Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 0 Anno 1)

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A .S. 2010-2011 Pag .1 I l P el apa t ate  Pi ù d i 1200 pres enti, un inizio col botto!

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I l Pel a p a t a t e  °

Più di 1200 presenti,

un inizio col botto!

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Il Pelapatate I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) N° 0 - Anno 2011

Pag.2 A.S. 2010-2011

IndiceCoperti na “Più di 1200 presenti, un inizio col b ot to !”

Area Fot o-Grafica: l’Assemb lea d’Isti tut o - Filippo Baron

L’Edit oriale - N icolò Berto ncelloIn 1200 a confr ont o con im prendit ori lo cali… - Filippo Baron

Pensieri Einauditi - Arianna Toffanin e Sonia M enon

“Set ti mana di recupero” al Corso Geom et ri - Federica Fiorese

Il temp o che perdiamo - Jacopo Bertoncello

Spazio cinem a e recensioni - Ion Turcanu

La pol it ica fa scuola… di i nsult i - Elia Baggio

Italiani igno ranti, p rovate a cont estare - Greta Furlan

Alunni Vs. Bidelli - Alberto Bor dignon

Non p er tut ti sono fuo chi d’artificio - Ilaria Marcolin

I giochi del Pelapatate - Arianna Toffanin e Sonia Meno n

Foto in copertina: Assemblea d ’Istit ut o del 23/12/10© Baron Filippo

Stampato il: 17/01/2011

Presso la St amperia d’Istit ut o 

Edizione n° 1 - Anno 2011 

Redazione:  Baggio Elia, Baron Filippo,Bertoncello Jacopo, Bertonc ello Nicolò,Bordignon Alberto, Bordignon M onica,Cobalchini Igor, Colella Giada, EdelvigiLara, Fiorese Federica, Fogal Davide,Furlan Greta, Marcolin Ilaria, MenonSonia, Parolin Marco, Perin Federica,Toff anin Arianna, Turcanu Ion.

Area Foto-Graf ica: l’Assemblea d’Ist itutoA cura di Filippo Baron 4^ Cg5 

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N° 0 - Anno 2011 I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

L’Editoriale: le Fiere del la Scuola

Nella scuola che vorrei, non sistudia per il voto. Nella scuola che vorrei, le cose si imparano,

non si memorizzano. Nella scuola che vorrei , è premiat a la conoscenza, non lostudio mnemonico fine a sé stesso.Nella scuola che vorrei , gli alunni nonrivendicano il diritto allo studio senzaonorarlo, e credono che esista undovere  allo studio. Non possiamoseguire l'esempio della classe politica,

dai toni scomposti, fuori luogo, unaclasse politica senza nessun pudore oritegno, che si è dimenticata deicittadini ed in particolare dei suoigiovani; si è dimenticata dellaCostituzione, a cui dovrebbe fareriferimento; si è dimenticata dei doveridi solidarietà richiesti dai padrio ndatori. E i giovani (la maggior p arte

di essi) si sono f atti fuorviare da questiesem pi, dim enticando il valore di parole

come im pegno, partecipazione, cultura.Troppo spesso si vedono i frutti diquella realtà artificiale chesommessamente prende piede tra i più:l Grande Fratello al posto di un libro,

Novella 2000 al posto del Corriere dellaSera, qualsiasi attività invece di unmpegno che richiede uno sforzosuperiore al minimo. E, chiedendosiqual'è ora la normalità, capiamo che lascuola è uno d ei tant i riflessi che quest a

angosciosa situazione riesce a creare.La scuola dell'obbligo è diventata lascuola degli obbligati, di chi occupa unposto in aula, ma più per do vere che pernteresse. Alunni disattenti,

disint eressat i, apatici, port ano anche gliinsegnanti a perdere la passione per illoro mestiere, che spero abbia smossoalmeno i loro primi, timidi passi nel

mondo della scuola dalla parte dellacatt edra; i professori dovrebbero essereinsegnanti, maestri e guide,appassionati dal loro mestiere, nonripetitivi ed assuefatti ad una routineche non si sforzano di cambiare. Lascuola italiana ha poi, a mio avviso, tre“nemici” d i f ronte a sé: il perco rso d istudi, la rigidità nell'attuazione delprogramm a didatt ico e lo sviluppo dellenon-competenze. Il primo è arcaico,

superato, antico e costrittivo. Unastrutturazione del percorso scolasticoche prevede la totale assenza dicaratt erizzazione del p ercorso st esso daparte del ragazzo è una strutturazioneche non f a bene a nessuno. In Svezia, adesempio, i ragazzi scelgono il loropercorso di studi. Vi sono poche m aterieobbligatorie, che fanno parte delprogramma minimo da sviluppare(Svedese, Inglese e Matematica, ad

esem pio , fanno part e d i quest o), em olte altre t ra cui scegliere (Econom ia,Diritto, Matematica avanzata, biologia,ad esempio). Il ragazzo si trova in talmodo a cost rui re, anno dopo anno, i lproprio futuro. Ma soprattutto, nonarriverà mai a pensare “ma chi me l'hafatta fare questa materia?”, dato che lacolpa sarebbe solo di sé stesso. In Italiaè impensabile. Occupati a bisticciare,pasticciare e tagliuzzare, come fossero

Arlecchino e Pulcinella, i politici che sisono succeduti sulla poltrona delministero dell'Istruzione negli ultimianni non hanno mai provato a capireveramente di cosa hanno bisogno glistudenti, non hanno capito che lascuola, come una casa, com e uno Stato,come una classe, è formata prima ditut to da persone. Non numeri, non unpeso per le casse dello Stato. Persone.La rigidità nell'attuazione del

programma è invece il secondo, grandemale dell'insegnamento. Intendiamoci:il programma è sacrosanto,fondamentale, e si capisce bene ilperché. Ma è ingombrante, costrittivo,

