IL NOSTRO QUARTIERE CHE CAMBIA Avanti,c’èspazio · Babbo Natale... PAGINA 6 Ecopass: la parola...

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Via Paolo Sarpi, 19-Milano-Tel. 02-312094 - Via Meravigli, 16-Milano-Tel. 02 72000088 Via Vittorio Emanuele, 40-Monza-Tel. 039 2301299 Avanti, c’è spazio IL NOSTRO QUARTIERE CHE CAMBIA Ecopass: la parola a ViviSarpi PAGINA 4 Ecopass: la parola ai commercianti PAGINA 5 L’intervista: Assessore De Cesaris ci dica un po’ PAGINA 2 Paolo Sarpi: l’Isola che non c’è PAGINA 7 Quando i Pisapia fanno ooh PAGINA 2 DIRITTI E ROVESCI • N°5 • Giovedì 15 dicembre, 2011 • www.vivisarpi.it Caro Babbo Natale... PAGINA 6 Ecopass: la parola ai cittadini PAGINA 4 Ecopass: la parola a Milano si muove PAGINA 5 Ogni Natale con te, dal 1914 Via Paolo Sarpi, 19-Milano-Tel. 02-312094 - Via Meravigli, 16-Milano-Tel. 02 72000088 Via Vittorio Emanuele, 40-Monza-Tel. 039 2301299 8 pagina 9 pagina INIZIATIVE IN QUARTIERE AAA QUARTIERE RACCONTASI Ecopass: la parola a Sarpiciclabile PAGINA 4

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Via Paolo Sarpi, 19-Milano-Tel. 02-312094 - Via Meravigli, 16-Milano-Tel. 02 72000088Via Vittorio Emanuele, 40-Monza-Tel. 039 2301299

Avanti, c’èspazioIL NOSTRO QUARTIERE CHE CAMBIA

Ecopass:la parola aViviSarpiPAGINA 4

Ecopass:la parola ai commerciantiPAGINA 5

L’intervista:AssessoreDe Cesarisci dica un po’PAGINA 2

PaoloSarpi:l’Isola chenon c’èPAGINA 7

Quandoi Pisapiafanno oohPAGINA 2

DIRITTI E ROVESCI • N°5 • Giovedì 15 dicembre, 2011 • www.vivisarpi.it

CaroBabboNatale...PAGINA 6

Ecopass:la parolaai cittadiniPAGINA 4

Ecopass:la parola aMilanosi muovePAGINA 5

Ogni Natale con te, dal 1914Via Paolo Sarpi, 19-Milano-Tel. 02-312094 - Via Meravigli, 16-Milano-Tel. 02 72000088

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INIZIATIVEIN QUARTIERE

AAA QUARTIERERACCONTASI

Ecopass:la parola aSarpiciclabilePAGINA 4

Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it2

strade, il sindaco si vuole rendereconto di come si vive qui ogni giorno.

Sulla sua auto (che non è un'autoblu) saliamo in due rappresentantidell'Associazione.

Piove forte, sono i giorni dell'allu-vione a Genova.

Temiamo che la pioggia riduca l'ef-fetto “mercato all'aperto” così con-sueto nelle nostre vie, ma le biciclet-te stracariche e bar-collanti dei grossistinon tardano a farsivedere. I poveri cicli-sti di turno devonotenere anche l'om-brello, oltre allemerci e al manubrio.

Il commercio pulsa,cartoni e grossi sac-chi verdi risaltanosull'uscio di millenegozietti fatiscenti.

I furgoni bianchi stazionano ovun-que. Procedendo a passo d'uomo,guidiamo il sindaco attraverso viaBramante, piazzale CimiteroMonumentale, via Messina, viaLomazzo, via Giordano Bruno, viaNiccolini, via Giannone, viaGuercino, via Giorgione, via Giusti,via Rosmini.

La vista è sempre la stessa: centrimassaggi chiusi e riaperti; impro-

ponibili macellerie chiuse eriaperte; internet point chiu-

si e riaperti; negozidi vestiario che

fanno da sfondo costante, mai chiu-si, sempre più aperti. Il sindacoannota, chiede particolari e ci chie-de opinioni sul tema della sicurezzae della mobilità.Finiamo con un tratto a piedi in viaSarpi e via Montello. Qui lo condu-ciamo all'interno del civico 6, dovecartoni e plastica riempiono comesempre il cortile degradato.

«Non è possibile!»sbotta quando gli rive-liamo che il proprieta-rio del palazzo è unEnte a partecipazionecomunale.

Al termine di viaMontello il nostro giroè terminato. Solo lì,finalmente, avvistia-mo una pattuglia divigili (fermi in mac-china, come sempre).

Il sindaco si dichiara stupito, nontanto della tipologia del problema -che già conosceva - quanto della suadiffusione. Ammette che la questio-ne è più impegnativa di altre, comequelle già affrontate nel quartiereSanta Giulia o in piazza Lavater.Cichiede anche quale iniziativadell'Amministrazione potrebbe dareun segnale di inversione di tenden-za contro il degrado del nostro quar-tiere.

Gli consigliamo di rendere effetti-va l'ordinanza della Giunta Moratti,che impedisce il commercio all'in-grosso durante la domenica. Loinvitiamo a non tardare ulterior-mente, a far sì che i residenti non sisentano traditi e che i grossisti nonpensino di poter fare sempre comecredono.

Gli diciamo apertamente che ilquartiere lo aspetta, con delle pro-poste che, gradualmente certo, maeffettivamente, affrontino e risolva-no il problema. Gli lasciamo infine

una raccolta di tutte le nostre ini-ziative: manifestazioni, denunciaday, assemblee, esposti, etc.

Il sindaco dice di voler sen-tire tutti gli assessori coinvolti e

ribadisce di aver dato una delega inproposito all'assessore Majorino.

Ci saluta promettendoci di farsisentire a breve, brevissimo termine.

La macchina (non blu) se ne va. Nella via rimaniamo noi - contenti

che il sindaco abbia mostrato com-prensione e sensibilità - e la macchi-na dei vigili urbani, in vettura comesempre.

«Non è possibile!»sbotta quando gliriveliamo che ilproprietario delpalazzo è un ente apartecipazionecomunale.

...organizzato dall'AssociazioneVivisarpi, ci aveva fatto aspettareun'ora. «Non ho la bacchetta magi-ca» aveva detto in quell'occasione«ma in quaranta giorni tornerò adarvi delle risposte sui problemidella zona Sarpi». Il nuovo sindaco Pisapia è tornatoper la prima volta in quartiere il 25

ottobre 2011. Il programma prevede

un giro in incogni-to per le nostre

...pomeridiano dei furgoni e l'occhia-ta furtiva del carico/scarico - Ma qui,dov'è la crisi? - Ha molti capelli, magrigi, vestiti dimessi, e la sua aziendasostiene parecchie famiglie, con iloro conti e mutui.

E' quotidianamente in mezzo adadempimenti, tasse, DURC, DM10,CCIAA, IRES, IRAP, IVA, Istituzioni,Fatture.

Si dibatte fra Legali, Consulenti delLavoro, Commercialisti, dietro l'an-golo lo aspettano multe, ispezioni.

Sicurezza e ISO9000, visite medi-che dei dipendenti, e piani di evacua-zione.

E' innovativo, ha un ufficio mobile.Durante l'inevitabile controllo silamenta con l'agente: - Non ho unufficio fisso, che piani di evacuazionedovrei fornirgli? - Si sente beffarda-mente rispondere - Qualcosa dovràpur evacuare, no? - E' un imprendito-re di carattere un po' distratto maricorda che assumere un nuovodipendente comporta un costo 2volte il salario netto. E gli fa aumen-tare l'IRAP. Una strana tassa sullaProduzione. Chi più assume, peggiosta. Più produce, più paga, perda oguadagni. Non deducibile, ma calco-lata dopo le tasse.

Diavolo, come si fa a competere. InItalia, esistono regole scritte e nonscritte. Prospera chi segue quelle nonscritte. L'altro può accontentarsi diadempiere, e fallire.

Si avvia ormai ai sessantanni, e allapensione, ma quando potrà andarci?

Erano 62 qualche anno prima, poi65, domani di più. In fondo perchéstare a riposo? Ci si annoierebbe, odiamine. Però, sapere quando èbello. Deve pur pianificare quanti

soldi dovrà ancora rimetterci inazienda, e capire se gli basteranno.

Senza aiuto, mica fa parte di lobbyparticolari, le banche gli prestano isoldi, ma solo quelli che vi deposita.

Si ride, nel paese dove non esiste ilVenture Capital, il VC, ma i WC sì,anche se nei bar son sporchi. E comelui, tanti, poveretti, quelli delle rego-le scritte. E' il destino di molti50enni, ex manager, di cui le aziendesi sono liberate non potendo pagarsiil costo, sebbene bravi. Attenzionefra 5 anni, capiterà anche ai 40enni.

Si darà dentro uno di quaranta perdue di 20. Rottamazione. Si risolveràil problema dei giovani.

Evviva, senza un piano, per caso,come avviene sempre in questopaese. Purtroppo non come un golda centrocampo, ma come l'inonda-zione che spietata se la prende control'abusivismo, e purtroppo miete vitti-me innocenti. Con morti.

Casualties, li chiamano gli americani.Fatalità. Davvero. Ma lui si chiede,

troverò qualcuno che mi dia unamano?

E chi investe in un'azienda che soloper stare in piedi richiede 50.000all'anno, anche se non produce red-dito?

Non puoi tenerla, né venderla.L'azienda ti rimane incollata come

una cozza, come un polpo al polpac-cio, che per quanto scalci, si divinco-la addosso ancor di più. Bisogna spe-rare che vada a riposo anche lei, frauna decina d'anni,piano piano, zitta, zitta,senza scossoni, altri-menti i clienti nonpagano più, si rischia ilpenale, il polpo si tra-sforma in riccio di mare,piede sopra e nientedenaro per campare, lafacile rima.

