Il Piano di Prevenzione in edilizia - ASL Novara€¦ · Piemonte 2002 al 2015 numero e percentuale...
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La sorveglianza sanitaria in edilizia
Martedi 18 settembre 2018
SENFORS – Via Manzoni 18 - NOVARA
Il Piano di Prevenzione in edilizia
Dr.ssa Ivana CUCCO
Direttore Struttura Complessa
SPRESAL – ASL NO
Il Piano Nazionale
di Prevenzione in Edilizia
2014-2018
Piano Nazionale di Prevenzione in Edilizia
Il Piano Nazionale di Prevenzione in Edilizia promosso
dalle Regioni e Province Autonome intende affrontare
la problema�ca della salute e della sicurezza nelle
Costruzioni a�raverso un programma di interven�
ar�colato.
Il disegno complessivo del Piano si ar�cola su tu�o il
territorio nazionale al fine di porre in essere azioni di
contrasto in un se�ore riconosciuto come la principale
priorità di rischio lavora�vo del Paese, per frequenza e
gravità degli infortuni.
� Percentuale di infortuni gravi e mortali superiore agli altri comparti
nonostante la diminuzione generale degli eventi
� Dalla banca dati INFORMO relativamente al periodo 2008-2012, il
65% degli infortuni gravi e mortali avvengono in edilizia. Circa un
terzo degli infortuni mortali sono ancora quelli dovuti alla caduta
dall’alto (principalmente da tetti e coperture e da opere
provvisionali).
� Forte contrazione della produzione, maggiore che negli altri
comparti produttivi
� Conseguente riduzione di addetti, polverizzazione delle imprese,
aumento del numero di lavoratori autonomi
� Malattie professionali riconosciute sul totale delle malattie
denunciate è maggiore in edilizia rispetto al totale dei comparti
dell’industria (43% contro 38%). Le patologie osteo-artro-muscolare-
tendinee, insieme alle ipoacusie rappresentano il 90% delle malattie
riconosciute nel comparto delle costruzioni
Alcune considerazioni di contesto sul settore edilizia
Piemonte 2002 al 2015
numero e percentuale di infortuni sul lavoro
mortali nel comparto costruzioni suddivisi per
provincia di accadimento
� Programmazione uniforme in ogni Regione degli interventi
preventivi e di controllo con piani di prevenzione specifici
e loro valutazione � Incremento del numero delle ispezioni, di qualità
omogenea sugli obiettivi prioritari e diffuse in tutto il
territorio nazionale � Stabilire una procedura operativa di vigilanza � Condividere gli aspetti critici di prevenzione e di modalità
di vigilanza con le DTL � Lotta al lavoro nero attraverso la vigilanza congiunta sugli
aspetti di sicurezza � Sviluppo di modelli innovativi di controllo dei cantieri che
utilizzino un’azione preliminare di intelligence del territorio
Obbiettivi
• Vigilanza e controllo
• Informazione, formazione e assistenza
• Sorveglianza sanitaria
• Palchi, grandi opere e coperture
Il Macro obiettivo previsto dal PIANO 2014-18
è la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali
attraverso le azioni di:
Azioni: 1 Vigilanza e controllo
Un’ azione di vigilanza efficiente ed efficace si basa sul
controllo del territorio, che dovrà consentire di intervenire
con criteri di “intelligence” per la selezione cantieri
notificati, con controlli “a vista” su tutte le situazioni a
rischio grave, principalmente quelle “sotto il minimo etico
di sicurezza”, e nei cantieri che omettono la notifica al solo
scopo di non entrare nei programmi ispettivi.
Azioni: 1 Vigilanza e controllo
- dare la massima rilevanza all’organizzazione del cantiere,
in riferimento al sistema attuato per progettare e gestire le
azioni volte alla tutela delle salute e sicurezza dei lavoratori.
- l’azione ispettiva dovrà essere indirizzata alla vigilanza di
“fase”, ovvero, a seconda della fase rilevata al momento del
sopralluogo (scavo, elevazione delle murature, solai,
coperture, etc.), andrà esaminata la progettazione e
l’impostazione complessiva delle prevenzione, partendo dalle
specifiche sezioni di PSC e di POS
- Controllo dell’impresa affidataria.
Monitoraggio del territorioCantieri “sotto il minimo
etico di sicurezza” con gravi
irregolarità
Rafforzamento eccellenze localiControllo sulla fase
operativa in corso
Quali cantieri?
Sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali in
Regione Piemonte
Incidente: classificazione degli eventi
– Piemonte anni 2002 - 2015
Si interverrà prioritariamente nei cantieri che si rivelano sotto il
livello del minimo etico di sicurezza e che presentano fasi
costruttive che presentano i 5 rischi prioritari:
� caduta dall’alto
� caduta di materiali dall’alto
� elettrocuzione
� seppellimento
� ribaltamento e investimento da macchine operatrici
Le conseguenti priorità
� Lavori sopra i 3 metri in totale assenza di opere
provvisionali o con estese carenze di protezioni
� Lavori di scavo superiore al metro e mezzo, in trincea, o
a fronte aperto ma con postazioni di lavoro a piè di scavo,
senza alcun tipo di prevenzione
� Lavori su superfici “non portanti” (ad es. eternit) senza
alcun tipo di protezione collettiva od individuale
Cantieri sotto il “minimo etico di sicurezza”
1. Grave ed imminente pericolo di infortuni, direttamente
riscontrato, soprattutto per caduta dall’alto
2. La situazione non sia sanabile con interventi facili ed
immediati
APPLICAZIONE RADICALE DEGLI STRUMENTI REPRESSIVI,
COMPRESO IL SEQUESTRO DEL CANTIERE
Cantieri sotto il “minimo etico di sicurezza”
Lavori su copertura
Realizzazione solai
Scavi
Lavori su superfici non portanti
Il controllo degli aspetti organizzativi 1
� Verifica del PSC relativamente alle scelte progettuali ed
organizzative, alle procedure, alle misure preventive e
protettive adottate per eliminare o ridurre i 5 rischi prioritari.� Verifica adempimenti del CSE in relazione “alle azioni di
coordinamento e controllo” adottate relative ai 5 rischi
prioritari.
� Verifica della corrispondenza tra contenuto dei POS
relativamente ai 5 rischi prioritari e sostanziale realtà del
cantiere� Verifica nel POS delle disposizioni relative al divieto di
assunzione e somministrazione di alcool ai lavoratori addetti ai
lavori in quota
Verifica sull’impresa affidataria: � che l’impresa affidataria abbia verificato l’idoneità tecnico-
professionale dei subappaltatori e la congruità dei loro POS
prima di trasmetterli al CSE� che l’impresa affidataria eserciti l’attività di vigilanza sui lavori
affidati
Verifica sui committenti: � l'affidamento di incarico di Responsabile dei lavori, di CSP, di
CSE� la verifica dell'idoneità tecnico–professionale dell’impresa
affidataria, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi
Il controllo degli aspetti organizzativi 2
L’organo di vigilanza, al termine del sopralluogo ispettivo, deve
rilasciare ai soggetti controllati o a chi li rappresenta, il verbale di accesso
o di ispezione descrittivo della situazione rilevata, sottoscritto dalla
persona presente nello svolgimento dell’atto ispettivo.
A tale atto, che può anche essere interlocutorio (es. richiesta
documentazione o rinvio a un successivo contatto) seguirà eventualmente,
il provvedimento di prescrizione appena siano noti tutti gli elementi
necessari alla corretta compilazione degli atti medesimi.
Evidentemente la tempistica con cui devono essere redatti gli atti, le
prescrizioni e le relative verifiche di adempimento, è direttamente
proporzionale alle condizioni di rischio rilevate, raggiungendo il grado
massimo nei casi in cui necessita sospendere i lavori o sequestrare cose e
luoghi.
Pertanto considerata la peculiarità dei cantieri temporanei e mobili, pur
nel rispetto delle procedure ex art. 20 D.Lgs. 758/94, si ritiene necessario
segnalare che i provvedimenti di cui sopra debbano essere adottati nel più
breve tempo possibile.
Miglioramento della qualità e dell’omogeneità degli
interventi di vigilanza
La verifica della formazione e dell’addestramento
ricevuti dai lavoratori
A questo proposito si rende necessaria almeno la verifica
puntuale del corretto utilizzo dei DPI anticaduta da parte dei
lavoratori e dei preposti.
Fermo restando che da parte dei datori di lavoro deve essere
documentabile l’avvenuto svolgimento della formazione di base e
quella specifica nonché l’addestramento ricevuto dai lavoratori e
dai preposti, la verifica della formazione deve essere effettuata
secondo il principio di “effettività”, con particolare riguardo ad
aspetti considerati irrinunciabili ai fini della prevenzione del
rischio di caduta dall’alto.
www.regione.piemonte.it/sanita/cms/sicurezza/formazione-figure-dlgs-8108.html
Deliberazione della Giunta
Regionale 17 giugno 2013
n. 22-5962
Recepimento degli accordi Stato
Regioni del 21 dicembre 2011 e del 22
febbraio 2012 in materia di formazione
alla salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro. Revisione e riordino dei
provvedimenti regionali in materia di cui
alle DDGR n. 49-3373 del 11/07/2006 e n.