Nicolò Berton cello 4^ Ci 

soffoca. E così nega le possibilità che iragazzi avrebbero, ogni tanto, diprovare ad approfondire, discutere,info rm arsi. Chi riesce a fare questo è chi

ha professori che amano il propriomestiere. Che capiscono che storia oit aliano non sono solo sapere le dat e equalche opera a m emoria, m a che sonoanche saper contestualizzare nelpresente ed avere giudizio critico suquanto è successo. Magari discutere.“Parliamo della tolleranza partendodagli illuministi, che dite ragazzi?”.Economia è anche provare a vedererealmente il funzionamento del

mercato, non ingrigirsi solo sulla teoria.Ma non c 'è tempo, non si può. E così iragazzi imparano a studiare quellepagine, quel capitolo, rispondere aquelle domande in quella maniera,sempre la stessa, uccidendo così la loroelasticità mentale, e così la lorocapacità di adattarsi alle situazioni.Adattarsi al mondo, se vogliamo. Ed èper questo ch e si parla del non-sviluppodelle competenze, il terzo punto. I

giovani non sono abituati a lavorareautonomamente, non sanno prenderedecisioni, non sanno essere responsabilidi sé stessi. Si sviluppano dellecompet enze che non sono funzionali aquello che poi chiede la realtà. Undiplomato, una volta conclusi gli studi,si trova come sperduto in una giungla,ed ha a disposizione solo quel suo pezzodi carta, che magari attesta anche unottimo voto; ma gli strumenti che

servirebbero sono in realtà scaltrezza,im pegno, capacità di rielabo razione e dianalisi… Nell'Europa che punta ad unasocietà basata sulla conoscenza c'èbisogno di tornare ad amare il propriomestiere, sia quello di insegnante o dialunno. C'è bisogno di t ornare ad am arela cult ura. Ma sopratt utt o c'è bisogno dit ornare ad am are se st essi, cercando direalizzarsi. Kant diceva “sapere aude”,osa sapere, abbi il coraggio della

ragione. Io credo che, prima di tutto,dovremmo dire “osa essere te stesso”,sii persona vera, non un altro, inutileprodot to della società del superfluo.

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Il Pelapatate I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) N° 0 - Anno 2011

Un mix di organ izzazione imp eccabile, ospit i d’eccezione e grande partecip azione grati fica gli organizzat ori.

In 1200 a confronto con imprenditori local i

per conoscere i l mondo del lavoro

La part ecipazione al la prima Assemblea d ’ Ist i tut o supera ogni aspettat iva. Al Pala 2 tribune piene e st udentianche sulle gradinat e d’accesso.

O re 7.00: è ancora buio a Bassano quando i prim ivolenterosi aiutanti si trovano nel t etro Pala 2per iniziare a pianif icare quello che si è rivelat o

un ot tim o p asso d ’inizio p er un anno ricco d i eventi e diproposte per noi studenti. Una cisterna di caffè sarebbe

ervita di certo ma non c’era assolutamente tempo: inmeno di due ore il palazzetto sarebbe stato colmo di

persone e le cose da fare erano davvero molte.Certamente il cattivo tempo non ha aiutato ma non hanemmeno sconfortato i 1200 studenti che puntuali siono recati al palasport accompagn ati dai loro docenti.

Per il prim o anno l’Assemblea degli Stud enti si è tenut aal Pala2, struttura di recente costruzione non lontanadal Centro Studi, anziché al la Sala D a Ponte, ben piùpiccola e più limitante. La partecipazione di ospiti delcalibro di Elena Donazzan (Assessore Regionaleall’Istruzione), Marina Beggio (Membro

dell’Associazione Industriali di Bassano del Grappa),Roberto Posenato, Sebastiano Zanolli ed AlessandroFabris ha consentito una analisi completa del rapportoScuola-Mondo del lavoro sotto tutti i punti di vista.Grazie all’intervento di apertura dell’Assessore ElenaDonazzan ci è stata presentata la situazionedell’istruzione italiana, segnata da tagli e riforme cheprovocano quotidiani scontri spesso a carattereviolento. Alcune difficoltà tecniche hanno impedito lavisione di alcuni video int rodut tivi fo rm ati sia da servizi

di telegiornali nazionali relativi agli scontri a Romacontro la Riforma Gelmini che da documentari relativiall’istruzione pubblica svedese, totalmente gratuita eornita dei migliori comfort, che sarebbero stati

utilizzati propr io com e confr ont o con la nostra ist ruzionestatale. Successivamente l’Assessore del Comune di

Bassano per lo Sport, Commercio, Industria, Agricolturae Artigianato, Alessandro Fabris, con la sua esperienzapersonale di studente presso l’Einaudi ha ribaditol’importanza di concludere gli studi ottenendo un titoloutile al propr io futuro pro fessionale. Il contrib uto p ort atoda Marina Beggio ha presentato a noi ragazzi qualiabilità e com petenze sono necessarie al giorno d’oggi nelmondo lavorativo e quali di esse indirizzanol’imprendit ore che ricerca nuovi collaborato ri n ella sceltadel migliore. Roberto Posenato, docente e ricercatore

all’Università di Verona, ha invece presentato aglistudenti alcuni dei corsi di laurea più frequentatidell’ateneo. In conclusione Sebastiano Zanolli, managere scrittore, grazie ad alcune diapositive ha intrattenutol’intera assemblea con un mini-corso di motivazioneall’attività lavorativa. Intrattenuti dalla blues band deiBlue Magic e saziati dal rinfresco organizzato perl’occasione t ut ti i present i si sono scambiat i gli Auguri diNatale. Tutto è andato per il meglio grazie allaco ll aborazione d i un co rpo securit y ben i st rui t o e d iorganizzatori che hanno coperto ogni minimo aspettodell’evento. Le critiche non sono mancate di certo macome prima esperienza non si può assolutamenteritenere un fiasco, anzi è un ot tim o pun to d i partenza perle fut ure assemblee d’istit ut o.