Grazie a Dio l'INPS hail portale, è facile chie-dere una simulazionedel calcolo della Pensione. No, la funzione è disabilitata. 3.000 o1.000 di pensione? Boh, e la fine-stra...

Impotenza dell'informatica, ma no,il sito funziona benissimo. Funzionabenissimo quello che non fa.

Un ben di dio di pin buttato a mare.E' stato all'INPS di zona, ha afferrato

il numerino, ma l'impiegato a cui sirivolge, trovate troppe variabili nellasua situazione, ha rinunciato al cal-colo. In Bramante, passa un furgoneeuro -2 che, inondando l'aere difumo nero, lo infastidisce. Ma subitosi rinfranca, ehh dietro c'è un euro 0,mica palle.

Fa un caldo pazzesco, nel pomerig-gio estivo, il mal di testa lo avvinghia,forse lo smog, sbotta e si chiede se ingiro vengono prodotte, bolle di

accompagnamento,scontrini, fatture.

Si parla addosso evaneggia di costo dellavoro, del denaro, dispread, di recupero cre-diti, di azioni legali, sele aziende son polpi,cetrioli. Poi d'un trattorinsavisce. Lì dietro,qualcuno avrà tempoper gli adempimenti?Per le assicurazioni? Per

i piani di evacuazione?Con tutto quel business, sarà indaf-

farato, perdiana. E' roba di Sarpi. Ma è anche l'Italia.In quartiere c'è la via Giuseppe

Giusti. Lo insegnano il Giusti nellascuola di via Giusti? Quel poetatoscanaccio, trapiantato a Milano,che, prima dell'unità d'Italia, inSantambrogio metteva le birbe alleberlina, si rivolgeva alle masse e lespronava - a noi larve d'Italia, mum-mie dalla matrice, è becchino la balia..-

Ce l'aveva con gli italiani che non siribellano ai soprusi del tiranno, equando nascono sono già morti.

Che si insegni a scuola, è il 150°.

di GIUSEPPE FASOLA

Giuliano Pisapia questavolta arriva puntuale.Prima delle elezionicomunali di aprile 2011,all’incontro con icandidati sindaco...

Robada SarpiUn imprenditore dipiccola media impresapercorre l’incrocioSarpi-Bramante, stesolà come un pezzo dibazar, e si domanda,fra lo sciamare...

di DANIELE GENNARI

ISTITUZIONI E DINTORNI In questa sezione sono ospitati interventi su temi generali che hanno ricadute sulla vita del quartiere.

Quandoi Pisapiafanno ooh

Ce l'avevacon gli italiani chenon si ribellanoai soprusi deltiranno, e quandonascono sono giàmorti.

Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it 3

La presentazione alquartiere del PianoIntegrato di Interventosulle aree cosiddette“Ex ENEL”, è stata...

...l'occasione per porre diretta-mente alcune domandeall'Assessore all'urbanistica dott.saLucia De Cesaris.

VS: Il PII ex ENEL è finalmen-te giunto al punto di partenza: cisono delle scadenze ben defini-te in modo tale da poter avereun'idea abbastanza precisa diquando il tutto sarà realizzato?Quali sono dal suo punto di vistai punti più qualificanti del proget-to? Questo intervento potrà asuo avviso avere ricadute positi-ve sulla riqualificazione dell'inte-ro quartiere e se sì quali e diche tipo?

Lucia De Cesaris: L'interventorecupera, riqualificandola, unaparte di quartiere in parte abban-donata e degradata da moltotempo, prevedendo il recupero ela ristrutturazione di un edificioliberty (l'“ex tram a cavalli”) asse-gnandolo alla Associazione per ilDisegno Industriale (ADI), che vicollocherà la Collezione StoricaCompasso d'Oro.

Nella struttura saranno inoltrerealizzati spazi espositivi perma-nenti e temporanei per la promo-zione e la diffusione della culturadel design. Non solo, l'ADI si èdichiarata disponibile a definirecon il quartiere modalità di utiliz-zo degli spazi anche per finalità diincontro delle associazioni e degliabitanti della zona. A ciò vaaggiunto che verranno realizzatedue piazze ad uso pubblico ( unadi 2.490 mq, nell'isolato compre-so tra le vie Bramante e Niccolinie una di mq. 5.940, nell'isolatocompreso tra le vie Bramante eCeresio); un parcheggio ad usopubblico interrato, con tariffeconvenzionate con il Comune,per circa 240 posti; il RaggioVerde n. 8 (itinerario ciclo-pedo-nale dal Centro Storico al ParcoNord), nel tratto da PiazzaBaiamonti lungo via Ceresio fino avia Farini.

Infine l'interventoconsentirà di interve-nire per riorganizzarela viabilità dell'area.Per quanto concerne itempi, i lavori inizie-ranno entro il 2012 ecredo che entro il2015 gran parte del-l'intervento potrebbeessere realizzato

VS: Durante l'iterautorizzativo l'Associazione, surichiesta della precedenteamministrazione, aveva elenca-to alcune funzioni di cui il quar-tiere è carente che avrebberodovuto trovare spazio nello svi-luppo del PII, in particolare unospazio culturale che prevedesseuna sala conferenze, una biblio-teca/mediateca/cineteca diquartiere, un auditorium perconcerti e proiezioni, una salaper esposizioni sino a una pisci-na pubblica a scopo ludico spor-

tivo. Di tutto questo, poco onulla è rimasto: pensa ci siaancora la possibilità quantomeno di un uso pubblico di alcu-ni degli spazi disponibili (es.sala per conferenze) da parte diassociazioni e altre realtà cultu-rali già presenti in zona?

LDC: Io purtroppo sono arrivataquando alcune deci-sioni erano già stateprese, tuttavia, comeho detto prima e comeha confermato ADIdurante il recenteincontro pubblico cheabbiamo organizzatoper spiegare l'inter-vento ai cittadini,spazi del centro ADIsaranno messi a dispo-sizone del quartiere

con modalità che concorderemonell'interesse di tutti, ma anchenel rispetto della collezione.Peraltro, non possiamo sottovalu-tare che una iniziativa culturaleimportante come la mostra per-manente del Compasso d'oroverrà localizzata in questa partedella città; sono sicura che questoporterà nuova linfa vitale all'inte-ro quartiere, che diventerà meta divisitatori e dibattitti culturaliimportanti.

VS: Su tutta la zona sono in

fieri altri interventi che possonocambiare il volto di questo quar-tiere: pensiamo al progettoFeltrinelli, alla riqualificazionedei caselli daziari di Porta Volta,alla rivisitazione della Piazza delCimitero Monumentale con l'ar-rivo della metropolitana.

Ci può dire a che punto sonoquesti ulteriori interventi e comea suo avviso potranno trasfor-mare la zona?

Si può in prospettiva pensaread un effetto “via Tortona - viaVoghera”? L'amministrazionepensa di essere attiva nel guida-re queste trasformazioni? Conche modalità?

LDC: L'obiettivo di questaamministrazione è ridare nuovavita e nuova immagine a tutta lazona, per questo stamo seguendocon attenzione e interesse l'iter dialcuni interventi importanti, cheperò richiedono ancora qualcheapprofondimento.

Ogni novità e avanzamento avràcomunque un momento di disus-sione con il quartiere e i cittadini.

VS: Come lei saprà il quartiereSarpi-Bramante-Canonica - che èsituato nel cuore della zona chesubirà questi interventi di riqua-lificazione - soffre da anni dellamassiccia presenza di attivitàcommerciali all'ingrosso.

È convinta anche lei che que-sto commercio sia incompatibilecon il quartiere? Ritiene che ladelocalizzazione dell'ingrosso inaree più idonee a questa attivitàsia una strada ancora percorribi-le? Potranno questi interventiurbanistici di riqualificazionediventare strumenti per una con-versione o addirittura di sposta-mento “spontaneo” di questiesercizi all'ingrosso?

LDC: Le attività commercialiall'ingrosso hanno un loro luogodestinato e più idoneo, bisognalavorare per spingere la conclusio-ne di questo processo e mantene-re nel quartiere solo attività com-merciali di prossimità e vicinato,le uniche compatibili con lecaratteristiche del quartiere cheperaltro gode di un'ampia zonapedonalizzata.

Una zona che sono certa con inuovi interventi diventerà unmodello per un nuovo modo divivere la città, che deve essereaccogliente garantendo la qualitàdella vita dei cittadini.

VS: Infine il PGT: nel Pianodelle Regole si prevede che neiNuclei di Antica Formazione(NAF) non possano più aprirsinuovi esercizi all'ingrosso.

Anche se non ancora approva-to, il PGT è in vigore in regime disalvaguardia: ciononostante nelnostro quartiere - che è un NAF- stiamo assistendo ancoraall'apertura di nuovi eserciziall'ingrosso, da noi regolarmentedenunciati. La nuova ammini-strazione intende attivarsi perporre fine a questi abusi o comela precedente finirà con l'accet-tare il fatto compiuto?

GP: Si tratta di un problemaserio, stiamo lavorando anche congli altri assessori competenti affin-chè si possa intervenire; tuttaviala sola normativa urbanistica nonbasta, dobbiamo cercare di trovareuno strumento che permetta anoi, amministrazione comunale,di intervenire nel sistema di trafe-rimento delle licenze. E' un setto-re dove non abbiamo competenzadiretta, ma stiamo cercando ditrovare una soluzione qunatoprima. Per quanto riguarda ilfuturo, nel PGT la destinazionecommerciale all'ingrosso è e rimanenon compatibile con il quartiere.

