IL PINOCCHIO D'EGITTO (Prima parte: i sosia) · Sbancor Una crisi sistemica potrebbe iniziare cos ....

9
IL PINOCCHIO D'EGITTO (Prima parte: i sosia) di Valerio Evangelisti Diciamoci la verità. La Repubblica è nel giusto, quando va fiera della qualità dei suoi corrispondenti di guerra in Iraq. Non ci sono solo Bonini & D’Avanzo, capaci di descrivere in ogni dettaglio una serie di insurrezioni a Bassora che la gente del luogo non ha notato (forse perché distratta dalle bombe). C’è anche un intellettuale vero, per di più egiziano: Magdi Allam. Sociologo, scrittore, opinionista, una passione sfrenata per la verità. Cosa si vuole di più? Non è un caso se, ogni volta che un TG ha bisogno di un parere competente, interpella lui. Febbrile, emaciato (si capirà dopo perché metto in rilievo queste caratteristiche fisiche), è garanzia vivente di informazione sicura e di valutazione ponderata. Nessuno potrebbe scambiare Magdi Allam con uno di quegli scalzacani intenti a bombardarci con quelle che Stefano Benni (sul manifesto del 5 aprile) chiama le “bombe al panzanio”. Allam è autore di libri e saggi di notevole valore scientifico. L’ultimo, appena uscito, si intitola Saddam, storia segreta di un dittatore (Mondadori, 2003). Non voglio anticipare troppo di questo libro, che si legge con sbalordimento crescente via via che si procede. Magari gli dedicherò una recensione apposita. Però un breve commento si impone, per capire la coerenza dell’Allam saggista con l’Allam reporter. Anzitutto il libro ha una peculiarità che lo differenzia da tanti altri: la bibliografia (contenuta nelle note). E’ forse la più breve che la saggistica abbia mai conosciuto: due sole facciate, roba da Guinness dei primati. In tre capitoli su sette, poi, si fonda su un semplice articolo di giornale. Memorabile la base documentaria del secondo capitolo, che non ha che un’unica fonte: un pezzo su Gente intitolato Sono stata per trent’anni l’amante di Saddam. Mai avevo visto Gente divenire fonte di uno studio storico e psico-sociologico. Siamo di fronte a una vera svolta nella metodologia delle scienze sociali. Non provo nemmeno a riassumere il contenuto del libro. Dirò che tesi di fondo dell’autore è che Saddam Hussein sia diventato cattivo a causa del nome (che vorrebbe dire “disgrazia”) e per via della madre che lo maltrattava. Le dimensioni di questa cattiveria le scopriamo con orrore già a pagina 7: “Un suo ex compagno di scuola ha ricordato che Saddam rubava la merenda dei bambini. Se loro tentavano di riprendersela attaccandolo in più di uno, lui buttava il cibo per terra e lo calpestava con il piede”. Terribile. Il resto è un crescendo drammatico: Saddam che sorride in pubblico ma sta serio quando è solo, Saddam che detesta portare gli occhiali e che si tinge i capelli, Saddam che è un donnaiolo impenitente ecc. Non mancano i dati d’altro tipo, ma sempre accompagnati da un’insistita analisi fisionomica, e sorretti da pochi articoli di giornale. Magdi Allam opera così una felice sintesi tra la storiografia di Svetonio e la sociologia di Lombroso. Il risultato non servirà molto all’analisi di una dittatura, però non può essere tacciato di mancanza di coraggio: era da più di un secolo che non si leggeva roba del genere. Ma a questo punto è il Magdi Allam corrispondente dall’Iraq che aiuta a spiegare il Magdi Allam sociologo. Emerge infatti il motivo della sua passione per la fisionomica. Fin dal primo giorno di guerra, il suo problema è soprattutto uno: individuare sotto quali panni si nasconda effettivamente Diabolik… pardon, Saddam. Ecco dunque che subito ci avverte: “Dalla sua mente diabolica è nata l’idea di rimodellare chirurgicamente e psicologicamente tre uomini per farne dei sosia” (La Repubblica, 20 marzo 2003; d’ora in poi riporterò solo la data, perché il giornale resta lo stesso). Cavolo, un Frankenstein moderno! Da questo momento, ci si può aspettare davvero di tutto. Non bisogna attendere troppo. Passa un solo giorno e Saddam Hussein appare in Tv. Magdi Allam è lì che spia ogni suo tratto somatico: “Potrebbe essere proprio lui il vero Saddam Hussein. (…) Mostra i tratti appesantiti di chi fa una vita sedentaria nel chiuso della clandestinità a cui si è auto-relegato. Il volto gonfio e il corpo flaccido tradiscono l’uso costante del litio, che serve a regolare l’umore nei soggetti colpiti da crisi maniaco-depressive” (21 marzo 2003). Una frase del genere scatena istintivi sospetti circa il volto gonfio e il corpo flaccido di Luttwak o di Giuliano Ferrara. Così come una successiva li indirizza addirittura su Silvio Berlusconi, su Schifani e su metà del parlamento italiano. “Si sa che [Saddam] si tinge i capelli. Imitare la pettinatura di Saddam, la sua scriminatura a sinistra, è diventata una testimonianza di fedeltà al regime”. Mi figuro Magdi Allam intento a interrogare, dopo i farmacisti che vendono litio, barbieri e parrucchieri, per scoprire le perversioni del rais. Oppure a riguardarsi per ore, su uno schermo enorme, il filmato di Saddam che parla, fino a scoprire il dettaglio che nessuno aveva notato: “Ieri i baffi di Saddam tradivano dei tratti bianco-grigi che in altri tempi e altrove non compaiono”. Perbacco, questo sì che è fiuto. Un dettaglio veramente inquietante, in un uomo di 66 anni dalla peluria vistosamente tinta. Però Saddam Hussein, nelle immagini, portava gli occhiali, e dagli studi attenti di Magdi Allam sappiamo che detesta farlo. Come essere certi che fosse davvero lui? Per fortuna che c’è il litio rivelatore che lo gonfia. Che sia benedetto. Altrimenti la confusione sarebbe massima, con due sosia creati ad arte col bisturi e messi in giro. Sherlock Allam ne individua il primo in una riunione al vertice di poco successiva. “Questo primo sosia di Saddam è decisamente più giovane: esibisce la folta capigliatura nera,

Transcript of IL PINOCCHIO D'EGITTO (Prima parte: i sosia) · Sbancor Una crisi sistemica potrebbe iniziare cos ....

  • 10/10/2007 02:52 PMCarmilla on line ®

    Pagina 1 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000155.html#000155

    U L T I M E N O V I T A '

    Interventi

    IL PARADOSSOMERCANTILISTA:LO STATOFINANZIA WALLSTREET

    di T. PulsinelliLa crisi del settore

    inmobiliario degli

    Stati Uniti, che

    covava sotto la

    cenere mediatica

    da molto tempo,

    ma veniva sistematicamente

    ignorata o minimizzata. Ora

    che l’esplosione è avvenuta,

    emergono le caratteristiche

    distruttrici di un collasso che

    sta facendo tremare il

    cosiddetto sistema finanziario

    internazionale...

    BRUNO TRENTIN,MORTE DI UNCOMBATTENTE

    di N. La PoliceNel settembre del

    '92 con la solita

    tattica da infiltrato

    Trentin, mentre

    nelle segreterie

    difendeva

    strenuamente la liquidazione

    della scala mobile, dette il via

    alle manifestazioni di piazza

    contro il governo Amato

    proprio sulla scala mobile un

    po' per alleggerirsi a sinistra

    un po' per far vedere

    all'esecutivo che la dirigenza

    sindacale si accordava ma era

    forte e doveva quindi essere

    un invitato importante al

    tavolo delle compatibilità...

    QUELLAMALEDETTA CASADI SLAWSONAVENUE

    La crisi dei mutui subprime e

    i mercati finanziari globali di

    Sbancor Una crisi sistemica

    potrebbe iniziare così. Oggi,

    giovedì...

    Recensioni

    EUGENIO DEMEDIO: NENIO

    di Lucio Angelini

    Vibrisselibri è una

    casa editrice “anfibia” sorta

    nel giugno 2006: cerca il

    nuovo e l’insolito attraverso

    una...

    ISRAELE

    Inserisci la parola da cercare:

    Cerca!

    C O N T E N U T I

    INTERVENTI RECENSIONI CONTROINFORMAZIONE INTERVISTE RACCONTI BASSAVILLA HORROR ROMANZI A PUNTATE SEGNALAZIONI SPECIALI SANTI SUBITO! FUCKTION

    SEI QUI: HOMEPAGE INTERVENTI IL PINOCCHIO D'EGITTO (PRIMA PARTE: I SOSIA)

    IL PINOCCHIO D'EGITTO (Prima parte: isosia)

    di Valerio Evangelisti

    Diciamoci la verità. La Repubblica è nel giusto, quando va fiera della qualità dei

    suoi corrispondenti di guerra in Iraq. Non ci sono solo Bonini & D’Avanzo,capaci di descrivere in ogni dettaglio una serie di insurrezioni a Bassora che la

    gente del luogo non ha notato (forse perché distratta dalle bombe). C’è anche un

    intellettuale vero, per di più egiziano: Magdi Allam. Sociologo, scrittore,opinionista, una passione sfrenata per la verità. Cosa si vuole di più? Non è un

    caso se, ogni volta che un TG ha bisogno di un parere competente, interpella lui.

    Febbrile, emaciato (si capirà dopo perché metto in rilievo queste caratteristiche fisiche), è

    garanzia vivente di informazione sicura e di valutazione ponderata.

    Nessuno potrebbe scambiare Magdi Allam con uno di quegli scalzacani intenti a bombardarcicon quelle che Stefano Benni (sul manifesto del 5 aprile) chiama le “bombe al panzanio”.Allam è autore di libri e saggi di notevole valore scientifico. L’ultimo, appena uscito, si intitola

    Saddam, storia segreta di un dittatore (Mondadori, 2003). Non voglio anticipare troppo di

    questo libro, che si legge con sbalordimento crescente via via che si procede. Magari gli

    dedicherò una recensione apposita. Però un breve commento si impone, per capire la coerenza

    dell’Allam saggista con l’Allam reporter.

    Anzitutto il libro ha una peculiarità che lo differenzia da tanti altri: la bibliografia (contenuta

    nelle note). E’ forse la più breve che la saggistica abbia mai conosciuto: due sole facciate, roba

    da Guinness dei primati. In tre capitoli su sette, poi, si fonda su un semplice articolo di

    giornale. Memorabile la base documentaria del secondo capitolo, che non ha che un’unica

    fonte: un pezzo su Gente intitolato Sono stata per trent’anni l’amante di Saddam. Mai avevovisto Gente divenire fonte di uno studio storico e psico-sociologico. Siamo di fronte a una verasvolta nella metodologia delle scienze sociali.