Filippo Baron 4^ C5 

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N° 0 - Anno 2011 I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

A.S. 2010-2011 Pag.5

Pensieri Einaudit iLo spazio dedicat o a sondaggi, comment i e consigli arr ivat i in redazione

Eccoci finalmente con la prima edizione de “Il Pelapatate”. Leinformazioni principali le abbiamo già comunicate con l’articolointroduttivo della circolare uscita prima delle vacanze, per cui non

vogliamo essere ripetitivi. Ora parleremo di voi, delle vostre opinioni,aspet t ative e consigli su questo prog ett o! Durant e l’assemb lea abbiamo fatt oun giro di domande per sentire la vostra. I risultati principali riferiscono diprime entusiastiche impressioni, anche se ci saranno pure le prime critiche,che aspet tiam o con imp azienza!Ecco a voi una sintesi delle idee che abb iamo raccolt o t ra di voi:

Arianna Tof fanin e Sonia Menon 2^ Di 

-Finalment e anche noi abbiamo un gior nalino! Ora m ancano solo le magliett e della scuola.-È un bel m ezzo per t enerci tu tt i info rmati su ciò che accade nel nostro Istit uto.-Fantastico, un’idea mo lto divertent e! -Bellissima l’idea e, consiglio m io, aggiungete molt e fot o!! 

-Mi raccomando ... i giochi non d evono assolut ament e mancare.-È un progetto molto interessante, ma allo stesso tempo impegnativo per voi “giornalisti”. Richiede costanza e mo lto tem po d a dedicarci. Un grande in bo cca al lupo r agazzi! A quanto pare siete veramente in molti ad essere entusiasti di questo progetto, e ne siamo molto orgogliosi! Viingraziamo p er il sostegno, e sappiate che cercheremo di non deludervi. Per quant o rig uarda i consigli, i giochi non

mancheranno: avrete sicuramente qualcosa da fare nelle ore buche! E per le foto... beh, saranno certamente unnost ro punt o f ort e. Quindi vi ringraziamo, e speriamo che alla fine dell'anno l'ent usiasmo possa essere lo stesso diquest e prime impr essioni! Ultim a cosa: mi raccomando , partecipat e alle discussioni sulla nostr a pagina Facebook!

Èormai im minente l ’avvio d ellaprima “ settim ana di recupero”,iniziativa alla quale

parteciperanno gli studenti dell’indirizzo geometri dal 24 al 29Gen naio 2011. M a d i ch e co sa sit rat ta? È un proget to già at tuato inaltre scuole e prevede lasospensione delle lezioni perun’intera settimana. Il fine è quellodi permettere agli studenti ilrecupero dei debiti del primoquadrimestre nell’arco dellamattinata invece che nei pomeriggi.Come è bene intuibile, è un ottimaoccasione per concentrarsi a pienosulle materie nelle quali si hadifficoltà: i ragazzi prenderanno

parte ai corsi di recupero offerti daidocenti e terranno come al solitol’esame finale. Potranno peròpartecipare assieme a coloro che

non hanno avuto in suff icienze nellapagella a corsi di approfondimentosu tutte le materie di indirizzo. Talicorsi, che potranno anche esularedal programma scolastico, sarannotenut i dai do cent i st essi o da relato riesterni e, compatibilmente con leesigenze organizzative, sarannoliberam ente scelti dagli stud enti cheverranno regolarmente a scuolacome tutti gli altri giorni. L’idea diattivare questa nuova opportunitàdidattica anche nel nostro istitutonasce grazie al grand e imp egno e aimolteplici sacrifici dei docenti delcorso geometri. Questi, dall’iniziodell’anno scolastico, hannocollaborato in modo significativo

convinti che la “settimana direcupero e di approfondimento”,così concepita, sia una scommessada tentare per offrire modalità più

elastiche e flessibili ai bisogni diciascun student e, “ curando” cioè lecarenze scolastiche mavalorizzando pure le eccellenze.Tuttavia si tratta di un vero eproprio esperimento, ed ecco ilmotivo per cui si è deciso diestenderlo solo ad un indirizzo. Eanche se gli insegnanti tengono aprecisare che in quanto appuntoesperimento non garantisce la suaperf ett a riuscita, credo sia doverosopremiare comunque vada la lorogrande volontà. Dunque, lasciandoda parte le proteste di chi vorrebbel’estensione dell’iniziativa a tuttol’istituto sin da subito, speriamoinvece che tut to vada per i l m eglio e

si ottengano i massimi risultati,affinché dall’anno prossimo tuttipossano beneficiare di questa bellanovità.

