Il mondo visto da fuori - casaemmausiglesias.it · L'obiettivo era quello di rivedere attraverso...

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N°3 dicembre 2014 Il mondo visto da fuori

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N°3 dicembre 2014

Il mondo visto da fuori

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Durante il mese di Novembre e Dicembre i ragazzi della redazione di Casa Emmaus si sono dedicati alla visione di alcuni film sulla Sardegna. L'obiettivo era quello di rivedere attraverso gli “occhiali”di alcuni registi la Sardegna, partendo dai primi del Novecento fino ad oggi. Da questi prodotti audiovisivi emerge un'isola a volte remota, a volte fantastica quanto pericolosa, fino ad arrivare alle opere dei registi contemporanei che con il loro racconto della Sardegna di oggi hanno portato alla ribalta l'intera isola.

Questi i film visti in questi due mesiDocumentari dell'Istituto Luce sulle visite del Duce in SardegnaBanditi a Orgosolo Bellas MariposasJimmy dalla CollinaTreulababbuI morti di Alos

Questo mese parliamo di...

Cinema in Sardegna!

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I primi filmati e il cinema DeleddianoDi Stefano

I primi filmati che ritraggono immagini in Sardegna risalgono al 1899. In questa occasione fu documentata la visita dei reali in Sardegna. In queste immagini vengono mostrate le tradizioni locali, l'industria mineraria e del sughero. I video erano molto celebrativi e naturalmente non accennavano al cospicuo contingente militare che stava sbarcando in quel periodo a Golfo Aranci per cercare di “debellare” il banditismo che imperversava in questo periodo.Fino agli anni venti furono girati rari film, tutti ispirati alla Deledda. Le opere della scrittrice premio nobel nel 1926 furono la maggiore ispirazione per registi e produttori del periodo. La fortuna di Grazia Deledda si basava sula combinazione di due fattori: forme letterarie del romanzo popolare e temi originali tratti dal mondo barbaricino Erano tanti infatti i registi che cercavano con le storie tratte dai libri della Deledda di diversificare i prodotti dell'industria cinematografica raccontando drammi familiari, faide e antagonismi tra famiglie sconosciute al grande pubblico.

Cinema in Sardegna

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Le nostre recensioni

La Sardegna nel periodo fascistaDi Valentino

Nel periodo fascista abbiamo dei filmati che riguardano la visita di Mussolini in giro per l'Isola che fanno vedere il progresso e lo sviluppo dell'agricoltura.Esistono 50 pellicole che parlano del duce nelle visite tra il 1935 e il 1942, tra cui il filmato di Carbonia, cittadina fondata da Mussolini.Possiamo notare che la maggior parte dei film sono dedicati ai costumi e ai mestieri tipici. La Sardegna infatti veniva vista come una terra mitica, diversa delle altre regioni di Italia.I documentari parlano delle persone del posto come dei “casi studio”per caratteristiche fisiche e comportamentali. Alcuni documentari facevano addirittura dei paragoni tra i bronzetti nuragici e le persone del posto al fine di confermare la loro tesi che vedeva il popolo sardo arretrato e inferiore alle altre regioni di Italia. In questo periodo prevalgono dunque due tipi di documentari: quelli che esaltavano le riforme del periodo e quelli che raccontavano la Sardegna come Terra dal paesaggio aspro e dalle persone primitive e selvagge.

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Bellas Mariposas2012 Salvatore MereuDi Diego

Bellas Mariposas è un film contemporaneo girato in uno dei quartieri più degradati di Cagliari: Sant'Elia.Parla della storia di Cate e della sua famiglia. Il padre è un nullafacente che vive di una pensione di invalidità e che non hai mai lavorato un giorno in vita sua, la madre si barcamena come può facendo la donna delle pulizie, il fratello è un “tossico”, la sorella che “fa la vita” vive ancora in casa con il figlio e infine un altro fratello disoccupato.Per uscire da questo degrado familiare Cate trascorre le giornate con l'amica, con la quale vive in un mondo tutto suo. Le due adolescenti trascorrono le loro giornate come farfalle, “Bellas Mariposas” come dice il titolo del film.Sognano di diventare delle popo-star come Marco Carta e Valerio Scanu.Cate si rivolge al pubblico con semplicità e leggerezza. Interagisce in un contesto buio con l'innocenza e la voglia di vivere.Questo film non mi è piaciuto particolarmente, ma vedo comunque la bravura degli attori non professionisti e del regista che riesce a descrivere bene un contesto molto complicato con grande semplicità.

