Il prete il podestà la guerra Primiero 1915-1918 i diari di don Enrico Cipriani ed Enrico Koch

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PUBBLICAZIONI VESTI DEL RICORDO 11

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Com’è possibile che un gruppo si identifichi con una canzone di scherno? La presente pubblicazione esplora, fra gli altri, anche questo fenomeno e offre attraverso l’elaborazione dell’«identità musicale dei discendenti trentini in Vorarlberg» per la prima volta un’ampia documentazione di questa musica. Le canzoni di scherno, chiamate Italienerlieder, rappresentano soltanto una parte del repertorio, che viene integrato attraverso canti d’ambito domestico, canti tradizionali italiani e canti corali.

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P U B B L I C A Z I O N I

V E S T I D E L R I C O R D O

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Musikalische Identität der

Trentiner Nachkommen in Vorarlberg

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Identità musicale dei

discendenti trentini in Vorarlberg

Musikalische Identität der

Trentiner Nachkommen in Vorarlberg

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BARBARA KOSTNER

PAOLO VINATI

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Vorwort/Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Einführung/Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13

1. «SIE WAREN IMMER UNTER SICH»: DER ANFANG . . . . . . . . . . . . . . . . .17

«I ERA SEMPRE FRA LORI» (ERANO SEMPRE FRA DI LORO): L’INIZIO . .17

2. DIE WIEDERENTDECKUNG DER WURZELN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25

LA RISCOPERTA DELLE ORIGINI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25

3. ITALIENERLIEDER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33

ITALIENERLIEDER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33

4. TRADITIONELLE ITALIENISCHE LIEDER IN VORARLBERG . . . . . . . . . .53

CANTI TRADIZIONALI ITALIANI IN VORARLBERG. . . . . . . . . . . . . . . . . . .53

5. ORGANISIERTER CHORGESANG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .65

CORALITÀ ORGANIZZATA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .65

Literatur/Riferimenti Bibliografici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .73

CD-Inhaltsverzeichnis/Indice CD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .80

Inhalt/Sommario

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Vorwort

«Wir kommen von Trentino» ist der Titel eines Liedes, das in Vorarl-berg heute von den Nachfahren der «Gastarbeiter» des 19. Jahrhunderts gesungen wird, die damals als be-gehrte billige Arbeitskräfte im Zuge der Industrialisierung aus dem Trenti-no eingewandert sind. Es steht stell-vertretend in mehrfacher Hinsicht für ein besonderes Phänomen innerhalb der breiten Palette von musikalischen Ausdrucksformen von Minderheiten in Österreich. Ursprünglich ein Spott-lied, verfasst in einem Kauderwelsch, das sich über die sprachliche Inkom-petenz der Zuwanderer lustig macht, transportiert es die Vorurteile der deutschsprachigen Mehrheit gegen-über den italienischen Arbeitskräften. Die gesellschaftlichen Spannungen zwischen Mehrheit und Minderheit werden darin deutlich (genauer sie-he S. 33). Das Erstaunliche ist nicht die Schöpfung solcher Spottlieder,

Premessa

«Wir kommen von Trentino» (veniamo dal Trentino) è il titolo di una canzone cantata ancora oggi dai discendenti dei lavoratori immigrati dal Trentino nel XIX secolo, in seguito alla locale industrializzazione. È una canzone per più aspetti rappresentativa di un fenomeno particolare all’interno del-la varietà di forme espressive mu-sicali delle minoranze in Austria. In origine canzone di scherno, scritta in un tedesco «maccheronico» che deride l’incompetenza linguistica degli immigrati, trasporta i pregiudizi della maggioranza di lingua tedesca nei confronti dei lavoratori italiani. In essa si manifestano le tensioni so-ciali fra maggioranza e minoranza (vedi più esattamente a p. 33). Ciò che stupisce non è la creazione di simili canzoni di scherno, perché spesso le tensioni sociali vengono espresse attraverso i canti, ma il fat-to che il comitato dei «Trentini e loro