“Sett imana di recupero” al Corso GeometriUn progetto tanto at teso per i l quale si prospett ano grandi r isultat i

Federica Fiorese 4^ Cg5 

Sospensione delle lezioni al Quint o Lott o per sanare le insuff icien ze e premi are le ecc ellenze

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Pag.6 A.S. 2010-2011

Il Pelapatate I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) N° 0 - Anno 2011

“ Il t empo che perdiamo” Jacopo Bertoncello 2^ Ai 

A vete mai pensato a quantotempo impieghiamo ognigiorno per lavarci i denti,

allacciarci le scarpe, fare il caffé,lavarci, e per qualsiasi altram ansio ne ch e o ccup a la no st ragiornata? Ovviamente non se ne famai caso, ma, ora provat e apensare a cosa succede sefacciamo un breve calcolo, emoltiplichiamo tutti questi minutiim piegat i, per una giornat a, esuccessivamente per una vitamedia di circa settant’anni. Beh,sicuramente non saranno solo unpaio di minuti!Questo curioso quesito se l’è postoun recente studio del mensileFocus, e i risultati emersi sonomolto interessanti; ovviamentequesti esperti ci presentano deicalcoli molto approssimati, ma sepensiamo che solo per accendereun com puter t re volte al giorno (e i

secondi impiegati ad aspettaresono circa 87) alla fine in una vit a cioccupano la bellezza di !Insom m a m ica pochi. E se siete inmacchina il semaforo vi faaspett are ben ! E totaligiorni per lavarci non ce li levanessuno, ahimé. Ment re att endeteche un sito si connetta, impiegate

circa un totale di ,aspet t ando una trent ina di volte algiorno, ogni volta per :anche il vost ro nuovissim o evelocissimo Mac vi farà perderedelle giornate intere per caricarsi,nel senso più concreto dellaparola! Potremmo andare avanticosì calcolando il tempo cheoccupiamo per masticare (

per 59 volte al giorno peruna vita totale: ), perallacciarci le scarpe (una vo lt a al g io rno p er un a vi tarisultato: … meglio usaregli strappi!), poi per fare benzina,andare in ascensore, per tagliarcile unghie, scaldare cibi nelmicroonde, inserire password etanto altro ancora.. conclusione?Otteniamo un t otale di ,cioè 2 anni, 5 m esi e 6 giorni,impiegati nelle attività più o menomarginali che compiamo ognigiorno. Curioso no?

Con uno sguardo ancora piùgenerale della nostra vita, èinteressante sapere che studiare,lavorare e cercare lavoro ci“ rubano” un to tale d i ; manon pensiate che questo ci privi dialtro tempo prezioso, perché iltempo libero (inteso come andarea feste, fare vita sociale, guardare

la televisione) ci t iene occupati p eraltri fantastici anni! Tutt i gli annidalla nostra nascita fino allamaggiore età, l i potremmoimpiegare, astrattamente, per ilnostro divertimento. I piccolidoveri domestici, invece, comepulire, lavare i piatti & Co. cioccupano altre undici annate. Eora l a cosa p iù sconcer tan te. Vi

piace tanto dormire e oziare??Pensate che le nostre funzionivitali, com e quella appena citat a, cioccupano un to tale di !!E, se vogliamo essere deicalcolatori ancora più malati,potremmo dire che nella nostravita il solo riposare e mangiare cioccupa quindi circa il , studiaree lavorare il , il tempo libero il

e i lavori domestici il , eper lo meno i cont i si riflet to no neltempo che impieghiamo per levarie att ività ogni singolo g iorno.

 © Baron Filippo

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N° 0 - Anno 2011 I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

A.S. 2010-2011 Pag.7

Cari lettori, questi calcoli credomet t eran no in an sia g ran p och eperso ne, inf at t i lo scopo non èspaventare, visto che questavisione della vita non può esserepiù schematica e generica di così,

ma d ’alt ro nd e q uei 2 9 anni se cipensiamo bene servono per darcil’energia necessaria per fare tut to i lresto negli altri 41 rimanenti, e ilp rezzo non è po i così al to, ed i 13anni di lavoro vengono infineripagati da ben 17 di divertim ento etempo libero! Olt re a quest econsiderazioni però non possiamoparlare di tempo effettivamente

perso, perché tutto ciò checompiamo quotidianamente,moltiplicato per secondi, ore,minuti, giorni, settimane o chissàcos’altro, generalizzato o meno,rimarrà un’azione a sé stante, che

inizia e f inisce. La consapevolezzasta però nel fatto di tenere amente questi numeri spropositati,perché il tempo lo perdiamospesso, e alla fi ne ne vo la via anchetrop po, un po’ qua e un po’ là.Ragionamenti esagerati? No, perniente, l’idea è solo quella diricordarci del tempo cheutil izziamo per ogni determinata

attività, e cercare di ottimizzare item pi, quando p ossibile. La nostragiornata in conclusione non cidimostrerà mai che avremoguadagnato tempo in sensomateriale, bensì la certezza di

averlo occupato bene, rendendotutto molto gratificante. Se la vitaquindi è o ccupata da anni interi indeterminate cose, perché nonpensare a come un buon impiegodelle singole attività alla finegratificherà tu tt o il com plesso? Staa voi decidere, ma… non perdetetempo!

Spazio cinema e recensioniUna f inestra sulle nu ove produzioni cinema tografi che e non solo!

Clint Eastw oodMatt Damon, Cécile De France, Joy M ohr , Bryce Dallas How ard,Georg e M cLaren

Drammatico129 mi nuti

USA - Warner Bros

05/01/11Torna in scena la collaborazione tra Clint Eastw ood e Mat t Dam on, non molt ot em po d op o l’affasci nan t e st oria d el film Invi ct us. Seg uend o i d at i o ffert i d amymovies.it e IMDb, Hereafter è un film assolutamente da non perdere. Parla di unoperaio americano, Gorge Lonegan, che h a i l dono di vedere al di là della vita. Le sueazioni si intr ecceranno con quelle dei alt ri due personagg i, Marcus, un fanciullo inglesesopravvissuto alla madre tossicodipendente e Marie Lelay, una giornalista francesesopravvissuta al la morte e al lo tsunami. Non si può vedere al d i là del le cose senzafinire prigionieri del dolore. Lo sanno bene quelli che hanno oscillato sulla soglia,sperim entando la mo rt e e scampando la per vivere al meglio quel che resta da vivere…

