IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E …...nel m&a, dove le operazio-ni ristagnano. LItalia però...

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• Anno 22 - Numero 83 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 8 Aprile 2013 P.a., pagamenti surreali La macchina dello Stato si sta incartando per risolvere un problema elementare: saldare i propri debiti. Anni di tentativi e zero risultati Il futuro è in verde E mestieri e professioni si aggiornano da pag. 39 Emissioni obbligazionarie, manna dal cielo per gli studi da pag. 25 I N E VIDENZA * * * Professionisti - Le società di capitale aprono le porte ai pro- fessionisti. Il re- golamento di attuazione delle Stp è prossimo alla pubblicazione in G.U. Marino a pag. 3 Fisco - Gli accertamen- ti bancari tentano il salto di qualità. In rassegna la giurisprudenza di merito e legittimità. Fino all’ultima interpretazione della Cas- sazione Bongi-Loconte-Gargano da pag. 6 Verso Unico 2013- Al de- butto le nuove regole sulla deducibilità dei leasing nel modello Unico. Tre le ipote- si, con diverse conseguenze fiscali Villa a pag. 12 Impresa - Libertà «con- dizionata» al nuovo lavoro accessorio. I chiarimenti dell’Inps sui voucher Cirioli a pag. 14 Documenti - La sentenza della Cas- sazione sugli accerta- menti bancari www.italiaoggi.it/docio7 dell In D se saz menti b www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE • NELL’INSERTO: GLI STUDI DI SETTORE NELLA GIURISPRUDENZA • * Nella provincia di Rimini ItaliaOggi è in abbinata obbligatoria reciproca con Il Quotidiano di Rimini € 0,50 (0,38+0,12) * con guida «Guida al risarcimento dei danni da sinistro stradale» a € 7,90 in più; con guida «Difendersi da Equitalia» a € 6,00 in più; con guida «La mia auto» a € 2,50 in più DI MARINO LONGONI [email protected] L a vicenda dei debiti della pubblica ammi- nistrazione nei confronti delle imprese ha degli aspetti surreali. Con la creazione di regole sempre più complesse per sbloccare vincoli sem- pre più misteriosi. Tanto per cominciare nessuno sa quantificare a quanto ammontino gli arretrati. Bankitalia aveva stimato 90 miliardi, una ricerca dell’uni- versità di Bologna arriva a 150 miliardi di euro. In ogni caso una montagna di debiti, che sta rischiando di far fallire migliaia di imprese. È un problema noto da anni, ma finora affrontato senza troppa convinzione. Finalmente, dopo set- timane di polemiche, il governo ha preparato un decreto nel quale, allentando i vincoli del patto di stabilità e mettendo sul mercato nuovi Cct, promette di restituire in un anno o due una par- te delle somme: stiamo parlando di meno della metà dei debiti arretrati. E per il debito che non si riuscirà a coprire? E per i nuovi debiti che saranno contratti in questi due anni? Domande troppo impegnative. Non è la prima volta che il governo prende delle misure per velocizzare i pagamenti dei de- biti delle p.a. Già Berlusconi aveva tentato di risolvere tutto approvando norme che impone- vano alla pubblica amministrazione di saldare i propri debiti in 30 o 60 giorni. Il governo Monti è ritornato sul tema, ma quello che è stato fatto nel 2011 e nel 2012 ha avuto poca efficacia. Si è tentata innanzitutto la stada dell’emissione di titoli di stato con l’obiettivo di ripagare i debiti: il Tesoro avrebbe dovuto emettere 2 miliardi di Cct per i pagamenti alle p.a., ma in concreto ne sono stati emessi solo 15 milioni. Poi si è studiato un meccanismo con cui le imprese avrebbero dovuto chiedere un documento che certificasse i propri crediti nei confronti dello stato. Quel documento avrebbe potuto poi essere usato come garanzia presso le banche o altri creditori. Le certificazio- ni alle imprese emesse alla fine di gennaio sono state appena 71, e riguardavano solo debiti delle p.a. per 3 milioni di euro. Ora ci si è persi in una discussione di gior- ni sui vincoli comunitari. In realtà l’80% dei pagamenti arretrati non avrebbe, al momento del pagamento, alcuna influenza sul deficit. Gli acquisti della p.a. possono, infatti, essere decisi solo disponendo dei fondi necessari nel bilancio previsionale, fondi che al momento di attuare la spesa sono già stati impegnati. Quindi anche se il pagamento viene effettuato l’anno dopo non c’è alcun aumento del deficit. Il problema si pone invece per le spese da investimento che non fun- zionano secondo il criterio di competenza, ma (in Italia) per cassa. Solo nel momento in cui si paga si registrerà un aumento del debito pubblico. Ma parliamo di un quinto delle spese totali. A questo punto un imprenditore potrebbe chiedersi: ma allora cosa aspettano a pagarmi? Le risposte sono una, nessuna e centomila. © Riproduzione riservata Vittorio Grilli 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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• Anno 22 - Numero 83 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 8 Aprile 2013 •

P.a., pagamenti surrealiLa macchina dello Stato si sta incartando per risolvere un problema elementare: saldare i propri debiti. Anni di tentativi e zero risultati

Il futuro è in verdeE mestieri e professioni

si aggiornanoda pag. 39

Emissioni obbligazionarie, manna dal cielo

per gli studida pag. 25

IN EVIDENZA

* * *

Professionisti - Le società di capitale aprono le porte ai pro-fessionisti. Il re-

golamento di attuazione delle Stp è prossimo alla pubblicazione in G.U.

Marino a pag. 3

Fisco - Gli accertamen-ti bancari tentano il salto di qualità. In rassegna la giurisprudenza di merito e legittimità. Fino all’ultima interpretazione della Cas-sazione

Bongi-Loconte-Gargano da pag. 6

Verso Unico 2013- Al de-butto le nuove regole sulla deducibilità dei leasing nel modello Unico. Tre le ipote-si, con diverse conseguenze fiscali

Villa a pag. 12

Impresa - Libertà «con-dizionata» al nuovo lavoro accessorio. I chiarimenti

dell’Inps sui voucher

Cirioli a pag. 14

Documenti - La sentenza della Cas-

sazione sugli accerta-menti bancari

www.italiaoggi.it/docio7

dell In

Dse

sazmenti b

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

• NELL’INSERTO: GLI STUDI DI SETTORE NELLA GIURISPRUDENZA •* Nella provincia di Rimini ItaliaOggi è in abbinata obbligatoria reciproca con Il Quotidiano di Rimini € 0,50 (0,38+0,12)

* con guida «Guida al risarcimento dei danni da sinistro stradale» a € 7,90 in più; con guida «Difendersi da Equitalia» a € 6,00 in più; con guida «La mia auto» a € 2,50 in più

DI MARINO LONGONI

[email protected]

La vicenda dei debiti della pubblica ammi-nistrazione nei confronti delle imprese ha

degli aspetti surreali. Con la creazione di regole sempre più complesse per sbloccare vincoli sem-pre più misteriosi.

Tanto per cominciare nessuno sa quantifi care a quanto ammontino gli arretrati. Bankitalia aveva stimato 90 miliardi, una ricerca dell’uni-versità di Bologna arriva a 150 miliardi di euro. In ogni caso una montagna di debiti, che sta rischiando di far fallire migliaia di imprese. È un problema noto da anni, ma fi nora affrontato senza troppa convinzione. Finalmente, dopo set-timane di polemiche, il governo ha preparato un decreto nel quale, allentando i vincoli del patto di stabilità e mettendo sul mercato nuovi Cct, promette di restituire in un anno o due una par-te delle somme: stiamo parlando di meno della metà dei debiti arretrati. E per il debito che non si riuscirà a coprire? E per i nuovi debiti che saranno contratti in questi due anni? Domande troppo impegnative.

Non è la prima volta che il governo prende delle misure per velocizzare i pagamenti dei de-biti delle p.a. Già Berlusconi aveva tentato di risolvere tutto approvando norme che impone-vano alla pubblica amministrazione di saldare i propri debiti in 30 o 60 giorni. Il governo Monti è ritornato sul tema, ma quello che è stato fatto nel 2011 e nel 2012 ha avuto poca effi cacia. Si è tentata innanzitutto la stada dell’emissione di titoli di stato con l’obiettivo di ripagare i debiti: il Tesoro avrebbe dovuto emettere 2 miliardi di Cct per i pagamenti alle p.a., ma in concreto ne sono stati emessi solo 15 milioni. Poi si è studiato un meccanismo con cui le imprese avrebbero dovuto chiedere un documento che certifi casse i propri crediti nei confronti dello stato. Quel documento avrebbe potuto poi essere usato come garanzia presso le banche o altri creditori. Le certifi cazio-ni alle imprese emesse alla fi ne di gennaio sono state appena 71, e riguardavano solo debiti delle p.a. per 3 milioni di euro.

Ora ci si è persi in una discussione di gior-ni sui vincoli comunitari. In realtà l’80% dei pagamenti arretrati non avrebbe, al momento del pagamento, alcuna infl uenza sul defi cit. Gli acquisti della p.a. possono, infatti, essere decisi solo disponendo dei fondi necessari nel bilancio previsionale, fondi che al momento di attuare la spesa sono già stati impegnati. Quindi anche se il pagamento viene effettuato l’anno dopo non c’è alcun aumento del defi cit. Il problema si pone invece per le spese da investimento che non fun-zionano secondo il criterio di competenza, ma (in Italia) per cassa. Solo nel momento in cui si paga si registrerà un aumento del debito pubblico. Ma parliamo di un quinto delle spese totali.

A questo punto un imprenditore potrebbe chiedersi: ma allora cosa aspettano a pagarmi? Le risposte sono una, nessuna e centomila.

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VittorioGrilli

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2 Lunedì 8 Aprile 2013 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

Mario Buscema alla presidenza di Federcongressi&eventi

È Mario Buscema il nuovo presidente di Federcongressi&eventi. Nato a Roma nel 1954, bolognese d’adozione in quan-to residente nel capoluogo emiliano dal 1960, Buscema ha un lungo e importante trascorso di informatore scientifico del

farmaco per due società (Isf far-maceutici prima e Searle Italia poi). Dal 1989 al 2003 è stato in Pfizer Italia come area ma-nager. Dal 2003 è socio e dal 2005 vice presidente di Planning con-gressi. Dal 2009, infine, ha rico-perto la carica

di responsabile Federcongressi&eventi per l’educazione continua in medicina (Ecm) e gli eventi medico-scientifici.

Esther Berrozpe nominata presidente di Whirlpool Emea

Esther Berrozpe, 43 anni spagnola, sposata con un figlio, è stata nominata presidente di Whirlpool Emea ed entra a far parte del comitato esecutivo della multinazionale; la nomina sarà effettiva dal 1° maggio 2013. Berrozpe, attuale vicepresidente mercati europei Whirl-pool Emea, è laureata in economia & business administration all’università Deusto a San Sebastian (Spagna). Ber-rozpe ha trascorso lunghi periodi, per studio prima e per lavoro poi ,in Italia. Nel 1993 ha seguito presso l’università degli studi di Bergamo corsi di econo-mia e international business nell’ambi-

to del programma Erasmus. Entrata in Whirlpool nel 2000, è stata prima diret-tore marketing e trade marketing Iberia, poi direttore Brand & Value Brands e direttore Category Food Preparation per l’Europa con sede di lavoro a Come-rio; nel 2008 il passaggio a Whirlpool Nord America. Prima del suo ingresso in Whirlpool, Berrozpe è stata category manager in Paglieri, senior category ma-nager per Sara Lee personal products e direttore marketing and trade marketing

per la Spagna di Wella Group.

Mario Sarcinelli nominatoal vertice dell’Istein

Mario Sarcinelli, presidente di Dexia Crediop, è stato nominato dall’Associa-zione bancaria italiana alla Presidenza dell’Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi (Istein). Sarcinelli prende il posto di Corrado Faissola.

PROFESSIONI IN MOVIMENTOIOLAVORO

* * *

Lo stage si fa ■ in sicurezza

Riparte l’Internship program-me che consente a laureandi e neolaureati di svolgere un tirocinio alla Nato

a pag. 40

L’occupazione ■ si tinge di verde

Le professioni tradizionali si aggiornano in chiave ecologica, dall’avvocato all’architetto am-bientalista

a pag. 41

La selezione ■ degli head hunter

Strumenti utilizzati e compe-tenze preferite: gli step da co-noscere per farsi scegliere dai cacciatori di teste

a pag. 42

La ripresa passa ■ dai giovani

Nuove risorse e valorizzazione dei tanti per uscire dalla crisi. La gestione delle risorse uma-ne in AnsaldoBreda

a pag. 43

Oltre 3 mila ■ opportunità di lavoro

Emirates seleziona 3.800 assi-stenti. Virgine active potenzia lo staff. Centottanta porti nei Roa-dhouse Grill

a pag. 44

AVVOCATIOGGI

* * *

Corporate bond, ■ linfa per gli studi

Il boom delle emissioni obbligazionarie corporate rappresenta una manna per gli studi legali d’affari

alle pagg. I, II e III

Servizi legali, ■ Italia al tracollo

Quasi dimezzate, nell’arco di sei anni, le operazioni di m&a, private equity e ipo. Per reggere gli studi hanno rivisto le fees

a pag. IV

M&a, un 2012 ■ di stallo per l’Europa

Secondo il V rapporto Cms la crisi si registra anche nel m&a, dove le operazio-ni ristagnano. L’Italia però resta appetibile

a pag. V

Un de-merger ■ per crescere

Carlo Pavesio, fondato-re dello studio Pavesio e associati, racconta la sua carriera professionale

a pag. VII

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

Latham&Watkins, Negri-Clementi, Pirola, Gop e Cahill nel bond di Ivs

Latham & Wa-tkins e Negri-Clementi hanno assistito Ivs Group, gruppo quotato in Borsa italiana, nell’emissione di ob-bligazioni high yield di Ivs F. spa per un importo complessi-vo di 200 milioni di

euro con cedola pari al 7,125% e scaden-za nel 2020. Si tratta della prima emis-sione obbligazionaria di Ivs destinata a investitori istituzionali nel mercato internazionale. Latham & Watkins ha seguito gli aspetti di diritto statunitense per Ivs con un team del proprio ufficio di Milano guidato dai partner Jeff Lawlis e Antonio Coletti insieme al counsel Ryan Benedict e agli associate Rober-to Reyes Gaskin e Beatrice Gattoni. I partner Jiyeon Lee-Lim e Jocelyn Noll insieme con l’associate Kurt Ra-jpal dall’ufficio di New York hanno se-guito gli aspetti fiscali dell’operazione. Per gli aspetti italiani dell’emissione, Negri-Clementi ha assistito Ivs con un team composto dai partner Gabriele Consiglio e Pietro Caliceti, dall’asso-ciate Stefania Fallica e dal collabora-tore Francesco Ziveri mentre lo studio Pirola Pennuto Zei & associati ha as-sistito Ivs per gli aspetti fiscali guidato dai partner Fabio Oneglia e France-sco Mantegazza. I joint lead bookrun-ners dell’emissione sono Bnp Paribas e Banca Imi mentre Mps Capital Services ha agito come co-manager. Gianni, Ori-

goni, Grippo, Cappelli & partner ha seguito gli aspetti italiani per le banche con un team composto dai partner Ste-fano Bucci e Fabio Ilacqua e dagli associate Mariasole Conticelli, An-drea Dardano e Fulvia Lucantonio. Lo studio Cahill Gordon & Reindel ha assistito le banche per gli aspetti di di-ritto statunitense con un team composto dal partner James Robinson insieme agli associate Jeremy Traster, Sean Davis e Kirsten Heenan.

Giliberti Pappalettera Triscornia nella cessione di Marazzi a Mohawk

Giliberti Pappalettera Triscornia e associati ha prestato assistenza in favore di Marazzi Group spa, società attiva nella produzione di piastrelle in ceramica partecipata dai fondi Per-mira, nell’operazione di trasferimento dell’intero capitale della medesima al gruppo americano Mohawk Industries, definitivamente perfezionata il 3 aprile scorso. L’operazione, del valore di 1,17 miliardi di euro, è stata seguita da Roberto de Bonis, socio dello studio, coadiuvato dagli associate Giuseppe Cadel, Davide Valli, Mariagrazia Sotira, Camilla Peri, Sirio D’Aman-zo, Federico Bal, Sara Consoli e Laura Gonfiantini.

Wise completa l’acquisizione di Boglioli con Simmons & Simmons

Un team dello studio legale Simmons & Simmons, coordinato dal socio Andrea Accornero insieme con Moira Gam-ba e Alessandro Bonazzi, ha assisti-

to il Fondo Wise nell’acquisizione delle residue quote di minoranza, pari complessivamente a circa il 20% del capitale sociale, di Boglioli spa, rima-ste di proprietà della Famiglia Bo-glioli, anche a se-guito dell’ingresso del Fondo Wise nella relativa compagine sociale avvenuto nel 2007. Con tale ac-quisizione, il Fondo Wise viene a detene-re l’intero capitale sociale di Boglioli spa, società sartoriale di Brescia divenuta in-ternazionalmente nota nel campo dell’ab-bigliamento per le giacche destrutturate in cashmere. L’acquisizione, il cui closing è previsto entro la fine di aprile 2013, si colloca nel contesto del progetto di rilancio del brand da parte del Fondo Wise, perse-guito anche attraverso l’arrivo di nuovo e qualificato management.

Baker & McKenzie con Clear Channel

Baker & McKenzie ha assistito il grup-po Clear Channel nell’acquisto dalla famiglia Celentano dell’intera residua partecipazione dalla stessa detenuta nel business italiano del gruppo. Per effetto di questa operazione Clear Channel de-tiene ora il 100% delle società italiane del gruppo. Il team di Baker & McKenzie è composto da Pietro de Libero, local partner, e Federica Longo, junior as-sociate.

Gabriele Ventura

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Un Posto al Sole per i parametri tariffari degli avvocati. Protago-nisti di stagione della soap opera il ministro e l’avvocato, al secolo Paola Severino e Guido Alpa. Set della telenovela Roma l’eterna, nei pressi di via Arenula. Tutto inizia a novembre con la convocazione di alcune associazioni rappresen-tative dell’avvocatura per avviare un tavolo, tra le altre cose, proprio sulla revisione dei parametri de-gli avvocati: trattativa in discesa e accordo raggiunto. Dettaglio però fondamentale per i successivi sviluppi della storia: dal tavolo è escluso il Consiglio nazionale fo-rense. Nella seconda puntata, il colpo di scena che ribalta i ruoli: a fine dicembre viene approvata la riforma forense, dove si prevede che spetti proprio al Cnf proporre una bozza di decreto sui parametri che poi sarà emanato dal ministro della giustizia. Alpa può sfregarsi le mani e pregustare la rivincita. Nel frattempo, la Severino decide di emanare il correttivo per tutte le professioni. E gli avvocati? Ecco-ci quindi alla terza puntata, dove va in onda la vendetta del Cnf e lo

scontro interno alla categoria. Da un lato Oua (almeno inizialmente) e Anf, protagonisti del patto siglato nella prima puntata in via Arenu-la, che chiedono alla Severino di emanare il correttivo concordato, evitando di percorrere la strada ben più lunga della riforma foren-se. Dall’altro, il Cnf che invece in-siste sulla sua nuova prerogativa. Ed eccoci all’ultima puntata, dove suspense e intrighi raggiungono il massimo livello: il ministro della giustizia non solo non emana il correttivo per gli avvocati, ma pre-cisa in una nota che sa di beffa che la colpa è del Cnf, dato che «non ha ritenuto percorribile» la soluzione «lungamente discussa con le rap-presentanze degli avvocati». Per tutta risposta, il Cnf afferma che «non si tratta di una questione di autonomia ma di rispetto della leg-ge sull’ordinamento professionale forense». Nell’atto fi nale tutti sem-brano comprendere che in gioco è l’interesse di migliaia di avvocati e chiedono al ministro di emanare il correttivo al più presto. Purtroppo, però, manca il lieto fi ne.

Moustique

Gli avvocati e i parametri

Andrea AccorneroJeff Lawlis

Mario Buscema

DAGLI STUDI LEGALI

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3Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 Aprile 2013PROFESSIONISTIIl regolamento verso la Gazzetta Ufi ciale. Ma non mancano incertezze normative

Stp, professionisti in societàSoci di capitale potranno fi nanziare lo sviluppo degli studi

DI IGNAZIO MARINO

Le società di capitale apro-no le porte ai professio-nisti. Il regolamento, in attuazione della delega

contenuta nella più articola-ta riforma degli ordini (legge 183/11 e poi legge 27/12), infat-ti, dopo una lunga gestazione è stato firmato dai due mini-stri di riferimento (attività produttive e giustizia) a inizio febbraio e registrato nei giorni scorsi dalla Corte dei conti. Ri-flettori puntati sulla Gazzetta Ufficiale quale ultimo passag-gio prima dell’entrata in vigo-re della nuova disciplina. Ma sarà questo uno strumento in grado di rilanciare il compar-to dei servizi professionali? Il giudizio non è unanime. Fermo restando che il regime fiscale e quello previdenziale non sono stati disciplinati (per mancan-za di copertura normativa) e rappresentano quindi delle incognite non prive di problemi pratici, le future Stp sono sta-te caldeggiate principalmente dalle professioni tecniche e viste con scetticismo da quelle dell’area economico contabile mentre avvocati e notai ne restano esclusi. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Le ragioni del legislatore. Dalla relazione illustrativa al decreto interministeriale emerge come, ancora una volta sul tema, sia stata l’Ue a spin-gere per un’evoluzione norma-tiva. Non a caso si legge che «le professioni, sia a livello co-munitario che internazionale,

vengono ascritte fra le attività produttrici di servizi, e quin-di, sia pure in una prospettiva allargata, vengono inquadrate fra quelle attività economiche

e produttrici di ricchezza ri-spetto alle quali si pongono le esigenze di unificazione dei mercati e di abbattimento delle barriere protettive frap-

poste dalle legislazioni nazio-nali. La concorrenza richiede una struttura organizzativa e una dotazione di mezzi di cui diffi cilmente il professionista

individuale può disporre».

Le future Stp. La disciplina, rivisitata anche sulla scorta delle osservazioni del Consi-glio di stato, prevede modelli societari improntati su criteri di massima trasparenza per i soci (professioni e non), un pre-ciso regime di incompatibilità per la partecipazione a più so-cietà ma anche un regime disci-plinare direttamente correlato ai settori di attività dei soci. Il regolamento precisa infatti che la società risponde delle viola-zioni delle norme deontologiche dell’ordine al quale è iscritta e che la società multidisciplina-re sarà iscritta presso l’albo o il registro dell’ordine individuato «come principale nello statuto o nell’atto costitutivo», salvo i casi in cui i professionisti «non connotino un’attività dell’ente in misura prevalente», giacché in questi casi «resta aperta l’op-zione di una plurima iscrizione con conseguenti regimi concor-renti» (si veda anche la tabella in pagina). Precisi obblighi in-formativi restano in capo alle società: sul diritto di chiedere che la prestazione sia esegui-ta da uno o più professionisti scelti; sull’esistenza di possibili confl itti di interesse tra cliente e società; sui titoli e le qualifi -che dei soci professionisti.

L’iscrizione delle Stp all’al-bo. Le società tra professio-nisti, oltre che alla Camera di commercio, devono essere iscritte in una sezione speciale degli albi o dei registri tenuti presso l’ordine o il collegio pro-fessionale di appartenenza dei soci. La società multidisciplina-re, invece, deve essere iscritta all’ordine relativo all’attività individuata come prevalente. La domanda va presentata corredata dalla seguente do-cumentazione:

a) Atto costitutivo e statuto della società in copia autentica

b) Certifi cato di iscrizione al registro delle imprese

c) Certificato di iscrizione all’albo, elenco o registro dei soci professionisti che non siano iscritti presso l’ordine o il collegio cui è rivolta la do-manda.

Il diniego di iscrizione o di annotazione per mancanza di requisiti può essere pronun-ciato solo dopo che il legale rappresentante della società sia stato invitato a fornire al consiglio competente, anche verbalmente, entro un termi-ne non inferiore a 15 giorni le proprie osservazioni. Il con-siglio dell’ordine presso cui è iscritta la società procede, nel rispetto del principio del con-traddittorio, alla cancellazione della stessa dall’albo qualora, venuto meno uno dei requisiti previsti dalla legge, la socie-tà non abbia provveduto alla regolarizzazione nel termine perentorio di tre mesi.

Rimane irrisolta la questione previden-ziale. Senza collegamento fra redditi prodotti nelle Stp e contribuzione alle casse di categoria si rischiano, da un lato, forme di elusione contributiva (mancan-do i riferimenti normativi sparisce appa-rentemente l’obbligo di versare all’ente di categoria) e, dall’altro, che fra qualche tempo sia l’Inps a rivendicare i contribu-ti (poichè, in base alla legge 335/1995, non può esistere prestazione professio-nale priva di copertura previdenziale). Quindi, secondo Renzo Guffanti, presi-dente della Cassa di previdenza dei dot-tori commercialisti, conviene avere un quadro normativo di riferimento chiaro prima di costituire una nuova società tra professionisti.

Domanda. Quali sono i nodi ancora da risolvere delle Stp?

Risposta. Quello fiscale e quello pre-videnziale.

D. Partiamo da quello previdenzialeR. La vicenda previdenziale ha due

fianchi scoperti: la contribuzione inte-grativa sui fatturati e quella soggettiva sui redditi. Vediamoli. Nel caso del con-tributo integrativo, almeno per quanto ci riguarda direttamente, l’obbligo per la Stp di riversarlo alla Cassa scatta in

automatico se viene confermato l’obbligo di iscrizione all’albo professionale delle Stp. Questa contribuzione, che gode del-la rivalsa sul committente, deve essere versata dai «soggetti» iscritti agli albi che svolgono attività profes-sionale, indipendentemente dal fatto che si tratti di una persona fisica o una persona giuridica. Acquisito il con-tributo, come da previsione normativa, per alcuni enti si renderà necessario armonizza-re il gettito con le riforme che sfruttano le entrate derivanti dall’integrativo per migliorare le pensioni.

D. Cioè?R. Mi riferisco alla riforma «Lo Presti»,

che Cassa Dottori, come altri enti, ha adottato. Si tratta della possibilità per gli enti, che utilizzano il metodo di cal-colo contributivo per determinare il trat-tamento pensionistico, di destinare una quota parte dell’integrativo (che paga il cliente) ai montanti individuali. Prima non era possibile. Oggi sì. L’integrativo incassato dalle Stp e riversato alla cassa di riferimento pone la necessità di chiari-re le regole secondo le quali accreditare queste nuove risorse sui salvadanai dei

singoli iscritti. D. Passiamo all’altro aspetto: la con-

tribuzione soggettivaR. Più complesso è arrivare ad as-

soggettare il reddito del professionista socio di una Stp. Di fatto qui non esiste ancora alcun chiari-mento, perché anche il profilo fiscale non è trattato dal rego-lamento. Quindi non sappia-mo se si seguirà un «principio di cassa» (si pagano i contri-buti sulla differenza tra ciò che si è realmente incassato e pagato nell’anno di riferimen-to) o «di competenza» (su ciò che si è fatturato e sui costi relativi, indipendentemente

dal loro effettivo incasso e pagamento). Fino a quando non viene chiarito questo aspetto è difficile dare delle certezze ai professionisti.

D. Quali sono i rischi di queste in-certezze?

R. Che un domani il professionista che non ha un obbligo apparente nei con-fronti della propria Cassa di previdenza si veda recapitare una cartella da parte dell’Inps per contributi non versati alla gestione separata, piuttosto che alla ge-stione equiparata commercianti.

PARLA RENZO GUFFANTI (CASSA DOTTORI COMMERCIALISTI)

Previdenza, il conto rischia di essere salato

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La normativa sulle Stp in pillole

La prestazione professionale

Le prestazioni intellettuali oggetto dell’incarico possono essere eseguite solo dal socio in possesso dei requisiti richiesti per l’esercizio della professione

L’investimento esterno

I soci di investimento non dovranno avere riportato condan-ne, e possedere invece requisiti particolarmente selettivi di moralità e onorabilità

Il regime di incompatibilità

I soci (professionisti e non) non possono partecipare a più di una società

La responsabilità La società risponde delle violazioni delle norme deontologi-che dell’ordine al quale è iscritta.

La trasparenza La società deve informare il cliente: Sul diritto di chiedere che la prestazione sia eseguita da • uno o più professionisti scelti Sull’esistenza di possibili conl itti di interesse tra cliente • e societàSui titoli e le qualii che dei soci professionisti•

L’iscrizione Al registro imprese delle Camere di commercio e alla sezione speciale dell‘ordine d’appartenenza dei soci

Singola: per le multidisciplinari iscrizione all’ordine indi-• viduato come prevalente nello statutoPlurima: se i professionisti non connotano un’attività in • misura prevalente

Il regime i scale Non disciplinato

Il regime previdenziale

Non disciplinato

Renzo Guffanti

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4 Lunedì 8 Aprile 2013 S O S L I Q U I D I TÀLe novità del decreto legge che sblocca i debiti delle pubbliche amministrazioni

P.a., il pagamento è di rigore A risponderne sarà il dirigente

DI ANTONIO CICCIA

Pagamento speedy delle fatture verso la p.a., a qualunque costo. An-che quello, per l’ente

pubblico, di rischiare di sba-gliare. È il funzionario pubbli-co che autorizza la spesa a do-ver rendere conto e rimborsare l’ente, se a posteriori si scopre qualcosa che non va.

Il decreto legge sul paga-mento dei crediti maturati verso la pubblica ammini-strazione fi no al 31 dicembre 2012, esaminato dal consiglio dei ministri, rende effettiva la possibilità di evitare ritardi dei pagamenti da parte degli enti pubblici.

Lo strumento usato è quello di depotenziare il possibile veto interno al pagamento da parte degli organi preposti al control-lo degli atti. Stiamo parlando delle modifi che che riguarda-no i pagamenti delle cosiddette transazioni commerciali e cioè i contratti, comunque denomi-nati, tra imprese e pubbliche amministrazioni, che compor-tano, in via esclusiva o preva-lente, la consegna di merci o la prestazione di servizi contro il pagamento di un prezzo.

Il decreto legislativo 231/2002 prevede brevi termini di pagamento (di regola trenta giorni) oltre i quali scatta l’ap-plicazione di pesanti interessi di mora.

Nelle transazioni commer-ciali in cui il debitore è una pubblica amministrazione il decreto 231/2002 prevede che le parti possono pattuire, pur-ché in modo espresso, un ter-mine per il pagamento supe-riore ai trenta giorni, quando sia giustifi cato dalla natura o dall’oggetto del contratto o dal-le circostanze esistenti al mo-mento della sua conclusione. In ogni caso i termini non posso-no essere superiori a sessanta giorni e la clausola relativa al

termine deve essere provata per iscritto.

Il problema è sempre stato fare in modo che queste dispo-sizioni non rimangano lettera morta. Vediamo le novità del decreto legge in esame.

Innanzi tutto è istituita una procedura per rispettare i ter-mini di pagamento: gli atti di pagamento emessi a titolo di corrispettivo nelle transazioni commerciali devono pervenire all’uffi cio di controllo almeno 15 giorni prima della data di scadenza del termine.

Le fasi interne di lavorazio-ne delle fatture sono cadenzate in maniera che non subiscano lungaggini per questioni buro-cratiche.

L’ufficio di controllo deve espletare i riscontri di compe-tenza, ma dà comunque corso al pagamento, entro il termine

di scadenza previsto dal decre-to legislativo 231/2002: questo sia in caso di esito positivo, sia in caso di formulazione di os-servazioni o richieste di inte-grazioni e chiarimenti.

La necessità di approfondi-menti istruttori non blocca il pagamento.

A questo punto se il dirigen-te responsabile non risponde alle osservazioni, oppure i chiarimenti forniti non sono accettabili, l’uffi cio di control-lo è tenuto a segnalare alla procura regionale della Corte dei conti eventuali ipotesi di danno erariale derivanti dal pagamento.

Quindi bisogna rispettare i termini di pagamento e se il pa-gamento non era dovuto scatta la responsabilità erariale del dirigente responsabile. La re-sponsabilità individuale sarà

uno stimolo effi cace per evitare che si commettano irregolarità amministrative a monte, con-fi dando di poter bloccare poi, a valle, i pagamenti. Il decreto legge in esame ribalta le cose: il pagamento si fa, salvo casi eccezionali, e il dirigente pub-blico è chiamato a rispondere delle spese indebite.

Per evitare, tuttavia, clamo-rosi autogol il decreto legge sul pagamento dei debiti maturati al 31/12 mantiene fermi i di-vieti di pagamento previsti dal decreto 123/2011: per esempio spese fuori bilancio. Ma anche atti di spesa pervenuti oltre il termine perentorio di ricevibi-lità del 31 dicembre dell’eser-cizio fi nanziario cui si riferisce la spesa oppure casi di impu-tazione della spesa sia errata rispetto al capitolo di bilancio o all’esercizio fi nanziario, o alla competenza piuttosto che ai residui, di violazione delle di-sposizioni che prevedono spe-cifi ci limiti a talune categorie di spesa.

In questi casi il divieto giu-stifi ca il mancato pagamento nei termini.

Responsabilità indivi-duale. Il decreto legge sul pa-gamento dei debiti fi no al 2012 mette alla sbarra i funzionari pubblici anche nel caso di man-cato rispetto delle disposizioni da esso previste. Se dalla ne-gligenza deriva una condanna

dell’ente pubblico al pagamen-to di somme per risarcimento danni o per interessi moratori, il funzionario pubblico dovrà rimborsare l’amministrazio-ne per tutte le somme pagate, senza sconti. La corte dei con-ti, infatti, non potrà esercitare, per espresso divieto, il potere di riduzione dell’addebito.

Con riferimento ai crediti maturati fi no al 31 dicembre 2012 sono da segnalare altre due novità. Innanzi tutto le somme destinate al loro pa-gamento sono insequestrabili e impignorabili. Quindi si at-tiva un particolare scudo pro-tettivo.

In secondo luogo si indivi-duano misure di semplifi cazio-ne e agevolative della cessione del credito.

Gli atti di cessione dei cre-diti certi, liquidi ed esigibili maturati nei confronti delle pubbliche amministrazioni alla data del 31 dicembre 2012 per somministrazioni, forniture e appalti sono esenti da imposte, tasse e diritti di qualsiasi tipo.

Inoltre l’autenticazione delle sottoscrizioni degli atti di ces-sione dei crediti nei confronti delle pubbliche amministra-zioni potrà essere effettuata anche dall’ufficiale rogante dell’amministrazione debitri-ce (ad esempio il segretario comunale); in tale ipotesi la cessione si intende accettata ai sensi dell’articolo 1264 del codice civile. Nel caso in cui l’autenticazione delle sotto-scrizioni sia, invece, effettuata da un notaio gli onorari sono comunque ridotti alla metà.

La notifi cazione degli atti di cessione, anche se precedenti all’entrata in vigore del decre-to, potrà essere effettuata di-rettamente dal creditore anche a mezzo di piego raccomanda-to con avviso di ricevimento (e non necessariamente con noti-fi ca dell’uffi ciale giudiziario).

© Riproduzione riservata

«In rerum natura», diceva il man-zoniano Don Ferrante, «non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il conta-gio non può esser né l’uno né l’altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera». Novello Don Ferran-te, il ministro dell’economia, Vit-torio Umberto Grilli rischia sul ritardo dei pagamenti di far la fi ne dello stesso personaggio.

La nostra tecnocrazia non brilla per acume. A molti è capitato di as-sistere allo spettacolo del ministro balbettante sulla Rai, che risponde-va che quelle spese sono state già effettuate dal nostro bilancio, quindi non serve una copertura fi nanzia-

ria. Quindi non c’è alcun contagio in atto.

Già, ma perché le imprese non vengono pagate? Chi lo va a spie-gare ai creditori, che i soldi sono già usciti, ma non sono disponibili in quanto ostaggio dell’Europa?

È questo il punto, che rende so-stanzialmente ineffi caci le direttive comunitarie e le norme nazionali che chiedono tempi rapidi e prevedono sanzioni in caso di ritardo.

Il problema è che l’Italia, a diffe-renza della maggior parte dei paesi europei, ha effettuato per molti anni manovre di risanamento «fi nte», ba-sate su giochi contabili di bilancio, e ha aggiustato i conti ricorrendo alle

gestioni fuori bilancio che negli anni avevano consentito un rilevante accumulo di risorse fi nanziarie. Un tempo la magistratura contabile le aveva defi nite il «Lago di Pola», cioè un deposito sotterraneo di giacenze contabili, in grado di far deragliare la fi nanza statale. Ora però, con il Patto di stabilità interno, residui di bilancio e giacenze sui conti di tesoreria sono stati posti a garan-zia del rispetto dei limiti del defi cit. Sono sotto sequestro Ue e di fatto indisponibili, ai fi ni del controllo dei fl ussi della spesa pubblica.

Da qui i problemi. Da un lato il Tesoro chiede inutilmente agli enti di «certifi care» i debiti di fornitura.

Dall’altro i creditori chiedono di po-ter compensare i crediti con i debiti fi scali e contributivi. Ma il tempo stringe e se i ministri Grilli e Pas-sera bisticciano su questo, il ragio-niere generale dello stato, carte alla mano, richiede formale copertura di cassa su spese già impegnate a co-pertura di lavori già eseguiti.

Qualcuno, ingenuamente si po-trebbe chiedere se alla pubblica amministrazione è addirittura ne-cessaria una legge, o addirittura un decreto-legge, per saldare un conto non pagato. Certamente, si risponderà, se il conto è di cento miliardi...

di Antonio Giancane

L’ANALISI

Prove tecniche di default

termine deve essere provata di scadenza previsto dal decre

v

Le novità

Per le cessioni dei crediti (maturati i no al 2012) verso la p.a.:

Esenzione da imposte, tasse, diritti• Autenticazione con rogito del segretario co-• munaleOnorari notarili ridotti della metà• Notii cazione con raccomandata con ricevuta • di ritorno

uno stimolo efficace per evitare

Le misure per far rifi atare le imprese

VincoloLe somme stanziate per il pagamento dei crediti i no al 2012 sono insequetrabili e impignorabili

Transazioni commercialiRigoroso rispetto dei termini previsti dal dlgs 232/2002

Inosservanza degli adempi-menti previsti dal dl sul paga-mento crediti i no al 2012

Responsabilità erariale del dipendente pubblico in caso di condanna della p.a. ai danni o al pa-gamento di interessi moratori

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5Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 AS O S L I Q U I D I TÀ

Il fondo per gli enti si fa in treDI MATTEO BARBERO

Il testo del decreto legge sullo sblocco dei pagamen-ti esaminato dal consiglio dei ministri conferma la

previsione di strumenti sepa-rati, rispettivamente, per gli enti locali, per le regioni e per la sanità, dopo che durante i lavori preparatori si era af-facciata l’ipotesi di creare, con fi nalità di semplifi cazione, un fondo unico.

Per province e comuni è prevista una dote di 2 miliar-di di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014. Tali risorse verranno gestite dalla Cassa depositi e prestiti, sulla base di uno specifico addendum alla Convenzione in essere con il Mef, che defi nirà an-che i criteri e le modalità per l’accesso e per la gestione del fondo.

In ogni caso, gli enti locali dovranno fare domanda entro il 30 aprile e le anticipazioni saranno concesse entro il 15 maggio in proporzione alle ri-chieste pervenute, salvo che la conferenza stato-città non stabilisca (entro il 10 maggio) criteri diversi che tengano conto della virtuosità delle diverse amministrazioni. Le somme erogate dovranno es-

sere restituite, con piano di ammortamento a rate costan-ti, comprensive di quota capi-tale e quota interessi, con du-rata fi no a un massimo di 30 anni e a un tasso determinato sulla base del rendimento di mercato dei Btp triennali.

L’accesso al fondo (consen-tito anche agli enti in pre-dissesto) non comporta più il blocco degli investimenti per 5 o 3 anni, ma solo l’obbligo di incrementare (dal 25 al 50%)

il fondo svalutazione crediti. Per le regioni sono previsti

due canali di fi nanziamento (a condizioni analoghe a quel-le previste per gli enti locali in termini di durata e tasso).

Con riferimento ai debiti diversi da quelli fi nanziari e sanitari, è stanziato un fondo da complessivi 8 miliardi, di cui 3 quest’anno e 5 il prossi-mo. In tal caso, la gestione è posta direttamente in capo al Mef, cui le richieste dovranno

essere trasmesse en-tro 15 giorni dall’en-trata in vigore del decreto e che dovrà agire sulla base dei criteri e delle mo-dalità concordate in sede di conferenza stato-regioni, anche in tal caso con la pos-sibilità di premiare le amministrazioni virtuose.

I governatori po-tranno, inoltre, ot-tenere anticipazioni di liquidità al fine di accelerare i pa-gamenti dei debiti degli enti del Ser-vizio sanitario na-zionale. In tal caso, sul piatto ci sono 14 miliardi, di cui 5 nel

2013 e i restanti 9 nel 2014. Al riparto si provvederà con semplice decreto direttoriale del Mef, entro 15 giorni dalla data di entrata del provvedi-mento per la prima tranche ed entro il 30 novembre per la seconda.

Anche per le regioni, l’ac-cesso ai fondi non comporta più la paralisi dei nuovi in-vestimenti. Esse, tuttavia, per accendere nuovi prestiti dovrà certifi care che il pro-

prio bilancio presenti una situazione di equilibrio strut-turale.

Sempre nell’ottica di incre-mentare le risorse disponibili per pagare i debiti, vanno se-gnalate altre due misure. Da un lato, gli enti locali, per il solo 2013 e fi no al 30 settem-bre, avranno maggiori margi-ni per attivare le anticipazioni di tesoreria. Dall’altro, vengo-no agevolati i trasferimenti a favore degli stessi enti locali da parte delle regioni, esclu-dendo i relativi importi dal Patto di queste ultime.

Nel complesso, si tratta di misure signifi cative, anche se certamente inferiori rispetto allo stock di debiti incagliati.

Il problema principale riguarda le modalità attra-verso cui gli enti benefi ciari potranno procurarsi le risor-se necessarie per restituire quanto riceveranno sotto forma di anticipazione. Mal-grado la soppressione della norma che avrebbe consenti-to alle regioni di aumentare l’addizionale Irpef, rimane forte il rischio che nei pros-simi anni si determini un ulteriore incremento della pressione fiscale a livello locale.

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6 Lunedì 8 Aprile 2013 F I S C OLe linee guida dei giudici di merito e legittimità i no alla più recente tesi della Cassazione

Upgrade dei controlli bancari Nessun contribuente è immune

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Gli accertamenti ban-cari tentano il sal-to di qualità. Dopo l’estensione delle

verifi che sui conti correnti dalla società ai suoi soci o amministratori e dall’im-prenditore o dal professioni-sta ai suoi familiari o ami-ci, ecco che comincia a farsi sempre più spazio anche la possibilità di assogget-tare a indagini fi nanziarie qualunque tipologia di con-tribuente, sia esso un tito-lare di partita Iva o meno. Questo passo in avanti delle verifi che fi nanziarie risulta avallato dalla giurispruden-za sia della Corte di cassa-zione che di alcune corti di merito.

A tale proposito abbiamo riassunto nella tabella in pagina le più recenti sen-tenze, sia di merito sia di le-gittimità, che confermano il formarsi di un tale orienta-mento e la sua estrema pe-ricolosità per i contribuenti sottoposti a tali tipologie di indagini e verifi che.

Chiunque può dunque es-sere oggetto di una verifi ca bancaria. Verifi ca che può essere anche non fi nalizza-ta a ricondurre i versamenti sospetti ad altro soggetto, società partecipata, fami-liare titolare di partiva Iva, ma semplicemente a quali-fi care gli stessi come extra redditi in capo allo stes-so titolare del rapporto di conto corrente, indipenden-temente dalla sua qualifi ca e dall’attività svolta.

Questa escalation delle indagini fi nanziarie trova il suo supporto giuridico nel-la interpretazione estensiva che la Cassazione ha ritenu-to di dover dare agli articoli 32 del dpr 600/1973 e 51 del dpr 633/1972.

In particolare nella recen-tissima sentenza n. 8047 del 3 aprile scorso (si veda ar-ticolo nella pagina seguen-te, ndr), la Suprema corte ha precisato che «l’articolo 51, comma 2, nn. 2) e 7) del dpr 26 ottobre 1972 n. 633 accorda all’uffi cio, in tema di Iva, il potere di richie-dere agli istituti di credito notizie dei movimenti sui conti bancari intrattenuti dal contribuente e di pre-sumere la loro inerenza a operazioni imponibili, ove non si deduca e dimostri che i movimenti medesimi siano stati conteggiati nella dichiarazione annuale o sia-no ricollegabili ad atti non soggetti a tassazione».

Tale presunzione, prose-

gue la sentenza, «ha por-tata generale e riguarda le dichiarazioni dei redditi di qualsiasi contribuente, a prescindere dall’attività svolta».

