Il mare come bene politico

3
II ANNO della SCUOLA di FORMAZIONE POLITICA KOSMOPOLIS PROGETTO dei LABORATORI del 2013/14 TITOLO : Il mare come bene politico CONTESTO: Il mare costituisce da sempre per la nostra isola una presenza vitale, generosa e avvolgente, tanto da averne condizionato nei secoli l’economia, per l’intensa attività di pesca, il commercio per le vie di comunicazione e - soprattutto nell’ultimo secolo – il turismo. Non solo, il mare ha anche inciso profondamente su ogni nostra forma di cultura nel campo archeologico, nelle arti figurative, nell’architettura, nella lingua e nelle sue espressioni letterarie, nella gastronomia e nel folklore. Inoltre ha avuto un’influenza determinante sul corso della nostra storia locale e sulle nostre tradizioni e - non da meno – sul nostro modo di vivere e sulla nostra religiosità … Quindi ha condizionato tutti i campi in cui l’uomo si esprime e che condivide con i suoi simili, tutti gli ambiti che sostanziano una polis. Potremmo affermare anche che non c’è palmo della nostra isola che non abbia il sapore della salsedine e non sia stato segnato nello scorrere del tempo dalla presenza vitale del mare. Una presenza che ci dona risorse di ogni tipo: dalla ricchezza ittica e dal fascino dei suoi fondali, alle dolci sinuosità della costa e alla bellezza delle sue spiagge che costituiscono una grande attrazione turistica. D’altra parte il mare, noi isolani, non l’abbiamo mai vissuto come elemento altro da noi, o motivo di isolamento rispetto alla terraferma; piuttosto come la via maestra di ogni comunicazione, quindi elemento di continuità e ponte verso altre terre ed altre culture. Così è stato per i coloni euboici che fecero della nostra isola un avamposto della Magna Grecia tirrenica. E così anche in tempi più recenti, quando, sul finire dell’ottocento, il mare diventa la principale via commerciale verso rotte relativamente lontane, oltre ad essere, soprattutto per quei tempi, fonte quasi unica di sostentamento grazie alla pesca. Eppure, soprattutto in questi ultimi decenni, il rapporto dell’isola con il mare si è trasformato. Lo sviluppo economico, il progresso tecnologico, la competizione nel settore turistico, hanno impresso al rapporto dell’uomo col mare ischitano una velocità di sfruttamento sconosciuta nel passato. I meccanismi collegati a tale frenesia economica sono quelli che un certo capitalismo senza regole ha mostrato negli angoli più diversi della nostra civilizzazione, in particolare un egoismo rapace inadatto a custodire il mare come bene comune. Cosicché il mare, da bene comune, è divenuto risorsa da sfruttare oltremodo, innescando così un rapporto utilitaristico con esso, con tutte le conseguenze che possono derivare: depauperamento selvaggio della flora e della fauna marina; devastazione delle coste; assenza di una programmazione delle sue risorse; inquinamento costiero; discariche a mare aperto, come se quest’ultimo fosse di per sé un naturale depuratore senza alcun limite. Oggi, il nostro mare ci indica una strada politica attraverso una scelta non differibile. Esso può essere il tema sul quale recuperare un’idea di comunità ischitana. Il mare, cioè, è capace di rinnovare la nostra identità, forte sì di una storia e di una tradizione, ma convinta pure che le sfide cruciali da vincere sono quelle che ci attendono nel breve e medio periodo. Da sempre, il mare ci ha donato tanto. Oggi può svolgere un’ulteriore importante funzione: costituire l’orizzonte nel quale le politiche pubbliche dell’isola condividano obiettivi, strumenti e azioni. Per tutte queste ragioni, il mare è il nostro primo bene politico. FINALITA’: 1) aggregare le componenti della società civile più sensibili al problema del mare nell’isola per condurre un progetto dal basso, frutto di una visione condivisa; 2) portare all’attenzione dell’opinione pubblica il problema del mare come bene politico; 3) diffondere una cultura del mare come bene politico soprattutto alle nuove generazioni; 3) sollecitare politicamente i decision makers – ai diversi livelli – alla realizzazione di politiche per il risanamento del sistema marino con le implicazioni civili e normative che

