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1Il Governatore Lionismomaggio-giugno 2015

Carissimi soci ed amici, quasi senza ac-corgermene il nostro anno fiscale Lionsè giunto al termine. È stato per me un

anno importante, un anno che ho vissuto inten-samente perché gli impegni, giorno dopo giorno,si susseguivano velocemente e bisognava cer-care di rispettarli tutti. Un anno quindi faticosoma, anche e soprattutto, ricco di soddisfazioni,che mi hanno gratificato, mi hanno arricchito emigliorato. Le persone con cuisono venuto a contatto, soci enon, mi hanno dimostrato stima,rispetto ed amicizia che io ho ri-cambiato offrendo loro la mia di-sponibilità per qualunque cosami si chiedesse. Il mio compitoè stato reso meno duro dal sup-porto e dalla vicinanza dei mieipiù stretti collaboratori, che sonostati al mio fianco sempre, dandomi l’aiuto ne-cessario per superare le varie difficoltà che, pur-troppo, si sono presentate. A loro va il mio rin-graziamento più sincero e sentito. Dall’inizio del mio mandato, ho cercato di at-

tuare alcune innovazioni, che per il rapido evol-versi della società attuale, andavano fatte e moltesi sono concretizzate ed hanno avuto successo. La nostra visibilità è aumentata con la pre-

senza presso le Istituzioni, anche siglando im-portanti protocolli di intesa. Abbiamo cercato difare vivere ai nostri soci, specie i più giovani, unLionismo più operativo e non solo di opinione.Abbiamo instaurato rapporti più stretti con i Leo,che sono il nostro naturale futuro. Abbiamo co-minciato ad utilizzare i nostri emblemi distintiviche ci possono fare identificare in maniera uni-voca. Mi riferisco ai giubbetti gialli, alle postazionimobili e ai gadget per ragazzi ed adulti. Abbiamo

intensificato l’uso del social network, avvicinan-doci così al mondo dei più giovani per farci co-noscere e quindi invogliarli a comprendere le no-stre attività. Abbiamo cercato di aumentare latrasparenza mettendo in linea sul nostro nuovoportale tutte le informazioni riguardanti importantiacquisti e forniture distrettuali. Abbiamo creatoun canale youtube del distretto che contiene i fil-mati di tutti i principali eventi dell’anno e gli inter-venti effettuati nelle assemblee e nei congressi,con l’obiettivo di consentire ai soci non presentidi vivere “in differita” la vita del distretto e del-l’associazione. Lo stesso canale contiene anchefilmati sulle più importanti realizzazioni dei Lionsnel campo dell’arte.

Le assemblee e i congressihanno trattato di comunica-zione, del terzo settore in cui noiLions siamo inseriti a pieno ti-tolo. Dopo un lavoro intenso edaccurato, abbiamo ottenutodalla sede centrale il nulla ostaa dare la possibilità ai nostri clubdi costituirsi in “associazioni dipromozione sociale”, mettendo

a loro disposizione uno statuto e regolamentotipo.La nostra presenza su Roma è stata fonda-

mentale per avere come relatori, personalità diGoverno e del Parlamento che ci hanno apertole porte a collaborazioni con le Istituzioni su pro-blematiche di carattere sociale e su disegni dilegge di nostro interesse. Abbiamo firmato unaccordo con la Caritas diocesana di Roma per ilrecupero dei farmaci ancora validi e disponibilinelle nostre famiglie. Infine a livello del multidi-stretto abbiamo creato una struttura che rappre-senta i Lions italiani presso gli enti centrali delloStato.Le attività del distretto sono state numerose

ed hanno visto la partecipazione entusiasta deisoci.Quest’anno abbiamo anche cercato anche di

spingere i club a vivere un Lionismo più opera-

Giovanni Paolo CoppolaGovernatore 2014-15 Distretto 108L

Un anno nel segnodella visibilitàSempre più vicini ai giovani e presenti nella societàper farsi conoscere e allargare la base associativa

Vicino il traguardo dei 4.000 soci

segno tangibiledella vitalitàdel Lionismo

2 Lionismomaggio-giugno 2015 Il Governatore

tivo, come il Presidente Internazionale Joe Pre-ston ci indica con il suo esempio. Se vogliamo rinnovare i club, ringiovanirli e

farli crescere, non dobbiamo ignorare che fuorila società è in continuo, veloce cambiamento edusa strumenti sempre più sofisticati tecnologi-camente. Bisogna quindi iniziare a praticare il Lionismo

del fare, come è naturale da tanto tempo neipaesi anglosassoni e orientali. Mentre vi scrivoho visto che la nostra consi-stenza numerica sta ancoraaumentando e forse alla finedell’anno fiscale potremo av-vicinarci alla quota di 4.000,rimanendo cosi il più grandedistretto italiano.Consentitemi questo

scatto di orgoglio, che vienein un momento dove a livellomultidistrettuale vediamoche, ancora una volta, l’individuazione della lea-dership non è basata su criteri oggettivi, numericie quindi misurabili. L’avvicinarsi al traguardo di 4.000 soci, per noi

tutti è un gran bel risultato ed un segno tangibiledella vivacità del nostro Lionismo che a livellomondiale ha di gran lunga superato la soglia delmilione e 400 mila soci. Il nostro è anche un Lio-nismo di opinione e quest’anno abbiamo datonuovo vigore ai Quaderni del Lionismo. Ne ab-biamo stampati ben tre che trattavano di argo-menti attuali e importanti quali l’ambiente, la fa-miglia e la tecnologia. Siamo arrivati al numero

83 e sono convinto che presto se ne farannotanti altri.Questo è l’ultimo numero della Rivista per

l’anno fiscale 2014/15 e devo comunicarvi chela Redazione della Rivista, ultimamente, ha su-bito qualche variazione organizzativa, con l’ac-cordo del DGE Tommaso Sediari. È doveroso, da parte mia, ringraziare il PDG

Vincenzo Mennella per l’intenso lavoro di quasi2 anni, che ha riscosso lusinghieri giudizi da

Lions e non, e fare tutti gliauguri al neo direttore re-sponsabile Fabrizio Sciar-retta.Molti semi sono stati dun-

que gettati e i risultati sonosotto gli occhi di tutti. Ma leinnovazioni, per diventarenormalità, devono esserelentamente assimilate,hanno bisogno del giusto

tempo e di una certa gradualità. Lascio, così al Governatore neo-eletto Tom-

maso Sediari il testimone, con la certezza che illavoro, iniziato da me e condiviso a livello delDG-Team, proseguirà, con gli eventuali miglio-ramenti. Ora è arrivato il momento dei saluti emi prende un po’ di nostalgia e di tristezza.Rivedo davanti agli occhi, come in un film, tutto

l’anno trascorso, i luoghi degli incontri, le per-sone, gli amici, le serate insieme ai soci in ami-cizia, le risate, ma anche i momenti tristi, i viaggiattraverso la verde Umbria, gli aerei presi al voloper raggiungere l’amata terra di Sardegna. Visi-

tare più di 130 club è stataun’avventura incredibile e bel-lissima che non dimenticheròmai. Sono cosciente di aver cer-

cato di fare del mio meglio nellosvolgere il mio servizio di Go-vernatore. Sicuramente hocommesso degli errori e diquesto mi scuso, ma siamo es-seri umani fragili e imperfetti enon sempre riusciamo a faretutto in maniera ottimale.Nel ringraziarvi tutti per la

collaborazione ed i preziosisuggerimenti, auguro a tutti noidi poter vivere insieme unnuovo anno ricco di soddisfa-zioni e successi. �

Giampaolo CoppolaMail: [email protected]

Pratichiamoil Lionismo del Fare

base del successo futurocome già avviene nei paesi

anglosassoni e orientali

3Sommario Lionismomaggio-giugno 2015

01 Un anno nel segno della visibilità di Giovanni Paolo Coppola04 Servire, servire, servire di Fabrizio Sciarretta05 Non dobbiamo avere paura del cambiamento di Tommaso Sediari07 Gocce di Lionismo di Eugenio Ficorilli08 Il coraggio di guardare avanti di Gabriele Sabatosanti10 Congresso Distrettuale – il cambiamento è arrivato di Fabrizio Sciarretta e Franca Piroso12 Congresso Nazionale – riflessioni tra le polemiche di Alberto Maria Tarantino14 Tema di Studio e Service nazionale: servono ancora? di Vincenzo Fragolino15 Lions e Unipol Banca uniti contro il morbillo intervista a Michele Serafini15 250.000 euro erogati in 4 anni per i service dei nostri Club di Sergio Gigli19 Help emergenza lavoro: agire, non solo sperare di Guido Cogotti21 A proposito di microcredito… di Salvatore Condorelli22 XII Congresso internazionale delle città murate Lions:

salviamo la nostra identità di Michele Bilancia24 Roberto Fresia: da Leo a Direttore Internazionale

l’importante è partire con il piede giusto di Fabrizio Sciarretta27 Leo, un mondo di service di Maria Luisa Imbardelli29 I non vedenti e il miracolo dei cani di Daniela Mattiuzzo Brunetta31 Luce con gli occhi di Mirto e Margot di Norberto Cacciaglia33 Dal Distretto 108A sei cani guida per sei circoscrizioni di Nicola Nacchia34 Umbria Cuore d’Italia con le città cardioprotette di Francesco Tei e Sissi Palmieri36 Giovani, impegno prioritario dei Lions di Leda Puppa37 Scambi Giovanili. Lions ambasciatori di Pace nel mondo di Fabrizio Carmenati38 Poster per la Pace speranza di un mondo migliore di Laura Stramaccioni40 Lions Quest, la risposta all’emergenza educativa di Teresa Orrù42 Il Progetto Martina vola a EXPO 2015 di Giuseppe Lio44 Programma Mentori Lions di Piero Paccosi46 Comunicazione intergenerazionale: abbattiamo le barriere di Monica Coppola47 Mensa Sociale a Olbia grazie ai Lions di Tiziana Sechi48 Tre Quaderni per il Lionismo di Naldo Anselmi e Armando Di Giorgio50 Dai Tribunali Minorili ai Tribunali della Famiglia: proposta di legge Lions di Bruno Ferraro52 Social network e Distretto, la sinergia fa boom di Roberto Tamburi53 I Lions rendono omaggio ai caduti della Prima Guerra Mondiale di Luigi Gemma54 Palestrina, scrigno di storia e monumenti di Lorenzo Quilici55 Universalità del messaggio Lions di Vincenzo G.G. Mennella57 Pudore in giacca e cravatta di Giampiero Mirabassi59 Al servizio della società per la diffusione della cultura di Giuseppe Tito Sechi62 Informare o formare? Lions si nasce, non si diventa di Danilo Tropea

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4 Lionismomaggio-giugno 2015 Editoriale

Non ho alcuna intenzione di nascondere– anzi, voglio condividere con voi –l’emozione che mi da scrivere queste ri-

ghe. Non è la mia prima direzione di un perio-dico, ma la percezione delle forti (direi pesanti)responsabilità che la direzione di Lionismo com-porta mi è particolarmente chiara.Lo è perché trentaquattro anni con il distintivo

sulla giacca mi hanno permesso di conosceretutti i miei predecessori ed averne presente ilvalore: Mario Cassiano, Domenico Mammoli,Osvaldo De Tullio, Carlo Padula, ovviamenteVincenzo. Se hai un cervello, non puoi che pre-occuparti.I miei ricordi con ciascuno di loro sono nume-

rosi, ma li sfiorerò solamente. Mi fa piacere tor-nare alla metà degli anni ’80, quando, presi-dente del Distretto Leo, varcavo spesso lasoglia dello studio di Domenico a Todi per unconsiglio: lui che da governatore aveva soste-nuto la fondazione dello stesso Distretto. Mai avrei pensato, però, di sedere alla sua

scrivania (virtuale). Men che meno a quella diOsvaldo. Un giorno, questa volta a metà deglianni ‘90, dissi ad Osvaldo che forse bisognavatrovare un impiego anche ai Lions più giovani.Lui mi diede un’occhiata di quelle sue e dissequalcosa del tipo: “ci sto già pensando”. Noncredo, però, che alludesse alla direzione di Lio-nismo.La finisco qui perché da un neo direttore ci si

aspetta un (minimo) di programma. Chi mi co-nosce meglio, sa che buona parte di quel (poco)che so la devo agli insegnamenti di GiuseppeTaranto. Così, cercando ispirazione, ho presotra le mani “Nel Segno del Leone” (posseggola copia n.288, regalo di Giuseppe a mio padre,soci entrambi del medesimo Club) e mi sono ri-

letto quanto scriveva a proposito di Lionismo(allora “Centotto L”) alla fine degli anni ’70.I propositi del suo primo Direttore, Mario Cas-

siano, erano ben chiari. Scriveva infatti Giu-seppe: “…sin dalle origini (la rivista) ha sempreavuto per gli specifici intendimenti di chi l’harealizzata … una dimensione nazionale. Talericonoscimento le deriva … per la sistematicatrattazione di problemi che concernono tutto ilLionismo italiano”. Poi, proseguiva parlando diCassiano: “…appassionato fino al sacrificio, chelo porta a svolgere ogni incombenza salvoquella dello strillonaggio, solo perché la Rivistanon viene venduta per le strade…”.Questa valenza nazionale della nostra rivista

– ma quarant’anni dopo, direi “globale” – è nelmio cuore e farò di tutto, proprio come Mario,per mantenere fede a questa vocazione. All’im-pegno di raccontare il Lionismo a tutto tondo,anche oltre le nostre tre amate regioni. Nei numeri di Lionismo che avrò il privilegio

di dirigere, voi troverete molto service e moltaconcretezza. Perché siamo Lions per seguire ilWe Serve, non per altro. E i nostri service, quelliche realizziamo, saranno anche quelli che Lio-nismo racconterà. Li racconterà ai soci piùesperti, ai soci nuovi ed a coloro che soci nonsono. Perché Lionismo rappresenti anche unostrumento di proselitismo per la nostra Asso-ciazione.Lionismo non si muoverà da solo. Opererà –

con le caratteristiche del periodico d’approfon-dimento – in modo integrato con gli altri canalidi comunicazione (portale, newsletter, socialnetwork) di cui il Distretto è dotato e che artico-lano l’informazione con tempistiche e caratteri-stiche diverse, ma sinergiche con quelle dellarivista.Per un neo direttore mi sembra di aver già

promesso troppo. Non mi resta, dunque, cheaugurarvi Buona lettura ricordandovi di esseresempre “generosi nella lode e cauti nella critica”:non viceversa. Un giorno a questa scrivania po-treste ritrovarvici voi… �

Fabrizio SciarrettaDirettore responsabile

di Lionismo

Servire, servire,servire Raccontare il Lionismo per accrescere l’impegno

5DG Team Lionismomaggio-giugno 2015

Non dobbiamo averepaura del cambiamento

Con il recente Congresso di Primavera delnostro Distretto i delegati hanno volutoconfermarmi nella carica di Governatore

per l’anno lionistico prossimo 1915-1916. Sonoloro grato per la fiducia e insieme lavoreremoper le migliori sorti del nostro Distretto e più ingenerale per il Lions International.Il mondo sta cambiando rapidamente. Anche

a noi viene richiesto di cambiare. Il cambiamentoè un processo continuo, un cammino spessodifficile, che richiede chiarezza, determinazionee aiuto reciproco.Per questo motivo biso-

gna camminare assieme,non da soli, allargandosempre più il cerchio dellepersone coinvolte in un dia-logo permanente basatosull’ascolto.Ecco perché dobbiamo

seminare il cambiamentoe, quindi, non avere pauradel cambiamento.Quando i tempi cambiano, dobbiamo cam-

biare pure noi.Non serve guardare indietro elaborando teo-

remi di decrescita. Ma riscoprire la gioia del fu-turo, la speranza.E serve pensare a nuove forme di vivere il

territorio, di concepire il lavoro, di produrre, dinutrirsi, di governare la società.Ma l’efficienza non basta e non fa avanzare

la condizione umana.Se non ci sono i valori (famiglia, solidarietà,

fraternità, reciprocità, associazionismo, ecc) nonsi va lontano.Noi lions abbiamo un’identità culturale che

viene da lontano e a quella ci dobbiamo richia-

mare. Ci servirà ricordare il nostro patrimonioideale che in quasi 100 anni ha saputo rappre-sentare lo strumento per essere utili alla so-cietà.In questo impegno prospetto la valorizzazione

ulteriore del nostro Centro Studi riconosciutoanche nel multidistretto come un prezioso labo-ratorio di idee. Il CS deve aiutarci a ritrovare unrespiro culturale ed essere quindi un motore diidee.E lavoreremo per un grande tema sull’Etica

che vorrei nel mio anno approfondire nei diversiaspetti, oltre a trattare naturalmente i quattrotemi proposti per il Centenario: Fame, Ambiente(con riferimento anche ad Expo) Giovani e Vi-sta.Con riferimento ai Club, che sono la cellula

fondamentale del nostro es-sere Lions, penso e vorreiun Club sempre più im-merso nel territorio per esa-minare i problemi e concor-rere alla loro soluzioneattraverso risposte valide:abbiamo la professionalitàe le competenze per farlo(penso agli sportelli Lionsaperti che si rivolgono alla

comunità locale nel suo insieme e sono pure di-sponibili per il singolo cittadino nel bisogno). Ciòcorrisponde alla concezione di Club fortementelegati alle comunità locali. La nostra convinzioneè che dobbiamo sviluppare sempre con forzaquesto radicamento nei territori; quindi un Clubincubatore di soluzioni, con una presenza sentitaperché radicata nel territorio e un Club che salavorare in modo condiviso.Un Club che si preoccupi di rafforzare il le-

game con il socio potrà più facilmente sviluppareuna funzione di evoluzione e sviluppo del terri-torio stesso e servirà pure ad un coinvolgimentoprofondo del socio che non si sentirà abbando-nato, escluso e quindi che matura l’idea di la-sciare.

Tommaso SediariPrimo vice Governatore

Lavorare insieme per migliorare il nostro Distrettoe traghettare l’Associazione verso il centenario

Facciamo squadra:il Governatorenon è un capoma una guida

che aiuta i soci

Per tutti noi essere al servizio vuol dire viverei problemi, averli fatti propri, sentirli dentro equindi essere animati dalla passione e dall’ur-genza di risolverli al meglio delle nostre possi-bilità. Significa interpretare le necessità dei giovani

sui temi del lavoro, della serenità di vita, signi-fica affrontare situazioni di crisi delle imprese,significa comprendere i problemi di oggi dellefamiglie.Tutto questo però non è di per sé sufficiente.

Perché in questa nostra ricerca del nuovo, losforzo più grande sarà non cadere nella tenta-zione di essere autoreferenziali.Il messaggio che dobbiamo fare passare è

quello di essere conosciuti per quello che ab-biamo fatto, che facciamo e che vogliamo con-tinuare a fare senza vantarci ma con la grandesoddisfazione personale di essere serviti, di es-sere stati di aiuto.La nostra storia lionistica (da Melvin Jones) è

ricca di uomini ammirevoli e di azioni concreteche hanno costruito le basi ideali del nostro es-sere associati. Dobbiamo renderci conto che

singolarmente potremo contribuire in manieraproporzionale alla fortuna e alla caparbietà cheavremo a disposizione. Ma soltanto insiemecome collettività costruita attorno a principi evalori, potremo fare davvero la differenza. Senzadistinzione tra Governatori, senza Presidenti,senza Officers distrettuali, ma tutti insieme comesoci appartenenti ad un grande movimento mon-diale da tutti riconosciuto come realmente inter-nazionale. Dobbiamo essere consapevoli che in quanto

uomini e donne del nostro tempo abbiamo il do-vere di edificare giorno per giorno con faticauna società diversa dove si instaurino nuovi si-stemi di vita e modelli di comportamento piùaderenti alle nostre convinzioni. Nelle mie mul-tiformi attività mi ha guidato sempre la consa-pevolezza di avere saldi valori di riferimento. Ilmio proposito che offro oggi al mio distretto è diessere solamente una guida per traghettare in-sieme verso il Centenario della nostra meravi-gliosa Associazione. Facciamo squadra nella quale il Governatore

non è un capo ma una guida che aiuta i soci. �

6 Lionismomaggio-giugno 2015 DG Team

Flavia Paolini – II F, I.C. Leonardo da Vinci (Ciampino) – club sponsor “Ciampino”

7DG Team Lionismomaggio-giugno 2015

Gocce di Lionismo

Idue congressi, quello distrettuale e quello na-zionale, durante i quali ci siamo incontrati,trattando temi che sono o dovrebbero essere

i nostri obiettivi, mi hanno offerto alcun spunti diriflessione. Come Distretto 108L, ci siamo proposti quale

sede del congresso nazionale e l’amico GiovanniOstuni, Governatore del Distretto Ab, ha ritiratola candidatura di Bari consentendo che la nostraproposta fosse approvata all’unanimità. È laprima volta che un congresso nazionale sisvolge a Roma ed è quello del centenario; tutti iclub sono chiamati a contribuire al successo:c’è lavoro ed onore per tutti!Mi sono rafforzato nella convinzione che noi

Lions – con i nostri 46.000 club e con oltre 1,4milioni di soci che ci rendono ovvero l’organiz-zazione di club di servizio più grande delmondo – dobbiamo impegnarci con sempremaggiore intensità sia a livello locale che a livellonazionale in attività di solidarietà a favore dellanostre comunità.Nell’agire quotidiano dobbiamo essere esem-

pio per gli altri con un comportamento leale econ proposte utili. Nel rispetto delle regole dob-biamo compiere una svolta fondamentale pun-tando al “rinascimento” del Distretto, attraversola pratica dell’etica, ricordandoci che l’etica nonsi insegna con le parole ma con l’esempio e conle idee: occorre tentare di spiegarla e diffonderla.Le nostre idee devono essere dirette non solo

all’interno del nostro Distretto, ma anche e so-prattutto all’esterno per indicare a cosa sonochiamati i Lions: possiamo fare questo testimo-niando apertamente i nostri principi.Uno dei nostri primi obiettivi deve essere

quello di isolare quanti interpretano il Lionismoin maniera del tutto personale, non rispettandole norme, l’etica e gli scopi; per questo motivodobbiamo fornire esempi concreti di adesione

convinta all’essenza del Lionismo, uniti ad unacorretta informazione affinché i soci siano sem-pre rispettosi delle regole e dell’etica.In questo cammino, non dimentichiamoci che

alla base della nostra azione deve esserci la ri-cerca del merito e non la sterile ricerca dell’in-carico.Dobbiamo presentare ciò che vogliamo rea-

lizzare in termini di chiari vantaggi per l’Asso-ciazione: ad esempio, l’incremento soci, inquanto tale, non suscita di per sé interesse se èsolo un dato numerico; se invece la crescita as-sociativa è vista come possibilità di nuove idee,di maggiori opportunità, di nuova energia, dimaggiore capacità di condurre i service, alloral’incremento dei soci ha la sua ragione d’essere.Infatti i soci vogliono qualcosa in più di una

tessera: vogliono essere parte di qualcosa dipiù grande, vogliono creare cose che abbianoun significato.Ma come stimolare l’interesse verso i valori e

le idee Lions? Credo che ciò possa avvenire at-traverso incontri organizzati possibilmente in in-terclub, dove si possano affrontare tali tematichespostando la nostra azione sul territorio e nellacomunità, con e tra i cittadini.Con quale metodo? Organizzando eventi, ma-

nifestazioni e convegni, rinunciando ad oratoriche svolgono soliloqui e a soci che ascoltanopassivamente, ma provocando dibattiti e rag-giungendo soluzioni condivise dai soci Leo eLions e dai loro ospiti.Dobbiamo evitare l’individualismo che porta

all’autoreferenzialità ed alla autocelebrazione,bensì favorire la collaborazione, la disponibilitàe la moderazione; dobbiamo stimolare il sensodi appartenenza, la ricerca del risultato, la lealtàe la fiducia reciproca, il lavoro di gruppo attra-verso l’esempio personale.Tutto questo per prepararci ad un’esperienza

unica: la celebrazione del nostro Centenario,evento che impegnerà tutto il Distretto; sarà unmomento di crescita per ogni Lions, al fine di di-mostrare le nostre capacità organizzative e dicoinvolgimento, dando testimonianza della vali-dità dei nostri principi. �

Eugenio FicorilliSecondo vice Governatore

Il 2017 segnerà i cento anni dell’Associazione: un motivo in più per lavorare uniti con l’obiettivo di generare interesse e condivisione

8 Lionismomaggio-giugno 2015 dal Board

Il coraggiodi guardare avanti

Cari amici, stiamo vivendo nel nostro per-corso lionistico un momento particolare,in cui emergono sempre più spesso in-

dividualità, personalismi, con approcci non sem-pre conformi ai nostri principi etici.Questo è emerso nei nostri Congressi distret-

tuali, nel Congresso di Bologna e sta determi-nando un generale malcontento, che portamolto spesso alla demotivazione, al rimpiantodi momenti più felici del passato, alla ricercadelle cause e delle responsabilità.È giusto e corretto ricercare le motivazioni,

ma è altrettanto giusto e corretto dare in primapersona la propria disponibilità ad offrire il per-sonale contributo per af-frontare il problema.Il problema non è di tipo

economico, legato al par-ticolare momento contin-gente, ma è culturale.Perché i nostri valori etici

si rifanno alla solidarietà,ed è questo spirito di ser-vizio, a cui ci aggrappiamo, che dobbiamo tra-smettere ai nostri soci, non solo da parte deicosiddetti vertici, ma soprattutto da parte di co-loro che davvero ci credono.Non è facile, ma facciamo uno sforzo per

avere il coraggio di guardare avanti, al futurodei nostri figli, esaltando i principi etici del lioni-smo ed evidenziando quel sentimento e quel-l’entusiasmo che derivano dall’aiutare gli altri.Vale molto di più il sorriso di un disabile, la

gioia di un bimbo, la commozione di una madre,che qualsiasi incarico distrettuale o multidistret-tuale o una dotta conferenza dei relatori chepresenziano alle nostre serate.