    Non provo nemmeno a riassumere il contenuto del libro. Dirò che tesi di fondo dell’autore è che

    Saddam Hussein sia diventato cattivo a causa del nome (che vorrebbe dire “disgrazia”) e per

    via della madre che lo maltrattava. Le dimensioni di questa cattiveria le scopriamo con orrore

    già a pagina 7: “Un suo ex compagno di scuola ha ricordato che Saddam rubava la merenda

    dei bambini. Se loro tentavano di riprendersela attaccandolo in più di uno, lui buttava il cibo

    per terra e lo calpestava con il piede”. Terribile. Il resto è un crescendo drammatico: Saddam

    che sorride in pubblico ma sta serio quando è solo, Saddam che detesta portare gli occhiali e

    che si tinge i capelli, Saddam che è un donnaiolo impenitente ecc. Non mancano i dati d’altro

    tipo, ma sempre accompagnati da un’insistita analisi fisionomica, e sorretti da pochi articoli di

    giornale. Magdi Allam opera così una felice sintesi tra la storiografia di Svetonio e la sociologiadi Lombroso. Il risultato non servirà molto all’analisi di una dittatura, però non può esseretacciato di mancanza di coraggio: era da più di un secolo che non si leggeva roba del genere.

    Ma a questo punto è il Magdi Allam corrispondente dall’Iraq che aiuta a spiegare il Magdi Allam

    sociologo. Emerge infatti il motivo della sua passione per la fisionomica. Fin dal primo giorno di

    guerra, il suo problema è soprattutto uno: individuare sotto quali panni si nasconda

    effettivamente Diabolik… pardon, Saddam. Ecco dunque che subito ci avverte: “Dalla sua

    mente diabolica è nata l’idea di rimodellare chirurgicamente e psicologicamente tre uomini per

    farne dei sosia” (La Repubblica, 20 marzo 2003; d’ora in poi riporterò solo la data, perché il

    giornale resta lo stesso). Cavolo, un Frankenstein moderno! Da questo momento, ci si può

    aspettare davvero di tutto.

    Non bisogna attendere troppo. Passa un solo giorno e Saddam Hussein

    appare in Tv. Magdi Allam è lì che spia ogni suo tratto somatico: “Potrebbe

    essere proprio lui il vero Saddam Hussein. (…) Mostra i tratti appesantiti di chi

    fa una vita sedentaria nel chiuso della clandestinità a cui si è auto-relegato. Il

    volto gonfio e il corpo flaccido tradiscono l’uso costante del litio, che serve a

    regolare l’umore nei soggetti colpiti da crisi maniaco-depressive” (21 marzo 2003).

    Una frase del genere scatena istintivi sospetti circa il volto gonfio e il corpo flaccido di Luttwako di Giuliano Ferrara. Così come una successiva li indirizza addirittura su Silvio Berlusconi,su Schifani e su metà del parlamento italiano. “Si sa che [Saddam] si tinge i capelli. Imitare la

    pettinatura di Saddam, la sua scriminatura a sinistra, è diventata una testimonianza di fedeltà

    al regime”.

    Mi figuro Magdi Allam intento a interrogare, dopo i farmacisti che vendono litio, barbieri e

    parrucchieri, per scoprire le perversioni del rais. Oppure a riguardarsi per ore, su uno schermo

    enorme, il filmato di Saddam che parla, fino a scoprire il dettaglio che nessuno aveva notato:

    “Ieri i baffi di Saddam tradivano dei tratti bianco-grigi che in altri tempi e altrove non

    compaiono”. Perbacco, questo sì che è fiuto. Un dettaglio veramente inquietante, in un uomo

    di 66 anni dalla peluria vistosamente tinta. Però Saddam Hussein, nelle immagini, portava gli

    occhiali, e dagli studi attenti di Magdi Allam sappiamo che detesta farlo. Come essere certi che

    fosse davvero lui? Per fortuna che c’è il litio rivelatore che lo gonfia. Che sia benedetto.

    Altrimenti la confusione sarebbe massima, con due sosia creati ad arte col bisturi e messi in

    giro. Sherlock Allam ne individua il primo in una riunione al vertice di poco successiva. “Questo primo sosia di Saddam è decisamente più giovane: esibisce la folta capigliatura nera,

    C A R M I L L A S T O R E

    Carmilla si è affiliata con

    libreriauniversitaria.it: potetecercare un titolo cliccando qui

    sotto o direttamente sui link dei

    titoli nei singoli articoli. Il

    ricavato per Carmilla è minimo

    e serve a coprire le spese del

    server. L'ottica è quella di

    offrire un servizio a tutti i

    carmilli.

    • CERCA UN LIBRO »

    E D I T O R I A L E

    IL CASO PETRELLA E LADISCARICA ITALIA

    di G. Genna• FIRMA LAPETIZIONECONTROL'ESTRADIZIONEDI MARINAPETRELLA[...] C'è una lista, inviata ai

    tempi del governo Berlusconi a

    quello francese, in cui sono

    indicati i nomi dei rifugiati che

    l'Italia desidera siano estradati.

    Poco è cambiato da Berlusconi

    a Prodi: quella lista è la pietra

    tombale su una promessa fatta

    da un Presidente di Francia,

    rispettata da nove primi

    ministri e, di colpo,

    inapplicata...

    Tutti gli Editoriali

    O S S E R V A T O R I OV E N E Z U E L A

    CHÁVEZ & GLI ALTRI

    Binocolo puntato su Venezuela

    e Sudamerica, contro la

    disinformazione che i media

    liberisti attuano per

    demonizzare una rivoluzione

    geopolitica in atto.

    Consolidamento del polosudamericano

    Chávez e il socialismo delXXI secolo

    Il "dittatore" Hugo Chávez

    I N E V I D E N Z A

    WU MING 1,LEZIONE SU 300

    di Wu Ming 1Mito tecnicizzato e

    responsabilità del

    narratore. Omaggio

    a Furio Jesi: una

    lezione al DAMS di

    uno dei componenti

    del collettivo che ha partorito

    Manituana: retoriche,

    mitopoiesi, rappresentazione,

    autore e sguardo critico. Tutto

    comincia la sera in cui WM1 va

    al cinema a vedere 300... File

    audio in streaming: la voce

    dell'autore senza mediazioni.

  • 10/10/2007 02:52 PMCarmilla on line ®

    Pagina 2 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000155.html#000155

    ISRAELESALVATO DAFURIO COLOMBO

    di Gianluca Bifolchi

    (da Tlaxcala) [Di norma, nei

    limiti del possibile, Carmilla

    evita di pubblicare contributi

    che non siano originali....

    WATCHMEN: CHISORVEGLIA ISORVEGLIANTI?

    di M. GardellaWatchmen èun’opera grandiosa.

    Non è un graphic

    novel e tanto meno

    un fumetto, non è

    un romanzo anche

    se tra ognuna delle serie di

    tavole il talento di Moore

    come puro narratore di fiction

    si manifesta in una serie di

    esercizi letterari

    complementari all’arte

    figurativa...

    Controinformazione

    IL GOVERNODELLE RUSPE

    di Alberto Masala

    [Pubblico questo

    intervento del poeta Alberto

    Masala (1) a commento

    dell'ultima porcheria del

    sindaco di Bologna Sergio...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -SECONDAPUNTATA

    di Luca Barbieri (c) 2002 - Si

    consente la riproduzione

    parziale o totale dell'opera e

    la sua diffusione per via...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -PRIMA PUNTATA

    di Luca Barbieri [Ormai

    sappiamo tutti (con

    l’eccezione di Claudio Magris,

    che chissà dov’era negli ultimi

    trent’anni) che Toni Negri...

    Interviste

    INTERVISTA AJOSEPHO'CONNOR

    di D. Albano"Penso che noi

    scopriremo che

    Marx aveva ragione

    su molte cose, e

    che l’unico modo

    che noi abbiamo

    per continuare a esistere sia

    diventare più 'redistributivi'..."

    E / CO / MÀ / FIA

    Intervista a

    Sandrone Dazieri di

    Jedel Andreetto

    Abusivismo edilizio, discariche

    ed escavazioni abusive,

    traffico di rifiuti, racket degli

    animali, trafugamento...

    SEBASTE:INCONTRO CONJEANBAUDRILLARD

    di B. Sebaste“La violenza

    “Questo primo sosia di Saddam è decisamente più giovane: esibisce la folta capigliatura nera,

    spiccano i folti baffi neri e non porta gli occhiali. Ma soprattutto sorride”.

    Perché mai non dovrebbe sorridere? La risposta di Magdi è immediata: “Si sa che durante

    l’infanzia Saddam ha maturato un profondo sentimento di solitudine e di diffidenza nei

    confronti del prossimo, al punto di fargli esclamare: ‘ero padre e madre di me stesso’!”.

    Argomento incontrovertibile, se non fosse che nel suo libro Allam dice che Saddam Hussein

    non sorride mai da solo, mentre sorride in compagnia. Però, in fondo, è una contraddizione

    minore. Allam avrà semplicemente saltato, mentre scriveva il suo saggio, la pagina di Genteche la spiegava. Capita anche ai migliori talenti.

    Sta di fatto che, posta la tripartizione dei Saddam, ne resta un terzo da individuare sotto la

    complicata chirurgia plastica. Fortuna che abbiamo Magdi Allam che ci guida alla verità: “(…) Ci

    pare più credibile il secondo sosia che è comparso nel corso della recente intervista a DanRather della Cbs. Questo terzo Saddam non sorride. E’ irascibile e scontroso. Sono tratticomportamentali che combaciano con quelli del vero Saddam. Ma basta mettere a confronto le

    due foto per rendersi conto che il Saddam di ieri è una persona diversa dal Saddam

    intervistato da Dan Rather. Quest’ultimo è inequivocabilmente più asciutto e più snello”.

    Mi metto nei panni dell’infelice secondo sosia di Saddam Hussein. Costretto per un colloquio di

    un’ora a imitarne la voce (ma forse la chirurgia di cui è stato vittima ha riguardato la laringe).

    Costretto per la stessa durata a enunciare i medesimi concetti che avrebbe esposto il rais.

    Non mi consola dalla pena il fatto che Magdi Allam, alcuni giorni dopo, riveli la verità: i cloni

    pronunciano discorsi già registrati in precedenza. Il compianto diventa anzi maggiore. Pensate

    al povero secondo sosia che deve apprendere a muovere le labbra in sintonia con la

    registrazione. Pensate agli sforzi per convincere Dan Rather a porre le domande nella

    successione giusta, salvo obbligare il sosia a movimenti labiali sfasati (che certo gli

    costerebbero la vita, o il pestaggio della merenda) oppure a risposte balorde.

    Mi fermo qua. Anticipo solo, della prossima puntata, che praticamente ogni

    reportage dall’Iraq e dintorni di Magdi Allam, sosia a parte, risulta smentito

    dai fatti addirittura poche ore dopo che l’ha scritto.

    Cosa importa? Quando si tratta di difendere una “Guerra Occidentale” con le

    maiuscole, sotto le apparenze di una falsa obiettività “pacifista”, La Repubblica

    non si discosta troppo da Libero e da altri giornalacci. Ben venga, dunque, il

    Pinocchio d’Egitto con le sue amenità lombrosiane. Come dicono gli odiatifrancesi? A la guerre comme à la guerre.

    Pubblicato Aprile 7, 2003 07:22 AM

    versione stampabile

    VONNEGUT: ALLALARGA DALLAVITA!

    di K. VonnegutA tutti i non-nati, a

    tutti i nascituri, a

    tutti gli innocenti

    grumetti di

    indifferenziata

    nientità: Alla larga

    dalla vita! Io me la sono

    beccata, la vita. io mi sono

    ammalato di vita. ero anch’io

    un batuffolo di indifferenziata

    nientità, e poi , pifff, s’è aperto

    all’improvviso uno spiraglio,

    uno spioncino. Luce e rumore

    si sono riversati dentro il

    nulla...