Soltanto due anni prima la stessa Corte di cassazio-ne aveva avuto modo di pro-nunciare parole del tutto si-mili riguardo alle analoghe disposizione vigenti in ma-teria di accertamenti banca-ri nel settore delle imposte dirette, ovvero gli articoli 32 e 38 del dpr 600/1973. Il riferimento è al contenuto della sentenza n.19692 del 23 giugno 2011 nella quale si legge come «gli artt. 32 e 38 del dpr 600/1973 hanno portata generale e pertanto riguardano la rettifi ca delle dichiarazioni dei redditi di qualsiasi contribuente, qua-le che sia la natura dell’at-tività dagli stessi svolta e dalla quale quei redditi provengano, la qual cosa in particolare è da ritenersi per quanto relativo all’ap-plicabilità della presunzio-ne di cui all’art. 32, comma 1, n. 2».

Nel solco dei due inter-venti sopra citati si pone anche la sentenza n. 21132 del 13 ottobre 2011 nella quale la Corte di cassazio-ne sviluppa e arricchisce la

tematica degli accertamen-ti bancari effettuati nei confronti dei non titolari di partita Iva e della loro specifi ca rilevanza. In det-ta sentenza si legge infatti che «l’utilizzazione dei dati acquisiti presso le aziende di credito, ai sensi dell’art. 51, secondo comma, n. 2 del dpr 26 ottobre 1972, n. 633, non è subordinata alla pro-va che il contribuente eser-citi attività d’impresa (o di lavoro autonomo): infatti, se non viene contestata la legittimità dell’acquisizione dei dati risultanti dai conti correnti bancari, i medesimi possono essere utilizzati sia per dimostrare l’esistenza di un’eventuale attività oc-culta (impresa, arte o pro-fessione), sia per quantifi -care il reddito ricavato da tale attività, incombendo al contribuente l’onere di dimostrare che i movimenti bancari che non trovano giu-stifi cazione sulla base delle sue dichiarazioni non sono fi scalmente rilevanti».

Dunque l’accesso sui conti di un qualsiasi contribuen-te, anche non imprenditore o professionista, non solo è possibile ma può essere lo strumento attraverso il quale qualificare fiscal-mente il reddito occulto co-

stituito dai versamenti non giustifi cati.

Ma la sentenza da ultimo citata si spinge anche più in avanti entrando diret-tamente nel merito della ripartizione dell’onere del-la prova fra fi sco e contri-buente nell’ipotesi di accer-tamento bancario sui conti di un soggetto non titolare di posizione Iva.

Le presunzioni di cui all ’articolo 51 del dpr 633/72, si legge nella sen-tenza in commento, non possono essere ritenute ir-rilevanti al caso di specie.

Ad aggravare la posi-zione del contribuente nel caso trattato nella sentenza in commento vi era anche l’omessa presentazione del-la dichiarazione dei redditi e la semplice dimostrazione di un reddito di lavoro di-pendente che tuttavia non era suffi ciente a dare prova che i movimenti transitati sui suoi conti bancari erano riferibili a tale attività.

A conclusioni simili a quelle della Corte di cassa-zione sono giunte recente-mente anche alcune corti di merito.

Si prenda per esempio quanto deciso dalla Ctr Si-cilia nella sentenza n. 115 del 18 settembre 2012. Nel

caso sottoposto all’esame dei giudici siciliani, il con-tribuente basava la sua di-fesa assumendo di non po-ter essere assoggettato agli accertamenti bancari non essendo né imprenditore né esercente arti o professioni e pertanto non soggetto alla tenuta delle scritture con-tabili, unico elemento utile a suo favore al fi ne di poter fornire una valida prova contraria alle presunzioni dell’uffi cio.

Secondo i giudici della re-gionale, invece, «l’elemento che consente il ricorso all’ac-certamento bancario va in-dividuato nella riferibilità a reddito imponibile delle movimentazioni riscontra-te sul conto corrente del contribuente indipenden-temente dal tipo di attività svolta, che nella fattispecie è amministratore di socie-tà, anche se non obbligato alla tenuta delle scritture contabili».

Considerato quindi che l’origine delle somme in contestazione, continua la sentenza della regionale Sicilia, è rimasta del tutto ignota e che non vi sono ragioni concrete o plausi-bili per poterle attribuire a interessi, come asserito dal ricorrente, la tassazione alla fonte su questi ultimi non interferisce con le sud-dette somme per cui è da escludersi, categoricamen-te, l’ipotesi di una doppia tassazione.

Dulcis in fundo il dispo-sitivo della sentenza n. 92 della Ctp di Ravenna, emes-sa il 30 aprile 2012. Secon-do i giudici emiliani infatti l’accertamento bancario nei confronti di un soggetto non titolare di partita Iva è più che legittimo e può portare addirittura a evidenziare una vera e propria attività commerciale in nero che nel caso di specie era costituito dal commercio di orologi e gioielli.

In tali situazioni tuttavia, a fronte dell’accertamento dei ricavi, deve essere co-munque riconosciuta una quota di costi in proporzio-ne ai maggiori ricavi accer-tati. Nel caso di specie, si legge in sentenza, «si ritie-ne congrua una percentuale pari al 20% dimostrata dal ricorrente anche attraver-so l’esame di omologhi casi esaminati dalla Corte di cassazione».

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l t h t ti d li t tit it d i ti

Il salto di qualità degli accertamenti bancari

Cassazione, sent. n. 8047 del 3.4.2013

I movimenti sospetti sui conti correnti sono reddito imponibile anche se il contribuente non ha la partita Iva. La presunzione contenuta nell’art. 51, comma 2, del dpr 633/72 ha portata generale

Cassazione, sent. n. 21132 del 13.10.2011

I dati risultanti dai conti correnti bancari possono essere utilizzati sia per dimostrare l’esistenza di un’eventuale attività occulta di impresa, arte o pro-fessione, sia per quantii care il reddito ricavato da tale attività. Con conseguente inversione dell’onere della prova

Cassazione, sent. n. 19692 del 27.9.2011

In tema di indagini i nanziarie sono imputabili a red-dito imponibile i versamenti non giustii cati non solo di imprenditori e di professionisti ma anche quelli dei collaboratori e di qualsiasi altro contribuente. Gli articoli 32 e 38 del dpr 600/73 hanno infatti portata generale

Ctr Sicilia, sent. n. 115 del 18/9/2012

L’elemento che consente il ricorso all’accertamento bancario va individuato nella riferibilità a reddito im-ponibile delle movimentazioni riscontrate sul conto corrente del contribuente indipendentemente dal tipo di attività svolta, anche se non obbligato alla tenuta delle scritture contabili

Ctp Ravenna, sent. n. 92 del 30/4/2012

In ipotesi di accertamento bancario a seguito del quale venga contestato il commercio di orologi e gio-ielli in nero a fronte dell’accertamento di ricavi deve essere riconosciuta una quota di costi in proporzione ai maggiori ricavi accertati

Altri articolisul sito www.italia-oggi.it/accertamenti

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7Lunedì 8 Aprile 2013 7Lunedì 8 Aprile 2013F I S C O

Pagina a cura DI STEFANO LOCONTE

E LUCIANNA GARGANO

La Cassazione spiazza nuovamente il contri-buente ed espande il potere dell’ammini-

strazione fi nanziaria al di là dei paletti previsti dal Legislatore.

Il Supremo collegio, infat-ti, con un (espresso, quan-to improprio) richiamo alle disposizioni contenute nell’art. 51, del dpr n. 633 del 1972 in materia di Iva, estende la validità degli accertamenti bancari pra-ticamente a chiunque, «a prescindere dal tipo di at-tività svolta».

È questa la sintesi del pensiero espresso lo scorso 3 aprile dai Giudici di Piaz-za Cavour, con la sentenza n. 8047. Nell’ambito della parte motiva della stessa, invero, la Suprema corte, con un inciso tanto perico-loso quanto slegato dal te-sto normativo, afferma che «l’art. 51, comma 2, nn. 2) e 7), del dpr 26 ottobre 1972, n. 633, accorda all’uffi cio, in tema di Iva, il potere di ri-chiedere agli istituti di cre-dito notizie dei movimenti sui conti bancari intratte-nuti dal contribuente e di presumere la loro inerenza ad operazioni imponibili, ove non si deduca e dimo-stri che i movimenti mede-simi siano stati conteggiati nella dichiarazione annuale o siano ricollegabili ad atti non soggetti a tassazione», ulteriormente precisando, successivamente, che «tale presunzione ha portata generale e riguarda le di-chiarazioni dei redditi di qualsiasi contribuente, a prescindere dall’attività svolta».

Qualunque contribuente dunque, non solo i sogget-ti che esercitano imprese, arti o professioni (destina-tari della norma di cui al dpr 633/1972 in materia di Iva), bensì anche i lavora-tori dipendenti (non desti-natari, in linea generale, della norma di cui innanzi), è assoggettabile (rectius, assoggettato) a quel regi-me presuntivo, scaturente dagli accertamenti basati sulle indagini fi nanziarie, sulla base del quale un qualsivoglia versamento non giustifi cato, in quanto non immediatamente ricon-ducibile alla dichiarazione annuale o in qualche modo ricollegabile ad atti non soggetti a tassazione, viene automaticamente riqualifi -cato quale maggior reddito imponibile.

Il che equivale a dire, in estrema sintesi, che la sus-sistenza di un’incongruenza tra dichiarazione e versa-menti costituisce sempre e indistintamente presuppo-sto per l’accertamento.

Le valutazioni della Cor-te circa l’ambito di applica-zione dell’art. 51, del dpr n. 633 del 1972 citato, vengono effettuate a fronte di una

eccezione, posta in essere dall’Agenzia delle entra-te nell’ambito del proprio ricorso, circa la correttez-za del proprio operato con riferimento all’avvenuta rettifi ca, in forza di presun-zione, di elementi risultanti dai conti correnti bancari di alcuni (ma non defi niti) soggetti e il comportamento, ritenuto inammissibile, del-la Commissione tributaria regionale, in quanto «sosti-tuita alla parte nel fornire la prova, ammettendo la Ctu».

A fronte di tale eccezio-ne, dunque, gli Ermellini, nel giudicare infondato il ricorso dell’Agenzia delle entrate, hanno cura di evi-denziare come l’infonda-tezza del motivo riguardi esclusivamente le viola-zioni dell’onere probatorio lamentato e non, invece, l’incipit dell’attività di ac-certamento.

Tale «eccesso di zelo» della Suprema corte, tutta-via, si traduce in una tanto estrema quanto pericolosa leggerezza, laddove questa, nel giustificare in via ge-nerale (pur, lo si ribadisce,

nell’ambito di una declara-toria di infondatezza dello specifico motivo) l’utiliz-zazione dell’accertamento bancario di cui all’art. 51 cit., decide di andare oltre l’espresso dettato normati-vo sostenendo, come visto, che la presunzione di cui

all’art. 51, comma 2, nn. 2) e 7), del dpr 633/72 si esten-de a «tutte le dichiarazioni dei redditi di qualsiasi con-tribuente, a prescindere dall’attività svolta».

Af fermazione pesan-te, dunque, se si pensa a quanto già invasivi siano

gli accertamenti basati sulle indagini finanziarie ed a quanto problematica divenga l’attività di difesa del contribuente accertato posto in tal modo di fronte ad una inversione dell’onere della prova, il più delle volte impossibile da sostenere.

Ma ancor più, affermazio-ne pericolosa, quella della Suprema corte, laddove la stessa travalica addirittura il dato normativo.

La stessa, infatti, da un lato opera un espresso ri-ferimento ai nn. 2 e 7, del comma 2, dell’art. 51 cit., e dall’altro giustifi ca, peral-tro proprio sulla base di tale richiamo, l’estensione della presunzione de qua.

Tuttavia, il citato n. 2), della norma suddetta, il quale a sua volta richiama il successivo n. 7), non ope-ra un generico richiamo allo status di contribuente, ben-sì fa espresso riferimento ai

«soggetti che eser-citano imprese, arti o professioni» e solo ad essi, sen-za che tale espres-sione potesse rite-nersi, almeno fi no all’intervento del-la Corte, diversa-mente interpreta-bile, a prescindere da qualsivoglia esigenza di esten-sione.

V’è da porsi, a questo punto, i necessari interro-gativi circa la ine-vitabile eco che la pronuncia in com-mento porterà con sé. V’è da chieder-si, vale a dire, se il contribuente, finora tutelato e garantito dal det-tato normativo, resti ancora tale

all’indomani della pronun-cia della Corte.

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Superati i palettiposti dalla legge

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eccezione posta in essere

Il principio

I giudici di Piazza Cavour estendono l’ambito di applicazione degli accertamenti bancari, sostenendo, infatti, che «l’art. 51, comma 2, nn. 2) e 7), del dpr 26 ottobre 1972, n. 633, accorda all’ufi cio, in tema di Iva, il potere di richiedere agli istituti di credito notizie dei movimenti sui conti bancari intrattenuti dal contribuente e di presumere la loro inerenza a operazioni imponibili, ove non si deduca e dimostri che i movimenti medesimi siano stati conteggiati nella dichiarazione annuale o siano ricollegabili ad atti non soggetti a tassazione», altresì aggiungendo che «tale presunzione ha portata generale e riguarda le dichiarazioni dei redditi di qualsiasi contribuente, a prescindere dall’attività svolta».Tali affermazioni ricomprendono, dunque, altresì i lavoratori subordinati, e quindi non solo i soggetti che esercitano imprese, arti o professioni, nel novero dei soggetti destinatari degli accertamenti bancari.

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8 Lunedì 8 Aprile 2013 F I S C OLe Entrate: regole a parte per il pregresso, ma vale sempre il limite dell’imposta versata

Irap, le deduzioni si affiancanoVanno coordinati costo del lavoro con interessi passivi

Pagina a cura DI ANTONIO MASTROBERTI

E’ un vero e proprio nulla osta a una semplice applica-zione delle due

deduzioni da Irap quello contenuto nella circolare n. 8/E del 3 aprile, poiché a partire dalla prossima tor-nata dichiarativa per l’Irap utile alla deduzione dalle imposte sui redditi correlata al costo del lavoro, introdot-ta con il c.d. decreto Monti, non si tiene mai conto della deduzione parallela intro-dotta dal dl n. 185/2008, at-tualmente ridimensionata alla sola componente degli interessi passivi. È questo uno dei nodi centrali dipa-nati dall’Amministrazione finanziaria, che però subito mette in guardia il contri-buente, ribadendo quanto già si evince dalle istruzio-ni al modello per il rimborso del pregresso (provvedimen-to n. 140973/2012). Quando si ha a che fare con il repete delle maggiori imposte ver-sate scattano regole a par-te, e l’eventuale fruizione della deduzione forfetaria del 10% non rileva ai fini del calcolo della deduzione analitica solo se al valore della produzione netta han-no concorso anche interessi passivi non dedotti. Se però il contribuente ha beneficia-to del forfait esclusivamen-te su spese per il personale dipendente (poiché non ave-va sostenuto costi per oneri finanziari), l’importo mas-simo ammesso a rimborso va calcolato tenendo conto dell’Irap già dedotta in re-lazione al medesimo periodo d’imposta (si veda la tabella in pagina). Quest’ultima si-tuazione, in realtà, non può venirsi a creare a regime (e cioè in Unico 2013), poi-ché se il contribuente non presenta interessi passivi

indeducibili nella base im-ponibile Irap il forfait pari al 10%, così come oggi è nor-mato, non prende forma.

Nei restanti casi a preva-lere sono le esigenze di sem-plificazione, oggi assurte a priorità nel rapporto Erario/Contribuente, vieppiù ri-spetto a un meccanismo che trova complessità nelle stes-se ragioni che ne supportano la tutela, e in norme, perciò, per molti versi assai cripti-che e articolate. In ossequio a queste esigenze resta sul terreno una teorica e par-ziale (minima) duplicazione del beneficio, laddove il con-tribuente abbia applicato il forfait a fronte di interessi passivi non dedotti dal va-lore della produzione netta (prima la deduzione assor-biva anche la componente lavoro), ma anche questo ef-fetto viene il più delle volte annullato per il fatto che la

deduzione/rimborso non può mai eccedere l’Irap versata o dovuta.

Se poi la società svolge attività anche all’estero occorre assumere, ai fini del calcolo della deduzione analitica spettante, il va-lore della produzione netta rilevante ai fini Irap, e il costo del lavoro analitico specificamente afferente al personale impiegato nel territorio dello stato, e in ogni caso il costo del lavoro e il valore della produzione vanno nettizzati della quota estero.

In caso di istanza di rim-borso che apre le porte alla rivitalizzazione di una per-dita le Entrate confermano che il componente negati-vo di reddito si candida a trovare spazio già in Unico 2013, e questo anche solo nel prospetto di memoria (quadro RS) normalmente

deputato a ospitare le per-dite pregresse (caso in cui la società è in perdita an-che per il 2012). In questi casi l’istanza di rimborso si presta, a ben guardare, ad assumere una funzione nor-malmente assunta dall’inte-grativa in diminuzione (che ovviamente non deve essere presentata), aprendo il var-co, in uno scenario futuro, a nuove forme di interrela-zione tra Fisco e contribuen-te. In un’ottica di un Fisco moderno e improntato alla compliance, questa chance di rivitalizzare la perdita sembra un ottimo esempio di un sistema che guarda alla sostanza delle cose, senza incespicare continuamente nelle asperità procedurali di una disciplina palesemente inadeguata a regolamentare il fenomeno della correzione di errori a sfavore del con-tribuente.

Altra nota di interesse attiene agli effetti che ma-turano sulla disciplina del credito per i redditi prodot-ti all’estero. Se per effetto dell ’istanza di rimborso da Irap si riduce l’imposta italiana, limite massimo della detrazione dell’impo-sta estera, può conseguirne una diminuzione dell’im-posta estera scomputabile in quell’esercizio ai sensi di quanto previsto dall’art. 165 del Tuir e, pertanto, un aumento dell’eccedenza dell’imposta estera che può essere riportata in avanti o indietro per essere compen-sata con eventuali eccedenze di imposta italiana rispetto a quella estera. Oltre ai casi in cui questa eccedenza si trasforma comunque in un’imposta da richiedere a rimborso con l’istanza, per effetto dell’incrocio con ec-cedenze di segno opposto, le Entrate prendono in consi-derazione anche il caso in cui la rivitalizzazione atten-ga (non già a una perdita), ma alle stesse eccedenze di imposta estera di cui al comma sesto del citato art. 165. In questo caso è previ-sta la presentazione di una istanza cartacea al Fisco e, comunque, il recapture nella prima dichiarazione utile, anche il Mod. Unico 2013 (in part., sez. II-C del quadro CE). Anche queste ultime dinamiche ci sem-brano improntate a esigen-ze tese a ripristinare, per quanto possibile, una situa-zione compatibile con quella astrattamente verificabile in caso di originaria ap-plicazione della deduzione (in prospettiva, in assenza dell’errore sfavorevole).

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La deduzione da Irap, come chiari-to dalle Entrate nella circolare n. 8/E del 2013, si presta ad aprire le porte all’ap-p l i c a z i o n e della discipli-na di contra-sto alle c.d. società di co-modo, per ef-fetto del ma-terializzarsi del triennio previsto dal dl n. 138/2011 in materia di s o c i e t à i n perdita si -stematica, se l’istanza di rimborso da

Irap porta alla rivitalizzazione del-le perdite o a un reddito inferiore a quello minimo (test da perdite

negativo) (si veda anche Italia-Oggi Sette dell’11 marzo 2013). L’aspetto più interessante è che

un contribuente che non applica (o non ha appli-cato) la dedu-zione in base a una libera scel-ta può uscire indenne dalle forche caudine della discipli-na di contrasto alle società di comodo negli esercizi succes-sivi.Per altri versi, il rischio è che l’adeguamento

al reddito minimo per una società di comodo spazzi via la deduzione da Irap per le società considerate di comodo. Questa deduzione non può certo essere assimilata a una agevolazione fiscale (quale per esempio la deduzione da Ace), la cui fruizione è preservata rispetto all’invadenza del c.d. reddito mi-nimo, ma è comunque sorretta da ampie e strutturate esigenze di ca-rattere costituzionale, tali da po-terne consentire una associazione con altri istituti garantiti da que-sto punto di vista, in quanto incen-trati su incontrovertibili logiche di sistema, come quelle tese a evitare la doppia imposizione economica in materia di dividendi societari (art. 89 del Tuir).

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Il rischio perdite reiterate è dietro l’angolo

indeducibili nella base im- deduzione/rimborso non può deputato a ospitare le per-

Il caso

Si supponga che il forfait pari al 10% dell’Irap versata nel corso del 2010 (Irap a saldo = 100) sia stato applicato in assenza di interessi passivi indedu-cibili. Le Entrate hanno precisato che nel calcolare il rimborso delle imposte sui redditi per l’Irap sul costo del lavoro indeducibile dovrà necessariamente essere scomputato il 10% del saldo 2009 dall’Irap di riferimento (che pas-sa da 100 a 90), trattandosi di Irap afferente esclusivamente le spese per il personale, già chiesta a rimborso. Nel complesso viene applicata una deduzione pari al totale dell’Irap inde-ducibile dalle imposte sui redditi (10 + 90 = 100). Però, se analoga situazione si verii ca in relazione al 2012 lo scenario cambia, e la società applica, nel quadro RF, una

sola variazione in diminuzione, comple-tamente riferibile alla mancata deduzio-ne della componente lavoro. In pratica, a fronte di un Irap versata pari a 100, tutta da riferirsi alla componente inde-ducibile dei costi del lavoro (100%), la società applica una variazione in dimi-nuzione pari a 100. Si può agevolmente notare che il risultato è identico. Se poi si assume che per un dato anno il forfait sia stato applicato anche a fronte della presenza di interessi passivi, anche per un importo minimale, si perviene alla conclusione che in un certo qual modo le due deduzioni tendono ad afi ancar-si, ma va comunque ricordato quanto precisato nella circolare n. 8/E/2013, ossia che in ogni caso la deduzione e/o il rimborso non possono eccedere l’imposta versata.

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9Lunedì 8 Aprile 2013 9Lunedì 8 Aprile 2013F I S C OI chiarimenti contenuti nella circolare n. 7 delle Entrate sulla participation exemption

Pex, affitto d’azienda a due vieCessione di quote minusvalenti sotto l’esame del Fisco

Pagina a cura DI ALESSANDRO FELICIONI

Due pesi e due misure per l’affitto d’azien-da in tema di pex; la concessione dell’unica

azienda fa perdere la commer-cialità alla società e interrom-pe il periodo triennale neces-sario a far scattare l’esenzione sulle plusvalenze. Tuttavia, in caso di cessione di quote minu-svalenti la deducibilità della perdita non è automaticamen-te garantita, ma va sottoposta al vaglio dell’amministrazione fi nanziaria potendo confi gura-re manovra elusiva.

La circolare n. 7/E del 29 marzo 2013 approfondisce, a quasi dieci anni dall’esordio, la disciplina della pex ponen-do l’accento su alcune fatti-specie particolari e oggetto di perplessità e dubbi.

A dire il vero dalla lettura della circolare, al di là dei sin-goli aspetti affrontati, emerge un fi lo conduttore dal quale si evince il timore dell’ammini-strazione fi nanziaria che la di-sciplina, nata come strumen-to di tutela contro eventuali doppie imposizioni economi-che, venga strumentalmente utilizzato a fi ni elusivi.

Da qui il costante richiamo alla possibilità di intervenire ai sensi dell’articolo 37-bis del dpr 600/73 e la precisazio-ne che il regime in questione non è affatto opzionale, ma automatico in presenza di de-terminati requisiti. Nel bene e nel male. Il monito è chiaro: attenzione non solo a precosti-tuire artatamente i requisiti per l’accesso alla pex in caso di prossime cessioni plusva-lenti, ma anche e soprattutto a sfuggire dalla disciplina tut-te le volte che si confi guri una cessione minusvalente foriera di perdite deducibili al di fuori della pex.

Così nel caso del requisi-to della commercialità e del periodo di tempo idoneo a soddisfarlo (lettera d dell’ar-ticolo 87, comma 1, del Tuir) l’attenzione è posta sui criteri di determinazione dei tre anni di commercialità necessari a far scattare l’esenzione (e l’in-deducibilità).

In caso di interruzione dell’attività commerciale, per esempio, non è detto che il requisito della commercialità venga perso e sia necessario ripartire con il computo del periodo triennale. Se l’interru-zione dell’impresa commercia-le è solo momentanea, e non presuppone la dismissione della struttura operativa che le consenta di riprendere il processo produttivo in tem-pi ragionevoli in relazione all’oggetto dell’attività d’im-presa, il periodo di inattività non è rilevante ai fini della verifi ca della commercialità. In tal caso, infatti, l’impresa

continua a disporre di una struttura adeguata a soddi-sfare la domanda del mercato nei termini precedentemente specifi cati.

Diverso è il caso in cui l’in-terruzione dell’attività sia causata da un «depotenzia-mento» dell’azienda dovuto a cessione di asset, personale o riduzione della produzione. Il

periodo triennale si interrom-pe se ci si trova di fronte a una liquidazione di fatto.

L’Agenzia, come accennato in premessa, sottolinea però che potranno essere sinda-cato comportamenti volti a interrompere la commerciali-tà dell’impresa al solo fi ne di fuoriuscire dal regime della pex per procedere a una ces-sione di partecipazioni minu-svalente.

Ecco perché, se è vero che l’affitto dell’unica azienda detenuta dalla società par-tecipata rappresenta un caso di interruzione del requisito della commercialità in capo al concedente, con conseguente uscita dal regime pex, è al-trettanto vero che, nel caso di successiva cessione minu-

svalente della partecipazio-ne nella società concedente (soprattutto se effettuata nei confronti dello stesso affi ttua-rio dell’azienda) l’operazione sarà oggetto di sindacato elusivo, al fi ne di verifi care se la stipula del contratto di affitto sia strumentale alla perdita del requisito della commercialità. Ai fi ni della valutazione in esame, andrà comunque opportunamente apprezzata la circostanza che l’esercizio di un’attività non commerciale antecedente la

cessione della partecipazione si sia protratto per un periodo di almeno tre periodi d’impo-sta, in linea con quanto pre-visto dall’articolo 87 del Tuir ai fi ni del riconoscimento o meno del requisito della com-mercialità.

Laddove l’affi tto interessi non l’intera e unica azienda ma solo un ramo di essa, il problema della commercialità si sposta dall’ambito tempo-rale (è chiaro che l’attività commerciale viene comunque esercitata con il ramo non af-

fi ttato) a quello della preva-lenza. Va verifi cato, insomma, se l’attività ceduta in affi tto sia o meno prevalente rispet-to a quella rimasta all’interno della società. Per tale verifi ca possono essere utilizzati di-versi criteri tra i quali, quello più diretto, fa riferimento al confronto tra l’ammontare dei canoni di affi tto dell’azienda ceduta in godimento e i ricavi direttamente conseguiti dal ramo rimasto in gestione alla società proprietaria.

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svalente della partecipazio- cessione della partecipazione fittato) a quello della preva-

Società di comodo e pex a doppio bina-rio. Nessuna confl ittualità o specialità tra le due discipline che viaggiano su corsie parallele. Così può succedere che la società sia considerata non operati-va, ma possa fruire della pex (soprat-tutto con riferimento al requisito della commercialità) e, simmetricamente, può

succedere che la società superi il test di operatività, ma non abbia i requisiti per essere considerata commerciale.L’Agenzia sottolinea che le diverse fi lo-sofi e che sottendono alle normative giu-

stifi cano l’indipendenza delle discipline. Il problema si pone, essenzialmente, per il requisito della commercialità richiesto dalla pex, con particolare riguardo alle immobiliari che possono essere soggette a entrambe le penalizzazioni.Così potrebbe ricorrere il caso in cui una società che, pur non svolgendo un’effet-tiva attività commerciale, produca ricavi effettivi superiori a quelli presunti pre-visti, per il caso specifi co, dalla discipli-na delle società non operative. In tale ipotesi, la cessione della partecipazione detenuta nella medesima non integra i presupposti per usufruire dell’esenzione anche in presenza di una società non di comodo. Viceversa, potrebbe verifi carsi che una società, pur qualifi candosi per l’esenzione in quanto in possesso del requisito della commercialità, non rie-sca a conseguire ricavi minimi, calcola-ti applicando i coeffi cienti previsti. In tale ipotesi, la società si considera non operativa, fatta salva la possibilità di dimostrare l’esistenza di situazioni og-gettive tali da impedire la produzione di ricavi presunti. Il problema è quan-do una società è, contemporaneamente, considerata di comodo e non supera il requisito della commercialità ai fi ni della pex. È evidente che, in tale circostanza, ci sarà una doppia penalizzazione dovuta al fatto che, da un lato la società subirà le penalizzazioni previste dalla norma-tiva antielusiva di cui alla legge n. 724 del 1994 e dall’altro la cessione della partecipazione in tale società non potrà generare plusvalenze esenti.

Società di comodo su corsia parallela

La distinzione tra la fase preparato-ria dell’attività e quella effettiva non è sempre così agevole da individuare. Ciò perché ci sono alcune tipologie di attività nelle quali la fase preparato-ria può essere particolarmente lunga e complessa. In queste circostanze l’Agenzia precisa che in tali settori, determinate attività, che potrebbero essere ritenute in linea di principio meramente preparatorie, possono considerarsi, al contrario, esplicative dell’esercizio di attività d’impresa. In tal modo il periodo di possesso delle partecipazioni può essere anticipato a tale fase iniziale.È il caso dell’impresa che opera nell’ambito delle concessioni diret-te alla progettazione, esecuzione e gestione funzionale ed economica di

opere di interesse pubblico o di pub-blica utilità. Ebbene per tali sogget-ti l’esercizio di impresa commerciale deve ritenersi sussistente già nelle fasi iniziali di progettazione e realiz-zazione dell’investimento, in quanto attività direttamente riconducibili al più ampio oggetto sociale per il quale la società risulta costituita. Ovviamente occorre che l’impresa disponga di una struttura adeguata a soddisfare la domanda del merca-to in tempi ragionevoli, in quanto si trova nella condizione di dare inizio alla realizzazione dell’opera infra-strutturale.Anche le società operanti nel settore della produzione di energia rientrano in tale categoria particolare. Di rego-la, infatti, prima di avviare l’attività

tipica, tali soggetti svolgono una se-rie di attività preliminari a tutti gli effetti assimilabili alla fase di start up (ricerca dei siti ove ubicare gli impianti, ottenimento dei permessi/autorizzazioni, progettazione e co-struzione degli impianti medesimi). Peraltro anche nell’ambito dei pro-cedimenti autorizzativi per la costru-zione e l’esercizio di infrastrutture energetiche dichiarate di interesse pubblico o di pubblica utilità, il com-plesso delle attività concernenti le operazioni di fi nanziamento, di ricer-ca dei siti, di progettazione e realiz-zazione degli impianti, non ha natura meramente preparatoria ma integra immediatamente la realizzazione, seppur parziale, dell’oggetto sociale dell’impresa.

Il nodo da sciogliere: distinguere le diverse fasi

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10 Lunedì 8 Aprile 2013 F I S C OIl bilancio di Gdf, Agenzia delle dogane e dei monopoli: controllati quasi 30 mila esercizi

Lotta serrata al gioco illegaleTre i fronti: slot machine, scommesse e gaming sul web

Pagina a cura DI NICOLA TANI

Si stringe il cerchio sul gioco illegale, un busi-ness che vale, in Italia, diversi miliardi ogni

anno. Diffi cile capire esatta-mente quanti: 15 miliardi se-condo Libera, 20 per l’Adoc, 25 per le stime di Censis Servizi. Un business «nero» che non conosce la parola crisi, mal-grado i controlli e l’aumento di offerta legale degli ultimi dieci anni: 200 mila slot non collegate, secondo la Direzione Antimafi a, ancora disseminate in tutta Italia, centinaia di sale da poker in cui si organizzano ogni giorno tornei che sfuggono a ogni forma di tassazione, mi-gliaia di agenzie di scommesse non autorizzate nelle quali da anni gli italiani giocano anche ai «virtual games» (ancora non disponibili per gli operatori autorizzati), migliaia di siti esteri che, anche dopo il lancio di poker, casinò e slot machine legali, continuano a drena-re dall’Italia miliardi di euro ogni anno. Una battaglia com-plessa, nella quale il ministero dell’economia sta mettendo in campo risorse e interventi, a partire dalle verifi che sul ter-ritorio: nel 2012, quasi 30 mila esercizi sono stati controllati dagli ispettori dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dalle forze di polizia. Tre in particolare sono i settori nel mirino delle forze dell’ordine: nelle slot, per cominciare, il numero dei locali setacciati è passato dai 12.036 del 2010 ai 22.878 del 2012, con una crescita del 28% tra il 2010 e il 2011 e del 48% tra il 2011 e il 2012. «Il processo di lega-lizzazione degli apparecchi da intrattenimento è stato lungo e complicato», commenta Fabio Schiavolin, a.d. di Cogetech, uno dei dodici concessiona-

ri delle slot machine, «in un settore che nel 2004 contava circa 700 mila apparecchi il-legali. Ora, grazie all’impegno costante dell’amministrazione e dei concessionari, si contano 380 mila apparecchi controllati e che generano gettito erariale, a fronte di 200 mila ancora nel circuito illegale. Ma per garan-tire un prodotto sicuro, il ruolo del concessionario è fondamen-tale». Il trend dell’aumento dei controlli è stato rispettato anche nel settore scommesse, nel quale si è passati dalle 2.176 ispezioni del 2010 alle 3.639 dello scorso anno. In

questo comparto, la Guardia di finanza ha individuato lo scorso anno, e spesso posto sotto sequestro, 1.555 punti raccolta di scommesse clande-stine, solo una parte delle circa 5 mila agenzie prive di conces-sione censite dagli operatori. Una situazione intollerabile secondo il presidente di Asso-snai, Francesco Ginestra: «I volumi del gioco autorizzato sono in calo per la presenza di circuiti illegali che non pagano le tasse, offrono quote migliori e dispongono di eventi esclusi dal palinsesto italiano. Il pro-blema resta sempre lo stesso:

si vanno a controllare miglia-ia di volte i punti regolari, non quelli che operano illegittima-mente». Nel mirino, poi, c’è anche il gaming via internet. Una vera e propria task force con Monopoli di stato, Sogei, Guardia di fi nanza e polizia postale lavora da anni a una «black-list» di 4.297 siti non autorizzati, dal 2006 non più raggiungibili dagli utenti ita-liani, tutti più o meno ricondu-cibili alle multinazionali estere del gaming oppure a società con base nei paradisi fi scali. Brian Mattingley, ceo di 888 Holdings, leader mondiale dei

casinò online da qualche anno con licenza italiana, sottolinea che: «L’oscuramento dei siti è stata una delle prime misure assunte dal governo italiano per proteggere il mercato: è un primo passo, sicuramente non risolutivo, ma rappresenta un deterrente per i giocatori meno esperti. Per questo la strategia di 888 è quella di puntare sui mercati regolamentati, per agire sempre nel rispetto del-le regole». Un’operazione di riconversione delle (cattive) abitudini online degli italiani che dura dal 2006 e che, dopo i successi ottenuti nel poker virtuale (il lancio dei prodot-ti Aams ha ridotto parecchio il fatturato dei siti esteri), ha come prossimo obiettivo il fi u-me di miliardi, almeno 9 all’an-no secondo la società inglese di consulenza Ficom Leisure, di giro d’affari dei casinò esteri dall’Italia. Accanto ai settori tradizionali, poi, negli ultimi anni si sono sviluppate altre forme di gioco non regolamen-tato. Di gran moda, in parti-colare, il poker «live»: due mi-lioni di giocatori frequentano circa 600 sale in tutta Italia, un business che ogni anno, se-condo le associazioni di setto-re, genera un giro d’affari da 250 milioni di euro al di fuori delle uniche sedi autorizzate, che sarebbero i quattro casinò autorizzati. Sta per partire in-fi ne, probabilmente in estate, la giostra delle scommesse su eventi virtuali generati dal computer: le previsioni del ministero dell’economia per il primo anno di attività parlano di circa 500 milioni di euro di raccolta ma intanto, da almeno cinque anni, i «virtual games» sono un’esclusiva delle agenzie prive di concessione e non collegate a Sogei, che han-no abilmente sfruttato i ritardi del mercato regolato.

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Quarantaquattro milioni di euro accertati nel 2012 dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Una somma ancora non particolarmente signi-fi cativa, se si tiene conto della dimensione del business (il giro d’affari del gioco lo scorso anno è di 86 miliardi di euro), ma superiori agli anni precedenti, quando furono recuperati rispettivamente 5,8 milioni (2010) e 13,8 milioni (2011). Sono gli effetti del maggior numero di controlli amministrativi ordinati dal ministero dell’economia e della piena entra-ta in vigore delle norme della legge di stabilità 2011, che stabiliscono paletti più stretti per l’esercizio delle scommesse e pesanti sanzioni per chi gestisce irregolarmente gli apparecchi da intrattenimento. Così, nelle maglie del nucleo tributario della Guardia di fi nanza di Lecce è fi nito anche un bookmaker come Goldbet, da anni presente sul terri-torio italiano, accusato di «esterovestizione» per aver esercitato senza concessione, con oltre 500 agenti, il betting in Italia pur avendo sede in Austria. Gli investigatori hanno accertato che il bookmaker avrebbe omesso di dichiarare 234 milioni di ricavi sui quali avrebbe dovuto pagare 43,4 milioni di euro per imposte sui redditi e circa 6 milioni per imposte sulle scommesse. La Goldbet respinge ogni accusa di evasione fi scale e «precisa di aver ricevuto solo l’atto di avvio di un procedimento tribu-tario». Il business delle agenzie di betting non autorizzate vale, secondo la relazione tecnica alla legge di stabilità 2011, almeno 100 milioni di euro tra imposte accertate e sanzioni.

Imposte, 44 milioni di euro accertati nel 2012

Le scommesse «made in Italy», che producono ogni anno circa 4 miliardi di euro di incassi, con un utile erariale attorno ai 180 milioni di euro, sono di nuovo nel mirino dei bookmaker esteri. Il 18 aprile si svolgerà l’udienza pubblica della causa Rainone (C-660/11), una nuova puntata del lungo contenzioso tra il governo italiano e l’alli-bratore austriaco Goldbet, che scommette sulla possibilità di rac-cogliere puntate nel nostro paese senza la concessione dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Dopo tre sentenze della Corte europea, nel 2003, 2007 e 2012, a seguito degli esposti della società inglese Stanleybet, che hanno già creato un enorme danno ai concessiona-ri autorizzati, stavolta l’offensiva riguarda l’articolo 88 del Tulps, che riserva il rilascio dell’autorizzazione di polizia soltanto alle sale scommesse in possesso di una concessione rilasciata da Aams. Il governo italiano, per risolvere la questione sollevata in Europa dal Tar Toscana, suggerisce alla Corte di giustizia, come riportano i documenti d’udienza, di stabilire che «la licenza di pubblica sicu-rezza va rilasciata esclusivamente ai concessionari autorizzati dai ministeri competenti». Nella memoria depositata in Lussemburgo, la commissione europea aggiunge come il rilascio dell’autorizzazione di polizia previsto dal sistema italiano non sia «contrario ai prin-cipi dell’Unione a patto che tale restrizione sia proporzionata agli obiettivi legittimamente perseguiti e non discriminatoria».

Scommesse, Italia alla sbarrain Europa

I controlli sui giochi nel 2012

Esercizi controllati 27.376 (+35%)

Violazioni penali 530

Persone denunciate 528

Sequestri penali 281

Imposta accertata 44,1 milioni

Violazioni amm.ve Aams 1.740

Violazioni amm.ve no Aams 1.232

Siti esteri sottoposti a inibizione accesso 4.297

Fonte: Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Gdf

I numeri del gioco non autorizzato

Slot machine non collegate 200 mila

Agenzie scommesse prive di concessione 5 mila

Giro d’affari illegale casinò online (2012) 9 miliardi

Sale poker «live» non autorizzate 600

Giro d’affari poker «live» 250 milioni annui

Giro d’affari Virtual games oltre 100 milioni

Fonti: Agipronews, Ficom Leisure, Direzione Antimai a, operatori scommesse

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11Lunedì 8 Aprile 2013 11Lunedì 8 Aprile 2013F I S C ORassegna giurisprudenziale: il termine va sempre concesso (o quasi). Ecco le eccezioni

Verifiche, l’anticipo costa caro È nullo l’accertamento emesso prima dei 60 giorni

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Alla fi ne di ogni attivi-tà di verifi ca fi scale al contribuente deve essere concesso il

termine di 60 giorni per le opportune memorie e repli-che. La violazione di tale principio di civiltà giuridi-ca, previsto nell’articolo 12, comma 7, dello statuto del contribuente, comporta la nullità dell’avviso di accer-tamento.

Il suddetto termine e le garanzie a esso connesse possono, invece, non essere concesse quando l’attivi-tà di verifi ca si estrinsechi nell’esame di una dichiara-zione fi scale presentata dallo stesso contribuente; oppure quando l’accertamento sia scattato per effetto di segna-lazioni, rapporti o comunica-zioni pervenute presso gli uf-fi ci accertatori anche da altri organi dell’amministrazione; oppure a seguito di semplici richieste di esibizioni docu-mentali, questionari, inviti e quant’altro.

L’esame delle ultimissime sentenze, sia di legittimità sia di merito, sull’annosa questione relativa alla con-cessione del termine di 60 giorni prima dell’emanazio-ne dell’atto di accertamento evidenzia come il quadro di riferimento si stia facendo sempre più chiaro.

In linea generale si può affermare che tale diritto deve sempre essere conces-so quando la verifi ca fi scale preveda accessi presso la sede del contribuente e/o ac-quisizione di documenti con-tabili, libri, registri ecc., fatti ovviamente salvi i particola-ri e motivati casi di urgenza previsti dalla stessa disposi-zione normativa.

Al contrario, in presenza di mere attività di controllo e liquidazione delle dichia-razioni fi scali o di verifi che che traggono spunto da altri indizi e segnalazioni quali, per esempio i controlli incro-ciati, tale termine non dovrà essere concesso e l’uffi cio po-trà procedere direttamente all’emissione dell’avviso di accertamento senza concede-re alcun termine per repliche o memorie al contribuente.

La questione è di assoluto rilievo. L’omessa concessio-ne del termine dei sessanta giorni comporta, infatti, la nullità dell’avviso di accer-tamento travolgendo a prio-ri l’intera attività di verifi ca posta in essere dagli uffi ci.

In attesa che sullo specifi co tema si pronuncino le sezioni unite della Cassazione appo-sitamente investite, è utile esaminare, almeno in sintesi, il contenuto delle più recenti pronunce della giurispruden-

za tributaria sulla questione (si veda tabella in pagina).

Cassazione, sentenza 16999/2012. Nel caso di specie i giudici di legittimi-tà hanno accolto le istanze del contribuente, ribaltando il giudicato della regiona-le, dichiarando nullo l’ac-certamento e la decisione del giudice dell’appello per «non aver rilevato l’illegitti-mità dell’avviso impugnato, ancorché notificato prima dello scadere del termine di sessanta giorni dalla data di consegna del processo verba-le di constatazione».

La circostanza che il con-tribuente, prima dello spirare dei 60 giorni dalla consegna del pvc e prima della notifi -ca dell’accertamento avesse prodotto delle memorie di parte non rileva in alcun modo né si può pensare che con un tale atto si sia potuto interrompere o derogare, al termine di cui all’articolo 12, comma 7, dello statuto del contribuente.

Deve peraltro considerarsi,

si legge in sentenza, che la Corte costituzionale con l’or-dinanza n. 244/2009 e la stes-sa Corte di cassazione con la sentenza n. 22320/2010, hanno puntualizzato che la mancata osservanza del-la disposizione contenuta nel comma 7 dell’articolo 12 dello statuto del contri-buente «implica la sanzione della nullità dell’avviso di accertamento emesso in vio-lazione del termine dilatorio e in assenza di motivazione sull’urgenza che ne ha deter-minato l’adozione». Sanzione della nullità che scatta in applicazione delle seguenti disposizioni normative: l’ar-ticolo 7, comma 1, dello sta-tuto del contribuente; articoli 3 e 21-septies della legge n. 241/1990 (cosiddetta tra-sparenza amministrativa); articolo 42, commi 2 e 3, del dpr 600/1973 per le imposte dirette e articolo 56, comma 5, del dpr 633/1972 per l’im-posta sul valore aggiunto.

Ctr Toscana, sentenza 19/2013. Del tutto simile

alle conclusioni della sen-tenza dei giudici di legitti-mità ora esaminata anche il dispositivo dei giudici della regionale toscana contenuto nella sentenza n. 19 del 18 gennaio scorso. Il caso ri-guardava un accertamento da studi di settore sulla base del quale l’uffi cio aveva ese-guito un’attività di controllo preceduta dalla richiesta di documentazione contabile relativa all’anno d’imposta 2003, alla quale era segui-to un vero e proprio accesso presso i locali della società contribuente al preciso fi ne di reperire ulteriori docu-menti contabili.

L’avviso di accertamento veniva emesso dall’ufficio prima della scadenza del ter-mine di 60 giorni decorrente dal rilascio della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni di verifi ca, senza peraltro dare menzione nello stesso della particolare e motivata urgenza alla base di tale mancato rispetto.

