Il project management: una tecnica a supporto di un …...Palazzo delle Stelline – Milano 25...
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Palazzo delle Stelline – Milano 25 novembre ore 10.00 – 18.00 ATTI DEL SEMINARIO
Il project management: una tecnica a supporto di un moderno controllo di gestione nella Pubblica Amministrazione locale - prima giornata (corso FSE ID:474339) Corso di due giornate (25 e 27 novembre) realizzato nell’ambito del Progetto Quadro FSE ID:474339 Multimisura per il potenziamento e lo sviluppo del capitale umano degli enti pubblici della Regione Lombardia e del sistema territoriale cofinanziato da Regione Lombardia e Fondo Sociale Europeo. Il corso si propone di accompagnare i processi di innovazione nel settore pubblico derivanti dalla riorganizzazione delle funzioni amministrative e dalla dinamica dei processi di cambiamento che incidono sul sistema sociale e territoriale, con programmi di valorizzazione delle risorse umane coinvolte nella programmazione e gestione delle nuove “missioni” a livello regionale e locale. Il corso ha l'obiettivo di fornire ai partecipanti gli elementi di base per comprendere come governare le complessità generate dalla gestione dei progetti e dalla gestione dei flussi informativi nella Pubblica Amministrazione locale. Il percorso formativo intende mettere a fuoco la cultura di progetto con esplicito riferimento al project management degli enti locali. I temi che verranno trattati saranno inerenti all’organizzazione comunale e all’organizzazione per progetti, approfondendo argomenti che riguardano le logiche di approccio al sistema organizzativo, i modelli di sviluppo degli enti e l’intero ciclo di vita di un progetto attraverso l’analisi delle fasi che attraversa durante la sua ideazione, implementazione e verifica, nonché gli aspetti di gestione economica dei progetti e i fattori che influenzano l’efficacia e l’efficienza del lavoro.
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Pa ge 1
Il project management
Lavorare per progetti
Stelline, novembre 2008
Il project management
I parte II parte
IndividuarePromuovere
Organizzazione
Metodologie
Strumenti
Progettare Gestire Sostenere
Project ManagementElementi di
Contenuti
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Pa ge 2
Il project management
Analizzare l’organizzazione del lavoro (processi e progetti)
Obiettivi
Elementi di organizzazione
Organizzazione per processi: caratteristiche
Differenze tra organizzazione per processi e organizzazione per funzioni
Processi e progetti nell’ottica di gestione della propria attività
Contenuti
Obiettivi
Il project management
Scenario
CambiamentoCambiamento
Nuova CulturaNuova
Cultura
RiorganizzazioneRiorganizzazione FormazioneFormazione
AmbienteAmbiente
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Pa ge 3
Il project management
Piano strutture e organico
Inn
ovaz
ion
i
EFFICACIA
NUOVA CULTURA
ECONOMICITA’
• Decentramento delle responsabilità• Autonomia gestionale• Flessibilità delle risorse • Attenzione ai costi• Qualità
RiorganizzazioneRiorganizzazione
EFFICIENZA
Scenario
Il project management
“La combinazione delle risorse di uomini e di mezzi disponibili, in funzione del raggiungimento di un fine,
attuata secondo uno schema preciso di rapporti e di interrelazionitra i vari elementi che la costituiscono.”
Definizione di organizzazione
Elementi di organizzazione
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Pa ge 4
Il project management
Dall’analisi della definizione data è possibile individuare i seguenti elementi come necessari per una organizzazione:
• Scopo e obiettivo comune: ovvero obiettivo fondato su una comunanza di interessi di più persone.
• Insieme di uomini e mezzi: ...risorse di uomini e mezzi disponibili
• Sforzo combinato: “... la combinazione ...”
• Sistema di rapporti e di relazioni: “... schema di rapporti ed interrelazioni ...”
Elementi di organizzazione
Il project management
La struttura organizzativa non è l’organizzazione, non coincide né si identifica con essa. E’ soltanto uno strumento attraverso il quale
l’organizzazione può realizzare i suoi obiettivi
In quanto strumento, la struttura viene creata dalla direzione in base ad un processo di aggregazioni successive:
Definizione di struttura organizzativa
mansioniattribu-
zioni
PosizionePosizionePosizione
Unità organizzativaUnità organizzativa
mansionimansioni
attribu-zioni attribu-
zioni
Elementi di organizzazione
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Pa ge 5
Il project management
In corrispondenza al concetto di posizione si può identificarequello di ruolo organizzativo
il ruolo individua la posizione in cui si trova la personache occupa una determinata posizione,
in relazione ai suoi colleghi e relativamente al lavoro da farsi
I ruoli
mansi oniattri bu-
zioni
Posizi onePosi zionePo si zione
Unità orga nizza ti vaUni tà organizzativ a
ma nsio nima nsio ni
attri bu-zioni a ttribu-
zio nimansi oniattri bu-
zioni
Posizi onePosizi onePosi zionePosi zionePo si zionePo si zione
Unità orga nizza ti vaUnità orga nizza ti vaUni tà organizzativ aUni tà organizzativ a
ma nsio nima nsio ni
attri bu-zioni a ttribu-
zio ni
Elementi di organizzazione
Il project management
Direttore GeneraleDirettore Generale
DemograficoDemografico Affari GeneraliAffari
GeneraliPolizia LocalePolizia Locale
Servizi alla Persona
Servizi alla Persona
Gestione del Territorio
Gestione del Territorio
CEDCED
Prodotto BProdotto B Prodotto CProdotto CProdotto AProdotto A
CulturaCultura
Prodotto BProdotto B Prodotto CProdotto CProdotto AProdotto A
Struttura funzionaleraggrup p amen top er
fun zion e
raggrup p amen top er
p ro do tto/ servizio oarea geo grafica
l ’ in sieme d eid ue p reced en ti
STRUTTURAFUNZIONALE
STRUTTURADIVISIONALE
STRUTTURAA M ATRICE
Strutture organizzative
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Pa ge 6
Il project management
DirezioneGenerale
DirezioneGenerale
Prodotto/Progetto A
Prodotto /Progetto B
Prodotto/Progetto C
Demografico AffariGenerali
PoliziaLocale
Gestione del Territorio CED. Serv alla Pers.
Demografico Aff. Generali PoliziaLocale Gest. Territ. CED Serv. Pers.
Struttura organizzativa a matriceraggrup p amen to
p erfun zion e
raggrup p amen top er
p ro do tto/ servizio oarea geo grafica
l ’ in sieme d eid ue p reced en ti
STRUTTURAFUNZIONALE
STRUTTURADIVISIONALE
STRUTTURAA M ATRICE
Strutture organizzative
Il project management
Per processo si intende un
“flusso” coordinato di attività correlate (input/output) che,attraverso il coinvolgimento diretto/indiretto di unità interne/esterne
all’organizzazione e all’utilizzo di risorsesia finalizzato al conseguimento di obiettivi/risultati
caratterizzati da elementi di “continuità” e/o ciclicità
Definizione di processo
Organizzazione per processi
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Pa ge 7
Il project management
Definizione di processo
Entità/Funzioni
organizzative
RisultatiObiettivi
ATT IVI TA’
P ROCESSOATTI VIT A’
Organizzazione per processi
Il project management
Il numero delle attività e dei processi è legato:• alla complessità delle attività• al livello di dettaglio desiderato
Unitàorganizzativa
Unitàorganizzativa
Unitàorganizzativa
Unitàorganizzativa
Unitàorganizzativa
PROCESSOPROCESSOAttivitàAttivitàAttività
PROCESSOPROCESSOAttivitàAttività
PROCESSOPROCESSO
AttivitàAttivitàAttivitàAttività
Organizzazione per processi
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Pa ge 8
Il project management
Gli aspetti principali per una “gestione per processi” sono:
costituire un team referente per ogni processo
nominare un soggetto a cui assegnare la leadership del team:il process owner
continua e costante formazione tesa soprattutto al miglioramento della comunicazione, collaborazione e motivazione tra i membri del team
Organizzazione per processi
Il project management
Una organizzazione per processi è caratterizzata da:
gestione per obiettivi
gli obiettivi del processo per l’ottenimento dell’output finale,
sono chiari e condivisi
integrazionele unità sono coordinate ed interdipendenti fra di loro
flessibilitàsi sviluppa la capacità di cambiare rapidamente le modalità gestionali, rispetto al cambiamento/evoluzione
degli obiettivi
Organizzazione per processi
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Pa ge 9
Il project management
LO SVILUPPO DELLE PAL
Due f ondamentali tendenze di razionalizzazione:
introduzione di processi decisionali di tipo razionale, derivanti da una
ipotesi di programmazione;
predisposizione di nuovi spazi decisionali per la dirigenza, in un contesto
di responsabilizzazione sui risultati.
