IL PROCESSO L NUOVI ASSETTI Mafia Capitale, la discarica ...

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Latina Il giornale di MERCOLEDÌ 4 NOVEMBRE 2015 21 Regione Lazio dalla legge di stabilità cognite bio sulle competenze scudi di Chiamparino, pre- sidente della Conferenza delle Regioni. Anche in questo caso però dalla Regione Lazio è arrivato un segnale disten- sivo nelle parole del presi- dente Nicola Zingaretti: "Guardo al bicchiere mezzo pieno perchè è il tempo di costruire. La convocazione è una buona notizia perchè potrà partire il confronto che do- vrà essere sul futuro dell'I- talia e le innovazioni ne- cessarie per cambiare". "L'epilogo non potrà che essere una grande riforma che in tempi non biblici ri- disegni funzioni e numero delle Regioni. Occorrono meno spre- chi da parte di tutti e forse meno funzioni alle quali devono corrispondere co- perture adeguate. Si può fare anzi, si deve fare" ha concluso il governatore. *www.cinquequotidia- no.it IL PROCESSO Spunta la lista dei personaggi secretati dalla relazione del prefetto Mafia Capitale, la discarica dei 101 Altri nomi nel tritacarne dell’inchiesta: funzionari, dirigenti e politici di GIULIANO LONGO* Dopo i 250 testimoni chiama- ti alla sbarra dai difensori di Buzzi ecco spuntare la lista dei 101 nomi secretati dalla relazione del prefetto Ga- brielli. Ora resi pubblici e di- sponibili per rafforzare le tesi della Procura nel corso del processo monstre che da do- podomani prenderà avvio. Decine di nomi di funzionari, dirigenti comunali, ma anche di altri politici che verranno gettati nel tritacarne media- tico del quale ormai campano tutti i media ed i social net- work. Marchio di fabbrica: "Mafia capitale". Che non mette sotto accusa solo l'a- stuto borgataro Buzzi o il "nero" e temibile Carminati, ma tutta una governance po- litica e un apparato ammini- strativo giudicato dalla pub- blica opinione ancor prima che il processo venga cele- brato. E' il momento dei "pu- ri", dei "giusti" e degli incor- ruttibili, dei commissari, dei prefetti e degli uomini dello Stato che d'ora in poi, almeno sino alle lezioni di primavera (ma non è detto), terranno banco in questa città afflitta dal morbo della corruzione. Fra gli applausi eccitati di Gi- rotondini e giustizialisti d'antan alla eterna ricerca più di colpevoli che di condanna- ti. Una metastasi, quella della corruzione, che avrebbe co- minciato a diffondere le sue cellule malate da anni infet- tando, più o meno maligna- mente, le amministrazioni che si sono succedute. "Mafia capitale" è un brand (interna- zionale) facile, efficace per quel senso comune diffuso che non guarda tanto per il sottile fra arrestati, indagati o semplicemente nominati nelle intercettazioni, ma mette tutti nello stesso ma- leodorante calderone. Eppu- re ad agosto non si ritenne opportuno sciogliere il Co- mune per mafia. Ci si arrivò facendo fuori Ignazio in mo- do confuso, pasticciato e in- comprensibile per l'opinione pubblica ormai più rassegna- ta che sdegnata. Ora si deli- nea un processone che durerà almeno sino a luglio e che ri- schia di coincidere con una campagna elettorale inqui- nata dai veleni. Un processo- ne dove resta l'incognita del silente Carminati le cui even- tuali dichiarazioni potrebbe- ro piombare come bombe e- versive sul 'sistema'. Una sor- ta di terrorismo vendicativo che fa ancora paura a molti. Forse non accadrà, perché la mente del Cecato è politica e criminale nel contempo e gli basterà evitare la condanna per associazione mafiosa. Già, un nuovo tipo di mafia (è stato detto e ridetto) che non spara, intimidisce o ricatta, ma collude e corrompe i pub- blici poteri. Eppure furono proprio lo scandalo del 'Mose' di Venezia prima e dell'Expo di Milano poi, ad alimentare la percezione di un Paese do- ve la corruzione è norma, tant' è che fu istituita una au- torità ad hoc diretta da Can- tone. Non solo, ma a Milano si bloccarono le infiltrazioni negli appalti della mafia, quella vera, la 'ndrangheta dei lavori, dei movimenti ter- ra, delle costruzioni. In quel caso, nonostante le ondate di arresti degli anni e dei mesi precedenti l'Expo, non si par- lò mai di una 'Milano mafio- sa' perché lì gira il soldo, ope- rano le banche e l'alta finanza che muove i miliardi. Roba seria. Ben altra cosa degli ap- palti tarocchi per gli immi- grati, gli zingari, le