Il poeta della musica Unico Mogol, incantatore tra ...€¦ · Tutto esaurito all'Auditorium...

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Il poeta della musica italiana che ha lavorato con i migliori artisti del panorama musica- le dando vita a oltre 1500 testi, ha raccontato la genesi delle sue più celebri creazioni, sve- lando i frammenti di vita vera racchiusi dentro alle tante emozioni di ogni canzone. La serata evento «Mogol. Il mio canto libero» con la par- tecipazione straordinaria dello stesso Mogol e la regia di Marco Caronna, è stata pro- mossa dall’Associazione Claudio Bonazzi, Pro Hospice - Piccole Figlie guidata da An- tonio e Mimma Maselli, in col- laborazione con Fondazione Toscanini, Azimut e Gruppo imprese GIA. Sul palco, pre- sentati dalla giornalista Fran- cesca Strozzi, anche la Filar- monica Toscanini diretta dal maestro Valter Sivilotti, il mu- sicista e interprete parmigia- no Andrea Salvini e il gruppo vocalist Sestetto Vocale d’Al- tro canto. Giulio Rapetti, anche se pre- ferisce farsi chiamare Mogol ha fatto il suo ingresso sul pal- co accompagnato da un ap- plauso così fragoroso da copri- re in parte le note di «Il mio canto libero». Dialogando con Marco Caronna e accompa- gnato da numerosi brani, Mo- gol ha ripercorso varie tappe della sua vita privata e artistica («A cinque anni ero un bam- bino iperattivo», «Scrissi un aforisma per il Papa»), due realtà che trovano l’esatta coincidenza nei suoi testi. «Ho sempre cercato di scrivere quello che sentivo, che pensa- vo nel profondo - ha raccon- tato Mogol che in precedenza ha fatto tappa a Parma Lirica -. Ho attinto alla verità della vita, scrivendo per me, come se fos- se una confessione, non pen- sando a quello che la gente vo- lesse sentire e questo mi ha portato fortuna. Anche perché tutti siamo professionisti della vita: passiamo attraverso tutti i sentimenti, quindi capiamo d’istinto se una cosa è vera o no. “Pensieri e Parole” contie - ne moltissimo della mia vita diretta». Il cuore della poesia di Mogol è racchiuso nella sua capacità di interpretare il sen- so profondo della musica, tra- ducendola in parte nella sua vita e creando così un’alchi - mia spontanea che ha dato i natali a moltissimi capolavori della musica italiana. «Ricor- datevi che la vita è impreve- dibile e le possibilità che ab- biamo tutti noi sono incredi- bili», ha suggerito con un sor- riso il paroliere. Dalla propo- sta all’amico Lucio Battisti di andare da Milano a Roma a ca- vallo, fino al continuo via e vai di artisti dal suo studio (come Nicola di Bari, PFM, Mango, Celentano, Cocciante e molti altri), il lungo racconto della vita di Mogol ha fatto tappa an- che nel segno della memoria di Luigi Tenco, artista che Caron- na ha voluto ricordare cantan- do ed eseguendo in prima per- sona «Se stasera sono qui». Un’altra amicizia profonda di cui Mogol ha voluto raccon- tare è quella con Gianni Bella: «Lui è un genio, lo dimostrava già a cinque anni quando vo- leva imparare come i chitar- risti posizionavano la mano sinistra. “La capinera” è un’o- pera favolosa che abbiamo fir- mato insieme, un capolavoro che mi piacerebbe trovasse debutto all’interno della ras- segna Verdi Off. Per me sa- rebbe una vera e grande gioia. Mi piacerebbe anche scrivere un’opera per i santi Francesco e Chiara, che hanno sublima- to il loro amore a Dio». L ’in - tero ricavato della serata è sta- to destinato al Centro di Cure Palliative delle Piccole Figlie e visto il «sold out» registrato, la serata sarà replicata a breve. © RIPRODUZIONE RISERVATA EGIDIO BANDINI p Non è u Tutto esaurito all'Auditorium Paganini per la serata dedicata al grande paroliere: «Ricordatevi: la vita è imprevedibile e le possibilità che abbiamo sono incredibili» BIANCA Stasera a teatro. som p Debutta stasera alle 21 al Teatro alla Corte di Giaro- la-Collecchio, «Bianca» la nuova produzione firmata da Sabino Civilleri e Manuela lo Sicco, con in scena quest’ul- tima, Filippo Farina e Simona Malato. Bianca è il nome di una don- na. Si manifesta dal buio, ar- roccata in cima alla torre della sua solitudine, come rapita da un incantesimo. Ha paura del- la sofferenza, di attendere alle aspettative, della mancanza d’amore, della fine, e la me- lanconia la cinge come una so- rella dolce della morte. Il suo sguardo non si posa su niente, la proietta lontano dalla real- tà, sempre più lontano fino a ripiegarsi su se stessa. In que- sto movimento verticale di di- scesa, due personaggi, inizial- mente a lei poco familiari, la condurranno, attraverso le tracce della memoria, nel di- sordine della sua esistenza. Questi due Maître della scena, fini manipolatori del tempo e dello spazio, nel duplice ruolo di custodi e protagonisti della memoria di Bianca, costrui- scono e sconvolgono atmosfe- re e situazioni. Lo spettacolo non è un racconto di eventi, bensì uno scavo archeologico dell’universo femminile. Bianca muta e smarrita attra- versa mondi sterminati alla ricerca della sua identità di donna, condizione primaria, che le permetterà di generare l’unica parola vera in risposta alla sofferenza della sua esi- stenza. Info e prenotazioni: 346 6716151. r.s. PROGETTO FRANCO NERO FA IL REGISTA: «FARÒ UN FILM DA OSCAR» p «Sto preparando un film da girare qui a Torino. Ho già il titolo ''L'uomo che disegnò dio'', è una storia vera successa in questa città. Con questo film voglio vincere l’Oscar». E’ il progetto svelato dal- l’attore parmigiano Franco Nero che ieri ha ricevuto il titolo di accademico d’onore dall’Accademia delle Belle Arti di Torino, in occasione dell’inaugurazIone dell’anno accademico 2018-2019. «Hanno aderito al progetto quattro Oscar: il fotografo Vittorio Storaro, la costumista Milena Canonero, Gianni Quaranta e Vanessa Redgrave. Il produttore è Louis Nero», ha spiegato l'attore, 77 anni, che a breve riceverà a Hollywood il Legend Award per il cinema. pllgFZCySKyHUFIau8B6AeFz9jSVMFhkmXYsbf61MNc=