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8 - VORWORT

denn soziale Spannungen werden oft in Liedern ausgedrückt, sondern die Tatsache, dass das Komitee «Trenti-ner und ihre Nachkommen in Vorarl-berg» dieses Lied zur «Hymne» aus-erkoren hat. Hymnen, auch jene von Minderheiten, haben ein gewisses Repräsentationspotential, wie auch Identifikationscharakter. Wie ist es möglich, dass sich eine Gruppe mit einem Spottlied identifiziert? Die vorliegende Publikation geht u.a. auch diesem Phänomen nach und bietet durch die Aufarbeitung der «musikalischen Identität der Trentiner Nachkommen in Vorarlberg» erstma-lig eine umfassende Dokumentation dieser Musik. Die Spottlieder, «Ita-lienerlieder» genannt, sind nur ein Teil des Repertoires, es wird ergänzt durch Lieder aus dem häuslichen Be-reich, traditionelle italienische Lieder und Chorlieder. Dabei fällt auf, dass es sich fast ausschließlich um Vokal-musik handelt. Auf ganz verschiedene Art und Weise sind diese Lieder Teil des kulturellen Gedächtnisses einer Zuwanderer-gruppe geworden. Es wundert nicht, dass es gerade Gebete, Kinderrei-me und Wiegenlieder sind, in denen die italienische Sprache, bzw. lokale trentinische Dialekte, überlebt ha-ben. Im «Baby-talk» zwischen den Großmüttern und ihren Enkelkindern wurde nur Weniges, aber offenbar

discendenti in Vorarlberg» abbia eletto questo canto come inno. Gli inni, anche quelli delle minoranze, hanno un certo potenziale rappre-sentativo, come anche un carattere identificativo; com’è possibile che un gruppo si identifichi con una can-zone di scherno?La presente pubblicazione esplora, fra gli altri, anche questo fenome-no e offre attraverso l’elaborazione dell’«identità musicale dei discen-denti trentini in Vorarlberg» per la prima volta un’ampia documenta-zione di questa musica. Le canzoni di scherno, chiamate Italienerlieder (canzoni degli/sugli italiani), rap-presentano soltanto una parte del repertorio, che viene integrato at-traverso canti d’ambito domestico, canti tradizionali italiani e canti cora-li. Salta all’occhio che si tratta quasi esclusivamente di musica vocale. In modi diversi queste canzoni sono diventate parte della memoria cul-turale di un gruppo migrante. Non meraviglia che la lingua italiana o i dialetti locali trentini siano soprav-vissuti proprio nelle preghiere, nelle rime infantili e nelle ninne nanne. Nel «baby-talk» fra le nonne e i lori nipo-tini di quella lingua si è conservato poco, ma evidentemente qualche cosa di solido: un suono, un senti-mento, un origine. Una storia completamente diversa

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Tragfähiges aufbewahrt: ein Klang, ein Gefühl, eine Herkunft. Eine ganz andere Geschichte haben die soge-nannten Italienerlieder. Als Spottlie-der sind sie schon früh in den Vor-arlberger Volksgesang und in diverse Liederbücher eingegangen und zum volkskundlichen Thema geworden. In Italien waren sie bisher nicht bekannt und es entbehrt nicht eines gewissen Charmes, dass man sie hier erstmals in italienischer Übersetzung vorfindet – wenn diese Übersetzungen auch nicht den «Kauderwelsch» vermitteln können, der eigentlich den Witz der Texte ausmacht. Andere trentinische Lieder, die von den Zuwanderern, bzw. deren Nachkommen gesungen werden, von verschiedenen Grup-pen und Chören, repräsentieren die Identifikation mit der alten Heimat. Für dieses Buch haben die Autoren die Quellen recherchiert und sind da-bei auch auf die Rolle gestoßen, die Kassetten, CDs und Radio für die Verbreitung dieser Lieder gespielt haben. Die beigegebene CD und die Transkriptionen vermitteln ein leben-diges Bild all dieser verschiedenen Facetten. Wenn man nun dieses Repertoire mit jenem von anderen Minderhei-tengruppen in Österreich vergleicht, so werden sowohl Unterschiede als auch Gemeinsamkeiten offenbar. Die Unterschiede werden vor allem durch

