Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

18
1 Corso di Storia delle Dottrine Politiche della dottoressa Bruna Bianchi IL PROCESSO DI NORIMBERGA Demetrio Serraglia matricola n.776515 Corso di laurea in Storia

description

commento al Processo di Norimbergawww.serenissimogoverno.org

Transcript of Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

Page 1: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

1

Corso di Storia delle Dottrine Politiche

della dottoressa Bruna Bianchi

IL PROCESSO DI NORIMBERGA

Demetrio Serraglia

matricola n.776515

Corso di laurea in Storia

Page 2: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

2

Indice:

Introduzione, 2

La denazificazione della Germania, 2

Le violazioni dei trattati di pace, di arbitrati, di convenzioni, 3

I capi di accusa, 4

Gli imputati, 6

Le particolarità procedurali, 9

Le tesi dell’accusa, 10

Le organizzazioni naziste al processo, 10

Le ombre su Norimberga, 12

Le condanne, 13

Conclusioni, 14

Bibliografia, 17

Page 3: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

3

Introduzione:

L’idea di approfondire le dinamiche del Processo di Norimberga nasce da quanto è successo

nel recente conflitto nei balcani, le problematiche emerse dopo più di cinquant’anni sono le

stesse: la necessità di un organismo al di sopra delle parti che controlli che il diritto

internazionale sia rispettato da tutti i membri della comunità internazionale.

Alle soglie del terzo millennio si può affermare senza essere smentiti che il processo di

Norimberga ha avuto solo una funzione punitiva e non ha dissuaso nessuna guerra. La

Società delle Nazioni non riuscì ad impedire la seconda guerra mondiale, e la stessa ONU

non è riuscita ad impedire lo svilupparsi di una serie di guerre, cosiddette regionali (con

milioni di morti), che sono rimaste tali e non sono degenerate in conflitti totali

esclusivamente per la presenza deterrente atomico.

Il problema è che l’ONU non hanno più ragione di esistere, se non tenuta in nessuna

considerazione, la stessa NATO non ne segue più le direttive e agisce indipendentemente

violando spesso i trattati internazionali ed il suo stesso statuto.

Sembra che prevalga spesso la legge del più forte e che chi dovrebbe garantire i più deboli

sia sotto ricatto dei più forti, e forse questo il destino a cui e destinata la terra o ci sono vie

d’uscita?

La denazificazione della Germania:

In una direttiva statunitense dell’aprile 1945 si leggeva: “La Germania non viene occupata

allo scopo di liberarla, ma come un paese nemico sconfitto”.

Infatti uno dei principi fondamentali che alla fine della guerra ispirarono la politica

d’occupazione degli Alleati in Germania fu quello della punizione dei tedeschi per i delitti

commessi dal regime nazista, di cui erano ritenuti collettivamente colpevoli. Questo criterio

si basava sulla decisione di non accettare che la guerra finisse con un patteggiamento. Così

nel 1945, a Yalta, Roosevelt, Stalin, Churchill proclamarono la volontà di punire i criminali

di guerra e di distruggere il militarismo tedesco ed il nazismo.

Comunque “i tre grandi” non potevano permettersi di non reinserire la Germania

Page 4: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

4

nella comunità degli Stati, per questo alla punizione si affiancarono misure costruttive di

“rieducazione” democratica. Per di più l’economia USA aveva forti interessi economici nel

rimettere in piedi l’apparato produttivo tedesco.

Il primo atto punitivo fu il processo di Norimberga, intentato dagli Alleati contro i principali

responsabili del Terzo Reich. Il processo si svolse dal novembre 1945 all’ottobre 1946 in

una città simbolo del passato regime, quella in cui si era svolto annualmente il Congresso

del Partito Nazionalsocialista.

Molte critiche vennero avanzate sui principi che improntarono quel processo, incentrato su

dei capi d’accusa solo parzialmente previsti dal diritto internazionale, come il reato di

“crimine contro l’umanità”; capi d’accusa che furono applicati retroattivamente.

In risposta alle varie accuse di illegittimità il procuratore Jackson (rappresentante per gli

Usa nel collegio d’accusa) afferma che il diritto internazionale “è il risultato dei trattati e

degli accordi internazionali, e delle usanze riconosciute come giuste nei paesi civili”. Inoltre

la stessa Costituzione di Weimar all’art. 4 citava così: ”I principi generalmente accettati del

diritto internazionale devono essere considerati parte integrante del Reich tedesco”, questi

principi furono violati da parte del regime nazista ed è proprio su queste violazioni che era

basato il regime Nazista.