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SPETTACOLI

Il poeta della musica Unico Mogol,incantatore tra pensieri e parole

SERATA EVENTO Mogol con Caronna sul palco del Paganini.

Collecchio«Bianca» debuttastasera al Teatroalla Cortedi Giarola

MARIA TERESA ANGELLA

pCon «Pensieri e parole»,« L’arcobaleno», «Mediterra-neo», «L’emozione non ha vo-ce» e tanti altri successi chehanno segnato la storia dellacanzone italiana, giovedì seraall’Auditorium Paganini si ècompiuto un viaggio pieno disorprese, al centro di un uni-verso chiamato Mogol.Il poeta della musica italianache ha lavorato con i miglioriartisti del panorama musica-le dando vita a oltre 1500 testi,ha raccontato la genesi dellesue più celebri creazioni, sve-lando i frammenti di vita veraracchiusi dentro alle tanteemozioni di ogni canzone.La serata evento «Mogol. Ilmio canto libero» con la par-tecipazione straordinariadello stesso Mogol e la regia diMarco Caronna, è stata pro-mossa dall’A s s o c i a z io n eClaudio Bonazzi, Pro Hospice

- Piccole Figlie guidata da An-tonio e Mimma Maselli, in col-laborazione con FondazioneToscanini, Azimut e Gruppoimprese GIA. Sul palco, pre-sentati dalla giornalista Fran-cesca Strozzi, anche la Filar-monica Toscanini diretta dalmaestro Valter Sivilotti, il mu-sicista e interprete parmigia-no Andrea Salvini e il gruppovocalist Sestetto Vocale d’Al -tro canto.Giulio Rapetti, anche se pre-ferisce farsi chiamare Mogolha fatto il suo ingresso sul pal-co accompagnato da un ap-plauso così fragoroso da copri-re in parte le note di «Il miocanto libero». Dialogando conMarco Caronna e accompa-gnato da numerosi brani, Mo-gol ha ripercorso varie tappedella sua vita privata e artistica(«A cinque anni ero un bam-bino iperattivo», «Scrissi unaforisma per il Papa»), duerealtà che trovano l’e s atta

coincidenza nei suoi testi. «Hosempre cercato di scriverequello che sentivo, che pensa-vo nel profondo - ha raccon-tato Mogol che in precedenzaha fatto tappa a Parma Lirica -.Ho attinto alla verità della vita,scrivendo per me, come se fos-se una confessione, non pen-sando a quello che la gente vo-lesse sentire e questo mi haportato fortuna. Anche perchétutti siamo professionisti dellavita: passiamo attraverso tuttii sentimenti, quindi capiamod’istinto se una cosa è vera ono. “Pensieri e Parole” contie -