Hereafter

Che bella giornat a Gennaro NunzianteChecco Zalo ne, Nabiha Akk ari, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Annarit a del Piano

Comico 97 m inutiITALIA - M edusa

05/01/11Torna sui grandi schermi Checco Zalone, ancora più divertente e

sgrammaticato, stavolta pero alla ricerca di un lavoro in divisa. Bocciato comecarabiniere, si t rova a fare la sicurezza al Duom o. Q ui conosce Farah, una ragazza arabache si finge studentessa di architettura per per arrivare a dei scopi ben precisi (chescoprirete se guarderete il film).Come sempre, combinerà un casino dopo l’altro,

portando t utt o ad una comicità che solo pochi riescono a fare, con batt ute mai banali escontate riuscendo a conquistare la critica e il pubblico. Che Bella Giornata nonpro segue Cado Dalle Nubi. La storia è stat a azzerata e ripensata da capo. Per gli amant idella com icità pot rebbe essere un ot ti ma scelt a andare a vedere il film.

“ L'esplorazione della mo rte con lagrazia del poeta”

A cura di Ion Turcanu 3^A m 

“ Un esplosivo connubio di ign oranza ebeata ingenuità”

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Pag.8 A.S. 2010-2011

Il Pelapatate I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) N° 0 - Anno 2011

La poli t ica fa scuola...di insult iToni accesi, schiamazzi e “ telerisse” : sempre più una rout ine per i nostri governant i.

Come se non ne avessimoabbastanza delle

innumerevoli liti e dellescenate da bar a cui siamo abituatida anni, quel m ix di feroceesibizionismo e pura volgarità checaratterizza tutti i programmi adalto contenuto culturale tra cui ilGrande Fratello e compagnia bella;come se non ci bastassero i penosispettacoli di tv spazzatura che civengono continuamente proposti,

programm i privi di ogni cont enuto ealtamente diseducativi checontinuano imperterrit i a riempirele prim e serat e del piccolo schermo ;piccolo schermo che ha orm ai persotutta la pubblica utilità che untempo si credeva avesse e che, adetta dei più dissidenti, stadiventando il metodo più efficaceper distrarre e allontanare lapopolazione da quelle chedovrebbero essere le priorità per unpaese, dalla realt à polit ica e da t ut t ele scelte che ci r iguardano da più omeno vicino. È il risultato di unesperimento perfettamenteriuscito, m esso in at to dall'impero dicartapesta, come direbbe qualcuno,che si è creato in tutti questi anni ilnostro presidente del consiglio: unasorta di maschera della società

italiana per sviare l'opinionepubblica dai punt i do lent i (e ce nesono m olt i) della nostr a realt à. NellaRoma antica questa maschera sichiamava “ panem et circenses ” ,f i losofia adottata da Nerone & Co.(e oserei dire tut t'ora ut ilizzata consuccesso) per t enere a bad a lapopolazione e assicurarsene ilconsenso: d'altronde, con un piatto

caldo e lo spettacolo garantito a chisalterebbe in m ente d i rib ellarsi?Il generale decadimento mediaticoche tartassa la “nostra” televisione

colpisce, ahimè, anche i politici,quelle persone che dovrebberorappresentare il volere del popolo edare in qualche m odo un esempio o,se non altro, tener vivo il valoredella democrazia che tantocaratterizza (almeno sulla carta) lanostra Repubblica; democraziabasata sull'uguaglianza, sulragionare insiem e, sul rispett o delleopinioni altrui e non certo sugliinsulti e sulle urla che sembranodiventati ormai un' abitué perl'attuale classe politica. Lo spiritodel dialogo deve costituire la

colonna portante per unademo crazia che si rispett i. Chi odiadiscutere, odia la democrazia. Madai m essaggi che ci lasciano ifrequenti episodi di dittaturaideologica, traspare una realtàdistorta, una finta democrazia,totalmente differente da comedovrebbe realmente essere; sembradiffondersi sempre di più l' idea che

a dominare non sia chi gioca pulitoo chi rispetta i propri elettori, adesempio, ma bensì chi urla di più,chi si impone sull'avversario

sbraitando com e un pazzo, chi r iescea soverchiare l'interlocutore e azittirlo a suon di ripetuteimprecazioni. Ormai la pacatachiarezza espositiva e la minimadecenza semb rano essere sempr e piùun m iraggio nei program mi diapprofondimento polit ico e nelle auledel parlamento. Da una parte ilfenomeno degli elenchi di Fazio eSaviano o la chiarezza espressiva deivideomessaggi vendoliani che fannoben sperare in una progressivaevoluzione verso una politicatrasparente e corretta (utopia?),

mentre dall'altra le pietose scenateda circo dei vari La Russa o Di Pietro ,e un parlam ento sempr e più incapacedi legiferare senza dover crearecontinui guazzabugli. Da un lato lepiccole opere di buon senso di queipochi che, in una sanaamministrazione della cosa pubblica ,ci credono ancora, in una pol it ica incui le parole non vengano utilizzate

per inveire brutalmente controoppositori e giornalisti, ma cheser vano ad inst aurar e u n d ialo goonesto e paritario;

Elia Baggio 4^ Bm 

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N° 0 - Anno 2011 I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