case agli sfrattati, il verde pubblico ecc. Da allora in poi è stato un susseguirsi, uno stillicidio di arresti per corruzione in tutta Italia, eppure viene da chie- dersi perché solo Roma abbia meritato l'infamante mar- chio di "Mafia capitale". L'in- dagine della procura fu ini- zialmente etichettata Mondo di mezzo" con un "mondo di sopra", quello della politica e il "mondo di sotto", quello criminale. Con Carminati e Buzzi intermediari e brasseur d'affaires che sapevano navi- gare fra i potenti e la piccola delinquenza dei sòla, dei fac- cendieri da tre soldi, dei sen- sali della mazzetta, degli strozzini, dei piccoli ricicla- tori ecc. In questo rivelando una approfondita conoscen- za di quel substrato di cial- troneria accattona o pacchia- namente arricchita e parassi- ta che a Roma è sempre esi- stito. Ed è proprio oltre que- sto livello de 'noantri' che la Procura fa un salto, quasi an- tropologico, per colpire duro e adotta l'imputazione di as- sociazione mafiosa. Le con- seguenze sono ormai eviden- ti perché nonostante l'otti- mismo di Renzi che dice di non guardare agli schiera- menti politici ma al bene di Roma, viene 'asfaltata' tutta una classe dirigente. Eccetto quel "generone", quei cosid- detti poteri forti con i quali anche Marino "il puro" faceva i suoi bravi compromessi. Co- me se il nuovo stadio, l'Acea e le stesse Olimpiadi non di- pendessero da quelli. C'è da goderne? Diventerà Roma un modello di adamantina am- ministrazione dopo il proces- so? Forse. Al momento assi- stiamo alla graduale intossi- cazione delle coscienze che spinge al ribellismo e solleci- ta il disgusto. Poi, come Mi- tridate, a forza di assumere dosi di veleno per giorni e mesi subentrerà l'assuefazio- ne. "Tanto tutti sono uguali e nessuno si salva". Pietra tom- bale sulla politica dalle con- seguenze imprevedibili. *www.cinquequotidia- no.it PROSEGUE IL PERCORSO DI RISANAMENTO DELLA SANITÀ LAZIALE Recuperati ticket per 50 milioni di euro Accertamento della Regione: ne fruivano erroneamente 235 mila utenti Continua il percorso di risana- mento della sanità della Regione Lazio con una maxi operazione di recupero del ticket sanitario per 50 milioni di euro. La notizia arriva in concomitanza con i cal- coli della Uil sui possibili au- menti dell'Irpef regionale. Men- tre dunque dalla Pisana puntano a recuperare l'esenzione dal tic- ket erroneamente fruita da 235mila soggetti, la Uil ha calco- lato che se il Lazio aumentasse al massimo consentito le aliquote Irpef regionale, il rischio è quel- lo di possibili aumenti calcolati in media (sulle varie regioni in e- xtra deficit sanitario) nel 47,4% (pari 221 euro medi pro capite per oltre 13 milioni di contri- buenti). Secondo la Uil l'Irpef Regionale potrebbe quindi salire fino al 3,3%. L'operazione di recupero del tic- ket da 50 milioni di euro è partita invece con la delibera di giunta del 14 aprile con la quale si indi- cavano le modalità con cui rea- lizzare l’attività di recupero, in due fasi distinte (una bonaria e l’altra successiva) in collabora- zione con Equitalia. Sono state spedite le lettere bonarie. "Dallo screening su 1 milione di cittadi- ni esenti - spiega la Regione La- zio - sono emersi circa 235mila casi di soggetti che hanno usu- fruito dell’esenzione per reddito di prestazioni sanitarie senza a- verne diritto. I controlli sono stati fatti sulle due annualità 2009 e 2010, incrociando i dati con l’Anagrafe tributaria dell’A- genzia delle Entrate. E’ stato ri- scontrato un margine fisiologico di errore nell’invio della comu- nicazione all’incirca del 3%, in particolare riferito a un’anoma- lia nella trasmissione dei dati sulle prestazioni dall’ASL Roma D alla Regione Lazio, relativa- mente a quelle prestazioni (del 2009 e del 2010) dei consultori che sono e restano gratuite. In questo caso già accertato la Re- gione sta predisponendo una nuova lettera da inviare ai prece- denti destinatari, che annulla, a- gendo in autotutela, gli avvisi bonari precedentemente invia- ti". Per ulteriori eventuali verifiche e chiarimenti è possibile scrivere all’indirizzo email: recuperotic- [email protected] o con rac- comandata A/R indirizzata a: Regione Lazio - Contact Center Recupero Ticket in via Rosa Rai- mondi Garibaldi, 7 ‘Palazzina C’, 00145, Roma indicando come oggetto Recupero Ticket ID: #439029”. www.cinquequotidiano.it