ne moltissimo della mia vitadiretta». Il cuore della poesiadi Mogol è racchiuso nella suacapacità di interpretare il sen-so profondo della musica, tra-ducendola in parte nella suavita e creando così un’alchi -mia spontanea che ha dato inatali a moltissimi capolavoridella musica italiana. «Ricor-datevi che la vita è impreve-dibile e le possibilità che ab-biamo tutti noi sono incredi-bili», ha suggerito con un sor-riso il paroliere. Dalla propo-sta all’amico Lucio Battisti diandare da Milano a Roma a ca-

vallo, fino al continuo via e vaidi artisti dal suo studio (comeNicola di Bari, PFM, Mango,Celentano, Cocciante e moltialtri), il lungo racconto dellavita di Mogol ha fatto tappa an-che nel segno della memoria diLuigi Tenco, artista che Caron-na ha voluto ricordare cantan-do ed eseguendo in prima per-sona «Se stasera sono qui».Un’altra amicizia profonda dicui Mogol ha voluto raccon-tare è quella con Gianni Bella:«Lui è un genio, lo dimostravagià a cinque anni quando vo-leva imparare come i chitar-risti posizionavano la manosinistra. “La capinera” è un’o-pera favolosa che abbiamo fir-mato insieme, un capolavoroche mi piacerebbe trovassedebutto all’interno della ras-segna Verdi Off. Per me sa-rebbe una vera e grande gioia.Mi piacerebbe anche scrivereu n’opera per i santi Francescoe Chiara, che hanno sublima-to il loro amore a Dio». L’in -tero ricavato della serata è sta-to destinato al Centro di CurePalliative delle Piccole Figlie evisto il «sold out» registrato, laserata sarà replicata a breve.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

EGIDIO BANDINI

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Tutto esaurito all'Auditorium Paganiniper la serata dedicata al grande paroliere:«Ricordatevi: la vita è imprevedibilee le possibilità che abbiamo sono incredibili»

BIANCA Stasera a teatro.

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pDebutta stasera alle 21 alTeatro alla Corte di Giaro-la-Collecchio, «Bianca» lanuova produzione firmata daSabino Civilleri e Manuela loSicco, con in scena quest’ul -tima, Filippo Farina e SimonaM a l ato.Bianca è il nome di una don-na. Si manifesta dal buio, ar-roccata in cima alla torre dellasua solitudine, come rapita daun incantesimo. Ha paura del-la sofferenza, di attendere alleaspettative, della mancanzad’amore, della fine, e la me-lanconia la cinge come una so-rella dolce della morte. Il suosguardo non si posa su niente,la proietta lontano dalla real-tà, sempre più lontano fino aripiegarsi su se stessa. In que-sto movimento verticale di di-scesa, due personaggi, inizial-mente a lei poco familiari, lacondurranno, attraverso letracce della memoria, nel di-sordine della sua esistenza.Questi due Maître della scena,fini manipolatori del tempo edello spazio, nel duplice ruolodi custodi e protagonisti dellamemoria di Bianca, costrui-scono e sconvolgono atmosfe-re e situazioni. Lo spettacolonon è un racconto di eventi,bensì uno scavo archeologicodell’universo femminile.Bianca muta e smarrita attra-versa mondi sterminati allaricerca della sua identità didonna, condizione primaria,che le permetterà di generarel’unica parola vera in rispostaalla sofferenza della sua esi-stenza. Info e prenotazioni:346 6716151.

r.s.

PROGETTO

FRANCO NEROFA IL REGISTA:«FARÒ UN FILMDA OSCAR»

p«Sto preparando un film da girare qui a Torino. Ho già il titolo''L'uomo che disegnò dio'', è una storia vera successa in questa città.Con questo film voglio vincere l’Oscar». E’ il progetto svelato dal-l’attore parmigiano Franco Nero che ieri ha ricevuto il titolo diaccademico d’onore dall’Accademia delle Belle Arti di Torino, inoccasione dell’inaugurazIone dell’anno accademico 2018-2019.«Hanno aderito al progetto quattro Oscar: il fotografo VittorioStoraro, la costumista Milena Canonero, Gianni Quaranta e VanessaRedgrave. Il produttore è Louis Nero», ha spiegato l'attore, 77 anni,che a breve riceverà a Hollywood il Legend Award per il cinema.

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