Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

25
Letizia Rogolino IL MITO DEL VIAGGIO NEL CINEMA AMERICANO CONTEMPORANEO FALSOPIANO CINEMA

description

I grandi spazi, le infinite route americane sono state raccontate dal cinema americano. Questo libro ricorda i grandi film del filone road movie, da Easy Rider fino a This Must Be the Place di Sorrentino

Transcript of Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

Page 1: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

Nel giro di poche ore, ci troviamo sperduti nel deserto del Nevada o alle prese con lanatura selvaggia di paesaggi incontaminati e disabitati, a bordo di un’auto che procede agrande velocità, per portare a termine una missione o comprendere veramente noi stessi. Ilcinema diventa così il nostro biglietto di andata (ed eventuale ritorno) per qualsiasi luogo:costituito da immagini in movimento, forse meglio di altre forme artistiche può descrivere ilsenso del viaggio e della scoperta di sé. Il genere cinematografico che più di ogni altro è ilmanifesto di questo tipo di film è il road movie. La sua peculiarità è la sua essenza camale-ontica: pur essendo un genere a sé, il road movie abbraccia molte altre tipologie di film, dalthriller alla commedia, dal dramma alla fantascienza, creando contaminazioni complesse ed emo-zionanti, incentrate sul mito della scoperta e del vagabondare. Questo libro è un’appassio-nata introduzione al viaggio nel cinema americano contemporaneao e alla sua magia, un temache ha incantato milioni di spettatori capaci di abbandonarsi al fluire delle sue immagini.

Letizia Rogolino (1983) è nata e vive a Roma. Laureata al DAMS di Roma, oggi lavoracome giornalista freelance. Ha collaborato con Mymovies.it, Best Movie online, Taxidrivers,Romalive.org, Cinemart Magazine e Coming Soon Tv. Oggi è responsabile del magazineNewscinema.it (www.newscinema.it) e Newscinema International (www.newscinema.eu)e scrive di cinema, arte, cultura e spettacolo per alcune riviste online del settore.

Letizia Rogolino

IL MITO DEL VIAGGIONEL CINEMA AMERICANO

CONTEMPORANEO

Letizia Rogolino

IL MITO DEL VIAGGIONEL CINEMA AMERICANO

CONTEMPORANEO

FALSOPIANOCINEMA

EDIZIONI

FALSOPIANO

Letizia Rogolino IL M

ITO DEL V

IAG

GIO

NEL C

INEM

A A

MERIC

AN

O C

ON

TEMPO

RAN

EO

www.falsopiano.com/ilviaggiocineusa.htm

€ 17,00

ISBN 978-88-89782-80-4

Interviste a Davide Demichelis, Luca Miniero e Luca Pastore

copertina cineusa light_cineusa 17/04/12 12.24 Pagina 1

Page 2: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

FALSOPIANO CINEMA

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 1

Page 3: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

Letizia Rogolino

IL MITO DEL VIAGGIONEL CINEMA AMERICANO

CONTEMPORANEO

EDIZIONI FALSOPIANO

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 3

Page 4: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

A mia madre e mio padre, mio fratello Marco, nonna Liliana e alla mia cara

amica Laura, che mi permettono di realizzare i miei sogni ogni giorno.

© Edizioni Falsopiano - 2012

Via Bobbio, 14/b

15100 - ALESSANDRIA

http://www.falsopiano.com

Per le immagini, copyright dei relativi detentoriProgetto grafico e impaginazione: Daniele Allegri - Roberto Dagostini

Stampa: Arti Grafiche Atena - VicenzaPrima edizione - Aprile 2012

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 4

Page 5: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

INDICE

Introduzione p. 7

Genesi e tratti distintivi del road movie contemporaneo p. 21

La Route 66 p. 33

Il Movimento p. 43

Into the Wild: il viaggio picaresco p. 57

Elizabethtown: ritorno al passato p. 69

This Must Be the Place: Picaro torna indietro p. 77

Paura e delirio a Las Vegas: il trip p. 87

A bordo del furgoncino di Little Miss Sunshine p. 93

I diari della motocicletta: il Grand Tour p. 99

Il road movie della paura p. 107

Il viaggio in Italia: interviste a Davide Demichelis,

Luca Miniero e Luca Pastore p. 131

Per una (provvisoria) conclusione p. 158

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 5

Page 6: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 6

Page 7: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

7

INtroDuzIoNE

Fin dagli albori della civiltà, l’uomo ha fortementesentito dentro di sé l’esigenza del viaggio: non un sem-plice spostarsi da un punto A ad un punto B, ma uninsieme di eventi, di imprevisti, di incontri e di scoper-te che formano una persona e la collocano nel grandedisegno dell’ Universo. Che si tratti di viaggio per terra,per mare o nello spazio, che sia in compagnia o da soli,il viaggio diventa metafora della vita stessa dell’uomo ela strada, una compagna a volte amica a volte ostile.

