Il Nazismo - UniTE
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Il Nazismo
facoltà di scienze della comunicazione – corso di storia contemporanea
Facoltà di Scienze della Comunicazione - Storia contemporanea
Il trionfo della volontà, Leni Riefensthal (1935)
Poco dopo essere andato al potere, Hitler volleincontrarmi e mi spiegò che voleva realizzare un film sulCongresso del partito e che voleva fossi io a realizzarlo.La mia prima reazione fu di dire che non conoscevonulla su come redigere il lavoro o sull'organizzazione delpartito, così che avrei fotografato soggetti sbagliati –supponendo che potessi fare un documentario, che nonavevo mai fatto –. Hitler disse che era proprio perquesto che aveva cercato me: perché chiunque sapessetutto della relativa importanza dei vari popoli e persone,avrebbe potuto fare una pellicola pedantementeaccurata e non era quello che cercava. Egli voleva unfilm che presentasse il congresso anche agli occhi di nonesperti, selezionando quello che più artisticamente erasoddisfacente. Io supposi che intendesse dire in terminidi spettacolo. Hitler cercava un film che potesse colpiree impressionare anche chi non fosse interessato allapolitica
Fonte: Wikipedia
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Il trionfo della volontà, Leni Riefensthal (1935)
Riefenstahl usò la troupe nelle riprese, idea stravagante per i canoni diallora, composta da 172 persone suddivisi in 10 staff tecnici, 36 direttoridella fotografia e assistenti, nove fotografi aerei , 17 uominicinegiornalistici, 12 troupe di cinegiornali , 17 uomini addetti alle luci,due fotografi, 26 autisti, 37 uomini per la sicurezza, quattro operai, edue assistenti d'ufficio. Molti dei suoi cameramen indossavanol'uniforme delle SA per essere confusi tra la folla.
Fonte: Wikipedia
Le riprese
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L’ascesa di Hitler e del NSDAP
1 Effetti della crisi del ‘29a) risentimento contro Versailles
b) antisemitismo e anticomunismo
… ognuno di noi ha soltanto l’unico desiderio che ben presto si facciano definitivamente i conti con questa banda, che ben presto si prendano misure radicali, costi quel che costi, che quanti di noi avranno la fortuna di rivedere la patria la trovino più sana e purificata dall’esterofilia, ed infine che attraverso i sacrifici e le sofferenze che ora quotidianamente tante centinaia di migliaia di noi patiscono per colpa di quel fiume di sangue che qui scorre giorno dopo giorno [nella lotta] conto il fronte internazionale dei nemici, non solo vengano annientati i nemici esterni della Germania, ma si rompa anche il nostro internazionalismo interno: ciò avrebbe più valore di qualsiasi conquista di terre …
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L’ascesa di Hitler e del NSDAP
Il razzismo e l’antisemitismo sono caratteri fondanti del nazionalsocialismo2
Disegno di Julius Streicher, pubblicato su Der Sturmer
Se all’inizio della guerra e durantela guerra si fossero gasati una voltadodici o quindicimila di questi ebreidistruttori di popoli, così comesono stati sottoposti al gascentinaia di migliaia dei nostrimigliori lavoratori tedeschi, di ogniceto e professione, allora ilsacrificio di milioni di morti alfronte non sarebbe stato vano. Alcontrario: eliminando al momentogiusto dodicimila maiali si sarebbepotuta salvare la vita a un milionedi bravi cittadini tedeschi
Adolf Hitler
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L’ascesa di Hitler e del NSDAP
Uso della violenza
Il Führerprinzip
Il principio supremo di legalità non era lalegge ma la volontà del capo, ilFührerprinzip, al quale veniva attribuitaforza cogente anche nel caso fosse stataespressa in modo informale o addiritturaquando era implicita.Hitler, però, spesso esprimeva volontàmutevoli se non contraddittorie: in questomodo, poteva scegliere fra le diverseinterpretazioni e accresceva il propriopotere personale
La Sturmabteilung è composta dall’élite delpartito. Essa rappresenta in modoestremamente evidente ciò che è il nostromovimento: una truppa rivoluzionaria dicombattimento. Da ciò risulta qual è lo spiritoche deve regnare nelle SA
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L’ascesa di Hitler e del NSDAP