Nella propria arringa il procuratore Jackson afferma quanto segue: “la legge internazionale

non si può sviluppare nel modo normale di tutti i codici, non essendovi un’assemblea o

corpo legislativo che sieda in permanenza; essa subisce cambiamenti o perfezionamenti

soltanto per opera dei governi che vogliono risolvere i problemi nuovi continuamente

sorgenti dalle circostanze della storia, e viene completata attraverso decisioni che di volta in

volta applicano o adattano vecchi principi a nuove situazioni. In queste condizioni è

inevitabile che la legge non possa avanzare che a spese di coloro che l’hanno male

interpretata, e che troppo tardi si accorgono del loro errore”. Quindi in base a quanto detto

gli alleati fecero il processo a coloro che persero la guerra.

Le violazioni dei trattati di pace, di arbitrati, di convenzioni:

L’atto d’accusa evidenziò diverse violazioni di trattati di pace, di arbitrati e di convenzioni

Page 5: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

5

attuate dal regime Nazista mentre era al potere tra cui:

- Violazione delle varie convenzioni dell’Aia relative alla risoluzione pacifica dei

contenziosi internazionali, alle formalità in caso di apertura delle ostilità, ai diritti e

doveri degli Stati e dei cittadini neutrali in caso di guerra terrestre.

- Violazione del Trattato di Versailles del 28 giugno 1919 durante le rimilitarizzazione

della Renania, l’annessione dell’Austria, l’incorporazione del territorio di Memel,

l’annessione di Danzica, l’occupazione della Boemia – Moravia.

- Violazione del trattato che ristabiliva le relazioni amichevoli fra Stati Uniti e Germania

del 25 agosto 1921.

- Violazione dei diversi trattati stipulati a Locarno il 16 ottobre 1925 (mutuo soccorso tra

Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia).

- Violazione del patto Briand – Kellogg che sanciva la rinuncia alla guerra come

strumento della politica nazionale.

- Violazione dell’accordo di Monaco del 29 settembre 1938.

- Violazione del patto di non aggressione firmato tra Germania e URSS il 23 agosto 1939.

I capi di accusa:

- complotto;

- crimini contro la pace;

- crimini di guerra;

- crimini contro l’umanità.

Questi furono i quattro capi d’imputazione contenuti negli accordi di Londra dell’agosto

1945 e sottoscritti da inglesi, francesi, statunitensi e sovietici.

1° Capo d’accusa

Piano concentrato o complotto:

Tutti gli imputati, di concerto con diverse altre persone, hanno per un certo numero di anni

anteriormente all’otto maggio 1945, partecipato in qualità di capi, organizzatori, istigatori o

complici, alla concezione o all’esecuzione di un piano concertato o complotto, avente

Page 6: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

6

come obbiettivo di commettere crimini contro la pace, crimini di guerra e crimini contro

l’umanità. Questo piano concertato o complotto ha comportato o implicato l’esecuzione di

crimini contro la pace, in quanto gli accusati concepirono, prepararono, iniziarono e

condussero guerre di aggressione che furono anche guerre fatte in violazione di trattati,

accordi o impegni internazionali. Lo sviluppo e la messa in atto di questo piano concertato o

complotto condussero all’esecuzione di crimini di guerra, in quanto implicavano guerre

spietate contro i Paesi e le popolazioni, decise e messe in atto dagli imputati in violazione

delle regole e dei costumi di guerra.

2° Capo d’accusa

Crimini contro la pace:

Direzione, preparazione, inizio o prosecuzione di una guerra di aggressione o di una guerra

in violazione dei trattati, delle garanzie o degli accordi internazionali, ovvero partecipazione

a un piano concertato o a un complotto per l’esecuzione di uno qualsiasi di detti atti.

3° Capo d’accusa

Crimini di guerra:

Violazioni delle leggi e dei costumi di guerra. Queste violazioni comprendono l’assassinio,

il maltrattamento o la deportazione ai lavori forzati, o a qualsiasi altra destinazione, delle

popolazioni civili nei territori occupati, l’assassinio o il maltrattamento di prigionieri di

guerra o delle persone in mare, l’uccisione degli ostaggi, il saccheggio di beni pubblici o

privati, la distruzione senza motivo di città e di villaggi o la devastazione non giustificata

dalle esigenze militari.