è quella degli italienerlieder. Come canti di scherno sono entrati molto tempo fa nel canto tradizionale e in diversi canzonieri del Vorarlberg e sono diventati anche tema etnogra-fico. In Italia finora non erano cono-sciuti e il fatto che qui si trovino per la prima volta tradotti in italiano non è privo di un certo fascino, benché le traduzioni non possano comuni-care il tedesco «maccheronico», che in realtà rappresenta la componente farsesca dei testi. Altri canti cantati dai discendenti trentini, da diversi gruppi e cori, rappresentano l’iden-tificazione con la vecchia patria. Per questo libro gli autori hanno fatto una ricerca sulle fonti evidenziando il ruolo svolto da audiocassette, Cd e radio nella diffusione di questo re-pertorio. Il Cd allegato e le trascri-zioni trasmettono un quadro vivo di tutti questi aspetti. Se ora si confronta questo reperto-rio con quello di altre minoranze in Austria, si palesano differenze ma anche similitudini. Le differenze di-pendono soprattutto da fattori extra-musicali. I Trentini sono un gruppo di persone che si è assimilato per motivi sociali e che ora, nella quar-ta generazione, è completamente integrato nella società del Vorarl-berg. La discriminazione non è un tema attuale, perciò i canti di scher-no perdono la loro forza e possono

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außermusikalische Faktoren bedingt. Die Trentiner sind eine Gruppe von Menschen, die sich aus sozialen Gründen assimiliert und in der nun 4. Generation auch vollkommen in die Vorarlberger Gesellschaft integriert hat. Diskriminierung ist kein aktuelles Thema, deshalb verlieren Spottlieder ihre Brisanz und können als Symbol einer verklärten Vergangenheit fun-gieren. Beim Transformationsprozess der Italienerlieder ist sicher auch die versöhnliche Haltung der Mehrheits-politiker des Landes von Bedeutung: Der Landeshauptmann hat sich 1990 öffentlich im Namen des Landes «für jede Ungerechtigkeit und Lieblosig-keit», bei den Trentinern entschuldigt. Dies ist in Österreich einmalig, und es zeigt ein hohes Integrationspotenzial eines Bundeslandes, das in seiner Geschichte viel Migrationserfahrung angesammelt hat und sie offenbar auch positiv zu nützen weiß.Ob die Trentiner in Vorarlberg als Minderheit zu betrachten sind oder nicht, hängt von der jeweiligen Min-derheiten-Definition ab (siehe S. 21). Nach den langjährigen Erfahrungen im Minderheitenschwerpunkt des In-stituts für Volksmusikforschung und Ethnomusikologie sind die musikali-schen Ausdrucksformen der Nach-kommen der Trentiner in Vorarlberg ein äußerst interessantes musika-lisches Phänomen, das viele Züge

fungere come simbolo di un passa-to trasfigurato. Nel processo di tra-sformazione degli Italienerlieder ha sicuramente grande importanza l’at-teggiamento conciliante dei politici di maggioranza della Regione: nel 1990 il Presidente del Vorarlberg si è scusato pubblicamente con i tren-tini a nome della Regione «per ogni ingiustizia e durezza». Un fatto uni-co in Austria, che evidenzia un alto potenziale di integrazione di una Re-gione che nel corso della storia ha avuto molta esperienza di migrazio-ne e che evidentemente la sa usare positivamente. Se i trentini in Vorarlberg siano o meno da considerare una minoranza dipende dalla definizione che se ne dà (vedi p. 21). Dopo anni di espe-rienza nella ricerca sulle minoranze dell’Institut für Volksmusikforschung und Ethnomusikologie le forme espressive dei discendenti trentini in Vorarlberg sono un fenomeno estre-mamente interessante, che traspor-ta molti tratti di un’identità minorita-ria, sebbene non si possa risalire ad un repertorio «originario», «portato con sé». È stato scelto un repertorio con il quale un gruppo di persone si identifica e che rappresenta un’iden-tità parziale che in determinati punti si differenzia dall’identità di maggio-ranza, che rappresenta una partico-larità.