L’esempio del fascismo … il mito di Mussolini facilitò il passaggiodalla concezione autoritaria dell’ordine aquella totalitaria. L’idea di un regimefascista e totalitario perse il suo aspettospaventoso (…) rendendo popolarel’immagine di una moderna dittaturacarismatica…
Hans-Ulric Thamer, Il terzo Reich, Il Mulino 1993, p.21
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L’ascesa di Hitler e del NSDAP
1930: NSDAP conquista il 18,3% dei voti. E’ ilsecondo partito dopo la Spd1932: NSDAP ottiene il 37,3% dei voti (ha unalieve flessione nelle seconde elezioni diquello stesso anno) ed è il primo partito (Spdha il 21,6%)1933: NSDAP ha il 43,9% dei voti
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1930 lug-32 nov-32 mar-33
Elezioni federali tedesche 1930-1933
SPD KPD DZP NSDAP
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L’ascesa di Hitler e del NSDAP
1933, 30 gennaio: Hindenburg affida a Hitler il compito di formare il governo1933, 27 febbraio: Incendio del Reichstag, sospensione diritti costituzionali1933, 5 marzo: alle nuove elezioni il NSDAP raggiunge il 44% dei voti.Hitler presenta un decreto che gli concede pieni poteri e il Parlamento lo approva.
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Elettorato del NSDAP
artigianato, piccola
industria, commercianti
18%
impiegati26%
liberi professionisti
3%
impiegati statali
9%
contadini15%
operai29%
ELEZIONI DEL 1930
Scarsa presenza femminile Altissima partecipazione giovanile
Il partito nazionalsocialista si presenta comeun partito d’integrazione delle masse: peralcuni l’adesione ha carattere negativo,ovvero è una forma di rigetto del sistemarepubblicano, per altri ha carattere positivo,di adesione ai valori e all’ideologiapropagandata dal partito.
L’incidenza di chi non aveva partecipato alvoto prima del 1930, per età o disinteresse,è significativa. Secondo alcuni studi, nel1930 il 14% di chi non aveva partecipato alvoto in precedenza si esprime per il NSDAP;nel luglio 1932 la percentuale sale al 24% enel 1933 tocca l’apice del 42%
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La costruzione del Terzo ReichGleichshaltung e Volksgeimenshaft
• Repressione dei partiti e costruzione del sistema a partito unico• Riassetto poteri istituzionali• Ridefinizione equilibri interni del partito• Sistema associativo totalitario• Definizione dei rapporti con le Chiese
• Politica economica• Costruzione del senso di appartenenza
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Politiche razziali
•1935: Leggi di Norimberga•Esclusione dal diritto di voto e dai pubblici impieghi•Proibizione dei matrimoni misti•Esclusione dall’esercizio delle professioni
•1938: “arianizzazione” beni ebraici, notte dei cristalli; esclusione bambini e ragazzi ebrei dalle scuole
•Politiche nataliste (repressione omosessualità)•Eugenetica•Politiche antinataliste
POLITICI APOLIDI DELINQUENTI COMUNI
ASOCIALI
TESTIMONI DI GEOVA OMOSESSUALI ZINGARI EBREI
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Politiche razziali
OMOSESSUALI
Gli omosessuali erano punibili con la prigione e la perdita dei diritti civili in base all’articolo 175 del codice penale tedesco del 1871. Tuttavia la questione non era all’ordine del giorno, anche perché negli anni di Weimar l’omosessualità era ampiamente tollerata.Dopo la «notte dei lunghi coltelli» la questione divenne invece rilevante, vista la nota omosessualità di Rohm: lo stesso Hitler la denunciò in un discorso radiofonico, giustificando lo sterminio delle SA come una offensiva contro la «congiura omosessuale».Nel 1935, l’articolo 175 del codice penale fu inasprito, dichiarando perseguibile anche il desiderio e lo stato d’animo e precedendo una pena di sei mesi di carcere e la detenzione nei campi di concentramento a «scopo rieducativo».L’omosessualità era ritenuta una «malattia infettiva» che, se non fosse stata controllata, avrebbe potuto diffondersi e portare alla fine della stirpe germanica: la minaccia era dunque, da un lato, alla purezza razziale e, dall’altro, allo sviluppo demografico. Per questo motivo, l’omosessualità femminile non era in genere citata o ritenuta un pericolo.Sembra che i deportati nei campi di concentramento a cui venne applicato il triangolo rosa siano stati 50mila, ma non si conosce con esattezza il numero delle vittime.