4° Capo d’accusa

Crimini contro l’umanità:

Assassinio, sterminio, riduzione in schiavitù, deportazione, e ogni altro atto inumano

commesso contro ogni popolazione civile, prima o nel corso della guerra, ovvero

persecuzioni per motivi politici, razziali o religiosi, qualora questi atti o queste persecuzioni,

Page 7: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

7

che abbiano o non abbiano costituito violazione del diritto interno del paese dove sono stati

commessi, siano stati compiuti in conseguenza di qualsiasi crimine di competenza del

Tribunale, o in connessione con tale crimine.

Gli imputati:

Chi erano coloro che dovevano comparire di fronte al tribunale militare internazionale di

Norimberga?

Gli avvocati della difesa erano soliti discolpare i loro clienti dicendo che il capo dello Stato

è libero da responsabilità legali e inoltre che gli ordini dei superiori proteggono e

giustificano coloro che li adempiono. Si giunge così ad uno strano risultato, ovvero che

nessuno sarebbe responsabile per i crimini della Seconda Guerra Mondiale.

Lo Statuto del tribunale internazionale afferma: “chi ha commesso atti criminali non può

difendersi in base a ordini superiori o in base alla teoria che tali delitti erano azioni dello

Stato”. Persino il codice militare tedesco riconosce tale stato di cose, affermando: “Se

l’esecuzione di un ordine militare costituisce violazione della legge criminale, il superiore

che ha dato l’ordine ne sarà responsabile. Il subordinato che obbedisce all’ordine dovrà però

essere ugualmente punito se: 1° ha superato i limiti dell’ordine ricevuto, oppure: 2° se egli

sapeva che l’ordine del suo superiore tendeva appunto a commettere un delitto od un reato

militare”.

Secondo la dichiarazione di Mosca del 30 ottobre 1943, sottoscritta da Roosevelt, Churchill

e Stalin, “le tre potenze alleate, parlando a nome dei 33 Stati aderenti alle Nazioni Unite, e

nel loro interesse, proclamano solennemente e rendono pubblico che nel momento in cui

sarà concesso l’armistizio a un governo tedesco, qualunque esso sia, gli ufficiali e i soldati

tedeschi, e i membri del partito nazista, responsabili o complici delle atrocità dei massacri e

delle esecuzioni di cui si è parlato, saranno consegnati ai paesi in cui hanno commesso i loro

abominevoli atti, per essere giudicati e puniti secondo le leggi di quelle nazioni liberate e

dei liberi governi che li si saranno formati. […] L suddetta dichiarazione non prescinde dal

caso dei criminali di guerra tedeschi i cui crimini non siano localizzabili geograficamente.

Costoro saranno puniti dai governi alleati con un verdetto comune”.

Page 8: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

8

Le potenze alleate (USA, URSS, Gran Bretagna e Francia) con l’accordo quadripartito di

Londra (8 agosto 1945) decisero la creazione di un tribunale militare internazionale che

giudicasse a Norimberga i grandi criminali di guerra, i cui crimini non sono localizzabili

geograficamente.

La caccia ai criminali era stata da tempo preparata e fin dal 2 ottobre 1944 era pronta la

prigione che avrebbe dovuto ospitare i detenuti nazisti. Prima che il carcere fosse utilizzato

passarono alcuni mesi, anche se già da tre anni uno dei principali capi nazisti era già da tre

anni prigioniero degli inglesi: Rudolf Hess. Gli altri vennero arrestati a partire dal 1945.

Tra i vertici del Partito Nazionalsocialista a Norimberga mancavano comunque nomi

eccellenti, oltre a quello di Adolf Hitler, suicidatosi nel bunker della Cancelleria nei giorni

della caduta di Berlino in mano ai russi nel 1945. Innanzi tutto mancava Gobbels, ministro

della Propaganda del Reich e tra i massimi collaboratori di Hitler, suicidatosi con la moglie

nel 1945, anch’esso nel bunker della Cancelleria, dopo aver ucciso i sei figli. E poi Himmler

comandante delle SS dal 1929 e della GESTAPO dal 1934: fra i principali responsabili

dell’Olocausto Himmler si era suicidato con una capsula di cianuro dopo l’arresto da parte

degli americani.

