Il Navile, uno dei quartieri più in evoluzione di Bologna, organizza … · 2014-05-27 · Il...

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Il Navile, uno dei quartieri più in evoluzione di Bologna, organizza anche quest'anno grazie all'associazione I Colori del Navile la sua Notte Bianca (31 maggio, dalle 18 alle 24) un metaforico prisma ottico che fa emergere le mille sfumature tipiche di un rione multietnico. Tra i vari colori, quest'anno l'amministrazione ha deciso di mettere a fuoco anche il verde: Green Navile sarà infatti un corner posto davanti all'Ippodromo, aperto a tutti i cittadini e dedicato alle iniziative che stanno rendendo l'area sempre più sostenibile. “Rifiuti zero”, per esempio, è un progetto che, con il supporto di Hera e Last minute market, vuole ridurre drasticamente i rifiuti prodotti nelle scuole del quartiere e che, visto il successo, sta diventando un modello che coinvolge gradualmente anche gli istituti scolastici di altre zone di Bologna. Nel corner, l'iniziativa è raccontata dal PUNTO 3R (Riduci quello che usi, Riusa quello che puoi, Ricicla tutto il resto) organizzato dalla Show- Room Energia e Ambiente e che, oltre a pubblicizzare le azioni del Paes cittadino (Piano di azione per l'energia sostenibile) propone ai partecipanti alla Notte Bianca un piccolo gioco a quiz con premi sull'azzeramento dei rifiuti. Sarà presente anche RAEE MOBILE, il grande container trasportabile di Hera che accoglie e raccoglie i rifiuti elettronici con il fine di recuperarne i componenti preziosi. Presso il container, i tecnici Hera potranno spiegare i meccanismi che consentono ai cittadini di ridurre, con comportamenti virtuosi, le imposte comunali sui rifiuti. Naturalmente il Navile è attivo anche su altri fronti: vuole essere un quartiere le cui case risparmiano energia e tagliano l'emissione di gas serra. Dentro Green Navile, il cambiamento degli edifici esistenti è rappresentato da RIGENERA LA TUA CASA, un punto in cui gli esperti della Fondazione ClimAbita racconteranno ai cittadini gli interventi che si possono realizzare per rendere la propria casa più sostenibile: proposte che mirano all'incremento e alla tutela del lavoro, all'efficienza energetica, alla riduzione dei consumi e dell'inquinamento. Sempre nel Green Navile, all'Università spetta il compito di raccontare CORTENERGETICA, un laboratorio umano e tecnologico studiato e promosso dall'Alma mater nel comparto PEEP (Piani per l'Edilizia Economica e Popolare) di Corticella. Qui i cittadini sono legati da una medesima struttura tecnologica: una rete di teleriscaldamento connessa ad una centrale termica e gestita da un consorzio che riunisce gli stessi cittadini. Il Quartiere sta quindi facilitando la costruzione partecipata di una vera e propria “comunità energetica” che condivida non solo la medesima rete (appena riconvertita da olio combustibile a gas naturale), ma soprattutto valori, atteggiamenti e comportamenti virtuosi nei confronti del consumo e del risparmio energetico.

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Il Navile, uno dei quartieri più in evoluzione di Bologna, organizza anche quest'annograzie all'associazione I Colori del Navile la sua Notte Bianca (31 maggio, dalle 18alle 24) un metaforico prisma ottico che fa emergere le mille sfumature tipiche di unrione multietnico. Tra i vari colori, quest'anno l'amministrazione ha deciso di metterea fuoco anche il verde: Green Navile sarà infatti un corner posto davanti all'Ippodromo,aperto a tutti i cittadini e dedicato alle iniziative che stanno rendendo l'area semprepiù sostenibile.

“Rifiuti zero”, per esempio, è un progetto che,con il supporto di Hera e Last minute market,vuole ridurre drasticamente i rifiuti prodotti nellescuole del quartiere e che, visto il successo, stadiventando un modello che coinvolgegradualmente anche gli istituti scolastici di altrezone di Bologna.

Nel corner, l'iniziativa è raccontata dal PUNTO3R (Riduci quello che usi, Riusa quello che puoi,Ricicla tutto il resto) organizzato dalla Show-Room Energia e Ambiente e che, oltre apubblicizzare le azioni del Paes cittadino (Pianodi azione per l'energia sostenibile) propone aipartecipanti alla Notte Bianca un piccolo giocoa quiz con premi sull'azzeramento dei rifiuti.Sarà presente anche RAEE MOBILE, il grandecontainer trasportabile di Hera che accoglie eraccoglie i rifiuti elettronici con il fine direcuperarne i componenti preziosi.