Il project management
LA NUOVA TIPOLOGIA DI CONTROLLO
Controllo di efficacia e di efficienzasecondo la sequenza:
Programmazione Gesti one Risultati Controllo
Efficacia = Capacità di conseguire gli obietti vi di risultato programmati
Efficienza = Capacità di conseguire gli obietti vi di risultato con il minimo di spesa
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Pa ge 10
Il project management
Il “documento” che individua e specif ica i centri di responsabilità dell’Ente
P E GP E G
Il “documento” che illustra gli aspetti economici del PEG
BUDGETBUDGET
Il “documento” che verif ica la v alidità dei risultati
CONTROLLO DI GESTIONECONTROLLO DI GESTIONE
Il project management
StrategieOrganizzazioneObiettivi
Gruppi diPersonaleinterno
Fattori“chiave”dei risultati
IndicatoriPersonalizzazionedel modello
Realizzazionedi Sottosistemi
Preparazionedel “tableaude bord”
MODELLO
LA METODOLOGIA
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Pa ge 11
Il project management
LA PECULIARITA’ DEGLI ENTI LOCALI
MISSIONE
“Serv izi” di pubblica necessità / interesse
FINALITA’
Massima efficacia Massima efficienza
Non “prof it oriented”per cui . . .
Metodo “personalizzato”
Modello “personalizzato”
Il project management
Definizione di Project Management
Project Management
Project Management
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Pa ge 12
Il project management
Introduzione al Project Management
Si possono distinguere due modalità di crescita, per la generalità delle organizzazioni:
Non è possibile tracciare un confine netto tra le due modalità,i casi di “confine” sono molto frequenti ... ma i salti,
quando diventano rilevanti,si configurano inequivocabilmente come PROGETTI
crescita progressiva: lenta e costante, riguarda prevalentemente i settori maturi
crescita per salti: di piccola, media o grande entità, ma comunque più consistenti degli incrementi dovuti alla crescita progressiva
Modalitàdi crescita
Premessa
Il project management
Introduzione al Project Management
I tre aspetti a fondamento del Project management
esplicitazione delle responsabilità, per l’integrazione dei singoli apporti al progetto
sistemi di pianificazione e controllo, per la previsione e l’integrazione dei singoli apporti al progetto
team di progetto, luogo di integrazione del contributo di tutti i partecipanti al progetto
O B I E T T I V Iassicurare che i programmi e i progetti comportino rischi accettabili per quanto riguarda i loro obiettivi di merito, di costo e di scadenzapianificare, controllare e gestire ogni progetto in concomitanza con tutti gli altri programmi e progetti, in modo che ognuno di essi raggiunga gli obiettivi posti nel rispetto dei vincoli
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Pa ge 13
Il project management
Introduzione al Project Management
esplicitazione delle responsabilità,per l’integrazione dei singoli apporti al progetto
i differenti ruolidi responsabilità
Alta direzionelo “sponsor” del progetto, ne esprime l’orientamento strategicoProject managerruolo operativo, definisce gli obiettivi del progetto in coerenza con le esigenze strategiche; dirige la pianificazione e esecuzione del progetto, integrando le singole specializzazioni funzionali, per conseguire gli obiettivi stabiliti nel rispetto dei vincoliFunctional project leaderintegrano i singoli apporti al progetto, da parte delle unità specialistiche
Il project management
Introduzione al Project Management
sistemi di pianificazione e controllo,per la previsione e l’integrazione dei singoli apporti al progetto
la pianificazione e il controllo dei progetti richiede la definizione di tutte le componenti specialistiche delle organizzazioni che partecipano e la considerazione di tutti gli altri elementi: scadenze, costi, contenuti tecnici.
Tale aspetto diventa rilevante soprattutto nelle organizzazioni che gestiscono simultaneamente una pluralità di progetti che assorbono risorse dalle stesse unità specialistiche.
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Il project management
Introduzione al Project Management
team di progetto,luogo di integrazione del contributo di tutti i partecipanti al progetto
i progetti sono composti da molti compiti, di natura variegata, che richiedendo risorse e competenze diversificate vengono assegnati a soggetti interni e esterni all’organizzazione titolare del progetto stesso.
La massima efficacia si ottiene quando tutti questi soggetti collaborano attivamente, sotto la guida di un project manager, condividendo (ognuno per il livello di competenza) finalità, obiettivi, responsabilità e autonomia (decisionale e operativa) del progetto.
Il project management
Introduzione al Project Management
Il Project Management tratta della pianificazione e della realizzazione
di iniziative definite “progetti”
(talvolta indicate anche con i termini: programmi o compiti)
Programma iniziativa a lungo termine; di norma implica più di un progetto
Progettosforzo complesso, di media o lunga durata ; comporta compiti correlati eseguiti da più organizzazioni con obiettivi, schedulazioni e budget definiti
Compito sforzo a breve termine, eseguito da una organizzazione; con altri compiti correlati, può costituire un progetto
Alcune definizioni
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Pa ge 15
Il project management
I PROGETTI:• sono attività complesse e correlate
• sono processi di creazione di uno specifico risultato
• dispongono di un insieme di risorse temporaneamente riunite per il raggiungiumento dell’obiettivo
• si sviluppano in un arco di tempo predeterminato
• comportano schedulazioni e budget ben definiti
• hanno un “ciclo di vita” definito
Introduzione al Project Management
Definizione di Project Management
Pr oject Management
Pr oject Management
Pr oject ManagementPr oject Management
Pr ojectPr oject ManagementManagement
Il project management
Il termine MANAGEMENT significa, in italiano:gestione, direzione, governo
eindica il complesso delle funzioni relative all’amministrazione,
direzione e gestione di determinate attività e persone
Introduzione al Project Management
Pr oject Management
Pr oject Management
Pr oject ManagementPr oject Management
Pr ojectPr oject ManagementManagement
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Pa ge 16
Il project management
Il Project Management consiste in tecniche formali, basate su algoritmi di analisi reticolare, per rispondere all’esigenza di gestire progetti di complessità tecnologica e organizzativa nuovi (es. PERT )
è indispensabile per la gestione del singolo progettofattore di successo: integrazione tra struttura permanente, vista come un serbatoio di risorse, e strutture temporane dedicate alla gestione dei progetti
Introduzione al Project Management
Il project management
Introduzione al Project Management
L’Unità organizzativa per progetti presenta alcune differenze gestionali rispetto alla tradizionale Unità operativa specializzata funzionalmente
Unità di progetto / Unità operativa
Unità per progetti
- unicità dello sforzo e del risultato
- singolo impulso di attività, che produce un singolo risultato nuovo
- si sciolgono con il conseguimento del risultato
Unità operativa
- ripetitività e uniformità
- flusso continuo e ininterrotto di attività, che conducono ad una
successione uniforme di risultati
- durano più dei loro risultati
le unità per progetti “precedono” le unità operative nel ciclo di business
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Il project management
Introduzione al Project Management
I tre aspet ti a fondamento del Project management
esplicitazione delle responsabilità , per l ’integrazione dei singoli apporti al progetto
sistemi di p ianificazione e controllo, per la previsione e l’integrazion e dei singoli appor ti al progetto
team di proget to, luogo di integrazione del contributo di tutti i par tecipanti al progetto
I tre aspet ti a fondamento del Project management
esplicitazione delle responsabilità , per l ’integrazione dei singoli apporti al progetto
sistemi di p ianificazione e controllo, per la previsione e l’integrazion e dei singoli appor ti al progetto
team di proget to, luogo di integrazione del contributo di tutti i par tecipanti al progetto
Responsabilità di integrazione
Alta direzione
Direzione diProgetti