Fin dalla sua nascita, il cinema ha permesso allagente di viaggiare, non fisicamente, ma in una dimen-sione altra e nuova, che permette di stare in mille postidiversi, pur rimanendo comodamente seduti in poltrona,nella propria casa.

Quando il viaggio è protagonista di un film, noi,spettatori, ci identifichiamo con i personaggi principali,che non sono altro che viaggiatori, esploratori o gentecomune che fugge dalla propria vita o vuole semplice-mente trovare qualcosa di diverso e sconosciuto.

Diventiamo dei cosiddetti cinenauti 1; «Chi va alcinema, ieri come oggi, non vuole solo vivere storie,emozioni, passioni, ma vuole vivere il movimento del

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 7

Page 8: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

8

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 8

Page 9: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

9

mondo» 2.Nel giro di poche ore, ci troviamo sperduti nel deser-

to del Nevada, o alle prese con la natura selvaggia dipaesaggi incontaminati e disabitati, o a bordo di un’au-to che procede a grande velocità, per portare a termineuna missione o comprendere veramente noi stessi.

Il cinema diventa così il nostro biglietto di andata edeventuale ritorno per qualsiasi luogo. E, costituito daimmagini in movimento, forse meglio di altre formeartistiche, può descrivere il senso del viaggio e dellascoperta di sé.

Il genere cinematografico che, più di ogni altro, è ilmanifesto di questo tipo di film, è il road movie.

La sua peculiarità è il suo aspetto camaleontico;infatti, pur essendo un genere a sé, il road movie abbrac-cia molte altre tipologie di film, dal thriller alla comme-dia, dal dramma alla fantascienza, creando un’operacompleta ed emozionante, incentrata sul mito della sco-perta e del vagare.

Ci soffermeremo, in particolare, sul road movie delnuovo millennio, dal 1996 ad oggi, analizzando lungo-metraggi di diversi registi, ritratto di alcuni tra i piùinteressanti tipi di viaggio che si possono intraprenderenella vita. Non mancheranno comunque riferimenti ad

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 9

Page 10: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

10

alcuni film del cinema contemporaneo, palesementecostruiti sullo schema del road movie.

La vita stessa si può definire un viaggio e, infatti,molti poeti, artisti e filosofi hanno usato questo termine.Un viaggio è creato da molte esperienze diverse, vissu-te in un determinato lasso di tempo che può variare daqualche ora a molti anni, esperienze positive e negativeche contribuiscono a formare l’individuo, conducendo-lo comunque alla sua crescita personale e ad una ulte-riore conoscenza, sia del mondo che lo circonda, siadelle persone che ha incontrato o che sono sempre stateaccanto a lui.

Molto spesso, infatti, un viaggio unisce le personeche lo intraprendono insieme, in un modo particolare,difficile da spiegare se non si vive in prima persona.Molti road movie ci hanno raccontato proprio la nascitadi una forte amicizia o di una passione amorosa, nati daun viaggio, poiché vivere molte esperienze e superareostacoli insieme, rende le persone più vicine e legate dauna storia comune. Basti ricordare Thelma e Louise, The

Mexican, i più recenti The Lucky Ones o Assassini nati.Parlando del road movie americano, è facile che ci

si ritrovi ad analizzare film come Thelma e Louise

(Ridley Scott, 1991), Easy Rider (Dennis Hopper,

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 10

Page 11: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

11

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 11

Page 12: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

12

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 12

Page 13: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

13

1969), Duel (Steven Spielberg, 1971), Ritorno al futuro

(Back to the Future, Robert Zemeckis, 1985) e altri trai più classici ed acclamati. In questo saggio, invece, silascia spazio al cinema più recente, poiché il road movie

non è finito mai nell’ombra, altresì è stato sempre partedel cuore del cinema americano fino ad oggi.

Il cinema parla del viaggio anche indirettamente onon necessariamente dedicando tutto il film ad esso, masolo una parte. Alcuni registi, per esempio, consideranoil viaggio protagonista della loro cinematografia ma insenso diverso.