Presso il container, i tecnici Hera potrannospiegare i meccanismi che consentono ai cittadinidi ridurre, con comportamenti virtuosi, le impostecomunali sui rifiuti.Naturalmente il Navile è attivo anche su altrifronti: vuole essere un quartiere le cui caserisparmiano energia e tagliano l'emissione di

gas serra. Dentro Green Navile, il cambiamentodegli edifici esistenti è rappresentato daRIGENERA LA TUA CASA, un punto in cui gliesper t i de l la Fondaz ione Cl imAbi taracconteranno ai cittadini gli interventi che sipossono realizzare per rendere la propria casapiù sostenibi le: proposte che miranoall'incremento e alla tutela del lavoro, all'efficienzaenergetica, alla riduzione dei consumi edell'inquinamento.Sempre nel Green Navile, all'Università spettail compito di raccontare CORTENERGETICA,un laboratorio umano e tecnologico studiato epromosso dall'Alma mater nel comparto PEEP(Piani per l'Edilizia Economica e Popolare) diCorticella. Qui i cittadini sono legati da unamedesima struttura tecnologica: una rete diteleriscaldamento connessa ad una centraletermica e gestita da un consorzio che riuniscegli stessi cittadini.

Il Quartiere sta quindi facilitando la costruzionepartecipata di una vera e propria “comunitàenergetica” che condivida non solo la medesimarete (appena riconvertita da olio combustibile agas naturale), ma soprattutto valori, atteggiamentie comportamenti virtuosi nei confronti delconsumo e del r isparmio energetico.

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Il progetto prevede la realizzazione di 140 miniisole in tutto il centro storico da utilizzare perla raccolta differenziata di vetro ed alluminioe di materiale organico. Le mini isole sonoformate da un cassone interrato e due “torrette”sopra terra in cui i cittadini potranno conferireil proprio rifiuto differenziato azionando unpedale per l'apertura dello sportello superiore.Dal mese di aprile sono stati avviati nellaporzione del centro del Quartiere San Vitale,il primo a essere coinvolto nell'attuazione delprogetto, oltre 12 cantieri dei 38 che servirannoper la raccolta in questa parte della citta. Icantieri sono riconoscibili da una vestizionedella recinzione che richiama il tema dellaraccolta differenziata e che consente diosservare cosa avviene all'interno. In molticasi sono stati ritrovati reperti medioevali chehanno r i ch ies to l ' i n te rven to de l laSoprintendenza.La realizzazione di tutte le isole avverrà entronovembre 2014, quindi per quella data sarannocollocate anche le torrette e rimossi i tradizionalicassonetti per la raccolta indifferenziata eprenderà avvio il nuovo servizio. Il sistemaaffronta una criticità urgente. La quantità dirifiuti prodotta in centro è ingente: trentottomilatonnellate, quasi il 21% di quanto raccoltonell'intera città. Inoltre, a causa della fortepresenza di terziario e negozi, anche il datopro-capite di produzione rifiuti molto alto. Siarriva infatti a 780 kg/abitante all'anno, controi 540 medi del Comune e i 502 kg/ab/anno deldato medio europeo, calcolato nel 2011.

Oltre ad uno sforzo di orientare l'attenzionedella città sulla necessità di ridurre i rifiutiall'origine e di sviluppare tutte le forme di riusodei beni, era comunque necessario unintervento importante di raccolta differenziata.Le torrette delle mini-isole interratearricchiscono la raccolta settimanale porta aporta effettuata in due giornate differenti inzona sud e nord, di carta e plastica (estesa acartoni e cassette di plastica e legno per inegozi) e aprono la porta del riciclaggio anchea vetro e lattine e del compostaggio ai rifiutiorganici, per i quali vista la rapida putrescibilitàè impossibile pensare ad una raccolta con isacchi.

L'indifferenziato invece, che si stima essere il15-20% dei rifiuti prodotti, sarà raccoltosettimanalmente con i sacchi lasciati daicittadini davanti al le porte di casa.Questo ha una conseguenza notevolesull'estetica cittadina: con la realizzazione delleisole e delle nuove modalità di raccolta deisacchi, gradualmente infatti spariranno dallevie di Bologna tutti i cassonetti. L'interventoquindi, oltre che valorizzare la raccoltadifferenziata nel centro che non era mai statasviluppata, si pone anche come unmiglioramento urbanistico, dato che rispetteràil contesto dei portici degli edifici storici e dellepiazze in cui sarà implementato e permetteràuna migliore viabilità, sicurezza e igiene dellestrade.

Comoda, accessibile, sicura e attiva per 24 ore al giorno, una rete di 140 mini-isoleecologiche rivoluzionerà la raccolta dei rifiuti del centro di Bologna, rispettandonee abbellendone il volto. L'”arcipelago” di isole sarà interrato per rispettare decoroed estetica della città storica e, dedicato a vetro, lattine e rifiuti organici, promettedi indirizzare verso le giuste sedi l'imponente massa di rifiuti prodotta nel centro.Con l'obiettivo di portarne a quota 50% la raccolta differenziata.

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Nutrire una popolazione mondiale in forte crescitain un clima che cambia rappresenta una grandesfida per le società umane: è necessario garantirealti rendimenti delle coltivazioni all’interno discenari agricoli mutati dal global warming evalutare le prospettive della sicurezza alimentare.

