato incrementi di produttività,qualità, redditività, efficienza orga-nizzativa. Si tratta, in linea di massi-

ma, del trattamento conseguente allavoro a turni, notturno, straordina-rio, supplementare e festivo.

APPALTI E SUB-APPALTINell'attuale sistema economico eproduttivo è frequente il ricorso aprocessi di esternalizzazione in forzadei quali attività aziendali vengonoaffidate a soggetti esterni attraversoil ricorso all’appalto. Alla luce dellarecente circolare del Ministero delLavoro n. 5 dell’11 febbraio 2011,l’Area Lavoro e Relazioni Sindacalidi Industriali Reggio Emilia ha realiz-zato l’incontro tecnico di approfon-dimento “Appalti & Sub-appalti -Profili normativi, contrattuali e san-zionatori” con l’intento di fornire aipartecipanti nozioni ed elementi diconoscenza utili all’imprenditore e aisuoi collaboratori per stipulare uncontratto di appalto che tuteli sia dapossibili responsabilità e rivendica-zioni sia dalle sempre più frequentiverifiche condotte dagli organi ispet-tivi. Grazie al contributo di Enzo DeFusco, qualificato esperto di dirittodel lavoro e membro del CentroStudi per l’attività ispettiva del Mini-stero del Lavoro, l’incontro ha per-messo di fare una ricognizione delleprincipali problematiche che gli ope-ratori incontrano nel ricorrere all’ap-palto.

FARE RETI D’IMPRESA PRESENTATO IL NUOVO SERVIZIO “SPORTELLO RETI”

Industriali Reggio Emilia, durante ilseminario “Fare Reti d’impresa – re-ti e aggregazioni per migliorare lacapacità di innovare e competere” -cui hanno partecipato oltre 50 im-prese associate – ha illustrato alleaziende lo strumento del contrattodi rete e presentato le opportunitàofferte dal nuovo servizio “Sportello

Reti” promosso in collaborazionecon una qualificata società di con-sulenza.Lo “Sportello Reti” offre – a tutte leimprese associate interessate al te-ma – consulenza personalizzata perla realizzazione di reti e aggregazionie, se necessario, assiste le aziendenell’individuazione dei partner concui aggregarsi. L’Iniziativa è svoltagrazie anche al contributo della Ca-mera di Commercio.

MEDIACONCILIAZIONE E IMPRESE

Industriali Reggio Emilia ha organiz-zato un incontro di approfondimentodal titolo “Mediaconciliazione e Im-prese” per illustrare alle imprese as-sociate il nuovo strumento della“mediazione per il processo civile”introdotto dal decreto Milleproroghee divenuto obbligatorio dal 21 mar-zo scorso.Hanno preso parte all’incontro, cheha visto la partecipazione di nume-rose imprese, oltre allo staff dell’A-rea Affari Legali di Industriali ReggioEmilia, l’Avvocato Grappi e il Dott.Poldi Allai in qualità di membri di Im-medio una delle prime società dimediazione accreditate della nostraProvincia.

LA COPERTURA DEL RISCHIO DI CAMBIO E DI TASSO

Industriali Reggio Emilia, in collabo-razione con la Banca Popolare del-l’Emilia Romagna e l’Università diModena e Reggio Emilia ha promos-so un workshop di approfondimentosul tema “La copertura del rischio dicambio e di tasso” con l’obiettivo difornire alle imprese associate glistrumenti tecnici per effettuare unacopertura ragionata dei rischi di tas-

so e di cambio, evitando di incorrerein strumenti speculativi non adegua-ti alle vere esigenze aziendali.Le turbolenze dello scenario interna-zionale, infatti, generano, con sem-pre maggiore frequenza, pericoloseoscillazioni nei tassi e nei cambi dimercato tali da creare potenziali im-portanti ripercussioni su fatturati emargini di profitto.La necessità di tutelarsi da questi ri-schi è sempre più sentita dalle im-prese che vogliono compiere unascelta consapevole di pianificazioneaziendale.