50-3374 del 11.07.2006
19/09/2018
19/10/09
2012 2013 2014 2015 2016
Can�eri ispeziona�
252 211 186 186 188
Aziende controllate
431 447 430 369 323
Can�eri con violazioni
87 58 37 44 45
% Can�eri irregolari
35% 27% 20% 24% 24%
ASL NOVARA
Controlli effe�ua� in edilizia
2017
194
393
48
25%
Informazione, formazione e controllo
• diffusione delle “buone pra�che” e promozione di soluzioni
tecnologiche innova�ve e preven�ve, efficaci e condivise,
a�raverso la cos�tuzione di un archivio delle buone pra�che e la
pubblicazione sul portale www.prevenzione.can�eri.it per il
miglioramento della sicurezza nei can�eri edili
• a.vare incontri con le organizzazioni di rappresentanza
imprenditoriale e del lavoro autonomo e con gli En� Parite�ci
al fine di sensibilizzare i lavoratori autonomi verso la necessità di
partecipare a corsi di formazione ed informazione e ad
effe�uare, sebbene in maniera facolta�va, la sorveglianza
sanitaria
Realizzazione del portale
www.prevenzionecantieri.it
che dal 2010 costituisce la
veste istituzionale del
Piano riportandone i
contenuti
800 documenti disponibili
122.000 documenti scaricati
Azioni: 2 Informazione, formazione e controllo
•avviare attività di promozione/assistenza/formazione
negli istituti scolastici e universitari a sostegno dello
sviluppo della cultura della sicurezza all' interno dei
curricula scolastici, con particolare riferimento al settore
dell’edilizia•promuovere accordi di collaborazione con gli enti
bilaterali/organismi paritetici, le parti sociali, gli ordini
professionali, altre Istituzioni anche al fine di produrre
buone pratiche/ soluzioni di sicurezza e/o promuovere lo
sviluppo di modelli di organizzazione e gestione della
sicurezza nel settore
Azioni: 3 Sorveglianza sanitaria
L’incremento delle denunce di malattia professionale è
da attribuire in parte alla pubblicazione delle nuove
tabelle delle malattie professionali e in parte ai
programmi di ricerca attiva delle malattie professionali
attivati in diverse regioni, si tratta ovviamente di un
incremento delle diagnosi e non delle patologie
preesistenti. Questi dati evidenziano in modo
inequivocabile la necessità di individuare specifiche
azioni di vigilanza ed assistenza in relazione ai rischi
per la salute presenti nei luoghi di lavoro.
Azioni: 3 Sorveglianza sanitaria
A tal fine il PNE 2014-2018 dovrà perseguire, attraverso gli
strumenti della formazione, informazione, assistenza, controllo e
vigilanza essenzialmente tre Obiettivi specifici:
1.Migliorare il livello di valutazione dei rischi per la salute nei
DVR/POS, con le relative indicazioni ed attuazione delle misure di
prevenzione;
2.Garantire una corretta sorveglianza sanitaria a tutti i lavoratori
anche attraverso una maggiore omogeneità nei controlli;
3.Incrementare l’emersione delle malattie professionali in
coordinamento con i progetti del piano nazionale prevenzione
relativi alle patologie professionali di origine ergonomica e da
cancerogeni.
Azioni: 3 Sorveglianza sanitaria
L’altissima presenza di lavoratori autonomi e di
microimprese, impone strategie che coinvolgono le Parti
sociali in collaborazione con gli Enti Pubblici al fine di
aumentare l’offerta di sorveglianza sanitaria.
Ruolo importante dei medici competenti ai quali va
richiesta collaborazione in ambito informativo/formativo e
condivisione dei protocolli sanitari
Raccogliere e validare soluzioni di prevenzione dei
rischi per la salute oltre che per la sicurezza
19/10/09
...................
19/09/2018
19/10/09
Per tu�e le aziende con dipenden� (o lavoratori assimilabili)
debba essere verificata almeno la nomina del medico
competente.
Per le aziende con 5 o più adde6 complessivi
(indipendentemente dal numero di occupa� nel can�ere) debba
essere anche verificata almeno l’esecuzione della sorveglianza
sanitaria mediante il controllo dei giudizi di idoneità.
Venga realizzata un’anagrafe di medici competen� che operano
nel comparto edile sulla base delle informazioni acquisite in fase
di vigilanza (e di eventuali altre fon� informa�ve locali) al fine di
consen�re l’avvio delle azioni di assistenza e / o informazione;
La Regione Piemonte da mol� anni ha previsto nei proge6 per la
sicurezza del lavoro nei can�eri edili anche azioni rela�ve alla
sorveglianza sanitaria dei lavoratori edili, ma per svariate ragioni
l’approccio è tu�ora disomogeneo sul territorio regionale