L’intervista:AssessoreDe Cesarisci dica un po’

L'interventorecupera,riqualificandola,una parte diquartiere in parteabbandonata edegradata damolto tempo Locale intimo e accogliente a due passi dall'Arena

milanese offre piatti della tradizione italiana legatida un tocco eccentrico e innovativo,

integrando l'utilizzo di prodotti provenientida aziende equosolidali ed equosostenute.Propone inoltre una vasta scelta di vini

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IL SANTO BEVITORE

scuola di via Giusti (eccocosa denuncia una mammaalla stampa_“L'inquinamento nellanostra zona è arrivato alle

stelle, nella zona cisono sei scuole e

migliaia di bambi-ni, italiani e cine-si, che continua-

no a respirare leesalazioni velenose

dei furgoni vecchi e inqui-nanti tutta la settimana per 15 ore algiorno”), senza che un vigile si sognidi fermarli e sanzionarli. Il più dellevolte ignorano anche le prescrizionidelle ordinanze comunali e regionaliche dovrebbero fare rispettare! Ed èin linea sia con quanto in prospettivai referendum ambientali prevedonoper la città (estensione dell'area con-gestion charge sino alla circonvalla-zione esterna) sia con le proposteper una zona 30 sull'intero quartiere(vedi progetto Sarpiciclabile-ciclobby).

Queste le premesse e le motivazio-ni di allora e di oggi.

Alla luce della recente ordinanzadel comune di Milano che istituiscedal primo gennaio 2012 nell'areaEcopass il ticket di 5 euro per chiun-que entri nell'area, che dire? Certoper gli abitanti della zona un balzelloin più a fronte di un miglioramentodella vivibilità nell'area sia per ildiminuito numero di veicoli in circo-lazione e sia per la diminuzione dellaconcentrazione di inquinanti.

Ma se la pensassimo applicata alnostro quartiere considerate le dero-ghe previste anche se sperimental-mente per i primi sei mesi per i vei-coli adibiti al carico e scarico merci(tariffa dimezzata senza vincoli pre-scrittivi di orario) rischierebbe di tra-sformarsi in una beffa: chi più inqui-na meno paga!

Aspettiamo allora il termine dellasperimentazione per poi esprimerepiù compiutamente il nostro parere...e se nel contempo cominciassi-mo a pensare a una ZTL con tele-camere accessibile solo ai residen-ti per il quartiere?

4 Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it

...dando così evidenza a una richiestache l'Associazione Vivisarpi avevapresentato all'assessore PierFrancesco Maran alle prese con ilproblema di concretizzare i risultatidei referendum ambientali del giu-gno scorso che di fatto comportava-no un superamento dell'Ecopassverso una vera e propria CongestionCharge.Con l'uscita sulla stampa di questanotizia sono iniziate discussioni frafavorevoli e contrari. Le pagine difacebook e il nostro stesso sito sonodivenuti luoghi di confronto moltofitto e vivo, confronto che poi si èattenuato quando la decisione del-l'amministrazione ha sì trasformatol'area Ecopass in area C ma ha esclu-so in questa prima fase di allargarla.Abbiamo allora pensato di utilizzarequesto momento per continuare ilconfronto dando spazio su questogiornale a diverse opinioni. Innanzitutto è utile mettere ordinesu alcune cose.

La richiesta di estendere l'areaEcopass al nostro quartiere era inlinea con la posizione chel'Associazione ha sempre tenuto sinda quando il provvedimento hapreso la luce nel 2007. Forse pochi loricordano ma nel luglio 2007, quan-do la giunta Moratti stava discutendol'applicazione del provvedimentoche vedrà poi la luce nel 2008, lanostra zona era stata inclusa all'inter-no dell'area Ecopass come era chiara-mente riportato su “il Giornale” del 7luglio 2007 (un quotidiano benaddentro a quanto veniva dibattutoin giunta). Poi una qualche manina

Abito in via Bramante da un po’ dianni e devo dire che la vera stradache e stata lasciata a se stessa eproprio la via bramante..... tutti sisentono in grado di fare ciò chevogliono (cinesi, grossisti che par-cheggiano da per tutto ecc...) quipiù che l'Ecopass ci vorrebbero letelecamere all'inizio della via(Bramante/Monumentale e Bra-mante/Lega Lombarda) e farla datransito solo a residenti) come nonriesco ancora a capire le telecameremesse a via Montello!!!!!!

A chi servono???CARLO

Ci è andata bene che il Comunenon ha accettato di inserire il quar-tiere Sarpi nell'area ecopass.

Avremmo avuto una tassa in più elo smog sarebbe stato uguale perchèi furgoni dei grossisti avrebberocontinuato ad entrare pagando.

ALBERTO

A mio parere l'Ecopass in quartie-re è assolutamente improponibile.

Vuoi per la struttura urbanisticadel quartiere, vuoi perché finirebbeper danneggiare dettaglianti e resi-denti, lasciando via libera ai grossi-sti, su cui le multe non sembranofare effetto.

E mi pare di non essere il solo apensare in questo modo, da quel chesento in giro.

ANTONELLO

Inviato questo contributo anche alsito sarpiciclabile, ma mi sembravacorretto scriverlo anche a voi visto

che vi citero' in seguito e offritequesta possibilita di comunicare inquesta forma.

Questa vuole essere una riflessio-ne ad “alta voce” destinata a noicomuni cittadini. Penso che il dibat-tito si puo’ e si deve aprire ancheall’interno del quartiere. Così evi-tiamo di far pensare che tutti i resi-denti siano d’accordo con quello chesostengono alcune associazioni tipoVivisarpi quando dice: «Vorremmochiedere gentilmente al Comune diinserire zona Sarpi nei confini dellacongestion charge ». In questo modo si legittima i mediaa riportare quanto segue: “C’è unpezzo di Milano che vuole entrarenell’ area Ecopass e pagare ilpedaggio pur di «decongestionare»il quartiere”.

Ecco diciamola tutta e bene: c’e’un’ associazione che non rappresen-ta nessuno se non se stessa.

Io sono per la democrazia parteci-pata, per cui in questo caso inviterei

Ecopass:la parolaai cittadini

In occasione dellapubblicazione del nuovoprovvedimentosull’Ecopass da partedella giunta comunale,...

...si è riaperto il dibattito sulla possibi-lità di estensione dell'area Ecopass allazona Sarpi.

La posizione di Sarpicilabile è nellasostanza convergente con quella del-

l'associazione Vivisarpi, a cui va ilmerito di aver dato il via alla discus-sione.

Il sistematico superamento dellesoglie ammissibili degli inquinanti incittà che, dati alla mano, risulta parti-colarmente allarmante nelle strette viedel quartiere , il continuo verificarsi disituazione di congestione del trafficodovuto anche alle irregolarità e gliabusi nella sosta dei veicoli commer-ciali, il ripetersi di incidenti che vedo-no coinvolti pedoni e ciclisti, ci porta-no a concordare pienamente con l'ur-genza di ridurre in modo sensibile laquantità di veicoli circolanti a livellolocale. Ci preme tuttavia mettere in evi-denza alcuni punti che riteniamo prio-ritari dal punto di vista del migliora-mento della sicurezza e della mobilitàlocale. L'estensione di questo provve-dimento alla zona, non può infattiessere considerata di per se una solu-zione definitiva al problema e si devetenere conto che una parte significati-va del congestionamento veicolare,nelle ore di punta, è endogeno al quar-tiere ed è dovuto anche al traffico pri-vato (anche causato dalla affannosaricerca di parcheggio), non solo aquello commerciale, come risultaanche dalle analisi e dagli studi effet-tuati di recente dal gruppo tecnico diCiclobby.

L'estensione dell'Ecopass al quartiere,per quanto potrebbe certamente con-correre a migliorare la situazionegenerale, non influisce poi su moltiaspetti delicati: la pericolosità di moltiincroci e strade, la sosta spesso fuoricontrollo dei mezzi commerciali edelle auto private, l'assenza di un'ade-guata segnaletica e di un sistematicoed efficacie sistema di moderazionedel traffico che preveda tra le altre cosel'imposizione della velocità massima a30 Km/h (se non 20) e infine un siste-ma di collegamenti e connessioni pro-tette al tessuto urbano della città e aiprincipali nodi di interscambio deitrasporti pubblici (stazioni MM, e fer-roviarie) e alla rete ciclo-viaria esi-stente e da realizzarsi nel futuro.

Si deve poi tenere conto che il prov-vedimento ecopass, cosi come è statorecentemente riformulato dalla giuntaPisapia, riduce la possibilità concretadi incidere sulla circolazione dei mezzicommerciali, che rappresentano ilgrosso problema della “questioneSarpi", in quanto la tariffa scontata di5 euro (anziché i precedenti 10) com-prensiva di due ore di sosta gratuita,non può rappresentare un sufficientedeterrente per questo tipo di traffico.

A quest'ultimo proposito, vale lapena di considera, quale intervento diminima da realizzare nell'immediato,quello di estendere a tutto il quartierela disciplina per la circolazione e ilcarico e scarico per i veicoli commer-ciali vigente oggi per la sola Via Sarpi:divieto di accesso (e non solo sosta)eccetto che tra le ore 10 e le 12.30,nei giorni feriali. Altro aspetto riguar-da la questione del pagamento del-l'ecopass da parte dei residenti. In que-sto quadro, benché, per i motiviprima accennati, ciò renderebbe certa-mente più efficace l'estensione delecopass al quartiere, riteniamo cheestendere tale pagamento agli abitanti

della zona, pur con alcune facilitazio-ni, sarebbe effettivamente un aggravioper i cittadini, difficilmente compren-sibile, se prima non si interviene inmodo efficace e definitivo sul proble-ma della disponibilità di posti autolungo le nostre vie.

Benché la nuova via Paolo Sapripedonalizzata sia una realtà i cui effet-ti positivi sulla qualità urbana delquartiere sono evidenti, non si puòinvece negare che ciò ha contribuito aun contingente peggioramento dellecondizioni generali del traffico lungole vie limitrofe, dove si è in parte som-mato, a una situazione già critica, ilcarico di congestionamento dovuto altraffico che prima veniva assorbitoanche dalla via Sarpi.