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einer Minderheitenidentität transpor-tiert, selbst wenn nicht auf eine «origi-näres, mitgebrachtes» Liedrepertoire zurückgegriffen werden kann. Es wird ein musikalisches Repertoire gewählt, mit dem eine Gruppe von Menschen sich identifiziert und das eine von der Mehrheit in bestimmten Punkten ab-weichende Teilidentität repräsentiert, das eine Besonderheit darstellt. Wir sind der Herausgeberin und dem Herausgeber sehr dankbar, dass sie im Rahmen eines Projektes an unserem Institut diese Forschungslücke im Min-derheitenbereich geschlossen haben.

Gerlinde Haid, Ursula HemetekInstitut für Volksmusikforschung und

EthnomusikologieUniversität für Musik unddarstellende Kunst Wien

Siamo molto grate alla curatrice e al curatore, per aver colmato nell’ambi-to di un progetto di ricerca nel nostro Istituto questa lacuna presente negli studi sulle minoranze.

Gerlinde Haid, Ursula HemetekInstitut für Volksmusikforschung

und EthnomusikologieUniversität für Musik unddarstellende Kunst Wien

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PRäSENTATIONINTRODUZIONE

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In dieser Publikation werden die Ergebnisse der ethnomusikologi-schen Forschungsarbeit Musica e canti degli italiani in Austria (Musik und Gesänge der Italiener in Öster-reich) vorgestellt, die die Verfasser zwischen 2004 und 2006 für das Institut für Volksmusikforschung und Ethnomusikologie der Universität für Musik und darstellende Kunst Wien durchgeführt haben. Es handelte sich dabei um ein «Post-Doc»-Projekt, das den Namen der österreichischen Physikerin Lise Meitner trägt und vom österreichischen Fonds für Förderung der wissenschaftlichen Forschung fi-nanziert wurde1. Ziel dieser Projekte ist die Förderung der internationalen Mobilität von Forschern aus verschie-denen Disziplinen, um die Auseinan-dersetzung zwischen verschiedenen

1 <http// www.fwf.ac.at>.

Nella presente pubblicazione sono riportati i risultati di una ricerca et-nomusicologica «Musica e canti de-gli italiani in Austria» che gli scriventi hanno svolto tra il 2004 e il 2006 per l’Institut für Volksmusikforschung und Ethnomusikologie dell’Uni-versität für Musik und darstellende Kunst Wien. Si è trattato di un in-carico «post-doc» che porta il nome della fisica austriaca Lise Meitner, finanziato dal Fonds für Förderung der wissenschaftlichen Forschung (fondo per la promozione della ricer-ca scientifica) austriaco1. Lo scopo di questo genere di incarico è quello di favorire la mobilità internazionale di ricercatori di varie discipline per stimolare il confronto fra diverse scuole e tradizioni di ricerca e diversi approcci metodologici. I punti focali

1 <http//www.fwf.ac.at>.

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Schulen und Forschungstraditionen sowie verschiedenen methodologi-schen Ansätzen anzuregen. Im Mit-telpunkt der Forschung des Instituts für Volksmusikforschung und Eth-nomusikologie stehen die bisher in Italien wenig behandelten Themen «Musik und Minderheiten» und «ur-bane Ethnomusikologie». Sowohl in wissenschaftlicher als auch in didak-tischer Hinsicht wurden diese The-men vor allem von Ao. Univ. Prof. Ur-sula Hemetek vorangebracht. Parallel zur Forschungsarbeit der Verfasser wurden die Einwanderer-Kulturen in Wien (dabei ging es in erster Linie um Einwanderer aus Ex-Jugoslawien und der Türkei) von Mag. Sofija Ba-jrektarevic und Mag. Hande Saglam erforscht2. Die in diesem besonderen wissenschaftlichen Zusammenhang entstandenen Synergien boten die einmalige Möglichkeit einer realen und lebendigen Gegenüberstellung verschiedener Gesichtspunkte und Erfahrungen der Forschung.Die Forschung konzentrierte sich auf