Preso atto di tutto ciò la regionale, considerando tale

eccezione come preliminare e prevalente anche sul merito del ricorso stesso, ha deciso che «nell’avviso di accer-tamento in oggetto manca l’obbligatoria motivazione da parte dell’ufficio della particolare urgenza di an-ticipare l’emissione dell’av-viso di accertamento con la conseguente invalidità dello stesso».

Ctr Campania, sentenza 243/2012. Se esistano validi motivi per derogare al ter-mine dei 60 giorni, quali il fondato pericolo per la ri-scossione del credito eraria-le, questi devono comunque essere esplicitati nella mo-tivazione dell’atto di accer-tamento altrimenti lo stesso non potrà che essere dichia-rato nullo.

È quanto deciso dai giudici della regionale della Cam-pania, nonostante l’accer-tamento fosse stato emesso nei confronti di una società che non aveva presentato la dichiarazione dei redditi e per la quale la guardia di fi nanza aveva accertato un reddito d’impresa di oltre 200 mila euro.

Inutile la difesa dell’uffi -cio che aveva controdedotto «evidenziando che esisteva-no i motivi di urgenza previ-sti dal comma 7 dell’articolo 12 della legge 212/2000, in quanto sussistevano fondate ragioni di pericolo per la ri-scossione del credito ritenuto che la società, in liquidazione dal 2006, poteva in qualsiasi momento procedere alla ces-sazione dell’attività».

La carenza motivazionale e il mancato rispetto della disposizione contenuta nello statuto del contribuente ha prevalso anche sulle postu-me argomentazioni dell’uffi -cio circa l’esistenza di validi motivi per derogare il ter-mine.

Ctr Liguria, sentenza 97/2012. Qualunque atto e non soltanto il pvc di chiu-sura delle operazioni di ve-rifi ca, deve essere assogget-tato al termine dei 60 giorni previsto dallo statuto del contribuente.

Quando l’uffi cio opera in contraddittorio con il contri-buente, deve redigere un ver-bale di chiusura e concedere il termine per le memorie e repliche al contribuente pri-ma di procedere con l’emis-sione dell’accertamento.

Vana la linea difensiva dell’amministrazione fi nan-ziaria che sosteneva di aver eseguito soltanto un accesso per acquisire documentazio-ne e per rilevare la corret-tezza dei dati rilevanti ai fi ni dell’applicazione degli studi di settore.

© Riproduzione riservata

za tributaria sulla questione si legge in sentenza che la alle conclusioni della sen

Le ultimissime sentenze

Corte di cassazione, sentenza n. 16999 del 5 ottobre 2012

La previsione dell’art. 12, comma 7, della legge 212/2000 secondo cui l’avviso di accertamento non può essere emanato prima della scadenza del termine di 60 giorni dal verbale di chiusura delle operazioni ispettive, «salvo casi di particolare e motivata urgenza», implica la sanzione di nullità dell'avviso di accertamento emesso in violazione del suddetto termine e in assen-za di motivazione sull'urgenza che ne ha determinato l'adozione.

Ctr Toscana, sentenza n. 19 del 18 gennaio 2013

L’avviso di accertamento emesso prima della scadenza dei 60 giorni dal rilascio del verbale di chiusura delle operazioni di controllo, in assenza di motivazione circa i presupposti della particolare urgenza all’emissione, deve essere dichiarato nullo.

Ctr Toscana, sentenza n84 del 11 dicembre 2012

L’avviso di accertamento emanato prima di 60 giorni dalla notii ca del processo verbale di constatazione, salvo casi di particolare e motivata urgenza, è illegittimo perché impedisce al contribuente la possibilità di comu-nicare osservazioni e richieste all’ufi cio impositore.

Ctr Campania, sentenza n. 243 del 20 novembre 2012

L’avviso di accertamento emanato prima della scadenza dei 60 giorni dalla notii ca al contribuente della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organismi di controllo è nullo salvo casi di particolare e motivata urgenza in quanto il contribuente, in possesso della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni, può comunicare entro detto termine osservazioni e richieste che sono valutate dagli ufi ci impositori.

Ctr Liguria, sentenza n. 97 del 24 agosto 2012

È illegittimo l’accertamento emesso a seguito di accessi mirati effettuati con l’intento di rilevare i dati per l’appli-cazione degli studi di settore qualora l’amministrazione non abbia provveduto a redigere il processo verbale di accesso e il processo verbale di chiusura della verii ca e non abbia consentito al contribuente di fornire, nei successivi 60 giorni, le opportune osservazioni.

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12 Lunedì 8 Aprile 2013 V E R S O U N I C O 2 0 1 3Nel modello Unico 2013 debuttano nuove regole sui canoni: ecco come comportarsi

Leasing, deducibilità in provaTre le ipotesi possibili con conseguenze fi scali differenti

Pagina a cura DI NORBERTO VILLA

Al debutto le nuove regole sulla deduci-bilità dei leasing nel modello Unico 2013.

Superamento della regola che imponeva una durata minima contrattuale per la deducibi-lità dei canoni e introduzione di quella che (per i contratti stipulati a partire dal 29 apri-le 2012) indipendentemente dalla durata contrattuale, fi ssa unicamente il ritmo di deducibilità.

L’innovazione comporta la possibilità che si verifi chino tre diverse ipotesi con conse-guenze fi scali diverse.

• Ipotesi 1: la durata con-trattuale è identica a quella minima individuata dall’art. 102, comma 7. I canoni sono deducibili con lo stesso ritmo con cui sono imputati a conto economico.

• Ipotesi 2: la durata con-trattuale superiore a quella minima individuata dall’art. 102, comma 7. I canoni sono deducibili con lo stesso ritmo con cui sono imputati a conto economico.

• Ipotesi 3: la durata con-trattuale è inferiore a quella minima individuata dall’art. 102, comma 7. I canoni sono deducibili con un ritmo dif-ferente (più lento) rispetto a quello di imputazione a conto economico.

Nell’ipotesi 3 occorre per-tanto effettuare variazione in aumento per neutralizza-re la maggior imputazione a conto economico. Nonostante il diverso parere di Assonime (ma in coerenza con quanto sostenuto da Assilea) ipotiz-zando un leasing immobiliare stipulato per 9 anni da una società il cui coeffi ciente di ammortamento per tali beni è il 3%, occorrerà grazie alle va-riazioni in aumento ridurre al 50% la deducibilità di quanto imputato a conto economico nel corso del contratto.

Successivamente ciò com-porterà che la metà dei cano-ni imputata a conto economi-co e non dedotto nel corso del contratto lo sarebbe successi-vamente con un ritmo uguale a quello precedente.

Ma vi è un’altra annota-zione. Il canone contrattuale è composto da due parti: la quota capitale e la quota in-teressi. Tali due parti da un punto di vista contabile rap-presentano però due parti di un unicum. L’intero importo è imputato a conto economi-co nella voce B8. È vero però che le due parti talvolta as-sumono autonoma rilevanza sia contabile che fi scale. Da un punto di vista contabile in nota integrativa è richie-sta l’indicazione autonoma (insieme ad altri dati) della quota fi nanziaria dei canoni.

Ai fi ni fi scali la quota interes-si ha autonoma rilevanza ai fi ni del calcolo del Rol impo-sto dall’art. 96 e ai fi ni Irap.

Nonostante questa ultima osservazione (e in contrasto che ciò che è stato sostenu-to da Assonime) gli interessi

impliciti nei canoni di leasing sono da spalmare in modo li-neare sulla base della durata minima fi scale. In sostanza hanno il medesimo tratta-mento riservato alla quota capitale. Quindi tornando all’esempio:

• canoni totali (costo lea-sing) € 130.000

• quota capitale € 100.000• quota interesse € 30.000• durata fi scale 12 anni: in

tale durata deduco la quota capitale e la quota interessi di € 130.000

• durata contrattuale 10 anni. Non ha rilevanza fi-scale.

Ma oltre a ciò vi sono da considerare anche altre regole che si intrecciano quali quel-la che impone lo scorporo del valore dell’area su cui insiste un fabbricato per individuare la quota deducibile.

Nel caso di leasing immobi-liare anche tale regola dovrà trovare applicazione in quan-to in tale ipotesi è sempre ne-cessario considerare che la quota di costo astrattamente riferibile all’area non da luogo ad ammortamenti o a canoni leasing deducibili.

Il dubbio nel caso in esame potrebbe essere se tale irri-levanza debba trovare rilievo nel momento in cui la quota è imputata a conto economi-co o se invece la stessa possa essere rimandata a quando quella quota assume rilevan-za fi scale.

Presumibilmente la tesi che si preferisce è quella per cui la quota non deducibile ottenuta applicando le per-centuali del 20 o 30% alla quota capitale complessiva di competenza del periodo d’imposta sia da considerare avendo a riguardo agli im-porti fi scalmente rilevanti e non invece a quelli imputati a conto economico.

Anche questa situazione può essere esemplifi cata.

Alfa stipula un contratto di locazione immobiliare del-la durata di 9 anni dal costo complessivo di 360.000.

Il periodo di deducibilità fiscale è pari a 18 anni.

Nel conto economi-co sono imputati ogni anno dei 9 di durata € 40.000

Nel modello uni-co occorre per ogni anno del contratto effettuare una varia-zione in aumento di € 20.000

Ogni anno la quota deducibile è pari a € 20.000

Ogni anno pertanto occorrerà considera-

re non deducibile il 20% (o il 30% in relazione alla natura del fabbricato) della quota de-ducibile pari a € 20.000

È allora evidente come ope-rativamente la nuova regola, che presumibilmente sarà ap-plicata in non pochi casi, può comportare non poche compli-cazioni visto il concatenarsi di diverse disposizioni. Che la nuove misure saranno appli-cate è una facile previsione: essendo state le società di leasing a promuoverla è fa-cile ipotizzare che leasing di durata pari a quella di dedu-cibilità (soprattutto in ambito immobiliare) sarà molto diffi -cile riuscire a stipularli.

© Riproduzione riservata

Le nuove regole sono indifferenti ai fi ni Irap per chi calcola questa imposta in base alle risultanze contabili ma posso-no comportare l’iscrizione della fi scalità anticipata.Ai fi ni Irap per i soggetti Ires (o Irpef con opzione) è ininfl uente la nuova versione dell’art. 102. Per tali soggetti ciò che rileva è la quota in linea capitale correttamente imputa-ta a conto economico anche se la stessa non risulta del tutto rilevante in modo immediato ai fi ni delle imposte dirette. Mantenendosi comunque l’irrilevanza ai fi ni irap degli interessi impliciti imputati congiuntamente alla quota capitale nella voce B8 del conto economico. Pertanto pur applicandosi la nuova pre-visione contenuta nell’art. 102, comma 7 nel caso in cui la durata del contratto è inferiore a quella del periodo di deduci-bilità Ires, continua a restare rilevante ai fi ni Irap l’importo correttamente imputa-to a conto economico. Ma i contratti di leasing di durata inferio-re a quella fi scale obbligano a considerare la necessità di iscrivere la fi scalità antici-pata. Per quanto riguarda il calcolo della fi scalità differita le regole possono così riassumersi. Secondo i principi generali di redazione del bilancio (e in particolare il principio di competenza di cui all’art. 2423, bis 1 comma nr. 3 del codice civile) devono essere recepite le imposte di com-petenza dell’esercizio, ovvero quelle che

si riferiscono a componenti del risultato economico di quell’esercizio anche se la loro esigibilità e traslata nel tempo in for-za delle particolari regole introdotte dal legislatore fi scale.Le due regole dettate dal principio contabi-le impongono affi nché le imposte differite e

anticipate siano iscritte in bilancio che:• le imposte differite: non devono essere iscritte in bilancio qualora sia «scarsa-mente probabile» che avranno rilevanza fi scale nel periodo d’imposta in cui do-vrebbero assumerla;• le imposte anticipate: non devono essere iscritte in bilancio qualora vi sia la ragio-nevole certezza dell’esistenza negli eser-cizi futuri di un reddito imponibile non inferiore all’importo di tali differenze.

Novità indifferenti ai fi ni Irap

Unico e leasing

Il caso:Alfa ha stipulato un contratto di locazione immobiliare (immobile commerciale) della durata di 9 anni dal costo complessivo di 360.000.Il periodo di deducibilità i scale è pari a 18 anni (dal 1 luglio 2012).Nel conto economico sono imputati nel 2012 € 20.000Nel modello unico occorre per ogni anno del contratto effettuare una variazione in aumento di € 10.000Occorre anche considerare non deducibile il 20% della quota deducibile pari a € 10.000

Costo a conto economico: € 20.000 economico • Costo da riprendere in aumento € 10.000 di cui € 2.000 riferito alla quota ter-• reno e € 8.000 la cui deducibilità è rimandata alla chiusura del contratto

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13Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 Aprile 2013I M P R E S AIl Mise punta a sensibilizzare e a sostenere le pmi nella tutela della proprietà industriale

Lotta ai falsi anche sul webBrevetti: per progetti innovativi ci sono 41 mln di euro

Pagina a cura DI GABRIELE VENTURA

Pioggia di fondi per la valorizzazione dei bre-vetti. Il ministero del-lo sviluppo economico

ha infatti stanziato 41 milioni di euro per le piccole e medie imprese, attraverso la linea «capitale di rischio» del Fondo nazionale per l’innovazione.

Lo strumento è stato creato dallo stesso Mise per agevola-re il fi nanziamento di progetti innovativi basati sulla valoriz-zazione industriale dei titoli di proprietà industriale. Non solo. La strategia della lotta alla contraffazione, un mercato che nel 2010 valeva 6,9 miliardi di euro, passa anche dalla diffu-sione della consapevolezza, da parte delle imprese, degli stru-menti a loro disposizione per proteggersi da azioni illecite e concorrenze sleali.

Per questo, la Direzione generale lotta alla contraffa-zione, in collaborazione con Confi ndustria, ha deciso di or-ganizzare un ciclo di 15 semi-nari formativi e informativi sul

territorio nazionale, in partico-lare presso le città di Milano, Bologna, Roma, Bari, Biella, Caserta, Na-poli, Firenze e Ancona.

M a v e -diamo nel dettaglio il «pacchetto innovaz io -ne» messo a disposizione dal Mise e la dimensione r a g g i u n t a dal fenome-no della con-traffazione in Italia.

Le risorse per le pmi. Diventa ope-rativa la li-nea «capitale di rischio» del Fondo nazionale per l’innova-zione (Fni), strumento creato dal ministero dello sviluppo economico per agevolare il finanziamento di progetti innovativi basati sulla va-lorizzazione industriale dei titoli di proprietà industriale

(brevetti, disegni e modelli).

Per investire nel capitale di pmi che rea-lizzano pro-grammi di investimen-to fi nalizzati alla valo-rizzazione economica dei brevetti è stato costi-tuito un ap-posito fondo m o b i l i a r e chiuso, Ip-gest, di 40,9 milioni di euro (di cui 20 pubblici).

La tranche di investi-

mento per ciascuna pmi può arrivare fi no a 1,5 milioni di euro nell’arco di 12 mesi.

Con questa linea, che si af-fianca a quella dei finanzia-menti agevolati, si completa l’offerta del ministero dello sviluppo economico per age-volare l’accesso al capitale di

credito da parte delle piccole e medie imprese italiane che in-tendono valorizzare il proprio patrimonio immateriale. Per la gestione operativa del fondo è stata selezionata la sgr Inno-gest, alla quale le pmi interes-sate dovranno rivolgersi per la presentazione delle domande.

Il fenomeno della con-traffazione. Secondo l’ultimo studio della Direzione generale per la lotta alla contraffazione il fatturato del mercato inter-no del «falso» per l’anno 2010 si stima che sia stato di 6,9 miliardi di euro. I settori più colpiti sono quelli dell’abbiglia-mento e degli accessori (quasi 2,5 miliardi di euro), il com-parto cd, dvd e software (più di 1,8 miliardi di euro, uno dei pochi con fatturato in crescita rispetto al 2008) e quello dei prodotti alimentari (quasi 1,1 miliardi di euro).

La stima dell’impatto sull’economia italiana, inoltre, evidenzia che: se fossero stati venduti gli stessi prodotti sul mercato legale si sarebbero avuti 13,7 miliardi di euro di valore di produzione aggiun-

tiva, con conseguenti 5,5 mi-liardi circa di valore aggiunto (corrispondenti allo 0,35% del pil italiano); la produzione avrebbe generato acquisti di materie prime, semilavorati e/o servizi dall’estero per un valore delle importazioni pari a 4,2 miliardi di euro; la produ-zione complessiva degli stessi beni in canali uffi ciali avrebbe assorbito circa 110 mila unità di lavoro a tempo pieno, pari a circa lo 0,41% dell’occupazione complessiva nazionale.

I seminari. Il primo in-contro per sensibilizzare le imprese sull’importanza della tutela e della valorizzazione dei diritti di proprietà indu-striale in Italia e all’estero e sulla lotta alla contraffazione si tiene a Milano il 9 aprile presso la federazione Sistema Moda Italia.

Verrà anche approfondito il tema della contraffazione online, per individuare gli strumenti idonei a contrasta-re la commercializzazione e l’acquisto via web di prodotti contraffatti.

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Una task force di competenze per la promozione e la valorizzazione della proprietà industriale sul territorio. Attraverso un’offerta mirata di servi-zi di pre-diagnosi, seminari e incontri one to one di orientamento e informa-zione sulle forme e modalità di tutela dei propri diritti e sulle opportunità offerte dagli incentivi attivi in mate-ria. È la strategia messa in campo dal ministero dello sviluppo economico per affi ancare le imprese, sia nella valoriz-zazione sia nella tutela della proprietà industriale dalla contraffazione, anche e soprattutto sui mercati esteri. Lo ha spiegato a ItaliaOggi Sette Loredana Gulino, a capo della Direzione generale per la lotta alla contraffazione – Uffi cio italiano brevetti, del Dipartimento per l’impresa e l’internazionaliz-zazione del Mise.

Domanda. Quali iniziati-ve avete messo in campo per prevenire il feno-meno della contraffa-zione?Risposta. Tra le re-centi iniziative d’in-formazione e forma-zione, finalizzate a promuovere nel lungo periodo la diffusione della cultura della proprietà intellet-tuale e, in una logi-ca di prevenzione al fenomeno della contraffazione, una revisione critica degli attuali modelli di produzione e consumo, abbiamo re-alizzato una

task force di competenze per la promo-zione e valorizzazione della proprietà industriale sul territorio, con 35 eventi pianifi cati.

D. Cosa è stato fatto, ancora? R. Abbiamo affrontato le sfi de poste da una innovativa concezione della pro-prietà industriale, in linea con le di-rettrici poste dalle Istituzioni europee, principalmente nell’ambito della «Stra-tegia Europa 2020». Il coinvolgimento di tutti gli attori, pubblici e privati, ha portato anzitutto alla concezione di un pacchetto di misure rivolte al tessuto delle pmi, denominato «Pacchetto in-novazione», per integrare la proprietà industriale nelle strategie industriali, sia attraverso attività continue di for-

mazione e informazione, sia con l’ausilio di misure incen-

tivanti recuperando risorse dal sistema brevettuale stesso. Sotto tale ulti-mo profi lo, l’ideazione

e realizzazione del Fondo nazionale inno-vazione, per favorire l’accesso al credito, e degli strumenti Brevet-ti+, Disegni+ e Marchi+, per incentivare il de-posito delle domande e la realizzazioni di produzioni coerenti

con i relativi titoli di proprietà indu-striale, rappre-senta un esem-pio virtuoso, unico nella sua concezione in-tegrata a livel-lo europeo.

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IL PRIMO MENSILE PER GLI UOMINI CHE AMANO LA VITA. IL MENSILE PER LE DONNE CHE AMANO LA VITA.

Loredana Gulino

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14 Lunedì 8 Aprile 2013 I M P R E S AI chiarimenti dell’Inps che ridimensiona la portata applicativa della riforma Fornero

Voucher, utilizzo condizionatoPermangono eccezioni legate alle situazioni soggettive

Pagina a cura DI DANIELE CIRIOLI

Libertà «condizionata» al nuovo lavoro acces-sorio. Nonostante la riforma del lavoro For-

nero abbia inteso liberalizza-re l’utilizzo dei voucher, per l’Inps sopravvivono alcune eccezioni sulle situazioni sog-gettive dei prestatori di lavo-ro tramite voucher. L’istituto di previdenza, per esempio, conferma la vecchia disciplina per l’utilizzabilità di studenti esclusivamente nei periodi di vacanza.

Il nuovo lavoro acces-sorio. Dal 18 luglio 2012, in seguito all’entrata in vigore della riforma Fornero (la leg-ge n. 92/2012), la disciplina del «lavoro occasionale accessorio» risulta radicalmente modifi-cata. La novità principale è la parziale liberalizzazione, poi-ché, a differenza del passato, è ora praticabile in qualunque settore produttivo e da parte di tutti i tipi di committenti, fermo restando un’unica limi-tazione rappresentata dalla «quantità» di compensi che un prestatore/lavoratore può intascare. Così, a differenza di prima, quando la disciplina fi ssava le specifi che tipologie di attività e categorie di pre-statori di lavoro, con le nuove regole i voucher sono liberi da qualunque preclusione sia di tipo soggettivo che oggettivo, potendo il lavoro accessorio essere svolto per ogni tipo di attività e da qualsiasi sogget-to (studente, disoccupato, inoc-cupato, lavoratore autonomo o subordinato, full-time o part-time, pensionato, percettore di prestazioni a sostegno del red-dito), nei limiti del compenso economico previsto.

Il limite economico. In par-ticolare, la disciplina adesso vi-gente stabilisce che il compenso percepito complessivamente da un prestatore di lavoro acces-sorio, in un anno solare, non può essere superiore a 5 mila euro con riferimento a tutti i committenti; tanto è, in altre parole, il guadagno massimo possibile in un anno solare per un lavoratore accessorio. Fermo restando tale vincolo (5 mila euro), inoltre, nel caso di presta-zioni svolte a favore di imprese e professionisti non può essere superato un ulteriore limite di 2 mila euro con riferimento a ciascuna singola impresa o sin-golo professionista. Infi ne, se il lavoro accessorio è prestato da soggetti percettori di integra-zioni salariali o altri sostegni al reddito (cig, mobilità, Aspi, disoccupazione ecc.), il guada-gno massimo possibile scende da 5 mila a 3 mila euro.

In ogni caso i limiti devono intendersi quali importi netto per il prestatore; per cui, sono

importi che vanno maggiorati dal 25% di oneri da destinare a Inps (13%), Inail (7%) e con-cessionario dei voucher (5%) ai fini dell’individuazione dell’effettiva misura limite. In conclusione, il compenso com-plessivamente percepito dal prestatore non può risultare superiore a:

• 5 mila euro nel corso di un anno solare, con riferimento alla totalità dei committenti, da intendersi come importo netto per il prestatore, pari a 6.666 euro lordi;

• 2 mila euro per prestazioni svolte a favore di imprendito-ri commerciali o professionisti, con riferimento a ciascun com-mittente, da intendersi come importo netto per il prestatore, pari a 2.666 euro lordi;

• 3 mila euro per anno sola-re per i prestatori percettori di prestazioni integrative del sa-lario o con sostegno al reddito che, per l’anno 2013, possono effettuare lavoro accessorio in tutti i settori produttivi com-presi gli enti locali, da inten-dersi come importo netto per il prestatore, corrispondenti a 4 mila euro lordi.

Per i buoni lavoro che rien-trano nella fase transitoria e quindi fi no al 31 maggio 2013 continuano, invece, come pre-cisato successivamente, ad operare i previgenti limiti eco-nomici.

Studenti. In merito alla

possibilità di utilizzo dei buoni lavoro in tutti i settori di atti-vità da parte di studenti, l’Inps (circolare n. 49/2013) ha for-mulato alcune precisazioni che vanno a limitare fortemente la praticabilità del lavoro acces-sorio, in senso evidentemente contrario rispetto a quanto previsto dalla legge (completa liberalizzazione entro il limite di 5 mila euro per anno sola-re) e dalle istruzioni del mi-nistero del lavoro (circolare n. 18/2012 e circolare n. 4/2013). Per quanto riguarda la catego-ria degli studenti, in partico-lare, per consentire il rispetto dell’obbligo scolastico, l’Inps conferma la vecchia disciplina in base alla quale l’impiego di studenti, regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, è consentito du-rante i periodi di vacanza; a tal fi ne conferme anche le indica-zione fornite nella circolare n. 104/2008, per l’individuazione di tali «periodi di vacanza» (si veda tabella). Inoltre, secondo l’Inps resta fermo pure che:

• gli studenti regolarmen-te iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado possa-no essere impiegati il sabato e la domenica;

• gli studenti regolarmen-te iscritti a un ciclo di stu-di presso l’università e con meno di venticinque anni di età possano svolgere lavoro

occasionale in qualunque pe-riodo dell’anno.

Pensionati. Per quanto riguarda la categoria dei pen-sionati l’Inps ha precisato che possono benefi ciare di lavoro accessorio i titolari di tratta-menti di anzianità o di pen-sione anticipata, di pensione di vecchiaia, di pensione di reversibilità, assegno sociale, assegno ordinario di invalidità e di pensione agli invalidi civili, nonché ogni altro trattamenti che risultano compatibili con lo svolgimento di una qualsia-si attività lavorativa. Resta, pertanto, escluso che possa accedere alla prestazione di lavoro occasionale accessorio il titolare di trattamenti, per i quali è accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività la-vorativa, quale il trattamento di inabilità.

Percettori prestazioni integrative del salario o con sostegno al reddito. Limitatamente all’anno 2013, prestazioni di lavoro accessorio possono essere rese, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali e nel limite massimo di 3 mila euro di corrispettivo per anno solare, anche da per-cettori di prestazioni integra-tive del salario o di sostegno al reddito. La novità non deri-va dalla riforma Fornero, ma dalla legge n. 134/2012 che ha

convertito il decreto legge n. 83/2012. Il limite dei 3 mila euro, da intendersi al netto dei contributi previdenziali come prima detto, va riferito al sin-golo lavoratore; pertanto, va computato in relazione alle re-munerazioni da lavoro accesso-rio che lo stesso percepisce nel corso dell’anno solare, sebbene legate a prestazioni effettuate nei confronti di diversi datori di lavoro.

Lavoratori stranieri. Per quanto attiene i lavora-tori stranieri, l’importante innovazione introdotta dal-la riforma Fornero consiste nell’inclusione del reddito da lavoro accessorio ai fini della determinazione del reddito complessivo necessa-rio per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, caratterizzandosi per la sua funzione esclusivamente in-tegrativa. Tuttavia, l’Inps fa fermo quanto previsto nella circolare n. 44/2009 secondo cui per quanto riguarda i cit-tadini extracomunitari il red-dito derivante da lavoro occa-sionale accessorio, da solo, in considerazione della natura occasionale delle prestazioni e dei limiti reddituali richie-sti per l’ottenimento del titolo di soggiorno (importo annuo dell’assegno sociale, pari per il 2013 a 439 euro mensili), non è utile ai fi ni del rilascio o rinnovo dei titoli di soggiorno per motivi di lavoro.

Il periodo transitorio termina il 31 maggio. La riforma Fornero ha previsto che ai buoni acquistati al 17 luglio 2012 si continui ad ap-plicare la vecchia disciplina, comprese i limiti economici, non oltre però il 31 maggio 2013. In merito l’Inps ha pre-cisato (circolare n. 49/2013) che a tale situazione è assi-milabile l’ipotesi in cui un soggetto abbia comunicato l’avvio di lavoro accessorio entro il 17 luglio 2012, anche se l’acquisto di voucher sia avvenuto dopo tale data. Ad esempio, alle prestazioni av-viate il 16 luglio e a tale data comunicate si continuerà ad applicare la vecchia discipli-na, nonostante i voucher sia-no stati acquistati dopo il 18 luglio 2012.

Nessuna tutela e «zero» tasse. La riforma Fornero, inoltre, ha confermato che le prestazioni di natura occa-sionale accessoria non dan-no diritto alle prestazioni di malattia, maternità, disoccu-pazione e assegni familiari, nonché che il compenso del prestatore/lavoratore che ha svolto attività occasionale accessoria è esente da ogni imposizione fi scale e non in-cide sullo stato di disoccupato o inoccupato.

i ti h i ti ibilità di tili d i b i i l i l

I limiti soggetto per soggetto

Categoria di soggetti

Condizioni di utilizzo dei voucher

Studenti Se iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico • di qualsiasi ordine e grado possono essere impiegati il sabato e la domenica, nonché durante i periodi di vacan-za (come precisati di seguito), in ogni settore comprese quello agricoloSe iscritti a un ciclo di studi presso l’università e con • meno di 25 anni di età possono svolgere lavoro occasio-nale accessorio in qualunque periodo dell’anno, in ogni settore comprese quello agricolo

Pensionati Possono essere impiegati tutti i pensionati, ad eccezione di quelli titolari della pensione di inabilità (assoluta)

Percettori di cig, mobilità ecc.

I percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito solo per l’anno 2013, possono essere impiegati in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali, nel limite massimo di 3mila euro di corrispettivo per anno solare

StranieriPossono essere impiegati in tutti i settori produttivi. Il reddito derivante da lavoro accessorio non è utile ai i ni del rilascio o rinnovo dei titoli di soggiorno per motivi di lavoro

I periodi di vacanza

Vacanze natalizie Il periodo che va dal 1° dicembre al 10 gennaio

Vacanze pasquali Il periodo che va dalla domenica delle Palme al martedì dopo il lunedì dell’Angelo

Vacanze estive Il periodo compreso dal 1° giugno al 30 settembre di ogni anno

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15Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 Aprile 2013I M P R E S AImprese ancora poco preparate a sfruttare tutte le potenzialità dei network online

I clienti? Li aggancio sui socialCommunity come vetrine, ma le vendite non decollano

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Da circa un anno sono il fenomeno più dibattu-to tra le imprese, che vedono nei social net-

work una potenziale ancora di salvataggio contro la crisi della domanda. A conti fatti, tuttavia, si scopre che solo poche società riescono a uti-lizzare al meglio le comunità virtuali per vendere i propri prodotti e servizi. Così abbia-mo provato a chiedere agli addetti ai lavori quali sono le mosse vincenti per muoversi in questo canale.

Prevale l’uso sporadico di Facebook & co. I social network più noti non sono stati costruiti per la vendita, per cui una campagna fi naliz-zata a questo obiettivo deve adeguarsi di conseguenza. Un’esperienza di acquisto ha quindi un senso solo se viene costruita con contorni sociali, interattivi e contestualizzati allo spazio in cui si genera. Promuovere un proprio pro-dotto/servizio con un messag-gio diretto d’acquisto dovrebbe quindi essere l’eccezione, non la regola. Informare e comuni-care sono i requisiti prioritari per vendere.

«Se da una parte Facebook è divenuto uno dei siti più visitati dagli utenti e tra i più monitorati dalle aziende, dall’altra sono pochissime le realtà che vendono diretta-mente e, chi lo fa, vi ricorre quasi esclusivamente in rela-zione a episodi specifi ci, come campagne multimediali di co-municazione», spiega Andrea Boaretto, head of marketing projects alla School of Mana-gement del Politecnico di Mi-lano. «Più frequente è il ricor-so a strategie per accrescere la visibilità sui social network, con l’obiettivo di dirottare poi utenti sui siti internet azien-dali». Boaretto individua inol-tre un fenomeno nuovo, che fa leva sulle community online per supportare le decisioni nel punto vendita. «Alcune socie-tà consentono al consumato-re che sta provando un capo di abbigliamento in negozio di fotografarlo e inviarlo al proprio network, in modo da avere un riscontro immediato da amici e conoscenti. Mentre la brasiliana C&A ha dotato i manichini di tecnologia Rfi d e di un’etichetta con il numero di «like» che il singolo capo ha ricevuto sul sito dell’azienda. Altre aziende come Alitalia, invece, consentono di ricevere offerte ad hoc una volta con-nessi a Facebook».

Il valore dell’engage-ment. Lorenzo Gottin, amministratore delegato di Develon (società che svilup-pa progetti di comunicazione

multicanale), vede nell’attua-le stadio di sviluppo dei social network innanzitutto «uno strumento per agganciare i potenziali clienti e profi larli, in base ai gusti e ai comporta-menti. Elementi essenziali per targetizzare al meglio l’offerta, in base alle specifi che esigenze di ciascuna categoria di consu-mo». A questo proposito Gottin indica tra le strategie vincenti la promozione di Air France su Facebook per la vendita di oggettistica a proprio marchio e di Burger King, che consen-te di acquistare buoni da 10 a 500 dollari, da regalare ad amici e parenti. «Iniziative che dimostrano come la gran-de forza dei canali social sia nella possibilità di raggiunge-re persone lontane dal prodot-to commercializzato, così come dallo stesso brand».

Luca Colombo, country manager di Facebook Italia, sottolinea che «ogni merceolo-gia ha le sue peculiarità, per cui non esiste una strategia vincente valida per tutte le aziende, così come per tutte le necessità di una singola im-presa». Di certo, per Colombo «Facebook è ancora sottouti-lizzato, le aziende potrebbero fare molto di più sul fronte della targetizzazione, anziché continuare a usarlo come si fa con la pianifi cazione genera-lista».

Dello stesso avviso è Gian-Mario Motta, social media director di Havas Media: «Il numero delle aziende che ha compreso appieno le potenzia-lità dei social network è a oggi ancora limitato in Italia. La costruzione di una relazione, la raccolta di dati importanti sui prospects (i potenziali e

futuri c l i e n t i , ndr) e la conver-sione fra relazione e vendite sono un obiettivo su cui è opera-tivo un numero ancora limitato di brand».

Il metodo cor-retto richiede di trasformare il sem-plice concetto di e -commerce in acquisto sociale.

«Oggi i consumatori, soprat-tutto quelli più evoluti, frui-scono dei contenuti in maniera molto più consapevole e raffi -nata; tendono ad aggregarsi online con utenti di interesse

s e m p r e più omoge-

nei, anche se spesso distribu-

iti in luoghi del mondo molto differenti», aggiunge Motta. Per il quale «è neces-sario riuscire a valutare at-tentamente quale sia il social network corretto per i propri prodotti e gli utenti in grado non solo di essere recettivi, ma di amplifi care la presenza del brand. Nei contesti identifi ca-ti, è quindi necessario rendere

immediatamente disponibili le funzionalità di acquisto di-retto».

Facebook Offers è uno stru-mento messo a disposizione dalla community online che permette di condividere scon-ti speciali e promozioni con gli utenti di una fan page. Una volta richiesta l’offerta l’uten-te può usufruirne direttamen-te nel punto vendita oppure online tramite un codice che verrà inviato via e-mail.

Il numero di offerte che l’amministratore della pagi-na può fare è illimitato e una volta che il fan richiede l’of-ferta, i suoi amici la vedranno pubblicata nel loro news feed, dando all’offerta una visibilità virale.

Tra le iniziative che hanno registrato maggiore successo c’è quella lanciata da Costa

Crociere, che ha propo-sto su Facebook un ser-vizio di prenotazione low-cost per le crociere, riscon- t r a n d o

ricadute positi-ve non s o l o

sull’oc-cupazio-

ne delle c a b i n e , ma anche sull’imma-

gine della società e la conoscenza del brand tra gli utilizzatori della

community online. Da segnalare anche il

caso di Nutella, che ha impostato una campa-gna multimediale, con il messaggio veicolato

nello spot televisivo che rilanciava a un approfondi-mento della campagna in cor-so online a creare un senso di appartenenza alla comunità di utenti del celebre prodotto gastronomico.

© Riproduzione riservata

multicanale) vede nell’attua futuri

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Offerte esclusive e strategie mirate. Passa anche da qui una delle strategie migliori per vendere tramite i social netwok. A spiegarlo è Fabio Cannavale, fondatore e presidente di Bravofl y Rumbo Group, società che gestisce il motore di ricerca Volagratis.D. Come utilizzate i canali social per ven-dere?R. Le prenotazioni dei fan di Volagratis possono avvenire in due modi diversi: clic-cando sull’offerta postata (50% dei casi) oppure attraverso il supporto dei nostri consulenti di viaggio con cui instaurano un contatto diretto (50%). D. Ci sono differenze tra ciò che gli utenti prenotano attraverso i social e la distribu-zione generale delle prenotazioni?R. Non ci sono differenze sostanziali, si notano piuttosto nella diffusione dell’of-ferta. Attraverso Facebook riusciamo a raggiungere un target più vasto, non solo legato agli aeroporti di partenza principali come quelli di Roma e Milano. Abbiamo notato che riceviamo richieste di offerte da tutto il territorio nazionale, soprattut-to dal Sud Italia.D. Quali strategie adottare per utilizzare lo strumento non come

semplice vetrina, ma vero e proprio canale di vendita?R. È importante stimolare l’interesse e mantenerlo alto: questo può voler dire per esempio proporre delle offerte esclusive, anche più volte al giorno, ma nello stesso momento essere veloci nel contatto e fl es-sibili nella ricerca della migliore soluzione per l’utente. È anche importante attuare strategie mirate, considerato che i social media mettono a disposizione strumenti in grado di targettizzare l’offerta in maniera molto precisa. Infi ne è importante creare sinergie: le attività sui social media devono integrarsi in maniera sinergica con le altre funzioni, dal marketing, alle vendite, fi no al reparto di customer care. Quello sui social non deve essere considerato un canale di vendita separato, ma parte di un processo che coinvolge le stesse fi gure dei canali tra-dizionali, in primis quelle commerciali che forniscono un supporto dedicato alle ven-d i t e dal lu-nedì al sabato inclu-so.

Il mix vincente comprende offerte mirate

«I social network non sono tutti uguali, per cui le campagne di vendita devono dif-ferenziarsi in base al canale utilizzato», è l’opinione di Alessandro Vitale, titolare della Dba Trade, web mar-keting agency di Bologna. «Per fare un esempio, men-tre su Facebook posso vei-colare un messaggio a una platea di utenti predefi ni-ta, costituita cioè dai pro-pri contatti, su Twitter il target di riferimento va co-struito. Il numero di perso-ne raggiunte dal messaggio dipenderà quindi dal tempo investito in questa strategia e dall’abilità di comuni-cazione». A quest’ultimo proposito Vitale ricorda che «Twitter è uno strumento di comunicazione più rapido di Facebook e altri social network, quindi richiede ele-

vata reattività. Al contempo, chi usa la prima piattaforma è più disposto ad ap-profondire il messaggio su un altro sito e questo premia i messaggi che rimandano

ad approfondimenti esterni».Ancora diverso il caso di Pinterest, so-cial network dedica-to alla condivisione di foto e video. Così, per esempio, la ca-tena di hotel Hilton utilizza Facebook per rendere direttamente

disponibile la prenotazione delle camere e Pinterest per attrarre e rimandare al sito di prenotazione, mentre Burberry usa in maniera estensiva Pinterest per riman-dare direttamente al proprio servizio di commercio elettronico.

Su Twitter e Pinterest è tutta un’altra storia

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16 Lunedì 8 Aprile 2013 A M B I E N T EIl dlgs 26/13 entra in vigore venerdì, ultimo giorno per iscriversi al Registro operatori

Gas serra, scattano le sanzioni Dal 12/4 per chi viola le regole pene fi no a 150 mila €

Pagina a cura DI VINCENZO DRAGANI

Entra in vigore il 12 aprile 2013, ultimo giorno utile per iscri-versi al Registro na-

zionale degli operatori del settore, il nuovo dlgs recante le sanzioni per l’inosservan-za delle regole comunitarie e nazionali sulla gestione delle apparecchiature contenenti gas fl uorurati a effetto serra. Il nuovo dlgs 26/2013 (pubblicato sulla G.U. del 28 marzo 2013, n. 74) presidia infatti con un range di sanzioni da 500 a 150 mila euro tutte le prescrizioni imposte dal regolamento Ce n. 842/2006 e dal dpr 43/2012 a produttori, importatori, espor-tatori di apparecchiature con gas serra nonché installatori, manutentori, riparatori delle stesse.

Il regime sanzionatorio. Quattro le fasce delle sanzio-ni previste, tutte di carattere amministrativo-pecuniario ma imposte nella maggior parte dei casi senza consentire, in caso di irrogazione, l’accesso al meccanismo di pagamento in misura ridotta ex articolo 16, legge 689/1981.

Le più pesanti (da 50 mila a 150 mila euro) colpiscono l’immissione sul mercato di apparecchiature e gas banditi dall’Ue, seguite da quelle (ran-ge 7 mila-100 mila euro) che puniscono le violazioni degli obblighi di controllo degli im-pianti e di tenuta della relativa documentazione, sanzioni che precedono a breve distanza quelle (da 5 mila a 10 mila euro) per l’omessa etichettatu-ra in lingua italiana dei beni immessi sul mercato e quelle (da 1.000 a 10 mila euro) per le omesse dichiarazioni annuali dei dati quali/quantitativi dei gas gestiti alle Autorità com-petenti (Ispra e Commissione Ue, entro il 31 maggio) e per la mancata iscrizione al nuovo «Registro nazionale delle per-sone ed imprese certifi cate».

L’iscrizione al Registro e la certifi cazione. Al Regi-stro, istituito dal dpr 43/2012 unitamente all’obbligo per gli stessi operatori di dotarsi della certifi cazione di idoneità allo svolgimento dell’attività professionale, devono iscriver-si i seguenti soggetti già attivi nel settore: installatori, manu-tentori, riparatori di apparec-chiature fi sse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, impianti fi ssi antin-cendio ed estintori contenenti gas fl uorurati a effetto serra; recuperatori di gas fl uorurati a effetto serra da commutatori ad alta tensione; recuperatori di solventi a base di gas fl uo-rurati a effetto serra da appa-recchiature; recuperatori di gas fluorurati a effetto serra da impianti di condizionamento d’aria dei veicoli a motore.

Il nuovo quadro delle sanzioni

Inadempimenti Soggetti responsabili Sanzioni

Omesso o non corretto controllo appa-• recchiature contenenti gas a effetto serra secondo modalità e tempistica stabilite

Controllo effettuato da persone prive di • certii cazione ex articolo 9, dpr 43/2012

Operatore (ossia persona che esercita effettivo controllo) di apparecchiature i sse di refri-gerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, sistemi antincendio di cui all’allegato I al regolamento Ce

Sanzione amministrati-• va pecuniaria da 7 mila a 100 mila euro

Omessa tenuta «registro dell’apparecchia-• tura» (riporta dati quali/quantitativi su gas installati, aggiunti, recuperati)

Tenuta del registro incompleta, inesatta, • non conforme

Omessa tenuta del «registro dell’appa-• recchiatura» a disposizione dell’Autorità competente

Come sopra Per omessa o incom-• pleta tenuta: come sopra.

Per omessa tenuta a • disposizione dell’Auto-rità: sanzione da 500 a 5 mila euro

Operazioni di recupero di gas a effetto • serra effettuati da personale non certii -cato o privo di attestazione ex articolo 9, dpr 43/2012

Operatori di apparecchiature • i sse contenenti gas l uoru-rati, circuiti di raffreddamen-to, impianti antincendio ed estintori, commutatori alta tensione

Imprese di recupero gas da • impianti di condizionamento d’aria dei veicoli a motore

Sanzione amministra-• tiva pecuniaria da 10 mila a 100 mila euro

Omesso recupero di gas da contenitori, • ricaricabili o meno

Proprietari dei contenitori Sanzione amministra-• tiva pecuniaria da 10 mila a 100 mila euro

Fatte salve le sanzioni • per gestione illecita di rii uti

Gestione di gas serra da parte di per-• sonale non certii cato ex articolo 9, dpr 43/2012

Imprese che svolgo le attività di gestione ex regolamenti Ce n. 842/2006; 303/2007 e 304/2007

Sanzione amministra-• tiva pecuniaria da 10 mila a 100 mila euro

Omessa trasmissione della relazione • annuale sui dati quali/quantitativi dei gas serra gestiti a Commissione Ue

Trasmissione incompleta, inesatta, non • conforme

Produttori, importatori, espor-tatori di gas l uorurati a effetto serra

Sanzione amministrati-• va pecuniaria da 1.000 a 10 mila euro

Omessa trasmissione all’Ispra della • dichiarazione annuale su emissioni in atmosfera di gas serra

Trasmissione incompleta, inesatta, non • conforme

Soggetti identii cati dall’articolo 6 del dlgs 26/2013

Sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 10 mila euro

Immissione sul mercato di prodotti e apparec-chiature con gas serra sprovvisti di etichetta identii cativa

Soggetti responsabili della com-mercializzazione

Sanzione amministrativa pecuniaria da 5 mila a 50 mila euro

Utilizzo di sostanze vietate nella pressofusio-ne di magnesio e riempimento pneumatici

Soggetti responsabili delle ope-razioni

Sanzione amministrativa pecuniaria da 50 mila a 150 mila euro

Immissione sul mercato di prodotti e apparec-chiature vietate

Soggetti responsabili della com-mercializzazione

Sanzione amministrativa pecuniaria da 50 mila a 150 mila euro

Omessa iscrizione al Registro nazionale delle persone e delle imprese certii cate

Soggetti e imprese che svolgono attività di installazione, manu-tenzione e riparazione di appa-recchiature con gas a effetto serra e recupero degli stessi

Sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 10 mila euro

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17Lunedì 8 Aprile 2013IL NUOVO CODICE DELLA STRADALe prescrizioni contenute nel regolamento Ivass in consultazione i no al 30 aprile

Scatola nera a prova di privacyL’automobilista può dire stop in qualsiasi momento

DI ANTONIO CICCIA

L’automobilista può staccare la scatola nera dell’auto in qualsiasi momento.