Tim Burton, per esempio, ci fa viaggiare con la fan-tasia, trasportando il pubblico nella dimensione origina-le e sconosciuta dei suoi film, che ritraggono sempre unposto originale, che nessun altro è capace di ricreare. Giàdai primi minuti di film come Big Fish o Edward mani

di forbici, La sposa cadavere, fino all’ultimo Alice in

Wonderland, il regista ci prende per mano, portandocinel suo favoloso mondo, fatto di personaggi grotteschima simpatici, magici e nello stesso tempo inquietanti.

Egli riesce a far viaggiare lo spettatore con la mente,soltanto utilizzando una scenografia unica e delle storieemozionanti, in bilico tra il surreale e il fantastico.

Per citare un altro nome, Zemeckis, che si è sempre

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 13

Page 14: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

14

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 14

Page 15: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

15

contraddistinto nel panorama cinematografico, per lasua capacità di far sognare. Il cinema è nato propriocome “fabbrica dei sogni”, un mezzo per allontanarsidalla realtà e dal quotidiano e partire per luoghi ignoti.Il cinema permette uno dei viaggi più belli della vita,ovvero quello verso la fantasia e un mondo senza preoc-cupazioni e doveri, senza trascurare comunque la rifles-sione, libero arbitrio dello spettatore nel momento in cuisceglie che film vedere.

Zemeckis ci ha condotto in un viaggio nel tempo conla straordinaria DeLorean di Ritorno al futuro e ci ricor-da che il viaggio fa parte della sua poetica filmica e cidimostra che, in fondo, è davvero difficile ridurre il ter-mine viaggio ad una sola definizione, poiché esso puòessere interpretato in mille modi diversi.

Pensando invece al road movie americano visto dagliocchi di un regista italiano, facciamo un balzo in avanticon il più recente This Must Be the Place di PaoloSorrentino, in cui una rockstar lontana dal palcoscenicoper molti anni, intraprende un lungo viaggio alla ricer-ca di un uomo che ha reso tormentato il soggiorno delpadre in un campo di concentramento ebreo durante l’o-locausto. Il tema del viaggio diventa protagonista anche

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 15

Page 16: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

16

qui e lo stesso Sorrentino afferma: «New York, il deser-to americano, le stazioni di servizio, i bar bui coi ban-coni lunghissimi, gli orizzonti lontanissimi. I luoghiamericani sono un sogno e, quando ci sei dentro, nondiventano reali, ma continuano ad essere sogno. In que-sto film io mi muovo insieme al protagonista,Cheyenne, che manca dagli Stati Uniti da trent’anni.Siamo entrambi turisti, sebbene senza un biglietto diritorno preciso».

Io mi soffermerò a parlare solo di alcuni dei millemodi in cui il viaggio si incontra con il cinema, soffer-mandomi tra i più emozionanti e interessanti da com-prendere ed analizzare.

Into the Wild (Sean Penn, 2007), Elizabethtown

(Cameron Crowe, 2005), Paura e delirio a Las Vegas

(Fear and Loathing in Las Vegas, Terry Gilliam, 1998),Dal tramonto all’alba (Quentin Tarantino, 1996), The

Hitcher (Dave Meyers 2007), Little Miss Sunshine

(Jonathan Dayton e Valerie Faris, 2006), I diari della

motocicletta (Diarios de motocicleta, Walter Salles,2004) e This Must Be The Place, secondo uno studio euna riflessione sul road movie contemporaneo, possonocreare un ritratto eterogeneo e completo del viaggio.

La comicità, l’avventura, il dolore, la commozione,

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 16

Page 17: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

17

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 17

Page 18: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

18

la rinascita, l’adrenalina e la paura arrivano sullo scher-mo, raccontando incontri e storie diverse.

L’uomo che non si riconosce più e riscopre il suovero Io, percorrendo l’America in lungo e in largo; gio-vani che non hanno idee chiare sul loro futuro e, parten-do, cercano di indirizzare la loro vita verso una determi-nata direzione; una famiglia in crisi, piena di problemi,ricostruisce il suo equilibrio attraverso una corsa per rea-lizzare il sogno di uno dei componenti; un ritorno ai luo-ghi del passato per riscoprire vecchie emozioni e ristabi-lire le giuste priorità; e, infine, l’andare freneticamente,tra realtà e fantasia, in un vortice di sensazioni ed emo-zioni, provocate dall’uso di sostanze stupefacenti.

In particolare, cercheremo di comprendere cosa spin-ge il protagonista a partire, cosa cambia durante il suocammino e cosa, nel finale, accade nel suo Io interioree nella sua vita, che può migliorare nettamente, regredi-re allo scontento iniziale, o sconvolgere.

