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IL PICCOLO ALPINO DI BRINZIO Notiziario trimestrale del Gruppo Alpini di Brinzio ANNO 14- NUMERO 4 – DICEMBRE 2010 Santo Natale 2010 BUON NATALE ALPINI DI BRINZIO! Dio Padre, nella nascita del suo figlio Gesù , fattosi uomo, incarnato nel grembo della Vergine Maria, si è donato a tutti noi. A partire da questo dono, anche i nostri presepi preparati per il santo Natale, esprimono in modo figurato il nostro desiderio di portare doni a Gesù, al Figlio di Dio, per cercare, nella riconoscenza, di donare a lui qualche cosa di noi. I pastori e le genti portano doni al Re dei re. Tuttavia, solo Gesù è il vero dono del Padre al mondo intero e Dio, attraverso il Figlio dona se stesso comunicando e donando la forza divina di sé. Forza, che nella vita evangelica prende il nome di Virtù. Ma è chiaro che se la virtù viene da Dio è “Teologale” . Fede, Speranza e Carità sono le virtù che da sempre il catechismo ci insegna che vengono da Dio e sono doni che Dio dà ai suoi figli; doni da accogliere. Natale significa ricevere Gesù; Gesù è Dio e conseguentemente la sua forza si fa triplice virtù: Fede Speranza e Carità Un Natale senza Fede è solo circostanza. Un Natale senza Speranza è un non senso. Un Natale senza Carità è più freddo dell’inverno. Vorrei che questo santo Natale risvegliasse in noi la consapevolezza delle virtù che furono consegnate a noi, mediante la decisione cosciente dei nostri genitori, come semente, nel giorno della nostra nascita al fonte battesimale. Non fede di circostanza, ma Fede che ha una radice profonda e radicata nella nascita, passione, morte e risurrezione di Gesù: il nostro Battesimo e Natale cristiano! È Natale perché proprio nella vita di Gesù sono cristiano e perché solo in quel piccolo Bambino, che nel Natale contemplo, io riconosco che egli è davvero l’ Autore e colui che porta a compimento la mia vita di fede cristiana . E’ Natale perché, pur facendo fatica anche io a sperare di fronte a situazioni difficili e soffocanti, riconosco che Gesù, è l’ ancora della mia speranza; affinché io non sia confuso, e sappia donare speranza a chi la sta perdendo o l’ha già perduta. E’ Natale nella Carità affinché con la mia parola e le mie azioni semini briciole concrete di amore evangelico, per scaldare il cuore di chi oggi non crede più al mondo dell’amore e della bontà umana. Sia per tutti noi, questo santo Natale, consapevolezza del dono rinnovato che Dio Padre ci fa di Sé attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, con la virtù della Fede , della Speranza e della Carità. A tutti voi Alpini, anche in questo anno 2010, di cuore: AUGURI DI UN SANTO NATALE! Fra Simone.

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IL PICCOLO ALPINO DI BRINZIO Notiziario trimestrale del Gruppo Alpini di Brinzio

ANNO 14- NUMERO 4 – DICEMBRE 2010

Santo Natale 2010

BUON NATALE ALPINI DI BRINZIO!

Dio Padre, nella nascita del suo figlio Gesù , fattosi uomo, incarnato nel grembo della Vergine Maria, si è donato a tutti noi.

A partire da questo dono, anche i nostri presepi preparati per il santo Natale, esprimono in modo figurato il nostro desiderio di portare doni a Gesù, al Figlio di Dio, per cercare, nella riconoscenza, di donare a lui qualche cosa di noi. I pastori e le genti portano doni al Re dei re.

Tuttavia, solo Gesù è il vero dono del Padre al mondo intero e Dio, attraverso il Figlio dona se stesso comunicando e donando la forza divina di sé. Forza, che nella vita evangelica prende il nome di Virtù. Ma è chiaro che se la virtù viene da Dio è “Teologale” . Fede, Speranza e Carità sono le virtù che da sempre il catechismo ci insegna che vengono da Dio e sono doni che Dio dà ai suoi figli; doni da accogliere. Natale significa ricevere Gesù; Gesù è Dio e conseguentemente la sua forza si fa triplice virtù: Fede Speranza e Carità Un Natale senza Fede è solo circostanza. Un Natale senza Speranza è un non senso. Un Natale senza Carità è più freddo dell’inverno.

Vorrei che questo santo Natale risvegliasse in noi la consapevolezza delle virtù che furono consegnate a noi, mediante la decisione cosciente dei nostri genitori,

come semente, nel giorno della nostra nascita al fonte battesimale.

Non fede di circostanza, ma Fede che ha una radice profonda e radicata nella nascita, passione, morte e risurrezione di Gesù: il nostro Battesimo e Natale cristiano! È Natale perché proprio nella vita di Gesù sono cristiano e perché solo in quel piccolo

Bambino, che nel Natale contemplo, io riconosco che egli è davvero l’ Autore e colui che porta a compimento la mia vita di fede cristiana . E’ Natale perché, pur facendo fatica anche io a sperare di fronte a situazioni difficili e soffocanti, riconosco che Gesù, è l’ ancora della mia speranza; affinché io non sia confuso, e sappia donare speranza a chi la sta perdendo o l’ha già perduta. E’ Natale nella Carità affinché con la mia parola e le mie azioni semini briciole concrete di amore evangelico, per scaldare il

cuore di chi oggi non crede più al mondo dell’amore e della bontà umana. Sia per tutti noi, questo santo Natale, consapevolezza del dono rinnovato che Dio Padre ci fa di Sé attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, con la virtù della Fede , della Speranza e della Carità. A tutti voi Alpini, anche in questo anno 2010, di cuore:

AUGURI DI UN SANTO NATALE!