Guadare avanti significa far tesoro delle espe-rienze del passato per migliorare il nostro futuro,significa smetterla di recriminare, dire basta dipiangersi addosso, per non dimenticare i nostriproblemi, ma per affrontarli. Credo pertanto sia opportuno ricercare più

frequenti momenti di incontro dove, attraversoil confronto delle idee, vivendo in convivialitàed armonia, si possa individuare quegli oppor-tuni percorsi che ci permettano di condividere inostri progetti ed i nostri obiettivi.Cerchiamo, per quanto possibile, di favorire

momenti di aggregazione a cui possano parte-cipare tutti coloro, lions e non lions, che sianodisponibili ad offrire il proprio contributo per con-cretizzare progetti di solidarietà.E se li vogliamo realizzare dobbiamo essere

pronti ad interfacciarsi con un mondo che è inpermanente evoluzione e che continua a cam-biare.

Dobbiamo coinvolgerequelle parti sociali che vi-vono più a contatto con ilmondo esterno. E mi riferisco ai giovani:

oggi in Italia, solo il 20% deisoci ha meno di 50 anni, miriferisco ai leo che sonomeno del 10%.

Il sentimento di solidarietà non ha età, maper attrarre i giovani è necessario cambiare lenostre abitudini avendo il coraggio e la forza diessere noi ad adattarci a loro e non viceversa.Apriamoci al mondo femminile, che è in mag-

gioranza nelle altre associazioni di volontariato,ma che tra di noi, è solo poco più del 20%.Impegniamoci affinché i Distretti siano più vi-

cini ai Club e che i Club siano più vicini allagente.Ben vengano i Lions day, dove andiamo in

piazza a far vedere ciò che siamo e ciò chefacciamo.Credo che in futuro passeremo sempre di più

Gabriele SabatosantiCandidato Direttore internazionale

2015-2017

Esaltiamo i princi etici del lionismoevidenziando quel sentimento e quell’entusiasmoche derivano dall’aiutare gli altri

I Clubdevono impegnarsi

per esserepiù vicini alla gente

dalla cultura della donazione, alla cultura dellacostruzione, alla cultura della gestione, doveciò che offriremo non saràsoltanto denaro ma sarannosempre di più capacità pro-fessionali che metteremo adisposizione della comunitàquali centri medici, centri perdisabili, scuole per i giovani.Lavoriamo per progetti,

per grandi progetti, cercandodi superare le discontinuità del rinnovo degli in-carichi annuali, sviluppando i nostri service enon quelli degli altri per dare adeguata rilevanzaalla nostra azione.

Sono convinto che superando questi ostacoli,dando spazio a tutti, lavorando insieme, con un

obiettivo comune, saremoin grado di trasmettere ef-ficacemente i nostri mes-saggi, avremo da un latol’opportunità di ritrovaretante persone disponibili aseguirci e dall’altro di raf-forzare quell’orgoglio diappartenenza che pur-

troppo oggi dà evidenti segni di cedimento.

Guardiamo avanti con fiducia ed entusiasmoe ce la faremo. �

9dal Board Lionismomaggio-giugno 2015

Lavoriamoper grandi progetti

con un obiettivo comunee dando spazio a tutti

10 Lionismomaggio-giugno 2015 Congresso distrettuale

L’innovazione al centro della relazione mo-rale del Governatore Giampaolo Coppola.L’innovazione realizzata, non quella pro-

grammata o solo, peggio, auspicata. Questa lacifra del 56° Congresso del Distretto 108L, te-nutosi a Perugia il 16 e 17 maggio.Ospite d’onore Pino Grimaldi, unico Presidente

Internazionale italiano in ormaiquasi 100 anni di Lionismo. Maquanto mai significativa la pre-senza delle istituzioni pubblichecon Catiuscia Marini, Presidentedella Regione Umbria e AndreaRomizi, Sindaco di Perugia. Dueprotagonisti a buon titolo del con-gresso per l’attenzione con laquale nel tempo hanno dato provadi seguire e collaborare con i Lions. Interventiforti, sinceri, con i quali ha intessuto un dialogoserrato Pino Grimaldi nel suo intervento di sa-luto. Brioso e affabulante come sempre.

Per i saluti e i discorsi di rito, sotto la guidacollaudata di Franco Esposito, Cerimoniere perl’Umbria, si alternano sul palco i componenti delDG Team, Maria Antonietta Lamberti ImmediatoPast Governatore, Tommaso Sediari 1° Vice Go-vernatore ed Eugenio Ficorilli, 2° Vice Gover-natore, e i rappresentanti del “Lionismo di terri-torio”: Antonio Ansalone, presidente del Comitatoorganizzatore del Congresso, Umberto Mancini,Presidente della Zona B, Cesarina CeccaroliPaparelli, Presidente IX Circoscrizione.Poi lo spazio è del Governatore. La relazione

morale è nel suo stile: diretta e concreta. To thepoint, come gli hanno insegnato in IBM. Senzafronzoli e orpelli. E sul maxi schermo scorre l’in-novazione (finalmente) realizzata. Le cose inapparenza semplicemente operative, ma in re-altà indicative: il nuovo sistema di gare d’appalto,le fatture on line, l’estratto conto di Club.

Poi Giampaolo cambia passo. Einizia l’affondo: ricorda le distribu-zioni di massa di giacchetti gialliin occasione dei Lions Day. Per-ché i Lions si devono vedere,sempre, si devono distinguere. Eil giacchetto va messo addosso,in piazza: Lions tra la gente.Lions tra la gente, vestiti di

giallo. Perché bisogna farsi ve-dere. E la comunicazione è uno dei piatti fortidella relazione di Giampaolo. Parlano i numeri.Quelli che già prepotentemente erano venutifuori nell’Assemblea Distrettuale di marzo. Il

Fabrizio SciarrettaDirettore responsabile

di Lionismo

Una nuova visibilità

per i Lionscon i servicetra la gente

Un Lionismo in giacchetto giallo tra la gente, il forte impegnosulla comunicazione e le tecnologie, la standing ovatione l’applauso di Pino Grimaldi: tutto questo è stato Perugia

Franca PirosoRedattore di Lionismo

56° CongressoDistrettuale

Il cambiamentoè arrivato

11Congresso distrettuale Lionismomaggio-giugno 2015

nuovo portale, l’ingresso sui social, la videoco-municazione: canali “new media” integrati traloro. Il grande impegno per la revisione dei nostrisistemi informativi.Così la relazione prende il largo verso il Multi-

distretto e Giampaolo raccontaquanto realizzato in Consigliodei Governatori con le delegheper l’innovazione e l’informa-tica: il bis dei successi portatia casa nel Distretto, del restole squadre si assomigliano.L’assemblea risponde con

una standing ovation guidatada un Pino Grimaldi in granforma e il Presidente Interna-zionale Emerito prende poi ilpalco per consegnare il certifi-cato di apprezzamento al Se-gretario Distrettuale VincenzoFragolino e al Tesoriere Di-strettuale Salvatore Condorelli.Segue la premiazione del

Poster della Pace, presentatadal Vice Cerimoniere UmbriaStefania Casieri con LauraStramaccioni, Responsabile Distrettuale del po-ster, e Federica Ravacchioli. Il Governatore con-segna doni e attestati alle vincitrici: prima AuroraRuggeri (Club Roma Urbe), seconda MariannaIraci Borgia Mandolini (Club Deruta), terza LindaSerani (Club Antrodoco).La giornata entra nel vivo del momento elet-

torale. È il PDG Francesco Migliorini (Presidentedel Comitato Elettorale) a presentare i tre Can-didati a 2° Vice Governatore: Guido Cogotti,Rocco Falcone, Teresa Orru che, a loro volta,

vanno sul palco per presentare i loro programmiall’assemblea.I risultati delle votazioni sono ampiamente

prevedibili in due casi: Tommaso Sediari risultaeletto Governatore, Eugenio Ficorilli eletto 1°

Vice Governatore. Nel contestelettorale tradizionalmente piùemozionante ha la meglioRocco Falcone che è eletto 2°Vice Governatore per il 2015-2016.Dopo l’intervento del Gover-

natore eletto Tommaso Se-diari, seguono gli adempimenticongressuali e gli interventi diVincenzo Fragolino come Se-gretario Distrettuale, e di Sal-vatore Condorelli, il quale pre-senta la sua relazione sulbilancio.Il Congresso continua con

gli interventi dei Presidenti deiComitati tra i quali Sergio Gigliper l’LCIF, Antonio Contu pergli occhiali usati, Maria Anto-nietta Lamberti per il Campo

Amicizia, Francesca Pecchioli Past PresidenteDistrettuale Leo.Ed infine il saluto del Presidente Internazionale

emerito e le conclusioni del Governatore.Ricorderemo Perugia per aver segnato il punto

di non ritorno sulla strada del cambiamento. AGiampaolo Coppola il merito di averlo guidato,a noi l’onere di non perdere lo slancio perché,come ha scritto in ormai venti editoriali su Lionil nostro Direttore Internazionale Roberto Fresia,“è ora di cambiare”. �

Rocco Falcone eletto

2° Vice Governatore per il 2015-2016

12 Lionismomaggio-giugno 2015 Congresso nazionale

Un congresso caratterizzato anche da qual-che episodio fuori delle righe. Un mo-mento importante è stata l’apertura e chiu-

sura del congresso con le relazioni iniziali delDirettore Internazionale Roberto Fresia e del Pre-sidente del Consiglio dei Governatori Michele Se-rafini e con quella conclusiva del Direttore inter-nazionale incoming Gabriele Sabatosanti. Fresia ha riferito i buoni risultati del suo lavoro

sottolineandone il valore e l’importanza, Serafiniha tracciato l’opera del Consiglio che ha valutatoottima per le iniziative innovative. Relazioni ap-provate all’unanimità ma forse un po’ autorefe-renziali. Poi sono seguiti gli interventi dei DG chehanno riferito le attività connesse ai loro incarichi.La passerella non è stata gradita da molti, rap-presenta un modo obsoleto di fare congresso.Basterebbero relazioni sintetiche scritte e distri-buite prima del Congresso per dare notizia delleattività svolte. Si avrebbe a disposizione un tempoda regalare ai delegati, soci, club ed officer perfare proposte e/o critiche costruttive su temi nonillimitati ma scelti dal Consiglio dei Governatori. Un congresso senza proposte allarga il divario

fra i vertici MD e Distrettuali e i club. Se i membrieffettivi dell’Associazione sono i club, perché noncoinvolgerli e spingerli ad una partecipazione

ascoltata e richiesta? Sarebbe opportuno ristrut-turare i nostri congressi facendoli diventare par-tecipativi, innovativi e soprattutto democratici. Al-tro momento rilevante è stato quello dellevotazioni sui punti che prevedevano il consensodei delegati. Le proposte di emendamento delloStatuto e Regolamento multidistrettuale non sonostate votate per la mancanza del numero legaledei delegati in sala. Abbiamo perduto l’occasionedi eliminare il tema ed il service nazionali chenon sono graditi dalla maggioranza dei distrettiche vorrebbero invece temi e service distrettualipiù realizzabili e condivisi dalle comunità locali.Mentre per la nomina a Responsabile della strut-tura per le pubbliche relazioni (Giulietta BascioniBrattini) i favorevoli sono stati 473; 20 i contrari e46 gli astenuti, per le altre votazione (campoItalia; campo Italia invernale; modifica regola-mento dei campi; relazione rivista “Lion”; servicedi rilevanza nazionale) i voti favorevoli, quasisempre senza contrari o astenuti, si sono aggiratifra 150 e 180 delegati. I delegati accreditati erano1.083 (130 PDG). Dove stavano i delegati durantele votazioni? Quando si tratta di votare una per-sona i delegati aumentano. Resta il fatto che le decisioni nazionali che pre-

vedono il voto di circa 4.000 delegati, sono daanni prese da un numero irrisorio di delegati. Leminoranze deliberano. Esiste dunque una gravecarenza della partecipazione che non è sorrettada una valida motivazione. Sarebbe opportunoragionare su queste carenze ma non ci sonostrutture di studio o consultive a tanto adibite,

PDG Alberto Maria Tarantino

Congresso Nazionale di BolognaRiflessioni tra le polemiche

13Congresso nazionale Lionismomaggio-giugno 2015

tutto torna alle decisioni delle istituzioni associa-tive. Due gli episodi fuori dalle righe dove perso-naggi di indubbia preparazione lionistica, si sonofatti trasportare superando i limiti imposti dai prin-cipi della nostra etica. Non è possibile assisterea gazzarre portate avanti da Lions che, legati apersonaggi importanti, sentono il dovere di orga-nizzare opposizioni rumorose per presunte irre-golarità subite dai propri amici. Gli stessi amici poi non possono assumere

comportamenti che non diluiscono i contrasti mali acuiscono. I contrasti sono spesso non cono-sciuti nei particolari. Non se conoscono le origini,le motivazioni, gli aspetti delicati e complessi. Ilgiudizio esterno risulta difficile e spesso errato.La considerazione da fare però è che esiste unforte calo della sensibilità dei soci verso l’etica. Ilnostro comportamento deve essere d’esempiofra noi e fuori di noi. Si dice che l’etica non si insegna perché essa

o fa parte della nostra sensibilità o non esiste.Ma l’etica può essere spiegata e se fino ad oggil’abbiamo letta ma non compresa ed applicata,bisogna creare le occasioni per cercare “la praticadell’etica”. Dobbiamo ricordarci che l’Etica congli scopi, la visione e la missione sono i pilastridella nostra Associazione. Se non si rispettanoquesti pilastri si è fuori dell’Associazione. Rileggiamo tre proposizioni dell’etica: “Dimo-

strare con l’eccellenza…; Considerare l’amici-zia…; essere solidale…” e domandiamoci: ab-biamo dato prova della vocazione al servizio?

Abbiamo ritenuto l’amicizia veramente un fine?abbiamo vissuto ed operato per essere solidalicon il prossimo e cauti nella critica? cosa siamochiamati ad essere? Non sappiamo più fare “ilpasso indietro” che è la più alta qualifica dellapartecipazione alla nostra Associazione dove do-vrebbe regnare il “We”, quel “Noi” che vuol dire“insieme” e che esclude “l’Io”. Se rileggiamo De Tullio a proposito dell’etica

(Storia e realtà del Lionismo in Italia, maggio1994 – scritti in onore di Giuseppe Grimaldi) ri-scopriamo che “…l’etica è “la filosofia della pra-tica”…suggerisce o impone gli atteggiamenti datenere… le regole sono obblighi comportamen-tali… che mi fanno definire il lionismo come “unareligione laica”. Il congresso è stato chiuso daGabriele Sabatosanti che con appassionate econvinte parole e con qualche tocco di utile ecomposta retorica, ha tentato di riportare i pre-senti sul binario dell’unico obiettivo dei Lions “ilservizio” ricordando come il lavoro di squadra èvincente e il service quando originale ed originatodalle nostre idee ancora più vincente. Mi piaceconcludere con Giuseppe Taranto che scrisse aproposito del nostro “promuovere i principi di buongoverno e di buona cittadinanza” rivolgendosialle Istituzioni “…non ci possono essere buonicittadini se non ci sono buoni governanti e non cipossono essere buoni governanti se accanto adessi non ci sono buoni cittadini” (Quaderno dellionismo 29B p. 81). Questo vale anche ed inparticolare per la nostra Associazione. �

Ecco lE dEcisioni prEsETema di studio nazionale: Diventa donatore di midollo osseo, diventa un eroe scono-sciuto.service nazionale: Help lavoro giovani: dall’università ai progetti sociali promossi da li-febility e con il supporto del microcredito lions.responsabile pubbliche relazioni: Giulietta Bascioni Brattini.proposte di emendamento statuto e regolamento multidistrettuale: non votate permancanza del numero legale.campo italia triennio 2015-2018: assegnato ai distretti YA-YB-AB.campo italia invernale 2015-2018: assegnato al distretto AB.Approvata la modifica dell’art. 4.3 dei regolamenti dei campi.Quota 2015-2016 rivista “lion”: invariata euro 5.Quota multidistrettuale totale 2015-2016: euro 46,10.service di rilevanza nazionale: “Help emergenza lavoro: ludopatia, sovra indebita-mento, usura”.il pdG Bruno Ferraro è stato insignito del Good Will Ambassadors.il pdG Bruno Ferraro farà parte della Commissione Affari Interni.il pdG Francesco Migliorini farà parte della commissione Relazioni internazionali.il congresso nazionale del centenario 2017 è stato assegnato a Roma (quota 2016-20174,50 euro).il presidente del consiglio dei Governatore 2015-2016: Liliana Caruso (Distretto YA).

14 Lionismomaggio-giugno 2015 Congresso nazionale

Sono le 9:30 del 22 maggio a Bologna; fuoripiove e la Sala Saturno dell’Hotel Carltonsi va riempiendo distrattamente, poco alla

volta.Siamo qui, negli appositi

seminari, per recepire le pro-poste di temi e service che iclub hanno proposto al con-gresso che si aprirà nel po-meriggio e ciascuno di noi èpronto a relazionare sullabontà della propria proposta, nel convincimentoche sia la migliore di tutte.Quando si aprono i lavori, i riflettori si accen-

dono sui 12 temi ammessi alla discussione, neltentativo prioritario di accorparne il più possibile.Il mio compito è semplice, poiché ho già il man-

dato di sei club di accorpare tre temi, molto similitra loro e di facile integrabilità:• “Uomo di clan o cittadino cosmopolita?”, pre-sentato dal LC Bari Triggiano Marina;• “Amiamo la nostra città”, presentato dai LCRoma Accademia, Roma Tyrrhenum, RomaMare e Palestrina Ager Praenestinus;• “La nuova schiavitù”, presentato dal LC RomaParioli.Di fatto, il nuovo tema viene proposto sotto il

titolo “Amiamo la nostra città, combattendo lenuove schiavitù, per divenire cittadini del mondo”e viene accettato all’unanimità.È poi la volta degli altri temi, che ciascun rela-

tore presenta con dovizia di riferimenti tecnici,scientifici e divulgativi.È poi la volta dei sette service proposti com-

plessivamente da 29 club e ne vengono accor-pati tre.Spostiamoci ora nella sede congressuale dove,

ai punti 21 e 22 dell’ordine delgiorno, vengono esposte le ri-sultanze dei due seminari; cia-scun relatore - nell’arco di treminuti - presenta il propriotema e il proprio service, inuna sala dove i delegati attentisono solo quelli interessati ai

due punti dell’ordine del giorno.Nessun commento e nessuna discussione;

messi in votazione, vincono:• tema di studio nazionale “Diventa donatore dimidollo osseo, diventa un eroe sconosciuto”votato dai delegati di 16 club;• service nazionale “Help lavoro giovani: dal-l’università ai progetti sociali promossi da life-bility e con il supporto del microcredito Lions”,votato dai delegati di 16 club.In conclusione, ha vinto la forza e non la ra-

gione; non c’è dubbio che sia il tema che il ser-vice abbiano un fondamento etico, ma il primo èdestinato ad un’élite di esperti e, il secondo, aduna nicchia di operatori sociali.E i club? Con chi ne parlano? Possono entrare

nelle scuole per trattare del midollo osseoo nei centri anziani per diffondere il mi-crocredito?Mentre fuori pioveva e il seminario si

chiudeva senza troppo entusiasmo, pen-savo che avevamo impiegato male unamattinata; e vedere il giorno dopo tantemani alzate ad approvare un tema e unservice destinati a pochi intimi mi daval’impressione di servire poco.Mi conforta l’idea che – se al prossimo

congresso avremo un quorum sufficientee una maggioranza decente – potremoabolire sia il tema che il service nazionalie lasciare ai club l’iniziativa di trattare ar-gomenti e svolgere service alla loro por-tata, vicini alle comunità che hanno realenecessità di conoscenza e alla gente cheha bisogni comuni da soddisfare. �

Vincenzo FragolinoSegretario Distretto Lions 108L

Temi e servicecome semprenascono da

accorpamenti di massa

Tema di Studio e Service nazionale: servono ancora?

15LCIF Lionismomaggio-giugno 2015

La campagna lanciata dalla Lions Clubs In-ternational Foundation per raccogliere ifondi necessari per salvare ogni anno le

vite di 150.000 bambini vaccinandoli contro ilmorbillo, trova oggi in Italia modalità assoluta-mente innovative. Infatti, alle tradizionali cam-

pagne di raccolta fondi orga-nizzate dai Club, si affiancaoggi un’iniziativa che apre lacontribuzione ad LCIF a tuttii cittadini italiani che si trovinoad utilizzare un bancomat diUnipol Banca.A volerla fortemente il no-

stro Consiglio dei Governa-tori. Ad idearla il suo Prese-dente, Michele Serafini, alquale abbiamo chiesto di rac-contarcela.

Michele, iniziamo dalle basi:in cosa consiste questa col-laborazione tra Lions ed Uni-pol Banca?Unipol Banca ha creduto nei Lions e ha voluto

diventare loro partner in questa splendida rac-colta, mettendo a nostra disposizioni le loro strut-ture e il loro know-how. Nel loro sito www.myu-nipolbanca.it è presente un link verso una paginadove è possibile effettuare una donazione a fa-vore della Campagna Contro il Morbillo attra-verso il proprio bancomat o le carte di credito. Èun metodo semplice che possono utilizzare an-

che i club nel corso di meeting o eventi in quantoè sufficiente un computer portatile collegato ainternet per raccogliere donazioni da parte deipresenti. La novità più importante è l’innovativacampagna di raccolta a mezzo degli ATM. I Ban-comat di Unipol Banca, presenti su tutto il terri-torio nazionale, presentano dal 16 aprile la cam-pagna contro il morbillo quando sono in stand-bye nel corso di ogni operazione chiedono alcliente se vuole donare un Euro per aiutare iLions a salvare un bambino dal morbillo. È un

metodo innovativo perchénon occorre cercare la fun-zione donazione presente nelmenu del bancomat, ma è ilterminale a chiedere al clientese vuole fare una donazione.

Non deve essere stato facileconvincere una banca a con-sentire un accesso così di-retto alla propria clientela. Epoi, perché il Lions ed il mor-billo e non un’altra iniziativa?Un grande aiuto è arrivato

dal Direttore InternazionaleRoberto Fresia, che per mo-tivi professionali è in strettocontatto con il managementdi Unipol Banca. L’idea parteda più lontano: nasce nel

2010 nel corso di una vacanza trascorsa as-sieme all’amico Flavio Ballarini, quando era Am-ministratore Delegato di NCR Italia, azienda sta-tunitense che ha inventato alla fine dell’ottocentoil registratore di cassa meccanico ed oggi è lea-der mondiale nella produzione dei terminali ATMovvero i “bancomat”. Si voleva trovare una qual-che forma per fare in modo che fosse il terminalea presentare la campagna e proporre la dona-

Da ogni operazione la possibilità di donare un euro per le vaccinazioni

Intervista al Presidente del Consigliodei Governatori Michele Serafini

a cura della Redazione

Lionse Unipol Bancauniticontro il morbillo

Michele Serafini: raccogliere nel 2014-2015

un milione di dollariè l’obiettivo del MD108

16 Lionismomaggio-giugno 2015 LCIF

zione al cliente senza la necessità da parte diquest’ultimo di cercare la funzione “donazione”nel menu del terminale.Da come è nata questa idea è possibile capire

come la forza di noi Lions proviene anche dallenostre conoscenze personali, oltre che dalle no-stre professionalità, che possiamo mettere sem-pre a disposizione.