2 Es handelt sich um das Projekt «Einwan-derer-Musikkulturen in Wien. Bestandsau-fnahme zu musikalischer Identität und Ak-kulturation. Pilotstudie». In der Zwischenzeit wurden die Ergebnisse dieser Forschung, die die türkischen Immigranten betreffen, in fol-gendem Buch veröffentlicht: Hemetek – Saglam 2008.

di ricerca dell’Institut für Volksmusi-kforschung und Ethnomusikologie sono quelli poco trattati in Italia di «musica e minoranze» ed «etnomu-sicolgia urbana», portati avanti sia nell’attività scientifica che in quella didattica soprattutto dalla Ao. Univ. Prof. Ursula Hemetek. In questo contesto, infatti, parallelamente alla ricerca condotta dagli scriventi, era attiva una ricerca sulle culture immi-grate a Vienna (riguardante soprat-tutto gli immigrati provenienti dalla ex-Yugoslavia e dalla Turchia) con-dotta dalle Mag. Sofija Bajrektarevic e Mag. Hande Saglam2. Le sinergie nate in questo particolare conte-sto scientifico hanno reso possibile l’esperienza unica di un confron-to reale e vivo fra punti di vista ed esperienze di ricerca differenti. La ricerca si è concentrata a Vienna e in Vorarlberg, la regione più occi-dentale dell’Austria. Si tratta di due contesti opposti dell’emigrazione italiana in Austria sotto diversi punti di vista: storico, socio-culturale, mu-

2 Si tratta del progetto «Einwanderer-Musik-kulturen in Wien. Bestandsaufnahme zu musi-kalischer Identität und Akkulturation. Pilotstu-die» (Culture musicali immigrate a Vienna. In-ventario sull’identità musicale e acculturazione. Studio pilota). Nel frattempo i risultati di questa ricerca riguardanti gli immigrati turchi sono sta-ti pubblicati nel libro Hemetek – Saglam 2008.

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inTRODUZiOne - 15

Wien und Vorarlberg, die westlichste Region Österreichs. Es handelt sich um zwei gegensätzliche Kontexte der italienischen Auswanderung nach Österreich, die unter verschiedenen Gesichtspunkten betrachtet wurden: dem historischen, soziokulturellen und musikalischen. In dieser Publika-tion werden die Ergebnisse der For-schung in Vorarlberg vorgestellt3.

3 Mehrere Berichte über die Forschung fin-den sich auf der Website des Instituts für Vol-ksmusikforschung und Ethnomusikologie der Universität für Musik und darstellende Kunst Wien (<www.mdw.ac.at/ive>); bezüglich der Italiener in Wien siehe die Website der Asso-ciazione Culturale Etnostudi (<www.etnostu-di.it/archivio.htm>) und koStner – Vinati 2007.

sicale. In questa pubblicazione sono presentati i risultati della ricerca ef-fettuata nel Vorarlberg3.

3 Vari resoconti sulla ricerca si possono trovare sul sito dell’Institut für Volksmusikfor-schung und Ethnomusikologie dell’Universität für Musik und darstellende Kunst Wien (<http//www.mdw.ac.at/ive>); per quanto riguarda gli italiani di Vienna si veda il sito dell’Associazio-ne Culturale Etnostudi (<http//www.etnostudi.it/archivio.htm>) e koStner – Vinati 2007.