Fondamentale un’analisi delle componenti principalidel road movie: lo spazio, quindi la location e i paesag-gi che fanno da sfondo alla storia; la musica, colonnasonora e protagonista attiva del film; le varie tecniche diripresa adottate dal singolo regista e i procedimenti sti-listici scelti. Il cinema on the road si presenta come un

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 18

Page 19: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

19

punto fondamentale ed imprescindibile della culturacontemporanea.

«... Adesso considera un po’ questi qua davanti.

Hanno preoccupazioni, contano i chilometri, pensano a

dove dormire stanotte, quanti soldi per la benzina, il

tempo, come ci arriveranno... e in tutti i casi ci arrive-

ranno lo stesso, capisci. Però hanno bisogno di preoc-

cuparsi e di ingannare il tempo con necessità fasulle o

d’altro genere, le loro anime puramente ansiose e pia-

gnucolose non saranno in pace finché non riusciranno

ad agganciarsi a qualche preoccupazione affermata e

provata e una volta che l’avranno trovata assumeranno

un’espressione facciale che le si adatti e l’accompagni,

il che come vedi, è solo infelicità, e per tutto il tempo

questa aleggia intorno a loro ed essi lo sanno e anche

questo li preoccupa senza fine...» (Jack Kerouac, Sulla

strada).

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 19

Page 20: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

20

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 20

Page 21: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

21

Genesi e tratti distintivi del road movie contemporaneo

Il genere cinematografico che noi ormai conosciamocon la denominazione di road movie, secondo la mag-gior parte degli studi a riguardo, ha trovato la sua con-sacrazione nelle pagine del libro On the Road di JackKerouac del 1957, vera e propria “Bibbia” della prote-sta giovanile statunitense degli anni Sessanta.

Kerouac dice che «la sua anima è racchiusa in unaveloce automobile» 3.

Neal Cassady, protagonista del suo libro, interpreta ilbisogno di andare, di spostarsi, ma non è un esplorato-re, non ci sono nuove frontiere da conquistare comequalcuno vuol far credere. Né sono esploratori gli altri.

«C’è un tormento che si placa spostandosi 4».Al cinema, nel 1969, Dennis Hopper e Peter Fonda

decidono di scrivere insieme una sceneggiatura per unfilm, che avrebbe diretto lo stesso Hopper, narrando unsemplice viaggio di due giovani ribelli e indifesi, permostrare lo stato di estrema corruzione in cui versavanogli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta.

Intitolato Easy Rider (Dennis Hopper, 1969), questofilm sarà uno dei primi road movie americani che daràil via ad un vero e proprio genere cinematografico

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 21

Page 22: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

22

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 22

Page 23: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

23

nuovo ed appassionante 5.Il road movie vero e proprio è un genere che mette in

scena l’esistenza difficile e controversa di una genera-zione, che non si riconosce più nei valori normalmenteaccettati dalla società, ma si dirige verso un altrove illu-sorio e inesistente, inteso come il momento in cui l’uo-mo, a contatto con la vastità dello spazio, si confrontacon i propri orizzonti limitati.

La nascita di questo particolare tipo di film nel perio-do degli anni Cinquanta - Sessanta non è assolutamentecasuale, dal momento che gli studios hollywoodianierano alla ricerca di nuove formule spettacolari, ingrado di far uscire il cinema da una grave crisi d’incas-si e di interesse, che si era registrata alla fine degli anniSessanta 6.

Il cinema americano, già negli anni Cinquanta, avevarisentito della nascita e della diffusione della televisione,che sottraeva molti spettatori alle sale cinematografiche.

A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta si assiste adun fermento produttivo e ad una notevole diffusione diartisti, come Scorsese, Coppola, De Palma etc...7 E diconseguenza il road movie si sviluppa all’interno dellacosiddetta “New Hollywood”, mettendo in scena ilritratto di una società americana, che mostra apertamen-

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 23

Page 24: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

24

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 24

Page 25: Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo

Saverio ZumboLa trappola del testo. Sul primo Kubrick

Roberto LasagnaWalt Disney. una storia del cinema

Mathias BalbiPasolini Sade e la pittura

Ignazio Senatoreroberto Faenza. uno scomodo regista

Davide MazzoccoJavier Bardem, biutifulactor

In libreria e su www.falsopiano.com (le spese di spedizione sono gratuite)

FALSOPIANO NOVITÀ

il viaggio usa_cineusa 17/04/12 12.13 Pagina 160