Fra Simone.

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GLI AUGURI DI PADRE GIACOMO Carissimi amici Ancora una volta ci stiamo avvicinando alla festa della nascita del nostro Signore Gesù. Una festa sentita da ogni parte, una festa che sveglia in ciascuno di noi ricordi lontani e sentimenti profondi. Noi che abbiamo visto tanti eventi nella nostra vita pensiamo a tanti natali che abbiamo vissuto, alcuni marcati con l’allegria innocente della nostra infanzia, altri provati dalla tristezza per le situazioni che stavamo vivendo. Cosa ci regalerà il prossimo Natale? Nel El Salvador, come pure in Centro America e come in altre parti del mondo in questi tempi siamo stati provati dalla furia della natura. Fiumi che inondano o spazzano case e interi paesi, montagne che mietono vittime con frane e poi, come quasi per completare il quadro, la violenza che sembra imparabile e che ogni giorno si nutre del sangue di tanti giovani. Tutto sembra tanto triste e il futuro pare sia sempre più oscuro. Ma ecco una luce, la stella di Betlemme sempre brilla e, come ha colmato di allegria i magi, ci infonde speranza e ci invita a gioire con la sua presenza, con la presenza di un Dio seppur bambino guida la nostra storia. Mi rendo conto ogni giorno che la nostra presenza in mezzo a questa gente è come una luce di speranza, è come un ripetere le parole di Gesù “non abbiate paura io ho vinto il mondo”. Forse il prossimo anno porterà novità. I superiori stanno pensando di consegnare alla diocesi la parrocchia di Cuscatancingo che già è autonoma

e ha tutte le strutture per il lavoro personale e assumere un compromesso in una zona molto popolata dove un povero sacerdote diocesano deve cercare di fare l’impossibile con più di 100mila abitanti. Pensiamo pure di costruire una nuova comunità presso una casa che abbiamo in Santo Tomàs. Questa comunità si dedicherà all’animazione missionaria e alla promozione delle vocazioni. Lì abbiamo una vecchia casa che sta in piedi per miracolo, dovremo pensare a mettere in piedi qualcosa che possa servire per alloggiare tre persone naturalmente con tutto il necessario per le attività proprie. Con tanta fiducia tocco pure alla vostra porta perché so che avete un cuore generoso e potrete darci una mano in questa opera. Con il vostro aiuto abbiamo realizzato in Cuscatancingo tante attività in beneficio di tanta gente, attività che adesso hanno già una vita propria e collaboratori per continuarle. Dobbiamo cominciare in un’altra parte, dare tutto quello che possiamo ad altre persone. Siamo sicuri che Dio non ci negherà il suo aiuto A tutti voi, alle vostre famiglie Con tanto affetto, Buon Natale

Santiago

Per eventuali offerte:

C/C POSTALE N. 471825548

Intestato: Padre Giacomo Piccinelli

Causale: Missionario Comboniano in Cuscatancingo – SAN SALVADOR

GLI AUGURI DI DON SERGIO

Carissimi Alpini di Brinzio

BUON NATALE 2010! colgo l'occasione per manifestarvi la mia stima e la mia ammirazione per tutto ciò che siete e fate per il bene sociale della nostra comunità. Non è sempre facile promuovere occasioni per stare insieme o per attuare progetti di aiuto concreto per situazioni di emergenza che coinvolgono persone disastrate per vari motivi.

Lo spirito alpino di collaborazione e grande generosità ha certamente a che fare – quando è vissuto con apertura verso tutti - con il programma di Gesù che nasce a Betlemme per fare di tutti gli uomini una vera famiglia.

Grazie, e che Dio-Amore fatto Bambino in questo Natale 2010, protegga e guidi sempre ciascuno di voi, le vostre famiglie e tutti e ciascuno degli appartenenti al Gruppo Alpini di Brinzio!

Con affetto e riconoscenza Don Enrico - Parroco di Brinzio

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L’ANGOLO DEL CAPOGRUPPOCarissimi soci Anche quest’anno sta per passare; è volato come sempre, scandito da tutte le attività che ci hanno visti impegnati su numerosi fronti. Dalla Protezione Civile allo

sport, dalla nostra Festa di Gruppo alla castagnata, dalla collaborazione con altre Associazioni al mantenere vivi i legami con altri Gruppi vicini e lontani, a cerimonie in memoria dei nostri veci. E dietro ogni avvenimento c’è passione, tempo, impegno, dedizione e, mi voglio ripetere, passione, tanta passione! Purtroppo di un ristretto numero di Soci. Il mio augurio per il prossimo Natale e per l’anno prossimo è che la passione di questo limitato ma preziosissimo gruppo di volenterosi non accenni a diminuire e che altri soci inizino a prenderli ad esempio e a farsi contagiare dal loro entusiasmo per apportare anche il loro contributo al Gruppo.