In termini pratici, la raccolta come sta andandoed il nostro obiettivo qual è ?L’obiettivo è molto ambizioso, ovvero riuscire

a raccogliere complessivamente nel anno 2014-2015 per la LCIF un milione di dollari come Mul-tidistretto 108 Italy. Ci siamo molto vicini e sperosi possa arrivare a questo fantastico traguardo.Ma una grande vittoria è già arrivata: coinvolgerequesti grandi gruppi nazionali e multinazionali,che hanno creduto in questa campagna e hannovoluto collaborare con noi.

La lotta al morbillo è una sfida nella quale unLions non può che impegnarsi. Qual è il “senti-ment” che percepisci nei nostri Club ? Che ri-sultati ti aspetti ?Noi siamo partiti questa estate da un dato

molto semplice: fino al 2008, anno dell’ultimacampagna Sight First siamo cresciuti. Dal ter-

mine di questa campagna abbiamo iniziato aperdere soci con un bilancio negativo di quasi8.000 unità. Quanto sopra ci ha portato a pensare che

fosse necessario dare un nuovo stimolo ai Lionsitaliani e questo potevamo ottenerlo solo conun obiettivo chiaro, concreto e soprattutto rea-lizzabile. Questo obiettivo esisteva già e sichiama Campagna LCIF contro il Morbillo. Noidobbiamo passare dal Lions del parlare a quellodel fare e questo lo possiamo ottenere realiz-zando service concreti e partecipati, che creinouna forte aggregazione attorno ad essi e quindiun accresciuto orgoglio di appartenenza. Oggiessere Lions deve essere amore e disponibilità:offrire una parte della propria vita agli altri e nonchiedere mai nulla in cambio. Tradotto in unaparola dobbiamo fare più service! A Bologna,nel corso della mia relazione, ho detto che “clubstanchi, chiusi nelle sale dei ristoranti rappre-sentano il medioevo del lionismo”. I nostri socivogliono vivere intensamente il lionismo e que-sto lo possiamo fare solo tornando alle nostreorigini basando le nostre attività sui nostri principiispiratori della nostra associazione. I Lions de-vono essere consapevoli che attraverso la no-stra attività possiamo cambiare il mondo e ren-derlo migliore. �

17LCIF Lionismomaggio-giugno 2015

Oltre 810 milioni di dollari sono i finanzia-menti erogati dalla Lions Clubs Interna-tional Foundation (nata nel 1968) nel

corso della sua attività per supportare progettiumanitari nelle aree della difesa della vista, del-l’emergenza post calamità, dei giovani, della lottaalla fame. Progetti che i Club Lions realizzanonon solo nei paesi in via di svi-luppo ma in ogni nazione nellaquale sono presenti, Italia com-presa.

La LCIF nel nostro Di-stretto Nell’ultimo triennio2011-2014 (escluso l’anno incorso del quale mancano i datifinali) il nostro Distretto ha do-nato alla LCIF circa 170.000 dollari ricevendosussidi per 250.000 dollari relativi a 9 progettiattuati in Italia e nel Terzo mondo.

L’attività del Comitato Distrettuale LCIF IlComitato è stato costantemente al servizio deiClub per aiutarli a realizzare nuovi progetti con ilsupporto di LCIF nell’ambito della Mission dellaLCIF (“Ci prendiamo cura degli altri, li serviamoed otteniamo risultati) e del suo compito fonda-mentale (“Sostenere gli sforzi dei Lions Club intutto il mondo nel servizio delle comunità locali einternazionali e nel loro impegno in Progetti diServizio umanitario e sociale essenziali”).L’analisi dei bisogni delle comunità nelle quali

operiamo è assolutamente primaria per potersviluppare progetti con un impatto sociale ele-

vato. I Bisogni individuati a livello planetario dal-l’Associazione negli ultimi tempi sono stati di va-ria natura, ma tutti importanti ed essenziali per ilmiglioramento della vita di coloro che hanno pro-blemi e attendono aiuto: la vista con i ProgrammiSight First I e II; le vaccinazioni contro il Morbilloe la Rosolia che tante vittime mietono soprattuttonei Paesi in via di sviluppo; le problematiche re-lativa ai giovani in particolare con il ProgrammaLions Quest che si sta sempre più diffondendonel mondo; gli enormi problemi della sanità inparticolare nei Paesi poveri nei quali gli interventisi sono concentrati sulla disponibilità dell’acqua

e sulla fornitura di attrezzaturemedicali a dispensari medici; legrandi e piccole calamità per lequali gli interventi sono stati pur-troppo numerosi; l’estendersinel mondo delle aree dove lafame è problema primario.I Bisogni Nazionali e Distret-

tuali possono schematizzarsi in:Disabili - Case accoglienza attrezzate da moltiClub; Sanità - lotta al diabete, supporto ai pro-blemi della vista, diffusione dei defibrillatori; Al-luvioni e Terremoti: interventi di emergenza eprogetti mirati (Olbia/Genova - Abruzzo).Per i Bisogni Locali è assolutamente indispen-

sabile che vi sia la capacità dei Club di indagaresulle necessità territoriali. Bisogna organizzarsiper offrire una proposizione di un progetto fatti-bile, qualificato ed efficace; in questo un incontroCEP potrebbe aiutare il Club ad operare meglio.Sarebbe auspicabile inoltre una interazione col-laborativa con il Comitato LCIF Distrettuale perrendere il progetto più efficiente.

I progetti finanziabili La progettualità degliinterventi dei Club sarà supportata dai sussidi

Cresce l’impiego della Lions Clubs International Foundationda parte dei Club, ma ai finanziamenti ricevuti devono corrispondere donazioni in pari misura

Sergio GigliCoordinatore LCIF Distretto 108L

250.000 euroerogati in 4 anniper i servicedei nostri Club

È necessariopartire dai bisogni

delle comunitàin cui operiamo

18 Lionismomaggio-giugno 2015 LCIF

che la LCIF mette a disposizione per progetti ri-tenuti finanziabili. Ciò nella misura del 50% del-l’importo totale del progetto rimanendo l’altro50% a carico del Club.Esaminiamo brevemente quali sono i più “get-

tonati”:Sight First (contributi variabili) - progetti di alta

qualità: servizi oculistici, formazione di personale,sviluppo di infrastrutture, e/o offerta di servizi diriabilitazione ed educativi in comunità dove taliservizi sono carenti.

Core 4 (max 200.000 $) - progetti su largascala in 4 settori principali: prevenzione vista,lotta invalidità, miglioramento salute e servizi pergiovani. Il Programma Lions Quest, per la scuolaprimaria e secondaria che fornisce insegnamentidi vita pratica è molto diffuso e finanziato.

Standard (max 100.000 $) - Il più concesso.Servire un grande numero di persone e andareal di là della raccolta locale di fondi. Dà fondipari a quelli raccolti per attrezzature/infrastrutture.Unità sanitarie mobili, ospizi, cliniche medicheed oculistiche, centri per disabili e non vedenti escuole in Italia e in Paesi in via di sviluppo. 2Progetti in atto per Distretto.

International Assistance Grant (da 5.000 a30.000 $) - Servizi umanitari solo oltre i confininazionali. Fondi di pari importo per progetti traLions Club di paesi sviluppati e in via di sviluppo.Assistenza sanitaria di base, istruzione/alfabeti-smo, acque/fognature, sviluppo agricolo, non ve-denti/disabili, protezione ambientale. Uno IAG inatto per Distretto.

Caso di emergenza (10.000 $) - Distretti colpitida una calamità naturale che coinvolga almeno100 persone: tornado, uragani, inondazioni e ti-foni. I fondi sono utilizzati per esigenze immediatecome cibo, acqua, vestiario e medicinali. Ogni

anno la LCIF assegna oltre 2 milioni di dollari.Catastrofi di grave entità - Stabiliti dal Comi-

tato Esecutivo della LCIF non possono essererichiesti dai Lions. Offrono considerevoli fondiper assistenza per catastrofi di grave entità (ter-remoto in Cina, tsunami in Asia, uragano Katrina,terremoto ad Haiti).

Donate alla LCIF Evidentemente, perché laLCIF possa erogare finanziamenti a supporto deiprogetti dei Club, è necessario che a sua voltadisponga di mezzi finanziari adeguati. La fontedi questi ultimi sono le donazioni che giungonodai Lions di tutto il mondo. È per questo che do-nare alla Fondazione non può essere un “optio-nal” ma un obiettivo primario per ciascun Club eciascun presidente nella sua annata.Vediamo le aree alle quali i Club possono/de-

vono inviare le loro donazioni qualora desiderinoche la loro donazione abbia già in partenza unadestinazione specifica:

Programma Morbillo/Rosolia - Una vacci-nazione una vita – Per debellare queste malattieche uccidono nel mondo centinaia di migliaia dibambini. (vedi schema)

Disastro - Fondi destinati a Paesi che più nehanno bisogno, in seguito a disastri, per soccorsiimmediati ed a lungo termine.

Vista - Fondi destinati a supportare le attivitàcollegate alla vista: fornitura di apparecchiatureBraille, di computer e di altro materiale per i nonvedenti.

Giovani - Fondi destinati al programma LionsQuest e ad altre iniziative per migliorare le infra-strutture scolastiche e per assistere i giovani arischio.

Bisogni umanitari - Fondi destinati a finan-ziare progetti che rispondono a bisogni comuni-tari diversi, oltre a vista, disastri e giovani, qualiad esempio i pozzi e i programmi di formazioneprofessionale.

Area di maggiore necessità (comprende leAree soprastanti) - Supporta tutte le aree deiprogrammi e offre a LCIF la flessibilità di inte-grare le iniziative in cui sono richiesti fondi ag-giuntivi o dove i bisogni sono più urgenti.Il nostro Presidente Internazionale Joe Preston

ci ha detto: “Rafforza l’orgoglio attraverso le do-nazioni. Più donate e più avrete da donare. Noncapisco come o perché, ma è questo che suc-cede. Quest’anno chiedo a tutti i Club di offrireun contributo alla LCIF, il braccio caritatevoledella nostra Associazione”. In conclusione: aiu-tate la LCIF ad aiutare i Club che stanno soste-nendo chi ha bisogno del nostro servizio disinte-ressato: We Serve. �

19Service Lionismomaggio-giugno 2015

Maggio 2015 al Congresso Nazionale diBologna la storia continua con tre ap-provazioni fondamentali:

1) Dopo una convergenza di quattro proposte diservice nazionali sull’importante aspetto so-ciale del lavoro, alle votazione, una sala gre-mita di delegati, approva come service nazio-nale per l’anno 2015-2016 il service “Help“focalizzando l’attenzione inparticolare sui giovani.

2) Il giorno successivo, comeprevisto all’ordine del giorno,viene proposto ai congres-sisti dal sottoscritto, di ap-provare il riconoscimento di“Help emergenza lavoro, lu-dopatia, sovra indebita-mento e usura“ come ser-vice di rilevanza nazionale o pluriennale. ILions in sala non hanno dubbi e la maggio-ranza dei delegati (82%) vota Si.

3) Giunge infine la notizia che anche il Consigliodei Governatori ha deliberato il proprio as-senso alle modifiche statutarie della Fonda-zione Lions per il Lavoro – Italia Onlus propo-ste su richiesta della Sede Centrale. LaFondazione, con il relativo atto notarile, di-venta a pieno titolo ente Lions. Questi risultati per il grande lavoro svolto du-

rante tutto l’anno e anche perché al ConvegnoNazionale del 1° febbraio 2015, organizzato dalGovernatore delegato per il service nazionaleHelp Salvatore Ingrassia, è stata sottolineata ladrammatica situazione sociale della disoccupa-zione.

Le statistiche rilevano che negli ultimi anni ilfenomeno è in aumento in Europa del 2,6 %, inItalia del 4,5% e in crescita in modo preoccu-pante tra i giovani nella misura dell’11,3%. Sonooltre 2 milioni i ragazzi che non lavorano e nonstudiano. La disoccupazione giovanile dal 2008 a oggi è

fortemente aumentata passando dal 18 al 44%,ma tutti noi sappiamo che in alcune regioni del-l’Italia, come la Sardegna, la percentuale realedei disoccupati è superiore al 50%. Negli ultimianni i giovani, e non solo, che hanno lasciatol’Italia per cercare un lavoro sono oltre 94.000, emolti, scoraggiati, non lo cercano più.

Dobbiamo prendere atto cheil mondo dell’occupazione nonè più quello di prima e il nostrocompito, non facile, è quello diinterpretarne le esigenze peradeguare l’offerta di lavoro allemutate condizioni di mercato. Mi piace ricordare la citazione

di Seneca che diceva che “nes-sun vento è favorevole per il

marinaio che non sa a quale porto vuol appro-dare”, per arrivare ad affermare che non esisteun’economia favorevole se non sappiamo inter-pretare qual è la domanda del mercato.Il nostro obiettivo di Lions, considerate le tante

importanti competenze che abbiamo, deve es-sere proprio quello di capire come cambierà ilmercato per aiutare i giovani e le imprese a indi-viduare e programmare il loro futuro lavorativo. I numeri parlano chiaro. In Italia siamo oltre

42.000 soci che possiedono una risorsa utile, ef-ficace e collaudata, la competenza, che può farela differenza nell’individuare delle strategie perrisolvere “tra virgolette” il problema del lavoro.Per curiosità ho elaborato le nostre compe-

tenze in tre Distretti: per il nord Italia il Piemonte,per il centro il Distretto Sardegna Lazio e Umbria

Help emergenzalavoro: agire,non solo sperareIl compito dei Lions è quello

di interpretare il cambiamento del mercato per aiutare giovani e imprese a programmare il loro futuro lavorativo

Guido Cogotti Responsabile del Service Nazionale

La disoccupazione giovanile

dal 2008 a oggiè passata

dal 18 al 44%

20 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

e per il sud la Puglia. Da questa riclassificazioneè emerso che tra gli amici Lions di questi Distrettivi sono 2.784 liberi professionisti (tra commer-cialisti, avvocati, notai, ingegneri, ecc.), 1.627imprenditori, 1.775 funzionari della pubblica am-ministrazione, 631 docenti, e così via. Quindi ab-biamo tante importanti compe-tenze, tra loro trasversali ecomplementari. Se rapportiamo questi nu-

meri ai 17 Distretti Lions, pos-siamo dire con buona appros-simazione che in Italia tra iLions disponiamo della com-petenza di 16.000 professioni-sti, di 10.000 imprenditori, di12.000 funzionari, ecc., una mole di competenzeveramente incredibile. Siamo noi soci il vero pa-trimonio del nostro Multidistretto.Dobbiamo essere però consapevoli che tutte

queste competenze hanno per la nostra asso-ciazione un grande valore solo se sono coordi-nate in rete tra loro con un adeguato strumentotecnico giuridico. Questo è il motivo per il qualeè stata costituita la Fondazione Lions per il lavoroItalia – Onlus.Questa Fondazione che ha una sua specifica

struttura e autonomia giuridica, utile per tutelarcinei confronti dei terzi ( nei nostri club la respon-sabilità di quello che facciamo è del presidentee di tutti i soci) ed è riconosciuta dalle Istituzioni,ci consente di cogliere anche tante altre oppor-tunità, quali l’accesso alle risorse europee per ilmicrocredito. Altri soggetti a noi vicini per finalità, quali Cari-

tas piuttosto che Rotary, utilizzano già struttureanaloghe. Help è un service strategico per il territorio na-

zionale e quindi dobbiamo essere organizzatiper poter intervenire in qualsiasi parte d’Italiacon i nostri club. Per questo motivo a Bolognahanno condiviso il progetto Help anche i Distrettidel Piemonte, del Veneto e della Lombardia, che

si aggiungono a quelli promotori della Sardegna-Lazio-Umbria, della Toscana e della Sicilia. Helpassume concretamente sempre più una conno-tazione nazionale. Tutta l’operatività parte dal club Lions che co-

nosce e dialoga con il proprio territorio e puòquindi analizzare e valutarne irelativi bisogni, e sarà proprioil club Lions che deciderà se ri-chiedere un intervento dellaFondazione Lions per il lavoroe studiare, programmare e co-ordinane le tante competenzeprofessionali in rete dei sociLions italiani e del tempo chevolontariamente ciascuno di

loro ha deciso di mettere a disposizione di chiha bisogno. Sarà sempre il club l’attore principale che, uti-

lizzando la banca del tempo della rete Lions,darà la risposta al suo territorio offrendo ancheun accompagnamento tecnico concreto.Il compito della Fondazione è anche quello,

per esempio, di predisporre dei questionari pereseguire delle indagini tra i giovani e gli impren-ditori, utili per capire quali sono le loro aspetta-tive, quello di aprire presso le istituzioni, con ilclub del territorio, degli sportelli Lions per il lavoro(centri di ascolto), stipulare convenzioni con entipubblici, privati e banche, e promuovere opera-zioni di microcredito.La Fondazione Lions per il lavoro Italia – onlus,

costituita il 10 novembre 2014, il cui statuto èstato verificato da tutti gli organi Lions nazionalied internazionali, è patrimonio di tutti i soci Lionsche vogliono diventare protagonisti del cambia-mento. Abbiamo tante professionalità veramente pre-

ziose per superare questa fase di cambiamentoe ciascuno di noi deve solo decidere se vuoleagire, o solo sperare che la società cambi. Tanti di noi hanno già scelto di agire impe-

gnandosi concretamente per questo importanteservice sociale tramite la Fondazione Lions peril lavoro, quindi non mi resta che invitarvi adunirvi a noi nello spirito del We Serve. Mi piace terminare questo articolo riportando

quanto scritto dal Lion Franco Tendindo nel mag-gio del 1994 nell’introduzione del libro “Storia erealtà del Lionismo in Italia”: “Prevedere e anti-cipare, sono la chiave indispensabile per nonfarsi cogliere impreparati, per prevenire il verifi-carsi di situazioni di sofferenza sociale che,quando si verificano, rendono più difficile e co-stoso il porvi rimedio”. �

Le professionalitàdei Lions

messe a disposizione della società possonofornire aiuti concreti

21Service Lionismomaggio-giugno 2015

ILions italiani già da qualche anno hannomesso in campo attività che riguardano il mi-crocredito. Tale attività non va intesa come

una donazione una tantum di un migliaio di euroad una famiglia in difficoltà, operazione che, misembra, non si discosti affatto da quell’assisten-zialismo che da più parti, tra i Lions, si esortaad evolvere in qualcosa di piùarticolato. Se le cifre propostepotranno momentaneamente, esottolineo momentaneamente,alleviare le difficoltà spicciole dimolte famiglie, non risolvonocerto il problema e potrebberoessere viste come una sorta dielemosina non diversa da quella che pongonoin essere centinaia di associazioni assistenzialisul territorio. Di contro, se guardiamo avanti, alnostro Paese, ci rendiamo conto che uno deiproblemi maggiori che ci troviamo ad affrontaresono i nostri giovani e il loro futuro, soprattuttodal punto di vista del lavoro. Ed allora, visto chevogliamo agire in grande, dobbiamo mettere incampo qualcosa di innovativo che possa esserenon un service una tantum, ma qualcosa di per-manente. L’idea è quella di aiutare la creazionedi nuovi posti di lavoro tramite il microcredito. Ilprogetto dovrebbe prevedere il finanziamento,per un valore massimo di 25.000 euro ciascuno,di future attività imprenditoriali artigiane o com-merciali, eque e solidali, che prevedano la pos-sibilità di occupare almeno 2/3 persone di etàinferiore ai 30 anni. Questo ci consentirebbe di aiutare l’avvio di

nuove piccole imprese e creare alcuni nuovi po-sti di lavoro nell’immediato, ma che nello svi-luppo del progetto come di seguito spiegato po-trebbero raggiungere numeri e cifre importanti.

Il finanziamento si dovrebbe rivolgere a progetti“start up” che possano avere effettive possibilitàdi sviluppo e occupazionali e non dovrà esserea fondo perduto, ma restituito in tempi possibiliper la nuova attività mediante rate che tenganoconto delle effettive potenzialità dell’attivitàstessa. Inoltre utilizzando le professionalità pre-senti nell’Associazione, forniremo consulenza eassistenza fino al raggiungimento da parte dellanuova impresa del breakeven point. Ovviamenteci sarebbe bisogno dell’affiancamento di unabanca, penso ad esempio a Banca PopolareEtica, alle cui strutture ci si dovrà appoggiare

secondo la normativa sul cre-dito vigente e con cui formareun “comitato crediti” misto chedovrà valutare i progetti, esa-minare i business plan, verifi-carne la fattibilità, sia impren-ditoriale, sia finanziaria, estabilire numero e valore della

rate e i tempi di restituzione del finanziamentoche non sarà del tutto gratuito, ma che avrà untasso d’interesse irrisorio (ad esempio euribor1Y+150/180 b.p, il che equivarrebbe ai valoricorrenti ad un tasso inferiore al 2%). Tale tassodovrebbe servire a remunerare la Banca, chedovrebbe accontentarsi, in quanto non avrebbecosti di raccolta (i soldi ce li mettiamo noi Lions)né assunzioni di rischio (in caso di insolvenzala sofferenza resta a nostro carico). Il progettoa regime, con i rimborsi provenienti dai vari pianid’ammortamento consentirebbe una rotazionedi finanziamenti e quindi di nuove attività pro-duttive e sviluppo occupazionale. La coperturafinanziaria può essere reperita mediante vari si-stemi, non necessariamente alternativi, quale ilricorso a fondi europei, la nostra normale attivitàdi fundraising, anche mediante internet conazioni di crowfunding. Un progetto così articolatodarebbe ai Lions ampia visibilità e ci consenti-rebbe di mettere in atto un’azione permanentedi attività sociale che ben si sposa con il concettodi cittadinanza attiva ed umanitaria. �

A proposito di microcredito…I Lions possono finanziare progetti di “start up” e supportarli con le loro professionalità

Salvatore Condorelli Tesoriere Distretto Lions 108L

Bisogna creare occupazionecon attività

eque e solidali

22 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

La città murata vista come momento irri-petibile di riconoscibilità e simbolismo; cu-stode attenta, non gelosa, di identità, a

volte sopite, nascoste, mapur sempre presenti(spesso, ben oltre la duratafisica delle stesse mura cit-tadine); contenitore di formae di memoria da non disper-dere e, semmai, da risco-prire e valorizzare; presidioconcreto di salvaguardia divalori comuni da condivideree, soprattutto, diffondere emettere in rete. Si potrebbero riassumere cosìle qualità di riferimento (ma anche le specularidebolezze che proprio in quei punti di forza siannidano) delle walled town europee, emersedalle riflessioni condotte nel corso del XII con-gresso internazionale delle città murate Lions(Gubbio maggio 2015).Ai Lions il merito di aver costituito un focus

particolarmente qualificato di discussione attra-verso il quale è stato più facile fare il puntosulle condizioni e sulle ragioni d’essere del mo-dello di vita aggregata più diffuso in Europa:quello che fa riferimento alle città antiche e ailoro centri storici cinti da mura. Ivi compresequelle che negli ultimi cento anni, ahimè, sonostate sopraffatte da espansioni insediative fuoricontrollo.Ai Lions va il merito di aver fatto, di tutto que-

sto, un motivo di riflessione, di scambio e di or-goglio identitario condiviso. Ai colleghi FrancoMezzanotte, Raniero Regni e Patrizia Castelli,chiamati, insieme a me, dall’amico Gino Brischi

(Lions Host, Gubbio e Patron dell’evento),quello di aver condotto un’autentica riflessioneintegrata, in grado di dare risposte e prospettiveai tanti e complessi aspetti concettuali di untema davvero centrato: “Le mura, il centro sto-rico, la piazza: significati simbolici e funzioneeducatrice”. Mai, come in questo particolare momento

della storia dell’uomo, infatti, l’odierna civiltà siè trovata di fronte all’impulsoe alla necessità di dover con-temperare modelli, stili di vitae istanze culturali anchemolto diversi tra loro; a volte,diametralmente opposti.Nel nome del “mercato glo-

bale” (che, sostanzialmente,è alla base del fenomeno),sempre più di frequente lasocietà di oggi si è acconten-

tata di semplificare e a volte sacrificare, spessonell’arco di pochissimi decenni, modelli identitaricomplessi che hanno magari impiegato secolia formarsi. Mai, come in questo momento, così, agli og-

gettivi vantaggi di un mondo sempre più globa-lizzato, occorre saper contrapporre indirizzi e

XII Congresso internazionaledelle città murate Lions:

salviamo la nostra identitàValorizzazione dei centri storici del Vecchio Continente

tra simbolismo ed evoluzione urbana

Michele Bilancia Architetto

I Lions offronoa tutt’Europa

un luogo di confrontoper valorizzarele città murate

Damasco – Nonostante la conurbazione esponenziale,grazie alle mura, la città antica è ancora riconoscibile

23Service Lionismomaggio-giugno 2015

prospettive capaci di contrastare quegli aspettideteriori che, troppo spesso, accompagnano ilfenomeno. Quelli cioè legati, per esempio, alledisfunzioni indotte sul territorio da inurbamentiparticolarmente estesi e intensivi, repentini eselvaggi che hanno trovato nel consumismospinto e nella speculazione edilizia la lorosponda peggiore.Ebbene, va attribuita proprio alle espansioni

incontrollate (a volte scellerate) di molte dellenostre città la responsabilità di aver via viaeroso gran parte dell’originaria riconoscibilitàdei propri centri storici di cui peraltro era, ed ètuttora, ricca la nostra, vecchia Europa. Rico-noscibilità, si diceva, legata soprattutto allaforma dei singoli insediamenti e al rapporto diquella forma con l’ambiente circostante, anno-data, a doppio filo, all’altissimo valore simbolicoche l’unicità delle mura di ogni città finisce perconferire proprio a quella antica forma.Ebbene, quel rapporto, quell’equilibrio, oggi,

in molti casi, si è rotto e, sembra un paradossodirlo, continua a rompersi, nonostante le accre-sciute sensibilità e i progressi in materia di Con-servazione del patrimonio storico artistico e am-bientale. Spesso, nell’indifferenza dei più.