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Jimmy dalla Collina 2008 Enrico Pau

Con lei instaura un rapporto speciale. Jimmy fa di tutto per inserirsi in comunità, ma non riesce. Un giorno durante una passeggiata in un Di Gianluca centro commerciale scappa per cercare una nuova vita.Dopo la fuga, il film finisce con una scena dove Questo film racconta la storia di Jimmy, un Jimmy guarda all'orizzonte. Il regista chiede a noi ragazzo sardo, ostinato e ribelle, in cerca di una di scrivere il finale. vita facile che durante una rapina viene arrestato. Per me Jimmy tornerà in comunità, perchè li oltre In carcere conosce Don Ettore che ha una a tutte le difficoltà lo aspetta Claudia.comunità chiamata “La collina”.Secondo la mia opinione questo film fa capire Jimmy in comunità inizia un nuovo percorso. quanto sia difficile cambiare vita e sentirsi a Conosce anche Claudia, un'educatrice della proprio agio in un ambiente “protetto”.comunità anche lei con un passato da carcerata.

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Banditi a Orgosolo 1961 Vittorio De SetaDi Davide

Banditi a Orgosolo è un film di Vittorio De Seta, noto per altri due documentari sulla Sardegna. Possiamo definirlo un film Neo-realista, corrente nata con Ladri di Biciclette di Vittorio de Sica.Il film narra la vicenda di Michele, pastore di Orgosolo che con un debito riesce a ottenere il suo gregge dopo esser stato a lungo a servizio di altri pastori.Un giorno mentre segue il suo gregge con suo fratello minore viene costretto da tre brigranti a dar loro asilo. A seguito di ciò durante una sparatoria un carabiniere viene ucciso dai tre.Essendo il luogo del delitto sede del pascolo di Michele, il povero pastore viene accusato non solo di un furto, ma anche dell'omicidio.L'uomo dopo l'accaduto si da alla fuga, aiutato da alcuni amici che gli danno costantemente informazioni sulla sua situazione penale e sulla sua famiglia.Costretto a passare il freddo inverno sull'Aspromonte alla fine Michele perde anche il suo gregge.Per disperazione alla fine ruba le pecore ad un altro pastore divenendo un bandito a tutti gli effetti.Il film con il passare degli anni è diventato un classico al pari dell' ”Accattone” di Pasolini. Possiamo definirlo un classico del neorealismo anche se privo di dialoghi dei banditi.

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Treulababbu 2013 Simone Contu Di Simone

Il film è girato in Sardegna, precisamente in Ogliastra. Ne fanno parte due episodi. Il primo parla di una famiglia formata da padre, madre e un bambino.Il padre fa l'insegnante e decide di regalare al figlio un agnellino. Il bambino, Efisio, si affeziona subito all'animale e lo chiama “Conca Niedda”.Quando arriva il momento di mangiare l'animale il padre non sa come dirlo al figlio. Un anziano del paese gli suggerisce di dirgli la verità, ma lui preferisce illuderlo.Il bambino però non ci casca e scopre le bugie del padre.Il film attraversa il tema del conflitto tra adulti e bambini e ci insegna come le regole si insegnino con l'esempio e non con le parole..

Le nostre recensioni

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I morti di AlosDaniele Atzeni, 2011Di Diego

E' il momento di dare vita ad uno sviluppo Il documentario parla di come un paese che da sostenibile basato su quello che per millenni ci ha sempre basava la vita in funzione della natura e da fatto andare avanti: la bellezza della nostra isola, un essa traeva il suo sostentamento attraverso bene inesauribile.agricoltura e pastorizia è poi stato trasformato in un I millenni di cultura nuragica potrebbero attrarre paese industrializzato. Da questa industria gli migliaia di visitatori e far vivere bene a tutti i sardi.abitanti hanno iniziato a non avere più problemi

legati alle annate cattive e hanno scoperto la

sicurezza di un salario fisso che gli ha permesso

conoscere il consumismo e assaporare i beni di

non primaria necessità.

