Il mio papà non diventa re

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1 ispirato dal libro “Papà diventa Re” di Thierry Robberecht e Philippe Goossens Scuola in Ospedale “L’Arcobaleno” Istituto Comprensivo n. 3 Avezzano Il mio papà non diventa Re

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Libro realizzato dalla Scuola in Ospedale di Avezzano nel corso di laboratori con bambini ricoverati.

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ispirato dal libro“Papà diventa Re”

di Thierry Robberecht e Philippe Goossens

Scuola in Ospedale

“L’Arcobaleno”Istituto Comprensivo n. 3

Avezzano

Il mio papànon diventa Re

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Premessa

Progetto di lettura creativa: “Non ci resta che leggere”Per guarire: Gioco - Leggo - Creo

Lavoro di gruppo, realizzato dai bambini presenti nella scuola “L’Arcobaleno” nel periodo che va da ottobre ad aprile: l’idea è scaturita dal progetto “Filosofia del tempo come pratica per ripensare la quotidianità del rapporto tra genitori e figli”.

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Scuola in Ospedale

“L’Arcobaleno”Istituto Comprensivo n. 3

Avezzano

ispirato dal libro“Papà diventa Re”

di Thierry Robberecht e Philippe Goossens

Il mio papànon

diventa Re

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C’era una volta un… Re?

No!

C’era una volta un papà…

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C’era una volta il mio papà, il più bravo del mondo, giocavamo

sempre e quando si nascondeva lo cercavo per ore prima di ritrovarlo.

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Un giorno arrivarono dei signori importanti che chiesero al mio papà di diventare Re.Quando se ne andarono, il mio papà aveva la corona in testa, era diventato grandissimo.

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“Ogni giorno diventava sempre più grande,

e più grande era,più territorio poteva

osservare e teneresotto il suo controllo”.

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Più il papàdiventava grande,

più era difficile vederlo, per me e per la mamma.

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Architetti e muratori furono costretti a costruire una reggia

grandissima tutta per lui, così alto, non entrava più nella

nostra casa.

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A volte, gli altri re venivano a parlare con mio padre.Questi re erano molto grandi mentre io e mamma eravamo piccolissimi, in confronto, e rischiavamo di essere schiacciati.

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I miei amici mi dicevano che era bello avere un re come padre, ma non era bello affatto perché non poteva più passare tanto tempo con me.

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Non potevamo neanche giocare a nascondino perché lo vedevo

subito.

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Quando lui organizzava una cenetta con sua moglie e la prendeva a ballare, lei gridava di metterla giù, perché soffriva di vertigini.

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Lui era molto triste perché passava poco tempo sia con la moglie e sia con il figlio e l’unica cosa che gli rimaneva era la corona.

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Essendo molto triste, lasciò il suo ruolo restituendo la corona e lasciando la reggia per tornare a casa.

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Tornando a casa lui cominciò a giocare di nuovo con suo figlio recuperando il tempo perso.

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i nostri papà…

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Ciao, mi chiamo Alessia,ho 9 anni ed un papà speciale che tutte le sere prima di cena mi controlla i compiti e mi chiede tutto quello che ho fatto durante la giornata, poi giochiamo fino a quando non ci chiama la mamma.

Alessia

Il mio papà fa il muratore e la sera è sempre stanco, però appena mi vede sorride, mi scompiglia i capelli e mi fa volare in alto.

Luigi

Papà si chiama Gabriele, da quando ha perso il lavoro è diventato triste, vorrebbe giocare con me ma dice sempre che non ne ha voglia. Allora io mi siedo vicino a lui, gli prendo la mano e insieme guardiamo la televisione.

Valeria

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Marco, è il mio papà, lui è un tipo sempre allegro, giochiamo a pallone anche dentro casa e a volte causiamo dei danni e la mamma si arrabbia.

Fabio

Il mio papà si chiama Giovanni, lavora lontano e ci parliamo con il computer.

Anna Maria

La sera il mio papà mi porta a letto, mi legge una fiaba e poi mi accarezza e mi dice: buonanotte!

Anees

Quando il mio papà torna dal lavoro gioca con me e mio fratello. Il nostro gioco preferito è nascondino, proprio come dice la storia che abbiamo letto. Poi mamma ci chiama per cenare e corriamo a tavola.

Liliana

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Il mio papà per andare al lavoro si alza presto e la sera torna tardi. Quando rientra a casa io non lo faccio arrabbiare, anzi sono molto felice.

Gloria

Il mio papà è come Spidermen, quando sta a casa risolve tutti i problemi, io lo aiuto sempre.

Patric

Quando papà torna dal lavoro, aiuta la mia mamma perché la sorellina più piccola la fa stancare, bravo il mio papà!

Elena

Anche il mio papà è diventato importante, non proprio come quello del libro, però quando torna a casa, gioca sempre con me e mia sorella.

Manuel

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Oggi mi sono sentito male e il mio papà è rimasto con me tutto il giorno, era preoccupato, ma dopo le risposte delle analisi, sorride sempre.

Alessia

Il sabato e la domenica io e papà facciamo tante cose insieme, ci divertiamo molto anche con mamma

Wasim

Il mio papà non è famoso, lavora tanto e anche se si stanca, è sempre allegro.

Davide

Sono contento di stare in ospedale perché il mio papà sta sempre vicino a me.

Gaia

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La sera, quando torna dal lavoro, papà gioca sempre con me… Non è vero. È tanto stanco, però mi fa una carezza.

Leonardo

La sera prima di andare a dormire il mio papà mi legge sempre una storia ed io mi addormento. Ma come finisce? Chi lo sa!

Claudio

Domenica sono andato in piazza con papà ed abbiamo giocato a pallone, però non mi passava mai la palla.

Lorenzo

Una volta papà mi ha portato in montagna, è stato sempre con me, abbiamo fatto un pupazzo di neve, mangiato i panini con la frittata che aveva preparato mamma, ha bevuto un bicchiere di vino e mi ha detto: “salute!” ed io mi sono divertita.

Nicole

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Le insegnantiGabriella Pietropaoli

e Adriana Traviringraziano i genitori dei bambini ricoverati per la

preziosa collaborazione e la disponibilità offerta nella realizzazione del lavoro.

Anno Scolastico 2015-2016

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