A volte, addirittura, come nel caso di Palmiracon la pervicace determinazione e il fanatismodi altri. Pertanto, sia che si tratti di ricucire rap-porti perduti tra pezzi di città (espansioni incon-trollate e centri storici sopraffatti) che non hannoancora imparato a conoscersi e a riconoscersi;sia che si tratti di correre ai ripari, laddove lostrappo si è già consumato o stia per consu-marsi, le mura delle nostre città murate e gliambiti urbani da queste ancora presidiati de-vono proporsi come fili vivi utili a ricucire strappie come ponti privilegiati capaci di trasmettere erimodulare nuove e vecchie identità. Questo, in sostanza, il messaggio che arriva

dal congresso. Questo, anche, il messaggioche arriva da Perugia (new entry tra le città mu-rate del Lions International) col suo innovativo“Parco delle mura”. �

Occorre intervenireper salvaguardare

il rapporto trainsediamenti umani

e ambiente

Palmira – Questa splendida città murata, incontaminatanel suo habitat naturale, rischia di essere perduta persempre, non tanto per l’aggressione urbanistica mo-derna, ma per un senso distorto delle ideologie

Perugia – Scorci delle mura etrusche che andranno a co-stituire la prima cerchia del “Parco delle mura”

24 Lionismomaggio-giugno 2015 L’intervista

Socio fondatore del Leo Club di Savonanel 1972, anima del TIL (The Italian Leo),prima rivista Leo in Italia (1975) ed ancora

oggi in piena forma. Governatore nel 2000, ilprimo Leo italiano a diventarlo, oggi DirettoreInternazionale, unico tra i D.I. europei a prove-nire dai Leo e, per quanto ne sappiano ad OakBrook, probabilmente il primo (ex) Leo al mondoa sedere nel Board Internazionale.Ovviamente, parliamo di Roberto Fresia e se

ad avere l’opportunità di intervistarlo è un altro(ex) Leo, da dove si potrebbe partire se non daqui?

Allora, Roberto, come ti ha aiutato l’esperienzadi Leo nella tua vita di Lions? Credo che tutti coloro che siano stati Leo ri-

cordino quell’esperienza con entusiasmo e credoanche che ognuno di noi ne abbia tratto innu-merevoli insegnamenti. Metterei al primo postoquello del rispetto delle regole. Si può dissentiree confrontarsi in modo anche forte ma quandola decisione è presa, allora va rispettata. E conesse rispettate le istituzioni in quanto tali, perchéprescindono dagli uomini che in quel momentole rappresentano. Se non si interiorizzano questiconcetti non si va da nessuna parte, non c’è fu-turo. Il Leo questo ce lo ha insegnato bene: era-vamo aperti al confronto, al dibattito, a posizionidiverse ma poi rimaneva intatta la nostra amiciziae la capacità di remare tutti nella stessa dire-zione. Da quell’esperienza ho anche imparato anon rinunciare mai ai miei ideali. E gli stessiideali che avevo da Leo me li sono portati neiLions, come dimostra anche il fatto di aver dedi-cato i primi diciannove anni al tema della Gio-ventù (Campo Italia, Scambi Giovanili, Leo).

Roberto Fresia: da Leoa Direttore InternazionaleL’importante è partirecon il piede giusto

Intervista di Fabrizio Sciarretta

“Noi siamo il WE SERVE. Il nostro imperativo è aiutare chi ha bisogno”

25L’intervista Lionismomaggio-giugno 2015

Direi che il Leo mi ha insegnato ad essere unleader, a confrontarmi, a decidere. Lasciamelodire, il Leo è esperienza fantastica, perché dagiovani si impara più in fretta e ti ritrovi con unamarcia in più rispetto a chi non lo è stato. Siamocresciuti tra service concreti, fatti sul campo: perquesto noi crediamo nel Lionismo del “fare”, nonin quello del “dire”. Le parole hanno i loro spazima poi devono lasciare ilpasso ai fatti e questo neiLeo era chiaro.

Parlando oggi da Lions,qual è la capacità più im-portante per vivere l’im-pegno di Direttore Inter-nazionale? C’è qualcosache ha a che fare anchecon il tuo passato Leo? La capacità organizza-

tiva è il punto cruciale eduna conoscenza pro-fonda dell’Associazionene è la base perché sei lìper risolvere i problemiche i Lions ti pongono.Devi essere capace dicreare emozione intornoai Lions ed è necessarioaver servito, nella concre-tezza, per emozionare. Ci vuole passione, amoreper il Lionismo perché il nostro impegno è co-munque un sacrificio.È un dato di fatto che per trasmettere un sen-

timento forte a qualcuno bisogna che tu sia sin-cero, ed avere sperimentato in prima persona ilvissuto.

Oggi meno del 10% dei nostri Leo diventa poiLions. Dov’è il problema? Cosa possiamo fare?È necessario cercare nuovi approcci da ambo

le parti ma, in ogni caso, i Lions devono darepiù attenzione ai Leo. Devono partecipare alleattività dei Leo e non chiedere solo il viceversa:si instaurerebbe così una comunione d’idee ed’intenti. Da parte loro, i Leo quando divengonoLions devono esser pronti a cambiare. È un po’come essere prima fidanzati e poi sposati: deviadattarti in funzione di questa nuova vita madevi anche portarti il tuo passato. Sviluppare at-tività in comune tra Lions e Leo in modo conti-nuativo agevola poi il realizzarsi di questo cam-bio di mentalità.Poi ci sono i problemi pratici, come le quote.

Ma quello non è essenziale perché le soluzioni

non mancano. Ad esempio, ci sono Club cheper i primi cinque anni riducono la quota deisoci ex Leo del 50%, oppure la soluzione deiClub Lions composti da ex Leo. Da governatoreho tenuto a battesimo il Savona Priamar: 28 exLeo tra i quali mia figlia. Sulla sua Charter cisono le firme di tre generazioni di Fresia: quelladel fratello di mio padre, all’epoca presidente

del comitato Extentiondel distretto, la mia equella di mia figlia, presi-dente del neonato Club.

Quello del passaggioLeo-lions è un problematutto italiano o siamo inbuona (si fa per dire)compagnia?Purtroppo si, è un pro-

blema internazionale. Bi-sognerebbe intantoaverne ben chiare le di-mensioni: ma si tratta didati che anche la sede in-ternazionale ha difficoltàa quantificare. L’Italia po-trebbe anche non essereil paese più penalizzato:basti pensare che il no-stro multidistretto Leo è

il più numeroso d’Europa e che ormai non è af-fatto infrequente trovare ex Leo tra i nostri Go-vernatori. Nel mio distretto, ad esempio, siamogià a quota tre.

Cambiamo argomento. La tua rubrica su Lion siintitola “È ora di cambiare”: dopo due anni vissutia contatto con i Lions di tutto il mondo, da doveè più urgente cominciare?Dal cambiare mentalità. Dallo smetterla di in-

terpretare o adattare le regole. Noi parliamotroppo di statuti e regolamenti riuscendo a dareanche 10 interpretazioni diverse sullo stesso ar-gomento. Noi siamo il We Serve: le regole ciservono perché ci debbono guidare nel nostropercorso. Ma il nostro imperativo è servire, an-dare per strada tra la gente che ha bisogno.Non possiamo passare il nostro tempo a pen-sare come cambiare le regole, o interpretarle anostro gradimento.Poi dobbiamo ripartire dalla natura più pro-

fonda del Lionismo che è assolutamente chiarase solo la vogliamo leggere. È lì nei nostri Scopiche sono stati scritti seguendo un percorso pre-ciso che parte dal mondo, quando diciamo

“creare e promuovere uno spirito di compren-sione tra i popoli del mondo” e poi procede indi-cando le azioni che dobbiamo compiere nel no-stro paese, nelle nostre comunità, nei nostri clubfino ad arrivare ai singoli, alle persone, quandodiciamo “incoraggiare le persone che si dedicanoal servizio a migliorare la loro comunità…”. Dun-que l’internazionalità è stata posta da Melvin Jo-nes al primo posto ed è per questo che a questoprincipio deve ispirarsi il nostro agire, anche esoprattutto per servire nelle nostre comunità. Da ultimo c’è il tema della conoscenza, che in

realtà è il primo. La conoscenza profonda dicosa è e fa la nostra associazione. Conoscerlaper amarla, perché il Lionismo divenga il puntodi partenza ed il messaggio etico in base alquale vivere la nostra esistenza. I Leo, peraltro,questo messaggio lo comprendono da sempree da sempre lo vivono.

Un’ultima domanda. Tra i punti sui quali ci haichiesto di impegnarci, c’è quello di far divenirela LCIF centrale nella nostra azione di Lions ita-liani. A che punto siamo? Siamo a buon punto. E diciamo subito un “bra-

vissima” a Claudia Balduzzi che ha sfruttato ogniopportunità per moltiplicare l’impegno dei Lionsitaliani a favore dalla LCIF. Vorrei però rispon-dere alla tua domanda scegliendo un’angolaturache, forse, non è la più ovvia. Se ci guardiamoindietro, credo sia evidente come in Italia ab-biamo iniziato a perdere soci dopo la fine dellacampagna Sight First 2. Perché questo impegno

così importante, così alto nei confronti dell’interaumanità, l’impegno a vincere la cecità, era pro-fondamente motivante per ogni Club, per ognisocio: ci univa, ci spronava, dava un significatochiaro al nostro essere Lions.Oggi abbiamo ancora una campagna interna-

zionale, “Lotta al morbillo”, stiamo tornando sullarotta tracciata da Sight First e questo è meritodi un Consiglio dei Governatori compatto suquesto impegno. L’azione dei Lions ha già por-tato ad una diminuzione forte della morte permorbillo, salvando 120 bambini ogni giorno: perquesto la campagna contro il morbillo è il col-lante per i nostri soci e per i nostri club. È il fat-tore principe che ci distingue e ci differenziadalle associazioni di servizio locali, è quello checi infonde l’orgoglio di appartenere ad un’asso-ciazione internazionale. E poi, se dobbiamo pro-saicamente guardare i numeri, non possiamonon tener conto che l’80% delle donazioni chedall’Italia vanno all’LCIF vengono poi volturatea finanziare progetti sul nostro territorio.La verità è compresa in questo grande Lioni-

smo internazionale che mi rende fiero e delquale sono innamorato. Fa parte della mia vita:dopo mia madre è, mi verrebbe da dire la “per-sona”, con la quale ho vissuto per più anni.Nulla potrà cambiare questo stato di cose equesto mio sentimento e, per tornare all’iniziodella nostra conversazione, tutto è iniziato circa43 anni fa quando, in onore di mio padre, Lions,da poco mancato, decisi di entrare a far partedei Leo. �

26 Lionismomaggio-giugno 2015 L’intervista

27Leo Lionismomaggio-giugno 2015

Anche quest’anno sociale si conclude contante emozioni, ma soprattutto con tantiservice da poter raccontare. Molte sono

state le attività alle quali si è dedicato il DistrettoLeo, a partire dal nuovo tema operativo distret-tuale, sino ad arrivare ai tanti service nazionali.Come di consueto, i Leo sono infatti scesi in

piazza durante le festività na-talizie e pasquali armati dipandori e di colombe i cuiproventi sono stati devoluti alTema Operativo Nazionale“Leo4Children”, per l’acquistodi dei “Kit Leo” composti damateriale ludico e didatticoda donare alle sale pediatri-che degli ospedali italiani.Così facendo, il 108L è riu-

scito a vendere 4.536 gadget e a raccoglierecirca 12mila euro. Ma non solo. I leoncini sono stati anche impe-

gnati nel nuovo Tema Operativo Distrettuale “DarRespiro allo Sport” che mira a raccogliere fondiper l’acquisto di defibrillatori da donare a strut-ture sportive e scolastiche.La raccolta fondi è stata effettuata mediante

una sottoscrizione di beneficenza grazie allaquale sono stati raccolti circa 3.500 euro chehanno consentito di donare un defibrillatore perogni Regione del nostro Distretto.E ancora. Uno dei nuovi service nazionali di

quest’anno sociale è stato il Leo4green volto asensibilizzare la collettività sul grave problemadell’inquinamento ambientale.Il nostro Distretto ha così deciso di sottoscri-

vere il cosiddetto “Manifesto Leo4green”, impe-gnandosi per i prossimi 3 anni a svolgere un’at-tività di sensibilizzazione ambientale.

Ma poteva non iniziare sin da quest’anno aportar fede all’impegno assunto?Assolutamente no! E quindi oltre alle nume-

rose attività organizzate dai singoli club (volte apulizie strade e piazze delle proprie cittadine oad organizzare delle raccolte di beni altamenteinquinabili quali cellulari, batterie, ecc.), Il Di-stretto Leo ha organizzato una gara ambientali-sta. E così tutti i leoncini sono scesi in campo aRoma nel Parco di Villa Borghese dando vita, incollaborazione con l’Ama, ad una gara all’inse-gna del “chi più immondizia raccoglie nel parco,vince!”.

E come poteva mancare ilcaro progetto Kairos? Nel-l’ambito di tale service, dedi-cato a sensibilizzare i normo-dotati sulle difficoltà vissutedalle persone diversamenteabili, sono state acquistatecirca 30 scatole del giocoPlay Different. Il gioco, ideatoda alcuni soci del Multidi-stretto, consiste in una sorte

di gioco dell’oca che fa sperimentare ai suoi par-tecipanti vari tipi di disabilità.

Maria Luisa ImbardelliPresidente Distretto Leo 108L

Ospedali pediatrici,defibrillatori, ambiente,

diversamente abili:i leoncini sempre

in prima linea

Gli ideatori del gioco “Play different”

Leo, un mondodi service

Attività a tutto gas hanno contraddistintoanche quest’anno sociale del Distretto Leo

28 Lionismomaggio-giugno 2015 Leo

Ma i nostri leoncini non si sono certo fermatiqui. Hanno anche organizzato un mini torneodi Play Different in occasione del II ConsiglioDistrettuale, una super partita di una versione“a misura uomo” di Play Different durante ilLions Day ed un percorso di sensibilizzazionesul tema della disabilità in una scuola elemen-tare romana. Tutto quanto sin qui detto, è stato poi “condito”

da tante conferenze riguardanti il Progetto Mar-tina, nell’ambito delle quali sono stati donati airagazzi dei simpatici segnalibro con la scrittaTake Care To Yourself, e alla raccolta di abitiusati e di materiale scolastico da mandare ainostri fratelli del Burkina Faso.In ultimo non possiamo non menzionare il

service “Un passo per la Sardegna” avviato loscorso anno a seguito della alluvione tenutasiin Sardegna.Obiettivo di tale progetto era restaurare il tea-

tro comunale di Terralba e il primo intervento,consistente nel rifacimento dell’impianto di ri-scaldamento, per un ammontare di circa 15milaeuro è stato già effettuato, grazie anche al ge-neroso contributo del Lions Club Cagliari Hoste ai Distretti Lions Ib3 e LA.

Insomma 365 giorni sono trascorsi e tanti ser-vice sono stati svolti tutti all’insegna del Due InAlbum! �

Sopra: raccolta fondi per il Tema Operativo NazionaleSotto: i Leo e il “Progetto Martina”

Play different al Lions Day 2015 di Roma

29Service Lionismomaggio-giugno 2015

Assodato che un individuo che ha perso ildono della vista è in grado di progettaree realizzare qualunque iniziativa, pur per-

seguendola in modo diverso, non si può negareche egli abbia comunque necessità d’aiuto perconseguire obiettivi e risultati. D’altronde non èforse così anche per tante piccole lacune fisicheo culturali di persone considerate “normali”? Un uomo che si veste male spesso si serve

del gusto della moglie per scegliere modelli ecolori; una donna si fa aiutare dal suo parruc-chiere per individuare un’acconciatura che nearricchisce il fascino; anticamente, quando uninnamorato stonato voleva fare una serenata

alla sua bella, si serviva di un uomo che avesseun’ottima voce. Ovviamente questi esempi co-stituiscono limitatezze di scarso rilievo e noncomportano gravi problemi come può essere lamancanza di un arto o della vista. Indubbia-mente la vista e l’udito sono doni preziosi e l’as-senza può portare, i soggetti che ne sono privi,all’isolamento, alla scarsità di relazione e a volte,alla depressione. La società vive con indifferenza il disagio e si

lascia scorrere addosso la problematica. Soloquando si viene colpiti personalmente o attra-verso un familiare si comprende appieno l’enor-mità del disagio. Generalmente, si tende a dare poca impor-

tanza ad un fenomeno di cecità che colpisce lepersone in età avanzata.Eppure costoro, negli ultimi decenni, hanno

aumentato percentualmente in modo significa-tivo la categoria dei non vedenti. Infatti, per ef-

I non vedentie il miracolo dei caniCosì una persona senza vista può riconquistare dignità e libertà

Daniela Mattiuzzo BrunettaCoordinatore Distrettuale

Cani Guida Lions

30 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

fetto dell’allungamento della vita, gli anziani,più di altri, sono risultati a rischio di complicanzederivate da: diabete, macule e interventi nonriusciti agli occhi che li hanno portati all’oscu-rità.Indubbiamente la cecità di

nascita e quelle in età gio-vanile, derivate da retinopa-tie congenite e altre cause,costituiscono una sventuraumana da alleviare in ognimodo e spesso la comunitàe la famiglia intervengonocon slancio affettivo e vicinanza.Nondimeno, la nuova realtà a cui rivolgere lo

sguardo solidale è proprio la cecità delle persone”mature”. Spesso esse sono sole e indifese,mancano di risorse operative ed economiche,non sono interessanti per la società e, non po-tendo badare a se stesse, appaiono come unpeso per la collettività, anche familiare. Il risultatoè che confuse e inadeguate, si lasciano andare,si chiudono in se stesse e perdono interesseverso il mondo che le circonda.I Lions, primi fra tutti, hanno da tempo volto la

loro sensibilità verso le personesole e dimenticate, ancora di piùse non vedenti. Ma come aiutarli, come con-

sentire ai ciechi di vivere da per-sone libere nei movimenti, ca-paci di autogestirsi e consapevolidella propria dignità personale?Come realizzare questo mira-

colo?Si può. Si può fare donando

ad un privo di vista, un caneguida Lions!Solo osservando il rapporto

che il cieco ha con il suo cane sicomprende la validità del dono.Solamente allora si capiscequanto sia importante per il nonvedente il cane e come questogli cambia l’esistenza. La frase più sentita da chi rie-

sce ad avere un cane guida eche meglio rappresenta la svoltaè: “prima ero solo in mezzo atutti, ora con lui sono insieme adognuno”.Un cane è un amico per tutti

ma, per un non vedente, se benaddestrato, è una guida, un com-pagno con cui condividere mo-

menti di libertà, un guardiano della propria sicu-rezza, un impedimento alla solitudine, un collegadi viaggio e di svago, un’opportunità di rela-zione.Purtroppo il numero dei cani disponibili non è

in grado di soddisfare la do-manda!Se opportunamente circon-

dati dai recenti mezzi tecno-logici (computer, MP3, bastonicon sensori, strumentazioniparlanti, navigatori di preci-sione, ecc.) e aiutato da un

cane guida, le persone prive di vista possonoaffrontare l’esistenza con fiducia e atteggia-mento positivo.L’impegno dei Lions in questo service deve

continuare e si deve arricchire, con nuove ini-ziative tese a sostenere l’addestramento di unmaggior numero di cani, ricercando il più possi-bile l’abbassamento dei costi. Attualmente spon-sorizzare la donazione di un cane a un non ve-dente comporta un investimento notevole e iclub non sempre riescono a realizzare il serviceche invece è molto sentito. �

Il numero dei cani disponibili

non è in grado di soddisfare la domanda

31Service Lionismomaggio-giugno 2015

Un modo del tutto nuovo - per l’Italia - digestire il percorso di socializzazione dicuccioli destinati a di-

ventare cani guida per nonvedenti grazie al successivoaddestramento del ServizioCani Guida Lions di Limbiate.Questo è Prison Puppy Rai-ser, il progetto condotto dalLions Club Perugia Concor-dia grazie all’appassionataattività della sua dinamica so-cia Sissi Palmieri. La novitàdi Prison Puppy Raiser sta nel fatto che due cuc-cioli di labrador siano stati affidati per la loroprima socializzazione a due detenuti della casacircondariale di Capanne a Perugia. Simili iniziative, già realizzate presso alcune

case di detenzione degli Stati Uniti, hanno di-

mostrato come i cuccioli allevati fin dai primi mesipresso comunità carcerarie abbiamo meglio svi-luppato dei comportamenti di base (quali, adesempio, salire e scendere le scale, fare atten-zione negli attraversamenti, evitare gli ostacoli,obbedire ai comandi degli istruttori) e affettivi(come un più intenso legame con il detenutoistruttore), comportamenti tutti idonei per un suc-

cessivo e più specifico adde-stramento per la guida dei nonvedenti. Infatti, dopo una per-manenza di circa dieci mesi, idue cuccioli - Mirto e Margot -verranno affidati al Centro diAddestramento Cani GuidaLions di Limbiate dove sa-ranno addestrati secondospecifici protocolli al difficilecompito del cane guida.

Nel progetto Prison Puppy Raiser c’è un ri-svolto che merita di essere posto in evidenza.La prima socializzazione dei due cuccioli donatidal Lions Club Perugia Concordia avviene entrole mura di una casa circondariale e i primi loroistruttori sono due detenuti. Ciò concorre anche

Luce con gli occhidi Mirto e MargotI futuri cani guida Lions per i ciechicresciuti dai detenuti del carcere di Perugia

Norberto CacciagliaRedattore di Lionismo

Sperimentata in Umbria una modalità

di socializzazione del tutto nuova

per l’Italia

La consegna dei cuccioli al carcere di Capanne

32 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

alla rieducazione di chi si trova in stato di deten-zione. L’istruttore detenuto è consapevole della bontà

del suo operato, con il quale contribuisce al re-cupero di chi è più svantag-giato; le attenzioni rivolte alcucciolo di labrador, oltre adessere gratificanti dal puntodi vista affettivo, aiutano il de-tenuto a superare la depres-sione indotta dalla clausura eaccendono in lui una luce disperanza. La stessa disponi-bilità prestata dalla direzionedel carcere e dagli operatori carcerari è la testi-monianza dell’intenzione di creare una diversarealtà detentiva, volta più alla rieducazione e alcollegamento con la società esterna che allasemplice detenzione. In sostanza, le numerosesinergie che hanno concorso al successo delprogramma sono l’espressione di un comunedesiderio di trasformare il luogo di detenzione,sia pure nei limiti imposti dalla legge e dalle strut-

ture - non sempre adeguate - in una comunitàeducante mirata alla riabilitazione sociale di chiha sbagliato. La realizzazione del progetto ha richiesto

tempo e il coinvolgimento dipiù istituzioni. Prezioso il con-tributo della Direttrice dellaCasa circondariale di Ca-panne, la dottoressa Bernar-dina Di Mario, la quale si èsubito dimostrata entusiastadel progetto; del Ministero diGrazia e Giustizia, il qualenel dare l’assenso all’inizia-

tiva ne ha riconosciuto il valore morale; del Cen-tro allevamento cani Rosacroce Wanals, il cuipresidente Massimiliano Perugini ha selezionatoe ceduto a un prezzo simbolico i due cuccioli dilabrador; del rappresentante della Società Ali-menti per cani Husse, Gianguido Colato, cheha offerto il mangime; della disponibilità del dot-tor Stefano Arcelli, per le vaccinazioni e le cureveterinarie. �

Il progettoPrison Puppy Raiser

è nato graziealla collaborazione

di istituzioni e associazioni

lE donAzioni AuMEnTATE dEl 40%Quest’anno abbiamo raggiunto il nostro primario obiettivo: quello di far conoscereil service “cani Guida lions” ai nostri club umbri, laziali e sardi. con la fattiva col-laborazione delle nostre officer, dei presidenti di club, di zona e di circoscrizione, at-traverso i più svariati eventi, da una percentuale di club coinvolti nel service nelnostro distretto del 15% siamo passati a 45% su 132 club.i cani guida consegnati nel nostro distretto sono 9, ma non è il numero che fanotizia, bensì l’ammontare delle donazioni aumentate di circa il 40%. i leo club en-trati quest’anno a far parte del service sono riusciti a sensibilizzare e a far conoscereil service anche ai giovani. È stata fatta una campagna di sensibilizzazione per il 5 per mille da parte dei nostriofficer e ha avuto un effetto straordinario in tutti i centri contabili, che finalmentehanno una valida ed eccezionale scelta da parte dei loro assistiti “incerti”.A livello delle istituzioni ci stiamo muovendo per trovare nuovi centri di puppy Wal-ker. dopo i puppy prison a perugia, presto avremo i puppy social: centri che ospitanopazienti affetti da sla, centri di recupero fisiatrico e depressivo di giovani, di malaticronici, di disabili che ospiteranno i cuccioli che da grandi faranno da guida ai nonvedenti.Quest’anno abbiamo coinvolto l’unione italiana ciechi di roma e con loro abbiamorealizzato il Tema-service “sogni Bisogni dei nostri cani Guida”, programma di so-stegno agli accompagnatori dei cani guida che in vari momenti di vita insiemedevono superare degli imprevisti dalle piccole patologie del cane, dalle difficoltà le-gali di diritti e doveri nella conduzione della vita insieme agli altri. iniziato con unVeterinario, si sta allargando con un sostegno amministrativo da parte di un veteri-nario Asl e di un legale.A questo corso pilota iniziato ad Aprile con tutte le domande dei non vedenti conti-nuerà a settembre. il lavoro da fare è ancora lungo, le idee e l’entusiasmo non cimancano.