Degli imputati di Norimberga, il principale era certamente Goring. Maresciallo del Reich e

comandante della Luftwaffe, Goring era stato responsabile dell’economia di guerra ed era

stato arrestato dagli americani nell’aprile del 1945 nella Germania meridionale. Condannato

a morte dal tribunale di Norimberga, Goring sfuggì alla forca ingerendo una capsula di

cianuro.

Accanto a Goring, a Norimberga altri quattro imputati dovevano rappresentare i vertici

militari: il feldmaresciallo Keitel, capo dell’Alto Comando della Wehrmacht, che la notte tra

il 7 e l’8 maggio aveva firmato la resa; il generale Jodl, capo dello Stato Maggiore della

Wehrmacht; l’ammiraglio Raeder, comandante in capo della Marina fino al 1943 e

consigliere militare di Hitler, catturato dai sovietici a Berlino; e l’ammiraglio Donitz,

successore di Raeder alla Marina, che alla morte di Hitler aveva costituito un governo

provvisorio e firmato l’armistizio.

La presenza dei vertici delle forze armate tedesche sul banco degli imputati significava

chiaramente che gli Alleati intendevano porre l’accento sulle responsabilità naziste nella

Page 9: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

9

premeditazione e preparazione della seconda guerra mondiale, oltre che sui crimini di

guerra.

Altri imputati rappresentavano il Partito Nazionalsocialista. Speer, l’architetto di Hitler,

nominato nel 1942 ministro per l’industria; Sauckel, il responsabile dell’organizzazione del

lavoro coatto arrestato a Kiel nel 1945; Hess, il segretario particolare e rappresentante

personale di Hitler, detenuto fin dal 1941 in Inghilterra, dove si era recato per una missione

“di pace” che presenta ancora oggi molti lati oscuri; Streicher, direttore ed editore del

giornale antisemita Der Sturmer. Altri due imputati in rappresentanza del Partito

Nazionalsocialista non erano presenti in aula. Il primo era Ley, ministro del Lavoro e capo

del Fronte del Lavoro: catturato dagli americani a Berchtesgaden, nella Germania

meridionale, Ley si era impiccato nella sua cella di Norimberga, alla vigilia del processo. Il

secondo era Bormann, successore di Hess alla segreteria particolare di Hitler. Le tracce di

Bormann si erano perse a Berlino durante gli ultimi giorni di guerra e sulla sua sorte, così

come sulla sua presunta fuga in America Latina, si sarebbero fatte fino a pochi anni fa varie

ipotesi. A Norimberga Bormann fu condannato a morte in contumacia.

Fra i ministri e diplomatici nazisti erano Schacht, ministro delle finanze e direttore dalla

Reichsbank fino al 1939; Funk, successore di Schacht; Frick, ministro degli Interni e poi

Reichsprotektor di Boemia e Moravia; von Ribbentrop, ministro degli Esteri dal 1938; von

Papen, vicecancelliere del Reich nel primo governo Hitler nel 1933. La burocrazia era

rappresentata da Kaltenbrunner, responsabile dell’Ufficio per la sicurezza del Reich dopo la

morte di Heydrich, e da Fritzche, membro del ministero per la propaganda e commentatore

della radio. Il rango di quest’ultimo era molto inferiore a quello degli altri imputati; Fritzche

era stato scelto per rappresentare Gobbels e l’intero ministero della propaganda.

Al processo comparvero anche cinque responsabili dei territori occupati dalla Germania,

prima e durante la guerra: von Schirach, governatore di Vienna; von Neurath, ministro degli

Esteri fino al 1938 e governatore di Boemia e Moravia; Rosemberg, ministro dei territori

occupati dell’Est; Seyss – Inquart, governatore della Polonia prima e dei Paesi Bassi poi;

Frank, governatore generale della Polonia. Infine si scelse Krupp, per rappresentare la

grande industria, ma il suo stato di salute era tale che si decise di separare il suo caso.

Inoltre gli alleati decisero di mettere sul banco degli imputati molte delle associazioni e

Page 10: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

10

organizzazioni in cui gli stessi imputati avevano militato:

- le gerarchie del NSDAP (Partito nazionalsocialista dei lavoratori),

- le SS,

- le SA,

- il Gabinetto del Reich,

- la polizia segreta di Stato o GESTAPO,

- le SD,

- lo stato maggiore generale.