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Politiche razziali
ZINGARI
Dal 1934 sono in funzione Centri di Igiene Razziale e ricerca genetica, poi trasformati in un Ufficio per la lotta contro la piaga zingara. Gli zingari sono considerati particolarmente pericolosi perché, nonostante la loro origine ariana, sono il risultato di una ibridazione con razze inferiori.Secondo alcuni calcoli, le vittime del Porrajomos («divoramento») sono oltre 500mila. Il numero però è approssimato per difetto a causa del nomadismo di Rom e Sinti.
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Politiche razziali
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Il Nazismo visto dall’Italia
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Il fascismo negli anni TrentaL’inquadramento giovanile
Figli della lupa (6-8)
Balilla (8-14) Piccola italiana (8-14)
Avanguardista(14-18)
Giovane italiana (14-18)
Giovane fascista 18-21)
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Il fascismo negli anni Trenta
L’economia
IMI e IRI. Finanziamento di imprese e acquisto di azioni industrie in difficoltà. Evitato l’aggravarsi della crisi ma
costo scaricato sull’intera collettività
autarchia
Duilio Cambellotti, La redenzione dell’agro pontino, 1934
Nel 1925 il ministro delle Finanze Volpi avvia una politica basata su:• Protezionismo (cerealicoltura: la
«battaglia del grano»)• rivalutazione della lira (quota 90)• intervento dello Stato (lavori pubblici:
bonifica dell’Agro Pontino e altre zone paludose [1928])
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Il fascismo negli anni Trenta
La po l i t ica co lon ia le
• Espansione militare
• Politica demografica
• Ripreso il progetto coloniale fallito alla fine del XIX secolo
• 1935: attacco all’Etiopia
• Africa Orientale Italiana – proclamata la nascita di un impero italiano
• Sanzioni e uscita dalla Società delle Nazioni
Facoltà di Scienze della Comunicazione - Storia contemporanea a.a. 2015-2016
Il fascismo negli anni Trenta
La po l i t ica razz ia le
Il manifesto degli scienziati razzisti, 1938
Facoltà di Scienze della Comunicazione - Storia contemporanea
Il fascismo negli anni Trenta
La po l i t ica razz ia le
• AOI:
a) disincentivare i rapporti fra «cittadini» e «sudditi»; es. vietata la convivenza tra uomini italiani e donne locali. Paura della contaminazione razziale
b) regime di apartheid
• Legislazione antisemita:
1938 Manifesto della razza; carattere «ariano» della popolazione italiana; ebrei NO razza italiana
Leggi razziali: a) espulsione da scuole e università b) vietati matrimoni «misti»; limitazioni professionali ed economiche; espulsi da impieghi pubblici
Ruolo delle masse e dei partitiTradizione nei valori
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Nazismo e Fascismo
Modernità e tradizione / rivoluzione e conservazione
La “terza via” economica fra capitalismo e socialismo
Dottrina anti-individualistica / totalitaria:Tutto è nello Stato e nulla di umano o di spirituale esiste,
e tanto meno ha valore, fuori dallo Stato
La Nazione è identificata in un regime che metta nemici esterni ed interni in condizione di non nuocere
Modelli nazionali di totalitarismo
Fascismo: razzismo“scientifico” dopo il1935
Nazismo: cumulo dei poteri diHitler ma processo decisionaleframmentato e sovrapposizionedi competenza
Fascismo: diarchia eruolo della Chiesa
Sovrapposizione istituzionale partito-Stato
Facoltà di Scienze della Comunicazione - Storia contemporanea
Nazismo e Fascismo
I diversi modelli di razzismo
Nazismo: razzismocarattere fondativoe ruolo centraleantisemitismo