Direzione delProgetto
Responsabilitàdi unità
specialistica
Il project management
Introduzione al Project Management
A lta dir ezione
Direzione diP rogetti
Direzione delPr ogetto
Responsabilitàdi unità
s pecialis tica
Direttore generale(risponde dell’integrazione dei processi di Project management con tutti gli altri aspetti dell’organizzazione)
deve far sì che:siano selezionati e avviati i progetti “giusti”i progetti approvati dispongano di risorse adeguatevengano applicate tecniche adeguate di Project managementle attività di progetto possano coesistere con le altre attività dell’organizzazione
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Il project management
Introduzione al Project Management
A lta dir ezione
Direzione diP rogetti
Direzione delPr ogetto
Responsabilitàdi unità
s pecialis tica
Sponsor del progetto(Direttore generale o altro dirigente di alto livello)supporta le attività di Project management, ma è opportuno distinguere il ruolo di Sponsor da quello di Project manager
deve far sì che:rispondere dell’investimento per il progettoapprovare gli obiettivi, i budget di costo e le scadenze del progettopreparare le direttive generali per il progettonominare il project manager e definire collocazione organizzativaapprovare gli eventuali cambiamenti resi necessari nel corso del progettomonitorare l’avanzamento del progetto, dare l’orientamento strategico al Project managergestire conflitti relativi al Project manager o altri membri del team
Il project management
Introduzione al Project Management
A lta dir ezione
Direzione diP rogetti
Direzione delPr ogetto
Responsabilitàdi unità
s pecialis tica
Responsabile del Project management(organizzazione multiprogetto)
compiti:dirigere e aggiornare i Project managerssviluppare e migliorare le procedure formali e operative di Project managementassistere i Project managers nella pianificazione, schedulazione, stima, monitoraggio e rendicontazionegestire i conflitti fra i diversi progetti
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Il project management
Introduzione al Project Management
A lta dir ezione
Direzione diP rogetti
Direzione delPr ogetto
Responsabilitàdi unità
s pecialis tica
Project manager(riceve dall’Alta direzione delega di responsabilità per un determinato progetto)
• ha la responsabilità sostanziale della direzione e del coordinamento generali del progetto in tutte le sue fasi, quindi del raggiungimento dei risultati definiti nel rispetto dei limiti di tempo e costo stabiliti
Il project management
Introduzione al Project Management
A lta dir ezione
Direzione diP rogetti
Direzione delPr ogetto
Responsabilitàdi unità
s pecialis tica
Capo funzionerispetto ai compiti specifici (work package) che la sua unità deve realizzare, per ciascun progetto, ha la responsabilità di:
pianificazione di dettaglio definizione di procedure operative assicurazione qualitàreperimento risorse
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Il project management
Introduzione al Project Management
A lta dir ezione
Direzione diP rogetti
Direzione delPr ogetto
Responsabilitàdi unità
s pecialis tica
Functional Project leaderper ogni progetto, è responsabile di tutte le attivitàdell’unità preposta alla specifica funzione; ovvero, agisce per conto del Capo funzione rappresentando contestualmente il Project manager nell’ambito dell’unitàpreposta a quella funzione
Task leaderha la responsabilità specifica e diretta per uno o più compiti pertinenti al progetto
Il project management
Introduzione al Project Management
Profilo di competenze del Project manager
competenzetecnico-professionali
competenzenelle tecniche e strumenti
di Project management
D I I N T E G R A Z I O N E
C O M P E T E N Z E
competenzenel lavoro in team e nelle
relazioni personali
competenzeaziendali
conoscenza del ruolodi Project manager
conoscenza del contesto del progetto
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Il project management
SUCCESSO
capacità di gestireattività ripetitive
capacità di gestirel’innovazione
miglioramenti incrementalicontinui
innovazione discontinua
TOTAL QUALITYCONTROL
PROJECT MANAGEMENT
Introduzione al Project Management
Il project management
Fasi di un progetto
Per comprendere come gestire un progetto abbiamo bisogno di un modello interpretativo quali fasi compongono un progetto
pianificazione strategica
concezione
schedulazione
realizzazione
chiusura
Introduzione al Project Management
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Pa ge 22
Il project management
concezione sulla base delle linee strategiche, si identifica l’intervento che occorre effettuare
Introduzione al Project Management
o b i e t t i v i :
risultato atteso: COSA ottenere
scadenza: QUANDO disporre del risultato
costi: QUANTO spendere
Il project management
schedulazione in tale fase si definisce un piano d’intervento (es. PERT), e si organizza il progetto
realizzazione è la fase più corposa, in cui vengono eseguite le attivitàpreviste
chiusura il progetto è un’attività temporanea, pertanto la chiusura non è soltanto il momento del rilascio dell’output, ma anche delle risorse necessarie
Introduzione al Project Management
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Pa ge 23
Il project management
Sistema di governo del progetto
SISTEMA DI GOVERNO PROGETTO
MISURA
ESITI
AZIONIDECISIONIOBIETTIVI
Introduzione al Project Management
VINCOLI
Il project management
Per comprendere come si articola il Sistema di governo, occorre analizzare gli OBIETTIVI/VINCOLI del progetto.
E’ possibile evidenziarne due classi:
OBIETTIVI SPECIFICIsono caratteristiche
intrinseche misurate al termine del progetto
OBIETTIVI DI CONTINUITA’non sono misurabili al termine
del progetto
non servono alla gestione del progetto
chi governa e decide gli obiettivi di continuità è la committenza
permettono la gestione del progetto non solo “ex-post” (es.
consuntivo e analisi scostamenti) ma anche durante il progetto
stesso
Introduzione al Project Management
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Pa ge 24
Il project management
Il Project Management richiede buoni metodi e buone procedure per la pianificazione, la schedulazione, la stima, la preventivazione,
l’autorizzazione dei lavori, il monitoraggio, il rendiconto e la valutazione del progetto e dei singoli compiti che lo compongono
Introduzione al Project Management
occorre chequeste tecniche
e questi strumentisiano utilizzaticoncretamente!
Il project management
SISTEM A DI GOVERNO PROGETTO
M ISURA
ESITIAZIONIDECISIONI
OBIETTIVI
VINCOLI
SISTEM A DI GOVERNO PROGETTO
M ISURA
ESITIAZIONIDECISIONI
OBIETTIVI
VINCOLI
PIANIFICARE
definire i limiti
determinare il modo in cui raggiungere gli obiettivi
nel rispetto dei vincoli stabiliti
Introduzione al Project Management
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Pa ge 25
Il project management
Fase concezione:
Pianificazione del Progetto
Pianificazione nel ciclo di vita del progetto
stabilire i risultati da conseguire e definire una stima di massima per la sua realizzazione: costi e scadenze
in tale fase l’impegno di risorse ( spese) è generalmente modesto
Fasi successive: aggiornare/correggere le stime iniziali con informazioni più precise; elaborare piani più completi e affidabili
all’inizio della fase di esecuzione l’impegno di risorse ( spese) diventa rilevante
N.B.
diffidenza/avversione vs. pianificazioneoggettive difficoltà
rischio
piani poco affidabilifase esecutiva “affidata al caso”
Il project management
Pianificazione del Progetto
Obiettivi Ambito
il documento che definisce l’Ambito del progetto, deve indicare:
risultati attesi: oggetti da realizzare, entità, forma, quantità, performance tecnica, caratteristiche operative, costi, ...metodo: tecnologia, risorse (esterne / interne)contenuto: lavoro da eseguire, compiti di progetto
la definizione chiara ed esplicita di obiettivi + ambito permetteuna più efficace attività di pianificazione e controllo
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Pa ge 26
Il project management
Pianificazione del Progetto
pianificare, valutare, schedulare per verificare sostenibilità obiettivi rispetto a limiti di tempo e costo
si può anche non applicare le tecniche formali di Project management a tutti i progetti: devono ancora essere vagliati autorizzati!