I membri di queste organizzazioni erano tutti volontari, fatta eccezione per alcuni casi.

Quando venne emessa la sentenza, ogni appartenente delle organizzazioni di cui sarà

stabilito il carattere criminale sarà passibile di condanna nei vari processi di denazificazione.

Le particolarità procedurali:

Per un Tribunale che vedeva come giuria quattro stati con diverse procedure processuali era

necessario adottarne una che facilitasse e snellisse i lavori del processo. Dato che ispiratori

principali del processo furono gli americani, la procedura seguita fu di ispirazione

anglosassone: il processo consistette essenzialmente in uno scontro tra l’accusa e la difesa. I

mezzi di prova usati furono i documenti scritti e le testimonianze orali.

Le prove documentali prodotte a Norimberga erano tali che sarebbero state sufficienti a

condannare chiunque. Furono i servizi speciali americani a raccogliere e ordinare i

documenti trovati nei ministeri, negli archivi, nei comandi militari, in sotterranei, spesso

accuratamente protocollati con la precisione tipica tedesca. A ciò vanno aggiunte le prove

materiali, le spille, le protesi auree, i gioielli di ogni tipo razziati dalle SS e depositati nei

sotterranei delle Reichsbank.

Il pubblico ministero non usò molto la prova testimoniale. Si limitò a far testimoniare le

vittime dei campi di concentramento. La difesa, al contrario, se ne servì molto.

Page 11: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

11

Le tesi dell’accusa:

L’accusa portò a carico degli imputati prove inattaccabili sostenute da documenti che gli

stessi tedeschi avevano redatto: partendo dalla conquista del potere, proseguendo con il

consolidamento del potere nazista, arrivando alla guerra alla classe operaia, alle Chiese e ai

delitti contro gli Ebrei, continuando con il terrorismo in vista della guerra che si stava

preparando e con le prime prove di aggressione, finendo con la vera e propria guerra di

aggressione e con il complotto con il Giappone, per arrivare ai delitti commessi nella

condotta della guerra.

Negli atti sovra elencati si trovano tutti i delitti di cui si sono macchiati i gerarchi del Terzo

Reich e che i quattro capi d’accusa illustrano.

Il complotto e i crimini contro la pace sono collegati come reati nel processo di Norimberga,

e prevedono la guerra d’aggressione, la violazione dei trattati internazionali e tutto ciò con il

fine di realizzare un programma ben preciso che nel caso dei Nazisti era quello della

sopraffazione degli altri Stati, per elevare la Germania a capo di vari Stati vassalli al proprio

servizio riducendone le popolazioni in schiavitù.

Il terzo capo d’accusa si basa sulla definizione dei delitti di guerra: come il bollare a fuoco i

prigionieri russi, il mettere in catene i prigionieri anglosassoni, l’uccidere i paracadutisti e le

truppe da sbarco.

Il quarto capo d’accusa comprende i delitti contro l’umanità, tra i quali gli eccidi in massa di

innumerevoli persone solo perché erano di una determinata religione, razza o credo politico

non conforme a quello dettato dal regime, assassinate a sangue freddo senza motivo, o gli

esperimenti su persone fatti nei campi di concentramento.

Le organizzazioni Naziste al processo:

Era la prima volta nella storia che una nazione capitolava senza condizioni ed era di difficile

compito giudicare un’intera nazione con tutto il suo popolo.

La principale caratteristica della Germania, subito dopo la resa, era quella di non avere più

un apparato statale perché era stato sostituito dall’apparato del Partito Nazista. I

Page 12: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

12

nazisti istituirono un potere extra – statale ed extra – legale, con i propri plotoni di

esecuzione e campi di concentramento.

Una di queste organizzazioni che si sostituì all’apparato statale erano le SS, responsabili

della morte di 5 milioni di Ebrei, assassinati sistematicamente.

Nel corso del processo era necessario da parte del tribunale prendere posizione sulle

organizzazioni Naziste e non solo sui loro capi.