È uno degli accorgimenti per la tutela della privacy, che il garante ha inserito nel rego-lamento sulla disciplina la raccolta, la gestione e l’uti-lizzo dei dati trattati dalle cosiddette «scatole nere» (ar-ticolo 32, comma 1-bis, del dl 1/2012). Le scatole nere sono dispositivi elettronici che re-gistrano l’attività dei veicoli sui quali sono installati.

Per la piena operatività del-la scatola nera sono previsti tre provvedimenti attuativi:

- un decreto che individua le caratteristiche tecniche (si veda ItaliaOggi del 6 febbraio 2013);

- un regolamento Ivass, sulle modalità di raccolta (è il documento qui in esame);

- infine un decreto mini-steriale sugli standard tec-nologici comuni hardware e software, ai quali le imprese di assicurazione dovranno adeguarsi entro due anni.

Con la scatola nera si pos-sono avere riscontri certi sui sinistri ed evitare frodi da incidenti inesistenti.

Da qui un vantaggio per le compagnie. Ma anche per i consumatori, che se accet-tando le scatole nere, possono fruire di tariffe scontate.

Un problema è, però, quel-lo della privacy, visto che la scatola raccoglie molti dati personali.

Per arginare i pericoli il re-golamento in itinere ha pre-visto una serie di garanzie. Lo schema di provvedimen-to predisposto di concerto dall’Ivass, dal ministero del-lo sviluppo economico e dal Garante della privacy è in consultazione pubblica fi no al 30 aprile 2013, per racco-gliere suggerimenti e propo-ste. Vediamo i contenuti più rilevanti dello schema.

La scatola nera. I costi dei meccanismi elettronici sono a carico delle imprese di assicurazione e la riduzio-ne di premio va riconosciuta all’atto della stipulazione del contratto o in occasione delle scadenze successive. Le sca-tole nere possono servire per trattare i singoli sinistri.

Inoltre i dati raccolti (ad esempio tipo di strade per-corse, chilometri percorsi, le ore e i giorni di utilizzo del veicolo) possono consentire di offrire coperture persona-lizzate.

Le scatole nere, dal punto di vista tecnologico, possono essere in grado di offrire ulte-riori funzioni, fi nalizzate alla prestazione di servizi aggiun-tivi rispetto al contratto di as-sicurazione Rc auto, legati ad esempio al furto del veicolo o

alla prestazione di assistenza sul posto in caso di inciden-te. Inoltre, la prestazione di servizi assicurativi aggiuntivi non può costituire condizio-ne per l’accesso al contratto di assicurazione Rc auto con scatola nera.

Dati. Le scatole nere rac-colgono molti dati tra cui le percorrenze del veicolo e a quelli utilizzabili ai fi ni della ricostruzione della dinamica di un sinistro. Questi ultimi dati consentono la localizza-zione del veicolo al momento dell’incidente e l’ubicazione del punto d’urto: sarà possi-bile valutare con maggiore attendibilità i danni connes-si ai sinistri. Peraltro i dati possono essere conosciuti solo in caso di sinistro.

Stop alla registrazione. Su richiesta del garante del-la privacy è stato precisato che deve essere garantita al richiedente, in forma gratui-ta e mediante una funzione semplice, la possibilità di in-terrompere immediatamente il trattamento dei dati relati-vi all’ubicazione, anche attra-verso modalità telefoniche o telematiche.

Privacy. Per la tutela del-la riservatezza il regolamen-to prevede che i meccanismi

elettronici vengano confi gu-rati riducendo al minimo la rilevazione dei dati personali e utilizzando tecniche di cifra-tura adeguate a tutela delle informazioni. I dati persona-li trattati dalle imprese e dai soggetti terzi dovranno essere esatti, aggiornati e completi, nonché pertinenti e non ecce-denti rispetto alle fi nalità che ne hanno giustifi cato la rac-colta. Sempre a garanzia del-la privacy sono previsti: l’ob-bligo di informativa, anche a mezzo di apposite vetrofanie apposte sul veicolo, sulle ca-ratteristiche dei trattamenti svolti; l’obbligo di adozione delle misure minime di sicu-rezza indicate dagli articoli 33 e seguenti e dall’allegato B del Codice della privacy.

La compagnia deve anche effettuare la notifi ca al Ga-rante del trattamento dei dati che indicano la posizione geo-grafi ca di persone od oggetti.

Il regolamento prevede che debba essere stabilito il perio-do massimo di conservazione dei dati. In particolare il Ga-rante prevede che per le fi na-lità tariffarie i dati non pos-sano essere conservati oltre il periodo strettamente ne-cessario alla determinazione delle tariffe e, comunque, non

oltre un termine massimo (da defi nire sulla base delle osser-vazioni che saranno formula-te in pubblica consultazione) e, in caso di sinistro, non oltre due anni. I dati rilevati dalle scatole nere, ove memorizzati all’interno dei dispositivi, de-vono essere cancellati subito dopo la loro trasmissione agli eventuali soggetti terzi.

Preventivi. Lo schema di

regolamento prescrive che le imprese debbano fornire preventivi personalizzati in relazione a prodotti con in-stallazione di scatola nera attraverso i propri siti inter-net. Deve essere alimentato inoltre il servizio di preven-tivazione online (Tuopreven-tivatore) fornito da Ivass e MiSE. Così il consumatore potrà misurare il risparmio connesso alla stipulazione di polizze che prevedono l’in-stallazione della scatola nera e nello stesso tempo di con-frontare i prodotti di diverse imprese.

Portabilità. Lo schema di regolamento disciplina l’in-teroperabilità dei dispositivi in caso di sottoscrizione di un contratto Rc auto con un’im-presa diversa da quella che li ha installati.

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alla prestazione di assistenza elettronici vengano configu- oltre un termine massimo (da

I dati raccolti

Percorrenze del veicolo

Numero complessivo di chilometri percorsi

Tipologia di strada percorsa (urbana, extraurbana o autostrada)

Fasce orarie di utilizzo del veicolo (diurna/notturna)

Giorni della settimana di utilizzo del veicolo (feriale/festivo)

Dinamica di sinistri

Superamento della soglia di accelerazione o decelerazione, tarata inizialmente a un valore predei nito, per almeno un certo numero di volte nell’arco di un intervallo temporale molto limitato

Localizzazione del veicolo al momento dell’allarme

Ubicazione del punto d’urto

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18 Lunedì 8 Aprile 2013 I N F O E U R O PAIn arrivo un pacchetto di iniziative per rendere meno costose e più rapide le registrazioni

Marchi, tutela a misura di pmiTasse differenziate in funzione della classe di prodotto

Pagina a cura DI TANCREDI CERNE

Accesso semplifi cato ed economico alla tutela della proprietà intel-lettuale in Europa.

La riforma, pensata dalla commissione Ue, consentirà di migliorare le condizioni per l’innovazione delle im-prese permettendo alle azien-de europee di fruire di una protezione più efficace dei marchi dalle contraffazioni, compresi i prodotti in transi-to attraverso il territorio del Vecchio continente. «I marchi sono stati il primo successo dell’Ue in materia di diritti di proprietà intellettuale», ha ricordato Michel Barnier, commissario per il Mercato interno e i servizi. «L’armo-nizzazione della legislazione degli stati membri nel 1989 e la creazione del marchio comunitario nel 1994 hanno spianato la strada all’adozio-ne di altri strumenti di tutela della proprietà intellettuale, come la protezione dei dise-gni e dei modelli e il brevetto unitario. Oggi, a 20 anni di distanza, possiamo dire che il nostro sistema dei marchi ha retto alla prova del tempo.

Non è necessaria una revisio-ne radicale: le basi del nostro sistema sono ancora perfetta-mente valide. Quello che vo-gliamo è un aggiornamento mirato, per rendere più facile, più economica e più effi cace la protezione dei marchi». Ed ecco allora che sul fronte dei costi, la commissione ha pro-posto di differenziare le tas-se in funzione della classe di prodotto sia per le domande di marchio comunitario che per le domande di marchio nazionale. Così facendo, si consentirà alle imprese, in particolare alle Pmi, di chie-dere la protezione conferita dal marchio che meglio ri-sponde alle loro esigenze com-merciali, a un costo che copre unicamente queste esigenze. «Nel sistema attuale, la tassa di registrazione del marchio permette di coprire fi no a 3 classi di prodotto, mentre nel sistema riveduto ci si potrà limitare a una sola», hanno spiegato gli esperti di Bruxel-les. «A livello comunitario, le imprese pagheranno quindi molto meno se vorranno otte-nere la protezione di un’unica classe di prodotti».

Per rendere i sistemi dei marchi in Europa più acces-

sibili e più efficienti per le imprese in modo da promuo-vere l’innovazione e la cre-scita, la revisione proposta mira inoltre a semplificare e armonizzare la procedu-ra di registrazione, anche a livello degli stati membri, prendendo come parametro di riferimento il sistema del marchio comunitario. Ma anche a modernizzare le vigenti disposizioni e accre-scere la certezza del diritto modificando le norme ob-solete, eliminando le ambi-guità, chiarendo la portata e i limiti dei diritti conferiti dal marchio e incorporando l’ampia giurisprudenza della Corte di giustizia. La com-missione si è poi riproposta di potenziare i mezzi di lotta contro la contraffazione dei prodotti in transito attra-verso il territorio dell’Ue e di facilitare la cooperazione tra gli uffi ci dei marchi de-gli stati membri e l’agenzia dell’Unione europea compe-tente per i marchi, l’Uffi cio per l’armonizzazione nel mercato interno (Uami), per promuovere la convergenza delle pratiche e sviluppare strumenti comuni. Ma come verranno attuate le riforme

ideate da Bruxelles? «Il pac-chetto proposto contiene tre iniziative», hanno spiegato dalla commissione europea. «La rifusione della direttiva del 1989 sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa. Ma anche la re-visione del regolamento del 1994 sul marchio comunita-rio e quella del regolamento della Commissione del 1995 relativo alle tasse da pagare all’Uami». Nei primi due casi si tratta di proposte legisla-tive che dovranno essere adottate dal parlamento eu-ropeo e dal Consiglio secondo la procedura di codecisione. La proposta di revisione del regolamento relativo alle tasse seguirà invece un iter diverso: verrà adottata dal-la Commissione come atto di esecuzione e per questo richiederà la previa appro-vazione del competente co-mitato per le questioni rela-tive alle tasse dell’Uami. «La prima riunione del comitato avrà luogo prima dell’estate con l’obiettivo di adottare la modifi ca del regolamento re-lativo alle tasse entro la fi ne dell’anno», hanno concluso da Bruxelles.

Crescono i reati fi nan-ziari in Svizzera. Nel corso del 2012 la Poli-zia cantonale del Ticino è stata impegnata in 205 inchieste, in aumento ri-spetto a un anno prima. Tra i reati più denuncia-ti, la truffa e l’appropria-zione indebita, anche se non sono mancati casi di omissione della conta-bilità, bancarotta frau-dolenta, reati contro le assicurazioni sociali e frode fi scale. Le autori-tà hanno effettuato 220 perquisizioni domici-liari e presso uffi ci, 70 inchieste con invio alla magistratura di informa-zioni dettagliate di poli-zia su persone o società, 24 inchieste che hanno richiesto complesse e approfondite ricostru-zioni finanziarie e 66 inchieste minori. Gli interrogatori hanno in-teressato 600 persone coinvolte a vario titolo nei procedimenti penali portando all’arresto di 25 persone; 59 inchie-ste hanno riguardato la messa in circolazio-ne di monete false e 54 informazioni di polizia fornite all’Interpol su persone o società pre-senti in Ticino, oggetto di indagini di polizia all’estero per presunti reati penali. Tra i casi più eclatanti, alcune truffe riguardano mal-versazioni legate a fatturazioni gonfi ate a danno delle assicura-zioni sociali, con centi-naia di clienti coinvolti quali beneficiari. E in primavera sono stati ar-restati due coniugi, en-trambi cittadini italiani residenti in Ticino, con l’ipotesi di appropria-zione indebita, truffa e riciclaggio di denaro. I due, sfruttando un man-dato di rappresentante fi scale ai fi ni Iva in Ita-lia affi datogli da un’im-portante multinaziona-le, si sono appropriati di 60-100 milioni di euro. Menzionata anche la vi-cenda dell’ex sindaco di Bissone, Ludwig Grosa, arrestato in autunno (e poi rilasciato) con accuse di estorsione, diffamazione, calunnia, coazione, abuso di au-torità, infedeltà nella gestione pubblica e cor-ruzione passiva.

Svizzera, aumentano

i reati

Esame di lingua castigliana obbligatorio per gli stra-nieri che vorranno diventare spagnoli. Un disegno di legge proposto dal governo di Madrid per riformare l’ingresso degli stranieri nel paese stabilisce che coloro che presenteranno domanda di cittadinan-za alle autorità iberiche saranno tenuti a superare «un’indagine uffi ciale», che contempla anche la co-noscenza dello spagnolo. Non solo. La nuova legge stabilisce che i cittadini stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza potran-no perderla negli anni successivi a giudizio delle au-torità per motivi di sicurezza nazionale o di ordine pubbl ico . Il provve-d i m e n t o mant iene in vigore altre forme di espulsio-ne già pre-viste, come la condotta fraudolen-ta , o l t re alla falsi-f i caz ione delle informazioni o dei requisiti per ottenere la cit-tadinanza. La nuova legge prevede, inoltre, il giura-mento o una dichiarazione solenne di fedeltà al re e di obbedienza alla Costituzione e alle leggi spagnole, da effettuare presso un notaio. La nazionalità spa-gnola viene concessa dal ministero della giustizia, dopo procedimenti e controlli svolti dall’uffi cio del registro competente. L’ultimo censimento spagnolo ha rilevato la presenza nel paese di 5,2 milioni di stranieri, pari all’11,96% della popolazione (46,8 milioni di abitanti). Rispetto alla rilevazione di dieci anni prima, il numero degli stranieri in Spagna è cresciuto del 234%, con 3,5 milioni di nuovi ingressi, mentre gli spagnoli sono aumentati del 5,8% (2,2 milioni di unità).

Spagna, d’obbligo l’esame di castigliano

I bambini e i ragazzi dai 12 ai 18 anni dotati di una speciale tessera rilasciata dalla «Transport of London» e denominata «Zip Oyster Card» potranno viaggiare gratuitamente sugli autobus di Londra senza limiti di linee e tempo. E questo, permetterà loro di aumentare la propensione alla socialità, incrementando l’indipen-denza e la possibilità di muoversi attraverso la città senza la necessità di dover chiedere passaggi in auto-mobile o denaro ai genitori. L’iniziativa, monitorata dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine e dallo University College of London ha dimostrato che, stando ai risultati preliminari condotti su un campione di adolescenti, i ragazzi dotati della card, che permet-te viaggi illimitati e gratuiti su bus e tram e sconti sulle tariffe delle metropolitane e dei treni naziona-li e cittadini, hanno aumentato signifi cativamente la loro rete di conoscenze sociali. Il viaggiare gratis ha, infatti, stimolato i giovanissimi a muoversi insieme attraverso Londra e a organizzare gite e visite in grup-po. «L’idea ha promosso la mobilità indipendente tra i ragazzini, offrendo loro la libertà di spostarsi senza dover chiedere necessariamente i soldi per un bigliet-to ai genitori», ha spiegato Anna Goodman, autrice dello studio. «Si tratta di un incentivo positivo per le escursioni ricreative e per trascorrere del tempo con i propri coetanei».

Londra, trasporti gratis per gli under 18

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19Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 AprilI N F O . M O N D OIl trend del made in Italy nel 2012: meno brillanti i risultati dei paesi emergenti

L’export risolleva la bilanciaBoom dei paesi extra Ue (9,2%): Giappone e Usa in testa

DI TANCREDI CERNE

Boom dell’export italia-no al di fuori della zona euro. Lo scorso anno, le vendite del Made

in Italy verso i paesi extra Ue hanno segnato un signifi cativo in-cremento (+9,2%). Un risultato che consente all’Italia di chiudere l’anno con il miglior ri-sultato di sempre, raggiungendo un valore superiore ai 180 miliardi di euro. Questo anda-mento non è anda-to di pari passo con le importazioni che hanno mostrato una netta tendenza al ribasso, complice la crisi economica. In base alle rilevazioni Istat, infatti, l’im-port italiano ha registrato una diminuzione del 3,9%, parti-colarmente accentuata per i prodotti intermedi (-17,2%); soltanto gli acquisti di ener-gia presentano un incremento (+8,3%). «Per la prima volta dal 2004 la bilancia commerciale extra Ue ha virato in territo-rio positivo e, pur scontando il peso di un defi cit energetico di ben 62 miliardi, solo nell’ulti-mo anno è cresciuta di oltre 22 miliardi di euro. Se, infatti, il deprezzamento dell’euro, più consistente a partire dal mese di maggio, ha spinto le nostre vendite fuori dall’Unione eu-ropea, è vero però che ciò ha reso più cara la nostra prov-vista energetica», ha spiegato Gaetano Fausto Esposito, se-gretario generale di Assoca-merestero. Mentre migliorano le performance verso i partner tradizionali, come Stati Uniti (+16,8%), la Svizzera (+10,8%) e il Giappone (+19,1%), ar-rancano invece le vendite in mercati a più elevato tasso di sviluppo, come Cina (-9,9%) e India (-10,3%), che hanno visto ulteriormente ridursi nel 2012 la loro quota sull’export italia-no in ambito Extra Ue, pari ri-spettivamente al 5 e all’1,9%. «Nonostante l’export italiano sembri non decollare verso i mercati più dinamici, che ri-chiedono un approccio certa-mente più complesso, i risulta-ti testimoniano che il Made in Italy fuori dall’Europa va oltre la crisi», ha concluso Esposito. I dati raccolti dall’Istat hanno messo in evidenza anche un boom delle vendite italiane verso gli Emirati Arabi Uniti con un aumento a due cifre nel 2012 (+16,52%). «L’Italia è tornata a superare il livelli del 2008, l’anno del boom, degli eccessi di Dubai ed è un grande segno di ottimismo», ha dichia-rato il console generale in Uae, Giovanni Favilli, aggiungendo che «il clima economico più sano di Dubai e quello di crisi

in Italia aprono opportunità al valore aggiunto che l’impren-ditoria italiana può contri-buire a questi mercati». Con il +44,69% è il settore della gioielleria a crescere maggior-mente, seguito da computer ed

elettronica (+41,34%) e metalli e lavorati (+29,65%). Mentre in termini assoluti il settore «macchinari e strumentazioni» ha registrato il più alto volume di export 1,3 miliardi di euro (+3,73%). Una nota positiva

per l’impresa Italia è arrivata anche dal Venezuela dove gli ultimi dati pubblicati dall’Istat hanno evidenziato una crescita del 60,2% rispetto all’anno pre-cedente raggiungendo un va-lore di 1,10 miliardi di euro. A

trainare la crescita, il risultato ottenuto dal settore macchi-nari e apparecchia-ture, pari al 55,2% del valore delle ven-dite di prodotti ita-liani nel paese, con un incremento del 98,1% per un valo-re di 610 milioni di euro. Bene anche il Messico dove le imprese dello Sti-vale hanno espor-tato beni e servizi per 3,7 miliardi di euro registrando

una crescita, su base annua, del 15,9% nel 2012: +34% per i prodotti alimentari, +26,7% per le bevande, +22,5% per i prodotti farmaceutici e +18,5% per gli articoli in pelle.

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Imposte dirette

PEX

Regime di participation exem-ption. Nuovi chiarimenti (cir-colare n. 7/E dell’Agenzia delle entrate del 29 marzo 2013)

DETRAZIONE DEL 36%

Spese di acquisto e instal-lazione di pannelli fotovol-taici. È possibile applicare la detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica (risoluzione n. 22/E dell’Agenzia delle entrate del 2 aprile 2013)

IRAP

Deduzione dell’Irap relativa al costo del lavoro (circolare n. 8/E dell’Agenzia delle entrate del 3 aprile 2013)

Altre impostee tasse

IMU

Imposta municipale propria. Nuovi chiarimenti (risolu-zioni 5/df e 6/df del ministero dell’economia e delle finanze del 28 marzo 2013)

IMPOSTA SOSTITUTIVA

Contratti di finanziamento bancari a medio e lungo termine stipulati all’este-ro (risoluzione n. 20/E dell’Agenzia delle entrate del 28 marzo 2013)

TOBIN TAX

Integrata la lista dei paesi con i quali sono in vigore accordi per lo scambio di informazioni o per l’assi-stenza al recupero crediti (provvedimento dell’Agen-zia delle entrate del 28 marzo 2013)

RiscossioneCODICI TRIBUTO

Istituiti i codici tributo per il versamento delle somme dovute a titolo di addizio-nale comunale a seguito delle comunicazioni di ir-regolarità (risoluzione n. 21 dell’Agenzia delle entrate del 29 marzo 2013)

Altre notizie di rilevante interesse

SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA COMUNI E ENTRATE

Definite le regole per lo scambio dei dati tra comuni e Agenzia delle entrate in merito alla superficie degli immobili (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 29 marzo 2013)

FISCO FLASH

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

Esportazioni con i paesi extra Ue

Dicembre 2012 - (milioni di euro e valori percentuali)

Paesi e aree geoeconomiche

Esportazioni

Quote % (a)

Variazioni tendenziali perc.

dic. 12 gen.-dic. 12

dic. 11 gen.-dic. 11

Paesi Europei non Ue 13,3 -3,4 8,4

Russia 2,5 -2,9 7,4

Svizzera 5,5 -5,8 10,8

Turchia 2,6 -5,3 10,2

Africa settentrionale 2,9 20,4 26,3

Altri paesi africani 1,4 -13,4 3,9

America settentrionale 6,8 -0,0 15,7

Stati Uniti 6,1 -1,1 16,8

America centro-meridionale 3,8 12,9 7,1

Medio Oriente 4,9 9,0 3,9

Altri paesi asiatici 9,2 -2,5 3,4

Cina 2,7 -9,0 -9,9

Giappone 1,3 3,0 19,1

India 1,0 -15,9 -10,3

Oceania e altri territori 1,7 -1,2 17,9

Opec 4,7 16,2 24,6

Mercosur 1,6 10,0 2,5

Eda 3,2 2,5 10,3

Asean 1,5 19,1 18,5

Totale 44,0 1,5 9,2

(a) Il valore delle quote è calcolato sul totale dei l ussi di scambio con il resto del mondo per l’anno 2011.Fonte: Istat, indagine su importazioni ed esportazioni di beni con i paesi extra Ue (R).

Il i scol ash in ver-sione integrale è disponibile sul sitowww.italiaoggi.it/docio7

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20 Lunedì 8 Aprile 2013 S P E N D E R E M E G L I OAnche in Italia le catene della gdo offrono servizi i nanziari ad hoc alla clientela

Il supermercato diventa bancaSullo scaffale arrivano anche prestiti o carte di credito

Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA

Chiedere prest it i , depositare i propri risparmi e sottoscri-vere carte di credito

al supermercato. Una realtà che inizia a farsi strada an-che in Italia e che presenta diversi vantaggi, dalla pos-sibilità di accedere ai ser-vizi offerti in un clima più familiare rispetto a quello bancario agli orari di aper-tura non-stop. Da Carrefour ad Auchan fi no a Coop, ecco tutte le possibilità per i con-sumatori.

L’esempio europeo. Il trend delle banche super-mercato è già molto diffuso all’estero. In Inghilterra i co-lossi della fi nanza si appog-giano alle catene più diffuse della grande distribuzione per conquistare nuovi clien-ti. I grandi magazzini Mark & Spencer, per esempio, apri-ranno nei prossimi due anni 50 filiali della M&S Bank in tutto il paese (un’evolu-zione della M&S Money, di proprietà della Hsbc) dando la possibilità alla clientela di usufruire di conti corren-ti, mutui e prestiti. Anche la catena di supermercati Sainsbury è dotata di una propria banca e divide i pro-fi tti che arrivano da prestiti, carte di credito e conti di ri-sparmio con la Lloyds Ban-king Group. E non è rimasta a guardare neppure l’altra grande catena, Tesco, che ha rilevato nel 2008 la joint ven-ture fi nanziaria con la Royal Bank of Scotland attiva dal 1997, con l’obiettivo di intro-durre mutui e prestiti per la clientela.

I servizi finanziari in Italia. Nello Stivale una delle catene di supermercati più attive da questo punto di vista è la francese Carre-four che ha lanciato all’inter-no dei propri punti vendita delle fi liali, autorizzate dal-la Banca d’Italia, dedicate all’offerta di servizi creditizi alla clientela. In particolare, Carrefour Banca offre presti-ti personali (fi no a 30 mila euro rimborsabili fi no a 120 mesi), fi nanziamenti fi naliz-zati all’acquisto di beni all’in-terno dei punti di vendita di Carrefour, oltre alla possibi-lità di sottoscrivere carte di credito spendibili anche nel circuito MasterCard. A tito-lo di esempio, richiedendo un importo pari a 12 mila euro da rimborsare in 120 rate mensili da 145 euro il Tan ammonta a 7,07%, mentre il Taeg a 8,54%.

Auchan, invece, prevede la possibilità di sottoscrive-re una carta di credito Au-chan che permette di racco-gliere un punto Nectar per ogni euro speso in qualsiasi

esercizio commerciale con-venzionato MasterCard, con 300 punti bonus ottenibili all’attivazione della carta. La linea di credito è fi no a un massimo di 2 mila euro e la modalità di rimborso è a saldo o rateale.

Mentre Coop permette ai propri soci di aprire un li-bretto di prestito (chiamato

prestito sociale) presso qual-siasi punto Coop, versando i propri risparmi che vengo-no utilizzati per fi nanziare la cooperativa, ma anche per erogare prestiti ad altri soci a tassi agevolati. Il ser-vizio non prevede l’applica-zione di alcun costo per la sua apertura, chiusura e le eventuali operazioni di pre-

lievo e versamento e offre ai clienti la possibilità di sal-dare i propri acquisti alla fi ne del mese fornendo gli estremi del proprio libretto al momento del pagamento della spesa. Le condizioni e i tassi di interesse applica-ti differiscono in base alle Coop territoriali (Adriatica, Centro Italia, Estense, Coop

Consumatori Nordest, Uni-coop Firenze e così via). Nel caso della Coop Adriatica, per esempio, dallo scorso 1° gennaio il deposito massimo è passato da 33.580 euro a 35 mila euro con i seguen-ti rendimenti: 3,50% lordo per depositi compresi tra 25 mila e 30 mila euro; 2,50% per depositi compresi tra 15 mila e 25 mila euro; 1,50% lordo per depositi fi no a 15 mila euro. Tra i principali vantaggi per i consumatori c’è la possibilità di accedere ai servizi fi nanziari in un cli-ma più familiare rispetto a quello bancario, ma anche la fl essibilità degli orari visto che generalmente i centri commerciali restano aperti fi no alle 22, permettendo ai clienti di ricevere consulen-ze e informazioni anche dopo i tradizionali orari d’uffi cio.

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Le proposte degli operatori della gdo

Catena Servizi fi nanziari

Carrefour Banca All’interno dei punti vendita Carrefour sono disponibili • delle i liali, autorizzate dalla Banca d’Italia, dedicate all’of-ferta di servizi creditizi alla clientela

Offre prestiti personali (i no a 30 mila euro rimborsabili • i no a 120 mesi), i nanziamenti i nalizzati all’acquisto di beni all’interno dei punti di vendita di Carrefour, oltre alla possibilità di sottoscrivere carte di credito spendibili anche nel circuito MasterCard

Auchan Prevede la possibilità di sottoscrivere una carta di credito • Auchan che permette di raccogliere un punto Nectar per ogni euro speso in qualsiasi esercizio commerciale con-venzionato MasterCard, con 300 punti bonus ottenibili all’attivazione della carta

La linea di credito è i no a un massimo di 2 mila euro e • la modalità di rimborso è a saldo o rateale

Coop Permette ai propri soci di aprire un libretto di prestito • (dei nito prestito sociale) presso qualsiasi punto Coop, versando i propri risparmi che vengono utilizzati per i nan-ziare la cooperativa stessa, ma anche per fare prestiti ad altri soci a tassi agevolati

Il servizio non prevede l’applicazione di alcun costo per la • sua apertura, chiusura e le eventuali operazioni di prelievo e versamento e offre ai clienti la possibilità di pagare i propri acquisti alla i ne del mese fornendo gli estremi del proprio libretto al momento del pagamento della spesa

Le condizioni economiche e i tassi di interesse applicati • variano in base alle diverse Coop territoriali (Adriatica, Centro Italia, Estense, Coop Consumatori Nordest, Uni-coop Firenze e così via)

esercizio commerciale con prestito sociale) presso qual lievo e versamento e offre ai

Polizze assicurative e supermercati

Catena Offerta

Auchan Offre un buono spesa da 40 euro a chi sceglie di assicurarsi con Quixa

Carrefour Banca Accordo con Genialloyd che prevede, acquistando una polizza della società assicurativa, l’accredito per i clienti Carrefour titolari della carta fedeltà SpesAmi-ca di punti da convertire in sconti sulla spesa

Coop Negli spazi CoopCiConto vengono proposte ai soci polizze assicurative relative alla persona, alla casa e al risparmio

Conad Servizi Assicurativi Propone polizze auto e moto, viaggi, studenti, sanità e tutela legale

Sidis e DiMeglio Propongono, tramite accordi con il gruppo Reale Mu-tua Assicurazioni, prodotti per la tutela della famiglia e della casa

Non solo servizi fi-nanziari: gli operatori della gdo hanno scelto di lanciarsi anche nel business delle polizze assicurative. Un esem-pio arriva da Auchan che offre un buono spesa da 40 euro a chi sceglie di assicurar-si con Quixa, mentre Carrefour Banca ha stretto un accordo con Genialloyd che preve-de, acquistando una polizza della società assicurativa, l’accre-dito per i clienti Car-refour titolari della carta fedeltà SpesA-mica di punti da con-vertire in sconti sulla spesa. Anche la Coop ha scelto di investire sui servizi assicurativi: negli spazi CoopCi-Conto vengono pro-poste ai soci polizze assicurative relati-ve alla persona, alla casa e al risparmio. Da segnalare anche l’iniziativa di Conad Servizi Assicurativi, società specializzata dell’universo Conad, che propone, tra le altre, polizze auto e moto, viaggi, studenti, sanità e tutela legale. Infi ne, i marchi Sidis e DiMeglio, aderenti al gruppo di supermer-cati Interdis, propon-gono, tramite accordi con il gruppo Reale Mutua Assicurazioni, prodotti per la tutela della famiglia e della casa.

Sì anche alle polizze

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21Lunedì 8 Aprile 2013LuneA F FA R I I N P I A Z Z ADal 15 al 18 aprile al via una nuova emissione del prodotto i nanziario: pro e contro

Btp in cerca di un successo bisProtezione assicurata da un eventuale rialzo dei prezzi

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Dal 15 al 18 aprile sarà possibile sottoscrivere i nuovi Btp Italia con scadenza a quattro

anni e taglio minimo di mille euro. Dopo il successo dell’ul-tima emissione dello scorso ottobre (con sottoscrizioni per 18 miliardi di euro), c’è grande fermento per la nuova tranche di titoli di stato legati alla di-namica dei prezzi nella peni-sola. Proviamo a vedere quali sono i pregi e i difetti di questo prodotto e in quale contesto di mercato cade il collocamento per avere un’idea più precisa sull’eventuale convenienza del prodotto.

Il legame con l’infl azio-ne. Questo titolo di stato si caratterizza per il fatto che il suo rendimento non è stabilito a priori: la componente fi ssa della cedola viene resa nota in prossimità della quotazio-ne (nel caso dell’emissione di ottobre la soglia minima è stata fissata al 2%), men-tre quella variabile è legata all’infl azione generata su base semestrale, prendendo come riferimento l’indice Istat sui prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (il cosid-detto Foi), con esclusione dei tabacchi. Per le persone fi si-che che acquistano il prodotto in occasione dell’emissione e lo tengono in portafoglio fi no alla scadenza, è previsto un «premio di fedeltà» del 4 per mille lordo sul valore nomina-le dell’investimento.

Chi investe nei Btp tradizio-nali ha il vantaggio di conosce-re prima dell’acquisto quale sarà il rendimento e questo potrebbe costituire uno svan-taggio per il Btp Italia. Che, di contro, ha il plus di offrire protezione da un eventuale rialzo dei prezzi: in sostanza, chi opta per questo prodotto sa che vedrà tutelato il valore reale dell’investimento. Quan-to alle dinamiche future dei prezzi non c’è unanimità di vedute tra gli analisti: in linea di massima, i periodi di reces-sione coincidono con un’infl a-zione particolarmente conte-nuta (come emerso a febbraio, con un aumento del carovita all’1,9% nel confronto anno su anno) e qualche esperto si spinge anche a prevedere un futuro di defl azione in Euro-pa, ma è pur vero che in Italia esistono monopoli e oligopoli in molti settori dell’economia, che hanno strutture dei prez-zi meno elastiche. Inoltre, a meno che non vengano reperi-te risorse altrove, dal 1° luglio scatterà in automatico l’au-mento dell’aliquota ordinaria dell’Iva: dal 21% si passerà al 22%, con ricadute dirette sui prezzi. Un altro elemento da considerare è l’enorme liquidi-

tà messa in circolo dalle Ban-che centrali negli ultimi anni con l’intento di fronteggiare la crisi: un elemento che nei prossimi anni (ricordiamo che la scadenza del prodotto è per aprile 2017) potrebbe spingere in alto i prezzi.

L’eventuale convenienza di questo investimento va valu-tata anche alla luce degli altri investimenti eventualmente in portafoglio. Ci sono altri ti-toli di stato? Con quali scaden-ze? Domande fondamentali da porsi in ottica di diversifi ca-zione dei rischi. Da aggiunge-re a quella fondamentale sulla tempistica dell’investimento: Quando potrebbero servire quei soldi?

Le caratteristiche del collocamento. Il Btp Italia può essere sottoscritto diret-tamente dai privati, con un taglio minimo di mille euro e senza limiti: è sufficiente recarsi presso la fi liale della propria banca o l’ufficio po-stale dove si detiene il conto titoli (la prenotazione è ancora più facile per chi usa un bro-ker online) e farne richiesta: non sono previste commissioni bancarie e il prelievo sui gua-dagni è il 12,5% (in linea con gli altri titoli di stato e a dif-ferenza degli altri strumenti fi nanziari, soggetti all’aliquo-ta del 20%).

In teoria ci sono quattro

giorni a disposizione per la sottoscrizione (dal 15 al 18 aprile), ma da Bankitalia fan-no sapere che il collocamento potrebbe essere chiuso in anti-cipo nel caso arrivasse nuova-mente una pioggia di richieste. Su quest’ultimo versante ogni previsione può apparire un azzardo: nel corso del 2012 il ministero del tesoro ha emes-so tre Btp Italia per un totale di 27 miliardi di euro. Come si è già detto, gran parte del successo si è avuta con l’ulti-mo collocamento, che è cadu-to in un momento particolare, con lo spread in caduta libera dopo le rassicurazioni della Bce sulla tenuta dell’Eurozo-na. Oggi lo scenario è differen-

te, con il differenziale tra titoli di stato italiani e tedeschi in salita per via dell’incertezza politica nel nostro paese e del riaffi orare delle tensioni sui debiti sovrani nell’Eurozona dopo le diffi coltà di Cipro. Il collocamento del Btp Italia avviene sul mercato uffi ciale delle obbligazioni (il Mot) . Successivamente sarà possi-bile negoziare il titolo sullo stesso Mot, con il prezzo che oscillerà secondo le classiche regole della domanda e dell’of-ferta, pagando le commissioni applicate dalle banche e dagli altri intermediari, che di solito sono comprese tra lo 0,2 e lo 0,5% del capitale investito.

© Riproduzione riservata

La principale alternativa al Btp Italia è costituita dal Btpi, che offre una ce-dola fi ssa (con rendimenti tra i tito-li attualmente sul mercato compresi tra il 2 e il 2,5%), mentre il valore nominale del titolo cresce ogni dodici mesi in base all’infl azione registrata nei paesi dell’Eurozona. A febbraio il dato si è fermato al

+1,8% rispetto a dodici mesi prima, il livello più basso da agosto del 2010, soprattutto per il calo degli alimenta-ri, degli alcolici, del tabacco.Un’altra possibilità è costituita dal Bfp (Buono fruttifero postale) legato all’infl azione, il cui interesse annuo è pari alla crescita dei prezzi al con-sumo registrata in Italia, più un ren-

dimento aggiuntivo tra l’1 e il 2,5% lordo ogni dodici mesi (a seconda delle emissioni). Rispetto al Btp Ita-lia, in qualsiasi momento è possibile ottenere la piena restituzione del capitale investito, mentre nel primo caso il prezzo postcollocamento fl ut-tua in base alle dinamiche di incrocio tra domanda e offerta.

Dai buoni postali al Btpi: le altre opzioni

tà messa in circolo dalle Ban- giorni a disposizione per la te con il differenziale tra titoli

Il persistere di un quadro macroeco-nomico negativo potrebbe spingere l’Europa a rivedere le proprie politi-che di austerità. È uno dei passaggi più rilevanti dell’ultima analisi curata dalla società di investimento Pimco. Gli autori della ricerca si attendono un tasso di crescita del 2-2,5% per l’economia globale nell’anno in corso, con un tasso di espansione dell’1,5-2,0% negli Stati Uniti (soprattutto grazie alla ripresa del settore immobi-liare, con nuove case in costruzione e prezzi in salita) e un calo atteso della produzione aggregata nell’Eurozona compreso tra lo 0,75 e l’1,25%. Secon-do Andrew Balls, managing director e responsabile della gestione dei por-tafogli europei di Pimco, «l’Eurozona

si presenta come la regione più vul-nerabile e versa in condizioni netta-mente peggiori rispetto alle stime di consenso». A causa della debolezza di altri paesi dell’area euro, la Germania potrebbe registrare due trimestri di crescita negativa, tali da sfociare in una stagnazione nel 2013. Secondo le previsioni degli analisti, l’Italia e la Spagna dovrebbero evidenziare una recessione più profonda rispet-to al resto dell’Eurozona. Tuttavia, la contrazione dovrebbe decelerare nei prossimi trimestri, grazie al miglio-ramento delle condizioni del credito e al rallentamento dell’inasprimento fi scale. Fatte queste premesse, a li-vello fi nanziario Pimco prevede che i rendimenti dei titoli di stato core,

compresi quelli di Germania e Regno Unito, continueranno a oscillare en-tro un intervallo ristretto nei prossi-mi 12 mesi. La società mantiene una posizione da neutrale a sovrappesata sugli spread creditizi di Italia e Spa-gna. Rimane inoltre complessivamen-te neutrale sull’euro e sottoesposta a valute di paesi le cui banche centrali fanno massiccio ricorso a un’espan-sione dei bilanci per l’acquisto di attività, come nel caso dello yen giapponese e della sterlina britanni-ca. Pimco privilegia le divise di pae-si emergenti di alta qualità, come il peso messicano, il real brasiliano e il rublo russo, sottolineando che of-frono rendimenti interessanti e sono sostenute da bilanci solidi.

Pimco: l’austerità in Europa ha vita breve

D i b i li l B i l l i i

Trend del Btp Italia

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Il recupero crediti, una delle attività basilari della professione legale, spesso snobbate dai profes-sionisti più affermati, è tornato drammaticamente

d’attualità in questo periodo di crisi. “Tanto più che il sistema giudiziario italiano scoraggia i creditori” commenta Maurizio Pasqualon, titolare dell’omonimo studio legale a Creazzo, in provincia di Vicenza, che si occupa di assistenza e consulenza legale nel settore del diritto civile e di quello penale.

Perché, cosa succede oggi in Italia a un imprenditore che vuole recuperare un credito?Il lungo percorso per ottenerlo può andare da sei mesi a quattro anni. Perché le aste vanno deserte, il debitore chiede la conversione e così via. Tanto che per importi medi e piccoli spesso il creditore rinuncia. Cosa che fuori dai nostri confini viene considerata assurda. Perché, cosa succede fuori dai nostri confini?Noi lavoriamo spesso con l’Austria, la Carinzia in par-ticolare. Lì, i legali depositano la richiesta di recupero ed entro nove mesi hanno il pagamento o il fallimento del debitore. E si fa tutto online! Senza tutte le notifiche delle istanze di fallimento e dei pignoramenti, eccetera eccetera…La pesante anomalia italiana pesa anche su voi pro-fessionisti?Eccome. Noi più di altri sentiamo la necessità degli imprenditori che non riescono a pagare perché non vengono pagati. E che, comunque, ci tengono a pagare prima di ogni altro i propri dipendenti. E così spesso ci

troviamo costretti ad anticipare le spese. Ci parli dello suo Studio. Siamo in tre, tutti giovani e motivati perché ci siamo fatti strada da soli, senza padri o nonni avvocati. Ci occupiamo di diritto civile e di penale cosiddetto “da colletto bianco”, come truffe e tributario. Abbiamo cir-ca 70 imprese clienti e una trentina di privati. Io sono un giurista civilista e mi occupo di pratiche inerenti a diritto societario, contrattualistica e tutela dei diritti reali. Un’altra specializzazione l’ho maturata nei casi di sinistri derivati dalla circolazione stradale. In parti-colare, nelle circostanze di lesioni personali, danni a cose e incidenti mortali. Ma vi occupate anche di locazioni. Giusto?Sì, lo Studio presta consulenza nella stesura dei con-tratti di locazione e di comodato di appartamenti e locali commerciali. Assiste i clienti anche per i casi di risoluzione del contratto per inadempimento e di sfratto per morosità e per finita locazione. Altri ambiti del diritto civile?Sì, lo Studio offre pareri in materia di diritto civile. L’esperienza acquisita negli anni e il continuo aggior-namento hanno portato a un miglioramento costante dei servizi e all’ampliarsi delle tipologie di casi se-guiti. E grazie alla competenza raggiunta siamo in grado di chiudere le vertenze senza la necessità di intraprendere una eventuale causa giudiziale. In più, siamo specializzati nel diritto di famiglia seguendo in particolare le pratiche di separazione, nel diritto dei minori seguendo i casi di affido dei minori contesi e i

casi di adozione nazionale. Per quanto riguarda infine il diritto del lavoro, seguiamo, in particolare, licen-ziamenti, reintegrazione al lavoro, infortuni e relative pratiche di risarcimento. Vi occupate anche di diritto condominiale?Sì, è il nostro fiore all’occhiello, sia in sede di attività stragiudiziale o giudiziale. Affianchiamo sia l’intera amministrazione condominiale sia il singolo condo-mino. Nel primo caso partecipiamo se necessario alle assemblee condominiali, ci occupiamo dell’affianca-mento dell’Amministratore per le questioni legali, della risoluzione alternativa delle controversie, del ricorso per ingiunzione di pagamento del condomino moro-so, del ricorso contro la Pubblica amministrazione per inadempienze e omissioni, del ricorso per rilascio di immobile, del ricorso per costruzione abusiva e della violazione delle distanze nelle costruzioni. Per la tutela del singolo condomino, invece, ci occupiamo dell’im-pugnazione di delibere assembleari, del ricorso per nomina di amministratore giudiziario, del ricorso per revoca di amministratore, del ricorso per rimozione di opera, del ricorso per negatoria di servitù, del ricorso contro immissioni, dell’opposizione a decreto ingiunti-vo, del ricorso per rilascio di immobile, dell’impugna-zione e variazione delle tabelle millesimali.