    Tutti gli Speciali

    D A R I L E G G E R E

    Di vecchi pugili e operaiche muoiono sul lavoro di G.De MicheleDue lavoratori,

    Angelo di Mugnano

    e Cristian di

    Bolzano, muoiono nei rispettivi

    cantieri. Due dei tanti: chi

    uccide quattro o cinque

    lavoratori al giorno?

    Intervista sullafantascienza Angelo OrlandoMeloni intervista Valerio

    Evangelisti [Nel marzo di

    quest'anno il quindicinale

    letterario Stilos ha pubblicato

    una tavola rotonda sullo...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 3/3 di Giuseppe GennaErano due bambini. Due

    bambini. Stavano seduti su

    troni non adatti alle loro

    stature. Sembravano gemelli,

    ma...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 2/3 di Giuseppe GennaAppena uscita dal samadhi

    ringraziò con una lenta

    preghiera medianica le Persone

    del Re Unito e della...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 1/3 di Giuseppe Genna “I Lord sono inviolabili” Victor

    Hugo, L’uomo che ride

    “Mendicare avidamente poteri

    occulti privi di valore da...

    Occhietti rossi di ValerioEvangelisti [Propongo qui la

    mia introduzione al romanzo di

    Maurizio Cometto Il costruttore

    di biciclette, ed. Il Foglio,...

    Bolivar, Garibaldi eGramsci di Luis Britto García[In Italia, la disinformazione sul

    Venezuela è guidata da La

    Repubblica. Di recente, il

    corrispondente del...

    Bandar Ibn Sultan: ilpiccolo principe di Carnwelldi Sbancor "Combattete coloro

    che non credono in Allah e

    nell'Ultimo Giorno, che non

    vietano quello che Allah e il...

    L'orrore in discoteca diValerio Evangelisti [E' uscito

    pochi mesi fa un romanzo

    horror molto particolare:

    Francesco Dimitri, La ragazza

    dei miei sogni,...

    Un manifesto per Sacco eVanzetti di Silvio Antonini

  • 10/10/2007 02:53 PMCarmilla on line ®

    Pagina 1 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000162.html#000162

    U L T I M E N O V I T A '

    Interventi

    IL PARADOSSOMERCANTILISTA:LO STATOFINANZIA WALLSTREET

    di T. PulsinelliLa crisi del settore

    inmobiliario degli

    Stati Uniti, che

    covava sotto la

    cenere mediatica

    da molto tempo,

    ma veniva sistematicamente

    ignorata o minimizzata. Ora

    che l’esplosione è avvenuta,

    emergono le caratteristiche

    distruttrici di un collasso che

    sta facendo tremare il

    cosiddetto sistema finanziario

    internazionale...

    BRUNO TRENTIN,MORTE DI UNCOMBATTENTE

    di N. La PoliceNel settembre del

    '92 con la solita

    tattica da infiltrato

    Trentin, mentre

    nelle segreterie

    difendeva

    strenuamente la liquidazione

    della scala mobile, dette il via

    alle manifestazioni di piazza

    contro il governo Amato

    proprio sulla scala mobile un

    po' per alleggerirsi a sinistra

    un po' per far vedere

    all'esecutivo che la dirigenza

    sindacale si accordava ma era

    forte e doveva quindi essere

    un invitato importante al

    tavolo delle compatibilità...

    QUELLAMALEDETTA CASADI SLAWSONAVENUE

    La crisi dei mutui subprime e

    i mercati finanziari globali di

    Sbancor Una crisi sistemica

    potrebbe iniziare così. Oggi,

    giovedì...

    Recensioni

    EUGENIO DEMEDIO: NENIO

    di Lucio Angelini

    Vibrisselibri è una

    casa editrice “anfibia” sorta

    nel giugno 2006: cerca il

    nuovo e l’insolito attraverso

    una...

    ISRAELE

    Inserisci la parola da cercare:

    Cerca!

    C O N T E N U T I

    INTERVENTI RECENSIONI CONTROINFORMAZIONE INTERVISTE RACCONTI BASSAVILLA HORROR ROMANZI A PUNTATE SEGNALAZIONI SPECIALI SANTI SUBITO! FUCKTION

    SEI QUI: HOMEPAGE INTERVENTI IL PINOCCHIO D'EGITTO (SECONDA PARTE: I BOIA)

    IL PINOCCHIO D'EGITTO (Seconda parte: iboia)

    di Valerio Evangelisti

    Certo, dispiace un poco criticare (benevolmente, sia chiaro:

    come fa Striscia la notizia con Alda D’Eusanio) un intellettualedel livello di Magdi Allam. Dispiace perché si tratta di unperseguitato politico, ricercato da poteri forti e temibili. Lo

    narra lui stesso nella prefazione al suo libro davvero

    imperdibile, Saddam, storia segreta di un dittatore, alle pagine

    4 e 5. E’ il 1990, e Allam fa uscire su La Repubblica un suopezzo contro Saddam Hussein. Ciò che accade dopo è

    drammatico. Anzitutto il giornale riceve un fax minatorio con l’intestazione dell’ambasciata

    irachena. Non è firmato, e ciò significa, secondo Allam, che chi lo invia è lo stesso governo

    dell’Iraq. E’ l’inizio di una crisi di portata, se non mondiale, quanto meno regionale.

    Infatti, subito dopo il fax anonimo, l’ambasciata dell’Iraq convoca tutti gli ambasciatori a Roma

    dei paesi della Lega Araba per discutere il caso Magdi Allam. Miracolo, tutti quei diplomaticisi affrettano ad abbandonare inutili incartamenti sui conflitti in corso e sulle guerre imminenti

    per accorrere all’ambasciata irachena. Ma miracolo ancora maggiore è che la centralità palese

    dell’emergenza Allam provochi l’immediato superamento dei dissidi all’interno della Lega

    Araba. Sauditi e palestinesi, libici e kuwaitiani, siriani e libanesi, per una volta uniti, pendono

    dalle labbra dell’ambasciatore dell’Iraq ed emettono la sentenza: Magdi Allam sarà d’ora in poi

    boicottato in ogni paese arabo. O almeno così lui racconta. Non vedo motivo per non credergli.

    E’ evidente come, scoppiata l’attuale guerra anglo-americana contro l’Iraq, La Repubblicainvii da quelle parti (per la precisione in Kuwait) il giornalista che tredici anni prima, con un

    solo articolo, fu capace di suscitare reazioni più isteriche che Emile Zola col suo J’accuse.Ottima scelta. Come ho già scritto nella prima parte di questo articolo, Allam è l’unico che si sa

    districare tra la folla dei sosia di Saddam Hussein: ormai li distingue a fiuto l’uno dall’altro.

    Inoltre, possiede notizie che nessun altro ha, in nessuna parte del mondo.

    Lasciamo perdere l’incidente del 22 marzo (le date che indico d’ora in poi riguardano i numeri

    de La Repubblica), quando Allam annuncia la resa dell’intera 51^ divisione dell’esercitoiracheno a Bassora, generale in testa. Si tratta di una bufala diffusa dal comando alleato, e

    largamente ripresa da tutta la stampa. E’ ben vero che Allam, avvezzo alla fisionomica

    lombrosiana, descrive l’ “atteggiamento dimesso” e gli “occhi persi” dei prigionieri, leggendovi

    lo scontento diffuso verso Saddam Hussein. Ammette onestamente di avere notato tutto ciò

    mentre guardava la Tv. Sappiamo già, dalle cronache di Bonini & D’Avanzo, che guardarebene la Tv è uno dei compiti fondamentali del corrispondente di guerra. Allam si limita a

    guardarla con più acume.

    Il vero Magdi Allam, quello che amo, emerge il giorno successivo. Latelevisione irachena ha mostrato le foto di cinque marines catturati, e di altri

    morti e accatastati. E’ a questi ultimi che si dedica Allam, con una descrizione di

    grande efficacia scenica:

    “Un’intenzionale esibizione di brutalità. I volti sfigurati, la fronte dilaniata dal

    colpo di grazia appena sparato, i corpi gettati sul pavimento in mezzo a pozze di

    sangue, il pantalone abbassato in segno di sfregio”.

    In effetti, le foto mostrano che alcuni dei marines hanno i calzoni semiabbassati, come se li

    avessero... tirati per i pantaloni. Infatti sono chiaramente stati accostati l’uno all’altro. Ma ciò

    ha poca importanza. Quel che conta è il “colpo di grazia”. Bisogna attendere il 27 perché Magdi

    Allam ci spieghi la dinamica dei fatti, in un articolo intitolato I marines giustiziati dai plotoni

    della morte. La prima frase è già rivelatrice: “L’ordine di Saddam è perentorio: ‘Uccideteli!’”. In

    effetti è perentorio, però non è riferito ai marines prigionieri: è tratto da un discorso in cui

    Saddam Hussein incitava gli iracheni alla resistenza. Ma poco importa a Magdi Allam, che

    citando il New York Times, che a sua volta cita imprecisate fonti del Pentagono e della CasaBianca, dice che “probabilmente quei soldati sono stati giustiziati di fronte a un plotone

    d’esecuzione improvvisato sul luogo della cattura. Un macabro spettacolo offerto alla

    cittadinanza come esempio da seguire e come monito a tutti coloro che dovessero nutrire

    simpatie per gli americani” (chiaramente una folla: siamo nel giorno successivo alla prima

    strage in un mercato di Baghdad).

    Si noti quel “probabilmente”: rende dubitativa la prima frase, ma la seconda è già assiomatica.

    Non parliamo della terza: “Si tratta del primo caso di giustizia sommaria ai danni degli

    americani in questa guerra”.

    Benissimo. Adesso il quadro è chiaro. Gli americani vengono allineati davanti a un plotone

    d’esecuzione, al cospetto della cittadinanza o di una sua significativa componente. Ai

    sopravvissuti alla fucilazione viene sparato in mezzo alla fronte, da distanza sufficiente a fare

    un foro senza spaccare il cranio. Poi ai morti vengono calate le brache, per il sollazzo generale.

    Ma qui i plotoni della morte devono avere davvero fretta, perché dimenticano di slacciare lecinture. Dalle foto si vede, infatti, che le vittime hanno ancora la cinghia. A quel punto i boia

    rinunciano a scoprire del tutto natiche e pudenda. Disperdono la folla, che ha già avuto la sua

    buona lezione, e fotografano i corpi. Assolutamente lineare.

    C A R M I L L A S T O R E

    Carmilla si è affiliata con

    libreriauniversitaria.it: potetecercare un titolo cliccando qui

    sotto o direttamente sui link dei

    titoli nei singoli articoli. Il

    ricavato per Carmilla è minimo

    e serve a coprire le spese del

    server. L'ottica è quella di

    offrire un servizio a tutti i

    carmilli.

    • CERCA UN LIBRO »

    E D I T O R I A L E

    IL CASO PETRELLA E LADISCARICA ITALIA

    di G. Genna• FIRMA LAPETIZIONECONTROL'ESTRADIZIONEDI MARINAPETRELLA[...] C'è una lista, inviata ai

    tempi del governo Berlusconi a

    quello francese, in cui sono

    indicati i nomi dei rifugiati che

    l'Italia desidera siano estradati.

