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1 VALUTARE MA COME? Il Processo Valutativo nella nostra Scuola L’evoluzione docimologica ha cambiato i paradigmi valutativi: L’alunno soggetto da misurare, poi da ascoltare, infine da interpretare. Carlo Petracca La valutazione nella (della) scuola è diventata oggi una rilevante “sfida” istituzionale, oltre che una controversa questione pedagogica. Giancarlo Cerini

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VALUTARE

MA COME?

Il Processo Valutativo nella nostra Scuola

L’evoluzione docimologica ha cambiato i paradigmi valutativi:

L’alunno soggetto da misurare, poi da ascoltare, infine da interpretare. Carlo Petracca

La valutazione nella (della) scuola è diventata oggi una rilevante “sfida” istituzionale, oltre che una controversa questione pedagogica.

Giancarlo Cerini

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Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 (adottate con Regolamento del Ministero dell’Istruzione

del 16/11/2012):

“Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni”.

Dall’anno scolastico 2014/15 tutte le scuole del nostro sistema d’istruzione (statali e paritarie), sono state coinvolte nel processo di avvio e messa a regime del procedimento di valutazione, come disegnato dal DPR n.80/2013, “Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione”. Come richiesto dalla Circolare n.47/2014 le scuole che ora afferiscono all’I.C. 10 (data di costituzione 1 settembre 2016) nell’A.S. 2014/15 hann0 istituito, un Nucleo di Autovalutazione al fine di elaborare il RAV (Rapporto di Autovalutazione) e il Piano di Miglioramento d’istituto.

Il Nucleo di Autovalutazione, oltre a condividere e implementare le pratiche di valutazione,ha anche coordinato le azioni legate all’adesione alla sperimentazione relativa al nuovo Modello Ministeriale della Certificazione delle Competenze (CM 3 febbraio 2015).Il nucleo di Autovalutazione d’Istituto ha lavorato e lavora in stretto contatto con le Commissioni Continuità e con i referenti per l’orientamento scolastico. Importante è stata la collaborazione con la Commissione Continuità con gli Istituti Superiori, alla quale partecipano rappresentanti di tutti gli Istituti Medi e Superiori della città, e che ha portato all’elaborazione e assunzione di un modello di Consiglio Orientativo comune a tutte le scuole della città e ad avviare il confronto, tra i due ordini di scuole, in ottemperanza a quanto stabilito da DM 139 del 22 agosto 2007 sull’Obbligo Scolastico:

… «L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé….offre anche strumenti per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e formativa… I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico–tecnologico, storico-sociale). Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave…»… «Le competenze chiavesono il risultato che si può conseguire - all’interno di un unico processo di insegnamento /apprendimento - attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali…»

E dal DM del 27 gennaio 2010 relativo al Modello sulla Certificazione delle Competenze:

… «Nel quadro della complessiva riforma del sistema educativo di istruzione e formazione, l’obbligo di istruzione indica “una base comune”, alla quale si riferiscono gli ordinamenti del primo e del secondo

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ciclo, necessaria a tutti gli studenti per proseguire con successo gli studi, costruire il proprio progetto personale e professionale, per svolgere un ruolo attivo nella società…»

Il processo di valutazione

La valutazione è l’espressione di un giudizio fondato su criteri ed aspettative stabilite da chi valuta (M.Comoglio)

“Valutare” significa emettere un giudizio sopra qualche cosa; pertanto, la valutazione implica una ricerca: è un’azione permanente per mezzo della quale si cerca di dare un senso, stimare, emettere un giudizio. Nel contesto scolastico, il giudizio è centrato sui processi di sviluppo dell’allievo, sui suoi risultati, al fine di renderne il livello più alto e di migliorarne la qualità. La valutazione va quindi intesa come un processo d’apprendimento in quanto permette di comprendere gli esiti del processo di insegnamento e, a coloro che sono valutati, di imparare ad utilizzare al meglio le risorse disponibili per il cambiamento e il miglioramento. Ha quindi una dimensione di controllo, che permette l’acquisizione di informazioni sul processo di apprendimento per la revisione del processo di insegnamento, e una dimensione di sviluppo della capacità di autovalutazione e di revisione metacognitiva per lo sviluppo del Sé. La valutazione persegue l’intento di incrementare la qualità dell’istruzione e prevede una responsabilità di tipo individuale, in capo ai singoli docenti, e una di tipo collegiale legata al Piano dell’Offerta formativa d’Istituto. La valutazione nell’I.C. 10 è rivolta principalmente su due fronti: Valutazione delle competenze dell’Alunno e Valutazione di Sistema,anche attraverso la realizzazione del Piano di Miglioramento di Istituto. A questi si affianca il ruolo regolatore del Servizio Nazionale di Valutazione (INVALSI) che fornisce elementi di confronto inerenti entrambi gli aspetti. I paragrafi che seguono saranno articolati secondo questo schema:

a) VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL’ALUNNO

Valutazione del Comportamento

Valutazione delle competenze di cittadinanza

Valutazione delle competenze disciplinari

Valutazione autentica

Valutazione degli alunni con bisogni speciali

Ammissione alla classe successiva e all’esame di stato

Modello per la Certificazione delle Competenze

Modello Consiglio Orientativo

Esame di Stato Conclusivo del Primo Ciclo di Istruzione

Criteri di conduzione dell’esame di licenza

b) VALUTAZIONE DI SISTEMA

Valutazione del Curricolo

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Valutazione dei Progetti

Valutazione dei Processi: - Auto-valutazione dei Docenti

- Soddisfazione delle Famiglie

- Soddisfazione degli Alunni

- Soddisfazione degli Operatori della Scuola

INVALSI

Ruolo dell’INVALSI nell’autovalutazione d’Istituto

Esiti INVALSI per l’elaborazione di un Piano di Miglioramento d’Istituto

Test INVALSI

Test INVALSI per alunni con Bisogni Educativi Speciali

a) VALUTAZIONE dell’ALUNNO

La valutazione è riferita a comportamenti osservabili, prestazioni, qualità del lavoro svolto, in relazione a precisi obiettivi dichiarati e sempre in considerazione dei progressi dimostrati dall’alunno stesso. Valutazione del Comportamento In base alla Legge 169/08: -la valutazione del comportamento nella scuola Secondaria di I grado è espressa attraverso un voto (in decimi); Per la valutazione del comportamento la Sc. Sec. 1° Gr. “G. Marconi” utilizza la seguente rubrica di valutazione in cui le dimensioni sono state correlate con le competenze di cittadinanza europee:

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“Il rispetto delle regole”, citato nei descrittori in tabella, fa riferimento ai Regolamenti di Istituto. Gli stessi Regolamenti stabiliscono le tipologie di provvedimenti disciplinari da adottare in relazione all’infrazione delle stesse regole. La comunicazione scuola-famiglia sulla valutazione del comportamento in itinere dell’alunno è garantita da incontri periodici tra genitori e insegnanti e da altre modalità condivise tra le due parti (ad esempio la comunicazione scritta sul diario). Nel presente anno scolastico 2016 – 2017 è previsto un lavoro di raccordo con i plessi di scuola primaria per uniformare gli strumenti e i criteri per l’attribuzione del voto di comportamento. -La valutazione delle competenze chiave di cittadinanza

In coerenza con le Indicazioni nazionali e il nuovo Modello di Certificazione delle Competenze la nostra scuola ha elaborato un curricolo trasversale, afferente alle Competenze Chiave di Cittadinanza. Nel documento per ogni competenza chiave di cittadinanza, sono stati individuati i descrittori e gli indicatori. Ogni competenza di cittadinanza è stata correlata con i relativi traguardi di competenza e con la competenza prevista al termine del primo ciclo di istruzione e riportata nel modello ministeriale di certificazione delle competenze. Da tale documento discenderà la progettazione curricolare dei Docenti. Il documento è parte integrante del PTOF .

- La valutazione degli apprendimenti disciplinari è espressa attraverso un voto (in decimi) mentre la valutazione dell’Insegnamento della Religione Cattolica o della Materia Alternativa all’IRC è espressa attraverso un giudizio;

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- nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi riguarda anche l'insegnamento dello strumento musicale per gli studenti che frequentano l’indirizzo musicale (articolo 11, comma 9, della legge 3 marzo 1999, n. 124); - i docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo 314, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297; - l'ammissione o la non ammissione alla classe successiva, è deliberata in sede di scrutinio conclusivo dell'anno scolastico. Nel caso in cui l'ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola inserisce, nel documento individuale di valutazione, una specifica nota al riguardo e la trasmettere alla famiglia dell'alunno; La stessa Legge 169/08 e il successivo D.P.R. 122/2009 stabiliscono che l’ammissione alla classe successiva è consentita previo raggiungimento di un voto di sufficienza in ciascuna disciplina e nel comportamento.

Secondo quanto stabilito da DPR 122/2009 e dalla circolare n° 20 del 4 marzo 2011“per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato”

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Dalla circolare n° 3 del 13 febbraio 2015: “ …la presenza del testo definitivo delle Indicazioni Nazionali per il primo ciclo consente di procedere alla adozione di un modello di certificazione nazionale, così come suggerito dalla norma, al fine di fornire un quadro di riferimento unitario e coerente alle istituzioni scolastiche del primo ciclo, alle famiglie degli allievi, alle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo, in cui si completa il percorso dell'obbligo di istruzione al 16° anno di età (Legge n. 296/2006). In relazione a questo adempimento, il Ministero dell'Istruzione ha affidato al Comitato Scientifico Nazionale, già incaricato (DM 19 marzo 2013, n. 183) di accompagnare l'attuazione delle Indicazioni, il compito di elaborare una proposta di strumenti certificativi in linea con le finalità previste dal quadro normativo e in coerenza con il nuovo impianto educativo, pedagogico e curricolare delle Indicazioni Nazionali…”

Il Comitato Scientifico Nazionale ha elaborato due distinti modelli: certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado. I modelli sono stati assunti da alcune Scuole, in via sperimentale nell’Anno Scolastico 2014 – 2015. La sperimentazione è stata estesa a tutte le Scuole nell’Anno Scolastico 2015 – 2016 e il suo uso diventerà obbligatorio, per tutte le Scuole, dall’Anno Scolastico 2016 – 2017. La nostra scuola ha aderito alla sperimentazione fin dalla fase iniziale.

Dalla circolare n° 3 del 13 febbraio 2015:“ … La certificazione delle competenze non è sostitutiva delle

attuali modalità divalutazione e attestazione giuridica dei risultati scolastici (ammissione alla

classesuccessiva, rilascio di un titolo di studio finale, ecc.), ma accompagna e integra talistrumenti

normativi, accentuando il carattere informativo e descrittivo del quadrodelle competenze acquisite dagli

allievi, ancorate a precisi indicatori dei risultati diapprendimento attesi. La certificazione si riferisce a

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conoscenze, abilità ecompetenze, in sintonia con i dispositivi previsti a livello di Unione Europea per

le"competenze chiave per l'apprendimento permanente" (2006) e per le qualificazioni(EQF, 2008) recepite

nell'ordinamento giuridico italiano.”

Tipologia delle prove di verifica per la valutazione delle Competenze – Valutazione Autentica

Osservazioni sistematiche Compiti di realtà Autobiografie cognitive

Tipologia delle prove di verifica per la valutazione degli Apprendimenti

La scelta della tipologia di prova è dettata dal tipo di obiettivi che si intendono verificare e dalle

modalità di apprendimento preferenziali della classe:

Prove strutturate Prove semi – strutturate Prove aperte Colloqui

Campi di indagine delle prove di valutazione

verifica di tipo diagnostico verifica di tipo formativo verifica di tipo sommativo test di autovalutazione

Le verifiche di tipo diagnostico hanno lo scopo di rilevare i pre – requisiti e/o le pre-conoscenze degli alunni per la messa a punto della programmazione didattica. Durante lo svolgimento delle Unità di Apprendimento è previsto un monitoraggio continuo del livello di apprendimento degli alunni attraverso la somministrazione di prove di verifica formative tese ad individuare il grado di raggiungimento dei singoli obiettivi. Esse potranno costituire prove di valutazione differita o interattiva. La prova sommativa è conclusiva e verifica un campionamento degli obiettivi più rappresentativi del curricolo svolto. I test di autovalutazione hanno lo scopo di far riflettere lo studente sul processo di apprendimento al fine di predisporre un proprio percorso.