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KAPITEL ICAPITOLO PRIMO

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«Sie waren immer unter sich»: der Anfang

Die beträchtliche Einwanderung der Trentiner nach Vorarlberg hing mit der Industrialisierung der Region Vorarl-berg zwischen 1870 und 1914 zu-sammen1. Der Bau des Eisenbahnnet-zes, die Ausgrabung der Tunnel und die Textilindustrien lockten eine riesige Zahl von Arbeitern aus dem Trentino nach Vorarlberg. In diesen Jahrzehn-ten war somit – neben der traditionel-len Auswanderung der Saisonarbeiter (Schornsteinfeger, Schleifer, Eisver-käufer, Straßenverkäufer usw.) – eine neue Form der Trentiner Emigration zu beobachten: die industrielle Auswan-derung im Zusammenhang mit der Weiterentwicklung der Unternehmen und zugleich der Infrastrukturen. Das

1 Zur Vertiefung des Themas der Trentiner Auswanderung nach Vorarlberg siehe Burmei-Ster – rollinger 1998 und groSSelli 1998: 260-273.

«I era sempre fra lori» (erano sempre fra di loro): l’inizio

La consistente immigrazione dei trentini in Vorarlberg prese piede in concomitanza con l’industrializ-zazione del Vorarlberg tra il 1870 e il 19141. La costruzione della rete ferroviaria, l’escavazione dei tunnel e le industrie tessili richiamarono un grandissimo numero di lavorato-ri dal Trentino in Vorarlberg. In quei decenni si poteva dunque osser-vare una nuova fisionomia dell’emi-grazione trentina, che affiancava quella tradizionale legata ai lavori erranti (spazzacamini, arrotini, ge-latai, venditori ambulanti, ecc…): quella industriale, correlata allo svi-luppo delle imprese e parallelamen-te delle infrastrutture. L’incremento

1 Per un approfondimento sul tema dell’emi-grazione trentina in Vorarlberg si rinvia a Bur-meiSter – rollinger 1998 e groSSelli 1998: 260-273.

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KAPITEL IICAPITOLO SECONDO

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Die Wiederentdeckung der Wurzeln

Nur wenige Personen Trentiner Her-kunft, die wir in Vorarlberg getroffen haben, beherrschen Italienisch oder den Trentiner Dialekt, und sie betrach-ten dies als großes Manko. Zur Zeit der Auswanderung vermieden es die Trentiner Arbeiterinnen und Arbeiter in den Städten Vorarlbergs, mit ihren Kindern italienisch oder den Trentiner Dialekt zu sprechen. So versuchten sie ihre Kinder vor öffentlicher Diskriminie-rung zu schützen, der sie mit holprigem Deutsch ausgesetzt gewesen wären9.«Die Kinder mussten von der Mutter-sprache ferngehalten werden, um sich nicht von der einheimischen Bevölke-rung zu unterscheiden; das System funktionierte»10. Außerdem besuchten

9 Siehe die in den Interviews gesammel-ten Zeugenaussagen ITA 37; ITA 47; ITA 41; ITA 86. Siehe auch ScHeffknecHt 1998: 397-398. 10 ScHeffknecHt 1998: 397.

La riscoperta delle origini

Poche persone di origine trentina che abbiamo incontrato in Vorarl-berg conoscono l’italiano o il dialetto trentino, e considerano questo dato di fatto come una grave carenza. Ai tempi dell’emigrazione le lavoratrici e i lavoratori trentini nelle città del Vo-rarlberg evitavano di parlare l’italiano o il trentino con i propri figli, cercan-do in questo modo di proteggerli dalle discriminazioni subite pubbli-camente da chi parlava un tedesco stentato9. «I bambini dovevano essere tenuti lontano dalla madrelingua per non distinguersi dalla popolazione loca-le; il sistema funzionò»10. Si consi-deri inoltre il fatto che la scolarizza-

9 Si conforntino le testimonianze raccolte nelle interviste ITA 37; ITA 47; ITA 41; ITA 86. Si confronti inoltre quanto scritto in ScHeffknecHt 1998: 397-398. 10 ScHeffknecHt 1998: 397.