    Poco è cambiato da Berlusconi

    a Prodi: quella lista è la pietra

    tombale su una promessa fatta

    da un Presidente di Francia,

    rispettata da nove primi

    ministri e, di colpo,

    inapplicata...

    Tutti gli Editoriali

    O S S E R V A T O R I OV E N E Z U E L A

    CHÁVEZ & GLI ALTRI

    Binocolo puntato su Venezuela

    e Sudamerica, contro la

    disinformazione che i media

    liberisti attuano per

    demonizzare una rivoluzione

    geopolitica in atto.

    Consolidamento del polosudamericano

    Chávez e il socialismo delXXI secolo

    Il "dittatore" Hugo Chávez

    I N E V I D E N Z A

    WU MING 1,LEZIONE SU 300

    di Wu Ming 1Mito tecnicizzato e

    responsabilità del

    narratore. Omaggio

    a Furio Jesi: una

    lezione al DAMS di

    uno dei componenti

    del collettivo che ha partorito

    Manituana: retoriche,

    mitopoiesi, rappresentazione,

    autore e sguardo critico. Tutto

    comincia la sera in cui WM1 va

    al cinema a vedere 300... File

    audio in streaming: la voce

    dell'autore senza mediazioni.

  • 10/10/2007 02:53 PMCarmilla on line ®

    Pagina 2 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000162.html#000162

    ISRAELESALVATO DAFURIO COLOMBO

    di Gianluca Bifolchi

    (da Tlaxcala) [Di norma, nei

    limiti del possibile, Carmilla

    evita di pubblicare contributi

    che non siano originali....

    WATCHMEN: CHISORVEGLIA ISORVEGLIANTI?

    di M. GardellaWatchmen èun’opera grandiosa.

    Non è un graphic

    novel e tanto meno

    un fumetto, non è

    un romanzo anche

    se tra ognuna delle serie di

    tavole il talento di Moore

    come puro narratore di fiction

    si manifesta in una serie di

    esercizi letterari

    complementari all’arte

    figurativa...

    Controinformazione

    IL GOVERNODELLE RUSPE

    di Alberto Masala

    [Pubblico questo

    intervento del poeta Alberto

    Masala (1) a commento

    dell'ultima porcheria del

    sindaco di Bologna Sergio...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -SECONDAPUNTATA

    di Luca Barbieri (c) 2002 - Si

    consente la riproduzione

    parziale o totale dell'opera e

    la sua diffusione per via...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -PRIMA PUNTATA

    di Luca Barbieri [Ormai

    sappiamo tutti (con

    l’eccezione di Claudio Magris,

    che chissà dov’era negli ultimi

    trent’anni) che Toni Negri...

    Interviste

    INTERVISTA AJOSEPHO'CONNOR

    di D. Albano"Penso che noi

    scopriremo che

    Marx aveva ragione

    su molte cose, e

    che l’unico modo

    che noi abbiamo

    per continuare a esistere sia

    diventare più 'redistributivi'..."

    E / CO / MÀ / FIA

    Intervista a

    Sandrone Dazieri di

    Jedel Andreetto

    Abusivismo edilizio, discariche

    ed escavazioni abusive,

    traffico di rifiuti, racket degli

    animali, trafugamento...

    SEBASTE:INCONTRO CONJEANBAUDRILLARD

    di B. Sebaste“La violenza

    buona lezione, e fotografano i corpi. Assolutamente lineare.

    Nei giorni successivi, tuttavia, si rinuncerà a sostenere la tesi dei marines uccisi dopo la cattura

    (anzi, Lilli Gruber mostrerà la scena di alcuni marines che uccidono due iracheni prigionieristesi al suolo, senza peraltro dare troppo peso alla faccenda). Anche perché interviene nel

    frattempo il caso di Jessica Lynch, che faceva parte dello stesso gruppo di marines uccisi ocatturati. La si scopre viva in un ospedale, sottoposta a cure mediche. Certe Tv statunitensi

    sosterranno per un poco che l’ospedale era in realtà una camera di tortura (in effetti, ogni

    ospedale iracheno può oggi apparire tale), mentre la stampa scandalistica dirà che era stata

    tenuta in vita solo per essere violentata a ripetizione dalle “scimmie”. Anche questo, però,

    viene accantonato in fretta, per paura del ridicolo. Chi resiste impavido sul fronte della verità è

    il corrispondente più coraggioso: Magdi Allam. Non è un caso se l’intera Lega Araba lo odiavatanto.

    Prima di passare alle sue nuove rivelazioni, però, soffermiamoci ancora un istante sui plotonidella morte. Cosa siano, Allam lo descrive con tremenda efficacia, da uomo bene informatodei fatti:

    “A Baghdad, a Bassora e nei grandi centri urbani la Guardia Repubblicana ha costituito dei

    plotoni di esecuzione che giustiziano all’istante chiunque sia sospettato di tradimento. Senza

    nessun processo ma con tanti testimoni. Perché l’obiettivo non è tanto di uccidere il singolo ma

    terrorizzare la comunità. A sparare insieme ai militari deve esserci un parente della vittima

    prescelta”.

    Mio Dio, è orribile. Pensate alla scena atroce del padre, dello zio, del figlio, del cognato

    costretti a sparare sul congiunto. Pensate al tempo perso a rintracciare, come è d’obbligo,

    qualche parente della vittima. Pensate all’altro tempo sprecato per cercare di radunare un

    numero congruo di testimoni. Forse è per questo che non si è ancora avuta notizia di un solo

    episodio simile. La burocrazia di Saddam Hussein dev’essere tutta sguinzagliata

    nell’adempimento delle formalità previste dalle procedure di esecuzione. Magari suoi agenti

    sono attualmente negli Stati Uniti alla ricerca di parenti dei marines uccisi o da uccidere, da

    coinvolgere in qualche modo nel misfatto (e, visto che ci sono, forse ne approfittano per

    seminare antrace: tout se tient, direbbero i maledetti francesi).

    Ma il vero colpo di grazia Magdi Allam lo infligge ai suoi lettori con unafrasetta finale del suo articolo, anticipatrice di una tesi su cui si soffermerà più

    volte nei giorni seguenti: secondo lui, Bush ha deciso “di non ingaggiare lo

    scontro militare dentro le città per evitare un bagno di sangue tra i civili”.

    Ehm, ci vuole un certo coraggio per scrivere una cosa simile lo stesso giorno

    della prima strage al mercato di Baghdad. Seguiranno le bombe a

    frammentazione (fatte apposta per salvaguardare i civili), l’abbattimento di

    interi quartieri popolari, l’eccidio di bambini a Hilla, fino all’assassinio di alcuni

    giornalisti. Commuove, in mezzo a tanto sangue, l’impegno sostanzialmente

    umanitario di George W. Bush. Manca poco che Magdi Allam proponga per lui

    il premio Livio Tempesta della bontà. E manca poco che allo stesso Allam tocchi il premio IFigli di Geppetto per l’informazione onesta e obiettiva.Il bello però deve ancora venire. Lo si leggerà nella terza e ultima puntata. Preparatevi a

    ridere.

    Pubblicato Aprile 9, 2003 06:17 AM

    versione stampabile

    VONNEGUT: ALLALARGA DALLAVITA!

    di K. VonnegutA tutti i non-nati, a

    tutti i nascituri, a

    tutti gli innocenti

    grumetti di

    indifferenziata

    nientità: Alla larga

    dalla vita! Io me la sono

    beccata, la vita. io mi sono

    ammalato di vita. ero anch’io

    un batuffolo di indifferenziata

    nientità, e poi , pifff, s’è aperto

    all’improvviso uno spiraglio,

    uno spioncino. Luce e rumore

    si sono riversati dentro il

    nulla...

    Tutti gli Speciali

    D A R I L E G G E R E

    Di vecchi pugili e operaiche muoiono sul lavoro di G.De MicheleDue lavoratori,

    Angelo di Mugnano

    e Cristian di

    Bolzano, muoiono nei rispettivi

    cantieri. Due dei tanti: chi

    uccide quattro o cinque

    lavoratori al giorno?

    Intervista sullafantascienza Angelo OrlandoMeloni intervista Valerio

    Evangelisti [Nel marzo di

    quest'anno il quindicinale

    letterario Stilos ha pubblicato

    una tavola rotonda sullo...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 3/3 di Giuseppe GennaErano due bambini. Due

    bambini. Stavano seduti su

    troni non adatti alle loro

    stature. Sembravano gemelli,

    ma...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 2/3 di Giuseppe GennaAppena uscita dal samadhi

    ringraziò con una lenta

    preghiera medianica le Persone

    del Re Unito e della...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 1/3 di Giuseppe Genna “I Lord sono inviolabili” Victor

    Hugo, L’uomo che ride

    “Mendicare avidamente poteri

    occulti privi di valore da...

    Occhietti rossi di ValerioEvangelisti [Propongo qui la

    mia introduzione al romanzo di

    Maurizio Cometto Il costruttore

    di biciclette, ed. Il Foglio,...

    Bolivar, Garibaldi eGramsci di Luis Britto García[In Italia, la disinformazione sul

    Venezuela è guidata da La

    Repubblica. Di recente, il

    corrispondente del...

    Bandar Ibn Sultan: ilpiccolo principe di Carnwelldi Sbancor "Combattete coloro

    che non credono in Allah e

    nell'Ultimo Giorno, che non

    vietano quello che Allah e il...

    L'orrore in discoteca diValerio Evangelisti [E' uscito

    pochi mesi fa un romanzo

    horror molto particolare:

    Francesco Dimitri, La ragazza

    dei miei sogni,...

    Un manifesto per Sacco eVanzetti di Silvio Antonini

  • 10/10/2007 02:53 PMCarmilla on line ®

    Pagina 1 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000175.html#000175

    U L T I M E N O V I T A '

    Interventi

    IL PARADOSSOMERCANTILISTA:LO STATOFINANZIA WALLSTREET

    di T. PulsinelliLa crisi del settore

    inmobiliario degli

    Stati Uniti, che

    covava sotto la

    cenere mediatica

    da molto tempo,

    ma veniva sistematicamente

    ignorata o minimizzata. Ora

    che l’esplosione è avvenuta,

    emergono le caratteristiche

    distruttrici di un collasso che

    sta facendo tremare il

    cosiddetto sistema finanziario

    internazionale...

    BRUNO TRENTIN,MORTE DI UNCOMBATTENTE

    di N. La PoliceNel settembre del

    '92 con la solita

    tattica da infiltrato

    Trentin, mentre

    nelle segreterie

    difendeva

    strenuamente la liquidazione

    della scala mobile, dette il via

    alle manifestazioni di piazza

    contro il governo Amato

    proprio sulla scala mobile un

    po' per alleggerirsi a sinistra

    un po' per far vedere

    all'esecutivo che la dirigenza

    sindacale si accordava ma era

    forte e doveva quindi essere

    un invitato importante al

    tavolo delle compatibilità...

    QUELLAMALEDETTA CASADI SLAWSONAVENUE

    La crisi dei mutui subprime e

    i mercati finanziari globali di

    Sbancor Una crisi sistemica

    potrebbe iniziare così. Oggi,

    giovedì...

    Recensioni

    EUGENIO DEMEDIO: NENIO

    di Lucio Angelini

    Vibrisselibri è una

    casa editrice “anfibia” sorta

    nel giugno 2006: cerca il

    nuovo e l’insolito attraverso

    una...