1- Il gruppo dirigente del partito nazista, l’organizzazione si reggeva su una gerarchia che

partitiva dal Führer fino ad arrivare ai Blockleiter (i capi edificio) che spiavano gli

atteggiamenti politici dei cittadini, per un totale di 600.000 persone, tutte volontarie. Gli

scopi erano quelli di mantenere il controllo sul popolo tedesco e di “germanizzarlo”, di

perseguitare gli ebrei e di reclutare forzatamente i lavoratori dai paesi occupati. Il

tribunale dichiarò criminale l’intero gruppo.

2- La GESTAPO e il SD, la polizia politica era comandata da Heydrich, il servizio di

sicurezza era collegato alla GESTAPO e alla Kripo. Il tutto fu riunito, nel 1939, in un

solo organismo chiamato RSHA (ufficio centrale per la sicurezza del Reich), a capo del

quale si trovava lo stesso Heydrich poi sostituito da Kaltenbrunner. Tutta

l’organizzazione raggruppava circa 68.000 uomini. Innumerevoli crimini furono

commessi dal RSHA tra cui arresti arbitrari, torture, assassinii, istigazioni di pogrom,

deportazioni di ebrei, maltrattamento e uccisione di prigionieri di guerra. Il tribunale a

giudicato criminale l’organizzazione e i membri che ne presero parte.

3- Le SS, erano alla fine della guerra 580.000 di cui 2/3 volontari, furono responsabili delle

impiccagioni nei vari paesi occupati, e di massacri di interi paesi, del reclutamento

forzato dei lavoratori, della deportazione degli ebrei, e di vari atti di crudeltà, come i

cosiddetti esperimenti scientifici sui prigionieri dei campi di concentramento. Il tribunale

non ebbe dubbi a dichiarare criminale questa organizzazione.

4- Le SA, avevano un’organizzazione paramilitare, nel 1939 il loro numero era di 3.000.000

circa. Erano dei veri e propri picchiatori, esercitavano violenze sugli ebrei e

sorvegliavano i campi di concentramento. Nel 1934 le SA furono sottoposte ad una

sanguinosa epurazione e molti dei loro capi vennero uccisi, seguì un ridimensionamento

del ruolo dell’associazione, riducendola a gruppo di simpatizzanti. Il tribunale stabilì che

Page 13: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

13

le SA non erano da considerarsi un’organizzazione criminale.

5- Il Governo del Reich, era composto dal governo regolare, dai membri del consiglio dei

ministri per la difesa del Reich e dai membri del consiglio segreto. Esso non fu

dichiarato criminale per due motivi: primo, perché dal 1937 non si riunì nemmeno una

volta e non esistette praticamente come governo; infatti quando Hitler dichiarò i suoi

progetti di aggressione il governo non fu mai consultato; secondo, del gruppo di persone

del governo otto erano morti, diciassette sotto giudizio, e i restanti ventitré facilmente

identificabili.

6- Lo stato maggiore generale e l’Alto comando delle forze armate, il tribunale rifiutò le

tesi dell’accusa dichiarando non colpevoli questi organismi, però biasimando

l’atteggiamento avuto durante la guerra dalla casta militare tedesca.

La natura criminale dell’organizzazione ebbe per i processi di denazificazione un carattere

accessorio rispetto a quella dell’imputato. L’art. 10 dello statuto del Tribuna citava: “in tutti

i casi in cui il tribunale avrà decretato il carattere criminale di un’organizzazione o di un

gruppo, le competenti autorità avranno il diritto di processare davanti ai tribunali nazionali,

militari o di occupazione qualsiasi persona per il fatto di essere stata membro di quel gruppo

o di quella organizzazione. In questo caso il carattere criminale del gruppo o

dell’organizzazione è da considerarsi accertato e non potrà essere rimesso in discussione”.

In base a ciò la qualifica di membro di un’organizzazione criminale poteva quindi costituire

titolo di responsabilità.

Le ombre su Norimberga:

Il patto di non aggressione Ribbentrop – Molotov stipulato a Mosca il 23 agosto 1939 era di

pubblico dominio, rimaneva però sconosciuto un protocollo di quel patto. Protocollo che

costituiva una violazione dei trattati internazionali da parte della stessa Unione Sovietica.