Daniela Mattiuzzo Brunetta

33Service Lionismomaggio-giugno 2015

Dal Santuario Internazionale della SantaCasa di Loreto, sulla Piazza della Ma-donna, in occasione della Cerimonia del

passaggio delle cariche distrettuali, ho lanciato ilmessaggio di Pace e Universalità del nostro mottodi quest’anno “Insieme per un Mondo migliore”.Con umiltà ho rivolto un invito ai Presidenti e a

tutti i Soci del Distretto 108A a unirsi tutti insiemeper donare l’autonomia a un non vedente con laconsegna di un Cane Guida per ognuna dellenostre sei Circoscrizioni per rinnovare l’entusia-smo lionistico nei Soci e rafforzare il nostro con-vincimento di appartenere alla più grande Asso-ciazione di Club Service al mondo.Con orgoglio posso affermare di aver parteci-

pato alla cerimonia di consegna di sette CaniGuida e forse anche dell’ottavo. Non potrò maidimenticare la gioia e la commozione che ho per-cepito durante la cerimonia di consegna sia daparte delle persone non vedenti sia di tutte i Soci

e non Soci e degli alunni delle scuole presenti.Rimarrà indelebile in me quella gioia e la forza

di vivere del giovane Marco, 26 anni, in occa-sione del Lions Day al Teatro Persiani di Recanatialla presenza del I.D. Steven Tremaroli di NewYork: si è formata una filiera....c’era il “signor”cane guida, l’istruttore della scuola di Limbiate,il giovane Marco che mi stringeva la mano....epiù la platea applaudiva più Marco mi stringevala mano e mi sussurrava “grazie, grazie. Gra-zie… Voi Lions siete speciali”.È stato un momento di orgoglio aver contribuito

tutti insieme alla costruzione di un mondo mi-gliore e di aver condiviso tutte le nostre attivitàcon la gente, per la gente e in mezzo alla gente.Non possiamo pensare di essere leader del ser-vizio senza essere presenti nella nuova era e,quindi, tra i giovani. Per migliorare l’efficacia dei nostri Service e

diffondere il nostro messaggio dobbiamo svilup-pare un dibattito tra generazioni e promuoverele nostre attività, valorizzare i risultati dei nostriService, divulgare il messaggio positivo della no-stra Associazione ed esporci con coraggio per-ché la nostra immagine è bella e la nostra storiaè costellata da pietre miliari. �

Dal Distretto 108Asei cani guidaper sei circoscrizioniMomento di orgoglio per aver costruito insieme un mondo migliore

Nicola NacchiaGovernatore Distretto 108A

2014-2015

34 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Il 14 aprile 2012 muore Piermario Morosini,calciatore professionista, che si accascia alsuolo in diretta davanti a milioni di occhi in-

creduli durante una partita di calcio del campio-nato di Serie B. La caduta, lui che prova a rial-zarsi, e più volte ricade, i soccorsi che tardanoad arrivare, il grappolo di persone disperate in-torno a lui. Immagini che hanno scosso profon-damente tutti.

Ma ancora più forte fu l’effetto di un altro tra-gico avvenimento. Il 21 dicembre 2012 a Terni,nel campo del San Giovanni Bosco, un bambino,Alessio Durazzi, muore per un arresto cardiacoe come succede spesso quando la morte colpi-sce qualcuno a te vicino il segno rimane benpiù profondo. Terni tre giorni dopo, alla Vigilia diNatale, si ferma per i funerali di Alessio. Parteun dibattito acceso sulla sicurezza nello sport einsieme a qualche amico dei Lions club di Terni(Erio Rosati, Gabriele Ghione, Marco Coccettain particolare) iniziamo a lavorare ad un progettoper Terni.Parte da qui “Umbria Cuore d’Italia: Terni Città

Cardioprotetta”. Il 28 maggio 2013 il primo ap-puntamento con uno spettacolo di piazza allapresenza di 2.500 persone che su invito dei dueclub Lions di San Gemini e Terni Host si strin-gono attorno all’iniziativa. Poi una serie di ap-puntamenti che permettono di raccogliere fondiper l’acquisto di 30 defibrillatori che vengono

Umbria cuore d’Italiacon le cittàcardioprotetteCento defibrillatori donati dai Lions rendono la regione molto più sicura

Francesco TeiPresidente Lions Club

Perugia Concordia

Foto di

Sissi PalmieriLions Club Perugia Concordia

35Lionismomaggio-giugno 2015Service

consegnati in un altro spettacolo di piazza conaltre 2.000 persone il 30 maggio del 2015. Prima della chiusura del progetto di Terni si

concretizzano altri progetti: Todi, Acquasparta,Castel Todino, San Gemini. Altri 4 defibrillatoriconsegnati. Altre possibilità di salvare nuove viteper il futuro.Nel 2014 si avviano altri

due progetti importantissimiper due città umbre: Spoletoe Perugia. A settembre 2014parte il progetto Spoleto Car-dioprotetta che ha portatofondi per l’acquisto di 15 de-fibrillatori in consegna pro-prio in questi giorni, mentre il 24 ottobre 2014inizia il progetto per Perugia con l’annuncio allacittà di un obiettivo di 30 defibrillatori in dueanni.Partiamo il 5 dicembre con un concerto di

Renzo Arbore, Gegè Telesforo e Danilo Rea alteatro Morlacchi di Perugia nell’ambito della ce-rimonia di consegna del Premio Lions Città diPerugia a Carlo Pagnotta. In questa occasione800 partecipanti ci hanno garantito la raccoltautile per l’acquisto di 22 defibrillatori.L’ultimo impegno è stato poi quello clou, per-

ché ha coinvolto tantissime persone, 2.000 an-che in questo caso, con un concerto di Ron checi ha messo nelle condizioni di poter lavorareper l’acquisto e l’impianto sul territorio di altri 28defibrillatori. Un anno quindi che ha visto crearele risorse per dotare 50 soggetti istituzionali e

non istituzionali di strumenti d’emergenza i qualiverranno formati attraverso corsi tenuti dallaCroce Rossa.Oltre 100 defibrillatori, oltre 70 soggetti tra isti-

tuzioni ed associazioni coinvolte, oltre 20.000persone direttamente contattate. Un grande la-

voro per una grande associa-zione. Ma quali gli elementisu cui si è poggiato questogrande lavoro?Innanzitutto, il coinvolgi-

mento dei club presenti nelterritorio in cui si è operato,prova ne sia la partecipazionea Perugia dei club Host, Con-

cordia, Corciano, Trasimeno, Deruta e Fonti diVeggio che con il loro contributo hanno permessodi coinvolgere quante più persone possibili.Poi la collaborazione con tantissime altre or-

ganizzazioni - Regione, Provincia, Comune, Uni-versità di Perugia, Croce Rossa, Coni, Figc,Lega Dilettanti, Fondazione Umbria Jazz, Legadel Filo d’Oro, Perugia Calcio - che ha garantitouna diffusione assoluta della nostra attività.E poi, ultimo ma non ultimo, la disponibilità di

partner economici che lavorano sul territorio acui abbiamo offerto la soddisfazione di quellenecessità di comunicazione per cui hanno fornitoil loro contributo.Condivisione di un progetto, reperimento delle

risorse, pianificazione ed organizzazione del la-voro e il poco di tanti è diventato il tanto pertutti. �

10.000 personein piazza

con i Lionsper raccogliere fondi

36 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Il Comitato Opportunità Lions per i Giovani halavorato e lavora per i giovani e con i giovani:Leo, Scambi Giovanili, Lions Quest, Campo

Amicizia, Poster della Pace, Progetto Martina, IGiovani e la Sicurezza Stradale e Servizi Lionsa Favore dei Bambini.È un bacino di utenza signifi-

cativo. L’aver raccolto in un unicogruppo tutte le opportunità svoltecon i Giovani mette in evidenzail grande lavoro sviluppato datutti gli addetti. Ogni anno ilmondo dei Lions entra in con-tatto con centinaia di famiglie emigliaia di giovani. Collaboriamo con le scuole ele istituzioni, trasmettendo loro i nostri valori etici.Poniamoci, però, ora una domanda: “Fra tutti i

genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e giovani,potremmo trovare Lions e Leo di Qualità?”. Certamente sì, ma bisogna trovare un punto

di incontro, ipotizzare un cambio di metodo di

lavoro per poter essere convincenti, coinvolgentie incisivi. Informare non settorialmente ma a 360° sul

servizio dei Lions. Maggiore “lavoro di squadra”e maggiore collaborazione fra Lions e Leo.Una attività sinergica fra i vari Comitati che

non vuol dire alternarsi, ma lavorare insieme.Ogni Comitato può farsi promotore di idee per

una collaborazione più proficua. Il lavoro di squa-dra, se partecipato e condiviso, sarà più facile epieno di soddisfazioni. Porta con sé amicizia, ri-

spetto e crea nuovi rapporti dicollaborazione. I Giovani devono essere la no-

stra principale preoccupazione.Saranno il domani e tutti noi

abbiamo il dovere di lasciare loroun patrimonio culturale, moraleed etico positivo, dobbiamo es-sere noi, oggi, un esempio.

Dobbiamo essere ciò che vorremmo fosseroloro domani: uomini e donne tolleranti, rispettosidelle regole, che sanno “perseguire il successo”senza pregiudicare la loro dignità con atti sleali. Capaci di altruismo, capaci di “costruire” e non

“distruggere”, leali verso lo Stato e la Comunitànella quale vivono. �

Giovani, impegnoprioritario dei LionsTra le quattro aree di servizio individuate per celebrare il Centenario i Club si rivolgono alle nuove leve con una pluralità di iniziative

Tra i ragazzi e le loro famiglie

ci sono futuriLeo e Lions

Leda PuppaCoordinatrice Distrettuale

Opportunità Lions per i Giovani

37Lionismomaggio-giugno 2015Service

Grazie al Programma Internazionale degliScambi Giovanili Lions, quest’estate 29ragazzi residenti nelle regioni del nostro

Distretto vivranno all’estero un’esperienza pre-ziosa per la loro formazione di adulto. Il Pro-gramma Scambi Giovanili è, infatti, una irripeti-bile opportunità che il Lions Club Internationaloffre dal 1961 a ragazzi di età compresa tra i 17ed i 21 anni per un periodo di tempo di 3 - 5 set-timane in una delle circa 200 nazioni dove sonopresenti i Lions.

Come funziona il programma. Il soggiornosi divide parte presso una famiglia ospitante,parte in un campus appositamente organizzato.Viene data in questo modo la possibilità ai par-tecipanti di vivere una realtà socio-culturalespesso assai differente dalla nostra. Gli ScambiGiovanili rispondono al primo principio degliScopi del Lionismo: “Creare e promuovere unospirito di comprensione tra i popoli del mondo”.Infatti, permettono il reale confronto di culturediverse tra persone di giovane età. Dunque, il Programma degli Scambi Giovanili

non va confuso con un semplice viaggio studioo turistico. Viceversa, il Programma richiede nelragazzo un impegno e una capacità di adatta-mento superiori, uno spirito di umanità che loaiuti a fraternizzare con tanti altri ragazzi pro-venienti da ogni parte del mondo: per questoperiodo diventerà vero Cittadino del mondo!Il periodo di soggiorno è a totale carico del

Distretto Lions ospitante e, qualora il candidatorisultasse vincitore di un Concorso Scolastico,sponsorizzato da un Club, anche le spese deibiglietti aerei e dell’assicurazione, sarebbero acarico dei Lions. In quest’ultimo caso il parteci-

pante dovrà provvedere in proprio unicamentealle spese di carattere personale.

I concorsi scolastici Responsabili della con-duzione del Programma sono gli YCEC (YouthCamp & Exchange Chairperson) e una dellemodalità per selezionare i partecipanti sono iConcorsi Scolastici, allo scopo di inviare al-l’estero ragazzi particolarmente meritevoli. Il no-stro Distretto, per l’estate 2015, grazie a tutte leamiche referenti del Comitato da me coordinato,ha espresso numeri importanti. Infatti, 486 (nel74% dei casi ragazze) sono stati gli alunni par-tecipanti alle selezioni dei concorsi con 22 istitutiscolastici coinvolti (4 Sardegna, 6 Umbria,12Lazio). Undici sono stati i concorsi scolastici pro-mossi dai Club Lions e uno dal Distretto Leo.Dei 29 partecipanti al programma estivo 2015,14 provengono da queste selezioni.

I Campi Giovani In piena sinergia con i Co-mitati Scambi Giovanili, nel Multidistretto Italiaoperano 17 Campi, uno per ogni Distretto, oltreal nostro Campo Italia (fiore all’occhiello del MD108 ITALY), a due Campi Disabili e a due CampiInvernali. È un’organizzazione che coinvolge inprima persona circa 40 Lions italiani e circa altri100 Referenti di Comitato.Il nostro Distretto si vanta di portare avanti a

livello internazionale il suo Campo Amicitia, in-titolato alla memoria del nostro Direttore Inter-nazionale Enrico Cesarotti. Il Campo Amicitia,gestito e condotto da un suo Direttore, ospitaogni anno circa 15 ragazzi, consentendo loroun periodo di soggiorno di 3 settimane (4 per igiovani extraeuropei) in Sardegna, Umbria eLazio.Dunque, Scambi Giovanili e Campi Giovani

rappresentano una realtà importante nell’areadei service Lions per i giovani e una modalitàimportante sia per diffondere tra i giovani gliideali di pace e comprensione tra i popoli cheper offrire loro una significativa opportunità dicrescita personale. �

Scambi GiovaniliLions ambasciatoridi Pace nel mondo

Fabrizio CarmenatiCoordinatore Scambi Giovanili

Distretto 108L

Soggiorni all’estero per 29 ragazzi: anche così nasce la comprensione tra i popoli del pianeta

38 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Sabato 16 maggio, in occasione del 56°Congresso Distrettuale di Primavera aPerugia, si è tenuta la cerimonia ufficiale

di premiazione del ConcorsoInternazionale “Un Posterper la Pace” per il Distretto108L.Ha vinto Aurora Ruggeri (III

G), I.C. Piazzale Hegel diRoma, Club sponsor “RomaUrbe”. Al secondo posto Ma-rianna Iraci Borgia (II TP)dell’I.C. Mameli-Magnini di Deruta, Club spon-sor Deruta e al terzo posto Linda Serani (III B)dell’I.C. Luigi Mannetti di Antrodoco, Club spon-sor Antrodoco Velina Gens.In precedenza già il 15 Aprile a Cagliari, il 19

Aprile in occasione del Lions Day a Roma e il 5maggio a Perugia si eranosvolte le premiazioni dei fi-nalisti delle selezioni regio-nali per la Sardegna, il La-zio e l’Umbria.Questo è il 27° anno di

vita del Concorso che na-sce nel 1988 ed è rivoltoagli studenti delle scuolemedie di tutto il mondo chevengono incoraggiati adesprimere la loro idea e laloro opinione riguardo aquesto importante argo-mento: la Pace.L’adesione da parte dei

club del nostro Distretto èstata imponente: su 132Club hanno partecipato in

95 per un totale di 170 istituti scolastici, 552classi e oltre 11.000 alunni con un impegnocomplessivo, in termini di ore dedicate a questoservice che supera le 6.000.Che senso ha oggi un Concorso di questo

genere?È sicuramente una straordinaria occasione

offerta ai giovani, che saranno le donne e gliuomini del futuro, per affrontare tematiche so-

ciali ed etiche di grande at-tualità. Il tema di quest’annoera: “Pace, amore e com-prensione”. Mai parole più significative

potevano essere scelte. Nel-son Mandela scriveva: “…lapace non è un sogno, puòdiventare realtà ma per cu-

stodirla dobbiamo essere capaci di sognare, diguardare il mondo con gli occhi dei bambini…”.È proprio questo l’intento e il significato più

profondo di questo Concorso: dare una rispostaattraverso l’arte, che comunica a livello di sen-timenti ed emozioni usando un linguaggio uni-

Poster per la Pacesperanza di unmondo migliore

Rendere le nuove generazioni

protagonistedella pace

Laura StramaccioniCoordinatrice Distrettuale

Poster per la Pace

Undicimila alunni in 170 istituti scolastici hanno partecipato all’edizione di quest’anno

Il poster vincitore del 27º concorso “Un poster per la pace”

39Lionismomaggio-giugno 2015Service

versale che parla a tutti i popoli, al crescenteclima di violenze e sopraffazioni che stiamo vi-vendo nello scenario internazionale.Il fine più alto è tentare di

cambiare il mondo attraversoil dialogo, la comprensione,la tolleranza indipendente-mente dalla diversità di reli-gione, cultura, sesso orazza. Valori essenziali sucui si deve poggiare qualun-que società che possa defi-nirsi “civile”. Ricordiamoci che se vogliamo costruire la

pace nel mondo dobbiamo iniziare a costruirladentro di noi.La Pace deve essere una spinta, un’aspira-

zione che va nutrita ed alimentata. Non a caso,noi Lions, siamo stati riconosciuti dall’ONUcome “Messaggeri di Pace”.I principi morali ispiratori di questo Concorso

sono gli stessi che sono alla base della nostraetica lionistica: Libertà, Giustizia, Democrazia,nel rispetto totale per la vita al di là di ogni bar-

riera e di ogni confine fisicoe mentale.Forse non a caso que-

st’anno il Premio Nobel perla Pace è stato assegnato aduna bambina pakistana, Ma-lala Yousafazai, il cui unicopeccato è quello di voler an-dare a scuola ed essere li-

bera di crescere, d’imparare a difendersi con laconoscenza. Fra l’altro questo concorso dà la possibilità a

noi Lions di farci conoscere nelle scuole doveabbiamo tanti progetti avviati da realizzare edove stanno crescendo i cittadini di domani;quale luogo migliore per gettare i semi della so-cietà del domani, anche attraverso un semplicemanifesto? �

La premiazione di Aurora Ruggeri, 1ª classificata del concorso “Un poster per la pace” 2014-2015

Libertà, giustizia, democrazia sonoil credo dei Lions

oltre ogni barriera

40 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Ogni giorno uomini e donne di buona vo-lontà adempiono al loro compito di edu-catori in famiglia nella scuola, nella so-

cietà e, pur tra mille difficoltà,contribuiscono alla forma-zione di giovani liberi, capacidi rapportarsi agli altri in ma-niera costruttiva e di appas-sionarsi alle cose importanticome studio, sport, volonta-riato.Contemporaneamente altri

giovanissimi vivono in una situazione di disagio,incuranti degli altri e ripiegati esclusivamente suiloro problemi; tanti giovani sono incapaci di ri-spettare le regole e manifestano disadattamento,violenza, bullismo…

Si tratta di una vera emergenza educativa chetrova spazio in una realtà sociale ostile e si ali-menta nella debolezza delle due istituzioni cheprincipalmente sono delegate a dare educazione:famiglia e scuola. La famiglia è inadeguata quando si preoccupa

di compiacere, di prevenire e saturare i desideridei propri figli o considera il bambino una pro-prietà di cui disporre o in cui specchiarsi. E là,

dove la coppia scoppia, il figliodiventa merce di scambio su cuisi scaricano conflitti e odi infiniti.La scuola, che accoglie il bam-

bino fin dalla prima infanzia e loaccompagna per tutti gli annidell’adolescenza, è il luogo dovesi riversano tutte le sofferenzenon espresse, tutto il malessere

di una società che non educa. Spesso però noncoglie pienamente i segnali di difficoltà o non satrovare le risposte giuste: allora i più deboli soc-combono, allora si manifestano disadattamento,emarginazione, violenza, bullismo…

Negli ultimi otto anni il Distretto 108Lha realizzato ben 200 corsi, 30 solo quest’anno

Teresa OrrùCoordinatore Distrettuale

Lions Quest

È necessario affiancareinsegnanti e genitori

nel rapporto con i ragazzi

Lions Quest, la rispostaall’emergenza educativa

41Lionismomaggio-giugno 2015

La scuola e la famiglia chiamano! Ed i Lionsrispondono con il Lions Quest.Lions Quest: lo abbiamo sentire nominare tutti,

ma spesso ci sfugge che cosa realmente essosia. È il nostro programma di prevenzione pri-maria che si rivolge ai docenti, ai genitori e daquest’anno anche agli allenatori giovanili, tramiteappositi corsi di formazione. Sviluppatosi negli Stati Uniti a partire dal 1984,

per opera della LCIF, il Lions Quest è uno deiprogrammi più avanzati al mondo dal punto divista pedagogico ed è in continuo divenire sullabase dei mutamenti della società.La formazione si attua attraverso corsi interat-

tivi durante i quali il formatore incoraggia i corsistia entrare nel vivo delle situazioni, a simulareazioni, a vivere, e spesso arivivere sulla propria per-sona, momenti problematici,a dare loro una nuova chiavedi lettura, a cercare approccinuovi e coinvolgenti. È un laboratorio che coin-

volge i corsisti per sconvol-gerli e spingerli a rinascere;è un corso, alla fine del quale questi si amano!Scoprono un modo nuovo di rapportarsi fra diloro e di progettare insieme; scoprono i non es-sere più soli! È un corso, alla fine del quale l’in-segnante, o il genitore troverà un nuovo approc-cio, una nuova strada che lo porterà diritto alcuore dell’adolescente.Il Lions Quest esprime tutta la sua forza

quando entra nelle classi come progetto didat-

tico: la scuola diventa davvero scuola che acco-glie, che educa e che insegna, di concerto conla famiglia.

Così vissuto, il Lions Questdiventa la dimensioni ideale incui trova spazio l’educazioneal rispetto reciproco e all’ac-cettazione delle diversità, aduna autentica vita sociale. Igiovani vengono spinti ad oc-cuparsi degli altri, a volere ilbene di chi soffre e a impe-

gnarsi attivamente in opere di volontariato, ascuola e nella società.Ed ora un po’ di numeri: Il Lions Quest, nato

nel 1994 negli stati Uniti, grazie alla collabora-zione tra il Quest e i Lions, oggi è diffuso in 85paesi del mondo ed è tradotto in 36 lingue. Èstato introdotto in Italia nel1991 e da allora sonostati realizzati più di mille corsi di formazione perinsegnanti, dirigenti scolastici e genitori. �

Service

interventi di formazione:chi partecipa è chiamato

a mettersi in gioco,condividere e progettare

i nuMEri dEl nosTro disTrETToIl primo corso è stato effettuato nel 1996. Da ben sette anni il Distretto 108L è primo inItalia per il numero di corsi realizzati (in tutto circa 200) ; in quest’anno sociale sonoprevisti 30 corsi che hanno coinvolto 33 club di otto circoscrizioni.Quante persone hanno beneficiato o beneficeranno dei corsi realizzati nell’anno scolastico2014-15?Corsi per docenti: corsi attuati o in attuazione: 20; corsisti: 400; numero di classi: 800,alunni: 16.000 (stime su una media di 20 corsisti, di due classi per corsista e 20 alunniper classe)Corsi per genitori: corsi attuati: 9; corsisti: 190, numero di figli 270 (stime su una mediadi 20 corsisti e di 1,5 figli per genitore)Corso per allenatori: corso in attuazione: 1; corsisti 25; allievi: 1.250 (stime su unamedia di 25 corsisti e di 50 allievi per allenatore)E sono tutte cifre calcolate per difetto…Infine i Programmi Lions Quest sono stati valutati da numerose organizzazioni mondiali eministeriali. Sono riconosciuti dall’O.M.S. e autorizzati dal M.I.U.R. (attraverso l’accre-ditamento del Lions Quest Italia quale soggetto formatore del personale della Scuola -Decreto 06.10.2005).