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KAPITEL IICAPITOLO SECONDO

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Die Wiederentdeckung der Wurzeln

Nur wenige Personen Trentiner Her-kunft, die wir in Vorarlberg getroffen haben, beherrschen Italienisch oder den Trentiner Dialekt, und sie betrach-ten dies als großes Manko. Zur Zeit der Auswanderung vermieden es die Trentiner Arbeiterinnen und Arbeiter in den Städten Vorarlbergs, mit ihren Kindern italienisch oder den Trentiner Dialekt zu sprechen. So versuchten sie ihre Kinder vor öffentlicher Diskriminie-rung zu schützen, der sie mit holprigem Deutsch ausgesetzt gewesen wären9.«Die Kinder mussten von der Mutter-sprache ferngehalten werden, um sich nicht von der einheimischen Bevölke-rung zu unterscheiden; das System funktionierte»10. Außerdem besuchten

9 Siehe die in den Interviews gesammel-ten Zeugenaussagen ITA 37; ITA 47; ITA 41; ITA 86. Siehe auch ScHeffknecHt 1998: 397-398. 10 ScHeffknecHt 1998: 397.

La riscoperta delle origini

Poche persone di origine trentina che abbiamo incontrato in Vorarl-berg conoscono l’italiano o il dialetto trentino, e considerano questo dato di fatto come una grave carenza. Ai tempi dell’emigrazione le lavoratrici e i lavoratori trentini nelle città del Vo-rarlberg evitavano di parlare l’italiano o il trentino con i propri figli, cercan-do in questo modo di proteggerli dalle discriminazioni subite pubbli-camente da chi parlava un tedesco stentato9. «I bambini dovevano essere tenuti lontano dalla madrelingua per non distinguersi dalla popolazione loca-le; il sistema funzionò»10. Si consi-deri inoltre il fatto che la scolarizza-

9 Si conforntino le testimonianze raccolte nelle interviste ITA 37; ITA 47; ITA 41; ITA 86. Si confronti inoltre quanto scritto in ScHeffknecHt 1998: 397-398. 10 ScHeffknecHt 1998: 397.

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KAPITEL IIICAPITOLO TERZO

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Italienerlieder

Das vom Komitee «Trentiner und ihre Nachkommen in Vorarlberg» zur «Hymne» auserkorene Lied trägt den Titel Wir kommen von Trentino. Es entstand zwischen 1909 und 1910 und wird Toni Rüf aus Dornbirn zu-geschrieben. Zum ersten Mal vor-getragen wurde es bei dem Thea-terstück «Fratelli Boretti» in Dornbirn am 23. Januar 191021. Der Text ist in «stümperhaftem» Deutsch («Kau-derwelsch») verfasst und macht sich ganz unverhohlen über die Trenti-ner Auswanderer lustig. Zum einen spiegelt das holprige Deutsch die

21 Die Herkunft des Lieds ist ungewiss. Es gibt diesbezüglich noch zwei andere Hypo-thesen: 1. Das Lied (nicht genau so, wie wir es kennen) war bereits in den ersten Jahren des 20. Jahrhunderts in einigen Gebieten Tirols bekannt und wurde von Toni Rüf wieder aufge-nommen und neu bearbeitet; 2. Das Lied könnte auf andere, aus der Schweiz stammende Lieder zurückgehen (vgl. JoHler 1996: 109-116).

Italienerlieder

La canzone scelta come «inno» dal Comitato dei trentini e dei loro di-scendenti in Vorarlberg è Wir kom-men von Trentino, canzone scritta fra il 1909 e il 1910, attribuita a Toni Rüf di Dornbirn e cantata la prima volta in occasione del pezzo teatrale «Fra-telli Boretti» a Dornbirn il 23 gennaio 191021. Il testo è scritto in tedesco «macche-ronico» (definito in tedesco «Kau-derwelsch», cioè un incomprensibile miscuglio di lingue) e prende aper-tamente in giro gli emigrati trentini, sia nell’uso del tedesco stentato

21 L’origine del canto è incerta. Vi sono altre due ipotesi relative alla sua origine: la prima è che il canto, non prettamente nella forma che noi conosciamo, fosse già popolare in diverse zone del Tirolo nei primi anni del Novecento e che quindi fu ripreso e rimaneggiato da Toni Rüf; la seconda è che il canto possa avere ori-gine da altri canti provenienti dalla Svizzera (JoHler 1996: 109-116).