E questo a causa dell'assenza di unprogetto generale sulla viabilità delquartiere, progetto che invece noiauspichiamo da tempo. Vi è poi undubbio riguardo alla gratuità concessaai motocicli dalla nuova disciplina.

É infatti probabile che ciò causereb-be un aumento significativo della cir-colazione di motocicli con tutti i pro-blemi di inquinamento atmosferico eacustico che i motocicli producono inmisura superiore alle auto stesse.

La questione resta aperta. In defini-tiva, l'estensione dell'ecopass alla zonaSarpi è una proposta interessante esicuramente condivisibile a condizio-ne però che essa non venga considera-ta di per se, come la panacea di tutti imali e che vengano quantomenomodificate le regole in particolare peril traffico commerciale e risolto inmodo sostanziale il problema dei par-cheggi. Non si deve tra l'altro dimenti-care che l'indicazione emersa a chiarelettere dall'esito dei 5 referendum cit-tadini per l'ambiente di Giugno, con lecentinaia di migliaia di milanesi chehanno votato a favore, è che il sistemadi accesso a pagamento (ecopass ocongestion charge, che dir si voglia),venga progressivamente esteso allacerchia ferroviaria, con l'obiettivoesplicito di dimezzare il traffico e leemissioni inquinanti in città.

Se questo provvedimento, com'èanche il nostro vivo auspicio, venisserealizzato in tempi ragionevoli, ilbeneficio specifico per il quartieresarebbe modesto, se prima non siinterviene in maniera significativa econ strumenti strutturali sulla viabili-tà e la moderazione del traffico veico-lare (vedi, nostre proposte specifichesul quartiere e il progetto isolaambientale Sarpi di Ciclobby).

La quantità di veicoli circolanti entrol'area ad accesso controllato, una voltaestesa alla gran parte del territoriourbano, sarebbe infatti comunque suf-ficiente da non garantire un sensibilemiglioramento della situazione delcongestionamento e dell'inquinamen-to a livello locale.

Ci chiediamo allora, non sarebbe piùefficace e risolutivo dell' estensionedell'Ecopass al quartiere, la creazionedi una vera e proprio ZTL Sarpi? Aparità di costi (realizzazione degliaccessi video controllati), si otterreb-bero certamente, per il nostro quartie-re, maggiori e più duraturi risultati.

sarpicilabile.wordpress.com

Ecopass:la parola aSarpiciclabile

di VINCENZO STRAMBIO

Ecopass:la parola aViviSarpiIl quartiere tra ecopasse congestion charge.Sabato 8 ottobre nellepagine della cronaca dimilano il corriere dellasera così strillava:L’associazione Vivisarpi:Chinatown entriin zona Ecopass...

di PIERFRANCO LIONETTO

ha pensato bene di cancellarecon la gomma quel tratto e confi-nare l'area Ecopass ai bordi delnostro quartiere. “A pensare male sifa peccato” - diceva un noto statista- “ma spesso ci si azzecca”:ricordare che nel-l'aprile 2007 c'erastata la cosiddettarivolta cinese inquartiere, e subitodopo l'interventodell'ambasciatore cinesein Italia, e le dichiarazioni del sinda-co Moratti “no alla zona franca” maitrasformatesi in atti concreti, e cor-relare questi eventi con l'esclusionedel nostro quartiere dall'area Ecopasssembra molto verosimile: uno stru-mento che se applicato allora sicura-mente sarebbe stato uno strumentoefficace per frenare il proliferare delcommercio all'ingrosso.

La richiesta dell'inclusione dellanostra zona nell'area Ecopass è statariformulata dall'Associazione tutte levolte che si è presentata l'occasione aitavoli istituzionali della precedenteamministrazione, sino alle ultimeassemblee pre-elettorali con l'alloracandidato sindaco Giuliano Pisapia econ il terzo candidato … Come purequesta posizione è stata presentata ediscussa con i soci nelle assembleedell'Associazione che si sono susse-guite da allora sino all'ultima tenuta-si nel marzo di quest'anno.

Quindi continuità nelle posizioni,senza sbavature.

Le motivazioni che originariamenteerano legate essenzialmente alla pos-sibilità di porre un argine alla conti-nua espansione del commercio all'in-grosso, limitando la fruibilità delquartiere ai furgoni inquinanti deiclienti dei grossisti, si è poi arricchitadi una seconda e ancora più validamotivazione: il pesante livello diinquinamento da PM10, che puressendo un fenomeno proprio ditutta la città, nel quartiere è piùaccentuato per la morfologia urbani-stica (strade strette affiancate da abi-tazioni alte - effetto canyon - vedirilievi eseguiti da Chiama Milano neldicembre 2007/gennaio 2008) e lapresenza rilevante di furgoni obsole-ti ad alte emissioni che proprio comeindotto dell'attività all'ingrosso quo-tidianamente attraversano il quartiere.

Questa motivazione è ancor piùvalida oggi quando i livelli di inqui-namento da polveri sottili si sonoancora più aggravati, mentre i furgo-ni inquinanti che, teoricamente nonautorizzati a circolare nel periodoinvernale in tutta la città, nel quartie-re continuano a girare in tutte le oree in tutte le vie con particolare con-centrazione nell'area attorno alla

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5Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it

Quando leggemmola delibera delConsiglio di Zona 1che auspicaval'estensione...

...della Z.A.C. alla zona Sarpi surichiesta di alcuni residenti rima-nemmo sconcertati nel metodo esubito contrari alla proposta.

Sconcertati in quanto tale propostanon considerava le ripercussioniche avrebbe avuto per le attivitàcommerciali della zona e perchéera stata avanzata senza consultarechi in questi anni si è battuto per lariqualificazione della via avendo ilcoraggio di sopportare pesantidisagi nella prospettiva di una svi-luppo futuro.

Siamo abituati alle prese di posi-zioni senza consultazioni deiC.d.Z., ma questa ci è sembratasubito eccessiva.

Ma soprattutto tale delibera civedeva totalmente contrari e pron-ti ad una mobilitazione in grado diostacolarne l'attuazione.

Sicuramente è nata da riflessionifatte nel corso degli anni finalizzatealla limitazione delle operazioni dicarico e scarico selvaggio, ma oggila situazione è mutata totalmente eci obbliga a nuove riflessioni.

In dettaglio l'opposizione nascevada una serie di considerazioni:oContrariamente all'Ecopass, voltoalla limitazione del traffico inqui-nante, la Z. A. C. si riprometteva diostacolare in generale il trafficoveicolare di ogni tipo.

•Sarebbe stata iniquamente one-rosa per i residenti interessati limi-tandone la mobilità (accesso) inuna zona già caratterizzata da unisola pedonale con regole definite.

•I suoi contorni non erano defini-ti e si potevano presumere, comeminimo, quelli compresi fraMontello, Arena, Canonica eProcaccini in quanto perimetrologico.

•Avrebbe creato una disugua-glianza all'interno del DistrettoUrbano del Commercio (definito inapplicazione ad una legge regiona-le) i cui confini sono molto piùampi.

•Avrebbe creato confusione pres-so i nostri clienti che solo ora inco-minciano a rivisitare la Paolo Sarpie ne apprezzano la riqualificazione.

•Non avrebbe migliorato la quali-tà dell'ambiente in quanto la zonainteressata è circondata da vie dielevato scorrimento

•Sarebbe stata di difficile e onerosaapplicazione (dove e quante teleca-mere da posizionare?)

•Non avrebbe risolto il problemadel carico e scarico inquinante eabusivo in quanto si sarebbe spo-stato qualche decina di metri fuoridall'area interessata al provvedi-mento.

Fortunatamente l'auspicio delC.d.Z. non ha avuto seguito proba-bilmente, per quanto ci è datosapere, per le difficoltà tecnicheconcernenti la sua realizzazione.

Tutti, residenti e commercianti,vogliamo impegnarci nella riquali-ficazione della zona ben sapendoche siamo solo all'inizio e chedovremo intraprendere nuove eincisive iniziative, ma questo saràsicuramente oggetto di un prossi-mo articolo.

Ecopass:la parola ai commercianti

di FRANCESCO NOVETTI

Da Ecopass ad area C:forse si poteva fare dimeglio. Il referendumsulla mobilità, approvatodal 79% dei cittadini...

...milanesi votanti, chiedeva inter-venti per potenziare il trasportopubblico e la mobilità "pulita" attra-verso l'estensione a tutti gli autovei-coli, con esclusione di quelli ademissioni zero, del sistema di accessoa pagamento; e chiedeva il suoallargamento fino alla cerchia ferro-viaria con l'obiettivo di ridurre del50% il traffico e le emissioniinquinanti. Gli obiettivi deicittadini sono dunque ilmiglioramento della quali-tà dell'aria assieme e attra-verso la riduzione del traf-fico.

In questo quadro la propo-sta della commissione deisaggi di applicare due tariffedifferenziate mantenendosemplicità di applicazione,avrebbe conseguito l'effettodella riduzione del traffico einsieme dell'inquinamento,premiando i possessori diveicoli più puliti e scorag-giando l'uso di quelli piùinquinanti.

Il confronto con Londra,dove sono state adottate tarif-fe agevolate o gratuite per vei-coli euro 5 di piccola cilindratao ad emissioni zero, conferma

la opportunità di questo tipo diapproccio.

Inoltre mentre Londra si trovavicino al mare, ed è soggetta ad unclima oceanico caratterizzato daventilazione costante, Milano è sog-getta a lunghi periodi di assenza diventi, con permanenza degli agentiinquinanti negli strati più bassi del-l'atmosfera.