tuttavia, soprattutto per i progetti che hanno maggiori possibilità di approvazione, l’adozione di tecniche di analisi del rischio e di gestione è opportuna
selezione, validazione e autorizzazione dei progetti
le tecniche di project management e gli strumenti di pianificazione, valutazione e schedulazionevengono applicati in modo più analitico, per consentire gestione e controllo del progetto
schedulazione
realizzazione
chiusura
schedulazione
realizzazione
chiusura
pianificazione strategica
concezione
pianificazione strategica
concezione
Il project management
Pianificazione del Progetto
le tecniche quantitative, in questa fase e nello scenario attuale caratterizzati da incertezza e rapidi cambiamenti, possono essere utilmente sostituite da logiche più intuitive;
pianificazione strategica
concezione
pianificazione strategica
concezione
è un metodo a supporto del processo decisionale, adottabile in diverse circostanze, che integra visione sistemica e lavoro in team
è utile acontestualizzare, pianificare, giustificare e realizzare i progetti
ha lo scopo difornire risultati realistici partendo da una visione sistemica del complesso degli
elementi in gioco
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Pa ge 27
Il project management
Pianificazione del Progetto
l’oggetto può essere un progetto nella fase di concezione; ma anche un progetto in avanzata fase di completamento, che presenta impreviste difficoltàlo scopo della valutazione può riguardare:☺ decidere se avviare un determinato progetto☺ decidere quale azione intraprendere per gestire uno specifico problema☺ stabilire quale livello di rischio accettare, e quale piano di recupero elaborare
il gruppo di valutazione, composto dalle diverse organizzazioni coinvolte nel progetto, deve conoscere gli elementi più importanti del processo di valutazione
1 – individuazione dell’oggetto e dello scopo della valutazione
2 – formazione del team di valutazione
Il project management
Pianificazione del Progetto
i fattori che mostrano un livello di incertezza troppo elevato (es.: val. massimo –val. minimo) vengono scomposti in sub-fattori ulteriormente trattati come descritto nel punto precedente. La scomposizione termina quando si raggiungono livelli accettabili di incertezza
3 – identificazione, classificazione e ordinamento dei principali fattori d’incertezza
4 – ulteriore scomposizione dei fattori di maggiore criticità, per ridurre l’incertezza
il gruppo di valutazione individua gli elementi di incognita sull’oggetto e sullo scopo di valutazione. Viene elaborato un primo elenco, da sottoporre ad ulteriore e più approfondita analisi. I fattori vengono sottoposti ad un processo di valutazione delle alternative, a ognuno di essi è applicata la cd. “tripla stima”di probabilità (valore minimo, atteso e massimo). Successivamente, attraverso algoritmi di statistica bayesiana si calcola il risultato complessivo e se ne stimail grado di dipendenza da ciascun fattore
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Il project management
Pianificazione del Progetto
Vantaggi
numerose applicazioni di questo metodo dimostrano che:
l’elenco dei primi 10 fattori di incertezza comprende generalmente tutti gli aspetti più criticimigliora la consapevolezza circa le criticità progettuali e il consenso tra i componenti il gruppo, con un incremento del potenziale livello di collaborazione
5 – presentazione dei risultati e decisione
il gruppo presenta i risultati della valutazione: per i parametri considerati viene fornita una stima realistica dei valori più probabili, con il relativo grado di incertezza
Il project management
Schedulazione e budget generali del progetto
schedulazione
realizzazione
chiusura
schedulazione
realizzazione
chiusura
Schedulazione e budget generali del progetto
La schedulazione assicura che tutti gli impegni (previsti a livello di contratto o comunque inclusi), vengano consegnati in tempo al committente
schedulazione di progettointegra tutti i compiti, le interfacce e i milestones
schedulazione di compitidefinisce, con un livello di precisione maggiore, i tempi, le risorse umane ed economiche, le attrezzature, i mezzi da impiegare (a livello di singoli compiti)
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Il project management
Esempi di schedulazione di progetto
Esempi di tipi di schedulazione di progetto
1. Schedulazione generale del progetto
2. Schedulazione dei milestones principali3. Schedulazione generale di sviluppo4. Schedulazione generale di produzione5. Schedulazione dei milestones più vicini6. Diagramma di tendenza del progetto7. Pert8. Schedulazioni di sub-forniture9. Schedulazione collaudo
10. Schedulazione dell’addestramento all’uso
Il project management
Esempi di schedulazione di progetto
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Il project management
La pianificazione reticolare
La pianificazione reticolare
Possibili vantaggi:
ridurre la durata totale del progetto grazie ad una migliore
sovrapporre compiti e attività (dove possibile)
identificare la sequenza di attività che condizionano il
completare il progetto (percorso critico):
se le attività vengono ritardate, ritardano la chiusura del progetto
se le attività vengono accelerate, anticipano il completamento del
progetto
Il project management
Gli elementi principali:
eventiindicano l’inizio o il completamento di una o più attività;sono rappresentati con oppure
attivitàindicano compiti o azioni che richiedono un tempo determinato;sono rappresentati nei diagrammi CPM oppure PERT, con tracciati tra simboli d’evento, orientati in modo da indicare le dipendenze
dipendenzeindicano vincoli logici tra eventi e attività;sono rappresentati nei diagrammi CPM oppure PERT, con tracciati fra i simboli d’evento e quelli d’attività
La pianificazione reticolare
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Pa ge 31
Il project management
Per una efficace schedulazione occorre definire con precisione le relazioniesistenti tra le diverse attività ed i tempi necessari per il loro completamento, al fine di produrre una rappresentazione reticolare delle stesse.
Le tecniche maggiormente utilizzate in questa fase sono il PERT ed il CPM
La pianificazione reticolare
Il project management
Quali altre attività dovranno essere completate perché questa attività possa cominciare?Quali sono le “attività precedenti”?
Quali altre attività possono essere realizzate mentre questa attività è in corso di realizzazione? Quali sono le “attività parallele”?
Quali attività non possono cominciare fino a quando questa attività non sia stata completata? Quali sono le “attività successive?
La pianificazione reticolare
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Pa ge 32
Il project management
L’inizio di ciascuna attività è, in via generale, suggerita dal:- completamento di un’attività precedente- inizio del progetto
Il completamento di ciascuna attività può significare:
- l’inizio di un’attività successiva- la fine del progetto
A
B
C
D
La relazione più comune tra due attività è quella Fine-Inizio (I/F): un’attivitàpuò cominciare quando si è conclusa l’attività che la precedeva
La pianificazione reticolare
Il project management
A questo punto, occorre applicare le stime di durata a ciascuna attività
L’introduzione del fattore tempo nel progetto rende possibile determinare con precisione:
la lunghezza globale del progetto
la sequenza temporale delle attività
il calendario degli obiettivi intermedi e delle scadenze finali
La pianificazione reticolare
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Pa ge 33
Il project management
In questa fase è necessario:
assegnare (eventualmente con una stima) la durata realistica di ciascuna attività
calcolare i tempi di inizio per ciascuna attività
calcolare i tempi di fine per ciacuna attività
La schedulazione dipende principalmente dalla data al più presto in cui un’attività può cominciare. Tale data dipende da quando le attivitànecessarie precedenti sono state completate, e se le risorse necessarie sono disponibili
La pianificazione reticolare
Il project management
I tempi di inizio al più presto, inizio al più tardi, fine al più presto, fine al più tardi si calcolano tramite due passaggi da compiere attraverso la rete delle attività:
un passaggio in avanti
un passaggio all’indietro
tempi al più presto
(inizio e fine)
tempi al più tardi
(inizio e fine)
La pianificazione reticolare
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Pa ge 34
Il project management
La tabella può essere illustrata con un diagramma reticolare, in cui in ogni rettangolo, le lettere rappresentano le attività e i numeri indicano la durata di tali attività
A2
5B
4C
3D
La pianificazione reticolare
Il project management
Diagramma di P.E.R.T.
35
Pa ge 35
Il project management
Percorso critico
Ad ogni attività può essere associato un valore di fluttuazione che determina se quella attività è critica
La fluttuazione può essere considerata come la differenza tra:
tempo al più tardi atteso per il completamento dell’attività
tempo al più presto atteso per il completamento dell’attività
oppure tra:
tempo al più tardi atteso per la partenza dell’attività
tempo al più presto atteso per la partenza dell’attività
Percorso critico
Il project management
Bisogna fare attenzione a non confondere il calcolo degli slittamenticon il calcolo delle durate delle attività
Per ogni attività, la differenza tra le due date di inizio, così come tra le due date di fine, è sempre la stessa e rappresenta la fluttuazione delle attività
La fluttuazione di un’attività indica di quanto tempo un’attività può essere ritardata senza per questo ritardare il completamento del progetto
Se la fluttuazione è nulla, allora avremo una attività critica che non può essere ritardata senza ritardare il resto del progetto
Percorso critico
36
Pa ge 36
Il project management
Il Percorso critico è una sequenza lineare di attività il cui ritardo comporta un allungamento della durata dell’intero progetto; più in particolare, le attività sul percorso critico hanno la caratteristica di avere slittamento nullo
data di inizio al più presto
=data di inizio al più tardi
di conseguenza, data di fine al più presto
=data di fine al più tardi
Mediamente, solo il 15% delle attività appartengono al percorso critico;le altre presentano margini di fluttuazione
Percorso critico
Il project management
Mette in correlazione attività e risorse evidenziandone l’impegno.Si riferisce a un periodo determinato o a tutta la durata del progetto.