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KAPITEL IVCAPITOLO QUARTO

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Traditionelle italienische Lieder in Vorarlberg

Natürlich besteht das Repertoire der Trentiner Nachkommen, die den Ge-sang pflegen, nicht nur aus italienisch-sprachigen Liedern. Im Gegenteil: Wie oben erwähnt, stellen die italienischen Lieder gegenüber den deutschspra-chigen einen eher geringen Anteil dar. Nur wenige italienische Lieder sind unter den Trentiner Nachkommen all-gemein bekannt: La Valsugana, Quel mazzolin di fiori, La campagnola, La montanara. Andere wiederum ken-nen wohl nur die wahren Gesangs-liebhaber: La pastora e il lupo, E le scarpette che noi portiamo, La Do-solina, Diciotto mesi di pastasciut-ta. Diese traditionellen Musikstücke sind in Norditalien weitbekannt und wurden entweder innerhalb der Fa-milie durch mündliche Überlieferung oder über die zahlreichen LPs und Kassetten der Trentiner Bergchö-re – die in vielen Vorarlberger Häu-

Canti tradizionali italiani in Vorarlberg

Naturalmente i discendenti dei tren-tini che coltivano in qualche misura il canto non hanno un repertorio co-stituito esclusivamente da canzoni in lingua italiana. Anzi, come detto in precedenza, in proporzione alle can-zoni in lingua tedesca quelle italiane rappresentano una piccola parte. Le canzoni italiane comunemente conosciute fra i discendenti trentini non sono molte: La Valsugana, Quel mazzolin di fiori, La campagnola, La montanara. Naturalmente ve ne sono altre, conosciute forse solamente fra gli amanti e i cultori del canto: La pa-stora e il lupo, E le scarpette che noi portiamo, La Dosolina, Diciotto mesi di pastasciutta. Sono brani tradizio-nali conosciuti generalmente nell’Ita-lia settentrionale, appresi talvolta in famiglia per trasmissione orale, altre volte attraverso i numerosi LP o au-diocassette dei cori della montagna

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KAPITEL VCAPITOLO QUINTO

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Organisierter Chorgesang

Die Tatsache, dass es in Vorarlberg zwei Chöre gibt, die ein Repertoire aus Trentiner Liedern pflegen und treu den Stil der Trentiner Alpenchöre widerspiegeln, bietet die Möglichkeit einer äußerst interessanten Heran-gehensweise an das Thema «Musik und ihre Bedeutung».

Bludenzer Sängerrunde

Der Männerchor «Bludenzer Sängerrunde»48 wurde 1990 gerün-det und besteht zurzeit aus 23 Chor-sängern. Sechs davon sind Trentiner Nachkommen (alle verstehen Italie-nisch, aber nur drei von ihnen beherr-schen die Sprache aktiv), u.a. auch der Chorleiter Anton Rohrer. Rohrer

48 <http//www.bludenzer-saengerrunde.at>.

Coralitàorganizzata

Il fatto che in Vorarlberg esistano due cori che curano un repertorio conte-nente canti trentini, e rispecchino fe-delmente lo stile dei cori alpini tren-tini rappresenta un approccio estre-mamente interessante al tema della musica e del suo significato.

Bludenzer Sängerrunde

Il coro maschile Bludenzer Sänger-runde48 è stato fondato nel 1990 e oggi consta di 23 coristi, sei dei quali sono discendenti trentini (tutti capi-scono l’italiano ma solo tre di loro lo parlano). Tra questi c’è anche il diret-tore Anton Rohrer che proviene da una famiglia di musicisti italiani molto famosa in passato nel Vorarlberg, la

48 <http//www.bludenzer-saengerrunde.at>.

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