Nel caso di Milano dunque laattenzione verso i problemi dell'in-quinamento deve essere molto piùalta anche perchè il rinnovo delparco circolante dei veicoli, avviatodalla disciplina ecopass, non èancora completato, in particolaretra i mezzi commerciali.

La congestion charge dovrebbeproseguire in questa azione.

Anche la decisione di escludere imotocicli da qualunque tipo ditariffazione deve essere valutatacon molta

attenzione per i rischi che essa com-porta. Se da una parte i motociclihanno un ingombro inferiore aquello di una automobile, dall'altrarisultano molto più inquinanti acausa delle ridotte dimensioni del-l'impianto catalitico di scarico che non consente prestazio-ni superiori ad euro 3.

Benchè possano muoversi più age-volmente, emettono maggiori quan-tità di benzene che è un componen-te della benzina verde consideratoaltamente cancerogeno.

Bisogna poi pensare alla sicurezza:concedere alle moto eccessivi van-taggi e privilegi potrebbe indurremolte più persone ad usare questomezzo di trasporto al posto dellaautomobile ma anche al posto deimezzi pubblici o delle biciclette.

Sappiamo peròstatisticamenteche l'uso dellamoto risultaessere 25 voltepiù pericolosoper il conducente rispettoalla guida di una automobi-

le. Le caratteristiche intrinsechedel mezzo richiedono grande peri-zia ed attenzione e non sono adattead un uso generalizzato in quantoogni errore può essere causa di graviinfortuni o esiti di invalidità perma-nente. L'uso della moto dovrebbeessere lasciato alla naturale propen-sione e responsabilità del singolo enon si devono porre facilitazioni talida incentivarne l'uso tra personeche normalmente vi avrebberorinunciato.

Questo fatto potrebbe essere unadelle cause, se non la causa princi-

pale, del consi-

derevole aumento di morti in motoche negli ultimi anni hanno supera-to quelli in automobile.

Riguardo alla deroga verso i veico-li ad emissioni zero essa è giustifica-ta dalla necessità di favorire lo svi-luppo delle nuove tecnologie dicompatibilità ambientale e comevolano alla produzione industriale.

Deve però essere riservata ai veico-li totalmente elettrici o elettricidotati di motore ausiliario ma ingrado di percorrere almeno 50- 60km con le sole batterie e che nonsono da confondere con le attualiauto ibride che sono sostanzial-mente normali auto a benzina conuna autonomia ad emissioni zero diun paio di chilometri, e in cui lacomponente elettrica è usata sola-mente per ridurre lievemente i con-sumi o massimizzare le prestazioni.

Un altro aspetto da valutareriguarda le modalità di tariffazionedel traffico dei residenti all'internodell'area C.Il sistema ecopass richiedeva unpagamento di una cifra forfettaria aisoli veicoli più inquinanti lasciandocompleta gratuità agli altri.

Il sistema attuale obbliga la quasitotalità dei residenti ad un paga-mento e penalizza maggiormantechi deve utilizzare quotidianamentel'auto per raggiungere il luogo dilavoro.

Chi lavora in centro provenendoda fuori ha infatti la possibilità dinon usare l'auto o di lasciarla fuoridella zona a pagamento, perchè ilcentro è capillarmente servito damezzi pubblici.

Chi al contrario abita in centro elavora fuori è obbligato ad usare ilmezzo privato se la sede di lavoronon è altrimenti raggiungibile.

La tariffazione delle auto residentipotrebbe creare forti resistenze nellacittadinanza nel caso venisse appli-cata fino alla cerchia ferroviaria, mal'allargamento dell'area a pagamen-to costituisce l'elemento più impor-tante per il controllo e la riduzionedel traffico giornaliero in ingresso aMilano.

Allargamento su cui il Comunenon si è ancora espresso.

Ultima osservazione riguarda ladisciplina del traffico commerciale.

Mentre la tariffa ecopass di 10euro favoriva la razionalizzazionedella logistica con un modestosovraprezzo rispetto al valore mediodelle merci trasportate, ed in talmodo riduceva il traffico dei mezzipiù inquinanti ed ingombranti, latariffa scontata di 5 euro comprensi-va di due ore di sosta gratuita, azze-ra in pratica il costo dell'accesso enon riuscirà a conseguire risultatisignificativi in termini di razionaliz-

zazione della logistica e riduzionedel traffico commerciale.

Walter MoniciGruppo di Lavoro Mobilità

del Comitato promotore deiReferendum GruppoTecnico Ciclobby Onlus.

Ecopass:la parolaa Milanosi muove

le associazioni almeno ad invocareun referendum prima. Per dare voceveramente ai residenti.

Altro che aprire discussioni…Comunque io sono un abbonatoannuale ATM e uso i mezzi ognigiorno. Ma la macchina la usoanche se in uscita (per andare inmontagna) più che in entrata. Ma ilproblema ripeto e’ chi mi porta laspesa a casa? Come carico la miapiccolina di due anni quando dob-biamo andare via, con il bagagli?ecc ecc Io con una maledetta diseleuro3 a gasolio.

Attualmente le leggi ci sono, mapoche incisive. Uno che deve caricareun furgone di merce mette in contoquella multa con il totale dellaspesa. Capirai il danno, non saran-no pochi euro a mettere in crisi que-sto sistema.

Cosa ben diversa sarebbe il seque-stro del mezzo per esempio…

Perché non si fa’? Altra assurdita’?Perché nei nidi e nelle scuole comu-

nali non e’ permesso lasciare le bici-clette ai genitori? Troverei bencomodo accompagnare mia figlia inbicicletta in via Palermo, lasciare labici e poi andare via in metro.Problemi di sicurezza nei cortili?

NO problema culturale bastaandare in via Legnano e vedere cosasuccede presso la scuola tedesca.

Insomma non sono io a dover direcosa fare, ma sicuramente il tassareper entrare è la soluzione più sem-plice a un problema molto più com-plesso. Iniziamo dalle piccole cose...di idee ne avrei tante... come altroesempio: perche le bici del comunedi milano non sono dotate di seggio-lino porta pupi?

Cominciamo da qua, a spese zeroper i residenti o è chiedere troppo?

MARIO M.

Non c'è molto da dire io sono xl'Ecopass no! Dico solo una cosa...pagando una tassa x entrare in una

zona con la mia auto non diminui-sco mica l'inquinamento, diminui-sco solo i soldi nelle mie tasche!

Vogliamo meno inquinamento?Area ecopass attiva e le auto euro 01 2 non entrano punto, altrimentisequestro mezzo. Non ci vuolemolto o sbaglio a ragionare così?

ALESSANDRO L.B.

Buongiorno, Ho letto su Corrieredi Milano una lettera della vostraassociazione in cui chiedete l'esten-sione della zona ecotass a tuttaSarpi e dintorni.

Così facendo i cinesi ricchi conti-nueranno indisturbati e gli italianiavranno un motivo in più perandarsene.Io risiedo in Sarpi da 2anni e sono convinto che il degrado,come le italianissime scritte suimuri, si combatte con controlli emulte. Le tasse sono già alte. Saluti

FRANCESCO

di WALTER MONICI

6 Giovedì 15 dicembre, 2011 • www.vivisarpi.it

FERRANDIFAI VALERE

I DIRITTIDEL RESIDENTE:

ISCRIVITIALL’ASSOCIAZIONE

VIVISARPI.

www.vivisarpi.it

Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it 7

limitate alle ore del mattino, il vigi-le di quartiere che gira in bici eaugura il buon giorno se ti incro-cia.

Noi ragazzi di Chinatown, cheamiamo abitare in questi palazzi nétroppo lussuosi né troppo sgarru-pati ma con la faccia milanese, ciabbiamo sperato per mesi.

In un impeto di dedizione einsieme ad AMSA, abbiamo anchepulito le strade insieme ai residenticinesi: per dare il buon esempio,per far vedere che vole-re è potere e che allasirena della bellezzanon sfugge nemmenoil più carogna. Invece no. È passatoun anno e siamo puntoe a capo.

L’isola non c’è chesulla “carta”.

I piccoli pitosforisono assediati dalla cacca e dallecicche, respirano a fatica e non cre-scono; gli alberelli soffocano dibiciclette avvinghiate ai loro tron-chi magri; al vigile di quartieredeve essergli bucata la ruota dellabici perché non lo si vede più.

In compenso gli ingrossi sonosempre più grassi e si mangiano ipiccoli negozi, uno a uno.

E con gli ingrossi e causa ingros-si i camioncini sbuffano, caricano escaricano senza sosta (anzi, a sostacontinua) merce brutta e magaricontraffatta che si espone in vetri-ne polverose dalle insegne (quandoci sono) misteriose. Negoziettisempre meno: c’è Gianni lo storicoe stoico panettiere che resiste eprofuma di biscotti l’angolo Sarpi-Lomazzo, ma guai a lui se gli vienein mente di mettere una pianta sulmarciapiedi (vittima del bello, purelui): la multa è garantita.

Ma non ci sono multe per chiingrassa il commercio clandestino,di merci e, talvolta, di persone (lapolizia chiude un internet point invia Aleardi che funge da albergo aore e quello riapre, imperterrito,con un altro nome pochi palazzipiù in là) o per la macelleria cinesedi Paolo Sarpi con la carne cheviene regolarmente scaricata “live”a ogni ora del giorno, così come ilpesce “vivo” che rimpinza lapescheria fatiscente all’angolo con

via Fioravanti o icentri massaggi aper-ti giorno e notte,domeniche compre-se. E le auto? Fate ungiro in Via Messina,senza bambini, miraccomando: i picco-li non resisterebberoalla puzza tanto la viaè piena, tubi di scari-

co direttamente nel negozio con laverdura a cielo aperto, buttata a

terra in cassette provvisorie.Intorno all’Isola è una casbah: laNiccolini è una piccola discarica acielo aperto nonostante l’Amsapassi con regolarità da cronometro,ma l’immondizia è troppa ancheper loro che di immondizia se neintendono.