description

PROGETTO dei LABORATORI di Kosmopolis del 2013/14

Transcript of Il mare come bene politico

II ANNO della SCUOLA di FORMAZIONE POLITICA KOSMOPOLIS

PROGETTO dei LABORATORI del 2013/14

TITOLO : Il mare come bene politico CONTESTO: Il mare costituisce da sempre per la nostra isola una presenza vitale, generosa e avvolgente, tanto da averne condizionato nei secoli l’economia, per l’intensa attività di pesca, il commercio per le vie di comunicazione e - soprattutto nell’ultimo secolo – il turismo. Non solo, il mare ha anche inciso profondamente su ogni nostra forma di cultura nel campo archeologico, nelle arti figurative, nell’architettura, nella lingua e nelle sue espressioni letterarie, nella gastronomia e nel folklore. Inoltre ha avuto un’influenza determinante sul corso della nostra storia locale e sulle nostre tradizioni e - non da meno – sul nostro modo di vivere e sulla nostra religiosità … Quindi ha condizionato tutti i campi in cui l’uomo si esprime e che condivide con i suoi simili, tutti gli ambiti che sostanziano una polis. Potremmo affermare anche che non c’è palmo della nostra isola che non abbia il sapore della salsedine e non sia stato segnato nello scorrere del tempo dalla presenza vitale del mare. Una presenza che ci dona risorse di ogni tipo: dalla ricchezza ittica e dal fascino dei suoi fondali, alle dolci sinuosità della costa e alla bellezza delle sue spiagge che costituiscono una grande attrazione turistica. D’altra parte il mare, noi isolani, non l’abbiamo mai vissuto come elemento altro da noi, o motivo di isolamento rispetto alla terraferma; piuttosto come la via maestra di ogni comunicazione, quindi elemento di continuità e ponte verso altre terre ed altre culture. Così è stato per i coloni euboici che fecero della nostra isola un avamposto della Magna Grecia tirrenica. E così anche in tempi più recenti, quando, sul finire dell’ottocento, il mare diventa la principale via commerciale verso rotte relativamente lontane, oltre ad essere, soprattutto per quei tempi, fonte quasi unica di sostentamento grazie alla pesca. Eppure, soprattutto in questi ultimi decenni, il rapporto dell’isola con il mare si è trasformato. Lo sviluppo economico, il progresso tecnologico, la competizione nel settore turistico, hanno impresso al rapporto dell’uomo col mare ischitano una velocità di sfruttamento sconosciuta nel passato. I meccanismi collegati a tale frenesia economica sono quelli che un certo capitalismo senza regole ha mostrato negli angoli più diversi della nostra civilizzazione, in particolare un egoismo rapace inadatto a custodire il mare come bene comune. Cosicché il mare, da bene comune, è divenuto risorsa da sfruttare oltremodo, innescando così un rapporto utilitaristico con esso, con tutte le conseguenze che possono derivare: depauperamento selvaggio della flora e della fauna marina; devastazione delle coste; assenza di una programmazione delle sue risorse; inquinamento costiero; discariche a mare aperto, come se quest’ultimo fosse di per sé un naturale depuratore senza alcun limite. Oggi, il nostro mare ci indica una strada politica attraverso una scelta non differibile. Esso può essere il tema sul quale recuperare un’idea di comunità ischitana. Il mare, cioè, è capace di rinnovare la nostra identità, forte sì di una storia e di una tradizione, ma convinta pure che le sfide cruciali da vincere sono quelle che ci attendono nel breve e medio periodo. Da sempre, il mare ci ha donato tanto. Oggi può svolgere un’ulteriore importante funzione: costituire l’orizzonte nel quale le politiche pubbliche dell’isola condividano obiettivi, strumenti e azioni. Per tutte queste ragioni, il mare è il nostro primo bene politico. FINALITA’: 1) aggregare le componenti della società civile più sensibili al problema del mare nell’isola per condurre un progetto dal basso, frutto di una visione condivisa; 2) portare all’attenzione dell’opinione pubblica il problema del mare come bene politico; 3) diffondere una cultura del mare come bene politico soprattutto alle nuove generazioni; 3) sollecitare politicamente i decision makers – ai diversi livelli – alla realizzazione di politiche per il risanamento del sistema marino con le implicazioni civili e normative che

questo comporta. DESTINATARI: Tutti i giovani studenti di Kosmopolis (con età tra i 17 e 35 anni), sia quelli che hanno già frequentato il I anno di corso, sia i nuovi iscritti da quest’anno. ARTICOLAZIONE: È un progetto di durata biennale e si articola nelle seguenti azioni:

1. ricerca sul rapporto dei cittadini ischitani col mare inteso non solo quale risorsa, ma come un bene politico; indagine sul loro atteggiamento rispetto alla regolamentazione delle risorse marine;

2. indagine scientifica ed amministrativa sulle ragioni della situazione di stallo nella quale si trova il progetto del depuratore;

3. previsione dell' ambiente futuribile, a partire dagli studi della Stazione Zoologica Marina “A. Dohrn” di Ischia sull’acidificazione delle acque;

4. analisi comparativa con altre realtà insulari ove siano presenti sistemi analoghi normati in modo virtuoso rispetto alle prassi consolidate delle “politiche del mare”;

5. studio dell’interdipendenza ambientale dei 6 comuni dell’isola d’Ischia, in quanto “unicum” territoriale, e dell’interdipendenza vissuta con le isole e i territori più vicini.