TERRITORIALITÁ IVA DAL 1° GENNAIO 2011 E COMUNICAZIONE OPE RAZ ION I CON PAESIBLACK LIST

Il 1° gennaio 2011, seguendo il ca-lendario previsto dall’articolo 3,comma 1, del D.Lgs.n. 18/10, sonoentrate in vigore alcune importantinovità in materia di territorialità IVA.Si tratta di innovazioni meno rilevantirispetto a quelle introdotte dallostesso decreto con decorrenza 1°gennaio 2010, ma che si innestanoin un contesto normativo per certiversi ancora incerto.Per questo l’Area Credito Fisco e Fi-nanza di impresa di Industriali Reg-gio Emilia, nel corso di un incontrocui è intervenuto Giampaolo Giulia-ni, docente della Scuola Superioredell’Economia delle Finanze e pub-blicista de Il Sole 24 ore, ha analiz-zato il contenuto dei sette articolidel DPR n. 633/72, che oggi disci-plinano la territorialità e quelli ad es-si connessi quali a, titolo d'esempio,quelli che regolano il regime dellanon imponibilità. In considerazionedella affinità tra i due argomenti, nel-l’occasione sono anche state esami-nate le problematiche più rilevanti

legate alla comunicazione telemati-ca obbligatoria delle operazioni in-trattenute con i soggetti stabiliti neiPaesi a fiscalità privilegiata, cosid-detti Paesi black list.

COMPRENDERE PER AGIRE

Industriali Reggio Emilia ha organiz-zato il ciclo di incontri “Comprende-re per Agire” per fornire, attraverso icontributi di qualificati economisti,elementi utili alla comprensione de-gli scenari che caratterizzeranno il2011, prima della vera ripresa eco-nomica prevista per il 2012.Il primo incontro dal titolo “Scenarioglobale tra accelerazione e shockpetrolifero” è stato tenuto da LucaPaolazzi, Direttore del Centro Studidi Confindustria; il secondo “Impa-riamo dalla Crisi” ha visto la parteci-pazione di Innocenzo Cipolletta,Presidente dell’Università di Trento;nel terzo e ultimo incontro, “L’euro eil sistema monetario internazionale:problemi e prospettive”, è intervenu-to Franco Bruni, Professore ordina-rio di teoria e politica monetaria in-ternazionale presso l’UniversitàBocconi.

INCONTRI OPERATIVI 2011-GRUPPO REFERENTI AMMINISTRATIVI E FINANZIARI DELLE AZIENDE ASSOCIATE A INDUSTRIALI REGGIO EMILIA

L’Area Credito Fisco e Finanza di im-presa dell’Associazione ha sviluppa-to un ciclo di incontri rivolto ai refe-renti Amministrativi e Finanziari delleaziende associate. L’obiettivo diquesti appuntamenti è stato di age-volare il confronto sui temi del credi-to e della finanza fra “addetti ai lavo-ri” al fine di scambiare informazionied esperienze operative per trovare

soluzioni utili ad essere applicatenel lavoro quotidiano. Agli incontrisono stati invitati ogni volta espertidiversi ed indipendenti per garantirescientificità e correttezza agli ap-procci operativi proposti.

RIFLESSIONE SULLE MAFIEAL NORD

Al fine di proporre una riflessionesul tema delle mafie, in particolaresulla presenza della criminalità orga-nizzata anche al Nord, IndustrialiReggio Emilia ha promosso, in colla-borazione con la Libreria All’Arco,l’evento: “Uomini d’onore e collettibianchi: la metamorfosi delle mafienell’Italia di oggi” nell’ambito delquale è stato presentato il noto li-bro/inchiesta “I Gattopardi” di Raf-faele Cantone, Magistrato presso ilMassimario della Cassazione e diGianluca Di Feo giornalista capore-dattore L’Espresso. Dopo la presen-tazione del libro, l’incontro è prose-guito poi con una tavola rotondacui, oltre agli autori, ha preso parteanche Giorgio Grandinetti, Procura-tore Capo di Reggio Emilia il cuicontributo ha permesso di ricondur-re la riflessione al territorio della pro-vincia.

I L FOOD REGGIANO SI FASPAZIO IN BRASILE

Un gruppo di imprenditori reggianied emiliano romagnoli del settoreFood & Beverage – coordinati da In-dustriali Reggio Emilia e con l’assi-stenza di POP Consulting (societàdi consulenza locale leader per ilsupporto alle imprese italiane nelmercato brasiliano) – ha realizzatoun importante progetto regionale inBrasile, in collaborazione con il Si-stema Confindustria Emilia-Roma-gna, la Regione Emilia-Romagna e

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con il supporto di Banca Intesa SanPaolo. Il progetto si è concluso conla partecipazione alla Fiera di setto-re più importante del Sud America,la Expovinis di San Paolo (26-28aprile). Per l’occasione, le impresesi sono costituite in Ati; hanno rea-lizzato un logo di eccellenza e pro-mozione comune che riporta il nomedel progetto “Italian Food In Brazil”;hanno realizzato materiale promozio-nale in portoghese; partecipato adincontri di formazione e organizzato,insieme a POP Consulting, un’agen-da di incontri b2b e market visit.