Il legame tra attività e risorse può essere definito da:
Matrice Attività/Risorse
Matrice Attività/Risorse
quantità richiesta per svolgere l’attività A è necessaria una quantità Q della risorsa X
funzionalità la risorsa X è responsabile, cioè risponde di persona, dell’attività A
Matrice
Compiti / Responsabilità
37
Pa ge 37
Il project management
impegno richiesto in unità di tempo la risorsa X è impegnata n giorni sull’attività A
Responsabilità Attività Architetto Inge gnere Tecnico
Progettaz di massima
5 gg
Progettaz esecutiva7,5 gg
Incarico Ditta 2,5 gg
Esecuzione 7,5 gg 10 gg
Controllo stato avanzam Lavoro
5 gg 2,5 gg
Collaudo 5 gg
Legame per giorni di lavoro
MATRICE ATTIVITA' RISORSE
Matrice Attività/Risorse
Il project management
costo unitario per svolgere l’attività A è necessaria la risorsa X al prezzo P
Respo nsabilità Att ività Pro gettista Direttore
dei lavoriAssiste nte di cant iere Ope raio
Pro gettaz di massima Lit. 400
Pro gettaz esecutiva Lit. 400
Incarico Ditta Lit. 640
Esecuzione Lit. 640 Lit. 400 Lit. 240
Controllo stato avanzam Lavoro
Lit. 640 Lit. 400
Collaudo Lit. 480 Lit. 320 Lit. 240
Legame per co sto unitario giornaliero(in migliaia di lire )
MATRICE ATTIVITA' / RISORSE
Matrice Attività/Risorse
38
Pa ge 38
Il project management
Budget del progetto
Budget del progetto
La natura di ciascun progetto stabilisce quali risorse sono critiche per il progetto e, quindi, debbano essere attentamente schedulate.
Il Budget del progetto equivale al budget operativo di un’unitàorganizzativa, ma “copre” tutto il progetto fino al suo completamento.
Budget
del
progetto
Budget diretto
Budget indiretto
Il project management
Comprende:
il costo del materiale
i costi standard di produzione
le variazioni di produzione
le spese di installazione
le spedizioni e le consegne
altri costi diretti
Budget
del
progetto
Budget diretto
Budget indi retto
Budget
del
progetto
Budget diretto
Budget indi retto
Budget del progetto
39
Pa ge 39
Il project management
Budget
del
progetto
Budget diretto
Budget indi retto
Budget
del
progetto
Budget diretto
Budget indi retto
Comprende:
i costi per penalità
gli studi di ricerca e sviluppo
oneri e commissioni per servizi vari
gli oneri finanziari, amministrativi
Vengono stabiliti per l’intero progetto e non vengono ripartiti ulteriormente; dovrebbero essere aggiornati ogni trimestre
Budget del progetto
Il project management
se le azioni di pianificazione sono correttamente realizzatese i piani, le schedulazioni e i budget del progetto
(e di eventuali compiti) sono adeguatamente documentati
Controllo del lavoro
È POSSIBILE CONTROLLARE IN MODO EFFICACE IL LAVORO, LA SCHEDULAZIONE E I COSTI DEL PROGETTO
Controllo del lavoro
40
Pa ge 40
Il project management
concezione comune degli obiettivi
pianificazione, schedulazione e preventivazione condivise dei compiti
definizione procedure per autorizzare/controllare modifiche e schedulazioni
misurazione costi/tempi di avanzamento per analizzare scostamenti dal
piano (correnti o futuri)
CONTROLLO EFFICACE E COOPERATIVO
Project manager & Functional project leaders
Controllo del lavoro
Il project management
Processo di autorizzazione del lavoro
approvazione della richiesta di stanziamento,
emissione del documento che avvia il progetto
revisione/affinamento delle schedulazioni e dei budget di
progetto, definizione dettagliata dei tempi e della data di avvio
Controllo del lavoro
41
Pa ge 41
Il project management
preparazione ordini di lavoro dei compiti, e loro distribuzione
emissione ordini per acquisti previsti
apertura conti e registrazione del sistema di budget nell’EDP
(eventuale)
AVVIO DEL PROGETTO
comunicare in forma scritta i compiti ai responsabili e agli operativiautorizzare il sostenimento di spese e l’impiego di personalespecificare la schedulazione e il budgetacquisire la conferma dell’accettazione incarico
Controllo del lavoro
Il project management
comunicare in forma scritta i compiti ai responsabili e agli operativiautorizzare il sostenimento di spese e l’impiego di personalespecificare la schedulazione e il budgetacquisire la conferma dell’accettazione incarico
In caso di eventi nuovi/imprevisti, gli accordi previsti:
possono essere rivisti/annullati
AVVIO DEL PROGETTO
man mano che il progetto avanza, le spese sono registrate in contabilità e tenute sotto controllo; quando un compito è concluso, il suo conto viene chiuso e non si effettuano nuovi addebiti (salvo nuova autorizzazione)
Controllo del lavoro
42
Pa ge 42
Il project management
Non è possibile, in sede di pianificazione, prevedere tutti i problemi e tutte le circostanze
I CAMBIAMENTI sono inevitabili!
Cambiamenti:nell’ambitonella schedulazionenei costi
Controllo del progetto
Controllo del progetto
Il project management
Controllo dell’ambito del progetto
La più frequente causa di ritardi e di maggiori costi consiste nella ignorata e spesso sottovalutata estensione del progetto oltre l’ambito definito:
le risorse impiegate tendono a realizzare il migliore risultato possibile, anche se non è quello concordato
i rappresentanti del cliente tendono a ottenere l’esecuzione di lavoro aggiuntivo per rimediare ad una loro svista (o alla loro “inerzia”)
Il controllo dell’ambito passa attraverso il controllo dei compitie del progetto nel suo complesso
Controllo del progetto
43
Pa ge 43
Il project management
Ai fini del controllo dell’ambito, il Project manager deve:
ottenere descrizioni dei compiti, schedulazioni e budget chiari e firmati
monitorare, con i Functional project leaders, i risultati per assicurare il rispetto delle clausole previste
ottenere descrizioni, schedulazioni e budget aggiornati qualora l’ampliamento dell’ambito del lavoro sia stato richiesto o sia dovuto da altre ragioni (tale ampliamento deve essere autorizzato, e va ridefinito il prezzo del contratto)
Controllo del progetto
Il project management
Ai fini del controllo dell’ambito, il Project manager deve:
controllare che le risorse (operative e rappresentanti del cliente) non si accordino, in modo non autorizzato, per modificare l’ambito di qualche compito
partecipare, insieme all’amministratore del contratto (quando previsto), ad eventuali ridefinizioni dell’ambito concordate tra Task manager e rappresentanti del cliente
Controllo del progetto
44
Pa ge 44
Il project management
Controllo dei compitiGli ordini di lavoro rappresentano dei “contratti” tra il Project manager e i Functional project leaders, di cui le schedulazioni e i budget costituiscono una parte essenziale
Apposite procedure devono normare, oltre alla approvazione ed emissione degli ordini di lavoro, anche la loro revisione e archiviazione
Ai fini del controllo dei compiti, l’ordine di progetto deve essere:
consegnato ai Functional project leaders, in versione preliminare, in tempo utile per la pianificazione “interna”
emesso per un compito specifico solo quando si avvicina la data d’inizio del compito stesso
Controllo del progetto
Il project management
Misurazione dell’avanzamento e confronto con la schedulazione
si registra il progresso conseguito alla data considerata
si stima il lavoro restante
si stabiliscono le conseguenze sul completamento dei compiti, sugli eventi di interfaccia e sui milestones
si annotano le attività completatesi annota il lavoro eseguito per le attività in fase di completamento (S.A.L.)
si valuta il tempo necessario a completare le attività in corsosi stimano e pianificano nuovamente le attività future (quando necessario)
Controllo del progetto
45
Pa ge 45
Il project management
si stima il lavoro restante
? Quali sono i tempi necessari a ultimare le attività “aperte” ?
? Il ritardo nel completamento di un compito, avrà effetti su compiti seguenti ? (cfr. attività critiche e percorso critico)
? Quali effetti produce tale “slittamento” temporale ? (cfr. attività critiche e percorso critico)
si valuta il tempo necessario a completare le attività in corsosi stimano e pianificano nuovamente le attività future (quando necessario)
Controllo del progetto
Il project management
Controllo degli eventi di interfaccia
Indipendentemente dal livello di formalizzazione e di proceduralizzazione, il Project manager dovrebbe prevedere le seguenti attività:
predisporre elenchi di eventi di interfaccia
fornire a ciascun task leader gli elenchi degli eventi di interfaccia (“in entrata” e “in uscita”) per i compiti di cui è responsabile
fornire a ciascun task leader le date previste per tutti gli eventi di interfaccia
Controllo del progetto
46
Pa ge 46
Il project management
Se si registra un ritardo in un evento di interfaccia “in entrata”...