Nell’anno 2013-2014, saranno attuate le azioni relative ai soli primi tre punti.

Saranno costituiti tre gruppi, ciascuno verrà seguito da 2 o più tutors e consulenti con esperienze professionali negli specifici campi d’azione. Gruppo 1 – “MAREDAMARE”

• Esiste un sentimento di generale riluttanza dei cittadini dell’isola nei confronti delle norme e delle regole che disciplinano l’uso dell’ambiente marino;

• Tale riluttanza potrebbe essere frutto dell’errata convinzione che più regole significhino meno libertà;

• Emerge una visione piuttosto scontata del mare come risorsa solo da sfruttare e non come bene politico;

• In tal senso, è da focalizzare il caso dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, come elemento sul quale ogni cittadino può direttamente far riferimento per valutare la capacità e l’opportunità di attivare politiche di salvaguardia del mare ischitano;

Al fine di verificare tali ipotesi questo gruppo elaborerà un questionario per un’intervista non

strutturata da effettuare a cittadini con caratteri socio-anagrafici differenti per implementare una serie di iniziative tese a sensibilizzare la popolazione verso il mare inteso quale bene politico.

Gruppo 2 – “DEPURATORE IN ALTO MARE”

Il progetto del depuratore marino nel Comune d’Ischia esiste ed è anche avviato. Allo stato attuale sappiamo che è fermo alla Regione. Dunque:

• che tipo di soluzione tecnica costituisce questo depuratore? • cosa sta fermando il proseguimento e la conclusione del progetto del depuratore? Una causa

amministrativa o “altro”? • In che modo far pressione presso gli interlocutori giusti affinché le cose possano rimettersi in

marcia? Questo gruppo avrà il compito di studiare il progetto del depuratore di S. Pietro, monitorarne lo

stato di avanzamento e promuovere iniziative adeguate.

Gruppo 3 – “MAREACIDO” Una recente ricerca condotta dalla Stazione Zoologica Marina “A.Dohrn” di Ischia, sull’acidificazione naturale delle acque di un microambiente marino ischitano, consente di immaginare lo scenario catastrofico a cui andrebbe incontro il mare se il fenomeno assumesse dimensioni ben più ampie. D’altra parte gli scarichi e in generale lo sfruttamento incontrollato degli ultimi decenni stanno configurando un’alterazione degli equilibri ecologici. E’ interessante allora un confronto fra quanto sta operando da una parte la natura, dall’altra l’uomo.

Il gruppo sarà chiamato a conoscere gli studi in questo campo ed elaborare una strategia di comunicazione capace di suscitare gli atteggiamenti giusti verso il mare inteso quale bene politico.

I RISULTATI di tale progetto “Il mare come bene politico”saranno documentati e corredati da:

a) Un progetto di educazione ecologica (rapporto con i dirigenti scolastici); b) Un dossier organizzato da divulgare per orientare l’opinione pubblica. Gli studenti potrebbero legare il proprio impegno a un’eventuale pubblicazione (utile anche ai fini del

curriculum).

PROGRAMMA dei LABORATORI nel 2013/14 :

Da quanto detto emerge la necessità che i laboratori vadano rivisti nella loro articolazione in modo da garantire, da un lato, la necessità di una formazione sul campo e, dall’altro, la possibilità di costituire uno spazio autogestito dagli studenti per mettere in campo la loro creatività ed il loro spirito di iniziativa concreta; pertanto, i momenti formativi si alterneranno rigorosamente a quelli in cui gli studenti prenderanno in mano la riunione e – con una certa autonomia e d’intesa con i tutor – si confronteranno sui temi affrontati e sui risultati raggiunti.

CALENDARIO dei LABORATORI nel 2013/14:

1. laboratorio 19 ottobre 2013 : presentazione del progetto “Il mare come bene politico” – costituzione dei tre gruppi di lavoro con gli studenti ed avvio del progetto

2. laboratorio 30 novembre 2013: gli studi recenti della stazione zoologica “A.Dohrn” di Ischia sull’acidificazione dell’ambiente marino come possibile scenario catastrofico

3. laboratorio 11 gennaio 2014: aggiornamento della produzione dei gruppi di lavoro 4. laboratorio 15 febbraio 2014: l’ ”affaire depuratore”, genesi e stato dell’arte 5. laboratorio 15 marzo 2014: aggiornamento della produzione dei gruppi di lavoro 6. laboratorio 26 aprile 2014: sintesi del progetto e restituzione del lavoro svolto al convegno

conclusivo della scuola previsto per il 10 maggio 2014. Il comitato didattico di Kosmopolis