Uno dei gruppi Lions Quest 2015

42 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Il Service Lions, Progetto Martina, è ispiratoal testamento spirituale lasciato da Martina,una ragazza veneta deceduta per un tumore

mammario non diagnosticatoin tempo utile. Martina, sen-tendo approssimarsi la pro-pria fine, ha lasciato scritto:“Che i ragazzi vengano infor-mati in tempo utile sulla co-noscenza e la prevenzioneefficace dei tumori”. Facendoproprio il suo messaggio, iLion di tutta Italia - ciascunClub nei propri territori di competenza - si recanotra i giovani per parlare di prevenzione di tumori,mediante lezioni agli studenti delle scuole su-periori (in genere 4° e 5° anno) tenute da medicisia appartenenti ai Lions che non. A ciascunostudente viene consegnato un depliant illustra-tivo del progetto e un modulo anonimo da com-pilare a fine lezione, per monitorare apprendi-mento e gradimento. Anche quest’anno, per laquarta volta consecutiva, nel nostro Distrettoquesto service di rilevanza nazionale è statotrattato da più Club. Secondo dati non ancoradefinitivi, il numero di Club coinvolti è di 42 conun totale di giovani raggiunti tra i 4.500 e i 5.000.L’importanza del progetto trova anche con-

ferma nella presenza ad Expo 2015. Infatti, il27 maggio alcuni medici Lions insieme al coor-dinatore nazionale del service Mino Di Maggio,hanno illustrato a Milano al pubblico di Exposcopi e modalità del Progetto Martina. Un rico-noscimento a chi diffonde la cultura di una sanaalimentazione come prevenzione dei tumori.L’utilità di parlare di tumori a ragazzi e ragazze

si evince da una triplice considerazione:

1) Nel mondo occidentale, i tumori sono la se-conda causa di morbilità e mortalità; nel 50-60% possono esser prevenuti adottando stilidi vita congrui, lontani dai fattori di rischio,che sono: a) abitudini sbagliate, radicate tal-mente nelle nostra quotidianità (fumo, smo-dato uso di alcoolici, obesità, sedentarietà,ingestione di eccessive quantità di grassi ani-mali, ecc.) da non esser più percepite come

dannose; b) fattori ambientaliesterni cancerogeni (radioatti-vità da radiazioni ionizzanti, ra-don, amianto, inquinamentodell’aria, acqua, suolo, nelle“terre dei fuochi” a causa di in-terramento e combustione discarti industriali, che si com-portano da pericolosi onco-geni).

2) Alcuni tumori sono più frequenti, pur nellaloro rarità, nelle fasce d’età giovanili (mela-noma per le ragazze, tumore del testicolo peri ragazzi).

3) I tumori - in genere malattia dell’età avanzata- iniziano il loro percorso silente molti anniprima del loro manifestarsi con sintomi con-clamati (quindi, spesso originano in età gio-vanile, senza sintomi apparenti, causa la rei-terata esposizione ai fattori di rischioquotidiani).

Giuseppe LioCoordinatore Distrettuale

Progetto Martina

Il Progetto Martinavola a EXPO 2015

Nel nostro Distretto 5.000 ragazzi informatiquest’anno sui rischi dei tumori giovanili

Prevenireè possibilema ci vuole

la conoscenza

Don Patriciello insieme ai Lions per il Progetto Martina

43Lionismomaggio-giugno 2015Service

Quindi, il nostro obiettivo è duplice: evitare laformazione dei tumori e intercettarli prima del loromanifestarsi. Lo scopo si raggiunge mediante:1) Prevenzione primaria: adottare stili di vitasobri.

2) Prevenzione secondaria: mediante accor-gimenti, analisi specifiche e predittive, sotto-ponendo fasce selezionate per età e sessodi popolazione apparentemente sana a tipo-logie di controlli: screening (nel nostro sistemasanitario, per uomini e donne, quello per il tu-more del colon-retto, per le donne quello deltumore della mammella e del collo dell’utero).Avremo conseguito un target utile se, di volta

in volta, riusciremo a sfatare i due tabù ataviciche incombono da sempre sulla parola tumore:il fantasma della paura e la supponente sicu-rezza dell’invulnerabilità; la malattia colpirà altri,ma mai noi stessi.Altri obiettivi che ci proponiamo con il Progetto

Martina sono:– Stimolare i giovani ad una piena consapevo-lezza del potere di selezione che ciascuno dinoi ha: valutare, ad esempio, tracciabilità ecomposizione dei cibi, evitando l’impatto conadditivi potenzialmente cancerogeni. “0-5-30”è uno slogan, un consiglio utile riguardante lostile di vita di tutti: ogni giorno, fumare 0 siga-rette; consumare 5 porzioni di frutta fresca;effettuare un cammino a passo svelto di al-meno 30 minuti.

– Una riflessione su tematiche che coinvolgonola società, rendendosi protagonisti di un cam-biamento culturale, una cultura di contrastoai fattori ambientali inquinanti che vanno bo-nificati: si può coniugare diritto al lavoro dellefabbriche e sicurezza ambientale.Si può uscire da quel particolare clima costi-tuito da mix di inerzia, corruzione, compia-cenza vissute dalla popolazione, e di arro-ganza perpetrata da parte delle varie mafieche ha consentito l’inquinamento cancero-geno nelle terre dei fuochi: l’esempio delladenuncia proviene da don Maurizio Patricielloe dalle famiglie che hanno perduto i loro carifalciati dalle neoplasie correlate all’interra-mento e alla combustione degli scarti indu-striali altamente inquinanti.

– Una riflessione sui limiti del nostro corpo, sullamalattia, sull’ammalato che vive l’esperienzadella malattia nella solitudine della propriasofferenza, che per ciascuno è totalizzanteed esclusiva.

Essere prossimi e vicini all’ammalato, non nelpietismo ma nella condivisione: “La malattia ela sofferenza non sono castighi, ma occasioneper entrare nel cuore del mistero dell’uomo; lavita segnata dalla sofferenza merita attenzione,cura, tenerezza” (Giovanni Paolo II). Un mes-saggio radicato nella cultura dell’uomo, e rivoltoa tutte le fedi ed ideologie. �

Giulia Pioppo – III A, I.C. Viale Venezia Giulia (Roma) – club sponsor “Roma Parioli”

44 Lionismomaggio-giugno 2015 GLT-GMT

Con la parola mentoring in generale si in-tende un’attività nella quale una personanon esperta, indicata con il termine al-

lievo, viene posta per esigenze formative instretta relazione con un’altra persona esperta,definita mentore. La durata del rapporto instau-rato può variare e si realizzaattraverso un percorso nelquale il mentore mette a di-sposizione la sua esperienzae le sue conoscenze al finedella crescita professionalee personale dell’allievo. Trat-tasi pertanto di una relazioneche si instaura tra due per-sone fortemente motivate ad attivarsi ed agireinsieme, per finalità coincidenti. Il termine men-tore richiama le nostre reminiscenze scolastichedell’Odissea dove Ulisse, prima di partire perTroia, affida all’amico Mentore l’educazione delfiglio Telemaco per prepararlo alle future re-sponsabilità regali. Vediamo ora come l’attivitàdi cui stiamo parlando è strutturata e si articolinella nostra Associazione.Il Programma Mentori Lions si realizza attra-

verso l’incontro di due comunicazioni distintefatte pervenire al Presidente di un Club nellequali, in modo separato ed autonomo, un socioesperto dichiara la sua disponibilità a svolgereil ruolo di mentore ed un altro socio, menoesperto, palesa il suo interesse a partecipareal programma per migliorare la sua formazione.Il fautore del contatto tra i due è lo stesso Pre-sidente del Club, dopo aver consultato mentoreed allievo. L’obiettivo del mentore è quello di far crescere

un Lions di qualità, e l’obiettivo dell’allievo è

quello di migliorare le proprie capacità e la pro-pria sicurezza per poter servire meglio. Un men-tore deve essere altruista e disponibile, devefare da guida, incoraggiare, suggerire, infor-mare, assistere, aiutare nel definire e raggiun-gere gli obiettivi. Tramite questa attività un men-tore potenzia le prospettive per il positivoandamento del suo club negli anni futuri. Un al-lievo deve dimostrare un impegno costante,deve avere la volontà di apprendere, la giustaapertura mentale, un’attenzione costante pergli obiettivi, un senso di responsabilità del pro-

prio ruolo. I rapporti e le co-municazioni tra i due deb-bono essere costanti, apertie sinceri, nel rispetto e nellafiducia reciproca.Per la verità si tratta di un

Programma che dalle nostreparti non è molto diffuso, masul quale la nostra Sede

Centrale fa molto affidamento, soprattutto dopoaver constatato i successi ottenuti nei club doveè stato adottato. D’altra parte, però, un’attivitàdi mentoring viene comunque esercitata nei no-stri Club, sebbene in maniera informale e senzaseguire un metodo determinato. Ma tutti sannoche seguendo un’apposita programmazione èmolto più facile raggiungere gli obiettivi e rea-lizzare le mete stabilite. Allora, dobbiamo met-terci il nostro impegno per praticare e diffonderemaggiormente questo Programma, incenti-vando i contatti tra i potenziali mentori ed allievie cercando di formalizzare le varie attività dimentoring che tradizionalmente portiamo avantinei nostri clubs.Il Programma si compone di due parti: quello

base e quello avanzato. Il Programma Mentoridi base è diviso in due livelli di cui il primo, chedovrebbe essere completato entro i primi tremesi dall’affiliazione, è dedicato alla compren-sione di chi sono i Lions, della visione, dellatradizione, della struttura organizzativa. Mentre

Programma Mentori LionsA disposizione dei soci più giovanil’esperienza di quelli esperti

per far crescere più Club di qualità

Piero Paccosi Coordinatore Distrettuale GLT

Ampliarele proprie capacità

per servire meglio

45Lionismomaggio-giugno 2015

il secondo livello, da completare entro il primoanno di affiliazione, ha lo scopo di sviluppare lerelazioni interpersonali e le abilità organizzative,in preparazione di una leadership a livello diclub. Anche il Programma Mentori Avanzato èdiviso in due livelli: nel primo è posta enfasi sulraggiungimento dei risultati, sulla comprensionedelle risorse Lions e del ruolo che il club hanella comunità, e rappresenta un primo passoper accettare un ruolo di leadership all’internodel club. Da ultimo, nel se-condo livello di questa parte,è posto l’accento sull’attivitàsvolta dall’allievo nel prepa-rare altri al ruolo di leadershipall’interno dell’Associazione.Un ottimo mentore naturaleper il Programma di Base è ilpadrino che ha sponsorizzato l’affiliazione delnuovo socio al club, anche se poi sponsor ementore possono non coincidere, a causa delledifferenti disponibilità di tempo, degli impegni edelle situazioni personali dei singoli. Invece, peril Programma Avanzato è comunque consigliatoil ricorso ad un Lions di provata e riconosciutaesperienza, che sia in grado di trasferire all’al-lievo la conoscenza degli importanti argomentida far apprendere.Le guide ai programmi potranno essere scari-

cate dal nostro sito internazionale ovvero ordi-

nate al Dipartimento Programmi per Soci eNuovi Clubs. Le attestazioni delle attività com-pletate andranno fatte pervenire al predetto Di-partimento che provvederà ad inviare al mentoreed all’allievo il certificato ed il distintivo di parte-cipazione.La base di sostegno del lionismo è il service,

e la realizzazione di attività primarie migliora lanostra visibilità nella comunità facilitando, diconseguenza, l’incremento associativo. È per

questo motivo che la nostraAsso cia zione ha bisogno dinuove idee portate avanti dasoci motivati ed attivi, in-somma ha bisogno di stimo-lare le azioni di nuovi leader.Il Programma Mentori Lionsagevola il raggiungimento di

questi obiettivi, attraverso una relazione costruitatra mentore ed allievo sul reciproco rispetto,sulla fiducia, e sul rafforzamento dei vincoli diamicizia. Inoltre, è un’attività che stimola l’em-patia, la coesione e rafforza lo spirito collabora-tivo.In conclusione, è un validissimo strumento per

il successo di un club che invito a provare ed icui riferimenti possono essere facilmente trovatisul nostro sito internazionale; il GLT è a dispo-sizione di chiunque intenda approfondire l’argo-mento. �

GLT-GMT

Un livello basee uno avanzato

per garantireformazione completa

Linda Serani – III B, I.C. Luigi Mannetti (Antrodoco) – club sponsor "Antrodoco Velina Gens"

46 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Comunicare è sempre stata l’esigenza diogni società, soprattutto quando la co-municazione doveva avvenire tra per-

sone distanti; lo dimostra la nascita della figurastorica e già da tempo scomparsa dello scrivanoche, pur non essendo un insegnante, aveva ilprivilegio di trascrivere le emozioni e le richiestedi chi ne aveva bisogno, agli angoli delle strade.La figura dello scrivano oggi è sparita ma l’anal-fabetismo, in una forma nuova e particolare,purtroppo, si ripresenta; un analfabetismo legatoalle forme di comunicazione diverse, un analfa-betismo che colpisce gli over ‘60 e che contri-buisce ad aumentare quel divario che inevita-bilmente si crea tra le generazioni.Oggi, alla base della comunicazione c’è il com-

puter: con esso è possibile prenotare un viaggio,effettuare transazioni bancarie e pagare bolletteo comunicare con i nipotini.

Negli ultimi decenni si è vissuto un velocepassaggio dalla penna “bic” alla penna “usb”alzando una barriera tra gli over ‘60 e le giovanigenerazioni. Questo aspetto fondamentale dellanostra società non poteva essere trascurato daiLions e per questo è nato il comitato “Azionicontro il Digital Divide”, con l’obiettivo di porreil maggior numero di persone in grado di acce-dere all’informazione mediante i nuovi mezzi dicomunicazione. Per gli stessi Lions è diventatoimportante che tutti i soci utilizzino il computercome strumento per l’incontro e il confronto congli altri.Il comitato ha pensato proprio a questo: ren-

dere lo strumento informatico facilmente utiliz-zabile, con un programma di apprendimento li-mitato alla spiegazione delle operazioni di baseda compiere e alle finalità per le quali devonoessere compiute.Dopo le realizzazione di un manuale semplice

ed accompagnato da immagini, sono stati rea-lizzati nel Lazio ed in Sardegna due corsi pi-lota.Il corso, nel Lazio, si è svolto a Roma presso

il centro Anziani di piazza Cornelia. Per l’occa-sione è stata utilizzata la salainformatica realizzata, con ladonazione di 10 pc, dal LionsClub Roma Pantheon mentrein Sardegna si è tenutopresso l’aula informatica delLiceo Scientifico “Michelan-gelo” di Cagliari, messa a di-sposizione dal dirigente sco-lastico, prof.ssa Ada Pinna.Corsi pilota di 8 ore divise in4 giorni che ha visto la parte-cipazione di circa venti “stu-denti” tra iscritti al centro esoci Lions, travolti dall’entu-siasmo dei giovani Leo di La-zio, Sardegna ed Umbria do-centi dei corsi. �

Comunicazioneintergenerazionale:abbattiamo le barriereTenuti i primi due corsi di alfabetizzazioneinformatica con i Leo a fare da docenti

Monica CoppolaComponente Comitato Azioni

contro il digital divide

“La vera civiltà ci sarà solo quando nonavremo più bisogno di strutture comequella che si inaugura oggi… abbiamo

necessità della piena generosità a tutti i livelli,dalle Istituzioni ai volontari”. Con queste paroleil vescovo, Sebastiano Sanguinetti, ha benedettola nuova Mensa sociale di Olbia. L’opera è statapossibile grazie al contributo economico deiLions del Distretto 108L e del Multidistretto ITALYche hanno donato oltre 60 mila euro realizzando,così, il progetto definitivo in accordo con Co-mune e Asl.Gestita dalle volontarie Vincenziane, la mensa,

grazie ai nuovi spazi, ha raddoppiato il servizioe potrà offrire circa sessanta pasti caldi al giornopreparati dai volontari. La realtà olbiese rispec-chia in piccolo quello che avviene nelle grandicittà. La mensa accoglie sia extracomunitaristanziali sia persone che, per motivi diversi,hanno perso il lavoro e si trovano in situazionedi indigenza.

Il progetto è nato con il PDG Maria AntoniettaLamberti, che ha supervisionato le varie propo-ste da realizzare in seguito alla raccolta di fondilanciata dopo l’alluvione di Olbia e dintorni. Ilpresidente del Club di Olbia, Mario Costi, si èadoperato per la realizzazione definitiva. Du-rante l’inaugurazione, il Governatore GiampaoloCoppola ricorda che, nel 2013, la solidarietà èiniziata immediatamente e che i Lions di tuttaItalia hanno dimostrato coinvolgimento e grandegenerosità. Questo ha potuto determinare laconsegna dell’opera di Olbia in tempi brevi. Rin-grazia tutti i Lions per la sensibilità dimostrata.Il sindaco, Gianni Giovannelli e l’assessore allePolitiche Sociali, Rino Piccinnu esprimono sod-disfazione per l’accordo nella prospettiva di fu-ture collaborazioni con l’associazione a favoredella realtà locale e delle povertà estreme. Ilpresidente del Gruppo Vincenziano della Re-gione, Linda Migliaccio, il presidente del gruppodi Olbia, Pinuccia Sini ringraziano coloro che sisono adoperati per aiutare i più bisognosi. Au-gurano lunga vita ai Lions, che hanno permessola realizzazione di un sogno e per i poveri sperache non debbano più avere bisogno di personesolo per avere un pasto caldo “ma per festeg-giare la vita”. �

47Lionismomaggio-giugno 2015Service

Beatrice Baldus – II D, I.C. Luigi Amat (Sinnai) – club sponsor “Sinnai”

Mensa Sociale a Olbiagrazie ai LionsInaugurata dal Vescovo la nuova strutturache accoglie persone indigenti e senza lavoro

Tiziana SechiPresidente di Circoscrizione

48 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Come noto, i Quaderni del Lionismo eb-bero luce nel Distretto 108L agli inizi deglianni ’70, con il preminente scopo di vei-

colare e dare documentazione ufficiale agli ar-gomenti via via messi a fuoco dal Centro Studi,altra prestigiosa creatura del nostro Distretto(oggi intitolata a Giuseppe Taranto), istituita nel1971. Da allora a tutto il 2014 sono stati pubbli-cati ben 83 Quaderni, per lopiù frutto di ricerche e studio,in sinergia tra le due istituzioni,che hanno dimostrato una stra-ordinaria capacità e continuitàoperativa, divenendo spessopunti di riferimento per tutto ilLionismo Nazionale. Ultimo splendido esempio di

questo felice connubio è rappresentato dai re-centi Quaderni n° 81, 82 e 83, che documentanoi tre lavori realizzati dal Centro Studi nell’annolionistico 2014-2015, per volere del GovernatoreGiampaolo Coppola. Quest’anno infatti, graziead appositi Gruppi di Studio, guidati da coordi-natori particolarmente esperti, sono stati appro-fonditi tre importanti temi sociali, di spiccata at-tualità: “Famiglia e Società” (coordinatore PDGBruno Ferraro); “Scienza e Tecnologia” (ArnaldoSardoni); “L’Uomo e il suo ambiente: un rapportodifficile” (Mario Manganaro). I risultati delle analisi di detti temi sono stati

presentati il 20 Maggio 2015, nella prestigiosaAula Marconi del Cnr di Roma, alla presenza di

quasi un centinaio di persone, tra cui numerosiesperti e rappresentanti di Istituzioni (uno pertutti, il Sottosegretario alla Giustizia, MagistratoCosimo Maria Ferri), diversi dei quali sono inter-venuti ai lavori. Grazie alla solerte azione del Di-rettore Responsabile, Armando Di Giorgio, in

quell’occasione sono stati di-stribuiti anche i tre citati Qua-derni del Lionismo. L’illustra-zione dei lavori ad opera deicoordinatori e gli interventi pre-ordinati di alcuni specialistihanno costituito, pertanto, lapresentazione delle tre pubbli-cazioni.

Il Quaderno n° 81, sulla “Famiglia e Società”,aperto con una vasta introduzione del coordina-tore sull’evoluzione storica e sulle preoccupantiattuali criticità della famiglia, comprende mono-grafie su numerosi aspetti specifici quali, adesempio, le politiche in favore della maternità el’introduzione del quoziente familiare; l’istituzionedel Tribunale della famiglia, destinato a prendereil posto dei Tribunale per i minorenni; l’introdu-zione della mediazione familiare come naturalecondizione per la procedibilità dei ricorsi di se-parazione e divorzio; la formazione giovanile e irelativi rapporti scuola-famiglia; la famiglia di fattoe i connessi problemi sul controllo della natalitàe sulla fecondazione nelle sue varie forme; gli

Tre Quaderniper il LionismoI nuovi fascicoli dedicati a Famiglia,Ambiente e Tecnologia

83 Quadernisono la prova

di vitalitàdel pensiero lionistico

Naldo AnselmiDelegato alla presidenza

del Centro Studi “Giuseppe Taranto”

Armando Di Giorgio Direttore responsabile

dei Quaderni del Lionismo

49Service Lionismomaggio-giugno 2015

interessi dei minori. Su quest’ultimo aspetto èstata addirittura formulata una vera e propriaproposta di legge, per l’istituzione delle sezionispecializzate per minori e famiglia, chiudendo,in appendice, con alcune considerazioni e im-portanti perplessità sulla legge del divorzio breve.Tra i molteplici settori oggi caratterizzanti lo

scenario globale del progresso scientifico e tec-nologico, nel Quaderno n° 82 su “Scienza e Tec-nologia” vengono affrontati due importanti settori,l’energia ed i trasporti, in parte collegati tra loro,entrambi caratterizzati da un impiego particolar-mente strategico e capillare eda uno spiccato impatto socialeed ambientale. In esso è stataofferta una “agevolata” maesaustiva illustrazione dei mol-teplici meccanismi di produ-zione e di fruizione dei campitrattati, con preziose analisi sto-riche ed evolutive, approfonditevalutazioni critiche sui connessi problemi am-bientali ed interessanti proiezioni su quelli chesaranno gli sviluppi futuri.Nel Quaderno n° 83, sull’“Uomo e l’ambiente”,

accanto ad articoli prodotti da esperti Lions, moltialtri sono stati sviluppati da specialisti esterni,quali funzionari dell’Istituto superiore della sanità,del Cnr e dell’Università. Dopo cenni sulle causedi mortalità dell’uomo nell’ultimo secolo e sulledocumentazioni relative alle attuali criticità del-

l’ambiente e ai connessi aspetti legislativi, sonostate affrontate le principali fonti di degrado am-bientale, quali l’inquinamento dell’aria, dell’acquae del suolo e le radiazioni elettromagnetiche. Unparticolare approfondimento è stato rivolto all’usointensivo di agrofarmaci in agricoltura, che oltreagli agricoltori, può essere causa di un’ampiagamma di malattie a tutti noi consumatori per iresidui nei prodotti agroalimentari. Preso attodelle varie norme comunitarie, l’argomento èstato coronato da una serie di proposte perun’agricoltura sostenibile, incluso l’uso di Ogm,

e con una nota sull’etichetta-tura dei prodotti alimentari re-centemente resa obbligatoria,che favorirà un’oculata sceltadei prodotti e, di conseguenza,una sana alimentazione.Appare evidente come, gra-

zie all’appassionata, compe-tente e laboriosa opera dei co-

ordinatori e dei relativi collaboratori, le indaginie le analisi risultino particolarmente interessanti,spunti di riflessione di grande utilità sociale. Perquesto ci uniamo alla grande soddisfazione delGovernatore, che con il suo intervento conclusivodel 20 maggio, nel plaudire e ringraziare per ilpregevole lavoro svolto, sottolineava la valenzadei tre volumi, “Tre Quaderni per il Lionismo”che indubbiamente meritano la più ampia diffu-sione interna ed esterna. �

Dai Lions unaproposta di legge

per i Tribunali della Famiglia

50 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Il problema di un giudice specializzato, com-petente a trattare tutte le controversie checoncernono i minori e, più in generale, la fa-

miglia, si trascina irrisolto da molti anni. I Tribu-nali per i minorenni, istituiti dal regime fascistanel 1934, appaiono sempre più inadeguati edanacronistici. Dopo aver vissuto una lunga emeritoria stagione, contribuendo al progressodella legislazione in tale settore e svolgendouna incisiva tutela dei mi-nori soprattutto in ambito ci-vilistico, i Tribunali minorilisono sempre più nell’oc-chio della critica e sonostati messi in discussionesotto il profilo dottrinario egiurisprudenziale. Con riferimento alla materia civile il minore va

considerato ormai come un soggetto giuridico apieno titolo, con una sua precisa soggettività epersonalità. Non è sufficiente l’ottica di meraprotezione insita nelle leggi che lo riguardano,ma occorre promuovere una cultura che sia ingrado di rendere la loro tutela effettiva, tempe-stiva ed incisiva. Quanto alla materia penale, non può certa-

mente soddisfare il fatto che per i reati da lorocommessi i minori sono sottoposti al giudiziodei Tribunali minorili, mentre per i reati in lorodanno, sempre più numerosi ed inquietanti (sipensi alla pedofilia ed ai maltrattamenti di ognigenere), la competenza passa ai Tribunali ordi-nari, con totale stravolgimento della proceduraapplicabile. L’assurdo, in tale ambito, si coglienel momento in cui, concorrendo nello stessoreato maggiorenni e minorenni, i primi sono giu-dicati dai Tribunali ordinari ed i secondi dai Tri-

bunali minorili, con il concreto rischio di verdetticontrastanti e contraddittori a fronte dell’identitàdel materiale probatorio valutato dai due organi. Quanto infine alla materia cosiddetta ammini-

strativa, attinente ai minori che, senza commet-tere reati, mantengono una “condotta irregolare”(così la legge del 1934), si tratta di aspetti ormaisuperati, balzando all’evidenza l’impossibilità discindere aspetti che sono sempre compresentinella devianza del mondo giovanile, in cui illimite dell’illiceità penale non si presta ad essereesattamente percepito da una personalità an-cora in formazione.Potrei aggiungere altri importanti argomenti:

la separatezza funzionale fra giudici ordinari egiudici minorili, la lontananzaterritoriale dei Tribunali minoriliallocati nel capoluogo regio-nale, il rapporto non esatta-mente definito tra giudici di car-riera e giudici onorari operantinei Tribunali minorili, l’assenzadi un albo specializzato per

consulenti ed avvocati, il ruolo ibrido dei servizisociali, l’assenza di un organo in grado di fun-gere da garante del minore quando è in conflittodi interessi con i propri genitori. Aggiungo soloed evidenzio la mancanza, nel nostro Paeseche pure vanta una grande fantasia al riguardo,di un giudice specializzato per la famiglia, no-nostante che la famiglia costituisca il primo nu-cleo di formazione delle nuove generazioni eche il minore ne sia solo uno dei componenti.Di qui un grande interrogativo del mondo fo-

rense e giudiziario, approfondito da ultimo in unottimo convegno organizzato nel giugno 2014 aPesaro dal locale Consiglio dell’Ordine e dal-l’Università di Urbino (il sottoscritto era uno deirelatori). Che si aspetta a tradurre in realtàl’aspettativa di un Tribunale o Sezione Specia-lizzata “per la famiglia”, chiudendo i Tribunaliminorili ed utilizzando i locali, prossimi a dismis-sione, delle attuali sezioni dei Tribunali ordinari?