Studio legale Maurizio Pasqualon Via Fogazzaro, 18 - Creazzo (Vi) Tel. 0444 348842 - Fax 0444 279564 e-mail: [email protected] 

Tutte le sfaccettature del dirittoDal recupero del crediti al diritto condominiale. Dagli infortuni

sul lavoro agli sfratti. Ecco un studio di avvocati giovani e determinati che affiancano imprese e privati davanti a ogni tipo di ostacolo

La consulenza personalizzata: condizione indispensabile per un

modello organizzativo efficace

DNA azienda: tante innovazioni, un solo software

“Modello efficacemente attuato, monitorato realmente dall’Organismo di vigi-lanza”. Questa affermazione concentra in sé il Sistema 231, esimente nel caso di commissione di un reato presupposto e che permette anche un

controllo organizzativo e gestionale che diventa un valore aggiunto. “Ciò è possibile solo se il Modello è pensato e realizzato su misura, attraverso una consulenza mirata, che dia risposte adeguate alla specifica realtà aziendale” spiegano gli esperti di Consulenze integrate tecniche giuridiche, uno studio di consulenza specializzato in ambito 231, nato nel 2002 dalla collaborazione tra Alberto Ciscato Pajello, ingegnere esperto in sicurezza e ambien-te e l’avvocato Claudia Domizia Perucca Orfei che all’attività giudiziale ha affiancato la consulenza all’Impresa.Come operate in questo ambito?L’analisi dei rischi, la definizione e progettazione della struttura organizzativa e dei presidi, la creazione del Modello, l’attività negli Organismi di vigilanza, sono svolte sempre da figure tecniche e giuridiche, operanti nell’ambito di una metodologia integrata, in grado di affrontare con competenza specifica tutti gli aspetti tecnici, organizzativi, gestionali e giuridici. La peculiarità delle problematiche relative all’ambiente, alla sicurezza sul lavoro e all’acustica ambientale, modelli di organizzazione, sistemi di gestione e la formazione in tali ambiti sono terreno quotidiano di attività integrata, che offre un’immediata visione d’insieme della problematica aziendale sottoposta dai clienti.Su cosa puntare per la costruzione di un Modello organizzativo efficace?Il consulente deve aiutare l’azienda a organizzare, formalizzare e valorizzare le prassi e le procedure esistenti, integrandole, ove necessario, con nuovi presidi, al fine di prevenire la commissione dei reati previsti. Procedure e modelli standardizzati, possono difficilmente essere attuati, in quanto mai fatti propri dall’azienda attraverso il processo di formazione

partecipato.Il Modello rispecchia quindi l’azienda?Sì, è la sua espressione dei principi di condotta, e delle tecniche adottate, a garanzia dell’impegno dell’ente nel prevenire i reati e nell’assicurare ai terzi interessati il rispetto delle norme e leggi vigenti. Fondamentale l’operato dell’Organismo di vigilanza, attraverso cui il Modello può essere monitorato.www.consulenzeintegrate.it [email protected]

Interfaccia grafica innovativa e user friendly, componenti performanti per ricerche e statistiche... Sono tante le novità di DNA azienda oggetto di un importante upgrade appena rilasciato dall’azienda padovana Gas.Net

Group, attiva dal 1998 nei gestionali su misura. Nel 2013 la piattaforma di proprietà DNA azienda giunge infatti alla versione 3.0. Tramite questa piattaforma, Gas.Net Group propone ai suoi clienti dei prodotti software su misura che possono essere utilizzati sia nella rete locale che in cloud direttamente nei server di proprietà. I casi di successo e le aziende che scel-gono DNA azienda sono in crescita costante. Perché l’esperienza assunta nel tempo permette ai consulenti di Gas.Net Group di ottimizzare e snellire i tempi di sviluppo e di analizzare in profondità sia le esigenze iniziali sia quelle future degli applicativi richiesti. In grande crescita l’applicativo de-dicato alla contabilità delle associazioni ONLUS in cloud scelto tra gli altri anche da Auser Volontariato e Filo d’Argento per la gestione delle proprie attività nel territorio. Nel mese di Marzo 2013 il prodotto è stato presentato al convegno nazionale di Auser a Riccione riscuotendo grande interesse da parte degli operatori e confermando l’ottima fruibilità da parte delle asso-ciazioni che già l’hanno scelto. Gli obiettivi fissati per il 2013 assicurano il rilascio di nuove funzioni per DNA Azienda e il suo applicativo cloud per piccole e medie imprese, venduto a canone mensile. Nuovi moduli sono in arrivo anche nella gestione delle manutenzioni dell’area produzione e nella pianificazione a calendario.

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23Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 ApriC O N TA B I L I TÀLa bozza di revisione dell’Oic 24 sul trattamento contabile degli oneri del personale

Addestramento dei dipendenti, possibile capitalizzare i costi

Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Costi del personale: ca-pitalizzazione sotto la lente dell’Oic 24. La linea principale

su cui si muove l’organismo riguardo a tale argomento è quello della prudenza. Nella bozza di principio contabile licenziata dall’Oic, alcuni pa-ragrafi sono dedicati al trat-tamento degli oneri relativi al personale. Per trovare una regola generalmente applica-bile si può dire che gli stessi sono genericamente da con-siderare costi dell’esercizio da imputare a conto econo-mico, tranne che in presen-za di particolari e stringenti condizioni che consentono la loro capitalizzazione.

Il paragrafo 39 detta il comportamento da adottare per i costi di addestramen-to e di qualificazione del personale e dei lavorato-ri. Gli stessi erano defi niti nella precedente versione del principio contabile come quelli «sostenuti dall’impre-sa per portare a un grado di professionalità media il personale e/o gli agenti, e in particolare: costi del perso-nale, costo dei materiali im-piegati per la qualifi cazione, costi di addestramento (do-centi, materiale didattico, eccetera)». Tale indicazione non è più presente forse per togliere il vincolo che pote-va nascere dal riferimento a un parametro quale «il gra-do di professionalità media» che causava non pochi dubbi nella sua individuazione.

La regola principale detta-ta è quella secondo cui tali oneri sono costi di periodo e pertanto sono iscritti nel con-to economico dell’esercizio in

cui si sostengono. L’eccezione che comporta la possibilità (e non l’obbligo) di una loro capitalizzazione è data dal caso in cui gli stessi siano assimilabili ai costi di start-up e sostenuti in relazione a una attività di avviamento di una nuova società o di una nuova attività.

Oltre a tale ipotesi una seconda chance di capita-lizzazione interviene nel caso in cui questi costi sono sostenuti in relazione a un «processo di riconversione o ristrutturazione industriale (o commerciale, nel caso si tratti di agenti), purché tale processo si sostanzi in un investimento sugli attuali fattori produttivi e purché comporti un profondo cam-

biamento nella struttura produttiva (cambiamenti dei prodotti e dei processi produttivi), commerciale (cambiamenti della struttu-ra distributiva) ed ammini-strativa della società».

Tale affermazione era già contenuta nella precedente versione che però aggiun-geva anche che tali processi sono di norma attuati «per fronteggiare una situazio-ne di diffi coltà dell’impresa medesima». Ora invece ci si libera da tale affermazione lasciando maggiore spazio al redattore del bilancio che co-munque non potrà non con-siderare quanto sul punto già indicato dalla giurispru-denza (si veda altro articolo nella pagina seguente).

Il documento Oic richie-de che tali ristrutturazioni e riconversioni industriali e/o commerciali risultino da un piano approvato da-gli amministratori, da cui risulti la capacità prospet-tica dell’azienda di genera-re flussi di reddito futuri, suffi cienti a coprire tutti i costi e le spese, ivi inclusi gli ammortamenti dei costi capitalizzati.

Questo fatto è elemento necessario (anche se non suf-fi ciente) per poter capitaliz-zare gli oneri: senza di esso la capitalizzazione è impossi-bile, in presenza dello stesso può essere valutata la liceità di una capitalizzazione.

Tale fatto è da sottolineare con particolare attenzione.

Vi è la necessità che il pro-cesso di ristrutturazione o riconversione sia approvato dagli amministratori i quali devono essere anche in gra-do di giustifi care la capacità reddituale prospettica dello stesso. Nel mondo delle pmi anche qualora tutte le con-dizioni sostanziali dal docu-mento Oic risultano presen-ti, spesso viene a mancare la formalizzazione. Le decisioni sono prese «direttamente» da-gli imprenditori senza che si lascino molte tracce del pro-cesso che ha consentito agli stessi di assumerle.

Tale fatto è particolarmen-te rischioso. Qualora la situa-zione aziendale negli anni successivi risulti in grado di sopportare il processo di ristrutturazione, non vi sa-ranno problemi di altro tipo. Qualora ciò però non dovesse accadere, l’assenza della for-malizzazione delle scelte po-trebbe facilmente portare a una contestazione delle scel-te contabili effettuate (con poche possibilità di difesa). In presenza di una capita-lizzazione di oneri del perso-nale che l’impresa negli anni successivi dimostrasse di non essere in grado di sostenere, in assenza di un piano ap-provato sarà facile ritenere scorretto fi n dall’inizio il com-portamento del redattore del bilancio: ha capitalizzato un onere in assenza di una con-dizione invece necessaria. Se invece nella stessa situazione la capitalizzazione fosse stata effettuata in presenza di tale formale progetto, più che di una omissione il redattore di bilancio potrà essere criticato per un erronea valutazione, situazione che appare eviden-temente differente rispetto alla prima.

© Riproduzione riservata

Riduzione del personale con impatto obbligato nel conto economico. Nessuna possibilità di iscrizione degli stessi tra le immobilizzazioni. Il paragrafo 40 del documento indica come che i costi straordinari di riduzione del personale per favorire l’esodo o la messa in mobilità del personale e dei lavoratori a esso assimilabili, per rimuovere ineffi cienze produttive, commerciali o amministrative e simili, non sono capitalizzabili nell’attivo patrimoniale. Senza alternative in quanto: si sostanziano in una eliminazione di fattori produttivi e sono per tale motivi opposti agli oneri di addestramento del per-sonale; sono sostenuti in contesti della vita aziendale nei quali l’aleatorietà della loro recuperabilità è talmente elevata da non soddisfare i requisiti necessari e minimi per una loro iscrizione tra le immobilizzazioni.Si tratta di costi sostenuti per rimuovere ineffi cienze produttive, commerciali o amministrative dell’impresa; è diffi cile che si possa dimostrare la futura capacità di tali oneri di produrre maggiori ricavi; l’assenza o la diffi coltà di misurazione della utilità futura di tali costi fa sì che i costi straordinari di riduzione del personale debbano essere imputati al conto economico dell’esercizio del loro sostenimento, ovvero nell’esercizio in cui l’impresa abbia deciso formalmente di attuare tali piani di riduzione del personale.

Niente iscrizione dei tagli

Le spese di addestramento del personale sono capitalizzabili qualora gli stessi siano assimilabili ai costi di start-up. Questi ultimi sono i costi sostenuti da una società di nuova costituzione per progettare e rendere operativa la struttura aziendale iniziale, o i costi sostenuti da una società preesistente prima dell’inizio di una nuova attività, quali ad esempio un nuovo ramo d’azienda, un nuovo processo pro-duttivo e simili. Tra questi costi sono pertanto compresi i costi del personale operativo che avvia le nuove attività, i costi di assunzione e di addestramento del nuovo personale, i costi di allacciamento di servizi generali, quelli sostenuti per riadattare uno stabilimento esi-stente. Il paragrafo 38 indica poi che i costi di start-up sono imputati al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti ma possono essere capitalizzati quando sono rispettate tutte le seguenti condi-zioni: i costi sono direttamente attribuibili alla nuova attività e sono limitati a quelli sostenuti nel periodo antecedente il momento del possibile avvio (i costi generali e amministrativi e quelli derivanti da ineffi cienze sostenute durante il periodo di start-up non posso-no essere capitalizzati); il principio della recuperabilità dei costi è rispettato, in quanto è ragionevole una prospettiva di reddito.

L’assimilazione alla start up è risolutiva

Spese di addestramento del personale

Cosa sono I costi di addestramento e di qualii cazione del perso-nale e dei lavoratori ad esso assimilabili sono costi di periodo

Contabilizzazione 1 Sono iscritti nel conto economico dell’esercizio in cui si sostengono

Contabilizzazione 2 Possono essere capitalizzati soltanto quando assimilabili ai costi di start-up e sostenuti in relazione ad una attività di avviamento di una nuova società o di una nuova attività

Contabilizzazione 3 Sono capitalizzabili se sostenuti in relazione a un pro-cesso di riconversione o ristrutturazione industriale o commerciale purché tale processo si sostanzi in un investimento sugli attuali fattori produttivi e purché com-porti un profondo cambiamento nella struttura produttiva, commerciale e amministrativa della società

Caso 3: condizione Le ristrutturazioni e riconversioni industriali e/o commer-ciali debbono risultare da un piano approvato dagli ammi-nistratori, da cui risulti la capacità prospettica dell’azienda di generare l ussi di reddito futuri, sufi cienti a coprire tutti i costi e le spese, ivi inclusi gli ammortamenti dei costi capitalizzati

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24 Lunedì 8 Aprile 2013 C O N TA B I L I TÀ

Costi d’ampliamento ai raggi XI

n caso di ristrutturazione delle rete vendita gli oneri per la risoluzione anticipa-ta dei rapporti già in essere

non possono essere capitaliz-zati. Dopo qualche incertezza presente nei giudizi di merito la Corte di cassazione ha dettato la linea (peraltro condivisa an-che da Consob). Una importan-te questione giurisprudenziale ha analizzato l’ipotesi di una impresa che aveva deciso di mutare l’organizzazione della propria rete commerciale pas-sando dai mandati agli agenti a un rete di distributori. Da qui la questione su come contabilizza-re le somme erogate agli agenti per la risoluzione anticipata dei loro rapporti. La prima presa di posizione è contenuta nella sentenza. n. 928 del 8 luglio 1999 del Tribunale di Berga-mo la cui linea interpretativa è stata confermata anche dalla sentenza della Corte di appello di Brescia n. 829/2000. In so-stanza tali prese di posizioni giurisprudenziali hanno so-stenuto che i costi sostenuti da una società per giungere in modo anticipato alla risoluzio-ne anticipata di un contratto di agenzia (nel caso del tribunale di Bergamo: di distribuzione) possono essere capitalizzati quali costi di ampliamento ai sensi dell’art. 2426, comma 1, n. 5), del codice civile, «in quanto i costi in esame sono funzionali a una espansione dell’impresa in attività precedentemente non perseguite (nel caso di specie la diretta gestione di vendita, as-sistenza tecnica e marketing), o comunque a un ampliamento quantitativo di tale attività da apparire straordinari (nel caso di specie la rete di vendita pro-pria, da costituirsi solo in accor-do con l’agente-rivenditore, era, in precedenza, estremamente ridotta)». La tesi sostenuta dal-le imprese era che i costi soste-nuti per la risoluzione anticipa-ta dei rapporti in essere erano da considerare come necessari e finalizzati a permettere la sostituzione delle precedenti strutture commerciali con una nuova e più effi ciente. La spesa relativa alla transazione sareb-be stata qualifi cabile come co-sto di ampliamento in quanto presentava caratteristiche di utilità pluriennale perché per-metteva alla società di sostitui-re la rete di vendita precedente con una propria struttura più effi ciente e quindi in grado di migliorare, nel futuro, la reddi-tività dell’impresa. Di posizione opposta era invece la Consob che sosteneva che la risoluzio-ne transattiva del contratto più che portare a un ampliamento avrebbe al contrario condotto alla soppressione di un elemen-to organizzativo dell’impresa: da ciò riteneva improponibile la capitalizzazione dei costi connessi. Le sentenze di merito hanno dato ragione alle impre-se in base a tali motivazioni: la scelta tra l’attribuzione del co-sto al solo esercizio in cui è stato sostenuto ovvero a più esercizi è rimessa alla valutazione discre-zionale e prudente degli ammi-

nistratori; il legislatore italiano prevede espressamente la fa-coltà di capitalizzazione degli oneri poliennali; il legislatore non ha peraltro dettato una specifi ca defi nizione della ca-tegoria degli oneri pluriennali lasciando all’interprete la loro determinazione; secondo i più rigidi principi contabili inter-nazionali la spesa in esame do-vrebbe sicuramente imputarsi al conto economico dell’eserci-zio; il documento 24 della Com-missione per la statuizione dei principi contabili prevede in-vece la possibilità di iscrizione all’attivo patrimoniale di tali costi individuando quale pre-supposto fondamentale di tale comportamento la possibilità di dimostrare la congruenza e il rapporto causa-effetto tra i costi in questione e il benefi cio (futura utilità) che dagli stessi l’impresa si attende.

Una volta dimostrato che la risoluzione del contratto può considerarsi quale causa da cui può scaturire negli anni a seguire un effetto reddituale benefi co in capo alla società, non possono sollevarsi ecce-zioni circa la liceità del com-portamento del redattore del bilancio che, in base a tali considerazioni, opta per la ca-pitalizzazione dei costi soste-nuti. Ma la Corte di cassazione (sent. n.17210/ 2004) ha muta-to completamente la posizio-ne sottolineando che «l’utilità pluriennale di una spesa, che è il presupposto della sua capi-talizzazione, non si identifi ca con il mero vantaggio derivan-te da un’operazione positiva, bensì si deve confi gurare come un ricavo che si pone in imme-diata correlazione con il costo e che a esso è direttamente riferibile». Con ciò negando la possibile capitalizzazione di tali oneri.

Dettagli d’obbligo in nota integrativa. Sul tema delle informazioni complementari da fornire nella parte descrittiva del bilancio, l’Oic 24 richiede la massima precisione. Gli articoli 2426 e 2427 del codice civile richie-dono di fornire le seguenti informazioni nella nota integrativa: la motivazione delle modifi che dei criteri di ammortamento e dei coeffi cienti applicati; nell’ipotesi in cui la durata dell’ammortamento dell’avvia-mento sia superiore rispetto al periodo di cinque anni, occorre motivare adeguata-mente tale maggiore durata; i movimenti delle immobilizzazioni, specifi cando per ogni voce il costo originario, le precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazio-ni; le acquisizioni, i trasferimenti a/da al-tra voce, le alienazioni avvenute nell’eser-cizio; le rivalutazioni, gli ammortamenti e le svalutazioni effettuate nell’esercizio; il totale delle rivalutazioni esistenti alla chiusura dell’esercizio; la composizione delle voci «Costi d’impianto e di amplia-mento» e «Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità», nonché le ragioni dell’iscrizio-ne di tali voci; la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate facendo esplicito riferimento al loro concorso alla

futura produzione di risultati economici, alla loro prevedibile durata utile e, per quanto determinabile, al loro valore di mercato, segnalando altresì le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi pre-cedenti ed evidenziando la loro infl uenza sui risultati economici dell’esercizio; l’am-montare degli oneri fi nanziari capitalizzati nell’esercizio tra le immobilizzazioni, di-stintamente per ciascuna voce.Ma oltre a ciò sono considerate informa-zioni complementari da fornire qualora rilevanti le seguenti: il criterio seguito per l’eventuale rivalutazione, la legge speciale che l’ha determinata, l’importo della rivalutazione, al lordo e al netto degli ammortamenti, e l’effetto sul patrimonio netto; l’illustrazione delle immobilizzazio-ni immateriali ricevute a titolo gratuito; l’ammontare cumulativo degli oneri fi nan-ziari capitalizzati tra le immobilizzazioni, distintamente per ciascuna voce quando assumono particolare rilevanza rispet-to all’ammontare dell’asset; il metodo e i coeffi cienti d’ammortamento usati nel determinare la quota dell’esercizio per le varie categorie o classi di immobilizzazioni immateriali.

Dettagli d’obbligo in nota integrativa

Spese di ricerca e sviluppo in chiaro nella relazione sulla gestione: è obbligatorio for-nire l’illustrazione delle attività di ricerca e di sviluppo effettuate. Partendo da ciò la bozza di principio contabile Oic24 richie-de che le informazioni debbano riguardare l’attività d’investimento svolta nella ricerca e sviluppo della azienda, sia nel suo com-plesso sia nei vari settori (anche quelle po-ste in esser da altre società del gruppo). Nel dettaglio occorre fornire: a) il totale dei costi per lo svolgimento di tali attività (e non solo di quelli capitalizzati), in modo tale che il lettore del bilancio sia in grado di conoscere l’impegno fi nanziario; b) il to-tale dei costi eventualmente capitalizzati con l’enunciazione esplicita delle ragioni

che sottostanno alla capitalizzazione. Tali ragioni devono chiaramente far riferimen-to all’utilità futura che si ritiene di poter ricavare dalle attività di sviluppo (lancio di nuovi prodotti tecnicamente fattibili, esistenza di un mercato di sbocco per tali prodotti ecc.); c) il totale dei contributi a fondo perduto e dei fi nanziamenti a tasso agevolato, previsti da specifi che leggi in ma-teria, che si è incassato e si ritiene di poter incassare a fronte delle suddette attività di ricerca e sviluppo; d) una spiegazione sul ruolo svolto da tali attività nell’ambito degli obiettivi globali della società e sui ri-sultati che ci si prefi gge di raggiungere con tali attività, sia in termini di immagine che di rifl essi sulla gestione corrente.

Ricerca e sviluppo in chiaro

Quando start up e addestramento sono capitalizzabili

Formazione e addestramento del personale

devono produrre • benei ci economi-ci futuri

devono poter es-• sere valutati e quantii cati

sono sostenuti in relazione a una attività di avviamento di una nuova impresa o di una nuova attività dell’impresa (cosiddetti costi di start up) o in relazione a un processo di riconversione o ristrutturazione industriale (approvato dagli amministratori)

si riferiscono a nuove attività•

si riferiscono a nuove imprese•

sono sostenuti nel corso di • una riconversione o ristrut-turazione aziendale a patto che ciò comporti un cambia-mento decisivo della struttura aziendale

I costi di start up devono produrre • benei ci economi-ci futuri

devono poter es-• sere valutati e quantii cati

devono essere attribuibili ad un impresa di nuova costituzione o dall’inizio di una nuova atti-vità (ad esempio l’apertura di un nuovo centro commerciale da parte di una azienda della grande distribuzione)

devono essere solo quelli • sostenuti in un momento antecedente al momento dell’avvio

non devono comprendere • quelli derivanti da inefi cienza

non devono comprendere • quote di costi generali

la capitalizzazione deve esse-• re la prassi nel settore azien-dale in cui opera la società

deve in ogni caso essere ri-• spettato il principio generale della ricuperabilità dei costi

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Un fi sco a orologerianon è civile

Trecentoquarantatré-trecentoqua-rantaquattro. Chissà se l’ammini-

strazione fi nanziaria e la magistratu-ra tributaria, quando hanno quantifi cato l’importo delle imposte che Dolce e Gabbana e Banca Medio-lanum devono all’erario per presunte evasioni fi scali, si erano messi d’accor-do. Per i due stilisti la commissione tributaria di Milano, confermando nei giorni scorsi la sentenza di primo gra-do del novembre 2011, ha infatti im-posto il pagamento di una maxi-mul-ta da 343 milioni di euro, più interessi, per aver costituito una socie-tà in Lussemburgo attraverso la qua-le, nel 2007, avrebbero occultato pro-venti al fisco italiano. Ammonta invece a 344 milioni la somma appo-stata a riserva da parte di Mediola-num per le somme che l’Agenzia delle entrate, dopo una serie di accertamen-ti, ha chiesto al gruppo bancario con l’accusa di aver sottratto al fi sco, tra il 2005 e il 2007, circa mezzo miliardo dirottando parte dei ricavi del gruppo verso la controllata irlandese Medio-lanum International Found, per bene-fi ciare della tassazione più leggera di Dublino. Due osservazioni: anche chi, come il sottoscritto, è un cultore della lotta all’evasione, non può non vedere che gli importi richiesti sono enormi, e la loro esazione potrebbe diventare in alcuni casi esiziale; dopo sei anni, anche il contribuente «peggiore» do-vrebbe essere messo nelle condizioni di sapere se i suoi bilanci e le tasse paga-te sono a posto. Si chiama civiltà.

Roberto Miliacca

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ItaliaOggi Sette

Corporate bond, linfa

per gli studiDI DUILIO LUI

In tempi di crisi, i grandi studi d’af-fari trovano una gallina dalle uova d’oro nelle emissioni obbligaziona-rie. La necessità di reperire liquidi-

tà per rafforzare i capitali penalizzati da una recessione persistente sta in-fatti spingendo un numero crescente di aziende a rivolgersi direttamente al mercato, anche per dribblare i paletti posti dagli istituti di credito, alle prese a loro volta con stringenti vincoli di bi-lancio. Nel corso del 2012 le emissioni di corporate bond a livello mondiale si sono attestate a quota 3.890 miliardi di dollari, in crescita dai 3.290 miliardi del 2011 e dai 3.230 miliardi del 2010. Il dato, calcolato da Bloomberg, ha battuto anche quello dell’anno record 2009, quando si era manifestata la pri-ma ondata della crisi internazionale.

L’Italia, che in passato aveva di-mostrato una certa ritrosia verso il ricorso a questo strumento, ha cam-biato marcia, tanto da totalizzare lo scorso anno emissioni per oltre 100

miliardi, un sesto del totale europeo. Uno scenario destinato a rafforzarsi nell’anno in corso sia per il persiste-re della crisi e la diffi coltà di accesso al canale bancario, sia per i vantaggi offerti dal decreto sviluppo, che sotto molti aspetti ha esteso il regime pre-visto per le società quotate anche alle non quotate, allineando al contempo il trattamento fi scale degli interessi pa-gati dai bond delle aziende attraverso l’eliminazione della ritenuta alla fon-te per i non residenti e permettendo la deducibilità degli interessi passivi.

Un’occasione ghiotta per gli studi d’affari, alle prese a loro volta con il calo dei mandati su segmenti tradi-zionalmente centrali come il merca-to dei capitali, l’immobiliare e l’m&a. Tuttavia non sono molte le struttu-re legali che hanno avuto accesso a questo fi lone di business, che richiede team compositi di professionisti, ma soprattutto reti ramifi cate nei paesi di diritto anglosassone, che costitui-sce il riferimento per questo tipo di operazioni.

Il boom delle emissioni obbligazionarie societarie rappresenta una manna dal cielo per gli studi d’affari, in tempi di crisi. Le operazioni Fiat e Telecom al top

Presidente di un Ordine ma senza l’Ordine. È quello che sta capitando a Elvira Lombardi, presidente dell’Ordine degli av-vocati di Sanremo, che, a causa della revisione delle circoscri-zioni giudiziarie avviata dal governo Monti, si ritroverà a guidare un Ordine che non esi-ste più. Alla perdita del requi-sito di sede di Corte d’appello di riferimento da parte del Pa-lazzo di Giustizia di Sanremo, con la conseguente procedura di garanzia avviata, e cioè l’in-corporazione dell’albo forense in quello custodito presso il tribunale di Imperia, non ha fatto però seguito l’eliminazione della figura apicale dell’ordine sanremese. Conseguenza? L’av-vocato Elvira Lombardi resta, fino al 2014, presidente di un Ordine che, di fatto, non c’è più. Insomma, quando le riforme si fanno con una mano sola...

CODICI & PANDETTE

Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat

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II Lunedì 8 Aprile 2013 S T U D I & C A R R I E R EFiat e Telecom sono solo le ultime due maxi-operazioni seguite dalle law i rm in Italia

Corporate bond, è boom di lavoro per gli studi d’affari

Pagine a curaDI DUILIO LUI

L’emiss ione Fia t da 1,25 miliardi di euro che ha ri-scontrato richieste

per oltre 7 miliardi e il bond ibrido targato Telecom Italia con una domanda di cinque volte superiore ai 750 milioni ricercati dalla società telefo-nica.

Due esempi recenti che danno un’idea del clima che si respira sul mercato dei bond: a fronte delle diffi col-tà permanenti nell’accesso al credito bancario, sempre più società di grandi dimensioni si rivolgono direttamente al mercato per reperire le risor-se necessarie alla ristruttu-razioni o allo sviluppo. Un fi lone che non poteva sfug-gire agli studi d’affari, alla ricerca di fonti di incasso capaci di compensare il calo dei segmenti tradizionali di business, dalle quotazio-ni in Borsa al real estate, all’m&a.

Le cause del boom

Le ragioni del boom sono innanzitutto legate alla si-tuazione di mercato. «Le banche sono meno disposte a prestare denaro alle società per motivi prudenziali legati alle normative bancarie na-zionali e internazionali, non-ché per la carenza di liquidi-tà sul mercato del credito», spiega Antonio Coletti, offi ce managing partner di Latham & Watkins, studio che tra l’altro ha assistito Cerved, Guala Closures, Rottapharm e Zobele. «Così, sulla scia del buon esito dei collocamenti realizzati sul mercato europeo da società straniere, anche le italiane hanno iniziato a muoversi in questa direzione».

Dello stesso avviso è Feri-go Foscari, partner di Whi-te & Case, che sottolinea come molti istituti di credito abbiano scontato in anticipo la stretta che arriverà con Basilea III, accordo interna-zionale di vigilanza pruden-ziale sulle attività bancarie, destinato a entrare in vigore il prossimo anno.

Un aiuto dalla normativa

«Una spinta allo sviluppo di questo mercato è arrivato anche dalle novità normati-ve introdotte lo scorso giu-

gno con il dl Sviluppo, che ha equiparato il trattamento legale e fiscale delle emis-sioni delle società quotate a quelle delle non quotate», sottolinea Coletti. Il riferi-mento è ai cosiddetti «mini bond» introdotti dal decreto Sviluppo, che hanno cancel-lato i limiti alle emissioni obbligazionarie imposte dal codice civile alle società non quotate, a patto che i bond vengano quotati su merca-ti regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazio-ne. Allineando al contempo il trattamento fi scale degli interessi pagati dai bond delle società non quotate con

quelli delle quotate tramite l’eliminazione della ritenuta alla fonte per i non residenti e permettendo la deducibili-tà degli interessi passivi.

Così i mini bond possono essere un canale di finan-ziamento alternativo al pre-stito in banca disponibile a patto che l’azienda rispetti tre requisiti: l’assistenza di uno sponsor (che affianchi l’emittente e funga da mar-ket maker, garantendo la liquidità dei titoli), la certi-fi cazione dell’ultimo bilancio e la circolazione dei titoli tra investitori qualifi cati. Un’al-tra novità riguarda l’intro-duzione delle obbligazioni

partecipative subordinate (con una durata non inferio-re a 60 mesi), che prevedono clausole di subordinazione e di partecipazione agli utili d’impresa.

Piergiorgio Leofreddi, socio di Simmons & Sim-mons, vede comunque uno sviluppo del mercato infe-riore alle aspettative ma-turate alla vigilia del via libera al decreto Sviluppo. «Abbiamo registrato un au-mento di attività e molte ri-chieste di potenziali transa-zioni, ma a oggi solo poche di queste si sono concretiz-zate», spiega. Questo nono-stante il fatto che il decreto

Sviluppo-bis dello scorso dicembre abbia previsto la deducibilità degli interessi da parte dell’emittente sia nel caso di collocamento a investitori istituzionali, sia nel caso in cui il titolo venga quotato presso mer-cati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazio-ne. Le cause del risultato inferiore alle aspettative? «Probabilmente il fatto che sul mercato al momen-to non si trovano investi-tori istituzionali disposti a comprare questi titoli», risponde Leofreddi. «Le banche di investimento che svolgono il ruolo di interme-

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

Antonio Coletti

Per alcuni è una strada o b b l i g a t a per convin-

cere gli investitori internazionali, per altri un modo di di-versificare i rischi a fronte di una mo-neta unica europea dal destino incerto. Fatto sta che negli ultimi mesi sono cresciute sensibil-mente le emissioni obbligazionarie de-nominate in dollari, coinvolgendo socie-tà come Barilla, Illy, Luxottica e Piaggio. «Per lo più si tratta di aziende caratterizzazione da una for-te propensione verso i mercati esteri», commenta Gianluca Fanti, socio di Ashurst ed esperto di banking&finance. «Il mercato americano dei private placement costituisce una fonte di finanziamento alternativa al tradizionale mercato bancario, particolarmente apprezzata in un momento di stretta creditizia come l’attuale, e consente alle imprese italiane di finanziarsi a tassi inferiori a quelli che possono ottenere sul mercato italiano». Altri motivi di interesse sono il fatto che le imprese possono ottenere scadenze più lunghe che in Europa, «che quello statunitense è un mer-cato accessibile senza la necessità di ottenere un rating da un’agenzia e che l’intera fase di emissione ha una durata intorno alle dodici settimane». Di contro, vanno messe in conto le dinamiche del mercato valutario, che negli ultimi mesi si è fatto imprevedibile, in quanto orientato più che dallo stato di salute reale delle economie, dai movimenti

delle banche centra-li. Anche se Fanti ricorda che «il van-taggio in termini di interessi è comunque superiore al costo di conversione in euro del ricavato del pla-cement» . Questo spinge l’avvocato a parlare di un feno-meno non tempora-neo, bensì destinato a «un incremento nei prossimi mesi».

«La maggiore di-namicità del mercato statunitense, la sta-gnazione dell’econo-mia europea, la crisi

del debito sovrano italiano e la riduzione dell’offerta di credito, particolarmente sentita nel nostro paese, possono spingere le imprese italiane con marchi e prodotti cono-sciuti all’estero a varcare i confi ni nazionali alla ricerca di capitali e di fonti alternative di fi nanziamento», spiega. Tommaso Tosi di Shearman & Sterling aggiunge anche un altro elemento: «L’attuale liquidità del mercato ameri-cano può consentire di ottenere condizioni più favorevoli, sia in termini di durata del prestito sia in termini di tasso di interesse applicabile. Inoltre, i covenant (accordo tra azienda e fi nanziatori, a tutela di questi ultimi ndr) di un titolo obbligazionario high yield, pur complessi, di norma consentono all’emittente di avere maggiore fl essibilità rispetto a un fi nanziamento bancario classico. Inoltre il collocamento è accompagnato dalla predisposizione di un information memorandum più sintetico e leggero rispetto al prospetto informativo tradizionale».

Crescono le emissioni obbligazionarie in dollari

Francesca RenzulliPiergiorgio Leofreddi

Gianluca Fanti Tommaso Tosi

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IIILunedì 8 Aprile 2013LuS T U D I & C A R R I E R E

diari tra l’emittente e l’inve-stitore fi nale non riescono a trovare investitori disposti a comprare».

Francesca Renzulli, ma-naging associate di Linkla-ters (studio che ha affi anca-to Enel e Guala Closures in occasione di collocamenti azionari) vede al contra-rio una crescita di queste emissioni, anche se ritiene possibili nuovi interventi per rafforzare l’appetibili-tà dello strumento: «Attual-mente questo strumento è rivolto prevalentemente a investitori qualificati esteri che hanno una netta preferenza per emissioni di grandi dimensioni e quindi per titoli liquidi emessi da società non quotate carat-terizzate da grande pro-pensione all’export, brand riconosciuto sui mercati internazionali e adegua-ta patrimonializzazione e redditività.

Sono ancora escluse le piccole e medie imprese che non hanno un brand appetibile fuori dai confi ni nazionali e che intendono effettuare emissioni di ob-bligazioni aventi dimensio-ni minori». Un limite che potrebbe essere superato «attraverso l’aggregazione di più emittenti che inten-dono effettuare emissioni di obbligazioni aventi dimen-sioni minori (10-20 milioni di euro) ovvero con la cre-azione di fondi specializza-ti che intendono offrire ai propri clienti una diversifi -cazione degli investimenti attraverso la sottoscrizione di minibond emessi da so-cietà italiane».

Se si confronta il ricorso delle aziende italiane al mercato obbligazionario con quello di altri paesi emer-ge comunque un divario enorme. Soprattutto con gli Stati Uniti, dove il 64% dei finanziamenti alle impre-se deriva dall’emissione di bond , contro il 9% dell’Eu-rozona, commenta Lukas Plattner, salary partner di Nctm (assistenza a Zobele e Gruppo Effegi), che vede comunque nelle recente normativa fi scale di favo-re uno sprone per ridurre la distanza.

In questa direzione po-trebbe agire anche la de-cisione di Borsa Italiana di aprire il segmento pro-fessionale ExtraMot Pro per la negoziazione degli strumenti di debito delle

società italiane, che amplia lo spettro di potenziali in-vestitori. Inoltre a breve dovrebbe possibile quotare le obbligazioni convertibili su Aim Italia (il listino delle pmi, ndr), cosa che dovrebbe spingere un numero crescen-te di imprenditori in questa direzione».

Il ruolo dei legaliQuanto al ruolo dei legali

in queste operazioni, Andrea Giannelli, partner di Legance (studio attivo al fi anco di Hera ed Enel), sottolinea che «si trat-ta di un settore specialistico che richiede professionisti dedicati. In alcuni studi, vi è una prac-tice di capital markets che co-

pre sia l’equity sia il debito; in altri, come il nostro, la practice di debt capital market rientra nel dipartimento di banking & fi nance e si occupa non solo di corporale bond ma anche di prodotti di debito strutturati, come le cartolarizzazioni».

In occasione delle proce-dure di collocamento, il con-

sulente legale «si occupa di redigere la documentazione informativa per l’offerta e la quotazione dei titoli oggetto di emissione, principalmente il prospetto informativo, in modo fornire una disclosure in linea con le aspettative degli investitori a cui ci si ri-volge. Quindi assiste il cliente nella negoziazione del regola-mento dei titoli e di tutti gli altri documenti contrattuali dell’emissione», aggiunge Giannelli.

Per Foscari, «il ruolo dell’av-vocato è cruciale per il buon esi-to dell’operazione, «sia quando agisce al fi anco della società sia quando affi anca le banche che agiscono come intermediari fi -nanziari o collocatori perché si tratta di predisporre tutta la documentazione contrat-tuale iniziale e quella suc-cessiva in modo che risulti conforme alle normative, in continua evoluzione negli ultimi anni».

© Riproduzione riservata

Gli studi con una struttura in-ternazionale sono avvantag-giati nella caccia ai mandati soprattutto quando i colloca-

menti fanno riferimento anche a inve-stitori stranieri. Gianrico Giannesi, partner di Orrick (attivo nei colloca-menti di Snam e Iccrea). «La maggior parte delle emissioni obbligazione è

regolata dalla legge inglese, per cui il team di lavoro è anche composto da avvocati di Uk qualified, che lavorano dalle sedi italiane e parlano fluentemente italiano».

Stesso discorso per Cleary Gottlieb , impegnato come consulente italiano, statunitense e inter-nazionale di Fiat Fi-nance and Trade in varie emissioni. «Se-guiamo le operazioni con team compositi di avvocati esperti di diritto finanziario e tributaristi», spiega il counsel Claudio Di Falco. «Le compe-tenze e l’esperienza necessarie per fornire una piena assistenza al cliente in queste operazioni riguar-dano principalmente il diritto che si applica all’emittente e nei mercati in cui i titoli verranno offerti o quotati, la normativa fi scale, non solo italiana, che può avere un impatto sul programma

obbligazionario al momento dell’emis-sione ma soprattutto lungo la durata delle obbligazioni, e la prassi interna-zionale per emissioni simili».

La disciplina assume ulteriori spe-cifiche a proposito delle emissioni re-lative a quelle high yeld (alto rendi-mento, offerto in genere dalle società con un minor rating), come sottolinea Corrado Angelelli, partner di Fre-shfields (al lavoro con Rottapharm e Kion). «Queste operazioni seguono il diritto statunitense e si rivolgono

a investitori ben qualificati. Per queste tipologie d i operazioni è presente un team di avvo-cati americani s p e c i a l i z z a t i nel prodotto. Il team di lavoro è basato a Londra e collabora con quello italiano con riferimen-to a parte della due diligence, alla struttura f iscale e agli aspetti di di-ritto societario. Mentre neg l i

altri casi agiamo autonomamente da Milano».

Lo scenario è comunque in evo-luzione: «Tradizionalmente il debt capital market è stato “regno” delle firms internazionali, poiché la docu-

mentazione legale è abitualmente regolata dal diritto inglese o dal diritto americano. Recentemente, tuttavia, il peso dei grandi studi italiani nel settore è cresciuto in conseguenza della maggiore com-plessità delle operazioni. È quindi divenuto più frequente il coinvolgi-mento di studi italiani sia sul lato dell’emittente sia su quello delle banche», commenta Emanuela Da Rin, socio di Bonelli Erede Pappalardo (al fianco di Alitalia e Smurfit Kappa). «Le revenues futu-re del debt capital market dipende-ranno fortemente dalla stabilità dei mercati finanziari. È quindi molto difficile allo stato poter formulare

previsioni». La necessità di un maggior radi-

camento a livello internazionale ha spinto Gianni, Origoni, Grippo, Capelli & Partners (Credito Val-tellinese e Banca Imi tra le emissio-ni seguite) a organizzare il gruppo di debt capital markets tra Londra e Milano. «Stiamo puntando molto su questo settore, che riteniamo abbia spazi di ulteriore crescita nel 2013, particolarmente per quanto riguarda gli high yield bond», commenta Mar-co Zaccagnini, resident partner del-la capitale inglese. Il quale riscontra «un forte appetito per rendimenti alti da parte degli investitori», aggiun-gendo che «i termini contrattuali delle emissioni non sono mai stati favorevoli agli emittenti come oggi».

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Studi internazionali in pole position

Lukas Plattner Andrea Giannelli

Gianrico Giannesi

Claudio Di Falco

Corrado Angelelli

Marco Zaccagnini

Ferigo Foscari

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IV Lunedì 8 Aprile 2013 A T T UA L I TÀGli studi reggono al colpo ma per sopravvivere abbattono le fees e guardano all’estero

Servizi legali, Italia al tracolloQuasi dimezzati, in sei anni, ipo, m&a e private equity

DI PAOLO BOSSI

Gli studi d’affari italia-ni sono di fronte a una fase di rifl essione che li spinge sempre più

spesso a considerare la neces-sità di affacciarsi sul mercato internazionale per affrontare la stagnazione che opprime il mercato italiano.

Fare una panoramica dei settori può aiutare a meglio comprendere.

Borsa Italiana è ormai sot-to stress da diversi anni. Se nel 2007, prima della grande crisi, a Palazzo Mezzanotte si sono quotate 49 nuove so-cietà, portando il numero di quelle in Borsa a 344, con una capitalizzazione complessiva a fi ne anno di circa 731 mi-liardi di euro, pari al 47,8% del pil; nel 2012, nonostante le sei ammissioni, il numero delle società a Piazza Affari era drasticamente ridimen-sionato, raggiungendo quota 323 società, con una capitaliz-zazione complessiva di 364,1 miliardi di euro pari al 22,5% del pil.

Il mercato dei servizi legali si è ridotto del 50% in 6 anni

Spannometricamente, an-che il mercato potenziale per i servizi legali collegati alle operazioni di mercato si è ri-dotto di circa il 50%. A giudi-care dalla presenza di studi legali tra gli Equity Partner di Borsa Italiana, il «ridimensio-namento del mercato» non ha portato però a una parallela diminuzione degli studi legali attivi nel settore che, anzi, è paradossalmente aumentata da 14 soggetti nel 2007 ai 16 soggetti nel 2012.

Ma se i legali che si occupa-no dei mercati restano tanti e il mercato si riduce del 50% a farne le spese sono le fees che, a detta di alcuni avvocati, sono arrivate a un livello di sconto dell’80%. «Per restare sul mercato», segnala un deca-no, «molti studi applicano fees bassissime, non suffi cienti a coprire i costi. Una Ipo come Moleskine», continua l’avvo-cato, «è stata seguita con cifre a dir poco antieconomiche».

E cosa dire del settore del private equity? Altra area dalla quale molti studi d’af-fari avevano tratto molti dei loro profitti. Se nel 2007 il private equity nel Belpaese faceva registrare una raccol-ta che superava i 3 miliardi di euro, investimenti per circa 4 miliardi di euro e disinvesti-menti per circa 2,6 miliardi, nel 2012 il settore ha fatto re-gistrare una raccolta a 1.355 milioni, investimenti per circa 3.230 milioni e disinvestimen-ti per 1.569 milioni. Anche qui, a ben vedere, un haircut del 50% mal contato.

Come per la Borsa però,

anche in questo caso, il nu-mero degli studi membri della maggiore associazione di settore in Italia (Afi ) resta sostanzialmente invariato: 42 sono ora e circa 40 erano nel 2007.

C’è da presumere che, a con-ti fatti, la produttività degli avvocati d’affari, si sia ridotta in maniera consistente. Se an-cora ci fossero dubbi, il quadro diventa chiaro quando si ana-lizzano i trend del mercato che da sempre risulta il più impor-tante per gli studi d’affari, ov-vero quello dell’m&a.

Da sempre practice regina di un qualsiasi studio che vuole definirsi di avvocati d’affari, questo segmento ha visto una flessione che non lascia spazio a dubbi; il 2012 sì è infatti chiuso con 22,7 mi-liardi di transazioni. Un vero e proprio record negativo con numeri lontani anni luce ri-spetto ai controvalori del 2008 quando, in un solo trimestre, con circa 21 miliardi di euro di transazioni, si erano raggiunti i valori dell’intero 2012.

Il mercato italiano è ormai quasi asi ttico

Se però si guarda ai numeri dichiarati dai principali stu-di d’affari italiani emerge un quadro interessante. Seppure i grandi studi nazionali abbia-no saputo mantenere le posi-zioni e spesso siano riuscite a crescere risulta però evidente, da un paragone della percen-tuale di crescita fatta registra-re dalle principali law fi rm in-ternazionali, che l’Italia, per chi vorrà fare l’avvocato d’af-fari, è un mercato che rischia di diventare asfi ttico.

Guardando questi dati da un punto di vista meramente analitico si può intuire imme-diatamente il livello critico che il mercato ha raggiunto in Italia, ma si può tentare anche qualche analisi.

Se il mercato italiano non si dovesse riprendere nei prossi-mi mesi, quanto ci metteranno i grandi studi domestici, che traggono in tutti i casi la quasi totalità del proprio fatturato dal mercato italiano, a dare i primi segni di collasso?

Occorre considerare, infatti, che gli studi legali d’affari ge-nerano fatturato attraverso i soci che si avvalgono di colla-boratori; questi, normalmen-te, affrontano le fatiche della professione nella prospettiva della partnership quale natu-rale sbocco alla propria carrie-ra. Se uno studio non cresce, probabilmente non è in grado di assicurare, in tempi accet-tabili, una carriera ai propri migliori talenti rischiando di perdere le migliori risorse che, inevitabilmente, escono dalla struttura e divengo-no competitors creando un ulteriore eccesso di offerta di servizi professionali con standard qualitativi elevati, riducendo ulteriormente la capacità di penetrazione del-le grandi strutture sul mer-cato. Questo processo, ormai in essere da diversi anni in Italia, è forse la prima causa di una progressiva riduzione delle fees per le operazioni di mercato.