EFFICIENZA ENERGETICA E PROGETTAZIONE SOSTENIBILE

Industriali Reggio Emilia ha organiz-zato un seminario dal titolo “Efficien-za energetica e progettazione soste-nibile” con l’intento di affrontare iltema strategico del miglioramentodelle performance ambientali edenergetiche delle aziende, in partico-lare del settore manifatturiero. Que-sto evento si inserisce in un pro-gramma di incontri e visite che Indu-striali Reggio Emilia sta realizzandoin collaborazione con Aster per pre-sentare alle proprie imprese associa-te la Rete Regionale Alta Tecnologiae favorire la collaborazione tra lestesse e i laboratori di ricerca. Nelcorso del seminario alcuni laboratoridi ricerca delle Piattaforme "Energiae Ambiente", "Meccanica e Materia-li" e "Costruzioni" hanno presentatole loro competenze e i servizi avanza-ti a disposizione delle imprese per losviluppo di progetti di ricerca.

NUOVE OPPORTUNITÁ NEIRAPPORTI CON LA GDO

Nel promuovere una serie di incontridi aggiornamento su argomenti di

interesse per le imprese della filie-ra agroalimentare, tra i vari temi in-dividuati uno di primaria rilevanza èsenza dubbio quello della gestionedei rapporti con la moderna distri-buzione e delle possibile nuovestrategie che una piccola mediaimpresa può attivare verso i mo-derni canali di distribuzione. Perquesto motivo è stata promossa l’i-niziativa “Nuove formule di relazio-ne con la GDO” dedicata al rap-porto delle imprese alimentari reg-giane con la Grande DistribuzioneOrganizzata. Sono intervenuti inqualità di relatori: Sandro France-schini, Category Manager Nordico-nad e Franco Scrinzi, Consulentedi direzione, Ex Direttore GeneraleMutti ed ex Direttore CommercialeNostromo.

IL IV CONTO ENERGIA

Al fine di illustrare il IV Conto ener-getico per il fotovoltaico ed energierinnovabili - recentemente approvatodal Governo - e promuovere, quindi,un confronto tra le aziende che ope-rano nel settore, il Gruppo Impianti-sti di Industriali Reggio Emilia ha or-ganizzato un incontro sul tema pres-so la sede dell’Associazione. Sonostati invitati in qualità di relatori: Ma-riangela Merrone – Responsabiledell’Area Tecnica di Assistal (Asso-ciazione Nazionale Costruttori di Im-pianti) e Andrea Brumgnac – Consi-gliere GIFI (Gruppo Imprese Foto-voltaiche Italiane).

LA CONVIVENZA TRA GENERAZIONI

Forti dell'ottimo esito ottenuto daun precedente incontro sul temadella convivenza generazionale,ilGruppo Giovani di Industriali Reg-gio Emilia ha scelto di approfondire

ulteriormente l'argomento, attraver-so una nuova iniziativa volta a forni-re alcuni spunti pratici a padri e fi-gli per affrontare la delicata fasedella convivenza in azienda. A que-sto proposito è stato strutturato ilprogetto "La convivenza tra gene-razioni: come e quando può diven-tare un punto di forza per l'aziendafamiliare" che, nell’arco di due gior-nate di riflessione su questi temi, sipropone di esaminare esempi e ca-si concreti come utili suggerimentiper vivere serenamente la quotidia-nità aziendale. Hanno preso parteal primo incontro “Ricambio gene-razionale: Focus Convivenza” ilprof. Paolo Morosetti, docente del-l'Università Bocconi di Milano edesperto di Strategie delle AziendeFamiliari e Mariacristina Gherpelli,Ghepi Srl, che ha portato la propriatestimonianza.

L’ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI:IL PRESENTE E IL FUTURO

Nell’ambito del ciclo di aggiorna-mento su argomenti di interesseper le imprese della filiera agroali-mentare Industriali Reggio Emiliaha organizzato un incontro dal tito-lo “L’etichettatura dei prodotti ali-mentari: il presente e il futuro” conil fine di chiarire il quadro normati-vo vigente nel mercato comunita-rio e internazionale e approfondirele zone d’ombra e di dibattito pre-senti nel vasto campo legislativosul tema.Sono intervenuti in qualità di relato-ri: Mauro Carretti – Titolare di Stu-dio Alfa ed esperto in materia di eti-chettatura e Antonio Lauriola – Re-sponsabile veterinario dirigente del-l’Azienda Ausl di Modena e compo-nente del comitato tecnico organiz-zativo di Fiera Sicura 2011.