Dai Tribunali Minorili ai Tribunali della Famiglia:proposta di legge LionsPresentata nel Quaderno del Lionismo numero 81 pone l’Associazione al centro del processo di riforma

PDG GWA Bruno Ferraro

Serve un giudice specializzato

per minorennie nuclei familiari

51Service Lionismomaggio-giugno 2015

I Lions sul punto si sono più volte espressi,operando come antesignani di un necessarionuovo corso. Come relatore nel 1985-86 sulTema Nazionale di studio “Eclissi della famiglia:nuovi modelli”, propugnai la necessità di ricon-durre ad unità le varie competenze attualmentedisperse tra una miriadedi organi e strutture, uni-ficando le competenzedistribuite tra otto diversiorgani giudiziari senzaun apparente criterio lo-gico, consentendo unavisione unitaria dei pro-blemi da parte di ununico giudice specializ-zato. È del 1995-96, adopera di un Comitatocomposto anche dalloscrivente, una formale proposta della nostra As-sociazione, presentata il 25 maggio 1996 a Cas-sino: una proposta sempre attuale; una propostacondivisa dal Consiglio Superiore della Magi-stratura cui era stata inviata per l’esame; unaproposta fatta propria in alcuni disegni di leggea maggioranza bipartisan; una riforma recepitanel 2002 dall’allora Ministro della Giustizia Ro-berto Castelli ma silurata in una sorta di imbo-scata parlamentare che irritò fortemente il Mini-

stro; una proposta recuperata come detto per ilconvegno di Pesaro ed inserita nel portale delGoverno Renzi; una proposta che si rispecchiain gran parte in un disegno di legge presentatoil 15 marzo 2013 dalla On.le Casellati e da altri9 Senatori attualmente pendente in Parlamento

con il numero 194 Se-nato. Quest’ultima,però, è una legge de-lega destinata, qualoraapprovata, a tempi piùlunghi ed ai decreti at-tuativi del Governo.Essa inoltre non con-templa l’utilizzo dei giu-dici onorari ma solo deigiudici di carriera.Ecco perché è utile e

necessario che la no-stra Associazione esca allo scoperto per essere,con la pubblicizzazione della proposta, una pro-tagonista del movimento riformatore. Sono con-siderazioni che, in aggiunta all’attenzione dimo-strata dal Sottosegretario Ferri nel convegnodistrettuale svoltosi il 20 maggio 2015 presso ilConsiglio Nazionale delle Ricerche e della riso-nanza acquisita a livello di mass media, indu-cono, se non all’ottimismo, quanto meno ad unafiduciosa attesa. Che sia la volta buona? �

Elisa Radicati – III F, I.C. Dante Alighieri (Città di Castello) – club sponsor “Città di Castello”

52 Lionismomaggio-giugno 2015 Comunicazione

Social network: due parole che sono ormaientrate prepotentemente nel lessico quo-tidiano. Cosa possono rappresentare per

i Lions? È l’interrogativo chemi sono posto quando ho ac-cettato di coordinare il Comi-tato Social Network e alla finedi questo anno ho maturatola convinzione che rappre-sentino per i Lions una splen-dida opportunità. La possibi-lità di far sentire la propriavoce a miliardi di personesparse sul pianeta e ascoltarequanto l’umanità vuole dirci. Sui social networksi incontrano emozioni, bisogni, desideri, spe-ranze, paure, si trovano soluzioni, ci si confronta,e tutto questo grazie alla condivisione e alla col-laborazione con persone che risiedono ai quattroangoli del globo. Sono, i social network, l’occa-sione per mettere a fattore comune quelle com-petenze e conoscenze, che permettono di viveremeglio la propria vita reale. L’immagine che piùli rappresenta è la barriera corallina. Un’impres-sionante biodiversità che vive in armonia, un’ap-plicazione naturale di concetti a noicari quali la solidarietà e la tolleranza.Il Distretto è presente sui principali

social network: Facebook, Twitter,Google+ e YouTube. Si alimentanocon i contributi di tutti i Club. Sono lavetrina del “fare lionistico” rivolta achi ci conosce poco o niente. Rac-contano al popolo dei social networkle nostre iniziative e di dunque au-

mentano la nostra visibilità. In questo modo di-ventiamo padroni della nostra comunicazione,senza filtri e condizionamenti. Con i social abbiamo la possibilità di raggiun-

gere direttamente il nostro pubblico di riferimentoe soprattutto di interagire con loro, raccoglieresuggerimenti, informazioni che possono aiutarcia indirizzare al meglio i service. Ormai già datempo le più importanti aziende usano i social

per conoscere opinioni e ri-chieste dei clienti. Perché nonutilizzare gli stessi strumentiper i nostri scopi?Ora qualche numero signifi-

cativo. In quest’anno sociale ilDistretto 108L ha visto aumen-tare del 115% il numero di“amici” della propria paginaFacebook “Distretto Lions108L”, mentre il numero di vi-

sualizzazioni sul canale YouTube sono cresciutedel 1099% per complessivi 16.954 minuti guar-dati. Questi risultati non si sarebbero potuti rag-

giungere senza il coinvolgimento di tutti i Clubdel Distretto e senza una forte integrazione trala Redazione del Portale www.lions108l, l’UfficioStampa del Distretto e il Comitato Social Net-work nella gestione coordinata dei contenuti. Èstata l’ennesima dimostrazione che l’arma vin-cente è la collaborazione in armonia. �

Integrazione tra portale www.lions108L, ufficio stampa e Comitato social network:questo è il segreto del successo

Social networke Distretto,la sinergia fa boom

Roberto Tamburi Coordinatore Social Network

Distretto 108L

I new mediasono la vetrina

del “fare lionistico”per chi ci conosce

poco o nulla

53Service Lionismomaggio-giugno 2015

In occasione del 100° anniversario dell’entratadell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, conla quale si completò l’Unità d’Italia, dopo aver

ottenuto per il Distretto 108Lla concessione del logo uffi-ciale del Centenario, il Gover-natore Giampaolo Coppola, il27 maggio 2015 ha depostouna corona di alloro all’Altaredella Patria, in Roma, sullatomba del Milite Ignoto, inrappresentanza del DistrettoLions e del Distretto Leo 108e di tutti i Lions italiani, in ricordo di tutti i cadutiper la Patria, durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo l’autorizzazione del Cerimoniale del Mi-

nistero della Difesa, con l’attiva collaborazionedel socio Fabrizio Cagnacci, si è svolta una ce-rimonia severa e solenne, assistita e coordinata,per il Cerimoniale del Vittoriale, dal MaggioreAlessandro Librante e, per il Distretto, dal socioGenerale a.r. Carlo Francillotti. Il Governatore Giampaolo Coppola, accom-

pagnato dal Primo Vice TommasoSediari e dal Secondo Vice EugenioFigorilli, ha seguito, a breve di-stanza, la corona di alloro, decoratacon una fascia tricolore con il nostroomaggio, che, portata lungo la sca-linata dai due Leo Fabiola Del-l’Olmo e Alessandro Verrelli, è statadeposta sul Sacello, al quale il Go-vernatore ha manifestato il suo si-lenzioso omaggio.A poca distanza della corona, una

seconda fila con il PDG Paolini, i

responsabili istituzionali, Fragolino, Mezzoprete,Vella, Condorelli, Salvemini, i Presidenti di Cir-coscrizione Petruccioli e Bellini, per i Leo Im-bardelli, in rappresentanza del Comitato ForzeArmate Francillotti e Riscaldati e, infine, Gemma,Belli e Cagnacci.Con questo evento, organizzato dal Comitato

Attività Culturali del Distretto, il Governatore hainteso affermare la presenza dei Lions Italiani

nella società attiva, con unospirito di civile impegno, coe-rente con gli scopi del Temadelle Commemorazioni, chetale iniziativa persegue.La cerimonia si è svolta alla

presenza del Labaro Distret-tuale posizionato al lato delbraciere di destra, di tutte lecariche Distrettuali, di nume-

rosi Officers Distrettuali, dei Presidenti Lions eLeo e una numerosa partecipazione di sociLions, parenti ed amici. I Presidenti e i Cerimonieri di numerosi Club

hanno partecipato con i loro Labari, allineati allabase della scalea.Al momento della deposizione, in un profondo

e commovente silenzio, gli amici Lions presentidinanzi al Sacello, si sono salutati con sentimentidi unione patriottica e sana italianità. �

In occasione del centenario della Grande Guerrail Governatore del Distretto 108L depone una corona al Milite Ignoto

I Lions rendono omaggio ai caduti dellaPrima Guerra Mondiale

Luigi GemmaCoordinatore Attività Culturali

Distretto 108L

Per ricordarei caduti di ogni nazione

e promuoverela Pace nel mondo

54 Lionismomaggio-giugno 2015 Service

Il 2015 ha segnato la 32a edizione del “PremioArcheologico Leonardo Cecconi” - assegnatoall’archeologo Zaccaria Mari - tradizione or-

mai storica del Lions Club Pa-lestrina Ager Praenestinus.Un’azione importante per lavalorizzazione di un patrimo-nio archeologico di partico-lare rilevanza come quello diPalestrina, una delle città almondo tra le più ricche di sto-ria e monumenti. Non solo monumenti stupe-

facenti come il tempio delleFortuna Primigenia, che an-cora imprime il volto urbanistico alla città attuale;ma in essa non sono da meno quelli che la se-gnano ancora con la loro architettura, come ve-diamo nel Duomo e nell’Episcopio, nella PortaSole, negli Arcioni, nelle fortificazioni che risal-gono il monte fino a San Pietro. Dovunque, nelcentro storico, per le strade della nuova Pale-strina o lungo la via Prenestina e gli antichi ac-quedotti è tutta una presenza di antichi monu-menti. Ogni anno non cessano di venire alla luce

scoperte che testimoniano la straordinaria ric-chezza di un sottosuolo inesauribile che ri-chiama l’interesse di numerosi studiosi, e la cittàrisponde accogliendoli anche con questo Pre-mio, il “Premio Archeologico Leonardo Cecconi”.Data 1984, tre anni dopo la fondazione del

Lions Club “Palestrina, Ager Praenestinus”, l’isti-

tuzione del premio. Esso prende nome da un il-lustre studioso di questa città, che pubblicò nel1756 un’opera rimasta fondamentale, “Storia diPalestrina, città del prisco Lazio”.Considerando quanti studiosi di livello nazio-

nale e internazionale si impegnano ogni annosulla storia e i monumenti diPalestrina, il Lions Club ha vo-luto sottolineare con un premioquesta straordinaria partecipa-zione, con il fine sia di legaregli stessi studiosi alla città e distimolare lo studio del suo pa-trimonio culturale.Il premio si conferisce a stu-

diosi che si sono distinti neitre anni precedenti nelle ricer-che archeologiche sulla città

e sul suo Ager: un territorio che si intende va-stissimo, come lo era in età antica. Esso siestende dai comuni di San Cesareo, Zagaroloe Gallicano sul versante dei Colli Albani, dallacittà antica di Gabii sul versante romano, daCorcolle e San Vittorino sul versante di Tivoli,fino a inerpicarsi sui monti raggiungendo le cit-tadine di Cave, Capranica, Genzano, Olevano,Bellegra, Roiate e San Vito.Quest’anno il premio è stato assegnato all’ar-

cheologo Zaccaria Mari per il lavoro “La necro-poli di Corcolle a Gallicano”, pubblicato sul vo-lume 9, 2012, della serie Lazio e Sabina. Lostudioso, funzionario della Soprintendenza Ar-cheologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale,ha dedicato la sua vita alla ricerca del territorioprecipuamente tiburtino, ma che ha sentito suoanche sul versante prenestino. �

Assegnato a Zaccaria Mari il prestigioso “Premio Archeologico Cecconi”voluto dal Lions Club nel 1984e giunto quest’anno alla 32a edizione

Palestrina,scrigno di storiae monumenti

Lorenzo QuiliciArcheologo

Il sottosuolo della città lazialeè ricco di reperti

che attirano studiosida tutto il mondo

55Lionismomaggio-giugno 2015L’opinione

Le popolazioni del pianeta terra sono oggisempre più sconvolte e lacerate da conflitti,sottosviluppo, fame, azioni di terrorismo

di diversa natura, continui episodi di intolleranzarazziale, etnica e religiosa, quando non sonointeressate da carestie e calamità naturali cheprovocano centinaia di migliaia di vittime inno-centi.Inoltre nei paesi europei in particolare, si

stanno verificando cambiamenti demografici,strutturali, comportamentali e culturali delle po-polazioni insediate che danno forma a spaziumani sempre nuovi e aduna mutevole costella-zione di desideri e aspet-tative, che per loro naturasono difficilmente ricon-ducibili a un ordinatomondo di bisogni cosìcome codificato dalleleggi e dalle tradizioni deidiversi stati e pertantosoggetti a una rivaluta-zione dei rapporti umanicome habitat di relazioni.La dimensione planetaria dei problemi che af-

fliggono l’umanità e le interconnessioniche esistono tra eventi che si sviluppano nelle

varie parti del mondo richiedono soluzioni chetengano conto di tali relazioni. La convinzioneinoltre, abbastanza diffusa, che i problemi dellacomunità internazionale vadano affrontati neiluoghi ove si generano, per evitare dispendio dirisorse e creazioni di conflittualità, che in qualchecaso possono diventare permanenti, mette in

evidenza che l’interesse nazionale non può es-sere disgiunto dall’interesse mondiale.Innumerevoli e frequenti sono le occasioni e i

fatti in cui si rende necessaria la comprensionee la collaborazione tra i popoli, tanto frequentiche si rischia di assuefarsi a quelle che un tempovenivano considerate situazioni di eccezionalegravità e che suscitavano la mobilitazione ge-nerale delle coscienze. Oggi purtroppo fatti diinusuale ferocia contro il genere umano si liqui-dano al massimo con una fiaccolata o con paroledi ferma condanna o di cordoglio, o con la de-posizione di corone di fiori a seconda delle cir-costanze, e tengono desta l’attenzione dellagente e dei media per pochi giorni dopo di cheun nuovo fatto li relega nell’oblio dei ricordi enella confusione delle sfumature dei suoi con-torni. Secondo uno studio condotto da ricercatori

dell’Università di Deusto aBilbao su 800 bambini in etàcompresa fra 8 e 12 anni, epubblicato su Social Psycho-logical and PersonalityScience, è risultato che chiè vittima o testimone di atticruenti in tenera età sviluppala convinzione che soprusi eprevaricazioni non siano fe-nomeni isolati da condan-nare, ma un modo “ragione-

vole” di risolvere i problemi e che inoltrel’esposizione dei minori alla violenza aumenta illoro livello di aggressività.Di fronte a un quadro così sconfortante e

drammatico e in un momento in cui si manifestaun forte e preoccupante degrado economico,morale e sociale della società, forte è la domanda di partecipazione dei cittadini

alla cosa pubblica per migliorare l’organizza-zione dei servizi, le politiche pubbliche e la qua-lità della vita.

PDG Vincenzo G.G. MennellaDirettore editoriale vicario

di Lionismo

Nei paesi europei si stanno determinando

cambiamenti demograficiche richiedono

una rivalutazionedei rapporti umani

Vivere il lionismo vincendo il proprio egoismo e donando parte di sé agli altri attraverso il servizio

Universalitàdel messaggioLions

56 Lionismomaggio-giugno 2015 L’opinione

In questo ambito il ruolo delle Associazioni checostituiscono la Società civile, di cui i Lions sonoparte integrante e qualificata, diventa fondamen-tale potendo partecipare e contribuire come por-tatori d’interessi attivi alla promozione e produ-zione di servizi per la collettività e per contribuireal bene comune. I Lions si rivolgono alle co-scienze per cercare non solo di sopperire ai bi-sogni dei più poveri e dei più deboli, ma di pro-gettare soluzioni utili ad eliminare le cause primedi tali mali e agendo per l’equità sociale. Quindii Lions riflettono la società di cui sono parte inte-grante e pertanto i più indi-cati per tentare di trovaresoluzioni ai problemi. Ma perché ciò possa rea-

lizzarsi è necessario aggior-nare l’approccio ai problemiche la società oggi ci ponenel rispetto dei nostri prin-cipi immutati da quasi centoanni e sempre mirando a ri-spettare la dignità di cia-scun essere umano indipendentemente dal co-lore della pelle, dalla sua religione e dalla ideeche professa.I Lions, che a buon diritto possono considerarsi

“cittadini del mondo”, in ogni momento dovreb-bero sentire il dovere morale di appartenere adun’Associazione Internazionale, il cui scopo èquello di rendere la nostra umanità più giustasoprattutto verso chi è meno fortunato di noi. Èindispensabile inoltre ricercare nuove strategieper essere significativamente incisivi, efficaci ed

efficienti e non per lavorare in uno spazio vuotoo popolato da presenze ostili. Siamo tutti volon-tari che lavorano per il bene comune e dobbiamoessere tutti disponibili ad immedesimarci ideal-mente nei bisogni degli altri, indignandoci difronte agli orrori di questa nostra epoca per pro-pagare il sentimento di vera amicizia e di rispettotra gli uomini, ricercando e favorendo il sensodella solidarietà concreta, della partecipazioneattiva collettiva e individuale. Nella situazione at-tuale credo sia urgente e inderogabile cercarepunti di incontro, lavorare tutti insieme per un

“nuovo umanesimo” e perfavorire i processi dinamicidella vita, ponendoci comeobiettivi la ricerca di “nuovesintesi culturali”, richiestedalla necessità di sopravvi-vere e coesistere in unmondo sempre più incapacedi coordinare le proprieenergie verso la pace piut-tosto che verso la guerra.

