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Sito ufficiale: ilmarecheunisce.net Facebook: www.facebook.com/marecheunisce Instagram: mare_che_unisce Twier: @marecheunisce Associazione: Il Mediterraneo, il mare che unisce Con il patrocinio di Il Mediterraneo: il mare che unisce” è un progetto nato nell’Estate del 2015 dal desiderio di un gruppo d kayaker di associare la loro grande passione per l’elemento acqua alla ne- cessità dei popoli del Mediterraneo di ricevere assistenza ed aiuto, ma non solo qui sulle no- stre coste, anzi al contrario aiutarli e sostenerli nel loro territorio, dove ci sono le loro tradizio- ni, la loro terra ed i loro cari che faticosamente si trovano costretti ad abbandonare per fame e guerra. E’ un viaggio simbolico che percorre al contra- rio le rotte di sbarco dei così detti “profughi”, volendo simboleggiare l’intenzione dei parteci- panti di restituire i propri cittadini alla loro ter- ra natia, sostenendoli nello sviluppo di un’eco- nomia locale che possa migliorare le condizioni di vita medie delle popolazioni ed incentivarne l’avanzamento socio-culturale.

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Sito ufficiale: ilmarecheunisce.net Facebook: www.facebook.com/marecheunisce Instagram: mare_che_unisce Twitter: @marecheunisce

Associazione: “Il Mediterraneo, il mare che unisce”

Con il patrocinio di

“Il Mediterraneo: il mare che unisce” è un

progetto nato nell’Estate del 2015 dal desiderio

di un gruppo d kayaker di associare la loro

grande passione per l’elemento acqua alla ne-

cessità dei popoli del Mediterraneo di ricevere

assistenza ed aiuto, ma non solo qui sulle no-

stre coste, anzi al contrario aiutarli e sostenerli

nel loro territorio, dove ci sono le loro tradizio-

ni, la loro terra ed i loro cari che faticosamente

si trovano costretti ad abbandonare per fame e

guerra.

E’ un viaggio simbolico che percorre al contra-

rio le rotte di sbarco dei così detti “profughi”,

volendo simboleggiare l’intenzione dei parteci-

panti di restituire i propri cittadini alla loro ter-

ra natia, sostenendoli nello sviluppo di un’eco-

nomia locale che possa migliorare le condizioni

di vita medie delle popolazioni ed incentivarne

l’avanzamento socio-culturale.

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Il progetto “Il Mediterraneo: il mare che uni-sce” ha lanciato una campagna on-line di “crowdfunding“: dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento.

E’ un finanziamento collettivo che si realizza attraverso la collaborazione on-line di un gruppo di persone, che dona liberamente il proprio denaro per sostenere gli sforzi e gli obiettivi di un’associazione.

È una pratica di micro-finanziamento che mo-bilita persone e risorse in favore di eventi di beneficenza o di ricerca scientifica.

Per partecipare alla raccolta, visita il sito uffi-ciale o la pagina Facebook e troverai tutti i riferimenti utili e mille informazioni sul pro-getto, i kayaker, i partner e la nostra mascotte Medy!

TI ASPETTIAMO!

“(...) Mediterraneità è una condizione che si sviluppa

sia all’interno di uno spazio fisico ben definito, sia in

altri luoghi più immateriali come quelli della mente, il

cui contorno è confine fra un “dentro” e un “fuori”.

Il dentro è il luogo della mediazione, il luogo dell’intel-

ligenza, dell’invenzione e dello scambio mentre l’ester-

no è il thesaurum, cioè la riserva delle diversità.”

L’associazione ha voluto fissare dei punti fermi tra i pro-

pri obiettivi, garantendosi così la trasparenza e la chia-

rezza di intenti che oggi si richiede alle iniziative di soli-

darietà e ricerca:

La registrazione di un documentario sulla fauna marina,

tra cui protagonista sarà la tartaruga Caretta caretta,

realizzato grazie anche alla presenza a bordo di medici

veterinari specialisti;

La promozione della “Dieta mediterranea” e delle attivi-

tà di pesca locale, con la collaborazione di esperti in

food safety and security;

La realizzazione di uno studio di fattibilità specifico per

l’area del Maghreb per implementare le condizioni di

vita dei rifugiati, anche attraverso l’allestimento di centri

di prima accoglienza;

La pianificazione di un progetto a medio/lungo termine

con oggetto: “La resilienza nel settore agricolo e della

pesca.”. Il progetto abbraccerà sia argomenti di carattere

etico-sociale, che tecnico-scientifici in modo tale da ga-

rantire alle popolazioni aderenti un’occasione reale di

crescita e sviluppo, si ridurrà così la necessità dei locali di

fuggire dal proprio Paese di origine alla ricerca di un fu-

turo meno drammatico.

