IL LIBRO DEL CARDINAL ANGELO SCOLA, ARCIVESCOVO … · Angelo Scola, arcivescovo di Milano -...
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MARTEDI 24 GIUGNO 2014 41CULTURA
“Il misteronuziale” Con Marcianum Press, edizioneaggiornata e in un unico volume
� “Il mistero nuziale” - il libro del cardinalAngelo Scola, arcivescovo di Milano - conti-nua ad essere richiesto. È questo che ha in-dotto l’editore Marcianum Press a proporreuna nuova edizione italiana, aggiornata e inun unico volume. In questi anni sono appar-se traduzioni in spagnolo, portoghese, ingle-se, tedesco, francese e anche una edizioneslovena. «La decisione di offrire una terzaedizione del libro» spiega il cardinal Scola«nasce anzitutto dal desiderio di mostrare eproporre a tutti la bellezza e la ragionevolez-za dell’esperienza cristiana dell’amore». Nellibro l’autore descrive la complessità del fe-nomeno amoroso e i diversi modi di attua-
zione dell’amore: dal rapporto uomo-donnaa quello fra le Tre Persone della Trinità. Apartire dall’uomo-donna, l’indagine si preci-sa mediante l’esame della realtà matrimonio-famiglia in rapporto ai temi della culturacontemporanea e alla luce dei misteri cristia-ni. «Lungo i miei anni di ministero presbite-rale ed episcopale» spiega l’arcivescovo diMilano «ho visto rifiorire la vita di tanti cri-stiani quando hanno compreso l’umana ra-gionevolezza della parola del Vangelo sul-l’uomo-donna e sul matrimonio-famiglia. Suqueste basi» conclude il cardinal Scola «miauguro che la nuova edizione del libro possaessere di qualche utilità».
IL LIBRO DEL CARDINAL ANGELO SCOLA, ARCIVESCOVO DI MILANO
� «Il bianco è il luo-go dove la vista co-mincia a differenziarela forma e la mentecostruisce un mondovisivo. È come ritor-nare al momento incui un suono rompela pienezza del silen-zio. È, allo stesso tem-po, la negazione e lasomma di tutti i colo-ri. Con il bianco sfidoil concetto tradiziona-le del visibile propo-nendo altre estensio-ni della visibilità: for-zando l’occhio, si for-za la coscienza. Leimmagini diventano immacolate at-traverso innumerevoli strati di verni-ce, fino a raggiungere il grado giustodi luminosità». Così Maria Ester Joaopropone il suo modo di esprimersicome artista. E proprio con “Il Postodella luce” dal 29 giugno (vernissagealle 16.30, con l’artista; orario 15-22,fuori orario su appuntamento) fino al27 luglio sarà in mostra a Villa Cerni-gliaro - La Serra dei Leoni, a Sordevo-lo. Ma chi è Maria Ester Joao? «Si trattadi un’artista argentina che avevo avu-to modo di conoscere a Milano primaindirettamente attraverso il suo lavo-ro e poi di persona» racconta PaolaZorzi. «In particolare aveva parteci-pato alla mostra “Italia - Argentina /Argentina - Italia: un ponte per la cul-tura” ad Arte Struktura. In occasionedi “arte ba”, la fiera d’arte di BuenosAires, nello stesso stand erano espostisia i suoi che i mie lavori. Inoltre»racconta ancora l’artista biellese «Ma-ria Ester Joao ha vissuto a Biella perun lungo periodo, addirittura il figlioha frequentato i primi anni di scuola
ARTE VISIVA CONTEMPORANEA, CON ZERO GRAVITA’ VILLA CERNIGLIARO
“Il Posto della luce” con Maria Ester Joao «Con il bianco» dice l’artista argentina «sfido il concetto tradizionale del visibile proponendo altre estensioni:forzando l’occhio, si forza la coscienza». La mostra a Sordevolo presentata da Nelly Perazzo e Paola Zorzi
nel quartiere San Paolo». Maria Ester Joao nasce a Buenos Ai-res nel 1944. È architetto, laureata al-l’Università Nazionale di Buenos Ai-res. Dal 1986 rivolge il suo interessealle arti plastiche. Vive e lavora traBuenos Aires e Milano. «Nell’opera di Maria Ester Joao, co-me in molte opere contemporanee»spiega Paola Zorzi nella presentazio-
ne del catalogo di “Zero gravità” «lanetta divisione tra opere piane e tri-dimensionali si risolve in una super-ficie ibrida. Nell'esaminare la seriedei dipinti bianchi ad esempio, lasuperficie si presenta come essen-zialmente piana ma costellata da ri-lievi. Avviene che, a partire da unasuperficie di questo tipo, in alcunicasi siano soddisfatte alcune delle
premesse costruttiviste relative allacomposizione di opere piane, in altreopere siano invece soddisfatte le pre-messe relative alle figure tridimen-sionali». Dell’opera di Maria EsterJoao, spiega ancora Zorzi «non è pos-sibile non sottolineare anche il meri-to di aver affrontato tutta una serie diproblematiche con cui l'arte dalla se-conda metà del Novecento in poi si èmisurata. Così possiamo constatareche da un piano costruttivo pretta-mente spaziale, legato da strutturenumeriche possono talvolta emerge-re più istanze: immagini che, coltenel loro insieme, si prestano ad esse-re percepite prospetticamente cometridimensionali, con la creazione dispazi virtuali inediti che rimandanoalle opere di Vasarely e/o alle sue ri-gorose sperimentazioni in campogeometrico-gestaltico». Ma l'opera di Maria Ester Joao non si
esaurisce qui e si inserisce nel conte-sto culturale dell’arte argentina dipunta riconosciuta a livello interna-zionale come astrazione geometrica,arte concreta, Madi e non solo. «Le sue opere» scrive Nelly Perazzo,membro di Numero dell’AccademiaNazionale delle Belle Arti «stabili-scono sistemi di relazioni di notevo-le precisione, tuttavia ci introducononell’ambito del paradosso perchésempre ci disorientano per quanto ri-guarda le presunte sicurezze. L’usodi simmetrie e periodicità dà la sen-sazione d’infinito per la loro esten-sione indefinita. Così, nonostante lasua apparenza finita, le immagini siaprono allo spazio infinito. Sono illi-mitate. Le opere di Maria Ester Joaosono illuminate dall’intelligenza einvase dalla poesia».
SUSANNA [email protected]
L’artista argentina Maria Ester Joao e alcune sue opere. La mostra verràinaugurata a Sordevolo, Villa Cernigliaro - La Serra dei Leoni - domenica 29giugno. Alle 16.30 vernissage