Per rispondere agli innumerevoli bisogni del-l’uomo e influire sulla società in relazione ai cam-biamenti repentini che la società stessa sta su-bendo, abbiamo bisogno di una rinnovatacapacità di operare effettuando un continuo la-voro di aggiustamento, di unire le genti di tutti ipopoli del mondo in una prospettiva di pace e difraternità, di riqualificare l’ambiente dell’uomo intutte le sue manifestazioni per una globalizza-zione dei diritti umani e sociali. �

Fonte: www.spsp.org

Per essere incisiviefficaci ed efficienti

è indispensabile ricercare

nuove strategie

57Lionismomaggio-giugno 2015L’opinione

Casualmente leggo sulle pagine ingiallitede “La voce della verità – Gazzetta del-l’Italia centrale”, 22 agosto 1834, un ar-

ticolo sulle diverse povertà, come si presenta-vano a quei tempi: “Una specie che merita tuttii riguardi è l’onorevole pudore e la delicata si-tuazione della povertà vergognosa. Oh se sa-peste... quante privazioni, quante astinenze,quante angustie si sostengono da molte per-sone! Come infinite volte prima di chiedere soc-corso altrui, per consentireancora un senso di dignità,di pudore, si lotti crudel-mente contro le prime esi-genze della vita, diligente-mente cercando di velarlenon solo al pubblico, ma sefosse possibile anche a sestessi!”È una voce di quasi due-

cento anni fa, quando si erasperanzosi, se non ragionevolmente certi, chele “magnifiche sorti e progressive” avrebberoportato presto o tardi a una società giusta pertutti. Oggi più che mai, invece, ci si rende contoche non è così e non solo per la sperequazioneevidente tra diverse zone della terra, ma ancheper il dramma di molti, di troppi, sulla soglia dicasa. La nostra società come tale sta subendo una

metamorfosi configurandosi come la “societàdei tre terzi” come la definisce l’Eurispes: unterzo rappresentato da gente ricca, al riparo daogni possibile negativa conseguenza della crisi,un terzo composto dagli esclusi di sempre, po-veri ed emarginati, un terzo rappresentato dacoloro che avendo a disposizione quote di red-

dito appena sufficienti a sbarcare a malapenala fatidica quarta settimana, vivono una condi-zione di instabilità e precarietà. Sono i poveri in giacca e cravatta, l’avanguar-

dia degli ex “ceti medi”, che vanno avviandosiinesorabilmente ad alimentare la sterminatamassa dei neo-proletari, apportando una quotasempre più ampia di povertà nascosta. C’èanche l’esercito dei separati, uomini di mezzaetà, che hanno perso casa e famiglia e che sehanno il lavoro, non riescono a pagare un altroaffitto. Nelle grandi città, arrivano a fine seratacon i loro trolley in aeroporto, per trascorrervi lanotte; si lavano nei bagni e l’indomani si prepa-rano, rimettono le loro cose in valigia, e pren-dono un autobus per andare al lavoro. Sono tra

quelli che tentano di na-scondere anche a sestessi, come acuta-mente osservava il vec-chio giornale, di nonfarcela a soddisfare persé e la propria famiglia“le prime esigenze divita”.Avanza ormai una so-

cietà con una minoranzadi ricchi, contigua a quelli dall’ “onorevole pu-dore” che non vogliono o non possono richie-dere “soccorso altrui”, che non sia il ricorso algrande sottobosco dell’usura in tutte le sueforme, anche travestite di legalità. Ogni tanto qualcuno si uccide, perché “par-

lare di pudore è parlare di paura”, come avver-tiva già il Socrate di Platone nel dialogo“Eutifrone o della santità”: “Ma come – diconosorpresi i vicini o i familiari – non aveva datoalcun segno che facesse pensare a questo!”. Etutto si copre con quella parola, che poi nonspiega nulla: “depressione”.I dati provenienti dalla Caritas parlano sempre

più spesso di utenti appartenenti a categorietradizionalmente lontane dalla fruizione dei ser-

Pudorein giacca e cravatta

Giampiero MirabassiRedattore di Lionismo

I nuovi poveri,quelli che appartenevano

agli ex ceti medi, sono un terzo

della società italiana

Le nuove povertà sfuggono a ogni rilevazioneperché rappresentate da una massa di persone

alle quali la vergogna impone di nascondere anche a se stessi la propria condizione

58 Lionismomaggio-giugno 2015 L’opinione

vizi di assistenza dell’associazione. Parlano dipersone che hanno perso un reddito e un la-voro, magari precario, e si ritrovano in condi-zioni di estremo disagio, non riescono a farquadrare i conti familiari,a pagare le bollette perl’affitto o il mutuo, la luce,il gas, il riscaldamento, lepesanti esazioni fiscali,la retta scolastica per ifigli, la spesa al discount. Parlano ancora i dati di

come si sia modificata laproporzione tra gli utentiimmigrati extracomuni-tari e gli italiani che, per assurdo, sembrano ad-dirittura svantaggiati rispetto ai primi, anche perla difficoltà a reperire lavori di ripiego, magari innero, che possano presentarsi come compatibilicon le loro attitudini, il titolo di studio o la collo-cazione sociale. Sono soprattutto persone daicinquant’anni in giù, che appartengono a gene-razioni che non hanno l’abitudine e neppure ilricordo di un’economia di povertà, com’eraquella del dopoguerra. E di tale mutamento di assetto pare non ac-

corgersi la politica, che nel suo complesso,anche a prescindere dai clamorosi e purtroppodiffusi casi di corruzione, continua a non mo-strare alcuna sensibilità sociale, al di là dei soliti

sbandierati propositi pre-elettorali, non seguiti dafatti concreti. Anche per-ché di fronte ai bisognicrescenti, gli strumenti adisposizione sono sem-pre meno. Qualche idea si spera

potrà partorire nell’imme-diato anche l’Expo mila-nese, pur se i mass

media televisivi sembrano fino ad ora rappre-sentarla in modo assolutamente riduttivo, comese fosse qualche cosa a metà tra Disneyland euna mega sagra. Comunque costosissima. Quando ci si accorgerà che ogni uomo è in-

nanzitutto un uomo e che il suo valore, la suadignità, non possono misurarsi con la sua ca-pacità di produrre reddito e consumare, alloraforse si troverà la strada. Spetta anche al mondo Lions farsi portatore

di questa speranza. �

Non si può misurare il valore e la dignità dell’uomo

con la sua capacitàdi produrre reddito

e di consumare

Elena Piras – III E, I.C. Lao Silesu (Quartu S. Elena) – club sponsor “Quartu S. Elena”

59Lionismomaggio-giugno 2015L’opinione

Diogene Laerzio ci ha tramandato una ci-tazione di Aristotele che l’umanità ha in-terpretato spesso a suo piacimento, ma

che comunque ha un inconfutabile contenuto disaggezza: “Gli uomini colti sono superiori agliincolti nella stessa misura in cui i vivi sono su-periori ai morti”. Ai nostri giorni Antonio Gramsci sembra aver

tradotto il concetto in questa lapidaria frase: “Lacultura… è presa di possesso della propria per-sonalità e conquista di coscienza superiore, perla quale si riesce a comprendere il proprio valorestorico, la propria funzione nella vita, i propri di-ritti, i propri doveri”.Sostanzialmente nell’alveo di questi pregnanti

concetti, e parimenti volto ai medesimi fini del-l’elevazione morale dell’uomo, si mostra uno deipiù significativi nostri “Scopi del Lionismo” che,come sappiamo, impegna i Lions a “Partecipareattivamente al bene civico, culturale, sociale emorale della comunità”. Assunto pregnante que-sto, che richiede un vero e proprio nostro coin-volgimento, un’azione convinta volta al conse-guimento di concreti risultati a favore di unaplatea di fruitori così vasta da comprendere l’in-tera società, e non solo - come per le attivitàumanitarie - quanti versano in condizioni di bi-sogno materiale. Ai Lions si fa carico, perciò, di operare con

impegno per aiutare la società a crescere in sa-pere e amore della cultura. Un’attività che si ri-chiede sia svolta con convinta determinazioneed entusiasmo per rafforzare in essa i legamidella convivenza, della solidarietà, della tolle-

ranza, del buon governo. Per ricostruire e con-solidare un clima di raggiunta maturità e cer-tezza che, superata questa lunga fase di crisi,produca l’armonico sviluppo delle attività sociali,culturali ed economiche, ivi compreso il decisivorilancio dell’importante comparto del turismo cul-turale. Nella prospettiva di poter giungere cosìpure ad assicurare il lavoro a quanti oggi invanolo cercano. Anche nella promozione della cultura, per pun-

tare a raggiungere buoni risultati, indispensabilestrumento è la comunicazione, che deve essereaccurata, efficace, tempestiva e simultanea-mente fruibile da tutta la platea dei soggetti in-teressati. Senza trascurare l’approccio diretto eil ricorso, ove necessario, ancora al servizio po-stale; l’uso accorto di internet potrà consentiredi raggiungere agevolmente lo scopo, con atti eprogetti documentati e ragionati di pratica at-tuazione. Anche noi Lions pertanto, grazie ai progressi

compiuti di recente, disponiamo di sofisticatistrumenti informatici che, superando lo spazioe il tempo, riducono il piccolo e il grande mondodell’umanità più evoluta in una grande piazzavirtuale. Luogo d’incontro questo, prima inim-maginabile, che s’avvia a ridimensionare perfinoil ruolo dei tradizionali mezzi di comunicazione,come i media commerciali, spesso irraggiungi-bili, supponenti e autoreferenziali organi elitarie di parte.Far conoscere e valorizzare le più rilevanti ri-

sorse culturali della comunità, agevolarne lo svi-luppo e la stessa produzione di nuova cultura -specie ad opera dei giovani, le nuove promesse- è oggi realmente alla portata dei Lions, se vor-ranno studiare e porre in essere service anchedi ampio respiro, curando l’interrelazione con-testuale e dinamica con i soggetti detentori oproduttori dei beni culturali, che renda agevole -in una molteplicità di occasioni - l’appagante

Giuseppe Tito SechiRedattore

di Lionismo

Al servizio della società per la diffusione della cultura

È questo l’impegno primario dei Lions che costituisceuna delle più importanti sfide del nostro tempoper la tutela dei valori della civile convivenza

60 Lionismomaggio-giugno 2015 L’opinione

conseguimento della tutela e diffusione dellaCultura. Se questa mia istanza incontrasse favorevole

accoglienza presso almeno una parte dei Lions,in attesa di una possibile normazione statutaria,i Club interessati potrebbero già promuovere lacostituzione di appositi “Comitati Cultura” - ma-gari anche a livello di Zona e di Circoscrizione -per poter così dare inizio, fin dal prossimo annosociale, ad azioni coordinate e mirate alla rea-lizzazione dei primi artico-lati progetti di service. Nonsfugge che questa sia unascelta impegnativa che ledonne e gli uomini di buonavolontà assumerebbero.Ma da ciò, non è forse veroche potremmo trarre motivodi giusta soddisfazione peraver voluto fattivamenteoperare per la realizza-zione del bene della comu-nità, secondo l’impegno morale che ci siamoconsapevolmente dati?

I settori di primo intervento. Tenuto conto chequanto sin qui esposto afferisce al campo dellaproposta – argomentata sì, ma doverosamenteofferta al più ampio dibattito – ritengo doverosonon trascurare di suggerire taluni settori nei qualiè possibile intervenire.– Promozione della conoscenza del paesag-

gio, dei siti archeologici e degli altri monu-menti. L’Italia, come sappiamo, è straricca dibeni archeologici e non vi è territorio delle no-stre tre regioni che non ne vanti molti. La con-sistenza di questo inestimabile patrimonio ètale che una buona parte di essi, molto spesso,è nota solo ad una ristretta cerchia di persone.Di essi gli stessi vademecum turistici, e persinoi più accreditati trattati degli archeologi, nonoffrono informazione alcuna. Anzi, non ven-gono neppure citati. Eppure sono tutti beni diestremo interesse che rendono degno di con-siderazione anche il più sperduto dei comuni.E questo è un problema che riguarda in specialmodo la Sardegna. È noto che in ogni partedell’Isola, quasi sempre in luoghi che tuttoraoffrono inusitati silenti paesaggi, s’incontra unagrande quantità di siti archeologici, special-mente risalenti al periodo pre-nuragico (dal4000 al 1800 a.C.) e nuragico (1800/235 a.C.),che meriterebbero di essere valorizzati, specieper incrementare il turismo culturale, e conesso l’occupazione e l’economia.

Diverse migliaia sono gli ipogei scavati nellaviva roccia, chiamati Domus de Janas, testi-monianza di un civilissimo e molto antico cultodei morti; oltre settemila gli importantissimi sitinuragici; molti i dolmen e le originalissime se-polture megalitiche dette Tombe di Giganti;numerosi i santuari e i pozzi sacri. Ogni co-munità locale vanta numerose testimonianzedi questa originale antica Civiltà. Una buonaparte di esse non è stata ancora interessata

da scavi archeologici, va inrovina, spesso non è rag-giungibile perché situata inpresidi chiusi, spesso è an-che ignorata dalla maggio-ranza degli abitanti del co-mune. – Valorizzazione dei mu-sei, delle biblioteche, de-gli archivi. Ogni comunedispone di uno o più di que-sti beni culturali meritevoli

della nostra attenzione, spesso ricchi di incu-naboli e di antichi documenti riguardanti lastoria di vasti territori.

– Valorizzazione della cultura espressa dallacomunità. Ogni territorio possiede un grandepatrimonio di civiltà da salvaguardare e far co-noscere. Si pensi a tutti i prodotti dell’arte fi-gurativa e letteraria, anche di espressione po-polare, come anche il teatro e la poesiadialettale. Si considerino le sagre religiose equelle popolari, nelle quali si celebrano le arti,gli usi e i costumi, i prodotti caratteristici ga-stronomici e dell’artigianato, gli eventi legatialla celebrazione del carnevale o di accadi-menti storici riguardanti la comunità.

– Promozione della lettura. Un grave feno-meno, che va crescendo col tempo in modoallarmante e preoccupa per la sorte dell’edu-cazione e del sapere, è oggi costituito dall’ab-norme utilizzo degli strumenti informatici. Que-sta tendenza sottrae, sempre in maggioremisura, tempo all’introspezione, all’analisi, allalettura di libri. Da qui l’opportunità di interventidei Club volti ad avvalorare la cultura del cor-retto uso dei mezzi informatici e della lettura,in incontri promossi per far conoscere alla co-munità – e specie ai giovani, anche col ricorsoa pubbliche letture – opere ritenute di maggiorinteresse sociale, culturale, educativo.

Le possibili azioni da porre in campo. Purnon essendo possibile effettuare un’analisi par-ticolareggiata di service realizzabili, non voglio

Per raggiungere buoni risultati serve una comunicazioneaccurata, efficace,

tempestiva

61Lionismomaggio-giugno 2015L’opinione

trascurare di elencarne taluni, almeno suscettibilidi valutazione e di interesse. • Nei confronti degli studenti: (a) - come per“il poster per la pace”, si possono bandire peri più giovani, d’intesa con la scuola, concorsifotografici a premi aventi per oggetto beni ar-cheologici, altri monumenti ed edifici di rile-vanza storica, località di particolare interessepaesaggistico, ecc, del Comune o del piùesteso bacino culturale di appartenenza; (b) -e ancora: concorsi a premi per gli studenti pertemi riguardanti storie, usanze, dialetti, pro-verbi del luogo, il corretto utilizzo degli stru-menti informatici, brevi racconti, poesie, attiunici teatrali; (c) - adozione da parte di un’in-tera scolaresca, d’intesa con Scuola, Soprin-tendenza e Comune, di un bene archeologicoda curare col concorso delle famiglie e farneannualmente luogo celebrativo di festa e d’in-contro con la comunità.

• A favore delle singole comunità: (a) - pro-muovere incontri, tavole rotonde, mostre pervalorizzare beni culturali, tradizioni, eventi sto-rici trascurati o dimenticati; (b) - prendere parteattiva all’organizzazione di mostre, celebra-zioni e avvenimenti culturali promossi da altreassociazioni culturali; (c) - curare di pubblicarecol concorso di sponsor volumi illustrati con-cernenti beni culturali, opere di storici, letterati,commediografi, drammaturghi espressi dallacomunità, non più in commercio e di rilevanteinteresse; (d) - promuovere col concorso dienti pubblici e privati la celebrazione di impor-tanti ricorrenze riguardanti cittadini che hannodato lustro alla comunità.

• A favore di territori vasti: (a) - promuovere ilturismo culturale anche suggerendo articolatipercorsi a cavallo, in bicicletta, a piedi, per vi-sitare siti archeologici, chiese campestri, pae-saggi di grande interesse e località amene at-trezzate per il soggiorno e lo svago; (b) -suggerire, per i predetti fini, anche la conver-

sione di tracciati ferroviari non più in uso e ladestinazione delle antiche cantoniere, da riat-tare con finanziamenti pubblici o privati, adoriginale albergo diffuso; (c) - organizzare ta-vole rotonde e convegni coinvolgendo le pub-bliche amministrazioni, per valorizzare i benidell’area culturale vasta e suggerire gli even-tuali necessari interventi di salvaguardia e re-cupero.

• A favore della Sardegna in particolare: (a) -attivarsi con molteplici iniziative e petizioni perl’introduzione nelle scuole dell’insegnamentodella lingua sarda (già disciplinato dalla leggee ancora in attesa di attuazione) nonché dellastoria dell’arte afferente almeno i periodi pre-nuragico e nuragico; (b) - favorire i movimentidi opinione volti ad ottenere dall’Unione Euro-pea l’accertamento normativo dell’handicapeconomico costituito dall’insularità della Sar-degna e, per questo, del diritto al ristoro deimaggiori costi che gravano sul trasporto ma-rittimo ed aereo di persone e merci tra l’Isolae il Continente europeo; (c) - assumere con-crete iniziative per pervenire al rilancio del tu-rismo delle zone interne dell’Isola, ricche digiacimenti archeologici e storici, di straordina-rie bellezze ambientali, di foreste e acque ter-mali, anche mediante il turismo crocieristico.Può costituire infatti un vero business per lecompagnie di navigazione del settore, inun’epoca in cui va crescendo la domanda diviaggi via mare per diporto, l’offerta di crociereche, circumnavigando con navi di piccolo ca-botaggio la Sardegna accompagni la clientelaa visitare non solo le straordinarie bellezzedella costa, ma anche le più interessanti loca-lità dell’interno, dove tuttora vive la storia mil-lenaria di un’isola che è anche un continente,per l’originalità dei luoghi, la varietà dei costumie degli idiomi, i gusti e i sapori inconfondibilidei cibi e dei vini, la sua travagliata storia, l’ori-ginalità della sua antichissima Civiltà. �

La risposta esatta al quesito del quarto numerode “L’oggetto misterioso” era la seguente:

Fontana delle raneparco Alameida

Città del MessicoNon è pervenuta nessuna risposta esatta

62 Lionismomaggio-giugno 2015 L’opinione

Da parecchi anni, durante le nostre riu-nioni, non si fa altro che parlare di “cre-scita” riferendoci al numero di persone

che, si auspica, dovrebbero entrare a far partedella nostra Associazione per rinforzarne ed ac-crescerne le potenzialità di intervento a favoredella società nella quale ognuno di noi è positivoattore.Si danno quindi indicazioni e si presentano

dati che spingono i responsabili di club, spe-cialmente i presidenti, alla spasmodica ricercadi nuove persone da inserire nell’Associazionee da certificare come Lions.Se questo risultato viene

raggiunto, i vertici della nostraorganizzazione elargiscono ri-conoscimenti che costitui-scono gli unici “premi” ai quali,vista la natura essenzialmentedisinteressata delle azioni cheportiamo avanti, quasi tutti am-biscono. Intendo dire che, oltrela soddisfazione che ognuno di noi deve provareper le azioni benefiche che tutti insieme riu-sciamo a portare a termine, gli unici altri tangibiliriconoscimenti che solleticano l’orgoglio di quasitutti, sono la “pin speciale” oppure l’attestatoda appendere al muro o la citazione con l’en-comio per il risultato (di crescita) raggiunto.

Benissimo. È giusto sia così. Siamo tutti d’ac-cordo. Essere premiati per le azioni portate atermine non può far altro che piacere e non sideve essere avari nel riconoscere azioni posi-tive.Però vorrei soffermarmi su un particolare me-

todo che talvolta si adotta per ottenere questirisultati di “crescita”, tanto sollecitata quantotanto ambita.Non è raro che, individuato il possibile candi-

dato alla “membership” lionistica, proprio perottenere l’ambito riconoscimento, non si vadatroppo per il sottile sull’analisi delle sue qualitàpersonali.Intendiamoci, per qualità non intendo la ca-

pacità professionale o la reputazione del sog-getto scelto come possibile socio. Le personecandidate a diventare Lions sono sempre - al-meno lo spero - scelte tra quelle che nella co-

munità sono positiva-mente stimate per le loroqualità di onestà e di pro-fessionalità. Per qualità assoluta-

mente necessaria per es-sere annoverato tra iLions, intendo la propen-sione del possibile candi-dato ad operare, disinte-

ressatamente, con costanza e senza nessunaltro fine che quello di rafforzare il bene co-mune.Bene, anzi male. Perché male? Perché molto

spesso, troppo spesso, al fine di raggiungere irisultati di crescita numerica che vengono pres-santemente richiesti, il potenziale candidato

Danilo TropeaRedattore di LionismoLions guida certificato

Il futuro sociova testato

ma dev’essere già Lions “dentro”

I danni della mancata (scorretta?) informazione

Informare o formare?Lions si nasce, non si diventaInformare o formare?Lions si nasce, non si diventa

63Lionismomaggio-giugno 2015L’opinione

viene fatto entrare nell’Associazione senza dar-gli nessuna idea di cosa facciamo e di qualisono i nostri altruistici scopi.Cosa ancora più grave, non c’è alcuna inda-

gine sulla sua propensione ad impegnarsi peril bene comune - che non è quello suo e deisoci del suo futuro club - ma quello della societànella quale vive.Accade spesso che non gli si chiarisca, prima

della sua cooptazione, che entrando nel clubpotrà solo trovare degli amici con i quali lavorareinsieme, mettendo a frutto la sua capacità eprofessionalità, per dare una mano e tentare dirisolvere problemi che talvolta riguardano popolie persone lontane mille miglia dalla sua espe-rienza quotidiana.La risposta a questo problema, che talvolta

qualcuno pone, è sempre che “successiva-mente” il neo socio sarà “formato”.Sarà formato? Ma scherziamo? Il futuro socio

deve essere prima ditutto già Lions “dentro”,poi deve essere “infor-mato” su come opera efunziona il club, la zona,il distretto e l’associa-zione tutta e poi, masolo poi, se condividetutto il nostro operare,la nostra etica e i nostriscopi, può essere ac-cettato con grande gioiatra noi. È solo a questopunto che potremo dire,con ragione, di aver tro-vato un amico con ilquale fare un lungo per-corso insieme.Se si utilizza una pro-

cedura frettolosa, senza“testare” il candidato, sipuò verificare che que-st’ultimo, dopo poco,pochissimo tempo escadall’Associazione. Durante la mia, quasi

ventennale apparte nen -za all’Associazione, hoconosciuto stimabili per-sone divenute “ex lions”che nessuna azionecondividevano con noi:né quelle del Club, néquelle del Distretto, néquelle dell’Associazione

Internazionale. E, deluse nelle loro aspettative,sono andate via sbattendo la porta.Dal momento in cui queste persone, che ab-

biamo fatto entrare senza nessuna verifica, que-ste persone che sono sicuramente conosciutee stimate nella comunità in cui operano e nellaquale anche noi operiamo, abbandonerannol’Associazione, queste persone, ripeto, inizie-ranno a rispondere in maniera negativa in me-rito agli scopi e alle azioni che portiamo avanti.Avremo creato dei “detrattori” delle nostre atti-vità e dei nostri scopi, invece che degli “esti-matori”, con un evidente danno per la nostraimmagine.Non si può pensare di “formare un Lion”. Non

siamo un’azienda che forma i suoi quadri o lasua rete di vendita. Lion si nasce, non si diventa.L’unico modo per crescere di numero è scovarechi è già Lion ma non sa ancora di esserlo echiedergli di unirsi a noi. �

Marianna Iraci Borgia – II TP, I.C. Mameli-Magnini (Deruta) – club sponsor "Deruta"

64 Lionismomaggio-giugno 2015

Registrazione al tribunale di Perugia n° 20/2013 del 23 settembre 2013.Iscrizione al R.O.C. n° 10853 del 29/11/2004.La rivista viene inviata in abbonamento (€ 2,50) a tutti i soci Lionsdel Distretto 108L (Lazio, Sardegna e Umbria)

LIONISMO – Bimestrale a cura dell’Associazione Internazionale Lions Club Distretto 108Lmaggio giugno 2015, numero 5, anno XLI

La rivista cura l’informazione sulle attività dei Lions al fine di diffondere l’idea lionisticanei campi del sociale, dell’economia, della scienza e in ogni campo di interesse delleComunità in cui agiscono. In particolare un’informazione che metta in luce valoriimprescindibili, per creare nel socio una maggiore consapevolezza dell’essere Lion.

Direttore editoriale: Giovanni Paolo Coppola - Governatore 2014-15Direttore editoriale vicario: PDG Vincenzo G.G. MennellaDirettore responsabile: Fabrizio SciarrettaCapo redattore: Mauro BellachiomaAmministrazione: Salvatore Condorelli tesoriere distrettuale

In redazione: Norberto Cacciaglia, Domenico Calì, Maria Patrizia Campanella,Antonino Celli, Riccardo Cimagalli, Andrea Frailis, Carlo Giovinchi, Gordana Kaitovic,Deanna Mannaioli, Giampiero Mirabassi, Carlo Ponticelli, Franca Piroso, AdolfoPuxeddu, Tiziana Sechi, Giuseppe Tito Sechi, Danilo Tropea.

Hanno inoltre collaborato a questo numero: Naldo Anselmi, Michele Bilancia, FabrizioCarmenati, Guido Cogotti, Michele Condorelli, Monica Coppola, Armando Di Giorgio,Bruno Ferraro, Eugenio Ficorilli, Vincenzo Fragolino, Sergio Gigli, Maria LuisaImbardelli, Giuseppe Lio, Daniela Mattiuzzo, Nicola Nacchia, Teresa Orrù, PieroPaccosi, Leda Puppa, Lorenzo Quilici, Gabriele Sabatosanti, Tommaso Sediari, LauraStramaccioni, Roberto Tamburi, Alberto Maria Tarantino, Francesco Tei.

Progetto grafico e impaginazione: ali&no editriceStampa: Tipolitografia Petruzzi Corrado & C – 06012 Città di Castello (PG)

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La rivista Lionismo è l’organo di stampa del Lions Clubs International Distretto 108L.Redazione: Corso Italia 83 - RomaGli articoli pubblicati rispecchiano il pensiero degli autori e non necessariamentequello della redazione.Si ringraziano i soci che inviano articoli e che saranno pubblicati, se rispondenti allalinea editoriale, in ordine alla data di arrivo. A tal fine, si richiede ai soci di voler con-cordare le caratteristiche dell’articolo con la redazione al fine di facilitare l’attività didefinizione del menabò. Si raccomanda inoltre di inviare testi originali e mai pubbli-cati a stampa o sul web anche se dello stesso autore. Inviare i testi in formato Worda [email protected], articoli e foto ricevuti non vengono restituiti anchese non pubblicati. La direzione si riserva il diritto di eseguire sui testi pervenuti in-terventi formali, anche di riduzione, per migliorarne la leggibilità nonché deciderein quale rubrica posizionare l’articolo. Il testo deve essere conciso, non deve con-tenere sottolineature, grassetti e parole in maiuscolo. La lunghezza degli scritti nondovrà superare le 5.500 battute (spazi inclusi), ogni testo dovrà avere un titolo e unabstract di quindici righe al massimo ed essere accompagnato da foto in JPEG conrisoluzione non inferiore a 300 dpi e grandezza non inferiore a 10 cm.

Tutti gli articoli devono pervenire in redazione entro e non oltreil giorno 5 del mese antecedente l’uscita della rivista.

Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 giugno 2015