Con questo accordo tra tedeschi e sovietici si stabiliva la divisione della Polonia. L’accordo

divenne pubblico durante l’interrogatorio dell’ex ministro degli Esteri von Ribbentrop,

quando esso disse: “Discutemmo di che cosa sarebbe successo da parte russa e da parte

tedesca in caso di guerra […] fissammo una linea di demarcazione, quella, quella

Page 14: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

14

dei fiumi Vistola, San e Bug in Polonia. Fu convenuto che in caso di conflitti i territori a

Ovest della linea sarebbero stati considerati parte della sfera di interesse tedesca, quelli a

Est, sarebbero invece finiti sotto il controllo dell’Unione Sovietica. Si stabilirono anche altre

divisioni delle aree di interesse, in Finlandia, nei paesi baltici e in Bessarabia”. Questa

dichiarazione creò molte difficoltà da parte russa che tentò di mettere a tacere la connivenza

presente all’inizio della guerra tra russi e tedeschi, uno degli avvocati della difesa Seidl

parlando di guerra di aggressione dichiarò: “Se in questa sede si parla di aggressione, allora

tutti e due i paesi (Germani e URSS) sono colpevoli”.

Durante l’interrogatorio Donitz ammise di aver fatto affondare navi mercantili senza

preavviso in violazione dei protocolli di Londra del 1936, causando la perdita di molte vite

umane; quest’affermazione comportava la pena di morte. L’avvocato difensore di Donitz,

Kranzbuhler, inviò un questionario in materia di guerra sottomarina all’ammiraglio Nimitz

(dal 1941 al 1945 comandante in capo della flotta americana del Pacifico). Nimitz rispose

che era regolare per i sottomarini in zona d’operazioni attaccare navi mercantili senza

preavviso, e aggiunse inoltre che i sommergibili americani non curavano il salvataggio dei

naufraghi nemici qualora l’operazione avesse comportato rischi aggiuntivi.

Il procuratore aggiunto Taylor disse che se fossero stati condannati a morte Donitz e Raeder

allora la stessa cosa la meritava anche Nimitz. Grazie a ciò sia Donitz che Raeder ebbero

salva la vita.

Le condanne:

Imputato Capi d’accusa Condanna

Goring 1,2,3,4 Impiccagione

Hess 1,2 Ergastolo

Von Ribbentrop 1,2,3,4 Impiccagione

Keitel 1,2,3,4 Impiccagione

Kaltenbrunner 3,4 Impiccagione

Rosemberg 1,2,3,4 Impiccagione

Page 15: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

15

Imputato Capi d’accusa Condanna

Frank 3,4 Impiccagione

Frick 2,3,4 Impiccagione

Streicher 4 Impiccagione

Funk 2,3,4 Ergastolo

Schacht Non colpevole

Donitz 2,3 10 anni

Raeder 1,2,3 Ergastolo

Von Schirach 4 20 anni

Sauckel 3,4 Impiccagione

Jodl 1,2,3,4 Impiccagione

Von Papen Non colpevole

Seyss – Inquart 2,3,4 Impiccagione

Speer 3,4 20 anni

Von Neurath 1,2,3,4 15 anni

Fritzche Non colpevole

Bormann 3,4 Contumace – Impiccagione

Conclusioni:

Col finire della Seconda Guerra Mondiale era giusto giudicare e condannare tutti coloro che

si erano macchiati dei vari crimini. Ma come adoperarsi per non fare dei torti alle vittime?

Sarebbe stato ovvio dare sfogo alla vendetta che ogni uomo voleva infliggere a quei

delinquenti che avevano sulla coscienza milioni di morti, ma per non porsi sullo stesso

piano di quei criminali era necessario agire secondo metodi civili, che però non evitassero la

giusta punizione.

Le potenze alleate si comportarono da vincitori ergendosi ad accusatori e giudici nei

confronti di chi aveva perso. Avendo come monito quello che era successo dopo la Grande

Guerra con i processi di Lipsia, svolti dai tedeschi contro i propri responsabili di crimini di

guerra, che risultarono una farsa; la situazione però era diversa, ora ci si trovava

Page 16: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

16

di fronte ad una nazione che non esisteva più, perché stata del tutto occupata da potenze

straniere.

I tedeschi portarono come due uniche difese alle loro azioni: che quanto avevano fatto non

poteva essere condannato perché loro agivano come governanti e per l’interesse supremo

dello Stato; e che loro non potevano rifiutarsi di eseguire un ordine dato dal loro capo

supremo, Hitler. Quindi in base a ciò ritenevano, sbagliando, di essere immuni da ogni

condanna.