    ISRAELE

    Inserisci la parola da cercare:

    Cerca!

    C O N T E N U T I

    INTERVENTI RECENSIONI CONTROINFORMAZIONE INTERVISTE RACCONTI BASSAVILLA HORROR ROMANZI A PUNTATE SEGNALAZIONI SPECIALI SANTI SUBITO! FUCKTION

    SEI QUI: HOMEPAGE INTERVENTI IL PINOCCHIO D'EGITTO (TERZA PARTE: SAN REMO)

    IL PINOCCHIO D'EGITTO (Terza parte: SanRemo)

    di Valerio Evangelisti

    Devo scusarmi con i quattro lettori di Carmilla On Line. Avevo

    promesso uno studio su Magdi Allam limitato a tre puntate.Purtroppo la materia mi è esplosa tra le mani e devo estendere gli

    episodi a quattro. Ne sono desolato. Considerate, però, che le

    videocassette de Il giornalino di Giamburrasca, con Rita Pavone,

    sono altrettante. Non mi direte che Magdi Allam non merita uno

    spazio pari a Rita Pavone, o a Giamburrasca. Se non altro, èmolto più divertente.

    Mi permetto di ribadirlo per la terza volta. Non si comprende il Magdi Allam

    cronista di guerra se non si prendono le mosse dal Magdi Allam saggista, sociologo e frenologo,

    per usare un termine antiquato. Il primo potrebbe essere scambiato per un semplice

    contafrottole, solo molto più fantasioso dei colleghi. Il secondo ci permette invece di capire

    come quella che sembrerebbe pura menzogna spudorata e un po’ bislacca sia invece il frutto di

    un progetto culturale di ampio rilievo.

    Torniamo dunque all’impagabile opera di Magdi Allam, reperibile in qualsiasi libreria, intitolata

    Saddam. Storia segreta di un dittatore. Leggiamone un brano. E’ riferito alla madre diSaddam Hussein, Sobha, e alla sua sconfinata cattiveria, trasmessa al figlio:“Quando una delle sue figlie incinte fu colta da febbre alta, venne trasferita in una clinica

    privata diretta da un illustre professore. Sobha lo fermò nel corridoio e, davanti a tutti gli altri

    medici, gli urlò in faccia: ‘Figlio di puttana, se mia figlia muore, erigerò la forca fuori

    dell’ospedale e ti impiccherò!’ Il professore svenne sull’istante” (p. 18)

    L’episodio è inquietante perché dimostra, oltre alla perfidia di Sobha, la scarsa fibra dei

    chirurghi iracheni. Ma adesso mi rivolgo a chi conosce l’inglese, e lo prego di leggere questo

    brano:

    “When one of Subha’s married daughters had a problematic pregnancy and came down with a

    high fever, the daughter was taken to a private hospital for women in Baghdad, headed by a

    prominent gynaecologist. After the doctor had examined the woman, Subha stopped him in

    front of several members of the hospital staff standing in the corridor and screamed: ‘You son

    of a bitch, if my daughter dies, I will erect your gallows outside your hospital and hang you!’.

    The man fainted.”

    Qualcuno si chiederà se il prezioso studio di Magdi Allam sia stato già tradotto negli Stati Uniti

    o in Inghilterra. No, anche se sicuramente accadrà tra breve. Il secondo brano è leggibile a

    pag. 37 del volumetto di Judith Miller e Laurie Mylroie Saddam Hussein and the Crisis inthe Gulf, Times Books-Random House, New York-Toronto, 1990.Plagio! diranno i maligni, specie dopo avere constatato che tutto il saggio di Magdi Allam è

    costellato di prestiti forzosi da quell’aureo libretto, non evidenziati né da virgolette, né da

    indicazioni del numero di pagina (salvo un caso che dirò). Invece i maligni si sbagliano.

    Prima di denunciare la loro malafede, è però bene chiarire la natura dell’opera di Judith Miller(una giornalista) e di Laurie Mylroie (una ricercatrice). Non si tratta di un testo con pretesescientifiche, bensì di un classico instant book partorito in fretta e furia mentre stava iniziando

    la prima guerra del Golfo. Utile perché riporta, in appendice, le denunce di AmnestyInternational contro le violazioni dei diritti umani commesse in Iraq; ma, per il resto, quasiinservibile poiché privo di indicazioni delle fonti che non siano a dir poco generiche: “un

    testimone racconta”, “secondo una segretaria di Saddam”, e così via.

    L’accusa a Magdi Allam di avere copiato interi paragrafi di un libro-bidone non sta in piediperché, paragonando i due brani riportati, si nota facilmente che ha tolto dall’originale alcune

    frasi, mentre in altri casi ne aggiunge. Vale per lui la difesa dei cantanti che, a ogni festival di

    San Remo, sono accusati di plagio da Striscia la notizia: se l’ispirazione è comune, la

    limitatezza del fraseggio musicale obbliga a esprimersi nella stessa maniera. Allam è dunque

    salvo.

    Conferma la sua innocenza l’unico caso in cui, nel suo libro, Allam cita come

    fonte il pamphlet di Miller & Mylroie. Siamo alle pagine 17-18 del saggio diAllam (36-37 dell’altro libro). Vi si narra un episodio spaventoso. Hussein è già

    al potere. Un suo compaesano, il generale Omar Al-Hazzah, si intrattiene conun’amica senza sapere di essere spiato. Le confida di essere stato a letto con la

    madre di Saddam, la perfida e corrotta Sobha.

    Quando il dittatore ha in mano la registrazione, la reazione è inattesa. Raduna un’assemblea

    dei clan di Tikrit e fa ascoltare a tutti il nastro registrato (già allora ci teneva alla discrezione

    sulle beghe familiari, e alla tutela dell’onore della madre). Poi scoppia a piangere davanti a

    tutti e grida: “Che cosa pensate che meriti un uomo così?” Che cosa meriti lo sa benissimo. Ce

    lo spiega Magdi Allam (che, nel corso del suo saggio, tornerà altre due volte sull’episodio): “Il

    generale Al Hazzah e suo figlio, un ufficiale della Guardia Repubblicana, furono giustiziati.

    L’amante del generale fu impiccata e le loro case furono rase al suolo. La condanna a morte

    del figlio del generale rientra nell’ambito della ‘responsabilità oggettiva’ del crimine che

    contempla l’estensione della condanna ai familiari del colpevole.”

    C A R M I L L A S T O R E

    Carmilla si è affiliata con

    libreriauniversitaria.it: potetecercare un titolo cliccando qui

    sotto o direttamente sui link dei

    titoli nei singoli articoli. Il

    ricavato per Carmilla è minimo

    e serve a coprire le spese del

    server. L'ottica è quella di

    offrire un servizio a tutti i

    carmilli.

    • CERCA UN LIBRO »

    E D I T O R I A L E

    IL CASO PETRELLA E LADISCARICA ITALIA

    di G. Genna• FIRMA LAPETIZIONECONTROL'ESTRADIZIONEDI MARINAPETRELLA[...] C'è una lista, inviata ai

    tempi del governo Berlusconi a

    quello francese, in cui sono

    indicati i nomi dei rifugiati che

    l'Italia desidera siano estradati.

    Poco è cambiato da Berlusconi

    a Prodi: quella lista è la pietra

    tombale su una promessa fatta

    da un Presidente di Francia,

    rispettata da nove primi

    ministri e, di colpo,

    inapplicata...

    Tutti gli Editoriali

    O S S E R V A T O R I OV E N E Z U E L A

    CHÁVEZ & GLI ALTRI

    Binocolo puntato su Venezuela

    e Sudamerica, contro la

    disinformazione che i media

    liberisti attuano per

    demonizzare una rivoluzione

    geopolitica in atto.

    Consolidamento del polosudamericano

    Chávez e il socialismo delXXI secolo

    Il "dittatore" Hugo Chávez

    I N E V I D E N Z A

    WU MING 1,LEZIONE SU 300

    di Wu Ming 1Mito tecnicizzato e

    responsabilità del

    narratore. Omaggio

    a Furio Jesi: una

    lezione al DAMS di

    uno dei componenti

    del collettivo che ha partorito

    Manituana: retoriche,

    mitopoiesi, rappresentazione,

    autore e sguardo critico. Tutto

    comincia la sera in cui WM1 va

    al cinema a vedere 300... File

    audio in streaming: la voce

    dell'autore senza mediazioni.

  • 10/10/2007 02:53 PMCarmilla on line ®

    Pagina 2 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000175.html#000175

    ISRAELESALVATO DAFURIO COLOMBO

    di Gianluca Bifolchi

    (da Tlaxcala) [Di norma, nei

    limiti del possibile, Carmilla

    evita di pubblicare contributi

    che non siano originali....

    WATCHMEN: CHISORVEGLIA ISORVEGLIANTI?

    di M. GardellaWatchmen èun’opera grandiosa.

    Non è un graphic

    novel e tanto meno

    un fumetto, non è

    un romanzo anche

    se tra ognuna delle serie di

    tavole il talento di Moore

    come puro narratore di fiction

    si manifesta in una serie di

    esercizi letterari

    complementari all’arte

    figurativa...

    Controinformazione

    IL GOVERNODELLE RUSPE

    di Alberto Masala

    [Pubblico questo

    intervento del poeta Alberto

    Masala (1) a commento

    dell'ultima porcheria del

    sindaco di Bologna Sergio...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -SECONDAPUNTATA

    di Luca Barbieri (c) 2002 - Si

    consente la riproduzione

    parziale o totale dell'opera e

    la sua diffusione per via...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -PRIMA PUNTATA

    di Luca Barbieri [Ormai

    sappiamo tutti (con

    l’eccezione di Claudio Magris,

    che chissà dov’era negli ultimi

    trent’anni) che Toni Negri...

    Interviste

    INTERVISTA AJOSEPHO'CONNOR

    di D. Albano"Penso che noi

    scopriremo che

    Marx aveva ragione

    su molte cose, e

    che l’unico modo

    che noi abbiamo

    per continuare a esistere sia

    diventare più 'redistributivi'..."

    E / CO / MÀ / FIA

    Intervista a

    Sandrone Dazieri di

    Jedel Andreetto

    Abusivismo edilizio, discariche

    ed escavazioni abusive,

    traffico di rifiuti, racket degli

    animali, trafugamento...

    SEBASTE:INCONTRO CONJEANBAUDRILLARD

    di B. Sebaste“La violenza

    contempla l’estensione della condanna ai familiari del colpevole.”

    A questo punto, Allam rinvia finalmente al volumetto di Miller & Mylroie. Dove peraltro, pur

    nell’ambito di una traduzione quasi letterale, l’ultima frase non figura. Ma ce ne sono altre, che

    Magdi Allam ha aggiunto di propria iniziativa, facendole un po’ arbitrariamente rientrare nella

    stessa fonte. Per esempio, le due autrici americane dicono che Shoba godeva di cattiva fama,rispetto ai costumi di Tikrit, perché pretendeva di essere l’unica moglie, rispetto alle quattro

    concesse al marito. Magdi Allam, forse giudicando (non a torto) insufficiente questa accusa di

    immoralità, aggiunge di suo pugno: “Di fatto la povera donna sbarcava il lunario

    prostituendosi”. E più sotto, quando Saddam Hussein fa ascoltare il nastro registrato ai clan di

    Tikrit e scoppia a piangere, ne spiega la ragione: “La verità sulla professione infamante della

    madre sconvolse Saddam profondamente”.