A.S. 2010-2011 Pag.9

che siano precise, dirette e noningannatrici e che m irino a schiarirele idee degli elettori e non amanipolarle e corromperle.Dall'altro, invece, una vastacompilation di sfoghi e “telerisse”

tutta italiana, della quale Sgarbisembra rimanere il re indiscusso,che non fa altro che accrescere,oltre che il marciume (così l'hadefinito il Newsweek) dellatelevisione it aliana e la lunga lista diluoghi com uni con cui ci etichett anoe ci deridono in t ut to il m ondo,anche la generale sfiducia dellapopo lazione nella classe diri gent e: a

testimoniarlo, infatti, sarebbe nonsolo il tasso di astensionismo chedagli anni '80 è in costant e aument o(e già questo fa pensare) ma ancheil recente rapporto annuale del

Censis, uno dei più importantiistituti di ricerca italiani, cheevidenzia una marcata diffidenza epessimismo verso le carichepolitiche e ancor più preoccupantimanifestazioni di indifferenza

diffuse tra la collettività. «Siamouna società pericolosamentesegnata dal vuoto, visto che ad unciclo storico pieno di interessi e diconflitti sociali, si va sostituendo unciclo segnato dall'annullamento edalla nirvanizzazione degli interessie dei conflit ti». L'amaro bilancio delCentro Studi Investimenti Socialiparla chiaro: una società appiattita

che deve tornare a desiderare. Cosache risulta assai diff icile, soprat tu tt oin quest o period o in cui i sogni e leambizioni d i ognuno devono fare iconti con la precarietà e l'instabilità

di un contesto economicoparticolarmente critico che ci toccada vicino. Una cosa è cert a e ci terreia precisarla: il ribaltamento diquesta dannosa e improduttivasituazione richiede uno sforzo, se

vogliamo chiamarlo così, da tutte edue le parti; i piani alti, la castapolitica, in primis, deve cominciarea rimarginare le ferite provocat e daitroppi eccessi di buffoneria e dallapoca serietà che finiscono perlasciare in secondo luogo i veriproblemi dell'Italia, ma da parteno st r a, d a p art e d i no i g io vani inparticolare, c'è bisogno di abbattere

quel muro di indifferenza chetroppe volte ci separa dalla verarealtà che spesso cerchiamo diignorare; un muro che sbarra lastrada ad ogni tipo di camb iamento.Un mu ro che ci costa l'appellati vo disocietà smort a, piatt a, inespr essiva.Un muro che va demolit o! Perché èproprio fregandosene che noncam bierà mai nulla.

“ La pena che i buoni devono scont are per l' indiff erenza alla cosapubb lica è quella di essere governat i da uom ini m alvagi” .

(Platone) 

N on si può dire niente a chidice che gli italiani nonconoscono la loro lingua,

poiché è vero. Il povero Congiuntivoe il tapino Condizionale vengonoconfusi, storpiati, ignorati.L'Accademia della Crusca ha

esaminato 6000 temi di maturandidel 2007, di cui il 58% risulterebbeinsu ffi cien te. È d a st up ir si? N o,ovunque e in qualunque mom ento lalingua italiana viene storpiata.Internet è i l primo luogo dovedell'italiano si può fare ciò che sivuole; ad esempio, su Facebookspopolano i cosiddetti “Epic Fail”,con stati sgrammaticati, pubblicati

da ragazzini e ragazzine. In ognicaso, Facebook non è solamenteintasato da grammatiche talmentescorrette da far rivoltare Dante,

Petrarca e Boccaccio nella tomba,ma ci sono anche persone di buonavolontà che cercano di rispettarel'italiano e, magari, farlo impararead altri. Non è da com m entare poi i llinguaggio proveniente dallatelevisione: ogni giorno cibombardano il cervello congrammatiche sbagliate e lessicoassolutamente inappropriato, bastipensare ai dibattiti tra politici o allinguaggio usato dai giornalisti. Sipotrebbe stare ore a correggere glistr afalcioni t elevisivi e a catalo gare ineologismi che si inventano glistessi prot agonisti di questi “ orrori” :parole come ecomafia  (mafia che

reca danni all'amb iente), poli t ich ese (linguaggio usato dai politici) oinciucio  (dal napoletano, significaparlare fit to a bassa voce).

Il p roblema al la f ine è che spessoquasi non ci accorgiamo di sbagliarela grammatica, tanto siamo abituatia sbagliarla. Ecco qualche esempiodi errori che, forse, non sapevate difare: non si d ice le scarpe marroni ,ma le scarpe  oppure i nomiche finiscono con ie  non hanno ilsingolare, per cui non si dirà la calvizia, la progenia e la barbaria ,ma la  , la  e la 

o ancora si scr ivestaccato, non qual'è , poiché è untroncamento, non un'elisione. Maahimè, gli esempi potrebbero esseretalmente tanti, con così tanteconferme da parte di istituti

statistici che vi annoierei per paginee pagine. Per concludere, posso solodirvi di coltivare la vostra lingua,tant o bella, ma t anto t rascurata.

Italiani ignoranti, provate a contestareL' appello di Congiunt ivo e Condizionale: ci sentiam o trascurat i.

Greta Furlan 2^Ce 

7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 0 Anno 1)

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Pag.10 A.S. 2010-2011

Il Pelapatate I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) N° 0 - Anno 2011

Alunni Vs. Bidell iChi ha ragione?