1. il Responsabile del compito deve ripianificare il lavoro per evitare ritardi nel completamento dell’attività
2. nel caso in cui il ritardo fosse inevitabile, il Project manager deve valutare l’aumento dei costi (per recuperare ritardi) e l’incremento dei tempi
3. eventualmente, il Project manager accede ad una quota della Riserva operativa per coprire i costi aggiuntivi
Controllo del progetto
Il project management
Controllo dei costi
Il Project manager ha, tra le altre, la responsabilità di monitorare i costi, dal livello dei singoli compiti in su, al fine di:
individuare scostamenti significativi tra le spese effettive e i budget
intraprendere misure correttive affinché il costo effettivo finale del progetto sia minore o uguale al costo totale di budget
47
Pa ge 47
Il project management
Tale controllo dei costi richiede al Project manager:
la definizione di budget specifici, anche per singoli compiti
la misurazione delle spese a fronte dei budget e l’identificazione degli scostamenti
l’accertamento della correttezza delle spese
l’attivazione di misure appropriate di controllo (nei casi in cui si verifichino scostamenti di budget)
Controllo dei costi
Il project management
Controllo integrato costi e tempi
Un controllo veramente efficace del progetto richiede che l’avanzamento fisico e dei tempi sia monitorato insieme all’avanzamento dei costi
Il controllo integrato, sebbene impegnativo, si basa sui metodi di pianificazione che sfruttano la descrizione analitica del progetto, fino al compito
COSTI TEMPI
AVANZAMENTOFISICO
Controllo dei costi
48
Pa ge 48
Il project management
Il lavoro di gruppo comporta la mobilitazione delle risorse necessarie e la loro allocazione tra le diverse attività pianificate.
E’, quindi, determinante che tutte le persone coinvolte siano istruite sul proprio ruolo.
Lavor o di gruppo
Lavoro di gruppo
Il project management
LEVE:• Lavoro interessante• Riconoscimento/Realizzazione• Leadership efficace• Comunicazione chiara• Crescita professionale
BARRIERE:• Obiettivi poco chiari• Risorse insufficienti• Scarso coinvolgimento del gruppo• Spostamenti di obiettivi e priorità
TEAM
PERFORMANCE
Lavor o di gruppo
Lavoro di gruppo
49
Pa ge 49
Il project management
Le componenti che influenzano in maniera rilevante la gestione del lavoro di gruppo sono:
• Leadership• Conflitti e negoziazione• Delega• Comunicazione
Aspetti rilevanti del lavoro di gruppo
Leadership
Lavoro di gruppo
Comunicazione
DelegaDelega
Conflitti enegoziazione
Lavoro di gruppo
Il project management
All’interno di un gruppo, aziendale e non, l’individuo o gli individui che esercitano maggiore influenza sull’orientamento e sul comportamento del gruppo, hanno una posizione di leader
Leadership
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
50
Pa ge 50
Il project management
Un’elevata motivazione alla leadership comporta:
• Capacità di comunicazione chiara
• Capacità di motivare il gruppo
• Elevato senso di responsabilità
• Capacità di mediazione e di risoluzione dei conflitti
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
Il project management
Cosa fare Cosa evitareDefinire obiettivi chiariChiedere suggerimentiIncentivare il gruppo di lavoroEsprimere il proprio apprezzamentoCercare l’accordoEssere motivantiDare il buon esempioAssumersi chiaramente le proprie responsabilità
Essere gelosi delle proprie ideeApparire dogmaticiEssere subdoli ed insinceriFare paragoni sfavorevoliCercare di aver sempre ragioneNon giustificare le proprie decisioni
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
51
Pa ge 51
Il project management
La delega è un processo attraverso cui
un soggetto (il delegante)
conferisce ad un altro (il delegato)
l’incarico di eseguire una prestazione, che rientra nella responsabilità del primo
Delega
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
Il project management
E’ necessario e utile delegare quando:
è una buona occasione per formare e far crescere qualcuno
un collaboratore ha competenze specifiche superiori
è l’occasione adatta perché un collaboratore si metta in buona luce
si ha poco tempo e gli altri ne hanno abbastanza
si vuole motivare qualcuno, o dimostrargli fiduciaComunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
52
Pa ge 52
Il project management
Cosa fare
Favorire il libero flusso delle informazioni verso i dipendenti
Concentrarsi sui risultati
Delegare tramite il dialogo
Stabilire delle scadenze improrogabili
Accertarsi che l’interessato abbia tutte le risorse necessarie
Cosa evitare
Non favorire i flussi informativi
Non avere attenzione ai metodi
Non parlare solo voi
Non lasciare nel vago i limiti temporali
Non delegare a meta’ dando incarichi senza gli strumenti necessari
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
Il project management
Conflitti e negoziazione
ConflittiConflitti
ProgettoProgetto
Negoziare
Risolvere
Prevenire
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
53
Pa ge 53
Il project management
Il conflitto è una situazione di contrasto tra due o più soggetti aventi obiettivi ed interessi diversi.
I conflitti, in una struttura organizzativa possono essere funzionalio gerarchici o, semplicemente, interpersonali.
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
Il project management
Le principali strategie per risolvere i conflitti sono:
• la rinuncia: ritirarsi o recedere da un disaccordo reale o potenziale
• l’attenuazione: attenuare o evitare aree di divergenza e sottolineare aree di accordo
• il compromesso: contrattare e ricercare soluzione che consentano una qualche soddisfazione per le parti; essere disposti a dare qualcosa per ottenere qualcosa Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
54
Pa ge 54
Il project management
• .......
• la pressione: far prelevare il proprio punto di vista a scapito di quello della controparte. Un atteggiamento molto competitivo che porta alla vittoria o alla sconfitta
• il confronto: affrontare apertamente il conflitto che deve essere risolto, per cui le parti accettano di sviscerare il lorodisaccordo con l’obiettivo di trovare un punto d’incontro
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
Il project management
La comunicazione assolve a più funzioni nell’ambito di un’organizzazione:
• trasmettere informazioni tra i vari componenti
• motivare, dirigere e delegare
• collegare con l’ambiente esterno
• creare e mantenere relazioni sociali
Comunicazione
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
55
Pa ge 55
Il project management
Comunicazione - il processo
Idee e decisioni da trasmettere Canale di
comunicazioneMezzo di
trasmissione
Acquisizione e valutazione
dell’informazione
INFORMAZIO
NE
COMPRENSIONE
Comunicazione
Le adershipConflitti enegoziazione
Lavoro di gruppo
DelegaComunicazione
Le adershipConflitti enegoziazione
Lavoro di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
Il project management
I fattori di alterazione sono:
• l’errore
• la distorsione
• il disturbo
Comunicazione - fattori di alterazione
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega• il rumore di fondo
• l’equivocazione
• la dispersione
Lavoro di gruppo
56
Pa ge 56
Il project management
Esistono ostacoli di carattere umano che si oppongono ad una buona comunicazione e che costituiscono delle vere e proprie barriere, quali:
la posizione
la ostilità interpersonale
gli ostacoli di tipo legalistico-burocratico
Comunicazione - le barriere
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Lavoro di gruppo
Il project management
Chiarezza
Precisione
Obiettività
Tempestività
Comunicazione - i requisiti
Comunicazione
LeadershipConflitti enegoziazione
Lavor o di gruppo
Delega
Continuità
Interesse
Diffusività
Lavoro di gruppo
57
Pa ge 57
Il project management
Multiproject management
Negli ultimi anni si è caratterizzata come fattore critico
occorre capire le interdipendenze tra i vari progetti
ambienti turbolentiforte complessità
forte incertezza
Multiproject Management evidenzia che i diversi progetti sono tra loro interdipendenti
Il project management
Multiproject management
Sistema Multiprogetto:
GRANDI PROGETTI MULTIPLI
PICCOLI PROGETTI MULTIPLI
Project manager
Team di progetto
Pianificazione e controllo
58
Pa ge 58
Il project management
Leve gestione Multiproject
1. Selezione dei progetti
2. Programmazione e tempificazione dei progetti
3. Assegnazione delle priorità e individuazione delle aree di rischio
4. Controllo in itinere
5. Pianificazione di lungo periodo
Multiproject management
Il project management
Priorità dei progetti
1. Selezione dei progetti2. Programmazione e tempificazione dei progetti3. Assegnazione delle priorità e individuazione delle aree di rischio
Multiproject management
Quando diversi progetti competono per risorse limitate, la corretta pianificazione di ogni progetto, e la previsione delle sue necessità (risorse, scadenze, rispetto vincoli, ...) aiutano a prevenire conflitti potenziali fra i progetti; qualora sia necessario stabilire se fornire risorse aggiuntive o se rallentare uno o più progetti...emerge immediatamente il problema di come stabilire e comunicare le priorità relative di ciascun progetto, rispetto agli altriMa l’individuazione di una metodologia standard non è facile
1
LO SVILUPPO DELLE PAL
Due f ondamentali tendenze di razionalizzazione:
introduzione di processi decisionali di tipo razionale, derivanti da una
ipotesi di programmazione;
predisposizione di nuovi spazi decisionali per la dirigenza, in un contesto
di responsabilizzazione sui risultati.