    Impariamo dunque che Saddam Hussein non aveva ascoltato prima il nastro che stava perfare udire a cani e porci. Sorprendente. Ma quello che emerge con sicurezza è che Magdi Allam

    considera Saddam Hussein un “figlio di puttana”, e vuole dimostrarlo oltre l’insulto, sul piano

    pratico. Be’, perché no? Anche Svetonio, storico repubblicano, inventava non importa cosa adanno degli imperatori che detestava. Che c’è di male, se la causa è giusta?

    E’ questo il tratto comune tra l’Allam corrispondente di guerra e l’Allam scienziato sociale:

    l’espressionismo. Nel senso che, quando il fatto in sé è scarno, viene arricchito di dettagliimmaginari o dubbi, per lo più grotteschi o da incubo. E questo è un servizio reso alla verità, in

    quanto l’evento si trova così immerso in un’atmosfera che lo valorizza, superando la banalità

    monodimensionale della cronaca e della storia. Allam apre un varco all’emotività, e dunque a

    una storiografia profondamente umana, in cui gli stati d’animo hanno un ruolo prioritario

    rispetto al fatto, che a quel punto può anche essere totalmente fasullo. Allam, più che storico,

    è pittore.

    Ma torniamo alla precedente interpolazione di Magdi Allam, quella relativa alla “responsabilità

    oggettiva” del crimine che estende la punizione al parentado. Il giornalista canadese DavidBaran ha di recente messo in dubbio, proprio in nome di quella legge, che l’assassinio delgenerale Al-Hazza, di suo figlio, dell’amante del primo ecc. abbia mai avuto luogo (D. Baran,

    L’imagination débridée des experts en “irakologie”, in Le Monde Diplomatique, aprile 2003).

    Infatti i due nipoti di Al-Hazza mantennero i loro incarichi di governatore e di comandantedell’esercito.

    Io però sto dalla parte di Magdi Allam, che ai miei occhi ha avuto un torto

    solo: quello di credere che l'instant book a cui ha attinto con tanta generosità,

    introvabile nelle biblioteche, non fosse stato letto da nessuno. Senza

    considerare che un tizio – per ipotesi, il sottoscritto – avesse potuto vederlo

    nell’edicola di una stazione nel 1990 e, incuriosito, comperarlo. Per poi

    provare tredici anni dopo, nel leggere l’ultima fatica di Magdi Allam, unadeliziosa sensazione di déjà vu.

    Pubblicato Aprile 14, 2003 01:35 AM

    versione stampabile

    VONNEGUT: ALLALARGA DALLAVITA!

    di K. VonnegutA tutti i non-nati, a

    tutti i nascituri, a

    tutti gli innocenti

    grumetti di

    indifferenziata

    nientità: Alla larga

    dalla vita! Io me la sono

    beccata, la vita. io mi sono

    ammalato di vita. ero anch’io

    un batuffolo di indifferenziata

    nientità, e poi , pifff, s’è aperto

    all’improvviso uno spiraglio,

    uno spioncino. Luce e rumore

    si sono riversati dentro il

    nulla...

    Tutti gli Speciali

    D A R I L E G G E R E

    Di vecchi pugili e operaiche muoiono sul lavoro di G.De MicheleDue lavoratori,

    Angelo di Mugnano

    e Cristian di

    Bolzano, muoiono nei rispettivi

    cantieri. Due dei tanti: chi

    uccide quattro o cinque

    lavoratori al giorno?

    Intervista sullafantascienza Angelo OrlandoMeloni intervista Valerio

    Evangelisti [Nel marzo di

    quest'anno il quindicinale

    letterario Stilos ha pubblicato

    una tavola rotonda sullo...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 3/3 di Giuseppe GennaErano due bambini. Due

    bambini. Stavano seduti su

    troni non adatti alle loro

    stature. Sembravano gemelli,

    ma...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 2/3 di Giuseppe GennaAppena uscita dal samadhi

    ringraziò con una lenta

    preghiera medianica le Persone

    del Re Unito e della...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 1/3 di Giuseppe Genna “I Lord sono inviolabili” Victor

    Hugo, L’uomo che ride

    “Mendicare avidamente poteri

    occulti privi di valore da...

    Occhietti rossi di ValerioEvangelisti [Propongo qui la

    mia introduzione al romanzo di

    Maurizio Cometto Il costruttore

    di biciclette, ed. Il Foglio,...

    Bolivar, Garibaldi eGramsci di Luis Britto García[In Italia, la disinformazione sul

    Venezuela è guidata da La

    Repubblica. Di recente, il

    corrispondente del...

    Bandar Ibn Sultan: ilpiccolo principe di Carnwelldi Sbancor "Combattete coloro

    che non credono in Allah e

    nell'Ultimo Giorno, che non

    vietano quello che Allah e il...

    L'orrore in discoteca diValerio Evangelisti [E' uscito

    pochi mesi fa un romanzo

    horror molto particolare:

    Francesco Dimitri, La ragazza

    dei miei sogni,...

    Un manifesto per Sacco eVanzetti di Silvio Antonini

  • 10/10/2007 02:54 PMCarmilla on line ®

    Pagina 1 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000194.html#000194

    U L T I M E N O V I T A '

    Interventi

    IL PARADOSSOMERCANTILISTA:LO STATOFINANZIA WALLSTREET

    di T. PulsinelliLa crisi del settore

    inmobiliario degli

    Stati Uniti, che

    covava sotto la

    cenere mediatica

    da molto tempo,

    ma veniva sistematicamente

    ignorata o minimizzata. Ora

    che l’esplosione è avvenuta,

    emergono le caratteristiche

    distruttrici di un collasso che

    sta facendo tremare il

    cosiddetto sistema finanziario

    internazionale...

    BRUNO TRENTIN,MORTE DI UNCOMBATTENTE

    di N. La PoliceNel settembre del

    '92 con la solita

    tattica da infiltrato

    Trentin, mentre

    nelle segreterie

    difendeva

    strenuamente la liquidazione

    della scala mobile, dette il via

    alle manifestazioni di piazza

    contro il governo Amato

    proprio sulla scala mobile un

    po' per alleggerirsi a sinistra

    un po' per far vedere

    all'esecutivo che la dirigenza

    sindacale si accordava ma era

    forte e doveva quindi essere

    un invitato importante al

    tavolo delle compatibilità...

    QUELLAMALEDETTA CASADI SLAWSONAVENUE

    La crisi dei mutui subprime e

    i mercati finanziari globali di

    Sbancor Una crisi sistemica

    potrebbe iniziare così. Oggi,

    giovedì...

    Recensioni

    EUGENIO DEMEDIO: NENIO

    di Lucio Angelini

    Vibrisselibri è una

    casa editrice “anfibia” sorta

    nel giugno 2006: cerca il

    nuovo e l’insolito attraverso

    una...

    ISRAELE

    Inserisci la parola da cercare:

    Cerca!

    C O N T E N U T I

    INTERVENTI RECENSIONI CONTROINFORMAZIONE INTERVISTE RACCONTI BASSAVILLA HORROR ROMANZI A PUNTATE SEGNALAZIONI SPECIALI SANTI SUBITO! FUCKTION

    SEI QUI: HOMEPAGE INTERVENTI IL PINOCCHIO D'EGITTO (QUARTA PARTE: ALLAMCONTRO ALLAM)

    IL PINOCCHIO D'EGITTO (Quarta parte:Allam contro Allam)

    di Valerio Evangelisti

    Ci si sente sempre un po’ imbarazzati davanti a Magdi Allam.Quel diavolo d’un uomo sa sempre cose che nessun altro

    conosceva. E, generosamente, distilla le sue rivelazioni come se ce

    le sussurrasse all’orecchio, dopo che qualcun altro le ha bisbigliate

    a lui.

    Prendiamo La Repubblica del 17 aprile. Due giorni prima è stato arrestato a

    Baghdad Abu Abbas, leader del Fronte per la Liberazione della Palestina: il grupporesponsabile, nell’ottobre del 1985, del sequestro dell’Achille Lauro. Tutto, in teoria, era già

    stato detto; ma ecco che Magdi Allam ci stupisce con una verità in più, ignorata da ogni altro

    commentatore al mondo.

    “Quello che non è mai emerso dalle cronache è il legame segreto che c’è tra Saddam e l’Achille

    Lauro. Nel 1985 gli iraniani erano riusciti a occupare la penisola di Fao. La morsa dei Pasdaran

    di Khomeini tornava a stringersi attorno a Bassora e lungo la direttrice per Baghdad. Saddam

    aveva bisogno di creare una cortina fumogena che gli consentisse di riutilizzare le armi

    chimiche in modo massiccio. Il sequestro dell’Achille Lauro gli offrì il pretesto. Catturò

    l’interesse dell’opinione pubblica internazionale e Saddam poté gasare indisturbato decine di

    migliaia di soldati iracheni”.

    In effetti, tutto ciò non è mai emerso. Reticenza dei commentatori? Scarsa informazione? Di

    sicuro i rivali di Magdi Allam non sospettavano nemmeno un intrigo del genere. E, fino aqualche mese fa, forse non lo sospettava nemmeno Allam, che infatti nella sua opera capitale

    Saddam. Storia segreta di un dittatore così scrive:“Le cose cambiarono quando nell’aprile 1987 gli iraniani, dopo avere occupato nel febbraio

    1986 la penisola di Fao, riuscirono ad arrivare fino a un solo chilometro da Bassora” (pag.

    193).

    Errore di stampa? No. La fonte cui Magdi Allam attinge costantemente,

    attraverso riassunti o trascrizioni letterali, vale a dire il già citato instant book di

    Judith Miller e Laurie Mylroie, data anch’essa la conquista iraniana dellapenisola di Fao (un episodio cruciale nella guerra Iran-Iraq) al febbraio 1986(pag. 121). Cinque mesi dopo il sequestro dell’Achille Lauro.

    Però Magdi Allam (quello che scrive su La Repubblica: è bene cominciare a

    distinguere, poi si vedrà perché), oltre ad anticipare all’anno precedente la presa

    della penisola, dice che il sequestro della nave servì a deviare l’attenzione dall’uso dei gas da

    parte dell’esercito iracheno. Ora, tale uso è comunemente fissato al 1988 (eccidio nellacittadina curda di Halabja: 16 marzo), con un solo possibile precedente nell’aprile 1987(Shayk Wisan). Tutto ciò si legge a pagina 156 del libro di Magdi Allam. Ne consegue,volendo cercare una qualche coerenza in tutto ciò, che nel 1985 Abu Abbas sequestrò l’Achille

    Lauro per deviare l’attenzione da un uso dei gas che Saddam Hussein avrebbe fatto nel 1987-

    88, a seguito di una sconfitta subita nel 1986.

    Verrebbe da lodare la preveggenza di Abu Abbas, o la sua capacità di distrarre l’attenzione

    dell’opinione pubblica internazionale per tre anni consecutivi, col sequestro di una nave risolto

    in pochi giorni.