La Dichiarazione di Mosca affermava, giustamente, che i criminali dovevano essere

giudicati nei paesi dove avevano commesso i loro crimini da delle corti dei paesi liberati o

dalle corti d’occupazione.

Ci si può domandare perché per i grandi criminali fu costituita una corte ad hoc con delle

leggi ad hoc?, e non furono invece utilizzate le leggi tedesche in vigore prima del nazismo?;

è mia opinione che le leggi della Repubblica di Weimar (portata spesso ad esempio come

simbolo di democrazia) garantissero anch’esse una severa e giusta condanna ai criminali

nazisti, senza andare inoltre incontro ad possibili atti di arbitrio da parte degli alleati (si veda

la sentenza Donitz – Raeder).

Come giustamente affermato dagli alleati a Norimberga dovevano comparire coloro che si

erano macchiati di crimini di guerra, purtroppo non comparvero coloro che anche tra gli

alleati si erano macchiati di disumane atrocità come chi ordinò il bombardamento di Treviso

provocando 7.000 morti, o il bombardamento che rase al suolo Dresda ormai a guerra

terminata causando decine di migliaia di morti, senza dimenticare le due bombe atomiche

sul Giappone e i già citati naufragi ad opera dei sottomarini USA. Questi atti criminali non

ebbero alcun obbiettivo militare, ma soltanto dimostrare all’alleato Sovietico la potenza

militare Statunitense, già in previsione della futura Guerra Fredda.

Il processo di Norimberga fu detto che sarebbe servito a monito e minaccia per chi avesse

voluto intraprendere un’altra guerra di dimensioni mondiali. E’ lecito supporre che l’unica

cosa che ha evitato una nuova guerra mondiale non siano state delle sanzioni penali, ma

piuttosto il deterrente atomico.

Le dichiarazioni da me citate del procuratore Jackson sono emblematiche specialmente

quando afferma parlando del Diritto Internazionale che: “esso subisce cambiamenti o

Page 17: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

17

perfezionamenti soltanto per opera dei governi che vogliono risolvere i problemi nuovi

continuamente sorgenti dalle circostanze della storia”, quindi c’è da domandarsi quali siano

i governi che abbiano la forza di cambiarlo se non quelli sostenuti da una forza militare, c’è

da domandarsi come sarebbe cambiato il Diritto Internazionale se avessero vinto i tedeschi.

Comunque io mi limito ad osservare come il Diritto Internazionale sia cambiato da quando

hanno vinto gli americani ed i propri alleati nella seconda guerra mondiale, in ogni

situazione esso è stato applicato unicamente per i loro avversari sia fossero vincitori

(Vietnam), sconfitti (Iraq), o non battuti (Jugoslavia). La forza che sostiene gli americani ed

i propri alleati, ma anche i russi in ogni guerra permettendogli di fare stragi (distruzioni e

omicidi di massa in Afganistan e Vietnam, sepoltura di soldati vivi iracheni all’interno delle

proprie trincee, bombardamenti contro obbiettivi civili in Jugoslavia, ecc.) è quella di essere

immuni dal diritto internazionale, che va solo usato verso i criminali ormai sconfitti. Questa

è la dura realtà che ci si presenta di fronte: i milioni di morti causati dai criminali nazisti non

hanno generato che degli altri criminali.

Page 18: Il Processo di Norimberga di Demetrio Serraglia

18

Bibliografia:

Francois de Fontette, Il processo di Norimberga. Roma –Editori Riuniti, 1997

Robert H. Jackson, Il processo di Norimberga. Milano – Garzanti, 1948

V.S.G., Atti del III Congresso. Venezia – Editoria Universitaria, 1999

RIVISTE:

Storia Illustrata n. 156 – Mondadori, novembre 1970

Storia e Dossier n. 63 – Giunti, giugno 1992

Ragionamenti Storia n. 45 – Editrice Pantheon, giugno 1995

Archivi di Guerra, Il processo di Norimberga – Hobby & Work, dicembre 1998

SUPPORTI AUDIOVISIVI:

Archivi di Guerra-Il processo di Norimberga – Hobby & Work, dicembre 1998

XX secolo, La storia, i personaggi, gli avvenimenti-Vincitori e vinti – 1999