LA NUOVA TIPOLOGIA DI CONTROLLO
Controllo di efficacia e di efficienzasecondo la sequenza:
Programmazione Gesti one Risultati Controllo
Efficacia = Capacità di conseguire gli obietti vi di risultato programmati
Efficienza = Capacità di conseguire gli obietti vi di risultato con il minimo di spesa
2
Il “documento” che individua e specif ica i centri di responsabilità dell’Ente
P E GP E G
Il “documento” che illustra gli aspetti economici del PEG
BUDGETBUDGET
Il “documento” che verif ica la v alidità dei risultati
CONTROLLO DI GESTIONECONTROLLO DI GESTIONE
StrategieOrganizzazioneObiettivi
Gruppi diPersonaleinterno
Fattori“chiave”dei risultati
IndicatoriPersonalizzazionedel modello
Realizzazionedi Sottosistemi
Preparazionedel “tableaude bord”
MODELLO
LA METODOLOGIA
3
LA PECULIARITA’ DEGLI ENTI LOCALI
MISSIONE
“Serv izi” di pubblica necessità / interesse
FINALITA’
Massima efficacia Massima efficienza
Non “prof it oriented”per cui . . .
Metodo “personalizzato”
Modello “personalizzato”
finsul
FINALITA’ DELL’INTERVENTOFINALITA’ DELL’INTERVENTO
DETERMINARE :struttura organizzativ a / operativatipologia dei prodotti / servizi f orniticentri di costo / prof ittoattiv ità sv olte da v ari centricosti di funzionamento lordi / netticosto per attivitàcosto per prodotto / servizioindicatori di efficacia
CONSENTIRE :analisi di efficienza operativo / organizzativ aanalisi di efficaciadef inizione dei f attori chiave di successo
4
finsul
MODALITA’ DELL’INTERVENTOMODALITA’ DELL’INTERVENTO
Definizione degli obiettiviAnalisi di efficienza
Costi per attivitàCosti per prodotto/servizio
Conf ronto con:periodi precedentiprev isioni (budget)standard ottimaliambiente esterno
Analisi di efficacia
Tempestiv ità e/o puntualitàgrado di esattezzacongruenzadurataecc.
Indicatori di:
finsul
LA METODOLOGIALA METODOLOGIALE FASI
FASE 1 : Macroanalisi
SCOPO : indirizzi strategici stile direzionalesituazione attuale di persone, processi, strumentisistema organizzativ osistema di v erifica dei risultatipunti critici
RISULTATO : def inizione di massima degli obiettivi del Sistema di Gestione
5
finsul
LA METODOLOGIA (segue)LA METODOLOGIA (segue)
LE FASI
FASE 2 : Sensibilizzazione
SCOPO : riunioni di discussione/def ini- zione degli obiettivi del modello di rif erimento, con i Responsabili di Area, Settore ed Unità Operativ a
RISULTATO : f ormazione Gruppo di Lav oroprogrammazione f asi successiv edef inizione ruoli e compiti
finsul
FASE 3 : Analisi di dettaglio
SCOPO : struttura, tecniche di lavoro, attiv itàcollegamenti interfunzionalicollegamenti intrafunzionalidurata processidisf unzioni organizzativ o/operativ edelega/responsabilità/verif ica risultatipunti di forzapunti di debolezza
RISULTATO :
LA METODOLOGIA (segue)LA METODOLOGIA (segue)
LE FASI
v erifica dei processi organizzativ i ed operativ i; dei ruoli, compiti e responsabilità; dei punti di f orza da v alorizzare, degli aspetti critici da affrontare.
6
finsul
FASE 4 : Macroprogettazione del Sistema
SCOPO : logica di funzionamento ed eventuali alternativ emodif iche organizzativ e / strutturali necessariedati di input ed elaborati di outputregole di elaborazioneconf igurazione di costoprodotti/serv izi/attivitàcentri di costo/prof itto
RISULTATO :
LA METODOLOGIA (segue)LA METODOLOGIA (segue)
LE FASI
macromodello del Sistema in rif erimento agli obiettivi, proble-matiche, vincoli rilev ati nelle f asi precedenti
finsul
FASE 5 : Discussione del macromodello
SCOPO : grado di coperturagrado di accettazionegrado di realizzabilità
RISULTATO :
LA METODOLOGIA (segue)LA METODOLOGIA (segue)
LE FASI
macromodello def initiv o poggiato su caratteristiche indiv iduate ben precise
7
FASE 6 : Progettazione esecutiva
SCOPO : modalità di calcolo dei costi di funzionamentodef inizione piano v oci di costoindiv iduazione prodotti/serviziindiv iduazione centri di responsabilitàcosti unitari di funzionamentocosti unitari di attività/servizioindiv iduazione indicatori di efficaciaindici di efficienzaprogettazione output di v erificaindiv iduazione dati di input, loro trattamento, loro elaborazioneindicatori di efficacia
RISULTATO :
LA METODOLOGIA (segue)LA METODOLOGIA (segue)
LE FASI
progetto di dettaglio del Sistema in rif erimento a ciascuna Unità Operativa, Settore e Area con def inizione della f orma e del contenuto dei report periodici da produrre, nonché delle modalità e dei tempi di elaborazione
finsul
finsul
FASE 7 : Realizzazione del Sistema
SCOPO : automazione del processo di elaborazione prestabilitoautomazione dei dati elementari
RISULTATO :
LA METODOLOGIA (segue)LA METODOLOGIA (segue)
LE FASI
prodotto/modello realizzato in ambiente Personal Computer a disposizione degli Utenti
8
finsul
TABLEAU DE BORDTABLEAU DE BORD
SISTEMA DI GESTIONE
MODALITA'
conf ronti costi/benef iciconf ronti prev entiv o/consuntivoconf ronti tra periodi (anno x - anno x1)conf ronti con standardcontrolli a campione su attività e procedurereporting
finsul
COSTI DIFUNZIONAMENTO
CENTRI DICOSTO
CONTABILITA'
GENERALE
RILEVAMENTOELEMENTI DI COSTO
VOCI DI SPESA
SPESEGENERALI
CONTO ECONOMICODI PRODOTTO/
SERVIZIO
RICAVONETTOCOSTO
DIRETTOCOSTO
INDIRETTOMARGINE DI
CONTRIBUZIONEQUOTA SPESE
GENERALI
COSTOTOTALE
DEIPRODOTTI/SERVIZ I
COSTIINDIRETTI COSTI DIRETTI
CLASSIDI
COSTO
- - - - -- - - - -- - - - -- - - - -- - - - -- - - - -
TOTALI
PRODUZIONE SERVIZI
COSTI UNIT. DI PRODUZ.
. . . . ._ _ _ _ _
X X X X X
9
CONTABILITA'
ANALIT ICA
RICAVI COSTI
CONTABILITA'GENERALE
CONTI ECONOMICI DIPRODOTTO/SERVIZIO
RICAVI
COSTI
MARGINI
GESTIONECESPITI
AMMINI STRAZIONEPERSONALE
RILEVAMENTOPROD. SERVIZI
DATI TECNICI
DIRETTI DI PRODOTTO/SERVIZIO DI CENTRO (AREA - SETTORE - UNITA')
finsul
PROCESSOPROCESSO
CICLI CICLI CICLI
ATTIVITA’ ATTIVITA’ ATTIVITA’
OPERAZIONI
finsul
10
finsul
A N A L I SI D E I PR O C E SS I
R ILA S CIO CO N CE S S IO NI E DIL IZ IE
( In di ce a t ti v it à )
AT T IV IT A ’ S E T T O R I
R IC E VE RE L A D O M AN D A E DI L IZ IA P RI VA TA
E SA M I N AR E L A D O C UM EN TA ZIO NE E DI L IZ IA P RI VA TA
V ER IF IC AR E C O N G R U ITA ’ TEC N IC O
– G I U RI D IC A D EL PR O G E TTO E
AC Q U I SI RE P AR E R I O BB LI G A TO R I
E DI L IZ IA P RI VA TA
U .T . ES AM E PR O G E TTI P RI VA TI
U .T . CO NT RO L LO ST AB IL I P RI VA TI
S S. L L .P P.