D’altra parte, se il mercato riprendesse vigore, proba-

bilmente tornerebbe a esse-re di interesse per gli studi internazionali che, essendo dotati di risorse per gli inve-stimenti, potrebbero decidere di tornare a investire in Italia riuscendo ad attrarre alcuni di quei talentuosi professio-nisti che, per un periodo di tempo troppo lungo, hanno visto comprimersi le proprie aspettative di crescita.

È obbligatorio il percorso dell’internazionalizzazione

Le previsioni sono spesso fatte per essere smentite (soprattutto perché il desti-no dell’Italia appare incerto), ma osservando dall’esterno il trend sembra molto ben de-lineato. Resta da vedere se alcuni dei grandi studi ita-liani sapranno intraprendere con vigore un percorso di in-ternazionalizzazione tale da consentire il proprio svilup-po sui mercati più dinamici e promettenti, che stanno garantendo alle strutture internazionali di compen-sare le minori entrate delle giurisdizioni, come quella italiana, che attraversano da anni una crisi fi nanziaria e di mercato.

Diventa spontaneo doman-darsi se più della capacità dei grandi studi italiani di argi-nare l’espansione delle law firm internazionali abbia potuto la crisi che ha reso il nostro paese meno appetibi-le di altre giurisdizioni come la Francia o la Germania o l’Olanda dove le grandi law firm internazionali rappre-sentano già ora di fatto i prin-cipali player dei segmenti precedentemente analizzati, ovvero i segmenti tipici dove nel mondo operano gli avvo-cati d’affari.

Gli studi internazionali stanno alla i nestra

Questa lettura del mercato è confortata anche dalla deci-sione con la quale alcuni spin-off di grandi studi e neonate boutiques di avvocati d’affari italiani siano all’affannosa ri-cerca di alleanze o integrazio-ni con law fi rm internazionali che, per il momento, restano a guardare. Se da un lato la risolutezza di queste realtà nella ricerca di integrarsi in una realtà internazionale è sicuramente il frutto di un’at-tenta valutazione del vantag-gio competitivo che hanno le strutture internazionali in termini di future acquisizio-ni di nuovi incarichi, dall’al-tro è innegabile che la forte propensione alla integrazione sia il frutto di un calcolo di costi benefi ci derivanti dal-le risorse che tali strutture potrebbero immediatamente investire.

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Crescita fatturato dei maggiori studi italiani (stima)

Nome Studio Fatturato 2006Fatturato

2012

% di crescita in 6 anni

% media crescita annua

Bone l l i E rede Pappalardo

€131.000.000 €134.000.000 2,24% 0,37%

Chiomenti €117.000.000 €132.000.000 11,36% 1,89%

Gianni Or igoni Grippo

€98.000.000 €101.000.000 2,97% 0,50%

Pirola Pennuto Zei

€90.000.000 €95.000.000 5,26% 0,88%

Nctm €42.000.000 €70.000.000 40,00% 6,67%

T o n u c c i & Partners

€31.000.000 €23.000.000 -34,78% -5,80%

Cba Studio legale Tributario

€14.000.000 €33.000.000 57,58% 9,60%

h i t il Il mercato italiano O id i f tti

Crescita fatturato dei maggiori studi internazionali (fonte The Lawyer)

Nome Studio Fatturato 2006 Fatturato 2012% di

crescita in 6 anni

% di crescita annua

B a k e r & McKenzie

$742.900.000 $2.323.000.000 213% 35%

Dla Piper $498.300.000 $2.247.000.000 351% 58%

Clifford Chance $1.030.200.000 $2.090.500.000 103% 17%

Linklaters $935.200.000 $1.936.000.000 107% 18%

Allen & Overy $763.300.000 $1.898.000.000 149% 25%

K&L Gates $740.000.000 $1.061.500.000 43% 7%

Shearman & Sterling

$458.800.000 $750.000.000 63% 11%

Brian Cave $219.000.000 $557.500.000 155% 26%

Ashurst $214.000.000 $516.500.000 141% 24%

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VLunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 Aprile 2A T T UA L I TÀSecondo il quinto rapporto Cms su merger&acquisition, crescono i locked box deal

M&a, un 2012 di stallo nell’UeLa crisi ha reso invece appetibili le aziende italiane

DI GABRIELE VENTURA

Un 2012 di stallo per l’m&a in Europa. Secondo il rappor-to annuale di Cms,

infatti, il valore complessivo delle operazioni registrato dal network di studi legali non è aumentato rispetto al 2011.

Mentre per quanto riguar-da il mercato italiano, dove è presente lo studio Cms Adonnino Ascoli & Cava-sola Scamoni, guidato da Pietro Cavasola, si è gene-rato un maggiore interesse da parte di investitori stra-nieri nei confronti di aziende domestiche, dovuto ai prezzi mediamente più competiti-vi per l’acuirsi della crisi e al credit crunch. Mentre le modalità adottate nel corso dell’attività di due diligence sono divenute più oculate.

Ma vediamo il rapporto nel dettaglio, che fotografa le ope-razioni di m&a dal lato del compratore e del venditore.

Il rapporto Cms

Analizzando oltre 1.700 operazioni concluse tra il 2007 e il 2012, il quinto m&a Study annuale di Cms dimo-stra come, malgrado la dif-fi cile situazione economica, i venditori siano riusciti a limitare i propri rischi nelle operazioni di m&a.

Il 2012, in particolare, sem-bra aver visto una crescita nel numero di «locked box deals» in tutta Europa, con particolare riferimento alla Gran Bretagna, il Benelux e l’Est europeo, giustifi cato dal fatto, secondo lo studio, che in queste regioni si sono concretizzate un maggior numero di operazioni con il coinvolgimento di fondi di private equity che favorisco-no, di norma, questo tipo di transazioni.

La previsione di «cap» con-trattuali alle responsabilità

del venditore ha invece una tendenza al ribasso: solo il 54% delle operazioni preve-dono un «cap», per un valore

mediamente inferiore alla metà del prezzo d’acquisto. La durata delle garan-zie si è assestata su un periodo di 12-24 mesi e si è registrata una signifi cativa riduzione delle operazioni con un patto di non con-correnza a carico dei venditori. L’esistenza di un trend favorevole agli acquirenti è prova-ta dal fatto che sempre più acquirenti riescono a ottenere forme di ga-ranzia a protezione della loro posizione contrattuale.

Il confronto con gli Stati Uniti

Il Cms Euro-pean m&a study 2013, inoltre, analizza l’uti-lizzo delle clausole con-trattuali confrontando Europa e Stati Uniti. Per quanto riguarda le clausole di «Earn-Out», in confronto con gli Stati Uniti, rimane una ridotta attrazione, in generale, per questo tipo di clausole (solo il 16% nel 2012). Mentre l’uso di clausole di «de minimis» e «basket» è aumentato in Europa al contrario degli Stati Uniti. Questa tendenza si è consolidata nel cor-so del 2012.

Anche i caps per la general liability sono molto più alti in Europa. Mentre la durata delle garanzie, dopo le fl uttuazioni registrate nel

periodo 2007-2010, si è atte-stata a 18-24 mesi nel 2011 e

nel 2012, essendo prevista nel 32% delle operazioni.

Come nel 2011, inoltre, anche nel 2012 i compratori sono stati più cauti e hanno ottenuto nelle transazioni una qualche forma di garanzia, attraverso un escrow account o una garanzia bancaria (nel 42% delle operazioni).

Il mercato italiano

Nel corso del 2012, in Ita-lia, si è registrato ancora un signifi cativo numero di ope-razioni che ha compreso nella formula del prezzo anche un sistema di earn out al rag-giungimento di determinati obiettivi di business da parte della società target e più del 60% delle operazioni ha pre-visto una liability cap in capo al venditore per un importo

superiore al 50% del prezzo di vendita. In linea con la

tendenza emersa nel corso del 2011, la previsione della con-dizione sospensiva al closing rappresentata dalla capacità dell’acquirente di ottenere la provvista finanziaria è au-mentata ulteriormente ed è oggi tipica in oltre un terzo dei deal italiani.

«Giunto oramai alla sua quinta edizione», commenta Cornelius Brandi, executi-ve chairman di Cms, «l’m&a study si conferma come un validissimo strumento di consultazione per gli opera-tori del mercato e si dimostra ancora una volta un valore aggiunto che Cms offre ai pro-pri clienti, oltre che un utile strumento di comprensione dello status del mercato».

S e c o n d o T h o m a s Meyding, capo del Corpo-rate Group di Cms, «il 2012 è stato un anno di stallo per le operazioni m&a, in cui il valore complessivo da noi registrato non è aumentato rispetto all’anno preceden-te. Ancorché sia divenuto più complesso reperire po-tenziali acquirenti sul mer-cato, una volta identificati gli acquirenti, questi hanno spuntato buone condizioni nelle operazioni».

© Riproduzione riservata

mediamente inferiore alla periodo 2007 2010 si è atte superiore al 50% del prezzo

La radiografi a delle operazioni di m&a in Europa

Strumento contrattuale

Utilizzo

Clausole di «Earn-Out»

Ridotta attrazione, in generale, per questo tipo di clausole in Europa (16%)

Clausole di «de minimis» e «basket»

L’uso di questi strumenti è aumentato in Europa. Questa tendenza si è consolidata nel corso del 2012.

Liability capsI caps per la general liability sono, in Europa, molto più alti rispetto agli Stati Uniti

D u r a t a d e l l e garanzie

La durata di 18-24 rimane la più utilizzata nel corso del 2011 e del 2012, essendo prevista nel 32% delle operazioni

Garanzie

Nel 2012 i compratori sono stati più cauti e hanno ottenuto nelle transazioni una qualche forma di garanzia, attraverso un escrow account o una garanzia bancaria (nel 42% delle operazioni)

Clausole MacIn Europa sono relativamente rare nelle operazioni, essendo presenti solo nel 14% dei deal

P a t t i d i n o n concorrenza

Mentre nel 2011 oltre la metà della operazioni includeva questi patti (53%), lo scorso anno, per la prima volta dal 2007, c’è stata un’inversione di tendenza e nel 2012 solo il 46% delle operazioni hanno previsto una clausola di questo tipo

Fonte: M&a Study Cms

Pietro Cavasola

Cornelius Brandi

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VI Lunedì 8 Aprile 2013 SCENARI & TENDENZESecondo la classii ca Superbrands, gli avvocati nel Regno Unito sono percepiti come prodotti

Studi legali come la cioccolataClifford Chance resta in pole ma perde 63 posizioni

DI ANDREA ALTAVISTA

Clifford Chance al primo posto, Ever-sheds al secondo, Linklaters al terzo.

Ecco il podio degli studi le-gali inglesi con il brand più forte, secondo l’ultima clas-sifi ca dei brand commercia-li più conosciuti nel Regno Unito pubblicata come ogni anno da Superbrands. I tre studi legali occupano rispet-tivamente il posto 241, 282 e 289 della classifi ca dei primi 500 marchi.

Il podio assoluto vede in-vece Apple al primo posto, seguita da British Airways e Google.

Gli studi legali inglesi perdono tuttavia posizioni e reputazione, rispetto allo scorso anno, con un calo di 63 posti per Clifford Chance, 114 per Linklaters e 24 per Eversheds. Trovano spazio tra i primi 500 brand del paese anche Freshfields Bruckhaus Deringer (320), Slaughter and May (345) e Allen & Overy (386), mentre Herbert Smith, che lo scorso anno era al 494 po-sto, non è riuscito a essere incluso nella classifi ca. Tra le nuove entrate figurano invece Norton Rose (364), Pinsent Masons (476), Clyde & Co (484) e CMS Cameron McKenna (493).

Ma cosa conta quando si parla di brand legale, e cosa può fare uno studio per raf-forzare e ampliare la pro-pria visibilità nell’ambito del mercato di riferimento?

Secondo Thayne Forbes, managing director della so-cietà di consulenza Intangi-ble Business, il processo di scelta di uno studio legale da parte di un cliente è simile a quello di un pacchetto di cioccolata in un supermerca-to ben fornito. Una recente ricerca del gruppo ha infat-ti chiesto a un campione di intervistati di comparare gli studi legali alle diverse marche di cioccolata, al fi ne di spostare l’attenzione dello sviluppo del brand su una di-mensione più individuale.

Per esempio, lo studio inglese Berwin Leighton Paisner è stato comparato a Hotel Chocolat, marca di alta pasticceria, Olswang a un sacchetto di cioccolatini Minstrels e Ince & Co a una barretta Mars.

La ricerca ha dimostrato che anche gli studi legali sono caratterizzati in modo forte in base ai servizi offer-ti, anche se spesso la defi ni-zione di uno studio è diffi cile da rendere a parole.

Inoltre, in un mercato in continua evoluzione, in par-ticolare in seguito all’intro-duzione della normativa li-beralizzante Legal Services

Act, gli studi d’affari devono oggi più che mai investire nel marketing e monitorare la percezione del loro brand.

L’attività di marketing è un fenomeno relativamente recente nel settore legale, ha spiegato Forbes, e per questo motivo si è evoluta in modo più lento che negli altri settori dei servizi pro-fessionali.

Mentre gli avvocati sono spesso molto abili nella ge-stione del proprio brand personale, per esempio svi-

luppando relazioni forti con i clienti, gli studi hanno spes-so un approccio passivo nella gestione del brand dello stu-dio. Cosa che non avverrebbe mai in un’azienda che produ-ce, appunto, cioccolata.

L’approccio individuale nella gestione del brand è particolarmente dannoso in caso di uscita di un socio dallo studio. Un lateral hire di peso può infatti infl uenza-re sensibilmente la reputa-zione di uno studio, con un impatto sul valore dell’equi-

ty della dirm.Questo approccio tradizio-

nale al marketing è stato in parte scosso dall’arrivo sul mercato degli studi su stra-da, più attenti a conquistare l’attenzione dei consumato-ri con brand accattivanti e pacchetti offerta.

Realtà che, tuttavia, i maggiori studi d’affari non percepiscono come una mi-naccia in quanto si inseri-scono in una diversa fascia di business.

Il brand degli studi legali

dunque, conclude Forbes, è spesso più forte e individua-lizzato di quanto potrebbe sembrare a un osservatore esterno, in quanto i maggiori studi hanno ormai conqui-stato una precisa «indivi-dualità corporate».

Eppure, gli studi hanno ancora molto da fare nel cercare di far leva sulle loro unicità e specializzazioni, se vogliono essere scelti tra gli affollati scaffali che fronteg-giano i consumatori.

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DI ANTONELLO DI LELLA

È stata la law firm Bonelli Erede Pappalardo ad alza-re al cielo il trofeo del-la «Prata & Mastrale

Lawyers Tennis Cup», già defi -nita come la Coppa Davis degli studi legali.

Il team di Game Bep and Match nella finalissima ha avuto la meglio sui colleghi di Pirola Pennuto Zei per due partite a zero.

Nella gara del singolare l’av-vocato Francesco Perillo ha sconfitto il collega Gabriele Bricchi, mentre il punto deci-sivo per Bep è arrivato nel dop-pio dove Augusto Praloran e Giorgio Paludetti hanno battuto in due set Francesco Lamperti e Bricchi già impe-gnato nel singolare.

«Tutto il team di Game, Bep and Match è entusiasta di aver potuto partecipare a questa competizione di tennis tra avvocati e confi diamo possa diventare un evento periodico da preparare con passione», commenta l’avvocato-tennista Praloran, «naturalmente siamo anche molto soddi-sfatti per il risultato, frutto di un grande lavoro di squadra. Un ringraziamento, infi ne, va rivolto agli organizzatori e a

tutte le squadre per aver reso possibile questa splendida esperienza».

Ai vincitori oltre alla coppa e al vino per brindare al successo, anche un fi ne

settimana di soggiorno in Valle d’Ao-sta.

Cala così il sipario sulla prima edi-zione del torneo organizzato dall’avvo-cato Gilberto Cavagna di Gualdana, esperto di diritto della proprietà intel-lettuale e collaboratore dello Studio Legale Negri-Clementi di Milano: «È

stata un’occasione per condividere mo-menti piacevoli con colleghi e contro-parti», questa l’analisi dell’organizzato-re che volge già uno sguardo al futuro,

«a fronte dell’entusiasmo suscitato e delle iscrizio-ni pervenute contiamo di organizzarne una nuo-va edizione il prossimo anno».

Al torneo disputato sui campi del circolo tennis «Alberto Bonacossa» di Milano, teatro dei match della nazionale italiana nella Coppa Davis sul fi nire degli anni 60, han-no partecipato otto team, rappresentanti di grandi studi d’affari e di uffici legali interni di società: oltre alle due finaliste sono scesi in campo Al-len & Overy, Linkla-ters, Ernst & Young, Isagro Tennis Team, Gp Tennis e Ugf Tennis

Team. E già si guarda al 2014 quando i vincitori, per provare a confermarsi sul gradino più alto del podio, dovran-no vedersela con un numero crescente di avvocati pronti a svestire la toga per affrontare i propri colleghi sulla terra rossa dei campi meneghini.

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VINCE LA PRATA & MASTRALE TENNIS CUP DI MILANO

Tennis, Bonelli Erede Pappalardo sugli scudiIl team Game Bep and Match, con Perillo, batte Brichi di Pirola Pennuto Zei

Thayne Forbes

t d ll di d l d F b è

- 241 Clifford Chance (nel 2011 era al 178° posto)- 282 Eversheds (nel 2011 era al 258° posto)- 289 Linklaters (nel 2011 era al 175° posto)- 320 Freshfi elds Bruckhaus Deringer (nel 2011 era al 275° posto)- 345 Slaughter and May (nel 2011 era al 283° posto)- 364 Norton Rose- 386 Allen & Overy (nel 2011 era al 274° posto)

Fonte: Superbrands 2013

Le law fi rm inglesi nelle prime 7 posizioni

Francesco Perillo (Bep) e Gabriele Bricchi (Pirola Pennuto Zei) nel primo singolare

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VIILunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 ApL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

Rettitudine e profonda convin-zione che il diritto sia prima di tutto uno strumento funzio-nale alla creazione di relazioni

tra gli individui e che fi ne ultimo sia il progresso civile. Carlo Pavesio, e il suo studio legale torinese costituito nel 2007, si colloca nel panorama degli studi legali d’affari che possono vantare di aver scritto una pagina della professione in Italia. È il solo avvocato che può vantarsi di aver con-cluso con il medesimo partner internaziona-le, cioè Allen & Overy, un accordo di merger e successivamente un de-merger. Il tutto per sfociare in una novità per il nostro mercato, ovvero un «accordo di associazione» con Allen & Overy. «Si tratta di uno studio che io reputo sia ai massimi livelli per competenze professionali e per capacità organizzative e gestiona-li», dice con molto garbo Pavesio.

La sua scelta per la professione lega-le è chiara fi n dai primi passi universi-tari. Laurea con lode e dignità di stam-pa a Torino nel 1979, con il professor Quaglino, la cui infl uenza nelle scelte di specializzazione successiva sarà de-terminante. Master of Law nel 1980 presso la London School of Economics, uno stage presso il servizio giuridico della Commissione della Comunità europea a Bruxelles e un periodo a New York come visiting Foreign Law-yer presso lo Studio Gibson, Dunn & Crutcher. Divenuto avvocato nel 1983, la sua carriera ha inizio in Pavia e An-saldo. Successivamente è passato nello studio Magrone, Gorla, Pasinetti, Bro-sio e Casati di Torino dove ha sviluppa-

to l’interesse per il diritto contrattuale e societario. La svolta è arrivata nel 1990, quando compare tra i fondatori dello studio Brosio Casati e Associati. «Quell’esperienza mi ha permesso di poter ricoprire anche la posizione di responsabile della sede di Bruxelles e di accrescere la mia conoscenza nelle materie del diritto della concorrenza e nella contrattualistica societaria inter-nazionale», sottolinea Pavesio.

Caso vuole che nel-lo stesso palazzo in cui ha sede Brosio e Casati a Bruxelles vi fosse la sede bel-ga di Allen & Overy. Una conoscenza che si andò sviluppando fi no a quando nel 1998 divenne socio della ce-lebre law fi rm inglese a seguito della fusione dei due studi. «La mia esperienza è andata focalizzandosi princi-palmente nel diritto contrattuale e socie-

tario sia per gruppi esteri sia per re-altà italiane m&a, operazioni di joint-ventures, riorganizzazione societaria, ristrutturazione del debito, passaggi generazionali sono le questioni di cui mi sono maggiormente occupato negli anni», ricorda Pavesio.

Un’esperienza, sottolinea ancora oggi, essenziale sia per la qualità dei professionisti dello studio sia per la spiccata capacità organizzativa e ge-stionale che i manager inglesi hanno di studi anche complessi e articolati su più paesi. La collaborazione pro-cede con reciproca soddisfazione fi no alla fi ne del 2006, quando Pavesio, in assoluto accordo con i colleghi inglesi, decide di costituire lo studio Pavesio e Associati. «Dopo aver favorito il mer-ger tra i nostri studi eccomi a siglare lo scioglimento di una collaborazione professionale unica nel suo genere, e

al tempo stesso a vincolare le due parti in un Accordo di associazione», spiega. Una soluzione che permette ai profes-sionisti e clienti la possibilità di acce-dere alle professionalità e al know-how dello studio internazionale. «La nostra clientela, che rappresenta anche alcu-ni importanti gruppi quotati e marchi italiani celebri in tutto il mondo, com-prende gruppi e famiglie per le quali studiamo e realizziamo la gestione del passaggio generazionale. Una delle questioni più complesse che il sistema imprenditoriale italiano si trova ad af-frontare». Non solo la corporate gover-nance, ma spesso una buona family governance è fondamentale per il suc-cesso delle imprese, grandi e piccole, ed evita dolorosi contenziosi.

Tra le operazioni più signifi cative che lo Studio Pavesio e Associati ha recentemente seguito c’è la cessione del Gruppo F.lli Gancia a Russian Standard. Operazione che Pavesio ha seguito anche in qualità di presidente del noto gruppo italiano con la fi nalità di mantenerne e valorizzarne il patri-monio e la continuità produttiva.

Tra le molte attività che Pavesio se-gue c’è quella di componente dei cda di Reale Mutua Assicurazione, BasicNet, F.lli Gancia & C., Pininfarina, Fenera Holding, Farmaceutici Procemsa e Tosetti Value Sim. L’avvocato è anche componente dell’Organismo di vigilan-za previsto dalla legge 231/2001 della Fondazione Piemontese per l’Oncologia, la carica di membro del Consiglio per le relazioni fra Italia e Usa e, da ultimo, la carica di offi cer dell’Iba e da molti anni di Giudice di prima istanza della Federazione Italiana Golf. Uno sport dei tempi giovanili, che oggi riesce a praticare molto meno di quanto vorreb-be, e che con lo sci e la passione per il giardino e le passeggiate in montagna, insieme all’amore per la storia e la mu-sica classica, lo accompagna nel tempo libero insieme alla sua famiglia.

© Riproduzione riservata

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nato a Torino il febbraio 1956

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, fondatore dello Studio Pavesio e Associati, in accordo di associazione con Allen & Overy. Inizia la carriera in Pavia e Ansaldo per poi passare in Magrone, Gorla, Pasinetti, Brosio e Casati. Nel 90 è uno dei fondatori di Brosio Casati e Associati e nel 1998 diventa socio di Allen & Overy nel 1998. Nel 2007 fonda Pavesio e Associati

LO STUDIO

Lo Studio Pavesio e Associati nasce nel gennaio 2007, e opera prevalentemente nel diritto societario e commerciale, diritto del lavoro, diritto amministrativo, diritto concorrenza e diritto bancario e i nanziario. Lo studio conta oggi circa 30 professionisti e 14 persone di staff. Fin dalla sua costituzione, unico del suo genere, lo studio ha stretto un accordo di associazione con il gruppo internazionale Allen&Overy (5.000 persone, 42 sedi nel mondo e 500 partners), che assicura reciproco accesso alla professionalità e al know-how.

Fatturato 2011: oltre 6 milioni di euro

I rapporticon gli UsaÈ membro da due anni del Consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti, nonché membro del Consiglio Direttivo di Alliance Française a Torino e da molti anni della Camera Civile di Torino.

La decisionedell’accordoDopo aver lavorato a lungo in Allen & Overy, e dopo aver voluto la fusione con il suo studio, ha deciso di fare un passo indietro creando, primo del genere, un accordo di associazione con la law i rm

Siede in molti cdaSiede in numerosi cda, da Reale Mutua Assicurazioni a BasicNet, Pininfarina F.lli Gancia e Fenera Holding. Ofi cer dell’Iba, e giudice della Federazione italiana Golf

Carlo Pavesio, socio fondatore dello Studio Pavesio e Associati, racconta la sua carriera

Un de-merger per crescereMeglio la strada dell’accordo di associazione con Allen &O very

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«Una delle questioni

più complesse che il sistema

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è quella della ge-stione del passag-gio generazionale

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39Lunedì 8 Aprile 2013

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

SUPubliacqua. Un bonus nido, pari a 100 euro, per i lavorato-ri che hanno fi gli fra zero e 36 mesi al nido o alla materna. È l’aiuto che l’utility ha deciso di erogare ai propri dipendenti

GIÙLe i gure professionali si aggiornano in chiave ecologica: assicuratori e avvocati ambientali si afi ancano ai tecnici

Rinascita in verde

Una app competition per l’impresa socialeUna competition per valorizzare il ruolo dell’imprenditore sociale. È l’iniziativa dell’associazione Italian business & investment initiative youth, che ha lanciato Social App Italia, la prima Social App Competition italiana che consentirà a giovani under 35 con idee innovative di vincere la realizzazione della propria App. Fino al 15 maggio si potrà inviare la descrizione della propria App e del suo impatto sociale, poi un’apposita commissione valuterà le cinque migliori. Per informazio-ni: www.socialappitalia.it.

GiGroup rilancia il piano per i giovaniRiparte il programma YOUng First di Gi Group, diretto a favorire i giovani nell’ingresso nel mercato del lavoro e a promuovere anche la cultura e l’utilizzo dell’apprendistato. Tra le iniziati-ve Scuola d’azienda, i Gi Day, tutte le offerte di lavoro online anche sulla pagina Facebook (www.facebook.com/gigroupspa), Your first Eures job, il bando promosso dalla Commissione Europea con cui Gi Group aiuterà chi cerca lavoro all’estero. Per informazioni: http://www.gigroup.it/giovani.

La ricerca in Europa è cosa da maschiNonostante la percentuale di ricercatrici in Europa sia in aumento, la loro presenza nelle discipline e carriere scientifiche rimane ancora insufficiente. Questa è la conclusione dell’ulti-ma edizione dell’indagine She figures pubblicata dalla Com-missione europea. Le donne rappresentano soltanto il 33% dei ricercatori europei, il 20% dei professori ordinari e il 15,5% dei direttori delle istituzioni nel settore dell’istruzione superiore.

Cinque mesi per ricollocarsiPoco più di cinque mesi per la ricollocazione. E per sette lavora-tori su dieci con una retribuzione pari o maggiore di quella prece-dente. È quanto emerge dalle statistiche 2012 elaborate da Uomo e impresa, la società del gruppo Umana specializzata nell’outplacement. Nel 26% dei casi, le nuove assunzioni sono state a tempo indeterminato, mentre nel 64% hanno iniziato una collaborazione a tempo determinato.

SCELTI & PRESCELTI

Fast food. Gli addetti dei principali ristoranti, da Mc-Donald’s a Kfc, in sciopero a New York per protestare con-tro le paghe da fame, al limite della povertà

LavoroIl settimanale delle

Opportunità professionali

SI DADIFENDERS

ALIAEQUITAconin edicola

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40 Lunedì 8 Aprile 2013 F O R M A Z I O N EAl via l’edizione 2014 dell’Internship programme

Stage in sicurezzaLaureandi e neolaureati alla Nato

Pagina a curaDI FILIPPO GROSSI

Sei mesi di stage nel quartier generale della Nato a Bruxelles per conoscere meglio

la complessa macchina che fa funzionare l’Or-ganizzazione del Trat-tato Nord Atlantico. Il Segretariato interna-zionale Nato ha infatti pubblicato il nuovo ban-do di concorso per Nato Internship Programme, il programma di tirocini che accoglierà giovani dai 21 anni in su prove-nienti dagli stati membri dell’organizzazione. Il termine ultimo per la pre-sentazione delle candida-ture è fi ssato per il 19 aprile 2013 e il processo di selezione si concluderà entro il mese di luglio. I tirocini avranno inizio a marzo e settembre 2014 nella sede di Bruxelles e saranno selezionati laure-andi o laureati nell’area delle scienze politiche, sicurezza e relazioni internazionali, o con

una formazione pluridiscipli-nare in economia, in fi nanza o nella gestione delle risorse umane, con ottima conoscen-za di inglese o francese, anche se costituisce un vantaggio importante per i candida-

ti la conoscenza del russo o dell’arabo. Sono ricercati an-che studenti di aeronautica o di ingegneria e di informatica con competenze nella creazio-ne di siti web e in infografi ca: in particolare, i candidati con queste competenze e specia-lizzazioni, qualora dimostrino durante il tirocinio di essere

capaci di gestire progetti di ricerca o di analisi in maniera indipendente, potrebbero ave-re maggiori chance per conti-nuare una carriera all’interno della Nato. Per candidarsi è necessario essere studenti

universitari (da al-meno due anni) o neo laureati da non più di un anno. Gli stage, in particolare, sono offer-ti nelle diverse aree di lavoro della Nato: si va dalla defence poli-cy and planning, alla defence investment, all’executive mana-gement, office of se-curity, operations, political affairs and security policy, public diplomacy e office of

ressources. Gli stagisti riceve-ranno un importo forfettario di 800 euro al mese e l’orga-nizzazione rimborserà loro le spese di viaggio sino a 1.200 euro. Per candidarsi, entro il prossimo 19 aprile 2013, e per avere maggiori informazioni, occorre consultare il sito web: www.nato.int/internships.

Il mercato del divertimento serale neces-sita di nuovi

designer e pro-gettisti specia-lizzati. Per que-sto motivo, Poli.design-Consorzio del Politecnico di Milano ha messo a disposizione dieci borse di stu-dio per progettisti e designer che frequenteranno il corso di alta formazione in «New entertainment design – Ideare, progettare e arre-dare locali serali innovativi» che scatterà il 6 maggio 2013 a Milano. Si tratta del pri-mo corso in Europa dedicato all’ideazione, progettazione e arredamento di locali serali di design e atmosfera, tra cui: lounge bar, disco bar e show restaurant che stanno tra-sformando il panorama e il mercato dell’entertainment. Il corso, che si svolgerà a Mi-lano presso il campus Bovisa dal prossimo mese di maggio fi no al 21 giugno 2013, si ri-

volge a laureati in architet-tura, design o ingegneria e a professionisti del settore che intendono specializzarsi nell’ideazione, progettazio-ne e arredamento di locali pubblici e spazi innovativi. I partecipanti realizzeranno un project work fi nale e, infi -ne, svolgeranno un educatio-nal tour nei più importanti locali di Milano. Per iscriver-si al master e per richiede-re le borse di studio occorre consultare il sito web: www.newentertainmentdesign.it o scrivere all’indirizzo email: [email protected] entro il 24 aprile 2013.

L’arredamento si studia a Milano

I locali notturni puntano sul design

Prendono il via le iscrizioni per il master in Gestione etica d’azienda organizzato da Fondazione Stu-dium Generale Marcianum e da università Ca’ Foscari di Venezia, con il contributo scientifi co e di-dattico di Sda Bocconi – school of management. La nuova edizione si sviluppe-rà da ottobre 2013 a dicembre 2014 presentandosi nel panorama italiano della formazione co-me prodotto di riferimento sul tema della Cor-porate social re-sponsibility (Csr) e della gestione eti-ca in azienda. L’obiet-tivo del corso è infatti quello di fornire gli strumenti adeguati per affrontare le tematiche connesse con la Csr sia a quanti già lavorano all’interno di imprese (private e pubbliche) e intendono arricchire le proprie competenze con strumenti innovativi, sia a quanti desiderano sviluppare competenze specialistiche nella gestione etica d’azienda, in par-ticolare a chi ricopre ruoli deci-sionali. L’etica viene analizzata come fondamento dell’azione economica e dei comportamenti organizzativi delle diverse fi gure professionali. Il master si basa su una struttura e una metodologia didattica interattiva, che alle lezioni frontali e di inquadramento teori-co affi anca la discussione di casi studio, il lavoro in piccoli gruppi e la realizzazione di esercitazioni e simulazioni guidate. Per iscriversi

e per avere maggiori informazioni, è possibile consultare il sito web. www.unive.it.

È aperta fi no al 3 maggio 2013 la possibilità per studenti extra Ue di iscriversi al master in Mana-

gement and textile engineering organizzato dall’università

Liuc di Castellanza (Va) in collaborazione con Città studi Biella. Gli studenti italiani e appartenenti all’Ue potranno invece iscriversi entro il 2 agosto 2013. Si tratta di un ma-ster universitario

di primo livello pro-mosso dalla Liuc, ma

che si svolgerà a Città studi Biella a partire dal

prossimo settembre 2013 fi no a luglio 2014. Il corso si rivolge a lau-reati in ingegneria con l’obiettivo di formare professionisti con un profi lo completo di conoscenze tecniche e gestionali per l’inserimento in ruoli

molto richiesti nel settore del tessile, abbigliamento, moda. Caratteristica peculiare del master è la dimensione internazionale essendo erogato in-teramente in lingua inglese e confe-rente un titolo riconosciuto in Italia e all’estero. Al termine del master, i partecipanti potranno essere inseriti

in aziende del settore e ricoprire ruoli rilevanti nelle aree di controllo qualità, produzione, supply chain e direzione business unit. La doman-da di iscrizione può essere compilata accedendo al sito web: www.master-MTE.cittastudi.org.

Scadono il 12 maggio 2013 i termi-ni per iscriversi al master in Human resources development organizzato a Roma dalla società di formazione e consulenza Make it So. Il master, che scatterà il 18 maggio 2013 e si

concluderà a febbraio 2014, si pone come obiettivo quello di fornire ai partecipanti le specifi che abilità e competenze professionali per lavo-rare effi cacemente nell’ambito delle risorse umane attraverso la cono-

scenza degli strumenti relativi all’ambito della valutazione, selezione del personale e ai processi di consulenza e formazione e sviluppo del personale. Al-lo stesso tempo, il master permette-rà di sviluppare profondamente e

specifi camente quelle skills comportamenta-li trasversali ad oggi necessarie e richieste per le posizioni di ma-nagement in azienda. Il master, in particolare, ha la caratteristica di

coniugare le pratiche di psicologia (comunicazione, gruppi, organiz-zazione e relazioni) a quelle legate al management e allo sviluppo dei processi di gestione organizzativa. Per iscriversi al master e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: http://makeitso.it.

C’è tempo fi no al 30 aprile 2013 per iscriversi al master in Management dell’impresa agricola multifunzio-nale organizzato dall’università degli studi della Tuscia a Viterbo.

Il master, di durata annuale, scatterà il prossimo mese di maggio 2013 per formare nuove fi gure professionali in grado di ricoprire ruoli quali consulenti presso aziende agri-turistiche e multifunzionali che necessitano oggi di fi gure

professionali innovative in grado di individuare nuove forme di attività, consulenti presso enti e associazioni che operano nel settore agrituristico e dell’agricoltura multifunzionale, imprenditori agricoli che intendano operare in proprio o gestire le proprie imprese agricole in modo alternati-vo e al passo con i tempi. Il master

si propone quindi di creare specialisti in materia

gestionale, fornendo conoscenze interdi-sciplinari sul settore sia alla luce della normativa vigente che delle mutate ne-cessità e offerte che il mercato propone. Per iscriversi al master e per avere maggiori informazioni, con-

sultare il sito web: www.unitus.it.

CORSI & MASTER

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41Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 AprileL’ I N C H I E S TAAssicuratori e avvocati ambientali si afi ancano ai tradizionali esperti di energie alternative

Il futuro del lavoro è in verdeLe fi gure professionali si aggiornano in chiave ecologica

Pagina a curaDI SIBILLA DI PALMA

Il futuro del mercato del lavoro è verde e non parla solo la lingua del fotovoltai-co. La green economy sta

aprendo le porte, tra gli altri, anche ad assicuratori e avvoca-ti ambientali, energy e fi nance manager. Senza scordare le op-portunità provenienti dal bio-gas che nel 2012 ha registrato una crescita complessiva delle richieste di lavoro del 50%, so-prattutto per tecnici e giovani neolaureati in agra-ria e biologia.

Un settore che resiste alla crisi. La crisi non sembra aver arrestato la corsa del comparto. Gli ultimi dati dif-fusi dal ministero dell’Ambiente evi-denziano una cre-scita europea tra il 2000 e il 2012 pas-sata da 2,5 a 4 mi-lioni di occupati nei settori verdi. Anche a livello Italia, le stime degli analisti sull’occupazione restano otti-miste. Gli obiettivi di Europa 2020, nell’ambito dei quali lo Stivale punta al raggiungi-mento del 17% della produzio-ne elettrica da fonti rinnovabi-li, valgono secondo la società di consulenza strategica Althesys oltre 110mila posti di lavoro nella green economy. Mentre secondo uno studio effettuato (nel marzo 2010) da Ires Cgil e Filctem Cgil nel 2020 ci sa-ranno in Italia 60.500 green workers in più rispetto a oggi.

Una guida per le pro-fessioni green. Un settore in ascesa, dunque, che lascia spazio alla creazione di nuove professioni e all’aggiornamento in chiave ecologica delle attivi-tà più classiche. A metterlo in evidenza è il testo Guida alle nuove professioni nell’ambiente e nello sport, nato come risul-tato, tra gli altri, del progetto Liberamente realizzato dal Cts (Centro turistico studentesco e giovanile) il cui obiettivo era favorire la conoscenza e la frequentazione da parte di un campione di giovani residenti nelle province di Roma, L’Aqui-la, Lecce e Reggio Calabria di percorsi professionali connes-si al settore verde. La guida presenta 23 nuovi green jobs, concentrati maggiormente nei comparti dell’agricoltura, del manifatturiero e della ricerca e sviluppo. Tra questi, fi gure classiche riaggiornate in chia-ve ecologica, come l’agricoltore bio, ossia il responsabile dell’in-tero processo di produzione di un’impresa agricola con l’obiet-tivo di ottenere risultati eco-nomico-produttivi nel rispetto dei disciplinari del biologico, o profi li emergenti come l’assi-curatore e l’avvocato ambien-tale, vale a dire specializzati

rispettivamente in prodotti assicurativi eco e nelle norme di diritto sulla conservazione e tutela dell’ambiente. E ancora l’ecoauditor, ossia un profes-sionista attivo nel controllo degli impianti e dei processi produttivi aziendali rispetto alle norme ambientali, o il co-municatore ambientale (che si occupa di elaborare strategie di comunicazione e campagne di sensibilizzazione pubbliche), solo per citarne alcuni.

L’andamento delle ri-chieste nel fotovoltaico.

Accanto alle nuove professio-ni, anche il fotovoltaico, pur non essendo un settore in crescita a seguito della ridu-zione degli incentivi pubblici, continua a richiedere speciali-sti. In particolare, «fi gure che si occupano di manutenzione e controllo della produttività degli impianti esistenti, come ingegneri elettrici, addetti al telecontrollo e trasferisti ma-nutentori», commenta France-sca Contardi, amministratore delegato di Page Personnel, società specializzata nella ricerca e selezione di figure impiegatizie dal livello junior fi no al middle management. A risentire maggiormente in seguito alle ultime novità le-

gislative sono state in parti-colare le realtà con oltre 100 dipendenti. «Dai grandi pro-getti si è passati alla logica de-gli impianti a tetto. Le aziende che si sono adattate maggior-mente sono state le realtà con una struttura fl essibile e dai quindici fi no ai 30 dipenden-ti», prosegue Contardi.

Green jobs più ricercati nel 2013. Le opportunità di la-voro nella green economy per il prossimo futuro sono legate «anche al mercato dei rifi uti, della bioedilizia e bioarchi-tettura, effi cienza energetica, responsabilità sociale d’impre-sa», sottolinea Michele Tremi-gliozzi, esperto di green energy per Adecco Italia.

Tra le figure più ricercate attualmente spiccano tecnici addetti all’installazione e alla manutenzione di impianti fo-tovoltaici; consulenti di vendi-ta degli impianti fotovoltaici; energy manager, ossia l’esperto nella gestione e nell’effi cienta-mento dei consumi energetici; fi nance manager, vale a dire il professionista deputato allo sviluppo e alla gestione fi nan-ziaria dei progetti/attività; tec-nici addetti all’installazione e alla manutenzione di turbine eoliche. Mentre per i prossi-mi mesi «ci aspettiamo una richiesta di tecnici consulenti sul fotovoltaico e ambientali, di operatori nei settori della bioedilizia, waste manager e csr manager», prosegue Tre-migliozzi. Figure queste ultime legate all’esigenza di sostenibi-lità e di riduzione dell’impat-to ambientale da parte delle aziende. «Nei primi mesi del 2013 si conferma infatti il col-legamento sempre più forte tra edilizia ed energie rinnovabili», specifi ca l’esperto.

A rappresentare una sorpresa per l’occupazione è il settore del bio-gas. «Nel 2011, le aziende del com-parto hanno iniziato un percorso di crescita assimilabile a quello del fotovoltaico nel 2008-2009. Questo percorso è progredito nel 2012 e si presume continuerà nel 2013», spiega l’amministratore delegato di Page Personnel Fran-cesca Contardi. In particolare, nel 2012, le ricerche di lavoro da parte delle aziende del settore, collocate principalmente nel Nord Italia tra Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto ed Emilia-Romagna e legate al comparto zootecnico e alimentare, sono raddoppiate. Tra i profili più ricercati spiccano i manutentori elettromeccanici trasferisti e motoristi e automation en-gineer, ossia figure specializzate nell’in-stallazione e nella programmazione del software gestionale Plc. Ruoli per i quali «è necessario avere un diploma tecnico di perito elettrico, meccanico o elettro-meccanico», specifica Contardi. E che

con uno o due anni di esperienza alle spalle possono raggiungere un livello retributivo annuo lordo di 22-25 mila euro. Mentre «per i trasferisti a questa cifra si aggiunge un variabile che può raggiungere il 30-40% dello stipendio», aggiunge. Molto richiesti sono poi il capo commessa (il professionista che supervisiona la realizzazione del pro-getto verificando il rispetto dei vincoli e delle richieste del committente), il capo

cantiere (un ingegnere edile/civile o geometra che segue la fase di co-struzione dell’impianto coordinan-do le maestranze e le aziende che lavorano in subappalto e monitora che lo stato di avanzamento dei lavori rispetti le tempistiche pre-viste) e il project developer (che si occupa dell’iter autorizzativo degli impianti, stima costi e fattibilità del progetto e supervisiona il lavo-ro di realizzazione). Questi ultimi con due o tre anni di esperienza maturati nell’ambito del biogas possono spuntare retribuzioni che

superano i 35mila euro all’anno lordi. Ottime prospettive si profilano anche per i neolaureati in agraria e biologia, con livelli retributivi di ingresso che si attestano sui 20-22 mila euro lordi all’anno. «Profili ricercati per l’avvio e la gestione degli impianti che si occu-pano di verificare attraverso campioni e prelievi se la produzione rispetta i li-velli e la qualità prevista nelle schede tecniche», conclude Contardi.

RADDOPPIANO LE RICHIESTE

La sorpresa biogas

I 23 nuovi green jobs

PROFESSIONE

Agricoltore bio

Assicuratore ambientale

Avvocato ambientale

Carabiniere del comando tutela ambiente

Certii catore energetico

Comunicatore ambientale

Ecoauditor

Ecodesigner d’interni

Educatore ambientale

Energy manager

Esperto edile per la qualii cazione energetica

Esperto in demolizione per il recupero dei materiali

Esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo

Esperto nella gestione di impianti di trattamento dei rii uti urbani

Guardiaparco

Guida ambientale

Ingegnere per l’ambiente

Mobility manager

Risk manager ambientale

Stilista di moda sostenibile

Tecnico installatore del solare

Tecnico degli impianti sostenibili

Venditore di fotovoltaico

Fonte: Guida alle nuove professioni nell’ambiente e nello sport CTS

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42 Lunedì 8 Aprile 2013 P E R C O R S IStrumenti utilizzati e competenze preferite: gli step da conoscere per farsi scegliere

Nella rete dei cacciatori di testeDalla ricerca al colloquio, come funziona la selezione

Pagina a curaDI DUILIO LUI

Gli strumenti di ricer-ca utilizzati, le com-petenze tecniche e quel le personal i

preferite, il confronto con l’azienda committente. Il lavoro dei cacciatori di teste passa attraverso una serie di step spesso poco visibili ai candidati, ma che proprio questi ultimi farebbero bene a conoscere per guadagnare appeal sul mercato.

L’analisi dell’azienda. Francesco Tamagni, general manager di Intermedia Se-lection, società specializzata nella ricerca e selezione di professional e middle ma-nagement, spiega: «Il nostro processo di ricerca ha inizio con l’analisi del contesto aziendale, dell’organizza-zione interna, della cultura e della strategia di approc-cio al mercato». Quindi, una volta studiato il profi lo del candidato da ricercare sia sotto l’aspetto professionale che personale, «prosegue con l’individuazione di una tar-get list di aziende da inve-stigare. Alle aziende che cer-cano personale viene anche richiesto di indicare i nomi di eventuali società che non possano essere considerate nell’attività di ricerca».