La porta della sede è aperta, fateci una capatina ogni tanto per sentire che aria tira, se c’è bisogno di qualcosa, se c’è qualche attività o avvenimento che vi interessa o semplicemente per scambiare due parole con gli amici! Noi vi aspettiamo, a partire dall’Assemblea Annuale, il 23 gennaio 2011, appuntamento IMPORTANTISSIMO per qualsiasi Associazione e per chiunque ne faccia parte. E prima ancora vi aspettiamo il 12 dicembre per la S. Messa a suffragio dei Soci “andati avanti” seguita dal pranzo degli auguri di Natale, per concludere l’anno con la S. Messa celebrata in sede dal nostro Fra Simone. Nel frattempo auguro a tutti i Soci del Gruppo Alpini di Brinzio e alle loro famiglie un sereno Natale ed un nuovo anno prospero di salute e soddisfazioni.

Massimo

IL SALUTO DEL SINDACO Cari amici Alpini, Vi auguro dal nostro giornalino tante buone cose e fra esse….assai banalmente… la salute Vostra e dei vostri cari. Tutto il resto, compreso la nostra comune passione per il Gruppo Alpini di Brinzio, passa in seconda linea. Auguro anche a tutti voi, perché quasi altrettanto essenziale per vivere bene, la serenità d’animo. Cioè quella tranquillità dello spirito che è assolutamente necessaria per poter far fronte alle difficoltà quotidiane, accentuate dalla crisi economica e dall’egoismo di chi sta meglio e, non contento, abusa con crescente asprezza e indifferenza delle proprie situazioni di privilegio. Lungi da me l’intenzione di “disturbarvi” con discorsi noiosi e pseudofilosofici, rimetto i piedi… negli scarponi, raccolgo lo zaino……. per augurare al nostro gruppo tante soddisfazioni nel 2011. Fine anno, tempo di bilanci. I giornali, un tempo, usavano riportare gli avvenimenti salienti accaduti nel corso dell'anno che stava per chiudersi. Oggi la cronaca è talmente travolgente da mettere in secondo piano il passato, ma noi per cercare di capire a fondo il presente, proprio al passato vorremmo tornare. In questo particolare periodo, in cui sembra che debbano prevalere solo gli

aspetti negativi, come l'egoismo e la violenza, credo sia importante riflettere su quei valori positivi che sono in noi ed hanno caratterizzato l'evoluzione della nostra Associazione. Mi riferisco in particolare all'amicizia ed allo spirito di sacrificio! Viviamo un tempo senza memoria, in cui rischiamo di perdere il ricordo delle innumerevoli benemerenze acquisite dalle "Penne Nere", sia sui campi di battaglia, sia sui fronti della solidarietà, dove in questi ultimi 60 anni è rifulsa una luce nuova carica di umanità! Gli Alpini si sono sempre sacrificati con esemplare dedizione, in questo mondo indifferente e basato solo sul consumismo. Con compattezza e volontà, hanno dato una lezione grande, immensa, dappertutto dove si sacrificarono e caddero, e dove oggi continuano ad impegnarsi, per portare aiuto, per accendere una speranza! Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi gli Alpini si sono assicurati meriti senza fine per la loro costante disponibilità in tutte le iniziative di carattere sociale fiorite nelle comunità piccole e grandi. Si sono posti e si pongono sempre in testa

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quando c'è da esser sempre in prima linea nel volontariato e per i bisogni locali! Gli orizzonti delle "Penne Nere" sono sempre stati ampi, mai limitati o chiusi: hanno portato aiuto in tutte le regioni d'Italia colpite da avversità e si sono spinti anche fuori dei confini nazionali, non hanno mai fatto calcoli, mai distinzioni! Il loro primo motto è "aiutare". Merito degli Alpini in tutto questo, è l'aver spirito di gruppo, una ammirevole concordia, una rara capacità di rapportarsi con la gente. È importante che si sappia mantenere vivo questo "Spirito Alpino", anche nel futuro, sopratutto pensando alle novità ed ai cambiamenti che riguardano la nostra

società. Lo "Spirito Alpino" deve essere trasmesso come simbolo di tanti valori che rischiano di andare perduti nella moderna società, è un patrimonio antico di cui gli Alpini sono sempre stati strenui custodi, determinanti nell'accrescerlo e nel consegnarlo alle nuove generazioni.

Sinceri Auguri di un Sereno Natale e Buon 2011 a voi e alle vostre famiglie

Il Sindaco di Brinzio Sergio Vanini

PROTEZIONE CIVILE

Resoconto di fine anno dell’attività della squadra di Protezione Civile

Dopo un 2009 che ci ha visti impegnati in Abruzzo per i tragici eventi sismici e in Liguria per fronteggiare gli incendi boschivi estivi che hanno divorato e divorano ogni anno innumerevoli ettari di territorio, il 2010 è trascorso abbastanza tranquillamente senza crearci grattacapi di sorta. L'allarme è scattato, per noi poi rientrato,ancora una volta per la Liguria dove, a causa del cattivo tempo e piogge torrenziali, inondazioni e smottamenti avevano creato innumerevoli danni. Dette piogge hanno anche condizionato o annullato gli interventi programmati per la tutela e la salvaguardia del territorio della nostra provincia mirati al taglio di piante morte o storte, pulizia di rovi ed arbusti lungo i nostri corsi d'acqua. Così è stato sospeso e rinviato al 24 ottobre l'intervento previsto il 12 settembre scorso a Leggiuno, nuovamente rinviato al 31 ottobre e poi definitivamente annullato viste le avverse condizioni meteorologiche. Annullato anche l'intervento del 12 novembre causa pioggia. Grazie ad una tregua del brutto tempo e al sole che ha scaldato la mattinata, l'intervento del 26 settembre sul territorio comunale di Brinzio con la partecipazione di 14 Volontari, è andato a buon fine regalandoci una mattinata di lavoro lungo