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Contatti Web: http://ilmarecheunisce.org http://ilmarecheunisce.net Facebook: https://www.facebook.com/marecheunisce Mail: [email protected] Pec: [email protected] Phone: Raffaele Bove: 335.77.31.947

Il drammatico esodo dei profughi in fuga dalla guerra e

dalla violenza è oggigiorno al centro delle discussioni

dell’opinione pubblica, un problema epocale che vede

orde di cittadini disperati abbandonare il proprio Paese

in cerca di speranza e di una mano amica. Il Mediterra-

neo che in passato è stato il mare che ha unito popoli e

culture, oggi è spesso teatro di stragi di uomini, donne e

finanche bambini.

La nostra iniziativa “Mediterraneo: il mare che unisce”

vuole restituire, attraverso un viaggio in kayak da Agro-

poli a Tunisi, il suo vero valore al Mediterraneo: “Un

mare di Pace che unisce”.

LA MEMORIA: il progetto si propone di divulgare e

promuovere aspetti culturali e tradizionali che accomu-

nano e caratterizzano i popoli che si affacciano sulle

coste del Mediterraneo, promuovendo dinamiche di

coabitazione tra genti diverse per fede, per usi e per

costumi, ma legate da un’unica ed antica appartenenza:

il Mare nostrum, il Mediterraneo.

Guarda il Video girato al Museo del Bardo

L’AIUTO: il Mediterraneo è teatro di una strage senza fine,

migliaia i morti dei “viaggi della speranza” ed il mare che li

accoglie assomiglia sempre di più ad un grande cimitero, te-

stimone di dolore, soprusi e violenze. I profughi intraprendo-

no la traversata per fuggire dalla propria realtà, fatta di guer-

ra, fame e diritti negati. A centinaia rischiano la propria vita e

quella di quella dei loro cari affrontando il mare con barche e

gommoni di fortuna, trasportati da scafisti senza scrupoli. Il

progetto si oppone a questa tendenza, sostenendo e realiz-

zando attività a diretto sostegno delle popolazioni in esodo.

IL VIAGGIO: lo scopo del progetto è rimarcare l’antico mes-

saggio emblema del Mediterraneo: un messaggio fatto di ac-

coglienza ed integrazione, un messaggio ricolmo di pace ed

armonia. I naviganti incroceranno le proprie rotte con quelle

utilizzate dai profughi, ma la loro direzione sarà opposta ri-

spetto la fuga degli esodati, partiranno dal porto di Agropoli

per raggiungere in kayak il porto di Tunisi, meta ultima del

tour. L’itinerario scelto ha un grande valore morale: restituire

al mare, alla terra ed ai popoli il suo ordine naturale, inver-

tendo la tendenza di una realtà fatta di odio e sangue.

IL MARE: il progetto si propone di realizzare un documenta-

rio ad alto valore scientifico sulla fauna marina dell’area anti-

stante la costa italiana e tunisina, particolare attenzione verrà

rivolta: alla descrizione delle specie animali in estinzione pre-

senti nel Mar Mediterraneo; alla realizzazione di un censi-

mento dei siti di nidificazione della tartaruga Caretta caretta;

all’avvistamento, segnalazione e primo soccorso di animali in

difficoltà o feriti. Il team composto da medici veterinari spe-

cialisti si avvarrà della collaborazione dell’Università e di Enti

di ricerca riconosciuti per supportare con dati scientifici validi

ed aggiornati le immagini girate in diretta durante la traversa-

ta.

LA DIETA MEDITERRANEA: il 16 novembre 2010, l'U-

nesco include la Dieta Mediterranea nella Lista del

Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità; attra-

verso questo riconoscimento viene sottolineato il va-

lore culturale e sociale del patrimonio culinario dei

popoli del Mediterraneo. Nel corso della storia il cibo

ha avuto non solo un ruolo riconducibile alla sussi-

stenza dell’uomo, ma anche e soprattutto un ruolo di

tipo relazionale, influenzando fortemente le abitudini

e le usanze di nazioni intere.

I popoli che si affacciano sul Mediterraneo sono legati

sin dall’antichità alla pratica della pesca, in particolare

del “pesce azzurro” riconosciuto e apprezzato per le

sue qualità nutrizionali ed organolettiche. La Dieta

Mediterranea è la bandiera di uno stile di vita sano ed

equilibrato, che si fonda sul rispetto del territorio e

della biodiversità e che punta all’equilibrio tra uomo,

animale ed ambiente. Il progetto promuove attività di

potenziamento del settore agro-alimentare locale,

nello specifico: in campo agricolo, settore ittico e sicu-

rezza alimentare.