Una posizione condivisa da Giuseppe Cristoferi, ma-naging partner della società di executive search Elan in-ternational, che indica il pri-mo step del suo lavoro nella consultazione con l’azienda, «necessaria per determina-re il profi lo della posizione da ricoprire all’interno della struttura organizzativa, ac-

certarne i valori, delineare il profi lo del candidato idea-le e defi nire la target list di aziende tra le quali ricerca-re».

Candidati: competenze ed esperienze a confron-to. Cristoferi argomenta anche il metro di misura delle competenze in capo ai candidati: «Molte volte ci si focalizza sulla selezione e sulle valutazioni dei can-didati, sulla loro congruità con la cultura aziendale: è giusto, ed è anche la parte più affa-scinante di questo lavoro», spiega. «Ma ci si dimenti-ca spesso di quel-lo che considero il primo passo: lo studio delle azien-de dove si formano le competenze ri-chieste dal clien-te». Un esempio aiuta a rendere meglio il concetto: «Se l’azienda cerca un super controller ad alto livello, completo sia dal punto di vista commerciale che in-dustriale, bisognerà capire quali settori commerciali e industriali e quali aziende all’interno di questi setto-ri costituiscono una best practice». Così la ricerca si focalizza in primo luogo su quella che l’esperto defi nisce come «l’università del lavoro frequentata dal candidato», che in pratica signifi ca stu-diare le politiche sulle risor-se umane dei singoli settori e delle singole aziende, se queste hanno permesso la maturazione di personale dirigenziale idoneo (cioè a elevato livello professionale

e manageriale), o per lo meno se hanno attinto a dirigenti già formati. La compilazione delle aziende in target list, che comporta una buona co-noscenza da parte dell’head hunter delle realtà indu-striali non solo italiane, «è un passaggio delicato che va tarato insieme con il cliente, chiedendo e apportando sug-gerimenti che si riveleranno preziosi per defi nire l’ambito della ricerca».

Il ruolo del database

all’epoca dei social net-work. Solitamente si dice che a fare la differenza tra i sele-zionatori presenti sul merca-to è la profondità e la qualità del database costruito negli anni. Gli esperti confermano, indicando anche come evolve il settore alla luce del boom registrato dai social network. «Dopo l’analisi dell’azienda cliente, il processo di ricerca prosegue con la consultazione del nostro data base e con la pubblicazione di un annun-cio online presso alcuni siti di online recruiting», spiega Tamagni. «Inoltre nella ricer-ca viene consultato LinkedIn per individuare candidature potenzialmente interessanti e verifi care attraverso un col-

loquio le competenze reali del candidato». In Italia i social media vengono considerati per ora quasi esclusivamen-te come canale di recruiting diretto, mentre negli Stati Uniti sono ormai anche uno strumento di promozione del brand, di attraction, prima ancora che di puro recrui-ting. «La rete sociale fi nora più accreditata in Italia per il recruiting è LinkedIn, che si presenta come una banca dati completa e aggiornata. Quando chiediamo copia del

curriculum ai professionisti appartenenti al mondo di-gitale, sempre più persone r i s p o n d o n o con l’invio del proprio profi lo su questo so-cial network», aggiunge i l manager di Intermedia Se-lection. Mentre

Facebook, «dove sono presenti i neolaureati che non frequen-tano ancora LinkedIn, viene invece associato al tempo li-bero e non è considerato uno strumento di contatto profes-sionale».

Qualcuno sostiene che la rivoluzione del Web 2.0 po-trebbe addirittura far scom-parire le società di selezione e i portali che si occupano di recruiting, ma per Tamagni non si tratta di una prospet-tiva realistica: «Piuttosto dobbiamo abituarci a pensa-re in un’ottica di complessità, in cui un canale non esclude l’altro, ma lo supporta per ot-tenere risultati migliori e in tempi più rapidi».

Il colloquio di selezione. Terminata la consultazione dei profi li, i candidati indi-viduati vengono contattati e selezionati per verifi care le caratteristiche professionali e personali, le potenzialità, gli obiettivi e la motivazione al cambiamento. Il colloquio diretto è defi nito da Cristofe-ri come lo strumento più im-portante dell’intero processo. Oltre che il più complesso, essendo strutturato in cinque fasi: prima un’intervista su esperienze pregresse e risul-tati ottenuti, quindi un’ana-lisi sulle capacità cognitive e i valori, infi ne un’esposizione della posizione aziendale, af-fi ancata da un accertamento sulle motivazioni individuali al cambiamento.

La società cliente viene tenuta in costante aggiorna-mento su tutte le fasi della ricerca con sistematici re-port. Al termine dell’attività di scouting del mercato e nel momento in cui viene indi-viduata la rosa di candidati adeguati alla posizione, le società di selezione girano i curricula, accompagnati da una valutazione.

La fase di follow-up. Il processo si conclude con la fase di follow-up, come precisa Tamagni: «Il nostro compito comporta l’assi-stenza e il counselling del cliente durante la fase di incontro con i candidati e, se richiesto, nel corso della trattativa economica. Du-rante la fase di passaggio, restiamo in stretto contatto con il candidato prescelto e lo assistiamo durante l’inse-rimento nell’azienda racco-gliendo periodici feedback da entrambe le parti».

1. La consultazione con l’azien-da.È necessario per:- determinare il profilo della posi-zione da ricoprire all’interno della struttura organizzativa;- determinare il profilo del candi-dato ideale (competenze maturate, caratteristiche manageriali e per-sonali);- accertare i valori dell’azienda per rendere agevole l’inserimento della nuova posizione (congruità di va-lori);- accertare con l’azienda la target list delle altre aziende dove inda-gare, sia nel senso di escluderle (off limits) sia nel senso di individua-re gli ambienti eccellenti, dove si possono maturare le competenze richieste al candidato.

2. L’esame della platea dei can-didati potenziali.Si effettua attraverso:

- lo scrutinio dei Cv in archivio;- le indicazioni da parte di opinion leader;- la mappatura dei titolari delle po-sizioni rilevanti ai fini della ricer-ca nelle aziende oggetto di target list;- l’esame di tutti i social network di-sponibili italiani e internazionali.

3. La ricerca diretta.Per l’attività di head hunting gli strumenti sub 2 sono fonti di infor-mazioni; la ricerca diretta è lo stru-mento determinante con la quale si entra in contatto con i candidati più esclusivi. Naturalmente la specializzazione dell’head hunter per settore e/o nell’ambito professionale accelera i tempi e allarga la platea dei can-didati potenziali.

4. Il colloquio diretto.Il colloquio diretto approfondito è lo

strumento di gran lunga più impor-tante. Si articola in cinque parti: - un’intervista sulle esperienze pregresse, competenze maturate, risultati ottenuti. La cosiddetta Pbi (Past behavioral interview) è la fonte principale per individuare le caratteristiche del candidato;- un’analisi sulle capacità cogniti-ve;- un accertamento sui valori, sem-pre con riferimento relativo ai valori posseduti dell’azienda di ingresso;- una esposizione della posizione e delle aspettative aziendali;- un accertamento sulle motivazio-ni al cambiamento, anche di tipo economico.

5. La formazione della rosa.Selezionati i candidati come pri-ma descritto, e acclarata la volon-tà dei candidati a rivelare il loro nome all’azienda, si compila un

documento riservato all’azienda contenente il profilo e i commen-ti effettuati dall’ head hunter dei candidati proposti per l’intervista aziendale (rosa finale).

6. Le referenze, strettamente ri-servate prese presso i nomina-tivi che i candidati forniscono, costituiscono l’ultimo atto ad una presentazione completa.

7. Assistenza motivazionale, giuridica e contrattuale.Se l’azienda lo ritiene necessario, l’head hunter mette a disposizione la propria esperienza per finalizza-re l’assunzione.

8. Follow up. L’head hunter se-gue l’inserimento del candida-to in azienda durante e dopo il periodo di garanzia.

in collaborazione con Elan International

LA SCHEDA

Le fasi di lavoro dell’head hunter

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43Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8R I S O R S E U M A N EIl caso di AnsaldoBreda: management sotto i 40 anni e valutazione delle performance

La ripresa passa dai giovaniNuove risorse e valorizzazione dei talenti contro la crisi

DI PIETRO SCARDILLO

Nel triste panorama socio-economico at-tuale spunta una storia controtenden-

za, che racconta la trasfor-mazione di un’azienda dallo stato di crisi acuta a un si-stema dinamico all’insegna del rilancio. Tutto ciò grazie al nuovo management, che ha valorizzato, tra l’altro, la cooperazione e la respon-sabilizzazione di tutte le risorse umane interne nel processo di cambiamento dell’impresa, in funzione di due obiettivi prioritari: ri-sanare in fretta e motivare dando fi ducia per il futuro. È il caso del nuovo vertice di AnsaldoBreda, impegnato nella sfi da di capovolgere il disastroso andamento gestio-nale, registrato fi no al 2011, da uno stato quasi prefalli-mentare a un trend positivo sul mercato internazionale della costruzione di materia-le rotabile tecnologicamente avanzato.

Dalla deriva al rilancio. Il 2012 è stato l’anno della riorganizzazione struttura-le, avendo anche presenti i risultati di due indagini di clima (fi ne 2011 e 2012), che hanno interessato il 100% della popolazione lavoratri-ce interna e che sono servite per raccogliere idee e sugge-rimenti, utili per gli indiriz-zi della direzione. Partico-larmente effi caci sono stati gli incontri trimestrali tra il nuovo management e tut-ti i collaboratori in ognuno dei quattro siti italiani. Per ottenere la condivisione dei sacrifi ci da parte di tutti, è stato importante spiegare le ragioni delle scelte fatte, informare sull’andamento aziendale e sulla progressi-vità dei risultati conseguiti, chiarire la natura della ridu-zione dei costi, in particolare nel settore del personale, se-gnalando anche gli sviluppi commerciali con nuove com-messe internazionali (es. la metropolitana di Miami negli Usa). La collaborazio-ne integrata tra la funzione Hr e quella delle Relazioni esterne è stata molto effi cace nell’intensa comunicazione interna svolta a tutti i livelli. In questo processo di coope-razione le rappresentanze sindacali aziendali hanno dato prova di maturità e di responsabilità, senza sentir-si private delle loro preroga-tive, partecipando costrutti-vamente a tutti gli incontri con i lavoratori.

I provvedimenti in ma-teria di personale. Una serie di interventi incisivi, a volte non indolori, ha mo-difi cato il profi lo aziendale interno. Si è proceduto al rientro di numerose produ-

zioni esterne per saturare gli impianti e ridurre la cassa integrazione guadagni. È stata attivata la mobilità che ha favorito parecchie uscite di personale, in particolare con anzianità e retribuzioni elevate, promuovendo un forte ricambio generaziona-le, facendo scendere l’età me-dia appena sotto i 41 anni. È stata attuata la riduzione del 50% dei dirigenti, dopo aver inserito nove nuovi manager tra promozioni in-terne e acquisizioni sul mer-cato esterno, ringiovanendo di tre anni l’età media. Le prestazioni straordinarie sono state ridotte del 50%. Si è proceduto alla stabi-lizzazione di oltre 100 con-tratti di somministrazione. Sono stati ascoltati oltre 100 ingegneri interni di età in-

feriore a 35 anni, alcuni già in posizioni di responsabili-tà, facendo emergere nuovi talenti e valorizzando rile-vanti competenze sommerse. Attualmente nelle posizioni di primo e secondo livello della struttura direttiva il 40% delle persone è diverso rispetto a quelle presenti nel 2011. Tutti i dipendenti sono ora soggetti al sistema di valutazione della perfor-mance, compresi gli operai in linea, suddivisi in squa-dre da 10 a 30 persone. Va, comunque, sottolineato che nel 2012 l’azienda ha effet-tuato 83 nuove assunzioni, di cui 5 dirigenti, 57 quadri/impiegati, 21 operai.

I primi risultati. Car-lo Cremona, HR & change management senior vice president di AnsaldoBreda

da dicembre 2011, è anche responsabile del progetto di ristrutturazione Eos (Evolu-zione, orgoglio, successo) svi-luppato in azienda insieme con Boston consulting group, che ha l’obiettivo di rivisita-re la strategia manageriale dell’azienda con lo scopo di ritornare alla profi ttabilità nel 2014. «Il cambiamento delle modalità del lavoro e del contesto aziendale», af-ferma Carlo Cremona, «ha determinato una diminu-zione del costo del lavoro per addetto dell’8% tra il 2012 e il 2011, mentre il ricavo uni-tario corrispondente è sali-to del 15%, pur avendo ridotto gli straordina-ri. Seguen-do il piano t r i e n n a l e di risana-mento Eos, nel 2012 si sono regi-strati ot-timi risul-tati nella r iduz ione dei costi e dell’assen-teismo e nel miglioramento dell’effi cienza e dei rendimenti. Nel 2013 sarà ancora più incisiva la lotta agli sprechi, mentre la struttura organizzativa sta diventando più snella sia nel processo decisionale sia sul piano operativo. Nel 2014 complessivamente il sistema produttivo dovrebbe essere ancora più effi ciente, in con-seguenza dei provvedimenti presi nei due anni preceden-ti, potendo contare inoltre su

personale più motivato con competenze professionali più sviluppate. L’azienda può contare, inoltre, su una parte di popolazione interna costituita da “senior” molto competenti ed esperti, che ci ha permesso di istituire due importanti task force su singole commesse, composte da giovani e meno giovani, attraverso le quali si verifi ca un travaso di professionali-tà, in grado di far crescere la preparazione dei meno esperti».

Formazione. La formazio-ne manageriale viene svolta di concerto tra la funzione

a z i e n d a l e centrale di formazione e la corrispon-dente fun -zione del la capogruppo Finmeccani-ca. Nel 2012 l ’ 8 5 % d e l personale in att iv i tà ha partecipato a iniziative di f o r m a z i o n e specialistica organizzate d a l l a f u n -

zione di training di Ansal-doBreda, con particolare riguardo alle competenze tecnologiche ed ingegneri-stiche. L’azienda è conven-zionata con le facoltà di in-gegneria delle università di Pisa e di Firenze, anche per il reclutamento di nuove ri-sorse e per gli stage. Inoltre, collabora con il Miur per la messa a punto del master successivo al diploma degli istituti tecnici industriali.

«Nessun uomo è un’isola», scriveva Er-nest Hemingway. Figuriamoci se può rimanere appartato, se in cerca di occu-pazione. È, infatti, la predisposizione alle pubbliche relazioni (soprattutto via web) a fornire chance più rilevanti ai giovani, stando ai risultati della terza indagine sul «Lavoro ai tempi del #socialrecrui-ting e della #digitalreputation» condot-ta da Adecco, l’agenzia leader in Italia e nel mondo nella gestione delle risorse umane, in collaborazione con Ivana Pais dell’univer-sità Cattolica del Sacro Cuore: il 50% di chi ha trovato un posto è molto attivo su Twit-ter, Facebook e altri canali, al contrario del 27% di chi si è af-fidato ai Centri per l’impiego e al 30% delle agenzie per il lavoro, ma anche al 33% di chi si è rivolto alle reti «tradizionali», ossia familiari ed amici, per far girare il proprio curriculum. Stando agli interpellati online

(479 selezionatori e 13 mila 283 can-didati), la prima ragione che spinge ad affidarsi a un social network è la convin-zione che vi sia possibilità di reperire un maggior numero di offerte (44%), poi si segnala l’opportunità di dare visibilità alle proprie competenze e titoli di studi conseguiti (38%) e di scovare le occa-

sioni di lavoro più interessanti (32%), specialmente all’interno delle pagine aziendali; il ricorso al recruiting attra-verso internet da parte dei responsa-bili delle risorse umane si lega, invece, principalmente al desiderio di allargare il bacino dei candidati (16%) e verifica-re la completezza e solidità dei curricu-l u m ricevuti (16%), oltre ad individuare

profili più mirati (15%), ma c’è anche un 14% dei se-lezionatori che ammet-te di servirsi del web per informarsi sulle re-

lazioni professionali del candidato. Fondamentale,

infine, sia per chi aspira ad un’oc-cupazione, sia chi deve selezionare la persona adatta all’incarico la «di-gital reputation»: il 70% verifica le informazioni che circolano online «googlando» il proprio nome così come il 77% dei reclutatori inse-

risce il nominativo di un candidato su un motore di ricerca per saperne di più sul suo conto.

Simona D’Alessio

INDAGINE ADECCO

Il recruiting corre sul web

Carlo Cremona

zioni esterne per saturare gli feriore a 35 anni alcuni già

La società in cifre

AnsaldoBreda è la società Finmeccanica nel • settore dei veicoli su rotaia, derivata dalla fusio-ne industriale del 2001 tra Ansaldo Trasporti e Breda Costruzioni Ferroviarie

Dipendenti: 2.355 (2.273 in Italia e 82 all’este-• ro), di cui 44 dirigenti (ca. 2%), 969 quadri e impiegati (41%), 1.342 operai (57%). Siti a Pistoia (863 lav.), Napoli (sede legale con 827), Reggio Calabria (429), Palermo (154)

Laureati 17%, diplomati 50%, non diplomati • 33%

Collaboratori a tempo indeterminato 95%, in • apprendistato 5%

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44 Lunedì 8 Aprile 2013 A Z I E N D ERipartono gli open day in Italia. Prossimo appuntamento a R. Calabria

In cabina con EmiratesLa compagnia seleziona 3.800 assistenti

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Emirates, una delle com-pagnie aeree fra le più redditizie al mondo e con la crescita più ra-

pida, riparte con i cabin crew open day. Dopo l’appuntamen-to di Bologna del 15 marzo, il prossimo appuntamento è fi s-sato per il 23 aprile a Reggio Calabria. Emirates vola at-tualmente in 132 destinazioni in tutto il mondo con una fl ot-ta giovane e tecnologicamente avanzata di 198 aerei wide-bodied, dotati di tutti i comfort e all’avanguardia nel settore. Inoltre, ha ordini per un totale di 200 aerei, del valore di cir-ca 73 miliardi di dollari, ed è il principale cliente di Airbus A380, con 31 velivoli nella sua fl otta e 59 in ordinativo. Grazie a questa rapida espan-sione, Emirates sta cercando 3.800 cabin crew entro l’anno. La compagnia offre diverse opportunità di lavoro a bordo, con un team internazionale di oltre 16 mila assistenti di volo, provenienti da più di 120

paesi, che parlano oltre 50 lingue. «La selezione è rivolta a persone di mentali-tà aperta, spigliate e service - oriented. I candidati devono avere almeno 21 anni al momento dell’assunzione e, al colloquio, devo-no portare un curriculum, aggiornato in inglese, e una fotografia. Gli altri requisiti sono un’altezza pari a 212 cm con braccio alzato e in punta di piedi, possesso del diploma di maturità, conoscenza fl uen-te dell’inglese parlato e scrit-to, nessun tatuaggio visibile quando si indossa la divisa». Gli ultimi appuntamenti sono stati organizzati a Cagliari, Genova Torino, Milano, Roma e Bologna. Il cabin crew open day fornisce agli interessati l’opportunità di approfondire la conoscenza del lavoro che so-gnano di fare e di sperimentare la vita nella cosmopolita Dubai. Fiorente metropoli, Dubai offre uno stile di vita eccezionale e una vasta gamma di svaghi

e attrazioni culturali, oltre al clima soleggiato tutto l’anno. L’open day si rivolge a uomini e donne interessati a parlare con il team di selezione e ricevere le prime informazioni sulla compagnia e il lavoro svolto a bordo dei suoi mezzi. Emirates garantisce attualmente l’ope-ratività di 49 voli a settimana verso Dubai in partenza da Mi-lano Malpensa, Roma Fiumi-cino e Venezia. L’introduzione dell’A380 nella fl otta operati-va da Roma, insieme ai nuovi impegni per Venezia (secondo volo giornaliero lanciato il 25 marzo 2012), Milano (terzo volo giornaliero dal 1° giugno 2012) testimoniano la volontà di continuare a crescere su que-sto mercato. La compagnia è

molto conosciuta e apprezzata in Italia per la qua-lità del suo ser-vizio, che si con-traddistingue per l’eccellenza della propria offerta in first e business class, ma anche per gli eccezio-

nali comfort e servizi di cui possono godere i passeggeri in economy class. Le risposte alle domande più frequenti, quali i passi dopo il reclutamento, il contratto proposto ecc.), sono reperibili al link https://www.emiratesgroupcareers.com/english/Careers_Over-view/Cabin_Crew/faqs.aspx. Al seguente link è possibile consultare il calendario delle prossime tappe dei Cabin crew recruitment days: https://ekgr-papplications.emirates.com/careersonlineapps/CC_OPEN-DAYS/CabinCrewOpenDays.aspx?j=f&pub=/english. Per maggiori informazioni o per presentare la candidatura on-line, consultare il sito: www.emiratesgroupcareers.com.

Con 27 club sul territorio nazionale, Virgin Active prevede anche per quest’anno un ulteriore sviluppo. Per gestire con effi cienza un organico in continua cre-scita (più di 800 dipendenti e 1.200 collaboratori), l’azienda ha deciso di im-plementare lo staff dell’uf-ficio amministrativo con tre nuove risorse: un se-nior account a tempo inde-terminato, un addetto alla contabilità in sostituzione maternità e uno stagista in ambito fi nance. Ogni mese, inoltre, in tutti i club si aprono posizioni nella di-visione fitness: istruttori di corsi fi tness come colla-boratori, personal trainer in franchising e assistenti di sala in tirocinio e stage. Questi ultimi vengono re-clutati fra i migliori studen-ti e neolaureati del corso di laurea in scienze motorie delle università italiane, con molte delle quali sono attive partnership e collaborazioni. «Virgin Active», di-chiara Luca Valotta, presidente di Virgin Active Italia, «è in forte crescita e continua a espandersi anche nel 2013, con l’apertura di due nuovi club, il quinto a Roma e il primo in Sicilia, a Catania, con la conseguente ricerca di personale da inserire nella divisione fi tness e un incremento dello staff a livello centrale in head offi ce: questo al fi ne di consolidare le nostre risorse gestionali a livello nazionale, per poi poter coordinare e seguire meglio i club anche a livello locale. Virgin Active cresce e questo ci permette di offrire posti di lavoro, sempre accompagnati da formazione, poiché vogliamo aiutare i nostri dipendenti a trovare il per-corso migliore in base alle loro qualità e abilità». Gli interessati possono visionare le posizioni aperte e in-viare il curriculum nel sito http://www.virginactive.it/lavora-con-noi/opportunita-di-lavoro/posizioni-aperte; chi supererà lo screening cartaceo sarà convocato per un primo colloquio conoscitivo.

Virgin Activepotenzia lo staff

Roadhouse Grill (Gruppo Cremonini) prosegue il suo sviluppo: nel 2013 sono previste sei nuove aper-ture, le prime delle quali a Capriate (Bg), Mestre (Ve) e Gallarate (Va), per totale di oltre 180 oppor-tunità di occupazione. «Nei nuovi locali prevediamo di inserire assistant e restaurant manager, con espe-rienza e diploma di gestione dei servizi alberghieri o di scuola alberghiera e giovani per ruoli di griglista, cameriere, hostess/steward, ricevimento e addetti cucina. La ricerca è rivolta a persone tra i 18 e i 35 anni, disponibili a contratti part-time, in media di 20 ore settimanali, e a turni di lavoro il sabato, la domenica e la sera. Requisito preferenziale, espe-rienza in settori analoghi. È necessario risiedere nelle vicinanze del luogo di lavoro». La catena di steakhouse italiana, sviluppata dal gruppo dal 2001, si caratterizza per l’offerta di carni alla griglia in un ambiente informale, con servizio al tavolo e si rivolge a un ampio pubblico.

Attualmente sono 38 i locali in Italia, distribuiti in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Pie-monte, Liguria, Toscana e Marche. Cremonini Spa, che detiene il 100% del capitale di Roadhouse Grill Italia Srl, cura in esclusiva europea lo sviluppo della catena attraverso la gestione diretta o in franchising dei locali. In futuro è prevista l’inaugurazione di al-tri ristoranti Roadhouse Grill, oltre che in Italia, in Francia, Olanda, Germania, Spagna, Gran Bretagna e nei principali paesi europei.

C’è anche l’opportunità di aperture in franchising, con un sostegno continuo da parte della sede centra-le e formazione. Cremonini è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa e opera in tre aree di business: produzione, distribuzione e ristorazione. Per candidarsi, collegarsi al sito www.roadhousegrill.it, Lavora con noi.

Centottanta postinei Roadhouse Grill

IdeaBellezza, con 62 profumerie in Campa-nia, Puglia, Lazio, Cala-bria e Basilicata, svilup-pa la rete in franchising. L’azienda seleziona 11 fi gure: responsabili mar-keting e private label, addetti alla logistica, stagisti hr, marketing e acquisti e web master per Nola, Napoli e Ma-tera e due addette alla vendita per i negozi di Napoli e Matera. Invia-re curriculum a www.ideabellezza.it, Contatti, Lavora con noi.

Duecento opportunità per la stagione estiva of-ferte da Zoomarine, par-co acquatico in provincia di Roma. Le assunzioni, con contratti stagionali, sono rivolte a giovani con doti relazionali e di comunicazione verso il pubblico, disponibili a lavorare in un ambiente dinamico anche sabato e domenica, per il pe-riodo di apertura, fi no a ottobre. Candidature al sito www.zoomarine.it, Informazioni, Lavora con noi.

Humana Italia, ope-rante da oltre 40 an-ni nel settore del baby food, per potenziare la struttura organizzativa nelle regioni Umbria, Toscana, Lazio, Abruz-zo, Calabria, Sicilia e Sardegna, ricerca infor-matori medico scientifi ci che si rivolgeranno a specialisti pediatri e dermatologi. Si richie-dono doti relazionali, capacità organizzative e orientamento al risulta-to. Curriculum a [email protected].

Abercrombie & Fitch sta per aprire un nuo-vissimo negozio fi rmato Hollister, il marchio cali-forniano, presso il centro commerciale Le Befane di Rimini. L’azienda è alla ricerca di giovani laureati e di talento, che parlino la lingua inglese, per far parte del «Manager in Training Program», il primo passo per una car-riera manageriale a lungo termine all’interno della società. Candidarsi al sito www.anfcarers.com.

Hertz, multinaziona-le americana attiva nel settore dell’autonoleggio, assume addetti al front offi ce presso gli aeroporti di Milano Linate e Mal-pensa, Roma e Palermo. La selezione è rivolta a diplomati con buona conoscenza dell’inglese e, possibilmente, di una seconda lingua, utilizzo del pacchetto Offi ce, in possesso di patente B e automuniti. Per candi-darsi, www.hertz.it, Op-portunità d’impiego.

NEWS

Luca Valotta

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OffroLavoro

Amministrativi

Lombardia

Addetto amministrazione boutiqueDivisione Moda&Lusso di Artico-lo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 addetto amministrazione boutique. La risorsa si occuperà di attività di segreteria, back office e atti-vità amministrative: pagamenti, fatture, note di credito, bonifici, versamenti. Si richiede: precedente esperienza in ruoli amministrativo-contabili; esperienza all’interno di boutique o punti vendita; buona conoscenza della lingua inglese; buone doti relazionali e attitu-dine a lavorare all’interno di un team; velocità di apprendimento e flessibilità; disponibilità imme-diata. Si offre contratto a tempo determinato di sei mesi. Sede di lavoro: Milano (zona centro). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Articolo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Impiegata amministrativa/contabile

Openjobmetis Spa ricerca per azienda di Castelcovati (Bs) im-piegata amministrativa/contabile con esperienza nella mansione e iscritta alle liste di mobilita’ l.223, residente in zona, automunita. Lavoro full-time. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Impiegata amministrativa/contabile

Openjobmetis Spa ricerca per azienda di Castelcovati (Bs) im-piegata amministrativa/contabile con esperienza nella mansione e iscritta alle liste di mobilita’ l.223, residente in zona, automunita. Lavoro full-time. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-

do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Puglia

Capo repartoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca 1 Capo reparto. Si richiede: esperienza, anche minima, nella mansione; serietà e affidabilità; volontà di crescere professional-mente, attitudine alla gestione di risorse umane e conto economico. Si offre inserimento diretto in azienda con contratto a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un

dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto, Fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Impiegato amministrativoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore HORECA un impiega-to amministrativo contabile. La risorsa riporterà direttamente al responsabile amministrativo e si occuperà di: controllo e registra-zione delle Fatture;fatturazione a t t i va e p a s s iva ; p i c c o l a contabilità;amministrazione. Il candidato ideale è neolaureato in materie economiche e residente nella zona di lavoro. Si offre con-

tratto a tempo determinato con possibilità di inserimento. Sede di lavoro: Casamassima (BA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari, Fax 080 5243185, e-mail [email protected]

Veneto

Addetto a fatturazioneRandstad Italia ricerca addetto a fatturazione e bollettazione. E’ richiesta conoscenza della lingua inglese e tedesca. Completano il profilo esperienza pregressa nello svolgimento della mansione e uso dei principali software applicativi. Zona di lavoro Alpago. La ricerca si intende a scopo assunzione.Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia Spa – 31015 Conegliano (TV), T +39 0438 415520, F +39 0438 35203, @[email protected] Italia SpA

Commercio

Lombardia

Commerciale esteroOpenjobmetis Spa ricerca per azienda di Rudiano (Bs) com-merciale estero con esperienza, disponibile part-time, con ottima conoscenza delle lingua inglese e tedesco. Residente in zona, automunito/a. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Commerciale esteroOpenjobmetis Spa ricerca per azienda di Rudiano (Bs) com-merciale estero con esperienza,

o a tempo determinato consibilità di inserimento Sede

I SETTORII SETTORImministrativi 45

mmercio 45

ntabilità 46

afici 46

port-Export 46

ormatica 46

egneri 47

gistica 47

anager 47

arketing e commerciali 47

eccanica 49

ganizzazione 49

oduzione 49

bbliche Relazioni 49

ualità 50

nditori 50

Commercio

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, pro-

moter commerciale, com-merciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del la-voro, responsabili di produ-zione, perito chimico, pro-posal engineer, operatori cnc, ingegneri, addetto ge-stione commesse per Gior-nale di Brescia

commerciali, educatori-edu-catrici, periti elettronici, pro-grammatore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzinieri, edilizia, fi-nancial reporter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, controllo qua-lità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, inge-gneri aerospaziali, ingegne-ri aeronautici, analista strut-turale, analista fluidodina-mico, montatori aeronautici, manutentori aeronautici, , ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, comni-tari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, ingegneri ter-motecnici, programmatori macchine cnc, contabili, re-sponsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

do il riferimento alla posizione di dettagliato curriculum indicando

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Sono senza lavoro a causa della chiusura dell’azien-da nella quale sono stato impiegato per anni. Come valorizzare il mio cv? . Il curriculum di chi abbia recentemente perso il lavoro, come ogni effi cace portfolio personale, dovrà essere ca-ratterizzato dalle «regole generali» della trasparenza e della personalizzazione nei confronti del destinatario. Il puntare l’attenzione sul bisogno del proprio interlocutore (azienda di interesse o società di ricerca e selezione che abbia pubblicato un’inserzione per una posizione aperta), piuttosto che sul prodotto – professionalità in quanto tale, risulterà, dunque, un elemento competitivo indispensa-bile. L’impalcatura del cv, per chi sia alla ricerca di un reinserimento nel mercato del lavoro, rimarrà quella consueta: dati anagrafi ci, studi e formazione, esperienza professionale, competenze acquisite, attitudini e interessi; mentre a «fare la differenza» sarà il modo di presentare le tappe della propria carriera. Soprattutto coloro i quali possiedano un bagaglio lavorativo rilevante a livello di permanenza entro la medesima organizzazione dovranno essere in grado di trasmettere un «riepilogo» accattivante delle abilità maturate, sottolineando il cosa si sia realiz-zato a livello professionale. In altri termini, si tratterà di saper evidenziare i punti di contatto con la nuova azienda attraverso un’analisi dei successi raggiunti grazie alle esperienze pregresse e alle relazioni coltivate. La mera descrizione delle mansioni svolte non sarà suffi ciente: per un selezionatore risulterà maggiormente interessante l’apprendere in che modo il candidato abbia, per esem-pio, contribuito al miglioramento della performance del proprio gruppo di lavoro o al successo del suo reparto, a quali progetti abbia attivamente partecipato o in quali circostanze abbia impiegato le proprie doti di leadership o le proprie capacità di negoziazione. Anche una pregres-sa esperienza all’estero o le frequenti trasferte potranno essere «lette» quali prove tangibili della fl essibilità della persona valutata e di una sua capacità di adattamento, oggi più che mai preziose.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Nulla è perduto

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Page 40: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E …...nel m&a, dove le operazio-ni ristagnano. LItalia però resta appetibile a pag. V Un de-merger per crescere Carlo Pavesio, fondato-re dello

46 Lunedì 8 Aprile 2013 O F F R O L AVO R Odisponibile part-time, con ottima conoscenza delle lingua inglese e tedesco. Residente in zona, automunito/a. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Commerciale esteroOpenjobmetis Spa ricerca per azienda di Trenzano (Bs) com-merciale estero laureato/a in eco-nomia, ottima conoscenza della lingua inglese e preferibilmente anche di quella tedesca. Residente in zona, automunito/a. Lavoro full-time. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Impiegato tecnicoOpenjobmetis Spa ricerca per azienda di Travagliato (Bs) im-piegato tecnico da inserire nell’uf-ficio commerciale per assistenza clienti e gestione preventivi. E’ richiesto il diploma di perito meccanico. Automunito, residente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Contabilità

Lombardia

Impiegata contabileOpenjobmetis Spa ricerca per azienda di Castelcovati (Bs) im-piegata contabile fino al bilancio con esperienza in azienda che lavora con l’estero, residente in zona, automunita. Lavoro full-time.Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Veneto

Addetto alla contabilitàPer azienda cliente Randstad Italia SpA è stata incaricata di ricercare un addetto alla conta-bilità, fino alla preparazione del bilancio. Richiesta esperienza maturata in medesima mansione, laurea in economia aziendale,

residenza in zona limitrofa, buona conoscenza della lingua inglese e disponibilità immediata. Zona di lavoro: Conegliano (TV). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia Spa – 31015 Conegliano (TV), T +39 0438 415520, F +39 0438 35203, @[email protected] Italia SpA

Grafici

Lombardia

Visual merchandiserDivisione Moda&Lusso di Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore tessuti: 1 visual merchandiser. La risorsa, rispondendo al Direttore Marketing, si occuperà di: orga-nizzazione allestimenti, ideazione vetrine, definizione sequenze colore dei teli da presentazione; realizzazione di moodboards per coordinati e ambientazioni; attività di grafica, preparazione inviti, brochures, cartelle stampa, selezione immagini sito, ecc. Si richiede: diploma o Laurea con-seguiti presso istituti di Moda e Design; precedente esperienza nel settore lusso. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: provincia di Como. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Import-Export

Veneto

Assistente export managePer azienda cliente Randstad Italia SpA è stata incaricata di ricercare un assistente export manager area Cina con conoscenza a livello ma-drelingua del cinese per importan-te azienda in zona Conegliano. La figura ricercata supporta l’export manager per la predisposizione delle proposte commerciali da inviare ai clienti (elaborazione del preventivo, proposta commerciale, stipula del contratto); può gestire i rapporti con i clienti e fornire assistenza al cliente durante le fasi di post-vendita; collabora con altri enti aziendali (produzione, ammi-nistrazione, logistica e spedizioni) per evadere le richieste dei clienti. Supporta il responsabile nelle atti-vità di organizzazione delle visite ai clienti, nel monitoraggio delle attività di vendita e nella predi-sposizione della reportistica. Cura la gestione dell’archiviazione dei dati e del materiale documentale; collabora con il responsabile per l’organizzazione di eventi interni ed esterni (fiere ed eventi partico-

lari). Richiesta buona conoscenza della lingua inglese e indispensa-bile conoscenza madrelingua del cinese. Preferibile laurea in lingue o indirizzo commerciale. Richie-sta disponibilità immediata. Zona di lavoro: Conegliano (TV). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia Spa – 31015 Conegliano (TV), T +39 0438 415520, F +39 0438 35203, @[email protected] Italia SpA

Impiegato ufficio importDivisione Moda&Lusso di Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore abbigliamento 1 impiegato ufficio import. La risorsa si occuperà di: inserimento ordini, invio degli stessi al fornitore e controllo dello stato di avanzamento della produzione, dall’invio dei det-tagli fino all’arrivo della merce in magazzino; organizzazione dell’imbarco della merce, sdo-ganamento, arrivo in magazzino; controllo qualità della merce arrivata e costi; follow-up di even-tuali contestazioni. Si richiede: diploma di ragioneria e/o laurea in commercio estero; esperienza di almeno tre anni nel ruolo; ottima conoscenza della lingua inglese (uso quotidiano); buone capacità nell’utilizzo del compu-

ter (AS400 e pacchetto office con particolare capacità nell’utilizzo di excel) e nell’utilizzo di nozioni di matematica; personalità dina-mica, molto precisa, grintosa nel gestire situazioni problematiche con l’esterno; predisposizione alla trattativa commerciale, alla gestione dei fornitori, e capacità di far rispettare le scadenze; ottime doti organizzative, decisionali e di problem solving; residenza in provincia di Treviso. Si offre contratto a tempo determinato di un anno. Sede do lavoro: Monte-belluna (TV). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Informatica

Lombardia

Operatore cadOpenjobmetis Spa ricerca per azienda in zona Chiari (Bs) ope-ratore cad con esperienza nella programmazione Visicad. Di-sponibile da subito per lavoro a giornata. Automunito, residente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un

dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Veneto

Grafico pubblicitarioPer azienda cliente Randstad Italia SpA è stata incaricata di ricercare un grafico pubblicitario. Il candi-dato si occuperà della grafica pub-blicitaria aziendale, della creazione di cataloghi, volantini, flyer, della rivisitazione del materiale grafico pubblicitario preesistente e dello sviluppo ed il mantenimento del sito internet statico e dinamico dell’azienda. Richiesta esperienza di almeno due anni nel settore della grafica. Richiesta l’ottima conoscenza dei programmi Illu-strator, InDesign, Photoshop e degli applicativi Adobe su Mac e la conoscenza dl linguaggio HTML e CSS. Richiesta disponi-bilità immediata. Zona di lavoro: Susegana (TV).Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia Spa – 31015 Cone-gliano (TV), T +39 0438 415520, F +39 0438 35203, @[email protected] Italia SpA

Canale 55

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Primo Tempo News 9.00 Primo Tempo - Attualità 10.30 Il Tg della Convenienza11.00 Cantore Stories - Serie TV 11.30 From the Edge with Peter Lik - Serie TV 12.30 Caught on Camera - Serie TV 14.00 TV Moda16.00 Tg Giorno 16.30 Tg Sport 17.00 Meet the Press 17.15 Prometeo di S. Giacomin 17.50 Law&Order - Serie TV 19.30 Punto e a Capo Le notizie dal mondo attraverso i Tg 21.10 Bomb Patrol Afghanistan - III punt. Prima visione assoluta 22.00 Italian Bomb Patrol - III punt. Prima visione assoluta 22.35 Quelli del Lunedì - Sport Il calcio raccontato dai tifosi

7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina 10.10 Trading Room 10.30 5 Giorni sui Mercati «Salvare l’Italia, missione possibile?»11.40 CFD Trading12.10 Forex Update12.20 Analisi Tecnica Intervenite allo 02 58.21.95.8514.30 Bussola Economica Ospite A. Cesarano (MPS C.S.)15.00 Linea Mercati Wall Street17.00 Linea Mercati Pomeriggio18.00 Report - Il Tg della finanza Ospiti F. Fiorini (Aletti Gestielle) e L. Jannelli (MIG Bank)21.30 Desk China22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi Tg Il Tg dedicato ai professionisti

8.00 Parelli Natural Horsemanship «Il metodo naturale di Pat Parelli» 8.30 Special Class: Professione Jockey «Il fantino Umberto Rispoli» 9.00 Master Class: Salto Ostacoli «Il lavoro in piano» 11.00 Class Horse TV Live «Interviste e aggiornamenti» 13.05 Incontro con Albert Moyersoen «Il barone si racconta»17.00 Class Horse TV Live «Interviste e aggiornamenti»17.30 Queen’s Cup 2012 «Il primo torneo di alto gol inglese»19.00 LIVE Senza Parole..Solo Passione «Lo chef de piste Uliano Vezzani»20.45 Class Horse Tg 21.10 Hong Kong Masters «I tappa Grand Slam Indoor»

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Art TV

Il mondo dell’arte

Class Life Tg

Le notizie dal mondo della moda

Canale 56

7.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 8.00 Ladies 8.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 12.00 Fashion Dream 13.30 Breakout 14.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 18.00 Models Milano Il reality della moda 19.30 Breakout 20.00 Ladies 20.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 21.00 Fashion Dream 21.30 Models New York Il reality della moda 22.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti

7.00 Onda del Mattino

9.00 Apertura Piazza Affari e Borse Europee

11.00 Vissi d’Arte Vissi d’Amore

Curiosità dalla musica classica

15.30 Apertura Wall Street

16.00 Top 10

La classifica dei migliori dischi a tema

17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee

18.00 Acquarello

18.30 Punto Piazza Affari

Linea diretta con gli ascoltatori

19.00 Stravaganza Barocca

La musica di XVII e XVIII secolo

21.00 Vissi d’Arte Vissi d’Amore

Curiosità dalla musica classica

23.00 Stravaganza Barocca

La musica di XVII e XVIII secolo

00.00 Onda della Notte

www.radioclassica.com

Canale 30

CANALE 27

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 41: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E …...nel m&a, dove le operazio-ni ristagnano. LItalia però resta appetibile a pag. V Un de-merger per crescere Carlo Pavesio, fondato-re dello

47Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 ApO F F R O L AVO R O

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di

lavoro evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera,

dovrà semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso

di OFFRO

LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale

e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale. Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

Ingegneri

Puglia

Ingegnere meccanicoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca 1 Ingegnere meccanico. Il candidato ideale è in possesso di laurea specialistica e ha maturato esperienza pregressa nell’ambito della progettazione e gestione di attività di produzione e nell’uti-lizzo di Pro/E e di Cad 3D. Si richiede: conoscenza della lingua inglese, motivazione, serietà e disponibilità immediata. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-

lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto, Fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Logistica

Veneto

Responsabile logisticaDivisione Moda&Lusso di Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 responsabile logistica. La risorsa si occuperà dell’intera organizzazione dell’area logisti-ca e in particolare di: program-mare le spedizioni della merce

in arrivo dai produttori e in partenza verso i clienti; gestire gli ordini di acquisto e vendita; gestire le giacenze di magazzi-no; controllo costi; preparazione ordini. Si richiedono esperienza pregressa nella mansione e buona conoscenza della lingua inglese. Completano il profilo buona conoscenza di Excel e di AS400. Si offre contratto a tempo determinato finalizza-to all’inserimento in azienda. Sede di lavoro: Montebelluna (TV). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali

a: Divisione Moda&Lusso di Articolo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Manager

Veneto

Export area managerDivisione Moda&Lusso di Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavo-ro cerca: 1 export area mana-ger. La risorsa gestirà il settore clienti GDO nel mercato di riferimento a lui assegnato, che riguarderà principalmente l’area dell’Est Europa: gestirà i prodotti dell’ambito Arredo Casa. Si richiede: esperienza di almeno 3 -4 anni nel ruolo; ottima cono-scenza della lingua inglese (uso quotidiano); disponibilità ad effettuare frequenti trasferte in Italia ed estero; grinta, dinamici-tà, affabilità, forte motivazione. È gradita, ma non indispensabile, precedente esperienza nell’ambi-to GDO. Sede do lavoro: Monte-belluna (TV). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi.Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Articolo1 Agen-zia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Marketing e commerciali

Lombardia

Buyer accessori europeDivisione Moda&Lusso di Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro cerca per prestigioso brand di abbiglia-mento e accessori moda: 1 buyer

accessori europe. La risorsa si occuperà di analisi degli stocks e movimentazione prodotti in base alle scorte, verifica prodotti dei competitors, analisi reporti-stica, presentazione prodotti agli store manager di tutti i negozi in Europa. Si richiede: esperienza pregressa nel ruolo maturata nell’ambito accessori preferi-bilmente per un brand di lusso; conoscenza ottima della lingua inglese; ottimo standing, capacità relazionali e comunicative; di-sponibilità a mobilità territoriale in tutta Europa. Si offre inse-rimento diretto in azienda con contratto a tempo indeterminato. Sede dell’azienda: provincia di Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Articolo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Marketing plannerArticolo1, Agenzia per il Lavo-ro, seleziona per azienda cliente operante nell’ambito tessuti settore lusso, un Marketing Plan-ner. Il candidato, rispondendo al Direttore Marketing, si occu-perà di: web planning: gestione caricamento dati, immagini, contenuti sul sito garantendo aggiornamenti in tempo reale; pianificazione social media e aggiornamento; tracking data; smistamento contatti; aggiorna-mento portali. Media planning: raccolta media, offerte e piani redazionali, raccolta informa-zioni da area managers e nego-ziazione prezzi relativi ai media da sottoporre all’approvazione della direzione; tracking pubbli-cità concorrenti. Piani marketing

Dexia Crediop S.p.A.