Tutto questo però li ha staccati dal loro contesto

naturale facendoli allontanare dalla natura e dalle

a b i t u d i n i a d e s s a l e g a t e . Q u e s t a

industrializzazione ha inoltre irrimediabilmente

rovinato il luogo in cui vivevano da secoli con un

inquinamento che li ha uccisi. Insomma si è creato

quello che oramai da noi in Sardegna è successo

in tante parti dell'Isola. In cambio del lavoro di

pochi, con un minimo salario, si è sacrificato un

intero territorio.

Questo è successo nel Sulcis, a Furtei e sta ancora

succedendo a Perdasefogu.

L'unico commento che nasce dal profondo del mio

cuore è che non è giusto farci comprare per un

“piatto di lenticchie”.

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L’ospite del mese

Il cinema è un'industria sostenibileQuesto mese incontriamo Alberta e Irene dell'associazione Moviementu

In questi ultimi anni la Sardegna è balzata alle cronache nazionali soprattutto per le proteste dei lavoratori contro le chiusure dei vari stabilimenti che da nord a sud stanno definitivamente mettendo la parola fine alla stagione del petrolchimico.Oltre queste proteste, per un lavoro che non c'è più, se ne affiancano altre, per un' industria che potrebbe “essere”, ma che ancora non è. Un settore che potrebbe rilanciare l'economia dell'isola, così come già sta accadendo in altre regioni del sud: il cinema come volano dell'economia.“Moviementu”: rete-cinema-sardegna” è un'associazione nata nel 2013 da alcuni professionisti che operano in Sardegna nell'ambito cinematografico e audiovisivo. La richiesta che l'associazione fa alle istituzioni è quella di mettere a disposizione risorse economiche e strutturali per dare il giusto slancio a questo settore.Quelle di Moviementu, sono più proposte che proteste come ad esempio rendere piena attuazione alla legge regionale sul cinema, valorizzando il territorio e la sua identità; attrarre nuovi investimenti e finanziamenti soprattutto europei; dare nuovo impulso alla Fondazione Film Commission mettendola in situazione di poter agire in modo concreto e sviluppare ad ampio raggio le sue attività istituzionali di incentivazione e attrazione.

La rete. Aderendo all'associazione MOVIEMENTU, oltre il vantaggio principale di far parte di una rete di persone che condividono principi e proposte comuni sono molteplici. Prima fra tutte quella di poter accedere all'area riservata ai soci e promuovere la propria professione attraverso il database iscrivendosi in una delle tante categorie professionali legate al cinema(case di produzione, registi, sceneggiatori, attori, operatori, macchinisti, operatori di montaggio, etc). Altra opportunità, non meno importante, è quella di essere informati su ogni iniziativa relativa a casting, concorsi, bandi e opportunità di lavoro in questo campo.

Storie di successo. Bellas Mariposas, Su Re e recentemente Capo e Croce e Perfidia, sono solo alcuni dei tanti lungometraggi e documentari nati da registi sardi che hanno raccolto consensi oltre il contintente. I segnali ci sono, il cinema è già un settore importante e che coinvolge tanti giovani professionisti. Quello che manca è la struttura, il coordinamento, in altre parole il supporto pubblico. Anche per questo nasce Moviementu. Un'associazione che insieme allo sviluppo del cinema sogna una Sardegna dove la rete e non i singoli settori, lavorino insieme per un nuovo sviluppo, sostenibile.

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L’ospite del mese

Buon 2015 dalla redazione di Casa Emmaus

e buona visione!

Casa Emmaus è un' associazione di volontariato

che lotta contro le dipendenze patologiche

Associazione Casa Emmaus_Regione San

Lorenzo, 09016 Iglesias

fax 07811884551

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