Ma cambiare non è facile, le più allarmantiproiezioni del report dell’IPCC chiariscono ciòche avevano ipotizzato tanti altri studi: il futurodell’agricoltura – della fame nel mondo, del vostroconto dal droghiere sta per impazzire. Il nuovostudio “A meta-analysis of crop yield underclimate change and adaptation”, pubblicatosu Nature Climate Change da un team diricercatori di Australia, Columbia, Gran Bretagnaed Usa, dimostra che gli impatti del cambiamentoclimatico porteranno a perdite più pesanti dellerese globali di quanto precedentemente creduto.Lo studio fa parte dei documenti utilizzatidirettamente dal Working Group II dell’IPCC nelquarto Assessment Report pubblicato lo scorsomese. Secondo il report le precedenti meta-analisi hanno sintetizzato gli impatti deicambiamenti climatici e il potenziale adattativoin funzione della temperatura, ma non hanno

esaminato l’incertezza, la tempistica degli impatti,o l’efficacia quantitativa dell’adattamento. Perquesto il team internazionale ha sviluppato unnuovo data set con più di 1.700 simulazionipubblicate per valutare l’impatto dei cambiamenticlimatici sui rendimenti e l’adattamento delle

colture ed è arrivato alla conclusioneche senza adattamento, nelle regionitemperate e tropicali ci sarà unanotevole diminuzione nella produzionedi frumento, riso e granturco. Se inveceverranno adottate misure preventive,i rendimenti simulati aumentano inmedia del 7-15%, con migliori risultatiper il grano e il riso che per il mais.Le diminuzioni delle rese nella secondametà del secolo saranno più forti nelleregioni tropicali che nelle regionitemperate, ma gli scienziati avvertonoche anche un riscaldamento moderatopuò ridurre la resa delle colture in moltelocalità temperate. Così come non cisono atei in trincea, ci sono pochiscettici del cambiamento climatico tracoloro che coltivano il cibo del mondo,se non nessuno. Un report pubblicatola scorsa settimana dal gruppo Oxfamci avverte che il riscaldamento globalepotrebbe prolungare la lotta contro lafame nel mondo per decenni, mettendo

a rischio la vita di altri 50 milioni di persone. Ilmondo “è assolutamente impreparato” perl’impatto sul cibo.

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ENERGIA E AMBIENTE - maggio/giugno 2014Redazione: Show-Room Energia e Ambiente

Comune di Bologna - Settore Ambiente ed Energia

Hanno collaborato a questo numero:Roberto Diolaiti - Lorenzo Monaco - Giovanni Fini

Roberta Mazzetti - Daniele ZappiFrancesco Tutino - Matteo Pompili

Raffaella Gueze - Chiara CarantiProgetto grafico e impaginazione:Stefania Zagnoli e Daniele Zappi

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Centocinquanta persone che si tuffano nellegelide acque del porto di Copenaghen: è ilsimbolo con cui la capitale danese ha scelto– il 24 gennaio di quest'anno – di celebrarela nomina a capitale verde d'Europa.

Le 150 immersioni, rincuorate rapidamenteda fuochi e cioccolata calda, hanno volutoraccontare in un'istantanea il processo cheha rinnovato fognature e sistemi didepurazione e ha reso balneabile il maredella città, una delle motivazioni ufficiali chehanno fregiato il sindaco Frank Jensen con

la fascia verde dell'European Green Capital2014. Ma ce ne sono altre: l'aumento delnumero di ciclisti (il 36% dei trasferimentiavviene su due ruote ) l'alto accesso allezone verdi e blu (il 96% dei cittadini vive a15 minuti di distanza da un parco o dal mare)e soprattutto, l'ambizioso traguardo – primacittà al mondo a dichiararlo – di azzerare leemissioni di gas serra entro il 2025.

In molti si chiedono come questo potràavvenire. Copenaghen ha r ispostosimbolicamente con l'inaugurazione a gennaiodi tre nuovi mulini a vento sull'isola artificialedi Prøvestenen. Oltre infatti all'uso semprepiù efficiente dell'energia - con la costruzione

di palazzi a “zero energia” e la rigenerazionedegli edifici esistenti – il vento, insieme allebiomasse e alla geotermia, sarà il fulcrorinnovabile attorno a cui ruoterà la rivoluzioneverde danese che vuole tagliare il 74% deigas serra proprio nel settore della produzionedi energia.

Nel piccolo paese scandinavo attualmente il33% dell'elettricità viene dall'eolico (ed entroil 2020 si stima arriverà al 50% conl'installazione di nuove turbine off-shore) e lebiomasse pesano sempre di più nel menùrinnovabile scelto per far andare avanti ilPaese.

Un'azione importante sarà la revisione dellaproduzione del calore: incrementeranno lefonti geotermiche e sarà eliminata la plastica,r i c i c l ando la , da i r i f i u t i des t i na t iall'incenerimento.

Si tratta di un punto chiave per la città doveattualmente solo il 3% dei sacchetti finisce indiscarica e l'incenerimento consente diteleriscaldare il 98% degli edifici, un sistemache finora non ha incentivato la riduzionedella produzione dei rifiuti. I danesi infattiproducono ogni anno 718 kg di rifiuti a testa(dati 2011, in aumento): il valore più altodell'Unione Europea, dove la media è di 502kg, in diminuzione.