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LatinaIl giornale di

MERCOLEDÌ 4 NOVEMBRE 2015 21

RegioneLazio

NUOVI ASSETTI L’Unione delle Province intanto protesta per l’ulteriore riduzione di risorse prevista dalla legge di stabilità

Città Metropolitana tra tagli e incogniteSi annuncia una stagione complicata ma i servizi saranno comunque garantiti. Anche se resta il dubbio sulle competenze

scudi di Chiamparino, pre-sidente della Conferenzadelle Regioni.

Anche in questo casoperò dalla Regione Lazio èarrivato un segnale disten-sivo nelle parole del presi-dente Nicola Zingaretti:"Guardo al bicchiere mezzopieno perchè è il tempo dicostruire.

La convocazione è unabuona notizia perchè potràpartire il confronto che do-vrà essere sul futuro dell'I-talia e le innovazioni ne-cessarie per cambiare"."L'epilogo non potrà cheessere una grande riformache in tempi non biblici ri-disegni funzioni e numerodelle Regioni.

Occorrono meno spre-chi da parte di tutti e forsemeno funzioni alle qualidevono corrispondere co-perture adeguate. Si puòfare anzi, si deve fare" haconcluso il governatore.

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IL PROCESSO Spunta la lista dei personaggi secretati dalla relazione del prefetto

Mafia Capitale, la discarica dei 101Altri nomi nel tritacarne dell’inchiesta: funzionari, dirigenti e politici

di GIULIANO LONGO*

Dopo i 250 testimoni chiama-ti alla sbarra dai difensori diBuzzi ecco spuntare la listadei 101 nomi secretati dallarelazione del prefetto Ga-brielli. Ora resi pubblici e di-sponibili per rafforzare le tesidella Procura nel corso delprocesso monstre che da do-podomani prenderà avvio.Decine di nomi di funzionari,dirigenti comunali, ma anchedi altri politici che verrannogettati nel tritacarne media-tico del quale ormai campanotutti i media ed i social net-work. Marchio di fabbrica:"Mafia capitale". Che nonmette sotto accusa solo l'a-stuto borgataro Buzzi o il"nero" e temibile Carminati,ma tutta una governance po-litica e un apparato ammini-strativo giudicato dalla pub-blica opinione ancor primache il processo venga cele-brato. E' il momento dei "pu-ri", dei "giusti" e degli incor-ruttibili, dei commissari, deiprefetti e degli uomini delloStato che d'ora in poi, almeno

sino alle lezioni di primavera(ma non è detto), terrannobanco in questa città afflittadal morbo della corruzione.Fra gli applausi eccitati di Gi-rotondini e giustizialistid'antan alla eterna ricerca piùdi colpevoli che di condanna-ti. Una metastasi, quella dellacorruzione, che avrebbe co-minciato a diffondere le suecellule malate da anni infet-tando, più o meno maligna-mente, le amministrazioniche si sono succedute. "Mafia

capitale" è un brand (interna-zionale) facile, efficace perquel senso comune diffusoche non guarda tanto per ilsottile fra arrestati, indagatio semplicemente nominatinelle intercettazioni, mamette tutti nello stesso ma-leodorante calderone. Eppu-re ad agosto non si ritenneopportuno sciogliere il Co-mune per mafia. Ci si arrivòfacendo fuori Ignazio in mo-do confuso, pasticciato e in-comprensibile per l'opinione

pubblica ormai più rassegna-ta che sdegnata. Ora si deli-nea un processone che dureràalmeno sino a luglio e che ri-schia di coincidere con unacampagna elettorale inqui-nata dai veleni. Un processo-ne dove resta l'incognita delsilente Carminati le cui even-tuali dichiarazioni potrebbe-ro piombare come bombe e-versive sul 'sistema'. Una sor-ta di terrorismo vendicativoche fa ancora paura a molti.Forse non accadrà, perché lamente del Cecato è politica ecriminale nel contempo e glibasterà evitare la condannaper associazione mafiosa.Già, un nuovo tipo di mafia (èstato detto e ridetto) che nonspara, intimidisce o ricatta,ma collude e corrompe i pub-blici poteri. Eppure furonoproprio lo scandalo del 'Mose'di Venezia prima e dell'Expodi Milano poi, ad alimentarela percezione di un Paese do-ve la corruzione è norma,tant' è che fu istituita una au-torità ad hoc diretta da Can-tone. Non solo, ma a Milanosi bloccarono le infiltrazioni