Modalità di valutazione: dal punteggio grezzo al voto

Ad ogni parte (esercizio o obiettivo) della prova è attribuito un punteggio grezzo che, attraverso una scala di conversione, permette di definire il voto finale in decimi.

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A seconda della tipologia della classe e/o di altre valutazioni di tipi didattico – metodologico potrà essere adottato un criterio ex – ante o ex – post per la determinazione della soglia della sufficienza che generalmente corrisponderà al raggiungimento degli obiettivi minimi disciplinari.

Indipendentemente dalla tipologia della prova di verifica somministrata, se questa ha carattere sommativo, il giudizio sintetico finale verrà espresso in decimi secondo la seguente scala:

• 10 completa padronanza degli obiettivi di apprendimento • 9 pieno raggiungimento degli obiettivi fissati • 8 più che buono il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento • 7 buono il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento • 6 raggiungimento degli obiettivi minimi • 5 parziale raggiungimento degli obiettivi minimi di apprendimento • 4 mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di apprendimento

Le attività condotte con modalità di apprendimento cooperativo saranno valutate attraverso:

prova individuale

voto ponderato

attribuzione di un bonus al gruppo per i miglioramenti disciplinari conseguiti e/o per il rispetto degli obiettivi sociali

osservazioni sistematiche durante l’attività

prodotti finali del lavoro di gruppo

Valutazione delle competenze disciplinari

La valutazione accompagna l’intero percorso di apprendimento dell’alunno, attraverso l’osservazione costante dell’insegnante, le verifiche periodiche di ogni tipo (scritte, orali, pratiche) e la successiva formulazione di giudizi intermedi e finali (valutazione alla fine del I e del II quadrimestre) espressi attraverso una scala numerica decimale o l’utilizzo di strumenti di valutazione autentica. La scala numerica di valutazione NON è una scala di giudizio oggettiva, in quanto la valutazione, così come l’insegnamento, è individualizzata e sempre riferita all’equilibrio tra l’obiettivo del raggiungimento di standard di apprendimento (definiti nel Curricolo di Istituto e nelle programmazioni disciplinari) e la misura dei progressi dimostrati dal singolo alunno. Promuovere una didattica per competenze richiede un profondo cambiamento del modello di insegnamento e quindi anche degli strumenti utilizzati per la valutazione. Nella nostra scuola è, da tempo, in atto una riflessione che parte dalla convinzione che una competenza, in quanto tale, non è direttamente misurabile, ma può essere “riconosciuta” prendendo in considerazione tutta una serie di “tracce”, prestazioni autentiche, (conoscenze, abilità metodologiche o caratteristiche personali...) che manifestano la presenza delle risorse da attivare per l’agire competente. Per valutare le competenze, occorre rifarsi a situazioni complesse reali (compiti autentici) in cui si attivano le diverse capacità e risorse necessarie per raggiungere un obiettivo. Per questo il lavoro dei docenti si sta sempre di più orientando verso l’uso di strumenti di valutazione autentica come checklist, performance list e rubriche. In particolare le rubriche sono strumenti per valutare prestazioni complesse come lo sviluppo di un prodotto, la soluzione di un problema, la conduzione di un’esposizione orale e prevedono la scomposizione della prestazione in elementi importanti o dimensioni e una rigorosa definizione dei livelli di prestazione attesi espressi in termini

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comportamentali e quindi osservabili e misurabili. L’utilizzo di questi strumenti rende più esplicite le aspettative dei docenti, fornisce agli alunni un modello attendibile delle prestazioni attese, permette di evidenziare punti di forza e criticità delle singole prestazioni, favorisce la capacità di autovalutazione in quanto aiutano gli studenti a divenire più profondi nel giudicare la qualità dei propri lavori e quella degli altri. Le rubriche costituiscono, infine, un importante strumento di comunicazione tra insegnante e genitori rendendo più espliciti i criteri valutativi. Valutazione di alunni con bisogni educativi speciali Nel caso di alunni con bisogni educativi speciali gli stessi standard di apprendimento possono essere ridefiniti dal team degli insegnanti di classe. Nella valutazione si farà riferimento ad obiettivi minimi disciplinari su contenuti essenziali oppure ad obiettivi personalizzati su contenuti selezionati per il singolo alunno. Per tutti gli alunni il docente ha facoltà di differenziare le prove di verifica basandosi su diversi livelli di competenza raggiunti dai propri alunni, di fornire prove di verifica graduate su diversi livelli di difficoltà, di valutare secondo criteri differenziati la stessa tipologia di prova somministrata ad alunni che hanno raggiunto diversi livelli di competenza nella propria disciplina. Per quanto riguarda la valutazione degli alunni stranieri appena arrivati in Italia,secondo quanto stabilito da art.45 comma 4 D.P.R.394/1999, il collegio dei docenti elabora un PSP e definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento. Possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l'apprendimento della lingua italiana, (alfabetizzazione 1 e 2 livello) utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Gli alunni stranieri non in possesso delle necessarie conoscenze e competenze nella lingua italiana, nel rispetto dell'autonomia delle scuole, possono essere dispensati dallo studio della seconda lingua comunitaria e, in base all’art.5 comma 10 D.P.R. 89/2009, “le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria possono essere utilizzate anche per potenziare l'insegnamento della lingua italiana”. Per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. Nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, gli alunni possono utilizzare per le prove scritte gli strumenti compensativi previsti dal piano didattico personalizzato (PDP) o da altra documentazione, redatta ai sensi dell’art. 5 del D.M. 12 luglio 2011. La valutazione attraverso il voto numerico delle prove di verifica non preclude all’insegnante la possibilità di formulare giudizi più estesi né solleva l’insegnante stesso dall’obbligo di esplicitare quali obiettivi sono oggetto della valutazione (con riferimento alla programmazione disciplinare). La comunicazione scuola-famiglia sulla valutazione disciplinare in itinere dell’alunno è garantita da incontri periodici tra genitori e insegnanti e da altre modalità condivise tra le due parti tra cui l’uso del registro elettronico.