Fra i pali imbrattati in ogni cen-timetro da "offerte di lavoro" rigo-rosamente in cinese, restano glieroi di “strada”: il mitico macellaio,la storica formaggeria, la gentiletabaccaia che abbelli-sce la vetrina di carto-lerie d’autore, il fiora-io che ogni mattinaarreda la sua aiuola difiori colorati.

Resistono i caparbidi ViviSarpi che sisgolano di denuncea m m i n i s t r a z i o n edopo amministrazio-ne, i romantici di Oplà che ci pro-vano con la loro “Fuori Sarpi”, l’ar-

chitetto Giachi che organizza instudio serate a tema in viaCanonica, la vecchina volontariache ripulisce le foglie dei pitosforinemmeno fossero orchidee daserra.

I fans della bellezza hanno riem-pito di piante i loro balconi,“vedrete ci copieranno”, si pensavatutti insieme, svaligiando l’Inge-gnoli e addobbando i davanzali,confortati dal nome della via(FIOR-AVANTI!).

A poco o nulla èservito: la comunitàcinese non ci ama,disturbiamo i loroingrossi e i loro luridisupermercati dovesiamo ospiti sgraditi.

E gli ingrossiingrossano, divoranobellezza, speranze ebuon umore, famelici

come pingui e voraci cavallette del-l’isola che non c’è.

Ci avevamo sperato tutti, qualcunoaveva pure scommesso che conl’”isola” le cose sarebbero cambiate.Sarebbero cambiate, almeno unpoco, le nostre abitudini di resi-denti in Chinatown, il quartiereintorno alla via Paolo Sarpi che haimpiegato mesi a “farsi bella” (que-sto il claim della campagna munici-pale).

La bellezza, si pensava, porta bel-lezza: abitando, camminando,vivendo, con un negozio o anchesolo per la scuola dei figli nel quar-tiere o anche solo per il gusto dipasseggiarci lenti, ne avremmopotuto godere tutti, grandi e picci-ni, giovani e anziani e pure cani,gatti e uccellini.

Le premesse per una nuovaimmersione nel bello c’erano tutte:meno auto, più biciclette, stazionidi bike-me, aiuole di pitosfori,nuovi cestini Amsa, marciapiedipiù larghi, qualche alberello,dehors monocromatici, rastrellieree persino un paio di panchine.

E poi regole di carico e scarico

La bellezza,si pensava,portabellezza

Ma non cisono multe perchi ingrassa ilcommercioclandestino

Come fallisce il progettodi una nuova Paolo Sarpi.La zona pedonale sottol’assedio di rifiuti e caos.Si moltiplicano centrimassaggi e ingrossicinesi

PaoloSarpi:l’Isola chenon c’è

di PAOLA CALVETTIper gentile concessione di

CORRIERE.IT

Sono arrivati gli specialistidel salva spazio

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Tuttavia i residenti nel quartiere sono ancora per il 95% italiani e la presenza di oltre 500attività commerciali all'ingrosso che servono gli ambulanti provenienti da tutta Italia, hannocreato una situazione di grave difficoltà ambientale.

La struttura urbanistica del quartiere è infatti incompatibile con le necessità logistichedei grossisti, e la zona è assediata da carrelli e furgoni che la rendono sempre menopraticabile per i residenti.

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Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it8

INIZIATIVE IN QUARTIERE

Boccatad’aria

di ILARIA SABELLICO

Unsommelierdall’oriente

di ALESSANDRA MORETTO

Milano, zona arena, unapiazzetta che si popoladella gente del quartierecon un ritmo che seguela giornata scolastica elavorativa.Mattino: persone...

Le origini del negoziodi frutta e verdura diVia Sarpi risalgonoaddirittura nel 1934,quando la FamigliaAnoni...

...del Natale. Drinnnn. Telefono.Rispondo. E' l'Anna che mi raccontale ultime novità gossip sugli amici esui fidanzati…è sempre stato l'argo-mento più interessante: l'amore.

Accidenti! Come è piacevole eingannevole quando ti batte il cuore,nel momento in cui rivedi quelbastardo che ti ha fatto soffrire, conlo sguardo così intrigante, un po'spettinato, barba incolta non rasatada tre giorni, il solito cappotto sgual-cito. Le sue mani forti….mmmmpensarle su di me!! Basta!! Devo rea-gire. Amiche a rapporto. Facciamol'appello Anna: presente! Ginevra:presente! Vanessa: è uscita conGiorgio!!! Pazienza.

Appuntamento in Paolo Sarpi.L'aria non è il massimo oggi aMilano. Ci si aspettava un blocco deltraffico, ma….è andata così! Noncapisco che cosa ci facciano le auto(che van bene per viaggiare) in unacittà, soprattutto in una città come lamia: è piccola, ci sono tanti piccoliangoli e cortili da esplorare, negoziin gran quantità, parchi da sfruttare,mercati da assaltare, bar, bistrot,lounge, wine, caffè, buffet, bignè,bafè, biscotti e minè!!?? A piedi inun attimo arrivi ovunque, altrimentiprendi i mezzi! E poi…l'aperitivo!

Se vai in tutta Italia e ordini l'aperi-tivo, ti arrivano 2 patatine e 2 noc-cioline…forse!!! Qui mangi in granquantità! E, se sai scegliere, in granqualità. 16 gradi, mi copro bene,monto sulla bici…e via!

Non c'è molto traffico, l'ideale perfare un po' di moto!! Corso Como,Piazza XXV Aprile (quei lavori sem-pre in ballo, mi occludono il passag-gio..snort!), Ingegnoli mi deliziasniff! Ecco un turbinio di bici appe-santite da enormi pacchi verde fluo(mi fanno invidia i Cinesi, riescono acaricare la bici peggio di me!), carrel-li, polizia, carabinieri, volanti.

Soprappensiero, mi rendo contoche forse sto sognando.. ci sono duegendarmi sui trampoli che parlanofrancese! Più in là un gruppo digente si accalca davanti all'exCinema Augusteo, davanti viaAlbertini, trasformata in piazza albe-rata… Leggo i cartelli ANTEPRIMA,un'intera giornata organizzata perconoscersi!!! Una piccola ape car,rende l'angolo tipicamente italia-no…Capri anni '60!!! Ma non vendecastagne, reclamizza un evento gra-tuito, regalando palloncini!!

Beh! Leggiamo il programma: arti-sti: Elena Borghi, Emanuele Alfieri,Alessandro Gatti (Ah sì quelli delLive painting di Aprile!!) VariniaPoggiagliolmi, Diana Lo Meihing,Zheng Rong, Zhao Tongyu.

Apprendendo dei canti e delledanze dei bambini cinesi nei lorocoloratissimi costumi, mi ritrovo nelbel mezzo di uno spettacolo teatrale"Un'ora sola ti vorrei" interpretatodall'Esemble Lodi, compagnia che siesibisce sui trampoli e ci ballaanche!!!! Cosa faccio? Chiamo leragazze o mi inoltro nella folla che siaccalca all'interno del locale? Ohmamma, chi vedo ? C'è lui.

Mi nascondo…non è possibile,Milano è grande, cioè è piccola comeho detto prima, ma incontrarsi pro-prio qua…! Ha un'aria emaciata e stabevendo una birra.

C'è una rastrelliera, intanto lego labici. Mi guardo intorno…che negozimeravigliosi hanno aperto in questa

piazzetta…la libreria 6Rosso, Vulcanica... pro-prio come l'idea chedovrebbe balenarmi… il beltrampoliere che suona la trom-ba, sta per incontrare il suodisperato amore, la ragazza bellis-sima che fugge dai gendarmi e…paf mi ritrovo in mezzo ai due sottolo sguardo di tutti, ma soprattuttodell'uomo più affascinante che.. che..che mi salva dall'impatto!

Vieni! E mi porta dentro. "Meno male che mi sono truccata"

è stato il mio primo pensiero.Ma c'è un'aiuola piena di piante

tutte profumate e variopinte neicolori autunnali!!

Magari in Sarpi ci fossero dei giar-dini così!! Si tratta di un prototipoallestito a scopo dimostrativo!L'interno ricalca un ambiente trascu-rato ritornato a vivere grazie a istalla-zioni artistiche di vario tipo, lumino-se, musica, buffet, bella gente, unsalottino con una ragazza che dise-gna una sorta di lovestory a fumettidi limoni che poi alla fine... limonano!

Gli ambienti diroccati e vissuti mihanno sempre attirato, com'èromantico qui!!! "Perché sei spari-ta?" "Ioooo?" Trovano sempre ilmodo di rigirare le situazioni. "Sonostata a Londra per lavoro e sono torna-ta ieri". "Come stai?" gli faccio."Male!" mi risponde. Ecco perché miallontano da certe persone: il fotoro-manzo è in agguato! "Vuoi il vinbrulé?" "Mah sì!!" Sorseggiando,ascoltiamo Manu Pellegatta e il suogruppo che si agita al ritmo delloswing. All'interno c'è un bel buffet:eccellenti paste dell'AnticaPasticceria Galbiati, pizze, focaccefarcite, vini, birre artigianali delBistrot di via Lomazzo…e poi con-fortanti tisane calde della StoricaBottega Novetti, tranne ilprimo passo per varcare lasoglia, è tutto a pagamento,peccato la caduta di stile.

La ragazza cinese Zhang Rongyngmezzosoprano con il cantanteLorenzo Castelluccio, sul palco into-nano "Là ci darem la mano"….undeja' vu? Una storia a due. Ma guar-daunpo'!!

Prima ancora Fabrizio Consoli conla sua voce maschia, e poi i SursumCorda, La musica e poesia deiPabuda e les Enfants de Vodoo, i

Fankin'Saturday. La mia ebbrezza èdovuta al vino o all'atmosfera? Infattimaterializzo fantasmi... Dal buiodella serata chi vedo entrare? Chiavevo dimenticato stamattina!