l'ultima parte del corso del "Valmolina" Le forti piogge che si sono e si stanno

abbattendo in questi giorni di novembre sul Veneto stanno causando nuovi ed ingenti danni alle fabbriche, alle case, agli allevamenti e coltivazioni mettendo in ginocchio una popolazione forte e lavoratrice e l'Italia intera, mettendo da parte ogni colore politico, la latitudine del territorio e le origini della sua gente si è

mobilitata per raccogliere aiuti economici tramite sottoscrizioni e iniziative varie. Come sempre in prima linea c'è anche il mondo del volontariato giunto sul posto fin dalle prime ore. Noi come sempre restiamo a disposizione, lo zaino è pronto e restiamo in attesa che uno squillo del telefono richieda la nostra presenza per portare aiuto e contribuire anche noi alla rinascita del Veneto. Vestire l'uniforme della Protezione Civile è anche questo: essere sempre disponibile (ovviamente nel limite dei propri impegni lavorativi) ad intervenire per ogni necessità ed evento calamitoso ogni qualvolta veniamo chiamati, fornendo il meglio delle nostre capacità acquisite durante i corsi, le esercitazioni e gli interventi programmati o rimanendo a malincuore a casa.

Carlo A.

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Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della morte del Gen. C.A. CC. Enrico Riziero Galvaligi. Era la

sera del 31 dicembre 1980 quando mani assassine del terrorismo rosso attinsero a morte il Gen. E. R.

Galvaligi, nei pressi della sua abitazione romana, di ritorno dalla recita del Te Deum. Per puro miracolo si

salvò la moglie, Sig.ra Federica, che lo accompagnava, grande amica del nostro Gruppo Alpini, da poco

scomparsa. Fu l’ennesimo grave episodio di uno dei periodi più bui della storia della Repubblica Italiana che

tanti lutti provocherà. L’episodio toccò profondamente la comunità brinziese in quanto il Gen. Galvaligi era

di origini brinziesi per parte di madre ed era solito passare il suo tempo libero nella casa di famiglia di

Brinzio. I funerali si celebrarono a Brinzio in un freddo giorno di gennaio, funerali ai quali partecipò anche il

Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, grande amico e collega di Riziero. Solo due anni più tardi anche il Gen. Dalla

Chiesa, nominato Prefetto antimafia, fu colpito a morte, insieme alla moglie e all’unico militare di scorta,

per mano della mafia palermitana. Con le parole del M.llo CC Angelo Vanini vogliamo ricordare la figura del

Gen. Galvaligi, non solo come ufficiale dei Carabinieri ma anche come uomo legato alla comunità brinziese

A RICORDO DEL GENERALE ENRICO RIZIERO GALVALIGI Nel trentesimo anniversario del vile assassinio

Ricordare o parlare di Riziero per me è sempre motivo di commozione, come ora. Ringrazio sentitamente il Gruppo Alpini di Brinzio, nella persona del suo Capogruppo, di darmi questa possibilità. La mia “conoscenza” di Riziero, diciamo quella militare, è iniziata nel marzo 1957, data in cui sono entrato nell’Arma dei Carabinieri. A quel tempo lui era Capitano, già nominato Maggiore ma in attesa di ricevere i gradi e comandava la Compagnia di Roma San Lorenzo in Lucina, ma destinato al comando del Gruppo Squadroni Carabinieri a cavallo “Pastrengo”. Quando venni promosso Carabiniere fui assegnato al suddetto comando, quindi, alle sue dirette dipendenze. E’ qui che conobbi il Comandante. Giusto, severo ma non burbero, voleva bene ai suoi dipendenti ed era sicuramente ricambiato. A voler dimostrare ciò riferisco alcuni episodi che ancora ricordo nitidamente. Per la Festa dell’Arma (5 giugno) si faceva una grande tavolata nel cortile della caserma e, prima di iniziare il pranzo, passava di tavolo in tavolo a porgere gli auguri. Sempre per la Festa dell’Arma, durante una prova del Carosello, a Tor di Quinto, dopo aver rimproverato un carabiniere che aveva sbagliato una figura, forse rendendosi conto di essere stato un po’ duro, lo chiamò a sé e lo rincuorò;

Nel 1960, durante le Olimpiadi di Roma, il Capitano Raimondo d’Inzeo vinse la medaglia d’oro nel salto ad ostacoli su “Posillipo”.

Il vincitore donò al Gen. Galvaligi una foto con dedica che riportava le parole “Al miglior Capo…”. Quella foto fece bella mostra di sé fino a poco tempo fa nella casa di Brinzio. Questo era Riziero Comandante. In abiti borghesi era l’amico di tutti, per me era molto di più. Quando veniva a Brinzio in licenza si rilassava e si divertiva a fare cose semplici, come la “pulenta

rustisciada” per ferragosto alla baita di “Custasc”, oppure a giocare a scopa con me, Pio e Ubaldo, in coppia con me.

Siccome sovente si vinceva, sfotteva Pio dicendogli “Tulet, te set mia bun!!”. Ricordo la sera in cui misi le catenelle (non esistevano ancora le manette) a Pio che sosteneva che se ne sarebbe liberato in cinque minuti. Naturalmente non vi riuscì, anche perché mi premurai di stringerle adeguatamente. Il divertimento, naturalmente, fu generale. Purtroppo a far sì che tutto ciò rimanesse un ricordo ci ha pensato la mano assassina di due terroristi che la sera del 31 dicembre 1980 lo uccise sulla porta di casa al ritorno da Messa.