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Ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato finale

In sede di scrutinio finale del secondo quadrimestre il consiglio di classe può decidere di ammettere lo studente alla classe successiva con voto di consiglio, motivando la decisione presa in base ai criteri di seguito riportati.

Criteri di ammissione alla classe successiva 1. Valutare la situazione del singolo alunno rispetto a se stesso e non in relazione alla classe, tenendo presente, in relazione al livello di partenza individuale: a. · progressi dal punto di vista cognitivo b. · maturazione personale 2. Valutare, per i casi particolari, il raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dal consiglio di classe e da ciascun docente, alla luce degli “aggiustamenti” apportati in seguito ad eventuali verifiche negative 3. Valutare l’effettiva possibilità di recupero nella scelta tra ammissione o non ammissione, in quanto la permanenza nella stessa classe non viene intesa come punizione. Considerare anche gli eventuali risvolti negativi per la classe che dovrebbe ” ricevere” i non ammessi 4. Tener conto dell’inserimento dell’alunno nella classe e del coinvolgimento della famiglia 5. Tener conto della motivazione, dell’impegno e dell’atteggiamento nei confronti della scuola e delle discipline 6. Valorizzare le abilità e attitudini personali, anche alla luce dei contratti formativi concordati (formalmente o anche solo verbalmente) con ciascun docente o con il consiglio di classe 7. Ricorrere, in casi eccezionali, all’assegnazione di “debiti formativi”, prevedendo corsi di recupero all’inizio dell’anno scolastico successivo (per gli alunni delle classi prime e seconde)

Per informare le famiglie e programmare le attività di recupero, alla scheda di valutazione

vengono allegati i seguenti documenti:

Allegato alla scheda di valutazione (classi prime e seconde)

Nel II quadrimestre l’alunno/a ______________________________________________________

ha effettuato attività di recupero in ………………………………..……………………

………………………………………………………………………………………………………..,

ma non ha raggiunto gli obiettivi minimi nelle seguenti discipline …………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………

Il Consiglio di Classe ritiene comunque più opportuno ammetterlo/a alla classe successiva. Ma

richiede un serio lavoro estivo di recupero, secondo le seguenti indicazioni:

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MATERIA CARENZE INDIVIDUATE/ INDICAZIONI DI LAVORO

All’inizio del nuovo anno scolastico, l’alunno/a effettuerà una prova di verifica per valutare

l’efficacia del lavoro svolto.

Allegato alla scheda di valutazione (classi terze)

Nel II quadrimestre l’alunno/a ______________________________________________________

ha effettuato attività di recupero in ………………………………..……………………

………………………………………………………………………………………………………..,

ma non ha raggiunto gli obiettivi minimi nelle seguenti discipline …………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………

Il Consiglio di Classe ritiene comunque opportuno ammetterlo/a all’esame di licenza

Certificazione delle Competenze

La Competenza raggiunta da un alunno in una data area richiede una valutazione più ampia

rispetto alle conoscenze e abilità acquisite nelle singole discipline ed emerge dalla capacità di

applicazione delle stesse in contesti reali. Una possibile definizione di competenza è la seguente:

Competenza è ciò che, in un contesto dato, si sa fare (abilità) sulla base di un sapere (conoscenza).

Le competenze sono conoscenze sia esperite sia concettualizzate, per raggiungere l’obiettivo atteso

e produrre ulteriore conoscenza. Pertanto, possedere una competenza comporta la disposizione a

scegliere, utilizzare e padroneggiare le conoscenze e abilità idonee, in un contesto determinato, per

impostare e/o risolvere un problema dato.

La Scuola secondaria di 1° Grado “G. Marconi” e le scuole primarie afferenti all’I.C. 10 hanno

aderito, fin dall’Anno Scolastico 2014 – 2015, alla sperimentazione sul modello della certificazione

delle competenze. Di seguito sono riportati i modelli ministeriali utilizzati.

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SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Il Dirigente Scolastico

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal Consiglio di classe in sede di scrutinio finale;

tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente;

CERTIFICA

che l’alunn … ………………………………………….……………………………………………………...,

nat … a……….……………………………………………….……………... il ……………………………..,

ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di … ore;

ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

Livello Indicatori esplicativi

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note

Profilo delle competenze

Competenze chiave Discipline coinvolte Livello

1 Ha una padronanza della lingua italiana tale da con-sentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni

Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: I

2 È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

Comunicazione nelle lingue straniere.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a:

3 Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

Competenza matema-tica e competenze di base in scienza e tec-nologia.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a:

4 Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con sog-getti diversi.

Competenze digitali. Tutte le discipline

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Data. ……………..…………. Il Dirigente Scolastico

………………………………………

5 Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche .

Imparare ad imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline

6 Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni.

Imparare ad imparare. Tutte le discipline

7 Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialo-go e di rispetto reciproco.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a:

8 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio ta-lento si esprime negli ambiti motori, artistici e musi-cali che gli sono congeniali

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a:

9 Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. .

Spirito di iniziativa e imprenditorialità. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

10 Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro inizia-to da solo o insieme ad altri. .

Imparare ad imparare. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

11 Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

12 Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

13 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a: ……………………………………………………………………………………………………………………………

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SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Il Dirigente Scolastico

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal Consiglio di classe in sede di scrutinio finale;

tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente;

CERTIFICA

che l’alunn … ………………………………………….……………………………………………………...,

nat … a……….……………………………………………….……………... il ……………………………..,

ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di … ore;

ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

Livello Indicatori esplicativi

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note

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Sulla base dei livelli raggiunti dall’alunno/a nelle competenze considerate, il Consiglio di Classe

propone la prosecuzione degli studi nel/i seguente/i percorso/i: VEDI ALLEGATO

Data. ……………..…………. Il Dirigente Scolastico

………………………………………

Profilo delle competenze

Competenze chiave Discipline coinvolte Livello

1 Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ITALIANO

2 Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Comunicazione nelle lingue straniere.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: LINGUE

3 Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

Competenza matema-tica e competenze di base in scienza e tec-nologia.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: MATEMATICA, SCIENZE, TECNOLOGIA