È meglio sparire. Mi distacco dalmio bel tenebroso e allaccio amiciziacon un ragazzo dietro la cui altezzacerco riparo.. si chiama Fausto, haun accento siculo…è dolcissimo e

si trova qui con un gruppettodi amici, provenienti unpo' da tutta Italia. Ora èsparito anche lui. Peccato.Sono stata paccata! In

compensoodo il suono

di una chitar-ra fantastica e

mi accontento dimostrarmi nel

momento in cui lemie amiche, mi scor-

gono! Non sono irrita-te, direi che hanno cucca-

to!! Mi mangio una pasta etorno al palco….chi c'è?

Il ragazzo di prima, appar-tiene al gruppo Four On Six,

suona una sorta di chitarra diver-sa, direi più vissuta, ma che emette

una melodia particolare (chitarramanouche), dovuta soprattutto allamaestria del suo padrone!

Mi guarda fisso da dietro il suociuffo lunghissimo e biondo, io sor-rido. Che dici, l'aspetto?

...aprì questa attivitàall'angolo di via Sarpi

con via Messina. Chi avreb-be mai creduto che quel negozioavrebbe resistito nel corso ditutti questi anni, tanto da diven-tare, nella primavera del 2012,un candidato alla “nomination”

di Bottega Storica di Milano?Nel 1948, periodo del dopo-

guerra difficile da superare, l'at-tività viene rilevata dal sig.Nasoelli Guido e da sua moglie,la sig.a Carla, che tenacementela conducono fino al 1973,quando il negozio di frutta e ver-dura passa in gestione allaFamiglia D'Ambrosio.

Il figlio Nicola, assieme alpadre e alla madre prima e con lamoglie Patrizia poi, lavoranocon passione cercando di soprav-vivere ai repentini cambiamentiche via via con gli anni avvengo-no nel quartiere.

Infatti, mentre sempre più frut-tivendoli in zona cedono la loroattività, la famiglia di Nicolacontinua a rimanere nel quartie-re offrendo un'ampia scelta diverdura e frutta fresca, primizieprovenienti da altri Paesi e addi-rittura a preparare golose verdu-re per invitanti minestroni o ric-chi assortimenti di frutta permacedonie e verdure di stagionegià pronte per l'uso.

Nel periodo pre-natalizio poi cisi può sbizzarrire nella scelta dicesti di frutta e verdura, confe-zionati con cura da Nicola ePatrizia, nelle notti della setti-mana antecedente il Natale.Anche per loro naturalmente ilcambiamento della Via PaoloSarpi (da ZTL prima ad Areapedonale poi) ha suscitatomomenti di preoccupazione escetticismo, ma Nicola ePatrizia, che tanto hanno inve-stito e creduto nella loro attività,con tenacia e perseveranzarimangono nel quartiere, cer-cando di fare buon viso ai mesidi crisi vissuti per i lavori dipedonalizzazione della via.

Il loro impegno è stato giusta-mente premiato ed ora, uniconegozio di alta qualità di frutta everdura in tutta la Paolo Sarpi,possono annoverare, fra i loroclienti abituali, la pizzeria“Giuliano” di via P. Sarpi, ilristorante “Il Toscanaccio” di viaChieti, il ristorante “Jubin” divia P. Sarpi, i negozianti dellaPaolo Sarpi e i residenti delquartiere, ormai clientela affe-zionata da anni.

Ma la frutta di Nicola e Patriziaè un'irresistibile tentazioneanche per coloro che passeggian-do nella rinnovata via Sarpi,rimangono sorpresi dalla varietàdi colori della frutta e verduraesposta in negozio: fragole, cilie-gie, finocchi, arance, carciofi,insalate, mango, mandarini,carote, mele, pere a cui siaggiungono gustosi prodottitipici come le mozzarelle puglie-si fresche di giornata, il pestoligure e le conserve casalinghecon gli olii d'oliva pregiati.

...affrettate, o che si concedonouna colazione seduti.

Pranzo: adolescenti persi nellascoperta degli amici.

Pomeriggio: bambini liberi dicorrere.

Sera: giovani e meno giovani checercano un momento di respiro edue chiacchere…per tutti loro c'è,sempre aperto, il caffè “La Siesta”.

Il nome rimanda ad assolati edassonnati pomeriggi sudamerica-ni, ma all'interno troviamo unvolto asiatico sempre sorridente,sempre pronto ad offrirti esatta-mente quello che desideri nel-l'esatto momento in cui lo deside-ri.

Li Fang, il proprietario, è cortesecon tutti; offre cornetti caldi esquisiti a colazione accompagnatida caffè o cappuccini perfetti; escedi corsa per accompagnare con unsaluto i signori anziani che ognimattina si siedono al suo bar;accoglie con una benevolenza chemolti genitori non avrebbero, gliscatenati ragazzi delle scuolemedie a cui il venerdì viene con-cesso un pranzo fuori insieme; si

fa in quattro per ascoltare lerichieste di panini tutti diversi.

Durante il pomeriggio madristanche si siedono ai tavoliniall'aperto per bere qualcosa tenen-do d'occhio i bambini; tutte loconoscono, tutte lo salutano pernome. A volte vengono a trovarlocommercianti da Paolo Sarpi chelavoravano vicino a lui quando sioccupava di un ristorante in quel-la zona.

E il locale è tutti i giorni arric-chito di qualcosa di nuovo, di par-ticolare, di personale; come la pic-cola libreria ad angolo su cui sialternano titoli in cinese per noiilleggibili e libri sui vini italiani; ole lanterne di carta di riso chependono dal soffitto e i profilidelle province italiane che indica-no la provenienza delle bottiglie.

Perché alcuni dei tanti frequen-tatori forse non sanno che Li Fangè un esperto e appassionato divini pregiati….”Li Fang, lo conosci

il Taurasi? Lo sai che è un vinocampano molto buono?”...

”Certo che lo conosco”, risponde_”Ma i vitigni sono stati importatidalla Grecia”…perché quandonon ci sono clienti lo trovi a stu-diare, Li Fang, anche se lavora piùdi dodici ore al giorno tutti i gior-ni…”Come fai, non sei stanco?”“No” risponde “Lavorare mi diver-te, è la mia vita”.

Ma la sua vita sono anche la dol-cissima moglie Li che spesso loaiuta, sempre sorridente e corteseanche lei, e i loro tre bimbi tratta-ti con la stessa gentilezza di sem-pre.

La sera dunque ci si possonoaspettare sorprese incredibili esapori di vini dimenticati, quelliche profumano appena si avvicinala bocca al bicchiere, e serviti conquella cura e quella finezza cheraramente ci capita di incontrare.

La vera “siesta” all'orientale,dunque…bravo Li Fang.

Frutta everdurain Sarpi

Milano, Domenica 27Novembre. Sole.Negozi aperti in vista...

di LUCIA DONINI

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AAA QUARTIERE RACCONTASI

di GIGI CAPRIOLO

LA FABBRICA DEL VAPORE

In fondo altunnel, c’èuna luce

...deciso di affrontare la vita del cam-biamento e, lasciate le terre, si erainurbata per lavorare in fabbrica.

Così, il quartiere si è adeguato e sison costruite le prime case a ringhie-ra che ne hanno cambiato ilvolto. Nel brulicar di nuove atti-vità, tutto il quartiere, che seppurnon in centro ne era vicinissimo,è divenuto la sede di una moltitu-dine di artigiani, piccole impresee tanti piccoli negozi.

La zona era un'area moltoappetita, centrale e ancora congrandi spazi liberi (gli ex-orti) equi cominciarono i grandi investi-menti.

La Milano a cavallo della fineOttocento non poteva non para-gonarsi alle moderne città euro-pee e le carrozze ancora trainatedai cavalli davano l'idea di unacittà arretrata.A dare una spinta verso la moder-nità dei tram elettrici, ecco checomparve la Carminati e Toselli,un'azienda già esperta nellacostruzione delle rotaie per le fer-rovie della nascente Italia indu-striale e che si dedicò alla"costruzione, riparazione, vendita dimateriale mobile e fisso per ferrovie,tramvie e affini".

Così, nell'inverno del 1899, nac-que la Fabbrica del Vapore (comesolevano chiamarla i 1350 operaiche in quel grande spazio, dalle bellecostruzioni liberty, cominciarono aprodurre le innovative motrici avapore e ad elettricità).

La ditta Carminati e Toselli ebbeveramente un grande successo e siampliò, pian piano, fino a coprirel'intero isolato tra le vie Messina,Procaccini, Nono e la piazzaCoriolano con alcuni edifici liberty,molto interessanti. Nel 1926 aMilano c'erano 700 tram che viag-giavano su 151 km di tramvia!

Ma, con il fascismo tutto andò aramengo, i fondatori scapparono inSvizzera per sfuggire ai nazisti, e laCarminati & C entrò in crisi.

Nel 1935, chiuse i battenti e tuttigli operai si ritrovarono a cercare unposto di lavoro alla Breda, alla Falck,alla Magneti Marelli e negli altri sta-bilimenti di periferia. In effetti, laFabbrica del Vapore era più comoda,a metà strada tra centro e periferia,in un'area che, ancor oggi, è un limi-te tra il parco Sempione, la zona delCastello, dell'Arena e dell'Arco dellaPace, e, oltre il ponte della Ghisolfa,la periferia.

Nel successivo decennio i nuoviproprietari dei terreni ci costruironoun po' di tutto: un capannone, unlaboratorio tessile, un'officina, unatipografia: ognuno ha eseguito inter-venti disordinati sugli edifici, modi-ficandone l'aspetto e i fregi scelti, aitempi, per decorare capitelli e stuc-chi esterni dell'edificio, furono divel-ti o coperti: sono riemersi ora con laristrutturazione di ciò che rimanevadella vecchia Carminati e Toselli.Cornicioni decorati con balestre emeccanismi di tram: già allora la

Fabbrica del Vapore producevaanche piccoli esempi d'arte raffinata.