    Mm, ho idea che non regga tanto. A denti stretti, devo ammettere che se problema c’è, forse

    riguarda Magdi Allam e le sue “rivelazioni”, che hanno l’aria di essere un tantino incoerenti.Vengono in mente varie ipotesi esplicative: 1) Magdi Allam è un bugiardo spudorato, capacedi distorcere qualsiasi evento pur di infangare il detestato Saddam Hussein, come se questi ne

    avesse ancora bisogno; 2) sotto uno stesso nome operano due personalità distinte, e unascrive il contrario di ciò che scrive l’altra; 3) Magdi Allam è un poeta e un artista, e cometale rimodella la realtà a piacere, a fini di godimento letterario.

    E’ chiaro che scarto con sdegno la prima ipotesi. Non si può trattare da spacciatore divergognose patacche un intellettuale riverito da tutti i media italiani, e che scrivenientepopodimeno che su La Repubblica. Chi ha seguito pazientemente queste mie

    considerazioni sa che l’ipotesi che favorisco è la terza. Ora, però, mi vengono dei dubbi. Specie

    dopo avere visto, otto giorni fa, Magdi Allam parlare (con Carlo Panella, altro eccellentebiografo di Saddam Hussein) in diretta dagli studi Rai di Roma, e avere letto lo stesso giorno, i

    giorni precedenti e quelli successivi sue corrispondenze provenienti da Kuwait City.

    Che di Magdi Allam ne esistano più d’uno? Che il nostro si serva di sosia, per

    sottrarsi alle minacce omicide di quella Lega Araba che, a suo dire, lo

    perseguita da un ventennio?

    Qui devo nuovamente scusarmi con il lettore. Le quattro puntate che avevo

    messo in preventivo diventano cinque. Abbiate pazienza: nella prossima si

    parlerà di paracadutisti cha saltano dall’orlo della vasca da bagno e di

    fumigazioni di massa. Più si esplora Magdi Allam, più si trovano argomenti

    C A R M I L L A S T O R E

    Carmilla si è affiliata con

    libreriauniversitaria.it: potetecercare un titolo cliccando qui

    sotto o direttamente sui link dei

    titoli nei singoli articoli. Il

    ricavato per Carmilla è minimo

    e serve a coprire le spese del

    server. L'ottica è quella di

    offrire un servizio a tutti i

    carmilli.

    • CERCA UN LIBRO »

    E D I T O R I A L E

    IL CASO PETRELLA E LADISCARICA ITALIA

    di G. Genna• FIRMA LAPETIZIONECONTROL'ESTRADIZIONEDI MARINAPETRELLA[...] C'è una lista, inviata ai

    tempi del governo Berlusconi a

    quello francese, in cui sono

    indicati i nomi dei rifugiati che

    l'Italia desidera siano estradati.

    Poco è cambiato da Berlusconi

    a Prodi: quella lista è la pietra

    tombale su una promessa fatta

    da un Presidente di Francia,

    rispettata da nove primi

    ministri e, di colpo,

    inapplicata...

    Tutti gli Editoriali

    O S S E R V A T O R I OV E N E Z U E L A

    CHÁVEZ & GLI ALTRI

    Binocolo puntato su Venezuela

    e Sudamerica, contro la

    disinformazione che i media

    liberisti attuano per

    demonizzare una rivoluzione

    geopolitica in atto.

    Consolidamento del polosudamericano

    Chávez e il socialismo delXXI secolo

    Il "dittatore" Hugo Chávez

    I N E V I D E N Z A

    WU MING 1,LEZIONE SU 300

    di Wu Ming 1Mito tecnicizzato e

    responsabilità del

    narratore. Omaggio

    a Furio Jesi: una

    lezione al DAMS di

    uno dei componenti

    del collettivo che ha partorito

    Manituana: retoriche,

    mitopoiesi, rappresentazione,

    autore e sguardo critico. Tutto

    comincia la sera in cui WM1 va

    al cinema a vedere 300... File

    audio in streaming: la voce

    dell'autore senza mediazioni.

    VONNEGUT: ALLA

  • 10/10/2007 02:54 PMCarmilla on line ®

    Pagina 1 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/05/000225.html#000225

    U L T I M E N O V I T A '

    Interventi

    IL PARADOSSOMERCANTILISTA:LO STATOFINANZIA WALLSTREET

    di T. PulsinelliLa crisi del settore

    inmobiliario degli

    Stati Uniti, che

    covava sotto la

    cenere mediatica

    da molto tempo,

    ma veniva sistematicamente

    ignorata o minimizzata. Ora

    che l’esplosione è avvenuta,

    emergono le caratteristiche

    distruttrici di un collasso che

    sta facendo tremare il

    cosiddetto sistema finanziario

    internazionale...

    BRUNO TRENTIN,MORTE DI UNCOMBATTENTE

    di N. La PoliceNel settembre del

    '92 con la solita

    tattica da infiltrato

    Trentin, mentre

    nelle segreterie

    difendeva

    strenuamente la liquidazione

    della scala mobile, dette il via

    alle manifestazioni di piazza

    contro il governo Amato

    proprio sulla scala mobile un

    po' per alleggerirsi a sinistra

    un po' per far vedere

    all'esecutivo che la dirigenza

    sindacale si accordava ma era

    forte e doveva quindi essere

    un invitato importante al

    tavolo delle compatibilità...

    QUELLAMALEDETTA CASADI SLAWSONAVENUE

    La crisi dei mutui subprime e

    i mercati finanziari globali di

    Sbancor Una crisi sistemica

    potrebbe iniziare così. Oggi,

    giovedì...

    Recensioni

    EUGENIO DEMEDIO: NENIO

    di Lucio Angelini

    Vibrisselibri è una

    casa editrice “anfibia” sorta

    nel giugno 2006: cerca il

    nuovo e l’insolito attraverso

    una...

    ISRAELE

    Inserisci la parola da cercare:

    Cerca!

    C O N T E N U T I

    INTERVENTI RECENSIONI CONTROINFORMAZIONE INTERVISTE RACCONTI BASSAVILLA HORROR ROMANZI A PUNTATE SEGNALAZIONI SPECIALI SANTI SUBITO! FUCKTION

    SEI QUI: HOMEPAGE INTERVENTI IL PINOCCHIO D'EGITTO (QUINTA PARTE: I PARÀ)

    IL PINOCCHIO D'EGITTO (Quinta parte: Iparà)

    di Valerio Evangelisti

    Eccoci all’epilogo. E’ con un po’ di tristezza che mi congedo da

    Magdi Allam e dalle sue colorite fantasie, capaci di conferirealla guerra all’Iraq la stessa aura onirica e folle di cui Fellini

    sapeva rivestire, al cinema, la Rimini natale o la Roma antica.

    Abbiamo vissuto grazie ad Allam, sulle pagine de LaRepubblica, un episodio bellico che poco aveva a che fare conquello autentico, ma molto più appassionante per intrighi e

    retroscena di fantasia, con Saddam Hussein assurto alle dimensioni di un Mangiafuoco dallerisorse infernali e dalla bocca smisurata (di qui il mio riferimento a Pinocchio; non certo inteso,

    come qualcuno ha maliziosamente arzigogolato, a dare a Magdi Allam del bugiardo matricolato

    o del vu cumprà della disinformazione a sfondo scandalistico).

    Naturalmente, nel tessere le lodi di questo artista, ho dovuto semplificare. Ho quindi

    risparmiato al lettore molte vicissitudini dei sosia di Saddam Hussein, prima identificati come

    tali e, a distanza di pochi giorni, negati a favore del Saddam autentico (per esempio, in due

    articoli dedicati all’ultimo “bagno di folla” del dittatore); certe rivelazioni un po’ contraddittorie,

    ma tutte egualmente sicure, sul suo nascondiglio (individuato in tv da Magdi Allam in certe

    gallerie sotto Baghdad, e il giorno seguente, sul suo giornale, nella natia Tikrit, dove il tiranno

    sarebbe tornato spinto dalla nostalgia; salvo poi scoprire dalle cronache che non si trovava in

    nessuno dei due luoghi); alcune considerazioni di grande acume sulla calda accoglienza fatta

    dal clero sciita agli anglo-americani, purtroppo smentite dalla banalità dei fatti; la giusta

    individuazione, nella comparsa di alcuni esuli iracheni in divise di fantasia, del fattore che

    avrebbe mutato le sorti del conflitto. Nessuno osi dire che Magdi Allam avanzava ipotesi

    infondate e vagamente deliranti. E’ solo che gli eventi non si sono poi conformati alle sue

    costruzioni liriche. Spesso l’artista e il mondo seguono due verità diverse, senza che si possa

    dire che quella poetica abbia minore autenticità. Il suo radicamento nella psiche dell’autore è

    concreto e non può essere messo in discussione.

    Prima di abbandonare Magdi Allam al suo destino, senza dubbio glorioso (O tempora! O mores!dicevano gli antichi), mi soffermerò su due ultimi dettagli delle cronache di guerra del nostro,

    nella speranza che altri capiscano il metodo e ne facciano tesoro. Il primo riguarda un rovello

    che ha assillato molti commentatori, nei primi giorni del conflitto. Perché mai le autorità

    irachene avevano fatto riempire di petrolio certe canalizzazioni attorno a Baghdad e dato loro

    fuoco, sollevando cortine di fumo nero e puzzolente? L’espediente, che ricordava molto il

    Michele Strogoff di Jules Verne, appariva obsoleto e di un’ingenuità disarmante. Comeavrebbero potuto nuvoloni scuri e fetidi bloccare i missili o accecare la moderna

    strumentazione dei bombardieri?

    Qualcuno, è vero, avanzò l’ipotesi che gli iracheni temessero, ai fini della

    presa della città, l’impiego più degli elicotteri che degli aerei; nel qual caso la

    cortina di fumo oleoso sarebbe in effetti servita. Ma ciò non poteva soddisfare

    l’esuberanza immaginifica di Magdi Allam che, forte delle sue fonti esclusive, il

    30 marzo strappa a una di queste (un anonimo funzionario del ministero dell’informazione del

    Kuwait) una spiegazione molto più convincente:

    “[Saddam Hussein] ha deciso di usare la sua gente come scudi umani per proteggersidall’attacco americano. Ha fatto circondare Baghdad con una trincea colma di petrolio infiamme e una recinzione di filo spinato elettrificato. Gli osservatori stranieri pensano chel’abbia fatto per impedire agli americani di entrare. La verità è che Saddam vuole impedire aisei milioni di abitanti di uscire.”

    La chiave interpretativa è tanto plausibile che già il giorno dopo, 31 marzo, Allam la fa

    direttamente propria, senza più chiamare in causa fantomatici funzionari. In un articolo

    allarmante in cui postula l’avvenuta fusione tra i comandi di Al Quaeda e dell’esercitoiracheno, sotto una “leadership a due teste” formata da Bin Laden e Saddam Hussein (poco

    importa che l’unico gruppo vincolato ad Al Quaeda sia poi stato scovato nella clandestinità

    garantita dalla no flight zone anglo-americana, e che alcuni detenuti liberati dalle carceriirachene abbiano più tardi detto di essere stati arrestati perché accusati di connivenza con Bin

    Laden), Allam enuncia e rafforza le perfide finalità di Saddam:

    “Ha cinto d’assedio sei milioni di abitanti di Baghdad, creando una trincea piena di petrolio chebrucia e un reticolato di filo spinato elettrificato. La popolazione sarà lo scudo umano dietro ilquale si proteggerà dall’attacco dell’esercito americano.”