negli appalti della mafia,quella vera, la 'ndranghetadei lavori, dei movimenti ter-ra, delle costruzioni. In quelcaso, nonostante le ondate diarresti degli anni e dei mesiprecedenti l'Expo, non si par-lò mai di una 'Milano mafio-sa' perché lì gira il soldo, ope-rano le banche e l'alta finanzache muove i miliardi. Robaseria. Ben altra cosa degli ap-palti tarocchi per gli immi-grati, gli zingari, le case aglisfrattati, il verde pubblicoecc. Da allora in poi è stato unsusseguirsi, uno stillicidio diarresti per corruzione in tuttaItalia, eppure viene da chie-dersi perché solo Roma abbiameritato l'infamante mar-chio di "Mafia capitale". L'in-dagine della procura fu ini-zialmente etichettata Mondodi mezzo" con un "mondo disopra", quello della politica eil "mondo di sotto", quellocriminale. Con Carminati eBuzzi intermediari e brasseurd'affaires che sapevano navi-gare fra i potenti e la piccoladelinquenza dei sòla, dei fac-cendieri da tre soldi, dei sen-sali della mazzetta, deglistrozzini, dei piccoli ricicla-tori ecc. In questo rivelandouna approfondita conoscen-za di quel substrato di cial-troneria accattona o pacchia-namente arricchita e parassi-ta che a Roma è sempre esi-stito. Ed è proprio oltre que-sto livello de 'noantri' che laProcura fa un salto, quasi an-tropologico, per colpire duroe adotta l'imputazione di as-sociazione mafiosa. Le con-seguenze sono ormai eviden-ti perché nonostante l'otti-mismo di Renzi che dice dinon guardare agli schiera-menti politici ma al bene diRoma, viene 'asfaltata' tuttauna classe dirigente. Eccettoquel "generone", quei cosid-detti poteri forti con i qualianche Marino "il puro" facevai suoi bravi compromessi. Co-me se il nuovo stadio, l'Acea ele stesse Olimpiadi non di-pendessero da quelli. C'è dagoderne? Diventerà Roma unmodello di adamantina am-ministrazione dopo il proces-so? Forse. Al momento assi-stiamo alla graduale intossi-cazione delle coscienze chespinge al ribellismo e solleci-ta il disgusto. Poi, come Mi-tridate, a forza di assumeredosi di veleno per giorni emesi subentrerà l'assuefazio-ne. "Tanto tutti sono uguali enessuno si salva". Pietra tom-bale sulla politica dalle con-seguenze imprevedibili.

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P RO S E G U E IL PERCORSO DI R I S A N A M E N TO DELLA S A N I TÀ LAZIALE

Recuperati ticket per 50 milioni di euroAccertamento della Regione: ne fruivano erroneamente 235 mila utentiContinua il percorso di risana-mento della sanità della RegioneLazio con una maxi operazionedi recupero del ticket sanitarioper 50 milioni di euro. La notiziaarriva in concomitanza con i cal-coli della Uil sui possibili au-menti dell'Irpef regionale. Men-tre dunque dalla Pisana puntanoa recuperare l'esenzione dal tic-ket erroneamente fruita da235mila soggetti, la Uil ha calco-lato che se il Lazio aumentasse almassimo consentito le aliquoteIrpef regionale, il rischio è quel-lo di possibili aumenti calcolatiin media (sulle varie regioni in e-xtra deficit sanitario) nel 47,4%(pari 221 euro medi pro capiteper oltre 13 milioni di contri-buenti). Secondo la Uil l'IrpefRegionale potrebbe quindi salirefino al 3,3%.L'operazione di recupero del tic-ket da 50 milioni di euro è partitainvece con la delibera di giuntadel 14 aprile con la quale si indi-cavano le modalità con cui rea-lizzare l’attività di recupero, indue fasi distinte (una bonaria el’altra successiva) in collabora-zione con Equitalia. Sono statespedite le lettere bonarie. "Dallo

screening su 1 milione di cittadi-ni esenti - spiega la Regione La-zio - sono emersi circa 235milacasi di soggetti che hanno usu-

fruito dell’esenzione per redditodi prestazioni sanitarie senza a-verne diritto. I controlli sono

stati fatti sulle due annualità2009 e 2010, incrociando i daticon l’Anagrafe tributaria dell’A-genzia delle Entrate. E’ stato ri-scontrato un margine fisiologicodi errore nell’invio della comu-nicazione all’incirca del 3%, inparticolare riferito a un’a n o m a-lia nella trasmissione dei datisulle prestazioni dall’ASL RomaD alla Regione Lazio, relativa-mente a quelle prestazioni (del2009 e del 2010) dei consultoriche sono e restano gratuite. Inquesto caso già accertato la Re-gione sta predisponendo unanuova lettera da inviare ai prece-denti destinatari, che annulla, a-gendo in autotutela, gli avvisibonari precedentemente invia-t i ".Per ulteriori eventuali verifiche echiarimenti è possibile scrivereall’indirizzo email: [email protected] o con rac-comandata A/R indirizzata a:Regione Lazio - Contact CenterRecupero Ticket in via Rosa Rai-mondi Garibaldi, 7 ‘Palazzina C’,00145, Roma indicando comeoggetto Recupero Ticket ID:#439029”.w w w.cinquequotidiano.it