4 Usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

Competenze digitali. Tutte le discipline

5 Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Imparare ad imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline

6 Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

Imparare ad imparare. Tutte le discipline

7 Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: STORIA, EDUCAZIONE CIVICA, SCIENZE

8 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ARTE, MUSICA, EDUCAZIONE FISICA

9 Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

10 Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Imparare ad imparare. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

11 Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

12 Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

13 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a: ……………………………………………………………………………………………………………………………

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CONSIGLIO ORIENTATIVO AI FINI DELLA SCELTA DEL PERCORSO DI STUDI

Una commissione di lavoro composta da una rappresentanza di docenti della scuola secondaria di primo e

secondo grado del Comune e dirigenti scolastici ha elaborato un consiglio orientativo basato su un profilo di

competenze degli alunni, collegato al profilo in uscita delle Indicazioni Nazionali e al modello ministeriale di

certificazione delle competenze.

Di seguito il modello elaborato:

Ai genitori dell’alunno/a……………………………………………Classe ……………………….

L’alunno/a ha evidenziato

Motivazione verso lo studio.

Esegue regolarmente le consegne assegnate,

evidenziando tenacia, costanza nell’applicazione

e passione verso i saperi.

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Osservazioni

Partecipazione alle attività scolastiche.

Rispetta le regole condivise, collabora con gli

altri per la costruzione del bene comune,

esprimendo le proprie personali opinioni e

sensibilità.

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Osservazioni

Capacità di organizzazione del lavoro.

Orienta le proprie scelte in modo consapevole,

impegnandosi a portare a compimento sia

autonomamente che in un’ottica collaborativa, il

lavoro proposto. Pianifica il proprio lavoro in

maniera efficace, utilizzando con pertinenza

materiali e risorse a disposizione.

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Osservazioni

Preparazione scolastica di base.

Possiede un patrimonio organico di conoscenze

e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace

di ricercare e di procurarsi velocemente nuove

informazioni, impegnandosi in nuovi

apprendimenti anche in modo autonomo

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Osservazioni

Interesse e propensione per l’ambito storico-

linguistico.

Comprende enunciati e testi di una certa

complessità, esprime le proprie idee adottando

un registro linguistico appropriato alle diverse

situazioni. E’ in grado di esprimersi con proprietà

lessicale e morfosintattica in lingua inglese e di

affrontare comunicazioni essenziali, in semplici

situazioni di vita quotidiana, in una seconda

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Osservazioni

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lingua europea.

Interesse e propensione per l’ambito artistico-

musicale-motorio.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio

talento si esprime in ambiti motori, artistici e

musicali che gli sono congeniali con pertinenza

ed originalità.

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Osservazioni

Interesse e propensione perl’ambito tecnico-

scientifico.

Analizza consapevolmente i dati e i fatti della

realtà, verificando l’attendibilità di analisi

quantitative e statistiche proposte. Affronta

problemi e situazioni con metodo e rigore logico.

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Osservazioni

Esame di Stato Conclusivo del Primo Ciclo di Istruzione L’Esame di Stato conclusivo del Primo Ciclo di Istruzione si svolge nel mese di giugno del III anno di scuola Secondaria di I grado. L’ammissione all’Esame di Stato è consentita dal conseguimento di una valutazione almeno sufficiente in tutte le discipline e nel comportamento, al termine della terza classe. L’esame consta di 5 prove scritte e di un colloquio orale di carattere pluridisciplinare. Le prove scritte sono le seguenti:

Italiano;

Matematica con elementi di Scienze e/o Tecnologia;

Prima Lingua Straniera Comunitaria (Inglese);

Seconda Lingua Straniera Comunitaria (francese, tedesco o spagnolo);

Prova Nazionale Invalsi di Italiano e Matematica.

Il voto di ammissione all’Esame di stato si esprime in decimi, attraverso numeri interi dal 6 al 10. L’attribuzione del voto di ammissione è concordata dal Consiglio di Classe sulla base delle valutazioni delle singole discipline e del comportamento alla fine del terzo anno di scuola Secondaria di I grado, ma anche tenendo conto dei progressi osservati nell’alunno nel corso del triennio. Il voto di ammissione non è il frutto di media aritmetica dei voti del terzo anno; il Consiglio di Classe può ritenere di applicare discrezionalmente arrotondamenti e bonus agli alunni che hanno dimostrato evidenti miglioramenti delle proprie competenze disciplinari rispetto al proprio punto di partenza. Il voto di ammissione non è garanzia per l’ottenimento dello stesso risultato alla fine dell’Esame.

L’Esame di Stato, pertanto, per le sue proprie caratteristiche, può modificare la valutazione

dell’alunno rispetto al voto consiliare di ammissione.

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Il voto delle prove scritte e del colloquio orale si esprime in decimi, attraverso numeri interi dal 4 al 10, secondo criteri stabiliti dalla commissione esaminatrice (ad esclusione della Prova Invalsi, valutata attraverso l’applicazione di criteri stabiliti dall’Istituto Nazionale di Valutazione). Il voto delle prove scritte viene definito in base a griglie comuni a tutte le commissioni ed elaborate dai gruppi di dipartimento. Criteri di conduzione dell’esame di licenza L’esame di licenza media ha carattere di bilancio dell’attività svolta dall’alunno e dell’azione educativa e culturale compiuta dalla scuola. Ha valenza educativa intesa come possibilità offerta all’alunno di fornire prova delle proprie capacità di rielaborazione personale e di organizzazione delle conoscenze acquisite nel corso del triennio. Le prove scritte hanno una loro struttura e caratterizzazione ben definita. Sono concordate a livello di gruppi di materia, così come sono concordati i criteri di valutazione. Il colloquio dovrà consentire la prevalente valutazione del livello raggiunto dall’alunno nelle attività di studio e di lavoro e il grado di maturazione personale. Dovrà essere impostato mettendo in luce gli approfondimenti di aspetti culturali peraltro non necessariamente coinvolgenti tutte le discipline. Deve svolgersi con la massima coerenza possibile nella trattazione dei vari argomenti escludendo, tuttavia, ogni artificiosa connessione. Gli aspetti organizzativi chiamano in causa:

· i Consigli di Classe; · i gruppi monodisciplinari; · il Collegio dei Docenti.