Ai sensi della deliberazione Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modificazioni, si rende noto che la relazione finanziaria annuale di Dexia Crediop S.p.A. al 31 dicembre 2012, che sarà sottoposta all’Assemblea degli Azionisti prevista per il 29 aprile 2013, comprendente il progetto di bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato del Gruppo Bancario Dexia Crediop, corredati della documentazione prevista dalle vigenti disposizioni, è depositata presso la sede sociale a disposizione di chiunque ne faccia richiesta.

I suddetti documenti sono inoltre consultabili sul sito internet della società:www.dexia-crediop.it

Il verbale dell’Assemblea degli Azionisti, sarà messo a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della società entro e non oltre trenta giorni dall’Assemblea stessa, come previsto dall’art. 77 della citata deliberazione Consob.

Roma, 8 aprile 2013

Dexia Crediop S.p.A. Via Venti Settembre, 30 - 00187 Roma - Tel. 06.4771.1 - Fax 06.4771.5952 - Sito internet: www.dexia-crediop.it - Albo Banche n° 5288 - Società capogruppo del Gruppo bancario Dexia Crediop, iscritta all’Albo dei Gruppi Bancari - Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Dexia Crédit Local - Capitale Sociale: Euro 450.210.000 i.v. - Reg.Imprese di Roma / Codice fiscale / Partita IVA 04945821009 - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia.

Relazione Finanziaria Annuale 2012

CELL THERAPEUTICS, INC.Sede legale: 3101 Western Avenue, Suite 600

Seattle, Washington 98121, Stati Uniti d’America

Avviso preliminare di convocazione dell’Assemblea Annuale dei Soci prevista per il giorno 26 giugno 2013

Ai nostri Signori Azionisti:l’assemblea annuale dei Soci (l’“Assemblea Annuale”) di Cell Therapeutics, Inc., con sede legale nello Stato di Washington (la “Società”), è prevista per il giorno 26 giugno 2013, alle 10:00 (ora di Seattle), presso gli uffici della Società, in 3101 Western Avenue, Suite 600, Seattle, Washington 98121, per deliberare sul seguente ordine del giorno: (i) nomina di amministratori per il Consiglio di Amministrazione della Società; (ii) approvazione di una modifica dell’Atto Costitutivo della Società, come modificato e riconfermato, al fine di aumentare il numero totale delle azioni autorizzate

(authorized shares) da 150.333.333 a 215.333.333 e di aumentare il numero totale delle azioni autorizzate ordinarie (authorized shares of common stock) da 150.000.000 a 215.000.000;

(iii) approvazione di una modifica al Piano di Incentivo Azionario 2007 della Società, come modificato e riconfermato (il “Piano Azionario 2007”), al fine di aumentare di 12.000.000 il numero di azioni emettibili ai sensi di tale Piano Azionario 2007;

(iv) ratifica della nomina di Marcum LLP quale società di revisione indipendente della Società per l’esercizio che si concluderà il 31 dicembre 2013; (v) approvazione dell’aggiornamento dell’Assemblea Annuale, se necessario o appropriato, al fine di sollecitare ulteriori deleghe qualora vi siano voti insufficienti nel

momento in cui l’Assemblea Annuale sia chiamata a deliberare su alcuna delle Proposte da (i) a (iv); e (vi) trattazione di qualsiasi altra questione che possa validamente essere proposta all’esame dell’Assemblea Annuale e in occasione di tutti i relativi aggiornamenti e rinvii.I nostri soci (gli “Azionisti”) sono cordialmente invitati a partecipare all’Assemblea Annuale. Avranno diritto di votare nell’Assemblea Annuale i Signori Azionisti che risulteranno tali alla data del 6 maggio 2013, ossia la data di registrazione fissata dal nostro Consiglio di Amministrazione (la “Record Date”). Gli Azionisti avranno inoltre il diritto di votare in sede assembleare anche laddove la riunione sia aggiornata o rinviata. Un elenco completo degli Azionisti che riceveranno l’avviso di convocazione e che avranno il diritto di votare nell’Assemblea Annuale potrà essere esaminato dagli Azionisti, per qualsiasi motivo afferente alla riunione stessa, nei dieci giorni precedenti l’Assemblea Annuale e negli orari lavorativi, presso la sede del Secretary della Società in 3101 Western Avenue, Suite 600, Seattle, Washington 98121.Si avvertono i Signori Azionisti, che siano titolari di azioni di Cell Therapeutics, Inc. accreditate presso Monte Titoli S.p.A. in Italia (gli “Azionisti Italiani”), che potranno ottenere dai rispettivi intermediari presso cui gli Azionisti Italiani detengono le proprie azioni (le “Banche Depositarie”) l’attestazione da presentare alla Società al fine di partecipare personalmente all’Assemblea Annuale e votare nell’ambito della medesima (la “Attestazione”). In alternativa, gli Azionisti Italiani potranno votare a mezzo posta inviando la delega di voto (proxy card), contenuta nella comunicazione della Società relativa alle deleghe di voto (proxy statement) e che sarà reperibile sul sito Internet della United States Securities and Exchange Commission (“SEC”) (all’indirizzo www.sec.gov) e della Società (all’indirizzo www.celltherapeutics.com). I Signori Azionisti dovranno compilare e firmare la delega di voto (proxy card) ed inviarla alla sede legale della Società, unitamente all’Attestazione. Il nome indicato sulla delega di voto dovrà corrispondere esattamente a quello riportato sull’Attestazione.La Società prevede che la comunicazione relativa alle deleghe di voto sarà disponibile il 17 maggio 2013 o intorno a tale data, sul sito della SEC (all’indirizzo www.sec.gov) e della Società (all’indirizzo www.celltherapeutics.com), e, in versione cartacea, presso le Banche Depositarie nonché presso gli uffici della sede secondaria italiana di CTI Life Sciences Ltd, società controllata dalla Società (contatto di riferimento: Dott.ssa Elena Bellacicca), in Via Amedei n. 8, 20123 Milano. I Signori Azionisti sono invitati a prendere visione della comunicazione relativa alle deleghe di voto e, in particolare, della sezione relativa alle proposte all’ordine del giorno dell’Assemblea Annuale, che saranno specificate in maniera dettagliata nella comunicazione relativa alle deleghe di voto. Al fine di raggiungere il quorum richiesto per l’Assemblea Annuale e per poter validamente deliberare in merito a uno o più degli argomenti all’ordine del giorno dell’Assemblea Annuale e al fine di agevolare l’esercizio del diritto di voto relativo a tali argomenti, la Società ha richiesto a talune banche italiane - salvo espressa istruzione contraria rilasciata da parte degli Azionisti - di depositare le azioni della Società, ovvero parte di esse, detenute dalle banche medesime in nome e per conto dei propri clienti, presso un conto aperto in nome delle stesse banche italiane e gestito da un broker-dealer statunitense in corrispondenza della Record Date. Ciò consentirà a tali broker-dealer, in virtù della normativa federale statunitense e delle norme del New York Stock Exchange (“NYSE”) applicabili nel caso concreto, di fare in modo che le azioni oggetto del deposito siano tenute in considerazione ai fini del quorum e che in relazione alle stesse possa essere esercitato il diritto di voto nell’Assemblea Annuale in relazione a talune materie “ordinarie” all’ordine del giorno nel caso in cui gli Azionisti che ne sono titolari non forniscano istruzioni di voto ai propri intermediari secondo le modalità previste nella comunicazione relativa alle deleghe di voto. Anche qualora le banche italiane accettino di effettuare il trasferimento sopra descritto, gli Azionisti Italiani manterranno comunque la facoltà di dare istruzioni al suddetto broker-dealer statunitense affinché lo stesso si astenga dall’assumere qualsiasi iniziativa in merito alle azioni stesse, ivi incluso l’esercizio del diritto di voto. Di conseguenza, qualora l’Azionista non eserciti il proprio diritto di voto o non fornisca diverse istruzioni prima o in corrispondenza della data dell’Assemblea Annuale, i suddetti broker-dealer eserciteranno il diritto di voto in relazione alle azioni trasferite come descritto sopra sulla base del potere discrezionale ad essi riconosciuto dalla Rule 452 del NYSE.Ogni Azionista residente in Italia potrà votare anche tramite Internet o telefono qualora le azioni dello stesso siano detenute direttamente in un conto presso un broker-dealer statunitense a suo nome entro la Record Date o in tale data. Una volta che le azioni siano detenute presso un broker-dealer statunitense, l’Azionista potrà ricevere la documentazione dell’Assemblea Annuale al proprio indirizzo, unitamente ad un codice di sicurezza da utilizzare ai fini del voto (i) sul sito Internet www.proxyvote.com ovvero (ii) contattando il numero telefonico indicato nella delega di voto contenuta nella comunicazione relativa alle deleghe di voto. Gli Azionisti sono invitati a contattare la propria Banca Depositaria al fine di ottenere ulteriori informazioni e chiarimenti sulle modalità connesse al trasferimento da parte di un Azionista delle sue azioni presso il conto di un broker-dealer statunitense. Resta inteso che i costi conseguenti al trasferimento, compresi quelli addebitati o reclamati dal broker-dealer statunitense per la gestione del conto negli Stati Uniti, saranno a carico dell’Azionista che avrà richiesto di trasferire i propri titoli.Si segnala, altresì, che gli Azionisti Italiani possono anche richiedere di essere iscritti nel libro soci di CTI in qualità di titolari registrati (record holder). Gli Azionisti Italiani sono invitati a contattare la propria banca per ricevere ulteriori chiarimenti sulla procedura di iscrizione che include, tra l’altro, l’invio di una richiesta di iscrizione (unitamente ad una certificazione di titolarità) all’agente per i trasferimenti della Società, il ritiro delle azioni dal conto di Monte Titoli e il trasferimento diretto delle stesse negli Stati Uniti a nome dell’Azionista Italiano. Si precisa che l’iscrizione nel libro soci della Società potrebbe comportare limitazioni alla facoltà dell’azionista di disporre delle azioni ovvero rendere maggiormente complesso l’esercizio di tale facoltà.Si invitano i Signori Azionisti a contattare le proprie Banche Depositarie al fine di ricevere la documentazione assembleare, ivi inclusa la proxy card, e le istruzioni inerenti le modalità di voto.

Per il Consiglio di Amministrazione __________________________________________ Louis A. Bianco Executive Vice President, Finance & Administration

8 aprile 2013

La Società depositerà la comunicazione relativa alle deleghe di voto e l’ulteriore documentazione riguardante l’Assemblea Annuale indicata nel presente avviso preliminare di convocazione presso la SEC. I Signori Azionisti sono fortemente invitati a prendere visione della comunicazione relativa alle deleghe di voto e dell’ulteriore documentazione assembleare quando la stessa sia messa a disposizione, dal momento che tale documentazione contiene informazioni importanti in relazione alla Società, all’Assemblea Annuale e agli argomenti connessi. I Signori Azionisti potranno ottenere, gratuitamente, una copia della comunicazione relativa alle deleghe di voto, quando messa a disposizione, e dell’ulteriore documentazione depositata dalla Società presso la SEC sul sito internet della SEC (www.sec.gov) e della Società (www.celltherapeutics.com) e, in versione cartacea, presso le Banche Depositarie nonché presso gli uffici della sede secondaria italiana di CTI Life Sciences Ltd, società controllata da Cell Therapeutics, Inc. (contatto di riferimento: Dott.ssa Elena Bellacicca), in Via Amedei n. 8, 20123 Milano.

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UNIDESIO 760072 10,890 29/03/2013

UNIDESIO 760073 10,915 29/03/2013

UNIDESIO760074 11,421 29/03/2013

UNIDESIO 760075 12,495 29/03/2013

UNIDESIO 760077 11,087 29/03/2013

UNIDESIO 760078 10,763 29/03/2013

UNIDESIO 760079 10,980 29/03/2013

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UNIDESIO 760082 10,075 29/03/2013

UNIDESIO 760085 10,596 29/03/2013

UNIDESIO 760087 12,005 29/03/2013

UNIDESIO 760088 10,581 29/03/2013

UNIDESIO 760091 11,191 29/03/2013

UNIDESIO 760092 11,157 29/03/2013

UNIDESIO 760095 10,426 29/03/2013

UNIDESIO 760096 10,581 29/03/2013

UNIDESIO 760097 11,304 15/03/2013

UNIDESIO 760098 11,507 29/03/2013

UNIDESIO 760099 11,195 29/03/2013

UNIDESIO 760100 10,909 29/03/2013

UNIDESIO 760102 10,864 29/03/2013

UNIDESIO 760104 10,393 29/03/2013

UNIDESIO 760105 10,711 29/03/2013

UNIDESIO 760106 10,964 29/03/2013

AZZOAGLIO DINAMICO 4,8330 29/03/2013

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 6,0100 29/03/2013

UNIDESIO PRUDENTE 11,1600 29/03/2013

UNIDESIO MODERATO 10,7890 29/03/2013

UNIDESIO ATTIVO 10,4910 29/03/2013

UNIDESIO VIVACE 9,7730 29/03/2013

OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,2180 29/03/2013

AZIONARIO EURO 7,8090 29/03/2013

AZIONARIO GLOBALE 9,6720 29/03/2013

BILANCIATO 10,3270 29/03/2013

INDEX TOP 22 104,2200 27/02/2013 A+/S&P

THREE 2009 102,4300 27/02/2013 AA-/S&P

INDEX SIX 2009 100,2500 27/02/2013 AA-/S&P

FTSE MIB 95,1420 03/04/2013

FTSE MIB 2010 93,0750 03/04/2013

EUROSTOXX 50 - 2010 95,1680 03/04/2013

INDEX TRENTA 2011 97,4930 03/04/2013

INDEX FOUR E 50 - 2011 97,1500 03/04/2013

INDEX STOXX EUROPE - 2011 98,3530 03/04/2013

EUROSTOXX 50 - 2012 93,0760 03/04/2013

PREVIMISURATO 12,7200 28/03/2013

PREVIBRIOSO 11,0520 28/03/2013

PREVIDINAMICO 12,3400 28/03/2013

LINEA 1 11,9490 31/03/2013

LINEA 1 - FASCIA A 12,3490 31/03/2013

LINEA 1 - FASCIA B 12,0350 31/03/2013

LINEA 2 11,7740 31/03/2013

LINEA 2 - FASCIA A 11,9910 31/03/2013

LINEA 2 - FASCIA B 12,0270 31/03/2013

LINEA 3 11,5990 31/03/2013

LINEA 3 - FASCIA A 11,7350 31/03/2013

LINEA 3 - FASCIA B 12,5550 31/03/2013

UNIDESIO 760109 11,035 29/03/2013

UNIDESIO 760110 10,753 29/03/2013

UNIDESIO 760124 11,538 29/03/2013

UNIDESIO 760125 11,111 29/03/2013

UNIDESIO 760129 11,683 29/03/2013

UNIDESIO 760130 10,745 29/03/2013

UNIDESIO 760133 10,985 29/03/2013

UNIDESIO 760137 10,613 29/03/2013

UNIDESIO 760139 11,525 29/03/2013

UNIDESIO 760140 11,492 29/03/2013

UNIDESIO 760141 10,258 29/03/2013

UNIDESIO 760145 11,088 29/03/2013

UNIDESIO 760147 11,154 29/03/2013

UNIDESIO 760149 11,135 29/03/2013

UNIDESIO 760150 11,233 29/03/2013

UNIDESIO 760156 10,143 29/03/2013

UNIDESIO 760157 11,292 29/03/2013

UNIDESIO 760158 10,150 29/03/2013

UNIDESIO 760159 10,866 29/03/2013

UNIDESIO 760160 10,575 29/03/2013

UNIDESIO 760163 10,151 29/03/2013

UNIDESIO 760167 10,688 29/03/2013

UNIDESIO 760169 11,407 29/03/2013

UNIDESIO 760170 10,971 29/03/2013

UNIDESIO 760173 10,587 29/03/2013

UNIDESIO 760174 10,910 29/03/2013

UNIDESIO 760179 10,529 29/03/2013

UNIDESIO 760180 10,677 29/03/2013

UNIDESIO 760181 10,572 29/03/2013

UNIDESIO 760182 10,240 29/03/2013

UNIDESIO 760183 10,786 29/03/2013

UNIDESIO 760184 10,761 29/03/2013

UNIDESIO 760185 10,772 29/03/2013

UNIDESIO 760186 10,696 29/03/2013

UNIDESIO 760187 10,825 29/03/2013

UNIDESIO 760188 10,658 29/03/2013

UNIDESIO 760189 10,842 29/03/2013

UNIDESIO 760191 10,276 29/03/2013

UNIDESIO 760192 10,867 29/03/2013

UNIDESIO 760193 10,871 29/03/2013

UNIDESIO 760198 9,847 29/03/2013

UNIDESIO 760201 10,723 29/03/2013

UNIDESIO 760202 10,840 29/03/2013

UNIDESIO 760203 11,355 29/03/2013

UNIDESIO 760205 10,317 29/03/2013

UNIDESIO 760206 10,491 29/03/2013

UNIDESIO 760210 10,324 29/03/2013

AZZOAGLIO CONSERVATIVO

6,3440

29/03/2013

CONSERVATIVE 10,2590 29/03/2013

BOND MIX 10,4000 29/03/2013

BALANCED 10,7830 29/03/2013

GLOBAL EQUITY 11,8400 29/03/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,1980 29/03/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,7010 29/03/2013

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 9,1750 29/03/2013

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 11,2450 29/03/2013

E.W.MEMORY INDEX 103,7700 27/02/2013 A/S&P

HI EUROCHINA 100,00 15/10/2012 A+/S&P

5,5Y CHINA KOREA&SWISS GRO. NOTE 100,08 28/03/2013 A+/S&P

S&BRIC 8-40 106,29 28/03/2013 A2/S&P

S&BRIC LOOK BACK 8 - 40 127,28 28/03/2013 A2/S&P

IES - ITALIAN EQUITY SELECTION 103,00 17/12/2012 A+/S&P

HELVETIA 4-30 96,55 03/04/2013

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 10,4300 03/04/2013

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 10,4300 03/04/2013

HELVETIA WORLD EQUITY 119,8000 02/04/2013

HELVETIA EUROPE BALANCED 188,5900 02/04/2013

HELVETIA WORLD BOND 219,7700 02/04/2013

HELVETIA GLOBAL BALANCED 153,7600 02/04/2013

HELVETIA GLOBAL EQUITY 101,9400 02/04/2013

LINEA GARANTITA 11,4870 31/03/2013

LINEA BILANCIATO 12,2120 31/03/2013

LINEA OBBLIGAZIONARIO 12,0090 31/03/2013

LINEA AZIONARIO 8,3710 31/03/2013

www.metlife.it

MetLife Europe Limited

Rappresentanza Generale per l’Italia

Via Andrea Vesalio n. 6

00161 Roma

Valorizzazione al:

MetLife Liquidità 1,000

MetLife Protezione in Crescita 70% 1,131

MetLife Protezione in Crescita 80% 1,092

MetLife Protezione in Crescita 90% 1,048

Alico Monet. Protetto 04/04/13 1,107

Alico P.P. Eur 2013 04/04/13 1,015

Alico P.P. Eur 2014 04/04/13 1,024

Alico P.P. Eur 2015 04/04/13 0,996

Alico P.P. Eur 2016 04/04/13 1,019

Alico P.P. Eur 2017 04/04/13 1,032

Alico P.P. Eur 2018 04/04/13 1,036

Alico P.P. Eur 2019 04/04/13 1,081

Alico P.P. Eur 2020 04/04/13 1,078

Alico P.P. Eur 2021 04/04/13 1,076

Alico P.P. Eur 2022 04/04/13 1,091

Alico P.P. Eur 2023 04/04/13 1,092

Alico P.P. Eur 2024 04/04/13 1,083

Alico P.P. Eur 2025 04/04/13 1,021

Alico P.P. Eur 2026 04/04/13 1,217

Alico P.P. Eur 2027 04/04/13 1,078

Alico P.P. Eur 2028 04/04/13 0,965

Alico P.P. Eur 2029 04/04/13 1,015

Alico P.P. Eur 2030 04/04/13 1,073

Alico P.P. Eur 2031 04/04/13 1,084

Alico P.P. Eur 2032 04/04/13 1,007

Alico P.P. Usa 2013 04/04/13 1,018

Alico P.P. Usa 2014 04/04/13 1,036

Alico P.P. Usa 2015 04/04/13 1,049

Alico P.P. Usa 2016 04/04/13 1,091

Alico P.P. Usa 2017 04/04/13 1,087

Alico P.P. Usa 2018 04/04/13 1,111

Alico P.P. Usa 2019 04/04/13 1,165

Alico P.P. Usa 2020 04/04/13 1,157

Alico P.P. Usa 2021 04/04/13 1,189

Alico P.P. Usa 2022 04/04/13 1,168

Alico P.P. Usa 2023 04/04/13 1,176

Alico P.P. Usa 2024 04/04/13 1,126

Alico P.P. Usa 2025 04/04/13 1,121

Alico P.P. Usa 2026 04/04/13 1,336

Alico P.P. Usa 2027 04/04/13 1,147

Alico P.P. Usa 2028 04/04/13 1,060

Alico P.P. Usa 2029 04/04/13 1,118

Alico P.P. Usa 2030 04/04/13 1,165

Alico P.P. Usa 2031 04/04/13 1,192

Alico P.P. Usa 2032 04/04/13 1,097

Alico P.P. Global 2013 04/04/13 1,006

Alico P.P. Global 2014 04/04/13 1,016

Alico P.P. Global 2015 04/04/13 0,995

Alico P.P. Global 2016 04/04/13 1,027

Alico P.P. Global 2017 04/04/13 0,968

Alico P.P. Global 2018 04/04/13 1,054

Alico P.P. Global 2019 04/04/13 1,153

Alico P.P. Global 2020 04/04/13 1,097

Alico P.P. Global 2021 04/04/13 1,104

Alico P.P. Global 2022 04/04/13 1,084

Alico P.P. Global 2023 04/04/13 1,100

Alico P.P. Global 2024 04/04/13 1,094

Alico P.P. Global 2025 04/04/13 1,063

Alico P.P. Global 2026 04/04/13 1,263

Alico P.P. Global 2027 04/04/13 1,059

Alico P.P. Global 2028 04/04/13 0,972

Alico P.P. Global 2029 04/04/13 1,042

Alico P.P. Global 2030 04/04/13 1,062

Alico P.P. Global 2031 04/04/13 1,108

Alico P.P. Global 2032 04/04/13 1,018

Alico Prot.Trim. Eur 04/04/13 1,080

Alico Prot.Trim. Usa 04/04/13 1,071

Alico Gest.Bilanc.Glob 04/04/13 1,250

Alico Gest.Cresc.Glob 04/04/13 1,222

Alico Gest.Azion.Glob 04/04/13 1,208

Alico Gest.Bilanc.Eur 04/04/13 1,242

Alico Gest.Cresc. Eur 04/04/13 1,189

Alico Gest.Azion. Eur 04/04/13 1,200

Alico Aper.Indiciz.Eur 04/04/13 0,821

Alico Aper.Indiciz.Usa 04/04/13 1,153

Alico Aper.Indiciz.Glo 04/04/13 1,022

Alico Aper.Indiciz.Ita 04/04/13 0,616

Alico Liquidita’ 04/04/13 1,091

Alico Fondo Hedge 01/02/13 0,842

Alico R. Prudente 04/04/13 1,104

Alico R. Bilanciato 04/04/13 1,010

Alico R. Crescita 04/04/13 0,987

Alico R. Multi Comm. 04/04/13 0,774

Alico Multi Comm. 04/04/13 0,804

Alico R. Peak Usa 2012 31/12/12 1,051

Alico R. Peak Usa 2013 04/04/13 1,016

Alico R. Peak Usa 2014 04/04/13 1,039

Alico R. Peak Usa 2015 04/04/13 1,044

Alico R. Peak Usa 2020 04/04/13 1,125

Alico R. Peak Usa 2025 04/04/13 1,130

Alico R. Peak Usa 2030 04/04/13 1,150

Alico R. Peak Usa 2035 04/04/13 1,039

Alico R. Peak Eur 2012 31/12/12 1,083

Alico R. Peak Eur 2013 04/04/13 1,053

Alico R. Peak Eur 2014 04/04/13 1,053

Alico R. Peak Eur 2015 04/04/13 1,082

Alico R. Peak Eur 2020 04/04/13 1,153

Alico R. Peak Eur 2025 04/04/13 1,139

Alico R. Peak Eur 2030 04/04/13 1,200

Alico R. Peak Eur 2035 04/04/13 1,029

Alico R. Peak Asia 2012 31/12/12 1,098

Alico R. Peak Asia 2013 04/04/13 1,077

Alico R. Peak Asia 2014 04/04/13 1,098

Alico R. Peak Asia 2015 04/04/13 1,133

Alico R. Peak Asia 2020 04/04/13 1,243

Alico R. Peak Asia 2025 04/04/13 1,297

Alico R. Peak Asia 2030 04/04/13 1,368

Alico R. Peak Asia 2035 04/04/13 1,262

Alico Fondo Multihedge 01/03/13 0,773

Alico Sec. Acc. 2016 04/04/13 0,994

Alico Altern. Income 01/03/13 0,841

Alico Sec. Acc. 2017 04/04/13 1,094

Alico R. Sec. Acc. 2017 04/04/13 1,129

Alico P.P. Asia 2012 31/12/12 1,107

Alico P.P. Asia 2013 04/04/13 1,098

Alico P.P. Asia 2014 04/04/13 1,126

Alico P.P. Asia 2015 04/04/13 1,153

Alico P.P. Asia 2020 04/04/13 1,247

Alico P.P. Asia 2025 04/04/13 1,281

Alico P.P. Asia 2030 04/04/13 1,296

Alico P.P. Asia 2035 04/04/13 1,270

Alico Multi.Med.Vol. 01/03/13 0,764

Alico Multi.High.Vol. 01/03/13 0,697

Alico Long Investment 04/04/13 0,668

Alico Energy 04/04/13 0,358

Alico Agriculture 04/04/13 0,643

Alico Metals 04/04/13 0,699

04/04/13

098105098108105111103114

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Page 43: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E …...nel m&a, dove le operazio-ni ristagnano. LItalia però resta appetibile a pag. V Un de-merger per crescere Carlo Pavesio, fondato-re dello

49Lunedì 8 Aprile 2013Lunedì 8 ApO F F R O L AVO R Oper clienti: valutazione e analisi dati relativi al merchandising per clienti; gestione data base e analisi di prodotto; gestione produzione, costi, distribuzione materiali marketing. Si richiede: laurea in economia, marketing o analoghe; precedente esperienza in azienda settore design, arredo o moda lusso. (si valuta anche provenienza da consumer goods); predisposizione per la logica e i numeri. Sede di lavoro: provincia di Como. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro, [email protected]

MerchandiserDivisione Moda&Lusso di Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 merchandiser collezione bambino – world. La risorsa si occuperà di analisi dei prodotti (abbigliamento e accessori) e prezzi dei competitors, analisi delle vendite, articolazione del-la collezione per tipologia di articoli e fasce di prezzo, orien-tamento ai buyers per l’acquisto dei prodotti finiti. Si richiede: pluriennale esperienza nel ruolo maturata nell’ambito “collezio-ne bambino”; conoscenza otti-ma della lingua inglese; ottimo standing, capacità relazionali e comunicative; disponibilità a mobilità territoriale in tutto il Mondo (principalmente Europa e Asia). Si offre inserimento diretto in azienda con contratto a tempo indeterminato. Sede dell’azienda: provincia di Mi-lano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Articolo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Meccanica

Lombardia

Attrezzista torniOpenjobmetis Spa ricerca per azienda metalmeccanica di Ru-diano (BS) attrezzista torni cnc con esperienza e diploma perito meccanico. Automunito, residen-te in zona, disponibile per lavoro sia a giornata che su turni. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessa-te possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Fresatore/attrezzistaOpenjobmetis Spa ricerca per azienda metalmeccanica di Cocca-glio (BS) fresatore/attrezzista con esperienza. Disponibile da subito per lavoro full-time, automunito, residente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Montatore meccanicoOpenjobmetis Spa ricerca per azienda di Cazzago S/M (BS) montatore meccanico con espe-rienza. Ottima conoscenza del disegno meccanico e degli stru-menti di misura. Disponibile da subito per lavoro a giornata. Au-tomunito. Residente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Perito meccanicoOpenjobmetis Spa ricerca per aziende metalmeccaniche di Chia-ri e paesi limitrofi periti meccanici neodiplomati o con minima espe-rienza (almeno 2/3 anni). Auto-muniti, residente in zona, lavoro sia full-time che su 3 turni in pro-duzione. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

SaldatoreOpenjobmetis Spa ricerca per azienda operante nel settore edile di Trenzano (BS) saldatore con esperienza su tubi in polietilene. E’ requisito fondamentale pos-sedere il certificato UNI9737, P2-P3. Disponibile da subito per lavoro full-time, automunito, re-sidente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Organizzazione

Veneto

Assistente di direzionePer azienda del settore metal-meccanico Randstad Italia SpA

è stata incaricata di ricercare un assistente di direzione per sostituzione maternità. Richiesta fluente conoscenza della lingua inglese, ottima conoscenza del pc (pacchetto office). Richiesta esperienza esperienza almeno biennale in medesimo ruolo pres-so aziende strutturate e diploma di laurea. Disponibilità immediata e residenza in zona limitrofa. Zona di lavoro: Conegliano (TV). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia Spa – 31015 Conegliano (TV), T +39 0438 415520, F +39 0438 35203, @[email protected] Italia SpA

Produzione

Lombardia

SaldatoreOpenjobmetis Spa ricerca per azienda operante nel settore edile di Trenzano (BS) saldatore con esperienza su tubi in polietilene. E’ requisito fondamentale pos-sedere il certificato UNI9737, P2-P3. Disponibile da subito per lavoro full-time, automunito, re-sidente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Toscana

Modellista Borse prototipista junior banconista borse

Divisione Moda&Lusso di Artico-lo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 modellista Borse; 1 prototipista junior; 1 banconista borse. Si ri-chiede: esperienza nella mansione di riferimento e nella preparazione pelli; specializzazione in piccola pelletteria, cinture o borse; utiliz-zo cad; Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:

Divisione Moda&Lusso di Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Modellista piccola pelletteria

Divisione Moda&Lusso di Artico-lo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 3 modellisti piccola pelletteria. Le risorse, interfacciandosi con l’Ufficio Stile, si occuperanno di estrapolare l’idea dal disegno dello stilista e trasferirla su carta per ricreare un modello di piccola pelletteria. Si richiede: plurienna-le esperienza nel ruolo con specia-lizzazione in piccola pelletteria e cinture; buona capacità di utilizzo CAD (Catia o Mozart) e disegno a mano; buona predisposizione a lavorare in team; forti competenze tecniche relative alla realizza-zione, produzione e cucitura dei prodotti. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Operaio e impiegatoArticolo1 Agenzia per il Lavoro ricerca per importanti aziende in Toscana 30 Operai e Impiegati ap-partenenti alle categorie protette invalidi Le risorse saranno inse-rite nei reparti produttivi e presso uffici contabili, amministrativi o servizi generali. Si richiede: Iscri-zione nelle liste delle Categorie Protette ( invalidità minima 46%); Una seppur breve esperienza nel ruolo per cui ci si candida; Do-micilio in zona Firenze. Orario di lavoro: full-time o part-time.Sede di lavoro: Firenze e provincia. Si offrono contratti a tempo determi-

nato finalizzati all’inserimento in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro, [email protected] o [email protected]

Pubbliche relazioni

Campania

PromoterArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda cliente leader nel settore delle pay tv: 20 Promo-ter. Le risorse inserite si occupe-ranno del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusione della trattativa con-trattuale. I candidati ideali hanno maturato precedente esperienza in attività di vendita, sono disponibi-li sia al part time sia al full time ed a lavorare nel fine settimana. Cerchiamo persone dinamiche, flessibili e con una forte predispo-sizione alla vendita. E’ previsto l’ inserimento diretto in azienda con contratto di procacciatore daffari. E’ richiesta la disponibilità im-mediata. Si richiede: Diploma di Maturità. Sedi di lavoro: Napoli e provincia, Benevento e pro-vincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Napoli – fax 081 19562804 – e-mail [email protected]

Puglia

PromoterArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca Per azienda leader nel set-tore telecomunicazione 20 Pro-

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Segretariato – Direzione Generale – Direzione Appalti e Contratti

OGGETTO: Comunicazione di aggiudicazione definitiva di gara relativa all’appalto di fornitura disposta con determinazione dirigenziale.Procedura aperta per l’affidamento della fornitura, posa in opera e manutenzione di n. 10 campetti sportivi polivalenti da collocare presso scuole di Roma Capitale. Impresa Aggiudicataria “GRUPPO STAZI MARIANO S.r.l.” – D.D. n. 112 del 25/03/2013 (Pos.2/12F).Sono in visione presso l’Albo Pretorio ulteriori notizie in merito alla gara citata.

Il Dirigente(Dr.ssa Cristina Palazzesi)

ARCA – Agenzia Regionale Centrale AcquistiVia Fabio Filzi, 22 - 20124 Milano

Tel. +39 02.92.895.1Fax +39 02.37713.903

Estratto Bando di gara ARCA_2013_5

ARCA – Agenzia Regionale Centrale Acquisti ha indetto una gara mediante procedura aperta per Gara per l’affidamento del servizio di gestione delle postazioni lavoro per la Regione e gli Enti del Sistema Regionale. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa.L’offerta, redatta in lingua italiana, dovrà essere sottomessa sulla piattaforma telematica denominata Sintel ed, esclusivamente con riguardo all’eventuale documentazione cartacea, pervenire ad ARCA, Via Fabio Filzi n. 22 – 20158 Milano, entro e non oltre il termine perentorio delle ore 12:00 del giorno 21/05/2013.La documentazione ufficiale di gara è disponibile in formato elettronico, firmato digitalmente sul seguente sito internet: www.arca.regione.lombardia.it; è, altresì, disponibile una versione in formato cartaceo che potrà essere ritirata, nei giorni feriali, escluso il sabato, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30, sino al giorno 21/05/2013, presso ARCA (per il solo giorno 21/05/2013, chiusura ore 12.00).La gara sarà dichiarata aperta alle ore 15:00 del giorno 22/05/2013 presso gli uffici di ARCA, Via Fabio Filzi n. 22 – 20158 Milano, con le modalità meglio specificate nel Disciplinare di gara.

ARCA Agenzia Regionale Centrale Acquisti Il Direttore Generale Dott. Andrea Martino

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50 Lunedì 8 Aprile 2013 O F F R O L AVO R O

moter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusione della trattativa con-trattuale. I candidati ideali hanno maturato precedente esperienza in attività di vendita, sono di-sponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibi-lità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Taranto, Lecce, Matera, Cosenza, Crotone, Ca-tanzaro, Scalea, Vibo Valentia, Corigliano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto, Fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Qualità

Campania

OtticiArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore dell’ottica: 2 Ottici Op-tometristi. Le risorse verranno inserite all’interno di un punto vendita e saranno impiegate nel servizio di assistenza al pubblico finalizzata alla vendita diretta al cliente. Si richiede: diploma di ottico e abilitazione alla professione, esperienza nel ruolo. L’inserimento iniziale è con contratto di somministra-zione di 2 mesi; la retribuzione e l’inserimento in azienda, sa-ranno commisurati all’effettiva esperienza dei candidati. Sede di Lavoro: Afragola (NA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessa-te possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Di-rezionale – 80143 Napoli – fax 081 19562804 – e-mail [email protected]

Lombardia

Boutique stock administrator

Divisione Moda&Lusso di Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante brand 1 boutique stock administrator. La risorsa, in affiancamento ad un’altra risorsa con ruolo equivalente, svolgerà le seguenti mansioni: gestione dello stock (movimenti e ordini merce, confrontandosi con la casa ma-dre, controllo qualità, inventari); registrazione vendite a sistema, preparazione metodi di regola-

mento pagamenti, controllo del servizio detax; gestione della cassa; preparazione report Excel per analizzare le spese; attività di segreteria generica in supporto al team di vendita. Si richiede: precedente esperienza in ruoli di back office ordini; gradita, ma non imprescindibile, espe-rienza, anche breve, in attività simili; ottima conoscenza della lingua inglese per i frequenti contatti a livello internazionale; ottime doti comunicative, pre-cisione, affidabilità, flessibilità, assertività; buono standing; disponibilità full-time dal lunedì al venerdì. Sede di lavoro: Mi-lano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Divisione Moda&Lusso di Articolo1 Agenzia per il Lavoro, Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano, Fax 02 29533524, email [email protected] Moda&Lusso

Colf/baby-sitterOpenjobmetis Spa ricerca per la zona di Trenzano (Bs) colf/baby-sitter con esperienza nel-la mansione e referenziata, in possesso di patente B, capace di nuotare, ottima conoscenza della lingua italiana. Viene fornito vit-to e alloggio, si richiede inoltre la disponibilità a spostamenti con la famiglia per ferie Italia/Estero. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: filiale di Chiari, Viale Marconi 3 - TEL: 0307101117; FAX: 0307012012 e-mail: [email protected] Spa

Puglia

Addetto al banco macelleria

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca 3 Addetti al banco macel-leria. I candidati sono autonomi nella mansione e sono in grado di svolgere con disinvoltura, veloci-tà e precisione tutte le operazioni di taglio, disosso, lavorazione carni bianche, rosse e pollame. Si richiede: esperienza pregressa nella mansione; capacità nella preparazione del banco;servizio alla clientela;disponibilità a la-vorare nei week end e nei giorni festivi.Sedi di lavoro: Taranto e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto, Fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Tutta Italia

CaporepartoArticolo1, Agenzia per il Lavoro, ricerca 4 capireparto macelleria – sedi: parma, pistoia; 2 capire-parto pasticceria – sede: olbia. Il capo reparto ha il compito di gestire il reparto all’interno di supermercati e di ipermercati, di organizzare gli acquisti, gli ordini e le vendite; trattare con i fornitori, effettuare ordini e rifor-nimenti, controllare le merci in arrivo, verificare le giacenze e il magazzino; Organizzare le offer-te e le promozioni che vengono costantemente proposte all’in-terno dei supermercati e iper-mercati e curare le operazioni di allestimento della merce; Gestire il conto economico del reparto a lui affidato. Rientra nei suoi compiti programmare l’organiz-zazione del lavoro del personale, stabilendo mansioni, turni e ferie. Inoltre collabora alla definizione di obiettivi e budget di vendita del reparto e deve essere disponibile ad affrontare eventuali problemi con i clienti. Oltre agli addetti del reparto che lui coordina, collabo-ra con i responsabili aziendali, con il direttore del negozio per il supermercato e con i capi area per l’ipermercato. Si richiede co-noscenza merceologica sia degli alimenti sia delle altre merci, di organizzazione aziendale, del funzionamento dei processi di lavoro e informazioni sul rap-porto di lavoro e sui contratti; conoscenza del funzionamento delle principali attrezzature e del sistema informatico; conoscenza di alcuni elementi di ammini-strazione e controllo di gestione: ordini, gestione del magazzino, inventario, aggiornamento del listino prezzi. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a:[email protected]

Venditori

Campania

Sales assistantArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per prestigioso brand di abbigliamento e accessori:3 Sales assistant con esperienza sartoriale uomo. La risorsa, riportando direttamente al Bou-tique Manager, si occuperà di vendita assistita, gestione relazioni con clienti italiani ed internazionali, servizi sartoriali abbigliamento maschwile. Si richiede: esperienza di almeno due anni nel ruolo maturata per brand di lusso; indispensabile esperienza sartoriale abbiglia-mento maschile; conoscenza fluente della lingua inglese e di quella italiana; ottime doti rela-zionali; affidabilità e serietà; di-sponibilità immediata full-time. Sede di lavoro: Capri (NA).Articolo1

Puglia

Sales agentArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore delle pay-tv 10 Sales Agent. Le risorse si occuperanno di ampliare il portafoglio clienti attraverso lo sviluppo dell’area assegnata e la promozione di nuovi abbonamenti al servizio di pay tv rivolta a strutture al-berghiere, bar, pub, ristoranti e pubblici esercizi in genere. La ricerca è aperta sia ad agenti monomandatari, sia ad agenti plurimandatari. Si richiede: Partita IVA già aperta; attitudine a lavorare per obiettivi;spiccata capacità organizzativa;buone do-ti relazionali, di comunicazione e problem solving; passione, dinamismo e motivazione.Co-stituisce titolo preferenziale, ma non vincolante, l’aver ma-turato un’esperienza nel settore HO.RE.CA. È necessario essere automuniti. Zona di competenza: Taranto, Brindisi, Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessa-te possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto, Fax 099 9941706, e-mail [email protected]

CassiereArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore della grande distribu-zione organizzata: 3 Cassieri/Repartisti. I candidati hanno maturato esperienza pregressa nella mansione all’interno di supermercati, occupandosi delle operazioni di cassa e della siste-mazione dei prodotti nei reparti. Si richiedono dinamismo, fles-sibilità, disponibilità full-time. Sede di lavoro: Taranto e pro-vincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto, Fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Consulente telefonicoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda operante nel settore call center 5 Consulenti telefonici. I can-didati si occuperanno di ven-dita nel settore energetico e telefonico. Si richiede: minima esperienza in call center anche se non indispensabile;buone abilità commerciali, di comunicazione e gestione cliente;competenze informatiche;buona predisposi-zione ai rapporti interpersonali, orientamento al risultato, flessi-bilità. Orario di lavoro: part-time articolato su due turni, 13-17 e 17-21.È previsto un breve corso

di formazione iniziale che servirà a fornire gli strumenti necessari allo svolgimento della mansione. È, inoltre, garantito continuo affiancamento ed assistenza da parte dello staff. È necessario es-sere automuniti in quanto la zona di lavoro non è coperta da mezzi pubblici. Sede di lavoro: Z.I. Mo-dugno. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari, Fax 080 5243185, e-mail [email protected]

Procacciatore-venditoreArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore del mercato libero luce e gas: 12 Procacciatori-venditori. Le risorse, riportando diretta-mente al titolare, si occuperanno di sviluppare il portafoglio clien-ti (utenza privata e piccola partita iva) nella zona di assegnazione o residenza e promuovere e vende-re il prodotto fino alla conclusio-ne della trattativa contrattuale. Si richiedono possesso del diploma ed esperienza pregressa possibil-mente nel settore della telefonia. È necessario essere automuniti. Sede di lavoro: Bat, Bisceglie, Molfetta, Corato, San Ferdinan-do, Trinitapoli.Articolo1

Veneto

Responsabile venditePer azienda cliente Randstad Italia SpA è stata incaricata di ricercare un responsabile vendite Italia. La figura ricercata cura la realizzazione dell’obiettivo di raggiungimento del fatturato, attraverso la revisione della rete di vendita dedicata e la gestione della clientela principale, visita la clientela per la promozione dello sviluppo vendite, seleziona il personale di vendita e ne ge-stisce le problematiche. Riporta al Direttore Commerciale Italia e riferisce anche alla Direzione Generale. Richiesta esperienza maturata in settori alimentari/vi-ni, conoscenza del settore Horeca e predisposizione alla gestione dei rapporti anche di vendita con lo stesso. Si richiede capacità di gestione della rete di vendita, diretta e indiretta e disponibilità a frequenti viaggi sul territorio nazionale per incontrare la clien-tela e la rete di vendita. Richiesta disponibilità immediata. Zona di lavoro: Conegliano (TV). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia Spa – 31015 Conegliano (TV), T +39 0438 415520, F +39 0438 35203, @[email protected] Italia SpA

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PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED

DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 15 MARZO 2013

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl - ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 15/03/2013 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Crescita Sicura Serie III 2007 100,780 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A ABN AMRO BANK NV A3 | A | A

Crescita Sicura Serie IV 2007 100,750 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 98,300 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 100,780 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A ABN AMRO BANK NV A3 | A | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 100,750 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

Lombarda vita 6&6 103,240 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 103,930 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV A3 | A | A

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 111,120 ABN AMRO BANK NV A3 | A | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 102,040 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 102,260 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Classic Markets 103,943 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Lombarda Vita Classic Markets New 102,500 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 102,620 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 102,820 BANCA IMI S.p.A. - | BBB+ | A- BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 100,780 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A ABN AMRO BANK NV A3 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 100,750 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 15/03/2013 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Adesso Index Aprile ‘07 99,820 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa2 | A- | A BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BB+ | BBB

Creberg altiplano marzo 07 99,999 CREDITO BERGAMASCO S.p.A. - | BBB- | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BB+ | BBB

Creberg Altiplano Aprile ‘07 99,810 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BB+ | BBB

Creberg Polar Aprile ‘07 99,720 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BB+ | BBB

Index Up 1-2008 97,550 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Scelgo Index 14 99,967 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. WR | - | - JP MORGAN CHASE BANK A2 | A | A+

CARISMI Più Certezza 8 98,400 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | BBB+** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 9 96,600 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 15/03/2013 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Index Linked Bull Dividend 99,830 BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

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