Ciao Riziero. Mar. llo CC. Angelo Vanini

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L’ANGOLO DELLA POSTA

GLI AMICI Cari Amici del Gruppo Alpini di Brinzio, vorrei parlarvi " degli amici " e dell'amicizia ".Credo che queste due bellissime parole rappresentino un prezioso tesoro da custodire e difendere, da parte di ognuno di noi. Tutti abbiamo avuto almeno un amico, con il quale abbiamo condiviso momenti felici e spensierati e momenti di sofferenza. Fortunatamente, nella mia esperienza di vita, ne ho avuti tanti ed alcuni fanno parte proprio del nostro Gruppo. A questo proposito vorrei salutare tre nostri cari Amici Alpini: Adelio, Gianni e Pierino, augurando loro una pronta guarigione !! In questo momento, vorrei essere in uniforme militare e come si faceva naja,a veci,

impartire loro un ordine: ATTENTI !! A RIPOSO ... RIENTRARE SUBITO IN SEDE! Ma purtroppo questo non è possibile. Primo perché sono cose che dipendono da " Qualcuno più in alto di me " ; secondo perché sono i miei, i nostri "veci" e non posso dar loro ordini! Però una cosa la posso fare, dedicargli alcuni versi di questa bellissima canzone

Ciao amici miei e Buon Natale e sereno Anno Nuovo

Salvatore Rachieli “Turi”

"AMICI MIEI" “Quando ti prende la malinconia, pensa che c'è qualcuno accanto a te, vivere non è sempre poesia quante

domande senza mai un perché. Ma l'amicizia sai è una ricchezza ed è un tesoro che non finirà, metti da

parte questa tua tristezza canta con noi la tristezza passerà. Amici miei sempre pronti a dar la mano da

vicino e da lontano, questi son gli amici miei. Amici miei, pochi e veri amici miei. Mai da soli in mezzo ai

guai. Questi son gli amici miei! Quando ritorna la malinconia questa canzone canta insieme a noi, la tua

tristezza poi se ne andrà via e troverai in noi gli amici tuoi. A volte basta solo una parola detta da un amico

che è un po’ già falle un sorriso che più in alto vola torna la vita di nuovo si va su. Amici miei sempre pronti a

dar la mano da vicino e da lontano questi son gli amici miei. Amici miei pochi e veri amici miei mai da soli in

mezzo ai guai Questi son gli amici miei Questi son gli amici miei”

A tutti i nostri lettori un fervido augurio di Buon Natale e di un sereno e proficuo Anno Nuovo

La redazione

CALENDARIO SPORTIVO ANNO 2011CALENDARIO SPORTIVO ANNO 2011CALENDARIO SPORTIVO ANNO 2011CALENDARIO SPORTIVO ANNO 2011

6 FEBBRAIO – S. Michele di Formazza – Sci Nordico

13 MARZO – Domobianca – Slalom

29 MAGGIO – Carnago – Corsa Individuale

4 e 5 GIUGNO: Tradate – Tiro a Segno

19 GIUGNO: Brinzio – Corsa a Staffetta

11 SETTEMBRE – Ferno – Mountain Bike e Corsa

9 OTTOBRE – Varese – Marcia e Tiro Editore: Gruppo Alpini Brinziesi “Magg. Giuseppe Piccinelli” Stampa: Grafiche A. Ferrario - Gallarate Redazione: Via degli Alpini 3, 21030 Brinzio. Tel. e Fax: 0332.435210 e.mail: [email protected] Direttore Responsabile: Massimo Cantoreggi; Caporedattore: Giotto Scaramuzzi Segretario di redazione: Giorgio Rovera. Redattori: Agostino Bugari, Carlo Maria Ferrari, Maurizio Verduci

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LA PAGINA DELLA SCUOLA ELEMENTARE “Daniele Piccinelli”di Brinzio

LA COMMEMORAZIONE DEI CADUTI

Domenica 7 novembre si è svolta a Brinzio, presso il parco delle Rimembranze, la Commemorazione dei Caduti. Quest’anno la scuola ha considerato e sviluppato un aspetto nuovo e significativo rendendo tale manifestazione più toccante e coinvolgente. Accanto alle consuete, ma profonde poesie e riflessioni si è deciso di ricostruire mediante interviste, articoli e fonti di vario tipo la vita e l’esempio dei nostri Caduti. Fissato e condiviso il criterio del “ Caduto più giovane”, gli alunni di Brinzio hanno illustrato la vita e il sacrificio del valoroso bersagliere Beniamino Vanini, grazie alle testimonianze del signor Paolo Piccinelli che lo aveva conosciuto e che a sua volta ha vissuto e combattuto la guerra in prima persona. Beniamino Vanini (disperso in Russia e ufficialmente dichiarato morto da alcuni anni) era amico di Paolo Piccinelli, entrambi nati nel medesimo giorno:19 dicembre 1922. E’ stato commovente accostarci alla vita di questo ragazzo, attraverso le parole del signor Paolo. Beniamino era alto, biondo, atletico e sempre sorridente. Aveva un bel carattere: era socievole, aperto, gioviale, scherzoso e mostrava entusiasmo e gioia di vivere. Aveva una bella voce e cantava nel coro della chiesa; faceva il chierichetto. Insieme a Paolo frequentò la scuola elementare: dalla 1° alla 4° al Circolo e la classe 5° nell’attuale sala del Consiglio Comunale in piazza Galvaligi. Si impegnava nelle attività scolastiche e si applicava nello studio. Frequentò anche per breve tempo una scuola serale di disegno edile. Faceva il muratore a Varese (a Sant’Ambrogio) e si recava al lavoro sempre in bicicletta anche in inverno. Trascorreva il suo tempo libero con Paolo e con tanti altri amici. Ogni domenica mattina seguiva la S. Messa e poi andava a “Dottrina”, nel pomeriggio giocava a pallone a “Scèr” oppure a carte al Circolo o andava in bicicletta divertendosi a fare piccole gare con gli amici. In autunno prima di recarsi al lavoro o nel