Per ciascun alunno devono essere indicate le discipline sulle quali verterà il colloquio, che dovrà mettere l’alunno in condizione di presentare anche materiali prodotti nel corso dell’anno scolastico per alcune attività. Senza preclusioni categoriche, che potrebbero ridurre o condizionare in negativo le possibilità offerte dal colloquio, esso potrà essere circoscritto ad un numero di tre o quattro attività, rappresentative delle seguenti aree:

· italiano, storia, lingua straniera; · matematica e scienze, geografia, educazione tecnica; · educazione musicale, educazione artistica, educazione fisica,

in modo da valorizzare e rendere coerente l’aspetto educativo dell’esame; eliminare la noia e gli aspetti ripetitivi; eliminare il prevalere di alcune discipline rispetto ad altre; valorizzare l’apporto dei tutti gli insegnamenti e di tutti i docenti. Per la valutazione del colloquio orale le commissioni utilizzano la seguente scheda:

VALUTAZIONEDEL COLLOQUIO D’ESAME

CLASSEIII ___ A. S.____________ NOME ALUNNO/A __________________________

*Argomenti oggetto del colloquio orale:

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_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________

Conoscenzadei contenuti acquisiti:

o -completa/ sicura / approfondita o -completa/ sicura / abbastanza approfondita o -completa e sicura o -adeguata/ discreta o -sufficiente o -quasisufficiente, anche se con alcune incertezze o -scarsa / incompleta / frammentaria/ inadeguata

*Capacitàdi operare collegamenti e di rielaborare:

o – ha effettuato opportuni collegamenti in modo autonomo e sicuro ed ha saputo rielaborare in modo personale gli argomenti

o – ha effettuato opportuni collegamenti in modo autonomo ed ha saputo rielaborare gli argomenti

o – ha effettuato l’analisi e la sintesi dei collegamenti principali ed ha saputo rielaborare gli argomenti

o – ha effettuato l’analisi e i collegamenti principali ed ha saputo rielaborare alcuni semplici argomenti

o – ha saputo esporre alcune conoscenze con qualche semplice collegamento guidato o -ha saputo esporre alcune semplici conoscenze e alcuni contenuti nei loro aspetti principali

* Capacità di analisi e sintesi:

o ottime/ notevoli o molto buone / buone / soddisfacenti o discrete/ abbastanza buone o sufficienti

* Capacità di utilizzare il lessico specifico:

o espressione efficace e precisa o espressione chiara e precisa o espressione corretta / abbastanza corretta o espressione semplice, ma abbastanza corretta o espressione semplice e non sempre chiara

* Nel triennio l’alunno ha raggiunto un livello di impegno e applicazione nello studio:

o pienamente positivo o positivo o buono o soddisfacente / discreto o sufficiente

VOTOFINALE DEL COLLOQUIO ________________________

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Per la valutazione della prova scritta di italiano le commissioni tengono conto dei seguenti

indicatori:

Aderenza alle caratteristiche del tipo di testo richiesto,

Chiarezza espositiva e di contenuto

Originalità di idee

Successione logica ed equilibrio tra le parti

Contenuto

Lessico

Ortografia

Sintassi

Costruzione del periodo

Per la valutazione della prova scritta di inglese e di seconda lingua le commissioni tengono conto

dei seguenti indicatori:

Comprensione di un brano: capacità di cogliere le relazioni implicite ed esplicite di un

messaggio, ricavare le informazioni richieste e utilizzare un linguaggio corretto, appropriato

e personale.

Risposta ad una lettera: capacità di seguire le indicazioni fornite dalla traccia, rielaborarle in

modo ricco e personale usando un linguaggio corretto e appropriato.

Per la valutazione della prova scritta di matematica le commissioni tengono conto dei seguenti

indicatori:

Correttezza del calcolo

Utilizzo di linguaggi specifici

Rappresentazione grafica di figure e funzioni

Utilizzo di procedure

Capacità di motivare e/o argomentare

Il voto finale dell’Esame di Stato è costituto dalla media aritmetica tra voto di ammissione e voto di ciascuna prova d’esame. Il voto di ammissione e i voti delle singole prove concorrono ognuno per un settimo alla definizione del voto finale. La media dei voti sarà arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. La circolare ministeriale pubblicata annualmente per la regolamentazione dell’Esame di Stato ricorda che non sono previste dalle norme vigenti né medie ponderate né la possibilità di assegnare bonus in analogia con l’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all'unanimità (d.P.R. 122/2009, art.3 com.8). Per gli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore, possono essere predisposte prove d’Esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale Invalsi, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue

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potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario,in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza (d.P.R. 122/2009, art.9 com.2). Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei (d.P.R. 122/2009, art.10 com.1).

Scheda di passaggio:

La Commissione Continuità tra le scuole del primo e del secondo ciclo ha elaborato e adottato una

scheda di passaggio. Tale scheda viene compilata durante l’esame di stato conclusivo e inviata

alla scuola superiore in cui l’alunno si è iscritto. La scuola superiore si impegna a restituire alla

scuola sec. di 1° gr. la scheda aggiornata alla fine del primo anno di superiori con anche l’esito

finale. La scheda è stata elaborata per fornire alle scuole superiori informazioni utili per la

composizione delle classi prime e, per mettere alle scuole del primo ciclo, di acquisire informazioni

sul successo scolastico dei propri alunni.

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b) VALUTAZIONE del SISTEMA

Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 (adottate con Regolamento del Ministero dell’Istruzione del 16/11/2012):

Alle singole istituzioni scolastiche spetta la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne. Con il DPR n. 80/2013 è stato emanato il regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. In esso sono definiti i soggetti e le finalità dell'SNV e all'articolo 6 sono indicate e descritte le quattro fasi nelle quali si articola il procedimento di valutazione delle scuole: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale. Con la Direttiva n° 11 del 18 Settembre 2014, prevista dall'articolo 2, comma 3, del Regolamento, sono individuate le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione. In base alle indicazioni normative citate le scuole afferenti all’I.C.10 hanno elaborato il RAV di Istituto e Il Piano di Miglioramento, parte integrante del PTOF triennale, approvato dal collegio Docenti e dal Consiglio di Istituto il 20 ottobre 2016.