Alberto Bordignon 3^Am 

Ci t roviamo davant i a unproblema molto ricorrente tra

le aule di questa scuola. Tut toniziò in un passato recente quandon bidel lo entrò in una classe per leolite mansioni si trovò davanti unaos mai incontrato prima: cartacce,azzoletti di carta usati, residui di

mati ta… e ancora disegni e buchi suianchi, tracce di fango per terra eer finire in bellezza una bella melaià pregustata per bene. Le basi per

no scont ro ci furono t ut te… laGUERRA po té così iniziare! Ora t ut toiò, a questo livello, non è m aivvenuto, ma potete immaginareome potrebbe succedere qualcosai simi le se non si rispet ta l’aula dovegni g iorno si t rascorrono cinque oei o re del la p ropr ia vi t a. Per nonarlare dei bidelli che ogni giorno,op o l'uscita di tu t ti, la puliscono per

arcela trovare (come si dice dalle

no st r e p art i) “ BEA N ETA ” ! A lcuniepisodi simili, però, sono successi

all’interno di certe classi di questascuola (non è riferito solo aquest ’anno ) e la vicend a è qu asisemp re la st essa: i ragazzi lasciano indisordine l’aula, il bidello arriva,pulisce, ma se trova l’aula tropposporca il giorno dopo va nella classein questione a lamentarsi. I ragazzi,dopo l’intervento inaspettato delbidello, vengono ovviament e sgridati

e alcune vo lte scappa anche il castigoda p arte del professore. M a… CHI harag ione? ! “Be l l a domanda ! ”penserete! Gli alunni sost engono chei bid elli sono pagati per p ulire le aulee svolgere altre mansioni, e nondovrebbero affatto lamentarsi dicompiere le dovute pulizie comestipulato da contratto. I bidelli sidifendono dicendo che è vero che

sono pagat i, m a no n è possibile

tro vare certe schif ezze sopra i banchie disegni fatti non solo con matite,

ma anche con pennarelli e persinocon la cancel l ina. Entrambisostengono le loro ragioni conmotivazioni fondate e più checonvincenti, e non si può dare néragione né tor to a nessuno! M a ditecicosa ne pensate! Che siate alunni,bidelli, o chiunque altro, noi viascolteremo! Mandateci un vostroco m m ent o via Faceboo k o

s e m p l i c e m e n t e v i a e - m a i lall’indirizzo che trovate nel trafilettoa sinistra alla seconda pagina! Loprenderemo in considerazione! Sesiete alunni raccontateci se visuccedono cose simili e diteci sesiete contenti della pulizia dellavostra aula!Ma ricordate: TENER PULITO E’ UNDOVERE PERCHÈ TROVAR PULITO

E’ UN PIACERE!

Lo Studente Sport ivoLa gazzetta dello sport made in Einaudi

Anche quest’anno si verificano nel nostro istitutocompetizioni sportive sotto forma di tornei fra classiper quanto riguarda gli sport di squadra, m entre vienedato spazio agli sport individuali attraverso i giochid’istituto.

Siamo ancora agli inizi dei tornei, tutte o quasi lesquadre sono ancora in gioco, ma hanno iniziato già afarsi not are le squadre favorit e o qu ali pot ranno esserele sorp rese. Ve ne presentiam o 3 fra le favor it e.

: Nella classe sono presenti giocatori che militanosoprattutto in prima squadra, chi addirittura ineccellenza. Questa è gent e di esperienza, gen te ch e sagiocare a calcio e che no n t eme alcun avversario. Fra diloro vi è anche un vero giocato re di calcet to , abituatoal camp o piccolo, è fo rse grazie a lui che la squadra haqualcosa in più .

: La 5^ Ai è st at a la sorp resa delto rneo 2008/2009, sfiorando il sogno di alzare la copp a

all’ultim a part ita, pr oprio in f inale. L’anno successivo èstat o condizionato dagli episodi, che hanno po rtato la4^ Ai a non superare la fase a gironi, per cui quest’annola squadra ha voglia d i riscatt arsi e d i prend ersi il t ito loall’ultim a chance.

: Classe temibile sotto il punto di vista tecnico,sono presenti elementi che non hanno alcunaesperienza in prim a squadra, ma m ilitano tu tt i o quasiin campionati regionali e nazionali. Fra di loro ben 3sono stati convocati nella “ nazionale ” dell’Einaudi.Nono st ante le qualità dei singoli, non si riesce ancora avedere un im pront a di gioco chiara, si aff idano più sullequalità dei singoli che sulla qualità complessiva digioco.

: Nei tornei precedenti la 3^Bi è

sempre partita da favorita, anche se poi si è rivelatauna delusione. Nella scorsa edizione del torneo,sembravano il Barcellona senza Real, avevano l’ob blig odi vincere, eppure la Liga non l’hanno

Igor Cobalchini 3^A m 

7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 0 Anno 1)

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N° 0 - Anno 2011 I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) Il Pelapatate

A.S. 2010-2011 Pag.11

vinta perché fermat i nei quarti da un’arrem bant e 2^Ai .Anche i n p rima si sono fermat i ai quart i; quel la deiquarti sembra essere divenuta una maledizione,staremo a vedere se riusciranno a sfatarla. :L’accoppiamento fra le due classi sembra averprodotto un ottimo risultato, tutti regionali, nessuno

escluso, tanta qualità e abbondanza di bel gioco.Vogliono strafare, non si accontentano di vincere,dichiarano apertamente di ambire alla vittoria finale,squadra determinata con tanta voglia di fare. Si vedeche non hanno alcun timore dell’avversario, loaffrontano a viso duro senza lasciarsi trasportare dalleemozioni, nonostante siano alla prima esperienza deltorneo. Complessivamente, i ragazzi che partecipano aquesti tornei, li affrontano con lo scopo di divertirsi,ovviamente vi è chi si lascia prendere dall’agonismo edalle emozioni e questo vale soprattutto per gliinst ancabili stud enti d el biennio.

Ma in fondo, ci si diverte semp re!

È ancora t ropo presto per dare un g iudizio su qualepossano essere le contendenti al titolo, comunquevogliamo segnalarvi un paio di classi, e non solo per ledot i tecniche.