Con i bombardamenti della secon-da guerra mondiale si è fatto quasitabula rasa e, sgombrata da ogniimpianto industriale, e da quasi tuttii ricordi, l'area è divenuta un piazza-le di manovra per una ditta di auto-trasporti.

Sulla vecchia Fabbrica del Vaporecadde il buio assoluto, ignorata daipassanti e dai residenti che, spesso,la guardavano rimpiangendone l'an-tico splendore.

L'area, come un po' tutto il quar-tiere, attraversò il suo periodo piùbuio, in cui si cominciò a percepirela pesante invasione dei grossisticinesi: ormai l'anima del borgo, o delquartiere, non esisteva più e ancheopere architettoniche importanti,come il Cimitero Monumentale delCarlo Maciacchini, un vero museo acielo aperto, e altri edifici importan-ti persero la loro immagine anche cul-turale.

Dopo quasi cinquant'anni, però,qualcuno riportò l'attenzione allaFabbrica del Vapore, se non all'aspet-to industriale, almeno a quello cul-turale, e la fece risorgere con un pro-getto che la vedeva come uno spazio

per l'arte. Ci furono fasi alterne,spesso buie, spesso di abbandono,ma, finalmente, nel 2002, il Comunela mise a disposizione a enti e asso-ciazioni culturali (ben 16 enti chepropongono sperimentazione cine-matografica, documentazione di artivisive, un'emeroteca di design,un'associazione che promuove spet-tacoli e concerti, uno studio permusicisti e molti altri organizzatoridi eventi).

Da pochi mesi è stata anche inau-gurata la maestosa "cattedrale", cheora ospita Dirty Corner, un'installa-zione di Anish Kapoor. Lo spazio della cattedrale è ricavatonell'edificio più grande della vecchiafabbrica, occupa 3000 metri quadra-ti di superficie, con una navata cen-trale di 900 mq. destinata agli spetta-coli.

Restano ancora da riutilizzare gliedifici a nord, ma dovrebbero essereultimati nei prossimi mesi.

Dal 2007 anche il Teatro Ciak,sfrattato dalla sua sede storica, hatrovato spazio nel grande piazzaledella Fabbrica del Vapore: una siste-

mazione provvisoria, che non sem-bra proprio abbia voglia di andarsene.Così, dopo le preghiere musulmanedi fine ramadan, ospitate in attesa diuna moschea ufficiale, anche questesono divenute un simbolo dell'amal-gama culturale e religioso che staassumendo il quartiere. Amalgamache verrà ben presto enfatizzatodalla trasmutazione del Teatro Ciakin "Priscilla Palace" con uno spu-meggiante spettacolo pieno di musi-che, danze, colori e tanta, tantagioia, direttamente importato daBroadway: Priscilla il Musical.

E ci auguriamo che questa gioiastraripi per le strade del nostro quar-tiere che andava sempre più verso ilbuio, non voluto, certo, dai residen-ti che, con tutte le forze hanno fattonascere associazioni culturali comeVivisarpi e Care/of e Viafarini e lemolte altre che sono l'emblema dellosperimentalismo, non solo a livellomilanese, ma anche nazionale.

Quando si entra nell'enorme strut-tura adagiata nel salone grande dellaCattedrale, si viene attirati, e risuc-chiati, in un enorme utero, memoridella balena di Giona, e ci si inoltrain un buco nero in cui il buio, via viapiù assoluto, ci priva di ogni coordi-

nata. Una cinquantina di metri in cuisi viaggia nel vuoto e nel nulla, desi-derosi, anzi assetati, di un barbagliodi luce che possa indicare, finalmente,l'uscita dal tunnel, la fine di un'av-ventura.

E' un'esperienza intensa, preoccu-pante, dolorosa, ma, anche, esaltante.Kapoor suggerisce di abbandonare leproprie certezze per accettare unnuovo orizzonte. Finalmente, quan-do il percorso senza confini ti per-mette di vedere un bagliore, una lucee, con il Poeta, ti vien da dire " euscimmo a riveder le stelle", eccoche si vien colti dalla gioia e dallasperanza di un mondo migliore... diun mondo o di un quartiere miglio-re, pieno di amore e rispetto verso glialtri, di qualsiasi colore o religioneessi siano, accomunati solo da unsogno culturale che questo spettaco-lare "mago" indiano ha voluto posi-zionare proprio qui.

Dirty Corner è la parafrasi delnostro quartiere, è un desiderio digioia e di luce che ho ritrovato nel-l'opera di Anish, che consiglio divedere, anzi di vivere, a tutti.

Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it

Nella seconda metàdell'800, "el burg discigulatt" ha subitol’avvento di genteche aveva...

Forsenon tuttisannoche… … in via Paolo Sarpi,16 c'è “Il piccoloprincipe”: un nidoaffiliato DOREMIBaby, conosciutonetwork...

quartiere. In particolare il nido “Ilpiccolo principe”, oltre a svolgereattività con i bambini a loro affida-ti, offre supporto alla genitorialità,incontrando e supportando lefamiglie nel ruolo educativo.

Infine ci sembra interessantesegnalare per la vita del quartiere, icorsi di musica proposti dallastruttura al pomeriggio ed aperti atutti i bambini dai due anni emezzo - tre in su, rimandando pereventuali approfondimenti inmerito al sito internet o ad unavisita direttamente al centro, pre-vio appuntamento telefonico.

PREGO, SI ACCOMODI

Questospazioospita lenostre

segnalazioni dilocali dove man-giare o bere bene,se sei interessatocontattaci:www.vivisarpi.it

...rivolto all'educazione - con par-ticolare attenzione a quella musi-cale - dei nostri piccoli, conun'esperienza quasi ventennale neinidi, anche aziendali, e presente inquasi tutto il territorio lombardo,con molte sedi a Milano, tra cui lasede legale in viale Elvezia(www.doremiatwork.it).

La casa madre ha costituito unarete in cui tutti i centri affiliaticondividono lo stesso metodopedagogico, che si differenzia pro-fondamente da un impianto peda-gogico tradizionale centrato sulmodello dell'adulto come forma diapprendimento: nel caso specificosi parla di metodo pedagogicomaieutico, in quanto risulta incen-trato sull'esperienze dirette delbambino.

In questi termini le educatrici sipongono come “registe dello spa-zio”, ovvero non impongonomodelli, ma rimangono in ascoltoe “rispondono”, attraverso l'orga-nizzazione dello spazio o la propo-sta di attività, alle attitudini e aibisogni dei bambini.

Inoltre, come lo stesso branddichiara, nel metodo la musicariveste un ruolo fondamentale,costituendo uno dei vari linguaggiche il bambino può utilizzare: par-tendo dai rumori umani edambientali il bambino può associa-re, attraverso l'esperienza, i suonicon i movimenti, le parole, ecc…

Per stimolare tali attività i labora-tori musicali sono forniti di stru-mentari ritmici abbastanza semplici,tali da essere gestiti direttamentedal bimbo in autonomia.

Accanto a queste attività ne ven-gono svolte molte altre: psicomo-tricità, laboratori di lingua, arte emanualità e angoli strutturati cherispecchiano la quotidianità dicasa.

Quella di Sarpi è una realtà pre-sente sul territorio da 10 anni, unnido convenzionato con ilComune di Milano che ad oggicostituisce una realtà strutturata in

di STEFANIA BOSSI

PRISCILLALA REGINA DEL DESERTO

IL MUSICAL

Un piccolo successo ottenuto grazie alla segnalazione apparsa inquesta rubrica nel numero scorso di VS: LA RIAPERTURA DELGIARDINO DI VIA BRAMANTE ANGOLO VIA FIORAVANTI.

Giovedì 15 dicembre 2011 • www.vivisarpi.it

LETTERE DAL QUARTIERE Riteniamo opportuno segnalare alcune delle mail che ci sono pervenute da parte di soci o da residenti del quartiere.Abbiamo solo rettificato qualche dettaglio, per garantire la privacy degli scriventi, ma non abbiamo modificato né i contenuti di base né l’impostazione. Pur essendo di tenorediverso, sono tutte di denuncia della confusione che regna tra di noi, e crediamo che tutte meritino una risposta. Purtroppo le Istituzioni, a cui sono state inoltrate, nonhanno ancora dato cenni.

Per segnalare inadempienze e avere una risposta scrivete a [email protected]

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PUBBLICAZIONE BIMESTRALEREGISTRAZIONE PRESSOIL TRIBUNALE DI MILANO N. 378 DEL 12/06/07REDAZIONE: VIALE MONTELLO, 16 20154 MILANODIRETTORE RESPONSABILE:STEFANO FUSICAPOREDATTORE:LUCIA DONINIREDAZIONE:STEFANIA BOSSI, ELEONORA DELLA TORRE,CARLA IANNITELLO PIERFRANCO LIONETTO,ILARIA SABELLICOART DIRECTOR:MASSIMO FERRANDISEGRETARIA DI REDAZIONE:CATERINA BOGLIONE

Agli Assessori Dott.ssa LuciaDe Cesaris e Dott. FrancoD’Alfonso

ESPOSTOOggetto: APERTURA NUOVIESERCIZI COMMERCIALIALL’INGROSSO NEL NUCLEODI ANTICA FORMAZIONE (NAF)SARPI - MILANO

Ed ecco una prima risposta:“Sulla base di quanto espostodal Comitato, tenuto contodelle dettagliate informazionicontenute a pagina 2 dellostesso, penso ci siano ipresupposti per avviaredei procedimenti per lacessazione delle attività.”

ORA CI ASPETTIAMO CHE DALLE PAROLE SI PASSI AI FATTI.