Nel RAV e nel Piano di Miglioramento sono previste anche le azioni, i tempi e le modalità di

condivisione per la valutazione del Sistema Scuola.

Valutazione del Curricolo

Il Curricolo di Istituto è costituito dal curricolo trasversale per le Competenze Chiave di Cittadinanza e dalle programmazioni educative e disciplinari che annualmente sono oggetto di revisione da parte degli insegnanti organizzati in gruppi di lavoro di dipartimento. Le programmazioni educative e disciplinari sono oggetto di revisione anche da parte del consiglio di classe generalmente nei mesi di ottobre/novembre e di marzo/aprile.

In particolare, per Italiano e Matematica, uno strumento di valutazione dell’efficacia dei curricoli è rappresentato dalla rilevazione annuale degli esiti delle prove Invalsi, somministrate agli alunni delle classi seconda e quinta della scuola primaria e della classe III della scuola Secondaria di I grado all’interno dell’esame di Stato finale.

Tali rilevazioni permettono di evidenziare, per le due discipline, gli ambiti e i processi in cui emergono i maggiori successi o le maggiori criticità e di progettare, in relazione alle evidenze emerse, eventuali azioni correttive. Valutazione dei Progetti La progettazione curricolare ed extracurricolare della scuola investe diverse e molteplici attività ormai consolidate, afferenti alle differenti macroaree di progetto di seguito elencate:

Accoglienza e continuità

Recupero, consolidamento, potenziamento

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Progetto Scuola 2.0

Orientamento

Educazione stradale

Educazione alle legalità

Centro sportivo scolastico

Attività extracurricolari

Integrazione alunni stranieri

Integrazione alunni con bisogni educativi speciali

Educazione alla salute, all’affettività, alla sessualità

Educazione alimentare

Teatro

Biblioteca

Lingue straniere e progetti internazionali

La storia e la memoria

Istruzione domiciliare Nel PTOF di Istituto per ogni macroarea sono riportati i progetti specifici che si collegano direttamente alle priorità strategiche del Piano di Miglioramento.

I progetti didattici realizzano l’ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto, rispetto all’offerta formativa disciplinare di base. Sono pianificati ad inizio anno scolastico, approvati dal Collego dei Docenti e dal Consiglio di Istituto e realizzati in base alle disponibilità finanziarie presenti. La valutazione dei progetti avviene attraverso la valutazione delle singole azioni progettuali, da parte dei docenti coinvolti nelle stesse azioni, dei responsabili di area e infine del Collegio dei Docenti che ha facoltà di approvare la loro riproposizione negli anni scolastici successivi. L’autovalutazione del progetto complessivo di scuola avviene sulla base dei seguenti criteri:

Ricaduta positiva sull’interesse e la motivazione generale degli alunni e delle famiglie, nonché degli operatori, rilevata anche attraverso questionari finali di valutazione;

Innalzamento degli standard di istruzione, diminuzione dei fenomeni di ripetenza e di abbandono;

Capacità degli alunni di fare scelte orientative opportune; congruo successo alla Scuola Superiore.

Per i progetti finanziati da enti esterni sono gli stessi enti finanziatori che richiedono rendiconti sulla base di criteri e indicatori dichiarati. Per i progetti finanziati internamente la valutazione viene effettuata in base ai dati recepiti attraverso la seguente scheda di monitoraggio. SCHEDA DI MONITORAGGIO DEI PROGETTI IN ATTO NELLA SCUOLA Titolo del progetto________________________. Classe__________________________________ Durata del progetto:

〈 Annuale

〈 Biennale

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〈 Triennale

〈 in prosecuzione dell'anno precedente Docenti e discipline coinvolte _____________________________________________________________________________ Periodo di realizzazione ________________________________________________________________________________ Momenti di realizzazione:

durante le ore curricolari

in compresenza

in attività di laboratorio La realizzazione del progetto è stata programmata

dal consiglio di classe

da gruppi di docenti

dal singolo docente

da docenti appartenenti a pi con consigli di classe Punti di forza del progetto ________________________________________________________________________________ Punti di debolezza del progetto ________________________________________________________________________________ Il progetto è riproponibile l'anno prossimo alle future classi?

SI'NO Proposte di progetti della scuola: ____________________________________________________________________________ Valutazione dei Processi L’offerta educativa e didattica dell’Istituto è soggetta a valutazioni anche in termini organizzativi dell’intero sistema-scuola. Processi e procedure coinvolgono le diverse forme di interazione tra le seguenti categorie di persone che costituiscono il sistema-scuola: docenti, alunni, famiglie, altro personale della scuola. La valutazione del sistema – scuola, per la scuola sec. di 1° gr. “G. Marconi” iniziata nell’A. S. 2003 – 2004 è realizzata attraverso gli esiti di questionari anonimi somministrati, alla fine di ogni anno scolastico,a docenti, alunni, famiglie e personale non-docente della scuola. Dall’anno scolastico 2014 – 2015 i questionari vengono compilati on-line. Dal presente anno scolastico 2016 – 2017 si procederà ad un’azione di omogeneizzazione anche con i plessi di scuola primaria. Gli esiti delle azioni valutative, al termine dell’anno scolastico, sono presentati al Collegio dei Docenti e al Consiglio d’Istituto per la verifica del grado di soddisfazione, del livello di efficienza–efficacia dell’azione educativa e per l’individuazione di eventuali interventi orientati al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dell’organizzazione scolastica.

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IL RUOLO DELL’INVALSI Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 (adottate con Regolamento del Ministero dell’Istruzione del 16/11/2012): “Il sistema nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico, fornendo alle scuole, alle famiglie e alla comunità sociale, al Parlamento e al Governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione. L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove.