: squadra composta da sole ragazze con buonecapacità pallavolistiche, la capitana Greco hadichiarato di amb ire almeno ad un po sto fra le prime 4,un obiet t ivo non t roppo compl icato per una squadracomposta tutta da elementi che praticano questosport.Classe simpatia la , i quali si definiscono degliamatori che hanno il solo fine di divertirsi, senzapretendere alcun risultato. Ma attenzione che questapuò essere la form ula giusta per vincere!

Non per tutt i sono fuochi d’art if icioLe t ant e iniziat ive di solidarietà sono simbolo di un capodann o di condivisione

Ilaria Marcolin 2^ Ai 

L ’ultimo dell’anno è forse la festa più attesa edesiderata da tutti, un’occasione per trovarsiassieme agli amici o ai parenti , per brindare al

nuovo anno che st a per arrivare. I modi di t rascorrere il

capodanno sono mol t i , come anche i luoghi: t ra i p iùdif fusi sono sicuram ent e le feste in piazza, in discot eca,a casa degli amici oppure i classici cenoni in famiglia.C’è chi invece quest’anno ha deciso di trascorrerequesto giorno di festa in modo alternativo, con quellepersone che non sono abituate a passare un “ultimodell’anno” all’insegna d ell’allegria e della vog lia di st areassieme. Proprio per questo motivo, in molte cittàd’Italia in questo giorno di festa è stato proposto unoslogan: meno botti e più solidarietà . Si è d eciso d i

trascorrere un capodanno nuovo attraverso il quale sidesidera aprire l’anno con uno sguardo piùresponsabile e solidale verso il domani. È stata quindiun’occasione per stringersi attorno ai più poveri e atutti coloro che nella società sono i meno fortunati.Uno d eg li even ti p iù no ti si è svo lt o a Bari, d ove ilcomune h a dedicato la not t e di San Silvestro all’Africae ai senza t ett o della cit tà: l’am ministr azione ha offert oai più bisognosi la cena del 31 e il pranzo del primogennaio . Dopo il brind isi finale tut ti sono scesi in piazza

per lo spettacolo musicale organizzato dal TeatroPubblico Pugliese. Tutti gli artisti che si sono esibitihanno destinato il proprio compenso al progettodell’associazione di volontariato Amref ,

l’org anizzazione che da più di 50 anni op era, senza finidi lucro, a livello sanitario in Africa Orientale. Conquesti contributo gli artisti hanno contribuito anchealla realizzazione di alcuni pozzi d’acqua. Non serve

però andare così lontano per trovare questo tipo diiniziative, perché prop rio nel b assanese, con precisionepresso l’Ist i tuto Graziani, ha avuto luogo un“Capodanno di Condivisione”, la sesta edizionedell’evento promosso dall’associazione I.E.S.S.(Itinerari Eco Socio Sistemici con sede a Rossano).Quest’appun tam ent o ha visto per sett im ane imp egnatigio vani e adult i del bassanese nell’org anizzazione dellacena del 31 dicembre, che è stata l’occasione pertrascorrere la serata assieme alle persone sole e alle

famiglie che, per motivi diversi, non avrebbero avutoaltro m odo per fest eggiare l ’arrivo del nuovo anno. Giànelle settimane precedenti i volontari si sono dati dafare per raccogliere generi aliment ari all’uscita d i alcunisupermercati, hanno preparato il ricco programma dimusica e giochi, olt re alla tradizionale to mbola, grazieanche al supporto di tante persone ed esercizicommerciali che hanno offerto con generosità il loroaiuto. Questi sono solo alcuni degli esempi in cuicapodanno può essere visto non solo com e un mo tivo

in più per festeggiare, ma anche come momento dicondivisione con persone che, a pochi passi da noi,vivono situazioni diff icili.

7/29/2019 Il Pelapatate dell'Einaudi (Numero 0 Anno 1)

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Pag 12 A S 2010 2011

Il Pelapatate I.T.C.G. “L. Einaudi” - Bassano del Grappa (Vi) N° 0 - Anno 2011

I giochi del Pelapatate!

Part endo d alla prima parole, inserisci quelle mancanti di cui vengono indicate iniziale, finale e lunghezza (1 tratt o =1 lett era). Ogni t erm ine deve legarsi a quello precedent e e a quello successivo seguendo un senso lo gico.

BIG BEN GUSCIO COLONNELLO STRUMENTALI ATTRACCOO_ _ _ _ _ _O N_ _E T_ _ _ _ _E V_ _ _ _I P_ _ _O

POLSO C_ _ _O C_ _ _ _ _O C_ _ _E F_ _ _ _OMAMMA C_ _ _ _ _ _ _ _O C_ _ _ _ _ _A N_ _O

FRA S_ _ _ _ _ _ _I C_ _ _ _ _EWESTERN C_ _ _A

VETRATA

ABITI, AMPIO, ANNIVERSARIO, ANTICO, ATOMO, ATTESA, ATTI,BAITA, BRINA, CAFFE’, CANTINA, CAPPA, CARATO, COLLE, DENTI,DITTA , EDIZION E, ESAME, ESTIVO, FARFALLE, FARO, FIFA, GESSO,GRAVIDANZA, INDIA, MINA, NAPOLI, PAPAVERO, PAPPARDELLE,PARETE, REQUISITI, ROMANZO, SALSA, SODA, TIMIDO, TRAMA,VENDEMMIARE, VISO

(da Focus Brain Trainer n °40)

(da Mo ndo Sudoku n°1)

(da Ma gico Puzzle n°192)

(dalla Settim ana Enigmistica n °4067)

A cura di Arianna Tof fanin e Sonia Menon 2^ Di