tempo libero raccoglieva le castagne per la famiglia. Poi la guerra... Quando scoppiò la guerra venne reclutato insieme a Paolo. Uscito idoneo dalla visita di leva a Varese, fece un rinfresco a casa e disse che la guerra sarebbe durata cinque anni. Diventò un bersagliere e ne era contento. Credeva nella patria e pertanto era felice di difenderla. Assegnato come recluta a Milano, partì e venne accompagnato in bicicletta fino alla Motta Rossa da Paolo. Si salutarono e si fecero gli auguri… A dicembre del 1942 la sua famiglia ricevette la sua ultima lettera dalla Russia. Aveva 20 anni. Parlando con il sig. Paolo Piccinelli, che ha vissuto e combattuto la guerra assegnato ai servizi di guardia sui treni e nell’ aeroporto di Torino, sono emerse emozioni, sofferenze, parecchie situazioni forti e cruente e l’incertezza di rimanere in vita il giorno dopo. Il signor Paolo ha concluso la conversazione lasciando ai giovani alcuni consigli e riflessioni: evitare di usare armi di ogni tipo e di frequentare le cattive compagnie, ricercare e difendere la libertà, avere rispetto della vita umana e delle idee altrui, andare d’accordo e dialogare. Attraverso le testimonianze ascoltate, leggendo poesie e brani su questi argomenti e riflettendo insieme, ci siamo resi conto che le motivazioni e le caratteristiche della pace e della guerra sono dentro di noi e fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Ciascuno può avere un ruolo nella costruzione e nel mantenimento della pace nella vita di tutti i giorni, per il modo in cui imposta i suoi rapporti con gli altri, per il modo in cui reagisce davanti ai fatti della sua vita e della realtà in generale. Pensiamo che dovremmo sempre tenere presente la frase detta da Papa Giovanni XXIII, inviataci dal nonno Carlo Scaramuzzi che ha vissuto entrambe le guerre mondiali: nulla è perduto con la pace, tutto si può perdere con la guerra.

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ELIA MARTINOLI Pubblichiamo i risultati di una ricerca effettuata dagli alunni della scuola elementare Piccinelli

Siccome la scuola “Piccinelli” di Brinzio è frequentata anche da bambini degli altri paesi vicini, ci siamo soffermati pure sulla figura di Elia Martinoli, grazie al materiale inviatoci gentilmente da alcune persone. Elia Martinoli. Tenente degli Alpini. Nato a Milano il 13 dicembre 1915. La sua famiglia è originaria di Bedero Valcuvia. Inizia la sua carriera militare nel 1934 come allievo della Guardia di Finanza di terra e successivamente come Guardia con la paga giornaliera di £ 8,90. Nel 1941 viene nominato Sottotenente degli Alpini appartenente al 5° Reggimento. In seguito partecipa alle operazioni di guerra contro la Russia come Comandante della 2° Divisione Alpina Tridentina . Nel gennaio del 1943 durante la Campagna di Russia si distingue “dimostrando magnifiche doti

di audacia e sprezzo del pericolo in una lunga

estenuante marcia di ripiegamento accorrendo

sempre di iniziativa alla testa del suo reparto

dove ferveva la lotta allo scopo di contribuire al

successo finale”. Questa è la motivazione della prima medaglia d’argento al valor militare ottenuta sul campo il 19 gennaio 1943. Viene nominato Tenente nel marzo del 1943. Colpito l’8 settembre del 1943 muore a Bressanone in seguito alle ferite riportate in combattimento contro i Tedeschi. Non aveva ancora 28 anni. Viene decorato con una seconda medaglia d’argento alla memoria in quanto come recita la motivazione ”combatté con fermezza, valore e

sprezzo del pericolo, animando i suoi Alpini con la

parola e con l’esempio sino a che colpito

mortalmente cadde pronunciando parole di fede

all’indirizzo della patria e degli Alpini”. Il Gruppo Alpini di Bedero nel 1974 ha intitolato il proprio Gagliardetto ed il Gruppo stesso alla memoria di questo illustre Caduto ricevendo in dono dai suoi lontani parenti le due medaglie d’argento al valor militare. Elia Martinoli: un Caduto per la libertà e per la patria.