La Legge 59/1997 ha abbinato il conferimento dell’autonomia alle scuole all’“obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi” (art.21, c.9). Il Regolamento dell’autonomia (d.P.R. 275/1999, art.10) ha prefigurato le caratteristiche delle rilevazioni sistematiche degli apprendimenti finalizzate alla “verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio” e al sostegno alla scuola attraverso “iniziative nazionali e locali di perequazione, promozione, supporto e monitoraggio”. La Legge 53/2003 di riforma degli ordinamenti, infine, ha affermato che “le verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti sono finalizzate al miglioramento e armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e formazione” (art.3) e ha affidato all’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (Invalsi) i seguenti compiti:

- Predisporre verifiche periodiche di conoscenze e abilità per la valutazione del sistema di istruzione e formazione;

- Predisporre prove standardizzate che concorrono, insieme alle prove formulate dalle commissioni d’esame, alla formulazione di un voto in uscita negli Esami conclusivi dei cicli di istruzione.

Con il DPR n. 80/2013, successiva Direttiva 11/2014 e Circolare 47/2014 è stato emanato il regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. In esso sono definiti i soggetti e le finalità dell'SNV che prevede le seguenti fasi di valutazione:

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La fase di autovalutazione si è conclusa con la pubblicazione del RAV (settembre 2015) e la stesura del Piano di Miglioramento, parte integrante del PTOF di Istituto Test INVALSI I test Invalsi si collocano all’interno di un quadro di riferimento europeo, che vede la valutazione nelle sue differenti declinazioni (del sistema, degli istituti, degli insegnanti, degli studenti) come uno degli strumenti necessari:

per la rendicontazione (accountability) –rendere conto ai legittimi e naturali portatori di interesse (famiglie, comunità, decisori politici, il Paese) dei risultati che il sistema scolastico è in grado di conseguire;

per il miglioramento del sistema stesso.

Le prove Invalsi hanno l’obiettivo di monitorare i processi di apprendimento degli studenti italiani, lungo tutto il percorso di studi (dalla classe seconda della scuola primaria fino alla classe seconda della scuola secondaria), con particolare attenzione al raggiungimento di alcuni obiettivi di Italiano e Matematica riferiti alle Indicazioni Nazionali per il Curricolo. Le prove INVALSI non si sostituiscono alla valutazione dei docenti, ma possono fornire una solida base, comparativamente affidabile, per analizzare i frutti delle scelte autonome di ciascuna scuola su un piano comune a tutti gli allievi della scuola italiana. Con l’eccezione della classe terza della Sc. Secondaria di primo grado le prove non hanno scopo valutativo. Alla fine del primo ciclo di istruzione la prova INVALSI è, invece, parte integrante dell’esame conclusivo e la sua valutazione incide per 1/7 sulla valutazione finale attraverso un voto unico per Italiano e Matematica. Per propria natura, quindi, le rilevazioni Invalsi offrono alle scuole strumenti accurati di analisi sull’efficacia dell’attuazione dei curricoli scolastici di Istituto in termini statistici, al fine di armonizzare le programmazioni di insegnamento della scuola dell’autonomia con precisi standard di apprendimento stabiliti a livello nazionale. La restituzione dei risultati di queste rilevazioni consente di confrontare gli esiti di una singola scuola con quelli medi delle scuole della stessa area geografica e con quelli medi nazionali, nonché con quelli delle scuole con background familiare e sociale simile. A tal fine, oltre alla rilevazione degli apprendimenti, l’Invalsi si fa carico di rilevare informazioni di contesto, attingendo da dati

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forniti dalle segreterie scolastiche e da specifici questionari somministrati agli alunni. Tra i dati restituiti dal Sistema Nazionale di valutazione uno è quello relativo alla variabilità tra le classi e dentro le classi indicatore del rispetto dei criteri di omogeneità nella formazione iniziale delle classi prime e di eterogeneità di livello all’interno delle classi stesse. Nel corso degli anni il dettaglio dei dati restituiti da INVALSI è aumentato. Nel 2015 INVALSI ha restituito anche i microdati riferiti alle performance dei singoli alunni i cui risultati scolastici possono essere seguiti nel tempo grazie al codice SIDI che li identifica. Nel 2016 sono stati anche restituiti i dati relativi al Tred dell’ultimo triennio e il valore aggiunto calcolato per ogni scuola sulla base dei dati di contesto. Gli esiti delle prove Invalsi consentono alla scuola, oltre ad un comparazione immediata con altre scuole (benchmarking), anche di intraprendere azioni finalizzate al miglioramento della propria offerta formativa (benchlearning) attraverso:

l’individuazione di aree di criticità al proprio interno;

la rilevazione di tendenze positive o negative negli apprendimenti degli alunni nel corso degli anni;

la condivisione delle scelte didattiche e pedagogiche più efficaci tra gli insegnanti;

la revisione e l’aggiornamento continuo dei curricoli disciplinari.

Il grafico riporta le principali tappe del processo di diagnosi a partire dagli esiti delle prove INVALSI

Il processo di diagnosi che prende spunto da un esame individuale e collegiale dei dati INVALSI

integrato da altre informazioni quali il successo in uscita degli studenti si colloca come punto

focale dell’autovalutazione d’istituto.

Page 28: Il Processo Valutativo nella nostra Scuola - ic10modena.edu.it VALUTAZIONE.pdf · Carlo Petracca La valutazione nella (della) scuola è diventata oggi una rilevante “sfida” istituzionale,

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Test INVALSI e alunni con bisogni educativi speciali Dalla nota MIUR – INVALSI “Qualunque sia la tipologia del bisogno educativo speciale di un alunno, così come individuato dalla vigente normativa (legge 104/1992, direttiva 27 dicembre 2012, circolare ministeriale 8/2013,nota 22 novembre 2013) essa andrà segnalata sulla maschera elettronica per la raccolta delle informazioni di contesto individuali e in quella per l’inserimento delle risposte dello studente alle prove INVALSI, secondo le modalità operative che saranno indicate dall’INVALSI mediante specifica nota esplicativa. La partecipazione alle prove INVALSI degli alunni con bisogni educativi speciali (BES) è sintetizzata nella tavola di seguito riportata.”

“La segnalazione del bisogno educativo speciale consentirà di considerare i risultati degli alunni

interessati nel rispetto della massima inclusione e, al contempo, permetterà alle scuole di disporre

di dati informativi e articolati.”