    Qui, suppongo, alcuni spettatori della tv saranno rimasti perplessi. Erano se non quotidiane,

    quanto meno molto frequenti, le immagini di auto che entravano e uscivano da Baghdad,

    indifferenti alla fumana nera. Che si trattasse di uomini di regime, in possesso di speciali

    lasciapassare? Ehm, no. Infatti il 7 aprile i media del mondo intero annunciano che da quel

    giorno, dopo la prima incursione americana, il governo iracheno ha imposto il coprifuoco: non

    C A R M I L L A S T O R E

    Carmilla si è affiliata conlibreriauniversitaria.it: potetecercare un titolo cliccando qui

    sotto o direttamente sui link dei

    titoli nei singoli articoli. Il

    ricavato per Carmilla è minimoe serve a coprire le spese del

    server. L'ottica è quella di

    offrire un servizio a tutti i

    carmilli.• CERCA UN LIBRO »

    E D I T O R I A L E

    IL CASO PETRELLA E LADISCARICA ITALIA

    di G. Genna• FIRMA LAPETIZIONECONTROL'ESTRADIZIONEDI MARINAPETRELLA[...] C'è una lista, inviata ai

    tempi del governo Berlusconi a

    quello francese, in cui sono

    indicati i nomi dei rifugiati che

    l'Italia desidera siano estradati.

    Poco è cambiato da Berlusconi

    a Prodi: quella lista è la pietra

    tombale su una promessa fatta

    da un Presidente di Francia,

    rispettata da nove primi

    ministri e, di colpo,

    inapplicata...

    Tutti gli Editoriali

    O S S E R V A T O R I OV E N E Z U E L A

    CHÁVEZ & GLI ALTRI

    Binocolo puntato su Venezuela

    e Sudamerica, contro la

    disinformazione che i media

    liberisti attuano per

    demonizzare una rivoluzione

    geopolitica in atto.

    Consolidamento del polosudamericano

    Chávez e il socialismo delXXI secolo

    Il "dittatore" Hugo Chávez

    I N E V I D E N Z A

    WU MING 1,LEZIONE SU 300

    di Wu Ming 1Mito tecnicizzato eresponsabilità delnarratore. Omaggioa Furio Jesi: unalezione al DAMS di

    uno dei componenti

    del collettivo che ha partorito

    Manituana: retoriche,mitopoiesi, rappresentazione,

    autore e sguardo critico. Tutto

    comincia la sera in cui WM1 va

    al cinema a vedere 300... Fileaudio in streaming: la voce

    dell'autore senza mediazioni.

  • 10/10/2007 02:54 PMCarmilla on line ®

    Pagina 2 di 5http://www.carmillaonline.com/archives/2003/05/000225.html#000225

    ISRAELESALVATO DAFURIO COLOMBO

    di Gianluca Bifolchi

    (da Tlaxcala) [Di norma, nei

    limiti del possibile, Carmilla

    evita di pubblicare contributi

    che non siano originali....

    WATCHMEN: CHISORVEGLIA ISORVEGLIANTI?

    di M. GardellaWatchmen èun’opera grandiosa.

    Non è un graphicnovel e tanto menoun fumetto, non è

    un romanzo anche

    se tra ognuna delle serie di

    tavole il talento di Moore

    come puro narratore di fiction

    si manifesta in una serie di

    esercizi letterari

    complementari all’arte

    figurativa...

    Controinformazione

    IL GOVERNODELLE RUSPE

    di Alberto Masala

    [Pubblico questo

    intervento del poeta Alberto

    Masala (1) a commento

    dell'ultima porcheria del

    sindaco di Bologna Sergio...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -SECONDAPUNTATA

    di Luca Barbieri (c) 2002 - Si

    consente la riproduzione

    parziale o totale dell'opera e

    la sua diffusione per via...

    I GIORNALI APROCESSO: ILCASO 7 APRILE -PRIMA PUNTATA

    di Luca Barbieri [Ormai

    sappiamo tutti (con

    l’eccezione di Claudio Magris,

    che chissà dov’era negli ultimi

    trent’anni) che Toni Negri...

    Interviste

    INTERVISTA AJOSEPHO'CONNOR

    di D. Albano"Penso che noi

    scopriremo che

    Marx aveva ragione

    su molte cose, e

    che l’unico modo

    che noi abbiamo

    per continuare a esistere sia

    diventare più 'redistributivi'..."

    E / CO / MÀ / FIA

    Intervista a

    Sandrone Dazieri di

    Jedel Andreetto

    Abusivismo edilizio, discariche

    ed escavazioni abusive,

    traffico di rifiuti, racket degli

    animali, trafugamento...

    SEBASTE:INCONTRO CONJEANBAUDRILLARD

    di B. Sebaste“La violenza

    giorno, dopo la prima incursione americana, il governo iracheno ha imposto il coprifuoco: non

    si può lasciare Baghdad dopo le 18 del pomeriggio. Fino a quell’ora gli “scudi umani” possono

    transitare in entrata e in uscita.

    A quel punto uno pensa che Magdi Allam, o l’anonimo funzionario che lo ispira, abbiano

    raccontato balle colossali e un tantino imbecilli. Ma no, ma no. In realtà Allam è sempre allaricerca di quella che definirei una “verità psicologica”. Non è vero che Saddam Hussein abbia

    dato fuoco al petrolio per trattenere a forza i cittadini di Baghdad, che altrimenti sarebbero

    scappati tutti, però avrebbe potuto ben farlo. E magari non è vero (la mia è una pura ipotesi)

    che abbia ucciso un uomo a dieci anni di età, come si legge nella biografia del tiranno a firma

    Allam (in cui, se si fa caso alle date, l’infanzia del futuro dittatore si prolunga all’inverosimile),

    ma certo, alla luce del poi, ne sarebbe stato ben capace. Capito il concetto?

    Ecco ciò che pone Magdi Allam sempre un po’ più avanti rispetto a ogni altro commentatore

    della guerra irachena, incluso quello che più gli somiglia, Carlo Panella. Allam, unico tra tutti,trae i suoi dati da un piano differente del reale, dominato dalla sfera inconscia. Da questa

    dimensione segreta, cui in passato attinsero grandi nomi, da Paracelso a GiuseppeBalsamo, nasce l’estrema sicurezza con cui spara dati a ritmo incalzante, vanificando confoga degna di un profeta d’altri tempi ogni possibile obiezione.

    Prendiamo La Repubblica del 30 marzo. L’articolo di Allam in seconda pagina si apre già conun assioma, rivelatore di segrete conoscenze: “Da loro Saddam si attende molto”. Di chi si

    parla? Dei corpi speciali del suo esercito. Subito dopo Allam li passa in rassegna. Uno di essi, in

    particolare, colpisce per stranezza chi si sia accostato alla storia irachena recente:

    “La seconda unità è inserita nell’arma dell’Aeronautica. In entrambe queste unità gli aderentivengono addestrati all’uso delle armi sofisticate, a paracadutarsi, a resistere alle condizioniambientali estreme. Quando vanno in missione sanno che si tratta di operazioni suicide e chenon torneranno indietro. Indossano la divisa mimetizzata tipica dei parà.”

    Qui uno non può fare a meno di grattarsi il cranio. Cavolo: è risaputo che da oltre un decennio

    l’Iraq non possiede alcuna aviazione. Quella che aveva è rimasta parcheggiata in Iran, sotto

    buona custodia. E’ vero che alcuni giornalisti australiani avrebbero fotografato alcuni Mig 25,

    ma, a parte il fatto che la notizia non ha trovato conferma, si tratta di caccia, non idonei ai

    lanci col paracadute. Escluso per lo stesso motivo anche qualche vecchio elicottero, da dove si

    sarebbero lanciati i terribili paracadutisti di Saddam? Dall’orlo della vasca da bagno? O il

    mondo mente, o Magdi Allam conta balle.

    Posto che la seconda ipotesi non è credibile, e che la prima rende dubitativi, la

    verità che si fa strada è una terza: quella della realtà psicologica. Chi ha mai

    detto che per essere paracadutisti e per appartenere all’aeronautica serva un

    aereo? Basta immaginarselo. Ed ecco allora che nella nostra fantasia si

    stagliano i parà di Saddam, i quali, a braccia larghe, imitando con la bocca il

    rombo di un aereo, corrono sui prati e saltellano di tanto in tanto, per mimare

    un lancio d’alta quota. Immagine che ha una sua bellezza quasi infantile, e

    dunque si radica in quell’angolo della nostra memoria di bambini (dunque ben

    reale, e forse più reale del reale) in cui gli aquiloni si intrecciano a uncomico Paperino paracadutista.

    E’ d’obbligo essere grati a Magdi Allam di questa ondata di teneri ricordi. E a La Repubblicache, invece di ossessionarci con fredde cronache di guerra, ne ha affidato la trasfigurazione alla

    penna di un autentico poeta.

    Pubblicato Maggio 7, 2003 05:24 AM

    versione stampabile

    VONNEGUT: ALLALARGA DALLAVITA!

    di K. VonnegutA tutti i non-nati, a

    tutti i nascituri, a

    tutti gli innocenti

    grumetti di

    indifferenziata

    nientità: Alla larga

    dalla vita! Io me la sono

    beccata, la vita. io mi sono

    ammalato di vita. ero anch’io

    un batuffolo di indifferenziata

    nientità, e poi , pifff, s’è aperto

    all’improvviso uno spiraglio,

    uno spioncino. Luce e rumore

    si sono riversati dentro il

    nulla...

    Tutti gli Speciali

    D A R I L E G G E R E

    Di vecchi pugili e operaiche muoiono sul lavoro di G.De MicheleDue lavoratori,

    Angelo di Mugnano

    e Cristian di

    Bolzano, muoiono nei rispettivi

    cantieri. Due dei tanti: chi

    uccide quattro o cinque

    lavoratori al giorno?

    Intervista sullafantascienza Angelo OrlandoMeloni intervista Valerio

    Evangelisti [Nel marzo di

    quest'anno il quindicinale

    letterario Stilos ha pubblicato

    una tavola rotonda sullo...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 3/3 di Giuseppe GennaErano due bambini. Due

    bambini. Stavano seduti su

    troni non adatti alle loro

    stature. Sembravano gemelli,

    ma...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 2/3 di Giuseppe GennaAppena uscita dal samadhi

    ringraziò con una lenta

    preghiera medianica le Persone

    del Re Unito e della...

    Ultima cronaca dal RegnoUnito 1/3 di Giuseppe Genna “I Lord sono inviolabili” Victor

    Hugo, L’uomo che ride

    “Mendicare avidamente poteri

    occulti privi di valore da...

    Occhietti rossi di ValerioEvangelisti [Propongo qui la

    mia introduzione al romanzo di

    Maurizio Cometto Il costruttore

    di biciclette, ed. Il Foglio,...

    Bolivar, Garibaldi eGramsci di Luis Britto García[In Italia, la disinformazione sul

    Venezuela è guidata da La

    Repubblica. Di recente, il

    corrispondente del...

    Bandar Ibn Sultan: ilpiccolo principe di Carnwelldi Sbancor "Combattete coloro

    che non credono in Allah e

    nell'Ultimo Giorno, che non

    vietano quello che Allah e il...

    L'orrore in discoteca diValerio Evangelisti [E' uscito

    pochi mesi fa un romanzo

    horror molto particolare:

    Francesco Dimitri, La ragazza

    dei miei sogni,...

    Un manifesto per Sacco eVanzetti di Silvio Antonini