IN PENSIONE IL GEN. C.A. ARMANDO NOVELLI Il 16 dicembre lascerà l’incarico, per raggiunta anzianità di servizio, dopo oltre 44 anni di carriera militare nelle Truppe Alpine, il Gen. C. A. Armando Novelli, cl.1947, toscano di Pontremoli. Quale Comandante del 5° Rgt. Alpini di Vipiteno (1992-94) ha avuto alle sue dipendenze (in ordine cronologico) i nostri soci Giorgio Rovera, Massimiliano Vanini e l’attuale Capogruppo Massimo Cantoreggi. Innumerevoli le funzioni svolte, sia in Italia che all’estero. Tra i suoi incarichi: Comandante della Forza di Pace SFOR in Bosnia (1996-97); Comandante della Brg. Multinazionale Nord IFOR in Serbia (1997-98); Capo Reparto Impiego delle Forze dello SME

(2000-03); Capo cellula nazionale presso il Comando Centrale USA (a Tampa/Florida), nelle fasi iniziali dell’Operazione Enduring Freedom (2001); Vice Comandante del Multi-National Corps IRAQ a Baghdad (2004); Comandante della Scuola di Applicazione dell’Esercito (2004-06);Comandante delle Truppe Alpine (2006-08); Comandante delle Forze Operative Terrestri dal 2008. A nome del Gruppo vogliamo inviare al Gen. Novelli un grande ringraziamento per il servizio svolto per l’esercito e per le Truppe Alpine in particolare e le nostre più vive felicitazioni.

UN ALPINO AL VERTICE DELLE FORZE ARMATE Vivissime congratulazioni al Gen. C.A. Biagio Abrate, nominato dal Ministro della Difesa capo di Stato Maggiore dal 16 gennaio 2011 in sostituzione del Gen. Camporini È l’ennesimo Ufficiale Alpino chiamato ad importantissimi incarichi nazionali ed internazionali e ciò non può che essere evidenziato con profonda soddisfazione, segno tangibile di come le Truppe Alpine continuino a

sfornare non solo ottimi soldati ma anche competentissimi ufficiali. Classe 1949, della provincia di Cuneo ha comandato compagnie presso i Battaglioni Alpini "Bolzano" e "Trento" e alla SMALP. È stato poi Comandante della Brig. Taurinense e Capo di Stato Maggiore delle TT.AA. per poi ricoprire vari incarichi presso lo S.M.Esercito. Al Gen. Abrate i nostri più calorosi auguri di buon lavoro.

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IL PICCOLO ALPINO DI BRINZIO – DICEMBRE 2010 _______________________________________________________________________________________

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LA CERIMONIA PER IL RIENTRO DELLA BRIGATA TAURINENSE DALL’AFGHANISTAN

“Venerdi’ 5 novembre 2010 – Cerimonia a Biella per il rientro dall’Afghanistan della Brigata Alpina

Taurinense!.

Noi andiamo…. Questa notizia in Sede ha risvegliato in me il desiderio di tornare indietro ai vecchi tempi, anche se ormai sono passati 40 anni, rivivere quei giorni alla caserma Berardi di Pinerolo, quando, sottotenente di prima nomina del Battaglione Susa ho vissuto forse uno dei più bei periodi della mia vita. Detto fatto, partiam partiamo, con i 2 Ferrari (padre e figlio), una defezione dell’ultimo minuto di Ceriotti, dovuta ad impegni edili, e, direttamente da Varese gli inseparabili Adale e Zucchi, che per l’occasione dovevano dare un passaggio all’alfiere del gruppo di Varese, Ossola, che non conoscevo e che si è rivelato essere una macchietta. Ho coinvolto nella spedizione anche mio figlio diciannovenne, con l’intento di fargli intravedere almeno i rudimenti di quella che noi chiamiamo “alpinità”, o meglio, più’ in astratto, che esiste una parte della nostra povera Italia che crede ancora in certi valori. Cosa che mi ha lasciato stupito, ha accettato subito di buon grado di venire, resta il dubbio se allettato da una bigiata autorizzata o dal desiderio di capire un po’ meglio le idee del vecchio padre ….. Arriviamo a Biella e ,caso strano e non certo per merito del TomTom che mi voleva sbattere da tutt’altra parte, troviamo l’ultimo

posto rimasto in un parcheggio vicinissimo all’ammassamento. Quanta gente! Sinceramente non pensavo che sarebbe stata una manifestazione così sentita. Adale, nella sua veste di Alfiere, è già

posizionato in piazza con l’Ossola, tra gli altri gagliardetti. Noi troviamo posto proprio all’ingresso della piazza, giusto in tempo, perché dal corso iniziano a giungere le note del “33”. Arrivano! Quando mi passano davanti tutti impettiti mi viene un groppo in gola. Le mimetiche, gli anfibi

(non i nostri vecchi Vibram), le armi sono ben diverse dal nostro equipaggiamento di 40 anni fa ma gli sguardi e lo spirito di questi ragazzi sono gli stessi! Quando poi inizia la cerimonia con l’ingresso delle Bandiere di Guerra, l’Inno Nazionale, l’appello degli Alpini caduti in Afghanistan. Guardo mio figlio vedo che anche lui ha gli occhi lucidi e il groppo in gola e capisco che oggi per me è stata in tutti i sensi una magnifica giornata ! Se proprio vogliamo fare un appunto, per il quale siamo stati già ampiamente presi in giro, un degno finale doveva essere un buon pranzetto sulla via del rientro in qualche ristorantino, non un trancio di pizza allo Spizzico (caldeggiato peraltro dall’ Ossola) Sarà per la prossima volta …….