S ER V IZI C I VI CI
D EC E N TR AM EN TO ( C. D .Z . )
U .T . FO G N AT U RE
U .T . UR B AN I STI C O
U .T . ATT UA ZI O N E P . R. G .
C O M M IS SI O N E ED I L IZ I A
U R BA N IS TIC A P .R .
U .T . PR O G E TTI E C O ST R UZ . S TR A DA L I
S ETT O R I CO M PE TE NT I
G E STI R E I L C O N TR I BU TO
C O NC E SS O R IO
E DI L IZ IA P RI VA TA
U .T . ES AM E PR O G E TTI P RI VA TI
C O M M IS SI O N E ED I L IZ I A
S ETT O R I CO M PE TE NT I
RI L AS C IA R E O R IF I U TA RE L A
C O N C ES SI O N E
E DI L IZ IA P RI VA TA
S S. L L .P P.
C O N CL U D ER E L A C O N C ES SI O N E E DI L IZ IA P RI VA TA
U .T . CO NT RO L LO ST AB IL I P RI VA TI
finsul
ATTIVITA' CHI COME QUANTO
RICEVERE LA DOMANDA
ES. LA DOCUMENTAZIONE
VERIFICA CONGRUITA'TECNICO-GIURIDICA EAQUISIZIONE PARERIOBBLIGATORI
ED. PRIVATA
ED. PRIVATAU.T. PROGETTI PRIVATISS. LL. PP .………………………..……………………... ..………………………..COMMISSIONE EDILIZIA
ED. PRIVATA
ANALISI DEI PROCESSI
RILASCIO CONCESSIONI EDILIZIA(esame attività)
10 m
36 m
89 m………...………...
11
finsul
ATTIVITA' CHI COME(fasi)
QUANTO
RICEVERE LA DOMANDA
ES. LA DOCUMENTAZIONE
VERIFICA CONGRUITA'TECNICO-GIURIDICA EAQUISIZIONE PARERIOBBLIGATORI
ED. PRIVATA
ED. PRIVATA
ED. PRIVATA
ANALISI DEI PROCESSI
RILASCIO CONCESSIONI EDILIZIA(esame fasi di lavoro)
10 m
3 m
30 m3 m
Controlllo e v isto preventivo prima dellaconsegna al protocollo generale
♦ Rilascio comunicazione avvio procedimento♦ Istruttoria amministrativa e formazione
pratica a computer♦ Trasferimento a U.T.
♦ Richiesta pareri USL e inserimento su terminale♦ Redazione verbale per Commissione Ediliz ia♦ …………………♦ Stampa provvedimento
15 m
5 m
10 m
finsul
I moduli funzionali di SCORPIOI moduli funzionali di SCORPIO
1) Gestione budgetPermette il collegamento con il PEG al fine di mantenere il raccordo e la quadratura costante.
2) Efficacia ed efficienza dei centri di costoPermette il controllo del raggiungimento degli obiettivi assegnati ai vari responsabili di centro di costo sia in ottica di efficienza (economicità della gestione) sia in termini di efficacia (raggiungimento degli obiettivi quantitativi e qualitativi).
3) Analisi dei programmi e progettiPermette di riclassificare i dati per progetto/programma ed analizzare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
4) Efficacia ed efficienza delle strutture organizzativ eConsente di analizzare la funzionalità della Pianta Organica dell'Ente in termini di produttività delle risorse e loro collocazione nelle varie attività comunali.
5) Costi dei prodotti/serv iziConsente, attraverso l'analisi dei processi organizzativi, di mettere in evidenza il costo (diretto, indiretto, di strutture generali) dei prodotti/servizi e confrontarlo con il costo standard di budget.
6) ReportingProduce una serie di report di analisi che tengono conto dei dettami del Dlgs 77/95 (conto economico scalare e prospetto di conciliazione) nonché delle esigenze specifiche di controllo necessarie in una PAL.
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PIANO OPER ATIVO - GANTPIANO OPER ATIVO - GANT
Giugno Luglio Agosto Sett . Ott. Nov. Dic.
FASI 1/2
FASE 3
FASE 4
FASE 5
FASE 6
FASE 7
finsul
OBIETTIVOOBIETTIVO
INDIVIDUARE COSA VIENE FATTO IN TERMINI DI:
QUANTITA’
IMPEGNO
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finsul
STRUMENTOSTRUMENTO
TECNICHE E METODOLOGIE ORGANIZZATIVE DI
ANALISI
DEGLI EVENTI
ELEMENTI DI UN EVENTOELEMENTI DI UN EVENTO
OPERAZIONE
ATTIVITA’
CICLO
PROCESSO
finsul
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finsul
COME SI POSSONO DEFINIRECOME SI POSSONO DEFINIRE
Operazione: unità elementare svolta da un addetto e/o macchina
Attività: insieme di operazioni che concorrono a realizzare una fase operativa
Ciclo: insieme di attività (o fasi operative) che determinano un prodotto/atto
Processo: insieme di cicli ed attività che racchiudono integralmente l’iter per giungere ad un prodotto/atto finito (genera-lmente coinvolge piùfunzioni aziendali)
finsul
COSA COMPONE UN PROCESSOCOSA COMPONE UN PROCESSO
RISORSE UMANE
MACCHINE / ATTREZZATURE
MATERIALI
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finsul
METODO DI ANALISIMETODO DI ANALISI(Top(Top--Down)Down)
fasi componentirisorse umanemacchine/attrezzaturematerialiproduttività
A) Individuare i prodotti/atti
B) Definire i processi
C) Sviluppare il singolo processo
EFFICACIAEFFICACIA
previsione delle esigenze
formulazione dei piani di intervento congruenti con le esigenze
E' la nostra capacità nel prevedere, che ci permette di avvicinarci alle condizioni ottimali per i l conseguimento dei risultati programmati:
finsul
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finsul
EFFICIENZAEFFICIENZA
assicurare livell i di professionalitàpredisporre le condizioni operative
rispettare i programmi
E' la nostra capacità nell 'eseguire, che ci permette di realizzare le condizioni ottimali per il contenimento dei costi:
EFFICACIA
EFFICIENZA
E' necessario individuare indici e/o indicatori di:
finsul
Sulla base di parametri che il Settore ritiene più significativi.
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finsul
IL MANAGERIL MANAGER
EE
LE INFORMAZIONILE INFORMAZIONI
LA "CARRIERA" O L'AUMENTO DI RESPONSABILITA' IN AZIENDA E'
UN PROCESSO DI SELEZIONE INTERNA.
INVECE SPESSO
LA’ DOVE MANCA UN PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E’ IL
RISULTATO DI UNA VALUTAZIONE DELLE RISORSE CHE SI HANNO
A DISPOSIZIONE E NON IL RISULTATO DI UNA POLITICA DEFINITA.
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LA MISURAZIONE DEL LAVOROLA MISURAZIONE DEL LAVORO
OBIETTIVI:
STABILIRE IL GIUSTO ORGANICO AL VARIARE DEL CARICO DI LAVORO
DISTRIBUIRE EQUAMENTE IL LAVORO TRA GLI ADDETTI DELL'UNITA' ORGANIZZATIVA
MIGLIORARE IL RENDIMENTO
MIGLIORARE LE POSSIBILITA' DI CONTROLLO
RIDURRE I COSTI
CONCORRERE ALLA ELIMINAZIONE DEI LAVORI INUTILI E DELLE DUPLICAZIONI
CONCORRERE ALLE SCELTE IN TEMA DI MECCANIZZAZIONE/ AUTOMAZIONE
L'ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLA RISORSA "PERSONALE" SI E' MODIFICATO
NEL TEMPO:
- DA VARIABILE DIPENDENTE DELL'ORGANIZZAZIONE
- A ELEMENTO "CONDIZIONANTE"
I RISULTATI DELL'ORGANIZZAZIONE.
TUTTO QUESTO HA MODIFICATO L'APPROCCIO (E LA STRUMENTAZIONE) NEI
CONFRONTI DELLA
RISORSA "PERSONALE".