A. RONK

Nella foto: la Taurinense sfila per le vie di Biella

PROSSIMI APPUNTAMENTI APROSSIMI APPUNTAMENTI APROSSIMI APPUNTAMENTI APROSSIMI APPUNTAMENTI ALPINILPINILPINILPINI

22227777 DICEMBRE 2010 DICEMBRE 2010 DICEMBRE 2010 DICEMBRE 2010 ore 19.30 ore 19.30 ore 19.30 ore 19.30 –––– BrinzioBrinzioBrinzioBrinzio,,,, sede Alpini sede Alpini sede Alpini sede Alpini –––– S. Messa celebrata da Fra SimoneS. Messa celebrata da Fra SimoneS. Messa celebrata da Fra SimoneS. Messa celebrata da Fra Simone

23 GENNAIO 201123 GENNAIO 201123 GENNAIO 201123 GENNAIO 2011 –––– BrinzioBrinzioBrinzioBrinzio,,,, ore 10.45 ore 10.45 ore 10.45 ore 10.45 S. Messa a suffragio S. Messa a suffragio S. Messa a suffragio S. Messa a suffragio dei dei dei dei soci defuntisoci defuntisoci defuntisoci defunti. D. D. D. Di seguito presso la i seguito presso la i seguito presso la i seguito presso la

sedesedesedesede del Gruppo l’del Gruppo l’del Gruppo l’del Gruppo l’ Assemblea Annuale dei Soci. A. A. A. Al termine l termine l termine l termine un bun bun bun brunchrunchrunchrunch tutti glitutti glitutti glitutti gli intervenutiintervenutiintervenutiintervenuti

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TAURINENSE, AFGHANISTAN: MISSIONE COMPIUTA!!! La testimonianza dell’Alp. F. Rossi della Brigata Taurinense di ritorno dalla missione in Afghanistan Il sorriso di un bambino innocente, il saluto di un anziano, l’adrenalina che ti scorre nelle vene, lo spirito di solidarietà e il rispetto tra gli alpini, sono questi i motivi principali per cui un militare decide di partire per la missione. Era lo scorso Marzo, quando con il cuore che batteva a mille, salutati i miei familiari partii per l’Afghanistan. Era la mia seconda missione, ma ogni volta che varco i confini nazionali sembra sempre la prima: l’ansia ti percorre il corpo, la paura e l’incoscienza si mescolano al desiderio di portare un po’ di pace in un paese sommerso da guerriglie, droga ed ingiustizie, niente di bello che trovare una squadra di alpini ben affiatata pronta a condividere con te le gioie e i dolori di questo lavoro. Mentre sei laggiù, sommerso dalle tempeste di sabbia, a guidare un lince sotto un sole cocente che a tratti oltrepassa i 60°, ci sono dei momenti in cui ti capita di pensare alla tua famiglia. È difficile non poter passare una semplice giornata d’estate con i tuoi cari, con gli amici di sempre a bere una granita al bar o a fare due risate in una pizzeria all’aperto: anche a me è capitato di rispolverare certi attimi, credo che sia normale, credo faccia parte dell’essere umano, poi ti guardi intorno, vedi un bambino mutilato, un intero villaggio raso al suolo, vedi i tuoi colleghi morire per onore della patria: soffri, ci stai male, ma poi reagisci e ti rendi conto che indossare questa divisa è davvero un orgoglio. Non importa come cadi a terra, l’importante è che ti rialzi. Troppe volte è successo anche tra noi militari ed è stato proprio l’amicizia e la solidarietà l’arma vincente per poter reagire. In questo lavoro sai che l’imprevisto è dietro l’angolo, la paura è un istinto che non ti abbandona mai, ma che per assurdo ti

stimola ad essere maggiormente concentrato. Nel 2008 ho fatto la mia prima missione, quanta paura avevo, soprattutto i primi tempi, poi con il tempo la paura rimane, ma riesci a conviverci, a dominarla. L’Afghanistan è un paese a molti sconosciuto, ciò che si vede nelle tv o si legge nei giornali è solo una piccola fetta di un mondo a sé.

Per assurdo da quella gente c’è molto da imparare. loro ti trasmettono il senso della vita, in alcuni villaggi non vogliono nemmeno gli aiuti, a loro basta un saluto, il solo fatto che ci sei per loro è una garanzia, sono umili, sono persone che vivono la sofferenza ogni giorno, per questo che ogni tuo singolo gesto viene amplificato ed accolto positivamente. Nonostante le difficoltà che incontri quotidianamente, io amo questo lavoro, me lo sento cucito addosso, mi fa sentire vivo. Sai di aiutare persone in difficoltà e

contemporaneamente instauri con gli altri colleghi dei rapporti speciali: la squadra per me è una seconda famiglia. Oggi scrivo queste righe dalla scrivania della mia camera, da qualche settimana sono tornato a casa, ho dato una pacca sulla spalla a mio padre e un caloroso abbraccio a mia madre sempre più preoccupata. Erano mesi che non mi ritagliavo qualche attimo solo per me, dovrei essere felice, a tratti estasiato ma non è così. Il mio pensiero vola fuori dalle pareti di questa stanza: la base, il lince, i miei compagni, l’adrenalina, l’imprevisto sono tutte cose che mi mancano, so che può sembrare assurdo ma solo chi ce l’ha nel sangue può capirmi.

Alpino Francesco Rossi Brigata Alpina Taurinense

“Questo mio piccolo excursus di vita è dedicato a due miei carissimi amici Maurizio e Carlo Maria, soci del

Gruppo Alpini di Brinzio validi ragazzi dal cuore immenso. A Loro rivolgo un abbraccio caloroso”

Nella foto, in primo piano, l’Alpino F. Rossi